GRANELLO DI SENAPE - Abbazia San Paolo fuori le Mura

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GRANELLO DI SENAPE - Abbazia San Paolo fuori le Mura
Il regno di Dio è simile ad un

GRANELLO DI SENAPE
GRUPPI DI LAICI A CONFRONTO

       MAGGIO 2014                                          ANNO                               IX
    Accogliere l’ospite come Cristo.               superiore e i fratelli con ogni manifestazione
                                                   di carità; per prima cosa preghino insieme e
                                                   poi entrino in comunione con lui,
Commento al cap. 53° della Regola di san
                                                   scambiandosi la pace. Nel saluto medesimo
Benedetto.                                         si dimostri già una profonda umiltà verso
                                                   gli ospiti in arrivo o in partenza, adorando in
La nostra piccola comunità monastica di            loro, con il capo chino o il corpo prostrato a
sant’Eutizio, come tutte le altre realtà           terra, lo stesso Cristo, che così viene accolto
benedettine, cerca d’attuare quanto chiede san     nella comunità. Dopo questo primo
Benedetto nel capitolo 53° della Regola,           ricevimento, gli ospiti siano condotti a
quando scrive: «Tutti gli ospiti che               pregare e poi il superiore o un monaco da lui
sopravvengono [in Monastero] siano accolti         designato si siedano insieme con loro. Si
come Cristo, perché lui stesso dirà: “Sono         usino all’ospite tutte le attenzioni che può
stato ospite e mi avete accolto” (Mt 25,35)».      ispirare un fraterno e rispettoso senso di
Il rimando è al “discorso escatologico” di         umanità(cfr. At 28,1)».
Gesù, e più propriamente al brano conosciuto         Citiamo adesso il testo della Genesi: «Poi il
come “il giudizio finale”, nel quale Cristo        Signore apparve ad Abramo alle Querce di
s’identifica con ogni “fratello più piccolo”cui    Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della
non dovremmo negare mai la nostra                  tenda nell’ora più calda del giorno. Abramo
solidarietà. Infatti, accogliendo Cristo nel       alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in
pellegrino, noi più che dare riceviamo, come       piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro
ci ricorda il versetto che suggerisce la Regola,   incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò
dopo che l’Abate e i monaci hanno lavato i         fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho
piedi agli ospiti: «Abbiamo ricevuto, o Dio, la    trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre
tua misericordia dentro il tuo Tempio»(Sal         senza fermarti dal tuo servo. Si vada a
48,10).                                            prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e
Una lettura attenta del testo benedettino          accomodatevi sotto l’albero. Permettete che
potrebbe farci intravvedere un’altra pagina        vada a prendere un boccone di pane e
biblica come esemplare dell’accoglienza            rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete
monastica; mi riferisco alla visita che Dio        proseguire, perché è ben per questo che voi
fece ad Abramo alle Querce di Mamre (Gen           siete passati dal vostro servo». Quelli dissero:
18,1-16), che l’Autore della Lettera agli          «Fa’ pure come hai detto». Allora Abramo
Ebrei interpreta così: «Non dimenticate            andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse:
l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno          «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e
accolto degli angeli senza saperlo.(Eb 13,2).      fanne focacce». All’armento corse lui stesso,
Leggiamo come san Benedetto descriva il rito       Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo
dell’accoglienza:      «Quando     sarà    stato   diede al servo, che si affrettò a prepararlo.
annunciato un ospite, gli corrano incontro il      Prese latte acido e latte fresco insieme con il

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vitello, che aveva preparato, e li porse a loro.          di conformarsi ai principi che Abramo avrebbe
Così, mentre egli stava in piedi presso di loro           invece radicato nei suoi discendenti. Le crudeltà di
sotto l’albero, quelli mangiarono».                       Sodoma sono fino ad oggi sinonimo di egoismo,
                                                          insensibilità e depravazione (cfr. cap. 19), anche
 Ho voluto sottolineare in grassetto le
                                                          se, alla base della sua malvagità, giaceva
somiglianze tra l’atteggiamento che san
                                                          essenzialmente la cupidigia. Sodoma era infatti
Benedetto chiede all’Abate e ai monaci e quello
                                                          una regione ricca e fertile e, in quanto tale,
che ha Abramo nei confronti dei suoi ospiti:
                                                          attirava a sé coloro che come Lot, erano in cerca
    -    C’è in entrambi una sollecitudine che li         di fortuna. I Sodomiti volevano però mantenere
         spinge a “correre” incontro all’ospite,          intatta la propria prosperità salvaguardandola
         chiunque egli sia.                               da eventuali poveri immigrati, mentre i ricchi e
    - Abramo e i monaci “si prostrano a terra”            illustri “Lot” del mondo erano benvenuti, in
         con profonda umiltà. Il primo spinto dal         quanto avrebbero dato all’economia locale più di
         valore sacro dell’ospitalità, gli altri perché
                                                          quanto avrebbero preso. Per scoraggiare nuovi
         la loro fede fa riconoscere nell’ospite
         Cristo.                                          ospiti indesiderati, i sodomiti formalizzarono
    - La premura di Abramo per l’ospite, va               allora legalmente la crudeltà, al punto che era
         oltre “il boccone di pane” e giunge fino         considerato reato punibile dalla legge nutrire una
         ad uccidere “il vitello grasso”, come farà       persona affamata o aiutare i poveri. Persino la
         il padre del figlio prodigo (cfr. Lc 15,23).     perversione sessuale, per cui è fino ad oggi nota
         L’Abate in favore dell’ospite rompe il           Sodoma, veniva impiegata come mezzo per
         digiuno, perché la visita dell’ospite rende
                                                          scoraggiare eventuali ospiti. Secondo i saggi, tale
         quel giorno “Pasqua”, come ebbe a dire il
         giovane Benedetto al prete che gli portò         crudeltà derivava da un atteggiamento basato sul
         da mangiare nel suo eremo (cfr. Gregorio         seguente principio: “Ciò che è mio è mio, ciò che è
         Magno, Dialoghi, II,I,7).
    - Abramo e Sara in cambio della loro
         ospitalità ricevono la promessa certa
         della nascita d’Isacco. La Comunità
         monastica accogliendo l’ospite riceve “la
         misericordia di Dio”, anzi Colui che è
         misericordia, Gesù Cristo.
In questa prospettiva si situa il commento
midrashico del grande Rashì: «Abramo si rivolse a
Dio che gli si era rivelato [appellandolo al
singolare: mio Signore]pregandolo di non ritirarsi
mentre egli si sarebbe occupato degli ospiti [i tre
Angeli]. Da ciò deriva il principio:l’ospitalità è più
importante dell’accoglienza del volto della
Shekhinà». È infatti degno di nota il fatto che
Abramo avesse rinunciato alla rivelazione della
Presenza Divina, per accorrere a ospitare degli
sconosciuti, per di più, probabilmente pagani.
Ed ecco, per contrapposizione, come il Midràsh,
commentando Gen 18,17-20, denuncia la
mancanza d’ospitalità degli abitanti di
Sodoma:«Dal testo emerge che il seme della
malvagità di Sodoma giaceva nella sua incapacità

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tuo è tuo”. Questo egoismo non tarda a                  Questi ultimi sono stati decenni ricchi di una
degenerare in crudeltà e perversione e, una città       nuova consapevolezza che lentamente si è
che legalizza e fa proprio un “modus vivendi” del       fatta strada fra risultati entusiasmanti ma,
genere, si priva del diritto di esistere».              certamente, non priva di inciampi e difficoltà.
Com’è giusta l’osservazione dell’apostolo Paolo:        Papa Giovani ha avuto la forza di compiere
“L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i        un gesto profetico, l’apertura del Concilio
mali”(1Tm 6,10), perché ti schiavizza, fino a farti     ecumenico, che il suo successore ha avuto il
dimenticare i valori umani fondamentali, quali          gravoso compito di governare e portare a
l’ospitalità e la solidarietà!                          compimento. I frutti di questa pianta hanno
                                                        forse sconvolto la tranquillità di tante
 L’icona che descrive l’incontro di Mamre e nella
                                                        istituzioni cristallizzate ma sono riusciti ad
quale oltre ai Tre ospiti compaiono Abramo e
                                                        infondere nuova linfa nel cuore delle
Sara ha, in Oriente, il titolo di Filoxenia, l’amore
                                                        comunità cristiane. Ci sono stati ponderati e
accogliente per lo straniero; sentimento che è
                                                        feraci arricchimenti nell’attività pastorale
l’opposto di quella xenofobia, il rifiuto dello         delle diocesi e delle parrocchie, nel laicato
straniero che avvelena tanti, troppi, cittadini di      cattolico e nella vita di tanti ordini religiosi
un’Europa che ha dimenticato le sue radici              ma, per la verità, non sono neppure mancate
ebraico-cristiane.                                      precipitose corse in avanti da qualche parte,
Sta a noi, figli di san Benedetto, aiutare i nostri     caparbie frenate e tentativi di tornare
concittadini a recuperare i valori umani e cristiani    indietro da altre parti.
che derivano dal Vangelo, di cui la nostra Regola       Giovanni XXIII, il papa buono - buono come il
non vuole essere che attuazione. Non possiamo,          Bonus Pastor e non come un riduttivo
come Sara, presentare come alibi la nostra              bonario - aveva la semplicità delle anime
sterilità vocazionale, o la “vecchiezza” di tante       grandi che riescono ad entrare in sintonia con
nostre Comunità; ricordiamoci ciò che disse il          milioni e milioni di persone. Nato povero tra i
Signore a Sara e l’angelo Gabriele ripeté a Maria:      poveri, divenuto il sommo pontefice, era in
«C’è forse qualche cosa d’impossibile per il            grado di penetrare con i suoi occhi negli occhi
Signore?»(Gen 18,14; Lc 1,37;cfr. Rm 4,20-21).          dei potenti del mondo come in quelli dei
                I Monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio
                                                        bambini malati dell’Ospedale “Bambin Gesù”
                                                        e dei carcerati di Regina coeli ai quali si
                                                        rivolgeva con la bonomia che lo
                                                        caratterizzava: “Sapevo che mi volevate e
STRADA FACENDO                                          anch’io vi volevo. Per questo, eccomi qui. A
                                                        dirvi il cuore che ci metto, parlandovi non ci
                                                        riuscirei, ma che altro linguaggio volete che vi
          San Giovanni XXIII                            parli il Papa? Io metto i miei occhi nei vostri
Di Rolando Meconi                                       occhi: ma no, perché piangete? Siate contenti
                                                        che io sia qui. Ho messo il mio cuore vicino al
Chi ce l’ha nella mente, negli orecchi e nel            vostro. Il Papa è venuto, eccomi a voi. Penso
cuore certamente non è più giovanissimo. Chi            con voi ai vostri bambini che sono la vostra
conosce il profondo cambiamento che ha                  poesia e la vostra tristezza, alle vostre mogli,
coinvolto la Chiesa cattolica negli ultimi 50           alle vostre sorelle, alle vostre mamme…”.
anni sa che il suo pontificato, relativamente           Nel periodo sicuramente non facile in cui il
breve, ha inciso profondamente nella                    mondo era sotto il fragile equilibrio e la
coscienza e nella conoscenza della missione             costante minaccia della guerra fredda, papa
che, in ambiti e modi diversi, compete a tutti          Roncalli entrò con forza ed insieme con
i battezzati, chierici o laici che siano.               incredibile dolcezza fra i due maggiori

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contendenti per intaccare quel muro contro         pienamente al testamento di Gesù: "che tutti
muro che sembrava dover divenire sempre            siano una cosa sola" ("Ut unum sint").
più alto, più spesso e più minaccioso:             Perfino la serenità della sua morte fu
rispose in maniera non formale agli auguri         un’esperienza spirituale fortissima per milioni
per il suo ottantesimo compleanno inviatigli       e milioni di persone, credenti e non credenti
da Kuschev e successivamente ne ricevette          che sentirono più fortemente o scoprirono
in Vaticano la figlia Rada ed il genero Alexej     attraverso lui la Paternità di Dio.
Adjubei iniziando il disgelo con l'Unione
Sovietica. E sembra che Rada emozionata e          ____________________________
felice gli abbia detto: " Lei ha le mani grosse
e nodose dei contadini, come quelle di mio         Ludovico Barbo e la riforma dei
padre".                                            monasteri
Una strada era aperta come aveva sperato il
papa che alla fine dell'incontro aveva             Terminato lo scisma di occidente e ritornata
confidato al suo segretario mons. Loris            la sede del papa a Roma, Martino V approvò
Capovilla: "Può essere una delusione,              la riforma monastica instaurata da Ludovico
oppure un filo misterioso della Provvidenza        Barbo abate di S. Giustina di Padova. La
che io non ho il diritto di rompere". La           riforma faceva cessare l’epoca rovinosa della
storia ha dimostrato che quel filo fu              Commenda, quando le abbazie per necessità
provvidenziale per tessere una nuova ed            di aiuti e di sicurezza affidavano la loro guida
importante stagione fra i contendenti.             a uomini secolari i quali fungevano da abati
Nel 1963 indirizza la splendida enciclica          commendatari disponendo dei beni del
“Pacem in terris” ai patriarchi, arcivescovi,      monastero in cambio di protezione alla
vescovi, al clero ed ai fedeli di tutto il         comunità. La Commenda ha depauperato il
mondo ma non dimentica tutti gli uomini di         patrimonio delle abbazie , mentre la
buona volontà invitandoli a riflettere ed          comunità abbandonata a se stessa senza una
impegnarsi per la “pace fra tutte le genti         vera guida spirituale si è andata perdendo
nella verità, nella giustizia e nella libertà” e   seguendo la mondanità dell’epoca. Con la
in quello stesso documento raccomanda di           riforma       dell’abate Barbo i monasteri
“distinguere l’errore dall’errante”.               vengono nuovamente sottomessi alla guida
È un invito fondamentale perché per                di un religioso monaco. Per poter poi
accondiscendenza e falsa “amicizia” non si         facilmente superare le difficoltà economiche
può nascondere o sottacere ciò che è vero,         e per dare sicurezza alle case monastiche Il
ciò che è giusto né si può reprimere la            Barbo ha creato la Congregazione, cioè una
libertà dell’altro, chiunque esso sia, ma chi      federazione di monasteri detta dapprima, di
sbaglia è sempre sotto il manto protettore         S. Giustina, dalla Santa patrona del
della misericordia di Dio.                         monastero di Padova. poi anche chiamata De
L’esemplarità della santità di papa Giovanni       Unitate, ed infine, quando anche l’abbazia di
consiste proprio in questa sollecitudine           Montecassino aderì alla riforma la
all’ascolto della volontà del Padre per            congregazione prese il nome di Cassinese.
essere suo strumento nel luogo, nel posto e        Così i laici interessati più ai beni del
nel tempo in cui vive il suo battesimo             monastero che alla vita spirituale e
ognuno di noi.                                     all’incremento delle vocazioni venivano
Il 3 giugno 1963, dopo 4 anni sei mesi e sei       allontanati per sempre.
giorni di pontificato, terminava la sua            Nella abbazia di S. Paolo in Roma era abate
missione terrena unendosi serenamente e            Giovanni Sanguigni. Egli fu l’ultimo che
                                                   durante la sua carica di abate non risiedeva

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nel monastero, come erano soliti fare i suoi        Molto spesso mi chiedo:" Cosa vuol dire
predecessori, ma nel suo appartamento in            essere santi, chi è chiamato ad esserlo?"
città. Alla sua morte gli abati di S. Paolo che     E mi rendo conto come si è portati ancora a
seguirono       dimorarono     sempre       nella   pensare che la santità sia una meta riservata a
comunità. Secondo la riforma del Barbo per          pochi eletti, ai soli consacrati, a noi monaci.
impedire che abati non degni causassero di          San Paolo, invece, parla della comune
nuovo la decadenza del monastero,                   chiamata alla santità di tutti i cristiani "per
                                                    essere santi e immacolati di fronte a Lui nella
restavano in carica solo tre anni. Protettore
                                                    carità" (Ef 1,4).
della riforma monastica di Ludovico Barbo fu
                                                    La misura della santità è data dalla statura che
il cardinale Gabriele Condulmer amico del           Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la
Barbo, che divenuto papa col nome di                forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la
Eugenio IV ebbe particolarmente a cuore             nostra vita sulla sua. E in modo del tutto
l’abbazia di S. Paolo elargendo favori e            particolare il monaco è chiamato a questo: lui
benefici per il suo sostentamento Così alla         deve, in ogni momento, unirsi a Cristo, vivere
abbazia di S Paolo di Roma il papa Eugenio IV       i suoi misteri, fare propri i suoi atteggiamenti,
aggregò la basilica di S. Maria in Cosmedin         i suoi pensieri, i suoi comportamenti.
poi permutata con la chiesa di S. Saturnino         Come può avvenire che il nostro modo di
al Quirinale, come residenza estiva per i           pensare e le nostre azioni diventino il pensare
monaci paolini                                      e l'agire con Cristo e di Cristo? Il Concilio
Durante la guerra tra Carlo V e Francesco I         Vaticano II ci dice che la santità non è altro
l’abate di S, Paolo che era favorevole a            che la carità pienamente vissuta. Ma perchè la
Francesco I dovette fuggire da Roma e               carità, come un buon seme, cresca nell'anima
riparare a Montecassino, quando il re Carlo V       e vi fruttifichi, ogni cristiano, ogni monaco
                                                    deve ascoltare volentieri la parola di Dio e,
entrando trionfalmente a Roma prese
                                                    con l'aiuto della grazia, compiere con le opere
alloggio nella stessa abbazia di S, Paolo, il 2
                                                    la sua volontà, partecipare ai sacramenti,
aprile 1536.                                        soprattutto all'Eucaristia e alla santa liturgia;
I pontefici Romani tennero un buon rapporto         applicarsi con fervore alla preghiera corale e
con l’abbazia romana riformata.                     personale, all'abnegazione di se stesso, al
La Congregazione Cassinese comprendeva i            servizio attivo dei fratelli nel monastero e
monasteri        benedettini      italiani,    di   all'esercizio di ogni virtù.
Montecassino, S. Paolo in Roma, La SS.              Forse potremmo chiederci: possiamo noi, con
Trinità di Cava , S. Alberto di Pontida, S.         i nostri limiti, con la nostra debolezza, tendere
Maria di Cesena,S. Martino delle Scale, S.          così in alto? La risposta arriva chiara in San
Pietro di Modena, S. Pietro di Perugia ,            Paolo: "A ciascuno di noi è stata data la grazia
S.Pietro di Assisi, S. Maria di Farfa e             secondo la misura del dono di Cristo...".
ultimamente la nuova fondazione in Sicilia          Per questo non dobbiamo avere paura di
del Beato Giuseppe Benedetto Dusmet a               tendere verso l'alto, verso le altezze di Dio;
Nicolosi. La Congregazione Cassinese ora si è       non dobbiamo temere che Dio ci chieda
unita      alla   Provincia    italiana     della   troppo, ma lasciamoci guidare in ogni azione
                                                    quotidiana dalla sua Parola, anche se ci
Congregazione benedettina Sublacense, la
                                                    sentiamo poveri, inadeguati, peccatori: sarà
quale ha preso il nome di Congregazione
                                                    Lui a trasformarci secondo il suo amore.
Cassinese-Sublacense.
                                                    _____________________________________
ANIMAZIONE VOCAZIONALE
                                                            NOTIZIE DAL MONASTERO
La santità nella vita monastica.                    26 aprile sabato. Professione semplice del
                                                    confratello Luca Carluccio. In una basilica
di d. Gregorio Pomari
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GRANELLO DI SENAPE - Abbazia San Paolo fuori le Mura
gremita d fedeli il p. Abate ha celebrato la
messa vespertina della seconda domenica di
Pasqua, festa della Divina Misericordia. Roma
è invasa da un milione di pellegrini
provenienti da tutte le parti del mondo per
partecipare     alla    proclamazione       della
canonizzazione dei due papi : il beato
Giovanni XXIII e il Beato Giovanni Paolo II.
Tutto il giorno nella basilica si sono susseguiti
gruppi di pellegrini per visitare la tomba
dell’apostolo e celebrare la S. Messa di
gruppo, con canti e strumenti musicali in un
clima di grande festa.. Fratel Luca dopo un
                                                      Nel parco del monastero è stato riservata una
ritiro di preparazione nella abbazia di S.
                                                      striscia dove sono stati realizzati dieci spazi
Giulio ha emesso i voti monastici in questa
                                                      quadrati di terra recintati da blocchi di tufo.
storica circostanza, ricevendo un commosso
                                                      Serviranno per la coltivazione di piante
ed entusiasta applauso dei fedeli pellegrini.
                                                      officinali
Dopo la celebrazione monaci e sorelle
                                                      _____________________________________
missionarie parenti ed amici di d. Luca hanno
consumato un gradito ristoro nelle sale della
portineria.                                           Contemplando l’opera d’arte
                                                      Di Giorgio Papale

     Professione semplice di fr. Luca Carluccio

In tutte la chiese di Roma è stata
programmata una veglia di preghiera davanti
al SS.mo esposto per tutta la notte del sabato
Anche nella nostra basilica dopo la
celebrazione del Vespro è stato esposto il
SS.mo Sacramento nell’altare dell’abside
mentre un turno di monaci hanno sostato in
preghiera insieme ai numerosi fedeli. La
veglia nella basilica non ha potuto durare
                                                      La Cena di Emmaus; 1525; di Jacopo Pontormo;
tutta la notte, perciò l’adorazione si è
conclusa alle ore 20.30 con il canto dell’Ora
                                                      duesta tela fu commissionata al Pontormo
di Compieta nella stessa basilica.
                                                      dal Priore della Certosa del Galluzzo, situata

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nell’attuale periferia di Firenze, per ornare il      attirarono l’attenzione del mondo artistico
refettorio della fore-steria. Oggi è conservato       d’allora e in particolare di Vasari che scrisse
agli Uffizi.                                          molto positivamen-te del Pontormo giovane,
Spirito libero e anticonformista, Pontormo,           ma che poi rivide in parte il suo giudizio
uno dei pilastri del Manierismo ha                    sull’opera matura di Jacopo perché secon-do
contribuito con Rosso Fio-rentino, a mettere          lui, eccessiva , smodata e influenzata dalle
in crisi, in nome del progresso dell’arte,            stampe di opere che provenivano dalle
l’imitazione rinunciataria dei mostri sacri, i        Fiandre e dalla Germania luterane. In epoca
grandi geni del Quattrocento maturo e                 moderna si è compreso in pieno quanto
dell’inizio del Cinquecento.                          invece questo scontroso e sognante pittore
Insofferente alle regole, si è spesso rivolto ai      ab-bia innovato, aprendo la strada per primo
mae-stri d’oltr’Alpe, per mettere in crisi i          alle novità stravolgenti dell’arte moderna.
valori intoccabili della natura, della storia,        Nel dipinto, in omaggio ai Committenti
della prospettiva, etc. Se l’arte di quei grandi,     Certosini, sono ritratti due frati che, per la
Leonardo, Michelangelo, Raffaello, assurti a          loro forte caratterizza-zione, sono senz’altro
modelli insuperabili, poteva essere soltanto          veri e propri ritratti.
imitata, rinunciando in tal modo all’essenza          Pone in primo piano i due Apostoli, poi la
dell’arte stessa che è invenzione, fantasia,          tavola ap-parecchiata e Gesù al di là di essa,
sperimentazione, al-lora tanto peggio: niente         nell’atto di benedire e spezzare il pane; poi in
più imitazione rispettosa, quasi sacra, ma            due piccole schiere, a sinistra e a destra, tre e
ironia sulle possibilità dell’arte di imita-          due       figure      di   testimoni      ignari
re e rappresentare il dato naturale e la storia:      dell’avvenimento.
embrionalmente nasce il concetto dell’arte            In basso, sul pavimento la vita animale
per l’arte indipen-dentemente dai contenuti           domestica: un cagnolino in primo piano e poi
da rappresentare. Come di-ce G.C. Argan di            due gatti, tutti ogget-to di attento realismo
Pontormo «… la forma, cioè il disegno, è              così come altri particolari come gli oggetti
forma ma anche antiforma, forma che invece            sulla tovaglia e i dettagli anatomici dei due
di co-struirsi, si distrugge».                        Apostoli. Di essi colpisce la scrupolosa cura
il suo temperamento malinconico, dovuto               nella rap-presentazione dei piedi: ossa,
forse an-che al fatto che rimase orfano di            unghie, vene.
entrambi i genitori, che morirono in un breve         Gli altri astanti sembra non si accorgano che
lasso di tempo, all’età di dieci anni, permea le      Gesù è tra loro o forse non Lo vedono
opere che per la magistrale potenza                   neppure e dei due futuri santi, quello di
espressiva di comunicare in maniera del tutto         destra si accorge finalmente che ha di fronte
nuova, difforme dai predicati dell’ufficialità        il Maestro, e volge il suo volto verso di Lui,
accademica -e però anche di saper                     men-tre l’altro ancora ignaro, è intento a
rappresentare il corpo umano nonostante le            versare il vino da una caraffa e un calice
polemiche, forte degli studi profondi svolti          trasparente.
nell’età dell’apprendimento, fatti sulle opere        La figura del Salvatore è diametralmente un
di Michelangelo, di Leonardo, di Raffaello e          po’forzata rispetto agli altri, risultando più
alla scuola del grande Andrea del Sarto, il           grande nono-stante la maggiore distanza di
maggiore        epigono      dei    tre      grandi   quella degli Apostoli
sunnominati,            congiuntamente           al   . Salvo nella luce chiara che illumina il primo
rinnovamento profondo della tavolozza, della          piano, l’ambiente non è descritto per la forte
gestualità, delle propor-zioni nella ricerca di       penombra che l’avvolge. Un modo che
possibilità innovative e di effetti al-trettanto      diverrà, portato all’estremo, divenendo tipico
nuovi perché sperimentali-                            di Caravaggio. Ma certamente nel primo

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piano la luce pur forte non genera ombre           e si estende nel Messico e in Italia dove sta
dense a voler affermare e sottolineare la          fondando la sesta comunità. Alle ore 19.30
trasparenza della Verità del Risorto. E tale
Verità è confermata dal simbo-lo -
certamente voluto dal Priore della Certosa-
dell’Occhio nel Triangolo -avvolti in un alone
di luce dorata- che sovrasta il gruppo.
È evidente che i colori ricercano effetti di
cangiante e riflessi brucianti di una luce
fortissima che guizza su alcune parti in primo
piano, come sulla manica dell’Apostolo di
destra, quello che per primo riconosce il
Risorto e al quale un vento divino gli agita la
tesa del cappello e gli scompiglia i capelli       Le Sorelle Missionarie e i Monaci posano con il P.
biondi, ricordo anche questo di uno dei tre        Abate e iL Card. Arciprete J. Michal Harvey dopo la
grandi, Raffaello, nel particolare di una figura   celebrazione nella Basilica di San Paolo.
in primo piano nel “Trasporto di Cristo”
(1507) alla Galleria Borghese (V. sotto)           tutti monaci sorelle ospiti si sono recati al
.Le figure sono tutte forzate nella                parco del monastero dove hanno consumato
proporzione         fortemente        longilinea   un rinfresco a base di specialità messicane
ostentatamente        e   polemicamente        a   Tutta la serata è stata allietata da canti
imitazione di quelle della pittura nord-           messicani eseguiti dal complesso Mariachi
europea. Anche i timbri ei toni dei colorisono     Tierra de Mexico con chitarre e trombe. che
del tutto diversi si impongono per la loro         risiede a Roma. Sono stati seguiti canti
aridità e freddezza, ma anche originalità delle    popolari del Messico tra balli e danze dalle
tinte. Questo suo modo singolare diviene           sorelle missionarie, animate dalla briosa
tipico vero e proprio stile inconfondibile         hermana Amparo. Ospite di             onore il
perché personalissimo .                            cardinale Arciprete James Harvey che ha
Ma la devozione e il rispetto al tema sacro        anche assistito alla celebrazione in Basilica.
emerge in tutta la sua forza nel dolce aspetto
di Gesù, un giovane sconcertante nella                          Gli Oblati di S. Paolo
purezza del Suo sguardo e della Sua
fisionomia di Uomo senza peccato, ormai al
di sopra della Passione e della morte che ha
vinto.
9 maggio venerdi. Le sorelle Missionarie del
Sacro Cuore di Gesù di Xalapa Messico,
celebrano il venticinquesimo anniversario
della loro presenza a S. Paolo. Per la
ricorrenza sono giunte dalle comunità della
Lombardia altre consorelle. La festa è             IL gruppo degli Oblati guidato dal p. Pietro
cominciata nel pomeriggio , alle ore 17.30         Paolo ogni sabato si ritrova dopo il vespro
con la celebrazione della S. Messa e dei           nella sala Barbo per l’incontro settimanale. Il
vespri presieduta dal P. Abate Nell’omelia il      Padre è coadiuvato da d. Walter Colombo il
celebrante ha presentato ai fedeli la              quaIe si occupa della lectio divina; incontra il
Congregazione delle Missionarie che ha             gruppo mensilmente nella sala verde.
appena cinquanta anni di vita ed è numerosa

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