Milano Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE
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Scomodo n°42 € 0,00 Mensile indipendente di attualità e cultura ALLEGATO DIGITALE Milano EDIZIONE LOCALE
EDITORIALE *01 ICLETTA BIC *03 Un racconto attraverso SOSTENIBILITÀ le voci della mobilità sostenibile: chi inizia a progettare la transizione e chi, invece, da sempre la reclama ZERO *15 Quando le ambizioni scivolano in stereotipi THE WORLD *25 of BANKSY Banksy e il superpotere dell’anonimato MOSTRI *35 Scomodo racconta i luoghi abbandonati di Milano / Istituto Marchiondi Spagliardi Milan EDIZIONE LOCALE o
EDITORIALE di Gina Maria Marano «Milano città frenetica», forse uno dei più diffusi luoghi comuni sulla metropoli lombarda, frutto di suggestioni e percezioni di chi l’ha vissuta per un breve tempo e di chi la abita nel suo quotidiano. Come ogni cliché, si tratta di una definizione parziale che non rende giustizia alla complessità che Milano racchiude in sé e che tuttavia al tempo stesso ne porta alla luce una particolare attitudine. La città, se guardata nel suo mutare ed evolversi, appare infatti come un organismo le cui parti si muovono a differenti velocità: così porzioni differenti di tessuto urbano avanzano nel corso del proprio sviluppo a ritmi totalmente differenti, in un generale contesto sistemico di ìmpari opportunità che per alcune zone si tramutano in fonti di disuguaglianza e ridotte possibilità. Starebbe alla 01 governance urbana e ai suoi rappresentanti assicurarsi che la metropoli, nel rispetto delle sue diverse e molteplici componenti, prosegua unita nel suo sviluppo - nessuno indietro, nessuno escluso - ma con evidenza questo non sembra rientrare tra le priorità delle forze politiche, come testimoniano in maniera lampante alcuni quartieri della città e parti della comunità. È quindi importante non solo interrogarsi sui processi in atto, ma anche abbozzare possibili percorsi che se intrapresi potrebbero contribuire ad uno sviluppo cittadino davvero democratico e collettivo, adottando un punto di vista che vuole essere critico e costruttivo al tempo stesso. Pur senza nessuna pretesa di dare a domande complesse risposte semplici, è possibile - accompagnati dalla lettura dei quattro articoli di questa sezione - evidenziare alcuni elementi particolarmente rilevanti. Anzitutto la volontà e la capacità, guardando all’intricato tessuto milanese, di ricercare narrazioni quanto più possibili reali, mai riduttive e semplicistiche, che possano restituire immagini veritiere di condizioni e processi che hanno luogo nei quartieri della città e coinvolgono chi li abita. Scomodo n° 42
E Questo fattore diviene fondamentale - eppure spesso se ne avverte la mancanza - se si desidera adottare uno sguardo problematico che sia il punto di partenza per la ricerca di soluzioni che possano essere efficaci e non di superficie, smascherando quei processi vantaggiosi per pochi e dannosi per i più. A questa tipo di visione va poi associato, di pari passo, un necessario riconoscimento delle potenzialità inespresse della città e un conseguente tentativo di dar loro voce, al fine di valorizzare al meglio quanto di diverso e prezioso già appartiene al territorio, che si tratti di strutture ed edifici, attori cittadini, piccole realtà. Dare spazio a voci inascoltate o ancora inespresse per mancanza di opportunità è un atto doveroso e imprescindibile per far sì che Milano diventi una città per e di tutte e tutti. Allo stesso modo, se da un lato un racconto reale della città e un’individuazione delle sue molteplici voci risultano elementi chiave per conoscere le sue problematicità e risorse, dall’altro parimenti importante appare una visione più orientata al futuro. Nel delineare quali siano i bisogni della comunità e quali elementi possano accompagnare Milano in una prospettiva futura si ritrova certamente - forse ancor più in tempi pandemici e post-pandemici - la necessità di luoghi condivisi, di aggregazione culturale, che favoriscano il confronto su ciò che riguarda la città e non solo, occasioni che 02 possano rappresentare esperienze collettive, di modo da creare un sostrato vario ma comune a cui la cittadinanza possa attingere e che possa al contempo contribuire ad alimentare. Infine, uno sguardo alla sostenibilità, perché pensare e progettare un futuro sostenibile - partendo dal qui ed ora - è sintomo di una città che proiettandosi si mette in discussione e cerca di rispondere sempre più e sempre meglio ai bisogni della collettività, siano essi economici, abitativi, lavorativi, infrastrutturali. Nulla di questa operazione riflessiva e immaginativa su possibili strade alternative per la città deve sminuire o azzerare le infinite voci e spinte da cui questa è composta; al contrario, se in presenza di una governance che accolga ed esegua il compito di ascolto, tutela e attenta amministrazione che le è affidato, valorizzando ciascuna parte si potrà forse assistere ad uno sviluppo corale e collettivo che renderà davvero Milano la città a cui sente di appartenere e in cui trova posto ogni suo abitante. EDIZIONE Milan LOCALE o
MILANO, BICICLETTA E SOSTENIBILITÀ: UN FUTURO POSSIBILE? Un racconto attraverso le voci della mobilità sostenibile: chi inizia a progettare la transizione e chi, invece, da sempre la reclama
• SITUAZIONE ATTUALE, OPINIONI E PROSPETTIVE • La mobilità Protagoniste di questa vera e propria rivoluzio- sostenibile ne sono le biciclette, che hanno velocemente invaso è il nuovo le città e richiesto grandi e importanti riforme da par- modello di te delle amministrazioni. La città più influenzata da spostamento questo cambiamento è sicuramente Milano, che che ha come è passata da un “sistema doppio”, fondato da un obiettivo quello lato sull'auto e dall'altro sul Trasporto Pubblico Locale 05 di garantire (TPL) ad uno “misto”, a cui si sono aggiunti stabil- il minor mente i velocipedi a partire dal 2016, anno in cui è entrata in servizio Mobike impatto e il sistema di bike sharing. Prima della comparsa in ambientale scena di Mobike, azienda singaporiana, il Comune in primo luogo, si era dimostrato precur- sore instituendo BikeMI ma anche nel 2008, definitivamen- te esploso nel 2015 con di ridurre le Expo e che con l’integra- zione di biciclette a peda- diseguaglianze lata assistita e con la rete di Tpl di Atm ha raggiunto sociali ed un livello pari a quello delle grandi città olandesi all’a- economiche. vanguardia nella mobilità ciclistica. Scomodo n° 42
at tua li tà Un grandissimo merito Fortunatamente del bike sharing è quello di abbattere i costi per l’amministrazione non è l’utente che non dovrà dovuta partire da zero ma più sobbarcarsi il prez- ha avuto dalla sua il Piano zo di una bici, la sua manutenzione, il tener- Urbano per la Mobilità la in casa o in giardino Sostenibile (PUMS) redatto con il rischio di subire nel 2018, una sorta di un furto. Inoltre questo piano programmatico tipo di servizio è irrevo- cabilmente esploso con sull’ampliamento delle zone l’introduzione dello sha- ciclabili. ring di auto e scooter in Tuttavia, intervistato da un primo momento, ma soprattutto di monopatti- "Scomodo", Federico 06 ni elettrici - la cosiddetta Bottelli - consigliere di “microcircolazione” - che Municipio 7 - afferma in pochissimo tempo che gli obiettivi del Pums hanno ottenuto enorme successo. sono di difficile attuazione Nonostante l’estesa rete a causa dei costi, di Atm garantisse un ser- della burocrazia e dei vizio senza pari in Italia, la crisi da Covid-19 ha lunghissimi tempi. Infatti, costretto il Comune a i prezzi di costruzione di fare grandi passi verso una pista ciclabile sono la mobilità sostenibile. esorbitanti, arrivando addirittura a più di Infatti, con la pandemia è stato necessario ridur- re la capienza dei mezzi duecentocinquantamila e sebbene siano state euro al chilometro nonché aumentate le corse que- ste non sono risultate richiedendo un estesissimo sufficienti per il carico di periodo di progettazione e utenti della città. costruzione. EDIZIONE Milan LOCALE o
“Basterebbe analizzare i dati di una città come Berlino, che ha ampiamente implementato le corsie ciclabili, dove si contano circa sei ciclisti morti l’anno per incidenti, contro i circa cinquanta di Milano.” Scomodo n° 42
Fortunatamente Una modifica così sempli- Inoltre, basterebbe ana- ce ma altrettanto sostan- lizzare i dati di una città nel 2020 ziale: abbattimento dei come Berlino, che ha am- vi è stata una costi, dei tempi, dell’im- piamente implementato riforma patto ambientale, del le corsie ciclabili, dove si del codice consumo di suolo ed altri contano circa sei ciclisti della strada fattori altrettanto positivi. morti l’anno per incidenti, che ha istituito Questa serie di vantaggi fa ricadere nell’“urbani- contro i circa cinquanta di Milano. Infine un altro le corsie ciclabili, stica tattica” le cosiddette elemento di sicurezza è già inserite cycle lane, che sono in- dato dal fatto che i pedo- per decreto fatti sperimentali e posso- ni non possono usufruir- nel 2000 ma no essere eliminate agil- ne, come invece accade abbracciate mente (con una passata spesso con le piste ci- di vernice) se ci si rende clabili rendendo lento e solo da alcune conto non siano realmen- insidioso spostarsi in bi- avanguardistiche te necessarie in un dato cicletta. amministrazioni, snodo. Alcuni detrattori di Le case avanzate invece, oltre alle questa misura ne conte- permettono di individuare cosiddette stano la presunta perico- ai semafori un’area di ar- losità: d’altronde ci sono i resto riservata alle bici- 08 “case avanzate”. ciclisti che pedalano con clette, mentre le auto si le macchine sfreccianti vedono spostata la linea Queste costituiscono al loro lato, spesso con di stop due metri indietro: una vera e propria rivo- la strada senza soluzio- anche questa piccola e luzione della mobilità so- ne di continuità. Tuttavia, semplicissima azione au- stenibile: introdotte negli diversi esperti ritengono menterebbe notevolmen- anni Ottanta ad Amster- che paradossalmente la te la sicurezza dei ciclisti dam, consistono in del- posizione di maggior visi- sulle strade, che ancora le semplicissime corsie bilità data dall’essere “in oggi si rivelano talvolta dipinte a terra a fianco a mezzo alla strada” porti letali (con un dato impres- quelle delle auto, a dif- gli automobilisti a presta- sionante di un morto in- ferenza delle classiche re una maggiore atten- vestito ogni trentacinque piste ciclabili, che sono zione rispetto alle strade ore) al punto da aver fat- delle infrastrutture co- in cui sono presenti cor- to nascere la campagna struite, solitamente con sie ciclabili (spesso oltre Io rispetto il ciclista, che un particolare asfalto la linea di parcheggio): consiste nell’apposizione rossiccio, e spesso ben queste infatti spesso fi- di cartelli che invitano a separate dalla strada niscono bruscamente in mantenere la distanza di con un muretto, delle prossimità di incroci ab- sicurezza tra velocipedi e siepi o altri delimitatori. bastanza pericolosi. auto. EDIZIONE Milan LOCALE o
Questa riforma del codice è stata pienamente abbracciata dall’amministrazione di Milano, come ci dice nuovamente Bottelli. Fino ad ora sono stati progettati trentacinque chilometri di linee ciclabili, alcune delle quali già realizzate con le cycle lane in via delle Forze Armate e in altri snodi importanti della città. In particolare nel Muni- rendo tutta San Siro e 09 cipio 7 la filosofia che si segue è quella dei riallacciandosi alla ci- clabile di via Montero- radianti e delle circon- sa, in questo momento vallazioni. I primi sono in riqualificazione, degli assi che attraver- proseguendo anch’es- sano orizzontalmente so verso Pagano. Inve- la zona, collegando la ce le circonvallazioni periferia con il centro: (o cerchi concentrici) in particolare uno si in- avranno il compito di nesta sul già esistente collegare punti diver- tratto in Forze Armate si della periferia, da e prosegue ad est ver- nord a sud come fa la so la zona di Pagano circonvallazione vera e Conciliazione, con e propria a cui si ag- tratti in sviluppo anche giungerà una linea che in Zona 1; un altro in- fungerà da tramite tra vece attraverserà l’im- Baggio, il parco delle portante arteria di via Cave e Quarto Cagni- Novara e proseguirà a no, fino a raggiungere nord di Zona 7 percor- il parco di Trenno. Scomodo n° 42
at Come ci è stato spie- gato, uno dei problemi quindici minuti, a piedi o in bici, da casa. Infat- tua li è quello di progetti di singoli tratti ciclabili ti, nel corso degli anni vi è stata una grandis- tà che iniziano e finisco- sima centralizzazione no nel vuoto e proprio del tessuto sociale per questo l’attuale urbano e dei servizi ad amministrazione si sta esso collegati, crean- concentrando sulla do degli assi di movi- creazione di una vera mento dalla periferia al e propria rete ciclope- centro. donale che interessi anche lo sharing di In una città monopattini. Tuttavia, per far sì che questo come Milano accada bisogna che è invece vengano inseriti degli fondamentale stalli (punti di raccol- che ogni zona ta) anche in periferia, dove mancano quasi sia polo di una nuova forma 10 totalmente. Creando quindi dei nuovi poli in di socialità e parti più remote rispet- di solidarietà to al centro si permette una maggiore inclusio- che forse ne sociale e il supera- può essere mento del concetto di raggiunta, quartiere dormitorio: a passo dopo questo proposito l’o- biettivo primario per passo, anche una metropoli come partendo Milano è quello di di- dalla mobilità ventare ciò che è la sostenibile. Parigi di Anne Hidalgo, ovvero la “città in quin- dici minuti”. Questa nuova concezione di vita urbana fa sì che il cittadino abbia ogni servizio necessario a EDIZIONE Milan LOCALE o
• CRITICAL MASS, ATTIVISMO PER UN FUTURO SOSTENIBILE• Molti dei Questa forma di manife- re – la mobilità sostenibile cambiamenti stazione pacifica nasce a San Francisco nel 1992 sembra aver preso sem- pre più piede. L’edificazio- ottenuti in e consiste nel creare un ne di piste ciclabili, come questi anni sul ammasso di biciclette in abbiamo visto, è sempre piano della numero tale da rendere più presente nei piani di sostenibilità impraticabile la strada ad urbanizzazione: le forme sono il risultato altri mezzi di mobilità al di di spostamento sostenibili di una forte fuori della bicicletta stes- sa. Per quanto questo viaggiano a braccetto con le prospettive istituzionali azione sociale. evento possa sembrare europee e la transizione, Tra le forme un’invasione pretenziosa, anche se lenta, sta diven- di attivismo l’espressione reale del- tando prerogativa asso- di mobilità 11 sostenibile la critical mass è quella luta di un mondo ormai più della siamo riappropriazione: tendenzialmen- allo stremo delle forze. Di questo avviso sem- conosciute e te portati a pensare che bra essere anche Marco partecipate le strade e i percorsi di Mazzei, attivista, politico – del mondo, la mobilità debbano essere candidatosi alle ultime co- prima posizione destinati all’automobile, munali di Milano nelle lista è occupata quando in realtà, in prin- cipio, le strade sono state “Sinistra per Milano” - fon- datore di Milano Bicycle certamente costruite a misura di per- Coalition e cofondatore di dalla “critical sona e solo successiva- Milano Bike City, due tra mass”. mente si sono tramutate le più grandi comunità di in luoghi nei quali spes- utilizzatori della biciclet- so vige la “legge del più ta (la regina dei mezzi di forte” – tradotto: chi ha mobilità sostenibile) del l’automobile più grande comune e della provincia ha diritto di precedenza. di Milano. È proprio la ca- pitale meneghina uno dei Col passare degli anni centri su cui si insiste per – complice la pandemia cercare d’inviare un se- nelle vesti di catalizzato- gnale forte nella direzione Scomodo n° 42
at pratica e teorica che molti punti ha in comune con la attraverso mezzi di tra- sporto sostenibili differenti tua li critical mass. E se le dif- ficoltà sembrano essere, dalla bicicletta. Se un altro scoglio può invece essere tà come suddetto, costituite rappresentato dalla sicu- dai costi e dalle tempi- rezza per i ciclisti, anche stiche, Marco Mazzei è qui l’errore pare essere di di tutt’altra opinione: «Il prospettiva: «Il problema costo – per quanto pos- della sicurezza non sta sa essere importante – è esclusivamente nel come supportato dai fondi del vengono edificate le piste Recovery fund»; senza ciclabili, piuttosto la que- contare, infatti, i quasi stione principale sta nel sessanta miliardi stanziati quantitativo di macchine» per la rivoluzione verde e dice Marco, «e bisogne- la transizione ecologica, rebbe ragionare attraver- poco più di venticinque so la locuzione di origine miliardi sono proprio desti- britannica “safety in num- nati alle infrastrutture per bers”, ipotesi secondo la una mobilità sostenibile. quale essere parte di un «Rispetto alla questione largo gruppo fisico (come 12 delle tempistiche invece appunto la massa della cri- può essere di semplice tical mass, n.d.a.) permet- esempio la pista ciclabi- te all’individuo di essere le che collega San Babi- meno soggetto a incidenti la a Sesto san Giovanni, o altri spiacevoli eventi; in quest’ultima è stata infatti pratica più le persone si edificata in pochi mesi» ci muovono attraverso mez- ricorda Marco. Oltre a Mi- zi sostenibili, più i cittadini lano, in tutta Europa nel in generale – utenti moto- 2020, secondo la Fede- rizzati compresi - sono al razione Europea Ciclisti sicuro». Questo aspetto è (FEC), è stato stanziato evidente anche dai nume- oltre un miliardo di euro ri: come riporta la Federa- per la creazione di piste zione Italiana Ambiente e ciclabili e in ausilio alla Bicicletta (FIAB) raddop- comunità ciclistica; inutile piando il numero di ciclisti, aggiungere che tali allo- il rischio per chilometro cazioni vengono in aiuto si riduce del 34% mentre anche di altre categorie di se questi si dimezzano il persone che si muovono rischio aumenta del 52%. EDIZIONE Milan LOCALE o
La transizione quindi mento esiste, come ad deve essere rappresen- esempio la possibilità di tativa per lo più dell’e- poter portare la bicicletta spressione diretta del- sulla metro – nonostan- la volontà di rendere te non sia possibile farlo Milano più sostenibile. durante le ore di punta, Una volta dato spazio ad ore in cui questo tipo di un trasporto costruito su movimenti dovrebbe es- misura d’ambiente, oc- sere invece garantito –, corre tuttavia pensare a e sembra che ci si stia piani di spostamento più muovendo effettivamen- ampi che coinvolgano te verso quella direzio- in questo dialogo anche ne, in primo luogo grazie macro istituzioni come le all’aumento dei servizi regioni, nel tentativo di di bike sharing e di no- intrecciarle tra di loro in leggio dei monopattini una prospettiva di inter- elettrici, tuttavia rima- modalità sostenibile: «Il ne comunque impor- discorso, ad esempio, tante il lavoro da fare. rispetto a Trenord è più 13 complesso: quello che La richiesta di una mo- manca sono le carrozze bilità sostenibile si è adibite all’alloggiamento fatta più forte anche delle biciclette. L’inter- attraverso altre mani- modalità in questo sen- festazioni in bicicletta, so è importante, a mio come ad esempio la più parere, per due motivi» recente biciclettata anti- ci spiega Marco «in pri- fascista organizzata da mo luogo per i pendola- molti collettivi e liste uni- ri che vengono da fuori versitarie in occasione Milano e per agevola- dei festeggiamenti per re i loro spostamenti; in il giorno della liberazio- secondo luogo per il ci- ne. Tuttavia, occorre af- cloturismo, una forma fiancare a queste forme di viaggio e di vacanza di sensibilizzazione dei spesso disincentivata programmi educativi, dalla mancanza d’inter- che indirizzino le nuo- modalità». Per quanto ve generazioni verso riguarda il comune di l’insieme della mobilità Milano, qualche forma sostenibile. In questo multimodale di sposta- senso la critical mass è Scomodo n° 42
at stata una vera e propria È possibile quindi tua fucina sociale, intorno ritenere che Milano li ad essa, mi ricorda Mar- co, sono nate tantissime abbia le carte in regola tà nuove associazioni e ci- per diventare finalmente clofficine popolari. Tra di una città leader nello queste occupa un ruolo di squisito rilievo peda- sviluppo della mobilità gogico un’associazio- sostenibile, da un ne, cofondata nel 2013 lato con il sostegno da Mazzei stesso, che dell’amministrazione porta il nome di “Massa Marmocchi”. Massa mar- che sta fornendo le mocchi è un’associazio- infrastrutture, dall’altro ne che nasce da una bel- dei cittadini che anno lissima idea avuta da una dopo anno stanno mamma e cioè quella di portare i figli a scuola in sempre più abbracciando bici in sicurezza e farlo una cultura ciclista e puntando sempre al sud- centrata sull’utilizzo di detto concetto di “safety in numbers”, tentando di 14 coinvolgere più bambini e genitori possibili. Questa attività non solo instau- ra l’abitudine nei bambi- ni e ragazzi ad usare la bici come mezzo di tra- sporto, ma incentiva la messa in sicurezza delle strade e dei percorsi ca- sa-scuola e casa-lavoro. Inoltre Massa marmocchi organizza laboratori e in- contri nelle scuole con la finalità, ancora una vol- ta, di sensibilizzare più persone possibili rispetto alla sostenibilità in gene- di Marco De Lucia rale e al movimento so- stenibile in particolare. e Jacopo Marchesi EDIZIONE Milan LOCALE o
ZERO: quando le ambizioni scivolano in stereotipi
cul tu ra 16
Il supereroe del Barrio Nel saggio Il viaggio dell’Eroe di Christopher Vogler, noto sceneggiatore americano, si delineano le tappe che scandiscono il percorso dell’eroe, figura modello che è alla base di molte storie moderne. Una di queste è sicuramente la “chiamata all’avventura”: l’eroe, volente o nolente, è chiamato ad accettare una sfida o una missione che determinerà il suo futuro e spesso quello della collettività che si impegna a proteggere. È quello che succede a Omar, protagonista di Zero, la serie nata da un’idea di Antonio Dikele Distefano e tratta dal suo romanzo Non ho mai avuto la mia età, prodotta da Fabula Pictures e Red Joint Film e distribuita da Netflix. Scomodo n° 42
cul La vicenda è ambientata a Milano, prietaria dello studio di registrazione della zona; u tra dove Omar, interpretato Inno, che è Madior Fall, da Giuseppe Dave sportivo con il sogno di di- Sake, è un giovane di ventare un calciatore pro- seconda generazione fessionista; infine Momo, che lavora come rider a cui presta il volto Richard per una pizzeria e ha Dylan Magon. Per l’attua- il sogno di lasciare zione del loro piano Omar per sempre l’Italia e appare perfetto, proprio spostarsi in Belgio per perché scopre di avere frequentare una scuola un potere: è in grado di di fumetti. Attraverso diventare realmente invisi- la sua penna disegna bile, capacità che i ragazzi manga con cui dà vita riconoscono immediata- a mondi fantasiosi, mente come enorme po- con protagonista tenziale a cui attingere per Zero, il suo alter-ego, salvare il quartiere. Come un eroe in tutto e per in ogni viaggio dell’eroe, tutto, coraggioso ed non può mancare l’anta- estroverso, a differenza di Omar che è invece gonista, che è qui più di un semplice personaggio: 18 caratterizzato da una la società di costruzioni grande timidezza. Sirenetta intraprende a fini di lucro la realizzazio- Tutto cambia nel momen- ne di nuovi palazzi resi- to in cui il protagonista in- denziali che porteranno contra un gruppo di ragaz- al quartiere rinnovamento zi che vogliono difendere e maggior prestigio; la ri- ad ogni costo il quartiere qualificazione dell’area in cui vivono, il Barrio, da tuttavia causerà anche un piano di speculazione l’avvio di un processo di edilizia. Tra questi perso- gentrificazione. L’inter- naggi, co-protagonisti in- vento di Omar e dei suoi sieme a Omar, si incontra- amici ha quindi inizio pro- no Sharif, interpretato da prio nel momento in cui il Haroun Fall, sempre pron- quartiere viene minacciato to a qualsiasi cosa per sal- concretamente dalle azio- vare il suo quartiere; Sara, ni di un gruppo di crimi- ossia Daniela Scattolin, la nali assoldati dalla stes- mente del gruppo e pro- sa società immobiliare. EDIZIONE Milan LOCALE o
La serie Zero, pur essendo zione realistica come si dirà frutto di finzione letteraria, meglio più avanti, dall’al- prende in considerazione tro è indice dell’attenzione luoghi reali dei quali spesso che il broadcaster Netflix ricalca - o almeno vorrebbe si è proposto di riservare - le caratteristiche. La storia al tema diversity and in- si sviluppa infatti principal- clusion: lo scorso marzo la mente nel quartiere periferi- piattaforma di streaming ha co di Barona e le riprese del infatti stanziato, a seguito regista si focalizzano sulla della pubblicazione di dati struttura del Centro Sociale poco incoraggianti emersi Barrio's, che a Milano ospi- da un’analisi sulle percen- ta il centro di aggregazione tuali di diversità e inclusione giovanile gestito dall'asso- dei suoi contenuti, il Netflix ciazione Amici di Edoardo Fund for Creative Equity, Onlus. Dal 1997 il Barrio’s grazie al quale nei prossi- svolge nella periferia mila- mi cinque anni si designa nese un’importante azione di distribuire cento milioni preventiva nei confronti di di dollari a organizzazioni fenomeni quali l’esclusione esterne che si occupano di sociale, la dispersione sco- aiutare i membri delle mi- 19 lastica, l’abuso di sostanze stupefacenti o la criminali- noranze sottorappresenta- te a ricevere formazione ed tà, fornendo ai ragazzi del entrare nel mondo del la- quartiere un supporto tra- voro della produzione cine- mite attività educative e ar- matografica. Questa scel- tistiche e gli strumenti a loro ta risulta perfettamente in necessari per l’inserimento linea con quanto gli autori nel mondo del lavoro. Inol- della serie, in numerose in- tre, la produzione di Zero terviste, ribadiscono esse- non si limita ad ambientare re gli obiettivi di Zero: fare la vicenda in un quartiere in modo che quella che da periferico, ma si propone di tutti viene percepita come raccontare la prospettiva di diversità o particolarità di- chi in questa zona vive. Nel venti normalità senza fare fare questo, si è scelto un più scalpore, cosicché più cast quasi completamente persone possibili possa- formato da attori di origine no riconoscersi in ciò che straniera, che se da un lato vedono sullo schermo. È risulta essere problematico infatti Dikele Distefano ad ai fini di una rappresenta- affermare durante la con- Scomodo n° 42
cul ferenza stampa di presen- tazione della serie: «È nel tu ra momento in cui la diversità del colore della pelle di- venta normalità che si farà un passo in avanti. Il vero cambiamento ci sarà quan- do alla prossima conferen- za stampa si parlerà del carattere e delle scelte dei personaggi e non solo del fatto che sono neri». Ciò che quindi ha spinto l’autore stesso nella scrittura, dal libro alla serie tv, è 20 l’idea che si possa arrivare, anche tramite la proposta sempre più frequente di raffigurazioni realistiche e inclusive, a un cambiamento all’interno della società. EDIZIONE Milan LOCALE o
Una rappresentazione distorta della realtà 21 La serie tv Zero dunque, Il risultato, però, 49 per come è stata ideata discorda con l’idea dall’autore, nasce con iniziale: quella che l’intento di raccontare, doveva proporsi come tramite una narrazione una raffigurazione priva di luoghi comuni, realistica dei quartieri la vita e gli spazi della periferici sfocia invece periferia milanese, in un insieme di poco rappresentata immagini stereotipate e nelle produzioni al suo interno restano cinematografiche, le cui sedimentati molti storie spesso vengono pregiudizi che dipingono ambientate nelle zone una visione distorta più centrali della città. delle realtà ritratte. Scomodo n° 42
cul Uno dei temi affrontati nel corso delle puntate è quel- per ottenere la cittadinanza non è ancora concluso. È tu ra lo della povertà, alla quale tuttavia certamente errato sono associate principal- pensare che nella periferia mente famiglie di origine milanese non vivano an- straniera. È in questo modo che molti cittadini di origine quindi che il binomio ric- italiana ed è proprio questo co-povero arriva a comba- elemento che non emerge ciare con una distinzione in Zero, la cui rappresen- tra etnie e che l’estrazione tazione mostra, all’interno sociale risulta dipendere del quartiere Barona, un’o- dal luogo di provenienza, mogeneità invece assente, motivo per cui il cittadino delineando un’immagine immigrato viene identifica- piuttosto distorta della com- to con una condizione so- posizione demografica del- cio-economica inferiore. A la zona. Nella serie tv si ten- rafforzare tale associazio- ta inoltre di mettere in luce ne errata vi è la relazione alcuni processi problematici del protagonista con Anna, che attraversano attual- una ragazza di estrazione mente la città di Milano, in borghese e residente in una zona centrale di Milano; i particolar modo le sue pe- riferie. La famiglia di Omar, 22 due personaggi appaiono proveniente dal Senegal e rispettivamente come i mo- stabilitasi nel Barrio, si trova delli stereotipati dell’abitan- a dover fronteggiare infatti te del quartiere periferico e l’avviarsi di un processo di del centro città e un forte ac- gentrificazione, generato da 9 cento è posto sulla discre- azioni di speculazione edili- panza tra le loro situazioni zia ad opera di una grande economiche. Tra gli abitan- società immobiliare. Nono- ti delle periferie e chi vive stante progetti di riqualifica- in aree centrali è presente zione urbana come questo una disparità di reddito ed siano sponsorizzati come è proprio il costo inferiore potenzialmente favorevo- della vita nelle zone peri- li per la zona, sono invece feriche a far sì che queste motivo di disagio per la po- diventino mete favorite per polazione lì residente che, persone meno abbienti, tra non potendo più economi- cui si annoverano spesso camente sostenere i nuovi cittadini di origine straniera standard di vita del luogo, o migranti il cui (lungo) iter sarà costretta a trasferirsi. EDIZIONE Milan LOCALE o
Un’occasione sprecata Come emerge Da Omar che fa il rider e tazione di tematiche impor- dall’analisi fin che sogna di poter coltiva- tanti in pochi minuti o foto- qui condotta, la re la propria passione per grammi spesso nemmeno la fumettistica al fratello di troppo semplici da com- serie Zero, nata Sherif, appena uscito di pri- prendere e che rendono con l’intento di gione, che torna in strada talvolta il prosieguo delle denunciare lo a spacciare, la rappresen- scene macchinose. stato di disagio dei tazione del disagio è sem- Ne è un esempio la tratta- ragazzi di seconda pre affrontata su un piano zione del tema della citta- generazione, puramente sociale, messo dinanza, a cui sono dedi- propone in ancor più in risalto dai con- cati pochi minuti di un solo realtà una tinui paragoni che vengono episodio che non permette rappresentazione fatti tra il protagonista del minimamente di compren- della periferia Barrio e Anna, ragazza di dere la complessità dell’in- milanese piuttosto Omar. Le vicende narrate tero processo che porta romanzata. risultano costantemente all’acquisizione dello sta- 23 intrise dell’idea di un lieto tus di cittadino in quanto fine sempre possibile, che non fornisce gli strumenti distoglie spesso l’atten- necessari anche solo per zione dal reale problema immaginare le difficoltà della mancanza di integra- economiche e l’estrema zione. Appaiono insomma dilatazione dei tempi - fino come una chiara forzatura, anche a dieci anni - che si o quantomeno come una celano dietro a questo lun- rappresentazione ideale go iter burocratico. Il pro- lontana dalla realtà, alcune cesso è molto complesso scene: a partire dai ragazzi e si declina in sette diverse che riescono a guadagna- fasi: dopo aver presentato re nel giro di una serata mi- il proprio attestato di nasci- gliaia di euro, fino a giunge- ta e il proprio certificato pe- re alla relazione tra Omar e nale, vi sono interminabili Anna che viene accettata e costose pratiche da av- senza contrasto alcuno da viare prima di raggiungere parte della famiglia o degli l’obiettivo. Nello specifico amici della ragazza. L’as- il protagonista afferma di senza di una narrazione “trovarsi alla quarta fase da più realistica rilega la trat- mesi”, ovvero lo stato in cui Scomodo n° 42
cul la domanda presentata è in fase di valutazione. Inoltre, Le riflessioni tu ra nell’episodio, Inno afferma di essere nato a Milano e, che si dunque, apparentemen- te di essere italiano a tutti articolano gli effetti. Tuttavia, ai sensi nel corso della serie della legge 91 del 1992, il riconoscimento della citta- rimangono dinanza non dipende sola- mente dall’essere nato sul infatti spesso territorio italiano, ma dal- la nazionalità dei genitori. superficiali Potenzialmente, dunque, anche il prosieguo di que- sta scena sarebbe potuto essere molto rilevante se poiché avesse concesso maggio- re spazio ad aspetti utili alla vengono a comprensione delle difficol- tà che spesso un ragazzo mancare un 24 di seconda generazione approccio più introspettivo può trovarsi a vivere; la rappresentazione così im- nei confronti postata ha invece genera- to una narrazione parziale, dei personaggi nella quale non emerge ad esempio la responsabilità e l'analisi dello Stato nei processi di marginalizzazione che at- traversano la città. È quindi evidente che i pro- delle cause duttori di Zero non sono riu- sciti a conseguire l’obiettivo dei fenomeni iniziale di fornire una visione priva di stereotipi, guidando trattati. ania Prin a il pubblico alla comprensio- di D ne delle complicate dinami- Idarah Umana che dei quartieri periferici e Iris Tripodi della vita dei ragazzi di se- e Lisa Perso neni conda generazione. EDIZIONE Milan LOCALE o
THE WORLD OF BANKSY Banksy e il superpotere dell’anonimato
cul u tra 26
27 Da un anno a In seguito alle edizioni di Un percorso che, nel tea- Parigi, Barcellona e Pra- tro meneghino, attraver- questa parte lo ga, la mostra The World sa anni e Paesi diversi storico teatro of Banksy - The immer- e conduce direttamen- Nuovo di Milano sive experience, dopo te all’interno del mondo ha subito essere stata posticipata dell’artista. varie volte a causa del- un restyling le restrizioni legate all’e- Ad accogliere i visitato- temporaneo: mergenza sanitaria da ri una grande scritta sul la platea, Covid-19, ha aperto le muro “Copyright is for lo- trasformata porte ai visitatori milane- sers”, firmata Banksy. La si lo scorso 14 maggio. frase, presente sul libro in spazio Un percorso di sessanta Wall and Piece, è rappre- espositivo, opere di proprietà privata sentativa del profondo di- ospita ora le e trenta murales a gran- sinteresse dell’artista nei opere dell’artista dezza naturale, realizzati confronti della protezio- da giovani artisti di tutta ne garantita dai diritti di “sconosciuto” l’Europa, accompagna proprietà intellettuale. più famoso del il visitatore in un viaggio Lo stesso curatore della mondo. “geografico e temporale”. mostra, Manu De Ros, Scomodo n° 42
cul u tra ammette: «Non c’è copyri- Sempre due “angeli- 28 ght su quello che ha fatto poliziotti” introducono al sulla strada, si potrebbe percorso vero e proprio dire che tutti possano fare creato all’interno dello una mostra su Banksy, spazio teatrale. Varcata la ma non c’è neanche una soglia, la prima opera che ci mostra che lui stesso au- appare davanti è il celebre torizza. Niente copyright murale Girl with a balloon, ma niente approvazione». primo tra i tanti presenti in Diversamente dalle so- mostra che, appositamente lite mostre sull’artista, realizzati da un team De Ros, per The world di artisti, si alternano a of Banksy, ha optato per serigrafie l’altro medium un’esperienza più im- preferito da Banksy tra quelli mersiva: già dall’ingres- “tradizionali”, in quanto so suoni e rumori invita- in grado di garantire una no il visitatore, sotto una diffusione il più possibile schiera volante di Flying orizzontale delle immagini in Coppers, a prepararsi a opposizione al concetto di un viaggio travolgente. "pezzo unico" EDIZIONE Milan LOCALE o
"Questo fa sì che «La scelta che abbiamo fatto una versione molto simile della stessa qui» ci dice sempre De Ros mostra The World of «è quella di far viaggiare, da Banksy possa essere un Paese all’altro, ma anche contemporaneamente da un anno all’altro. Questa presente in altre città oltre Milano, come è stata la scelta dell’inizio, Dubai, Barcellona e ormai tre anni fa. Facciamo Parigi. Ma soprattutto viaggiare geograficamente renda possibile la e nel tempo». Il percorso, fruizione di opere realizzate in città non lineare nel tempo, parte lontane tra loro, o da Gerusalemme, attraversa persino di altre che Timbuktu, Brighton, Londra, che non esistono Parigi, New Orleans e New più, perché “rubate” o coperte, come York, per ritornare vicini al Sweep it Under the punto di partenza e trovarsi, Carpet. Il murale, tra sabbia e macerie, di 29 apparso a Londra fronte una riproduzione del nel 2006, raffigura una donna vestita da muro di Betlemme su cui è cameriera che, con presente Flower Thrower. scopa e paletta alla Il percorso dell’allestimento mano, spazza a terra, nascondendo lo ci guida attraverso sporco dietro la tenda l’immaginario visivo di bianca che sembra Banksy, fatto di soggetti rivestire la parete di iconici: militari, poliziotti, mattoni; emblema dell'attitudine membri della famiglia reale che il mondo britannica, bambini, gatti, occidentale ostenta scimmie e topi. nell'affrontare le più Questi ultimi, ora considerati importanti questioni globali, l’opera rappresentativi del suo sopravvisse solo lavoro, sono ispirati a Blek pochi mesi prima di Le Rat, considerato uno dei essere rimossa. pionieri della street art. Scomodo n° 42
cul u tra Le origini della fra le periferie inglesi Negli anni Ottanta a Bri- Questi 30 stol, Inghilterra, i graffi- vibranti graffiti, ti avevano cominciato a opera di a emergere come for- trasgressivi ma di espressione (ma artisti di strada, certamente non d’arte) attirarono praticata principalmen- immediatamente te da giovani cittadini, provenienti da classi l’attenzione delle medio-basse, che fre- forze dell’ordine, quentavano il Barton Hill che iniziarono Youth Club. Il centro so- a reprimere i ciale costituiva per loro “delinquenti” che un luogo sicuro in cui sfacciatamente sperimentare, di giorno, si erano presi nuovi stili e tecniche, la libertà di da riprodurre poi clan- imbrattare edifici destinamente, di notte, di proprietà sulle pareti della città. pubblica. EDIZIONE Milan LOCALE o
Comunque sia, il successo di Banksy, volontariamente 33 o involontariamente, finisce per mettere in crisi i principi delle sue buone intenzioni. Scomodo n° 41
cul L’artista nel 2002 pas- una molotov a tre poli- Il suo u tra sa allo stencil: smet- ziotti in tenuta antisom- profilo te di dipingere con le mossa, simbolo delle bombolette, preparan- tante rivolte che hanno artistico do invece il lavoro in segnato la storia di Bri- risulta infatti studio disegna a mano stol, realizzato nel 1997 contraddittorio: su fogli di acetato o per coprire una pub- molto attivo cartoncino, e, andan- blicità nel quartiere di do poi a ritagliarli, crea Stokes Croft. a livello sociale una “maschera” da cui Dagli anni Duemila la e politico, ricaverà, sulla parete, carriera dell’artista è trasgressivo l’immagine “in positi- stata tutta in ascesa; gli e non conforme vo”; come lui stesso vengono dedicate nu- racconta definendosi merose esposizioni e alle regole giocosamente un “exi- raggiunge ampia fama del mondo stencilist”, (un gioco di a livello mondiale. dell’arte, fa parole tra "esistenziali- parte però smo" e “stencil”), lavo- Ma nonostante la sua rare in questo modo gli attività vada avanti da di quella stretta permette di essere più oltre vent’anni, il più cerchia di artisti veloce e di non venire grande artista-vanda- viventi 32 colto in flagrante dalle lo al mondo è riuscito il cui lavoro forze dell'ordine. a tenere segreta la sua identità; ha persino co- viene battuto Nel corso degli anni niato un nome per il all’asta sono state fatte moltis- metodo grazie al quale per cifre che sime ipotesi sull’iden- ha raggiunto la noto- superano il tità segreta dell’artista: rietà in modo totalmen- è certo che Banksy sia te anonimo: “brandali- milione di euro, nato negli anni Settanta sm”, una fusione delle nonostante del secolo scorso, pro- parole “brand” e “van- uno dei temi babilmente nel 1974, dalo”. principali del a Bristol, e che appar- Anche se non cono- tenesse a una famiglia sciamo il volto che si suo lavoro piccolo-borghese o cela dietro i suoi graf- sia proprio della classe operaia. fiti, risulta ovvio che il un’attiva Il suo primo murale di “brand” Banksy abbia denuncia verso cui abbiamo nota è il scatenato un’incredibi- The Mild Mild West, un le e originale operazio- le modalità di orsacchiotto che lancia ne di marketing. questo sistema. EDIZIONE Milan LOCALE o
Molte sono le iniziative cato che non sia più mio» recita il copy. “controverse” su questo Nel 2018, sempre su In- fronte. Come, ad esempio, stagram, l’artista annun- l’episodio legato a Girl cia l’apertura di una gal- with a balloon, in cui leria “low cost” di opere, il l’autore aveva nascosto Gross Domestic Product: nella cornice del «Sto aprendo un nego- zio. Si chiama Gross Do- quadro un dispositivo mestic Product™. Vende che, al momento della arte, prodotti per la casa vendita, avrebbe e sconforto». Per com- dovuto distruggere prare uno degli oggetti completamente l’opera. bisogna registrarsi, sele- zionare un item e rispon- Intenzionato a prendersi dere “in modo divertente gioco del mercato, Banksy e originale” alla doman- compie un’operazione da “L’arte è importante?”. che porta invece il valore Le risposte più simpati- dell’opera a raddoppiare. che vengono poi selezio- 33 Un anno dopo, il quadro Devolved Parliament, che nate tramite sorteggio. I prezzi delle opere fa- raffigura i parlamentari voriscono tutti gli amanti della Camera dei Comuni dell’arte, non per forza mi- con le sembianze di scim- liardari. Proprio per questo panzé, è stato venduto le istruzioni recitano: «Per per quasi dieci milioni di favore, evita di registrarti se sterline, nonostante il va- sei un ricco collezionista». lore stimato inizialmente Comunque sia, il successo fosse di molto inferiore. di Banksy, volontariamen- L’asta durò tredici minuti te o involontariamente, fi- e, qualche istante dopo la nisce per mettere in crisi i fine, sul profilo Instagram principi delle sue buone in- dell’artista venne pubbli- tenzioni. Consapevole che cato un post che dichia- le sue opere sono state e rava la necessità dell’arte sono tuttora sfruttate da di non essere possedu- terzi non autorizzati, come ta da nessuno, affinché nel caso di questa mostra, tutti possano goderne. l’artista non ha però mai «Prezzo record per un intentato azioni legali a tu- dipinto di Banksy. Pec- tela del suo diritto d’autore. Scomodo n° 42
cul Egli stesso u tra spiega che, nel caso in cui fosse stato necessario procedere alla tutela dei propri diritti a livello giudiziale, la normativa sul copyright non gli avrebbe garantito la possibilità di preservare l’anonimato, che in linea di massima caratterizza la 34 street art, sia per le potenziali conseguenze di natura penale, sia per motivi ideologici, legati alla libertà di espressione artistica. Così, se per i supereroi l’anonimato e la maschera servono per nascondere laluna le vite private, per A g n e s e Banksy costituiscono Arianna La Gro ia un superpotere. e Erika Ravot Milan EDIZIONE LOCALE o
MMOSTRI Scomodo racconta 35 i luoghi abbandonati di Milano Istituto Marchiondi Spagliardi
36 Foto di Marika Tanzi
Il Marchiondi Spagliardi: un caso esemplare di spreco edilizio Mostri. Questo è il condizioni degradate, rien- la socializzazione. È sorta nome che “Scomodo” trano già in progetti o ban- così una costruzione dina- ha scelto di dare di volti alla riqualificazione mica e luminosa, in per- ai numerosi edifici dello spazio. Il Comune ha fetto stile brutalista, che fu abbandonati che infatti stabilito che numero- molto apprezzata dai suoi popolano la nostra si immobili in disuso posso- studenti. Il Marchiondi Spa- città, migliaia di metri no essere acquistati da pri- gliardi viene chiuso negli quadrati che riposano vati, in modo da garantire anni Settanta, ma nel 1982 ormai silenziosi sotto il a queste strutture una se- a un’ala dell’edificio viene sole milanese. conda possibilità, soluzio- data una seconda chance: ne che tuttavia può presen- dagli ex uffici è stato rica- Alcuni, avvolti da una fitta tare alcune criticità. Ad ogni vato un Centro Diurno Di- vegetazione, sono abban- modo, questa non è stata sabili (CDD), che offre atti- donati a un aberrante sta- la sorte di tutti i mostri: al- vità ricreative e di supporto to di deterioramento, altri cuni rimangono in eviden- sia per gli utenti che per le 37 mantengono ancora, sep- te stato di degrado, senza loro famiglie. Nel 1985 l’e- pur deturpato, il loro aspetto che nessuno intervenga dificio diviene di proprietà originale. Una cosa li acco- per migliorare la situazio- del Comune di Milano e nel muna tutti: essere un enor- ne e ovviare agli sprechi. tempo si trasforma da viva- me spreco edilizio. I mostri ce complesso a ennesimo sono simboli di degrado ur- Tra questi spicca l’ex isti- spreco edilizio. Nel corso bano e segni tangibili delle tuto Marchiondi Spagliardi degli anni viene ripetuta- cattive amministrazioni a situato a Baggio, un edifi- mente occupato da perso- cui “Scomodo” ha deciso cio progettato da Vittoriano ne senza dimora in cerca di ridare vita, anche per un Viganò e nato per rispon- di riparo e da vandali che solo giorno, per attirare su dere all’esigenza di cura hanno contribuito in modo di essi l’attenzione del Co- e supporto di ragazzi con- significativo al deteriora- mune nella speranza di ve- siderati difficili. L’architetto mento delle sue condizio- derli convertiti in spazi utili ha scelto di discostarsi dal ni. Il centro ha convissuto alla comunità. A Milano, modello del riformatorio, in per anni con gli occupanti fortunatamente, il fenome- cui prevale l’elemento della abusivi presenti negli altri no è relativamente con- costrizione, e di dare luogo edifici dell’ex istituto, che tenuto: i mostri non sono a un’istituzione scolastica non hanno mai intralcia- numerosi e molti di essi, nella quale l’apprendimen- to il progetto, ma hanno anche se attualmente in to vada di pari passo con contribuito al decadimen- to fisico dei vari spazi. Scomodo n° 42
M MOSTRI 38 Mila EDIZIONE LOCALE no
Baggio: istituzioni assenti, cittadinanza attiva Nel quartiere di Baggio studenti si trovano in diffi- la presenza di spazi de- coltà a causa della scarsa dicati all’educazione è conoscenza della lingua un’esigenza molto sentita italiana o di problemi di ap- dal momento che ancora prendimento di vario tipo, oggi persiste un problema fattori che se non vengono di abbandono scolastico: adeguatamente compre- un fenomeno di fuoriu- si dal sistema scolastico scita precoce dal sistema pongono in una situazione dell’istruzione non moti- di netto svantaggio rispetto vata e non formalizzata. ai compagni. Anche pres- Da un’indagine condotta so il Centro di Aggrega- dall’Osservatorio sulla di- zione Giovanile (CAG) è spersione e l’integrazione attivo il doposcuola, a cui 39 45 scolastica (2013-2014) si aggiungono attività di la- emerge che nella zona 7 di boratorio ludico-ricreative, Milano il rischio di abban- sportive e aggregative che dono raggiunge l’8,91% e favoriscono la socializza- a Baggio si arriva a tocca- zione. re il 10,67%. Diverse sono le realtà presenti nel quar- Tuttavia, questi luoghi che tiere che cercano di con- cercano di rispondere ai trastare questo fenomeno bisogni della comunità co- e l’esclusione sociale che esistono con zone ed edi- spesso porta con sé. Tra fici che necessitano di una queste vi sono l’Associa- riqualificazione. L’Istituto zione Giovani e Famiglia e Marchiondi Spagliardi non il Balzo, che offrono un ser- è l’unico edificio con funzio- vizio di doposcuola volto ad ne pedagogica ad essere accompagnare gli studenti stato abbandonato a una nel percorso scolastico fino condizione di progressivo al raggiungimento di un degrado: in Via Cabella buon livello di autonomia una ex scuola elementare, nello studio. Spesso questi situata di fianco a palazzi Scomodo n° 42
M abitati e a una scuola ma- Tale progetto, frutto del- terna, è stata trasforma- la collaborazione e del ta in una discarica e in un dialogo tra il Comune e il rifugio abusivo a seguito quartiere di Baggio, inten- della sua chiusura e resti- de dare vita a una nuova tuzione al Comune negli idea di biblioteca, che non MOSTRI anni Novanta. Il Comune si limiti a un luogo di stu- ha stabilito che la ristruttu- dio e lettura individuale, razione dell’edificio avreb- ma che divenga uno spa- be comportato costi ecces- zio di socialità, integra- sivamente alti e ha quindi zione e condivisione del- deciso di inserirla nel Fon- la conoscenza. Tuttavia, do immobiliare incaricato all’interno di un processo della vendita dei complessi di riqualificazione del ter- di proprietà comunale. Nel ritorio, la costruzione di 2019 l’amministrazione ha nuovi edifici non dovreb- approvato la proposta di be essere una soluzione demolire la scuola e di so- alternativa al recupero di stituirla con un supermer- quelli già esistenti, ma un cato, proposta avanzata provvedimento ad esso 40 dalla società commerciale complementare. Nel caso Tigros che ha acquistato specifico dell’Istituto Mar- l’immobile. Nel quartiere chiondi Spagliardi, siamo sono già presenti innume- di fronte a un edificio la revoli alimentari, dunque cui struttura architettoni- questa soluzione non va in ca rispecchia in manie- alcun modo a rispondere ai ra esemplare la funzione bisogni dei suoi abitanti ma pedagogica: non ci sono crea ulteriore concorrenza le barriere tipiche dei rifor- alle piccole attività loca- matori, bensì spazi aperti li. Una possibile risposta e comunicanti volti a favo- alla mancanza di spazi per rire l’incontro e la socializ- l’educazione e la socializ- zazione. Dunque, perdere zazione giunge invece da questo edificio e con esso un progetto attualmente in le sue potenzialità si con- corso, che prevede la rea- figura come uno spreco lizzazione di un padiglione notevole, soprattutto in polifunzionale che verreb- un quartiere in cui la ne- be connesso alla biblioteca cessità di luoghi educativi civica attraverso una “piaz- emerge in maniera tanto za dei saperi”. dirompente. EDIZIONE Milan LOCALE o
41 Scomodo n° 42
M Nel 2007 era stato deciso alla demolizione dell’Isti- di ristrutturare l’Istituto tra- tuto, rischio che sembra sformandolo in dormitorio essere presente a causa universitario e il Comune della riluttanza del Comu- aveva affidato il proget- ne a farsi carico dei costi di to al Politecnico, che nel recupero, ma per dare luo- MOSTRI 2012 rinunciò al restauro go a una sua rivitalizzazio- dichiarandolo insostenibile ne. La soluzione pensata a livello economico-finan- dal Comune di Milano per ziario, in quanto la cifra molti dei propri edifici in necessaria ammontava a stato di abbandono e de- venticinque milioni di euro, grado consiste infatti nella e a livello tecnico burocrati- possibilità che essi venga- co, per via delle limitazioni. no acquistati da privati. In L’Istituto è infatti sottoposto questo modo il Comune a vincolo monumentale in si libera dall’onere della quanto simbolo di architet- loro riqualificazione e dai tura brutalista riconosciuto costi che essa comporta. a livello internazionale - al Questa scelta permette di Museum of Modern Art di porre fine a una situazione 32 New York è esposto un di spreco edilizio, apren- suo modellino. Tale vin- do tuttavia la strada alla colo è stato istituito al fine demolizione di edifici che di tutelare la struttura, ma hanno una rilevanza archi- ha finito per impedirne la tettonica e culturale enor- riqualificazione in quanto me e alla loro sostituzione rende necessario il rilascio con strutture che non svol- di un'autorizzazione spe- gono una funzione pub- cifica da parte della So- blica e sociale, ma che ri- printendenza per qualsiasi spondono alla mera logica intervento, ragion per cui del profitto. Soprattutto nel- Marco Bestetti - presidente le zone periferiche, in cui la del Municipio 7 - e Giusep- presenza dell’amministra- pe Sala - sindaco di Mila- zione è esigua, bisogne- no - ne hanno chiesto la rebbe invece assicurarsi rimozione. Attualmente è che le operazioni edilizie ancora in vigore, ma è im- non si limitino a seguire di Valeria Ort portante sottolineare che le oscillazioni del mercato olani una sua eventuale aboli- ma vadano a rispondere a e Asia Rossetti zione non dovrebbe esse- quelle che sono le esigen- Con la collaborazione di re sfruttata per procedere ze dei cittadini. Dania Prina EDIZIONE Milan LOCALE o
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