Living Longer Better and Healthier Lives - Celgene SRL
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Celgene, in Italia per ambire all’eccellenza Celgene è un’azienda biofarmaceutica leader, dedicata alla ricerca, allo sviluppo e alla commercializzazione di solu- zioni terapeutiche innovative in ambito oncoematologico e immuno-infiammatorio. L’azienda si impegna con passione e coraggio a migliorare e prolungare la vita dei pazienti e a rispondere con l’eccel- lenza a esigenze mediche non ancora soddisfatte. Celgene, presente in Italia dal 2006, ha portato anche nel nostro Paese un forte impegno nella ricerca e grande at- tenzione per i pazienti. Investiamo oltre il 40% del fatturato in ricerca e sviluppo di farmaci innovativi. Migliorare la salute umana attraverso un’intensa attività di ricerca scientifica è il nostro principale obiettivo. In Celgene siamo tutti accomunati dal deside- rio di dare ad ogni paziente la possibilità di una vita migliore. Ci impegniamo ogni giorno con passione, coraggio e minuziosa attenzione con l’ambizione di contribuire a creare valore per il paziente, per il sistema sanitario e per l’economia. Il valore aggiunto della nostra presenza in Italia è la collaborazione con la ri- cerca accademica nazionale, di cui abbiamo da sempre riconosciuto e mes- so in evidenza le grandi potenzialità. Siamo convinti che essere leader in campo medico significhi essenzialmente aprire la strada a nuove soluzioni terapeutiche, all’impiego di farmaci inno- vativi che consentano il raggiungimento di esiti migliori a livello terapeutico, sociale ed economico. Jean-Yves Chatelan Vice-President & General Manager, Celgene Italia Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives 1
Dedicati ai pazienti in ogni parte del mondo Celgene è un’azienda biofarmaceutica leader impegnata nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie innovative per pazienti affetti da neoplasie e da patologie infiammatorie e immunomediate invalidanti. La nostra capacità di migliorare costantemente i risulta- mielodisplastiche, leucemia mieloide acuta, beta-talas- ti terapeutici per i pazienti poggia su una solida base: un semia e linfomi, mielofibrosi e patologie oncologiche team globale di oltre 7.000 persone, operative in più come il carcinoma mammario metastatico, carcinoma di 50 Paesi per realizzare la nostra promessa e portare del pancreas e carcinoma del polmone. i benefici clinici delle nostre terapie innovative in oltre 100 Paesi. Celgene si concentra anche in nuove aree terapeutiche quali le patologie infiammatorie e immunomediate in- Celgene è impegnata nella ricerca e sviluppo (R&D) di validanti (psoriasi, artrite psoriasica, malattia di Crohn, farmaci per il trattamento di mieloma multiplo, sindromi colite ulcerosa, sindrome di Behçet). Anno 1986 Fondata in USA Presente in Italia dal 2006 210 dipendenti 7.000 Dipendenti globali 2 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Impegnati a sviluppare terapie per le malattie rare I farmaci orfani oggetto dell’innovazione in medicina. Circa un terzo di tutti i trattamenti approvati negli ultimi Malattie Rare del 28 febbraio 2013, è il riconoscimento cinque anni hanno ottenuto la qualifica di farmaci or- alla consolidata attività di Celgene nell’area delle ma- fani, un termine impiegato per indicare i farmaci per il lattie rare. Celgene detiene infatti una posizione di lea- trattamento di malattie rare. dership tra le aziende impegnate in quest’area, con 17 molecole e 4 indicazioni terapeutiche designate “orfa- EURORDIS (European Organization for Rare Diseases), ne” dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA). organizzazione senza scopo di lucro attiva nel campo delle malattie rare, ha assegnato a Celgene il presti- L’azienda continua a dimostrare un chiaro impegno gioso EURORDIS Company Award per l’eccellenza nell’indirizzare i propri programmi di ricerca nell’area raggiunta nella ricerca nel campo delle malattie rare. delle malattie rare, dove esistono i maggiori bisogni cli- Il premio, consegnato alla vigilia della Giornata delle nici non ancora soddisfatti. Studi in Italia* Studi accademici indipendenti 98 in Hema/Onco e I&I 60 On-going 15.398 Pazienti coinvolti Studi clinici 84 sponsorizzati Celgene 2.293 *Dati aggiornati a dicembre 2017 Pazienti coinvolti Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives 3
I nostri valori condivisi L’attenzione al paziente è l’essenza dell’attività di Integrità, etica, trasparenza nelle decisioni e rispetto Celgene. dell’ambiente sono i valori che ispirano i nostri com- portamenti quotidiani. Garantire speranza di vita attraverso un accesso preco- ce a terapie innovative, migliorare l’assistenza sanitaria Sicurezza, governance, salute globale e ambiente sono cooperando alla ricerca scientifica e alla crescita pro- i temi fondamentali che guidano le nostre decisioni e il fessionale degli operatori sanitari sono i nostri obiettivi nostro impegno. principali. 4 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Coraggio Celgene è impegnata Passione di affrontare a migliorare la salute le sfide di ogni individuo nell’interesse del benessere globale La passione è un elemento distintivo Proporre soluzioni innovative e del lavoro in Celgene perché siamo accettarne i rischi permette di e del progresso convinti che il nostro compito creare nuovi standard in medicina. sia importante per l’umanità ed Celgene è pioniera nella scienza e essenziale per il progresso della nell’applicazione di nuove modalità medicina. di business, soprattutto grazie al coraggio dimostrato nel passato e al modo di affrontare le sfide del futuro. Fiducia Eccellenza Curiosità nelle promesse nell’ottenere i e continuo e nelle azioni risultati migliori apprendimento I dipendenti Celgene hanno In Celgene cerchiamo costantemente In Celgene siamo consapevoli che il fiducia l’uno nell’altro in termini di mantenere gli standard ritmo del cambiamento incrementa la di conoscenze e intenzioni e non professionali più elevati, per garantire necessità di allargare le conoscenze dimenticano mai il rispetto e la qualità, sicurezza, scienza ed etica. e le competenze dei singoli che dignità, collaborando per ottenere il Incoraggiamo la creatività e la si impegnano a condividerle meglio per l’azienda e per se stessi. semplicità nel trovare soluzioni, la promuovendo l’apprendimento trasparenza nella comunicazione continuo. interna ed esterna e un rigoroso approccio scientifico. I nostri valori condivisi 5
Farmaci orfani L’obiettivo di garantire ai pazienti un rapido accesso al progresso scientifico ci spinge a orientare i nostri sforzi e le nostre risorse alla ricerca clinica.
Celgene, sfruttando i più recenti progressi nella ricerca molecolare e cellulare, sviluppa terapie mirate a migliorare la qualità della vita e delle cure di quei pazienti che sono affetti da patologie rare e invalidanti. L’impegno di Celgene Le malattie rare sono condizioni gravi e spesso inva- Celgene è attualmente impegnata nello sviluppo di lidanti. Secondo la definizione dell’Unione Europea, molecole destinate al trattamento di 63 diverse pa- colpiscono 5 individui su 10.000. Nell’Unione Europea tologie che includono 18 malattie rare. L’azienda in- sono state classificate oltre 8.000 malattie rare o ultra- veste il 40% del suo fatturato globale in iniziative di rare che affliggono circa 29 milioni di persone. Per que- R&D. ste patologie i trattamenti oggi a disposizione sono solo 90, 4 dei quali prodotti da Celgene. Farmaci orfani 7
Ematologia Sentiamo la responsabilità di migliorare radicalmente l’approccio ai tumori, identificando e colpendo in modo selettivo i fattori responsabili della crescita delle cellule tumorali.
L’IMiDs® Foundation per cambiare il corso della malattia L’ematologia rappresenta il cuore pulsante di Celgene. Le nostre prime ricerche hanno sviluppato gli IMiDs®: una nuova categoria di farmaci che, insieme ad altre molecole innovative, costituiscono un portfolio che ha rivoluzionato le prospettive di cura e l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da neoplasie ematologiche come il mieloma multiplo, i linfomi non Hodgkin, le sindromi mielodisplastiche e le leucemie mieloidi acute. Farmaci immunomodulanti come i nostri IMiDs® non permesso di ottenere grandi progressi nel trattamento si limitano a curare la sintomatologia, ma vanno di- di malattie come le sindromi mielodisplastiche e leuce- rettamente al cuore della malattia: grazie a un’azione mie mieloidi acute. combinata, attaccano le cellule tumorali e contem- poraneamente potenziano l’attività del sistema im- La ricerca Celgene è proiettata verso terapie di nuova munitario per meglio contrastare malattie come il generazione sia nell’area terapeutica nella quale siamo mieloma multiplo. leader sia in patologie con rilevanti bisogni terapeutici non ancora soddisfatti, quali la leucemia mieloide acu- Oltre agli immunomodulanti, il nostro portafoglio ema- ta, i linfomi non Hodgkin (linfoma follicolare e linfoma tologico include potenti terapie epigenetiche che ri- diffuso a grandi cellule B, linfoma mantellare), la leu- ducono la capacità di sopravvivenza e di riproduzione cemia linfatica cronica, la beta-talassemia, le sindromi delle cellule tumorali: questo meccanismo d’azione ha mielodisplastiche. Ematologia 9
Talidomide Negli anni ’80, Sol Barer, fondatore di Celgene, scommet- te su talidomide, ipotizzando che l’effetto teratogeno del O farmaco (inibizione della crescita dei vasi sanguigni) po- tesse essere applicato anche ai vasi che nutrono i tumori, non permettendone quindi la crescita. Talidomide, oggi, è approvato a livello mondiale per il trattamento del mielo- ma multiplo (MM) e ha cambiato il corso della malattia per N O milioni di pazienti. NH Nel 1999 sono state pubblicate le prime evidenze dell’effica- cia di talidomide nel MM in pazienti pesantemente pretrattati, O O refrattari alla chemioterapia convenzionale o ad alte dosi. Da allora l’importanza di talidomide nel trattamento del MM in tutte le sue fasi è stata dimostrata da numerosi studi. Studi clinici randomizzati ne hanno infatti evidenziato il ruolo come prima linea di trattamento in pazienti candidati a tra- pianto autologo di cellule staminali così come nei pazienti anziani non candidabili a trapianto. 10 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Lenalidomide Lenalidomide, strutturalmente derivato da talidomide, è un farmaco immunomodulatore orale (IMiD®) che inter- O ferisce sull’attività del sistema immunitario, bloccando lo sviluppo delle cellule tumorali, inibendo l’angiogenesi e stimolando anche particolari cellule del sistema immuni- tario nei confronti delle cellule tumorali. N O In vitro, lenalidomide ha tre attività principali: favorisce l’apop- tosi delle cellule tumorali (effetto citotossico diretto), inibisce NH il microambiente che sostiene lo sviluppo e la sopravvivenza delle cellule tumorali attraverso un effetto anti-angiogenico e O anti-osteoclastogenico (effetto citotossico indiretto) e modifi- NH2 ca l’attività del sistema immunitario stimolando alcune cellule ad attaccare le cellule tumorali (effetto immunomodulante). Nel 2003, riceve la designazione di farmaco orfano nell’indi- cazione mieloma multiplo (MM). Lenalidomide in associazio- ne con desametasone, è indicato per il trattamento di pazienti Nel 2017, l’EMA ha inoltre approvato l’utilizzo di lenalidomide con MM sottoposti ad almeno una precedente terapia ed è il in monoterapia per il trattamento di mantenimento dei pa- primo farmaco appartenente al gruppo degli IMiDs®, caratte- zienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottopo- rizzati da proprietà immunomodulanti e autorizzato nell’U- sti a trapianto autologo di cellule staminali. nione Europea per il trattamento del MM. Nell’Unione Europea, lenalidomide è approvato anche per il Nel 2015, la Commissione Europea ha espresso parere favo- trattamento di pazienti con anemia trasfusione-dipendente revole all’uso di lenalidomide per il trattamento di prima linea dovuta a una sindrome mielodisplastica a rischio basso o in- di pazienti adulti con MM non candidati al trapianto. L’Auto- termedio-1 associata a delezione 5q isolata nel caso in cui le rizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) di lenalidomide altre opzioni terapeutiche si siano rivelate insufficienti o non è stata aggiornata per includere questa nuova indicazione per adeguate. il MM. Ematologia 11
Pomalidomide Pomalidomide, IMiD® di terza generazione, che ha rice- vuto la designazione di farmaco orfano nel 2009, è un immunomodulatore orale con un meccanismo d’azione O O multimodale basato su tre effetti principali: azione diret- H ta contro le cellule del mieloma, inibizione dello stroma e immunomodulazione. N Pomalidomide è un farmaco che in vitro ha mostrato effica- N (R) O cia nei confronti delle cellule di mieloma resistenti a lenali- domide; tale efficacia contro il mieloma multiplo resistente (refrattario) a lenalidomide è stata dimostrata anche in vivo nei pazienti, offrendo quindi la possibilità di un trattamento ai NH2 O O casi resistenti a lenalidomide. Pomalidomide è stato approvato dalla Food and Drug Admi- O O nistration (FDA) e ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione H in commercio dalla Commissione Europea (CE) nel 2013 per il trattamento, in associazione con desametasone, di pazienti N adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che sono stati sottoposti ad almeno due precedenti terapie, compren- N (S) O denti sia lenalidomide che bortezomib, e con dimostrata pro- gressione di malattia durante l’ultima terapia. NH2 O 12 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Mieloma multiplo Il mieloma multiplo (MM) è una neoplasia ematologica in cui Il MM è il secondo tumore del sangue maggiormente diagno- le plasmacellule – importanti componenti del sistema immu- sticato dopo i linfomi non Hodgkin e colpisce soprattutto gli nitario – si replicano in modo incontrollato, accumulandosi adulti anziani: l’età media dei pazienti alla diagnosi è 70 anni. nel midollo osseo. Anziché creare normali anticorpi, le cellu- Il tasso di sopravvivenza a cinque anni per i pazienti è del 35% le del mieloma tendono a produrre in eccesso un anticorpo, circa. noto come proteina M. Linfomi non Hodgkin I linfomi non Hodgkin (LNH) sono un gruppo eterogeneo di Linfoma a grandi cellule B neoplasie in cui linfociti patologici si accumulano a livello dei È la forma aggressiva più diffusa e, se non trattato o linfonodi o di altri tessuti linfatici. Con il progredire della ma- non responsivo alla terapia, ha un decorso rapidamente fatale (sopravvivenza di poche settimane o pochi mesi) lattia, le cellule tumorali possono propagarsi dai linfonodi da cui originano ad altre sedi dell’organismo: midollo osseo, mil- Linfoma follicolare za, fegato e sistema nervoso. È la forma più diffusa di linfoma di basso grado ed è caratterizzato da una progressione lenta e da una scarsa Sono stati identificati circa 30 diversi tipi di LNH, classificati in responsività alle cure. base a caratteristiche che includono la morfologia delle cel- lule linfoidi. Un altro sottotipo di LNH è il linfoma mantellare di cui esisto- no una forma aggressiva, con rapida progressione e difficile Due tipologie rappresentano quasi la metà di tutti i casi di LNH: guarigione, e una forma più indolente. Linfoma mantellare Il linfoma mantellare è un raro sottotipo di linfoma non Hod- Il midollo osseo è spesso coinvolto fin dall’inizio e lo stadio gkin aggressivo, che origina generalmente dai linfociti B della risulta avanzato fin dalla diagnosi. Il linfoma mantellare rap- zona mantellare dei linfonodi, ma potenzialmente può insor- presenta il 3-6% di tutti casi di linfoma non Hodgkin ed è uno gere nel tessuto linfoide associato a qualsiasi organo, più fre- dei sottotipi di linfoma a cellule B, caratterizzato da peggiore quentemente il tratto gastrointestinale. sopravvivenza a lungo termine con meno del 50% dei pazien- ti che sopravvivono a 5 anni. Ematologia 13
Azacitidina Azacitidina è una molecola della classe terapeutica degli agenti demetilanti, impiegati nel trattamento delle sin- dromi mielodisplastiche (MDS). In alcune patologie, tra cui le MDS, l’aggiunta di un eccesso di gruppi metilici al NH2 materiale genetico permette alle cellule tumorali di cre- scere e proliferare. Incorporata nella struttura del gene, azacitidina impedisce l’introduzione di gruppi metilici in N N eccesso, consentendo alle cellule di crescere e funzionare normalmente. HO N O Azacitidina è una terapia innovativa che trova le sue radici nell’epigenetica, una scienza che studia la capacità di attivare O o disattivare i geni senza modificare l’effettiva sequenza del DNA. Al momento, azacitidina sottocute è approvata per il trattamento di pazienti con MDS a rischio intermedio 2 e alto, secondo l’International Prognostic Scoring System (IPSS), pa- zienti con leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) con il 10-29% di blasti midollari e assenza di caratteristiche mielo- proliferative, e pazienti con leucemia mieloide acuta (AML) OH OH con 20-30% di blasti e displasia multilineare, secondo la clas- sificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). A fine 2015, l’EMA ha approvato l’impiego di azacitidina in pazienti affetti da leucemia mieloide acuta con una quota di blasti superiore al 30%. 14 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Sindromi mielodisplastiche Le sindromi mielodisplastiche (MDS) sono un gruppo etero- nota la correlazione esistente tra determinati fenotipi clinici geneo di disordini clonali del midollo osseo caratterizzati da di MDS e specifici difetti cromosomici ricorrenti. La presenza un’alterata maturazione delle cellule emopoietiche con con- esclusiva della delezione parziale del braccio lungo del cro- seguente insufficiente e/o anomala produzione di globuli ros- mosoma 5 (5q-) caratterizza un’entità clinico-ematologica si, globuli bianchi e piastrine (emopoiesi inefficace). denominata sindrome del 5q-. Le MDS interessano tipicamente, ma non esclusivamente, i Questa anomalia cromosomica è di più frequente osserva- soggetti anziani e, se non trattate, sono caratterizzate da un zione nell’anemia refrattaria (AR) e nell’anemia refrattaria con progressivo aggravamento dell’emopoiesi inefficace e dei eccesso di blasti (AREB). Se si presenta in forma isolata e as- sintomi a essa correlati (affaticabilità e dispnea da sforzo sociata a una percentuale di blasti inferiore al 5% nel midollo imputabili all’anemia, complicanze infettive secondarie alla osseo, configura un quadro clinico di sindrome del 5q- ca- neutropenia, emorragie da piastrinopenia), e da un rischio di ratterizzata da preferenza per il sesso femminile, anemia ma- evoluzione in leucemia mieloide acuta. Pur non esistendo al- crocitica, ipoplasia eritroide, trombocitosi. Il decorso clinico è terazioni citogenetiche specifiche delle MDS, è tuttavia ben indolente con rara evoluzione leucemica. Leucemia mieloide acuta La leucemia mieloide acuta (AML) è una neoplasia che ha Se non trattata, l’AML progredisce rapidamente e può essere origine nel midollo osseo dove realizza un sovvertimento fatale nel giro di pochi mesi. L’età media di un paziente con totale del processo di produzione delle cellule del sangue AML è di 67 anni e solo raramente la malattia è stata diagno- propagandosi spesso anche ad altri organi e tessuti. Nell’AML sticata in persone con meno di 40 anni. L’AML è lievemente le cellule anomale del midollo osseo non diventano globuli più frequente tra gli uomini rispetto alle donne. bianchi maturi. Ematologia 15
Oncologia Celgene è impegnata nella ricerca scientifica e nello sviluppo di terapie che migliorino l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti.
Con la crescita di Celgene a livello globale, abbiamo ampliato la conoscenza di alcune patologie per le quali riteniamo determinante fornire il nostro contributo nella ricerca di una cura. In particolare, il campo dei tumori solidi è un’area in cui è ancora molto evidente il bisogno clinico di cura e di nuovi risultati terapeutici. Migliorare la salute dei pazienti attraverso la nanotecnologia L’avvento della nanotecnologia in oncologia ha portato a una svolta nel trattamento dei tumori solidi e in particolare di un tumore a prognosi infausta come quello del pancreas. Celgene è alla continua ricerca di terapie innovative ed efficaci volte a fornire un reale beneficio ai pazienti oncologici. Oncologia 17
Nab-paclitaxel Nab-paclitaxel è un farmaco anti-tumorale formulato in per veicolare il farmaco direttamente nelle cellule tumorali, nanoparticelle che contengono l’agente chemioterapico permettendo così una maggiore efficacia e una migliore paclitaxel, racchiuso in un guscio di albumina che ne facili- tollerabilità. ta il trasporto e l’accesso alla massa neoplastica. L’albumina è una proteina naturale che le cellule tumorali Il farmaco viene trasportato alle cellule tumorali in modo assorbono normalmente in fase di crescita. Racchiudendo selettivo grazie alla nanotecnologia sviluppata su piatta- paclitaxel all’interno dell’albumina, si utilizza il normale mec- forma Nab® (nanoparticelle di paclitaxel legate all’albumi- canismo nutritivo del tumore per veicolare il principio attivo na) brevettata da Celgene. chemioterapico proprio all’interno delle cellule tumorali. Nell’ambito della linea oncologica, la nostra principale tera- Questa modalità permette anche di evitare il ricorso ai sol- pia associa il taxano, una delle più potenti chemioterapie, a venti e alle sostanze chimiche aggressive, necessarie per in- un esclusivo sistema farmacologico di trasporto e distribu- fondere nel flusso sanguigno paclitaxel convenzionale, che è zione del principio terapeutico, basato sulla nanotecnolo- una sostanza non idrosolubile. gia. Si utilizza infatti l’albumina come trasportatore naturale O O O OH O NH O H O O OH O O OH O O 18 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Carcinoma mammario metastatico Il carcinoma mammario è la prima neoplasia per incidenza nel- La chemioterapia continua a rappresentare uno dei trattamen- la popolazione femminile e, ancora oggi, risulta la prima causa ti cardine e Nab-paclitaxel si è aggiunto a questo complesso di morte per cancro nelle donne. panorama terapeutico, rendendo il prolungamento della so- pravvivenza un obiettivo realistico per la maggior parte delle Nonostante i progressi compiuti in termini di terapia e di pre- pazienti. Nel gennaio 2008, la Commissione Europea ha appro- venzione, ad oggi, circa il 20-30% delle donne dopo intervento vato Nab-paclitaxel in monoterapia per il trattamento del car- chirurgico va incontro a recidiva e circa il 5-7% delle pazienti cinoma mammario metastatico in pazienti adulte che abbiano giunge alla diagnosi con malattia già metastatica. L’eterogenei- fallito il trattamento di prima linea per la malattia metastatica tà biologica e clinica di questo tumore richiede una flessibilità e per le quali è controindicata la terapia standard contenente nella strategia terapeutica. una antraciclina. Carcinoma del pancreas L’adenocarcinoma pancreatico è la neoplasia maligna della Si prevede un netto aumento dell’incidenza: 12.700 casi nel ghiandola pancreatica più diffusa. Questo tumore è responsa- 2020 e 14.600 nel 2030. Nab-paclitaxel è stato studiato in un bile del 7% dei decessi nella popolazione generale ed è tra le ampio studio di fase III (MPACT Study) dimostrando un benefi- prime 5 cause di morte per tumore. cio significativo in termini di sopravvivenza e aprendo a nuovi paradigmi di terapia in una patologia a prognosi complessa. È una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole: solo il 5% Nel dicembre 2013, la Commissione Europea ha approvato degli uomini e il 7% delle donne risultano vivi a 5 anni, senza Nab-paclitaxel in combinazione con gemcitabina per il tratta- sensibili variazioni della prognosi negli ultimi 20 anni. mento di prima linea dei pazienti adulti con adenocarcinoma metastatico del pancreas. Carcinoma del polmone Il tumore del polmone è una neoplasia a prognosi particolar- Alla luce dei progressi effettuati in ambito bio-patologico nel- mente sfavorevole che, in Italia, rappresenta la prima causa di la definizione di fattori predittivi di efficacia rispetto ai farmaci morte per tumore nel sesso maschile (26% del totale dei de- utilizzati in questo tumore, un’adeguata diagnosi istologica e cessi) e la terza causa nelle donne (11% del totale dei decessi). una dettagliata caratterizzazione molecolare dei carcinomi pol- monari sono estremamente importanti per una corretta scelta Il maggior fattore di rischio riconosciuto per l’insorgenza di terapeutica. La combinazione di Nab-paclitaxel con carbopla- questo tumore è il fumo di sigaretta (85-90% dei casi). Il car- tino nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma cinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) comprende polmonare in fase avanzata è stata studiata in un ampio studio, un gruppo eterogeneo di istotipi, tra cui carcinoma squamoso, i cui risultati positivi nel marzo 2015 ne hanno permesso l’ap- adenocarcinoma e carcinoma a grandi cellule. provazione da parte della Commissione Europea. Oncologia 19
Inflammation & Immunology
Grazie all’impegno costante dei ricercatori Celgene, oggi si può contare su una pipeline emergente di molecole innovative tra cui immunomodulatori orali, inibitori delle chinasi, modulatori del recettore della sfingosina-1-fosfato. Molecole orali per affrontare con eccellenza patologie croniche. Un approccio innovativo che mette al centro la persona. Celgene è in grado di offrire supporto a persone affette da patologie infiammatorie e immunomediate invalidanti con un significativo impatto sulla qualità della vita. Inflammation & Immunology 21
Apremilast Apremilast, la prima molecola sviluppata nella franchi- se Inflammation & Immunology, è un farmaco orale, con effetti di modulazione di numerosi mediatori citochinici pro- e anti-infiammatori che, dopo essere entrata in utiliz- O O zo nella psoriasi e nell’artrite psoriasica, è attualmente stu- diata per il suo potenziale utilizzo nella malattia di Behçet. O N O S O NH O O 22 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Psoriasi La psoriasi è una malattia cronica immunomediata che colpi- popolazione ha una predisposizione genetica a sviluppare la sce la cute ed è caratterizzata principalmente da lesioni diffu- malattia) sia fattori ambientali (farmaci, traumi fisici, infezio- se arrossate ricoperte da squame. Interessa circa 14 milioni di ni) in grado di scatenare la risposta infiammatoria. La psoriasi persone in Europa e circa 125 milioni di persone nel mondo. può manifestarsi a qualsiasi età, anche se quella d’insorgenza più frequente è compresa tra i 15 e i 30 anni. Colpisce in egual Nonostante non si conoscano con precisione le cause della misura uomini e donne anche se l’incidenza varia in base al psoriasi, si ritiene generalmente che intervengano sia fattori gruppo etnico: è maggiore negli individui di origine europea genetici predisponenti (secondo i ricercatori, ben il 10% della rispetto a quelli di origine asiatica o africana. Artrite Psoriasica L’artrite psoriasica è una patologia infiammatoria cronica ca- 40% dei casi di artrite psoriasica, il che è indicativo di una ratterizzata da dolore, tumefazione e rigidità a carico delle predisposizione familiare allo sviluppo della malattia. L’artri- articolazioni, infiammazione di legamenti e tendini e ridotta te psoriasica può inoltre essere scatenata da traumi fisici o funzionalità fisica, con un conseguente impatto negativo sulla da un’infezione che attiva un’anomala risposta immunitaria. qualità di vita dei pazienti affetti. Circa il 30% dei pazienti con psoriasi sviluppa anche l’artrite psoriasica e nella maggior parte dei casi le lesioni a livello L’eziologia dell’artrite psoriasica non è nota. Benché nella sua cutaneo precedono anche di molti anni le manifestazioni ar- insorgenza possano essere implicati fattori ambientali, la ma- ticolari. La malattia colpisce in egual misura uomini e donne e lattia ha anche una forte componente genetica: le persone l’età media di insorgenza è compresa tra 30 e 50 anni, anche che soffrono di artrite psoriasica hanno un familiare affetto se può manifestarsi sin dall’infanzia. da psoriasi o artrite psoriasica. Questo dato interessa fino al Inflammation & Immunology 23
Malattia di Behçet. La malattia di Behçet è una rara patologia infiammatoria cro- Può comportare anche trombosi venosa, aneurismi, infiam- nica immunomediata. mazione oculare sotto forma di uveite e sintomi neurologici e gastrointestinali. È una patologia ad eziologia sconosciuta, che si associa ad anomalie del sistema immunitario e all’infiammazione del si- La prevalenza della malattia di Behçet raggiunge i livelli più stema vascolare. Si tratta di una patologia caratterizzata da elevati in Medio Oriente, Asia e Giappone. In Turchia questa ulcere orali e genitali dolenti e recidivanti e da lesioni cutanee patologia colpisce circa una persona su 250, per un totale di che vanno dall’acne alle ulcerazioni. circa 300.000 casi. La malattia di Behçet è molto meno comu- ne negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove colpisce solo una persona su 100.000. Sclerosi multipla recidivante La sclerosi multipla è una malattia in cui il sistema immuni- lunghi periodi di remissione, durante i quali non sviluppano tario reagisce in modo anomalo nei confronti della guaina nuovi sintomi. La sclerosi multipla colpisce circa 2,5 milioni di mielinica, ovvero il rivestimento protettivo che ricopre i nervi. persone nel mondo. Il danno mielinico interrompe la comunicazione tra il cervel- lo e il resto dell’organismo. In ultimo, i nervi stessi possono La sclerosi multipla recidivante è caratterizzata dall’alternanza andare incontro a deterioramento – un processo, ad oggi, di fasi, di recidive, di riacutizzazioni o di esacerbazioni, e di irreversibile. periodi di recupero parziale o completo (remissioni), durante i quali si ha un miglioramento parziale o completo della sinto- I segni e i sintomi della malattia variano notevolmente, a se- matologia e i pazienti non presentano evidenze di progressio- conda dell’entità del danno e dei nervi affetti. Alcune persone ne della malattia. La sclerosi multipla recidivante è il decorso con sclerosi multipla di grado severo possono perdere la ca- più comune della malattia al momento della diagnosi. pacità di deambulare autonomamente, mentre altre vivono 24 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Rettocolite ulcerosa La rettocolite ulcerosa è una malattia cronica del tratto ga- I sintomi non insorgono improvvisamente, ma si sviluppano strointestinale, recidivante, dovuta a una risposta immunitaria generalmente nel corso del tempo. La malattia può essere de- anomala e prolungata, che induce un’infiammazione a lungo bilitante e talvolta può avere complicanze potenzialmente fa- termine e provoca ulcere nella mucosa (rivestimento) dell’in- tali. La colite ulcerosa è la forma più comune a livello globale testino crasso (colon). di malattia infiammatoria intestinale: colpisce circa 1 persona su 198 in Europa e 1 su 402 in Nord America. Malattia di Crohn La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica, manifestano tipicamente nella fascia d’età tra i 13 e i 30 anni, immunomediata, del tratto gastrointestinale. Secondo le sti- benché la malattia possa svilupparsi a qualunque età. me, ne sono affette fino a 3 persone ogni 1.000 in Europa e nel Nord America e la sua incidenza sta aumentando in tutti La malattia può interessare qualsiasi parte del tratto gastroin- i gruppi etnici. testinale, dalla bocca all’ano, ma è comunemente localizzata nella porzione terminale dell’intestino tenue (ileo) e all’inizio I sintomi della malattia di Crohn – dolore addominale, diar- del colon. rea, spossatezza, febbre, calo ponderale e denutrizione – si L’eziologia è sconosciuta e le attuali terapie non sono curative. Inflammation & Immunology 25
Ricerca e sviluppo
Celgene è in prima linea nello sviluppo e nella ricerca di terapie innovative che contribuiscono a migliorare le prospettive future dei pazienti con malattie ematologiche, oncologiche e immuno-infiammatorie in tutto il mondo. I nuovi candidati della ricerca Celgene Celgene investe in maniera significativa nella ricerca di Celgene collabora a diversi progetti di ricerca scientifica farmaci innovativi avvalendosi non solo di importan- di grande rilevanza su nuovi meccanismi d’azione, per ti risorse interne ma mettendo in atto collaborazioni comprendere meglio e quindi trattare alcune patologie scientifiche con aziende biotech, proprietarie di mole- gravi. cole promettenti e con prestigiosi gruppi accademici. Ricerca e sviluppo 27
Una pipeline ricca e diversificata MULTIPLE MYELOMA (MM) Post-Approval Area of research Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Relapsed/refractory Lenalidomide Newly diagnosed Maintenance Pomalidomide Relapsed/refractory Thalidomide Newly diagnosed Durvalumaba Relapsed/refractory, newly diagnosed* CC-122 BCMA CAR-T (bb2121)b CC-220 Relapsed/refractory Citarinostat (ACY-241) Relapsed/refractory MYELODYSPLASTIC SYNDROMES (MDS) Post-Approval Area of research Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Azacitidine for injection Lenalidomide Deletion 5q Lower-risk CC-486 Post hypomethylating agent (HMA) failure Luspatercept (ACE-536)c Durvalumaba Post HMA failure Anti-CD47 Antibody: CC-90002 a In collaboration with MedImmune Limited, a wholly owned subsidiary of AstraZeneca PLC. b In collaboration with bluebird bio, Inc. c In collaboration with Acceleron Pharma, Inc. d In collaboration with Agios Pharmaceuticals, Inc. * 1 MM clinical study is on full hold; 3 MM clinical studies are on partial hold. 28 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
ACUTE MYELOID LEUKEMIA (AML) Post-Approval Area of research Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research AML (20%-30% blasts) (EU) Azacitidine for injection AML (>30% blasts) (EU) CC-486 Post-induction AML maintenance Enasidenibd Relapsed/refractory IDH2 mutation Pan-IDH Inhibitor: AG-881d Durvalumaba Anti-CD47 Antibody: CC-90002 CC-90009 LYMPHOMA Post-Approval Area of research Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Mantle cell lymphoma: Relapsed/refractory Diffuse large B-cell lymphoma (ABC subtype): First-line Lenalidomide Indolent lymphoma: Relapsed/refractory Follicular lymphoma: First-line Adult T-cell leukemia-lymphoma (Japan) Cutaneous T-cell lymphoma (US)e Romidepsin for injection Peripheral T-cell lymphoma: Relapsed/refractory)e Peripheral T-cell lymphoma: First-line Diffuse large B-cell lymphoma CC-122 Indolent lymphoma: Relapsed/refractory CC-486 Diffuse large B-cell lymphoma Durvalumabf Non-Hodgkin lymphoma (NHL)** CD19 CAR-T (JCAR017)g Aggressive large B-cell lymphoma: Relapsed/refractory Anti-CD47 Antibody: CC-90002 Non-Hodgkin lymphoma (NHL) e Filing for regulatory approval based on pivotal phase 2 data. f In collaboration with MedImmune Limited, a wholly owned subsidiary of AstraZeneca PLC. g In collaboration with Juno Therapeutics. Celgene has commercial rights outside of North America and China. ** The NHL/CLL clinical studies are on partial clinical hold. Ricerca e sviluppo 29
CHRONIC LYMPHOCYTIC LEUKEMIA (CLL) Post-Approval Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research CC-122 Durvalumaba ** BETA-THALASSEMIA Post-Approval Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Luspatercept (ACE-536)b MYELOFIBROSIS Post-Approval Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Luspatercept (ACE-536)b SOLID TUMORS Post-Approval Area of research Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Breast: Metastatic Paclitaxel protein-bound particles Non-small cell lung: Advanced (first-line) for injectable suspension (albumin-bound) (US)/paclitaxel Pancreatic: Metastatic (first-line) formulated as albumin-bound nanoparticles (EU) Pancreatic: Adjuvant Gastric: Metastatic (Japan)c Breast: Metastatic CC-486 Non-small cell lung: Advanced Marizomid Glioblastoma CC-122 Hepatocellular carcinoma Anti-CD47 Antibody: CC-90002 Pan-IDH Inhibitor: AG-881d Glioma LSD1 Inhibitor: CC-90011 BET Inhibitor: CC-90010 30 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
INFLAMMATION & IMMUNOLOGY Post-Approval Area of research Phase 1 Phase 2 Phase 3 Research Psoriatic arthritis (PsA) Psoriasis Apremilast Ankylosing spondylitis Behçet’s disease Ulcerative colitis Mongersen (GED-0301) Ulcerative colitis Relapsing multiple sclerosis Ozanimod Ulcerative colitis Crohn’s disease ABX-1431e Neuroinflammation RPC4046 Eosinophilic esophagitis CC-220 Systemic lupus erythematosus CC-90001 Idiopathic pulmonary fib CC-90006 Autoimmune disorders a In collaboration with MedImmune Limited, a wholly owned subsidiary of AstraZeneca PLC. b In collaboration with Acceleron Pharma, Inc. c Trial conducted by licensee partner, Taiho Pharmaceuticals Co. Ltd. d In collaboration with Agios Pharmaceuticals, Inc. e In collaboration with Abide Therapeutics. ** The NHL/CLL clinical studies are on partial clinical hold. For information on approved uses, please refer to approved product labeling. Post-approval research includes Celgene-sponsored and Celgene-supported studies. The safety and efficacy of the agents and/or uses under investigation have not been established. There is no guarantee that the agents will receive health authority approval or become commercially available in any country for the uses being investigated. Ricerca e sviluppo 31
CC-486 CC-486 è la formulazione orale di azacitidina. Attualmente Lo studio AML-001 verifica l’efficacia e la tollerabilità del far- Celgene sponsorizza a livello globale diversi studi che pre- maco come terapia di mantenimento in soggetti con leuce- vedono l’uso di CC-486 sia in monoterapia che in associa- mia mieloide acuta in remissione completa. Inoltre, nelle mie- zione con altri farmaci. losplasie è in corso anche uno studio di fase II che prevede la somministrazione di CC-486 in monoterapia o in associazione Lo studio MDS-003 valuta l’efficacia e la tollerabilità del farma- con Durvalumab (un anti-PDL1) in pazienti che non hanno co in pazienti anemici trasfusione dipendenti e con trombo- risposto al trattamento con ipometilanti. citopenia affetti da sindromi mielodisplatiche a basso rischio secondo l’International Prognostic Scoring System (IPSS). CC-486 è in valutazione anche in diversi tumori solidi e in sog- getti pediatrici affetti da sindromi mielosplastiche o leucemia mielomonocitica giovanile. LUSPATERCEPT Luspatercept appartiene a una nuova classe di farmaci Promuove la differenziazione dei progenitori eritroidi e au- per il trattamento dell’anemia. È una proteina di fusione menta l’efficacia dell’eritropoietina (EPO). modificata che lega la porzione Fc dell’IgG1 con inibizione dell’attività delle molecole della superfamiglia di TGF-β, Attualmente sono in corso studi clinici di fase II che prevedo- della via di trasduzione del segnale di Smad2/3 e con con- no l’utilizzo del farmaco in patologie come la mielofibrosi e seguente stimolo dell’eritropoiesi. studi di fase III nella beta-talassemia e nelle sindromi mielodi- splastiche a basso rischio o Int-1 secondo l’IPSS-R. 32 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
CC-122 CC-122 è attualmente in fase di valutazione per studiare immunomodulatorio e antiproliferativo e 100 volte superiore l’aspetto della resistenza ai composti IMiDs® quali lenali- nella sua attività anti-angiogenetica. Attualmente è in fase I/ domide, talidomide e pomalidomide. Può rappresentare II di sperimentazione clinica con dati molto promettenti in di- un’importante alternativa terapeutica nel trattamento del- versi tipi di tumori solidi, epatocarcinoma incluso, nel linfoma le neoplasie ematologiche e oncologiche. a grandi cellule B, nella leucemia linfatica cronica e nel linfo- ma non Hodgkin indolente. CC-122 è stato scelto per essere sviluppato essendo 10 volte più potente di lenalidomide e pomalidomide nel suo effetto OZANIMOD Ozanimod è una piccola molecola orale, modulatrice dei sedi dell’infiammazione sia a livello intestinale che a livello recettori 1 e 5 della sfingosina 1-fosfato, che intrappolando del tessuto nervoso. i linfociti all’interno dei linfonodi, riduce i linfociti circolanti determinando un’attività antinfiammatoria, attraverso l’i- Ozanimod è attualmente in fase III di sviluppo per la sclerosi nibizione della migrazione di linfociti patologici verso le multipla recidivante, per la rettocolite ulcerosa e il morbo di Chron. Ricerca e sviluppo 33
AG-221 (enasidenib) Enasidenib è un potente inibitore selettivo dell’isoforma Enasidenib ha ottenuto l’approvazione FDA in data 1 agosto mutata IDH2 dell’enzima isocitrato deidrogenasi (IDH), un 2017 per il trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia enzima con un ruolo critico nel ciclo dell’acido citrico. Rap- mieloide acuta in recidiva o resistente e mutazione del gene presenta quindi una terapia altamente mirata per varie pato- IDH2. logie maligne caratterizzate dalla presenza della mutazione IDH2, compresa la leucemia mieloide acuta (AML), in cui la Attualmente sono in corso studi di fase III che prevedono l’u- mutazione IDH2 determina l’accumulo di un’oncometabolita tilizzo di enasidenib in soggetti anziani con mutazione IDH2 (il 2 idrossiglutarato) che interferisce con l’attività di altri enzi- affetti da AML recidivata o refrattaria, unitamente a studi di mi responsabili della demetilazione del DNA e degli istoni con fase II in soggetti con AML di nuova diagnosi. una conseguente alterazione dello stato epigenetico e della differenziazione cellulare. CC-220 CC-220 è un prodotto orale strutturalmente simile alla T, che su tipi cellulari non immunologici come i fibroblasti e classe dei farmaci IMiDs® appartenente alla nuova genera- le cellule endoteliali ed esplica un’attività immunomodula- zione dei composti immunomodulatori di Celgene. Mentre toria sia sulle cellule linfoidi che mieloidi nonché un’attività CC-220 è caratterizzato da un meccanismo d’azione simile a antifibrotica. quello di lenalidomide e pomalidomide, presenta una poten- za superiore a entrambi ed un profilo farmacocinetico esclu- Sulla base di queste caratteristiche, CC-220 è attualmente in sivo che ne favorisce una migliore tollerabilità. CC-220 pre- fase I/II di sperimentazione clinica sia in ematologia nel mielo- senta effetti multipli sia sulle cellule del sistema immunitario, ma multiplo refrattario e recidivato che in malattie infiamma- comprese le patologie maligne delle cellule immunitarie B e torie immunomediate come il lupus eritematoso sistemico. 34 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Cellule CAR-T Le cellule CAR-T sono terapie avanzate caratterizzate da come target l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) cellule T autologhe geneticamente modificate ex vivo me- umano. diante transduzione con un vettore che codifica un CAR (chimeric antigen receptor) diretto verso un antigene tar- In aggiunta a questo programma, Celgene sta sviluppando le get espresso in maniera pressoché uniforme da una cellula cellule CAR-T anche in soggetti affetti da linfoma non Hod- maligna. Attualmente è in corso un programma di sviluppo gkin aggressivo a grandi cellule B con JCAR017, un prodotto delle cellule CAR-T nel mieloma multiplo recidivato e refrat- sperimentale costituito da cellule T CD4+ e CD8+ autologhe tario con bb2121, un prodotto sperimentale caratterizzato transdotte con un vettore lentivirale per esprimere un CAR da una popolazione di cellule T autologhe transdotte con un anti-CD19 in grado di riconoscere e determinare la lisi di cel- vettore lentivirale che codifica un CAR anti-BCMA02 che ha lule di linfoma non Hodgkin che esprimono l’antigene CD-19. Ricerca e sviluppo 35
Responsabilità sociale
Impegno alla sostenibilità Mai come negli ultimi anni, la sostenibilità dei Sistemi Sanitari dei Paesi europei e internazionali è stata così gravemente minacciata fino al rischio di collasso. Le cause principali sono rappresentate dall’invecchiamento della popolazione a livello mondiale, dai costi crescenti delle terapie personalizzate e, in generale, da un decremento delle risorse finanziarie disponibili. 38 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Pur in un quadro così precario, tuttavia, l’innovazione resta per tutti e, soprattutto per i pazienti, un valore irri- nunciabile e una speranza da alimentare costantemente. Tutte le attività che vengono svolte da Celgene, non solo nell’ambito della ricerca, sono sostenute dall’obiet- tivo comune di produrre innovazione, da mettere a di- sposizione del maggior numero di persone e nel minor tempo possibile. Da ormai dieci anni, con tale intento chiaro in mente, Celgene contribuisce in Italia al mi- glioramento delle condizioni di salute di tanti pazienti che precocemente hanno potuto e possono accedere a terapie efficaci attraverso l’arruolamento negli studi clinici. Ad oggi sono stati condotti in Italia 84 studi clinici*, la maggior parte dei quali in area onco-ematologica, che hanno visto il coinvolgimento di circa 1.800 pazienti, ol- tre alla partecipazione indiretta dell’azienda a studi ac- cademici indipendenti, con il coinvolgimento di ulteriori 10.000 pazienti. Celgene è fortemente impegnata nello sviluppo di far- maci per patologie orfane e l’attenzione ai pazienti che ne sono affetti viene costantemente dimostrata anche attraverso molteplici iniziative di collaborazione con le Associazioni di Pazienti e con la Comunità scientifica. *Dati aggiornati a dicembre 2017 Impegno alla sostenibilità 39
I pazienti prima di tutto Celgene si impegna per mettere a disposizione di tutti i pazienti ogni singolo beneficio ottenuto nel trattamento dei tumori e di altre malattie gravi, assicurandone l’accesso nel minor tempo possibile. 40 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Lavoriamo fianco a fianco con le Associazioni di Pa- zienti, non solo supportando eventi di sensibilizza- zione e solidarietà, ma soprattutto ascoltando le loro esigenze per rispondere in modo concreto alle loro richieste. Lo facciamo secondo criteri di assoluta tra- sparenza e salvaguardando la loro indipendenza e autonomia. Dal 2013 ad oggi, Celgene ha realizzato in Italia 5 campagne di sensibilizzazione, ha concretamente supportato più di 50 Associazioni di Pazienti, si è direttamente impegnata in attività di fund raising e ha sostenuto oltre 50 iniziative a favore di Ospedali, ASL, Fondazioni, Associazioni di Pazienti e Onlus. Associazioni 50 pazienti supportate Campagne 5 di sensibilizzazione Iniziative 50 a favore di Ospedali, ASL, Fondazioni, Associazioni di Pazienti e Onlus
Sicurezza e ambiente Celgene, a livello globale, è impegnata a svolgere le proprie attività in modo sicuro e rispettoso dell’ambiente. In Celgene prestiamo grande attenzione al rispetto della Nell’ambito di questo impegno, il Celgene Global Cli- farmacovigilanza affinchè la somministrazione dei nostri mate Change Team stabilisce obiettivi di sostenibilità e farmaci avvenga nella massima sicurezza, con il coinvol- di contrasto al cambiamento climatico, Vengono altresì gimento di tutti gli operatori sanitari. implementati in modo costante programmi atti a miglio- rare la qualità del lavoro aziendale e la sostenibilità am- Lavoriamo per minimizzare l’impatto ambientale delle bientale degli impianti, incrementando la consapevolez- nostre attività, promuovendo prassi aziendali sostenibili za del personale su questi temi sia a livello professionale e responsabili e integrando iniziative ecologiche nell’o- sia a livello privato. peratività quotidiana. 42 Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives
Diritto alla salute globale Celgene promuove e sostiene attività che hanno l’obiettivo di estendere il diritto alla salute nel mondo. Attraverso la divisione Global Health, Celgene intrattiene rapporti di collaborazione a livello internazionale per trovare risposte alle sfide dell’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo. La divisione Celgene Global Health (CGH), fondata nel prosperità a lungo termine in tutto il mondo. Inoltre, 2009, è nata con lo scopo di stabilire partnership nei CGH si impegna a fornire il supporto necessario a mi- Paesi in via di sviluppo. Le attività di CGH si basano sulla gliorare le infrastrutture e le capacità dei sistemi sanitari convinzione che terapie innovative e partenariati sani- e degli esperti medici locali dei Paesi in via di sviluppo, tari siano componenti essenziali del progresso e della al fine di potenziare l’accesso a farmaci sicuri ed efficaci. Celgene – Living Longer Better and Healthier Lives 43
Finito di stampare nel mese di dicembre 2017
Celgene S.r.l. Via Mike Bongiorno 13, 20124 Milano • www.celgene.it
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