La cellula batterica Giovanni Di Bonaventura, Ph.D - AA 2019-2020 CI "Microbiologia e Microbiologia Clinica" - struttura & funzioni

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La cellula batterica Giovanni Di Bonaventura, Ph.D - AA 2019-2020 CI "Microbiologia e Microbiologia Clinica" - struttura & funzioni
La cellula batterica

Giovanni Di Bonaventura, Ph.D.

CI «Microbiologia e Microbiologia Clinica»
CdS Medicina e Chirurgia
Università “G. d’Annunzio”, Chieti-Pescara
AA 2019-2020
La cellula batterica Giovanni Di Bonaventura, Ph.D - AA 2019-2020 CI "Microbiologia e Microbiologia Clinica" - struttura & funzioni
Batteri
    Dimensioni cellulari

I batteri presentano elevata variabilità nelle dimensioni:       M. pneumoniae
▪ Dimensioni medie Procarioti: 0.5 - 2.0 µm
    ▪ Mycoplasma pneumoniae (0.2 µm)
    ▪ Thiomargarita namibiensis (750 µm)
▪ Dimensioni medie Eucarioti: 2 - 200 µm
    ▪ Emazia: 7.5 μm
▪ Il metabolismo e, quindi, la crescita batterica sono
  funzione inversa delle dimensioni:
        tasso metabolico = 1/k x (d)2                            T. namibiensis

Le ridotte dimensioni della cellula batterica consentono una
penetrazione più efficiente dei nutrienti che raggiungono
velocemente ogni parte del batterio. Gli Eucarioti, di contro,
necessitano, a tal fine, di strutture ed organelli.

▪ Rapporto superficie/volume
    ▪ batteri = 12 μm2 / 4 μm3 = 3
    ▪ cellula eucariotica = 1.5
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Batteri
 Principali morfologie cellulari

I batteri presentano elevata variabilità anche nella
  forma ed organizzazione:
▪ Forme (morfologie) cellulari caratteristiche:
    sferica: cocchi (Staphylococcus spp., Streptococcus
     spp., Neisseriaceae)
    cilindrica: bacilli (Escherichia coli, Pseudomonas
     aeruginosa)
         corta e rigonfia: coccobacilli (Corynebacterium)
         curva: vibrioni (Vibrio cholerae)
         spirale: spirilli (Spirillum)
    a molla: spirochete (Borrelia, Treponema)
    filamentosa: (Streptomyces)
    variabile: pleomorfi (Bacteroides, Corynebacterium)
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Batteri
      Organizzazione cellulare

L’organizzazione cellulare dipende dalla modalità di divisione
e dai rapporti che le cellule mantengono successivamente:
     COCCHI:
           singoli
           diplococchi: in coppia (Neisseriaceae)
           catene (Streptococcus)
           tetradi (gruppi di 4 cellule)
           sarcina: forma cubica (formata da 8-64 cellule)
           ammassi: forma irregolare (Staphylococcus)
     BACILLI:
             catene (streptobacilli) (Bacillus anthracis)
             palizzata (Corynebacterium)
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Cellula batterica
Struttura

La struttura cellulare dei batteri è quella tipica dei Procarioti (pro: prima, kàryon:
  nucleo)
La cellula batterica comprende tipicamente:
      ▪ Componenti fondamentali: necessari per la sopravvivenza e la riproduzione
        cellulare (parete cellulare, membrana cellulare, ribosomi, inclusioni, nucleoide,
        matrice citoplasmatica, spore)
      ▪ Componenti accessori: non sempre presenti in quanto svolgono funzioni
        accessorie (non vitali); tra questi, i determinanti di virulenza (flagelli, pili,
        capsula, glicocalice, plasmidi)
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Cellula batterica
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▪ Struttura sottile (spessore 8 nm) che separa il citoplasma dall’ambiente
                                      ▪ Composta da proteine (60%), lipidi (40%), carboidrati
Membrana Citoplasmatica
                                      ▪ Barriera altamente selettiva: concentra i nutrienti al suo interno ed
                                        espelle all’esterno le sostanze di rifiuto
                                      ▪ Struttura trilaminare organizzata a “mosaico fluido”,
                                          doppio strato fosfolipidico con una componente proteica
                                          i fosfolipidi contengono regioni idrofiliche (glicerofosfato) ed idrofobiche (acidi
                                           grassi) mediante le quali si auto-assemblano
                                          le proteine sono associate alla membrana od integrate (transmembrana)
                                          flessibile (viscosità ~ olio leggero), per movimento dei fosfolipidi (laterale,
                                           rotazione)
                                      ▪ Rispetto alla membrana eucariotica, quella procariotica:
                                          non contiene steroli (es. colesterolo), presenti solo nei Micoplasmi e nei batteri
                                           metanotrofi; sostituiti da opanoidi aventi stessa funzione di stabilizzazione e
                                           compattamento
                                          è più ricca in proteine
                                          presenta proteine non glicosilate
                          Struttura
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▪ Barriera di permeabilità: regola il trasporto di nutrienti/prodotti metabolici:
Membrana Citoplasmatica
                                           - senza utilizzo di energia (trasporto PASSIVO, secondo gradiente
                                             di concentrazione):
                                                • diffusione semplice (osmosi)
                                                • diffusione facilitata (mediata da specifici canali o proteine carrier)
                                           - con utilizzo di energia (trasporto ATTIVO, contro gradiente di
                                             concentrazione):
                                                • mediato da proteine carriers
                                                • traslocazione di gruppo

                                     ▪ Sito di ancoraggio per proteine coinvolte nel
                                       trasporto, nella chemotassi ed in reazioni
                                       bioenergetiche
                                     ▪ Sito di conservazione dell’energia: produzione
                                       ed utilizzo di forza motrice protonica, durante la
                                       respirazione (fosforilazione ossidativa)
                          Funzioni

                                     ▪ Interviene nella divisione cellulare,mediante la
                                       formazione di mesosomi segrega i due
                                       cromosomi nelle rispettive cellule “figlie”
                                     ▪ Sede di proteine coinvolte nella sintesi del
                                       petidoglicano e nella trasduzione (all’interno della
                                       cellula) del segnale (ambientale)
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Membrana Citoplasmatica
                          Trasporto passivo

                                              Non richiede utilizzo di energia in quanto la sostanza si muove secondo
                                              gradiente di concentrazione (high-to-low).
                                              ▪ La diffusione semplice riguarda piccoli composti idrofobici (glicerolo), gas
                                                (O2), oppure solo H2O (osmosi).
                                              ▪ La diffusione facilitata utilizza un canale (aspecifico) od un carrier (specifico)
                                                di natura proteica.
Quando differenti concentrazioni di soluto sono
                             separate da una membrana semi-permeabilie,
                             H2O si sposta per raggiungere una condizione
                             isotonica ([soluto]extra = [soluto]intra).
Trasporto Passivo

                             La membrana cellulare è sensibile a variazioni bariche. Tuttavia, la parete
                             cellulare dei microrganismi garantisce l’integrità cellulare opponendosi alle
                             variazioni della pressione osmotica:

                             ▪ cellula in soluzioni ipertoniche
                               ([soluto]extra > [soluto]intra):
                               contrazione della membrana per
                               fuoriuscita di H2O dalla cellula
                    Osmosi

                             ▪ cellula in soluzioni ipotoniche
                               ([soluto]extra < [soluto]intra):
                               membrana turgida per ingresso di
                               H2O nella cellula.
a) Mediato da “carriers”
Trasporto Attivo

                                          Il trasporto è mediato da proteine trasportatrici (carriers) ed avviene contro
                                          gradiente elettrochimico richiedendo, quindi, utilizzo di energia (ATP):
                                             ▪ Trasporto “uniport”: 1 sostanza viene trasportata in un’unica direzione
                                             ▪ Trasporto “antiport”: 2 sostanze (una generalmente H+) sono co-
                                                trasportate in direzioni opposte
                                             ▪ Trasporto “symport”: 2 sostanze sono co-trasportate nella stessa
                                                direzione
La molecola trasportata viene modificata chimicamente durante
                                                l’attraversamento della membrana.
                                                Esempio: sistema P-transferasico in E. coli (24 proteine)
                                                      ▪ utilizzo dell‘energia derivante dal fosfoenol-piruvato (PEP)
                                                      ▪ almeno 4 proteine necessarie al trasporto di un carboidrato (enzima I
                                                        e HPr aspecifici, enzimi IIa e IIb specifici)
                                                      ▪ fosforilazione a cascata
                   b) Traslocazione di gruppo
Trasporto Attivo
Sistema ABC (ATP-Binding Cassette), composto da 3 proteine:
                                          ▪ proteina periplasmatica
                                          ▪ proteina trans-membrana
                                          ▪ ATP-asi

                                        ▪ proteina periplasmatica mobile nel periplasma e dotata di elevata affinità
                                          (fino a 10-6 M) per il substrato
                                        ▪ oltre 200 tipologie di sistemi ABC; specificità per composti organici
                                          (aminoacidi, carboidrati) ed inorganici (solfati, fosfati)
                                        ▪ presente non soltanto nei Gram- ma anche nei Gram+ (PBP ancorato alla
Trasporto Attivo
                   c) ABC transporter

                                          membrana citoplasmatica)
                                        ▪ energizzato da idrolisi ATP
Il mesosoma è una invaginazione della membrana citoplasmatica di notevoli
                                     dimensioni e forma irregolare.
Membrana Citoplasmatica

                                     Presenza di diversi e voluminosi mesosomi, soprattutto nei batteri Gram+.

                                     Appaiono come strutture (lamellari, tubulari) concentriche in prossimità del
                                     nucleoìde, delle estremità cellulari o della zona di formazione del setto.

                                     Svolge importanti funzioni:
                                       ▪ durante la divisione cellulare, fornisce attacco
                                         al DNA facilitando la separazione dei due
                                         cromosomi e la produzione del setto trasverso
                                         (mesosomi settali)
                                       ▪ contengono gran parte dei citocromi e degli
                                         enzimi respiratori (mesosomi respiratori)
                                       ▪ contengono enzimi coinvolti nella sintesi dei
                          Mesosoma

                                         componenti di parete (mesosomi biosintetici)
Citoplasma
                                ▪ gel colloidale (80% H2O, 20% sali-proteine)
                                ▪ H2O: solvente per composti organi/inorganici e componenti funzionali
                                  citoplasmatiche
                                ▪ proteine, zuccheri, lipidi, sali (Na, Ca, Mg, Fe, fosfati, solfati, ecc.)
Strutture citoplasmatiche
                            Cromosoma
                                ▪ singolo (aploidia più efficiente vs diploidia: crescita più veloce; le
                                  mutazioni permettono un adattamento più veloce all’ambiente)
                                ▪ DNA bicatenario, circolare (lineare in Streptomyces, Borrelia)
                                ▪ localizzato in un’area chiamata “nucleoìde” che non è delimitata da
                                  membrane (assenza di nucleo)
                                ▪ lunghezza rilevante (1-1.4 mm), superavvolto, non associato ad istoni
Plasmidi
                                ▪ DNA circolare extra-cromosomico (piccole dimensioni)
                                ▪ singoli o presenti in più copie
                                ▪ non essenziali per la crescita ed il metabolismo batterico
Strutture citoplasmatiche
                                ▪ codificano per fattori di virulenza (es. antibiotico-resistenza)
                            Ribosomi
                                ▪ 60% RNA-ribosomale, 40% proteine
                                ▪ differiscono da quelli eucariotici per numero (10.000/cellula) e
                                  dimensioni (sub 50S: 34 proteine, RNA 5S-23S; sub 30S: 21 proteine,
                                  RNA 16S) (target selettivo per terapia antibiotica)
                            Assenza di compartimenti intracellulari separati da membrane
                                ▪ mancanza di nucleo (trascrizione e traduzione accoppiate), mitocondri,
                                  complesso di Golgi, reticolo endoplasmatico
Inclusioni e granuli
                                ▪ Corpi intracellulari con funzione di “riserva” energetica: sono utilizzati
                                  nei casi di carenza/assenza di fonti energetiche ambientali
                                ▪ Variabili in dimensioni, numero e contenuto
Strutture citoplasmatiche
                                ▪ Tipologie:
                                    - glicogeno
                                    - poli-β-idrossibutirrato (Bacteria, Archaea)
                                    - vescicole gassose per il galleggiamento (Cyanobacterium)
                                    - granuli di zolfo e fosfato (granuli metacromatici in Corynebacterium
                                      diphtheriae)
                                    - magnetosomi (Fe3O4; magnetotassi)
Cellula batterica
La parete cellulare è presente in gran parte dei Procarioti, dove circonda la
                                                  membrana citoplasmatica.

                          (1 di 4)
                                                      ▪ eccezioni: Archea (generalmente assente; alcune specie presentano
                                                        uno pseudoglicano), Micoplasmi (privi di parete), Micobatteri
                                                        (peptidoglicano a struttura caratteristica)

                                                  Presente anche negli Eucarioti (es. miceti) ma con struttura più semplice.
                   Struttura del peptidoglicano

                                                  E’ formata da strati sovrapposti di peptidoglicano (mureina), una
                                                  struttura rigida a forma di rete in cui catene polisaccaridiche lineari
                                                  sono unite tra loro mediante legami crociati di natura peptidica.
Parete cellulare

                                                  Sono note due differenti organizzazioni di parete cellulare che
                                                  differenziano i batteri Gram-positivi da quelli Gram-negativi
La caratteristica unità di ripetizione (glican-tetrapeptide) del
                                                  peptidoglicano è formata da:
                          (2 di 4)                 ▪ catena polisaccaridica: formata da unità disaccaridiche ripetute (in
                                                     alternanza) di N-acetilglucosamina (NAG) e acido N-acetilmuramico
                                                     (NAM), legate tra loro da un legame β(1,4) glicosidico.
                                                   ▪ peptide: tetrapeptide di sintesi enzimatica, legato a NAM e formato da D-
                   Struttura del peptidoglicano

                                                     ed L-aminoacidi (uniti mediante legami peptidici):
                                                          - L-alanina --- acido D-glutamico --- aa bibasico* --- D-alanina

                                                      * la sequenza aminoacidica è specie-specifica, sebbene presenti sempre in posizione 3 un
                                                      aminoacido bibasico: L-lisina (Gram +), oppure acido meso-diaminopimelico (Gram-).
Parete cellulare
Nella struttura di base del peptidoglicano, le catene individuali sono adiacenti
                                                  e tenute insieme, a livello dei tetrapeptidi, da legami crociati peptidici.
                          (3 di 4)
                                                  Il legame crociato peptidico interessa il diamminoacido in posizione 3 (di
                                                  una catena) e D-alanina in posizione 4 (dell’altra catena) e può essere:
                                                        ▪ indiretto, mediante ponte pentaglicinico (Gram+)
                   Struttura del peptidoglicano

                                                        ▪ diretto, mediante legame peptidico tra acido meso-diaminopimelico
                                                        e D-alanina (Gram-)
Parete cellulare

                                                  Elevata variabilità nella composizione dei
                                                  legami crociati tetrapeptidici: noti più di
                                                  100 tipi di peptidoglicano.
NUMERO DI LEGAMI CROCIATI (cross bridges)
                                                  Oltre che a livello strutturale, la parete dei Gram+ differisce da quella dei Gram-
                          (4 di 4)
                                                  anche per il numero dei legami crociati presenti:
                                                     ▪ nei Gram+, tutti i residui di NAM sono legati ad un tetrapeptide;
                                                     ▪ nei Gram-, i legami sono meno frequenti; maglie più larghe e, quindi,
                                                       minore rigidità parietale.
                   Struttura del peptidoglicano
Parete cellulare
La parete cellulare è indispensabile per la struttura, replicazione e
                              soravvivenza della cellula batterica perchè:

                              ▪ le conferisce rigidità:
                                  -   impedisce la lisi od il collasso della cellula, in risposta a variazioni
                                      della pressione osmotica (pressione interna: 5-20 atm !)
                                      protegge la cellula da insulti meccanici
Parete cellulare

                                  -

                                  -   determina la forma dei batteri
                              ▪ contribuisce al determinismo della patogenicità batterica:
                                  -   protegge la cellula da sostanze tossiche (es. detergenti, antibiotici,
                                      disinfettanti)
                                  -   può interferire con la fagocitosi
                   Funzioni

                                  -   è mitogena per i linfociti
La parete cellulare dei microrganismi aiuta a preservare l’integrità cellulare
                              opponendosi alle variazioni della pressione osmotica:
Parete cellulare
                   Funzioni
Tuttavia, la parete cellulare può rappresentare anche un vulnus per la cellula
                               batterica, in quanto:

                               ▪ è sensibile al lisozima (presente nel lacrime, muco, saliva; prodotto anche dai
                                 batteri) che attacca lo scheletro glicanico a livello del legame β(1-4) glicosidico
                               ▪ lisandosi (es. in presenza di penicillina, lisozima), genera cellule
                                 osmoticamente sensibili che non lisano soltanto in ambiente isotonico:
                                      -   protoplasto (Gram+), cellula priva di residui di parete cellulare
                                      -   sferoplasto (Gram-), cellula dotata di frammenti di parete cellulare
                                      -   forme L (da Lister Institute, dove furono osservate per la prima volta):
                                          sferoplasto/protoplasto in grado di crescere; reversibili (allontanamento
                                          dell’induttore) od irreversibili; responsabili della cronicizzazione dell’infezione
Parete cellulare

                                          (antibiotico-R, immuno-elusione)
                               ▪ è riconosciuta come target da alcuni antibiotici (β-lattamici)
                               ▪ può essere riconosciuta dal sistema immune (immunogenicità)
                               ▪ ha attività pirogena (aumento della temperatura dell’ospite a livelli sub-ottimali
                                 per la crescita di batteri e virus)
                   Funzioni

                              Protoplasto                                       Sferoplasto                  B. subtilis: fase L
Formata da peptidoglicano multistratificato e ispessito
                                     ▪ 150-500 Å; fino a 40 strati concentrici; 40-80% peso secco

                                   Acidi teicoici (dal greco τεικος= muro):
                                    ▪ polimeri di poliol- (glicerolo, ribitolo) fosfati
                                      solubili in H2O
                                    ▪ legati covalentemente al peptidoglicano
                                    ▪ determinano la carica netta di superficie;
                                      legano Ca2+ e Mg2+, portandoli nella cellula
                                    ▪ funzione di adesine (per batteriofagi)
                                    ▪ immunogeni (principali antigeni di superficie,
Parete cellulare

                                      determinanti del sierotipo)

                                   Acidi lipoteicoici:
                                    ▪ acidi teicoici contenenti un acido grasso
                   Gram-positivi

                                    ▪ ancorati (mediante l’acido grasso) alla membrana citoplasmatica
                                    ▪ nell’uomo possono svolgere attività endotossica
                                    ▪ funzione di adesine (associati a proteina M)
                                    ▪ immunogeni (determinanti del sierotipo batterico)

                                   Carboidrati:
                                    ▪ carboidrato C (criterio classificativo negli streptococchi)
Proteine:
                                     ▪ proteina M (S. pyogenes: antifagocitaria, adesività a mucose)
                                     ▪ proteina A (S. aureus: lega Fc anticorpale inibendo la formazione
                                       dell’immuncomplesso e la attivazione del Complemento)

                                   Struttura altamente polare
                                     ▪ si oppone al passaggio di molecole idrofobiche (es. sali biliari, tossici
                                       per la cellula)
                                     ▪ consente il passaggio di composti idrofili (carboidrati, aminoacidi)
                                     ▪ lega alte quantità di cationi (Na+, Mg+):
Parete cellulare

                                           ▪   garantisce la giusta osmolarità per la funzionalità enzimatica (sintesi
                                               peptidoglicano) di membrana
                                           ▪   conferisce maggiore resistenza, vs Gram-, ad elevate concentrazioni
                                               saline (alofilia)
                   Gram-positivi

                                   Struttura rigida
                                     ▪   consente sopravvivenza in ambiente isotonico,
                                         opponendosi alla lisi cellulare osmotica
Parete cellulare
Gram-positivi
Parete cellulare:

                   Gram-negativi: parete e membrana esterna
                                                                ▪ strutturalmente e chimicamente più complessa vs Gram+, è formata da un sottile
                                                                  (20-30 Å; 2-3 strati concentrici; 5% peso secco) strato di peptidoglicano
                                                                ▪ assenza di acidi teicoici e lipoteicoici

                                                              Membrana esterna:
                                                               ▪ si trova all’esterno della parete cellulare
Parete cellulare

                                                               ▪ legata al peptidoglicano mediante la frazione proteica di lipoproteine
                                                               ▪ struttura bilaminare ma asimmetrica: strato esterno formato da lipopolisaccaride
                                                                 (LPS), molecola anfipatica
                                                               ▪ si oppone al passaggio di molecole
                                                                 idrofobiche (catene laterali idrofiliche LPS), ma
                                                                 anche di grosse molecole idrofiliche (doppio
                                                                 strato fosfolipidico).
                                                               ▪ protegge la cellula da alcuni antibiotici
                                                               ▪ presenta adesine per batteriofagi
                                                               ▪ le proteine sono qualitativamente conservate;
                                                                 alcune sono presenti in elevate concentrazioni,
                                                                 come quelle formanti i poricanale (porine) ed i
                                                                 sistemi di trasporto (sistemi di secrezione)
Le porine sono organizzate in omotrimeri a formare canali (pori) che permettono il
                                    passaggio di sostanze idrofiliche attraverso la membrana esterna:
Membrana esterna (Gram-)
                                         ▪ porine aspecifiche (molecole con PM < 600 Da)
                                            - OmpF, OmpC: diffusione di ioni ed altre piccole molecole idrofile
                                            - PhoE: indotta da “phosphate starvation”, consente il passaggio di
                                               molecole idrofile cariche negativamente
                                         ▪ porine specifiche (molecole con PM > 600 Da)
                                            - Btu: vitamina B12
                                            - LamB: indotta da maltosio ed altre maltodestrine nel mezzo
                                            - FhuA: uptake del ferro
                                    Ruolo nella antibiotico-resistenza:
                                         ▪ la sostituzione di aminoacidi neutri con altri carichi che si proiettano
                                           all’interno del poro perturba il normale passaggio degli antibiotici
                                         ▪ in presenza di antibiotico, viene diminuita/eliminata l’espressione delle
                                           porine implicate nel suo uptake cellulare
                                    Funzione recettoriale per:
                                         ▪ fagi, batteriocine, componenti del Complemento, anticorpi
                                    Determinanti di patogenicità, in quanto promuovono:
                                         ▪ l’adesione alle cellule dell’ospite
                           Porine

                                         ▪ l’invasività delle cellule dell’ospite
                                         ▪ l’attività citotossica
Il lipopolisaccaride (LPS o endotossina) è il fattore di virulenza che caratterizza
                                                     l’azione patogena dei Gram-
                                                     Formato da 3 componenti:
Membrana esterna (Gram-)
                                                        ▪ Lipide A (gruppo-specifico): glicosfosfolipide; frazione endotossica ancorata alla
                                                           membrana esterna tramite acidi grassi; con i suoi gruppi P laterali unisce LPS
                                                           adiacenti; altamente conservato.
                                                        ▪ Core (specie-specifico): polisaccaride ramificato (9-12 zuccheri, tra cui i peculiari
                                                           acido cheto-deossi-octonico ed un eptoso).
                                                        ▪ Antigene O (tipo-specifico): polisaccaride lineare (50-100 unità ripetute, 4-7
                                                           zuccheri/unità); determina il sierotipo (2.000 in Salmonella, 150 in E. coli).
                           Lipopolisaccaride (LPS)
LPS rappresenta una importante struttura di superficie che consente la
                                                    interazione dell'agente patogeno con il suo ospite. Infatti, LPS:
                                                    ▪ media la adesione agli epiteli (colonizzazione);
Membrana esterna (Gram-)
                                                    ▪ interferisce con la fagocitosi;
                                                    ▪ è sede di determinanti antigenici (immunogeno);
                                                    ▪ se liberato in un ospite sensibile, dà luogo a numerosi effetti tossici
                                                    (ENDOtossina batterica)

                                                                         EFFETTI BIOLOGICI DELL'ENDOTOSSINA
                                                    ▪   Pirogeno (capacità di indurre febbre anche a basse dosi)
                                                    ▪   Attiva vari tipi cellulari con produzione di interleuchine/chemochine:
                           LPS: effetti biologici

                                                              ▪ macrofagi (aumento della fagocitosi e capacità battericida,
                                                                  produzione di monochine attive su vari altri tipi cellulari e tessuti)
                                                              ▪ linfociti B (proliferazione e differenziazione in plasmacellule)
                                                              ▪ cellule endoteliali
                                                              ▪ piastrine
                                                              ▪ granulociti
                                                    ▪   Induce infiammazione
                                                    ▪   Induce vasodilatazione con conseguente ipotensione e shock
                                                    ▪   Attiva il Complemento
                                                    ▪   Stimola la coagulazione del sangue (reazione di Schwartzman o CID:
                                                        coagulazione intravasale disseminata)
Membrana esterna (Gram-)
                           LPS: effetti biologici

                                                    RUOLO DELL'ENDOTOSSINA NELLO SHOCK ENDOTOSSICO
                                                    Shock endotossico: grave quadro clinico che può accompagnare le setticemie da
                                                    batteri Gram-; caratterizzato da febbre, ipotensione, acidosi, insufficienza renale e
                                                    respiratoria e, nelle fasi finali, da coagulazione intravasale disseminata (reazione
                                                    di Schwartzman; CID/DIC) ed insufficienza d’organo.
                                                    Frequenza: 1% dei pazienti ospedalizzati sviluppa sepsi; 20-30% nei reparti di
                                                    terapia intensiva.
                                                    Esito fatale: 40-60% dei pazienti, nonostante la terapia antibiotica.
Lo spazio periplasmatico è la zona compresa tra:
                            ▪   membrana citoplasmatica e peptidoglicano (Gram+)
                            ▪   membrana citoplasmatica e membrana esterna (Gram-)
                         Contiene il periplasma, di consistenza gelatinosa, che occupa circa il 20-
                         40% del volume totale cellulare.
Spazio periplasmatico

                        Nello spazio periplasmatico si trovano:
                         ▪ proteine per il trasporto di zuccheri,
                            aminoacidi, fosfato, vitamine.
                         ▪ enzimi (Gram-)* per l’acquisizione di nutrienti,
                            la degradazione di grosse molecole o DNA
                            fagico (proteasi, lipasi, nucleasi), il trasporto
                            elettronico, la sintesi del peptidoglicano, la
                            inattivazione di antibiotici (es. β-lattamasi vs
                            antibiotici β-lattamici).
                         ▪ oligosaccaridi di membrana

                            Lo spazio periplasmico aumenta di volume in
                            caso di ridotta osmolarità ambientale.

                        * nei Gram+, gli esoenzimi sono analoghi funzionali degli enzimi periplasmatici; tuttavia,
                        la incapacità di poterli concentrare nello spazio periplasmatico richiede la sintesi di
                        elevate concentrazioni e, quindi, di un aumentato «costo energetico».
Parete cellulare
Gram-negativi
Parete cellulare
Gram+ vs Gram-
Parete cellulare
Gram+ vs Gram-
In alcuni casi particolari, la parete cellulare è assente oppure ha una
                                      composizione/struttura peculiari:
                                        ▪ Micoplasmi: non presentano parete cellulare; presenza di steroli nella
                                          membrana citoplasmatica.
                                        ▪ Micobatteri: dotati di parete cellulare a struttura complessa (simile a
                                          quella dei Gram+) in cui il peptidoglicano è legato covalentemente ad un
                                          polimero di arabinogalattano e circondato da uno strato di lipidi
                                          complessati con le cere, formate dagli acidi grassi a lunga catena (acidi
                                          micolici) dotate di potente azione adiuvante la patogenicità. Lipidi con
Parete cellulare

                                          acidi micolici sono presenti anche nei corinebatteri ed in Nocardia.
                   Casi particolari

                                      Micoplasmi
                                                                            Micobatteri: parete cellulare
Cellula batterica
Strutture esterne (accessorie)
Glicocalice: rivestimento esterno alla cellula, presente in Gram+ (es. S.
                                                     pneumoniae, S. mutans, B. anthracis) e Gram- (es. N. meningitidis, P. aeruginosa,
                                                     H. influenzae); generalmente formato da polisaccaridi etero/omo-polimerici,
                                                     ad eccezione di B. anthracis (composizione proteica: poli-D-glutamato)
                                                       ▪ Tipologia:
                                                           - capsula: altamente organizzata, fortemente adesa
                                                           - strato mucoso (slime): diffuso (uniforme), scarsamente adeso, lasso
                    Strutture esterne: glicocalice

                                                       ▪ Sintesi regolata da fattori:
                                                           - genetici (geni codificanti la capsula), ambientali (chimico-fisici)
                                                       ▪ Funzioni: necessaria per la sopravvivenza in condizioni non ottimali:
                                                           - ambientali (irraggiamento, disidratazione, starvation)
Cellula batterica

                                                           - nell’ospite: elusione della terapia antibiotica (limita l’ingresso di molecole
                                                             idrofobiche tossiche, quali antibiotici, disinfettanti, detergenti) (es. P.
                                                             aeruginosa in FC)
                                                           - nell’ospite: elusione della risposta immune (es. fagocitosi in S.
                                                             pneumoniae)
                                                           - consente la colonizzazione di superfici inerti (Staphylococcus spp, P.
                                                             aeruginosa su protesi) o tessuti (S. mutans su smalto dentale) mediante
                                                             formazione di biofilm
E’ possibile evidenziare
                                                                                       al microscopio la
                                                                                       presenza di glicocalice
                                                                                       previa colorazione con
                    Strutture esterne: glicocalice                                     inchiostro di china
Cellula batterica

                                                     Biofilm: dinamica di formazione
Strutture esterne: glicocalice

                                                     P. aeruginosa: fenotipo «non mucoide» vs «mucoide»   P. aeruginosa: abbondante produzione di glicocalice in un ceppo «mucoide»
Cellula batterica

                                                     ▪ Nei pazienti affetti da Fibrosi Cistica (FC), le infezioni polmonari causate da
                                                       P. aeruginosa rappresentano la principale causa di mortalità.

                                                     ▪ P. aeruginosa può essere isolato dal polmone FC in due fenotipi:
                                                          ▪ «mucoide»: la presenza di una abbondante capsula di alginato conferisce
                                                            una spiccata propensione ad aderire all’epitelio formando biofilm, comunità
                                                            sessili in grado di esibire una resistenza ai comuni antibiotici e disinfettanti,
                                                            fino a 1.000 volte maggiore vs controparte non adesa;
                                                          ▪ «rugoso»: è proprio di batteri sprovvisti di capsula che vivono in forma
                                                            libera (non sessile) e per questo più facilmente aggredibili dalla terapia.

                                                     ▪ Diagnosticare la presenza del fenotipo mucoide fornisce un’informazione
                                                       importante perché fortemente predittiva di una infiammazione-infezione
                                                       cronica polmonare. L’infezione causata da un ceppo «rugoso» può infatti
                                                       essere eradicata facilmente dai polmoni dii bambini con FC. Al contrario, è molto
                                                       più difficile eradicare l’infezione sostenuta da un fenotipo «mucoide».
Il flagello conferisce motilità attiva ad alcune specie batteriche.
                                                  Composizione e struttura. Il flagello è di natura proteica ed è composto da 3 parti:
                                                       ▪ filamento: struttura elicoidale che protrude dal soma cellulare; formato da
                                                         monomeri di flagellina (antigene H; ted. hauch, pellicola), proteina la cui
                                                         composizione aminoacidica è specie-specifica
                                                       ▪ uncino: membrana (guaina) ricurva
                                                       ▪ corpo basale: àncora il flagello alla cellula e fornisce energia per il suo
                                                         movimento. Composto da anelli proteici (almeno 15 proteine):
                                                             - Gram-: 4 anelli, ossia L (LPS), P (parietale), S (al di sopra della membrana
                    Strutture esterne: flagelli

                                                               cellulare), M (in corrispondenza della membrana cellulare)
                                                             - Gram+: 2 anelli (P, M)
Cellula batterica
Sintesi: regolata da circa 20 geni; i monomeri proteici (flagellina) vengono secreti
                                                  all’esterno della cellula, quindi si auto-assemblano in presenza di un “nucleatore
                                                  (sali, proteine).
                                                  Struttura interna:
                                                      ▪ Il flagello procariotico (batterico) ha struttura a singolo filamento
                                                      ▪ Il flagello eucariotico o assonema (protozoi) ha struttura “9 + 2” (9 coppie
                                                        periferiche di microtubuli che circondano 2 microtubuli singoli)

                                                  Il numero e l’organizzazione dei flagelli sono variabili:
                    Strutture esterne: flagelli

                                                       ▪ monotrìca: singolo, ad un’estremità (P. aeruginosa, V. cholerae)
                                                       ▪ lofotrìca: ciuffo di flagelli, ad una estremità (H. pylori)
Cellula batterica

                                                       ▪ amfitrìca: un flagello ad ogni estremità (spirochete)
                                                       ▪ peritrìca: flagelli disposti attorno alla cellula (P. mirabilis, E. coli)

                                                                                                                    Assonema: organizzazione 9+2
Movimento
                                                   ▪ Viene energizzato da idrolisi di ATP (anaerobi) o dal potenziale di membrana
                                                     durante fosforilazione ossidativa (aerobi)
                                                   ▪ Il flagello guida il batterio in una direzione (movimento direzionale), in
                                                     risposta ad uno stimolo esterno:
                                                         - stimolo chimico: chemotassi (positiva o negativa)
                                                         - stimolo luminoso: fototassi
                                                   ▪ Il segnale attiva un movimento rotatorio di 360° in senso antiorario (run, in
                                                     avanti con direzione) od orario (tumble, rotolamento per interruzione del run)
                    Strutture esterne: flagelli

                                                   ▪ In presenza di un gradiente “attraente” (positivo), il numero dei tumbles si
                                                     riduce favorendo runs più lunghe
Cellula batterica
Rilevanza clinica
                                                    ▪ Il flagello è un fattore di virulenza poichè consente al batterio:
                                                          ▪ motilità autonoma, generalmente in un mezzo liquido:
                                                               ▪ migrazione di E. coli da intestino alle vie urinarie
                                                               ▪ penetrazione del film mucoso gastrico da parte di H. pylori
                                                               ▪ migrazione verso il circolo ematico (disseminazione)
                                                               ▪ invasione cellulare (E. coli, S. typhimurium)
                                                          ▪ adesione a superfici abiotiche/biotiche (formazione di biofilm), tramite
                                                            adesine site alla estremità terminale
                    Strutture esterne: flagelli

                                                          ▪ adesione intercellulare (clusters batterici intra- od inter-specifici)
Cellula batterica

                                                   Tuttavia, il flagello rappresenta anche un vulnus per la cellula batterica.
                                                   Essendo immunogeno viene infatti riconosciuto dal sistema immune dell’ospite
                                                   mediante anticorpi diretti verso gli antigeni flagellari H.
                                                   L’interazione Ab-Ag infatti:
                                                    ▪ facilita la fagocitosi ed il successivo killing intra-fagocitario (S. typhimurium)
                                                    ▪ in presenza di Complemento, facilita il killing diretto del batterio
                                                    ▪ interferisce con la adesione batterica alle mucose
                                                    ▪ immobilizza il batterio, compromettendone la
                                                       capacità di disseminare
Esistono 3 principali tipologie di motilità:
                                                     ▪ Swimming:
                                                        ▪ flagellare, consente il movimento in un mezzo liquido
                                                     ▪ Twitching
                                                        ▪ composito (flagelli + pili tipo IV), consente un movimento per “strisciamento”
                                                          su superfici (mucose, abiotiche)
                                                     ▪ Swarming
                                                        ▪ flagellare, indotta da contatto con superfici aventi appropriata viscosità
                                                        ▪ differenziamento di cellule vegetative in cellule swarm, lunghe ed
                    Strutture esterne: flagelli

                                                          iperflagellate
                                                        ▪ significato diagnostico («sciamaggio» di Proteus spp su agar)
Cellula batterica
Fimbria (lat., fimbriae: frangie), pilo (lat., pilus: pelo):
                                                          ▪ più corti (0.2-2 um), sottili e numerosi vs flagella, sono disposti uniformemente
                                                          ▪ formati da polimeri di pilina (1-2 tipi, specie-specifiche)
                                                        Funzioni:
                                                          ▪ adesione intercellulare od a superfici [abiotiche (protesiche) e biotiche
                                                            (glicoproteine di membrane)] tramite adesine site alla estremità terminale (E. coli,
                    Strutture esterne: fimbrie o pili

                                                            N. gonorrhoeae).
                                                          ▪ in E. coli: curli (formati da monomeri di curlina), essenziali per formazione biofilm
                                                          ▪ in azione combinata con i flagelli, consentono alla cellula di “strisciare” su superfici
                                                            solide (twitching)
                                                          ▪ pili sessuali (pili F): mediano il trasferimento intercellulare di materiale genetico
                                                            durante la coniugazione
Cellula batterica
Filamento assiale:
                                                            ▪ presente nelle spirochete (dal greco speira: spirale)
                                                            ▪ struttura periplasmica, formata da flagelli intracellulari siti tra la parete
                    Strutture esterne: filamenti assiali
                                                              cellulare e la membrana esterna
                                                            ▪ contraendosi, impartisce alla cellula un movimento alternato di torsione e
                                                              flessione
Cellula batterica

                                                                 Treponema pallidum (spirocheta),
                                                                   agente eziologico della sifilide
Endospora:
                                 ▪ forma di resistenza che prende
                                    origine dalla cellula vegetativa in
                                    presenza di condizioni ambientali
                                    sub-ottimali per la moltiplicazione
                                    cellulare
                                 ▪ assicura la protezione e la
                                    dispersione della specie
                                 ▪ implicazioni cliniche, tecniche,
                                    sociali e terapeutiche
Cellula batterica
                    Endospore
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