Memori del passato Agiamo nel presente Progettando il futuro - Morlacchi Editore
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Sommario generale Ricerche, redazione ed elaborazione testi a cura di Michele Anzivino III Costruttori di Valore IV Introduzione Pubblicazioni "storiche" di riferimento "ADACI 1968-1998" di Giuliano Marcenaro 1 Parte I "ADACI 1968-2008" Valori ed intenti condivisi di Giuliano Marcenaro e Michele Anzivino 43 Contributi redazionali "storici" Indicati separatamente nei sommari 29 Parte II precedenti ciascuna Parte Al servizio delle Imprese Fotografie e documentazione Archivio storico ADACI Le Riviste: 61 Parte III • Approvvigionamenti Management e professionalità • Il Compratore industriale • Il Compratore • Comprare Oggi • Espansione • L’Ufficio Acquisti 97 Parte IV • Approvvigionare Sul fronte del cambiamento Progetto grafico Michele Anzivino 153 Parte V Editore Professionisti qualificati ADACI – Via Imperia 2 – 20142 Milano Finito di stampare 262 Uno sguardo al futuro nel mese di giugno 2019 Morlacchi Editore 263 Appendice: Albo Associativo piazza Morlacchi 7/9 - 06123 Perugia © by ADACI – Associazione Italiana Acquisti e Supply Management È vietata la riproduzione anche parziale dei contenuti di questa pubblicazione senza l'autorizzazione scritta dell'Editore. ADACI 50° II Introduzione
Costruttori di Valore «Cerca di diventare non un uomo di successo, ma Accanto a questa nobile accezione di valore come piuttosto un uomo di valore». virtù, ce n’è un’altra, più comune e prosaica, ma non meno importante nella vita quotidiana: è il valore Nel ripercorrere la storia cinquantennale dell’ADACI, inteso come prezzo o costo di un bene, come suo per trarne una cronaca dei suoi tratti più significativi, equivalente in denaro, come ciò che ha un’utilità e ho potuto constatare che, di fatto, è a questa nobile può essere oggetto di negoziazione e di esortazione di Albert Einstein che si sono ispirati i compravendita. migliori protagonisti delle vicende associative. È il concetto di valore economico, largamente Essere di valore, rivelando doti personali (qualità trattato dall’economia e dalla finanza, che governa il morali, intellettuali e professionali) che rendono mondo dei mercati e del lavoro, i bilanci delle nazioni degni di apprezzamento e di stima. e delle imprese, così come di ogni singola persona. Comportarsi con valore, dimostrando in ogni Un tipo di valore che talora sembra essere agli situazione coraggio e tenacia, entusiasmo e antipodi rispetto ai significati virtuosi della stessa perseveranza, intelligenza e comprensione. parola, quando si appiattisce sulla semplice nozione Condividere valori, coltivando e rafforzando il senso di denaro (o scende nei bassifondi in cui vige il motto di appartenenza ad una comunità, condividendo «si tratta solo di affari»). ed orientando visioni comuni, favorendo lo scambio Ed è proprio con questo concetto di valore di conoscenze, idee, interessi e passioni. economico che hanno a che fare ogni giorno i Generare valore, agendo in modo proattivo e professionisti della nostra Associazione, impegnati a propositivo, trasmettendo conoscenze e formando reperire e trattare sui mercati beni e servizi per competenze, progettando e realizzando idonei alimentare una catena di trasformazione che ha lo percorsi professionali, innovando e creando utilità e scopo di produrre nuovo valore: certamente per la benefici nelle proprie attività. propria azienda, ma anche per il mercato dei clienti e Doti personali, modo di agire, forza di coesione, – seppure in modo indiretto – per l’intero corpo processo creativo: la parola valore racchiude un sociale. patrimonio di significati e rinvia all’idea di dare un Per questa via, rientrano nel valore economico sia il peso, stimare, avere in considerazione. concetto di soddisfacimento di un bisogno che Ed è a questa sua molteplicità, coniugata sempre quello di utilità sociale, ampliandone la dimensione nell’ambito dell’eccellenza, che fa riferimento il fino ad accogliere nella sua nozione la virtuosità titolo dato a questa cronaca associativa, sociale dell’intero processo di produzione e scambio «Costruttori di valore», ricordando i suoi protagonisti (pensiamo, ad esempio, ai problemi connessi alla come persone di valore che hanno generato azioni sostenibilità ambientale ed alla responsabilità sociale, e risultati di valore. alla rivoluzione tecnologica ed al lavoro, alle Il concetto di valore, in tutte le sue modalità delocalizzazioni e alla cura del territorio, ecc.). espressive, è in effetti la misura ed il fondamento Il Codice Etico dei professionisti rappresentati della vitalità e della continuità delle finalità e degli dall’ADACI, che vogliono essere generatori di valore, obiettivi dell’ADACI, il motore che ha alimentato la assume in tale contesto una rilevanza fondamentale, costruzione ed il mantenimento di una forte identità poiché li rende consapevoli attori di un’impresa che associativa, che trova nei fatti e nella memoria dei è parte di un disegno sociale comune più vasto suoi artefici l’energia per la sua esistenza e per (come ci ricorda l’apologo di Peter Schultz, riportato affrontare ogni cambiamento. a fondo pagina). Un’associazione, per essere fondata e perché possa «Costruttori di valore» non è, perciò, solo un titolo per durare nel tempo, deve ricevere una forza costante la storia dei protagonisti dei primi cinquant’anni da una visione condivisa, che la carichi di dell’ADACI, ma anche e soprattutto l’obiettivo da essi entusiasmo e la renda coinvolgente, conferendo perseguito e asintoticamente da traguardare sempre, valore alle sue azioni. valido per tutti i professionisti che vogliano essere Oggi, volgendo lo sguardo al percorso veramente Soci dell’ADACI, oggi e in futuro. cinquantennale dell’ADACI possiamo cogliere, Michele Anzivino scorrendolo anche solo come il sommario di un’opera, la qualità e l’intensità della visione e del lavoro svolto dai nostri predecessori. Le loro radici le Senso di appartenenza ritroviamo ancora oggi in ogni manifestazione e Tre persone erano al lavoro in una cava. Avevano il medesimo progettualità, che spesso ci appare innovativa più compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, per le tecnologie moderne disponibili che non per le le risposte furono diverse: idee di base che le animano e guidano. «Spacco pietre» rispose il primo. Quindi, possiamo ben dire anche noi, con Newton, «Mi guadagno da vivere» rispose il secondo. che «se vediamo più lontano è perché siamo saliti «Partecipo alla costruzione di una cattedrale» disse il terzo. sulle spalle di giganti». Peter Schultz (1968÷2018) III ADACI 50°
Introduzione ADACI compie 50 anni e chi come me ha vissuto Da allora molto è stato fatto, con tenacia e buona parte della sua storia è portato a fare un continuità, superando anche momenti difficili, sempre excursus del cammino percorso e a chiedersi se rinnovando metodologie e strumenti operativi, in quanto fatto in tutti questi anni sia stato in linea con relazione al progredire dei mutamenti e delle gli obiettivi e le aspettative di chi l’ha fondata. trasformazioni economiche e tecnologiche, che Nel ‘68 non c’erano né internet, né i social media, hanno cambiato la società e il nostro modo di vivere. né i service provider. L’automobile era un lusso per La professionalità, la rilevanza del ruolo ed il valore pochi e incontrare colleghi per scambi di vedute aggiunto che il buyer apporta all’impresa oggi sono non era facile. Eppure, il piacere di stare assieme e riconosciuti in tutto il mondo globalizzato. E, in Italia, di condividere momenti associativi era molto sentito questo è avvenuto anche grazie all’ADACI. e non era meno importante degli incontri per Ne sono testimonianza le ampie partecipazioni agli condividere scambi informativi su temi di lavoro. eventi nazionali e territoriali dell’Associazione, le L’economia italiana era in pieno sviluppo e il collaborazioni formative con le Università italiane di mestiere del buyer non aveva le connotazioni ogni regione (oggi ormai tutte impegnate a trattare professionali che oggi lo caratterizzano. Era nei loro insegnamenti le nostre discipline), i rapporti considerato per lo più un servizio alla produzione e d’interscambio con le associazioni industriali locali, consisteva sostanzialmente nel procurare i materiali anche per promuovere l’inserimento dei giovani nel necessari nei tempi richiesti. Il mercato interno era mondo del lavoro. difeso con barriere doganali dalla concorrenza Qui ne cito solo l’avvenimento più recente: l’incontro internazionale e la competizione interna era tra mondo accademico e manageriale, denominato piuttosto limitata. Ciò che contava era produrre e Magister, che l’ADACI ha organizzato a Roma il 9 assicurare la dovuta alimentazione delle linee di Novembre 2018. Un brainstorming aperto e montaggio. I saving, intesi come obiettivo strutturato costruttivo, tra manager di alto profilo e docenti e formale, non esistevano, come non esistevano gli universitari, ha evidenziato uno spirito collaborativo e obiettivi di miglioramento continuo. sinergico, stimolante e foriero di nuovi traguardi. La vita del compratore era forse molto più semplice, L’opportunità di una forte integrazione tra modelli ma anche meno formata e riconosciuta. accademici e pragmatismo operativo è emersa in In questo contesto sono nate le prime associazioni, modo chiaro e sembra costituire un binomio ADAI (Associazione degli Approvvigionatori Italiani) imprescindibile per il prossimo futuro. La presentazione e AIC (Associazione Italiana Compratori), confluite dei vari ‘paper’ da parte degli accademici e la loro cinque anni più tardi in ADACI, l’Associazione degli analisi congiunta con i manager presenti, ha Approvvigionatori e Compratori Italiani. evidenziato un livello di professionalità che non ha Il loro primo obiettivo è stato quello di supportare il nulla da invidiare a quella che si può rilevare negli compratore nell’esecuzione del proprio lavoro e di analoghi summit internazionali. promuovere iniziative idonee alla formazione, allo Posso, perciò dire con ragione che ADACI è oggi: sviluppo ed al riconoscimento della sua professione. • un network di compratori, category manager, Nel ’68 non c’erano consulenti di procurement e supply chain manager, accademici ed esperti di solo le grandi imprese, pur non disponendo in settore che analizzano e si scambiano informazioni genere di linee guida e procedure scritte, gestivano su processi, materiali, prezzi, trend e mercati gli acquisti in modo strutturato e sistematico. dell’offerta; In questo clima, i fondatori delle associazioni degli • un laboratorio in cui si confrontano e sperimentano approvvigionatori e dei compratori, hanno operato best practice e nuovi modelli di business; una vera e propria rivoluzione, rivelando giorno • una learning community, trasversale ad ogni settore dopo giorno la qualità e l’intensità dell’apporto economico ed educativo, che analizza e diffonde della loro professione alla generazione del valore modelli di creazione del valore e best practices; dell’impresa. Affermando, nel contempo, quei • un’associazione autorizzata a definire percorsi principi deontologici fondamentali di guida delle formativi ed a rilasciare qualifiche differenziate in azioni professionali, affinché tale valore non venga relazione ai diversi livelli di professionalità richiesti dal sprecato o distorto. mercato. Sono nate allora tutte le principali attività, che sono ancora oggi l’asse portante dell’Associazione: ADACI ha quindi sostanzialmente mantenuto fede • La scuola di formazione, sia a livello propedeutico agli obiettivi dei suoi fondatori e, tenuto conto delle che di perfezionamento, e le collaborazioni con innumerevoli attività in cui è impegnata e del network enti ed università per stabilire le basi professionali. nazionale e internazionale in cui opera, è ragionevole • Le relazioni con le altre analoghe associazioni pensare ad una sua continua crescita per gli anni a internazionali e con quelle nazionali interfunzionali. venire. • Gli incontri, le indagini e lo scambio di informazioni Giovanni Atti con la comunità di colleghi e il mondo delle imprese. Past President ADACI ADACI 50° IV Introduzione
Sommario Ricerche, redazione ed PARTE I – VALORI ED INTENTI CONDIVISI elaborazione testi a cura di Michele Anzivino 3 In cammino dal Sessantotto Pubblicazioni "storiche" 4 Correva l’anno… di riferimento "ADACI 1968-1998" 5 Riviste e Associazioni: un fertile connubio culturale di Giuliano Marcenaro "ADACI 1968-2008" 6 1968÷1973: ADAI di Giuliano Marcenaro e Michele Anzivino 43 8 1968÷1973: AIC Contributi redazionali "storici" 10 Convergenza Giuseppe Anderlini Nello Baracchino 11 1973: nascita di ADACI Giorgio Gallo Dionisio Giuliani 14 1968÷1973 - Cronologia associativa Ferruccio Lucchetti 16 1974÷1978: ADACI cresce Fotografie e documentazione 20 1977: il Congresso mondiale di Venezia Archivio storico ADACI Le Riviste: 22 1974÷1978 - Cronologia associativa • Il Compratore industriale • Il Compratore 24 La rivista Approvvigionamenti - maggio1968 28 1969÷1978: i Corsi presso l’Università di Perugia Progetto grafico Michele Anzivino Editore ADACI – Via Imperia 2 - 20142 Milano Stampa Morlacchi Editore piazza Morlacchi 7/9 - 06123 Perugia © by ADACI – Associazione Italiana Acquisti e Supply Management È vietata la riproduzione anche parziale dei contenuti di questa pubblicazione senza l'autorizzazione scritta dell'Editore. ADACI 50° 2 Parte I – (1968÷1978)
In cammino dal Sessantotto Le Associazioni di categoria sono, innanzitutto, I nostri “padri fondatori“ non sono, però, giovani costruzioni mentali, modelli di relazioni e di contestatori, ma manager esperti e già affermati condivisione organizzata di valori e di risorse, in ruoli di ampia responsabilità in aziende volute da persone consapevoli di esercitare, con importanti e ben strutturate, consapevoli della funzioni responsabili e ruoli specifici, un insieme necessità (fondamentale per competere sul organico ed autonomo di attività professionali, e mercato internazionale) di rendere forte, costituite allo scopo di promuoverne con azioni autonoma e visibile la funzione degli comuni lo sviluppo ed il giusto riconoscimento approvvigionamenti nel cui ambito operano. nell’ambito della società in cui operano. Infatti, tale funzione ancora non dispone in Italia Lo spazio associativo è, per definizione, di validi e riconosciuti percorsi formativi democratico: l’organizzazione nasce da una professionali ed è troppo spesso concepita e scelta di partecipazione libera e proattiva; coloro svolta come propaggine ancillare di altre più che aderiscono sono gli stessi che propongono affermate funzioni aziendali. Inoltre, sempre più ed agiscono, il servizio fornito ai soci è dato dai spesso, partecipando a corsi ed a convegni soci stessi. Così nascono e si confrontano le idee, all’estero, essi devono constatare che i loro si predispongono studi e corsi di formazione, si colleghi stranieri sono già riuniti in associazioni organizzano incontri e manifestazioni, si nazionali e che, anche grazie ad esse, la funzione stabiliscono relazioni ed alleanze, si promuovono è già considerata una componente essenziale e mezzi e scambi informativi, si fanno progetti paritetica del board strategico dell’impresa. comuni per il futuro. Entrambe le associazioni trovano il loro punto Si avvia un vero e proprio “movimento”, grazie focale in due riviste (Approvvigionamenti per alla forte carica emotiva dei suoi fondatori, che ADAI e Il Compratore Industriale per AIC), i cui trova la sua migliore espressione in un aforisma editori/direttori ne sono appassionati promotori. frequentemente citato nel mondo associativo: ADAI, più attenta allo sviluppo di alti e riconosciuti “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le profili professionali, coltiva robusti legami con le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela analoghe associazioni europee, con il mondo ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce industriale ed accademico. AIC, più volta le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.” all’efficienza operativa, promuove incontri ed (George Bernard Shaw) iniziative fondati sullo scambio di conoscenze ed Se queste sono le basi di un’associazione, la sua esperienze e punta su una formazione di base. vitalità non può non durare nel tempo. Se, poi, Due approcci complementari, che certamente come suggeriscono recenti ricerche psicologiche, ne facilitano l’integrazione. “senza memoria del passato non è possibile La storia della nascita e della maturazione di immaginare il futuro”, celebrare periodicamente queste associazioni è stata già raccolta dalla viva gli anniversari associativi, rinnovandone il ricordo e voce dei loro “padri sognatori” e raccontata da ripercorrendone la storia, fornisce il materiale Giuliano Marcenaro1 nelle due monografie necessario per continuare a fare progetti futuri ed prodotte a celebrazione del trentesimo e del a trasmettere alle nuove generazioni lo stesso quarantesimo anniversario di ADACI. Si tratta di slancio vitale delle origini. una “storia vivente”, narrata dagli stessi Così è nata ADACI e così si è mantenuta vitale, protagonisti, che hanno non solo visto con i loro grazie alle idee e all’operosità dei propri associati, occhi, ma contribuito allo svolgersi degli eventi, conservando e rafforzando nel tempo la propria con varia intensità e misura. identità ed i valori professionali, pur rinnovandosi Nel 50° anniversario, ne riproponiamo il racconto, costantemente nelle forme e nelle modalità di ampliandone maggiormente la cronaca e azione per aderire agli straordinari cambiamenti prolungandola alle vicende degli ultimi 10 anni, avvenuti nel mondo negli ultimi cinquant’anni. nonché ai progetti ed alla visione che ADACI, infatti, affonda le sue radici nell’humus l’Associazione immagina oggi per il suo futuro. fecondo degli anni sessanta del XX secolo, ____________________________ attraversati in tutto il mondo da grandi movimenti 1 Giuliano Marcenaro è stato Presidente Onorario di ADACI dal 2013 al 2018. Iscritto in AIC nel 1969, ha vissuto con pienezza e di contestazione e di rinnovamento sociale, continuità tutta la storia associativa, al cui sviluppo ha culminati nelle manifestazioni del Sessantotto. Ed contribuito impegnandosi con ogni tipo di attività - formative è proprio nel clima di «effervescenza collettiva» (docente a corsi e seminari), informative (editorialista e del Sessantotto, vero e proprio spartiacque della redattore delle riviste nazionali), promozionali (curatore di indagini di mercato, relatore ed organizzatore di eventi) - e storia del novecento, che prendono forma le due ricoprendo ogni tipo di ruoli e cariche sociali, nazionali e di associazioni, ADAI e AIC, poi confluite in ADACI. Sezione; sempre con passione e spirito di servizio. (1968÷2018) 3 ADACI 50°
Correva l’anno… Già agli albori degli anni ’60 sempre più Al 1963 risale la prima “idea” di cui troviamo accentuati si avvertono in Italia gli effetti di nuovi testimonianza. In quell’anno, infatti, Ferruccio orientamenti del mercato. Si evidenziano, infatti, Lucchetti – anche grazie alle sollecitazioni del nuove capacità di consumare, attraverso una professor Philippe Colaneri, direttore dell’ESAp più attenta scelta di beni che meglio soddisfino la (École Supérieure des Approvisionnement) di crescente gamma dei bisogni. L’attenzione del Parigi, docente in un corso frequentato dallo consumatore si sposta, sotto la spinta di un più stesso Lucchetti – “pensa” a come riunire “tutti diffuso benessere e di un marketing nascente, da quelli che si occupano di approvvigionamenti in una visione semplicemente utilitaria del prodotto azienda”. La buona sorte inizialmente lo aiuta, verso altri suoi contenuti: estetica, affidabilità, perché alcuni mesi dopo prende contatto con prezzo, “personalizzazione”. Si adeguano, quindi, l’editore della rivista L’Ufficio Acquisti, al quale le capacità di produrre e - anche per effetto di propone di fondare un’associazione di una concorrenza ulteriormente acuitasi con la Approvvigionatori. L’editore mostra subito crisi economica del biennio 1965-1966 - l’enfasi interesse e, ai primi incontri tra pochi colleghi, sulla quantità via via si attenua per trasferirsi sulla segue una riunione al Teatro della Triennale di qualità, sui costi, sulla razionalizzazione e sullo Milano, cui partecipa un centinaio di snellimento delle attività legate alla fabbricazione Approvvigionatori. Nasce così AIAP (Associazione dei beni. Finisce l’era “della produzione” e si Italiana degli Approvvigionatori), il 12 marzo 1965, afferma quella “delle vendite”. Questa Associazione ha però vita breve, L’attenzione ai costi, innanzi tutto, ed alla principalmente perché l’impressione che il suo razionalizzazione delle attività innesca, inoltre, statuto abbia una marcata impronta sindacale quel processo di terziarizzazione di fasi produttive allontana molti colleghi, soprattutto quelli e di servizi che si espanderà vertiginosamente nei appartenenti a grandi aziende. O, forse, perché i decenni successivi. tempi non sono ancora completamente maturi. È un’evoluzione che conferisce risalto al ruolo degli Approvvigionamenti, chiamandoli non più soltanto a garantire quantitativamente la regolarità del flusso dei rifornimenti ai reparti produttivi, ma gradualmente coinvolgendoli nel contenimento dei costi, inserendoli con crescente responsabilità nelle fasi critiche del processo di rifornimento e chiedendo loro un sempre più consapevole impegno nella gestione delle risorse esterne. Coloro che operano negli Approvvigionamenti avvertono, pertanto, il bisogno di un costante accrescimento professionale, la necessità di affinare tecniche e strumenti operativi e gestionali, l’importanza di allargare il campo delle conoscenze attraverso lo scambio di esperienze e di informazioni con chi opera in altre imprese nella stessa Funzione. Stimoli che spingono ad allacciare, e ad intensificare progressivamente, rapporti tra colleghi, gettando il seme che, verso la fine del decennio, farà sorgere quasi contemporaneamente tre associazioni professionali di Approvvigionatori. Queste associazioni non nascono improvvisamente, ma sono l’effetto della maturazione dei tempi, il coronamento di ripetuti e laboriosi contatti tra uomini degli Approvvigionamenti che fortemente vogliono raggrupparsi in associazione, il frutto dell’osservazione di quanto avviene in altri Paesi, il Corriere d’informazione – 13 marzo 1965 compimento di precedenti tentativi. ADACI 50° 4 Parte I – (1968÷1978)
Riviste e Associazioni: un fertile connubio culturale Ma l’idea di costituire un’Associazione di Diverse le circostanze, ma Approvvigionatori ha ormai fatto presa simili gli impulsi, la volontà di su uomini tenaci e decisi a “non riuscire, l’impegno e la fiducia mollare”: è soltanto questione di tempo. di uno sparuto gruppo che in E quando Approvvigionamenti, la rivista breve s’infoltisce, sono le fondata nel 1966 da Dionisio Giuliani, radici di AIC. giunge sulla scrivania di Lucchetti, le L’occasione propizia, colta braci che sopiscono sotto la cenere senza esitazione, si presenta diventano fiammelle, e poi fiamme che ad Agostino Sangiovanni non si estingueranno più. Di queste quando riceve nell’aprile 1968 fiammelle lasciamo ci parlino alcuni di il primo numero della rivista Il coloro che hanno saputo tenerle Compratore Industriale, edita accese, costantemente ravvivandole da Editoriale A-Z dei fratelli con il loro entusiasmo e con la loro Almo e Carlo Zuliani, i quali già fiducia: Nello Baracchino, Dionisio stanno pensando ad una Giuliani e Ferruccio Lucchetti. associazione di Compratori. Approvvigionamenti riferisce del Convegno della Carlo Zuliani, Direttore Federazione Europea tenutosi a Zurigo nel responsabile, scriveva: maggio 1968, e riporta lo stupore, espresso dal “la rivista ha lo scopo di Segretario della Federazione Peter Emery ai offrire l'opportunità di pochissimi italiani presenti, per la mancanza in un'adeguata informazione Italia – uno dei primi dieci Paesi industrializzati del tecnica ed economica, e Mondo – di un’associazione di Approvvigionatori: rendere possibile scambi di «Mi auguro – aggiunge Emery, tra l’ironico e la esperienze professionali, utili sfida, guardando verso il tavolo con la bandierina alla miglior efficienza tricolore – che lo sparuto gruppo italiano sia operativa della categoria. l’avanguardia di una futura grande associazione Oltre a tali compiti "Il di Compratori». Chi sono, e come mai sono Compratore Industriale" presenti, questi pochissimi italiani? tende a promuovere e Giuliani, invitato come editore della rivista sviluppare ogni azione utile Approvvigionamenti; Anderlini, di propria iniziativa per l'istituzione ed il in quanto socio della Sezione di Lione della CDAF riconoscimento ufficiale della (l’associazione degli Approvvigionatori francesi) e tipica personalità del perché “già avverte che lo spessore della Direttore dell'Ufficio professione di Compratore è tutto da scoprire”; Acquisti.” Baracchino e Maccaferri, inviati al Convegno da Italsider, la loro azienda di appartenenza. La proposta di Sangiovanni, quindi, trova il Giuliani promette ai colleghi europei che entro sei terreno più fertile e subito si avviano i contatti con mesi anche l’Italia avrà la sua Associazione e, altri Compratori. insieme agli altri tre, s’impegna a realizzarla. La rivista è il veicolo più efficace per divulgare «I quattro – commenta Baracchino – hanno fatto l’idea e le prime adesioni cominciano a fioccare: un giuramento. Sembrava d’essere a Pontida!». Taurian, Bertamini, Duchini, Gandini, Borghi, Attraverso la rivista, Giuliani lancia la sfida ai lettori Picheo, Citterico, Calabi, Bonicelli, … mettendo a disposizione la sua lunga esperienza Anche in via Kolbe, sede di A-Z, riunioni, associativa. Il “colpo di fulmine” è immediato: si discussioni, progetti. fanno frenetici i contatti tra Approvvigionatori di E AIC prende vita nel volgere di pochi mesi. alcune aziende del Centro-Nord, si organizzano i primi incontri, si abbozza uno statuto, si Così l’origine di ADAI e AIC, i due rami sorgentizi propongono programmi, si traccia il profilo di di ADACI: da qui l’inizio di una storia di persone un’ossatura associativa, tutto con l’attenta ed che nell’Associazione hanno trovato e trovano esperta regìa di Giuliani. Ore e ore di amichevoli occasione di arricchimento professionale, la gioia discussioni … e dopo pochi mesi nasce di collaborare alla costruzione ed alla crescita di l’Associazione degli Approvvigionatori Italiani ciò in cui hanno creduto e credono, l’amicizia e, ADAI! sovente, la mano tesa di altri sodali. (1968÷2018) 5 ADACI 50°
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