PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1

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PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
l’avvio della fase post-industriale ha profondamente affetto l’ecologia
1. PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE:                                                                   sociale della città nella sua globalità, Mirafiori Sud, in virtù del ruolo
IL CASO DI MIRAFIORI SUD1                                                                            socioeconomico di primo piano occupato tra gli anni Sessanta e la metà
                                                                                                     degli anni Ottanta rispetto a questa, è un luogo urbano che è stato
                                                                                                     interrogato, più di altri, dal cambiamento strutturale che ha investito
● POLITICHE                                                                                          Torino.
● POLITICA                                                                                           L’analisi che segue si situa, dunque, in un processo di riposizionamento,
● CIBO                                                                                               funzionale e simbolico, che ha interessato in modo importante il
                                                                                                     quartiere dall’avvio del post-fordismo e in particolare, nell’ultimo
                                                                                                     decennio. Mirafiori Sud, luogo esemplificativo tanto delle dinamiche
1.1 Introduzione                                                                                     della città industriale quanto di quella post-industriale, vive oggi un
                                                                                                     processo di ri-significazione politica e sociale che può essere studiato,
                                                                                                     in modo nuovo, attraverso e a partire dal cibo. Nello specifico, il
                                                                                                     contributo intende esplorare il paesaggio del cibo, che la letteratura
Mirafiori Sud è stata oggetto di numerosi studi (es. Mirafiori Sud in
                                                                                                     geografica indica con il termine “foodscape”, di Mirafiori Sud.
numeri, 2018; Savio e Guiati, 2014; Mirafiori dopo il mito, 2019) che ne                             Foodscape è un concetto che invita, da una parte, a esplorare la
hanno approfondito la storia e il profilo socioeconomico
                                                                                                     spazialità del sistema del cibo (per esempio, dove si consuma a Mirafiori
contemporaneo. Si tratta di testi a partire dai quali è possibile trarre una
                                                                                                     Sud?), e dall’altra, a studiare un luogo in rapporto a relazioni sociali,
visione d’insieme circa la mutevole posizione del quartiere rispetto al
                                                                                                     processi, politiche, spazi e pratiche del cibo (Miewald e McCann, 2014,
contesto urbano in cui si colloca. Gli studi svolti hanno suggerito, in
                                                                                                     pp. 4-5). Il cibo, in questo senso, si offre quale “lente” attraverso la quale
maniera più o meno implicita, che Mirafiori Sud sia un luogo di cui non si
                                                                                                     esplorare l’evoluzione dei legami tra esseri umani, ambiente e luoghi
può non parlare e che l’importanza del quartiere stia precisamente nel
                                                                                                     stratificati di significati (Yasmeen, 1996; Plank, 2015, p. 205; Lo Re,
legame, simbolico e materiale, che intercorre tra lo stesso e la città tutta
                                                                                                     2016) – qual è Mirafiori Sud.
a partire dal secondo dopoguerra: una relazione complessa, irrisolta e
                                                                                                     L’opportunità di questa chiave interpretativa si dà, tuttavia, non solo per
profonda, con un primo tempo caratterizzato dall’ascesa di Torino città-
                                                                                                     ragioni analitiche: è, infatti, lo stesso luogo ad aver articolato, in modo
fabbrica e con un secondo tempo segnato dal doloroso avvio della fase
                                                                                                     più o meno esplicito, una problematica legata al cibo in almeno due
post-industriale. È doveroso, dunque, quando si parla di Mirafiori Sud,
                                                                                                     sensi.
ricordare ciò che è stato da un punto di vista identitario: il quartiere
                                                                                                     Da una parte, non può sfuggire all’osservazione come in alcune aree del
operaio e industriale per antonomasia, con una geografia sociale e
                                                                                                     quartiere (di cui si dirà meglio in seguito), in particolare nei pressi di Via
sviluppo urbanistico disegnati a partire dall’ex-Fiat Mirafiori, oggi FCA.
                                                                                                     Roveda e Via Negarville, e Via Candiolo e Via Millelire, il commercio di
Dire, tuttavia, post-industriale non significa qualificare ciò che Torino e,
                                                                                                     prossimità sia in sofferenza, assente o in via di rarefazione. In linea con
nello specifico, Mirafiori Sud, sono oggi; piuttosto, come molti hanno già
                                                                                                     le dinamiche che hanno caratterizzato il comparto commerciale a
argomentato, il concetto esprime ciò che non sono più. Se è vero che
                                                                                                     Torino, gli esercizi di vicinato, non solo alimentari, stanno, infatti,
                                                                                                     attraversando una protratta fase di difficoltà (Rapporto Rota, 2018, pp.
1
  I lavori di ricerca sono, sempre, lavori collettivi. In particolare, grazie a Ilaria Vittone che   67-73), segnata dall’apertura di diversi punti vendita della grande
ha curato la cartografia (e ha accolto le modifiche, numerose, degli ultimi giorni).                 distribuzione organizzata sia nel quartiere sia in aree limitrofe già della
Ringrazio i commercianti di Mirafiori Sud che, con umanità e pazienza, hanno accolto le              cintura metropolitana, dal cambiamento delle abitudini di spesa e
mie curiosità e ai referenti delle progettualità del quartiere, abitanti e rappresentanti
istituzionali i quali, con generosità e altrettanta disponibilità, hanno dedicato molto del          consumo, attribuibili tanto a influenze alimentari contemporanee quanto
loro tempo alle mie domande. Infine, grazie a Piergiorgio Schiani per le fotografie.                 a un’organizzazione del lavoro profondamente diversa rispetto al

                                                                                                                                                       ATLANTE del CIBO       1
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passato. A questi trend di natura esogena e globale, non circoscrivibili a         vita umana (es. salute e cura della persona, assistenza alimentare,
Mirafiori Sud, si aggiungono alcune specificità locali che aumentano la            educazione, ricreazione, lavoro etc.).
vulnerabilità del luogo da questo punto di vista: il profilo                       Queste progettualità e pratiche, alcune delle quali verranno approfondite
sociodemografico, in particolare l’età degli abitanti, la composizione dei         in seguito, costituiscono una delle due modalità attraverso cui si sta
nuclei familiari, oggi meno numerosi e una capacità di spesa                       attuando il processo di ricollocamento simbolico e materiale, poc’anzi
maggiormente contenuta rispetto ad altre aree della città.                         menzionato, del quartiere. Soggetti locali, tra i quali svolge un ruolo di
                                                                                   primo piano la Fondazione Mirafiori, sostenendo progetti e iniziative in
                                                                                   ambiti svariati (es. istruzione, spazi pubblici, cultura), hanno agito nel
                                                                                   contesto, offrendo servizi puntuali (es. Sportello Sociale presso la Casa
                                                                                   nel Parco). Non solo: proprio a partire dalla dimensione del fare questi
                                                                                   soggetti stanno modificando la rappresentazione di Mirafiori Sud,
                                                                                   “performando” un nuovo immaginario e cornice di senso del luogo
                                                                                   prossimo alla sostenibilità ambientale e sociale.
                                                                                   La seconda modalità di azione funzionale a rafforzare il processo di ri-
                                                                                   collocamento di cui sopra, è di matrice più marcatamente istituzionale e
                                                                                   riguarda una serie di iniziative politiche urbane, principalmente rinvenibili
                                                                                   sia nell’ambito di progetti che hanno anche interessato altre aree della
                                                                                   città (AxTO e Co-City) (Mirafiori Sud in numeri, 2018, pp. 52-55) sia
                                                                                   corrispondenti ad azioni progettuali rivolte in modo esclusivo a Mirafiori
                                                                                   Sud qual è, per esempio, il progetto europeo di recente avvio, Progireg,
                                                                                   acronimo di “Productive Green Infrastructures for Post-Industrial Urban
                                                                                   Regeneration: Nature for Renewal” (cfr. box 12).

Figura 1 – “Vendesi” attività: un negozio di alimentari chiuso in Via Negarville
Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani

Naturalmente, una tale osservazione va collocata in una più ampia
riflessione che riconosca il tratto caratteristico del luogo: come
numerosi studi pregressi hanno chiarito e in base alla ricerca qualitativa
effettuata per questo studio, Mirafiori Sud appare come un territorio
profondamente eterogeneo dove la differenza si coglie – a diversi livelli
– tra un isolato e quello immediatamente successivo.                               Figura 2 – Riqualificazione del giardino Emilio Pugno tramite fondi AxTO
                                                                                   Fonte: sito web del Comune di Torino, http://bit.ly/2XIXLDX (ultimo accesso 15
Il tema alimentare emerge, tuttavia, anche in un altro modo: numerose              giugno 2019)
sono le progettualità attive nel quartiere che, in modo concertato o
individuale, operano attraverso e a partire dal cibo in diversi ambiti della       Fatte queste premesse introduttive, l’analisi che segue è strutturata in
                                                                                   due parti, complementari l’una all’altra.

                                                                                                                                          ATLANTE del CIBO          2
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In primo luogo, sarà presentata una “fotografia” del foodscape di              cento della superfice destinato a aree verdi pubbliche tra cui, per
Mirafiori Sud, restituita attraverso la geo-localizzazione degli elementi      estensione, spicca il Parco Colonnetti e la fascia che si sviluppa lungo il
delle diverse fasi della filiera agro-alimentare presenti sul territorio       fiume Sangone (Mirafiori Sud in numeri, 2018, p. 19).
oggetto di studio. Nell’economia dell’analisi presentata, particolare
attenzione sarà data ai luoghi di distribuzione e ai processi di
rarefazione del commercio di prossimità che il quartiere ha conosciuto.
Data l’impossibilità di effettuare un’analisi in serie storica (cfr.
appendice metodologica che segue al contributo), si è deciso di
raccogliere la testimonianza di alcuni operatori commerciali ubicati in
sezioni del quartiere particolarmente “sofferenti” da questo punto di
vista o significative per ragioni storiche (es. Borgata Mirafiori).
Nella seconda parte dello studio, in linea con quanto il gruppo di ricerca
dell’Atlante del Cibo di Torino Metropolitana ha proposto negli anni
precedenti, sarà presentato un primo archivio di pratiche e progettualità
che, attraverso il cibo, agiscono sul territorio.
Tuttavia, come premessa, è opportuno procedere con un sintetico
inquadramento territoriale del quartiere così come riprendere i tratti
salienti della condizione sociodemografica che lo caratterizza.

1.2 Il territorio di riferimento: dove siamo?
Mirafiori Sud è un quartiere della città di Torino, ubicato nell’estrema
periferia Sud e confinante con i Comuni di Beinasco, Grugliasco, Rivoli,
Orbassano, Nichelino e Moncalieri. Si tratta di un territorio con
un’estensione molto vasta, pari a 11,5 km2, e parte, insieme a Mirafiori       Figura 3 – il territorio di Mirafiori Sud considerando le ACE n° 10, 94 e 92
Nord e Santa Rita, della Circoscrizione 2. Data l’estensione del territorio,   Fonte: elaborazione nostra
all’interno di Mirafiori Sud si possono individuare diverse aree che si
sviluppano e organizzano a partire da tre “spine” fondamentali della           Due sono gli aspetti che rendono il quartiere un territorio peculiare da
toponomastica locale: Via Negarville, a Ovest di Corso Unione Sovietica,       abitare: oltre il 69 per cento della superfice è destinato a spazio
Strada delle Cacce, nei pressi del nucleo storico del quartiere, Borgata       connettivo e il 44 per cento degli immobili è ad uso industriale con il
Mirafiori, e Via Artom, a Est del Parco Colonnetti. All’interno di queste      complesso Fiat che caratterizza il paesaggio urbano di quest’area della
aree, che corrispondono alle Aree di Censimento (ACE) 10, 94, 92 (cfr.         città (Ibidem).
appendice metodologica), si trovano zone con caratteristiche peculiari
per ragioni storiche (es. Borgata Mirafiori), geografiche (es. Basse del
Lingotto) o architettonico-urbanistico (es. Ina Casa o Città Giardino)
(Savio e Guiati, 2014, p. 7; cfr. figura 4).
L’ex-Circoscrizione 10, poi accorpata nella Circoscrizione 2 nel 2016, è
occupata meno da un quinto da immobili (19, 7 per cento) con l’11 per

                                                                                                                                         ATLANTE del CIBO     3
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
delle istituzioni locali (Zeppola e Versaci, consiglieri della Circoscrizione
                                                                                                     2, maggio 2019).
                                                                                                     Per quanto riguarda il trasporto pubblico, le linee principali per
                                                                                                     spostamenti all’interno di Mirafiori Sud sono i bus 63, 14, 41, 71, 39 e il
                                                                                                     tram 4 - mentre altre ne costeggiano i confini o sono funzionali al
                                                                                                     collegamento dell’utenza a luoghi specifici (es. Cimitero Parco o
                                                                                                     accesso all’area industriale o ex-industriale lungo l’asse di Corso
                                                                                                     Settembrini) (cfr. figura 6).

Figura 4 – le zone di Mirafiori Sud
Fonte: Savio e Guiati, 2014, p. 8

La presenza di uno spazio dedicato alla viabilità così ingente, soprattutto
su strada, pone, anche a causa di un trasporto pubblico locale che non
agevola gli spostamenti all’interno del quartiere (Piano di Sviluppo, 2017;
Mirafiori Sud in numeri, 2018, p. 272) e con le aree centrali di Torino, una
serie di problematiche logistiche – con ripercussioni sulla vivibilità dello
stesso luogo e che rafforzano la posizione e percezione di marginalità
rispetto al centro. A questo proposito, la difficoltà legata alla mobilità è
emersa come un tema importante sia nel dialogo con alcuni abitanti del                               Figura 5 – destinazione d’uso dell’area in esame
luogo, in particolare residenti nella zona ad Ovest di Corso Unione                                  Fonte: Mirafiori Sud in numeri, 2018, p. 19
Sovietica (Floris, ricercatore, maggio 2019; Ester, panetteria-alimentari di
Via Roveda, aprile 2019; Bianca, panetteria-alimentari di Via Negarville,                            Al momento sono in corso i lavori per l’estensione della linea
aprile 2019; Marcella, Iperurbana, giugno 2019), sia con rappresentanti                              metropolitana fino in Piazza Bengasi, iniziati nel giugno 2012 e la cui
                                                                                                     conclusione è prevista entro il 2020. Questo progetto infrastrutturale ha
                                                                                                     direttamente prodotto un impatto sulla geografia dell’offerta alimentare
2
   Nel caso del secondo riferimento bibliografico, il dato esprime la prossimità a una fermata del   del quartiere poiché ha imposto il momentaneo trasferimento del
trasporto pubblico locale entro un raggio di 200 mt da un luogo qualsiasi del quartiere: secondo     mercato di Piazza Bengasi nella vicina Via Onorato Vigliani con alcune
l’indagine questo avviene nel 66 per cento dei casi.

                                                                                                                                                        ATLANTE del CIBO     4
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
conseguenze per il commercio di prossimità delle aree limitrofe (cfr. box
11).

Figura 6 –Trasporto pubblico locale a Mirafiori Sud
Fonte: sito web del Gruppo Trasporti Torinese (ultimo accesso 15 giugno 2019)

Due importanti svincoli di ingresso in città (nei pressi di Corso
Orbassano e Corso Unione Sovietica) interessano l’area e i nodi più
congestionati per livelli di traffico si vanno a formare lungo gli assi di
Corso Unione Sovietica e Via Artom (Mirafiori dopo il Mito, p. 8 e 16).
Per quanto riguarda la mobilità cosiddetta dolce, il quartiere dispone di
alcune piste ciclabili lungo le vie principali oltre che di un percorso
ciclabile che si sviluppa, ad oggi in modo frammentato, lungo le rive del
Sangone. Sono assenti postazioni di bike sharing, concentrate
principalmente nelle aree centrali della città (cfr. figura 7).

                                                                                Figura 7 – Mobilità dolce
                                                                                Fonte: Geoportale del Comune di Torino, 2015

                                                                                                                               ATLANTE del CIBO   5
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
In un’ottica di sostenibilità sociale, ambientale e economica3, l’offerta
                                                                               adeguata di aree verdi in un contesto urbano è un tema oggi
                                                                               particolarmente sentito, con implicazioni per la pianificazione e gestione
                                                                               politica della città. Le tipologie di indicatori utilizzati al fine di valutare
                                                                               tanto la quantità quanto la qualità di aree verdi di un certo luogo sono
                                                                               molteplici e il dibattito scientifico è accesso (es. Stessen et al., 2017; Le
                                                                               Texier et al., 2018; Grunewald et al., 2017). Nell’ambito di questi
                                                                               standard, due sono gli indicatori generalmente utilizzati, utili tanto al fine
                                                                               di introdurre la questione quanto per effettuare comparazioni con altre
                                                                               città nel mondo. Questi indicatori corrispondono a:
                                                                                    • percentuale di superficie di verde pubblico accessibile sul totale
                                                                                        della superficie considerata;
                                                                                    • m2 per abitante, ovvero la disponibilità di verde urbano per
                                                                                        abitante;
                                                                               In figura 8 è rappresentata la distribuzione spaziale delle aree verdi
                                                                               nonché le diverse tipologie, relativamente all’anno 2013, a livello urbano.
                                                                               Rispetto ai due standard sopra introdotti, il territorio di Mirafiori Sud
                                                                               gode di una superficie di verde pari all’11% della superficie totale e, come
                                                                               anticipato, risulta essere il quartiere meno densamente popolato della
                                                                               città; inoltre, data una disponibilità pro capite (m2/ab) pari a 22,2
                                                                               (escluse le aree protette; ISPRA, 2018), il quartiere si distingue
                                                                               positivamente, superando la media cittadina con la maggiore quantità di
                                                                               verde per abitante (Mirafiori dopo il Mito, in fase di pubblicazione)4.

                                                                               3
                                                                                  Si vedano, come cornici istituzionali di riferimento, la New Urban Agenda adottata da UN
                                                                               Habitat III e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile di cui il Sustainable Development Goal n°
                                                                               11 è, appunto, “Make cities and human settlements inclusive, safe, resilient and sustainable”.
                                                                               Cfr.                   http://habitat3.org/wp-content/uploads/NUA-English.pdf                   e
                                                                               https://sustainabledevelopment.un.org/sdg11#targets [ultimo accesso 25 giugno 2019]. Per
                                                                               quanto riguarda il contesto europeo, la EU Strategy on Green Infrastructures (cfr.
                                                                               http://bit.ly/2XwUH0T [ultimo accesso 25 giugno 2019).
                                                                               4
                                                                                  La potenziale diversità delle banche dati utilizzate (se ISTAT, come nel caso della
                                                                               pubblicazione curata da ISPRA; oppure, se il Geoportale del Comune di Torino), oltre che
                                                                               dell’anno di rilevazione, invitano a una certa prudenza nella diffusione di un dato puntuale a
                                                                               livello di quartiere. Nondimeno, rapportando la popolazione dell’ex-Circoscrizione 2 (Geoportale
                                                                               del Comune di Torino, anno 2013) alla superficie di verde in m2 (Geoportale del Comune di
                                                                               Torino, anno 2013; si noti che è l’ultimo anno disponibile), si stima che la disponibilità pro
                                                                               capite a Mirafiori Sud sia all’incirca di 35 mq/ab nel 2013. A livello urbano, considerata la
Figura 8: disponibilità di aree verdi per tipologia nella città di Torino      stessa banca dati, i mq/ab di verde urbano sono circa 16, in linea con la rilevazione ISPRA
Fonte: elaborazione nostra su dati del Geoportale del Comune di Torino, 2013   relativa        alla       qualità      del     verde       urbano        del      2013     (cfr.
                                                                               http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/statistiche-download; ultimo accesso 27
                                                                               giugno 2019).

                                                                                                                                              ATLANTE del CIBO            6
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
Come anticipato, la questione del verde pubblico non si esaurisce in un
dato di quantità, bensì di accessibilità, qualità e sicurezza. Oltre a quelli
già menzionati, nonostante sia utile ricordare che l’adozione degli
indicatori non trovi applicazione, nel caso italiano, in una normativa
specifica e vincolante, è possibile fare alcuni ragionamenti in questo
senso. Focalizzando qui l’attenzione sull’accessibilità, in linea con
quanto suggerito dalla letteratura scientifica e reporting ambientale di
istituzioni internazionali, i target considerabili (cfr. Ispra, 2009; Maes et
al., 2019) sono relativi a:
     • distanza effettiva percorribile a piedi che intercorre tra un luogo
         abitato e il verde pubblico, generalmente stimato entro i 300 mt;
     • tempo di percorrenza in minuti, generalmente 15 tra un luogo
         abitato e il verde pubblico (es. WHO, 2016, p. 25-26; Pafi et al.,
         2016);
     • superfice in mq del verde pubblico, generalmente superiore a
         5.000 m2 (WHO, 2016, p. 26).
In linea con quanto argomentato, per verificare l’accessibilità spaziale
degli spazi verdi da parte degli abitanti di Mirafiori Sud, è stata
rapportata la distribuzione dei primi nell’area con la densità abitativa per
sezione di censimento, attraverso la spazializzazione di un raggio di 300
metri a partire dalla zona verde. Raggio non significa, tuttavia, che l’area
verde in questione sia, per conformazione urbanistica, a una distanza
effettiva percorribile a piedi di 300 metri.
La tipologia di spazio verde a cui si ha accesso nell’arco di 300 metri è,
tuttavia, rilevante. Come detto, l’area verde per dirsi accessibile da un
punto di vista spaziale non solo deve trovarsi entro 300 metri dalla
propria abitazione, ma deve avere una superfice superiore a 5.000 m2            Figura 9 – disponibilità di aree verdi per tipologia
(figura 10). È opportuno, tuttavia, ricordare che se solo limitatamente ad      Fonte: elaborazione nostra su dati del Geoportale del Comune di Torino, 2013
alcune aree di Mirafiori Sud si può parlare di difficoltà di accesso al
verde in senso spaziale (Corso Unione Sovietica in prossimità di Via
Onorato Vigliani e zona Basse del Lingotto nei pressi di Via Sestriere),
diverso sarà – in termini di benessere urbano e sostenibilità socio-
ambientale– poter godere dell’area verde che si sviluppa lungo il fiume
Sangone o del Parco Colonnetti che ha una superficie pari a 0,7 km2.

                                                                                                                                       ATLANTE del CIBO        7
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
Infine, relativamente all’orticoltura urbana che – come argomenterà
                                                                               Alessia Toldo nel contributo che segue – è un tema di interesse tanto
                                                                               scientifico quanto pubblico-politico, non da ultimo per i potenziali
                                                                               benefici in termini di benessere psico-fisico che ne conseguono, il
                                                                               territorio di Mirafiori Sud si distingue, in modo interessante, per la
                                                                               presenza di orti non regolamentati (area di Strada del Drosso e rive del
                                                                               Sangone), regolamentati (nei pressi del Mausoleo della Bela Rosin gestiti
                                                                               da Circoscrizione 2) e associativi (Parco Piemonte; cfr. scheda a pag.
                                                                               43) (figura 12).

                                                                               Figura 11 – Gli orti circoscrizionali (a sinistra) e non regolamentati (a destra) visti
                                                                               dall’alto
                                                                               Fonte: immagine satellitare, Google Maps

Figura 10 – accessibilità aree verdi > 5.000 mq
Fonte: elaborazione nostra da dati del Geoportale del Comune di Torino, 2013

                                                                                                                                          ATLANTE del CIBO          8
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
Figura 12 – Orti a Torino
Fonte: Comune di Torino

                            ATLANTE del CIBO   9
PAESAGGI DEL CIBO DI QUARTIERE: IL CASO DI MIRAFIORI SUD1
dal Rapporto Rota 2018 sui dati del Censimento Istat 1991, 2001
1.2.1 Il profilo sociodemografico: chi ci                                               e 2011, mostra come la percentuale di anziani sia sempre e
abita?                                                                                  ovunque maggiore rispetto ai giovani e maggiormente
                                                                                        concentrata nella zona attorno a Strada delle Cacce.
Circa il profilo sociodemografico, sono state già descritte da altri, in
modo molto dettagliato e in serie storica, le principali caratteristiche del
quartiere (Mirafiori Sud in numeri, 2018; Mirafiori dopo il mito, di
prossima pubblicazione). Risulta, tuttavia, utile riassumere i tratti
fondamentali relativi a popolazione, età anagrafica, livello di istruzione e
occupazione, reddito pro capite e forme di assistenza al reddito.
    • Popolazione: secondo i dati del Censimento Istat del 2011,
        Mirafiori Sud ospita il 4,4 per cento della popolazione cittadina:
        38.021 abitanti su un totale di 872.367. Considerando gli anni del
        censimento -1991, 2001 e 2011- l’andamento demografico
        relativo a Mirafiori Sud ha seguito la curva cittadina, registrando,
        in modo analogo al dato complessivo urbano, una contrazione
        della popolazione residente. Osservando la densità abitativa del
        territorio per sezione di censimento relativamente all’anno 2011,
        si nota come le aree maggiormente popolose siano localizzabili
        in prossimità di Via Roveda e Via Negarville, da una parte (zone
        che hanno conosciuto un incremento della popolazione residente
        negli anni considerati), e nell’area che sviluppa tra Strada delle
        Cacce e Corso Unione Sovietica, dall’altra (figura 13). Dati più
        recenti (Geoportale Comune di Torino, dal 2008 al 2017),
        mostrano come il tasso di (de)crescita della popolazione sia
        quasi il doppio rispetto a quello cittadino: -0,86 per cento
        rispetto a -0,47 per cento.
    • Età: Mirafiori Sud ha una popolazione, in media, più anziana
        rispetto ad altre aree della città e risulta maggiormente
        concentrata nell’area che si sviluppa intorno a Strada delle
        Cacce: se si considerano gli over 65, che più o meno
        corrispondono a persone in pensione, quasi il 27 per cento della
        popolazione di Mirafiori Sud supera questa soglia anagrafica            Figura 13 – densità abitativa per sezione di censimento suddivisa in classi
        rispetto al 25 per cento cittadino. In figura 13 è rappresentata la     Fonte: elaborazione nostra su dati del Censimento Istat 2011
        spazializzazione della popolazione per età media e, di nuovo,
        concentrazione maggiore si ha nelle aree di edilizia popolare.
        L’indice di vecchiaia (ovvero, il rapporto tra la popolazione oltre i
        64 anni di età e la popolazione con meno di 15 anni), elaborato

                                                                                                                                       ATLANTE del CIBO       10
rispetto alla media cittadina, con oltre il 52 per cento della
                                                                                      popolazione che non ha ottenuto il diploma di scuola secondaria.

                                                                                             Laurea    Diploma di    Media        Licenza    Alfabetizzazione   Analfabetizzazione
                                                                                             e oltre     scuola     inferiore   elementare
                                                                                                       secondaria
                                                                               Livello di      2,2         4,1        5,0          5,5             4,7                 6,2
                                                                              istruzione
                                                                               Mirafiori
                                                                               Sud/Tot.
                                                                           popolazione di
                                                                                Torino
                                                                               Livello di     7,46       27,68       32,21        20,35           6,60                 1,12
                                                                              istruzione
                                                                               Mirafiori
                                                                               Sud/Tot.
                                                                             popolazione
                                                                            Mirafiori Sud
                                                                               Livello di     15,6        30,8        29,5         16,9            6,4                 0,8
                                                                           istruzione/Tot.
                                                                           popolazione di
                                                                                Torino

                                                                           Figura 15 – Istruzione: percentuale di popolazione residente per tipologia di grado di
                                                                           istruzione sia a livello di città sia a livello di quartiere, poi rapportata alla popolazione
                                                                           totale di Torino e Mirafiori Sud.
                                                                           Fonte: elaborazione nostra su dati del Censimento Istat 2011

                                                                                •     Reddito pro capite e (dis)occupazione: come già argomentato nel
                                                                                      II Rapporto dell’Atlante del Cibo, riprendendo il Rapporto Rota
                                                                                      (2017, p. 159), la geografia sociale di Torino – se esaminata la
                                                                                      variabile del reddito pro capite — appare ormai fortemente
                                                                                      consolidata. L’asse di corso Regina Margherita risulta una
                                                                                      sorta di confine simbolico, piuttosto netto, tra le zone centrali
Figura 14 – età media divisa in classi per sezione di censimento
Fonte: elaborazione nostra su dati del Censimento Istat 2011
                                                                                      benestanti e le aree più̀ povere. Tuttavia, in modo non
                                                                                      dissimile da Torino Nord, Mirafiori Sud (considerando le zone
    •   Istruzione: Torino non è una città che si distingue per un alto               statistiche 91, 90 e 89, escludendo la poco abitata 92; cfr.
        livello di istruzione. Considerando i dati del Censimento Istat               figura 13) ha livelli di reddito pro capite piuttosto contenuti, in
        2011, la percentuale di laureati rispetto al totale della                     media non superiori a 14.600 € annui, con la zona di maggior
        popolazione è pari al 15,6 per cento rispetto al 22 per cento di              vulnerabilità che si sviluppa a Est di Via Artom5.
        Milano, 23 per cento di Padova, 23 per cento di Bologna, 20 per
        cento di Firenze e 19 per cento di Roma. Tuttavia, Mirafiori Sud   5
        mostra un livello di istruzione significativamente più basso        Trattandosi di un dato analizzato per zona statistica non sarebbe corretto compararlo con le
                                                                           altre rappresentazioni cartografiche o analisi effettuate per ACE; nondimeno, lo si può
                                                                           considerare come proxy.

                                                                                                                                             ATLANTE del CIBO            11
Per quanto riguarda l’occupazione, la percentuale di popolazione                               •   Forme di assistenza al reddito
          appartenente alla forza lavoro è pari al 42,2 per cento – 5 punti
          percentuali in meno rispetto al dato cittadino e il tasso di                               Considerando la spazializzazione delle forme di assistenza al reddito
          disoccupazione (calcolato rapportando la popolazione in cerca di                           offerte a persone in condizione di vulnerabilità socioeconomica da parte
          occupazione alla popolazione appartenenze alla forza lavoro)                               dei principali enti di assistenza sul territorio (Comune, Caritas e
          restituisce un valore medio di 7,7 per cento, superiore all’8 per                          Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo; Rapporto Rota 2017, dati
          cento nell’area che si sviluppa attorno a Strada delle Cacce (dati                         relativi all’anno 2016), si possono fare alcune considerazioni, già
          del Censimento Istat 2011), rispetto a un valore medio cittadino
                                                                                                     articolate nel II Rapporto dell’Atlante del Cibo:
          pari al 7,2 per cento6.
                                                                                                          • la diffusione della povertà̀ nelle varie zone di Torino, con una
                                                                                                             maggior concentrazione nelle aree a Nord di Corso Regina
                                                                                                             Margherita (Aurora e Barriera di Milano);
                                                                                                          • la complementarietà dei flussi: a Mirafiori Sud, soprattutto
                                                                                                             nell’area di Via Artom, interviene soprattutto il Comune di Torino
                                                                                                             rispetto a Caritas; viceversa in altre aree della città (Rapporto
                                                                                                             Rota, 2017, p. 163).
                                                                                                     Il numero totale di assistiti è pari a 308 individui o nuclei familiari, pari al
                                                                                                     2,7 per cento del totale cittadino (11.153).

Figura 16 – Distribuzione del reddito pro capite (anno 2009; dati Agenzia delle
Entrate) per zone statistiche
Fonte: Rapporto Rota 2017, p. 159
                                                                                                     Figura 17 – assistenza al reddito per ACE
                                                                                                     Fonte: elaborazione nostra su dati Rapporto Rota 2017
6
   È verosimile ipotizzare che il tasso di disoccupazione, tanto a livello urbano quanto di
quartiere, sia più elevato. Inoltre, si segnala che il dato non tiene conto di ha smesso di
ricercare attivamente il lavoro. Questo, senza considerare i contribuenti che non presentano
(per assenza di impiego) o che non sono tenuti a presentare (a causa di un reddito troppo
basso), la dichiarazione dei redditi. Su questo, si veda il Rapporto Rota, relativamente agli anni
2008-2014 (2017, p. 161).

                                                                                                                                                             ATLANTE del CIBO   12
1.3 La filiera agro-alimentare
Il sistema del cibo urbano è definito da Pothukuchi e Kaufman (1999)
come la filiera delle attività̀ connesse alla produzione, trasformazione,
distribuzione, consumo e post consumo di cibo. Gli studiosi attraverso
questo articolo – che è divenuto un vero e proprio pamphlet scientifico
di denuncia circa l’assenza del cibo quale settore di interesse e azione
per le politiche e pianificazione della città, individuano nella scala urbana
un livello opportuno a partire dal quale poter ragionare sul processo
multi-scalare che porta alla realizzazione di prodotti alimentari e al
consumo eventuale degli stessi. Partendo dalla considerazione che non
si possa, dunque, comprendere il sistema del cibo urbano, già esposto a
dinamiche globali, a partire da un’analisi di quartiere e che un sistema
del cibo di quartiere costituisca una scala di indagine del tutto
inadeguata per comprendere il primo, è, tuttavia, utile domandarsi quali
siano e dove siano le attività produttive, trasformative, distributive
(soprattutto) e di somministrazione alimentare che operano a Mirafiori
Sud.

1.3.1 Le aree agricole e la produzione
Si è già fatta menzione delle destinazioni d’uso del suolo a Mirafiori Sud.
In figura 18, è riportata una rappresentazione analoga, ma non uguale
circa gli usi del suolo utilizzando la nota Corine Land Cover 2018. Come
si può osservare, emergono in modo visivamente netto, la presenza
diffusa di aree industriali e verde urbano (che include, in alcuni tratti, gli
orti) e, nei pressi di Strada del Drosso, un’area dedicata a colture agricole
(cereali e piante industriali7; cfr. figura 19)8 in prossimità del fiume
Sangone che disegna il confine Sud del quartiere e costituisce la risorsa
naturale distintiva del luogo.
                                                                                                           Figura 18 – Usi del suolo
7
  Le piante industriali sono le piante agrarie destinate alla trasformazione industriale.                  Fonte: elaborazione nostra su Corine Land Cover 2018
8
  È opportuno segnalare che la rilevazione circa gli usi del suolo relativi alla SAU riflette l’utilizzo
prevalente dello stesso a partire dall’individuazione di una particella (figura 16). Invece, per
quanto riguarda la figura 15, la rappresentazione non riflette in modo preciso gli usi del suolo in
virtù della scala di rilevamento e trasposizione cartografica del dato (cfr. metodologia). Per
esempio, l’area occupata dall’ I.I.S. Primo Levi risulta avere un uso del suolo destinato a scopi
ricreativi e per l’attività sportiva; è plausibile che la vicinanza alle aree verdi di Cascina Nuova e
al campo da Golf spieghi questa rilevazione.

                                                                                                                                                                  ATLANTE del CIBO   13
assimilabili a impresa individuale, sono tutte collocate a Est di Corso
                                                                              Unione Sovietica. Le attività hanno tutte sede a Mirafiori Sud, ad
                                                                              eccezione di una, in tre casi la produzione è relativa alla coltivazione di
                                                                              colture permanenti e in termini di dimensioni (numero di addetti), non
                                                                              occupano nessuna persona (se non 1, in un caso).

Figura 19 – Superficie Agricola Utilizzata
Fonte: elaborazione nostra da Anagrafe Agricola 2018

1.3.2 Le attività economiche legate al cibo
Le attività economiche ascrivibili alla fase produttiva e appartenenti alle
classi ATECO 2007 n° 1, 2, 3 (sezione A, ovvero, attività in larga parte
corrispondenti a produzione agricola e allevamento, silvicoltura, pesca e
acquacultura) con sede a Mirafiori Sud sono sei – su un totale di 335
presenti a Torino (figura 20). Da un punto di vista geografico, queste        Figura 20 – attività economiche legate all’agricoltura
                                                                              Fonte: elaborazione nostra da dati di Camera di Commercio, anno 2018
imprese, di cui tre risultano essere società agricole e le restanti sono

                                                                                                                                       ATLANTE del CIBO   14
Proseguendo con l’analisi della filiera agro-alimentare, rispetto
all’industria alimentare e delle bevande (attività manifatturiere C,
rispettivamente ATECO 2007 n° 10 e 11), il territorio di Mirafiori Sud
ospita venti realtà su un totale di 752 presenti a Torino (poco meno del 2
per cento dato il numero totale), la maggior parte delle quali ha sede
legale nel quartiere. Tredici di queste realtà svolgono attività di
produzione di prodotti da forno e farinacei, mentre nei due restanti casi
l’attività è rivolta, rispettivamente, alla produzione di altri prodotti
alimentari (es. pizze, piatti pronti etc.) e lavorazione, conservazione e
produzione di carne. In merito alla tipologia di impresa, sette sono le
attività assimilabili a impresa individuale, quattro sono “società in
accomandita semplice”, due risultano essere “società a responsabilità
limitata” e in un caso troviamo una “società in nome collettivo”.
Come anticipato nell’introduzione, al fine di arricchire lo studio, saranno
presentati, a partire dal box 1 nella pagina che segue, alcuni “incisi
commerciali” relativi a interviste effettuate a piccoli commercianti di
Mirafiori Sud. Questo con l’obiettivo, da una parte, di dare un “volto e una
voce” a dei numeri, e dall’altra, al fine restituire la dinamica tra cibo,
luogo e persone: come si declina l’appartenenza? Si è parte del luogo? Il
luogo, ovvero Mirafiori Sud, quale legame ha con Torino? Che cosa
c’entra il cibo in tutto questo?

                                                                               Figura 21 – industria alimentare e delle bevande
                                                                               Fonte: elaborazione nostra da dati di Camera di Commercio, anno 2018

                                                                                                                                    ATLANTE del CIBO   15
Box 1 – “Incisi” commerciali di quartiere9                                                           perché è nel quartiere, ma per ciò che produce.

Cosa e dove?                                                                                         Da dove viene il cibo? E quanto costa?
                                                                                                     Prodotti italiani provenienti da fornitori con buon rapporto qualità-
Pasticceria nel nucleo storico di Borgata Mirafiori. Si tratta di un’attività
                                                                                                     prezzo; scelta obbligata al fine di poter praticare al minuto, prezzi
a gestione familiare che figura come attività economica ascrivibile
                                                                                                     all’ingrosso.
all’industria alimentare. Al posto della pasticceria, un tempo, c’era una
“storica” panetteria del quartiere.

Chi?
Aldo è titolare del negozio dal 1989; ha sempre fatto questo mestiere ed
è subentrato, insieme al fratello, ai genitori nella gestione dell’esercizio
che da laboratorio artigianale (“un tempo consegnavamo all’alba le
brioches ai bar”) è diventato un negozio. Il titolare risiede in un comune
della prima cintura.

Chi è il cliente?
Il cliente è abitudinario, ed è tanto l’abitante di Mirafiori Sud quanto una
persona fidelizzata non della zona (“arrivano dappertutto”, spiega Aldo).
L’esercizio pratica prezzi all’ingrosso per vendita al minuto, scelta –
Aldo spiega – da ragioni commerciali. Non si pratica “credito”, se non in
via del tutto eccezionale con persone fidate.

Il negozio e il quartiere: quale relazione?
Utilizzano i social media come strumento di marketing, e “attraverso il
passaparola”, il negozio si distingue rispetto ad altri intervistati perché
non si presenta come un esercizio di vicinato in senso stretto, bensì
come un’attività commerciale che ha il proprio laboratorio a Mirafiori
Sud, ma che si rivolge a una clientela eterogenea che lo frequenta non

9
  Si è scelto, in accordo con le persone intervistate, di mantenere l’anonimato circa l’identità
fisica degli stessi e giuridica dell’attività, optando, comunque, per l’utilizzo di pseudonimi. La
scelta di attribuire dei nomi, individuati in modo assolutamente spontaneo, è da intendersi                                   Figura 22 – Borgata Mirafiori
come un atto di riconoscimento dell’umanità degli interlocutori, anche nel rispetto della                                Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani
sofferenza che, in alcuni casi, è emersa in modo palpabile durante i dialoghi. Questa postilla, di
natura metodologica, vuole enfatizzare come il commercio di prossimità abbia un “nome e un
cognome” e che la pratica del commerciare sia l’effetto congiunto di una molteplicità di fattori
(materiali, organizzativi, di know-how), tra cui il tratto soggettivo e affettivo di ognuno.

                                                                                                                                                          ATLANTE del CIBO   16
Per quanto riguarda l’attività di somministrazione corrispondente a                                      cooperativa sociale, Cooperativa Patchanka, gestore di un luogo di
sezione 56 (Ristorazione e attività di ristorazione mobile), 77 sono circa                               ristoro, La Locanda nel Parco (cfr. scheda, p. 41).
le attività economiche di Mirafiori Sud, in netta prevalenza dedicate alla
ristorazione, in quattro casi di tipo ambulante (ATECO 2007 56.1)10.
Queste realtà imprenditoriali rappresentano l’1,5 per cento del totale
cittadino (4876). Interessante notare come, prendendo in considerazione
l’ACE 86 che si sviluppa tra Corso Traiano a Nord, Via Onorato Vigliani a
Sud, Corso Unione Sovietica a Ovest e Via Pio VII a Est, l’offerta
ristorativa si incrementi in modo importante raggiungendo, se
consideriamo tutta l’area, 107 attività economiche. Da un punto di vista
geografico, questa categoria di imprese, come emerge da figura 19,
risulta principalmente concentrata lungo l’asse di Corso Unione
Sovietica, formando alcuni addensamenti nell’area di Via Plava e Via
Negarville e, in modo maggiormente discontinuo, a Ovest di Via Artom,
da Via Garrone fino a Via Onorato Vigliani. La zona maggiormente
“scoperta” da questa tipologia di servizi risulta essere quella centrale,
ovvero l’area che si sviluppa intorno agli assi di Strada delle Cacce e
Strada Castello di Mirafiori. Infine, si rileva un micro-addensamento allo
svincolo tra Corso Orbassano, Strada del Portone e Via Settembrini.
Per quanto riguarda le attività economiche con sede a Mirafiori, gli
addetti impiegati sono, in totale, 53 lavoratori indipendenti (senza
vincolo di subordinazione) e 55 dipendenti (con vincoli di
subordinazione). Tuttavia, alcune realtà presenti sul territorio attraverso
unità locali – quali, per esempio, quelle attive nella fornitura di pasti
preparati (ATECO 2007 56.2) – impiegano complessivamente un numero
di addetti tale da farne delle medie imprese11.
Infine, relativamente alla tipologia di impresa, in circa la metà dei casi si
tratta di attività assimilabili a imprese individuali (41), 17 sono società a
responsabilità limitata, 12 sono registrate come società in accomandita
semplice e 7 risultano essere a nome collettivo. Unico è il caso di una                                  Figura 23 – luoghi di ristoro
                                                                                                         Fonte: elaborazione nostra da dati di Camera di Commercio, anno 2018

10
   Utilizzo il termine “circa” poiché, come si dirà rispetto alla fase di distribuzione, si registrano
problematiche e discrepanze in termini di corrispondenza tra dati ufficiali e la realtà
imprenditoriale effettivamente presente sul territorio. Tuttavia, rispetto alla fase relativa alla
distribuzione – di cui si parlerà in seguito, la verifica puntuale “sul campo” conferma che le
attività siano verosimilmente vicine o di poco superiori al dato rilevato da Camera di
Commercio.
11
   Nel 75 per cento dei casi, le attività economiche esaminate hanno registrato la propria sede
legale a Mirafiori Sud, mentre nei casi restanti si tratta di unità locali.

                                                                                                                                                              ATLANTE del CIBO   17
Box 2 – “Incisi” commerciali di quartiere                                       “Questa è la vera periferia” (enfasi aggiunta). Rielaborando da Carlo
                                                                                Capello (2018), il dialogo con Alberto, permeato da sentimenti di dolore e
                                                                                senso di ingiustizia (in particolare rispetto a una fiscalità, nazionale e
Cosa e dove?                                                                    locale, raccontata come punitiva per i piccoli esercenti, soprattutto se “di
Pasticceria storica con bar ubicata a Est di Via Artom (intervista, Alberto,    periferia”), descrive un processo di squalificazione territoriale, di cui si
titolare, giugno 2019).                                                         dirà meglio in seguito, che sta interessando alcune sezioni del quartiere.

Chi?
Si tratta di un’attività a gestione familiare e Alberto, nel settore della
pasticceria da oltre 40 anni, ne è il titolare da 27 anni oltre che essere un
abitante di Mirafiori Sud.

Chi è l’acquirente?
Esiste un nucleo di clienti fissi, perlopiù descritti come “amici”, residenti
di zona. Alberto sottolinea la difficoltà economica che stanno
attraversando – “meno male che ci sono loro, almeno facciamo due
chiacchiere (enfasi aggiunta)” – paventando la possibilità di chiusura
dell’attività entro l’anno in corso.

Il negozio e il quartiere: quale relazione?
“Questa zona è morta [enfasi]”. Il quartiere, in particolar modo la via dove
è ubicata l’attività, è cambiato profondamente. Lo spostamento, seppur
temporaneo, del mercato rionale di Piazza Bengasi ha impattato
negativamente – secondo la sensibilità di Alberto –sui piccoli alimentari,
già in sofferenza (per effetto dell’apertura, in aree immediatamente            Figura 24 – Via Fratelli de Maistre. In lontananza, il grattacielo destinato a ospitare la
adiacenti, di punti vendita GDO) e, indirettamente, sulla frequentazione                   sede della Regione Piemonte, progettato dall’architetto Fuksas.
da parte di clienti del bar-pasticceria.                                                                Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani

Da dove viene il cibo? E quanto costa?
Le materie prime, poi trasformate, provengono da fornitori ubicati
all’esterno di Mirafiori Sud, seppur siano localizzati in aree limitrofe al
quartiere. I prezzi riflettono la disponibilità economica dell’area: per
esempio, la pasticceria si vende a 18 €/Kg.

Qual è la relazione con la città?

                                                                                                                                          ATLANTE del CIBO          18
Box 3 – “Incisi” commerciali di quartiere                                                           si rifornisce direttamente presso Docks Market di Nichelino (rivenditore
                                                                                                    all’ingrosso di alimentari)

Cosa e dove?                                                                                        Nota bene
Bar-tavola calda ubicato a Est di Via Artom, con vendita di alcuni
                                                                                                    “Proviamo a portare gente del centro in periferia”
prodotti a lunga conservazione (es. passata di pomodoro, pasta, birra).

Chi?
Maria, titolare del negozio (di cui è proprietaria) dal febbraio 1983, aperto
insieme al marito; risiede in Città Metropolitana di Torino. Non è un
luogo di passaggio.

Chi è il cliente?
Si tratta di clienti residenti nell’area, principalmente persone anziane e in
pensione. Non figura, per l’ubicazione che ha, come luogo di passaggio.
Si fa, talvolta, credito.

Il negozio e il quartiere: quale relazione?
“Una volta si facevano 30-40 coperti al giorno; oggi, se va bene, ne
facciamo 1 o 2”. La via, racconta la sig.ra Maria, offriva servizi ai
residenti: panetteria, latteria, macelleria, giornalaio – per nominare
alcune delle attività commerciali aperte e che, a partire dagli inizi degli
anni 2000, sono cessate: a questo proposito, “mille lire sono passate a
essere pari a un euro”, attribuendo all’entrata in circolazione della
moneta unica europea, una causa alla base della riduzione del potere di
acquisto12.
                                                                                                                               Figura 25 – Via Millelire
                                                                                                                        Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani
Da dove viene il cibo? E quanto costa?
Il prezzo del cibo riflette principalmente la qualità della merce; il negozio

12
   È utile riportare questa parte relativa all’interpretazione e lettura fatta dagli intervistati
rispetto alla condizione in cui si sentono di essere – che corrisponde a una condizione di
impoverimento e squalificazione sociale – per questa ragione: al di là del fatto che sia vero o
meno quanto sostiene l’intervistata rispetto all’euro, o alla crescente immigrazione (altra
ricorrente argomentazione suggerita, da lei come altri, a spiegazione dei più svariati fatti), il
reale delle persone – formato da convinzioni, esperienze, possibilità, immaginari – produce
degli effetti politici.

                                                                                                                                                           ATLANTE del CIBO   19
Box 4 – “Incisi” commerciali di quartiere
Cosa e dove?
Bar ubicato a Ovest di Via Artom, recentemente rilevato da Louise, la
titolare.

Chi?
Nel settore della ristorazione e commercio alimentare da 30 anni,
Louise risiede in Città Metropolitana di Torino e ha deciso, circa un
mese e mezzo fa, di rilevare questo locale.

Chi è il cliente?
Non emerge in modo chiaro chi sia il cliente abituale perché la nuova
gestione è subentrata, come detto, di recente e la titolare dichiara di
aver incontrato molte difficoltà nell’avvio.

Il negozio e il quartiere: quale relazione?
“Non sopravvivrei con la gente del posto. Per ‘campare’ organizzo
delle serate. È molto duro, e la gente che va al supermercato di fianco,
passa ed è come se non ci fossimo”. Louise, non originaria né
residente di Mirafiori Sud, lega la reticenza del pubblico al luogo fisico
in cui si trova il bar (“è un centro commerciale un po’ in degrado che
ora dovrebbe essere riqualificato con fondi privati“) oltre che a
dinamiche proprie del quartiere, che a luoghi poco frequentati, ne
alterna altri particolarmente vivi.
                                                                                 Figura 26 – Strada delle Cacce
Da dove viene il cibo? E quanto costa?                                       Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani
La provenienza del cibo è varia: il mercato di Via Pavese, quello di
Crocetta (dove la titolare gestiva precedentemente un banco di
formaggi e salumi), il vicino di casa che ha un orto, alcuni prodotti
acquistati all’ingrosso fuori Torino, panettieri locali – nel tentativo di
creare legami con altri commercianti del quartiere. Il prezzo riflette la
qualità delle materie prime, ma sono anche pensati per fidelizzare il
cliente. Non farebbe “credito” se non in casi del tutto eccezionali.

                                                                                                                ATLANTE del CIBO   20
Figura 27 – Paesaggi urbani del cibo: visuale da Strada del Portone
                        Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani

Infine, per quanto riguarda il commercio, le attività economiche sono 172
su un totale di 5782 luoghi di commercio sul territorio della città, di cui
130 con sede legale a Mirafiori Sud13. Il comparto, corrispondente a
sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio, ATECO 2007 n° 46
(commercio all’ingrosso) e 47 (commercio al dettaglio), mostra una
concentrazione spaziale che segue un pattern simile alle attività
economiche analizzate in precedenza (figura 23). Il paesaggio
commerciale che ne risulta è discontinuo, frammentato e eterogeneo
all’interno del quartiere (figura 28).                                                        Figura 28 – Attività commerciali
                                                                                              Fonte: elaborazione nostra da dati CCIAA 2018

13
  Ad eccezione di Equilibra Srl e delle unità locali (punti vendita) della GDO, le attività
economiche appartenenti a questo comparto sono delle microimprese con un numero di
addetti inferiore a 9, o singoli imprenditori.

                                                                                                                                              ATLANTE del CIBO   21
Bisogna, tuttavia, fare alcune precisazioni: l’insieme G include, come
                                                                                     detto sopra, tutte le attività economiche operanti nel settore del
                                                                                     commercio di alimenti. In altre parole, se è vero che si tratta di attività
                                                                                     economiche, non necessariamente corrispondono a realtà presso le
                                                                                     quali un consumatore può effettuare degli acquisti. Infatti, 24 delle 172
                                                                                     attività del comparto, corrispondono ad intermediari del commercio
                                                                                     (46.1), la cui attività, si può supporre, generalmente non generi un effetto
                                                                                     spaziale dal punto di vista dell’offerta alimentare del luogo. A questi 24,
                                                                                     se ne aggiungo 25 che svolgono attività di commercio all’ingrosso, in tre
                                                                                     casi di bevande e nei restanti di prodotti alimentari di vario tipo –
                                                                                     dall’ortofrutta a prodotti caseari, da cereali e legumi a prodotti da forno.
                                                                                     Oltre a questi, si aggiungono esercizi che commerciano, al dettaglio,
                                                                                     generi di monopolio (tabaccherie; in totale 15) e le attività dedicate al
                                                                                     commercio al dettaglio ambulante e fuori dai negozi (es. attraverso il
                                                                                     web) (in totale, 32).
                                                                                     Prendendo in considerazioni i soli luoghi di distribuzione del cibo, cioè
                                                                                     quelli dove una persona fisica può acquistare prodotti alimentari, le
                                                                                     attività economiche, inclusi i punti vendita della GDO sia i negozi di
                                                                                     vicinato oltre che i mercati rionali dell’area, sono assai di meno.
                                                                                     Come scrive Alessia Toldo nel contributo che segue questo studio, il
                                                                                     tema dei food desert è oggi particolarmente dibattuto nella comunità
                                                                                     scientifica e ha acquisito notevole rilevanza nell’ambito del
                                                                                     policymaking. Il termine designa quelle aree urbane, tipicamente di
                                                                                     grandi città, abitate da una popolazione con disponibilità economica
                                                                                     ridotta, dove non è garantito accesso a cibo fresco, sano e nutriente
                                                                                     (Shaw, 2006). L’enfasi, in questo caso, è posta sulla tipologia di cibo a
                                                                                     cui si ha accesso entro una certa distanza dalla propria abitazione.
                                                                                     SI tratta di un fenomeno, quello dei food desert, che appartiene a un
                                                                                     contesto che non è il nostro14: il concetto è, infatti, nato per descrivere
                                                                                     paesaggi urbani del cibo di grandi città nord-americane, con soglie
                                                                                     generalmente proposte per valutare l’esistenza del fenomeno in un luogo
                                                                                     abitato, che variano da un miglio (circa 1,6 km) a 300 metri o meno, in
                                                                                     base al contesto. Tuttavia, uno studio di quartiere in questo senso si
Figura 29 –Paesaggi urbani del cibo a Mirafiori Sud: 1) Carrefour chiuso in Via      presta – in modo più semplice rispetto ad un’analisi a livello urbano – a
Pavese 2) svincolo Corso Orbassano, Strada del Portone e Via Settembrini e nodo di
transito in entrata e uscita della città                                             una verifica precisa: esiste un fenomeno di desertificazione o di
Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani
                                                                                     14
                                                                                        A questi limiti di natura geografica, si aggiungono critiche a un’analisi dell’accessibilità al
                                                                                     cibo valutata in termini esclusivamente spaziali (cfr. Bedore, 2010, p. 1420).

                                                                                                                                                     ATLANTE del CIBO            22
rarefazione? Se sì, come si qualifica? E, soprattutto, in che termini tali                            Analogamente a quanto proposto in precedenza e in linea con una
fenomeni costituiscono un problema tanto in termini di accessibilità al                               valutazione dell’accessibilità che consideri non solo le aree verdi, ma
cibo quanto di altra natura (es. sociale)?                                                            anche i servizi locali (sanitari, trasporto, istruzione, alimentari etc.)
In base ai dati disponibili, verificati sul “campo” e quindi modificati se                            (ISPRA, 2009), un raggio di 300 metri è stato “proiettato” a partire da
necessario, sono state selezionate esclusivamente quelle attività che                                 ciascun luogo di commercio alimentare (figura 23).
commerciano generi alimentari vari oppure che, per prossimità ad altre                                L’immagine restituita in figura 23 mostra un territorio caratterizzato da
attività alimentari, vanno a formare un micro-agglomerato urbano dove è                               alcuni “nodi” commerciali (in prevalenza presso, Corso Unione Sovietica
possibile acquistare ortofrutta, cereali e pasta, prodotti lattiero-caseari,                          e Via Onorato Vigliani). Osservando con attenzione, si nota anche che
carne oltre che ad altri beni di prima necessità (pane, farina etc.)15,                               lungo l’asse di Strada delle Cacce emergono aree di desertificazione
supponendo che una tale offerta –ovviamente mediata anche in base                                     alimentare. Non solo: allargando lo sguardo su aree del quartiere che
alle preferenze alimentari di ognuno– possa garantire una piena                                       apparentemente, secondo il criterio valutativo adottato, non presentano
accessibilità, almeno da un punto di vista spaziale, a una dieta nutriente
                                                                                                      particolari problematiche in questo specifico senso, si può argomentare
e equilibrata.
                                                                                                      circa la presenza di un processo di rarefazione commerciale che si
Da un punto di vista metodologico, si è proceduto nel seguente modo:
sono state escluse dal computo delle attività commerciali, i codici                                   inserisce in, rafforzandole, situazioni di degrado urbanistico.
ATECO 47.26 corrispondenti agli esercizi che commerciano, al dettaglio,
generi di monopolio (tabaccherie; in totale 15) e i codici ATECO 47.81 e
47.9 corrispondenti al commercio al dettaglio ambulante e fuori dai
negozi (es. attraverso il web) (in totale, 32). Proceduto con questa
selezione, sono risultati 70 luoghi di commercio al dettaglio alimentare.
In seguito, è stata verificata l’operatività di queste attività (in altre parole,
sono effettivamente aperti questi negozi?) e, a seguito di un sopralluogo
sul territorio, sono state aggiunte quelle che non figuravano nel
database16. Inoltre, al fine di restituire una rappresentazione verosimile
del paesaggio del cibo di Mirafiori Sud (in altre parole, se fossi un
abitante del quartiere, dove posso andare a fare la spesa?), sono state
inserite le aree mercatali.
Fatte queste modifiche e verifiche, la rappresentazione dell’offerta
alimentare, ora ricondotta a 56 attività, cambia in modo radicale.

15
    L’inclusione o esclusione dell’attività è stata fatta rispetto al paniere di riferimento per la
rilevazione dei prezzi al consumo di Istat, nello specifico con riguardo ai “Prodotti alimentari e
bevande analcoliche” (cfr. https://www.istat.it/it/archivio/226761, ultimo accesso 23 giugno
2019). Seguendo questo criterio metodologico, è stato escluso dal computo un esercizio
commerciale di vini sfusi e sono state, invece, considerate le pasticcerie. È verosimile che
alcune delle attività economiche prese in considerazione sono registrate nel novero delle             Figura 30 – Centro Commerciale 13: ospita, ad oggi, una farmacia, un superette, un
imprese attive nel comparto delle industrie alimentari (codice ATECO 10) o ristorazione (codice
                                                                                                      bar, un negozio di abbigliamento. Gli altri sono spazi vuoti.
ATECO 56).
16
   Sono state aggiunte 12 attività commerciali, mentre 34 sono state eliminate dalla selezione        Fonte: elaborazione nostra
delle 70 ottenuta a partire dai dati di Camera di Commercio (2018) relativi ai codici ATECO 46 e
47.

                                                                                                                                                             ATLANTE del CIBO        23
Figura 32 – Accessibilità a luoghi di acquisto di beni alimentari
                                                    Fonte: elaborazione nostra
Figura 31 – Luoghi di acquisto di beni alimentari
Fonte: elaborazione nostra

                                                                                                             ATLANTE del CIBO   24
Figura 33 – Accessibilità a luoghi di acquisto di beni alimentari - GDO
Fonte: elaborazione nostra

                                                                          ATLANTE del CIBO   25
Box 5 – “Incisi” commerciali di quartiere                                      proprietà del titolare, non riflettono esclusivamente il potere d’acquisto
                                                                               della popolazione residente in quest’area.

Cosa e dove?
Superette di una catena GDO, ubicato a Est di Corso Unione Sovietica,
Centro Commerciale 13 (intervista telefonica, responsabile del punto
vendita, giugno 2019).

Chi?
Viola, la responsabile del punto vendita dal 2016, già residente nel
quartiere, con esperienza professionale maturata nel settore vendite di
circa trent’anni.

Chi è l’acquirente?
Il luogo di commercio si rivolge principalmente ad un’utenza locale
composta da abitanti dell’area, in prevalenza persone anziane, oltre che
ad alcuni clienti impiegati presso gli uffici di zona. La tipologia di spesa
può essere quotidiana (in genere, le persone anziane) o settimanale (in
genere, individui o nuclei familiari che lavorano), in base all’acquirente.
Non figura, per l’ubicazione che ha, come luogo di passaggio.
                                                                               Figura 34 – Centro commerciale 13 nei pressi di Via Farinelli
Il negozio e il quartiere: quale relazione?                                    Fonte: fotografia di Piergiorgio Schiani
Nonostante faccia parte di una catena GDO, l’esercizio commerciale è
percepito –secondo il responsabile– come negozio di prossimità dove
persiste una dimensione umana e personale legata alla pratica di
acquisto. Tuttavia, la superette è l’ultimo esercizio di vicinato presente
presso il Centro Commerciale 13 ed è testimone di un cambiamento,
descritto in senso negativo, che dagli anni 2000 ha interessato il
complesso commerciale dove in passato si trovavano numerose attività,
tra cui una gastronomia e un verduriere, mentre oggi è sostanzialmente
uno spazio vuoto all’aperto.

Da dove viene il cibo? E quanto costa?
L’offerta è determinata dal titolare della catena, e non già dal singolo
responsabile di negozio il quale non ha alcun potere decisionale in
merito. Per questa ragione, i prezzi, uguali per ogni punto vendita di

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