Note di Vita Scolastica e Sportiva Europei di calcio È Luis la "stella" più luminosa

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Note di Vita Scolastica e Sportiva Europei di calcio È Luis la "stella" più luminosa
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
                 Istituto Comprensivo Statale “Ai nostri caduti”
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                          Note di Vita Scolastica e Sportiva
                                  Europei di calcio
                           È Luis la “stella” più luminosa
          Manca poco alla “partitissima” Italia-Inghilterra, finale degli Europei di calcio 2020
disputati un anno dopo a causa del Covid, e la nostra italianità, cioè il nostro sentirci Italiani, è al
massimo della sua espressione.
          Anch’io, come penso tanti e tanti di Voi, ho esposto il Tricolore sin dalla prima partita
disputata dalla nostra Nazionale. E stasera il cuore batte forte: emozione e gratitudine per il CT,
per i giocatori, per i tecnici, per tutto lo staff.
         La Nazionale a Wembley, ma non solo. C’è tanta Italia oggi sul suolo inglese!
        Mi riferisco a Berrettini che sul capo di Wimbledon gioca la “partitissima” contro
Djokovic, il Number One del tennis mondiale!                                                               1

         Questa estate 2021, piena di passione sportiva, è un messaggio di forza e di fiducia: il
Covid è ancora presente, è ancora insidioso e preoccupante, ma tutte le “partitone” di questi
Europei di calcio di grande spessore tecnico ci hanno…proiettato-ribaltato nella “normalità” che,
ormai, è diventata la condizione di vita più apprezzata da parte di tutti!
          Che adrenalina, che “spinta interiore” rivedere gli stadi ri-popolati dai tifosi, sentire gli
inni nazionali cantati da tutti - anche dal pubblico e dai giocatori italiani che fino ad alcuni anni fa
o non lo cantavano o balbettavano incespicando le parole! - con giusto orgoglio della propria
identità di popolo.
         Tutti (o quasi!) con la testa nel pallone, ma con i piedi ben piantati a terra: “Non ti
sembra che quei tifosi stiano troppi vicini?”; “No, tranquillo, sono senz’altro parenti. L’importante
è che si mettano la mascherina quando escono”.
          Eh, sì. Perché questi Europei di calcio non sono solo una sfida fra Nazionali, ma anche
una sfida fra i tifosi e il Covid: ospite indesiderato, da tenere fuori dagli stadi e dalle case nelle
quali faranno ritorno dopo aver sostenuto la loro squadra.
          Squadre che, per l’occasione, seconda solo ai Mondiali per prestigio, hanno schierato
le loro “stelle”: Ronaldo, Donnarumma, Lukaku, Kane, Modric, Morata…
         E fa una certa impressione vederli tornare a casa, sconfitti con la loro Nazionale! Ma
questa è la legge del Calcio (pulito!): va avanti chi merita, con una ragionevole percentuale di
fortuna!
         Carissimi Ragazzi,
                                abbiamo visto tante “stelle” fare bella mostra di sé in questi
Europei. Tutti bravi, tutti meritevoli.
         Ma, secondo me, ce n’è UNA che ha BRILLATO DI PIÙ, per motivi calcistici…e non
solo. Eccola:
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LUIS ENRIQUE
                    Allenatore della Nazionale della Spagna

          Lo conoscevamo già, per aver allenato anche in Italia e aver fatto vincere tutto il
vincibile al Barcellona, ma è stato significativo averlo incontrato nella semifinale Italia-Spagna,
con la nostra Nazionale per la prima volta sofferente, in difficoltà.
         E’ Lui a darci 3 INSEGNAMENTI, uno più importante dell’altro.
IL PRIMO: il disegno tattico di Luis è stato il capolavoro di un grande professionista del calcio,
con il 70% di possesso palla per gli spagnoli. E chi l’avrebbe mai detto!                             2
Dare sempre il meglio di noi in ciò che facciamo, affrontare le situazioni nuove o che ci
vedono svantaggiati giocandocela fino alla fine. Con dignità. Con giusto orgoglio. Una
lezione di vita - impegnativa, ma concreta e attuabile - da parte di quest’Uomo (la
maiuscola non è un errore di battitura!).
IL SECONDO: oltre ad essere un grande allenatore, Luis ha dimostrato grande sensibilità
umana e signorilità. A fine gara ha abbracciato e confortato tutti i suoi ragazzi, dal primo
all'ultimo. Si è complimentato con mister Mancini e con tutti i giocatori italiani, compreso
Jorginho, che col suo rigore ha deciso l'eliminazione della Spagna.
Note di Vita Scolastica e Sportiva Europei di calcio È Luis la "stella" più luminosa
E come se non bastasse, si è presentato davanti ai microfoni dichiarando: "Nella finale
tiferò Italia". Sembrano atteggiamenti e parole…scontate. Ma non lo sono per niente.
Fair play, Ragazzi. Quello che Vi viene raccomandato dagli Insegnanti e dai bravi Coach
che incontrate fuori dalla Scuola. Essere persone rispettose-leali-inclini all’aiuto-oneste
nel riconoscere gli insuccessi…: anche questa è tattica. “Tattica di vita”. Applicabile
sempre e dovunque. È “valore aggiunto”. È quello che “fa la differenza”.
IL TERZO: "Sono felice per quello che ho visto: ho goduto di una partita di altissimo livello,
penso che sia stato uno spettacolo incredibile, quindi non ho alcun rimpianto, ognuno fa il
proprio mestiere. Non so perché i miei ragazzi piangono, nel calcio ci sono le vittorie e le
sconfitte. Capisco che i giocatori ora stiano male, però bisogna imparare a gestire le sconfitte.
La nostra rivale ha vinto e bisogna insegnare ai bambini piccoli che quando si perde non devi
piangere, ma devi alzarti e andare avanti".
          Le nostre convinzioni, Ragazzi, sono per lo più il risultato delle nostre esperienze di
vita. In primis, di quelle toste, dolorose, che ci hanno messo sotto pressione. Lo diciamo da
parecchio tempo, perché tutti noi in questo momento siamo in una situazione di vita non facile.
         E Luis? Luis ha vissuto la malattia e la perdita di Xana: la figlioletta di 9 anni.

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         Poteva ritirarsi a vita privata, Luis, e privatamente vivere il dolore di questa perdita. Ne
avrebbe avuto tutto il diritto. E invece, dopo essersi fatto tatuare una “X” sull’avambraccio, quasi
a continuare a far vivere nella sua “carne” la figlia, è ritornato in panchina. Ha riattaccato la
“spina”. Per continuare a vivere. A lottare. E quando è possibile - perché no?! - a vincere.
         L’esperienza estrema della morte di Xana non ha tolto nulla al rigore del suo impegno
professionale, ma lo ha collocato al giusto posto nella “gerarchia” dei valori per i quali è
veramente importante “spendersi” ogni giorno.
           Anche il mondo del calcio, Ragazzi, come quello dello spettacolo, degli influencers
mediatici…non è privo di CATTIVI MAESTRI: cioè di persone che utilizzano la loro notorietà e
visibilità per veicolare messaggi che non solo non aiutano, ma fanno del male alla vostra
crescita.
Le persone che portano qualche vistosa “cicatrice” dalla vita, come Luis, non sono mai
semplici da seguire. Tirano diritto per la loro strada ed è difficile che accettino
compromessi. Sembrano irraggiungibili. Sembra che facciano parte di un mondo che
non è quello dei nostri difetti, delle nostre paure, delle nostre indecisioni…
          E invece cosa succede? Succede che te le trovi…a bordo campo, in una sera d’estate,
in un torneo di calcio che dovrebbe solo divertire, senza avere altre pretese.
         Incontrarle è fortuna. Seguirle è coraggio. E saggezza.

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                                                                          Dott.ssa Patrizia Santini
Trezzo sull’Adda, 11/07/2021
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