Natale 2020/Viaggio nell'Irpinia delle eccellenze da vivere e da gustare

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Natale 2020/Viaggio nell'Irpinia delle eccellenze da vivere e da gustare
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vivere e da (...)

L’approfondimento

Natale 2020/Viaggio nell’Irpinia delle
eccellenze da vivere e da gustare
Ci siamo mossi tra store on line, punti vendita fisici, sale di degustazione e cantine per creare un
vademecum imperdibile: assaporate il bello e il buono di questa terra, regalatelo, portatelo a casa. Qui c’è
una tradizione che affonda le sue radici in 150 anni di storia enogastronomica di qualità. Piccole e grandi
idee per rendere queste feste piacevoli e familiari, sentendosi comunque vicini, nonostante tutto

lunedì 14 dicembre 2020

La pandemia di Covid-19 che da marzo sta tenendo in grande apprensione il Paese. La crisi economica
che morde la carne viva delle famiglie e le obbliga a scelte accurate in materia di acqusti. La lunga
stagione del venerdì nero, trasformatosi in mese che poi sa tanto di anno, nero. Il cashback di Stato
che, in un’Italia non ancora pronta alla sfida del digitale, ci fa sperare in un rimborso minimo, parliamo
del 10%, sulle spese natalizie effettuate nei negozi fisici utilizzando strumenti tracciabili. Non sarà un
Natale normale e questo lo avevamo intuito già ad ottobre, quando la curva dei contagi ha ripreso a
salire. Non sarà un Natale caloroso, ce ne siamo accorti dalle misure singhiozzanti prese dal Governo
Conte per limitare la diffusione dei contagi. Ma, almeno, potrà continuare ad essere un Natale di
qualità, impreziosito da tutto ciò che c’è di bello e di buono sul nostro territorio. Declinato in tante
piccole e grandi idee per rendere questo periodo dell’anno comunque piacevole e familiare. Nonostante il
distanziamento fisico.

Seguiteci in questa piccola carrellata - che non ha di certo la presunzione di essere esaustiva - ma vuole
essere una vetrina luminosa in grado di custodire tutte le energie positive delle aziende dell’Irpinia
che hanno messo in campo prima di tutto se stessi per rendere anche questo Natale, un Natale speciale.
Nonostante tutto.

UNA MADRE PER L’IRPINIA. LA SUGGESTIONE DI CARMASCIANDO PER QUESTO
                         NATALE IN PANDEMIA

«Modernizzare le infrastrutture digitali, migliorare la capacità della piattaforma e provare a difendersi
dall’attacco dei grandi marketplace come Amazon. Questa è stata la sfida principale in questo 2020.
Affrontandola adeguatamente siamo riusciti a non perdere i clienti, a fidelizzarne di nuovi e, addirittura, a
consolidare il fatturato che cresce anche in quest’anno. Il tutto in una strategia multicanale in cui possono
coesistere molti luoghi fisici dove trovare Carmasciando a patto che anche li si crei un valore
riconosciuto» ci spiega Angelo Nudo, imprenditore e visionario, costruttore di mondi e di sinergie sui
territori, che proprio attraverso un gerundio che si scopre avere anche un tempo futuro, trova la pars
construens di tutto il suo discorso e di tutta la sua visione imprenditoriale che fa di Carmasciando,
l’azienda d’avanguardia di tutta l’Irpinia.
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Il suo è un continuo divenire che ha come unico grande obiettivo quello di creare e accrescere valore. Nel
processo come nel prodotto. Il prodotto è quel formaggio di altissima qualità fatto da un cru di latte munto
esclusivamente da pecore della contrada omonima che da il nome al sogno. Il processo è l’architrave che
genera valore e che riesce a farlo grazie ad una costante sinergia tra le eccellenze del territorio irpino in
cui Angelo Nudo opera e crede come pochi.

Una sinergia ampia e diversificata che fa dialogare prodotti caseari di straordinaria fattezza addirittura
con l’arte. Quella di Gennaro Vallifuoco. Artista capace di interpretare l’ancestrale bisogno di un
territorio antico come l’Irpinia. «L’Irpinia ha bisogno di una grande madre e Vallifuoco che ha la capacità
di esprimersi come un bambino senza sovrastrutture e preconcetti l’ha compreso in pieno. Il concetto di
Mater Matuta è quel valore aggiunto che questo territorio deve incamerare» sottolinea Angelo che ha
deciso di riprendere per una delle confezioni regalo più sofisticate e prelibate, punta di diamante natalizia
di una sterminata selezione presente tra le pagine dello store online, le forme del ciclo della Mater Matuta
di Gennaro Vallifuoco che protegge la nascita degli uomini e delle cose, quindi anche delle idee, in modo
da trasformare la box Carmasciando in un’opera d’arte firmata dall’artista in edizione numerata.
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Così Nudo sottolinea l’importanza, in un territorio poco avvezzo ai concetti del marketing come quello
della provincia di Avellino, di andare oltre ogni singolo network di vendita per mettere in rete persone,
idee e suggestioni e rendere «meno sottile» quel valore intrinseco che è l’Irpinia stessa. Da qui le sinergie
naturali con Feudi di San Gregorio e Ciarcia ad esempio o la partnership con un artista del calibro di
Vallifuoco. In modo da sposare i concetti del bello nell’arte e il buono a tavola ulteriore creazione di valore
da esportare e perché no, da adagiare sotto l’albero di Natale delle nostre case.

     LE CAMPANE DI DENTECANE E LA MAGIA DEL PANTORRONE GAROFALO

Nonostante la pandemia e le restrizioni per contenere il diffondersi dei contagi, il Natale anche in Irpinia
è tradizione, è profumo, è sapore, addirittura è anche suono. Tutte queste cose insieme, come un
surrogato più squadrato e compatto delle piccole e soffici madelaine proustiane, ci aiutano a riavvolgere
il nastro della memoria. È il momento ancestrale del cupeto che forse più di ogni altro dolce rappresenta
in pieno questi territori e le donne e gli uomini che lo abitano. Prelibatezza natalizia, ma che viene
assaggiata di buon grado anche in piena estate il Torrone è e sarà un grande classico delle nostre tavole
natalizie anche in questo anno sui generis.

«È vero, non sarà il solito Natale ma dal punto di vista della produzione abbiamo lavorato quasi come gli
altri anni. Con meno occasioni di contatto, di fiere, di mercati specializzati, ma con una forte propensione
all’e-commerce che quest’anno ci ha aiutato a resistere alla crisi economica seguita a quella sanitaria.
Questo perché la qualità, anche in uno scenario come questo, ripaga sempre e i clienti continuano a
rintracciare nel marchio della nostra famiglia un motivo di gioia e di gusto ancestrali». Gerardino
Garofalo, torronaro di sesta generazione, gastronauta per vocazione, viveur colto e sofisticato, ci
racconta il Natale 2020 della Pantorrone Garofalo, azienda di famiglia registrata alla Camera di
Commercio dal lontano 1876 e depositaria del brevetto del “Pantorrone” «l’innovazione del cupeto che si
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è fatto classico delle festività, non solo quelle natalizie».

Il Pantorrone della Garofalo, brevettato l’11 marzo 1967 dal Cavalier Gerardo Garofalo non lo troverete
nei circuiti della Grande distribuzione organizzata. È una scelta di campo quella portata avanti anche da
Gerardino. «Preferiamo le piccole enoteche e le gastronomie di eccellenza che sono sparse un po’ in tutta
la Campania. Amiamo avere un contatto diretto con i buyer e poi da sempre scommettiamo sul “poco ma
buono” e sembra che questa politica ci stia continuando a premiare» sottolinea illustrandoci tutte le
prelibatezze presenti sul loro shop online un carousell di colori, sapori e profumi che spazia dai torroni
tradizionali alle nocciole, alle mandorle e al cioccolato, a quelli teneri e “più estivi” all’amarena e alla
fragola, passando per quelli “storici” dedicati a Cleopatra, Luigi XIV o Paganini. E poi cantucci,
maltagliati, croccanti, mostaccioli e roccocò. C’è n’è per tutti i palati.

Ma è il Pantorrone, con il suo cuore di Pan di Spagna bagnato con liquore Strega, rum, limoncello,
zagara, con il brandy irpino o l’aceto balsamico di Modena a far da padrone sui banconi dei due punti
vendita di via Roma a Dentecane, sede storica del torronificio, e corso Europa ad Avellino dove al
Pantorrone negli anni si è andata consolidandosi una delle più importanti e fornite enoteche di tutta la
Campania.
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Una storia quella di Gerardino e della famiglia Garofalo che sa di tradizione e di innovazione e che, per chi
volesse gustarla a pieno, è condensata nella storica confezione “I dentecanesi” «l’assortimento di torroni e
pantorroni di famiglia, pietra miliare di tutta la nostra produzione, la più venduta e la più richiesta»,
quella che porta in copertina la chiesa di San Paolo. È proprio il suono di quelle capane che detta un
piacevolissimo timing alla Garofalo, da quasi 150 anni. «La fonetica che sposa la culinaria. Anche questa è
la magia del Natale».

IL CASHBACK DI CASE D’ALTO. CINQUE GOCCE DI RAVECE PER IMPREZIOSIRE I
                          PIATTI DELLE FESTE

Cashback immediato in azienda e sullo store online fino alla fine di gennaio, presenza fisica nel
temporary store di Casa Irpinia di via Matteotti ad Avellino e delle box in carta riciclata
ecosostenibile perché la qualità è anche un concetto ecologico. Il Natale di Case D’Alto, azienda agricola
di Grottaminarda, che deve il suo nome dalla contrada di Taurasi dove da 150 anni sorge una vigna di
famiglia di Aglianico, si declina anche così. Forti delle 5 gocce di Bibenda per il suo Coevo, 100%
Ravece, Claudio e Rocco De Luca hanno deciso di implementare l’e-commerce aziendale per affrontare
la crisi economica scaturita dalla pandemia da Covid-19.

«Il 2020 è stato un anno particolare contrassegnato da acquisti molto più ragionati che sono calati nel
numero ma non nella qualità. Nello stesso periodo, lo scorso anno si spendeva con più disinvoltura adesso
si punta esclusivamente sulla qualità mantenendo un occhio al prezzo» ci spiega Claudio che ci
accompagna nel mondo dei polifenoli del suo olio più rappresentativo il Coevo che da qualche anno la fa
da padrona nei grandi appuntamenti fieristici in Italia e in Europa.

«Negli anni passati siamo stati molto impegnati in fiere del settore oleario che si tenevano soprattutto a
dicembre, penso al Tour della Flos Olei di Roma dove lo scorso anno fu presentata la guida più
importante degli oli di qualità o il London Olive Oil Competition. Senza questi importanti feedback,
diminuiscono anche le possibilità di confronto e anche i feedback si riducono a zero. La qualità del Ravece
non è ancora penetrata nelle abitudini di acquisto di tutti e pertanto questi appuntamenti servono per
promuovere una filosofia di raccolta come la nostra che punta sulla qualità e poco sulla resa». Ma
nonostante questo, sia il Coevo che gli altri oli monovarietali come il Leccio del Corno, ma anche i
bland sono andati a ruba nello store in rete di Case d’Alto.
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«Non abbiamo più neanche una cassetta in legno con i tris di oli Gran Cru, Coevo e Leccio del Corn. Le
ultime sono state destinate al temporary store di Casa Irpinia ad Avellino. Venendo a mancare il canale
della ristorazione abbiamo spinto molto sull’online sfruttando l’onda lunga del cashback di stato. Solo che
noi lo realizziamo immediatamente con uno sconto del 10% che durerà fino alla fine del periodo festivo.
Senza le vendite on line che dall’inizio dell’anno sono quasi triplicate riusciremo a scollinare quest’anno,
puntando sul prossimo per tornare a portare in giro il nostro marchio e la nostra qualità».

     IL VINO COME RACCONTO DI VITA: SI APRONO LE PORTE DI CASA FEUDI

«Non parliamo di Campania, parliamo di Irpinia». Così Feudi di San Gregorio si riflette in un territorio
unico, antico, aspro e dolce insieme. La viticoltura qui non è altro che il risultato di tante piccole storie
fatte da popolazioni che hanno conservato le più antiche tradizioni, un mosaico composto da comunità,
valli e colline, memorie e culture che la storia ha consolidato nel tempo. I vini di una terra non sono merce
ma racconti di vita. Esprimono le colline da cui hanno tratto origine, narrano storie di uomini che li hanno
creati, generazione dopo generazione.
E’ il marchio simbolo del rinascimento enologico del meridione d’Italia e di una cultura del bere volta
a riscoprire l’identità dei sapori mediterranei. Valorizzare i vitigni del Sud Italia come l’Aglianico, il Fiano
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di Avellino e il Greco di Tufo, investire nella terra e nella tradizione secolare della viticoltura irpina,
restituendo un futuro ad un patrimonio ambientale unico. Salita la collina verso Sorbo Serpico, ci si
addentra in un mondo carico di fascinazioni, tra luoghi d’acqua inaspettati, giardini di spezie e roseti in
fiore.

Le visite e le degustazioni in questo 2020 sono state limitate dall’emergenza sanitaria in corso, ma
l’intento di Feudi resta quello di andare oltre il concetto di cantina, facendola diventare un forum, un
spazio di incontro, di confronto, di conoscenza, di meditazione, un laboratorio di idee e cultura.
Aspettando di tornare in un luogo di accoglienza e ristoro, si continua a studiare. E tessera dopo tessera,
collina dopo collina, cru dopo cru, si mettono insieme ogni anno proposte esclusive, per accompagnare
vini che viaggiano in tutto il modo. Quest’anno c’è la casa al centro del catalogo Feudi, punto di partenza
e di approdo, lo spazio della convivialità e dell’intimità da vivere col miglior bicchiere di vino, circondati
da cose belle. Benessere e calore, con le sue confezioni Feudi vuole abbracciare proprio questa atmosfera,
raccontando una continua ricerca dell’autentitcità, che si esprime nell’incontro con l’arte e il design.

Per brindare al nuovo anno l’azienda si è affidata al maestro del presepe Marco Ferrigno che ha creato,
nel suo laboratorio di San Gregorio Armeno, la statuina O scartellato: testa in terracotta, occhi di cristallo
e arti in legno, realizzata interamente a mano. Secondo le antiche credenze, toccargli la gobba porta
fortuna, è abbinato al DUBL e al Millesimato Metodo Classico, per cominciare il 2021 sotto i migliori
auspici. Se siamo in salotto non potrà mancare lo Scacco al Re, mentre lentamente si assaggia una
selezione di rossi – che va dal Taurasi Riserva, all’Aglianico del Vulture – si può tirare fuori la scacchiera
di Lanier Graham, esposta al MoMa di New York e riprodotta per questa speciale scatola in legno dei
Feudi. Se invece è la cucina l’ambiente in cui preferiamo ricercare sapori e profumi, senza rinunciare ai
dettagli originali, possiamo regalarci un cestello per il vino a forma di stella che è anche uno stampo
per il pandoro: si può usare capovolto pieno di ghiaccio oppure per realizzare la ricetta dello chef del
ristorante Marennà, l’abbinamento perfetto è con Privilegio, il vino dolce di casa Feudi.

I cilindri personalizzati, le scatole di latta firmate dalla designer 100drine, le ceste in vimini, le etichette
delle bottiglie da personalizzare, le bollicine DUBL ESSE in edizione limitata, firmate da Fabio Novembre,
la scatola – sempre in legno – con la sagoma di una bottiglia in lavagna e i gessetti all’interno, le
tovagliette in lino pesante e i tovaglioli di Society Limonta, la lampada Lantern di Kartell, le confezioni su
misura. Feudi di San Gregorio è un mondo.
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E Mariella Piccarretta – responsabile del settore Marketing – ci ha raccontato della capacità che
l’azienda ha sviluppato di guardare oltre: «I nostri sono clienti esigenti, sempre molto attenti e fedeli, per
cui ogni anno – come noi – vanno alla ricerca del dono particolare. Ci sono gli appassionati del vino che
preferiscono puntare sui Vini Unici, essenza della nostra terra e delle sue radici, oppure sulla selezione
delle Rarità, scegliendo le annate storiche e indimenticabili. C’è poi chi ama il design e l’arte e predilige
l’aspetto estetico. Quest’anno, con il canale Horeca chiuso, abbiamo puntato molto sul cliente finale,
proponendo tante novità, abbiamo sempre lavorato cercando di intercettare le nuove esigenze che si
sviluppavano, quotidianamente abbiamo risposto alle richieste delle persone. Ad esempio durante il
lockdown abbiamo proposto delle scatole di giochi, da accompagnare ai vini, per godere di momenti
piacevoli nonostante il periodo difficile. Non ci siamo mai fermati, siamo sempre concentrati sulle
evoluzioni del mercato e dei gusti dei consumatori. Il nostro e-commerce è cresciuto tantissimo, le
vendite online si sono rivelate fondamentali ed è proprio su questa piattaforma che cerchiamo di
diversificare la nostra offerta, personalizzandola e riservandola al sito. Lo studio è costante da parte di
tutto il team che segue il marketing e la comunicazione, perché il vino non è solo un bene da consumare,
ma si presta ad essere qualcosa che entra a far parte della vita quotidiana, che può essere anche regalato
e abbinato ad oggetti capaci di evocare bellezza».
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L’IRPINIA PIÙ DOLCE: DA AVELLINO A SOLOFRA, NEL LABORATORIO DI
                   CARMEN VECCHIONE E RAFFAELE ROMANO

Dove gli altri vedono soltanto un dolce, la Pasticceria Dolciarte guarda oltre. Reinventa il gusto,
reinterpreta i sapori della tradizione irpina e sperimenta il futuro dell’arte pasticcera. Materie prime di
altissima qualità, lavorazioni artigianali e cura estetica sono la filosofia della maestra pasticciera, nonché
fondatrice di Dolciarte, Carmen Vecchione.

Nel centro storico del Capoluogo i forni non riposano un attimo, qui nasce la meraviglia. Nel
laboratorio viene plasmata la magia dell’arte pasticciera di Carmen Vecchione, di suo fratello Stefano e di
tutti gli altri artigiani che ricercano costantemente gli ingredienti migliori e le tecniche più
all’avanguardia per regalare emozioni autentiche.

I lievitati – punto di forza e segno distintivo – i biscotti, il cioccolato, le torte, ogni creazione è sempre
riconoscibile. Dopotutto «in ogni prodotto artigianale, l’ingrediente segreto è l’artigiano stesso» come
ci dice Carmen Vecchione. Il risultato di questa attenzione riservata a ogni fase, dalla cura della madre
naturale alla cottura finale, si esprime nella naturale leggerezza, nel profumo fragrante e nel gusto
ineguagliabile dei panettoni e delle colombe della Pasticceria. Come il Pan Ramata, il panettone con la
cipolla ramata di Montoro candita, varietà autoctona della nostra Irpinia con inimitabili caratteristiche
organolettiche dal sapore dolce ed aromatico. Un’intuizione straordinaria, perché si presta ad essere un
fine pasto golosissimo, ma associato con un formaggio stagionato o un salume di qualità diventa un
aperitivo o una merenda.

Ma c’è anche il Classico, l’amatissimo Tre Cioccolati, l’aromatico arancia cioccolato e cannella, il
profumatissimo mandarino e zucchero moscovado, il Panbosco, il morbido Caffè e Latte e i colori
dell’Albicocca e Zafferano. Sono tanti i gusti e le varianti di uno dei panettoni migliori d’Italia,
pluripremiato e abituato a viaggiare fin dalla sua nascita, attraversa l’Italia e l’Europa: «Abbiamo sempre
effettuato spedizioni, questo anno complicato non ci ha trovati impreparati – ci spiega Carmen
Vecchione – eravamo da tempo impegnati sulla creazione di un e-commerce che è stato lanciato nel
2020, ma da tempo sono molti i canali e le piattaforme su cui i prodotti Dolciarte sono presenti, complice
anche la nostra assidua presenza in Fiere ed eventi legati alla pasticceria e all’arte dei lievitati».
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Dopo mesi di limitazioni, chiusure forzate e aperture ridotte, il Natale rappresenta una boccata
d’ossigeno: «Impossibilitati a fare somministrazione, il punto vendita ne risente. Per fortuna tutto quello
che abbiamo sempre fatto oggi si rivela positivo e ci permette di avere un’organizzazione migliore. La
pasticceria e il laboratorio sono sommersi di pacchi e pacchetti pronti a partire, il commercio online
diventa sempre più forte e noi abbiamo da anni una clientela affezionata, che aspetta con trepidazione
le festività per renderle speciali con un regalo o semplicemente godendo di una dolce bontà a tavola».

Durante il lockdown Carmen Vecchione ha fatto dono a tutta la città del suo lievito madre, che è
diventato sospeso. Dopo averlo rigenerato, infatti, lo lasciava in una busta appeso alla porta del suo
laboratorio, con un biglietto gentile, così chi ne aveva bisogno poteva prenderlo e portarlo a casa.
Augurando a tutti di impastare cose meravigliose, come quelle che sforna lei ogni giorno: «Un
artigiano ha il dovere di creare un prodotto unico, basandosi sulle proprie caratteristiche, la mia forza
sta nel modo di prendermi cura del lievito, di aspettare che passino decine di ore, lasciando spazio
alle tecniche di lavorazione. Mi ritrovo in quello che faccio e il mio panettone mi rappresenta, è come uno
specchio. Dietro ci sono studio, ricerca e un grande lavoro, ma soprattutto amore, un sentimento
caratterizzante che dà sollievo ad ogni fatica e credo di essere riuscita a comunicare questa passione
attraverso la pasticceria Dolciarte».

E’ una storia di famiglia – invece - quella del Gran Caffè Romano, che da tre generazioni rappresenta un
nome storico nell’arte della pasticceria. Nel cuore di Solofra tradizione e innovazione si intrecciano
ogni giorno, quando ricette tramandate negli anni vengono magistralmente interpretate per
sperimentare sempre nuovi sapori e arditi abbinamenti. La raffinatezza e la cura artigianale con le quali
esperte mani pasticcere elaborano dolci, torte e originali creazioni, stupiscono gli occhi e soddisfano il
palato, regalando un’esperienza di gusto a cui è impossibile resistere.

Un luogo di incontro e un punto di riferimento il laboratorio in cui quotidianamente troviamo
Raffaele Romano e la sua squadra pronta ad impastare e a preparare le irresistibili creme in barattolo:
«La qualità delle nostre materie prime e della lavorazione, rigorosamente tutta artigianale e che dura più
di 48 ore, è riscontrata sia dagli addetti ai lavori che dai nostri clienti che rinnovano i loro ordini di anno
in anno – ci racconta Raffaele Romano - quest’anno è stato commercialmente disastroso per tanti, ma
ci siamo rimboccati le maniche puntando maggiormente sugli ordini online e le spedizioni, nonostante
l’accoglienza sia il nostro punto di forza, ci siamo ingegnati anche con l’asporto e il delivery. Siamo
presenti anche sull’e-commerce di Casa Irpinia, oltre che nel Temporary Store di Avellino, una realtà
stimolante, un progetto che condividiamo e a cui partecipiamo con piacere. Ed è proprio quello che
auspico per il futuro, una maggiore coesione tra produttori, la pandemia ci ha mostrato l’importanza delle
piccole botteghe, dei negozi di quartiere, ci ha insegnato ad apprezzare quello che abbiamo più vicino e
spero davvero che il percorso possa continuare insieme».

E i panettoni firmati Romano hanno raccolto diversi riconoscimenti negli ultimi due anni, la linea si
chiama Pantheon e li troviamo in tre varianti: Classico, Fichi e Rhum e Malaga. «E’ importante che sia
scelto ed apprezzato da tanti, per me è questo il vero riconoscimento, perché dà valore al nostro impegno
in pasticceria, alla selezione degli ingredienti e alla tecnica che usiamo. La nostra ricetta è sempre la
stessa, non ci sono segreti, solo la volontà di migliorarsi costantemente e di far crescere il territorio
con le sue eccellenze».
L’IRPINIA A TAVOLA

The Rag - Progetto dello Chef Tech Pro Gianpaolo Capaldo, gastronomia itinerante -
https://mangiareragionato.it

Villa Raiano - I vini - http://www.villaraiano.com

Matù - Cioccolato salutistico ed etico - http://www.matuchocolate.com/prodotti

GB Agricola - Cipolla Ramata di Montoro - https://www.shop.gbagricola.it

Oleificio FAM - Dall’olio per la tavola ai cosmetici - http://www.oliofam.it

Salumificio Tornillo - Il salumificio di Calitri - https://www.salumificiotornillo.it/shop/

Caciocavalleria D&D a Calitri - https://www.caciocavalleriaded.it/acquista/

Carmasciando - Il Carmasciano della Valle d’Ansanto - https://carmasciando.it

Casa Irpinia - Le Food Box eco-sostenibili - https://casairpinia.com/

Tenuta Cavalier Pepe – Olio e Vini - www.tenutapepe.it/new-site

Colli di Castelfranci – I vini https://www.collidicastelfranci.com/vini-campania/

Azienda vitivinicola Donnachiara – Montefalcione - https://www.donnachiara.com/negozio-vini-online/

Azienda Agricola Il Poggio del Picchio - Le marmellate biologiche -
https://www.ilpoggiodelpicchio.com/#

Pasticceria Vignola - Dal 1978 a Solofra - https://pasticceriavignola.it/negozio/
Masseria della Contessa - Il biologico a casa tua - https://masseriadellacontessa.com

Terratosta - Il cibo genuino e naturale di Emanuela Evangelista -
http://www.terratosta.it/cibogenuino/it/Web/Home

Pasta Armando -
https://www.pastarmando.it/?gclid=CjwKCAiA5IL-BRAzEiwA0lcWYrw1WZCzFkHU0U-5dkHXachKeIu0wk
NX9guE-M9B-Bh8ftCXcnFrcRoCOYYQAvD_BwE

Tartufi Cavaniglia - Il nero di Bagnoli -
https://www.tartuficavaniglia.com/?fbclid=IwAR1fG8N7w7ibBdKqDwTSzOCNwaPfPIVLy0nBe4-k616XCIG
pw-cWdgrrad0

Azienda Agrituristica Pericle - La bottega dei prodotti tipici - http://www.agriturismopericle.it/shop/

Azienda Agricola Malerba Castagne - Montella - https://www.malerbacastagne.it/shop-online/

Oliviero - Torrone e Cioccolato dal 1910 - https://www.gmfoliviero.it

Pantorrone Garofalo - Dentecane - http://www.pantorronegarofalo.it/interna.asp?SI=prodotti

Forno a legna Pompilio - Dal 1985 l’arte bianca ad Ariano Irpino -
https://www.fornoalegnapompilio.it/tutti-i-prodotti-33.html

Dolciterre - Anima vivace, sapore naturale, dolci tipici legati alla tradizione natalizia -
https://www.dolciterre.it/it/

Caseificio Vigorita - Prodotti caseari d’eccellenza alle pendici del Monte Terminio -
https://www.caseificiovigorita.it

Cantine Di Marzo - Dal 1647, vignaioli in Tufo - https://bit.ly/3mphmVr

                           CREATIVITA’ E ARTIGIANATO IN IRPINIA

Texture Streolitografia - Prototipazione e design 3D -
https://www.facebook.com/texturestereolitografia/?ref=page_internal

Gilda Bruni - Limited Manufacturing Store, laboratorio e atelier nato nel 2015 ad Avellino -
https://www.gildabruni.it

Papillon Marzù - Le creazioni artigianali della famiglia Marzullo ad Aquilonia - https://www.marzu.it/it/

Lumaca Irpina - La cosmesi 100% naturale con i prodotti a base di bava di lumaca -
https://www.lumacairpina.it/?fbclid=IwAR0gPXkUvlmyJrISAmrI_34VIFOqjOKbuAMyEEJnWuR79DRhJQ5qr
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Martellino - gioielli e artigianato a Montella -
http://www.martellinogioielli.com/?fbclid=IwAR0Hi97YEgUNtWfNQWU_vr0btgyITU7SS-7DoGfFk90RcNo
Tig0hW56or4A

Manocrea Avellino - Amore per l’handmade -
https://manocreahandmade.wixsite.com/manocrea?fbclid=IwAR2lg_4-hnlIkHFnSDetC2DjhL4Qo0esVwBk_
syvM_BCBw4udNZI56hFMMk

Scie di luce - Gioielleria classica e contemporanea -
https://www.facebook.com/servizioclientisciediluce/?ref=page_internal
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