Fra Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo: il patrimonio culturale ebraico e i beni degli esuli istriani, fiumani e dalmati nella Seconda ...
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Fra Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo: il patrimonio culturale ebraico e i beni degli esuli istriani, fiumani e dalmati nella Seconda guerra mondiale I. La dispersione delle collezioni ebraiche nella Seconda guerra mondiale Elena Franchi
Adele Bloch-Bauer e il suo ritratto. Il film ripercorre la storia della confisca da parte dei nazisti, a Vienna, del dipinto di Gustav Klimt Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, e della lunga battaglia intrapresa dalla nipote di Adele Bloch-Bauer, Maria Altmann, contro il governo austriaco per recuperare il dipinto della sua famiglia.
Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, olio su tela, 138 x 138, 1907, New York, Neue Galerie. La scheda del dipinto nel sito del Museo. https://www.neuegalerie.org/content/adel e-bloch-bauer-i
Maria Altmann nel film: “When people see the portrait of my aunt, they see a masterpiece by one of Austria’s finest artists. When I see it, I see a woman who talked to me about philosophy while I brushed her hair and who told me off for biting my nails”. 2006: manifesto esposto alla partenza del dipinto di Klimt da Vienna.
Fateful Choices: Art from the Gurlitt Trove, mostra all’Israel Museum di Gerusalemme, 24 settembre 2019 - gennaio 2020. https://www.imj.org.il/en/events/naz i-looted-art-story-gurlitt-collection Concealed Histories: Uncovering the Story of Nazi Looting, mostra presso il Victoria and Albert Museum di Londra, 6 dicembre 2019-10 gennaio 2020.
Alcuni degli oggetti esposti alla mostra del V&A Tabacchiera, realizzata da Johann Christian Neuber, 1780 ca., Victoria and Albert Museum, Londra. Manifattura Kiev, Ucraina, 1784 ca., Tabacchiera, 1775 ca., Victoria and Victoria and Albert Museum, Londra. Albert Museum, Londra.
Il 10 settembre 1952, dopo mesi di trattative, la Claims Conference e il Governo della Repubblica Federale di Germania, rappresentato dal Cancelliere Konrad Adenauer, firmarono l’accordo noto come Luxembourg Agreements. Claims Conference: Conference on Jewish Material Claims Against Germany http://www.claimscon.org/
Camille Pissarro, Rue St. Honoré, après midi, effet de pluie, 1898, Madrid, Thyssen- Bornemisza Museum. Nel 1939 la famiglia Cassirer era stata costretta a cedere ai nazisti il dipinto, ora esposto nel Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. La richiesta di restituzione degli eredi è stata rigettata in base alla legge spagnola, per cui se un collezionista o un museo ha acquisito l’opera “in buona fede”, ne rimane il legittimo proprietario.
Il Cristo portacroce di Romanino era esposto nella Pinacoteca di Brera, Milano. Faceva parte della collezione di Federico Gentili, cittadino italiano di religione ebraica, rappresentante del Ministero delle Finanze d’Italia a Parigi. Con l’occupazione nazista di Parigi, gli eredi fuggirono negli Stati Uniti. Le proprietà Gentili vennero messe all’asta nel 1941. Il dipinto è stato restituito agli eredi solo nel 2012.
Restituzioni: principali problemi • Difficoltà nel rintracciare i proprietari. • Mancanza di documenti che attestino la proprietà del bene. • Difficoltà nel tracciare il percorso e le vendite degli oggetti nel corso degli anni. Facilità di trasportare un bene attraverso le frontiere da un paese all’altro. • Differenza di legislazione in proposito fra un paese e l’altro. • Difficoltà di accertare se un bene culturale sia stato trafugato da proprietari ebrei durante l’Olocausto. • Resistenza dei musei nello sviluppare pratiche di Provenance Research per individuare e accertare la provenienza lecita dell’opera.
Perché è importante restituire i beni culturali • Per la semplice logica che un bene trafugato deve essere restituito. • Perché i beni culturali trafugati alle famiglie ebree (e ai privati in genere) si caricano di un forte valore emotivo. • Spesso si tratta di oggetti tramandati da generazioni. • In molti casi si tratta di beni che costituiscono l’ultimo legame dei discendenti con la propria famiglia distrutta nell’Olocausto. Spesso questi oggetti sono finiti in musei di paesi diversi da quello dei proprietari e la famiglia non ha possibilità di rintracciarli.
Jozef Israëls, From Darkness to Light, 1871. Il dipinto, trafugato dai nazisti nel 1933 dalla collezione dell’ebreo tedesco Rudolf Mosse, è stato acquistato nel 1993 da un mercante d’arte di Tel Aviv, sopravvissuto ad Auschwitz. Stern lo ha venduto a un privato che a sua volta lo ha donato al Tel Aviv Museum of Art (TAMA), che lo restituirà ai discendenti del proprietario. (Karen Chernick, How a Nazi-looted painting entered an Israeli museum, in “The Art Newspaper”, 6 gennaio 2020; https://www.theartnewspaper.com/news/how-a-nazi-looted-painting-entered- an-israeli-museum).
Principali organizzazioni a cui erano destinati i beni culturali • Führermuseum, Linz Il grande museo che Hitler progettava di realizzare nella città di Linz, in Austria. • Collezione privata di Hermann Göring • Ahnenerbe (eredità ancestrale) Organizzazione nazista il cui interesse principale era rivolto all’archeologia. Fondata da Heinrich Himmler, si proponeva di dimostrare la purezza della razza ariana, con l’appoggio di scienziati e studiosi. • Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR) Dipartimento del Reich sotto la guida di uno dei massimi esponenti del partito nazista, Alfred Rosenberg. Operò principalmente in Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Intenzione iniziale: collezionare libri e oggetti ebraici per un futuro istituto antisemita, l’Istituto per la ricerca sulla questione ebraica, fondato a Francoforte nel 1940. In seguito, l’attività dell’ERR si estese a tutti i domini dell’arte, procedendo a vere e proprie razzie di collezioni d’arte e mobili. Rosenberg e Göring entreranno in contrasto per la guida e il controllo dell’ERR.
- Führermuseum, Linz - Collezione privata di Hermann Göring Hitler e Göring (e le grandi organizzazioni), attraverso i propri emissari, sceglievano le opere d’arte per le proprie collezioni. Gli oggetti rimanenti venivano immessi sul mercato dell’arte. Le opere di “arte degenerata” venivano utilizzate come merce di scambio per acquistare le più opportune opere dei maestri antichi. Le opere finivano nel mercato internazionale dell’arte soprattutto attraverso la Svizzera. Hitler e Göring davanti alla Falconiera di Hans Makart, 1938. Il dipinto oggi si trova nella Neue Pinakothek di Monaco di Baviera.
Hitler raccoglieva le foto dei dipinti destinati a Linz in album fotografici. Hildebrand Gurlitt(al centro), uno dei principali agenti di Hitler.
Lost Art Database. Banca dati della German Lost Art Foundation per le opere trafugate in epoca nazista soprattutto in Germania. In gran parte dedicata ai beni delle famiglie ebree, ma non solo. Presenta la sezione Gurlitt Art Trove. La German Lost Art Foundation, istituita dal Governo http://www.lostart.de/ tedesco nel 2015, ha appena aperto a Berlino un Help- Desk per fornire consulenza storica e legale nell’ambito delle restituzioni di beni culturali trafugati durante il nazismo.
Jean-Marc Dreyfus, Le Catalogue Goering, Paris, Flammarion, 2015. A destra, pagina manoscritta del catalogo.
Interno del castello di Carinhall di Göring, a nord-est di Berlino. Dopo aver fatto evacuare le opere d’arte, il castello fu fatto saltare per ordine dello stesso Göring nell’aprile del 1945, per evitare che cadesse nelle mani dell’Armata Rossa.
Hermann Wilhelm Göring al processo di Norimberga. (Universal History Archive / UIG).
Ahnenerbe (eredità ancestrale)
Rivista Germanien, organo ufficiale dell’Ahnenerbe dal 1934 al 1945.
Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR) Alfred Rosenberg al processo di Norimberga. www.errproject.org
Mappa con l’attività dell’ERR nei paesi occupati. ERR Archival Guide. https://www.errproject.org/guide.php
Deposito ERR a Jeu de Paume, Parigi, novembre 1943. In primo piano L’Age d’Airain di Auguste Rodin, dalla collezione di Paul Rosenberg.
Parigi. Si scaricano gli oggetti trafugati da personale dell’ERR durante la Möbel-Aktion. Registrazione degli oggetti trafugati durante la Möbel-Aktion.
Parigi. Sistemazione degli oggetti trafugati da appartamenti di famiglie ebree nell’ambito della Möbel-Aktion, prima della loro partenza per la Germania.
Parigi. Arredi trafugati nell’ambito della Möbel-Aktion, organizzati come piccoli soggiorni separati, in uno dei principali depositi della Möbel-Aktion, probabilmente ad Austerlitz.
L’album che documenta l’attività della Möbel-Aktion è stato inserito nel progetto dell’artista tedesca Maria Eichhorn, nell’ambito di documenta 14 a Kassel. Maria Eichhorn, Unlawfully Acquired Books from Jewish Ownership, 2017.
“E là sotto, nel magazzino Austerlitz-Tolbiac, a partire dal 1942 è venuto accumulandosi tutto ciò che la nostra civiltà ha prodotto per rendere più bella l’esistenza o per semplice uso domestico, a cominciare dai cassettoni Luigi XVI, dalle porcellane di Meißen, dai tappeti persiani e da intere biblioteche per arrivare fino all’ultima saliera e pepaiola. [...] Gli oggetti di maggior valore, come è naturale, non furono mandati a casaccio nelle città bombardate; dove siano finiti, oggi, non interessa più a nessuno, e, del resto, l’intera storia è sepolta, nel vero e proprio senso del termine [...]”. Winfried Georg Sebald, Austerlitz, (2001), Milano, Adelphi, 2002, p. 305.
E. De Waal, Un’eredità di avorio e ambra, Milano, Bollati Boringhieri, 2012. S. Goodman, L’Orologio di Orfeo, Milano, Electa, 2015.
https://www.errproject.org/j eudepaume/card_advanced_ search.php
Inventari ERR pubblicati nel sito ERR Project. A destra inventario della Möbel-Aktion. https://www.errproject.org/jeudepaume/
Sito Rose-Valland Musées Nationaux Récupération (MNR). Banca dati relativa a opere d’arte trafugate durante la Seconda guerra mondiale e recuperate in Germania. Sono state affidate ai musei francesi perché di probabile provenienza francese. http://www2.culture.gouv.fr/documentation/mnr/MnR-pres.htm
Il sito Rose Valland - MNR presenta una ricca documentazione storica con interessanti foto d’epoca. www.culture.gouv.fr/documentation/mn r/MnR-pres.htm
Il castello di Neuschwanstein, 1945 (Archives of American Art, Smithsonian Institution). Importante deposito delle opere trafugate dall’ERR.
Castello di Neuschwenstein. Arredi appartenenti alle famiglie Seligmann e Weil-Picard. Castello di Neuschwenstein. Oggetti artistici vari, con orologi dalla collezione Levy- Hermanos, vasi in maiolica della collezione Stern, busto italiano dalla collezione Seligmann.
Castello di Neuschwenstein. Dipinti trafugati esposti in occasione dell’arrivo di Alfred Rosenberg, 28 luglio 1942.
Rose Valland, protagonista del recupero delle opere d’arte trafugate in Francia. Salle des Martyrs a Jeu de Paume, 1940 (Archivio del Ministero degli Esteri francese).
Collecting Points alleati • Nel dopoguerra il destino delle opere ricoverate nei depositi tedeschi fu diverso a seconda della zona di occupazione in cui si trovavano, inglese, americana o sovietica. Dopo lunghe discussioni, Usa e Gran Bretagna decisero di restituire le opere ai paesi da cui provenivano, mentre l’Unione Sovietica adottò una politica diversa. • Nelle zone di occupazione americana e britannica operava la MFAA (Monuments, Fine Arts and Archives Subcommission: i Monuments Men). • Nella zona di occupazione americana c’erano più di 1400 depositi tedeschi. Le opere e gli oggetti vennero raccolti in tre depositi, i Collecting Points: - Monaco di Baviera (opere d’arte destinate al Museo di Linz e alla collezione di Göring); - Wiesbaden (opere tedesche dei musei nazionali); - Offenbach (archivi e libri).
Il Collecting Point di Monaco di Baviera, 1946 (foto Herbert List). https://pro.magnumphotos.com/image/NN11452264.html https://pro.magnumphotos.com/image/NN11452259.html
Banca dati di biblioteche saccheggiate in Francia. http://www.memorialdelashoah.org/upload /minisites/bibliotheques_spoliees/ Collecting Point di Offenbach, libri e documenti provenienti da biblioteche e archivi saccheggiati.
Italia 1938: Leggi razziali. Serie di provvedimenti (decreti, circolari, ecc.) antiebraici emanati dal fascismo. Si trattava generalmente di atti di “estromissione” relativi a tutti gli ambiti della vita sociale.
REGIO DECRETO-LEGGE 17 novembre 1938-XVII, n. 1728 Provvedimenti per la difesa della razza italiana […] CAPO II DEGLI APPARTENENTI ALLA RAZZA EBRAICA Art. 8 Agli effetti di legge: a) è di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se appartenga a religione diversa da quella ebraica; b) è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori di cui uno di razza ebraica e l'altro di nazionalità straniera; c) è considerato di razza ebraica colui che è nato da madre di razza ebraica qualora sia ignoto il padre; d) è considerato di razza ebraica colui che, pur essendo nato da genitori di nazionalità italiana, di cui uno solo di razza ebraica, appartenga alla religione ebraica, o sia, comunque, iscritto ad una comunità israelitica, ovvero abbia fatto, in qualsiasi altro modo, manifestazioni di ebraismo. Non è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori di nazionalità italiana, di cui uno solo di razza ebraica, che, alla data del 1º ottobre 1938-XVI, apparteneva a religione diversa da quella ebraica.
[...] Art. 14 Il Ministro per l'interno, sulla documentata istanza degli interessati, può, caso per caso, dichiarare non applicabili le disposizioni dell'art. 10, nonché dell'art. 13, lett. h): a) ai componenti le famiglie dei caduti nelle guerre libica, mondiale, etiopica e spagnola e dei caduti per la causa fascista; b) a coloro che si trovino in una delle seguenti condizioni: 1) mutilati, invalidi, feriti, volontari di guerra o decorati al valore nelle guerre libica, mondiale, etiopica, spagnola; 2) combattenti nelle guerre libica, mondiale, etiopica, spagnola, che abbiano conseguito almeno la croce al merito di guerra; 3) mutilati, invalidi, feriti della causa fascista; 4) iscritti al Partito Nazionale Fascista negli anni 1919-20-21-22 e nel secondo semestre del 1924; 5) legionari fiumani; 6) abbiano acquisito eccezionali benemerenze, da valutarsi a termini dell'art. 16. Nei casi preveduti alla lett. b), il beneficio può essere esteso ai componenti la famiglia delle persone ivi elencate, anche se queste siano premorte.
LEGGE 13 luglio 1939-XVII, n. 1024 Norme integrative del R. decreto-legge 17 novembre 1938-XVII, n. 1728, sulla difesa della razza italiana [...] Art. 1 Fermo restando il disposto degli articoli 8 e 26 del Regio decreto-legge 17 novembre 1938-XVII, n. 1728; convertito nella legge 5 gennaio 1939-XVII, n. 274, è facoltà del Ministro per l'interno di dichiarare, su conforme parere della Commissione di cui all'art. 2, la non appartenenza alla razza ebraica anche in difformità delle risultanze degli atti dello stato civile. [...] Art. 3 La Commissione ha sede presso il Ministero dell'interno, ed ha facoltà di chiamare a deporre qualsiasi persona sia da essa ritenuta utile ai fini dell'istruttoria; può, inoltre, compiere tutte le altre indagini del caso, valendosi, ove d'uopo, anche dell'opera dei pubblici uffici. Tutti i pubblici uffici sono tenuti a corrispondere alle richieste della Commissione. [...] Il parere della Commissione è motivato. Il parere e tutti gli altri atti della Commissione hanno carattere segreto e di essi non può essere rilasciata copia a chicchessia e per nessuna ragione. [...]
“Discriminazione”: il processo di “discriminazione” prevedeva un’applicazione meno rigida della normativa antiebraica. Veniva attivato su richiesta dell’interessato e poteva essere esteso agli ascendenti e discendenti fino al secondo grado compreso. Si applicava ai parenti dei caduti in guerra o per la causa fascista; a quei nuclei familiari in cui un componente avesse acquisito benemerenze di ordine bellico (es. volontario, ferito, decorato) o politico (es. iscrizione al PNF prima del 1923) o di altro “eccezionale” tipo. “Arianizzazione”: in base alla Legge 13 luglio 1939-XVII, n. 1024, il Ministero per l’Interno poteva dichiarare, su conforme parere di apposita Commissione, la non appartenenza alla razza ebraica anche in contrasto con quanto dichiarato negli atti dello stato civile. All’ebreo “arianizzato” non venivano applicati vari divieti previsti dalle leggi razziali.
Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea http://www.cdec.it/ http://www.cdec.it/home2_ 2.asp?idtesto=185&idtesto1= 558&son=1&figlio=877&level =2 http://www.michelesarfatti.it/
Corriere della Sera, 18 settembre 1998. La “Commissione per la ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato in Italia le attività di acquisizione dei beni dei cittadini ebrei da parte di organismi pubblici e privati” venne istituita con DPCM 1° dicembre 1998 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sotto la presidenza dell’on. Tina Anselmi, da cui “Commissione Anselmi”. Il Rapporto generale della Commissione (2001) è scaricabile da: https://web.archive.org/web/20190331192831/http://presidenza.governo.it/DICA/7_ARCHI VIO_STORICO/beni_ebraici/index.html
Organismi specifici consultati per le ricerche relative alla spoliazione dei beni culturali: - Commissione interministeriale per il recupero delle opere d’arte (Archivio Siviero). - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico (oggi: Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale). http://www.carabinieri.it/cittadin o/tutela/patrimonio-culturale/la- banca-dati-tpc
Banca dati Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Ricerca: Codice pratica: 17336%. Questa ricerca corrisponde ai beni trafugati durante la Seconda guerra mondiale.
Pubblicato nel 1995, il testo è una buona base di partenza, ma non è completamente affidabile in quanto, ovviamente, non aggiornato. Varie opere sono state recuperate nel frattempo e molte altre, sempre trafugate durante la Seconda guerra mondiale, non erano state inserite nella pubblicazione.
• Sequestro: ha lo scopo di garantire la conservazione e l’indisponibilità di determinati beni per un determinato periodo (es. il tempo necessario alla soluzione di una controversia). I beni vengono affidati a un “sequestratario” affinché siano custoditi e quindi restituiti a chi risulterà vincitore della controversia. • Confisca: importa la definitiva espropriazione del bene, a differenza dal sequestro che è una forma temporanea. Registro sequestri beni ebraici. Mostra Le case e le cose. Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata. http://le-case-e-le-cose.fondazione1563.it/
In base alle relazioni della Commissione Anselmi, l’asportazione dei beni culturali ebraici rispose a criteri differenti in due diversi periodi: • 1. periodo settembre 1938-luglio 1943; • 2. periodo settembre 1943-aprile 1945. Adnkronos, 17 dicembre 1998.
1. Periodo settembre 1938-luglio 1943 • In questo periodo, la Commissione Anselmi non ha rilevato particolari provvedimenti legislativi volti alla sottrazione dei beni culturali posseduti dagli ebrei. È però molto probabile che, in relazione alla crescente politica antiebraica, alcuni ebrei avessero deciso di vendere o donare i propri beni. Palazzo Morpurgo, Trieste. Studio con stampe giapponesi. (Fototeca, Civici Musei di Storia ed Arte, Trieste, inv. 33177; da C. Da Dalt, The Case of Morpurgo De Nilma’s Art Collection in Trieste: from a Jewish Legacy to a ‘German Donation’, in “Studi di Memofonte”, 22, 2019, pp. 107-122). https://www.memofonte.it/files/Studi- di- Memofonte/rivista/XXII/XXII_2019_D ADALT.pdf
R.D.-L. 7 settembre 1938, n. 1381, Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri Stabiliva che gli ebrei stranieri arrivati nel Regno d’Italia, in Libia, o nei possedimenti dell’Egeo dopo il 1 gennaio 1919 dovessero lasciare il territorio del Regno entro sei mesi dalla data di pubblicazione del decreto. Anche a seguito di questo provvedimento, il Ministero dell’Educazione Nazionale emanò la: • Circolare n. 43, 4 marzo 1939, Provvedimenti in difesa del patrimonio artistico nazionale in mano agli ebrei con cui gli uffici addetti alle esportazioni venivano invitati a scoraggiare le esportazioni di oggetti di antichità e d’arte e a esercitare una rigorosa sorveglianza. • Circolare n. 63886, 13 settembre 1940, Divieto esercizio commercio di oggetti antichi e di arte agli appartenenti alla razza ebraica, anche se discriminati emanata dal Ministero dell’Interno, Direzione generale della pubblica sicurezza.
Sinagoghe e comunità ebraiche • In quegli anni non vennero varate leggi contro i beni culturali posseduti dalle Comunità ebraiche, che quindi non vennero confiscati. Ci furono però delle incursioni contro singole sinagoghe, come nel caso di Ferrara, settembre 1941; Spalato, giugno 1942; Trieste, luglio 1942. La sinagoga di Padova venne incendiata nel maggio 1943. La sinagoga di Torino venne invece distrutta nel corso di un bombardamento alleato nel novembre 1942, così come il Tempio di Reggio Emilia (1943) e quello di Milano (1943). Sinagoga di Torino, distrutta da bombardamento alleato, novembre 1942.
2. Periodo settembre 1943-aprile 1945 • 24 novembre 1943: su proposta del ministro dell’Educazione Nazionale, il Consiglio dei Ministri della RSI approvò il Decreto recante norme sul sequestro conservativo dei beni di facile esportazione appartenenti ad elementi di razza ebraica. • Il decreto non venne mai pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e non entrò in vigore. Venne però applicata la • Circolare n. 665, 1 dicembre 1943, Requisizione delle opere d’arte di proprietà ebraica che disponeva “il sequestro di tutte le opere d’arte appartenenti ad ebrei, anche se discriminati, o ad istituzioni israelitiche”, intendendo per opere d’arte “non solo le opere d’arte figurativa (pittura, scultura, incisione, ecc.) ma anche le opere d’arte applicata, quando, per il loro pregio, non possono essere considerate oggetti di uso comune”. • Le opere non denunciate, o denunciate con indicazioni false o incomplete, avrebbero potuto essere confiscate.
Archivio Centrale dello Stato, Verbali del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana, settembre 1943 - aprile 1945, vol. I, Roma, 2002, pp. 108-109. http://www.archivi.beniculturali.it/index.php/news-home/biblioteca- digitale/item/1291-biblioteca-digitale-%7C-verbali-del-consiglio-dei-ministri-della- repubblica-sociale-italiana-settembre-1943-aprile-1945
• Decreto legislativo del duce, 4 gennaio 1944, n. 2, Nuove disposizioni concernenti i beni posseduti dai cittadini di razza ebraica • Con questo decreto i capi delle province erano chiamati a procedere alla confisca dei beni di qualsiasi natura delle persone di razza ebraica, anche discriminate. Il decreto relativo alle opere d’arte, approvato il 24 novembre 1943 e non ancora pubblicato, venne di conseguenza riassorbito in questo decreto più generale. • Circolare n. 5, 13 aprile 1944, Ministero dell’Educazione Nazionale La circolare rafforzava la precedente circolare n. 665, disponendo che, per evitare che importanti opere d’arte potessero andare disperse, i soprintendenti alle Gallerie fossero nominati “sequestratari”. • Circolare n. 41 (9984), 7 luglio 1944, Ministero dell’Educazione Nazionale, indirizzata ai soprintendenti alle Gallerie e ai soprintendenti ai Monumenti e alle Gallerie. Poiché i beni di proprietà ebraica erano confiscati a favore dello Stato, era in corso una pratica con il Ministero delle Finanze per ottenere che le opere d’arte mobili e immobili di importante interesse, notificate, fossero sottratte alla vendita e assegnate alla Amministrazione delle Arti.
Modalità di distruzione e sottrazione di beni culturali 1. Asportazione nel quadro della normativa esistente. In questo caso, il rispetto delle procedure facilitò, nel dopoguerra, la ricerca e l’eventuale restituzione dei beni. 2. Sottrazioni avvenute al di fuori del quadro normativo. Appropriazione dei beni, furto, saccheggio, eventuale vendita. Nelle due Zone di operazione amministrate direttamente dal Reich attraverso un Gauleiter (Prealpi e Litorale Adriatico), le autorità tedesche attuarono la confisca di tutti i beni di proprietà ebraica. 3. Devastazione di sinagoghe e rimozione di arredi artistici. 4. Distruzioni a causa di bombardamenti o di eventi bellici.
EGELI Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare Costituito con l’art. 11 del R.D.-L. 9 febbraio 1939 n. 126, Norme di attuazione ed integrazione delle disposizioni di cui all’art. 10 del R. decreto- legge 17 novembre 1938-XVII, n. 1728, relative ai limiti di proprietà immobiliare e di attività industriale e commerciale per i cittadini italiani di razza ebraica, col compito di “provvedere all’acquisto, alla gestione e alla vendita dei beni” relativi alla “parte di patrimonio immobiliare eccedente i limiti consentiti ai cittadini italiani di razza ebraica”. Con l’ingresso dell’Italia in guerra, l’EGELI assunse la competenza anche sui beni dei cosiddetti “sudditi nemici”, cittadini di nazionalità di paesi in guerra contro l’Italia, residenti in Italia. Dal gennaio 1945 all’ente venne attribuita la competenza sui beni dei sudditi tedeschi in Italia nei confronti dei quali venne applicata la legge di guerra.
Istituti di credito fondiario delegati dall’EGELI • Credito fondiario dell’Istituto San Paolo di Torino per Piemonte e Liguria • Credito fondiario della Cassa di Risparmio delle provincie lombarde per Lombardia • Istituto di credito fondiario delle Venezie di Verona per Venezia euganea • Istituto di credito fondiario della regione tridentina per Trento e Bolzano • Credito fondiario della Cassa di risparmio di Gorizia per Gorizia • Credito fondiario della Cassa di risparmio di Bologna per Emilia • Credito fondiario Monte dei Paschi di Siena per Toscana • Credito fondiario Banca Nazionale del lavoro per Marche Umbria Abruzzi Lazio • Credito fondiario Banco di Napoli per Campania Puglie Lucania Calabria • Credito fondiario Banco di Sicilia per Sicilia • Credito fondiario sardo per Sardegna • Istituto italiano di Credito fondiario per Roma e Zara • Banca popolare di Cremona • Banca agricola mantovana • Cassa di risparmio di Parma • Cassa di risparmio di Reggio Emilia • Cassa di risparmio di Modena • Monte di Bologna • Cassa di risparmio di Forlì
http://old.fondazione1563.alicubi .it/it/archivio/patrimonio/archivi o-storico-compagnia-di-san- paolo/fondo-iii-gestione-egeli Fondo EGELI nell’archivio storico della Fondazione 1563, Compagnia di San Paolo, Torino. http://archiviostorico.fondazion e1563.it/dalle-carte-dellegeli- 1940-1950/
Archivio storico della Compagnia di San Paolo, Torino. http://old.fondazione1563.alicubi.it /it/archivio/patrimonio/archivio- storico-compagnia-di-san- paolo/fondo-iii-gestione-egeli
Dettagli di inventari di beni compilati per conto dell’EGELI.
Arnoldo Frigessi di Rattalma (Elena Franchi, «The Chair with the Green Back and Yellow Flowers». Furniture and other Property belonging to Jewish Families in Trieste during Second World War: the Frigessi Affair, in “Studi di Memofonte”, 22, 2019, pp. 138-146). https://www.memofonte.it/files/Studi-di- Memofonte/rivista/XXII/XXII_2019_FRANCHI.pdf
Vittorio Emanuele III passa in Frigessi a bordo della motonave Saturnia, durante i rassegna il personale della RAS, festeggiamenti per il centenario della RAS, 1939. accompagnato da Arnoldo Frigessi di Rattalma, 1933. (Luciano G. Sanzin, Arnoldo Frigessi di Rattalma, Trieste, Ed. RAS, 1955).
Abrogazione delle leggi razziali e restituzioni • R.D.-L. 20 gennaio 1944, n. 25, Disposizioni per la reintegrazione nei diritti civili e politici dei cittadini italiani e stranieri già dichiarati di razza ebraica o considerati di razza ebraica • R.D.-L. 20 gennaio 1944, n. 26, Disposizioni per la reintegrazione nei diritti patrimoniali dei cittadini italiani e stranieri già dichiarati di razza ebraica o considerati di razza ebraica • Questi due decreti posero le basi per l’elaborazione di una normativa sui temi dell’attività restitutoria, risarcitoria e riparatoria, che si sviluppò nell’arco di un cinquantennio. • Il nuovo compito dell’EGELI divenne quello di occuparsi della restituzione dei beni sottratti agli ebrei. Per tutti i beni gestiti, l'EGELI dopo la guerra chiese ai perseguitati il pagamento delle spese di gestione sostenute dagli istituti gestori, suscitando la viva opposizione dei perseguitati. La soppressione dell’EGELI venne decretata con D.P.R. 22 marzo 1957, ma solo con il D.M. 29 dicembre 1997 si giunse all’effettiva liquidazione dell’ente.
Siti e pagine Facebook Holocaust Art Restitution Project. Pagina FB molto aggiornata, con notizie di convegni, progetti, casi di studio. Fondata nel settembre 1997 a Washington DC, da Ori Z. Soltes, Willi Korte e Marc Masurovsky. FB: https://www.facebook.com/plunderedart/ Blog: https://plundered-art.blogspot.com/ Twitter: @plunderedart
Looted Art. The Central Registry of Information on Looted Cultural Property 1933-1945. Banca dati della Commission for Looted Art in Europe. (https://www.lootedartcommission.com/). www.lootedart.com/
German Sales 1901-1945. Cataloghi di aste tenute in Germania, Austria e Svizzera, digitalizzati. https://www.arthistoricum.net/en/subjects/thematic-portals/german-sales/
Progetti INHA: Répertoire des acteurs du marché de l'art en France sous l'Occupation (RAMA). Le marché de l’art en France sous l’occupation. Catalogues de vente. https://www.inha.fr/fr/recherche/le-departement-des-etudes-et-de-la-recherche/domaines-de- recherche/histoire-des-collections-histoire-des-institutions-artistiques-et-culturelles-economie-de-l- art/repertoire-des-acteurs-du-marche-de-l-art-en-france-sous-l-occupation-rama.html https://ramainha.hypotheses.org/
Banca dati Entaerte Kunst – Arte degenerata. Opere di “arte degenerata” prelevate dai musei tedeschi nel 1937-1938. www.geschkult.fu- berlin.de/e/db_entart_kunst/datenbank/
National Archives, Washington. International Research Portal for Records Related to Nazi-Era Cultural Property. Ricco sito di coordinamento fra archivi di vari paesi per unificare le ricerche relative al patrimonio culturale disperso sotto il nazismo. Possibilità di scaricare documenti, foto e pubblicazioni. https://www.archives.gov/research/holocaust/international-resources
Nazi-Era Provenance. Sito dell’ American Alliance of Museums. Banca dati di oggetti, presenti in 179 musei americani, che hanno cambiato proprietà in Europa negli anni del nazismo. http://www.nepip.org/
The Getty Research Institute. Holocaust-Era Research Resources. Collecting and Provenance Research. https://www.getty.edu/research/tools/provenance/index.html https://www.getty.edu/research/tools/guides_bibliographies/holocaust_pr ovenance.html
Metropolitan Museum of Art (MET), New York. Provenance Research Resources. Portale lanciato nel 2018, in occasione del ventesimo anniversario dei Principi di Washington. https://www.metmuseum.org/about-the-met/provenance-research-resources
The Israel Museum, Jerusalem. World War II Provenance Research. Oggetti Il museo conserva oggetti provenienti trafugati durante il dall’Italia. nazismo, di cui non si conosce il proprietario. http://museum.imj.org.il/i magine/irso/en Paul Signac, Vista della Senna
WJRO – World Jewish Restitution Organization. Organizzazione che lavora con la Claims Conference e si occupa anche della restituzione di beni culturali. https://wjro.org.il/ http://art.claimscon.org/
Banche dati di singoli Stati Austria https://www.kunstdatenbank.at/home Polonia http://lootedart.gov.pl/en Repubblica Ceca: http://www.citem.cz/holocaust/
Max Stern Art Restitution Project. Sito dedicato al recupero della collezione di Max Stern, titolare della “Galerie Julius Stern” di Düsseldorf. https://www.concordia.ca/arts/max-stern.html
Lost Music Project. Progetto diretto da Carla Shapreau (California), relativo al materiale musicale (strumenti, spartiti, libri, ecc.) trafugato durante il nazismo. https://www.carlashapreau.com/
Commission for Art Recovery. Istituita nel 1997, allo scopo di rintracciare e restituire i beni trafugati durante il nazismo. Il presidente è Ronald S. Lauder, acquirente, nel 2006, del Ritratto di Adele Bloch-Bauer I di Gustav Klimt. http://www.commartrecovery.org/index.php
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