Modulo 5: Gli enzimi - Moodle@Units
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Introduzione agli enzimi • Ogni istante negli organismi viventi si verificano migliaia di reazioni chimiche. • Tutte le reazioni chimiche sono accelerate (catalizzate) da enzimi, proteine (e in qualche caso RNA) specializzate nella catalisi delle reazioni metaboliche. • Le caratteristiche fondamentali degli enzimi sono il potere catalitico, la specificità e la regolazione. • Essi giocano un ruolo fondamentale nel metabolismo, controllando il flusso delle reazioni chimiche, e nelle attività regolatorie necessarie a soddisfare le necessità metaboliche contingenti delle cellule.
Gli enzimi sono efficienti catalizzatori altamente specifici Potere catalitico Gli enzimi accelerano le reazioni chimiche di parecchi ordini di grandezza (spesso di 1x106 x) Es: anidrasi carbonica idrata 106 molecole/sec di CO2 (107x)! Specificità Sono specifici sia nel tipo di reazione catalizzata sia nella scelta dei propri reagenti (substrati) Forniscono prodotti con rese molto elevate (> 95%). La specificità e la resa del prodotto sono dovute al riconoscimento molecolare tra substrato ed enzima basato sulla La tripsina taglia in complementarietà strutturale corrispondenza del lato C di arginina o lisina (B) La trombina idrolizza solo legami Arginina-glicina. Regolazione L’attività degli enzimi è regolata da molteplici fattori: controllo della quantità di enzima prodotto, interazione con specifici attivatori ed inibitori dell’attività enzimatica.
Classificazione degli enzimi Gli enzimi sono classificati in base al tipo di reazione che catalizzano Ossidoreduttasi : Reazioni di ossidoriduzione. Es.: ossidoreduttasi, deidrogenasi, ossidasi … Transferasi : Trasferimento di gruppi funzionali. Esempi: acetiltransferasi, metilasi, kinasi … Idrolasi : Reazioni di idrolisi. Esempi: proteasi, nucleasi, fosfatasi … Liasi: Rottura di legami C-C C-O C-S e C-N con meccanismo diverso dall’idrolisi. Esempi: decarbossilasi, aldolasi … Isomerasi: Reazioni di riarrangiamento intramolecolare, isomerasi. Ligasi (Sintetasi) Formazione di legami C-C, C-O, C-S, C-N con idrolisi di ATP. Esempi: DNA polimerasi
Nomenclatura degli enzimi Sistema IUBMB (International Union of Biochemistry and Molecular Biology) Definisce il nome: nome sistematico (e comune) + un codice numerico • Nome sistematico: nome substrato(i) + tipo di reazione + suffisso –asi • Numero di classificazione: Numero E.C. (Enzyme Commission) Es. Glucosio + ATP à glucosio-6-P + ADP • Nome sistematico: ATP:D-esoso-6-fosfotransferasi Classe: 2. Transferasi Sottoclasse 2.7 trasferimento di gruppi P (chinasi) Sotto-sottoclasse 2.7.1 trasferimento di gruppi P su OH accettore Numero seriale 2.7.1.1 • Nome comune Esochinasi
Molti enzimi richiedono cofattori/coenzimi Richiedono piccole molecole aggiuntive (Gruppi prostetici o cofattori) legate stabilmente per funzioni non svolte dalle catene laterali 20 aa, sono di due tipi: 1.Ioni metallici - come Fe2+ Mg2+ Mn2+ Zn2+ possono avere un ruolo strutturale o catalitico.
2. Coenzimi - piccole molecole organiche derivate dalle vitamine idrosolubili Apoenzima + Cofattore oloenzima (forma inattiva) (forma cataliticamente attiva)
Coenzimi: derivati delle vitamine Coenzima Vitamina Gruppo trasportato Tiamina pirofosfato Tiamina (B1) aldeidi FAD Riboflavina (B2) atomi di H NAD+ Acido nicotinico (B3) ioni idruro (H-) Biotina Biotina CO2 Coenzima A Acido pantotenico (B5) acetili/acili Piridossal fosfato Piridossina (B6) gruppi amminici 5’-deossiadenosil-cobalamina B12 metili Tetraidrofolato Acido folico (B9) composti monocarboniosi
Come lavorano gli enzimi: il sito attivo Le reazioni avvengono presso una zona ristretta, un solco o cavità della proteina, con elevata complementarità geometrica per la molecola che vi si lega (substrato) definito sito attivo. Generalmente coinvolge pochi residui, spazialmente vicini nella struttura 3D che può comprendere anche cofattori (ioni o coenzimi). Il legame tra sito attivo dell’enzima e RIBONUCLEASI A (RNAsi) substrato origina un complesso enzima- substrato (ES) stabilizzato da interazioni deboli multiple.
Caratteristiche dei siti attivi degli enzimi • Sono presenti alcuni residui che partecipano alla formazione dei legami della catalisi (gruppi catalitici). • L’interazione tra il sito attivo di E ed S promuove la formazione dello stato di transizione. • Differiscono tra loro ma hanno caratteri comuni: – Fenditura tridimensionale – Parte relativamente piccola della molecola. Il resto forma siti di regolazione, siti di interazione proteina-proteina, indirizzamento del substrato etc. Gruppi catali+ci del lisozima § I substrati si legano all’enzima attraverso un certo numero di interazioni deboli con energie di interazione di -12, -50 kJ mol-1. § La specificità di legame dipende dalla disposizione degli atomi nel sito attivo: complementarietà strutturale Legami H tra Ribonucleasi e uracile, parte della molecola substrato
Come funzionano gli enzimi? - Gli enzimi accelerano la reazione - Non modificano le proprietà della reazione (può avvenire o no?? Quanto possono accelerarla?) Consideriamo 2 proprietà termodinamiche: 1. La differenza di energia libera tra prodotti e reagenti (DG) (spontaneità) 2. L’energia richiesta per dare inizio alla conversione dei reagenti in prodotti (velocità)
Che informazione ci da la ΔG? 1. Una reazione avviene solo se ΔG
L’equilibrio delle reazioni chimiche Per descrivere le variazioni dei livelli di energia tra S e P si definisce una funzione termodinamica: l’E N E R G IA L IB E R A (G): la quan7tà di energia disponibile per compiere un lavoro durante una reazione (a pressione e temperatura costante). Só P Durante una trasformazione chimica da S a P si hanno variazioni dei livelli di G corrisponden7 alla differenza tra energia libera di P e quella di S (DG’0) entrambi allo stato basale. Tutti i sistemi cambiano spontaneamente in modo che l’energia libera diminuisca DG
Le velocità e gli equilibri delle reazioni hanno precise definizioni termodinamiche Gli equilibri delle reazioni dipendono dal DG°’ La velocità è correlata da ΔG‡ ! S P K’eq = " Dalla termodinamica: DG’°= -RT ln K’eq R = 8,315 J/mole • K T = 298 K (25°C)
Cinetica delle reazioni S P d[ S ] v=- = k[ S ] In una reazione unimolecolare dt v S P Sono dati che si ottengono sperimentalmente [S] La velocità di una reazione unimolecolare è proporzionale alla concentrazione del reagente. La velocità v è dipendente da [S] e dalla costante di velocità k (reazione di primo ordine).
Velocità delle reazioni TEORIA dello stato di transizione Una reazione che porta da S a P passa a=raverso lo stato di transizione (X‡) Stato di transizione: stru=ura molecolare transitoria non stabile, intermedia tra substrato e prodo=o con energia libera G‡ > di S e P. ΔG‡ = energia (libera) di aIvazione. Energia supplementare che le molecole devono possedere per raggiungere lo stato di transizione. S«X‡®P LA VELOCITA’ DI UNA REAZIONE CHIMICA E’ PROPORZIONALE ALLA CONC. DELLE MOLECOLE ALLO STATO DI TRANSIZIONE Glucosio + 6O2 6CO2 + 6H2O
Vi sono 2 vie per aumentare la velocità di reazione 1. Incremento della Temperatura aumento dei moti termici delle molecole aumento del numero di molecole con en. interna sufficiente a raggiungere lo stato di transizione La vel. quasi si raddoppia per ogni aumento di T=10°C 2. Impiego di un catalizzatore abbassamento della barriera energetica Il catalizzatore si combina transitoriamente con A e B in un complesso con uno stato di transizione energeticamente + basso
Gli enzimi accelerano le reazioni facilitano la formazione dello stato di transizione Un catalizzatore (enzima) aumenta la velocità della reazione diminuendo il valore dell’energia di attivazione (DG‡ ) (senza alterare il valore di ΔG.) Un abbassamento del valore di DG‡ determina un aumento del numero di molecole in grado di raggiungere lo stato di transizione e quindi un aumento della velocità di reazione. E+S ES EP E+P ES e EP sono gli intermedi di reazione ES, EP sono presenti a livello dei minimi energetici della coordinata di reazione. La tappa della reazione che limita la velocità è quella con maggiore energia. L’enzima crea nuovo percorso di reazione (azzurro) in cui DG‡ è diminuita, in particolare si abbassa l’energia di attivazione attraverso la capacità di disporre i substrati in modo da favorire la formazione degli stati di transizione a piu bassa energia.
L’energia di legame tra enzima e substrato è importante per la catalisi Il potere catalitico deriva dall’energia (energia di legame) dovuta a molte interazioni deboli o legami covalenti transitori tra substrato ed enzima. Le interazioni diventano ottimali e il loro numero diventa massimo, allo stato di transizione della reazione: L’enzima subisce una modificazione conformazionale transitoria quando lega il substrato (ada@amento indo@o).
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