NOVITA' IN BIBLIOTECA - Saggistica - Aprile - Biblioteca digitale dell ...
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A. SCOTTO DI LUZIO, Nel groviglio degli anni Ottanta, Einaudi 2020. Durante il movimento della Pantera, nelle facoltà occupate, compare uno striscione con scritto: «Qui finiscono gli anni Ottanta». Che cosa volevano dire gli studenti? Che cosa finiva veramente? Gli anni Ottanta, per l’appunto. Frivoli, edonisti ed effimeri quanto si vuole, ma pure attraversati da passioni politiche profonde, da tutti gli entusiasmi capaci di dare forma all’esperienza collettiva. La musica è stata il loro grande veicolo. Fruita nei modi piú diversi, dal walkman al concerto nello stadio, ha tenuto buoni i giovani, ha celebrato i nuovi orizzonti consumistici dell’epoca, ma ha anche alimentato la loro inquietudine dando fiato al rimpianto, alla nostalgia e alla rivolta. ROBERTO SAVIANO, Gridalo, Bompiani, 2020. Un uomo si ferma di fronte alla scuola che ha frequentato a sedici anni e vede uscire il ragazzo che è stato, quello che ancora ha un futuro tutto da immaginare. L’uomo sa che quel ragazzo è solo, e il suo cammino non sarà facile. Vorrebbe poterlo aiutare, ma non gli è concesso. Può però radunare intorno a lui dei compagni di viaggio che lo guidino, che lo facciano sentire meno solo, perché i nostri destini individuali compongono, insieme, l’unica grande avventura della storia umana. Ipazia, Giordano Bruno, Martin Luther King, Francesca Cabrini sono alcuni di questi compagni, ma ci sono anche personaggi sorprendenti come Hulk Hogan due giovani italiani costretti a emigrare aduti e si sono rialzati. MASSIMO RECALCATI, La tentazione del muro, Feltrinelli, 2020. Esiste ancora un lessico civile? Nel tempo in cui i confini si sono trasfigurati in muri, l'odio sembra distruggere ogni forma possibile di dialogo, la paura dello straniero domina, il fanatismo esalta fantasmi di purezza per cancellare l'esperienza della differenza e contaminazione, la libertà aspira a non avere più alcun limite, è ancora possibile pensare il senso dello stare insieme, della vita plurale della polis? In primo piano una divisione che attraversa ognuno di noi: difendere la propria vita dall'incontro con l'ignoto o aspirare alla libertà di questo incontro; vivere nel chiuso della propria identità o iscrivere la nostra vita in una relazione con l'Altro.
FERRUCCIO DE BORTOLI, Le cose che non ci diciamo (fino in fondo), Garzanti,2020. Nel dibattito pubblico italiano sembra sempre mancare un pezzo di verità: pur di raggranellare qualche briciola di consenso e soddisfare gli appetiti di lobby e gruppi di potere, avanza inesorabile una narrazione di comodo che ci esenta da qualsiasi responsabilità personale e collettiva. Per questa l’autore, con lucidità impietosa, sottolinea quelle storture e quei pericoli che troppo spesso in Italia vengono sottaciuti. Perché non ci diciamo fino in fondo che spendiamo più di quanto dovremmo, che non possiamo vivere di sussidi statali senza creare reddito, che è illusorio voler difendere l’occupazione finanziando con i soldi dei contribuenti aziende senza futuro. PATRIZIO BIANCHI, Nello specchio della scuola, Il Mulino, 2020. Ripensare il sistema scolastico per cambiare il Paese È tempo di investire in educazione, non solo per superare l’emergenza Covid, ma per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo e populismo e che deve fondarsi sui valori definiti nella nostra Costituzione. Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività, lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile. GIUSEPPE ALBERTONI, L’elefante di Carlo Magno, Il Mulino, 2020. Nell’anno 802 giungeva ad Aquisgrana per l’imperatore Carlo Magno un dono davvero fuori dal comune: un elefante, di nome Abul Abbas, che il califfo di Baghdad Harun al-Rashid aveva inviato a seguito della richiesta che lo stesso Carlo Magno gli aveva espressamente fatto qualche anno prima. Ma perché quell’inconsueto desiderio di Carlo? E che significato dare allo scambio di doni fra l’imperatore e il califfo? Quella dell’elefante di Carlo Magno può apparire la storia di una stramberia, l’avventura un po’ triste, ma in realtà
tutta la vicenda, svela molto dei rapporti diplomatici del tempo. D. ACEMOGLU – J. A. ROBINSON, La strettoia, Il saggiatore, 2020. «Chi si allontana dal gruppo è preda del falco» recita un proverbio del popolo ashanti: il mondo è crudele e i forti hanno sempre oppresso i deboli con la violenza. In assenza di un'autorità centrale l'unica protezione è rifugiarsi in una gabbia – spesso opprimente – di norme, tradizioni e alleanze tra clan. Viceversa, uno Stato forte può proteggere gli individui, ma rischia di mutarsi in un mostro, in una dittatura oppressiva. Per gran parte della storia umana, in ogni luogo e tempo, la libertà non è stata qualcosa di scontato e naturale, ma una conquista sofferta ottenuta solo imboccando una vera e propria strettoia. DAVIDE CONTI, L’Italia di piazza Fontana, Einaudi, 2020. Il 12 dicembre 1968 l’esponente democristiano Mariano Rumor insediava, con la formula del centro- sinistra, il suo primo governo. Il 12 dicembre 1969 la strage di piazza Fontana a Milano e gli attentati di Roma aprivano drammaticamente la fase di quella strategia della tensione che avrebbe caratterizzato la vita pubblica del Paese per l’intero decennio degli anni Settanta. I 365 giorni che intercorsero tra quelle due date rappresentarono uno dei momenti piú significativi della storia dell’Italia democratica segnato da una crisi di struttura che investí radicalmente tutti i settori e gli ambiti della società nazionale: da quello politico a quello economico-sociale, da quello militare a quello dell’ordine pubblico. QUESTI E TANTI ALTRI TITOLI DI SAGGISTICA SONO A TUA DISPOSIZIONE IN BIBLIOTECA NELLO SCAFFALE DELLE NOVITA’ AL PIANO TERRA
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