Meteo, arriva il freddo russo: Italia sottozero. Nel centrosud termometro scenderà di 15 gradi

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Meteo, arriva il freddo russo: Italia sottozero. Nel centrosud termometro scenderà di 15 gradi
Meteo,   arriva   il  freddo
russo: Italia sottozero. Nel
centrosud termometro scenderà
di 15 gradi

Sarà un’Italia quasi totalmente sottozero. L’ondata di freddo
proveniente dalla Russia farà infatti crollare i termometri su
tutto il Paese, ma il calo si farà sentire maggiormente al
Centro-Sud dove la colonnina di mercurio calerà anche di 15°C
rispetto ai giorni scorsi.

Sono le previsioni di Antonio Sanò, fondatore del sito
ilmeteo.it. Le temperature all’alba – aggiunge – faranno
registrare valori di -3 e -5°C in molte città da nord a sud
come Padova, Bologna, Perugia, ma pure vicine a zero a Roma,
Napoli, Catanzaro; le gelate notturne interesseranno anche il
resto delle città settentrionali e gran parte di quelle
centro-meridionali.

Il gran freddo inoltre si farà sentire anche di giorno: i
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gelidi venti nordorientali faranno percepire temperature
inferiori di 4-6°C rispetto a quelle effettive per il
cosiddetto ‘Wind-Chill’, rendendo le giornate glaciali.
Giornate di ghiaccio – conclude Sanò – si registreranno sulle
località di montagna con valori che potranno scendere fino a
-25°C a 1600 metri di altitudine.

Il forte e repentino abbassamento della temperatura con
l’arrivo del gelo colpisce verdure e ortaggi coltivati
all’aperto ma a preoccupare è anche la situazione negli
allevamenti dove gli animali sono impreparati al grande freddo
e per salvarli vengono protetti con cappottini, lampade
riscaldanti e impianti per alzare la temperatura dell’acqua.
Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la situazione
è preoccupante in tutta Europa per i rifornimenti degli
scaffali di negozi e supermercati per effetto delle difficoltà
nei trasporti e del crollo dei raccolti in molti Paesi a
partire dalla Spagna che è il principale produttore ed
esportatore di ortofrutta. A tale proposito, la Coldiretti ha
elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia
di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della
stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono
soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli
acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo – precisa la
Coldiretti – per aiutare in un momento di difficoltà
l’agricoltura di vaste aree del Paese. Contro il freddo, gli
allevatori stanno intervenendo per difendere gli animali dal
freddo con l’acqua negli abbeveratoi – sottolinea la
Coldiretti – viene scaldata fino a una temperatura di 20 gradi
oppure lasciata sgocciolare per evitare il congelamento delle
tubature e i rubinetti sono foderati in modo che il ghiaccio
non blocchi le valvole di apertura. Inoltre – precisa la
Coldiretti – il pasto degli animali è stato rinforzato per
garantire una razione supplementare di energia e calorie. Con
temperature sotto lo zero sono a rischio – conclude la
Coldiretti – le coltivazioni invernali come cavoli, finocchi,
carciofi, verze, cicorie e broccoli ma lo sbalzo termico
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improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento
dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.

Bracciano, ospedale: paziente
ricoverata     in   medicina
trovata positiva al Covid-19
nonostante i tamponi negativi
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Sospesi i ricoveri presso il reparto
BRACCIANO (RM) – Oggi presso l’Ospedale di Bracciano si è
riscontrata una positività al Covid-19 di una paziente
ricoverata nel reparto di medicina che era risultata negativa
a ben due tamponi in entrata al reparto.

Sono quindi stati effettuati tutti i controlli con tamponi
antigenici e molecolari su tutto il personale e su tutti i
pazienti del reparto di medicina.

Gli operatori sanitari sono risultati tutti negativi mentre si
sono riscontrate 4 positività tra i ricoverati del reparto di
medicina.

Per sicurezza sono stati sospesi i ricoveri presso il reparto
e i 4 pazienti sono stati isolati ed è          in   corso   il
trasferimento presso le strutture Covid.

Il dipartimento di prevenzione sta già intervenendo per quanto
riguarda il conctac tracing.

Sora, si scaglia contro i
Carabinieri    armato    di
martello dopo aver tentato
una rapina in abitazione
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SORA (FR) – Arrestato D.I., 19enne, originario della Costa
D’avorio, in Italia senza fissa dimora, con numerosi
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precedenti per rapina, furto (almeno altri 6 in Roma in danno
di autovetture parcheggiate), atti osceni in prossimita’ di
minori, violazione delle misure di contenimento Covid,
inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita’, danneggiamento
e lesioni personali, perché resosi responsabile di “tentato
furto in abitazione” e “resistenza e violenza a P.U.”.

Erano da poco passae le 23.00 di ieri, quando alla locale
Centrale operativa dei Carabinieri arrivava il segnale di
allarme di un’abitazione di Sora, collegato con il centralino
dell’Arma.

Allertati ed immediatamente giunti sul posto, gli operanti
notavano nel giardino della casa un ragazzo di colore, armato
di martello, che stava tentando di dileguarsi. Il reo per
assicurarsi la fuga si scagliava contro i due militari
intervenuti, colpendo al braccio uno dei due che riportava
lievi lesioni, venendo dopo poco bloccato, mentre il martello
veniva sottoposto a sequestro.

Gli ulteriori accertamenti facevano emergere che il prevenuto,
dopo aver infranto il vetro dell’abitazione ed avervi fatto
irruzione, veniva messo in fuga dalle urla dei due anziani
proprietari prima che potesse porre in atto ulteriori intenti
criminosi. Inoltre, con stupore, si rilevava che l’uomo era lo
stesso tratto in arresto il 13 gennaio scorso, quando si era
reso responsabile del furto di 20 stecche di sigarette in     un
esercizio di Broccostella e successivamente aveva tentato     il
furto di un furgone, reati che gli sono costati la condanna   in
direttissima ad un anno di reclusione (con pena sospesa) e    la
multa di euro 600.

Al termine delle formalita’ di rito, quindi, l’uomo veniva
tratto in arresto e trattenuto presso le camere di sicurezza
in attesa del rito direttissimo da tenersi presso il Tribunale
di Cassino.
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Covid,    Cangemi    (Lega):
“Dramma su pelle anziani,
Zingaretti      e    D’Amato
riferiscano immediatamente in
aula”

“Quanto accaduto a Lanuvio è un dramma che lascia sconcertati
e che dovrebbe imporre un momento di profonda riflessione al
presidente Zingaretti e all’assessore D’Amato. Nell’attesa che
vengano acclarate le cause di questa tragedia, non può non far
pensare che nella casa di riposo ci fossero pazienti COVID
positivi sia tra gli anziani che tra gli operatori, a
certificare come i provvedimenti disposti per contrastare il
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contagio non siano sufficienti in queste strutture. E
l’esperienza vissuta in altre regioni d’Italia avrebbe dovuto
essere di stimolo a identificare procedure utili a evitare il
proliferare di nuovi cluster, soprattutto sulla pelle degli
anziani. Ci aspettiamo che riferiscano immediatamente in Aula.
Alle famiglie delle vittime esprimiamo il nostro cordoglio e
vicinanza”

Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del
Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi

Lanuvio, PCI: “Vicini ai
familiari     colpiti  dalla
tragedia.    Denuncia  forte
contro depauperamento sanità
territoriale”

LANUVIO (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del PCI dei
Castelli romani, tramite un intervento del segretario della
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Federazione Andrea Sonaglioni     che   commenta   la   tragedia
avvenuta nella RSA di Lanuvio.

“Cinque vite spezzate e altre 7 a rischio sono una tragedia
tremenda. Gli aspetti penali, e i conti morali con il proprio
agire, li conosceremo meglio, ovviamente, col tempo necessario
ad accertare, ricostruire, imputare. Tuttavia, quello che
appare chiaro nelle notizie che possiamo apprendere a caldo
dai media locali, regionali e nazionali, offre il seguente
schema: una RSA, Villa dei Diamanti di Lanuvio (RM), potremmo
dire l’ennesima, si ritrova al centro dell’attenzione perché
ha presenti tutti gli ospiti e i sanitari con infezione da
Covid-19, in attesa di trasferimento ad un centro Covid. Nella
stessa struttura hanno trovato la morte cinque ospiti e sono
ricoverati in gravi condizioni ora presso altre strutture
ospedaliere, altri cinque ospiti e due operatori sanitari. –
queste le prime dichiarazioni di Andrea Sonaglioni segretario
della Federazione PCI Castelli romani -. Incidente agli
impianti? Cattiva manutenzione? Sicuramente la gestione di
questo tipo di strutture, proprio perché di iniziativa
privata non sono improntate all’eccellenza nei controlli e
nelle applicazioni delle salvaguardie strutturali. La
Magistratura farà il proprio corso. Ma, qui ai Castelli
romani, così nella Regione Lazio e nell’intera penisola,
questa è riconferma che la sanità territoriale pubblica è
l’unica certezza di un sostegno vero, concreto, serio, per la
salute dei cittadini. Siano essi bisognosi di medicina
d’urgenza, di assistenza a mali cronicizzati, così come alla
semplice assistenza sanitaria in degenza che, come dimostrano
le rare strutture pubbliche presenti qui in Regione Lazio,
sono sempre risultate senza fenomeni Covid – o a bassissima
incidenza in questo periodo epidemico – e senza rischi letali
causati da cattiva gestione o cattiva assistenza. La nostra
vicinanza ai familiari, sia quelli colpiti da lutto che gli
altri in apprensione per la salute dei propri cari, è totale e
senza remora alcuna. Ci preme però chiedere proprio in questo
drammatico frangente che ognuno, amministratori locali,
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dirigenti della sanità, controllori e quindi amministratori
pubblici delle Asl e della Regione Lazio, siano all’altezza
della gravità. Questi eventi li indirizzi a perseguire, senza
mezze misure, ormai ad una inversione totale di marcia proprio
sulle politiche sanitarie. Occorre che il pubblico prevalga
ad ogni livello. Occorre che le politiche sanitarie siano
improntate sulla territorialità. – conclude Andrea Sonaglioni
– Per questo abbiamo offerto disponibilità a confronto con
Regione Lazio, per questo siamo determinati nella battaglia
per   il    ritorno    alla    sanità    pubblica     diffusa
territorialmente.”.

Modena, un “non comune senso
del dovere” da parte degli
uomini    della    Questura:
salvataggio mozzafiato di una
donna sul cornicione di un
palazzo
MODENA – Una signora anziana in evidente stato confusionale ha
minacciato di uccidersi buttandosi dal cornicione di un
palazzo dove si trovava in bilico urlando: “Mi butto giù, mi
butto giù”.

Il fatto è successo oggi verso le 14 quando alcuni residenti
del luogo hanno avvertito la Sala Operativa della Questura di
Modena

I poliziotti delle Volanti, si sono quindi recati
immediatamente sul posto dove hanno trovato il portone di
ingresso dell’abitazione della donna chiuso a chiave
dall’interno.

Mentre alcuni poliziotti hanno provveduto a mettere in
sicurezza la zona e ad allertare i sanitari e i Vigili del
fuoco, tre agenti, senza alcuna esitazione, nonostante il
pericolo, si sono recati al terzo piano accedendo
dall’abitazione accanto a quella dell’anziana signora che ha
il tetto confinante.
Una situazione non certo facile per gli uomini della Questura
viste anche le condizioni metereologiche non favorevoli e il
cornicione    particolarmente    sdrucciolevole     a  causa
dell’umidità.

I poliziotti hanno quindi chiamato l’anziana per nome così da
conquistarne la fiducia ed entrare in sintonia con lei e con
estrema cautela, evitando di spaventarla, l’hanno avvicinata.
Un poliziotto la cinge in un forte abbraccio per evitare che
indietreggi e gli altri due la afferrano per le gambe e
sollevandola di peso la riportano all’interno della barriera
di contenimento del tetto. L’anziana donna ora è salva e
ancora non si conosce il motivo che l’ha spinta   a tale gesto.

È il momento ora di tranquillizzarla e di dimostrarle affetto
e comprensione: ed è quello che hanno fatto gli agenti
accompagnandola anche in ospedale a bordo dell’ambulanza.

Il Questore di Modena Maurizio Agricola ha espresso
gratitudine e compiacimento per il coraggio, l’altruismo e
l’umanità degli agenti che hanno dimostrato un encomiabile
professionalità e un non comune senso del dovere, a
dimostrazione che gli uomini e le donne della Polizia di Stato
sono sempre “vicini alla gente”.

Forlì,           frigorifero
dell’ospedale guasto: andate
perse 800 dosi di vaccino
Moderna. Indagano i NAS
Sopralluogo dei carabinieri del Nas di Bologna all’ospedale
Morgagni Pierantoni di Forlì dopo il caso, segnalato ieri sera
dalla stessa Ausl Romagna, di 800 dosi di vaccino Moderna che
sono andate perse per un guasto al congelatore dove erano
stoccati.

L’episodio, secondo quanto comunicato ieri sera dalla Ausl, si
è verificato la notte tra giovedì e venerdì e secondo le prime
ipotesi un errore umano potrebbe aver impedito la messa in
sicurezza immediata delle fiale dopo il verificarsi del guasto
al congelatore.

Le indagini dei Nas sono in corso, coordinate dalla Procura di
Forlì.

Sulla vicenda infatti la Procura ha aperto un fascicolo,
titolare la sostituto procuratore Federica Messina che sta
coordinando le indagini affidate ai carabinieri del comando di
Forlì e ai Nas. L’ipotesi di reato più plausibile, in attesa
che si chiarisca l’accaduto, al momento pare l’omissione di
atti d’ufficio a carico di uno o più responsabili dei sistemi
di controllo e sicurezza della struttura sanitaria
ospedaliera.
I carabinieri del Nas hanno sequestrato il frigorifero-
congelatore dell’ospedale di Forlì e le 800 dosi di siero
deperite in seguito all’incidente. I sopralluoghi sono
avvenuti non solo in ospedale ma anche nel laboratorio di
Pieve Sestina dove sono stati spostati i vaccini non più
idonei alla somministrazione. Gli accertamenti sul frigorifero
serviranno ad appurare eventuali problematiche di natura
tecnica dell’apparato.

Maury’s Com Cavi Tuscania in
casa con Galatina, in palio
il primato nel girone

Cresce l’attesa per domani pomeriggio a Montefiascone (VT) per
lo scontro al vertice tra i padroni di casa della Maury’s Com
Cavi Tuscania e la capolista Efficienza Energia Galatina per
la seconda di ritorno del girone blu della serie A3 Credem
Banca.

Le due squadre sono attualmente distanziate da un solo punto
in classifica, 28 per i salentini contro i 27 dei ragazzi di
Tofoli. Classifica che vede le immedie inseguitrici,
Grottazzolina e Pineto, entrambe ad un solo punto, 26, dal
Tuscania. Con tutta probabilità, saranno queste quattro
formazioni a contendersi fino alla fine il primato del girone.

I pugliesi vengono dalla prima sconfitta interna subita
domenica scorsa dalla Franco Tigano Palmi mentre i padroni di
casa sono riusciti ad avere la meglio su Gestioni&Soluzioni
Sabaudia solo ai vantaggi, dopo aver perso nettamente i primi
due parziali.

“Domenica ospitiamo la prima in classifica che è a un solo
punto sopra noi -commenta Paolo Tofoli. E’ un incontro
importantissimo, se vogliamo diventare primi dobbiamo fare una
grande partita. Certo che se giochiamo come abbiamo fatto
contro Sabaudia perdiamo di sicuro. Nel corso della settimana
abbiamo preparato bene il match e sono sicuro che partiremo
con la carica giusta e con la voglia di riscattare la brutta
prestazione di domenica scorsa. Galatina ha due giocatori di
un’altra categoria, Alberto Elia al centro e Stefano Giannotti
opposto. Naturalmente senza nulla togliere agli altri tutti
molto bravi ed esperti. All’andata perdemmo 3/1, fu una gara
combattuta con loro che nei momenti decisivi riuscirono a
sfruttare al meglio la maggiore esperienza. Sono una squadra
che non ti regala niente per questo dovremo dare il massimo e
lottare su ogni palla”.

Probabile formazione ospite: Parisi al palleggio con Giannotti
opposto, Elia e Musardo al centro, Lotito e Maiorana laterali,
Torchia libero.
A dirigere l’incontro, i signori arbitri Luca Grassi e
Vincenzo Carcione. Si gioca alle 18 al Palazzetto dello Sport
di Montefiascone. Diretta Legavolley.tv.

Tragedia a Lanuvio, trovati 5
morti in una casa di riposo.
Sette i ricoveri

Tragedia a Lanuvio, cittadina dei Castelli Romani dove cinque
anziani sono morti nella notte in una casa di riposo:
l’ipotesi più probabile è che la morte sia stata causata da
intossicazione dovuta a monossido di carbonio.

E’ successo nella casa di cura Villa dei Diamanti, via di
Monte Giove Nuovo . A dare l’allarme, un addetto alla
struttura che arrivando questa mattina ha trovato tutti i
presenti (12, di cui due operatori sanitari e 10 ospiti) privi
di sensi.

All’esito delle prime verifiche, cinque degli ospiti sarebbero
già deceduti, per cause al momento non ancora accertate. Sette
persone sarebbero ricoverate in gravi condizioni. Sul posto
sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale sanitario
del 118. Sull’episodio indagano i Carabinieri della Stazione
di Lanuvio e della Compagnia di Velletri. L’ipotesi che ad
uccidere cinque degli ospiti di una casa di riposo di Lanuvio
sia stata una intossicazione da monossido di carbonio prende
sempre più consistenza. Secondo quanto si apprende, alte
concentrazioni di monossido sarebbero state rilevati dai
vigili del fuoco al piano più alto della struttura. Ed elevati
livelli di monossido sarebbero stati trovati anche nel sangue
di almeno due dei ricoverati. “La struttura di Lanuvio, Villa
Diamanti non è un Covid Center né una struttura di carattere
sanitario, ma si tratta di una casa di riposo per anziani su
cui erano in corso le indagini epidemiologiche da parte del
Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 6 per un caso di
positività riscontrato il 13 gennaio su un operatore socio-
assistenziale della struttura”. Lo comunica l’Unità di Crisi
Covid-19 della Regione Lazio. “Operatori e ospiti erano stati
tutti sottoposti a tampone il giorno seguente e ieri sera si è
avuto riscontro di 3 operatori risultati positivi e 9 ospiti
positivi – ha aggiunto l’Unità di Crisi -. Stamani, secondo
quanto appreso dal direttore sanitario della Asl Roma 6, era
prevista la presa in carico della Asl per i trasferimenti nei
reparti Covid. Due operatori socio-assistenziali sono stati
trasferiti, appena giunti sul posto i soccorsi, al Policlinico
di Tor Vergata e cinque ospiti anziani al nuovo ospedale dei
Castelli tutti con sintomi riconducibili a intossicazione da
monossido di carbonio. Sono in corso i sopralluoghi da parte
del competente Dipartimento di prevenzione della Asl Roma 6 e
vi è un costante aggiornamentoattraverso il direttore generale
della Asl Roma 6, Narciso Mostarda e il direttore sanitario
della Asl Roma 6, Roberto Corsi”. – See more at:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Cinque-morti-in-casa
-di-riposo-vicino-Roma-ipotesi-monossido-di-carbonio-b6faf480-
b100-49ad-8ab7-a66d81f67705.html
Il punto dell’Unità di Crisi
COVID-19 della Regione Lazio
Sono sette i pazienti ricoverati tutti in codice rosso da
questa mattina a seguito della tragedia presso la casa di
riposo Villa Diamanti di Lanuvio e tutti con sintomi
riconducibili a intossicazione da monossido di carbonio e
nello specifico: quattro sono ricoverati presso l’ospedale dei
Castelli E.G. (ospite uomo), G.N (ospite donna), M.C.
(operatore socio assistenziale uomo) e I.P. (operatrice socio
assistenziale donna), per questi ultimi due sono in corso i
trasferimenti presso il Policlinico Umberto I. Due sono
ricoverati presso il Policlinico di Tor Vergata C.G. (ospite
uomo), G.N. (ospite donna). E’ ricoverato presso l’ospedale
Santa Maria Goretti di Latina O.M (ospite uomo). I cinque
decessi sono tutti ospiti anziani della casa di riposo tra gli
80 e 99 anni. La prima telefonata è giunta stamani dalla
proprietaria della struttura alle ore 9.20 al NUE 112 (Numero
unico per le emergenze) ed i soccorsi sono stati immediati. La
casa di riposo non rientra in alcun modo tra le strutture del
Servizio sanitario regionale ed è stata autorizzata
all’attività un paio di anni fa dal Comune”.

Milano, donna violentata e
rapinata mentre si reca a
lavoro: Procura e Carabinieri
risolvono cold case dopo 14
anni

MILANO – Questa mattina, all’esito di articolata attività
d’indagine coordinata dal V Dipartimento della Procura della
Repubblica di Milano (Proc. Agg. Dott.ssa Maria Letizia
Mannella e Sost. Proc. Dott.ssa Alessia Menegazzo) e di
serrate ricerche, i militari del Nucleo Operativo della
Compagnia Carabinieri Milano Porta Monforte hanno rintracciato
e dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in
carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano (Dott.
Tommaso Perna) nei confronti di un cittadino algerino di 49
anni, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale
e con precedenti penali e di polizia per reati contro il
patrimonio e la persona, in quanto gravemente indiziato dei
reati di violenza sessuale e rapina, entrambi aggravati, in
danno di una donna italiana (41enne all’epoca dei fatti).

I fatti risalgono al 20 agosto 2006 allorquando, presso il
pronto soccorso della clinica “Mangiagalli” di Milano, si
presenta una donna sotto shock che riferisce ai medici che,
alle 06:00, mentre stava raggiungendo a piedi la fermata
dell’autobus per recarsi a lavoro, era stata avvicinata da un
cittadino nordafricano, il quale, con la scusa di domandare
l’ora, l’aveva dapprima afferrata per le braccia, poi, una
volta messale la mano davanti alla bocca per impedirle di
chiedere aiuto, l’aveva trascinata con brutalità in un’area
dismessa dove, minacciandola con una grossa pietra, l’aveva
costretta a spogliarsi e a subire ripetuti atti sessuali.
Subito dopo, le aveva sottratto una catenina d’oro, la somma
contante di € 20 e il telefono cellulare, dandosi alla fuga
nelle vie limitrofe. Nel corso del tempestivo sopralluogo
eseguito da personale del Nucleo Operativo e della Sezione
Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale
Carabinieri di Milano, venivano repertati alcuni mozziconi di
sigaretta, uno dei pendenti che indossava la donna, il sasso
utilizzato come arma impropria ed un capello nero. Tali
reperti, oltre ai tamponi vaginali e ai vestiti indossati
dalla vittima al momento dei fatti, venivano inviati al R.I.S.
di Parma per gli accertamenti biologici finalizzati
all’estrazione di un eventuale profilo genetico, all’esito dei
quali il citato reparto concludeva che era stato possibile
estrarre un profilo DNA maschile, appartenente alla stessa
persona, ricavato da due reperti (un mozzicone di sigaretta e
le tracce biologiche presenti sul tampone vaginale). Tuttavia,
non essendo emersi ulteriori elementi nel corso delle
incessanti attività d’indagine volte ad identificare l’autore
dell’efferata violenza, il procedimento penale veniva
archiviato.

Il 30 novembre 2020 (a distanza di 14 anni), il R.I.S. di
Parma ha comunicato che la Banca Dati Nazionale DNA (istituita
con la Legge 30 giugno 2009, n. 85, con cui l’Italia ha
aderito al Trattato di Prüm del 2005, ma divenuta operativa a
partire dal mese di gennaio 2017) aveva accertato una
concordanza positiva (cd. match) tra il profilo DNA maschile
tipizzato attraverso gli accertamenti biologici eseguiti sui
reperti rinvenuti sulla scena del crimine con quello
estrapolato da un tampone salivare eseguito all’indagato
presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore (ove si
trovava ristretto nel 2017 poiché resosi responsabile di furto
e, successivamente, scarcerato). Pertanto, i militari del
Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Monforte, a
seguito della riapertura delle indagini e di una complessa
attività info-investigativa, anche di tipo tecnico, coordinata
dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Mannella e diretta dal
Sostituto Procuratore Dott.ssa Menegazzo, hanno avviato
serrate ricerche che hanno consentito di rintracciare
l’indagato e di associarlo al carcere.

L’attività d’indagine ha permesso, infine, da un lato di
apprezzare il funzionamento e l’efficacia della Banca Dati
Nazionale del DNA quale strumento di indagine all’avanguardia
per la magistratura e le Forze di Polizia, sia sul piano
tecnologico sia sulla certezza e sicurezza dei dati sensibili,
utilizzabile nella ricerca delle persone scomparse, nella
risoluzione dei delitti irrisolti e nella cooperazione
internazionale di polizia, dall’altro di confermare il ruolo
sempre maggiore rivestito dalla genetica forense e dalla
biologia applicata al mondo delle investigazioni.

Derby, Lazio batte Roma 3-0
Lazio batte Roma 3-0 nell’anticipo della 18/a giornata del
campionato di serie A

La peggior Roma della stagione, più scarsa perfino di quella
del secondo tempo di Bergamo, conferma l’idiosincrasia alle
sfide con le grandi, o presunte tali, e perde meritatamente il
derby contro una Lazio dominatrice del campo. Il punteggio a
favore degli uomini di Simone Inzaghi, 3-0, avrebbe potuto
essere anche più ampio, vista l’assoluta incapacità dei
giocatori di Fonseca di farsi vedere dalle parti di Reina
(oggi ‘disoccupato’, a parte un intervento nella ripresa su
Dzeko), e gli errori di una difesa, Ibanez in primis, a tratti
imbarazzante, e con uno Smalling che tutto è sembrato meno che
un leader.

Così i meriti di una Lazio che ha preparato perfettamente
questo derby, e poi ha messo in pratica al meglio le
indicazioni del suo allenatore, sono stati ingigantiti dalle
defaillance di una squadra che da oggi deve abbandonare ogni
sogno di grandezza, semmai ne avesse avuti. In campo c’è stata
solo la formazione biancoceleste, fisicamente sovrastante e
sempre con la grinta giusta, che ha dominato in lungo e largo,
al contrario di una Roma senza grinta e senza idee. Starà ora
a Fonseca capire cosa sia successo e rimediare alle
conseguenze di questa debacle, che saranno pesanti anche dal
punto di vista ambientale. Però non si era mai visto uno Dzeko
così spento, oppure uno Spinazzola, comunque non al meglio
della condizione, costantemente incapace di tamponare sullo
scatenato Lazzari (uno dei migliori della Lazio), che ha fatto
impazzire Ibanez, in confusione totale, e tutta la difesa
avversaria ogni volta che preso palla. Nella Lazio straripante
Luis Alberto, molto bene il solito Immobile e in crescita
Lucas Leiva, ma tutta la squadra biancoceleste ha meritato un
successo così ampio. Ora si vedrà solo nel prosieguo del
campionato se questa è l’inizio della rinascita oppure se il
rendimento tornerà ad essere quello alterno di una stagione in
chiaroscuro. Intanto però la Lazio del derby è stata stile
Borussia Dortmund, ovvero quella che in Europa ha avuto la
meglio, con pieno merito, sui temibili gialloneri tedeschi. La
squadra d’Inzaghi va in vantaggio dopo appena un quarto d’ora.
È Immobile a segnare l’1-0, approfittando di una serie di
errori della difesa giallorossa, in particolare quello di
Ibanez che in area scivola nel tentativo di spazzare e regala
palla a Lazzari. Appoggio del biancoceleste per Immobile, e
gol facile per il vincitore dell’ultima Scarpa d’Oro. Poi
l’avvio choc della Roma si concretizza anche nella seconda
rete dei cugini: protagonista è ancora Lazzari, che affonda a
destra, inciampa e finisce a terra ma riesce a scaricare
all’indietro per Luis Alberto, che realizza il 2-0 con una
conclusione a incrociare. C’è un attimo di suspence per la
posizione di Caicedo, davanti a Pau Lopez, ma dopo il check
Orsato convalida. Anche nella ripresa è una Roma di fantasmi,
incapace di trovare delle contromisure, così la Lazio ha
sempre il pallino del gioco e segna il 3-0. Azione corale dei
biancocelesti, con Akpa Akpro che riceve da destra e scarica
fuori area. Dalla lunetta Luis Alberto ha il tempo di
coordinarsi, e di far partire un destro che spedisce il
pallone nell’angolino basso alla sinistra di Pau Lopez. Il
quale, con un paio di belle parate, ha impedito che la Lazio
rifilasse la ‘manita’ ai rivali. Da quanto si è visto questa
sera non ci sarebbe stato nulla di strano: è stata una Roma
troppo brutta per essere vera, e adesso è vietato sognare.
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