Milano Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE

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Mensile indipendente di attualità e cultura   ALLEGATO DIGITALE

Milano
EDIZIONE LOCALE
Milano Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE
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         25
INDICE

         35
          Scomodo n° 42
Milano Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE
EDITORIALE
*01

   ICLETTA
BIC
*03

                                                       Un racconto attraverso

SOSTENIBILITÀ
                                                       le voci della mobilità
                                                       sostenibile: chi inizia a
                                                       progettare la transizione
                                                       e chi, invece, da sempre
                                                       la reclama

ZERO
*15

                Quando le ambizioni
                scivolano in stereotipi

THE WORLD
*25

 of
 BANKSY                                          Banksy e il superpotere
                                                 dell’anonimato

MOSTRI
*35

                                          Scomodo racconta i luoghi abbandonati di
                                          Milano / Istituto Marchiondi Spagliardi

       Milan
EDIZIONE
 LOCALE     o
Milano Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE
EDITORIALE
 di Gina Maria Marano

            «Milano città frenetica», forse uno dei più diffusi luoghi comuni
          sulla metropoli lombarda, frutto di suggestioni e percezioni di chi
        l’ha vissuta per un breve tempo e di chi la abita nel suo quotidiano.
                       Come ogni cliché, si tratta di una definizione parziale
                        che non rende giustizia alla complessità che Milano
                     racchiude in sé e che tuttavia al tempo stesso ne porta
                                          alla luce una particolare attitudine.

                               La città, se guardata nel suo mutare ed evolversi,
                      appare infatti come un organismo le cui parti si muovono
                            a differenti velocità: così porzioni differenti di tessuto
                          urbano avanzano nel corso del proprio sviluppo a ritmi
                      totalmente differenti, in un generale contesto sistemico di
                         ìmpari opportunità che per alcune zone si tramutano in
                       fonti di disuguaglianza e ridotte possibilità. Starebbe alla

01                      governance urbana e ai suoi rappresentanti assicurarsi
                                 che la metropoli, nel rispetto delle sue diverse e
                         molteplici componenti, prosegua unita nel suo sviluppo
                        - nessuno indietro, nessuno escluso - ma con evidenza
                            questo non sembra rientrare tra le priorità delle forze
                       politiche, come testimoniano in maniera lampante alcuni
                                         quartieri della città e parti della comunità.

                         È quindi importante non solo interrogarsi sui processi
                             in atto, ma anche abbozzare possibili percorsi che
                            se intrapresi potrebbero contribuire ad uno sviluppo
                          cittadino davvero democratico e collettivo, adottando
                         un punto di vista che vuole essere critico e costruttivo
                           al tempo stesso. Pur senza nessuna pretesa di dare
                         a domande complesse risposte semplici, è possibile -
                        accompagnati dalla lettura dei quattro articoli di questa
                         sezione - evidenziare alcuni elementi particolarmente
                         rilevanti. Anzitutto la volontà e la capacità, guardando
                            all’intricato tessuto milanese, di ricercare narrazioni
                        quanto più possibili reali, mai riduttive e semplicistiche,
                         che possano restituire immagini veritiere di condizioni
                           e processi che hanno luogo nei quartieri della città e
                                                          coinvolgono chi li abita.

                                                       Scomodo n° 42
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E   Questo fattore diviene fondamentale - eppure spesso
    se ne avverte la mancanza - se si desidera adottare uno
    sguardo problematico che sia il punto di partenza per la
    ricerca di soluzioni che possano essere efficaci e non di
    superficie, smascherando quei processi vantaggiosi per
    pochi e dannosi per i più. A questa tipo di visione va poi
    associato, di pari passo, un necessario riconoscimento
    delle potenzialità inespresse della città e un conseguente
    tentativo di dar loro voce, al fine di valorizzare al
    meglio quanto di diverso e prezioso già appartiene al
    territorio, che si tratti di strutture ed edifici, attori cittadini,
    piccole realtà. Dare spazio a voci inascoltate o ancora
    inespresse per mancanza di opportunità è un atto
    doveroso e imprescindibile per far sì che Milano diventi
    una città per e di tutte e tutti.

    Allo stesso modo, se da un lato un racconto reale
    della città e un’individuazione delle sue molteplici
    voci risultano elementi chiave per conoscere le sue
    problematicità e risorse, dall’altro parimenti importante
    appare una visione più orientata al futuro. Nel delineare
    quali siano i bisogni della comunità e quali elementi
    possano accompagnare Milano in una prospettiva futura
    si ritrova certamente - forse ancor più in tempi pandemici
    e post-pandemici - la necessità di luoghi condivisi, di
    aggregazione culturale, che favoriscano il confronto
    su ciò che riguarda la città e non solo, occasioni che
                                                                           02
    possano rappresentare esperienze collettive, di modo da
    creare un sostrato vario ma comune a cui la cittadinanza
    possa attingere e che possa al contempo contribuire ad
    alimentare. Infine, uno sguardo alla sostenibilità, perché
    pensare e progettare un futuro sostenibile - partendo dal
    qui ed ora - è sintomo di una città che proiettandosi si
    mette in discussione e cerca di rispondere sempre più
    e sempre meglio ai bisogni della collettività, siano essi
    economici, abitativi, lavorativi, infrastrutturali.

    Nulla di questa operazione riflessiva e immaginativa su possibili
    strade alternative per la città deve sminuire o azzerare le infinite
    voci e spinte da cui questa è composta; al contrario, se in
    presenza di una governance che accolga ed esegua il compito
    di ascolto, tutela e attenta amministrazione che le è affidato,
    valorizzando ciascuna parte si potrà forse assistere ad uno
    sviluppo corale e collettivo che renderà davvero Milano la città a
    cui sente di appartenere e in cui trova posto ogni suo abitante.

    EDIZIONE     Milan
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MILANO,
BICICLETTA E
SOSTENIBILITÀ:
UN FUTURO
POSSIBILE?
Un racconto attraverso le voci della mobilità
sostenibile: chi inizia a progettare la transizione
e chi, invece, da sempre la reclama
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• SITUAZIONE ATTUALE,
OPINIONI E PROSPETTIVE •

          La mobilità    Protagoniste di questa
                         vera e propria rivoluzio-

          sostenibile    ne sono le biciclette, che
                         hanno velocemente invaso

           è il nuovo    le città e richiesto grandi e
                         importanti riforme da par-

          modello di
                         te delle amministrazioni.
                         La città più influenzata da

       spostamento
                         questo cambiamento è
                         sicuramente Milano, che

        che ha come
                         è passata da un “sistema
                         doppio”, fondato da un

     obiettivo quello
                         lato sull'auto e dall'altro sul
                         Trasporto Pubblico Locale

05       di garantire
                         (TPL) ad uno “misto”, a
                         cui si sono aggiunti stabil-

              il minor
                         mente i velocipedi a partire
                         dal 2016, anno in cui è
                         entrata in servizio Mobike
              impatto    e il sistema di bike sharing.
                         Prima della comparsa in
          ambientale     scena di Mobike, azienda
                         singaporiana, il Comune
     in primo luogo,     si era dimostrato precur-
                         sore instituendo BikeMI
           ma anche      nel 2008, definitivamen-
                         te esploso nel 2015 con
         di ridurre le   Expo e che con l’integra-
                         zione di biciclette a peda-

     diseguaglianze      lata assistita e con la rete
                         di Tpl di Atm ha raggiunto

           sociali ed    un livello pari a quello delle
                         grandi città olandesi all’a-

        economiche.      vanguardia nella mobilità
                         ciclistica.

                         Scomodo n° 42
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                                                              tà
    Un grandissimo merito
                                   Fortunatamente
del bike sharing è quello
      di abbattere i costi per     l’amministrazione non è
     l’utente che non dovrà        dovuta partire da zero ma
    più sobbarcarsi il prez-       ha avuto dalla sua il Piano
        zo di una bici, la sua
    manutenzione, il tener-        Urbano per la Mobilità
     la in casa o in giardino      Sostenibile (PUMS) redatto
       con il rischio di subire    nel 2018, una sorta di
    un furto. Inoltre questo
                                   piano programmatico
   tipo di servizio è irrevo-
  cabilmente esploso con           sull’ampliamento delle zone
  l’introduzione dello sha-        ciclabili.
   ring di auto e scooter in       Tuttavia, intervistato da
   un primo momento, ma
soprattutto di monopatti-          "Scomodo", Federico          06
 ni elettrici - la cosiddetta      Bottelli - consigliere di
“microcircolazione” - che          Municipio 7 - afferma
        in pochissimo tempo
                                   che gli obiettivi del Pums
   hanno ottenuto enorme
                    successo.      sono di difficile attuazione
Nonostante l’estesa rete           a causa dei costi,
di Atm garantisse un ser-          della burocrazia e dei
 vizio senza pari in Italia,
     la crisi da Covid-19 ha       lunghissimi tempi. Infatti,
       costretto il Comune a       i prezzi di costruzione di
    fare grandi passi verso        una pista ciclabile sono
      la mobilità sostenibile.
                                   esorbitanti, arrivando
                                   addirittura a più di
   Infatti, con la pandemia
 è stato necessario ridur-
 re la capienza dei mezzi          duecentocinquantamila
      e sebbene siano state        euro al chilometro nonché
aumentate le corse que-
       ste non sono risultate      richiedendo un estesissimo
 sufficienti per il carico di      periodo di progettazione e
             utenti della città.   costruzione.
EDIZIONE     Milan
 LOCALE                      o
Milano Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE
“Basterebbe
      analizzare
  i dati di una città
    come Berlino,
che ha ampiamente
    implementato
 le corsie ciclabili,
   dove si contano
   circa sei ciclisti
     morti l’anno
per incidenti, contro
  i circa cinquanta
      di Milano.”
             Scomodo n° 42
Fortunatamente               Una modifica così sempli-       Inoltre, basterebbe ana-
                               ce ma altrettanto sostan-       lizzare i dati di una città
          nel 2020             ziale: abbattimento dei         come Berlino, che ha am-
    vi è stata una             costi, dei tempi, dell’im-      piamente implementato
           riforma             patto ambientale, del           le corsie ciclabili, dove si
        del codice             consumo di suolo ed altri       contano circa sei ciclisti
      della strada             fattori altrettanto positivi.   morti l’anno per incidenti,
   che ha istituito            Questa serie di vantaggi
                               fa ricadere nell’“urbani-
                                                               contro i circa cinquanta
                                                               di Milano. Infine un altro
le corsie ciclabili,           stica tattica” le cosiddette    elemento di sicurezza è
       già inserite            cycle lane, che sono in-        dato dal fatto che i pedo-
      per decreto              fatti sperimentali e posso-     ni non possono usufruir-
      nel 2000 ma              no essere eliminate agil-       ne, come invece accade
      abbracciate              mente (con una passata          spesso con le piste ci-
                               di vernice) se ci si rende      clabili rendendo lento e
   solo da alcune              conto non siano realmen-        insidioso spostarsi in bi-
avanguardistiche               te necessarie in un dato        cicletta.
 amministrazioni,              snodo. Alcuni detrattori di     Le case avanzate invece,
         oltre alle            questa misura ne conte-         permettono di individuare
       cosiddette              stano la presunta perico-       ai semafori un’area di ar-
                               losità: d’altronde ci sono i    resto riservata alle bici- 08
 “case avanzate”.              ciclisti che pedalano con       clette, mentre le auto si
                               le macchine sfreccianti         vedono spostata la linea
 Queste        costituiscono   al loro lato, spesso con        di stop due metri indietro:
 una vera e propria rivo-      la strada senza soluzio-        anche questa piccola e
 luzione della mobilità so-    ne di continuità. Tuttavia,     semplicissima azione au-
 stenibile: introdotte negli   diversi esperti ritengono       menterebbe notevolmen-
 anni Ottanta ad Amster-       che paradossalmente la          te la sicurezza dei ciclisti
 dam, consistono in del-       posizione di maggior visi-      sulle strade, che ancora
 le semplicissime corsie       bilità data dall’essere “in     oggi si rivelano talvolta
 dipinte a terra a fianco a    mezzo alla strada” porti        letali (con un dato impres-
 quelle delle auto, a dif-     gli automobilisti a presta-     sionante di un morto in-
 ferenza delle classiche       re una maggiore atten-          vestito ogni trentacinque
 piste ciclabili, che sono     zione rispetto alle strade      ore) al punto da aver fat-
 delle infrastrutture co-      in cui sono presenti cor-       to nascere la campagna
 struite, solitamente con      sie ciclabili (spesso oltre     Io rispetto il ciclista, che
 un particolare asfalto        la linea di parcheggio):        consiste nell’apposizione
 rossiccio, e spesso ben       queste infatti spesso fi-       di cartelli che invitano a
 separate dalla strada         niscono bruscamente in          mantenere la distanza di
 con un muretto, delle         prossimità di incroci ab-       sicurezza tra velocipedi e
 siepi o altri delimitatori.   bastanza pericolosi.            auto.

 EDIZIONE   Milan
  LOCALE                 o
Questa riforma del codice è
       stata pienamente abbracciata
      dall’amministrazione di Milano,
     come ci dice nuovamente Bottelli.
      Fino ad ora sono stati progettati
      trentacinque chilometri di linee
       ciclabili, alcune delle quali già
     realizzate con le cycle lane in via
     delle Forze Armate e in altri snodi
            importanti della città.

     In particolare nel Muni-    rendo tutta San Siro e
09   cipio 7 la filosofia che
     si segue è quella dei
                                 riallacciandosi alla ci-
                                 clabile di via Montero-
     radianti e delle circon-    sa, in questo momento
     vallazioni. I primi sono    in riqualificazione,
     degli assi che attraver-    proseguendo anch’es-
     sano orizzontalmente        so verso Pagano. Inve-
     la zona, collegando la      ce le circonvallazioni
     periferia con il centro:    (o cerchi concentrici)
     in particolare uno si in-   avranno il compito di
     nesta sul già esistente     collegare punti diver-
     tratto in Forze Armate      si della periferia, da
     e prosegue ad est ver-      nord a sud come fa la
     so la zona di Pagano        circonvallazione vera
     e Conciliazione, con        e propria a cui si ag-
     tratti in sviluppo anche    giungerà una linea che
     in Zona 1; un altro in-     fungerà da tramite tra
     vece attraverserà l’im-     Baggio, il parco delle
     portante arteria di via     Cave e Quarto Cagni-
     Novara e proseguirà a       no, fino a raggiungere
     nord di Zona 7 percor-      il parco di Trenno.

                                             Scomodo n° 42
at
Come ci è stato spie-
gato, uno dei problemi
                            quindici minuti, a piedi
                            o in bici, da casa. Infat-    tua
                                                            li
è quello di progetti di
singoli tratti ciclabili
                            ti, nel corso degli anni
                            vi è stata una grandis-
                                                             tà
che iniziano e finisco-     sima centralizzazione
no nel vuoto e proprio      del tessuto sociale
per questo l’attuale        urbano e dei servizi ad
amministrazione si sta      esso collegati, crean-
concentrando sulla          do degli assi di movi-
creazione di una vera       mento dalla periferia al
e propria rete ciclope-     centro.
donale che interessi
anche lo sharing di          In una città
monopattini. Tuttavia,
per far sì che questo
                            come Milano
accada bisogna che          è invece
vengano inseriti degli      fondamentale
stalli (punti di raccol-    che ogni zona
ta) anche in periferia,
dove mancano quasi
                            sia polo di una
                            nuova forma
                                                             10
totalmente. Creando
quindi dei nuovi poli in    di socialità e
parti più remote rispet-    di solidarietà
to al centro si permette
una maggiore inclusio-
                            che forse
ne sociale e il supera-     può essere
mento del concetto di       raggiunta,
quartiere dormitorio: a     passo dopo
questo proposito l’o-
biettivo primario per
                            passo, anche
una metropoli come          partendo
Milano è quello di di-      dalla mobilità
ventare ciò che è la        sostenibile.
Parigi di Anne Hidalgo,
ovvero la “città in quin-
dici minuti”. Questa
nuova concezione di
vita urbana fa sì che
il cittadino abbia ogni
servizio necessario a

EDIZIONE  Milan
 LOCALE                o
• CRITICAL MASS, ATTIVISMO
  PER UN FUTURO SOSTENIBILE•

          Molti dei    Questa forma di manife-         re – la mobilità sostenibile
     cambiamenti       stazione pacifica nasce a
                       San Francisco nel 1992
                                                       sembra aver preso sem-
                                                       pre più piede. L’edificazio-
        ottenuti in    e consiste nel creare un        ne di piste ciclabili, come
   questi anni sul     ammasso di biciclette in        abbiamo visto, è sempre
       piano della     numero tale da rendere          più presente nei piani di
      sostenibilità    impraticabile la strada ad      urbanizzazione: le forme
  sono il risultato    altri mezzi di mobilità al di   di spostamento sostenibili
      di una forte     fuori della bicicletta stes-
                       sa. Per quanto questo
                                                       viaggiano a braccetto con
                                                       le prospettive istituzionali
  azione sociale.      evento possa sembrare           europee e la transizione,
      Tra le forme     un’invasione pretenziosa,       anche se lenta, sta diven-
       di attivismo    l’espressione reale del-        tando prerogativa asso-
        di mobilità
11 sostenibile
                       la critical mass è quella       luta di un mondo ormai
                 più   della
                       siamo
                                 riappropriazione:
                                   tendenzialmen-
                                                       allo stremo delle forze.
                                                       Di questo avviso sem-
     conosciute e      te portati a pensare che        bra essere anche Marco
      partecipate      le strade e i percorsi di       Mazzei, attivista, politico –
    del mondo, la      mobilità debbano essere         candidatosi alle ultime co-
 prima posizione       destinati all’automobile,       munali di Milano nelle lista
      è occupata       quando in realtà, in prin-
                       cipio, le strade sono state
                                                       “Sinistra per Milano” - fon-
                                                       datore di Milano Bicycle
      certamente       costruite a misura di per-      Coalition e cofondatore di
     dalla “critical   sona e solo successiva-         Milano Bike City, due tra
            mass”.     mente si sono tramutate         le più grandi comunità di
                       in luoghi nei quali spes-       utilizzatori della biciclet-
                       so vige la “legge del più       ta (la regina dei mezzi di
                       forte” – tradotto: chi ha       mobilità sostenibile) del
                       l’automobile più grande         comune e della provincia
                       ha diritto di precedenza.       di Milano. È proprio la ca-
                                                       pitale meneghina uno dei
                       Col passare degli anni          centri su cui si insiste per
                       – complice la pandemia          cercare d’inviare un se-
                       nelle vesti di catalizzato-     gnale forte nella direzione

                                                       Scomodo n° 42
at
pratica e teorica che molti
punti ha in comune con la
                               attraverso mezzi di tra-
                               sporto sostenibili differenti      tua
                                                                    li
critical mass. E se le dif-
ficoltà sembrano essere,
                               dalla bicicletta. Se un altro
                               scoglio può invece essere
                                                                     tà
come suddetto, costituite      rappresentato dalla sicu-
dai costi e dalle tempi-       rezza per i ciclisti, anche
stiche, Marco Mazzei è         qui l’errore pare essere di
di tutt’altra opinione: «Il    prospettiva: «Il problema
costo – per quanto pos-        della sicurezza non sta
sa essere importante – è       esclusivamente nel come
supportato dai fondi del       vengono edificate le piste
Recovery fund»; senza          ciclabili, piuttosto la que-
contare, infatti, i quasi      stione principale sta nel
sessanta miliardi stanziati    quantitativo di macchine»
per la rivoluzione verde e     dice Marco, «e bisogne-
la transizione ecologica,      rebbe ragionare attraver-
poco più di venticinque        so la locuzione di origine
miliardi sono proprio desti-   britannica “safety in num-
nati alle infrastrutture per   bers”, ipotesi secondo la
una mobilità sostenibile.      quale essere parte di un
«Rispetto alla questione       largo gruppo fisico (come              12
delle tempistiche invece       appunto la massa della cri-
può essere di semplice         tical mass, n.d.a.) permet-
esempio la pista ciclabi-      te all’individuo di essere
le che collega San Babi-       meno soggetto a incidenti
la a Sesto san Giovanni,       o altri spiacevoli eventi; in
quest’ultima è stata infatti   pratica più le persone si
edificata in pochi mesi» ci    muovono attraverso mez-
ricorda Marco. Oltre a Mi-     zi sostenibili, più i cittadini
lano, in tutta Europa nel      in generale – utenti moto-
2020, secondo la Fede-         rizzati compresi - sono al
razione Europea Ciclisti       sicuro». Questo aspetto è
(FEC), è stato stanziato       evidente anche dai nume-
oltre un miliardo di euro      ri: come riporta la Federa-
per la creazione di piste      zione Italiana Ambiente e
ciclabili e in ausilio alla    Bicicletta (FIAB) raddop-
comunità ciclistica; inutile   piando il numero di ciclisti,
aggiungere che tali allo-      il rischio per chilometro
cazioni vengono in aiuto       si riduce del 34% mentre
anche di altre categorie di    se questi si dimezzano il
persone che si muovono         rischio aumenta del 52%.

EDIZIONE    Milan
 LOCALE                  o
La transizione quindi         mento esiste, come ad
     deve essere rappresen-        esempio la possibilità di
     tativa per lo più dell’e-     poter portare la bicicletta
     spressione diretta del-       sulla metro – nonostan-
     la volontà di rendere         te non sia possibile farlo
     Milano più sostenibile.       durante le ore di punta,
     Una volta dato spazio ad      ore in cui questo tipo di
     un trasporto costruito su     movimenti dovrebbe es-
     misura d’ambiente, oc-        sere invece garantito –,
     corre tuttavia pensare a      e sembra che ci si stia
     piani di spostamento più      muovendo effettivamen-
     ampi che coinvolgano          te verso quella direzio-
     in questo dialogo anche       ne, in primo luogo grazie
     macro istituzioni come le     all’aumento dei servizi
     regioni, nel tentativo di     di bike sharing e di no-
     intrecciarle tra di loro in   leggio dei monopattini
     una prospettiva di inter-     elettrici, tuttavia rima-
     modalità sostenibile: «Il     ne comunque impor-
     discorso, ad esempio,         tante il lavoro da fare.
     rispetto a Trenord è più

13
     complesso: quello che         La richiesta di una mo-
     manca sono le carrozze        bilità sostenibile si è
     adibite all’alloggiamento     fatta più forte anche
     delle biciclette. L’inter-    attraverso altre mani-
     modalità in questo sen-       festazioni in bicicletta,
     so è importante, a mio        come ad esempio la più
     parere, per due motivi»       recente biciclettata anti-
     ci spiega Marco «in pri-      fascista organizzata da
     mo luogo per i pendola-       molti collettivi e liste uni-
     ri che vengono da fuori       versitarie in occasione
     Milano e per agevola-         dei festeggiamenti per
     re i loro spostamenti; in     il giorno della liberazio-
     secondo luogo per il ci-      ne. Tuttavia, occorre af-
     cloturismo, una forma         fiancare a queste forme
     di viaggio e di vacanza       di sensibilizzazione dei
     spesso      disincentivata    programmi         educativi,
     dalla mancanza d’inter-       che indirizzino le nuo-
     modalità». Per quanto         ve generazioni verso
     riguarda il comune di         l’insieme della mobilità
     Milano, qualche forma         sostenibile. In questo
     multimodale di sposta-        senso la critical mass è

                                   Scomodo n° 42
at
stata una vera e propria      È possibile quindi             tua
fucina sociale, intorno
                              ritenere che Milano              li
ad essa, mi ricorda Mar-
co, sono nate tantissime      abbia le carte in regola          tà
nuove associazioni e ci-      per diventare finalmente
clofficine popolari. Tra di   una città leader nello
queste occupa un ruolo
di squisito rilievo peda-
                              sviluppo della mobilità
gogico      un’associazio-    sostenibile, da un
ne, cofondata nel 2013        lato con il sostegno
da Mazzei stesso, che         dell’amministrazione
porta il nome di “Massa
Marmocchi”. Massa mar-
                              che sta fornendo le
mocchi è un’associazio-       infrastrutture, dall’altro
ne che nasce da una bel-      dei cittadini che anno
lissima idea avuta da una     dopo anno stanno
mamma e cioè quella di
portare i figli a scuola in
                              sempre più abbracciando
bici in sicurezza e farlo     una cultura ciclista e
puntando sempre al sud-       centrata sull’utilizzo di
detto concetto di “safety
in numbers”, tentando di                                              14
coinvolgere più bambini e
genitori possibili. Questa
attività non solo instau-
ra l’abitudine nei bambi-
ni e ragazzi ad usare la
bici come mezzo di tra-
sporto, ma incentiva la
messa in sicurezza delle
strade e dei percorsi ca-
sa-scuola e casa-lavoro.
Inoltre Massa marmocchi
organizza laboratori e in-
contri nelle scuole con la
finalità, ancora una vol-
ta, di sensibilizzare più
persone possibili rispetto
alla sostenibilità in gene-                       di Marco De Lucia
rale e al movimento so-
stenibile in particolare.                         e Jacopo Marchesi

EDIZIONE   Milan
 LOCALE                 o
ZERO:
quando le ambizioni
scivolano in stereotipi
cul
 tu
  ra

   16
Il supereroe del Barrio

Nel saggio Il viaggio dell’Eroe
di Christopher Vogler, noto
sceneggiatore americano, si
delineano le tappe che scandiscono il
percorso dell’eroe, figura modello che
è alla base di molte storie moderne.
Una di queste è sicuramente la
“chiamata all’avventura”: l’eroe,
volente o nolente, è chiamato ad
accettare una sfida o una missione
che determinerà il suo futuro e spesso
quello della collettività che si impegna
a proteggere. È quello che succede
a Omar, protagonista di Zero, la serie
nata da un’idea di Antonio Dikele
Distefano e tratta dal suo romanzo
Non ho mai avuto la mia età, prodotta
da Fabula Pictures e Red Joint Film e
distribuita da Netflix.
                           Scomodo n° 42
cul
               La vicenda
 è ambientata a Milano,
                                prietaria dello studio di
                                registrazione della zona;
                                                                    u
                                                                   tra
dove Omar, interpretato         Inno, che è Madior Fall,
       da Giuseppe Dave         sportivo con il sogno di di-
  Sake, è un giovane di         ventare un calciatore pro-
  seconda generazione           fessionista; infine Momo,
  che lavora come rider         a cui presta il volto Richard
   per una pizzeria e ha        Dylan Magon. Per l’attua-
      il sogno di lasciare      zione del loro piano Omar
     per sempre l’Italia e      appare perfetto, proprio
 spostarsi in Belgio per        perché scopre di avere
frequentare una scuola          un potere: è in grado di
   di fumetti. Attraverso       diventare realmente invisi-
  la sua penna disegna          bile, capacità che i ragazzi
  manga con cui dà vita         riconoscono immediata-
     a mondi fantasiosi,        mente come enorme po-
         con protagonista       tenziale a cui attingere per
  Zero, il suo alter-ego,       salvare il quartiere. Come
   un eroe in tutto e per       in ogni viaggio dell’eroe,
    tutto, coraggioso ed        non può mancare l’anta-
estroverso, a differenza
   di Omar che è invece
                                gonista, che è qui più di
                                un semplice personaggio:
                                                                         18
   caratterizzato da una        la società di costruzioni
        grande timidezza.       Sirenetta intraprende a
                                fini di lucro la realizzazio-
Tutto cambia nel momen-         ne di nuovi palazzi resi-
to in cui il protagonista in-   denziali che porteranno
contra un gruppo di ragaz-      al quartiere rinnovamento
zi che vogliono difendere       e maggior prestigio; la ri-
ad ogni costo il quartiere      qualificazione       dell’area
in cui vivono, il Barrio, da    tuttavia causerà anche
un piano di speculazione        l’avvio di un processo di
edilizia. Tra questi perso-     gentrificazione.       L’inter-
naggi, co-protagonisti in-      vento di Omar e dei suoi
sieme a Omar, si incontra-      amici ha quindi inizio pro-
no Sharif, interpretato da      prio nel momento in cui il
Haroun Fall, sempre pron-       quartiere viene minacciato
to a qualsiasi cosa per sal-    concretamente dalle azio-
vare il suo quartiere; Sara,    ni di un gruppo di crimi-
ossia Daniela Scattolin, la     nali assoldati dalla stes-
mente del gruppo e pro-         sa società immobiliare.

EDIZIONE    Milan
 LOCALE                   o
La serie Zero, pur essendo        zione realistica come si dirà
     frutto di finzione letteraria,    meglio più avanti, dall’al-
     prende in considerazione          tro è indice dell’attenzione
     luoghi reali dei quali spesso     che il broadcaster Netflix
     ricalca - o almeno vorrebbe       si è proposto di riservare
     - le caratteristiche. La storia   al tema diversity and in-
     si sviluppa infatti principal-    clusion: lo scorso marzo la
     mente nel quartiere periferi-     piattaforma di streaming ha
     co di Barona e le riprese del     infatti stanziato, a seguito
     regista si focalizzano sulla      della pubblicazione di dati
     struttura del Centro Sociale      poco incoraggianti emersi
     Barrio's, che a Milano ospi-      da un’analisi sulle percen-
     ta il centro di aggregazione      tuali di diversità e inclusione
     giovanile gestito dall'asso-      dei suoi contenuti, il Netflix
     ciazione Amici di Edoardo         Fund for Creative Equity,
     Onlus. Dal 1997 il Barrio’s       grazie al quale nei prossi-
     svolge nella periferia mila-      mi cinque anni si designa
     nese un’importante azione         di distribuire cento milioni
     preventiva nei confronti di       di dollari a organizzazioni
     fenomeni quali l’esclusione       esterne che si occupano di
     sociale, la dispersione sco-      aiutare i membri delle mi-
19   lastica, l’abuso di sostanze
     stupefacenti o la criminali-
                                       noranze sottorappresenta-
                                       te a ricevere formazione ed
     tà, fornendo ai ragazzi del       entrare nel mondo del la-
     quartiere un supporto tra-        voro della produzione cine-
     mite attività educative e ar-     matografica. Questa scel-
     tistiche e gli strumenti a loro   ta risulta perfettamente in
     necessari per l’inserimento       linea con quanto gli autori
     nel mondo del lavoro. Inol-       della serie, in numerose in-
     tre, la produzione di Zero        terviste, ribadiscono esse-
     non si limita ad ambientare       re gli obiettivi di Zero: fare
     la vicenda in un quartiere        in modo che quella che da
     periferico, ma si propone di      tutti viene percepita come
     raccontare la prospettiva di      diversità o particolarità di-
     chi in questa zona vive. Nel      venti normalità senza fare
     fare questo, si è scelto un       più scalpore, cosicché più
     cast quasi completamente          persone possibili possa-
     formato da attori di origine      no riconoscersi in ciò che
     straniera, che se da un lato      vedono sullo schermo. È
     risulta essere problematico       infatti Dikele Distefano ad
     ai fini di una rappresenta-       affermare durante la con-

                                       Scomodo n° 42
cul
ferenza stampa di presen-
tazione della serie: «È nel     tu
                                 ra
momento in cui la diversità
del colore della pelle di-
venta normalità che si farà
un passo in avanti. Il vero
cambiamento ci sarà quan-
do alla prossima conferen-
za stampa si parlerà del
carattere e delle scelte dei
personaggi e non solo del
fatto che sono neri».

Ciò che quindi ha
spinto l’autore stesso
nella scrittura, dal
libro alla serie tv, è            20
l’idea che si possa
arrivare, anche
tramite la proposta
sempre più frequente
di raffigurazioni
realistiche e inclusive,
a un cambiamento
all’interno della
società.
EDIZIONE    Milan
 LOCALE                  o
Una rappresentazione
distorta della realtà

21
         La serie tv Zero dunque,       Il risultato, però,        49
          per come è stata ideata       discorda con l’idea
            dall’autore, nasce con      iniziale: quella che
           l’intento di raccontare,     doveva proporsi come
           tramite una narrazione       una raffigurazione
          priva di luoghi comuni,       realistica dei quartieri
            la vita e gli spazi della   periferici sfocia invece
                periferia milanese,     in un insieme di
               poco rappresentata       immagini stereotipate e
                   nelle produzioni     al suo interno restano
         cinematografiche, le cui       sedimentati molti
          storie spesso vengono         pregiudizi che dipingono
            ambientate nelle zone       una visione distorta
            più centrali della città.   delle realtà ritratte.

                                        Scomodo n° 42
cul
    Uno dei temi affrontati nel
    corso delle puntate è quel-
                                      per ottenere la cittadinanza
                                      non è ancora concluso. È            tu
                                                                           ra
    lo della povertà, alla quale      tuttavia certamente errato
    sono associate principal-         pensare che nella periferia
    mente famiglie di origine         milanese non vivano an-
    straniera. È in questo modo       che molti cittadini di origine
    quindi che il binomio ric-        italiana ed è proprio questo
    co-povero arriva a comba-         elemento che non emerge
    ciare con una distinzione         in Zero, la cui rappresen-
    tra etnie e che l’estrazione      tazione mostra, all’interno
    sociale risulta dipendere         del quartiere Barona, un’o-
    dal luogo di provenienza,         mogeneità invece assente,
    motivo per cui il cittadino       delineando un’immagine
    immigrato viene identifica-       piuttosto distorta della com-
    to con una condizione so-         posizione demografica del-
    cio-economica inferiore. A        la zona. Nella serie tv si ten-
    rafforzare tale associazio-       ta inoltre di mettere in luce
    ne errata vi è la relazione       alcuni processi problematici
    del protagonista con Anna,        che attraversano attual-
    una ragazza di estrazione         mente la città di Milano, in
    borghese e residente in una
    zona centrale di Milano; i
                                      particolar modo le sue pe-
                                      riferie. La famiglia di Omar,
                                                                            22
    due personaggi appaiono           proveniente dal Senegal e
    rispettivamente come i mo-        stabilitasi nel Barrio, si trova
    delli stereotipati dell’abitan-   a dover fronteggiare infatti
    te del quartiere periferico e     l’avviarsi di un processo di
    del centro città e un forte ac-   gentrificazione, generato da
9   cento è posto sulla discre-       azioni di speculazione edili-
    panza tra le loro situazioni      zia ad opera di una grande
    economiche. Tra gli abitan-       società immobiliare. Nono-
    ti delle periferie e chi vive     stante progetti di riqualifica-
    in aree centrali è presente       zione urbana come questo
    una disparità di reddito ed       siano sponsorizzati come
    è proprio il costo inferiore      potenzialmente favorevo-
    della vita nelle zone peri-       li per la zona, sono invece
    feriche a far sì che queste       motivo di disagio per la po-
    diventino mete favorite per       polazione lì residente che,
    persone meno abbienti, tra        non potendo più economi-
    cui si annoverano spesso          camente sostenere i nuovi
    cittadini di origine straniera    standard di vita del luogo,
    o migranti il cui (lungo) iter    sarà costretta a trasferirsi.

    EDIZIONE     Milan
     LOCALE                     o
Un’occasione sprecata
      Come emerge        Da Omar che fa il rider e        tazione di tematiche impor-
      dall’analisi fin   che sogna di poter coltiva-      tanti in pochi minuti o foto-
    qui condotta, la     re la propria passione per       grammi spesso nemmeno
                         la fumettistica al fratello di   troppo semplici da com-
    serie Zero, nata
                         Sherif, appena uscito di pri-    prendere e che rendono
     con l’intento di    gione, che torna in strada       talvolta il prosieguo delle
      denunciare lo      a spacciare, la rappresen-       scene macchinose.
stato di disagio dei     tazione del disagio è sem-       Ne è un esempio la tratta-
ragazzi di seconda       pre affrontata su un piano       zione del tema della citta-
       generazione,      puramente sociale, messo         dinanza, a cui sono dedi-
         propone in      ancor più in risalto dai con-    cati pochi minuti di un solo
           realtà una    tinui paragoni che vengono       episodio che non permette
  rappresentazione       fatti tra il protagonista del    minimamente di compren-
      della periferia    Barrio e Anna, ragazza di        dere la complessità dell’in-
milanese piuttosto       Omar. Le vicende narrate         tero processo che porta
         romanzata.      risultano costantemente          all’acquisizione dello sta-

23
                         intrise dell’idea di un lieto    tus di cittadino in quanto
                         fine sempre possibile, che       non fornisce gli strumenti
                         distoglie spesso l’atten-        necessari anche solo per
                         zione dal reale problema         immaginare le difficoltà
                         della mancanza di integra-       economiche e l’estrema
                         zione. Appaiono insomma          dilatazione dei tempi - fino
                         come una chiara forzatura,       anche a dieci anni - che si
                         o quantomeno come una            celano dietro a questo lun-
                         rappresentazione ideale          go iter burocratico. Il pro-
                         lontana dalla realtà, alcune     cesso è molto complesso
                         scene: a partire dai ragazzi     e si declina in sette diverse
                         che riescono a guadagna-         fasi: dopo aver presentato
                         re nel giro di una serata mi-    il proprio attestato di nasci-
                         gliaia di euro, fino a giunge-   ta e il proprio certificato pe-
                         re alla relazione tra Omar e     nale, vi sono interminabili
                         Anna che viene accettata         e costose pratiche da av-
                         senza contrasto alcuno da        viare prima di raggiungere
                         parte della famiglia o degli     l’obiettivo. Nello specifico
                         amici della ragazza. L’as-       il protagonista afferma di
                         senza di una narrazione          “trovarsi alla quarta fase da
                         più realistica rilega la trat-   mesi”, ovvero lo stato in cui

                                                          Scomodo n° 42
cul
la domanda presentata è in
fase di valutazione. Inoltre,     Le riflessioni                  tu
                                                                   ra
nell’episodio, Inno afferma
di essere nato a Milano e,        che si
dunque, apparentemen-
te di essere italiano a tutti     articolano
gli effetti. Tuttavia, ai sensi
                                  nel corso
                                  della serie
della legge 91 del 1992, il
riconoscimento della citta-

                                  rimangono
dinanza non dipende sola-
mente dall’essere nato sul

                                  infatti spesso
territorio italiano, ma dal-
la nazionalità dei genitori.

                                  superficiali
Potenzialmente, dunque,
anche il prosieguo di que-
sta scena sarebbe potuto
essere molto rilevante se         poiché
avesse concesso maggio-
re spazio ad aspetti utili alla   vengono a
comprensione delle difficol-
tà che spesso un ragazzo          mancare un                               24
di seconda generazione
                                  approccio più
                                  introspettivo
può trovarsi a vivere; la
rappresentazione così im-

                                  nei confronti
postata ha invece genera-
to una narrazione parziale,

                                  dei personaggi
nella quale non emerge ad
esempio la responsabilità

                                  e l'analisi
dello Stato nei processi di
marginalizzazione che at-
traversano la città.
È quindi evidente che i pro-      delle cause
duttori di Zero non sono riu-
sciti a conseguire l’obiettivo    dei fenomeni
iniziale di fornire una visione
priva di stereotipi, guidando     trattati.      ania Prin
                                                           a
il pubblico alla comprensio-                       di D
ne delle complicate dinami-                           Idarah Umana
che dei quartieri periferici e                      Iris Tripodi
della vita dei ragazzi di se-                          e Lisa Perso
                                                                    neni
conda generazione.

EDIZIONE     Milan
 LOCALE                     o
THE WORLD
OF BANKSY
Banksy e il superpotere
dell’anonimato
cul
  u
 tra

   26
27   Da un anno a      In seguito alle edizioni di    Un percorso che, nel tea-
                       Parigi, Barcellona e Pra-      tro meneghino, attraver-
  questa parte lo      ga, la mostra The World        sa anni e Paesi diversi
    storico teatro     of Banksy - The immer-         e conduce direttamen-
 Nuovo di Milano       sive experience, dopo          te all’interno del mondo
          ha subito    essere stata posticipata       dell’artista.
                       varie volte a causa del-
      un restyling     le restrizioni legate all’e-   Ad accogliere i visitato-
     temporaneo:       mergenza sanitaria da          ri una grande scritta sul
          la platea,   Covid-19, ha aperto le         muro “Copyright is for lo-
       trasformata     porte ai visitatori milane-    sers”, firmata Banksy. La
                       si lo scorso 14 maggio.        frase, presente sul libro
          in spazio    Un percorso di sessanta        Wall and Piece, è rappre-
        espositivo,    opere di proprietà privata     sentativa del profondo di-
      ospita ora le    e trenta murales a gran-       sinteresse dell’artista nei
 opere dell’artista    dezza naturale, realizzati     confronti della protezio-
                       da giovani artisti di tutta    ne garantita dai diritti di
   “sconosciuto”       l’Europa, accompagna           proprietà intellettuale.
   più famoso del      il visitatore in un viaggio    Lo stesso curatore della
            mondo.     “geografico e temporale”.      mostra, Manu De Ros,

                                                      Scomodo n° 42
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                                                                 u
                                                                tra

ammette: «Non c’è copyri-     Sempre due “angeli-                28
ght su quello che ha fatto    poliziotti” introducono al
sulla strada, si potrebbe     percorso vero e proprio
dire che tutti possano fare   creato all’interno dello
una mostra su Banksy,         spazio teatrale. Varcata la
ma non c’è neanche una        soglia, la prima opera che ci
mostra che lui stesso au-     appare davanti è il celebre
torizza. Niente copyright     murale Girl with a balloon,
ma niente approvazione».      primo tra i tanti presenti in
Diversamente dalle so-        mostra che, appositamente
lite mostre sull’artista,     realizzati da un team
De Ros, per The world         di artisti, si alternano a
of Banksy, ha optato per      serigrafie l’altro medium
un’esperienza più im-         preferito da Banksy tra quelli
mersiva: già dall’ingres-     “tradizionali”, in quanto
so suoni e rumori invita-     in grado di garantire una
no il visitatore, sotto una   diffusione il più possibile
schiera volante di Flying     orizzontale delle immagini in
Coppers, a prepararsi a       opposizione al concetto di
un viaggio travolgente.       "pezzo unico"

EDIZIONE   Milan
 LOCALE                 o
"Questo fa sì che       «La scelta che abbiamo fatto
     una versione molto
      simile della stessa
                              qui» ci dice sempre De Ros
   mostra The World of        «è quella di far viaggiare, da
 Banksy possa essere          un Paese all’altro, ma anche
 contemporaneamente           da un anno all’altro. Questa
  presente in altre città
      oltre Milano, come
                              è stata la scelta dell’inizio,
    Dubai, Barcellona e       ormai tre anni fa. Facciamo
 Parigi. Ma soprattutto       viaggiare geograficamente
       renda possibile la     e nel tempo». Il percorso,
       fruizione di opere
        realizzate in città
                              non lineare nel tempo, parte
       lontane tra loro, o    da Gerusalemme, attraversa
     persino di altre che     Timbuktu, Brighton, Londra,
        che non esistono      Parigi, New Orleans e New
   più, perché “rubate”
         o coperte, come
                              York, per ritornare vicini al
     Sweep it Under the       punto di partenza e trovarsi,
        Carpet. Il murale,    tra sabbia e macerie, di
29     apparso a Londra       fronte una riproduzione del
      nel 2006, raffigura
  una donna vestita da        muro di Betlemme su cui è
     cameriera che, con       presente Flower Thrower.
     scopa e paletta alla     Il percorso dell’allestimento
  mano, spazza a terra,
         nascondendo lo
                              ci guida attraverso
 sporco dietro la tenda       l’immaginario visivo di
     bianca che sembra        Banksy, fatto di soggetti
    rivestire la parete di    iconici: militari, poliziotti,
      mattoni; emblema
            dell'attitudine
                              membri della famiglia reale
            che il mondo      britannica, bambini, gatti,
    occidentale ostenta       scimmie e topi.
   nell'affrontare le più     Questi ultimi, ora considerati
   importanti questioni
          globali, l’opera
                              rappresentativi del suo
        sopravvisse solo      lavoro, sono ispirati a Blek
    pochi mesi prima di       Le Rat, considerato uno dei
         essere rimossa.      pionieri della street art.
                                             Scomodo n° 42
cul
                                                      u
                                                     tra
Le origini della

fra le periferie
inglesi

Negli anni Ottanta a Bri-      Questi                      30
stol, Inghilterra, i graffi-   vibranti graffiti,
ti avevano cominciato          a opera di
a emergere come for-           trasgressivi
ma di espressione (ma          artisti di strada,
certamente non d’arte)         attirarono
praticata principalmen-        immediatamente
te da giovani cittadini,
provenienti da classi
                               l’attenzione delle
medio-basse, che fre-
                               forze dell’ordine,
quentavano il Barton Hill      che iniziarono
Youth Club. Il centro so-      a reprimere i
ciale costituiva per loro      “delinquenti” che
un luogo sicuro in cui         sfacciatamente
sperimentare, di giorno,       si erano presi
nuovi stili e tecniche,        la libertà di
da riprodurre poi clan-        imbrattare edifici
destinamente, di notte,        di proprietà
sulle pareti della città.      pubblica.
EDIZIONE    Milan
 LOCALE                  o
Comunque sia,
       il successo
        di Banksy,
    volontariamente
33           o
 involontariamente,
  finisce per mettere
    in crisi i principi
     delle sue buone
       intenzioni.

               Scomodo n° 41
cul
L’artista nel 2002 pas-      una molotov a tre poli-      Il suo      u
                                                                     tra
sa allo stencil: smet-       ziotti in tenuta antisom-    profilo
te di dipingere con le       mossa, simbolo delle
bombolette, preparan-        tante rivolte che hanno
                                                          artistico
do invece il lavoro in       segnato la storia di Bri-    risulta infatti
studio disegna a mano        stol, realizzato nel 1997    contraddittorio:
su fogli di acetato o        per coprire una pub-         molto attivo
cartoncino, e, andan-        blicità nel quartiere di
do poi a ritagliarli, crea   Stokes Croft.
                                                          a livello sociale
una “maschera” da cui        Dagli anni Duemila la        e politico,
ricaverà, sulla parete,      carriera dell’artista è      trasgressivo
l’immagine “in positi-       stata tutta in ascesa; gli   e non conforme
vo”; come lui stesso         vengono dedicate nu-
racconta definendosi         merose esposizioni e
                                                          alle regole
giocosamente un “exi-        raggiunge ampia fama         del mondo
stencilist”, (un gioco di    a livello mondiale.          dell’arte, fa
parole tra "esistenziali-                                 parte però
smo" e “stencil”), lavo-     Ma nonostante la sua
rare in questo modo gli      attività vada avanti da
                                                          di quella stretta
permette di essere più       oltre vent’anni, il più      cerchia di artisti
veloce e di non venire       grande artista-vanda-        viventi         32
colto in flagrante dalle     lo al mondo è riuscito       il cui lavoro
forze dell'ordine.           a tenere segreta la sua
                             identità; ha persino co-
                                                          viene battuto
Nel corso degli anni         niato un nome per il         all’asta
sono state fatte moltis-     metodo grazie al quale       per cifre che
sime ipotesi sull’iden-      ha raggiunto la noto-        superano il
tità segreta dell’artista:   rietà in modo totalmen-
è certo che Banksy sia       te anonimo: “brandali-
                                                          milione di euro,
nato negli anni Settanta     sm”, una fusione delle       nonostante
del secolo scorso, pro-      parole “brand” e “van-       uno dei temi
babilmente nel 1974,         dalo”.                       principali del
a Bristol, e che appar-      Anche se non cono-
tenesse a una famiglia       sciamo il volto che si
                                                          suo lavoro
piccolo-borghese         o   cela dietro i suoi graf-     sia proprio
della classe operaia.        fiti, risulta ovvio che il   un’attiva
Il suo primo murale di       “brand” Banksy abbia         denuncia verso
cui abbiamo nota è il        scatenato un’incredibi-
The Mild Mild West, un       le e originale operazio-
                                                          le modalità di
orsacchiotto che lancia      ne di marketing.             questo sistema.
EDIZIONE   Milan
 LOCALE                o
Molte sono le iniziative            cato che non sia più
                                              mio» recita il copy.
       “controverse” su questo                Nel 2018, sempre su In-
     fronte. Come, ad esempio,                stagram, l’artista annun-
          l’episodio legato a Girl            cia l’apertura di una gal-
             with a balloon, in cui           leria “low cost” di opere, il
        l’autore aveva nascosto               Gross Domestic Product:
                 nella cornice del            «Sto aprendo un nego-
                                              zio. Si chiama Gross Do-
           quadro un dispositivo              mestic Product™. Vende
           che, al momento della              arte, prodotti per la casa
                 vendita, avrebbe             e sconforto». Per com-
              dovuto distruggere              prare uno degli oggetti
         completamente l’opera.               bisogna registrarsi, sele-
                                              zionare un item e rispon-
                Intenzionato a prendersi      dere “in modo divertente
                gioco del mercato, Banksy     e originale” alla doman-
                compie       un’operazione    da “L’arte è importante?”.
                che porta invece il valore    Le risposte più simpati-
                dell’opera a raddoppiare.     che vengono poi selezio-

33              Un anno dopo, il quadro
                Devolved Parliament, che
                                              nate tramite sorteggio.
                                              I prezzi delle opere fa-
                raffigura i parlamentari      voriscono tutti gli amanti
                della Camera dei Comuni       dell’arte, non per forza mi-
                con le sembianze di scim-     liardari. Proprio per questo
                panzé, è stato venduto        le istruzioni recitano: «Per
                per quasi dieci milioni di    favore, evita di registrarti se
                sterline, nonostante il va-   sei un ricco collezionista».
                lore stimato inizialmente     Comunque sia, il successo
                fosse di molto inferiore.     di Banksy, volontariamen-
                L’asta durò tredici minuti    te o involontariamente, fi-
                e, qualche istante dopo la    nisce per mettere in crisi i
                fine, sul profilo Instagram   principi delle sue buone in-
                dell’artista venne pubbli-    tenzioni. Consapevole che
                cato un post che dichia-      le sue opere sono state e
                rava la necessità dell’arte   sono tuttora sfruttate da
                di non essere possedu-        terzi non autorizzati, come
                ta da nessuno, affinché       nel caso di questa mostra,
                tutti possano goderne.        l’artista non ha però mai
                «Prezzo record per un         intentato azioni legali a tu-
                dipinto di Banksy. Pec-       tela del suo diritto d’autore.

                                              Scomodo n° 42
cul
Egli stesso                              u
                                        tra
spiega che,
nel caso in cui
fosse stato
necessario
procedere alla tutela
dei propri diritti a
livello giudiziale,
la normativa sul
copyright non gli
avrebbe garantito
la possibilità
di preservare
l’anonimato, che in
linea di massima
caratterizza la                                  34
street art, sia
per le potenziali
conseguenze di
natura penale, sia
per motivi ideologici,
legati alla libertà di
espressione artistica.
Così, se per
i supereroi
l’anonimato e la
maschera servono
per nascondere                         laluna
le vite private, per       A g n e s e

Banksy costituiscono     Arianna La Gro
                                            ia
un superpotere.           e Erika Ravot

       Milan
EDIZIONE
 LOCALE      o
MMOSTRI
     Scomodo
      racconta
35      i luoghi
   abbandonati
      di Milano

   Istituto
Marchiondi
  Spagliardi
36

Foto di Marika Tanzi
Il Marchiondi Spagliardi:
    un caso esemplare di spreco edilizio
          Mostri. Questo è il        condizioni degradate, rien-        la socializzazione. È sorta
     nome che “Scomodo”              trano già in progetti o ban-       così una costruzione dina-
            ha scelto di dare        di volti alla riqualificazione     mica e luminosa, in per-
          ai numerosi edifici        dello spazio. Il Comune ha         fetto stile brutalista, che fu
            abbandonati che          infatti stabilito che numero-      molto apprezzata dai suoi
         popolano la nostra          si immobili in disuso posso-       studenti. Il Marchiondi Spa-
      città, migliaia di metri       no essere acquistati da pri-       gliardi viene chiuso negli
     quadrati che riposano           vati, in modo da garantire         anni Settanta, ma nel 1982
    ormai silenziosi sotto il        a queste strutture una se-         a un’ala dell’edificio viene
              sole milanese.         conda possibilità, soluzio-        data una seconda chance:
                                     ne che tuttavia può presen-        dagli ex uffici è stato rica-
   Alcuni, avvolti da una fitta      tare alcune criticità. Ad ogni     vato un Centro Diurno Di-
   vegetazione, sono abban-          modo, questa non è stata           sabili (CDD), che offre atti-
   donati a un aberrante sta-        la sorte di tutti i mostri: al-    vità ricreative e di supporto
   to di deterioramento, altri       cuni rimangono in eviden-          sia per gli utenti che per le
37 mantengono ancora, sep-           te stato di degrado, senza         loro famiglie. Nel 1985 l’e-
   pur deturpato, il loro aspetto    che nessuno intervenga             dificio diviene di proprietà
   originale. Una cosa li acco-      per migliorare la situazio-        del Comune di Milano e nel
   muna tutti: essere un enor-       ne e ovviare agli sprechi.         tempo si trasforma da viva-
   me spreco edilizio. I mostri                                         ce complesso a ennesimo
   sono simboli di degrado ur-       Tra questi spicca l’ex isti-       spreco edilizio. Nel corso
   bano e segni tangibili delle      tuto Marchiondi Spagliardi         degli anni viene ripetuta-
   cattive amministrazioni a         situato a Baggio, un edifi-        mente occupato da perso-
   cui “Scomodo” ha deciso           cio progettato da Vittoriano       ne senza dimora in cerca
   di ridare vita, anche per un      Viganò e nato per rispon-          di riparo e da vandali che
   solo giorno, per attirare su      dere all’esigenza di cura          hanno contribuito in modo
   di essi l’attenzione del Co-      e supporto di ragazzi con-         significativo al deteriora-
   mune nella speranza di ve-        siderati difficili. L’architetto   mento delle sue condizio-
   derli convertiti in spazi utili   ha scelto di discostarsi dal       ni. Il centro ha convissuto
   alla comunità. A Milano,          modello del riformatorio, in       per anni con gli occupanti
   fortunatamente, il fenome-        cui prevale l’elemento della       abusivi presenti negli altri
   no è relativamente con-           costrizione, e di dare luogo       edifici dell’ex istituto, che
   tenuto: i mostri non sono         a un’istituzione scolastica        non hanno mai intralcia-
   numerosi e molti di essi,         nella quale l’apprendimen-         to il progetto, ma hanno
   anche se attualmente in           to vada di pari passo con          contribuito al decadimen-
                                                                        to fisico dei vari spazi.

                                                                        Scomodo n° 42
M
                MOSTRI

                    38

      Mila
EDIZIONE
 LOCALE    no
Baggio: istituzioni assenti,
 cittadinanza attiva
           Nel quartiere di Baggio         studenti si trovano in diffi-
           la presenza di spazi de-        coltà a causa della scarsa
           dicati all’educazione è         conoscenza della lingua
           un’esigenza molto sentita       italiana o di problemi di ap-
           dal momento che ancora          prendimento di vario tipo,
           oggi persiste un problema       fattori che se non vengono
           di abbandono scolastico:        adeguatamente compre-
           un fenomeno di fuoriu-          si dal sistema scolastico
           scita precoce dal sistema       pongono in una situazione
           dell’istruzione non moti-       di netto svantaggio rispetto
           vata e non formalizzata.        ai compagni. Anche pres-
           Da un’indagine condotta         so il Centro di Aggrega-
           dall’Osservatorio sulla di-     zione Giovanile (CAG) è
           spersione e l’integrazione      attivo il doposcuola, a cui
39
 45        scolastica      (2013-2014)     si aggiungono attività di la-
           emerge che nella zona 7 di      boratorio ludico-ricreative,
           Milano il rischio di abban-     sportive e aggregative che
           dono raggiunge l’8,91% e        favoriscono la socializza-
           a Baggio si arriva a tocca-     zione.
           re il 10,67%. Diverse sono
           le realtà presenti nel quar-    Tuttavia, questi luoghi che
           tiere che cercano di con-       cercano di rispondere ai
           trastare questo fenomeno        bisogni della comunità co-
           e l’esclusione sociale che      esistono con zone ed edi-
           spesso porta con sé. Tra        fici che necessitano di una
           queste vi sono l’Associa-       riqualificazione. L’Istituto
           zione Giovani e Famiglia e      Marchiondi Spagliardi non
           il Balzo, che offrono un ser-   è l’unico edificio con funzio-
           vizio di doposcuola volto ad    ne pedagogica ad essere
           accompagnare gli studenti       stato abbandonato a una
           nel percorso scolastico fino    condizione di progressivo
           al raggiungimento di un         degrado: in Via Cabella
           buon livello di autonomia       una ex scuola elementare,
           nello studio. Spesso questi     situata di fianco a palazzi

                                           Scomodo n° 42
M
abitati e a una scuola ma-       Tale progetto, frutto del-
terna, è stata trasforma-        la collaborazione e del
ta in una discarica e in un      dialogo tra il Comune e il
rifugio abusivo a seguito        quartiere di Baggio, inten-
della sua chiusura e resti-      de dare vita a una nuova
tuzione al Comune negli          idea di biblioteca, che non      MOSTRI
anni Novanta. Il Comune          si limiti a un luogo di stu-
ha stabilito che la ristruttu-   dio e lettura individuale,
razione dell’edificio avreb-     ma che divenga uno spa-
be comportato costi ecces-       zio di socialità, integra-
sivamente alti e ha quindi       zione e condivisione del-
deciso di inserirla nel Fon-     la conoscenza. Tuttavia,
do immobiliare incaricato        all’interno di un processo
della vendita dei complessi      di riqualificazione del ter-
di proprietà comunale. Nel       ritorio, la costruzione di
2019 l’amministrazione ha        nuovi edifici non dovreb-
approvato la proposta di         be essere una soluzione
demolire la scuola e di so-      alternativa al recupero di
stituirla con un supermer-       quelli già esistenti, ma un
cato, proposta avanzata          provvedimento ad esso

                                                                      40
dalla società commerciale        complementare. Nel caso
Tigros che ha acquistato         specifico dell’Istituto Mar-
l’immobile. Nel quartiere        chiondi Spagliardi, siamo
sono già presenti innume-        di fronte a un edificio la
revoli alimentari, dunque        cui struttura architettoni-
questa soluzione non va in       ca rispecchia in manie-
alcun modo a rispondere ai       ra esemplare la funzione
bisogni dei suoi abitanti ma     pedagogica: non ci sono
crea ulteriore concorrenza       le barriere tipiche dei rifor-
alle piccole attività loca-      matori, bensì spazi aperti
li. Una possibile risposta       e comunicanti volti a favo-
alla mancanza di spazi per       rire l’incontro e la socializ-
l’educazione e la socializ-      zazione. Dunque, perdere
zazione giunge invece da         questo edificio e con esso
un progetto attualmente in       le sue potenzialità si con-
corso, che prevede la rea-       figura come uno spreco
lizzazione di un padiglione      notevole, soprattutto in
polifunzionale che verreb-       un quartiere in cui la ne-
be connesso alla biblioteca      cessità di luoghi educativi
civica attraverso una “piaz-     emerge in maniera tanto
za dei saperi”.                  dirompente.

EDIZIONE     Milan
 LOCALE                    o
41

     Scomodo n° 42
M
Nel 2007 era stato deciso          alla demolizione dell’Isti-
di ristrutturare l’Istituto tra-   tuto, rischio che sembra
sformandolo in dormitorio          essere presente a causa
universitario e il Comune          della riluttanza del Comu-
aveva affidato il proget-          ne a farsi carico dei costi di
to al Politecnico, che nel         recupero, ma per dare luo-                     MOSTRI
2012 rinunciò al restauro          go a una sua rivitalizzazio-
dichiarandolo insostenibile        ne. La soluzione pensata
a livello economico-finan-         dal Comune di Milano per
ziario, in quanto la cifra         molti dei propri edifici in
necessaria ammontava a             stato di abbandono e de-
venticinque milioni di euro,       grado consiste infatti nella
e a livello tecnico burocrati-     possibilità che essi venga-
co, per via delle limitazioni.     no acquistati da privati. In
L’Istituto è infatti sottoposto    questo modo il Comune
a vincolo monumentale in           si libera dall’onere della
quanto simbolo di architet-        loro riqualificazione e dai
tura brutalista riconosciuto       costi che essa comporta.
a livello internazionale - al      Questa scelta permette di
Museum of Modern Art di            porre fine a una situazione

                                                                                                32
New York è esposto un              di spreco edilizio, apren-
suo modellino. Tale vin-           do tuttavia la strada alla
colo è stato istituito al fine     demolizione di edifici che
di tutelare la struttura, ma       hanno una rilevanza archi-
ha finito per impedirne la         tettonica e culturale enor-
riqualificazione in quanto         me e alla loro sostituzione
rende necessario il rilascio       con strutture che non svol-
di un'autorizzazione spe-          gono una funzione pub-
cifica da parte della So-          blica e sociale, ma che ri-
printendenza per qualsiasi         spondono alla mera logica
intervento, ragion per cui         del profitto. Soprattutto nel-
Marco Bestetti - presidente        le zone periferiche, in cui la
del Municipio 7 - e Giusep-        presenza dell’amministra-
pe Sala - sindaco di Mila-         zione è esigua, bisogne-
no - ne hanno chiesto la           rebbe invece assicurarsi
rimozione. Attualmente è           che le operazioni edilizie
ancora in vigore, ma è im-         non si limitino a seguire        di Valeria Ort
portante sottolineare che          le oscillazioni del mercato                     olani
una sua eventuale aboli-           ma vadano a rispondere a           e Asia Rossetti
zione non dovrebbe esse-           quelle che sono le esigen-        Con la collaborazione di
re sfruttata per procedere         ze dei cittadini.                       Dania Prina

EDIZIONE     Milan
 LOCALE                      o
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