MONGOLIA CON LE AQUILE IN - Viaggi Avventure nel Mondo

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MONGOLIA CON LE AQUILE IN - Viaggi Avventure nel Mondo
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          RACCONTI DI VIAGGIO | East Africa                                                    RACCONTI DI VIAGGIO | Mongolia

                           CON LE AQUILE IN
                    MONGOLIA                                               da un Mongol Altai Festival - Gruppo Bondioni

         Testo e foto della coordinatrice Angela Bondioni

            A
                   MO la Mongolia e ci voglio tornare in             fantastico festival, ma partiamo dall’inizio.         catena montuosa che si trova all’estremo Ovest,
                   autunno quando sugli Altai si tiene il            Sono arrivata una settimana fa con il gruppo          con un aereo, e da lì abbiamo cominciato il nostro
                   Festival delle aquile, voglio vedere le grandi    ad Ulanbaatar, , ci siamo fermati il primo giorno     giro tra le montagne ed i laghi più belli.
            aquile volare nei cieli azzurri di questo paese, tra     nella capitale che abbiamo visitato facendo così      Il tempo ci ha sempre assistito, sole e cieli limpidi,
            montagne deserte e pascoli sconfinati.                   la prima conoscenza con i mongoli, il freddo, le      freddo di notte ma piacevole di giorno, con due
            Il 5 e 6 Ottobre sono lì, nei pressi di Ulgii, nella     abitudini e la storia.                                mitiche Uaz e Ali, la nostra brillante guida,
            vallata dove si tiene il festival, in mezzo alla gente   Abbiamo capito subito che Gengis Khan è la pietra     abbiamo raggiunto il primo giorno il lago Tolbo;
            del posto che è venuta a fare il tifo per il suo         miliare del paese, la sua grandezza è rimasta         la sera, passeggiando lungo la riva al tramonto,
            campione, tra le bancarelle di colbacchi di volpe,       intatta nei secoli e, ancora oggi, è celebrato in     vediamo le cime ricoperte di neve, illuminate
            di accessori per gli aquilai, di spiedini rosolati su    ogni angolo del paese a cominciare dalla statua       dagli ultimi raggi di sole mentre una fettina di luna
            barbecue, di turisti muniti di cavalletti e macchine     che si trova nella piazza principale di Ulanbaatar.   appare nitida nel cielo.
            fotografiche per carpire ogni scena di questo            Il giorno seguente siamo andati sugli Altai, la       La notte dormiamo in due moderne gher di legno,

                                                                                                                                     Avventure nel mondo 1 | 2020 - 19

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 19                                                                                                                                        13/12/19 07:14
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RACCONTI DI VIAGGIO | Mongolia

       grandi e spaziose, dove ceniamo, con una stufetta           quando accendiamo la pila alzano la testa, i loro
       che riscalda un po’ l’ambiente.                             occhi riflettono la luce e ci ritroviamo in mezzo
       La mattina seguente ci alziamo presto per proseguire        a duecento piccole lampadine che illuminano il
       il nostro viaggio, prima tappa Olgii, il capoluogo          percorso, indimenticabile.
       della zona dove saremmo ritornati per i giorni del          La mattina ci svegliamo nella gher comunitaria e
       festival, poi Sagsai , altro piccolo centro abitato         siamo felici, stare tutti insieme così ci ha amalgamato
       ed infine arriviamo a Tsengel per il nostro primo           ulteriormente, facciamo colazione e poi via con le
       appuntamento con un cacciatore con aquila.                  Uaz verso altri laghi.
       Nella zona ce ne sono oltre 300 di cacciatori con           I paesaggi sono immensi , le montagne hanno
       aquila, le prendono da piccole e le addestrano per          ormai preso il colore dell’erba bruciata dal freddo,
       cacciare, sono uccelli con una vista eccezionale e          incontriamo nomadi kazachi carichi delle loro tende
       rapidissime per cui difficilmente mancano la preda          e suppellettili trainate da yak che accompagnano
       che puntualmente viene portata al loro padrone, un          lentamente le loro mandrie verso le città, il tempo
       pezzo della preda viene sempre dato loro in premio.         qui non scherza, tra poco sarà inverno e loro non
       Il nostro cacciatore è un signore kazaki che                possono rischiare di perdere il loro capitale: gli
       incontriamo sulla strada mentre si sta recando in           animali che allevano.
       moto alla sua gher, ci dice di aspettare una mezzora        In Mongolia ci sono 3 milioni di abitanti, di cui la
       per poter andare a prendere la sua aquila e mettersi        metà vivono nella capitale, e hanno circa 80 milioni
       il cappotto e cappello di pelliccia che si usano            di capi di bestiame, l’allevamento è la maggior fonte
       andando a caccia, lo vediamo tornare a cavallo con          di reddito per questa gente, e ci tengono al loro
       un aiutante, l’aria è gelida per cui decide di salire in    capitale; sembra che l’animale più redditizio sia la
       auto con noi per andare nel luogo dove può lanciare         pecora che utilizzano per la lana, il latte e la carne,
       l’aquila.                                                   poi ci sono capre, cavalli , yak, mucche e cammelli.
       L’aquila è enorme, incappucciata, poggiata sul braccio      Negli ultimi 10 anni ci sono stati inverni così freddi
       del suo padrone, si spaventa ai sobbalzi dell’auto e        che molti animali sono morti, nonostante i ripari ,
       cerca rifugio sotto la sua spalla, fa tenerezza. Arrivati   alcuni proprietari che avevano perso tutto, disperati
       in una radura sul fianco della montagna l’aquila            e sul lastrico si sono persino suicidati.
       viene portata dall’aiutante su un costone in alto,          L’economia dei nomadi è molto semplice, in
       le viene tolto il cappuccio e da lì lanciata affinchè       primavera gli animali hanno i piccoli, il latte viene       la luna continua a crescere e noi restiamo a dormire
       oda il richiamo del suo padrone che l’aspetta               dato in parte ai piccoli e in parte utilizzato per          in una gher, sempre noi undici, felici di stare insieme.
       più in basso. La vediamo                                                          alimentazione: col latte di           Il giorno seguente andiamo fino ai confini della
       volteggiare guardinga sopra                                                       giumenta si fa l’airag, una           Mongolia con la Russia e con la Cina, il territorio è
       la montagna, poi sente il                                                         bevanda fermentata che ogni           presidiato da militari, per arrivare sin qui ci vogliono i
       richiamo, identifica il punto                                                     famiglia tiene all’entrata della      permessi che il nostro corrispondente ha chiesto per
       e vola precisa e diretta verso                                                    gher in una pelle di capra aperta     noi, siamo alla Shiveet Kairkhan, la montagna sacra,
       il suo padrone che l’aspetta                                                      in alto, legata a due supporti di     poi andiamo a vedere i petroglifi, tanti , in un’area
       con il braccio alzato, lì dove                                                    legno incrociati; agli ospiti si      sconfinata su una montagna in mezzo ai larici.
       lei si posa; l’esercizio viene                                                    offre sempre una tazza di airag       Il tempo è sempre dalla nostra parte, il sole ci mostra
       ripetuto un paio di volte poi                                                     quando arrivano.                      in controluce i grafiti, grandi, speciali: scene di
       li abbiamo tutti per noi, da                                                      Con il latte di mucca e di capra si   caccia, animali selvaggi, restiamo incantati da tanta
       ammirare, da fotografare,                                                         fa il burro che viene conservato      maestria, l’arte è sempre stata una prerogativa degli
       da accarezzare.                                                                   in grossi pani con una rete           umani, così bravi fin dai tempi antichi, sono qui da
       Questa notte saremo ospitati                                                      intorno ( non c’è bisogno di          oltre 8000 anni, incredibile!
       nella gher della sua famiglia,                                                    frigorifero in Mongolia) si fa        Siamo affascinati, ci sediamo sulle rocce , restiamo
       ormai i campi nomadi estivi                                                       anche una specie di formaggio         immobili a far parte di questo panorama, le cinque
       sono      stati    smantellati,                                                   fresco acidulo, si fa scaldare il     cime bianche del Tavan Bogd sono intorno a noi, i
       sta arrivando l’inverno e                                                         latte scremato in un pentolone e      laghi blu in lontananza, le incisioni rupestri intorno,
       le mandrie vengono portate nei rifugi vicini alle           quando comincia a cagliare si mette a scolare in una        fa persino caldo.
       città, per noi sono state tenute un paio di gher            sacca di tessuto; quando è abbastanza asciutto se           Al ritorno ci fermiamo in alcune gher sulla strada,
       dove dormiremo questa notte, siamo in due gruppi            ne fanno dei tubetti, rotolini, quadratini che vengono      le donne ci offrono dell’airag poi ci mostrano dei
       presenti in contemporanea, una gher per ciascuno.           fatti essiccare al sole o vicino alla stufa e poi           lavoretti in feltro, un cammellino, piccolo quadretto
       La nostra tenda è sulla riva di un ruscello che             mangiati durante l’inverno. Riescono anche a fare           che porterò con me come ricordo di questo incontro.
       scorre veloce sotto il fianco di una montagna, è            un paio di formaggi che però non è facile trovare.          Il tempo scorre veloce, torniamo nel pomeriggio
       grande , sulla terra sono state poggiate delle stuoie       Mentre viaggiamo si cominciano a vedere i laghi che         verso Olgii, 5 ore di strada dissestata, rivediamo
       , mangiamo e poi sbaracchiamo per stendere i                riflettono il blu cobalto del cielo, le montagne sono       montagne, laghi, larici e panorami mozzafiato, non
       materassini dove metteremo i nostri sacchi a pelo,          marrone bruciato, le cime bianche, il sole forte ne         ci stanchiamo mai di rivederli.
       nel mezzo una stufa riscalda l’ambiente, siamo in           esalta il contrasto. Ci fermiamo per osservare un           La sera siamo in un campo tendato a Olgii, in città,
       undici ma ci stiamo, il bagliore della stufa rischiara      “babal” dell’VIII secolo, una stele a ricordo di eroi       la sistemazione è più confortevole delle precedenti,
       l’ambiente, durante la notte la temperatura va a –          del passato, se rappresentano un uomo con baffi             nelle gher ci sono i letti, c’è anche una gher
       14° ma noi siamo super attrezzati, anzi, fa fin troppo      sono turchi altrimenti uighur. I paesaggi si ripetono       attrezzata a ristorante, la cucina è sempre ottima
       caldo.                                                      , le strade sono malmesse, le uaz continuano                curata da Beda, sorella di Ali, onore alla cuoca.
       Fuori la notte è meravigliosa, le stelle pulsano , la       imperterrite nell’immensità degli spazi mongoli,            Finalmente arriva il giorno del Festival, la mattina alle
       luna sta crescendo, per raggiungere il gabinetto            montagne, mandrie, laghi, finchè arriviamo al               9,00 andiamo nella vallata che lo ospita, il perimetro
       dobbiamo attraversare un gregge di pecore e                 Khurgan lake.                                               è cintato, intorno già si sono posizionati i turisti con
       montoni che si sono riparati lì vicino per la notte,        Questa sera il camp è in riva al lago, perso nel nulla,     le macchine fotografiche ben piazzate oltre a parenti

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MONGOLIA CON LE AQUILE IN - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Mongolia

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                                                                                                                                   mostra l’aspetto spirituale della vita mongola, pur
                                                                                                                                   essendo così isolato ogni giorno viene gente fin qui
                                                                                                                                   a pregare.
                                                                                                                                   Poi con le auto ci trasferiamo a Mongol els, piccole
                                                                                                                                   dune di sabbia che si estendono per parecchi
                                                                                                                                   chilometri, ci fermiamo, alcuni fanno una gita sui
                                                                                                                                   grandi cammelli, altri passeggiano tra le dune
                                                                                                                                   mentre grandi fenicotteri si radunano in cielo pronti
                                                                                                                                   a migrare.
                                                                                                                                   Nel pomeriggio andiamo all’antica capitale di
                                                                                                                                   Kharkhorin dove ha sede il museo, interessante e
                                                                                                                                   ben organizzato, poi ci rechiamo a piedi al più grande
                                                                                                                                   tempio del paese: Erdene Zuu Khiid che si staglia
                                                                                                                                   contro il cielo blu con le sue lunghe mura bianche
                                                                                                                                   costellate di 108 piccoli stupa, uno ogni 15 metri.
                                                                                                                                   Fondato nel 1586 da Altai Khan anche questo
                                                                                                                                   monastero fu distrutto nel 1937 e solo pochi templi
                                                                                                                                   sono sopravvissuti alla strage; scopriamo però che
                                                                                                                                   oggi non si può entrare per le visite, dobbiamo
                                                                                                                                   rimandare il tutto a domani, nel frattempo andiamo
                                                                                                                                   all’esterno a cercare la grande tartaruga in pietra
                                                                                                                                   che rimane a guardia ad un angolo del tempio.
                                                                                                                                   La mattina seguente siamo presto al monastero
                                                                                                                                   Erdene Zuu, un monaco ci fa da guida, ci racconta
                                                                                                                                   delle statue del Budda, quello del passato, del
                                                                                                                                   presente e del futuro, ci fa vedere i thangka,
                                                                                                                                   raffigurazioni su stoffa dei Budda, dei demoni
         e amici dei partecipanti.                                     e soddisfazione delle tifoserie locali; abbiamo             protettori o dei mandala.
         La mattina si svolge con gare dei lanciatori di aquile,       partecipato anche noi alla kermesse, abbiamo                All’interno di un tempio ci sono anche dei monaci e
         gli aquilai devono recuperare le aquile nel più breve         girovagato tra bancarelle e gher, siamo entrati             un lama che su richiesta possono dedicarci qualche
         tempo possibile; le aquile vengono lanciate dalla             nell’ambiente e oramai ci sentiamo anche noi                preghiera, comperiamo degli incensi e delle sciarpe
         cima di una vicina montagna, alcune si dilungano              parte del festival, siamo integrati in questo insieme       blu, l’atmosfera è coinvolgente.
         in voli sopra le coste delle alture, alcune addirittura       di cavalieri, aquile, tifosi, partecipanti e vincitori,     Vorremmo anche assistere a una puja che dovrebbe
         vanno a prendere animaletti o falchi che si aggirano          l’atmosfera festosa e coinvolgente ha accomunato            iniziare alle 11,00 ma i monaci tardano e non si
         nei dintorni, altre devono essere recuperate dagli            tutti .                                                     sa quando effettivamente potrebbe iniziare per cui
         addetti perché si posano in angoli lontani; coloro che        La sera, prima di tornare alle nostre gher, impolverati     decidiamo di andarcene e proseguire il nostro tour.
         superano la prova si aggiudicano il diritto di entrare        e sudati decidiamo di andare ai bagni pubblici per          A mezzogiorno circa siamo al monastero di Shankh,
         nelle gare del giorno seguente.                               farci una bella doccia calda, ne abbiamo proprio            fondato da Zanabazar ( personaggio mitico e
         Nel pomeriggio ci sono altre gare, in una i cavalieri         bisogno, questa vita nomade ci piace ma il richiamo         fondamentale nell’arte e nel buddismo mongolo) nel
         devono prendere un ciottolo da terra in velocità, in          della doccia è troppo forte!!!                              1648, anche questo decimato dai soldati staliniani
         un’altra corrono con i cammelli, enormi cammelli              Il festival è finito salutiamo Ali, i drivers, le cuoche,   nel ’37.
         ben tenuti e spazzolati che corrono con un’abilità            i fuochisti e noi torniamo a                                                     All’interno del tempio un lama
         mai vista sui pendii della montagna.                          Ulanbaatar con l’aereo il 7                                                      recita mantra con il supporto di 5
         Alle 17,00 dobbiamo muoverci perché al teatro in              Ottobre, da qui cominciamo                                                       piccoli monaci, fuori assistiamo
         città ci sarà lo spettacolo di suoni e canti caratteristici   il giro nella Mongolia                                                           al montaggio di una grande gher,
         della zona; gli artisti si susseguono con abilità             centrale e nell’area dei Gobi.                                                   vediamo la struttura in feltro
         cantando e suonando strumenti tipici, i ballerini con         Appena arrivati nella capitale                                                   mentre viene ricoperta dal telo
         costumi colorati allietano la serata. Quando usciamo          saliamo sulle nostre auto e                                                      di cotone plastificato con grande
         sono già le 20,00 , arriviamo al camp per la cena,            andiamo a Khognokhaan, in                                                        impegno e fatica dei ragazzotti
         sempre buona, la prima giornata di festival è stata           un camp tra le rocce, enormi                                                     che ci stanno lavorando.
         superiore alle aspettative, siamo felici.                     rocce granitiche arrotondate                                                     Nel pomeriggio gli autisti
         Il 6 ottobre siamo di nuovo al festival, oggi si              che sembrano poggiate l’una                                                      abbandonano la strada asfaltata
         susseguono i migliori lanciatori di aquile degli Altai,       sull’altra fino a formare delle                                                  per dirigersi su piste verso i Gobi
         tutti veramente bravi, le aquile seguono le prede che         montagne. La notte siamo                                                         dove arriviamo la sera.
         i cacciatori trascinano per terra, quando le riescono         sempre nelle gher, il camp è                                                     La prima tappa del 10 Ottobre
         a prendere sono premiate da alcuni pezzi di carne.            attrezzato con acqua calda e servizi centralizzati, la      sono le rovine del monastero di Ongi, ormai resta
         Poi ci sono i cavalieri che si contendono una pelle di        sala ristorante è elegante e il menu ottimo.                poco di questi due grandi complessi che sorgevano
         pecora rigonfia, l’abilità sta nello riuscire a tenerla       La mattina del giorno dopo per un paio d’ore                ai lati del fiume Ongi e che ospitavano oltre 1000
         senza farsela rubare, la pecora è pesante e i cavalieri       gironzoliamo sulle montagne intorno al camp e               monaci, anche qui ci fu la distruzione nel ’37, ora
         fanno delle acrobazie incredibili per restare in sella        poi andiamo a visitare il piccolo monastero Ovgon           ci sono pochi monaci che un po’ alla volta lo stanno
         piegandosi e contorcendosi per non perdere la presa.          Kiid nelle vicinanze, un antico monastero in parte          ricostruendo con le offerte dei visitatori; c’è un
         Alla fine della giornata ci sono le premiazioni dei           sopravvissuto alle epurazioni staliniane del 1937;          piccolo tempietto sistemato dove si può pregare,
         partecipanti più abili, felici e trionfanti si aggirano       una guida ci mostra il tempietto e le altre parti           fuori c’è una fonte che dicono sia benedetta,
         per il campo con le targhe dei vincitori, tra applausi        ancora in uso sparse sulla montagna, il tempo è             all’ingresso una grande porta segnala l’inizio della

                                                                                                                                          Avventure nel mondo 1 | 2020 - 21

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 21                                                                                                                                          13/12/19 07:14
MONGOLIA CON LE AQUILE IN - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Mongolia

       vasta area che delimitava il monastero. La zona è
       tranquilla e si respira un’aria di pace e di equilibrio,
       ci auguriamo che i monaci riescano nel loro intento
       di ricostruire qui un grande monastero.
       Il nostro viaggio prosegue verso Bayanzag dove
       ci sono delle interessanti formazioni rocciose, le
       Flaming Cliffs. Arriviamo verso le 16,00 al camp
       dove lasciamo i bagagli e ci incamminiamo verso
       le cliffs, km 1,5; alle 16,30 stiamo già saltando da
       un pinnacolo all’altro. La colorazione rossastra delle
       rocce viene messa in risalto dai raggi del sole, è
       veramente un posto meraviglioso. Siamo lì noi da
       soli ad aspettare il tramonto, restiamo in silenzio,
       ognuno su una sua roccia finche il sole scende,
       poi lentamente ci incamminiamo verso il camp,
       soddisfatti.
       La notte scende sul camp, le gher bianche splendono
       alla luce della luna che ormai si è fatta grossa, quasi
       piena e illumina il campo a giorno.                        la capitale, ci fermiamo a Bayandalay per uno               l’inverno, le gher sono già state tutte smontate e noi
       La mattina dell’11 andiamo a vedere altri petroglifi, la   spuntino e nel pomeriggio siamo alla Yol valley per         dormiamo nella casa dei proprietari, in camerette
       strada è impervia e anche la guida fatica a trovarla;      un piccolo trekking, costeggiamo un ruscello che            da due /tre persone con una stufa che riscalda il
       lasciate le auto dobbiamo salire sulla montagna a          scorre in un profondo canyon, l’aria è gelida e infatti     corridoio e toglie un po’ il gelo.
       piedi, strada facendo incontriamo tanti piccoli pezzi      nella gola più stretta ci sono ancora pezzi di ghiaccio     La mattina alle finestre troveremo il ghiaccio ma noi
       di roccia con incisi disegni di vario genere: simboli ,    che restano di anno in anno senza mai sciogliersi           abbiamo dormito bene , eravamo ben coperti e non
       animali, continuando così fin sulla cima. Il panorama      (d’inverno il ghiaccio arriva ad uno spessore di 10 mt      abbiamo sofferto il freddo; oggi torniamo alla civiltà,
       dall’alto è spettacolare, si vede il deserto dei Gobi      circa). Intorno a noi la vita prospera, ci sono i pika,     lasciamo le grandi dimensioni dei paesaggi mongoli,
       immenso, fino all’orizzonte, con i colori che si           piccoli coniglietti molto indaffarati a portare riserve     alle 13,00 siamo a Ulaanbaatar, nel nostro caro e
       fondono fino a diventare un indistinto azzurro, molto      di erba nella tana prima che arrivi l’inverno, sulla        caldo albergo immersi nel traffico cittadino.
       suggestivo.                                                cima del canyon vediamo un gruppo di stambecchi,            Nel pomeriggio shopping alla fattoria del cashmire,
       Riprendiamo il cammino, nel pomeriggio vogliamo            intorno ci sono anche i cavalli con i quali si può fare     un posto veramente conveniente per questo tipo di
       arrivare presto al camp vicino alle grandi dune            il percorso.                                                articolo e poi in centro allo State department store
       ma prima dobbiamo attraversare le montagne del             Il 13, sulla strada del ritorno, ci fermiamo a Tsagaan      dove al 5^ piano si può trovare ogni tipo di oggetto
       Gurvan Saikhan National Park dove avvistiamo               Survaga, un’altra bellissima formazione rocciosa,           tipico della Mongolia.
       gruppi di gazzelle che corrono spaventate al nostro        questa volta le rocce sono bianche sfumate di               La sera ceniamo in un bel ristorante con barbecue
       arrivo.                                                    pennellate rosa, viola e verdi, uno spettacolo! Le          offerto dal corrispondente, Mr Oogi, sempre attento
       Il panorama che ci accompagna è sempre                     vediamo dall’alto e poi dal basso, il terreno per           e disponibile; siamo felici, abbiamo fatto un tour
       affascinante vediamo anche una bella e grossa volpe        arrivarci è accidentato, si fa veramente fatica a           meraviglioso, visto una nazione ed un popolo
       che ci attraversa la strada mentre in cielo volano in      transitare in quei dossi con le auto ma i nostri drivers    straordinari in compagnia di un gruppo allegro e
       cerchio       tanti                                                                            sono      veramente     stupendo, cosa volere di più?
       grossi      uccelli                                                                            bravi e se la cavano    Il 15 Ottobre è l’ultimo giorno di questa avventura,
       neri, sono i                                                                                   bene.                   andiamo a vedere la grande, enorme statua di
       kite, una specie                                                                               Arriviamo      verso    Gengis Khan a Chonjin, è Lui a cavallo su un supporto
       di         avvoltoi                                                                            sera     al    Parco    circolare alto 10 mt, in tutto il monumento è alto 40
       caratteristici                                                                                 Nazionale         Ikh   mt. Gengis è lì gigantesco e immobile , che si staglia
       delle      pianure                                                                             Gazarin Chuluu, un      contro le colline bruciate dal freddo e il cielo blu, è Lui
       della Mongolia.                                                                                altro posto dove la     la sintesi di questo paese, simbolo della forza e della
       Arriviamo presto                                                                               natura si è divertita   resistenza di questa gente che sfida i freddi inverni
       al camp e alle                                                                                 a costruire con il      e riesce a vivere in vallate sconfinate, allevando
       16,00 siamo alle                                                                               granito delle opere     grandi mandrie, montando tende in feltro resistenti
       Khongoryn Els,                                                                                 d’arte. Le ombre del    alla pioggia e al vento, allevando animali, cavalcando
       le grandi dune,                                                                                tramonto stanno già     cavalli e cammelli, addomesticando aquile; uomini e
       arrivano fino a                                                                                oscurando le rocce,     donne tenaci e instancabili, irriducibili alla fatica ma
       300 mt e noi ci                                                                                facciamo appena         allo stesso tempo così gentili e disponibili.
       apprestiamo a                                                                                  in tempo a vederle      Nel pomeriggio finiamo in bellezza il nostro tour
       scalarne una. In                                                                               e        fotografarle   visitando il museo nazionale, ripercorriamo le
       cima arriveranno                                                                               scalandone alcune,      tappe della storia mongola, rivediamo le tribù, i loro
       solo tre di noi,                                                                               intorno c’è la neve     costumi, la religione, siamo in città da poco ma già
       l’ultima     parte                                                                             scesa        qualche    ci mancano le distese sconfinate, le montagne , i
       si rivelerà particolarmente difficile, lì si procede       giorno fa che rimane, nonostante il sole, perché il         laghi azzurri ma soprattutto ci manca dormire in una
       a quattro zampe; lo scenario è meraviglioso, al            freddo è comunque sempre pungente.                          gherr, che fare? ci dovremo ritornare.
       tramonto le ombre delle dune si ingigantiscono e il        Lasciamo il parco all’imbrunire, raggiungiamo il            Baci e un grazie ai cari compagni di viaggio che
       panorama diventa ancora più suggestivo. Torniamo           camp che è ormai buio, la luna enorme all’orizzonte         hanno contribuito a rendere meraviglioso un già
       al camp che si sta facendo sera, anche oggi è stata        sta sorgendo, ci ha accompagnato fin qui e l’abbiamo        bellissimo viaggio.
       una giornata bellissima.                                   vista crescere di notte in notte, adesso è finalmente
       Il 12 Ottobre cominciamo la strada del ritorno verso       piena ed illumina il nostro camp ormai deserto per

         22 - Avventure nel mondo 1 | 2020

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 22                                                                                                                                          13/12/19 07:14
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