Meteo, arriva il freddo russo: Italia sottozero. Nel centrosud termometro scenderà di 15 gradi
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Meteo, arriva il freddo russo: Italia sottozero. Nel centrosud termometro scenderà di 15 gradi Sarà un’Italia quasi totalmente sottozero. L’ondata di freddo proveniente dalla Russia farà infatti crollare i termometri su tutto il Paese, ma il calo si farà sentire maggiormente al Centro-Sud dove la colonnina di mercurio calerà anche di 15°C rispetto ai giorni scorsi. Sono le previsioni di Antonio Sanò, fondatore del sito ilmeteo.it. Le temperature all’alba – aggiunge – faranno registrare valori di -3 e -5°C in molte città da nord a sud come Padova, Bologna, Perugia, ma pure vicine a zero a Roma, Napoli, Catanzaro; le gelate notturne interesseranno anche il resto delle città settentrionali e gran parte di quelle centro-meridionali. Il gran freddo inoltre si farà sentire anche di giorno: i
gelidi venti nordorientali faranno percepire temperature inferiori di 4-6°C rispetto a quelle effettive per il cosiddetto ‘Wind-Chill’, rendendo le giornate glaciali. Giornate di ghiaccio – conclude Sanò – si registreranno sulle località di montagna con valori che potranno scendere fino a -25°C a 1600 metri di altitudine. Il forte e repentino abbassamento della temperatura con l’arrivo del gelo colpisce verdure e ortaggi coltivati all’aperto ma a preoccupare è anche la situazione negli allevamenti dove gli animali sono impreparati al grande freddo e per salvarli vengono protetti con cappottini, lampade riscaldanti e impianti per alzare la temperatura dell’acqua. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la situazione è preoccupante in tutta Europa per i rifornimenti degli scaffali di negozi e supermercati per effetto delle difficoltà nei trasporti e del crollo dei raccolti in molti Paesi a partire dalla Spagna che è il principale produttore ed esportatore di ortofrutta. A tale proposito, la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo – precisa la Coldiretti – per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del Paese. Contro il freddo, gli allevatori stanno intervenendo per difendere gli animali dal freddo con l’acqua negli abbeveratoi – sottolinea la Coldiretti – viene scaldata fino a una temperatura di 20 gradi oppure lasciata sgocciolare per evitare il congelamento delle tubature e i rubinetti sono foderati in modo che il ghiaccio non blocchi le valvole di apertura. Inoltre – precisa la Coldiretti – il pasto degli animali è stato rinforzato per garantire una razione supplementare di energia e calorie. Con temperature sotto lo zero sono a rischio – conclude la Coldiretti – le coltivazioni invernali come cavoli, finocchi, carciofi, verze, cicorie e broccoli ma lo sbalzo termico
improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra. Bracciano, ospedale: paziente ricoverata in medicina trovata positiva al Covid-19 nonostante i tamponi negativi
Sospesi i ricoveri presso il reparto BRACCIANO (RM) – Oggi presso l’Ospedale di Bracciano si è riscontrata una positività al Covid-19 di una paziente ricoverata nel reparto di medicina che era risultata negativa a ben due tamponi in entrata al reparto. Sono quindi stati effettuati tutti i controlli con tamponi antigenici e molecolari su tutto il personale e su tutti i pazienti del reparto di medicina. Gli operatori sanitari sono risultati tutti negativi mentre si sono riscontrate 4 positività tra i ricoverati del reparto di medicina. Per sicurezza sono stati sospesi i ricoveri presso il reparto e i 4 pazienti sono stati isolati ed è in corso il trasferimento presso le strutture Covid. Il dipartimento di prevenzione sta già intervenendo per quanto riguarda il conctac tracing. Sora, si scaglia contro i Carabinieri armato di martello dopo aver tentato una rapina in abitazione
SORA (FR) – Arrestato D.I., 19enne, originario della Costa D’avorio, in Italia senza fissa dimora, con numerosi
precedenti per rapina, furto (almeno altri 6 in Roma in danno di autovetture parcheggiate), atti osceni in prossimita’ di minori, violazione delle misure di contenimento Covid, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita’, danneggiamento e lesioni personali, perché resosi responsabile di “tentato furto in abitazione” e “resistenza e violenza a P.U.”. Erano da poco passae le 23.00 di ieri, quando alla locale Centrale operativa dei Carabinieri arrivava il segnale di allarme di un’abitazione di Sora, collegato con il centralino dell’Arma. Allertati ed immediatamente giunti sul posto, gli operanti notavano nel giardino della casa un ragazzo di colore, armato di martello, che stava tentando di dileguarsi. Il reo per assicurarsi la fuga si scagliava contro i due militari intervenuti, colpendo al braccio uno dei due che riportava lievi lesioni, venendo dopo poco bloccato, mentre il martello veniva sottoposto a sequestro. Gli ulteriori accertamenti facevano emergere che il prevenuto, dopo aver infranto il vetro dell’abitazione ed avervi fatto irruzione, veniva messo in fuga dalle urla dei due anziani proprietari prima che potesse porre in atto ulteriori intenti criminosi. Inoltre, con stupore, si rilevava che l’uomo era lo stesso tratto in arresto il 13 gennaio scorso, quando si era reso responsabile del furto di 20 stecche di sigarette in un esercizio di Broccostella e successivamente aveva tentato il furto di un furgone, reati che gli sono costati la condanna in direttissima ad un anno di reclusione (con pena sospesa) e la multa di euro 600. Al termine delle formalita’ di rito, quindi, l’uomo veniva tratto in arresto e trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo da tenersi presso il Tribunale di Cassino.
Covid, Cangemi (Lega): “Dramma su pelle anziani, Zingaretti e D’Amato riferiscano immediatamente in aula” “Quanto accaduto a Lanuvio è un dramma che lascia sconcertati e che dovrebbe imporre un momento di profonda riflessione al presidente Zingaretti e all’assessore D’Amato. Nell’attesa che vengano acclarate le cause di questa tragedia, non può non far pensare che nella casa di riposo ci fossero pazienti COVID positivi sia tra gli anziani che tra gli operatori, a certificare come i provvedimenti disposti per contrastare il
contagio non siano sufficienti in queste strutture. E l’esperienza vissuta in altre regioni d’Italia avrebbe dovuto essere di stimolo a identificare procedure utili a evitare il proliferare di nuovi cluster, soprattutto sulla pelle degli anziani. Ci aspettiamo che riferiscano immediatamente in Aula. Alle famiglie delle vittime esprimiamo il nostro cordoglio e vicinanza” Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi Lanuvio, PCI: “Vicini ai familiari colpiti dalla tragedia. Denuncia forte contro depauperamento sanità territoriale” LANUVIO (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del PCI dei Castelli romani, tramite un intervento del segretario della
Federazione Andrea Sonaglioni che commenta la tragedia avvenuta nella RSA di Lanuvio. “Cinque vite spezzate e altre 7 a rischio sono una tragedia tremenda. Gli aspetti penali, e i conti morali con il proprio agire, li conosceremo meglio, ovviamente, col tempo necessario ad accertare, ricostruire, imputare. Tuttavia, quello che appare chiaro nelle notizie che possiamo apprendere a caldo dai media locali, regionali e nazionali, offre il seguente schema: una RSA, Villa dei Diamanti di Lanuvio (RM), potremmo dire l’ennesima, si ritrova al centro dell’attenzione perché ha presenti tutti gli ospiti e i sanitari con infezione da Covid-19, in attesa di trasferimento ad un centro Covid. Nella stessa struttura hanno trovato la morte cinque ospiti e sono ricoverati in gravi condizioni ora presso altre strutture ospedaliere, altri cinque ospiti e due operatori sanitari. – queste le prime dichiarazioni di Andrea Sonaglioni segretario della Federazione PCI Castelli romani -. Incidente agli impianti? Cattiva manutenzione? Sicuramente la gestione di questo tipo di strutture, proprio perché di iniziativa privata non sono improntate all’eccellenza nei controlli e nelle applicazioni delle salvaguardie strutturali. La Magistratura farà il proprio corso. Ma, qui ai Castelli romani, così nella Regione Lazio e nell’intera penisola, questa è riconferma che la sanità territoriale pubblica è l’unica certezza di un sostegno vero, concreto, serio, per la salute dei cittadini. Siano essi bisognosi di medicina d’urgenza, di assistenza a mali cronicizzati, così come alla semplice assistenza sanitaria in degenza che, come dimostrano le rare strutture pubbliche presenti qui in Regione Lazio, sono sempre risultate senza fenomeni Covid – o a bassissima incidenza in questo periodo epidemico – e senza rischi letali causati da cattiva gestione o cattiva assistenza. La nostra vicinanza ai familiari, sia quelli colpiti da lutto che gli altri in apprensione per la salute dei propri cari, è totale e senza remora alcuna. Ci preme però chiedere proprio in questo drammatico frangente che ognuno, amministratori locali,
dirigenti della sanità, controllori e quindi amministratori pubblici delle Asl e della Regione Lazio, siano all’altezza della gravità. Questi eventi li indirizzi a perseguire, senza mezze misure, ormai ad una inversione totale di marcia proprio sulle politiche sanitarie. Occorre che il pubblico prevalga ad ogni livello. Occorre che le politiche sanitarie siano improntate sulla territorialità. – conclude Andrea Sonaglioni – Per questo abbiamo offerto disponibilità a confronto con Regione Lazio, per questo siamo determinati nella battaglia per il ritorno alla sanità pubblica diffusa territorialmente.”. Modena, un “non comune senso del dovere” da parte degli uomini della Questura: salvataggio mozzafiato di una donna sul cornicione di un palazzo
MODENA – Una signora anziana in evidente stato confusionale ha minacciato di uccidersi buttandosi dal cornicione di un palazzo dove si trovava in bilico urlando: “Mi butto giù, mi butto giù”. Il fatto è successo oggi verso le 14 quando alcuni residenti del luogo hanno avvertito la Sala Operativa della Questura di Modena I poliziotti delle Volanti, si sono quindi recati immediatamente sul posto dove hanno trovato il portone di ingresso dell’abitazione della donna chiuso a chiave
dall’interno. Mentre alcuni poliziotti hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona e ad allertare i sanitari e i Vigili del fuoco, tre agenti, senza alcuna esitazione, nonostante il pericolo, si sono recati al terzo piano accedendo dall’abitazione accanto a quella dell’anziana signora che ha il tetto confinante.
Una situazione non certo facile per gli uomini della Questura viste anche le condizioni metereologiche non favorevoli e il cornicione particolarmente sdrucciolevole a causa dell’umidità. I poliziotti hanno quindi chiamato l’anziana per nome così da conquistarne la fiducia ed entrare in sintonia con lei e con estrema cautela, evitando di spaventarla, l’hanno avvicinata. Un poliziotto la cinge in un forte abbraccio per evitare che indietreggi e gli altri due la afferrano per le gambe e sollevandola di peso la riportano all’interno della barriera di contenimento del tetto. L’anziana donna ora è salva e
ancora non si conosce il motivo che l’ha spinta a tale gesto. È il momento ora di tranquillizzarla e di dimostrarle affetto e comprensione: ed è quello che hanno fatto gli agenti accompagnandola anche in ospedale a bordo dell’ambulanza. Il Questore di Modena Maurizio Agricola ha espresso gratitudine e compiacimento per il coraggio, l’altruismo e l’umanità degli agenti che hanno dimostrato un encomiabile professionalità e un non comune senso del dovere, a dimostrazione che gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono sempre “vicini alla gente”. Forlì, frigorifero dell’ospedale guasto: andate perse 800 dosi di vaccino Moderna. Indagano i NAS
Sopralluogo dei carabinieri del Nas di Bologna all’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì dopo il caso, segnalato ieri sera dalla stessa Ausl Romagna, di 800 dosi di vaccino Moderna che sono andate perse per un guasto al congelatore dove erano stoccati. L’episodio, secondo quanto comunicato ieri sera dalla Ausl, si è verificato la notte tra giovedì e venerdì e secondo le prime ipotesi un errore umano potrebbe aver impedito la messa in sicurezza immediata delle fiale dopo il verificarsi del guasto al congelatore. Le indagini dei Nas sono in corso, coordinate dalla Procura di Forlì. Sulla vicenda infatti la Procura ha aperto un fascicolo, titolare la sostituto procuratore Federica Messina che sta coordinando le indagini affidate ai carabinieri del comando di Forlì e ai Nas. L’ipotesi di reato più plausibile, in attesa che si chiarisca l’accaduto, al momento pare l’omissione di atti d’ufficio a carico di uno o più responsabili dei sistemi di controllo e sicurezza della struttura sanitaria ospedaliera.
I carabinieri del Nas hanno sequestrato il frigorifero- congelatore dell’ospedale di Forlì e le 800 dosi di siero deperite in seguito all’incidente. I sopralluoghi sono avvenuti non solo in ospedale ma anche nel laboratorio di Pieve Sestina dove sono stati spostati i vaccini non più idonei alla somministrazione. Gli accertamenti sul frigorifero serviranno ad appurare eventuali problematiche di natura tecnica dell’apparato. Maury’s Com Cavi Tuscania in casa con Galatina, in palio il primato nel girone Cresce l’attesa per domani pomeriggio a Montefiascone (VT) per
lo scontro al vertice tra i padroni di casa della Maury’s Com Cavi Tuscania e la capolista Efficienza Energia Galatina per la seconda di ritorno del girone blu della serie A3 Credem Banca. Le due squadre sono attualmente distanziate da un solo punto in classifica, 28 per i salentini contro i 27 dei ragazzi di Tofoli. Classifica che vede le immedie inseguitrici, Grottazzolina e Pineto, entrambe ad un solo punto, 26, dal Tuscania. Con tutta probabilità, saranno queste quattro formazioni a contendersi fino alla fine il primato del girone. I pugliesi vengono dalla prima sconfitta interna subita domenica scorsa dalla Franco Tigano Palmi mentre i padroni di casa sono riusciti ad avere la meglio su Gestioni&Soluzioni Sabaudia solo ai vantaggi, dopo aver perso nettamente i primi due parziali. “Domenica ospitiamo la prima in classifica che è a un solo punto sopra noi -commenta Paolo Tofoli. E’ un incontro importantissimo, se vogliamo diventare primi dobbiamo fare una grande partita. Certo che se giochiamo come abbiamo fatto contro Sabaudia perdiamo di sicuro. Nel corso della settimana abbiamo preparato bene il match e sono sicuro che partiremo con la carica giusta e con la voglia di riscattare la brutta prestazione di domenica scorsa. Galatina ha due giocatori di un’altra categoria, Alberto Elia al centro e Stefano Giannotti opposto. Naturalmente senza nulla togliere agli altri tutti molto bravi ed esperti. All’andata perdemmo 3/1, fu una gara combattuta con loro che nei momenti decisivi riuscirono a sfruttare al meglio la maggiore esperienza. Sono una squadra che non ti regala niente per questo dovremo dare il massimo e lottare su ogni palla”. Probabile formazione ospite: Parisi al palleggio con Giannotti opposto, Elia e Musardo al centro, Lotito e Maiorana laterali, Torchia libero.
A dirigere l’incontro, i signori arbitri Luca Grassi e Vincenzo Carcione. Si gioca alle 18 al Palazzetto dello Sport di Montefiascone. Diretta Legavolley.tv. Tragedia a Lanuvio, trovati 5 morti in una casa di riposo. Sette i ricoveri Tragedia a Lanuvio, cittadina dei Castelli Romani dove cinque anziani sono morti nella notte in una casa di riposo: l’ipotesi più probabile è che la morte sia stata causata da intossicazione dovuta a monossido di carbonio. E’ successo nella casa di cura Villa dei Diamanti, via di Monte Giove Nuovo . A dare l’allarme, un addetto alla struttura che arrivando questa mattina ha trovato tutti i presenti (12, di cui due operatori sanitari e 10 ospiti) privi di sensi. All’esito delle prime verifiche, cinque degli ospiti sarebbero già deceduti, per cause al momento non ancora accertate. Sette
persone sarebbero ricoverate in gravi condizioni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale sanitario del 118. Sull’episodio indagano i Carabinieri della Stazione di Lanuvio e della Compagnia di Velletri. L’ipotesi che ad uccidere cinque degli ospiti di una casa di riposo di Lanuvio sia stata una intossicazione da monossido di carbonio prende sempre più consistenza. Secondo quanto si apprende, alte concentrazioni di monossido sarebbero state rilevati dai vigili del fuoco al piano più alto della struttura. Ed elevati livelli di monossido sarebbero stati trovati anche nel sangue di almeno due dei ricoverati. “La struttura di Lanuvio, Villa Diamanti non è un Covid Center né una struttura di carattere sanitario, ma si tratta di una casa di riposo per anziani su cui erano in corso le indagini epidemiologiche da parte del Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 6 per un caso di positività riscontrato il 13 gennaio su un operatore socio- assistenziale della struttura”. Lo comunica l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio. “Operatori e ospiti erano stati tutti sottoposti a tampone il giorno seguente e ieri sera si è avuto riscontro di 3 operatori risultati positivi e 9 ospiti positivi – ha aggiunto l’Unità di Crisi -. Stamani, secondo quanto appreso dal direttore sanitario della Asl Roma 6, era prevista la presa in carico della Asl per i trasferimenti nei reparti Covid. Due operatori socio-assistenziali sono stati trasferiti, appena giunti sul posto i soccorsi, al Policlinico di Tor Vergata e cinque ospiti anziani al nuovo ospedale dei Castelli tutti con sintomi riconducibili a intossicazione da monossido di carbonio. Sono in corso i sopralluoghi da parte del competente Dipartimento di prevenzione della Asl Roma 6 e vi è un costante aggiornamentoattraverso il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda e il direttore sanitario della Asl Roma 6, Roberto Corsi”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Cinque-morti-in-casa -di-riposo-vicino-Roma-ipotesi-monossido-di-carbonio-b6faf480- b100-49ad-8ab7-a66d81f67705.html
Il punto dell’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio Sono sette i pazienti ricoverati tutti in codice rosso da questa mattina a seguito della tragedia presso la casa di riposo Villa Diamanti di Lanuvio e tutti con sintomi riconducibili a intossicazione da monossido di carbonio e nello specifico: quattro sono ricoverati presso l’ospedale dei Castelli E.G. (ospite uomo), G.N (ospite donna), M.C. (operatore socio assistenziale uomo) e I.P. (operatrice socio assistenziale donna), per questi ultimi due sono in corso i trasferimenti presso il Policlinico Umberto I. Due sono ricoverati presso il Policlinico di Tor Vergata C.G. (ospite uomo), G.N. (ospite donna). E’ ricoverato presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina O.M (ospite uomo). I cinque decessi sono tutti ospiti anziani della casa di riposo tra gli 80 e 99 anni. La prima telefonata è giunta stamani dalla proprietaria della struttura alle ore 9.20 al NUE 112 (Numero unico per le emergenze) ed i soccorsi sono stati immediati. La casa di riposo non rientra in alcun modo tra le strutture del Servizio sanitario regionale ed è stata autorizzata all’attività un paio di anni fa dal Comune”. Milano, donna violentata e rapinata mentre si reca a lavoro: Procura e Carabinieri
risolvono cold case dopo 14 anni MILANO – Questa mattina, all’esito di articolata attività d’indagine coordinata dal V Dipartimento della Procura della Repubblica di Milano (Proc. Agg. Dott.ssa Maria Letizia Mannella e Sost. Proc. Dott.ssa Alessia Menegazzo) e di serrate ricerche, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Milano Porta Monforte hanno rintracciato e dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano (Dott. Tommaso Perna) nei confronti di un cittadino algerino di 49 anni, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, in quanto gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale e rapina, entrambi aggravati, in danno di una donna italiana (41enne all’epoca dei fatti). I fatti risalgono al 20 agosto 2006 allorquando, presso il pronto soccorso della clinica “Mangiagalli” di Milano, si presenta una donna sotto shock che riferisce ai medici che, alle 06:00, mentre stava raggiungendo a piedi la fermata dell’autobus per recarsi a lavoro, era stata avvicinata da un cittadino nordafricano, il quale, con la scusa di domandare l’ora, l’aveva dapprima afferrata per le braccia, poi, una volta messale la mano davanti alla bocca per impedirle di chiedere aiuto, l’aveva trascinata con brutalità in un’area dismessa dove, minacciandola con una grossa pietra, l’aveva costretta a spogliarsi e a subire ripetuti atti sessuali.
Subito dopo, le aveva sottratto una catenina d’oro, la somma contante di € 20 e il telefono cellulare, dandosi alla fuga nelle vie limitrofe. Nel corso del tempestivo sopralluogo eseguito da personale del Nucleo Operativo e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, venivano repertati alcuni mozziconi di sigaretta, uno dei pendenti che indossava la donna, il sasso utilizzato come arma impropria ed un capello nero. Tali reperti, oltre ai tamponi vaginali e ai vestiti indossati dalla vittima al momento dei fatti, venivano inviati al R.I.S. di Parma per gli accertamenti biologici finalizzati all’estrazione di un eventuale profilo genetico, all’esito dei quali il citato reparto concludeva che era stato possibile estrarre un profilo DNA maschile, appartenente alla stessa persona, ricavato da due reperti (un mozzicone di sigaretta e le tracce biologiche presenti sul tampone vaginale). Tuttavia, non essendo emersi ulteriori elementi nel corso delle incessanti attività d’indagine volte ad identificare l’autore dell’efferata violenza, il procedimento penale veniva archiviato. Il 30 novembre 2020 (a distanza di 14 anni), il R.I.S. di Parma ha comunicato che la Banca Dati Nazionale DNA (istituita con la Legge 30 giugno 2009, n. 85, con cui l’Italia ha aderito al Trattato di Prüm del 2005, ma divenuta operativa a partire dal mese di gennaio 2017) aveva accertato una concordanza positiva (cd. match) tra il profilo DNA maschile tipizzato attraverso gli accertamenti biologici eseguiti sui reperti rinvenuti sulla scena del crimine con quello estrapolato da un tampone salivare eseguito all’indagato presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore (ove si trovava ristretto nel 2017 poiché resosi responsabile di furto e, successivamente, scarcerato). Pertanto, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Monforte, a seguito della riapertura delle indagini e di una complessa attività info-investigativa, anche di tipo tecnico, coordinata dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Mannella e diretta dal
Sostituto Procuratore Dott.ssa Menegazzo, hanno avviato serrate ricerche che hanno consentito di rintracciare l’indagato e di associarlo al carcere. L’attività d’indagine ha permesso, infine, da un lato di apprezzare il funzionamento e l’efficacia della Banca Dati Nazionale del DNA quale strumento di indagine all’avanguardia per la magistratura e le Forze di Polizia, sia sul piano tecnologico sia sulla certezza e sicurezza dei dati sensibili, utilizzabile nella ricerca delle persone scomparse, nella risoluzione dei delitti irrisolti e nella cooperazione internazionale di polizia, dall’altro di confermare il ruolo sempre maggiore rivestito dalla genetica forense e dalla biologia applicata al mondo delle investigazioni. Derby, Lazio batte Roma 3-0
Lazio batte Roma 3-0 nell’anticipo della 18/a giornata del campionato di serie A La peggior Roma della stagione, più scarsa perfino di quella del secondo tempo di Bergamo, conferma l’idiosincrasia alle sfide con le grandi, o presunte tali, e perde meritatamente il derby contro una Lazio dominatrice del campo. Il punteggio a favore degli uomini di Simone Inzaghi, 3-0, avrebbe potuto essere anche più ampio, vista l’assoluta incapacità dei giocatori di Fonseca di farsi vedere dalle parti di Reina (oggi ‘disoccupato’, a parte un intervento nella ripresa su
Dzeko), e gli errori di una difesa, Ibanez in primis, a tratti imbarazzante, e con uno Smalling che tutto è sembrato meno che un leader. Così i meriti di una Lazio che ha preparato perfettamente questo derby, e poi ha messo in pratica al meglio le indicazioni del suo allenatore, sono stati ingigantiti dalle defaillance di una squadra che da oggi deve abbandonare ogni sogno di grandezza, semmai ne avesse avuti. In campo c’è stata solo la formazione biancoceleste, fisicamente sovrastante e sempre con la grinta giusta, che ha dominato in lungo e largo, al contrario di una Roma senza grinta e senza idee. Starà ora a Fonseca capire cosa sia successo e rimediare alle conseguenze di questa debacle, che saranno pesanti anche dal punto di vista ambientale. Però non si era mai visto uno Dzeko così spento, oppure uno Spinazzola, comunque non al meglio della condizione, costantemente incapace di tamponare sullo scatenato Lazzari (uno dei migliori della Lazio), che ha fatto impazzire Ibanez, in confusione totale, e tutta la difesa avversaria ogni volta che preso palla. Nella Lazio straripante Luis Alberto, molto bene il solito Immobile e in crescita Lucas Leiva, ma tutta la squadra biancoceleste ha meritato un successo così ampio. Ora si vedrà solo nel prosieguo del campionato se questa è l’inizio della rinascita oppure se il rendimento tornerà ad essere quello alterno di una stagione in chiaroscuro. Intanto però la Lazio del derby è stata stile Borussia Dortmund, ovvero quella che in Europa ha avuto la meglio, con pieno merito, sui temibili gialloneri tedeschi. La squadra d’Inzaghi va in vantaggio dopo appena un quarto d’ora. È Immobile a segnare l’1-0, approfittando di una serie di errori della difesa giallorossa, in particolare quello di Ibanez che in area scivola nel tentativo di spazzare e regala palla a Lazzari. Appoggio del biancoceleste per Immobile, e gol facile per il vincitore dell’ultima Scarpa d’Oro. Poi l’avvio choc della Roma si concretizza anche nella seconda rete dei cugini: protagonista è ancora Lazzari, che affonda a destra, inciampa e finisce a terra ma riesce a scaricare
all’indietro per Luis Alberto, che realizza il 2-0 con una conclusione a incrociare. C’è un attimo di suspence per la posizione di Caicedo, davanti a Pau Lopez, ma dopo il check Orsato convalida. Anche nella ripresa è una Roma di fantasmi, incapace di trovare delle contromisure, così la Lazio ha sempre il pallino del gioco e segna il 3-0. Azione corale dei biancocelesti, con Akpa Akpro che riceve da destra e scarica fuori area. Dalla lunetta Luis Alberto ha il tempo di coordinarsi, e di far partire un destro che spedisce il pallone nell’angolino basso alla sinistra di Pau Lopez. Il quale, con un paio di belle parate, ha impedito che la Lazio rifilasse la ‘manita’ ai rivali. Da quanto si è visto questa sera non ci sarebbe stato nulla di strano: è stata una Roma troppo brutta per essere vera, e adesso è vietato sognare.
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