PACE & LOVE sognando un mondo migliore - mercoledì 25 aprile 2018 ore 21.00 Firenze | Teatro Verdi - Toscana Notizie

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PACE & LOVE sognando un mondo migliore - mercoledì 25 aprile 2018 ore 21.00 Firenze | Teatro Verdi - Toscana Notizie
25 aprile in concerto

                             PACE & LOVE
                      sognando un mondo migliore
                           mercoledì 25 aprile 2018 ore 21.00
                                 Firenze | Teatro Verdi

                                  Orchestra della Toscana
                                 direttore Fabrizio Ventura
                            con Gabriele Lavia, Vinicio Marchioni

                                      in collaborazione con

Si rinnova anche quest'anno il tradizionale appuntamento del Concerto per il 25 aprile,
promosso dall'Assessorato alla Cultura della Regione Toscana e prodotto dalla Fondazione
ORT. Inaugurata nel lontano 2004, la lunga stagione dei concerti dedicati alla Festa della
Liberazione dal nazi-fascismo, si arricchisce questa volta della collaborazione di un'altra
prestigiosa istituzione regionale come il Teatro della Toscana.

Il programma mette in relazione due “primavere di liberazione”, quella del '45 e quella del '68
di cui ricorre quest'anno il 50.mo anniversario. Musica e parole per ricordare, nel segno della
pace e dell'amore, due periodi della nostra storia recente in cui forte è stato il sogno di un
mondo migliore.

La parte musicale mette insieme una composizione suggestiva, ma meno nota, di Gian
Francesco Malipiero, con uno dei titoli più famosi di tutta la storia della musica come la
Terza Sinfonia op. 55 “Eroica” di Ludwig van Beethoven.
Le parole invece sono quelle di alcuni grandi protagonisti del '68 in Italia e nel mondo: due
intellettuali contro corrente come Pier Paolo Pasolini e Elsa Morante legati da una reciproca
stima, ma anche da un dialogo produttivo che non ha risparmiato critiche e biasimi (insomma,
un rapporto di sincera amicizia), e due politici come Robert Kennedy e Martin Luther King
che proprio quell'anno a due mesi di distanza l'uno dall'altro avrebbero pagato con la vita il
loro impegno per la libertà ed il cambiamento. I loro pensieri saranno interpretati sul palco del
Teatro Verdi da due grandi attori, Gabriele Lavia e Vinicio Marchioni.

“Abbiamo voluto costruire dei ponti – spiega il direttore artistico dell'ORT Giorgio Battistelli –
su due momenti fondamentali della nostra storia; la liberazione dalla dittatura del fascismo, la
rinascita di una democrazia e delle sue istituzioni, collegata ad un'altra stagione di grandi
aperture, questa volta orientate a liberare il pensiero dalle convenzioni borghesi.”
“Sono passati cinquantanni dal 1968, data di contestazioni, cambiamenti e rivoluzioni culturali
– dice Maurizio Frittelli, presidente dell'ORT – e abbiamo pensato di ricordarlo attraverso il
suo profilo più significativo ed a noi più vicino come istituzione: quello storico culturale.
Testimonianze di memorie e testi che hanno segnato in maniera indelebile la seconda metà del
secolo scorso. Proprio in questa prospettiva abbiamo pensato di legare questo ricordo a quello
che da anni l'ORT, su incarico della Regione Toscana, ha il privilegio di celebrare: il 25 aprile.
Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto e di averlo condiviso, oltre che con la
Regione Toscana, con un'altra istituzione di assoluto prestigio come il Teatro Nazionale della
Toscana”.
Concetto ribadito dal direttore generale Marco Giorgetti: “Il Teatro della Toscana è lietissimo
di poter contribuire all’appuntamento che da tempo ogni anno l’ORT dedica alla ricorrenza della
Liberazione con due artisti che hanno attivamente partecipato ai programmi della Fondazione,
Gabriele Lavia come consulente, regista e attore e Vinicio Marchioni in qualità di protagonista
del recente e applaudito “ Uno zio Vanja”. Il teatro è esperienza fondamentale di cittadinanza,
e quale migliore momento per ricordarlo del giorno in cui il nostro Paese ha ritrovato la
democrazia?”

Entriamo nel programma: la Sinfonia n.3 “delle campane” è stata scritta dal compositore
veneziano nel 1945 nel contesto della guerra contro i nazisti ed esprime sentimenti molto
diversi quali angoscia, terrore, speranza, serenità. Fu eseguita per la prima volta il 4 novembre
di quello stesso anno al Teatro Comunale di Firenze. Secondo quanto ha scritto lo stesso
autore, «è legata ad una data terribile, all'8 settembre 1943. Al tramonto di quel giorno
indimenticabile le campane di San Marco a Venezia suonarono, ma non poterono ingannare chi
conosceva la loro vera voce. Non squillavano per la pace, ma per annunziare nuovi tormenti e
nuove angosce, quelle della Repubblica di Salò». Il sottotitolo «delle campane», più che avere
un valore programmatico e descrittivo, serve ad indicare il clima espressivo di tutta l'opera e
quel senso di penetrante nostalgia e di pungente ricordo di campane a festa per un giorno di
pace.

La Sinfonia Eroica è una delle composizioni più famose di sempre. Eseguita la prima volta nel
1804 è di dimensioni e volume imponenti, la più lunga sinfonia scritta sino a quel momento.
Notoriamente pensata per Napoleone visto inizialmente come colui che "cavalca lo spirito del
mondo", la dedica fu successivamente disconosciuta da Beethoven in un impeto di sdegno,
strappando il frontespizio dell'opera, a seguito dell'incoronazione a imperatore del generale
côrso. È un'opera eccezionale, un ideale e spirituale inno alla libertà, una testimonianza senza
tempo.

L'Orchestra della Toscana sarà diretta da Fabrizio Ventura fino allo scorso anno direttore
musicale generale del Teatro e dell’Orchestra di Münster in Germania, fondatore e direttore
artistico del festival Musica Sacra Münster nonché direttore artistico della Société
Philharmonique de Bienne in Svizzera, già sul podio dell'ORT nel 1997 e nel 2013.

I testi che verranno interpretati sono (nell'ordine di esecuzione): I primi che si amano – da
“Teorema” di Pier Paolo Pasolini un libro tra prosa e poesia che anticipa di poco le contestazioni
del maggio, il famosissimo Discorso sul PIL di Robert Kennedy del 18 marzo 1968 pronunciato
all'Università del Kansas, La canzone degli Infelici molti e dei Felici pochi – da “Il mondo
salvato dai ragazzini” di Elsa Morante e Sono stato sulla cima della montagna – l'ultimo
discorso di Martin Luther King del 3 aprile 1968 a Memphis, pronunciato il giorno prima del suo
assassinio.

L'ingresso alla serata è libero con invito fino ad esaurimento dei posti disponibili (1.500 circa).
L'invito può essere ritirato nei giorni feriali presso la biglietteria del Teatro Verdi in orario 10-
13 e 16-19, oppure più comodamente scaricato dal sito dell'ORT www.orchestradellatoscana.it.

Firenze 24 aprile 2018

Ufficio comunicazione ORT
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Orchestra della Toscana | Teatro Verdi
Via Verdi, 5 | via Ghibellina, 99
50122 Firenze
tel. 055 0681706
ortstampa@orchestradellatoscana.it
www.orchestradellatoscana.it
www.teatroverdifirenze.it
25 aprile in concerto

       PACE & LOVE
sognando un mondo migliore

        Orchestra della Toscana
        direttore Fabrizio Ventura
  con Gabriele Lavia e Vinicio Marchioni

      mercoledì 25 aprile 2018 ore 21.00
            Firenze, Teatro Verdi

              Scaletta della serata

                   ore 21.00
               saluti istituzionali

                   a seguire
                Inno di Mameli

    Lettura testo di PIER PAOLO PASOLINI
             I primi che si amano
                 da “Teorema”

      Lettura testo di ROBERT KENNEDY
                Discorso sul PIL

        GIAN FRANCESCO MALIPIERO
         Sinfonia n.3 “delle campane”
                durata 18’ circa

       Lettura testo di ELSA MORANTE
La canzone degli Infelici molti e dei Felici pochi
      da “Il mondo salvato dai ragazzini”

    Lettura testo di MARTIN LUTHER KING
    Sono stato sulla cima della montagna

          LUDWIG van BEETHOVEN
          Sinfonia n.3 op.55 “Eroica”
               durata 50’ circa

             non è previsto intervallo
Gabriele Lavia
Nato a Milano si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Tra i suoi primi spettacoli
c’è II drago di Schwarz prodotto nella stagione 1966/67 dal Teatro Stabile di Genova. È stato interprete
di numerose produzioni cinematografiche tra le quali Girolimoni di Damiano Damiani, Profondo rosso,
Inferno e Non ho sonno di Dario Argento, Voci di Franco Giraldi, II quaderno della spesa di Tonino Cervi e
nel 2006 Salvatore-Questa è la vita di Gian Paolo Cugno. Dal 1980 al 1987 è stato co direttore del Teatro
Eliseo di Roma. Dal 1997 al 2000 è stato Direttore del Teatro Stabile di Torino. Ha diretto la Compagnia
Lavia-Anagni fino al 2010. Nel 2004 ha vinto II Premio “Olimpici del Teatro” per la migliore regia e per il
migliore spettacolo di prosa con L’Avaro, nel 2014 conquista l’Arlecchino d’oro. Dal dicembre 2010 al
dicembre 2013 è stato Direttore del Teatro di Roma. Nel 2014 viene nominato consulente artistico della
Fondazione Teatro della Pergola. Da febbraio 2015 è consulente artistico della Fondazione Teatro della
Toscana.
Numerosissime le sue regie teatri. Tra le più recenti si ricordano Il padre di August Strindberg, I ragazzi
che si amano di Jacques Prévert, L’uomo dal fiore in bocca …e non solo… di Luigi Pirandello, Vita di
Galileo, di Brecht ed Elettra di Sofocle.
È stato regista di numerose opere liriche, tra cui nel 2012 I Masnadieri a Venezia, nel 2008 Giovanna
D’Arco di Verdi (Teatro Regio di Parma), nel 2001 Luisa Miller di Verdi (Teatro San Carlo di Napoli), nel
1993 Cavalleria rusticana di Mascagni (Arena di Verona), e I pagliacci di Leoncavallo, nel 1988 Maria
Stuarda di Donizetti, nel 1986 I Masnadieri di Verdi, nel 1984 I lombardi alla prima Crociata di Verdi
(Teatro alla Scala), nel 1983 I pellegrini alla Mecca di Gluck.
Ha curato la regia di Salomè, diretta dal Maestro Luisotti, in apertura della stagione lirica del Teatro
Comunale di Bologna, la regia de Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte, presso la Suntory
Hall di Tokyo, progetto mozartiano triennale e, recentemente, Salomè al Teatro Verdi di Trieste;
recentemente Attila alla Scala, Don Giovanni e Attila a San Francisco, I Masnadieri al Teatro San Carlo di
Napoli.

Vinicio Marchioni
Attore di formazione ed esperienza teatrale, (ha lavorato tra gli altri con il Maestro Luca Ronconi), è
reduce dal successo come protagonista della piece Un tram che si chiama desiderio per la regia di Antonio
Latella. Lo abbiamo visto in scena in La gatta sul tetto che scotta per la regia di Arturo Cirillo,
Rosencrantz e Guildestern sono morti per la regia di Leo Muscato, La più lunga ora – Ricordi di Dino
Campana, Poeta, Pazzo di cui ha curato anche la regia.
Ha esordito sul grande schermo nel 2010 come protagonista di 20 sigarette di Aureliano Amadei, con il
quale ha vinto al Festival di Venezia il premio come miglior attore nella sezione Controcampo Italiano. Si
è poi aggiudicato il Premio Annecy per il film Sulla strada di casa di Emiliano Corapi. Al cinema lo
abbiamo visto inoltre in Cavalli di Michele Rho, Scialla! (Stai sereno) di Francesco Bruni, Venuto al mondo
di Sergio Castellitto, Amiche da morire di Giorgia Farina, Passione Sinistra di Marco Ponti, Il sud è niente
di Fabio Mollo, Miele di Valeria Golino, Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese.
Molto attivo anche in tv è diventato popolare per aver interpretato il ruolo de Il Freddo nella serie cult
Romanzo Criminale per cui ha vinto il Premio come Miglior attore per la Fiction di Lunga Serialità al Roma
Fiction Fest nel 2009 e nel 2011.
All'inizio di quest'anno è andato in scena con Uno Zio Vanja adattamento dell’opera di Anton Čechov di
cui oltre ad esserne protagonista ha curato la regia. Al cinema è stato scelto dal premio Oscar Paul
Haggis per il suo ultimo film Third Person. Nel frattempo ha debuttato alla regia cinematografica con il
cortometraggio La ri – partenza. Ancora una volta è stato al festival del cinema di Venezia co
protagonista del film Il Contagio per la regia di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, e nel nuovo film di
Paolo genovese, The Place presentato al festival del cinema di Roma. Quest'anno lo vedremo al cinema in
Drive me home per la regia di Simone Catania, Quanto Basta per la regia di Francesco Falaschi e in Otzi e
il mistero del tempo di Gabriele Pignotta.

Fabrizio Ventura
Dopo aver studiato pianoforte e composizione a Roma, Fabrizio Ventura si è diplomato in direzione
d’orchestra e in direzione di coro presso la Hochschule di Vienna.
È stato dal 2007 al 2017 Direttore Musicale Generale del Teatro e dell’Orchestra di Münster in Germania.
Precedentemente è stato Direttore Musicale Generale dell'Opera di Stato di Istanbul dove ha curato le
produzioni di Otello, Carmen, Manon Lescaut, Madama Butterfly, Belisario.
Dopo aver diretto nei Teatri di Baden bei Wien, Klagenfurt ed al Volksoper di Vienna, è stato nominato nel
1989 direttore musicale del Teatro di Biel/Bienne in Svizzera.
Dal 1994 al 1998 è stato primo direttore del Teatro di Braunschweig. Dal 1998 al 2002 è stato primo
direttore al Teatro di Stato di Norimberga con cui ha continuato a collaborare come primo direttore
Ospite. Nel 2002 è stato nominato Generalmusikdirektor al Teatro di Stato di Meiningen, dove le sue
produzioni di Tristano e Isotta, Jenufa e Falstaff sono state accolte da unanime consenso di pubblico e
critica. È fondatore e direttore artistico del festival Musica Sacra Münster nonché direttore artistico della
Société Philharmonique de Bienne in Svizzera.
Molto richiesto in campo internazionale ha diretto, fra l’altro, al Royal Opera House di Londra (Lucio Silla),
al Festival di Edimburgo, al Teatro Reale di Copenhagen, al Teatro Reale di Stoccolma (Norma), all’Opera
di Oslo (Bohème), all’Opera di Stato di Praga (Italiana in Algeri, Butterfly), all’Opera di Sydney (Bohème),
al Teatro dell’Opera di Roma (Pipistrello), alla Fondazione Arena di Verona (Macbeth), Carlo Felice di
Genova, Teatro Verdi di Trieste, Opera di Nizza (Sogno di una notte di mezza estate, Trovatore), Teatro
di Berna (Macbeth, Salome) Aalto Theater di Essen (Bohème), Teatro Comunale di Bologna (Petruska).
Nel 2005 ha inaugurato il Festival di Maggio di Wiesbaden con Lady Macbeth e nel 2007 con Tiefland.
Ugualmente attivo nel repertorio sinfonico ha collaborato con numerose istituzioni. Il vastissimo
repertorio di Fabrizio Ventura spazia dal barocco ai nostri giorni e comprende più di 90 titoli operistici,
nonché tutta la produzione sinfonica più importante. Ama fra l'altro avventurarsi su sentieri meno battuti.
Le sue registrazioni su CD per la ARS hanno ottenuto ottime recensioni dalla stampa internazionale.

Orchestra della Toscana
L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della
Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata
Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.
Composta da 44 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza
le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi, situato nel centro di
Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse da Radio 3 Rai e da Rete Toscana Classica.
Fin dagli esordi, sotto la direzione artistica di Luciano Berio, l’ORT ha avuto un occhio di riguardo per la
musica del nostro tempo ed i suoi interpreti, facendone quasi una propria specializzazione; tale tradizione
si è mantenuta negli anni fino a giungere al festival “Play It! La musica fORTe dell’Italia”, eloquente
manifesto di tale attitudine, che nel 2014 ha ricevuto il XXXIII Premio della Critica Musicale “Franco
Abbiati” per la migliore iniziativa 2013. Ma già dal suo debutto nel 1980, sotto la direzione di Massimo de
Bernart, la piccola Orchestra si impose per la sua versatilità e l’altissimo livello professionale che ne
fecero in poco tempo una raffinata interprete del Barocco e del Classicismo come della musica del ‘900,
con una particolare vocazione per i capolavori rossiniani ed un’attenzione alle partiture più rare e poco
eseguite. Negli anni a seguire, cedendo alla tentazione di affrontare l’affascinante repertorio sinfonico
destinato ad organici più nutriti (anche grazie alla collaborazione con l’OGI e gli studenti dei Conservatori
della Toscana), l’ORT si è spinta oltre i confini della musica da camera, affrontando con successo i
capolavori del sinfonismo romantico e tardo-romantico, da Brahms e Schumann a Čajkovskij, Mahler,
Sibelius.
Ospite delle più importanti società di concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla
Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova,
all’Auditorium del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese,
al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Numerose le sue apparizioni
all’estero a partire dal 1992 tra cui: Salisburgo, Cannes, Strasburgo, New York, Edimburgo, Madrid, Hong
Kong, Tokyo per la rassegna “Italia-Giappone 2001-2002”. Negli ultimi anni il concerto al Konzertsaal di
Lucerna con Daniele Rustioni sul podio e Sergej Krylov al violino (maggio 2013); la doppia tappa in
Germania (Münster e Hannover) con Francesco Lanzillotta e Benedetto Lupo solista al piano nel
novembre 2014, nel giugno 2016 la trasferta in Sudamerica per una tournée di 6 concerti in Ecuador,
Perù, Cile, Argentina sempre guidati dal direttore principale Rustioni con Francesca Dego al violino.
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