STRESS LAVORO CORRELATO - MODALITA' DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Nucleo di prevenzione e protezione
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Valutazione del rischio • Accordo europeo 8 ottobre 2004 • D.Lgs 81/08 ; – art. 28 c1, c1bis – art. 29 c5 possibilità di autocertificare l’avvenuta valutazione dei rischi per chi occupa fino a 10 dipendenti ( con le dovute accortezze) – necessità di aggiornamento del documento – la valutazione dello stress è parte integrante della complessiva valutazione dei rischi • Indicazioni della commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro correlato dd. 18 – novembre – 2010 2
Valutazione del rischio Secondo le indicazioni della commissione consultiva permanente la valutazione si articola i due fasi: 1) Valutazione di primo livello, sempre necessaria • Definizione e verifica degli indicatori oggettivi (preferibilmente utilizzando check list “autorevoli”) • Individuazione del livello di rischio attraverso la compilazione della check list adottata • Eventuale messa in atto di misure specifiche antistress, monitoraggi ed approfondimento della valutazione 2) Eventuale valutazione approfondita, necessaria nei casi in cui quella di primo livello presenti criticità significative. Può essere opportuna anche per la valutazione di particolari tipologie di lavoratori 3
Valutazione di primo livello in PAT • E’ utilizzato il metodo proposto da ISPESL, (soggetto istituzionale, ora assorbito da INAIL http://www.ispesl.it) • Attraverso la compilazione da parte dei dirigenti della check list, sono rilevati i vari indicatori oggettivi e verificabili e, se possibile, numericamente apprezzabili. • Gli indicatori sono divisi in 3 distinte aree di indagine: 1. eventi sentinella/ indicatori aziendali (assenze, infortuni, turn over, ecc); 2. contesto del lavoro (organizzazione del lavoro, relazioni interpersonali, sviluppo di carriera etc.) 3. contenuto del lavoro (ambiente di lavoro, carichi di lavoro etc.); 4
!! Attenzione !! La valutazione non prende in esame i singoli lavoratori , ma gruppi omogenei di lavoratori. Le singole strutture dovranno redigere il/ i questionari per le varie tipologie di mansione/attività svolta: es amministrativa, tecnica, operativa. Non c’è una regola univoca per definire i gruppi omogenei delle singole strutture, ma si può ragionevolmente procedere come di seguito indicato 5
Valutazione per gruppi omogenei • In via generale occorre, da parte del dirigente, analizzare la varie attività svolte, dividerle per macro aree (es. amministrativa, tecnica, operativa) • All’interno della medesima macroarea (es. amministrativa) è inoltre possibile, ed in alcuni casi opportuno, individuare ulteriori e più dettagliati gruppi omogenei (qualora abbiano dimensioni numeriche significative): es. lavoratori amministrativi di back office e lavoratori di front office • L’individuazione di gruppi omogenei andrebbe svolta coinvolgendo gli attori che meglio conoscono le modalità di svolgimento delle varie attività (es. direttori; capi area etc) 6
Chi valuta il rischio? • Il Datore di lavoro (come tutti i rischi) • Avvalendosi di RSPP (responsabile Servizio o Nucleo di prevenzione e protezione) • Coinvolgendo il Medico competente (se presente, per le parti di competenza) • Previa consultazione del rappresentante dei lavoratori (RLS) • Altri soggetti che collaborano: Serv. personale. • Altri eventuali: direttori; preposti; in alcuni casi, opportuno è il coinvolgimento anche di alcuni lavoratori etc 7
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Come si valuta il rischio • Il Dirigente svolge la valutazione compilando un questionario per ogni gruppo omogeneo individuato (molte risposte saranno ovviamente comuni fra i vari gruppi omogenei). • NB: non va somministrato ai lavoratori in via generalizzata • Il questionario è diviso in tre aree di d’indagine di distinto peso (dati aziendali, contesto e contenuto del lavoro) • Le domande (item) del questionario sono tutte chiuse, alcune con 3 possibilità di scelta, la maggior parte con 2 sole opzioni di scelta (sì o no). 9
Come si valuta il rischio • Ad ogni risposta data corrisponde un punteggio • Sommando i punteggi dei vari item di ciascuna area si ottiene il punteggio di area. • Sommando i punteggi di area si ottiene il punteggio totale di rischio stress. • Il punteggio ottenuto va a collocarsi in una griglia predefinita divisa in 3 categorie di livello di rischio (basso , medio , alto) da cui derivano eventuali azioni di miglioramento e necessità di approfondimento (fase che si vedrà più avanti) 10
AREA: Indicatori aziendali / ev. sentinella • Analizza il trend triennale di assenze, infortuni, turn over, ecc • è formato da una tabella con 10 item • è l’area che pesa di meno nel computo totale perché per quest’area è previsto un fattore di correzione che limita il peso della stessa nella valutazione complessiva del questionario • per la PAT tali dati saranno forniti alle singole strutture dal Serv. personale 11
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AREA: indicatori del contesto del lavoro 1. Analizza l’organizzazione del lavoro, relazioni interpersonali, sviluppo di carriera etc. 2. Ci sono 6 distinte tabelle con complessivi 30 item 3. Molto importante in quest’area la suddivisione di aree omogenee per tipologia di lavoratori 4. Attenzione alla verificabilità delle risposte date 5. Opportuna collaborazione di direttori preposti etc 13
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!! Attenzione alla correzione di punteggio !! 0= 1 • Quando in una tabella si trova la correzione di punteggio, occorre inserire il valore della risposta nella casella della correzione e sommare il valore nella casella di punteggio finale. • es: se il lavoro dipende da compiti prec. svolti da altri; il punteggio sarà: 0 ; che va inserito nella casella della correzione punteggio 1-0 ; il punteggio totale è 1 16
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AREA: contenuto del lavoro 1. Sono analizzate le caratteristiche del lavoro, ambiente di lavoro, carichi di lavoro etc. 2. E’ composta da 4 tabelle con 36 indicatori 3. ha un grande peso nella valutazione complessiva del rischio 4. è importante anche in quest’area la suddivisione di aree omogenee per tipologia di lavoratori e attenzione alla verificabilità delle risposte 5. opportuna la collaborazione di direttori, preposti e, soprattutto per la prima tabella (ambiente di lavoro e attrezzature) , del responsabile serv. Prev. e prot. 21
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Individuazione del livello di rischio Sommando i punteggi delle 3 distinte aree: dati aziendali, di contesto e contenuto, si ottiene un valore numerico (totale punteggio di rischio) che va a collocarsi in una griglia predefinita che definisce il livello di rischio 26
Fase della sommatoria 27
Griglia del livello di rischio 28
Azioni da svolgere dopo la valutazione di primo livello • Se il livello di rischio riscontrato è basso (punteggio da 0 a 17): Non occorre valutazione approfondita Vanno comunque adottate le migliorie laddove si siano evidenziate le eventuali criticità la valutazione dei rischi va ripetuta ogni 2 anni e ad ogni cambiamento organizzativo 29
Azioni da svolgere dopo la valutazione di primo livello • Se il livello di rischio è medio (punteggio da 18 a 34) : Per le situazioni critiche riscontrate occorre adottare misure di miglioramento e attuare un monitoraggio annuale degli indicatori Se dal monitoraggio non ci sono miglioramenti occorre procedere con valutazione approfondita 30
Azioni da svolgere dopo la valutazione di primo livello • Se il livello di rischio è alto (punteggio > 34) : E’ necessario procedere con l’approfondimento, mettere in atto misure di miglioramento e monitorare le stesse. 31
Tempi • E’ stato illustrato il questionario ai dirigenti e agli RLS, a breve (presumibilmente entro marzo) sarà trasmesso a tutte le strutture. Per facilitare la compilazione, si sta lavorando alla distribuzione del questionario informatizzato • Per la compilazione occorre che il Servizio per il Personale fornisca i dati di sua competenza. Presumibilmente ciò accadrà ad aprile • La valutazione dovrà essere svolta dai singoli datori di lavoro entro maggio e successivamente i dati del livello di rischio e delle criticità riscontrate vanno trasmessi a Serv. Personale. 32
Ruolo strategico della PAT La trasmissione dei dati al Serv. Personale, serve per consentire alla PAT di fare un approfondimento sistemico sul tema stress lavoro correlato,(ad es. favorire l’adozione di politiche trasversali, introdurre procedure standardizzate; provvedere ad approfondimenti specifici; individuare figure ad hoc per affrontare il problema etc) 33
Prospettive a tendere Per quanto riguarda la opportunità di procedere con una valutazione approfondita dello stress, potrebbe essere comunque utile progettare indagini su gruppi di lavoratori che svolgono mansioni particolari (es. lavoratori che svolgono attività particolari) o anche su ruoli specifici e magari apicali (es. dirigenti) fine 34
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