Oltre il contagio - Comunicare il sociale
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www.comunicareilsociale.com aprile 2020 - n. 4 Testata reg. al Tribunale di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010 Oltre il contagio L’emergenza ha sconvolto le vite di tutti, ma il dovere di guardare avanti si fa strada anche tra le brutte notizie della cronaca. Abbiamo chiesto ad esperti, intellettuali ed esponenti della società civile di raccontarci la crisi. E di accompagnarci a guardare al futuro 1
Sommario 16 17 L’esperienza La testimonianza 4. Accoglienza, coesione sociale, uguaglianza: il Terzo settore aiuta a non fare confusione di Vincenzo Costa 6. Una finanza per questo tempo: Direttore Responsabile perché è necessaria, come ripensarla Nicola Caprio di Anna Fasano In redazione 7. Si è fermato il mondo, Francesco Gravetti non si fermeranno le mafie. Walter Medolla Per sconfiggerle bisogna aggiornarsi Valeria Rega di Catello Maresca Impaginazione & Grafica 9. Didattica digitale e tutoraggio, Giuseppina Vitale come cambia l’educazione in copertina Stampa e l’apprendimento dei nostri figli di Luigi Malcangi Oltre il contagio Tuccillo Arti Grafiche illustrazione di Giuseppina Vitale 11. La tragedia del mondo del lavoro: Chiuso in redazione ci vogliono risposte celeri e zero burocrazia il 6 aprile 2020 di Gianpiero Tipaldi 12. Futuro, relazioni e Terzo settore: come saremo diventati Gli articoli firmati possono non rappre- quando tutto sarà finito sentare la linea dell’editore ma, per una di Andrea Volterrani più ampia e completa informazione, ven- gono pubblicate anche le opinioni non condivise. L’editore autorizza la riprodu- 14. Diritto del Terzo settore ed emergenza COVID-19: zione dei testi e delle immagini a patto la necessità di uno sguardo prospettico che non vengano utilizzate per finalità di lucro ed in ogni caso citando la fonte. di Luca Gori 16. Pasti caldi e raccolta firme. Il cuore grande di Napoli, per i più fragili, ai tempi della pandemia di Antonio Sabbatino 16. La carica degli angeli in mascherina: Cdn Is. E1 - Napoli - tel. 0815624666 «Non ci siamo mai fermati» redazione@comunicareilsociale.com di Giuliana Covella www.comunicareilsociale.com 18. «Avrei voluto comprarle dei fiori» Diventare papà ai tempi del virus Testata registrata al Tribunale di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010 di Nicola Sellitti 20. «Madre, trapiantata e un po’ sola: con la mia fragilità vivo questi giorni di emergenza» di Nicola Sellitti 22. Terza Pagina 3
di Vincenzo Costa Presidente nazionale Auser Accoglienza, coesione sociale, uguaglianza: il Terzo settore aiuta a non fare confusione L’emergenza sanitaria e sociale Co- to, finalmente, che il cambiamento de- vid-19 sta sconvolgendo le certezze mografico non è un dato statistico ma dell’intero globo. E’ bastato un virus una realtà strutturale. Siamo il secondo per metter in crisi le intere economie paese al mondo per indice di vecchiaia mondiali ancora ancorate a uno svi- e per aspettative di vita, quello con più luppo basato sul consumo, un modello anziani in Europa, il 27% dell’intera che ancora una volta si è dimostrato popolazione ha più di 65 anni, 3 milio- non essere in grado di sostenere una ni di persone non sono autosufficienti, crescita generalizzata ed equilibrata il 30% degli over 75 vive da solo e senza rispettosa dei diritti minimi che rendo- il supporto sociale della famiglia. no la vita delle persone dignitosa in un È riemerso in questi mesi uno scontro contesto di sostenibilità sociale, econo- intergenerazionale, che ha coinvolto mica e ambientale. tutti, chi più chi meno, e ognuno con le Abbiamo assistito prima a uno sfogo, sue diverse responsabilità. quasi razzista, verso il popolo cinese, Per affrontare l’emergenza siamo an- successivamente quando l’epidemia si dati avanti in ordine sparso, ciascuno è diffusa in tanti paesi del mondo, a per sé e per suo conto: gli anziani re- partire dal nostro, verso il popolo ita- stino a casa, i giovani continuino pure liano, fino ad arrivare attraverso una a non rinunciare all’aperitivo, chiudia- cultura diffusa sempre più individuale, mo le scuole e andiamo a sciare o al a definirla un problema degli anziani, mare. Dimenticando o trascurando il per degenerare poi in: gli anziani sono fatto che così alla fine andavamo tutti un problema. a sbattere, innescando una colossale e Ci sono stati momenti in cui si è per- collettiva disfatta sanitaria, politica, so- cepita la sensazione che gli anziani po- ciale ed economica. tessero essere considerati da qualcuno Oggi abbiamo il territorio devastato, come un peso da non rimpiangere, che bloccato, un numero di morti assur- se diminuissero di numero non solo do per un paese che dice di vantare il non si comprometterebbe la funziona- migliore sistema sanitario del mondo. lità del sistema economico, ma addirit- Perché quando si forma uno strappo tura finirebbe per favorirla riducendo i non è possibile prevedere dove andrà a costi pensionistici e sanitari. fermarsi e può anche accadere che esso Una considerazione forse troppo forte, si allarghi tanto da ridurre a brandelli eccessiva, ma sicuramente percepita, il il senso morale dell’umanità. In que- nostro paese, in particolare, ha scoper- sto contesto, nel nostro paese, il terzo 4
settore aiuta a non fare confusione, a e anziani che si prendono cura di chi è non ricercare i poteri forti, che non ci solo, riparte la cultura del dono, della hanno mai risolto nessun problema, ma gratuità, si lavora per colmare quel vuo- a ripartire dai valori sociali come l’acco- to di solitudine che rende triste la vita glienza, la coesione sociale, l’uguaglian- di chi si sente emarginato, quasi inutile, za, la democrazia, la libertà, il rispetto per superare la cupa stagione che stia- della persona ed affermare che da que- mo vivendo. sta emergenza se ne può uscire solo In un paese che vacilla le associazioni stando insieme e non da soli, mettendo non si fermano, collaborano con le au- al bando l’egoismo e l’avarizia. torità locali, con la protezione civile, di- È così che il volontariato emerge, diven- ventano punto di riferimento per gli an- ta luogo di partecipazione, momento di ziani che vivono soli, li riforniscono di incontro intergenerazionale, incremen- cibo, medicine, compagnia, riaccendo- tando la conoscenza reciproca e la ca- no la speranza che questa brutta espe- pacità di collaborare, è questo il mondo rienza finirà e #andràtuttobene. che va incontro ai bisogni dei soggetti Come diceva il cardinale Martini: “spes- più fragili. so i tempi difficili sono stati l’occasio- È così che prende forma un contesto ne per temprare gli uomini e per aprire paese diverso dove emergono medici e nuovi orizzonti”. infermieri che diventano eroi, giovani 5
di Anna Fasano Presidente Cda Banca Etica Una finanza per questo tempo: perché è necessaria, come ripensarla Molti dicono che l’economia e la finan- (prestiti e mutui) ma ad una nuova ne- za si stanno preparando a vivere un cessità di liquidità. post crisi 2008, abbiamo quindi già in- E’ importante in questa fase avere la dividuato il ricostituente per ripartire? capacità di analizzare le esigenze eco- Direi proprio di no. nomiche delle diverse organizzazioni e Il contesto del 2020 si trova da un lato di distinguere tra quelle legate alla situa- fronte un sistema delle istituzioni (sta- zione attuale da quelle legate allo sta- ti) più indebitati, un panorama banca- to di salute delle diverse realtà – siano rio totalmente diverso ed spostamenti associazioni, cooperative, imprese so- di risorse dalla finanza all’economia ciali. Mai come in questo momento è reale promessi ma non pienamente necessario fare rete, mettere al centro attuati; dall’altro dei cittadini maggior- i bisogni e le esigenze della comunità, mente consapevoli del loro “potere” e sempre nel rispetto del pianeta. un terzo settore che lavora per essere Stiamo tutti riscoprendo l’importanza soggetto trasformativo più che com- del prendersi cura dei nostri territori pensativo. Vanno individuati approcci, e di coltivare relazioni nelle nostre co- strumenti diversi, ci troviamo di fronte munità; non possiamo permettere che alla possibilità di un cambio di para- questo sia il sentiment del momento digma, un nuovo modello economico ma dobbiamo far sì che riconversioni finanziario globale. Il Terzo Settore si di settori delle nostre imprese sociali (e trova al centro della difficoltà socio sa- non) possano permetterci di guardare nitaria ed economica che stiamo viven- all’economia di cui abbiamo bisogno e do; soffre con tutte le comunità delle non di cui siamo consumatori schiavi. difficoltà delle famiglie colpite dal Co- Cosa serve? Una finanza che accompa- vid19; accompagna le persone più fra- gni il Terzo Settore in termini di credi- gili dovendo collocarsi tra norme che to, metta a disposizione Fondi Impact garantiscano la sicurezza di operatori che sostengono imprese a vocazione e beneficiari delle attività e necessità di sociale, percorsi di microcredito per non lasciare nessuno solo e le attività di piccole imprese. Non solo, abbiamo sviluppo rischiano una battuta di arre- anche l’opportunità di valorizzare i sto e tutto il comparto delle donazioni circuiti complementari e di utilizzare che si concentrerà sull’emergenza non piattaforme di crowdfunding e di equi- supporterà con la stessa intensità pro- ty crowdfunding. getti già avviati su territorio nazionale Molti sono stati catapultati in un mon- ed internazionale. do tecnologico che fino a poco fa non Cosa può fare la Finanza e la Finanza gli apparteneva, facciamolo diventare Etica in questa situazione? strumento per ampliare le modalità Valorizzare certamente le misure mes- di contatto e recuperiamo il concetto se in atto dal governo a favore delle fa- di “vicinanza” dandoci la possibilità miglie e delle PMI, compreso quindi il di guardare oltre il nostro quotidiano Terzo Settore, integrare il credito con e ciò che finora abbiamo fatto. C’è un ulteriori strumenti a supporto non solo nuovo capitolo della nostra storia da della ridotta capacità reddituale attua- scrivere, a noi scegliere come farlo. le per far fronte agli impegni assunti 6
di Catello Maresca Magistrato, sostituto procuratore della Corte di Appello di Napoli Si è fermato il mondo, non si fermeranno le mafie. Per sconfiggerle bisogna aggiornarsi E all’improvviso si fermò. Ed il mondo più potenti e pericolose. E in questo si fermò. All’improvviso si fermò. Così contesto di assoluto allarme, è lascia- per guardarsi dentro un po’. E scoprì ta sola ad occuparsene la magistratura di avere molti più difetti di quanto im- in prima linea e si è irrimediabilmente maginava. Uno di questi è la fragilità abbandonata la strada della strategia economica ed il rischio di infiltrazioni politica di eradicamento delle mafie in mafiose che avanza sempre più minac- Italia ed in Europa. È colpevolmente cioso. Cerchiamo di tracciare uno sce- miope chi non capisca come un piano nario post contagio con imprese sul la- efficace di lotta al crimine organizzato, strico bisognose di liquidità immediata oggi più che mai, possa determinare e poca burocrazia. Il campo ideale per un recupero di risorse economiche ( le organizzazioni mafiose. oggi criminali) per finanziare gli inve- Siamo pronti ad affrontare questa nuo- stimenti e tanto importanti addirittura va offensiva? Ovviamente no, nessuno da contribuire a risanare il debito pub- ne parla e nemmeno si pone il pro- blico, oltre a determinare un recupero blema. Nel frattempo le mafie ormai di credibilità per attirare investimenti avranno invaso il mondo. Ogni settore, sani anche stranieri, non solo per il ogni attività suscettibile di profitto or- Meridione. Molti sono i punti deboli mai è potenzialmente a rischio di in- anche quando, poi, si riesce a sottrarre filtrazione mafiosa. Con danni imma- risorse alla criminalità organizzata. ginabili o, anzi forse inimmaginabili Alla ripresa, dopo questa emergenza, nell’economia dei Paesi che subiscono non sarà più tollerabile una siffatta l’attacco mafioso. sottovalutazione del problema. E pur- Purtroppo a questa maturata consa- troppo gli effetti sono sotto gli occhi di pevolezza, però, non corrisponde una tutti. Non intervenire significa essere lotta seria e senza quartiere alle mafie, conniventi con le mafie o quantomeno unico vero presupposto per una cre- contribuire ad alimentare nell’opinio- scita reale delle economie moderne. ne pubblica questa impressione. Tutti E così anche nel nostro Paese langue effetti profondamente negativi per chi come fosse l’ultimo dei problemi. Man- lotta tutti i giorni nel tentativo di dare ca una analisi precisa. proprio il messaggio opposto, quello Le mafie ormai sono strutture com- cioè che le mafie si debbono e si pos- plesse e assumono connotazioni pro- sono sconfiggere. Da soli però non si fondamente diverse nel nostro Paese, va lontano e non c’è più tempo da per- alcune delle quali ancora quasi sco- dere. Prendiamo atto degli errori com- nosciute. Peraltro già da tempo hanno messi ed imbocchiamo decisi la strada invaso l’Europa e sono diventate ancor alternativa. 7
Ci vorrebbe un piano strategico contro fruttuose se non addirittura inconclu- le mafie per impedire i continui travasi denti. di capitali illeciti nel circuito legale. Per Le mafie, non solo nel nostro Paese, scoprire i soggetti che riciclano danaro sono un problema serio, ma non si af- sporco contribuendo con decisione ad frontano con serietà a tutti i livelli. alimentare e sostenere il sistema cri- È come se si volesse combattere il can- minale. Sul fronte delle confische, poi, cro ricorrendo a riti tribali e a pratiche ci sono studi che dimostrano come sia antiquate. E mentre alcuni di noi com- necessario vendere subito questi beni o battono con mille difficoltà per cercare quantomeno metterli sul mercato finché di formare una coscienza tecnica ade- non siano vandalizzati o resi comunque guata al problema, le mafie continuano inservibili e poco appetibili. Fin quan- a prosperare, adeguandosi rapidamen- do cioè da beni di valore si trasformino te ai marcati internazionali ed alle inno- in cose da buttare o addirittura su cui vazioni tecnologiche. spendere altri soldi pubblici. La lotta alle mafie deve essere soprat- La dimostrazione sta nel fatto che ne- tutto aggiornata altrimenti è destinata anche i Comuni ormai li vogliano più, a fallire, come è accaduto fino ad oggi. perché la loro gestione sarebbe antieco- Sembra una affermazione forte, quindi nomica. Prevediamo una filiera control- forse è meglio chiarire. lata da un organo forte e pienamente La magistratura riesce con grandissimi operativo in cui inserire le società e le sforzi a tamponare le emergenze terri- imprese sequestrate che siano realmen- toriali, ma manca una seria strategia te in grado di restare sul mercato. complessiva per evitare che il fenomeno Tracciamo una strategia affidabile di mafiosi si ripresenti con modalità ancor recupero e riutilizzo economico, fermo più aggressive anche se con interpreti restando l’impiego a fini sociali dei beni differenti. Per ritornare all’esempio di simbolo nella lotta al crimine organiz- prima, somministriamo la Tachipirina zato. La strada è tracciata e bisogna per- per far scendere la febbre, ma la fonte correrla con decisione e rapidamente. del male resta lì intatta. E non voglia- Tutto il resto sono chiacchiere e triste mo o sappiamo estirpare la causa della cronaca di un fallimento annunciato. malattia. Questo può essere fatto solo Purtroppo nonostante se ne parli diffu- da uno Stato Apparato consapevole e samente ed ormai sia unanimemente ri- complessivamente impegnato su que- conosciuto da almeno oltre trenta anni sto fronte. Come è accaduto in passato che le mafie rappresentino un proble- per fenomeni ben più complessi ed ide- ma serio del nostro Paese, fattore di sot- ologicamente più radicati come il terro- tosviluppo economico e di arretratezza rismo. In Italia sembra quasi che la pre- culturale, stenta però ad affermarsi la senza delle mafie ormai sia considerato necessità di uno studio serio in materia, come un male necessario, quasi come che possa condurre ad individuare ed un fenomeno ineludibile. applicare una strategia efficace di era- Noi magistrati, invece, abbaiamo dimo- dicamento delle mafie. strato coi fatti che non è così. Se ne parla spesso a sproposito e con Che si può combattere e vincere. poca consapevolezza. Quindi le soluzio- ni proposte, spesso propagandate come la panacea di tutti i mali, sono poco 8
di Luigi Malcangi Referente regionale per la Campania di Save the Children Italia Didattica digitale e tutoraggio, come cambia l’educazione e l’apprendimento dei nostri figli La diffusione del Covid-19 sta avendo te preparato nell’utilizzarle (Indagine ripercussioni multidimensionali sul internazionale dell’OCSE sull’insegna- nostro Paese e in particolare su di un mento e l’apprendimento “Teaching and aspetto che non possiamo trascurare: Learning International Survey – TALIS”, l’impatto che questa crisi sanitaria ha 2018). sui bambini e sugli adolescenti e sull’im- In riferimento agli studenti, l’indagi- pianto educativo su cui è costruito il no- ne ICILS 2018 (International Compu- stro sistema scolastico. Molto probabil- ter and Information Literacy Study) mente il modo di ‘fare scuola’ non sarà dell’IEA (International Association for più lo stesso quando ritorneremo sui the Evaluation of Educational Achieve- banchi, in particolare se sapremo coglie- ment), che ha coinvolto 46 mila studen- re l’opportunità che si nasconde dietro ti di 14 diversi sistemi scolastici (Italia la didattica digitale. La chiusura delle compresa), dimostra chiaramente che scuole ha comportato, infatti, il trasfe- l’uso anche intensivo di strumenti digi- rimento online della didattica attivando tali di per sé non garantisce lo sviluppo modalità di apprendimento a distanza. di competenze digitali sofisticate davve- L’integrazione della didattica digita- ro utili per l’apprendimento. In altre pa- le nel sistema scolastico non è però un role, essere nativi digitali non è di per sé processo immediato e necessita di alcu- un vantaggio. ni elementi imprescindibili: la dotazio- Un ulteriore elemento da considerare è ne di risorse e strumentazioni adeguate il rischio di un aumento delle disugua- (PC, tablet, lavagne luminose, ecc.), una glianze tra studenti nell’accesso all’i- connettività a banda larga e lo sviluppo struzione. Condizioni familiari fragili, di competenze specifiche da parte di in- mancanza di strumenti necessari e con- segnanti e studenti. Lo strumento tecno- nessioni internet assenti o inadeguate logico non può però essere considerato fanno sì che i bambini e gli adolescenti a un surrogato della didattica in presenza, rischio di esclusione non possano conti- ma è necessario dare valore al suo signi- nuare il loro processo di apprendimento ficato pedagogico e progettare un nuovo a distanza, ritrovandosi in una condizio- modo di insegnare con tempi e modalità ne di isolamento didattico e personale di lavoro nuovi. All’inizio dell’emergen- nei confronti dei compagni di classe. za Codiv-19 in Italia quasi la metà degli Come in tutte le situazioni di emergen- insegnanti (48%) non ha ricevuto un za, inoltre, i bambini stanno assorbendo training formale sull’uso delle nuove tec- le ansie e le preoccupazioni che il mondo nologie per la didattica e solo poco più degli adulti trasmette quotidianamente. di 1 su 3 (36%) si sente particolarmen- È invece indispensabile fare in modo 9
che possano vivere questo periodo svi- portunità celate dietro la didattica di- luppando la loro resilienza, esercitando gitale? Innanzitutto ad essa è legato un una cittadinanza responsabile nei com- principio di pari opportunità nell’acces- portamenti quotidiani, dimostrando so all’istruzione: il modello tradizionale solidarietà e accoglienza delle diversità, di apprendimento è ancora fortemente sviluppando competenze e capacità ne- centrato sulla compresenza in aula di cessarie per la crescita. docenti e studenti ma questo tipo di di- Per questi motivi, Save the Children Ita- dattica non può però essere garantita in lia ha varato un programma straordina- situazioni di emergenza, in cui la scuola rio di intervento ‘Non da soli’ che pre- deve restare chiusa per brevi o lunghi vede diverse azioni, tra cui il sostegno periodi o in cui gli studenti non posso- al mondo della scuola per favorire una no andarci per motivi contingenti. Ci didattica a distanza inclusiva e di qua- sono inoltre studenti, soprattutto quelli lità, attraverso percorsi di formazione affetti da disabilità, per i quali l’accesso on-line (per iscrizioni: https://nondasoli. all’istruzione non sempre è garantito al sistemiditutela.it/) e di tutoraggio per le 100% e la didattica digitale può rispon- scuole inserite in contesti maggiormen- dere in maniera più incisiva ai bisogni te a rischio, realizzati in collaborazione specifici di ogni singolo studente. Infi- con l’Università di Milano-Bicocca. ne credo che tra tutte le opportunità, la più importante riguardi la forza dell’ap- Ma una crisi può e deve rappresenta- prendimento in forma condivisa grazie re un’opportunità per la comunità di all’uso di bacheche, chat e forum con riferimento. È singolare che proprio cui studenti e insegnanti possono inte- nella lingua cinese, il termine wēijī stia ragire e confrontarsi, accrescendo così a indicare entrambi i significati (crisi e il senso di partecipazione e coinvolgi- opportunità). Quali sono allora le op- mento. 10
di Gianpiero Tipaldi Segretario generale Cisl Napoli La tragedia del mondo del lavoro: ci vogliono risposte celeri e zero burocrazia Una grande emergenza che nessuno al mondo del lavoro. Soprattutto ab- poteva aspettarsi. La prima preoccu- biamo consentito al paese di affrontare pazione per il sindacato è stata quella in una maniera emergenziale una cala- di tutelare i dipendenti, il loro reddito mità inaspettata. Dobbiamo ringrazia- ma soprattutto la loro salute. Abbiamo re medici, infermieri, il 118, tutta l’area chiesto al Presidente del consiglio dei della sanità, i colleghi dei trasporti, dei ministri Giuseppe Conte di sospendere servizi per aver affrontato con grandi temporaneamente tutte le attività pro- rischi personali questa emergenza. duttive non indispensabili e non neces- Un grande riconoscimento va dato al sarie in tutto il paese per prevenire il mondo del volontariato, del quale an- contagio. Certo come sindacato non è che noi facciamo parte con le nostre facile chiedere di chiudere le fabbriche, associazioni, un esercito silenzioso che i cantieri e le aziende, ma è necessario non si è mai fermato, impegnandosi quando non sono attività indispensa- in prima linea nell’assistenza alle per- bili. La tutela della salute resta per noi sone più vulnerabili, con la consegna oggi l’obiettivo principale insieme alla a domicilio di farmaci e alimenti, nel salvaguardia delle produzioni essenzia- montaggio delle tende pre-triage all’e- li e del reddito di tutti i lavoratori. Ab- sterno di ospedali e carceri, nei control- biamo sollecitato il Governo a ridefinire li aeroportuali e nella distribuzione di meglio le attività produttive veramente mascherine sul territorio. Gesti di soli- indispensabili, modificando profonda- darietà che non hanno prezzo. A tutte mente quella che era la prima lista de- queste persone, che stanno mettendo il finita dal decreto di domenica scorsa. loro coraggio al servizio della comuni- Vanno salvate le filiere agroalimentari, tà, va un ringraziamento speciale. Que- la farmaceutica, le produzioni davvero sta esperienza non solo in Italia ma in indispensabili per garantire la continu- tutto il mondo servirà e dovrà stimola- ità del nostro sistema sanitario. Sicura- re una riflessione su come affrontare il mente in questo momento così tragico futuro relativamente sia alle questioni per il nostro paese, abbiamo fatto un economiche che a quelle che attengo- buon accordo con il Governo che rassi- no al rapporto tra stati. Si dovrà appro- cura tutto il mondo del lavoro, cercan- fondire il ruolo del nostro paese e in do di dare un sostegno al reddito a tut- particolare quello dell’Europa. Un gra- ti. Un salario minimo anche ad aziende zie a tutti quei lavoratori, quelle lavo- con un solo dipendente e siamo riusciti ratrici, a coloro che con grande senso ad ottenere anche un piccolo sussidio di responsabilità stanno garantendo i per le partite IVA e le attività commer- servizi ed il mantenimento, per quanto ciali. La seconda fase sarà quella di ge- possibile, delle “normali” condizioni di stire questo enorme flusso di domande vita. Siamo vicini a tutte le comunità, e snellire i tempi della burocrazia per riconoscendo un grande merito a tutti i far arrivare le indennità alle persone in cittadini che restando a casa contribui- tempi celeri. Il ruolo del sindacato con- scono a debellare questa brutta pande- federale e delle sue categorie è diventa- mia. Il sindacato non farà mai manca- to fondamentale in queste settimane. re il suo impegno per garantire a tutti le Siamo tra i pochi soggetti ad aver in- tutele nel lavoro e nella vita quotidiana terloquito con il governo, con i gover- anche nella prospettiva di ripresa e di natori e con le amministrazioni locali ricostruzione che ci aspetta una volta per risolvere problemi quotidiani legati sconfitto questo terribile virus. 11
di Andrea Volterrani Sociologo dei processi culturali e comunicativi Futuro, relazioni e Terzo settore: come saremo diventati quando tutto sarà finito La socialità ormai è moribonda e dopo il creato disorientamento iniziale e una cre- Covid-19 non si riprenderà più? Nessuno di scita della paura per l’ignoto. In queste con- noi ha la sfera di vetro o è un novello No- dizioni che hanno coinvolto l’intera popola- stradumus per conoscere il futuro che ci zione del Paese, seppur a livelli differenziati aspetta. E’ possibile, però, fare alcune consi- sia di intensità (il Nord più che il Sud) sia derazioni che ci aiutano a leggere quello che temporali (prima il Nord e poi il Sud), il sta accadendo e quello che potrebbe acca- cambiamento nella percezione e nell’agire dere. In questo momento, inevitabilmente, della socialità è un dato ormai consolidato. è stato “ordinato” di ridurre al contesto abi- Quali reazioni possibili sono state adottate? tativo i propri movimenti. Questo significa Una parte minoritaria ha continuato nell’i- per molti intensificare le relazioni familiari, dea che si potessero mantenere le relazioni per altri rimanere da solo in casa, per altri precedenti. Gli altri hanno reagito in modo ancora acuire i conflitti più o meno esplici- differenziato. C’è chi ha mantenuto (una ti con le persone più vicine (mogli, mariti, minoranza) le relazioni attraverso i media e compagne, compagni, figli, conviventi, etc). i device digitali che già usava abitualmente. La vita quotidiana nella società contempo- Quindi e-learning, ma anche videoconferen- ranea era fino a qualche settimana fa svolta ze per continuare meeting e riunioni, cloud prevalentemente all’esterno: per motivi di e wiki per costruire, monitorare e realizzare lavoro, scuola, divertimento, socialità, ma progetti di azione sociale, di ricerca, di va- anche per la presenza di problemi indivi- lutazione, integrando con i social media per duali e sociali. Ad esempio, le persone con costruire nuove relazioni e mantenere quel- disabilità, gli anziani potevano essere confi- le esistenti. Un’attività che non ha interrotto nati in casa per problemi contingenti, ma le né le reti relazionali né tanto meno la pos- famiglie, il terzo settore, il vicinato quando sibilità di progettare un futuro che ancora presente “costringevano” alla socialità ester- non si delinea, ma che già adesso è possibi- na. Insomma, nel giro di pochissimo tempo le intravedere. Altri hanno scoperto alcuni siamo passati improvvisamente dal “tutti media e device digitali penso soprattutto ai fuori” al “tutti a casa” senza nemmeno ren- docenti della scuola e anche a molti docen- dersi conto di quello che stava accadendo. ti universitari tuttora ancorati ad una me- Una situazione non facile da accettare, poco todologia didattica autoritaria e incapace comprensibile all’inizio, carica di timori e di di pensare altro dalla lezione cattedratica. ansie crescenti, poco sostenuta da un pun- Seppur con difficoltà, hanno sperimentato to di vista comunicativo. La comunicazione che esiste un altro modo di portare avanti dell’emergenza è stata poco precisa, ha cre- le relazioni. Altri ancora hanno scoperto ato confusione e panico in alcuni casi, non nella “costrizione” casalinga che ci sono ha certamente contribuito a far capire alla strumenti digitali per poter mantenere le re- maggioranza delle persone l’eccezionalità lazioni che vanno al di là dei social media. del momento. Quindi innanzitutto un pro- Molti sono rimasti legati alle modalità e agli blema di percezione collettiva a macchia di spazi offerti dai social media. leopardo che non è stata sostenuta da un Che cosa sta accadendo invece al terzo set- processo conoscitivo adeguato (anche per tore? Qui la questione si complica ulterior- la novità dell’evento epidemico). Questo ha mente perché alcune delle attività hanno la 12
necessità di rimanere a contatto diretto fra le solo una delle modalità con le quali le per- persone: nei servizi, nelle comunità terapeu- sone possono condividere emozioni, cono- tiche, nelle comunità per minori, nelle men- scenze ed entrare in empatia. Non solo, ma se, nelle attività di supporto e di sviluppo anche la possibilità di immaginare il futuro delle relazioni nelle comunità. In tutti questi della propria comunità non passa solamen- luoghi non esiste la possibilità di avere alter- te dal processo democratico rappresentati- native al modo di costruire relazioni faccia a vo che passa dal voto popolare e attraverso faccia. Ovviamente immaginare modi diver- i rappresentanti eletti. Esistono nel mondo si è possibile anche in questo caso, provando molte esperienze che hanno provato a spe- a immaginare servizi e attività blended, ov- rimentare piattaforme digitali comunitarie verosia parte in presenza e parte a distanza, sia per mantenere le relazioni interpersona- con l’uso innovativo di alcuni device di real- li e per costruirne di nuove sia per attivare tà aumentata e virtuale che sono disponibi- processi democratici e decisionali molto li da tempo. Altre attività invece potrebbero più consapevoli e partecipati. Questo futuro essere immaginate attraverso l’uso di media è già adesso. Le esperienze di Molo.news a e device digitali come ad esempio le attività Brema o l’uso della piattaforma Loomio in inerenti i processi organizzativi e i processi alcune realtà italiane ed internazionali sono democratici. Qui il problema più importan- esempi di alleanze fra terzo settore, comuni- te: il terzo settore ha percepito poco come tà e istituzioni che vanno al di là dell’emer- il cambiamento di paradigma conseguenza genza COVID-19. Di cosa abbiamo bisogno? della digitalizzazione. Se la percezione c’è Sono due i percorsi da seguire: la crescita stata, è stata soprattutto di tipo strumentale della consapevolezza che il mondo è cam- (per la visibilità, per la promozione) e non di biato già da tempo prima del virus e una for- tipo funzionale o come obiettivo. La possi- mazione diffusa che abbia come obiettivo la bilità di costruire relazioni sul territorio non sperimentazione e la realizzazione di questi passa solo dalla comunicazione interperso- nuovi mondi. Tutto è possibile, basta volerlo, nale faccia a faccia che seppur importante è pensarlo, agirlo. 13
di Luca Gori Ricercatore in diritto costituzionale Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa, Centro di ricerca «Maria Eletta Martini». Diritto del Terzo settore ed emergenza COVID-19: la necessità di uno sguardo prospettico È inevitabile che l’emergenza del CO- I diversi D.P.C.M. che si sono susse- VID-19, inedita e gravissima, introdur- guiti nel corso nei primi giorni di mar- rà delle modificazioni profondissime zo hanno progressivamente esteso le dei nostri stili di vita. Gli enti del Ter- restrizioni previste per la c.d. «zona zo settore, con la loro presenza capil- rossa» all’interno Paese (D.P.C.M. 8 e 9 lare sul territorio, saranno fra i primi marzo 2020), determinando delle limi- recettori di queste trasformazioni e tazioni della libertà di circolazione mai dovranno la responsabilità di aiutare sperimentate in tutta la storia repub- i decisori pubblici a maturare nuove blicana, hanno inciso anche sull’attivi- policies in grado di “governare” que- tà dei molti volontari. Ci si è chiesti, in sto scenario di cambiamento. Ma non particolare, se l’attività di volontariato possiamo nasconderci che gli enti del «in favore della comunità e del bene Terzo settore saranno, essi stessi, tra- comune» fosse una delle cause che sformati dall’emergenza in atto. Da un consentisse qualche margine di movi- lato, infatti, stanno vivendo un indebo- mento in più. Alla domanda si può pro- limento inevitabile della loro presenza vare a rispondere sul piano giuridico, ed attività, dovuta alle restrizioni per argomentando sul tipo di attività svol- prevenire il diffondersi del contagio; ta, sui beneficiari dell’azione volontaria dall’altro, però, si dovranno immagi- (ad es., può essere considerata diversa- nare nuove forme nelle quali svolgere mente, in questa circostanza, l’attività la loro attività di interesse generale e di trasporto degli ammalati). Eppure, ciò non sarà facile, dopo una “tempe- in realtà, la domanda è più profonda ed sta” come quella che stiamo vivendo. interroga sul senso stesso del volonta- Per questa ragione, meritano apprez- riato dentro le nostre comunità: in altri zamento e condivisione le riflessioni di termini, esso è un tratto essenziale del chi, guardando oltre l’orizzonte dell’e- nostro modo di essere comunità, oppu- mergenza, vede la necessità di rinsal- re è un elemento aggiuntivo, cui si può dare la dimensione istituzionale degli rinunciare a causa dell’emergenza? Ma enti del Terzo settore per consentire il volontariato stesso è chiamato ad in- loro di percorrere il nuovo tempo ed terrogarsi, senza limitarsi ad additare il nuovo spazio che si aprirà davanti le restrizioni: come si può svolgere una a loro. Per questa ragione, oggi, non azione volontaria, nel tempo dell’emer- basta leggere le norme che, nei diversi genza? Con quali strumenti nuovi? decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) e dei decreti-legge, Il decreto Cura-Italia (n. 18 del 2020) riguardano il terzo settore ed il volon- rinvia il termine per l’adeguamento de- tariato. Esse servono per “tamponare”, gli statuti di ODV, APS ed Onlus dal 30 qui ed ora, situazioni di difficoltà mol- giugno 2020 al 31 ottobre 2020 (art. 35). to concrete. Ma occorre leggerle con Inoltre, consente alle medesime ODV, uno sguardo prospettico. APS ed Onlus di rinviare l’approva- 14
zione dei loro bilanci fino al 31 ottobre tentativi di fermare le novità del Codice 2020, nonostante qualsiasi diversa pre- del Terzo settore in tema di co-proget- visione di legge, regolamento o statuto. tazione, iniziative dell’ANAC, è basta- Per tutte le associazioni – riconosciute to che l’emergenza COVIS19 mettesse e non riconosciute – nonché le fonda- – per così dire – con le spalle al muro, zioni, si consente di tenere le riunioni affinché si riconoscesse la “forza” della degli organi sociali in modalità telema- coprogettazione (in luogo della compe- tica, ancorché gli statuti non lo preveda- tizione nelle gare d’appalto) nel rimodu- no (art. 73, c.4). Altre disposizioni, poi, lare i rapporti fra amministrazioni pub- prevedono la proroga di alcuni termini bliche e soggetti gestori. Un precedente per adempimenti fiscali. Già queste di- importante, mi pare. sposizioni, di per sé, possono innescare Qualche giorno prima, il decreto-legge dei piccoli cambiamenti di lungo perio- n. 14 del 2020 aveva innovato l’art. 17, do (ad es., la partecipazione telematica c. 5 del Codice del Terzo settore. Si trat- alle assemblee, che potrebbe rinvigorire ta di una delle “pietre angolari” della ri- certe compagini associative). forma del Terzo settore, una norma che Ma se dovessi indicare, fra le diverse definisce il volto stesso del volontariato disposizioni che riguardano anche il italiano. Ebbene – si legge - «per fron- Terzo settore, una di quelle che più mi teggiare l’emergenza epidemiologica da ha colpito, indicherei però l’art. 48 del COVID-19, per il periodo della durata decreto Cura-Italia. Anche se si dovrà emergenziale, come stabilito dalla de- verificare il modo in cui sarà applica- libera del Consiglio dei ministri del 31 to, quella disposizione – che riguarda le gennaio 2020, non si applica il regime prestazioni domiciliari individuali per di incompatibilità» fra la qualità di vo- le persone con disabilità o per gli an- lontario e quella di lavoratore. Cosic- ziani, nel periodo di chiusura dei centri ché un volontario potrà essere assunto diurni ove sono ospitati – richiede che come lavoratore nell’ente presso il qua- le pubbliche amministrazioni fornisca- le svolge la propria attività e, viceversa, no prestazioni “compensative” in forme un lavoratore potrà svolgere attività di individuali domiciliari o a distanza o volontariato nell’ente nel quale è assun- resi nel rispetto delle direttive sanita- to. È l’emergenza, si dirà. È vero. Però rie negli stessi luoghi ove si svolgono è altrettanto vero che l’emergenza “de- normalmente i servizi senza ricreare finisce” un nuovo volto dell’attività di aggregazione: «tali servizi si possono volontariato, che si “ibrida” con l’attivi- svolgere secondo priorità individuate tà lavorativa. Si apre uno scenario inat- dall’amministrazione competente, tra- teso, almeno dopo la riforma del Terzo mite coprogettazioni con gli enti gestori settore, col quale si è chiamati a con- (…)». Dopo mesi di discussioni accese, frontarsi. 15
L’ esperienza Pasti caldi e raccolta firme. Il cuore grande di Napoli, per i più fragili, ai tempi della pandemia di Antonio Sabbatino Un lavoro complesso fat- è in difficoltà di chiedere tosi d’improvviso quasi una bottiglia d’acqua o proibitivo, con il nume- anche semplicemente an- ro di indigenti che au- dare in bagno – aggiunge mentano e il numero dei la Ferone – e quindi l’u- volontari spesso troppo tenza da intercettare si è sottile rispetto al reale allargata e i volontari in fabbisogno da soddisfare. strada sono pochi. Do- Nonostante la solidarietà vendo aumentare l’impe- della gente comune non gno, abbiamo lanciato lo stia affatto mancando. slogan #IoAiutoDacCasa Ai tempi dell’emergenza per raccogliere generi Coronavirus, il ruolo del- di prima necessità. E il le mense in sostegno di cuore dei napoletani si poveri e senza fissa dimo- sta dimostrando per l’en- ra è divenuto oltremodo. nesima volta grande». Il Gli effetti collaterali della punto raccolta della Co- pandemia mondiale sono munità di Sant’Egidio soprattutto sociali ed eco- si trova all’interno della nomici: di punto in bian- chiesa di San Nicola a co, migliaia di persone si Nilo in via San Biagio dei stanno ritrovando senza Librai 10. Padre France- un impiego - regolare o sco Sorrentino, parroco a nero che sia – andando della Chiesa del Carmine così ad allungare la lista di Napoli, quantifica l’in- dei cosiddetti “nuovi poveri’’ di cui le mense cremento delle derrate alimentari richieste a sono ora chiamate ad occuparsi per combat- chi si rivolge alla mensa. «Dai 150/200, siamo tere la fame. «È vero che noi siamo sempre passati dal 5 marzo in poi a 600 pasti al gior- pronti ad affrontare le emergenze ma gestire no. Il 70% è composto da stranieri senza fissa una situazione fattasi d’improvviso così gra- dimora o irregolari, ma da qualche settima- ve, con il numero di persone a cui garantire na le famiglie italiane ora costrette a chiedere un pasto aumentato di parecchio, ha in par- aiuto sono davvero tante e a volte mantenere te spiazzato anche noi. Adesso serviamo non il metro di distanza durante la distribuzione solo ai senza fissa dimora o agli immigrati è impossibile. Devo dire che la solidarietà ma anche colf e badanti rimasti senza lavo- dei cittadini del territorio è commuovente». ro, famiglie senza reddito, anziani soli» dice Ma sapete a volte di quanti volontari la men- Benedetta Ferone, una delle responsabili del- sa del Carmine può disporre? Al massimo la somministrazione dei pasti della Comu- 2. «Da 30 persone che chiedevano aiuto alla nità di Sant’Egidio di Napoli. Il numero dei nostra mensa sino ad un mese fa, siamo ora volontari nel frattempo si è assottigliato con ad 80» è l’ulteriore testimonianza fornita, molti operatori costretti, per causa di forza questa volta, da Gianni Scalamogna, diaco- maggiore, ad interrompere la propria colla- no della parrocchia di San Tarcisio ai Ponti borazione nella distribuzione in strada. «Con Rossi e coordinatore delle mense napoletane la chiusura di bar, attività commerciali e al- della Caritas. tro, non c’è neppure più la possibilità per chi 16
La testimonianza La carica degli angeli in mascherina: «Non ci siamo mai fermati» di Giuliana Covella Li chiamano “angeli in mascherina” per come ogni giorno affrontano il nemico invisibile. E tra loro sono tanti gli in- fermieri, come lui, che arrivano in cor- sia per donare un sorriso e la speranza agli ammalati che assistono in questo difficile momento per tutto il Paese. An- che a Napoli gli operatori sanitari sono in affanno, ma non smettono di lottare per sconfiggere il virus. Visiera, camice, doppi guanti e occhiali speciali. A veder- lo così equipaggiato ci si rende conto del concreto rischio a cui tutti siamo espo- sti ogni giorno, in tempi di emergenza da Coronavirus. Ma da decenni lui vive ogni giorno a stretto contatto col rischio, prendendosi cura insieme ad altri volon- tari di persone sieropositive e non solo. In questi giorni all’ospedale Cotugno sta fronteggiando insieme agli altri opera- tori sanitari quella che si è rivelata un’e- mergenza a tutti i livelli. E, come tutti i suoi colleghi, ha l’obbligo di rispettare le misure preventive stabilite dai vari decreti emessi finora dal presidente del Consiglio: «Non potremmo fare altri- rativo aids), sono 3.643 i pazienti infetti menti, anche se non vanno incrementate dal virus Hiv, di cui 800 sono giovani che paure nell’utenza». Si tratta di Vincenzo non sanno nemmeno di esserne affetti e De Falco, coordinatore infermieristico 300 hanno tra un’età compresa tra i 15 della 9 Divisone del Cotugno, presiden- e i 25 anni. Ciò significa che nel 2020 te della sezione Campania di Anlaids c’è ancora poca informazione su que- e dell’associazione V.o.l.a. (Volontari sta malattia». Di conseguenza per chi è ospedalieri lotta all’aids), una onlus che a contatto ogni giorno anche con questi da anni opera sul territorio per attività ammalati, alla luce dell’allarme da Co- finalizzate alla prevenzione delle malat- ronavirus, sono stati attivati i cosiddet- tie sessualmente trasmesse, che traccia ti dispositivi di protezione individuale: un bilancio di chi vive letteralmente in «Oltre ad attenerci alle direttive dei de- trincea in queste settimane ed è conti- creti governativi - specifica De Falco - nuamente esposto al pericolo. «Opero tutti noi operatori dobbiamo indossare nel settore dal 1992 - spiega - e dal 2003, una visiera, una mantellina, un camice, quando è nata l’associazione V.o.l.a., che sovrascarpe, un doppio paio di guanti e ha sede all’interno del Cotugno seguo occhiali particolari. Inoltre - aggiunge - pazienti sieropositivi, con i quali van- per questi pazienti affetti da aids, eccetto no presi i dovuti accorgimenti in questi i ricoveri, in via precauzionale sono stati giorni. Per questi pazienti dobbiamo fare bloccati le prestazioni ambulatoriali e i molta attenzione. Ovviamente non solo day hospital». per loro, ma in questo caso i dati sono allarmanti: secondo il Coa (Centro ope- 17
La storia «Avrei voluto comprarle dei fiori» Diventare papà ai tempi del virus di Nicola Sellitti Avrei voluto comprar- peratura con il termo- le dei fiori. I fiori dal metro digitale. Con esiti papà. In famiglia è la spesso surreali, anche prima figlia, dopo due lui mostra la corda, stri- figli e più generazioni tolato dal Covid-19 e da al maschile. Ma il fio- un utilizzo intensivo: la raio non c’è. Saracine- sera del ricovero di mia sche blindate, stessa moglie, il primo tentati- sorte per gli altri eserci- vo su di me si arrampi- zi commerciali, esclusi ca a quota 32,8, poi 34, alimentari, farmacie ultimo giro, che finisce e attività essenziali. su carta, a 35,6. Affare E’ il Covid-19 che non fatto. fa prigionieri. Neppu- re per le nascite. Non LA NASCITA DI MIA tiene conto dei senti- FIGLIA menti, delle emozioni. Avviene la mattina suc- Impone la sua legge, legge non scritta di un cessiva al ricovero di mia moglie. Lei, tra nemico invisibile. Ma che va rispettata. E i chirurgo e anestesista, io da solo, in auto, fiori, si sa, appassiscono. Impossibile acqui- con mascherina blu (e un fazzoletto di car- starli in anticipo, come il latte per neonati ta monouso all’interno) e guanti in lattice fino al quarto mese, 20 bottiglie. Una scorta color turchese. Come se dovessi entrare in anti Covid-19. sala operatoria, ma non compaio tra i tito- lari. Amuchina al lato sinistro, smartphone L’ARRIVO IN CLINICA: SCHEDA, in mano destra. La clinica è a pochi metri, TERMOMETRO E AMUCHINA dall’altro lato della strada. Mia figlia sta per Le anticipazioni del ginecologo che ha se- nascere e non posso esserci. Solo una perso- guito la gravidanza si avverano, punto per na per paziente è autorizzata all’interno del- punto. In clinica c’è un flusso di medici e in- la struttura, ho ceduto l’onore alla mamma fermieri in versione palombari. Attenzione, di mia moglie, che l’accompagna, l’aiuta nel- professionalità, il tentativo di rispettare le la delicata fase preparatoria. Dunque, il mio disposizioni per il contenimento del conta- compito è ricevere informazioni su mamma gio. Mascherina, guanti, occhialini, la divisa e figlia, smistarle via Whatsapp a genitori, bianca, total body. Ma è l’amuchina a domi- parenti, amici. E anche schivare qualche nare la scena. C’è un distributore, un palmo volante della Polizia che potrebbe chiedere dopo l’ingresso. E dalle tasche dei camici conto della mia presenza in auto, anche se spuntano le boccette. Una volta entrati in non ho contatti con l’esterno e l’autocerti- clinica c’è una liturgia da osservare. Per tut- ficazione, la penultima versione, spunta tra ti, anche solo per consegnare a un paziente disinfettanti e altri documenti. L’operazione un pacco, una valigia, un libro: compilazio- tarda, poi arriva la foto sul cellulare. E’ nata. ne di un modulo in cui si assicura di non Un batuffolo avvolto da una coperta rosa. Il aver avuto a che fare con il Virus, di non viso è rilassato, ignara del suo incrocio im- esser stati di recente nelle zone più colpite perfetto con la Storia, venuta al mondo nel dal contagio. Poi, la misurazione della tem- momento più complesso dal Dopoguerra. 18
Mi commuovo, mi concedo una pacca sulla che ha potuto allattarla, con tempi contin- spalla sinistra. Non posso stringere mani, gentati, ma non baciarla. Poi (finalmente) ricambiare abbracci. Neppure percorrere il papà, i fratellini che sono barricati in avanti e indietro un corridoio. La gioia è casa ormai da settimane. Braccia protette, compressa in un’automobile, un’utilitaria. isolate dal Virus. Per loro, nessun limite a E’la polaroid della potenza senza pareti baci, coccole, carezze. Per i nonni, paterni del Virus, che invade anche gli angoli più e materni, gli zii, gli amici, che somigliano nascosti del cuore. Il primo incontro con agli sprinter allineati per la finale olimpica la piccola avviene solo dopo qualche ora. dei 100 metri, restano solo le videochiama- E per qualche minuto, al nido, a gruppi di te. Skype, Whatsapp e il meglio offerto dal tre con altri padri. Tutti in fila indiana, a web, assieme a fotografie, audio con i gemi- distanza. Come al supermercato, o in far- ti della neonata. E così, la disposizione, per macia. Si scattano foto, la meraviglia passa settimane. Il sistema immunitario del nuo- attraverso un vetro e condensata in pochi vo arrivo - che si rafforza con il latte mater- attimi. Tre persone in pochi metri quadri. no, spiega il pediatra della clinica-, non deve Poi tocca agli altri. Per godersi di nuovo lo incrociare la virulenza del Coronavirus. Le spettacolo, rimettersi in fila. Che è lunga. statistiche riferiscono di assenza decessi tra i più piccoli, ma va evitato ogni rischio. E RACCOMANDAZIONI, PAURE: IL per la visita di controllo dopo una settima- DIKTAT DEL PEDIATRA na dal parto, in clinica non si può, le visite Alla fine della degenza, poco più di tre gior- ambulatoriali sono sospese a tempo inde- ni, ecco la visita del pediatra. La bimba sta terminato. Quindi, controllo del peso della bene, la mamma dovrà riposare. Ecco i pre- neonata a casa. In caso di necessità, garan- cetti anti Covid-19: per la neonata, contatti tisce una visita di controllo la pediatra degli ridotti al minimo. La mamma, ovviamente, altri figli. Perché il Covid-19 non fa sconti. 19
Il racconto «Madre, trapiantata e un po’ sola: con la mia fragilità vivo questi giorni di emergenza» di Caterina Piscitelli Tre anni fa, dopo un emocromo, ho sco- fisicamente, psicologicamente ed emotiva- perto di essere affetta da leucemia mie- mente, ma mi ha permesso di sopravvivere loide acuta. Avevo partorito da poco, mia ed attualmente il percorso si conferma po- figlia aveva solo 10 mesi. La mia vita è sitivo. Una delle conseguenze per una tra- stata completamente stravolta, ho dovuto piantata come me, però, è essere perma- cominciare da subito le chemioterapie: il nentemente immunodepressa. La mia vita mercoledì mi hanno dato la diagnosi e già è quindi diversa da quella degli altri, anche il sabato ho fatto la prima infusione. Nel se sto bene, perché devo sempre cercare di corso della prima chemio sono rimasta in non espormi ad infezioni che per le perso- ospedale 48 giorni, il midollo non riparti- ne sane sono banali (pensiamo alla comu- va, e durante il secondo ricovero mi hanno ne influenza) ma che per me possono ave- detto che avrei dovuto fare il trapianto di re conseguenze gravi. Queste cautele sono midollo, perché la genetica del mio tumo- ancora più importanti da quando è in atto re era ad alto rischio di recidiva. l’infezione da Coronavirus. MIA FIGLIA JOHN DONNE E’ stato un percorso molto duro, non solo Ci sono diverse categorie di persone come per le paure legate alla malattia ma anche appunto gli immunodepressi, i trapiantati, perché ero appena diventata madre, la mia i malati di malattie autoimmuni, i mala- vita era cambiata in modo repentino per la ti di malattie rare e chi sta seguendo una seconda volta con una nuova responsabili- chemio che sono costretti a chiudersi in tà. Nei giorni in ospedale ero combattiva e casa, limitando i rapporti anche con pa- lucida ma il mio pensiero andava sempre renti e amici. Apparteniamo a quel 20% a mia figlia, che non ho potuto vedere per di persone fragili che rischiano di pagare moltissimo tempo mentre era così piccola. il prezzo più alto di questa epidemia, ed è Lei è stata il mio ovvio che le nostre faro, la cosa che mi tutele da sole non ha mantenuto po- sono abbastanza. sitiva, combattiva, “Nessun uomo è che non mi ha mai un’isola, completo fatto perdere la fi- in sé stesso; ogni ducia nei medici e uomo è un pez- nel mio percorso. zo del continente, Il mio obiettivo era una parte del tutto. tornare da lei e dal Se anche solo una mio compagno, zolla venisse lavata che si è occupato via dal mare, l’Eu- di noi a 360 gradi ropa ne sarebbe in modo meravi- diminuita, come glioso. Il trapianto se le mancasse è stata la prova più un promontorio, dura della mia vita come se venisse 20
a mancare una dimora di amici tuoi, o medici e istituzioni. Il senso collettivo di la tua stessa casa. La morte di qualsiasi responsabilità e la civiltà si dimostrano uomo mi sminuisce, perché io sono par- con la capacità di tutelare i più deboli e te dell’umanità. E dunque non chiedere più fragili, anche se questo comporta la mai per chi suona la campana: suona per limitazione momentanea della propria li- te”. Credo che questa riflessione di John bertà. Perché anche chi non rientra nelle Donne sia sorprendentemente attuale, categorie particolarmente a rischio, può stiamo infatti vivendo il periodo più sur- ugualmente essere un veicolo di contagio reale probabilmente della nostra esisten- per i più vulnerabili. Mi viene da pensare za per proteggerci e proteggere anche a tutti quegli infermieri, medici, parame- l’intera umanità dal pericolo di un virus. dici che in questo momento stanno lavo- Io sono in quarantena da 2 mesi e all’ini- rando con turni disumani, mettendo a zio del mio periodo di isolamento ho letto rischio la propria vita ed anche le proprie tantissime cose che mi hanno ferito come famiglie per prendersi cura degli altri. A persona e come malata, tra queste “il CO- noi viene chiesto solo di cambiare per VID-19 non è letale e può potenzialmente un po’ le nostre abitudini, ma la maggior uccidere solo le persone che sono già am- parte delle persone si lamenta. Certo in malate o gli anziani”. questo momento il futuro è molto incerto e questo butta tutti in un grande senso di LA FIDUCIA angoscia, ma io credo molto nella scien- Oggi con i nuovi focolai italiani e l’inter- za e nelle persone. Abbiamo in poco tem- vento politico siamo tutti in quarantena po cambiato abitudini e sacrificato una e mi sento meno sola. Le fasce a rischio parte di noi per qualcosa di più grande, non possono proteggersi da sole, tut- ognuno di noi uscirà da questa esperien- ti devono fare la loro parte seguendo le za un pochino migliore. norme, le restrizioni e le indicazioni di 21
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