NAUTILUS NavigAzioni tra locale e Globale - ARCHITETTURE - Vivi Piombino e la Val di Cornia
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Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio NAUTILUS NavigAzioni tra locale e Globale ARCHITETTURE n. 4 –Ottobre 2021 1
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Direttore responsabile Monica Pierulivo Redazione Marco Bracci Benedetta Celati Patrizia Lessi Francesca Passeri Rossano Pazzagli Elena Pecchia Hanno collaborato a questo numero Patrizia Becherini Fabio Canessa Maurizio Canovaro Roberto Cerri Paolo Corbini Marco Del Francia Vezio De Lucia Stefano Giommoni M. Cristina Janssen Paolo Mazzucchelli Illustrazione di copertina e logo di Massimo Panicucci consulenza sito Internet Michele Mazzi Info: redazione@nautilusrivista.it 2
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio ARCHITETTURE Sommario Editoriale Architetture di Monica Pierulivo p. 5 L’architetto nella società contemporanea Intervista a Stefano Giommoni di Marco Bracci p. 7 Per il centenario della nascita di Antonio Cederna di Vezio De Lucia p. 10 Dagli alberi alle rotonde La fine di un’estetica delle strade di Rossano Pazzagli p. 12 Cantine d’autore Il vino e le cattedrali del gusto di Paolo Corbini p. 14 Casa Saldarini e Casa Esagono Architettura e natura nelle opere di Vittorio Giorgini a Baratti di Marco Del Francia p. 16 Architetture e spazi dell’identità e della modernità Il Polo culturale di Piombino tra futuro e memoria di Monica Pierulivo p. 18 La biblioteca “Gronchi” di Pontedera: una struttura legata ai cambiamenti della società di Roberto Cerri p. 20 Il Circolino, un’occasione perduta Di Maurizio Canovaro p. 22 La casa al centro Riflessioni sulla casa come gesto politico di Benedetta Celati p. 25 Lo spazio vissuto di M. Cristina Janssen p. 27 3
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Architettura e territorio Il villaggio Diaccioni, un esempio virtuoso di architettura sociale di Patrizia Becherini p. 29 Il terzo paesaggio di Patrizia Lessi p. 31 Piramidi rovesciate di Elena Pecchia p. 33 Moda, architettura e arte Dalla boutique agli spazi architettonici di Francesca Passeri p. 35 Le architetture visionarie nei vinili di Paolo Mazzucchelli p. 37 Nautilus secondo Margaret Atwood di Fabio Canessa p. 43 4
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Editoriale Architetture di Monica Pierulivo Architetture di Monica Pierulivo Architetture come luoghi culturali, spazi di contrapponendolo al Cattivo Governo, e vita e dell’abitare, della resistenza e ponendo così a confronto vizi e virtù. dell’inclusione, spazi sociali e, allo stesso tempo, individuali, naturali e paesaggistici. Parlando di questi temi dunque, in un mondo I luoghi e il modo in cui sono concepiti, in cui cambiano le relazioni, gli stili di vita, le parlano di noi, sono il nostro vivere quotidiano, priorità e le esigenze, abbiamo voluto dedicare la nostra filosofia e il nostro impegno che da l’apertura di questo quarto numero a una sempre ci accompagna. Ogni ambiente deve riflessione sul ruolo dell’architetto nella avere un’anima e le geometrie di un’area e le società attuale, proponendo un’intervista funzioni attribuite agli edifici che ne fanno all’architetto Stefano Giommoni presidente parte, sono fondamentali dal punto di vista dell’Ordine degli Architetti della provincia di sociale e identitario, condizionando la vita di Grosseto. tutti i giorni. Non potevamo poi tralasciare un importante L’essere umano è plasmato dalle condizioni anniversario, quello della nascita di Antonio materiali e culturali dell’ambiente in cui vive, Cederna, uno dei padri dell’ambientalismo che lo determinano nella sua umanità. Fuori da italiano e allo stesso tempo un visionario, al un ambiente, predisposto per accogliere quale l’architetto Vezio de Lucia, urbanista di l’uomo, nessuno potrebbe sopravvivere a rilievo nel panorama nazionale ed esperto di lungo. pianificazione territoriale, ha voluto dedicare L’intervento dell’uomo sull’ambiente si un giusto omaggio in occasione del centenario manifesta in maniera incisiva in molti ambiti, che cade proprio il 27 ottobre. producendo effetti che possono essere irreversibili. Gli altri temi affrontati di seguito possono Residenze, musei, biblioteche, ma anche essere suddivisi in alcuni filoni principali: paesaggi, strade, colline, pianure sono tutti, l’architettura e l’estetica del paesaggio; seppure in maniera diversa, segni. le cantine d’autore come cattedrali laiche del Nel suo famoso affresco senese, gusto, integrate nell’ambiente e come nuovi luoghi d’incontro; il rapporto l’Allegoria del Buon Governo, Ambrogio tra architettura e natura attraverso Casa Lorenzetti indicava una strada da seguire, a Saldarini e Casa Esagono a Baratti; distanza di quasi sette secoli, per immaginare la relazione stretta tra architetture e cultura, un mondo futuro migliore e possibile, ripensando le biblioteche e i bisogni culturali 5
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio attuali attraverso la riqualificazione di edifici Le piramidi, in questo caso rovesciate, sono il che richiamino l’identità dei luoghi e creino tema dell’articolo sulla scuola con una critica nuove connessioni e aperture nel tessuto pungente all’attuale sistema scolastico, ormai urbano. lontano dagli obiettivi fondamentali che dovrebbero mettere al centro lo studente e i Inoltre abbiamo voluto proporre una processi educativi. riflessione sulle nuove modalità dell’abitare che, soprattutto dopo il Dalle cattedrali del gusto ai luoghi abbandonati lungo lockdown pandemico, possono essere passiamo alle cattedrali della moda, con ripensate oggi non solo esperienze significative che legano il brand nell’accezione intima e soggettiva ma anche in Made in Italy con nuove sale espositive una dimensione più ampia, pubblica e politica. ispirate all’armonia, alla creatività e alla Un tema di attualità che consente di rileggere valorizzazione di questo settore. la società partendo dal tema della casa, intesa come “soglia tra noi e il resto del mondo”. In tema di costumi e di cultura musicale, proponiamo un interessante excursus nella Relativamente alle abitazioni, non poteva storia del rock attraverso le copertine mancare un approfondimento sul villaggio dei dei vinili degli anni ’70 e ’80 dedicate ad Diaccioni, uno degli interventi più significativi architetture spesso visionarie e di grande nell’ambito dell’architettura sociale degli anni significato dal punto di vista artistico e ’70 in una città operaia come Piombino. simbolico. E poi l’uso dei Social e della rete, In chiusura, last but not least, per suggellare attraverso Urbex, una pratica attualmente in in modo emblematico un numero denso di voga per riscoprire, esplorare e valorizzare argomenti, ci piace ricordare l’interpretazione luoghi abbandonati, ville, palazzi un tempo che la scrittrice Margaret Atwood ha vissuti e ora abitati da polvere e silenzio, attribuito al Nautilus, in occasione di una vecchi ospedali, scuole, officine recente visita in Italia per ricevere il documentandoli e facendoli conoscere prestigioso premio letterario Lattes attraverso la fotografia. Grinzane, in perfetta sintonia con la filosofia della nostra rivista. 6
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio L'architetto nella società contemporanea Intervista a Stefano Giommoni Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Grosseto di Marco Bracci Architetto Giommoni, quali aggettivi 2021 recita: “Il professionista ha l’obbligo di utilizzerebbe per definire la professione di salvaguardare e sviluppare il sistema dei architetto oggi? valori e il patrimonio culturale e naturalistico della comunità all’interno della quale L’architetto è un umanista. Il lavoro opera.” Pensa che ciò sia realisticamente dell’architetto è prendersi cura dell’uomo, di possibile o ritiene che possano intervenire come vive, di come e dove lavora, di come si eventi di varia natura che lo impediscono? muove, di come si relaziona con gli altri e con il territorio. L’architetto ha, certamente, anche Ogni cittadino dovrebbe avere l’obbligo bisogno di specifiche competenze tecniche ma di “salvaguardare e sviluppare il sistema dei ciò che lo qualifica e distingue è saper valori e il patrimonio culturale e interpretare e rispondere ai bisogni dell’uomo naturalistico della comunità all’interno della attraverso i piccoli e i grandi progetti. Quasi quale opera”. Io sono ottimista. Sarà evidente come fosse un medico condotto che segue tra qualche anno che la pandemia ha quotidianamente i suoi pazienti e li indirizza rafforzato in tutti noi la convinzione che far da specialisti solo quando ne hanno bisogno. parte di una comunità coesa e rispettosa è È questo ciò che differenzia, ad esempio, utile a ogni singolo componente di quella l’architetto dall’ingegnere. Compito comunità. Gli architetti hanno storicamente dell’architetto è interpretare un bisogno e dare avuto un ruolo fondamentale nella società e, una risposta che permetta il miglioramento benché oggi sia difficile e complicato, il della qualità della vita dei suoi committenti. nostro lavoro deve essere votato a L’ingegnere serve per la risoluzione degli salvaguardare e interpretare i valori e il specifici aspetti tecnici del progetto. patrimonio della comunità nella quale L’ingegneria è una disciplina scientifica e operiamo. Impedimenti ve ne sono tanti e di l’architettura umanistica. varia natura, dalla giungla legislativa, alla burocrazia e alla scorsa disponibilità delle A proposito degli obblighi nei confronti del risorse economiche. Ma non possiamo pubblico interesse, l’articolo 3, comma 1 del esimerci dal valutare, sempre, gli effetti del nuovo Codice deontologico degli architetti, nostro lavoro sul territorio e sulla comunità. pianificatori, paesaggisti, conservatori, Non per rispondere a un dettato normativo, architetti jiunior e pianificatori jiunior ma per etica. italiani in vigore dal 30 aprile 7
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Per un architetto è fondamentale progettare e su una strada pubblica è una forma d’arte che costruire: termini che rischiano di apparire possiamo apprezzare tutti i giorni. svuotati di ogni significato se non sono accompagnati dalla capacità di Quali criticità – se ve ne sono – riscontra “immaginare”. Come si coniuga la necessità nell’ambito territoriale locale in cui pratica di avere una visione prospettica con le la Sua professione? contingenze dettate dalle azioni legislativa e politico-amministrativa? Le criticità sono molte e anche noi architetti abbiamo, per questo, delle responsabilità. Ci Sono molti anni che progettiamo molto e siamo per troppo tempo estraniati dal dibattito costruiamo poco. La mortalità infantile della pubblico e non abbiamo saputo proporre progettazione, per così dire, è altissima. un’agenda di temi da trattare e di cose da fare Dipende da tanti fattori, spesso anche da autonoma e indipendente da quella della imprenditori e committenti improvvisati oltre politica. La criticità più importante riguarda che da un impalcato procedurale ingestibile. uno stato della pianificazione pubblica incerto Come coniugare le esigenze della e frammentato. L’amministrazione pubblica, progettazione con le leggi e le azioni della o meglio la politica, ha il compito pubblica amministrazione? Io credo che si fondamentale di tornare a parlare del futuro di debba sempre partire facendosi una domanda: questo territorio e di farlo con gli strumenti qual è il bisogno del committente e quale tipo che ha a disposizione: i piani e i programmi di risposta è la più efficace? Il progetto deve pubblici. rappresentare quella risposta, essere valutato per gli effetti che provoca verso gli altri, e Le propongo un gioco d’immaginazione: allora sarà anche molto più facile renderlo viene incaricato della progettazione di coerente con norme, leggi e procedimenti. un’opera avente finalità pubbliche da costruire in Val di Cornia e che sia in grado Nel processo creativo e realizzativo di un di comunicare l’identità del territorio. Su architetto com’è possibile trovare il giusto cosa punterebbe e perché? equilibrio tra gli aspetti tecnici e quelli artistici? Può fare un esempio sulla base Vorrei progettare un parco, pensare a un della Sua esperienza professionale? bosco in una porzione delle aree non utilizzate e non utilizzabili dalla fabbrica siderurgica di Per me il processo della progettazione non è Piombino. Un’area, bastano 10.000 mq, da un compromesso o un equilibrio tra le bonificare e utilizzare per un bosco urbano. esigenze tecniche e il gesto artistico. La Credo sia giunto il momento di pensare al soluzione sta nella forma e nelle regole di futuro dell’area industriale dismessa di costruzione della stessa. L’equilibrio e le Piombino e passare subito alla fase operativa. proporzioni della forma, i suoi rapporti con il Non è la negazione dell’industria. contesto, producono di per sé armonia e È l’introduzione del pensiero che i nuovi bellezza. Sono quindi già un’espressione programmi industriali dovranno davvero artistica. essere integrati a un sistema economico e Il mio pensiero si fonda sull’essenzialità. sociale più variegato e complesso. L’essenzialità è bellezza, funzionalità e arte Non c’è segno più orientato al futuro che nello stesso tempo. Una partitura di aperture quello di piantare alberi. E a Piombino e in ben proporzionate su un fronte che si affaccia 8
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio all’architettura e al riconoscimento del ruolo Val di Cornia credo ci sia una grande sociale della nostra professione. Ma ognuno necessità di parlare di futuro. di noi, nella sua dimensione e con la pratica quotidiana, può portare un granello di sale nel Per concludere, una battuta sulle archistar: mondo dell’architettura. Gli amanti e i fruitori sono un bene o un male per l’architettura? dell’architettura, in fondo, sono come gli appassionati di calcio. Il bel gesto tecnico lo Le archistar non esistono, sono solo sanno riconoscere e apprezzare anche nei un’ennesima esigenza rappresentativa della campi di periferia. cultura della spettacolarizzazione. Esistono gli E infatti le opere di Benassi o di tanti altri architetti e le loro opere, alcune bellissime e architetti cosiddetti minori, benché altre meno riuscite. Parlare dei grandi sconosciute ai più, sono utili alla comunità, architetti e delle loro opere fa bene concorrono alla bellezza e fanno bene all’architettura italiana come quelle degli architetti più celebrati. 9
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Per il centenario della nascita di Antonio Cederna di Vezio De Lucia Il 27 ottobre Antonio Cederna avrebbe «Corriere» dell’agosto 1979 che anticipa il compiuto cento anni. Si era laureato a Pavia in Progetto Fori. archeologia e si specializzò a Roma, ma lasciò subito l’archeologia e cominciò a scrivere Accanto all’attività di giornalista e scrittore, fu d’arte su «Lo spettatore italiano», rivista di anche due volte consigliere comunale a Roma Elena Croce e dal 1949 collaborò con «Il (dal 1958 al 1961 e dal 1989 al 1993), Mondo» diretto da Mario Pannunzio fino alla e deputato indipendente del Pci (dal 1987 al chiusura del prestigioso settimanale nel 1966. 1992). Dal 1967 scrisse sul «Corriere della Sera», poi su «la Repubblica» dalla fondazione Fu il primo a denunciare il consumo del (1982), e sull’«Espresso». suolo («la macchia d’olio», a proposito dell’espansione di Roma); definì «scandalo del Di cultura laica, scriveva in modo semplice, se secolo» le vicende della famiglia Torlonia, necessario sferzante, ineguagliata è l’esattezza noti latifondisti poi speculatori fondiari, delle descrizioni. Scrisse quattro libri, i primi possessori di 620 statue greche e romane tre (I vandali in casa del 1956, Mirabilia depositate negli scantinati del loro palazzo in Urbis del 1965, La distruzione della natura in via della Lungara, che era impossibile visitare. Italia del 1975) sono raccolte di Solo recentemente, la mostra Marmi Torlonia articoli. Mussolini urbanista del 1979 è nella villa Caffarelli sul Campidoglio ha invece un’accurata ricerca storica sullo esposto 92 delle 620 statue, provocando, sventramento di Roma negli anni del fascismo secondo me, un altro scandalo, non è mai con spietate ed esilaranti biografie (cognome e nominato Cederna, nemmeno nel voluminoso nome) dei protagonisti dell’urbanistica di catalogo, con 17 pagine di bibliografia. quegli anni: Brasini Armando; Giovannoni Gustavo: Muñoz Antonio; Piacentini Si schierò invece con entusiasmo a favore Marcello. del recupero del centro storico di Bologna al tempo di Pierluigi Cervellati, dell’Addizione Il suo ultimo libro, Brandelli d’Italia, è Verde di Ferrara, dell’urbanistica napoletana anch’esso una raccolta di scritti che riguardano degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. tutto l’arco della sua vita professionale, da Il L’attività di Cederna non si esaurì nella tempio sotto il melo, resoconto dello scavo scrittura, fu sempre attivo nelle associazioni archeologico a Carsoli in Abruzzo, di Cederna culturali e ambientaliste, a cominciare giovane archeologo, fino a un articolo sul da Italia Nostra. 10
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio La salvezza dell’Appia Antica è sicuramente la più famosa e la più importante delle sue istituzione delle Regioni gli strumenti battaglie: dire Appia Antica è dire Antonio urbanistici erano approvati dal ministero dei Cederna. Leggendario è il suo articolo I Lavori pubblici) si legge che, riguardando la gangsters dell’Appia, sul «Mondo» dell’8 tutela dell’Appia Antica «interessi preminenti settembre 1953, la cui memorabile conclusione dello Stato», l’intero comprensorio da Porta è che l’Appia Antica «andava salvata San Sebastiano ai confini del comune religiosamente perché da secoli gli uomini di di Roma è destinato a parco pubblico, con la talento di tutto il mondo l’avevano amata, cancellazione delle immani previsioni del descritta, dipinta, cantata, trasformandola in piano paesistico allora vigente. realtà fantastica, in momento dello spirito, creando un’opera d’arte di una opera d’arte: la Dal 1965 l’Appia Antica è dunque salva, via Appia era intoccabile, come l’Acropoli di inedificabile, in tante parti Atene». meravigliosa. Anche se guastata da abusi e violenze, resta il grande cuneo di verde e di Per quarantatré anni Cederna dedicò alla archeologia che dai Castelli Romani salvezza dell’Appia, almeno altri cento al Campidoglio interrompe l’infelice articoli, dopo quello sui gangster, sul conurbazione romana. «Corriere», «la Repubblica», «l’Espresso» e tanti altri giornali. Dal 2008, al IV miglio dell’Appia Antica, in Decisiva fu l’approvazione del nuovo piano località Capo di Bove, in una villa espropriata regolatore di Roma, firmata dal ministro dei dalla Soprintendenza – grazie all’archeologa Lavori pubblici Giacomo Mancini, che in Rita Paris che all’Appia Antica ha dedicato la larga misura condivideva le idee di Cederna, vita – è ospitato il Centro di documentazione di Italia Nostra, dell’Inu (Istituto Nazione dov’è conservato anche l’archivio di Antonio Urbanistica), di studiosi e intellettuali. Nel Cederna ceduto dalla famiglia allo Stato. decreto di approvazione del piano (prima dell’ 11
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Dagli alberi alle rotonde La fine di un’estetica della strada di Rossano Pazzagli La strada è un indiscutibile segno intitolato “La guerra agli alberi”, nella sua paesaggistico. Tratto fisico e al tempo stesso opera su La distruzione della natura in espressione delle relazioni umane, ha Italia, pubblicata da Einaudi nel 1975. disegnato lo spazio naturale, contribuendo al lungo e incessante processo di Originariamente le alberature servivano a territorializzazione. consolidare e ad abbellirei le vie di La storia delle strade è un tema molto ampio, comunicazione: le radici degli alberi che tocca diversi ambiti – dall’architettura assicuravano una migliore tenuta della all’economia, dall’antropologia all’ingegneria carreggiata, le chiome creavano una zona - e che ci consegna non pochi interrogativi sul d’ombra attutendo il caldo estivo e nostro modo di intendere il rapporto tra proteggendo da pioggia e neve nella stagione società, infrastrutture e paesaggio. invernale; quando si impiegavano alberi da In gran parte d’Europa i viali alberati sono stati frutto, questi davano nutrimento ai viandanti; la più antica forma d’inverdimento ai bordi inoltre fornivano legname da costruzione e delle strade, marcando in modo quasi legna da ardere, fascine, alimenti per animali, indelebile i tragitti viari e contribuendo a una miele ecc. coerente architettura del paesaggio, mentre nel nostro tempo, specialmente dagli anni ’70 Gli alberi più frequentemente usati per le del ‘900, le alberature stradali sono andate alberature stradali erano il tiglio, l’acero, la incontro a un amaro destino, fino quercia, il platano e l’ippocastano, ma anche il all’abbattimento indiscriminato di interi filari noce, il carpino, il faggio, come pure varie di piante, ignorando le funzioni che questi specie di alberi da frutto, e in certe regioni hanno a lungo svolto e che almeno in parte gelsi, cipressi e soprattutto olmi. potrebbero ancora svolgere. Nell’age of oil, o età dell’automobile, molte di Dove sono finiti i grandi viali alberati? Perché queste funzioni non risultano più compatibili sono colpiti dall'incuria e dall' invasione delle con gli stili di vita e le modalità degli macchine? Se lo chiedeva qualche anno fa lo spostamenti, ma non è fuori luogo domandarsi scrittore Pietro Citati, che lanciava il suo j' quante e quali di esse possono essere accuse per le fronde messe a repentaglio dallo attualizzate o addirittura rilanciate nell’ottica smog e dalle malattie. di una nuova mobilità sostenibile. Ma si deve pensare soprattutto ad Antonio Le alberature stradali, simili per certi aspetti Cederna, uno dei padri dell’ambientalismo, alle alberature che segnano i confini dei campi ispiratore delle principali battaglie di Italia o ai viali alberati in ambito urbano, erano già Nostra, che inserì un apposito capitolo, descritte dagli scrittori latini. D’altra parte, fu 12
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio proprio l’età romana, con la rete delle grandi continuano a riprodursi. Organismi autonomi, stradi consolari, a porre le basi delle più sfuggiti a ogni controllo e a ogni regola”. importanti direttrici infrastrutturali italiane. All’interno delle rotonde sono spesso sorti Il paesaggio stradale è molto cambiato e prati, giardini, alberi tropicali o sculture ardite: sempre più, al posto degli alberi sono stati un non luogo con presunzioni paesaggistiche, inseriti altri elementi. La strada contemporanea uno spazio interdetto e inibito a ogni uso, uno ha visto affermarsi in modo sempre più dei tanti emblemi del consumo di suolo in massiccio tunnel e viadotti a ogni minimo Italia. Le rotonde hanno cambiato in poco rilievo del terreno, le palizzate fitte dei tempo non solo la circolazione, ma anche il lampioni e dei tabelloni pubblicitari, le barriere modo stesso di guardare e di pensare il antirumore, le scarpate cementificate e territorio, divenendo metafora della stessa soprattutto le abusate rotonde. Sono questi nostra società: ormai i principali ma improbabili strumenti di inserimento delle infrastrutture nel paesaggio “Pochi oggetti – concludeva Diamanti - sono circostante. Le rotonde, in particolare, si sono in grado di raffigurare la meccanica sociale in moltiplicate in modo quasi selvaggio negli modo altrettanto efficace delle rotonde perché ultimi decenni, mutando il paesaggio sotto i la regola delle rotatorie è che passa prima chi nostri occhi in modo tanto profondo e in tempi entra per primo”. tanto rapidi che non ce ne siamo nemmeno accorti. Se in molti casi esse hanno Forse è giunto il momento di ripensare a effettivamente svolto, al posto dei tradizionali un’estetica delle strade che parta dalla lettura semafori, una funzione utile nella del territorio e non dalla priorità fluidificazione del traffico e nel rallentamento dell’automobile, dalla qualità del viaggio e non della velocità, in tante altre situazioni si è dall’ansia della meta. In questo senso lo studio assistito a un abuso del loro impiego e anche a delle alberature tradizionali, dei ruoli e delle un aumento della pericolosità nella misura in funzioni che esse hanno svolto nel tempo, può cui costituiscono una improvvisa interruzione rappresentare un aspetto utile per ricostruire un di carreggiate rettilinee, un ostacolo che di rapporto equilibrato tra infrastrutture e notte o in particolari condizioni di traffico può paesaggio, verso una nuova architettura della essere “dimenticato” dagli automobilisti: viabilità. “Da qualche tempo – scrisse su Repubblica Le alberate e gli alberi isolati sopravvissuti ai qualche anno fa Ilvo Diamanti – la rotonda si bordi delle strade italiane sono parte del sta riproducendo dovunque e senza soste. patrimonio arboreo del Paese. Dobbiamo Senza limiti. Ne sorge una ogni qualche ritrovargli un senso, una dignità e un’utilità, centinaio di metri, nei punti e nei luoghi più senza trascurare – come indica l’esperienza impensati. Rotonde "alla francese", le storica – che la strada è anche un segno chiamano. Impropriamente, perché in Francia culturale impresso sul territorio. tante rotonde così non le ho mai viste. E 13
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Cantine d'autore Il vino e le cattedrali del gusto di Paolo Corbini Chiese e cattedrali, palazzi e monumenti, siti preferite ci sono proprio le cantine d’autore, i archeologici e ambientali: a questi luoghi luoghi divenuti templi dove si celebra il rito abituali mete della curiosità dei turisti, si sono dell’accoglienza e si venera il dio Bacco. ormai aggiunti altri manufatti dell’uomo che L’Associazione Città del Vino non è rimasta fino a qualche anno fa avremo fatto fatica a insensibile a questa tendenza; anzi, per certi pensare come mete turistiche e di attrazione versi ne è stata anticipatrice dal punto di vista culturale. Le cantine. O meglio, le cantine ideale, progettuale e anche di indirizzo. Infatti, d’autore, quelle progettate dalle archistar fin dal 1998 ha elaborato, ad uso delle italiane e internazionali. Sono le nuove amministrazioni locali associate (quasi 500 cattedrali laiche, quelle del gusto e del buon Comuni in tutta Italia), specifiche riflessioni bere. Sono le mete di un nuovo turismo nel suo progetto – definibile a lungo termine – esperienziale che non si accontenta più di denominato Piano Regolatore delle Città del vedere cose belle, ma le vuole anche vivere da Vino. Una terminologia in parte superata dal vicino, toccarle, assaggiarle… punto di vista del lessico urbanistico, ma Il vino è oggi uno di principali motori del funzionale per dialogare con i Comuni e per turismo; se la pandemia dapprima ci ha trasmettere ai Sindaci alcuni utili strumenti di costretti all’isolamento e alla chiusura di tutto lavoro e soprattutto valori fondati sulla e di tutti, al momento in cui è stato possibile sostenibilità, buona gestione del territorio, riaprire e ricominciare a viaggiare, le località buone pratiche di progettazione del proprio turistiche sono state prese d’assalto (mare e sviluppo locale, compresa la promozione di montagna) ma è andata altrettanto bene alle quelle opere architettoniche che, nel nome del città del vino più ampiamente intese come vino, si era intuito che sarebbero divenute territori rurali, località che oltre a cose belle da luoghi di forte attrazione enoturistica. Perché vedere possono offrire anche una all’inizio non è stato facile – soprattutto per chi enogastronomia tipica e di qualità, vera e aveva responsabilità amministrative di primo propria ispiratrice di viaggi durante i quali piano, come ad esempio i Sindaci – convincere piace toccare e gustare, oltre che vedere. Fare i più scettici che un territorio avrebbe potuto esperienza è oggi la parola d’ordine, meglio se beneficiare di nuove opportunità di crescita e all’aperto e in piccoli gruppi. Covid-19 docet. di affermazione della propria identità vitivinicola dalla realizzazione di opere Ebbene, il post pandemia (ci auguriamo che sia architettoniche d’avanguardia, figlie del loro così…) non ha fatto altro che confermare e tempo. accrescere una tendenza per altro già in atto da "Toscana. Wine Architecture”, un circuito di tempo, quella della forte attrattività delle terre cantine d’autore e di design, contemporanee del vino e del buon mangiare, e tra le mete per le loro strutture, firmate da grandi maestri 14
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio dell’architettura del XX secolo, sono state del passato. selezionate e messe in rete in un progetto a A renderle, nel loro complesso, uniche è anche chiari fini di promozione territoriale curato il fatto che le Cantine d’autore sono il più dall’Associazione Città del Vino, (ormai un importante recente fenomeno di committenza decennio fa) in collaborazione con la Regione privata alla grande architettura. Toscana, una delle regioni italiane in cui, sin Edifici di altissima qualità architettonica, cui dalla prima metà degli anni '90, si è sono associate tecnologie innovative di maggiormente concentrata la realizzazione di costruzione e produzione, nonché un rinnovato cantine progettate da grandi architetti italiani e rapporto estetico fra spazio di produzione e stranieri. prodotto lavorato. Espressione di scelte Alcuni esempi: Mario Botta a Suvereto per progettuali che favoriscono la bioarchitettura, l’azienda Petra; Renzo Piano a Gavorrano sperimentano modalità di integrazione per l’Azienda Rocca di Frassinello; Natalie innovative tra le nuove tecnologie nel campo Grénon e Piero Sartogo a Manciano per dell’energia (riduzione dei consumi energetici, l’Ammiraglia di Frescobaldi e ancor prima uso dei materiali locali, controllo tecnologico per Badia a Coltibuono a Monti in Chianti; attraverso centrali informatizzate intelligenti), Marco Casamonti per Antinori. ma anche la riduzione dell’impatto visivo Gli esempi potrebbero continuare anche per attraverso sistemi di verde. altre regioni italiane, dove il rapporto tra Bene integrate con il paesaggio, sono un architettura, arte e vino ha prodotto notevoli qualificante e contemporaneo biglietto da interventi di assoluta qualità: un percorso visita non solo delle aziende, ma di tutto il d’autore e design contemporaneo unico in territorio circostante. Italia, gioielli d’arte progettuale inseriti nel paesaggio, tanto quanto i grandi monumenti 15
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Casa Saldarini e Casa Esagono Architettura e natura nelle opere di Vittorio Giorgini a Baratti di Marco Del Francia Ci sono luoghi che sembrano avere il potere di integrazione con la natura, così come aveva racchiudere tutti i segreti dell’esistenza umana. fatto pochi anni prima con l'Esagono Posti in cui ogni forma, ogni rumore ed ogni (1957), la casa di vacanza colore che la natura rivela paiono svelare che Giorgini realizzò per sé e la sua famiglia, chissà quale arcano mistero. ma non solo, visto che durante le estati degli Nel golfo di Baratti, chiuso tra la anni '60 diveniva luogo di ritrovo di amici e verdeggiante macchia mediterranea e il artisti come Isamu Noguchi, Robert promontorio di Populonia, il lieve vento di Sebastian Matta e Gordon Matta-Clark, Libeccio sembra impregnare con l’alito del Emilio Vedova, Corrado Cagni, Aurelio tempo l’intera spiaggia dal cuore etrusco. È Ceccarelli, Emilio Villa e molti altri. facile allora essere avvolti da questo salmastro Ma cosa era quel luogo prima della loro temporale, subire qui, più che altrove, la costruzione e cosa è cambiato con la loro suggestione di cose antiche ma pur sempre presenza, non solo in termini fisici, ma anche attuali, ed essere coinvolti e partecipi di una nelle dinamiche sociali e paesaggistiche della dolce atmosfera magica. Nessun altro evento, mutevolezza del tempo? di quello che è stato e che continua a rivelarsi Il golfo di Baratti ha sicuramente un suo in questo luogo, potrebbe essere accaduto se fascino al di là delle architetture e preesistenze non qui. che dal tempo degli etruschi ad oggi vi sono Il golfo assume allora l’aspetto di un imbuto, state costruite. Così come lo sono d'altronde che nei secoli ha convogliato uomini, quasi tutti i paesaggi che contraddistinguono le accadimenti, storie. Come quella di Vittorio varie aree geografiche della Toscana. Giorgini, architetto fiorentino che a Baratti è Ad un convegno svolto qualche anno fa capitato per caso, nella prima metà degli anni a Castelnuovo Berardenga, dal titolo ‘50 e che grazie a quella circostanza fortuita ha “Spaziare” e organizzato dalla intessuto un appassionante e indissolubile Associazione MultiKulti, veniva scritto non rapporto d’amore con questa terra bagnata dal a caso, nell’incipit del programma: “Chiunque mare. sia nato in Toscana ha il Paesaggio impresso Proprio a Baratti Giorgini realizza “casa nel DNA, lo assorbe attraverso gli occhi, lo Saldarini” (1962), un’opera che oggi mangia, lo beve. Lo sente nell’aria, lo respira. il Ministero per i Beni Culturali ha E sente il peso della sua assenza quando ne è classificato di “eccellenza” nel patrimonio lontano”. Ma quanto di tutto questo avviene in dell’architettura del Novecento in Toscana. maniera consapevole? Quanto il Paesaggio è La Soprintendenza dell’epoca ne autorizzò la amalgamato con le nostre vite a tal punto che costruzione come modello sperimentale di quasi non lo vediamo più? 16
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio L’architettura contemporanea non urlata, non Ecco, quell'area posta nella parte settentrionale ostentata ma inserita nel Paesaggio in modo del golfo di Baratti, così distante dalla zona più misurato ed armonioso dovrebbe avere, ed in battuta dalla pressione antropica del turismo molti casi ha, un effetto analogo. La presenza balneare, così “anonima” rispetto allo skyline dell’elemento di contrasto, con la sua diversità inconfondibile del promontorio di Populonia e pone delle domande ed esige delle risposte, allo scenario romantico del molo sul richiedendo pertanto una partecipazione attiva porticciolo, cos'altro non era se non un e cosciente dello spettatore. Per contrasto, bellissimo paesaggio così scontato “a tal punto osservando l’architettura, ci si accorge di da non vederlo più”? dettagli, sfumature del contesto nella quale è Casa Saldarini, con le sue forme avvolgenti inserita – acuendo il senso dell’osservazione, tali da farla vestire di apparenze zoomorfiche la riflessione, la rielaborazione. Passando dal diverse a seconda del punto di vista da cui la si particolare all’universale, si guarda con guarda, e casa Esagono, con quell'impianto a rinnovato/ritrovato interesse al Paesaggio. nido d'ape assimilabile a una crescita Così quella parte posta a nord del golfo di molecolare di un elemento della natura stessa, Baratti, trova nella casa Saldarini e nella sembrano fatte apposta per dare significato al adiacente casa Esagono, rappresentanza di Paesaggio, alla stregua quasi di un'opera d'arte esistenza grazie anche all'architettura, che crea ambientale. essa stesso contesto invece di Su un articolo del supplemento domenicale del contestualizzarsi. Sole 24ore, una scultura di Mauro Un tempo il luogo in cui ricadono le case era Staccioli, situata poco prima poco battuto, se non addirittura riservato e di Volterra provenendo da Colle Val quasi circoscritto all'uso esclusivo dei suoi D’Elsa, è risultato l’oggetto di arte proprietari. Oggi, divenuta casa Esagono di contemporanea più fotografato d’Italia. proprietà pubblica e gestita dall'associazione In effetti in qualunque stagione dell’anno vi “B.A.Co. - Archivio Vittorio Giorgini” che capiti di andare a Volterra transitando da l'ha rigenerata ad un uso pubblico attraverso quella strada vedrete sempre qualcuno fermo a mostre, workshop e visite guidate (nell'ambito fare foto. La riflessione che si pone è: la gente di una valorizzazione più organica che fotograferà la bellezza di questo cerchio o la comprende anche la casa balena e in generale bellezza del paesaggio? Credo che la gente il lavoro dell'architetto fiorentino), l'area è fotograferà la bellezza del paesaggio indicata meta di un notevole turismo culturale, da quel cerchio. Quell’oggetto ha la capacità di insistendo su un percorso naturalistico che attirare attenzione e costruire relazioni, quindi mette in nuova luce il paesaggio di Baratti da costruire emozioni. angolature inedite rispetto a quelle consolidate da cartolina. 17
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Architetture e spazi dell’identità e della modernità Il Polo culturale di Piombino tra futuro e memoria Ne parliamo con l’architetto Salvatore Re progettista dell’opera di Monica Pierulivo ..Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole. I. Calvino, Le città invisibili, “La città e la memoria. 3.” Il progetto del Polo culturale di Piombino, dell’ex Ipsia, la precedente amministrazione approvato nel 2010 e iniziato nel 2012 comunale piombinese aveva redatto un piano dall’allora amministrazione comunale, esecutivo dei lavori con un costo previsto di prevede il recupero funzionale di un edificio 2.293.000 euro, oltre a una spesa per gli arredi storico molto pregiato, un convento di circa 150mila euro. francescano adiacente alla chiesa della Un investimento importante che permetterebbe Misericordia in piazza Manzoni e completato di portare a compimento un progetto di grande nel XVI secolo con un chiostro di pregio, che respiro per Piombino e non solo, in grado di nel corso del ‘900 è stato profondamente integrare in un’ottica di sviluppo culturale gli rimaneggiato ospitando un istituto edifici dell’ex convento con i fabbricati delle professionale (Ipsia “A. Volta”). ex Officine. Si fonda sulla volontà di unire la realizzazione Fra i due edifici delle ex Officine è prevista la di una nuova biblioteca pubblica alla creazione di un collegamento fra il cortile creazione di un vero e proprio centro cinquecentesco interno del Polo Culturale – la culturale e sociale, con funzioni e servizi “Piazza” – e la via Leonardo Da Vinci. Un anche diversi, in grado di promuovere coesione piano che per la sua coerenza con gli indirizzi e di mobilitare l’interesse e l’attenzione dei della programmazione regionale e comunitaria cittadini e di tutto il territorio. in materia di luoghi dell’identità, di politica Nel corso degli anni è stata realizzata buona culturale, di inclusione sociale e di parte degli interventi in programma, ma rigenerazione urbana configura un intervento limitatamente alla parte antica del complesso, di grande significato. quella appunto dei frati francescani, ovvero il 1° e il 2° lotto che prevedevano il recupero Circa un anno fa, a seguito dell’annuncio da dell’edificio storico. parte dell’attuale giunta comunale della Per il completamento del Polo e dunque la volontà di rivedere il progetto con una diversa realizzazione del 3° lotto, quello delle Officine destinazione della biblioteca pubblica, 18
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio il Manifesto per la cultura a Piombino, Altro elemento importante la possibilità di formato da un gruppo di esponenti della vita riconnettere la storia della sociale e culturale della città, aveva avviato un città, rappresentata in questo caso dal vecchio percorso di approfondimento e di confronto convento francescano e dal suo chiostro pubblico sul tema, evidenziando il dissenso di cinquecentesco completamente recuperato, molti cittadini su questa decisione, e ponendo con la storia industriale novecentesca di cui una serie di domande alla stessa sono testimonianza le Officine dell’ex Ipsia, amministrazione comunale. anche queste da recuperare. Domande non retoriche ma concrete perché Il restauro sapiente che è stato effettuato negli relative a un tema sentito dai cittadini, come anni passati nella parte antica, ha consentito dimostrano le firme raccolte dal Comitato di riscoprire tutto quello che era stato nascosto Amici della biblioteca. per decenni dagli interventi novecenteschi e Purtroppo nessuna risposta è mai arrivata e sul questo patrimonio materiale e culturale di progetto è sceso un grande silenzio, nonostante grande valore può essere portato all’interno e il sostegno della Regione Toscana a al centro della città attraverso la connessione completare la parte antica del progetto e a con via Leonardo Da Vinci, facendo emergere recuperare le ex-officine. così i Dna culturali del territorio, il L’architetto Salvatore Re dello suo patrimonio identitario. studio “Leonardo” di Pisa, progettista Dal punto di vista funzionale, all’interno del dell’opera, ci ha spiegato la visione che Polo sarà possibile creare una vera e sottende alla realizzazione di questo propria Officina dei saperi con la nuova importante progetto: biblioteca, dove sarà possibile favorire l'accesso alle nuove tecnologie, organizzare “Si tratta del progetto più importante che la spazi flessibili e intercettare nuovi bisogni. città possa adottare per il ripensamento Vi potremo trovare libri cartacei e tecnologie urbano di Piombino, soprattutto in vista dei di varia natura, un caffè/ristorante dove finanziamenti che potrebbero essere leggere e conversare guardando il mare, spazi intercettati attraverso il Piano nazionale di che accoglieranno attività culturali e manuali ripresa e resilienza (PNRR) che dà molta e tante altre cose che nasceranno dalla importanza ai temi della rigenerazione collaborazione e dalle proposte dei cittadini. urbana e della transizione ecologica. Le biblioteche sono infatti le nuove piazze del Il progetto prevede infatti la connessione sapere, infrastrutture fisiche, sociali e della parte Est con la parte Ovest della città, cognitive, aperte, inclusive, animate. Da molti mettendo in collegamento la città anni i bibliotecari si battono per creare questi contemporanea con quella antica che guarda spazi che devono avere al centro i cittadini e i il mare, attraverso l’apertura del varco sulle loro bisogni, con la possibilità di accedere a mura in coincidenza con il giardino pensile di cataloghi e archivi digitali oltre che ai via Leonardo da Vinci e creando un nuovo libri. Luoghi multifunzionali e al passo con i centro urbano, una vera e nuova piazza tempi”. urbana e culturale per la città di Piombino, La biblioteca così concepita, insieme alla un luogo dei saperi molteplici, dove la cultura scuola, le università, i luoghi di formazione, e la memoria possono diventare elementi possono rappresentare la speranza per costruire strategici per l'innovazione nella vita davvero qualcosa di nuovo. quotidiana, sociale, economica della città. 19
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio La Biblioteca "Gronchi" di Pontedera: una struttura legata ai cambiamenti della società di Roberto Cerri La biblioteca civica di Pontedera era sorta nel Nel frattempo la fabbrica Piaggio si era 1952, per volontà di un’amministrazione di ridimensionata ed aveva lasciato vuoti diversi sinistra. All’inizio era poco più di una stanza. capannoni, mentre gli studenti figli del boom Meno di 30 mq. 2 Scaffali, un paio di tavoli e demografico, che avevano riempito le una manciata di posti per la lettura. Pochi libri numerose aule del villaggio scolastico e qualche rivista. Funzionava anche come sala pontederese, insieme agli universitari (anche dibattiti di un vivace circolo culturale. Era loro in forte crescita) premevano sempre di più frequentata da pochi studenti ed aveva un sulla struttura della Villa Crastan. bibliotecario. Così nei primi anni del 2000 un paio di sindaci Dopo l’alluvione del 1966, la crescita della visionari e un bulldozer di assessore alla scolarizzazione suggerì ad un’altra cultura decisero di acquistare una parte dei amministrazione sempre di sinistra di fare un dismessi capannoni della Piaggio (abbastanza salto. Si comprò una villa signorile appartenuta vicini al centro storico) e di costruire una alla famiglia Crastan. Un edificio di 400 mq su biblioteca enorme, sui 4.000 mq, in grado di due piani, un annesso nel quale negli anni ‘90 ospitare 80.000 volumi, 250 sedute per lettori, fu impiantata una sezione ragazzi e un bel un auditorium, un’ampia sezione ragazzi, giardino con diverse panchine per leggere e strumenti informatici adeguati e così via. studiare anche all’aperto, almeno nella stagione buona. In sostanza decisero di rispondere alla domanda di lettura moltiplicando e Alla fine degli anni ‘90 la Biblioteca modernizzando l’offerta. comunale, nota come Villa Crastan, aveva Fu varato un progetto faraonico (sostenuto una settantina di posti a sedere per gli adulti e anche da finanziamenti europei legati alla crisi una decina per i ragazzi. Ma la domanda di della Piaggio) e fortunato, il quale dalla sua lettura e di uso della biblioteca in città stava presentazione (2002) fino alla conclusione dei ancora crescendo e sia la sezione ragazzi lavori e all’apertura della nuova struttura (animata da una bibliotecaria geniale) che (2014) riuscì a mantenere, pur con qualche quella per gli adulti cominciarono a risultare inevitabile contrattempo e inciampo, un buon insufficienti, almeno in alcuni periodi ritmo di realizzazione. dell’anno. 20
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio In particolare il progetto vide un allineamento collaborazione col ricco tessuto associativo di fattori raro per un Comune di trentamila locale, hanno visto “la Gronchi” (come ormai abitanti. Infatti tra il 2010 e il 2014 (la fase è chiamata) impegnata in un centinaio di eventi decisiva per il completamento dell’opera) il in media all’anno. comune ebbe: un sindaco ed un assessore pienamente partecipi della sfida avviata, un Il patrimonio documentario ha superato gli direttore generale che conosceva e sosteneva il 80.000 volumi disponibili in sede. progetto, un dirigente di settore e una PO in Ma l’inserimento nella Rete Bibliolandia fa grado di organizzare al meglio le procedure della “Gronchi” un luogo dove è possibile necessarie, una progettazione esecutiva attingere ad un bacino di circa 3 milioni di realizzata all’interno della struttura comunale volumi. (dallo stesso dirigente del settore progettazione, arch. Adriano Marsili), nonché L’uso dei computer e del wifi a disposizione un gruppo bibliotecario valido, in grado non del pubblico è stato continuo e la solo di dialogare e cooperare con tutte le frequentazione anche della sala relax della articolazioni dell’Amministrazione (e in struttura ha toccato punte altissime. In alcune special modo con l’ufficio progettazione), ma giornate i varchi elettronici che rilevavano gli perfino capace di farsi ascoltare nelle scelte ingressi hanno segnalato oltre 1000 passaggi. che poi avrebbe dovuto gestire. La biblioteca è diventata un edificio brulicante Nei sei anni successivi all’apertura (avvenuta di vita e di relazioni culturali e non solo un nell’aprile 2014), la struttura della biblioteca, luogo di studio. Nel 2018 il Presidente che prese il nome del Presidente della Mattarella è venuto in biblioteca ad incontrare Repubblica Giovanni Gronchi (nato a i giovani e a ricordare la figura di Giovanni Pontedera), si è rivelata, pur con qualche Gronchi. criticità, sostanzialmente all’altezza della sfida. E per molti un’autentica sorpresa. Tutto questo prima che la pandemia dovuta al Covid 19 ne rallentasse il passo. Tra il 2014 e il 2019 i prestiti librari annuali Solo nei prossimi anni si potrà vedere in che sono cresciuti del 100 %, le presenze nelle sale modo la biblioteca riprenderà a correre. Ma lettura del 300% e anche di più. Il numero delle che possa farlo è indubbio. visite delle scolaresche nell’area ragazzi ha Certo serviranno una decisa volontà politica, toccato i 150 incontri su base annuale. Le buone capacità degli operatori e una forte attività culturali, spesso gestite in spinta del pubblico. 21
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Il Circolino, un'occasione perduta di Maurizio Canovaro Nel panorama dell’architettura culturale percorso con l’amministrazione comunale di piombinese, un posto di rilievo lo occupa senza allora per valutare un possibile affidamento dubbio il Circolino, come affettuosamente i che ne permettesse la riapertura. Chiedemmo Piombinesi chiamano l’edificio che ospitò il un sopralluogo per verificare lo stato dopolavoro della fabbrica, prima Circolo dell’immobile, visto che erano passati già otto Italsider, poi Circolo Acciaierie di Piombino, anni dalla chiusura: riuscimmo con difficoltà poi ancora Circolo Ilva, infine, quando fu ad entrare nel l’immobile, perché nella sala affidato a un privato, Circolo Pegaso. grande l’ammaloramento della copertura aveva provocato la caduta del controsoffitto in Una storia sfortunata quella degli ultimi anni di cartongesso. Con i tecnici comunali riuscimmo vita del Circolino. Quando nel 2009 fu chiuso, comunque a farci largo tra le macerie, pareva era affidato a un’associazione piombinese, e fossimo stati dentro a uno scenario di guerra nel frattempo la sala era stata completamente dopo un bombardamento. I locali sul fronte smantellata per diventare pista da ballo. Mi erano però ancora in buono stato e sarebbe sono sempre chiesto che fine avessero atto le stato possibile con piccoli interventi duecento poltroncine su cui generazioni di recuperarne la fruizione. Il percorso poi abortì, piombinesi si erano fino allora sedute, per potrei dire senza tema di smentita, per l’inerzia assistere ai cicli di cinema d’autore, ai grandi con cui si mossero gli assessorati coinvolti. spettacoli di jazz, alle feste aziendali, a tutti gli Ci eravamo mossi su più fronti: da una parte eventi che dal l’analisi storica, compiuta dalla prof.ssa Loretta Mazzinghi presso 1961 si erano succeduti in quasi cinquant’anni l’archivio storico della Città, che avrebbe di vita cittadina: forse su ebay? dovuto evidenziare il valore immateriale del Circolino, dall’altra il recupero delle Fu chiuso perché la biblioteca comunale planimetrie originali presso l’area tecnica doveva trasferirvisi, per poter vendere comunale, per verificare se l’immobile avesse l’immobile storico in cui si trovava in via un valore architettonico, magari fosse stato Cavour. La biblioteca in via Cavour vi è poi firmato da un architetto di grido. Niente di tutto rimasta fino a pochi anni fa, per poi trovare questo: il progetto originario non era neppure asilo temporaneo negli attuali locali di Piazza firmato, e dal cartiglio si poteva intuire che Appiani; in compenso il Circolino con la fosse opera di un anonimo reparto chiusura e la cessazione di ogni attività al suo progettazione dello stabilimento. interno avviò il suo progressivo degrado. Quando parlo del valore immateriale del Circolino mi riferisco proprio a questo: Nel 2017 il Teatro dell’Aglio - associazione di l’immobile non ha sicuramente un valore promozione sociale che vanta oltre 40 anni di architettonico, forse l’unico elemento di rilevo presenza sul territorio della Val di Cornia, di è l’ingresso, di forma circolare a cerniera tra le cui sono presidente pro-tempore - avviò un due ali. Per il resto si potrebbe anche demolire 22
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio il tutto, e una scellerata demolizione mi risulta culturali, di incentivare l’attivazione di essere tuttora l’attuale destinazione percorsi di partecipazione e autocostruzione urbanistica. Ma – ci si perdoni l’ardita analogia attraverso il coinvolgimento di istituzioni, – come la piazza Jamaa el Fna di professionisti, artisti, cittadini e soggetti attivi Marrakech, patrimonio immateriale Unesco, sul territorio e di promuovere un sistema di il suo valore non si misura per l’architettura autorganizzazione dal basso, tale da favorire degli edifici, ma per quello che vi avviene - o un processo di empowerment e di meglio, è avvenuto! - e dunque per ciò che riappropriazione nelle comunità coinvolte. rappresenta dal punto di vista identitario. Proprio pochi giorni fa, il 18 ottobre, è stato pubblicato l’esito del bando: il nostro progetto Dal 1960 al 1980, il Circolino era il luogo è stato ben valutato giungendo al 221° posto su dove si progettava la vita culturale di quasi 1500 giudicati idonei, ma solo i primi 37 Piombino. Non esiste Piombinese di più di sono stato finanziati. Il progetto ha ricevuto 71 cinquant’anni che non abbia almeno un ricordo punti (su 100) al pari dell’unico altro progetto legato al Circolino: per un saggio musicale, piombinese, presentato dall’associazione una festa della befana, un concerto jazz, la “B.A.Co Archivio Vittorio Giorgini”. proiezione di un film, uno spettacolo teatrale. Al Circolino sono state girate alcune scene de Nello stesso periodo, nell’aprile 2021, “La bella vita” di Paolo Virzì, e ancora nei riceviamo notizia che con decreto del primi anni del nuovo millennio, noi del Teatro Ministero dell'Interno, è stata definita la dell’Aglio tenevamo il laboratorio teatrale, modalità di presentazione da parte dei Comuni, finanziato dall’ASL, rivolto ai ragazzi del ai fini della richiesta di contributi per il triennio centro di Salute Mentale, e quello per 2021-2023, per investimenti in progetti di l’Università delle 3 età, che proprio al rigenerazione urbana volti alla riduzione di Circolino teneva i suoi corsi. Dunque un luogo fenomeni di marginalizzazione e degrado del cuore. sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed Passo quasi tutti i giorni davanti al Circolino e ambientale. fa male vedere quanto il degrado si faccia ogni Immediatamente scriviamo al sindaco di giorno strada. Sono passati altri quattro anni da Piombino (con PEC del 12.04.21), invitandolo quel sopralluogo, e chissà se ancora qualche a partecipare al bando, essendo il recupero ambiente sarebbe recuperabile con poca spesa. del Circolino di Piombino tra gli obiettivi Nel frattempo però sono avvenute altre cose. dichiarati nel programma elettorale. Nella lettera assicuravamo la nostra collaborazione Innanzitutto c’è stato un bando del Ministero alla stesura del progetto, ove avessero trovato dei Beni chiuso nel marzo 2021, cui abbiamo complessa la redazione del documento. La partecipato assieme al Manifesto per la nostra lettera però non riceve nessuna risposta, Cultura, un movimento nato spontaneamente e il Comune non partecipa al bando. a Piombino nel 2020 come riflessione rispetto alla gestione culturale dell’attuale E’notizia recente che il nostro vicino, amministrazione cittadina. il Comune di Follonica, che invece aveva Il bando si chiama “Creative Living Lab” e partecipato al bando alcuni anni fa, riceverà 2 ha l’obiettivo di indicare nuove forme di milioni di euro per il restauro delle ex-colonie utilizzo dei luoghi prescelti al fine di marine. migliorare i servizi, la fruizione e le funzioni Che dire: complimenti al Comune di Follonica, 23
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