Microscopia a forza atomica per lo studio delle proprietà citomeccaniche
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Microscopia a forza atomica per lo studio delle proprietà citomeccaniche Mariafrancesca Cascione, Valeria De Matteis, Rosaria Rinaldi Dipartimento di Matematica e Fisica "E. De Giorgi", Università del Salento, Lecce 1. Overview regolato da una serie di eventi intra ed extra- cellulari, molti dei quali coinvolgono fenomeni Da numerosi decenni il legame tra meccanici; infatti, le cellule sono continuamen- Biomeccanica e Medicina è oggetto di no- te sottoposte a stimolazioni meccaniche: forze tevole attenzione da parte della comunità di taglio (dovute al flusso d’aria o di sangue), scientifica al fine di stabilire una connessione tra forze di compressione (dovute al movimen- struttura cellulare, funzione biologica, proprietà to delle cellule attraverso i tessuti), tensione meccaniche e stato di salute/malattia. (trasmessa dalle cellule aderenti o dalla matrice In particolare, la meccanobiologia costituisce extracellulare). oggi uno tra i settori emergenti della ricerca di Le cellule rispondono a queste forze regolan- base; essa si focalizza prima sulla comprensione do la loro forma, l’organizzazione interna e il del ruolo che le forze fisiche giocano nella co- comportamento, mediante l’attivazione di path- municazione e nella regolazione delle funzioni way biochimici che inducono a valle una serie di cellulari, poi sul coinvolgimento di tali forze nei risposte. Tra queste, l’alterazione dell’attività del- processi più complessi come lo sviluppo dei tes- le proteine transmembrana (proteine canale) suti e degli organi fino a comprendere l’origine e up- o down-regulation dell’espressione genica. e la progressione della malattia. La cellula eucariotica è costituita da Le cellule costituiscono le unità fondamen- diversi componenti cellulari; tra questi tali di tutti gli organismi viventi; in un uo- la membrana plasmatica o cellulare, il mo adulto si contano approssimativamente 1014 citoscheletro, organelli intracellulari cellule eucariotiche e la loro morfologia va- (lisosomi, mitocondri, apparato del Golgi) ria a seconda della funzione biologica che esse e nucleo, i quali concorrono a determinare il svolgono. comportamento meccanico dell’intera cellula, L’assolvimento delle funzioni fisiologiche è giacché ciascun componente assolve a precise Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 17
Figura 1: Rappresentazione schematica di actina, microtubuli e filamenti intermedi all’interno di una cellula e loro interazioni [1]. funzioni sia biologiche sia meccano-strutturali. presenza della lamina nucleare, costituita da un In particolare, la membrana cellulare, che isola reticolo di filamenti intermedi presente al di sot- l’ambiente intracellulare dal microambiente to della membrana nucleare interna. L’impulso extracellulare, non solo regola gli scambi di ioni meccanico attiva o inibisce la trascrizione di spe- e molecole, ma è anche in grado di trasferire cifici geni che conseguentemente attiveranno dei le forze di carico percepite al citoscheletro. pathway biochimici tali da alterare la struttura Quest’ultimo è un reticolo costituito da filamenti citoscheletrica al fine di resistere alla forza perce- proteici fittamente interconnessi tra di loro pita. Il citoscheletro, dunque, gioca un ruolo i quali hanno la funzione di strutturare e fondamentale nel processo di trasmissione del organizzare il citoplasma determinando la segnale fisico e nella risposta meccanica cellulare forma della cellula. allo stimolo percepito. Questi filamenti (Figura 1) sono di tre ti- Il processo mediante il quale le cellule rispon- pologie: filamenti di actina, microtubuli e dono alle forze meccaniche esterne può essere filamenti intermedi. In particolare, i filamen- suddiviso in tre fasi: meccanosensing, mechanotran- ti di actina e i microtubuli hanno un ruo- sduction e mechanoresponse. La forza esercitata lo fondamentale nella generazione del movi- sulla superficie cellulare è percepita da recetto- mento della cellula e degli organelli: infatti ri di membrana (mechanosensing) strettamente il citoscheletro può deformarsi facilitando la connessi alle fibre del citoscheletro; tale conti- trasmissione dei segnali meccanici provenien- nuità meccanica permette alle forze di propagar- ti dall’ambiente extracellulare fino al nucleo e si nella cellula (mechanotransduction). Gli effetti viceversa mediante la loro compressione o la della forza trasmessa sono specifici per ogni si- trazione. stema; tuttavia, il processo di meccanosensing è Il nucleo risente dello stimolo meccanico che lo stesso: le macromolecole sensibili allo stimo- si propaga all’interno della cellula grazie alla lo meccanico promuovono un riarrangiamento Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 18
conformazionale per bilanciare la forza percepi- tecniche basate sullo studio della deformabilità ta. La nuova configurazione altera le funzioni del corpo cellulare, o analogamente della resi- specifiche associate a determinate molecole in- stenza alla deformazione, valutata nel tempo, in- nescando altresì una cascata di eventi biochimici dotta da forze esterne controllate. In particolare, multipli (mechanoresponse). il microscopio a forza atomica è uno strumen- Parallelamente la cellula, perturbata da uno to di elezione giacché permette di investigare stimolo di tipo chimico e/o da una mutazione un’ampia gamma di campioni biologici, che van- genetica, può generare forze meccaniche che tra- no dalla singola biomolecola, alla cellula, fino ad sferisce al microambiente extracellulare, determi- un tessuto biologico. nando alterazioni nell’espressione di alcune pro- teine mediante meccanismi di feedback positivi. 2.1 Microscopia a forza atomica Tale variazione può alterare le proprietà meccani- che dell’ambiente extracellulare, come l’elasticità Il microscopio a forza atomica appartiene alla e la viscosità, le quali verranno percepite da altre famiglia dei microscopi a scansione di sonda cellule vicine che, a loro volta, avvieranno una (scanning probe microscopes, SPM), così chiama- risposta meccanica di tipo adattativo. ti proprio per indicare che l’osservazione della Pertanto, la caratterizzazione del comporta- superficie del campione è ottenuta mediante l’in- mento meccanico cellulare si configura come un terazione puntuale tra gli strati atomici superfi- elemento chiave per lo studio dell’insorgenza e ciali del campione investigato e una sonda fisica la progressione di malattie, così come può essere che lo scansiona. utilizzata per caratterizzare la risposta citotossica Per immaginare quello che succede durante all’esposizione di nanomateriali [2]. una misura, possiamo pensare al nostro campio- ne come un vinile e alla sonda come alla puntina di un giradischi; a seconda del tipo di intera- 2. Tecniche di caraterizzazione zione fisica che trasdotta elettronicamente per- metterà di godere della musica che intendiamo Negli ultimi anni, per quantificare le proprietà ascoltare, potremmo distinguere diversi tipi di meccaniche di una singola cellula e dei princi- microscopi a scansione. In particolare, nel ca- pali componenti, sono state ottimizzate diverse so del microscopio a forza atomica (che da qui tecniche di misurazione, le quali possono essere in poi indicheremo come AFM), la sonda, costi- essenzialmente suddivise in tre categorie: tuita da una punta fissata all’estremità libera di 1. tecniche per misurare la deformazione in- un cantilever flessibile, scansiona il campione ed dotta dall’applicazione di forze controlla- interagisce puntualmente con la sua superficie. te su una parte o sull’intera cellula, tra cui La forza punta-campione, che causa la deflessio- la magnetic twisting cytometry, micropipet- ne del cantilever, è dovuta all’interazione tra gli te aspiration, microplate manipulation, optical atomi dell’estremità della punta e quelli della tweezers e atomic force microscopy; superficie vicino alla punta stessa. Essa può es- sere descritta, con buona approssimazione, dal 2. tecniche per monitorare la capacità cellulare potenziale di Lennard-Jones: di generare forze al suo interno che determi- z0 6 z 12 nano una deformazione del suo microam- U (z) = U0 − + a12 0 biente, come la traction force microscopy e la z z micropillar traction force; dove si è indicato con z la distanza relativa punta- 3. tecniche per quantificare le forze intra- campione e con z0 la distanza di equilibrio a cui cellulari, come la multiple particle tracking corrisponde il valore minimo del potenziale U0 , microrheology. e a12 è una costante. Nell’espressione del potenziale di Lennard- Ad oggi i lavori riportati in letteratura sulla Jones il primo termine descrive un’attrazio- caratterizzazione del comportamento citomecca- ne a lungo raggio portata dalle interazioni nico sono principalmente stati realizzati usando dipolo-dipolo mentre il secondo termine espri- Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 19
me una repulsione a breve distanza dovuta alla misura della deflessione del cantilever, sarà pos- sovrapposizione degli orbitali atomici. sibile ottenere immagini con elevata risoluzione (∼Å) della superficie investigata. Le proprietà meccaniche locali della superficie possono essere studiate usando lo AFM in mo- dalità spettroscopia di forza. Anche per questo caso si tratta di un’analisi puntuale in cui la forza di interazione tra la punta e il campione è legata alla loro distanza relativa. L’indentazione, introdotta all’inizio degli an- ni ’70 e poi ottimizzata dallo sviluppo tecnologi- co, è oggi una metodologia convenzionale per sti- mare le proprietà elastiche dei materiali a livello micro- e nanometrico ad alta risoluzione. Questo metodo si basa su una punta in grado di penetrare nel campione e di deformarlo. La forza di interazione aumenta con la riduzione Figura 2: Set-up AFM di base. Una tip appunti- della distanza relativa punta-campione, passan- ta è fissata all’apice di un cantilever flessibi- do da zero a un valore massimo e tornando a le. Puntualmente, la forza di interazione tra zero quando la punta è posizionata nuovamente punta-campione, in funzione della loro distan- nel punto di partenza. za relativa, è calcolata dalla deflessione su- bita dal cantilever. Quest’ultima è misurata Idealmente, le curve forza-distanza fornisco- sfruttando il principio della leva ottica. no la forza percepita dalla punta e la distanza punta-campione permettendo di determinare il La sonda di un AFM (figura 2), costituita da modulo di Young locale. Nella pratica, questi una tip molto appuntita (∼ pochi nm), è fissata valori non sono misurati direttamente: la distan- all’estremità libera di un cantilever flessibile. Il za punta-campione d si ottiene per sottrazione movimento relativo della sonda rispetto alla su- dello spostamento z-piezo (che muove la son- perficie del campione è guidato da uno scanner da o il campione a seconda della configurazione piezoelettrico. AFM) e la deflessione del cantilever , che deve Quando la sonda scorre sulle superficie da in- essere calibrato per ogni esperimento. Inoltre vestigare, il parametro z (corrispondente alla di- i valori della forza sono calcolati utilizzando la stanza relativa punta-campione) cambia puntual- legge di Hooke ad ogni deflessione del cantilever. mente in funzione della topografia del campione La misura della forza è composta da due stesso, a cui corrisponde una variazione della curve corrispondenti all’avvicinamento e alla forza di interazione che induce una deflessione ritrazione della sonda (figura 3) [3]. del cantilever. Tale deflessione è estremamente Come mostrato nella figura 3, è possibile di- piccola da rilevare giacché le forze di interazione scriminare varie porzioni [4]. Il cantilever e il sono molto piccole (
Figura 3: Rappresentazione schematica della curva forza-distanza. Le fasi di approccio e retrazione sono mostrate nella figura a destra [3]. stica, in prima approssimazione - è indotta sul no direttamente accessibili ma possono essere campione (2-3). Non appena la forza di interazio- estratte analizzando opportunamente i dati di ne punta-campione raggiunge il valore massimo, indentazione; a tal fine sono stati sviluppati di- impostato dall’operatore, la sonda viene ritirata versi metodi empirici o semi-empirici basati sulla dal campione ma l’adesione stabilita tra punta e teoria della meccanica del contatto. superficie del campione mantiene ancora il con- Quando due corpi vengono messi in contat- tatto (4) fino alla distanza corrispondente al pun- to subiscono una deformazione che coinvolge to di contatto instabile in cui la costante elastica principalmente la regione di contatto le cui di- del cantilever supera il gradiente della forza di mensioni variano con la geometria delle superfici interazione e la punta perde definitivamente il coinvolte; dunque, per ottenere informazioni sul- contatto (5). le proprietà meccaniche di un materiale è neces- La modalità di forza non fornisce informazioni sario stabilire la relazione tra la forza applicata a topografiche ed in generale richiede che le super- un corpo e la sua corrispondente deformazione. fici da caratterizzare siano pulite ed omogene. In linea di principio la deformazione non è solo Queste condizioni sono praticamente impossi- dovuta alla forza applicata, ma è anche influen- bili da soddisfare a causa dell’intrinseca etero- zata dalle forze intermolecolari tra le superfici; geneità dei campioni biologici e della presenza queste sono trascurabili su macroscala, ma gio- di una soluzione buffer in cui tali campioni so- cano un ruolo importante quando le dimensioni no mantenuti al fine di preservane l’omeostasi diminuiscono. mimando il naturale ambiente fisiologico cellu- I primi studi di meccanica del contatto furono lare. Per queste ragioni è necessario raccogliere e realizzati da Hertz. Egli sviluppò un modello analizzare una grande quantità di curve di forza. teorico per descrivere le deformazioni locali, con- Per superare questi limiti è stata introdotta la tinue e piccole di un semispazio elastico sottopo- possibilità di acquisire immagini forza-volume sto a un carico applicato da una sfera. Le ipotesi (FV) con la quale è possibile acquisire simul- di partenza sono necessarie per poter sfruttare la taneamente dati di topografia e di interazione teoria classica dell’elasticità lineare; Hertz inoltre punta-campione su un’area specifica, creando trascurò completamente il contributo alla defor- una immagine topografica in cui ad ogni pixel mazione indotto dalle forze di attrito e di ade- corrisponde una curva forza-distanza (Figura 4). sione. Queste ultime furono prese in considera- Le curve forza-distanza collezionate conten- zione nella teoria JKR, ottenuta dai contributi di gono molte informazioni sulle proprietà del- Johnson, Kendall e Roberts [5], in cui si assume la superficie del materiale, esse però non so- che le forze adesive deformino la superficie solo Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 21
di un indentatore sferico. Sneddon estese, ap- portando delle correzioni, il modello di Hertz a qualsiasi solido di rotazione [8]. Anche que- sto modello è valido per deformazioni elastiche lineari; tuttavia è possibile tener conto del con- tributo plastico alla deformazione introducendo dei fattori di correzione, come proposto da Oli- ver e Pharr [9], i quali assunsero che un recupero completamente elastico del materiale è possibile solo nella porzione iniziale della fase di scari- co, mentre la fase di carico è caratterizzata da un comportamento elasto-plastico. Questo mo- dello però continua a trascurare le forze adesive all’interfaccia. Da questo breve e conciso excursus è palese come lo sforzo per modellizzare completamente la meccanica di contatto tra due corpi non sia un esercizio banale. Oggi si ricorre a script com- putazionali che calcolano in modo ricorsivo gli Figura 4: Rappresentazione schematica della modalità errori per ottenere un fit ottimale delle curve di lavoro force-volume. Nell’immagine in al- sperimentali di indentazione. to, la linea verde indica il movimento raster della sonda AFM sulla superficie del campio- ne. Nei punti indicati la punta esegue un ciclo 2.2 Applicazione della microscopia a completo di indentazione. Nell’immagine in forza atomica in campo biologico basso è riportato uno screen dell’interfaccia del software di acquisizione e analisi: è possibile Alla fine degli anni ’80 la microscopia a forza visualizzare contemporaneamente la topogra- atomica viene sviluppata per caratterizzare le fia (height channel) ed il canale force volume superfici di solidi non conduttivi come polimeri, (FV channel). I pixel delle due immagini so- ceramiche, materiali compositi e vetro; succes- no biunivocamente correlati, così ad ogni pixel del canale di topografia corrisponde una curva sivamente, grazie alla possibilità di lavorare in forza-distanza. liquido, l’applicazione dello AFM è stato esteso all’ambito biologico fino a diventare oggi uno strumento molto interessante e spendibile dal all’interno della regione di contatto. Al contrario punto di vista della ricerca biomedica incentra- Derjaguin, Muller e Toporov presentarono un ta specialmente sulla comprensione di meccani- modello (DMT) in cui le forze adesive agiscono smi specifici a livello sia cellulare sia di singola solo all’esterno della regione di contatto, men- biomolecola. tre all’interno della stessa considerarono valido il modello di Hertz [6]. Le teorie JKR e DMT Caratterizzazione meccanica della possono essere assunte come casi estremi della membrana cellulare come indicatore dello stessa teoria e per studiare i casi tra queste condi- stato di salute della cellula zioni limite vengono sviluppati diversi modelli. Maugis ha formulato una teoria più completa Per poter analizzare cellule vitali (in living) uti- per risolvere il problema del contatto meccanico, lizzando l’AFM, è necessario che esse crescano ma la sua complessità ne limita le applicazioni in adesione su un substrato specifico a volte op- [7] portunamente funzionalizzato; pertanto le cellu- Nonostante il continuo sviluppo nella model- le aderenti sono maggiormente adatte per que- lazione delle proprietà meccaniche dei campioni ste misure. Le linee cellulari che crescono in so- biologici, la teoria del contatto di Hertz ha un spensione richiedono uno step di fissazione con ruolo fondamentale nell’analisi dell’elasticità del- aldeidi: questo trattamento blocca le cellule per- le singole cellule, ma risulta valida solo nel caso dendo così la condizione di vitalità e non poten- Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 22
do più valutare la risposta dinamica allo stimolo possibile anche analizzare il rilascio di particelle indotto. virali da cellule infettate da virus. L’AFM è utilizzato per analizzare la morfolo- Modificando la geometria e funzionalizzando gia di diversi tipi cellulari, spaziando da cellule la punta dell’AFM con opportuni gruppi chimici, nervose a cellule con caratteristiche completa- è possibile eseguire una innumerevole serie di mente diverse, come le cellule renali. In parti- studi che possono riguardare aree molto ridot- colare, nelle cellule gliali possono essere ana- te della superficie o l’intero corpo cellulare [50]. lizzati i mitocondri, i canali del calcio sul L’applicazione della forza alla singola cellula in- terminale nervoso presinaptico [10, 11] e anche duce una risposta che si manifesta in un rimodel- le vescicole sinaptiche, ottenendo informa- lamento del citoscheletro e quindi della forma zioni riguardanti la loro forma e le loro dimen- cellulare; tale risposta è puntuale e dipende dalla sioni [12]. Sulla superficie delle cellule dell’ap- durata e dall’intensità della forza applicata. parato gastrointestinale e del tubulo renale è pos- Negli ultimi anni, sono state studiate usando la sibile visualizzare anche alcuni elementi tipici microscopia a forza atomica le proprietà mecca- della membrana apicale di questi tessuti, ossia niche di diverse tipologie di linee cellulari, come i microvilli; in tal caso il processo di fissazio- cellule della prostata, della vescica, dell’epite- ne deve essere necessariamente effettuato poi- lio polmonare [13], del seno, del sangue e delle ché la scansione con l’AFM in living potrebbe ossa. In genere non si tratta di misure assolute deformare la struttura cellulare. ma relative: si caratterizza come varia il com- portamento meccanico cellulare a seguito di uno stimolo biologico, chimico o fisico. Per comprendere la forte connessione tra i pa- thways biochimici e le risposte citomeccaniche possono essere effettuati studi sistematici sul- le proprietà meccaniche delle cellule in funzio- ne delle loro condizioni fisiologiche. Per otte- nere una conoscenza più approfondita di que- sto argomento, i dati acquisiti dall’AFM devo- no essere confrontati con quelli derivati da altre tecniche, principalmente microscopia ottica e in fluorescenza. In questa prospettiva sono stati effettuati molti studi condotti in parallelo. In alcuni casi, però, i risultati ottenuti con le diverse tecniche possono essere difficili da correlare data l’eterogeneità del campione investigato. Per superare queste problematiche sono stati sviluppati sistemi ibridi Figura 5: (a) Rappresentazione schematica di AFM as- che permettono la visualizzazione del campione semblato su un microscopio ottico invertito. b) Immagine ottica (obiettivo 20x) Posiziona- sia con un sistema ottico che con la microscopia mento della punta AFM sulla superficie di una a forza atomica. cellula [14]. In particolare, utilizzando una configurazione microscopica invertita, è possibile analizzare il Anche i meccanismi di migrazione cellulare campione sia dal basso, con la microscopia ottica, possono essere analizzati mediante AFM grazie sia dall’alto mappando la sua superficie per mez- all’analisi di alcune sottili proiezioni citoplasma- zo della sonda AFM (Figura 5a); quindi il set-up tiche, quali filopodi e lamellipodi, che si for- ibrido è usato per registrare simultaneamente mano sul fronte di avanzamento delle cellule. acquisizioni AFM e quelle di microscopia a luce Inoltre possono essere studiati i riarrangiamenti trasmessa. citoscheletrici, il citoplasma, i movimenti di orga- L’integrazione dell’AFM con un microscopio nelli e vescicole e infine le giunzioni cellulari. È ottico aumenta fortemente le prestazioni di en- Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 23
trambe le tecniche. Dal punto di vista pratico, i quali, essendo organizzati in modo disomoge- il loro accoppiamento facilita il posizionamen- neo, determinano una distribuzione dei valori to della sonda AFM sul campione scelto (Figura del modulo elastico sulla membrana cellulare. 5b): questo è fondamentale nei casi sperimen- Tuttavia il contributo di elementi subcellulari più tali che richiedono la funzionalizzazione della profondi può fornire dati importanti per com- punta. Inoltre, l’aggiunta di componenti speci- prendere al meglio il comportamento meccanico fici al set-up permette molte configurazioni: tra nella progressione della malattia. queste, la combinazione della microscopia a fluo- L’AFM è anche utilizzato per studiare le pro- rescenza con la quella a forza atomica permette prietà di adesione dei campioni biologici (cellu- di valutare contemporaneamente alcuni processi le, specifici compartimenti cellulari, molecole). biologici in termini di variazioni meccaniche e Infatti un’appropriata funzionalizzazione della morfologiche. punta, mediante cellule o proteine, offre la pos- L’AFM può essere combinato con la microsco- sibilità di manipolare e sondare molecole adese pia a confocale (CLSM) in modo da valutare in alla superficie cellulare (recettori, sensori e tra- tempo reale l’effetto dello stress meccanico su sduttori). In questo modo si possono studiare le definite strutture cellulari opportunamente mar- singole molecole misurando le forze intermole- cate con specifici fluorocromi. L’AFM può essere colari e intramolecolari, quindi sviluppare nuove accoppiata con la stimulated emission depletion mi- strategie per il rilascio controllato di farmaci. croscopy (STED), che fornisce visualizzazione a maggiore risoluzione rispetto alla fluorescenza Alcuni casi di studio: in microscopia confocale. Per studiare un evento biologico nella regio- • Progressione tumorale ne di contatto cellula-substrato, la microscopia Per comprendere meglio i meccanismi bio- TIRF è ampiamente utilizzata. La sua implemen- fisici alla base dell’insorgenza e della pro- tazione in un sistema ibrido con AFM permette gressione tumorale, sono stati realizzati nu- di visualizzare le forze di trasmissione all’inter- merosi studi volti a caratterizzare la varia- no di alcune tipologie cellulari, come le cellule zione delle proprietà meccaniche nelle cel- endoteliali, o di cellule polarizzate, permet- lule tumorali primarie sia rispetto alla loro tendo la visualizzazione di membrane apicali e controparte benigna, sia rispetto a quella basali. metastatica. Il sistema integrato e le sue applicazioni so- no stati analizzati nella review intitolata "Ato- In linea generale è stato ampiamente osser- mic Force Microscopy combined with Optical vato che le cellule tumorali sono molto più Microscopy for Cell Investigation". soffici rispetto alle cellule sane; ad esempio, le cellule del cancro della vescica umana pos- Nonostante i recenti progressi della tecnica seggono una elasticità maggiore rispetto al- AFM, gli studi sui campioni biologici rimangono le normali cellule epiteliali e che le cellule ad oggi molto complicati da eseguire ed inter- MCF-7 del cancro al seno umano sono più pretare; ciò è dovuto principalmente sia all’ete- morbide delle cellule MCF-10. rogeneità degli elementi strutturali costituenti la cellula, sia alla possibilità che ciascuna cellula si Numerose evidenze sperimentali riportate trovi in uno specifico momento del proprio ciclo in letteratura scientifica dimostrano come le vitale. cellule di adenocarcinoma metastatico (pol- La caratterizzazione delle proprietà meccani- mone, seno e cancro del pancreas), benché che della membrana cellulare risente inoltre della morfologicamente simili alle cellule sane se- profondità di indentazione. Per tale ragione il condo l’analisi istopatologica, presentino un protocollo sperimentale convenzionalmente usa- comportamento meccanico profondamente to impone che essa sia inferiore al 10-15 % rispet- diverso [13, 16]. Analoghi risultati sono stati to all’altezza cellulare. A queste profondità la ottenuti quantificando i valori del Modulo risposta meccanica cellulare è essenzialmente do- di Young delle cellule tumorali polmonari vuta alla rete di filamenti di actina corticale, PC-9 [17]. Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 24
Lo studio della variazione delle proprie- innescando una serie di eventi che modifica- tà meccaniche cellulari può aiutare a no le normali funzioni cellulari. Nonostante comprendere il processo di transizione la comunità scientifica abbia rivolto molta at- epitelio-mesenchimale. Tale fenomeno ri- tenzione sulle possibili conseguenze indotte sulta alla base della progressione tumorale dalle nanoparticelle in vivo ed in vitro dal e della metastatizzazione [18]: le cellule di- punto di vista chimico-biologico [20], l’im- ventano più soffici, perdono l’aderenza con patto sulla meccanica cellulare è ancora poco le cellule vicine e con la matrice extracellu- indagato. lare, migrando nei tessuti circostanti [19]. Come precedentemente argomentato, L’A- Nel dettaglio, le cellule epiteliali, perden- FM è stata ampiamente utilizzata per quan- do la loro polarità (apicale-basale) e la loro tificare le alterazioni morfo-meccaniche in- tipica architettura citoscheletrica, assumo- dotte dalla progressione della malattia e/o no un fenotipo simil-mesenchimale. Que- per valutare gli effetti prodotti da farma- sta nuova conformazione rende le cellule ci specifici. Allo stesso modo questa tecni- più soffici, quindi capaci di penetrare nello ca potrebbe essere usata per capire come stroma e raggiungere siti distali, viaggiando le NPs agiscono sulla meccanica cellulare all’interno dei vasi sanguigni o linfatici. influenzando specifiche funzioni cellulari. Nel processo di metastatizzazione l’ambien- In un recente lavoro sono stati infatti stu- te extracellulare gioca un ruolo chiave: gli diati i cambiamenti biomeccanici indotti da stimoli meccanici trasmessi da una matri- NPs di selenio (Se NPs) in linee cellulari di ce extracellulare rigida (forza esogena) in- adenocarcinoma mammario (MCF-7). Tali fluenzano il comportamento cellulare e di NPs determinano l’insorgenza di alterazioni conseguenza la tensione citoscheletrica (for- morfologiche a carico dei filamenti di acti- za endogena). Questo signaling esterno na provocando un aumento del modulo di attiva l’espressione di alcuni oncogeni e Young. Le stesse cellule sono state utilizzate fattori trascrizionali; la loro deregolazione per testare NPs di argento (Ag NPs) rive- porta alla carcinogenesi, connettendo i se- stite di citrato. In questo caso le Ag NPs gnali biochimici prodotti dagli oncogeni stimolano un’alterazione della struttura di con il microambiente rigido e favorendo e organelli subcellulari (lisosomi e mitocon- sostenendo la trasformazione oncogenica. dri), oltre alla riorganizzazione dell’actina L’adesione cellulare alla matrice extracellula- corticale [22], che si riflette in una notevole re e la corrispondente risposta citomeccani- riduzione della rigidità cellulare; tale risul- ca costituiscono processi fisiologici altamen- tato potrebbe provocare un distacco delle te correlati tra loro; pertanto la loro carat- cellule dalla membrana basale, innescando terizzazione rappresenta una strategia chia- il processo di metastatizzazione. ve per identificare l’impatto delle forze ade- sive sulla regolazione del comportamento In altri studi è stato visto come altre tipo- cellulare. logie di NPs possono provocare un effetto opposto sulla meccanica cellulare che però • Citotossicità indotta da esposizione a nano- dipende anche dalla linea cellulare utiliz- materiali zata. Per esempio, le NPs di ossido di sili- L’ultimo decennio il crescente utilizzo di na- cio (Si O2 NPs) e di ossido di titanio (Ti O2 noparticelle (NPs) in svariati prodotti com- NPs) possono provocare alternativamente merciali e in applicazioni in campo medi- un aumento o una diminuzione dell’elasti- co ha sollevato diverse preoccupazioni cir- cità di membrana a seconda della linea cel- ca la loro tossicità. Le proprietà chimico- lulare utilizzata (adenocarcinoma del colon fisiche delle NPs, cioè la dimensione, la for- e adenocarcinoma alveolare) [2]. L’aumen- ma, la carica superficiale, ecc. influenzano to o la diminuzione del valore del modu- la loro interazione con membrana cellulare, lo di Young ha conseguenze differenti sul- organelli e strutture del citoscheletro, la meccanica cellulare. In particolare, valo- Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 25
ri molto ridotti sono associati al fenomeno del tessuto neuronale. L’alterato stato con- della progressione tumorale indotta dalla formazionale, caratterizzato da una strut- rottura delle giunzioni cellulari e alla con- tura a β-foglietto, rende queste proteine in- seguente migrazione nel tessuto circostante. solubili [93], tendendo così ad accumularsi Al contrario l’aumento del valore di modu- sulla membrana cellulare e formando degli lo di Young può essere deleterio per tutti aggregati fibrillari amiloidi; la loro presen- quegli eventi cellulari che richiedono mobi- za induce una risposta citotossica e impedi- lità cellulare, come lo sviluppo embrionale sce il corretto funzionamento delle cellule e la differenziazione cellulare. Quindi diver- nervose. si tipi di NPs possono alterare o inibire la Negli ultimi decenni la necessità di superare mobilità cellulare. il limite di efficacia (in media del 30 %) delle attuali terapie farmacologiche in uso contro le patologie neurodegenerative, ha sollecita- to lo sviluppo di approcci complementari a quelli propriamente biomedici. In particola- re, nell’ultimo ventennio, sono stati condotti numerosi studi in vitro basati su evidenze sperimentali ottenute mediante dicroismo circolare, spettrometria di massa e spet- troscopia infrarossa [96] tesi a caratterizzare la composizione e la conformazione degli aggregati amiloidi; queste tecniche, tuttavia, non riescono a risolvere le singole specie che compongono gli aggregati amiloidi. La microscopia a forza atomica appare parti- colarmente utile per caratterizzare i singoli costituenti degli aggregati amiloidi su sca- la nanometrica, fornendo indicazioni circa Figura 6: Studio della meccanica cellulare mediante le proprietà strutturali (altezza, larghezza AFM combinato con microscopia confocale per e periodicità) e biofisiche (flessibilità, con- lo studio della tossicità indotta da NPs di ossido di metalli. fezionamento di singoli protofilamenti al- l’interno di fibrille mature, citotossicità) di ciascuna specie costituente [23]. Inoltre, la recente applicazione di nuove me- todologie basate su AFM, come la mappatu- In questo scenario l’indagine biomeccanica ra nanomeccanica quantitativa, rappresenta (Figura 6) rappresenta un potente strumento una metodologia proficua per caratterizza- per studiare la citotossicità delle NPs al fine re il processo di misfolding dei monomeri e di sviluppare nuovi protocolli basati sulla per chiarire i meccanismi molecolari del po- meccanica cellulare da abbinare ai test di limorfismo e della formazione dell’amiloide. tossicità standard. Il comportamento mecca- Nelle misure di spettroscopia a forza atomi- nico delle cellule potrebbe quindi predirne il ca la sonda AFM è stata usata per allungare, destino e, indirettamente, anche la tipologia comprimere e manipolare spazialmente le di patologie che potrebbero manifestarsi. macromolecole di amiloide studiandone co- • Studi di unfolding proteico sì il comportamento meccanico, tentando L’insorgenza di malattie neurodegenerative di quantificare le forze di interazione all’in- è essenzialmente dovuta ad un’alterazione terno dei β-foglietti delle proteine amiloi- nel ripiegamento (misfolding) di alcune pro- di. Parallelamente, misure di nanoinden- teine presenti nella matrice extracellulare tazione sono state eseguite per misurare i Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 26
Figura 7: Schema rappresentativo dello studio di unfolding proteico mediante spettroscopia di forza (chemical force mi- croscopy). Il regime iniziale della curva riflette l’allungamento del multimero Titina, seguito dallo spiegamento di un dominio, caratterizzato da un calo della forza. L’estensione forzata della catena polipeptidica dispiegata può essere spiegata dal modello warm like chain (WLC) [24]. (b) Rappresentazione schematica del set-up spe- rimentale AFM per l’analisi del trimero Aβ42 (ciascun monomero è rappresentato da un colore diverso). (c) Tipica Curva forza-distanza; la curva blu si riferisce al WLC [25]. moduli elastici intrinseci di diverse classi di ripiegate impedendone l’aggregazione. fibrille amiloidi mature (figura 8), come β- lattoglobulina, β-nucleina, Aβ42, albumina, Z M Y insulina, lisozima, e proteina Tau. [1] T. Hohmann, F. Dehghani: The Cytoskeleton - A Complex Le strategie di caratterizzazione basate sulla Interacting Meshwork., Cells, 8 (2019) 362. microscopia a forza atomica possono fornire in- [2] V. De Matteis, M. Cascione, C. C. Toma, P. Pellegrino, formazioni fondamentali per comprendere il pro- L. Rizzello, R. Rinaldi: Tailoring Cell Morphomecha- cesso di aggregazione delle proteine mal ripiega- nical Perturbations Through Metal Oxide Nanoparticles, Nanoscale Res. Lett., 14 (2019) . te all’interno delle fibrille e delle placche amiloi- [3] S. Hsieh, T. Li, C.W. Hsieh, M.L. Kung, S.L. Hsieh, D.C. di, suggerendo strategie farmacologiche innova- Wu, C.H. Kuo, M.H. Tai, H.M. Wang, W.J. Wu, B.W. tive e altamente selettive, come la progettazione Yeh: Advances in cellular nanoscale force detection and di molecole capaci di interferire le proteine mal manipulation, Arab. J. Chem., 12 (2019) 3163. Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 27
[4] B. M. Carpick, J. Batteas: Scanning Probe Studies of Nano- [21] J. Pi, F. Yang, H. Jin, X. Huang, R. Liu, P. Yang, J. Cai: scale Adhesion Between Solids in the Presence of Liquids and Selenium nanoparticles induced membrane bio-mechanical Monolayer Films. Springer Handbook of Nanotechnology, property changes in MCF-7 cells by disturbing membrane Springer Handbooks. Springer, Berlin (2007). molecules and F-actin, Bioorganic Med. Chem. Lett., 23 [5] K. L. Johnson, K. Kendall, A. D. Roberts: Surface Energy (2013) 6296. and the Contact of Elastic Solids, Proc. R. Soc. Lond. A. [22] V. De Matteis, M. Cascione, C.C. Toma, S. Leporatti: Math. Phys. Sci., 324 (1971) 1558. Morphomechanical and organelle perturbation induced by [6] B.V Derjaguin, V.M. Muller, Y. Toporov: Effect of con- silver nanoparticle exposure, J. Nanopart. Res., 20 (2018) tact deformations on the adhesion of particles, J. Colloid 273. Interface Sci., 53 (1975) 314. [23] F.S. Ruggeri, J. Habchi, A. Cerreta, G. 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Mariafrancesca Cascione: è ricercatrice in Fisi- Res., 7 (1992) 1564. ca della Materia presso il Dipartimento di Ma- [10] E. H. V. Parpura, P.G. Haydon: Three-dimensional imaging of living neurons and glia with the atomic force tematica e Fisica "E. De Giorgi" dell’Università microscope, J. Cell Sci., 104 (1993) 427. del Salento. Si occupa di biofisica, in partico- [11] E. H. Philip, G. Haydon, E. F. Stanley: Localization lare di caratterizzazione delle proprietà morfo- of Individual Calcium Channels at the Release Face of a meccaniche cellulari in vitro, utilizzando tecni- Presynaptic Nerve Terminal, Neuron, 13 (1994) 1275. che di spettroscopia di forza combinate con in- [12] P. G. H. V. Parpura, R. T. Doyle, T. A. Basarsky, E. dagini di fluorescenza, al fine di comprendere i Henderson: Dynamic Imaging of Purified Individual Synaptic Vesicles, Neuroimage, 2 (1995) 3. meccanismi fisici sia alla base dell’insorgenza e [13] S. E. Cross, Y. Jin, J. Rao, J. K. Gimzewski: Nano- della progressione di malattie come il cancro e mechanical analysis of cells from cancer patients, Nature le neurodegenerazione, sia quelli coinvolti nel- Nanotechnology, 2 (2007) 780. la risposta citotossica a seguito di esposizione a [14] M. Cascione, V. De Matteis, R. Rinaldi, S. Leporatti: materiali nanostrutturati. Atomic force microscopy combined with optical microscopy for cells investigation, Microsc. Res. Tech., 80 (2017) 109. Valeria De Metteis: è ricercatrice presso il Di- [15] M. Lekka: Discrimination Between Normal and partimento di Matematica e Fisica "E. De Giorgi" Cancerous Cells Using AFM, BioNanoSci., 6 (2016) 65. dell’Università del Salento. Nel 2020, è stata visi- [16] W. Xu, R. Mezencev, B. Kim, L. Wang, J. McDonald, ting researcher presso l’Institute for Bioenginee- T. Sulchek: Cell Stiffness Is a Biomarker of the Metastatic ring of Catalonia (IBEC) di Barcellona. 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Giannelli: Mo- altre patologie degenerative. lecular Sciences Transforming Growth Factor-β Promotes Morphomechanical Effects Involved in Epithelial to Mesen- Rosaria Rinaldi: è professoressa di prima fascia chymal Transition in Living Hepatocellular Carcinoma, Int. J. Mol. Sc., 20 (2019) 108. di Struttura della Materia presso il Dipartimento [20] V. De Matteis: Exposure to Inorganic Nanoparticles: di Matematica e Fisica "E. De Giorgi" dell’Uni- Routes of Entry, Immune Response, Biodistribution and In versità del Salento e associata all’Istituto di Mi- Vitro/In Vivo Toxicity Evaluation, Toxics, 5 (2017) 1. croelettronica e Microsistemi del CNR. Dirige il Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 28
laboratorio di Nanobiotecnologie, Nanomedici- na e Nanobioelettronica dell’Università del Sa- lento ed è responsabile del laboratorio regionale Nabidit e del laboratorio BioOpenLab apparte- nente alla infrastruttura europea CERIC ERIC. È autrice di circa 330 pubblicazioni, 11 brevetti e diverse monografie. Ithaca: Viaggio nella Scienza XVIII, 2021 • Microscopia e proprietà citomeccaniche 29
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