Note di un anno di lavoro - PLURAL - Educazione
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Progetto cofinanziato dall’Unione europea FONDO ASILO, MIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020 Obiettivo Specifico: 2.Integrazione / Migrazione legale Obiettivo Nazionale: 2. Integrazione - lett.h) Formazione civico linguistica “progetto PLURAL” PLURAL Note di un anno di lavoro
Plural Progetto PLURAL_ cod. 595 CUP H19D16002430007 Il Dossier statistico immigrazione registra nel Il progetto Plural ha anche supportato il dialo- 2015 una presenza del 10.3% di persone regolari go scuola-famiglia-territorio attraverso il sostegno Progettazione e realizzazione di origine immigrata in Toscana: parlare di inter- e l’ampliamento della rete territoriale e l’orien- Comune di Firenze cultura per Firenze non è dunque cosa nuova. Il tamento formativo svolto con i ragazzi stranieri Associazione Progetto Arcobaleno onlus Comune di Firenze è impegnato da anni nello svi- delle scuole, come germe contro la dispersione Associazione Quelli del Bazar luppo e nel sostegno di politiche volte a favorire scolastica e a favore del diritto allo studio. In par- Associazione Viva onlus l’integrazione e il dialogo interculturale. Il tessuto ticolare l’attivazione di un servizio di call center Cooperativa Arca Cooperativa Barberi creato dalla realtà dei Centri di Alfabetizzazione dedicato è stato da un lato referente prezioso sulle Cooperativa CEPISS che il Comune ha attivato sin dal 2000 in rete con offerte educative della città, dall’altro osservato- Cooperativa Il Pozzo tutte le scuole della città, fa da tappeto alle nuove rio sulla dispersione scolastica. Ugualmente, gli progettualità che si muovono in ambito di forma- sportelli di tutoraggio per gli alunni e le famiglie Responsabile di progetto zione civica e linguistica e che vedono il Comune attivati nelle scuole secondarie di primo grado Giovanni Bonifazi di Firenze capofila impegnato a garantire il man- nel momento dell’ iscrizione alla scuola superiore, tenimento del dialogo tra le popolazioni. sono stati il supporto concreto e la condivisione Coordinatrice di progetto necessaria che ha reso facile e coinvolgente “con- Gianna Gentile Siamo orgogliosi del lavoro dei nostri Centri, tinuare a studiare”. che da anni favoriscono processi di integrazione Supporto tecnico degli alunni immigrati e delle loro famiglie. Gra- Un momento speciale quello in cui i minori non Alice Cazzagon zie al progetto Plural abbiamo potuto potenziare accompagnati hanno incontrato i ragazzi delle l’irradiamento dell’azione ai contesti nei quali gli scuole: le parole della nuova lingua, conquistate Referente del monitoraggio alunni vivono. con fatica ma con determinazione, li hanno resi Grazia Bellini “uguali” davanti ai compagni con i quali condivi- Il progetto Plural si inserisce in questo tessuto devano solo i sogni e i desideri di adolescenti. Referente amministrativo come ponte tra il mondo della formazione lingui- Sabrina Mangani stica a scuola e quello della pratica della lingua La scoperta dell’alterità non comincia forse nei mondi che intorno alla scuola si muovono, con l’entrare nel mondo linguistico dell’altro? Coordinatrici delle Azioni di progetto gli adulti, i minori stranieri non accompagnati. La Vicesindaca e Assessora all’Educazione Az.1- Tiziana Chiappelli Queste pagine raccontano alcuni momenti salien- Az.2 - Diana Pedol Cristina Giachi ti di un intero anno di lavoro - da febbraio 2017 Az.3 - Carla Pastacaldi a marzo 2018 - e di una collaborazione fruttuosa Az.4 - Cecilia Frosoni con realtà associative e cooperative del privato sociale che da tempo offrono una voce competente Gruppo di redazione e specialistica nel dialogo con il mondo migrante. Grazia Bellini, Tiziana Chiappelli, Cecilia Frosoni, Gianna Gentile, Carla Pastacaldi, Diana Pedol, Tatjana Saltarello Il progetto Plural - cofinanziato dall’Unione Euro- Foto pea - ha promosso una serie mirata di azioni che Daniel Preneloup, Virginia Giurovich hanno intrecciato vulnerabilità e opportunità for- mative per adulti e minori di origine non italiana Immagini grafiche che si sono incontrati sul nostro territorio e nelle Envato Elements, Freepik, Pixabay (repertori Royalty-free) nostre aule. Plural ha offerto percorsi di formazione lin- Progetto grafico e impaginazione Caterina Cirri guistica, di educazione civico linguistica, labora- tori di espressività nei quali attraverso linguaggi Stampa meno formali, il teatro, la musica, il video i ragazzi Tipografia comunale - Marzo 2018 hanno potuto raccontare e raccontarsi, ricompo- nendo i frammenti delle loro storie anche al di là Distribuzione gratuita delle parole. 5
Indice Articolo 3 della Costituzione Italiana Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione Il Progetto........................................................................................................... 6 di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Il tempo, le azioni I numeri I luoghi Azione 1 - La rete territoriale........................................................................ 20 “E questo chi lo fa?” Azione 2 - Gli adulti: La formazione linguistica........................................... 24 “Le donne non frequentano i corsi di italiano” Azione 3 - I minori: La formazione linguistica ed extralinguistica........................................................................................... 28 “Proviamo a mescolare le carte” I laboratori espressivi..................................................................................... 32 “Con altre parole” Azione 4 - L’orientamento formativo............................................................ 34 “Come faccio a scegliere?” La mediazione ................................................................................................. 38 “Le parole in tante lingue” La valutazione.................................................................................................. 40 “Non solo numeri” L’Équipe............................................................................................................ 44 “Le facce, i nomi” 6 7
Il progetto Il tempo Le azioni Abbiamo realizzato il progetto Plural nell’arco Febbraio 2017 di tredici mesi, dal 13 febbraio 2017 al 31 marzo AZIONE 1. RETE TERRITORIALE 2018. Dopo una prima fase di avvio, necessaria alla programmazione delle azioni e all’apertura Marzo dei primi contatti per il reperimento dell’utenza, • Mappatura AZIONE 2. FORMAZIONE in particolare degli adulti e dei minori stranieri • Call Center LINGUISTICA PER ADULTI non accompagnati, abbiamo attivato i primi inter- • Formazione mediatori venti di rete e alcuni moduli linguistici già da mar- Aprile • Eventi di contatto e disseminazione Laboratori di Italiano L2 dal livello zo 2017. Le attività si sono così aperte a ventaglio A0 al livello A2 lungo l’arco dei mesi, fino a marzo di questo anno, seguendo le rimodulazioni del calendario inizial- Maggio • Per semianalfabeti/bassa scolarità mente concordato. • Livello A1 • Livello A2 L’inizio ritardato ha infatti imposto una con- • Intensivi trazione dei tempi di durata del progetto -da 18 Giugno a 13 mesi- e ha richiesto una rimodulazione del Accoglienza ludico-interculturale per bambini delle mamme cronogramma iniziale e quindi dei tempi di eroga- AZIONE 3. FORMAZIONE zione delle attività. che frequentano i corsi Luglio LINGUISTICA PER MINORI Dall’avvio le azioni si sono succedute in un continuum che ha tenuto conto sia della possi- Laboratori di italiano L2 dal livello A0 bile complementarietà tra le azioni stesse, che dell’obiettivo sempre condiviso di offrire risposte Agosto al livello A2 ai bisogni rilevati e a quelli ulteriori che via via • Per analfabeti/bassa scolarità abbiamo intercettato. A tal fine, nel riposizionare • Per minori con difficoltà le attività lungo l’asse del tempo, abbiamo tenuto Settembre di apprendimento ferma l’offerta formativa anche in quei momenti • Livello A2 che tipicamente sappiamo più scarni di proposte, • Intensivi come il tempo extrascolastico o il periodo estivo, • Laboratori espressivi: AZIONE 4. ORIENTAMENTO offrendo moduli di lingua ai minori e agli adulti Ottobre teatro, musica, video FORMATIVO anche a luglio e agosto. Ugualmente, abbiamo ridisegnato l’azione di Novembre Orientamento e tutoraggio orientamento formativo svolta nelle scuole su due fasi temporali, la prima da aprile a giugno con il • Moduli di orientamento formativo lavoro nelle classi seconde, la seconda a completa- per alunni delle classi seconde mento, all’apertura del nuovo anno scolastico. Da Dicembre e terze della scuola secondaria ottobre a febbraio abbiamo lavorato ancora con • Sportelli di tutoraggio per alunni le classi diventate terze e attivato nelle scuole gli e famiglie sportelli informativi per l’orientamento a soste- Gennaio 2018 • Focus group zonali per docenti gno degli alunni e delle loro famiglie nel momento e referenti interculturali dell’iscrizione alla nuova scuola. Febbraio MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE Trasversale e di supporto a tutte le azioni progettuali • accoglienza e sostegno individuale e di gruppo Marzo • traduzione di materiale informativo 8 9
PLURAL Note di un anno di lavoro Il progetto | I numeri I numeri Abbiamo lavorato per più di un anno alle prese Raccontano anche quante persone –adulti e Azione 2 - Formazione Azione linguistica 2 - Formazione adulti linguistica | Laboratori adulti attivati | Laboratori attivati ragazzi- sono state raggiunte dalle azioni del no- con il tempo, i luoghi, le azioni, mettendo insieme stro progetto, e le loro provenienze. Per quanto numeri che ci hanno alla fine anche sorpreso. Mol- riguarda i minori, abbiamo voluto evidenziare il Intensivi te sono state le cose realizzate, quelle che ci aspet- dato dei minori non accompagnati, che ha di mol- 3 laboratori Semianalfabeti e bassa scolarità tavamo ma anche qualcosa in più. Moltissime ci to superato le nostre previsioni della fase proget- 17% 5 laboratori sembrano le facce incrociate, di donne e di uomini 28% tuale. È stato come aprire il vaso di Pandora, ne è e di tantissimi ragazzi che abbiamo incontrato e emersa una realtà in crescita e in pieno movimen- che hanno lavorato con noi. Pochi gli abbandoni to che meno conoscevamo ma che ha di contro o quelli che abbiamo perso per strada, se conside- dato avvio a molte azioni di disseminazione che Livello A2, riamo anche il fatto che si tratta di persone con hanno visto Plural entrare a far parte di proget- 4 laboratori forti vulnerabilità e che non hanno ancora trova- tualità collaterali condivise con le scuole. 22% to una stabilità, sociale, linguistica, relazionale e stanno ancora costruendo o ricostruendo una propria identità. I numeri che qui presentiamo sono relativi al lavoro complessivo, raccontano semplicemente Livello 1 azione per azione ciò che abbiamo fatto in termini 6 laboratori di attività e di ore di lavoro offerte. 33% Azione Azione 1-1-Rete Reteterritoriale territoriale ||Attività Attività Azione 22 Azione - Formazione - Formazionelinguistica linguistica adulti adulti ||Ore Ore//Laboratori Laboratori Eventi sul territorio Laboratori intensivi Laboratori per semianalfabeti Percorso partecipativo 7% 90 ore Mappatura 80 ore 10% attivazione call center 34% Formazione mediatori 3% Laboratori Livello A1 Attività call center Laboratori Livello A2 46% 128 ore 100 ore 10 10 11 11
PLURAL Note di un anno di lavoro Il progetto | I numeri Azione 3 - Formazione linguistica minori | Laboratori attivati Azione 4 - Orientamento formativo | Moduli / Sportelli attivati Azione 4 - Orientamento formativo | Moduli / Sportelli attivati Azione 3 - Formazione linguistica minori | Laboratori attivati Espressività 6 laboratori 18% Analfabeti / bassa scolarità 11 laboratori 32% 22 Sportelli informativi Intensivi 94 nelle scuole 3 laboratori Moduli 9% di orientamento formativo Difficoltà di apprendimento Livello A2 7 laboratori 7 laboratori 21% 21% Azione33- - Formazione Azione Formazionelinguistica linguisticaminori minori||Ore Ore//Laboratori Laboratori Azione 44-- Orientamento Azione Orientamentoformativo formativo| |Tipologia Tipologiaattività attività/ /Ore Ore Laboratori espressivi 174 ore Laboratori per minori analfabeti Laboratori intensivi 323 ore 120 ore Sportelli informativi 188 ore Moduli di orientamento formativo Laboratori per minori 470 ore con difficoltà di apprendimento, 320 ore Laboratori Livello A2 307 ore 12 12 13 13
PLURAL Note di un anno di lavoro Il progetto | I numeri Beneficiari del progetto per tipologia di azione formativa Provenienze Provenienzedi diadulti adulti ee minori minoricoinvolti coinvolti nel nel progetto progetto Beneficiari del progetto per tipologia di azione formativa Formazione linguistica minori scuole Cina 24% Perù Albania Nigeria Orientamento Filippine 35% Kosovo Senegal Formazione linguistica Ski Lanka adulti Bangladesh 22% Gambia Marocco Egitto India Cambogia Pakistan Formazione linguistica MSNA Mali 19% Macedonia Serbia Ghana Beneficiari del progetto | Adulti / minori per genere Costa D'avorio Georgia Beneficiari del progetto | Adulti / minori per genere Guinea Honduras Tunisia Femmine Brasile 37% Russia Sierra Leone Maschi Siria 63% Somalia Usa Ucraina Capo Verde Giappone Iran Burkina Faso Congo Ecuador Mauritania Moldavia Montenegro Turkmenistan 14 15 15
PLURAL Note di un anno di lavoro Il progetto | I numeri Provenienze di adulti nei laboratori linguistici Provenienze di adulti nei laboratori linguistici Provenienze di minori nei laboratori linguistici nelle scuole Provenienze di minori nei laboratori linguistici nelle scuole Burkina Faso 1 (1%) Montenegro 1 (1%) Capo V %) ) (1%) e 1 (1% 1%) Nigeria 1 (1%) %) ) Mauritania 1 (1 Brasile 1 (1%) Tunisia 2 (1%) Somalia 1 (1%) Georgia 1(1% Russia 1 (1%) %) ) Tun pone 1 (1 a1( 1% Bra Pa Ser avia 1 %) e rd e 2 Giap (1%) Al 1 (1 ) kis 1( 4% Giappon Ko dia M ba sile Siria 1 (1 b ia Co M stin ar (1 tan ar ni so sta Uc isia sia oc Iran 1 oc In Mold a1 20 vo 3 r 1 (1 ) d’Av ai %) (1%) co Pale co 3 (2% Rus R ep Sr na 25 ia 3 or 3 ( ( (2 iL 3 . Do er 3 1% io 3 Ge 42 (2 ) (2 %) an (2 org 3( me (2 ig %) (2 ka na ) 2 % %) %) nic N % Gu ia 3 % Ci % 4( a (2% ) ) ine ) Hon na a4 3% ) dur 3 ) 12% as 3 (2%) ) Egit to 5 (3% ) na 17 ( Capo (2% ( 3% C i Verde ) ) 4 (2% ) Senegal 6 (4%) Macedonia 5 (3%) India 5 (3%) Bangladesh 13 (9%) ) Filippine 6 (4% Kosovo 5 (3%) ) %) (4% 7 (5 a6 Gha na ani Sr Alb Pe iL ) rù ) an % (4 32 ( 5% ka 7 11 h (1 7 Ma es ) ) 9% (7 5% an (5% d st % la li Perù 8 (5%) ) ng 8( ki ) Filippine %) 9( Pa Ba 8 al 9 (5 6% o bia itt ) Eg Gam Seneg 9 (5%) Provenienze Provenienzedi diminori minoristranieri stranierinon nonaccompagnati accompagnati(MSNA) (MSNA) Sierra Leone Mali Marocco Pakistan Guinea 3 (2 %) 3 (2 %) 2 (1 %) 2 (1 %) Somalia 3 (2 %) 2 (1 %) Ghana Egitto 4 (3 %) 2 (1 %) Bangladesh Albania 4 (3 %) 53 (37%) Senegal 5 (3 %) Costa d’Avorio 5 (3 %) Niger 6 (4 %) Mali 10 (7 %) Gambia Kosovo 14 (10 %) 25 (17 %) 16 16 17 17
PLURAL Note di un anno di lavoro Il progetto | I luoghi Provenienze Provenienze di minori di minori neineimoduli moduli di di orientamento orientamento formativo formativo I luoghi Il territorio cittadino è stato il tappeto sul qua- Per le donne in particolare, lavorare nelle le abbiamo disteso le attività del progetto Plural, scuole, che spesso erano anche le stesse frequen- %) con l’obiettivo preciso di interagire su tutta la cit- tate dai figli, ha reso loro facile partecipare con n 1 (0 %) ) tà che accoglie, dal centro alla periferia, un’utenza continuità al laboratorio e al tempo stesso man- Turch n 1 (0%) 0 Ecuador 1 (0%) Serbibogia 1 (0% ) ( Re %) Ucr menista% ) %) 1 variegata per provenienze e culture ma anche per tenere gli impegni quotidiani di madri e donne di GeoUSA 3 % p. ia 1 (0 Pakista(0%) 1 (0 de Tu (0 Do a 2 (1 bisogni e vulnerabilità. Le sedi di svolgimento dei famiglia. rgia (1% Capo Ver m nis Ru Congo 1 in Br aina ss laboratori sono state le aule formative delle asso- Iran 1 ia 3 (1% ) Ho ic as 2 (1 ) Le sedi istituzionali, in primis l’Assessorato T u rk i an nd C am ile a ciazioni e/o cooperative partner del progetto o di ur 3 a 3 (1% ) %) Eg as all’Educazione, sono invece state teatro degli in- %) 3 itt 4 o 4 (2 1% ( (25 associazioni del volontariato sociale che abbiamo (1 2 ) ) a4 contri dei gruppi focus con i quali abbiamo dedi- % Ind % Mac ia 5 (2 % ) Cin individuato; più spesso abbiamo lavorato nelle edon (2% ) cato spazio alla diffusione del progetto e al tema ia 6 sedi scolastiche o nelle aule dei Centri di Alfabe- (3% ) dell’orientamento e della dispersione scolastica. ) tizzazione, che fanno ormai parte di una rete di Kosovo 6 (3%) lavoro per noi consolidata. Tutti gli Istituti Com- Marocco 13 (6%) prensivi sono sostenitori del progetto Plural e con semplicità si sono resi disponibili come sedi del- le varie attività e “punti polo” nelle diverse aree della città, pronti ad accogliere studenti –minori e %) 7 (8 adulti- provenienti dalle aree limitrofe. a nia 1 Al b Pe r ù ) 32 1% (1 (1 9% 25 ) ne pi lip Fi 18 18 19 19
PLURAL Note di un anno di lavoro Il progetto | I luoghi Mappa delle Sedi e delle Azioni Sedi distribuite sul territorio 1. Comune di Firenze - Assessorato del Comune di Firenze all’Educazione Quartiere 5 2. Associazione Progetto Arcobaleno Rifredi 3. Auditorium Scuola Piero Della Francesca 14 4. Scuola Barsanti 23 5. Scuola Beato Angelico 6. Scuola Botticelli 7. Scuola Calamandrei 8. Scuola Calvino 19 9. C.E.P. - Centro Educativo Popolare 7 29 36 10. Centro di Alfabetizzazione Gandhi 11. Centro di Alfabetizzazione Giufà 10 28 12. Centro Alfabetizzazione Ulysse 40 12 13. Cinema Stensen 39 14. Circolo Crcs Castello - Cinema 31 17 Castello 5 15. Cooperativa sociale Arca 33 8 16. Scuola Dino Compagni 41 13 16 1 17. Distretto Pieraccini –Slataper 25 Quartiere 2 18. scuola Don Milani 35 Quartiere 4 26 Campo di Marte 19. Scuola Don Minzoni Isolotto-Legnaia 30 20. Scuola Ghiberti 9 21. Scuola Giotto 11 4 22 22. Scuola Gramsci 21 23. Scuola Guicciardini 27 24. Scuola Kassel 20 2 15 3 34 25. Scuola Lavagnini 18 Quartiere 1 26. Scuola Locchi Centro Storico 27. Scuola Machiavelli 6 24 28. Scuola Manzoni Azioni 42 29. Scuola Matteotti 37 38 30. Scuola Mazzanti 31. Scuola Paolo Uccello Azione 1 - Rete territoriale Quartiere 3 32. Scuola Papini Gavinana-Galluzzo 33. Scuola Pieraccini 34. Scuola Piero Della Francesca Azione 2 - Formazione linguistica per adulti 35. Scuola Pirandello 36. scuola Poliziano 37. Scuola Puccini Azione 3 - Formazione linguistica per minori 38. Fòrimercato - Rete Sociale 32 39. Scuola Rosai 40. Scuola Baracca Azione 4 - Orientamento formativo 41. Scuola Verdi Google Map interattiva 42. Scuola Villani 20 21
Azione 1 - La rete territoriale Introduzione “e questo chi lo fa?” La rete dei servizi in ambito socio-educativo per bambini, ragazzi, donne e adulti Quar tieri Cent rialf a 1 i b l i o t e c h e Ludoteche L’Azione 1 si è dedicata alla costruzione, al nelle scelte formative e per orientarsi rispetto alle B consolidamento e all’allargamento della rete ter- risorse del territorio a sostegno dei percorsi edu- ritoriale in relazione alla formazione linguistica, cativi. L’Azione 1 si è quindi posta come trasver- all’educazione civica e all’integrazione educati- sale e strategica rispetto all’obiettivo di facilitare va/scolastica delle persone di origine immigrata, l’accesso ai servizi in area educazione e scuola, con attenzione particolare agli studenti minori e sia per creare momenti di confronto tematici tra all’orientamento formativo delle fasce più fragili: persone e istituzione chiave per ideare assieme i minori stranieri non accompagnati, mamme, per- nuove strategie o rafforzare quelle già esistenti. Associazion ve e cooperati ufficio sone vittime di tratta, famiglie neo-arrivate. Orientarsi tra i servizi: sociali immigrati Associazio Fare rete in educazione: ni “E questo chi lo fa?”, “Come di l’approccio di PLURAL devo fare per...?” volontar iato Fare rete significa porsi alcune domande e cer- La prima domanda che ci siamo posti, e la pri- care di darvi risposte concrete. Ad esempio: Cosa ma risposta che abbiamo cercato, sono state: ma significa abitare un territorio? Come si può fa sen- su questo territorio, chi fa cosa? Come e quando? Servizi tire accolti, inclusi, partecipi i vari soggetti che lo abitano? Cosa si può fare per facilitare il processo Con quali procedure? Abbiamo insomma predi- sposto una mappatura dei servizi offerti in rela- Sociali di inclusione delle persone di origine immigrata? zione ai corsi di lingua italiana, all’orientamento Il progetto Plural si è occupato degli aspetti edu- educativo, al supporto ai compiti in orario extra- cativi e scolastici rispetto alle esigenze di singoli scolastico e/o estivo, alla socializzazione per mi- progetti e n t r i d i a s colto e famiglie adottando un approccio multilivello al tema dell’inclusione linguistica e scolastica delle nori. Una mediatrice ha svolto una ricerca indivi- duando associazioni, centri culturali, biblioteche, C persone di origine non italiana sia per coinvolgere parrocchie, gruppi sportivi, le scuole stesse… che dedicati scuole ed enti pubblici e del privato sociale loca- offrono ai bambini/ragazzi e alle famiglie occasio- li che per sostenere gli studenti e le loro famiglie ni di sostegno. 22 23
PLURAL Note di un anno di lavoro Azione 1 - La rete territoriale alla scuola superiore, poiché aveva certificazione di frequenza di una scuola ma non il diploma di Piccole note terza secondaria inferiore (livello di scuola presso metodologiche: cui non accettavano più la sua iscrizione, avendo- la già frequentata), bambini della stessa famiglia la mediazione e il sostegno iscritti in istituti molto distanti da casa, cosa che alla partecipazione rende praticamente impossibile l’accompagna- mento da parte dei genitori, e in particolare delle Per l’Azione 1, e trasversalmente per tutto il mamme sole. progetto Plural, è stato fondamentale l’uso mirato della mediazione linguistico-culturale per l’area comunicativo-relazionale, per l’area educativo-di- Tavoli di confronto dattica e per il sostegno genitori. Sono state ap- ed eventi pubblici prontate traduzioni plurilingui, un supporto per il riconoscimento/identificazione dei titoli scola- stici, la rilevazione di informazioni utili per la co- L’Azione 1 ha curato inoltre, assieme alle coor- struzione/ricostruzione delle biografie educative dinatrici del progetto Plural, una serie di momen- e linguistiche dei minori in obbligo scolastico, l’e- ti di confronto sul tema dell’orientamento, delle mersione delle competenze nella L1, e così via… azioni di contrasto alla dispersione, al tema della È stato quindi realizzato un percorso formativo continuità, coinvolgendo vari enti pubblici (Re- di condivisione e approfondimento rispetto alle gione, Comune, Ufficio scolastico regionale, Cen- tematiche trattate con i mediatori linguistici e tri impiego, Istituti comprensivi e superiori, com- culturali, per riflettere assieme sulle maggiori dif- presi i Centri di formazione professionale e i CPIA, Il volantino informativo ficoltà incontrate dalle persone migranti, e in par- biblioteche e altri centri aggregativi, associazio- del Call Center ticolare dalle famiglie, in relazione all’educazione nismo anche migrante, ecc.). Da questi incontri linguistica e scolastica. Sono state condivise in- sono emerse indicazioni utili per un lavoro di rete dicazioni per il supporto alla costruzione di rete/ più integrato e la volontà di confrontarsi su stru- Il Call Center menti e strategie da adottare. Una delle difficol- comunità locale e di capacity building. Dalla for- mazione e dagli incontri di confronto sono emerse tà delle persone immigrate, e in particolare delle tipologie di problematiche ricorrenti su cui sono Una volta realizzata la mappa, il progetto ha famiglie, è quella di non avere una rete amicale state impostate le risposte del CALL CENTER. attivato un numero apposito, gestito da una me- o familiare che li possa sostenere. Inoltre, spesso diatrice, per fornire informazioni relative all’area non hanno occasioni di incontro e di scambio con Sempre nell’ottica di “fare rete” tutti gli incon- formazione/scuola per le famiglie. Il Call Center è famiglie e persone italiane. Per questo, l’Azione 1, tri sono stati intesi come strumenti per il commu- stato attivo durante tutti questi mesi e ha raccolto con il contributo delle altre Azioni, ha creato al- nity building: costruire la comunità attraverso la una serie di richieste di aiuto da parte delle fami- cuni eventi pubblici per rafforzare la conoscenza condivisione delle risorse, delle problematiche, glie, soprattutto in relazione alle iscrizioni scola- diretta e i rapporti amicali, le reti di sostegno, e delle sfide e delle risposte possibili in termini di stiche. Il call center si è avvalso della traduzione e volti anche a decostruire stereotipi e pregiudizi sistema, anche in termini di servizi e professiona- mediazione linguistica ove necessario. Le persone grazie all’incontro personale diretto. Tra questi, lità presenti sul territorio. Sono per questo stati che hanno contattato il CALL CENTER hanno ma- alcuni momenti commoventi in cui i minori stra- animati gruppi di discussione, focus group, world nifestato soprattutto difficoltà a reperire un isti- nieri non accompagnati hanno condiviso con stu- café e tavoli di confronto. tuto scolastico che accogliesse le nuove iscrizioni denti e insegnanti la loro esperienza di vita. Nulla fuori dai tempi “canonici” previsti; difficoltà o co- di forzato o obbligato, uno scambio tra pari all’in- Tiziana Chiappelli munque dubbi rispetto alle procedure da seguire, segna del reciproco incontro e riconoscimento. Coordinatrice Azione 1 in particolare per il passaggio tra scuola seconda- Meriem Afarfar, Madalena Shemilli ria di I e scuola secondaria di II grado; necessità Mediatrici Call center di reperire informazioni relative ai corsi di lingua italiana e attività ludico-ricreative-socializzanti per bambini e ragazzi al di fuori dei tempi scola- stici. Alcuni casi particolarmente spinosi: la diffi- coltà ad iscrivere un ragazzino con lieve disabilità 24 25
Azione 2 - Gli adulti, la formazione linguistica “Le donne non frequentano corsi di italiano” Introduzione Il lavoro in aula: donna/l’uomo ancor prima della studentes- sa/studente, secondo un approccio realmen- l’approccio umanistico- te umanistico affettivo. Questo si è tradotto affettivo nell’azione svolta dai docenti di costruzione di buone relazioni e di un sempre maggior grado di fiducia e confidenza reciproche, attraverso In questa esperienza, i fattori che hanno con- attività mirate ma anche lasciando accadere corso alla riuscita dei corsi di lingua sono stati momenti spontanei di vera condivisione e co- molti, in primo luogo la disponibilità delle scuole noscenza, avendo cura che tutti si sentissero nel mettere a disposizione i propri spazi in orari accolti e considerati sul piano personale e su in cui le donne hanno generalmente i bambini a quello dei bisogni linguistici. scuola (soprattutto nel primo pomeriggio), non- • Importantissima è stata la presenza in aula ché il prezioso aiuto delle insegnanti nel promuo- di mediatrici linguistico-culturali, vere figure verli. A nostro avviso, però, sono anche altri gli chiave nel supporto agli apprendenti fin dal elementi che sono stati alla base della continuità momento delle iscrizioni, per esempio facendo della presenza femminile nei corsi, e sono tut- in modo - insieme ai docenti - che tutti i moduli ti da ricercarsi nelle modalità dell’accoglienza fossero chiari, e tranquillizzando i partecipan- 1 2 e nell’approccio e metodo didattico adottati per ti che dimostravano incertezze e diffidenza ri- questo tipo di pubblico. guardo all’uso dei dati richiesti. Le mediatrici La fase iniziale: E così abbiamo proceduto: sono stati prodot- ti volantini e moduli di iscrizioni tradotti in più Di seguito descriviamo gli aspetti che consi- sono state preziose nell’aiuto agli apprendenti coinvolgere le donne lingue, e abbiamo chiesto l’aiuto alle insegnanti deriamo aver avuto maggior importanza nel ga- rantire la regolare partecipazione del pubblico linguisticamente più fragili, divenendo anche punti di riferimento rassicuranti e familiari delle scuole (in particolare alle maestre, che ge- femminile (anche di quello maschile, seppur in capaci di creare un clima confidenziale e di fi- Nella fase di avviamento del progetto Plural neralmente hanno più occasioni di contatto con i misura percentualmente minore): ducia reciproca tra i partecipanti, ed incorag- mi sono recata insieme ad altre coordinatrici del- genitori) per distribuire i volantini e informare i • La premura dimostrata dai docenti nel cura- giandoli a tornare in aula nei momenti in cui le azioni di progetto all’Ufficio Immigrazione del genitori degli alunni dell’opportunità di frequen- re i primi momenti di accoglienza e nel porre abbandonavano per svariate ragioni. Comune di Firenze per raccogliere informazioni tare corsi gratuiti di italiano. attenzione al modo in cui veniva instaurato • È stato inoltre importante fare in modo che circa le strutture di accoglienza per i richiedenti La risposta è stata subito molto positiva e con il patto di fiducia fra insegnante e studente. tutti si sentissero a proprio agio in classe, libe- asilo presenti sul territorio fiorentino, e per avere nostra soddisfazione abbiamo potuto constatare In questi primi momenti e nelle prime lezio- ri di muoversi, certamente curando la disposi- qualche suggerimento su quali potessero essere i che spesso erano i padri degli alunni a telefonare ni è stato fondamentale mettere al centro la zione dell’aula, ma sempre assicurandosi che canali migliori per dare pubblicità ai corsi di ita- per avere informazioni sui corsi, incoraggiando le liano gratuiti rivolti ad adulti e soprattutto a don- mogli a frequentare. ne appartenenti a target vulnerabili. A fine progetto il bilancio della presenza fem- Con una certa delusione, ho appreso dalle re- minile ai corsi attivati presso le scuole è stato il sponsabili dell’Ufficio che l’idea di volere informa- seguente: più dell’80% dei frequentanti sono sta- re le donne e soprattutto convincerle a frequen- te donne, e la maggior parte di loro è riuscita a tare con regolarità le lezioni di italiano sarebbe frequentare almeno il 70% delle lezioni, presenza stata di scarsa fattibilità, perché è noto che “le minima richiesta per ottenere un attestato di fre- donne non frequentano corsi di italiano” . quenza. L’unico possibile canale per tentare di coinvol- gere le donne – e in questo ci siamo trovate d’ac- cordo – poteva essere rappresentato dalle stes- se scuole frequentate dai figli, o dalle scuole del quartiere di residenza, ma solo se i corsi si fossero svolti al loro interno e se fossimo stati aiutati dai docenti nella diffusione delle informazioni e nella promozione di tali iniziative. 26 27
PLURAL Note di un anno di lavoro Azione 2 - Gli adulti, la formazione linguistica ognuno si sentisse bene, rilassato, senza nes- dividere e concordare con le apprendenti alcune sun imbarazzo per la prossimità di un’altra scelte del programma da noi svolto, rendendole persona. Le attività svolte sono state proposte consapevoli e soprattutto facendole sentire parte in modo che nessuno degli apprendenti pro- attiva e principale del processo di insegnamento e vasse mai imbarazzo o inibizione e che tutti del proprio percorso di apprendimento”. partecipassero spontaneamente, rispettando • Infine un altro aspetto rilevante per favorire i propri tempi emotivi e linguistici. Si è fatto la regolare frequenza delle donne è stata la in modo che anche il momento della sommi- scelta di favorire la presenza in aula dei figli, nistrazione del test non fosse percepito come anche laddove non è stato possibile attivare una prova personale o un esame, cercando di un servizio di accoglienza dei bambini a segui- presentare la prova di rilevazione, come uno to. La presenza di bambini durante lo svolgi- strumento di aiuto, utile per diventare consa- mento delle lezioni non è stata mai percepita pevoli del proprio percorso linguistico e utile né fatta percepire come un problema, al con- per definirlo insieme al docente in modo mi- trario è stato un aspetto che ha contribuito a rato. creare un clima rilassato e familiare, favoren- do anche confronti e rapporti autentici fra le Sempre relativamente all’approccio e al meto- mamme dei bambini, che inevitabilmente han- do adottati per lo specifico pubblico di apprenden- no fatto amicizia durante i mesi del corso. ti qui considerato riporto la riflessione fatta da un’insegnante, Valentina Pini, in merito al lavoro Concludendo, la scelta di un approccio umani- svolto con un folto gruppo di sole donne: stico affettivo, quanto più vero ed empatico, un’at- “Una scelta che è stata molto importante ai fini mosfera rassicurante, familiare, complice e attivi- del gradimento e della buona riuscita delle lezioni tà globalmente stimolanti, tagliate il più possibile è stata quella di attuare un’immediata inversio- sulle apprendenti sono stati i punti di forza che ne di tendenza, trasformando il possibile senso hanno contribuito in modo positivo al gradimento del dovere, lo sforzo, la difficoltà, il giudizio di se dei corsi da parte delle donne, sostenendo con ef- stesse e dei propri errori che talvolta accompagna ficacia il processo di acquisizione linguistica. l’inizio di un percorso linguistico, in leggerezza, possibilità, piacere e senso di comunanza. Ho cer- Diana Pedol, Coordinatrice Azione 2 cato dunque di creare un laboratorio di libertà e Valentina Pini, Docente dei Laboratori affermazione di se stesse, lontano dagli impegni di Italiano L2 della vita, in cui ognuna delle apprendenti facesse il proprio percorso linguistico attraverso il sorri- so, il divertimento, l’autoironia e l’aiuto reciproco. Quando ho colto che le relazioni di gruppo erano sufficientemente mature e le apprendenti pronte a mettersi in gioco con fiducia, ho utilizzato attivi- tà che non solo fossero utili, scegliendo con cura gli ambiti lessicali più accattivanti per un gruppo di sole donne, ma che potessero anche divertire. Insieme a più convenzionali materiali didattici, ho scelto dunque di utilizzare videoclip, cortome- traggi, spezzoni di film, pubblicità, canzoni e an- che attività puramente ludiche. Questo tipo di atti- vità, che hanno preso in considerazione più piani della persona, compreso quello emotivo, sono sta- te le attività a mio parere più gradite e quelle che hanno portato più velocemente acquisizione. In ultimo, là dove è stato possibile, ho cercato di con- 28 29
Azione 3 - I minori, la formazione linguistica “Proviamo a mischiare le carte...” Introduzione ed extralinguistica giungere le opportuità ricreative e formative più istituzionali. Il movimento, le azioni Abbiamo pensato di costruire queste braccia Ma prima di tutto abbiamo dovuto comprende- e queste gambe con fili molto lunghi, per consen- re quali fossero le priorità. Passaggio necessario tirne azioni ad ampio raggio di inclusione e di ac- per imporci un criterio di selezione e di indirizzo coglienza, per arrivare dove l’osservazione del rispetto alle tante necessità che si aprivano tutte territorio svelava le maggiori necessità e per favo- importanti, intorno a noi. rire la creazione di contatti reali e concreti nella Così, per i minori più piccoli, i bambini delle maglie della rete territoriale. scuole primarie e secondarie di primo grado, ab- In questo senso è stata imprescindibile e in- biamo cercato di rispondere in primo luogo, al teressantissima la fase iniziale di mappatura e di pressante bisogno di coprire i momenti “vuoti” e ricerca dei bisogni prioritari che è partita dall’in- di intensificare le occasioni di pratica e di appro- contro con persone significative all’interno del pa- fondimento della lingua per comunicare e della norama cittadino sia in ambito formale – persona- lingua per studiare fuori dall’aula curriculare. 23 le dell’Ufficio Immigrati, referenti servizi sociali Abbiamo deciso infatti di intervenire in quei pe- per l’immigrazione, docenti, dirigenti scolastici … riodi in cui il calendario curriculare è concluso e - e informale – educatori e volontari di cooperati- i bambini e i ragazzi di origine straniera restano ve e associazioni che a livello territoriale operano improvvisamente sprovvisti di offerte educative con minori non accompagnati… . mirate alle loro necessità prioritarie dal punto di Il concepimento Il corpo, la struttura Da queste relazioni, inizialmente cercate da vista socio educativo: la socializzazione, l’esposi- zione e la pratica della lingua italiana come lingua noi e poi giunte in maniera spontanea attraver- Abbiamo concepito l’Azione 3 come un’ulterio- È così che l’Azione 3 Formazione Minori si è dell’interazione e dell’inclusione con i pari e con so un rapido e copioso passa parola, si è aperto re preziosa opportunità di intervenire a favore dei dotata di: la comunità di accoglienza. Abbiamo così organiz- in poco tempo un orizzonte di bisogni in cui non è tantissimi bambini e ragazzi che attraverso la no- • quattro braccia: laboratori per analfabeti, la- zato dei laboratori linguistici nel mese di giugno, stato difficile agganciare le braccia e le gambe al stra esperienza ultra decennale vediamo ancora boratori intensivi, laboratori livello A2 e la- al termine della scuola, ma abbiamo anche incen- corpo dell’azione 3. come tassello imprescindibile dell’azione educati- boratori per minori difficoltà apprendimento, va territoriale interculturale nella quale ritenia- messi a punto per raggiungere i più piccoli, mo ancora doveroso impegnarsi in maniera tra- cioè i bambini e i ragazzi delle scuole primarie sversale e sempre più estesa. e secondarie inferiori, e i più grandi, ossia quei minori più invisibili, meno raggiunti e meno Nella costruzione dell’intervento, come équipe coinvolti dalle offerte delle agenzie formati- di coordinamento, non abbiamo avuto esitazioni ve standard. Abbiamo cercato di indirizzarci nell’individuare la costruzione di azioni comple- a tutti coloro che ci parevano vulnerabili dal mentari che potessero, nel loro insieme, toccare punto di vista sociale e culturale; quei minori in maniera più capillare possibile le fasce di mi- non evidenziabili, ma in emersione, sia da un nori più sensibili. In questa ottica abbiamo deciso punto di vista numerico che dei bisogni edu- di costruire interventi che privilegiassero da un cativi: quei giovani chiamati ormai in gergo lato occasioni di formazione linguistica, dove la MSNA, per esteso minori stranieri non accom- lingua come veicolo e al contempo obiettivo, fosse pagnati; messa al centro del lavoro dentro e fuori le scuo- • tre gambe: laboratori artistico espressivi, la- le, e dall’altro, laboratori di animazione artistico boratori scrittura rap e laboratori con video espressiva in cui la socializzazione e i diversi lin- camera, con cui spaziare in ambiti meno for- guaggi potessero collaborare a favorire l’intera- malizzati e percorrere azioni comunicative zione e l’inclusione socio relazionale in maniera verbali e non verbali impadronendosi di lin- più completa. guaggi plurimi e accessibili a tutti i minori, in particolare a coloro che fanno più fatica a rag- 30 31
PLURAL Note di un anno di lavoro Azione 3 - I minori, la formazione linguistica ed extralinguistica tivato, altri laboratori nel periodo scolastico che lenza identitaria assoluta. La lingua come mezzo dessero opportunità ulteriori per praticare la lin- e come fine, svolge quel ruolo strategico che con gua al di fuori dai contesti disciplinari. La nostra tanta passione e convinzione Don Milani enuncia- azione in questo caso è andata a complementare va con i ragazzi di Barbiana – “è la lingua che fa e a colmare quella svolta nelle scuole fiorentine eguali”-. E per la nostra esperienza questo potere da La Rete dei Centri di Alfabetizzazione che svol- della lingua è ancora più idoneo se rivolto ai nuo- gono un ruolo determinante, ma non esaustivo vi ragazzi che questa volta non provengono dal- rispetto al bisogno sempre più crescente e diffe- la campagna del Mugello ma dal Ghana, dal Mali, renziato che emerge dal panorama scolastico in dalla Nuova Guinea, dall’Albania, dal Kosovo... continua evoluzione. I ragazzi che abbiamo conosciuto, di sedici e Per i minori non accompagnati il percorso di diciassette anni, hanno arricchito i nostri corsi costruzione degli interventi è invece partito, pri- di vitalità e di energia; della voglia di vivere una ma di tutto, dalla conoscenza del contesto. L’am- vita migliore di quella dei loro padri. Mohammed, bito di azione in questo caso era diverso rispetto a Tijan, Endrit … hanno mostrato senza sovrastrut- quello scolastico. Abbiamo quindi iniziato dall’in- ture il desiderio di identificarsi con gli altri ra- contro con alcune realtà educative locali che sul gazzi nati e cresciuti in Italia, di diventare come territorio operano in maniera infaticabile e dav- i loro idoli del calcio, di seguire le orme di quegli vero copiosa nell’accoglienza, nell’inserimento e stereotipi dell’Italia e dell’Europa che la tv e i me- nell’inclusione educativa e sociale dei minori non dia hanno portato fino ai loro villaggi e alle loro accompagnati. città e che i loro occhi conoscono a memoria da quando erano piccoli. L’incontro con i minori non Insieme agli educatori e ai coordinatori del- massiccia presenza nel nostro paese. Ma lo svela- I minori selezionati, provenienti dal Gambia e accompagnati per noi è stato uno svelamento. Si le associazioni e delle cooperative coinvolte negli mento per noi è stato propulsivo e ci ha motivato dall’Albania, non avevano mai conosciuto ragazze è svelata la tenacia, la determinazione di coloro Sprar e nelle comunità territoriali, abbiamo indi- a credere ancora di più nelle potenzialità del no- e ragazzi della scuola italiana e non conoscevano che hanno attraversato il deserto, che sono stati viduato quali fossero le esigenze prioritarie dei stro progetto e ad arrischiarci verso un’iniziativa niente del nostro sistema scolastico. prigionieri in Libia, che hanno visto sparire i loro tanti ragazzi accolti nelle strutture. In primis è inizialmente non prevista. compagni di viaggio e nonostante tutto sono stati Utilizzando come pretesto, oltre che come emerso il bisogno di renderli “attivi”, ossia di of- coerenti al loro patto per la costruzione del futu- strumento evocativo le carte del gioco Dixit, ab- frire delle opportunità di coinvolgimento in cui es- sere impegnati in azioni formative, per loro stessi ro: arrivare in Italia a qualsiasi condizione. Ed è così che Tijan è arrivato in Sicilia, poi a Firenze Abbiamo deciso biamo messo i ragazzi nella condizione di parlare di sé senza sentirsi obbligati a infrangere la loro e per infondere loro il senso della crescita e della costruzione di un nuovo cammino di vita. dove è stato accolto allo Sprar e quindi ha incon- di “provare a mischiare intimità. Hanno raccontato le loro sensazioni e Il laboratorio linguistico è stato recepito dagli trato noi con il laboratorio linguistico. le carte” dato spazio alle loro emozioni guidati dalle fanta- sie e dai colori delle carte. E le loro parole, si sono E così si è svelata anche la diversa motiva- educatori come una “sorgente” di nuova vita, ma intrecciate con quelle di altri ragazzi presenti nel- zione di Cosmos che dal Kosovo è arrivato invece La vivacità con cui i minori non accompagnati non soltanto perché la lingua rappresenta un evi- le classi incontrate. E sono state le parole susci- senza traumi, che forse non sa ancora cosa vor- hanno partecipato ai nostri corsi, la spontaneità dente valore strumentale per la comunicazione. tate da immagini che hanno creato nuove unioni, rà fare da grande, che non conosceva niente del- con cui si sono relazionati con i nostri insegnanti Se da un lato è infatti innegabile e assoluta l’esi- hanno avvicinato certe distanze iniziali, rotto ma- la sofferenza dei suoi compagni africani ma che a cui hanno raccontato tante belle tessere di vita, genza per ogni ragazzo di imparare l’italiano per schere pregiudiziali e messo allo scoperto comuni conoscendoli nella struttura di accoglienza e fre- ci ha spinto a “osare”, ad andare oltre la program- comunicare, per lavorare o per studiare nel pae- passioni per il calcio e per la musica rap. Passioni quentandoli nel laboratorio linguistico, ha mutato mazione iniziale e a trovare un pretesto per pro- se che accoglie e che comunque offre una prima che non hanno bisogno di sapere dove sei nato, da il suo pregiudizio nei confronti di tutti i neri e di vocare un incontro con i minori delle scuole se- tappa di cambiamento a prescindere dal progetto dove provieni, in quale parte di mondo hai fre- tutti quelli diversi da lui … condarie. di vita di ciascun minore. Dall’altro il vero potere quentato le classi prima d’ora, per essere condivi- della lingua va a dispetto dell’incertezza del pro- E con loro si sono aperte le vite di tanti altri È così che, collegandoci ad altre azioni mes- se, ma che aiutano a sentirci tutti più simili nella getto migratorio di ogni ragazzo: pochi dichiarano ragazzi che hanno frequentato i laboratori di lin- se in campo con la Città Metropolitana di Firen- nostra bella e vivace diversità in cui è la “parola di ambire ad una stanzialità futura in Italia; molti gua italiana. Sono tutti questi ragazzi, cosi diversi ze da una delle nostre associazioni coinvolte nel che unisce” e “la lingua che rende eguali”. paventano un passaggio transitorio in questo pae- eppure così vicini a noi, che ci hanno reso più tan- progetto, abbiamo invitato quattro minori non ac- se per raggiungere mete in nord Europa o addirit- gibile la realtà di tanti giovani come loro che pro- compagnati, selezionati insieme ai loro educatori tura in paesi extraeuropei più generosi dal punto vengono da lontano e si fermano in Italia; dei quali di comunità, a partecipare ad un percorso di co- Carla Pastacaldi di vista dell’offerta lavorativa e dello stile di vita. si parla spesso con scarsa competenza indorando noscenza e di interazione con alcune classi terze Coordinatrice Azione 3 Ma, ugualmente, per tutti, la lingua ha una va- con giudizi spesso affrettati e stigmatizzati la loro della scuola secondaria inferiore. 32 33
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