Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business

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Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Marketers
Insight #004:
Report Trend 2021

 Learn to hack
 your Business
 Dna.
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Indice
MARKETING

Il futuro dei contenuti sui social media
(Renato Gioia)
 • L'avanzata della Passion Economy, la dura lotta tra
 Instagram e Tik Tok e l'affermarsi della Product
 Discovery.

Il futuro dei media (Felice Lanzaro)
 • Come creare prodotti editoriali, i contenuti su cui
 puntare, il futuro di podcast e newsletter.

A proposito di contenuti video per il 2021
(Paolo Bacchi)
 • Lo storytelling ci salverà, perché i brand
 ricorreranno sempre più ai vlog, l'opzione degli
 How-to video.

Il futuro delle ads (Valerio Celletti e Francesco
Agostinis)
 • Cosa accadrà quando i costi aumenteranno, il
 concetto di multipiattaforma e il ruolo delle
 community.

Due riflessioni per crescere (Omar Bragantini)
 • Perché dovremmo tutti conoscere l'effetto Scale,
 l'era dell'economia di autori e il ruolo del content
 marketing.
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
BUSINESS

Il futuro del delivery (Francesco Delle Femmine)
 • Da accessorio a servizio necessario, le
 personalizzazioni e l'importanza della logistica.

Il futuro del Beauty (Tony Balbi)
 • La conferma dell'estetica di base, boom dei
 trattamenti lussuosi e il passaggio dal fisico al
 digitale.

Remote working (Mattia Bonetti)
 • Il futuro del lavoro da remoto, il rischio della
 perdita del controllo e come convivere con
 l'intelligenza artificiale.

Online Fitness (Irene Bosi)
 • Come migliorare i prodotti esistenti, il passaggio
 alle esigenze emotive e la nuova idea di sport.

MASTERMIND FINALE SU BUSINESS E
MARKETING

3 pillole per il 2021 (Luca Cresi Ferrari)
 • L'impennata dei nuovi e-commerce, il boom degli
 esports e l'importanza di cavarsela da soli.

Il digitale del 2021 (Emanuele Amodeo)
 • Non solo Amazon, la sfida del lavoro Smart e la
 scelta "obbligata" del personal brand.
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Su cosa concentrarsi nel 2021 (Dario Vignali)
 • Riflettori sempre accesi su YouTube, la risorsa più
 scarsa e una promessa da mantenere.

Da qualche giorno abbiamo dato l'addio al 2020 e
accolto questo nuovo anno con mille aspettative.

Ecco perché abbiamo pensato di raccogliere in un
unico documento tutto ciò che ti serve per
affrontare i prossimi mesi, condito con tanti input per
arrivare preparati alle nuove sfide che verranno.

È la lettura ideale se sei alla ricerca di nuovi stimoli e
opportunità da cogliere.

In questo speciale numero di Marketers Insight
analizzeremo le tendenze per il 2021 nel mercato
digitale - toccando diverse macro-aree, ciascuna
commentata da un esperto.

Il Report è diviso in due parti: la prima dedicata ai
trend nel marketing e la seconda relativa ai trend nel
business.

Bene, è ora di iniziare.

Per partire vediamo le 5 lezioni che Dario si è portato
via dall’anno appena trascorso.
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Lezioni dal 2020
da Dario Vignali
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
1. Sistemi > Goal. Un tempo spingevo come un matto per
 fare qualcosa e portare a casa vittorie. La mia vecchia
 visione egocentrica mi portava a credere che è l’operato
 geniale del singolo a fare la differenza. Nel 2020 ci
 siamo invece concentrati nel cercare le giuste persone
 e Marketers ha portato a casa molte più vittorie. È vero
 che è meglio concentrarsi su poche cose rispetto al
 provare a fare molte cose allo stesso tempo. Ma è
 ancora meglio avere tante persone e far sì che ognuna
 riponga la propria concentrazione su un solo obiettivo. È
 la ricetta per la qualità in quantità.

 2. Rimanere congrui ai propri valori è il percorso per la
 felicità professionale. Quando si diventa dipendenti dal
 proprio business questo smette di essere una fonte di
 opportunità professionale e si trasforma in fonte di
 insoddisfazione personale. Vivere avventure, spendere
 tempo con le persone care e immergersi in nuove
 passioni sembra essere la ricetta per non perdere
 l’entusiasmo e la capacità di innovare il proprio
 business.

 3. La vita non va sempre come da programmi. I nostri
 nonni hanno vissuto due guerre. Prima di loro ci sono
 state pandemie, ulteriori guerre e secoli bui. Se per
 qualche decennio tutto va bene non è detto che sarà
 così anche in futuro. Questo Covid poteva essere
 qualcosa di ancor più difficile da affrontare e non è
 detto che in futuro non possano accadere cose ben
 peggiori. Ogni volta che rimandiamo la felicità o il
 momento in cui ci godremo la vita ci stiamo prendendo
 il rischio di non poterlo fare in futuro. Questo non
 significa che dobbiamo rimandare il dovere e dedicarci
 solamente al piacere, ma ci ricorda quanto sia
 importante trovare un equilibrio oggi stesso.

⭕️ Lezioni dal 2020 – Dario Vignali
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
4. Il digital non è più accessorio ma è diventato
 necessario. Non ci sono più i business online e i
 business offline, questa differenza appartiene
 solamente a chi non ha compreso il mercato in cui ci
 troviamo. Possiamo considerare questo 2020 come la
 fine dell’inizio del mondo digitale.

 5. In un mondo dove tutti urlano sarà molto difficile
 essere ascoltati. Nel giro dei prossimi dodici mesi altre
 milioni di nuove persone cominceranno a produrre
 contenuti a loro volta. I contenuti prodotti in futuro
 saranno ben maggiori di quelli che potranno essere
 consumati dal popolo di internet. Siamo troppi a
 parlare e pochi ad ascoltare. Questo gioco potrà
 essere vinto solamente da coloro che impareranno a
 migliorare la propria identità (brand e personal brand) e
 la propria comunicazione.
 In futuro la cosa più difficile e più importante sarà
 essere originali.

 Un messaggio per il 2021
 Appassionati di ciò che fai. Innamorati di chi sei. Scegli i
 tuoi compagni di viaggio e ricorda loro quanto siete
 fortunati a condividere una missione. Studia, cresci, ama.
 Perditi nei libri e nei tramonti. Entusiasmati per ciò che
 sarà e brinda per ciò che è stato. Fermati a riflettere. Crea,
 scrivi, registra. Segui il valore, ignora il rumore. Condividi
 ciò che è importante.

 Buon 2021, che il gioco abbia inizio!
 Dario.

⭕️ Lezioni dal 2020 – Dario Vignali
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Il 2021 del marketing
• Renato Gioia (social media)

• Felice Lanzaro (prodotti editoriali)

• Paolo Bacchi (il futuro del video)

• Valerio Celletti e Francesco
 Agostinis (il futuro delle ads)

• Omar Bragantini (crescere nel 2021)
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Il futuro dei contenuti
sui social media
da Renato Gioia
Marketers Insight #004: Report Trend 2021 - Learn to hack your Business
Quali saranno i trend in ambito social? Ne abbiamo parlato
 con Renato Gioia, esperto di contenuti e partner Marketers.

 Sarà l'anno dei content creator. Grazie a un decennio di
 crescita delle principali piattaforme, i creators hanno avuto
 la possibilità di crearsi un pubblico vasto. Ecco quindi che
 vedremo fiorire sempre più la Passion Economy e alcuni
 modelli alternativi di monetizzazione. Al centro dei
 riflettori la battaglia (affannata) di Instagram contro Tik
 Tok e le sue probabili mosse. Successo previsto per gli
 shop e quindi per la product discovery, la nuova frontiera
 che potrà accelerare il trend relativo all'e-commerce.
 Sempre in crescita il mercato audio, destinato a continuare
 la sua scalata.

 • Content creators e monetizzazione. Negli scorsi anni
 Facebook, Instagram, YouTube, Snapchat, Tik Tok sono
 cresciuti a dismisura. Si è creato un ecosistema nel quale i
 creator potevano comunicare e avere un grande pubblico.
 La loro visibilità è stata democratizzata e il valore di un
 contenuto è cresciuto a dismisura. Ora sono diventati
 un'unità fondamentale per queste piattaforme: per questo
 credo sarà il decennio della monetizzazione dei contenuti.
 Basti vedere Tik Tok e Snapchat con il loro fondo per i
 creator, Spotify che ha chiuso l'esclusiva con Joe Rogan
 per 100 miliardi di dollari o anche Twitch, Substack e
 Patreon, costruite proprio per monetizzare quella visibilità
 che i creator hanno acquisito.

 • Sempre più passion economy. Se fino a ora il modello
 prevalente di monetizzazione è stato quello dell'influencer
 marketing (non è un caso che sia diventata un'industria
 da $ 15 miliardi), ora la sfida sarà creare un modello
 alternativo di monetizzazione che, in qualche modo,
 porterà enormi benefici.

⭕️ Il futuro dei contenuti sui social media – Renato Gioia
• Acquistare contenuti diventerà un'abitudine. Finora il
 contenuto è sempre stato visto come qualcosa di
 gratuito e dovuto, sia dalle piattaforme che dagli utenti. Le
 piattaforme hanno goduto dei contenuti generati dagli
 utenti e noi abbiamo potuto consumare quello che
 volevano quando lo volevamo. D'ora in poi il trend si
 invertirà, complice il fatto che tanti influencer e creator
 andranno a proporre contenuti a pagamento al loro
 pubblico.

 • Tik Tok vs Instagram. Tik Tok vincerà contro Reels che
 farà fatica ad accorciare le distanze. Credo che non sia
 nemmeno da escludere che Instagram possa fare una
 mossa folle e addirittura sostituire il feed con qualcosa di
 simile a quello di Tik Tok e trasformare completamente il
 modello di esperienza sull'applicazione. Non credo sia
 impossibile, visto che qualunque feature che funziona
 viene copiata da tutti, ma non credo che funzionerà. Su
 Instagram non c'è l'ecosistema creativo tipico di Tik Tok,
 non puoi fare duetti o challenge. Tutto questo crea un
 effetto compounding nel tempo che fa sì che sia più
 difficile recuperare quel vantaggio che Tik Tok ha anche a
 livello di algoritmo, allenato a individuare quali contenuti
 fanno più al caso tuo.

 Credo poi ci sia da fare anche un discorso generazionale.
 Ogni 4 o 5 anni, infatti, si crea un riciclo delle
 piattaforme come senso di ribellione alla piattaforma in
 senso tradizionale. È già successo con la migrazione da
 Facebook a Instagram e potrebbe accadere ora da
 Instagram a Tik Tok. È un ciclo che non riusciremo a
 comprendere pienamente fino a quando non
 comprenderemo davvero il modo in cui ragionano i
 quindicenni.

⭕️ Il futuro dei contenuti sui social media – Renato Gioia
• Il futuro degli shop. Il successo degli shop, che
 personalmente ritengo probabile, può aprire le porte a un
 trend nuovo di product discovery, in grado di accelerare
 il “fenomeno e-commerce" dell'ultimo periodo. Creator e
 influencer propenderanno sempre in misura maggiore
 verso la direzione del vendere direttamente all'utente
 piuttosto che vendere contenuti di altri.

 • L'influencer marketing continuerà a resistere e a
 crescere. In proposito, credo che una skill da sviluppare
 per i lavoratori del settore sia la capacità di creare
 pubblicità che siano di per sé un contenuto piacevole e
 rilevante per il loro pubblico (lo chiamo “effetto Super
 Bowl”). È una skill da sviluppare per chiunque si crei un
 pubblico e voglia investire in questo mercato in crescita.
 Questo si traduce nella scelta di partner che siano
 rilevanti per il proprio personal brand e allineati con il
 proprio sistema di credenze. Vorrà dire anche essere
 capaci di raccontare storie, essere percepiti come
 autentici e credibili.

 • Il vantaggio dei podcast. Continueranno a crescere in
 un modo dirompente per diverse ragioni: sia perché le
 barriere alla creazione del contenuto sono minori (non
 devi preoccuparti di come sembri), sia per chi ascolta
 perché può farlo anche senza lo schermo.

⭕️ Il futuro dei contenuti sui social media – Renato Gioia
Il futuro dei media
da Felice Lanzaro
Una sorta di sovraesposizione ai contenuti: ecco una delle
 tante conseguenze di questa pandemia che ci ha visti
 chiusi nelle nostre case. Felice Lanzaro, Head of Content
 di Marketers, ci dà il suo punto di vista sul destino dei
 media nel prossimo anno.

 La lotta tra i media tradizionali e quelli digitali sembra
 ormai propendere verso una chiara vittoria in favore dei
 secondi, complice il proliferare dei contenuti a cui siamo
 ormai abituati sul web e non solo. Sarà un buon anno per
 chi vorrà fare dei prodotti editoriali di alta qualità, ormai
 sempre più necessari per avere successo. Meglio se in
 formato podcast o newsletter.

 • Il colpo di grazia? Abbiamo assistito ad un passaggio
 ancora più importante dai media tradizionali ai media
 digitali. Quest'anno c'è stata un'esplosione di contenuti:
 le persone si sono trovate ad avere una quantità
 spropositata di contenuti da consumare, tra live, video,
 corsi e articoli. È stato un altro colpo, forse decisivo, ai
 media tradizionali. Perché è successo? È stata una
 cosa naturale: le televisioni non potevano registrare
 e si sono trovate a dover trasmettere repliche su
 repliche. Questo si è tradotto in un vantaggio per il web,
 dove ci sono molte meno barriere tecniche e qualitative.
 Si tratta di una transizione che già era in atto e che
 sembra solo accelerata.

⭕️ Il futuro dei media – Felice Lanzaro
• Più qualità. L'anno prossimo vedrà sempre più prodotti
 editoriali di alta qualità pensati e nati digitali. Questo
 significa, da un lato, che sarà sempre più complesso fare
 un prodotto editoriale online. Dall'altro punto di vista,
 questa aumentata attenzione favorirà tanti creator per due
 motivi: perché le persone che oggi consumano contenuti
 online sono di più e perché la qualità di questo consumo è
 cresciuto. Le persone stanno iniziando a capire che online
 possono trovare contenuti di altissimo livello, fino a pochi
 anni fa riservate solo a tv o giornali.

 • La visione per i media. Ci saranno sempre meno grandi
 media generalisti e sempre più piccoli prodotti editoriali
 rivolti a target molto specifici. Possiamo citare, ad
 esempio, Da Costa a Costa che è rivolto a un target
 molto specifico (gli italiani interessati alla politica
 americana). Esempi come questo sono prodotti editoriali
 veri e propri, pensati per essere di alta qualità: non a caso
 le persone sono pure disposte a pagare. Se vorranno
 avere successo, i creator dovranno pensare dei prodotti
 così.

 • I formati del 2021. Sarà un anno importante per la
 crescita dei podcast e delle newsletter, in particolare se
 sapranno portare un grado ulteriore di ricerca e
 approfondimento riguardo uno specifico topic. Un esempio
 può essere la nostra 4/64, con cui ci siamo dati l’obiettivo
 di fare uno step in avanti per l’informazione su marketing e
 business digitale. Sono prodotti che nascono da un lavoro
 vero e proprio di ricerca che dura settimane e che porta a
 fare dei contenuti introvabili altrove. Le persone possono
 trovare vero valore in contenuti che, a partire dalla notizia,
 diano una visione più ampia e uno spunto di riflessione. In
 altre parole, sono prodotti che distillano il rumore in
 informazione.

⭕️ Il futuro dei media – Felice Lanzaro
• A proposito di podcast. Spotify ci sta investendo molto.
 Saranno quello che le serie tv originali sono per Netflix,
 ovvero una fonte di guadagno costante e consistente. La
 piattaforma sta già lavorando per introdurre una serie di
 funzioni aggiuntive che renderanno più facile seguire il
 proprio podcast preferito (un boost tecnologico da parte
 Spotify stessa). Un’idea per i content creator? Fare un
 prodotto editoriale ricercato (blog, newsletter o altro) e una
 “versione plus” come podcast.

 • A proposito di newsletter. Le newsletter sono l'altro
 formato che andrà forte quest’anno. Il motivo è lo stesso:
 aiutano le persone ad avere un posto sicuro dove andare
 per non farsi risucchiare dalla sovra-produzione di
 contenuti. Negli Stati Uniti tanti creator stanno già
 monetizzando con delle newsletter premium: credo sia
 un trend che quest'anno crescerà anche in Italia, magari
 già dai prossimi mesi.

⭕️ Il futuro dei media – Felice Lanzaro
A proposito di
contenuti video
per il 2021
da Paolo Bacchi
Nell'era della disattenzione, di quali armi dovremmo
 dotarci per sopravvivere? Affrontiamo questo argomento
 con Paolo Bacchi, filmaker e video editor.

 Informazione, intrattenimento e ispirazione: per
 resistere bisognerà creare contenuti capaci di inglobare
 tutte e tre. Strumento principe nella lotta per l'attenzione
 è lo storytelling, capace di creare quel legame speciale
 di empatia con il brand. È probabile -visti i trascorsi- che i
 brand stessi decideranno di avvalersi sempre più di vlog,
 magari da abbinare al mondo degli influencer. Atteso
 altresì l'aumento della qualità nei video. Un occhio
 doveroso sui podcast-video in crescita in questo periodo
 di pandemia.

 • Le 3i nel 2021. La lotta dell'attenzione è sempre più
 aspra. Per vincere la battaglia i contenuti dovranno
 contenere il più possibile tutte e tre, o almeno due,
 delle famose “i” (informazione, intrattenimento e
 ispirazione).

 • L’onda dei vlog. Il format vlog probabilmente
 aumenterà per i brand. Vediamo già l'esempio di Dior
 che ha ingaggiato Chiara Ferragni per fare vlog in
 Puglia. È uno strumento capace di creare una storia e
 umanizzare il marchio, agganciando le persone grazie
 al legame di empatia con il protagonista e con il brand.

 • Si alza la qualità. Gli smartphone e le nuove
 videocamere sempre più abbordabili faranno sì che
 aumenterà la possibilità di content creation. Non
 dovrai più portarti dietro una videocamera per creare
 contenuti di qualità. Se fino all'anno scorso la
 differenza qualitativa si notava, da quest'anno quella
 dell'attrezzatura non sarà più una scusa.

⭕️ A proposito di contenuti video per il 2021 – Paolo Bacchi
• Contenuti più lunghi? Come preannunciato da
 TikTok, la durata dei contenuti crescerà. I 3 minuti di
 cui si parla potrebbero essere sufficienti per creare
 contenuti che abbiano appeal, che riescano a spiegare
 concetti più ampi. Non dico che sarà un brutto colpo
 per YouTube, ma sicuramente tante persone
 sceglieranno questa nuova opzione.

 • Il punto di saturazione. Aumenteranno le ospitate nei
 podcast video sia per la pandemia, ma non solo. Questo
 farà sì che a un certo punto o aumenterà la qualità o
 bisognerà cercare un miglioramento estetico. Si
 osserverà una tendenza all'aumento spropositato del
 valore, dell'effort di produzione, della qualità video e
 audio.

⭕️ A proposito di contenuti video per il 2021 – Paolo Bacchi
Il futuro delle ads
da Valerio Celletti
Ecco le analisi di Valerio Celletti, imprenditore, docente
 Marketers ed esperto di Google advertising.

 Quali sono le aspettative nel mondo delle ads?
 L'aumento della competizione e dei relativi costi di
 advertising porterà anche alla richiesta di maggiori
 competenze. Un trend anche il boost del freelancing e
 delle agenzie liquide e la maggiore centralità dei dati di
 conversione. Ma non solo: vi sarà maggiore attenzione
 alle necessità degli utenti. Importante il concetto di
 multipiattaforma, necessario per capire come le
 visualizzazioni possono essere inserite in modo
 profittevole all'interno di un strategia di marketing. Non
 meno importante, le community che restano al centro
 della scena.

 • La battaglia delle ads. Vi sarà un aumento ulteriore
 della competizione e dei relativi costi di advertising. Il
 Covid-19 ha avuto come influsso un aumento della
 domanda nell'online, ma anche una grande
 espansione dell'offerta: sempre più e-commerce,
 sempre più servizi dedicheranno budget importanti
 all'online e l'adv sarà una scelta praticamente
 obbligata.

 • Più competenze. Assisteremo a un ulteriore aumento
 della domanda di competenze. Questo boost
 dell'online richiederà sempre più professionisti
 preparati e verticali: Data Analyst, eCommerce
 Manager e Advertiser saranno le figure delle quali mi
 aspetterei una crescita.

⭕️ Il futuro delle ads – Valerio Celletti
• Futuro liquido. Un boost del freelancing e delle
 agenzie liquide. Il Covid-19 ci sta anche insegnando
 che molte professioni, tra le quali quelle dell'advertising,
 possono essere svolte in autonomia e completamente
 in remoto.

 • YouTube vs Facebook. Una crescita ulteriore di
 Display e YouTube. Il gap iniziale con Facebook Ads si
 sta assottigliando, e nuove ed efficaci possibilità di
 targeting stanno rendendo queste piattaforme
 attraenti e funzionali.

⭕️ Il futuro delle ads – Valerio Celletti
Il futuro delle ads
da Francesco Agostinis
Ecco le analisi di Francesco Agostinis, imprenditore,
 docente Marketers ed esperto di Facebook advertising.

 • Cosa cambia? Ci sarà sempre più attenzione alle
 necessità degli utenti: questo significa che dovremo
 costruire campagne mirate all'aumentare le interazioni
 con gli utenti stessi. Questo perché a livello tecnico
 cambieranno molto le campagne stesse. A livello di
 advertising, quando abbiamo qualcosa da comunicare
 dovremo essere sempre più attenti alle evoluzioni delle
 piattaforme per venire incontro alle necessità e ai
 cambiamenti che verranno messi in atto.

 • Legislazione e dati. Altro trend a cui prestare
 attenzione è quello dell’analisi dei dati. È molto
 importante per noi advertiser capire come farlo nel
 migliore dei modi. Inoltre occorre stare in guardia
 rispetto ai trend che cambieranno le nuove normative,
 come quella su Ios 14 di Apple.

 • Multipiattaforma. Dovremo cominciare ad analizzare i
 comportamenti dei nostri utenti in modo sempre più
 approfondito. Se un utente ci vede in un posto che
 potrebbe essere Facebook o YouTube, dovremo
 riuscire a capire come le rispettive visualizzazioni
 possono essere inserite in modo profittevole all'interno
 di un strategia di marketing.

 • Attenzione alle community. Dovremo capire che tipo
 di messaggi passare, essere quanto più costanti nella
 parte di pubblicazione dei contenuti, creare
 engagement con i nostri utenti e rimanere sempre
 umani.

⭕️ Il futuro delle ads – Francesco Agostinis
Due riflessioni per
crescere nel 2021
da Omar Bragantini
Crescita, e-commerce e trend per il nuovo anno: ce ne
 parla Omar Bragantini, Head of Growth per Marketers
 Accelerator e Director of E-commerce Partners di
 Marketers.

 I business dovranno fare leva su cinque capisaldi: il
 lavoro da remoto, le community, gli algoritmi, gli asset
 di leva e l'engagement. Il 2021 farà da caposaldo per
 tutti i business on-line che offrano video-corsi, prodotti
 digitali, informativi o e-commerce. La nostra è sempre più
 un'economia di autori. Quindi resta fondamentale
 l'importanza del content marketing.

 • Economia esponenziale. Una prima riflessione viene
 da Salim Ismail, ex vicepresidente di Yahoo che ha
 fondato Singularity University, una sorta di università in
 Open Source che ha come ospiti molti dirigenti delle
 Fortune 500. Salim nel 2016 ha scritto un libro che
 consiglio a tutti, “Exponential Organization”, dove
 racconta di come l'economia lineare di un tempo si sta
 trasformando. È il momento di cavalcare l'economia
 esponenziale, quindi parlare di una crescita
 tendenzialmente basata su innovazione tecnologica e
 informazione.

 • Effetto SCALE. Un'organizzazione per poter
 sopravvivere e crescere esponenzialmente deve
 rispettare questo effetto:

 • La S sta per Staff on demand, quindi, avere la
 maggior parte dei dipendenti o dei collaboratori
 da remoto.

⭕️ Due riflessioni per crescere nel 2021 – Omar Bragantini
• La C sta per Community. Tantissime aziende si
 sono concentrate sulla Community (lo abbiamo
 visto anche noi in Marketers) e hanno verificato
 come queste siano fondamentali.
 • La A sta per Algoritmo; è la rivoluzione degli
 algoritmi che porta in qualche modo alla crescita.
 • Poi c'è la L di Leverage asset; secondo Salim
 l'asset principale su cui far leva è l'informazione, il
 più scalabile in assoluto.
 • Infine c'è la E che sta per Engagement.

 • La legge dell’e-commerce. Nel 2021 o hai uno shop
 online o non vendi e quindi non sopravvivi. Mentre nelle
 altre nazioni durante il lockdown l'e-commerce è
 balzato a +200%, in Italia c'è stata una crescita del
 400%. Se da un lato è straordinario per tutti i business
 che si fondano su questa possibilità, dall'altro lato
 mostra quanto siamo ancora estremamente indietro.
 Consiglio di avviare un e-commerce ma soprattutto di
 apprendere e cominciare a buttarsi sulle competenze
 che servono per farlo crescere.

 • Economia di autori. Un'altra interessante riflessione
 viene da Paul Saffo, futurologo di Google: il genere
 umano è passato da un'economia di produttori a
 un'economia di consumatori ed ora a un'economia di
 autori. Quindi è di fondamentale importanza quello che
 definiamo content marketing.

⭕️ Due riflessioni per crescere nel 2021 – Omar Bragantini
• Un ultimo consiglio. Altro libro che consiglio è
 “Abbondanza” di Peter Diamantis, dove si parla
 proprio dell'economia dell'abbondanza che si
 contrappone a quella della scarsità. I business basati
 sull'economia della scarsità devono capire che
 l'abbondanza di informazione va in qualche modo a
 distogliere l'attenzione che c'era sulla scarsità di
 determinati asset di beni.

⭕️ Due riflessioni per crescere nel 2021 – Omar Bragantini
Il 2021 del business
• Francesco Delle Femmine (delivery)

• Tony Balbi (beauty)

• Mattia Bonetti (remote working)

• Irene Bosi (online fitness)
Come andrà il
delivery
da Francesco Delle Femmine
Un quadro sulle tendenze in ambito delivery da
 Francesco Delle Femmine, business analyst di Alfonsino,
 servizio di consegna cibo.

 Da qualcosa di accessorio a un servizio necessario:
 questo è il delivery oggi. Il futuro sarà più incentrato
 possibile sul consumatore; il via quindi alle
 personalizzazioni di ogni genere, che permetteranno di
 distinguersi sul campo. Per aumentare l'acquisizione di
 clienti, inoltre, si dovrà porre più attenzione alla logistica,
 grande pecca rilevata soprattutto in questo periodo.

 • Da servizio a necessità. Il mondo del delivery nel
 2020 è cambiato radicalmente, forse per sempre. Si è
 passati da un servizio utile ad un qualcosa di
 estremamente necessario e fondamentale. Il futuro
 me lo immagino sempre più customer centric, dato
 l'affollamento, specie nei piccoli centri: vincerà chi
 riesce a rendere i servizi quanto più customizzabili
 possibili. Magari un'app di food delivery che in base ad
 un algoritmo può prevedere il fatto che tu il venerdì
 sera abbia voglia di sushi. La soluzione quindi sarà
 quella di personalizzare l'offerta: pochi prodotti,
 esclusivi e con un packaging che sappia tutelare
 l'estetica del prodotto.

 • Ristoratori e delivery. Per quanto riguarda i
 ristoratori, credo che sia ora di smettere di bistrattare
 il delivery (sì, ahimè c'è una cultura retrograda su
 questo tema). Per le società di delivery non basterà
 soltanto acquisire clienti a suon di codici sconto, si
 dovranno garantire sempre più servizi.

⭕️ Come andrà il delivery – Francesco Delle Femmine
• La centralità della logistica. Avrà un ruolo
 fondamentale: impensabile replicare questo 2020 fatto
 di ordini smarriti, corrieri perennemente in ritardo e che
 rovinano l'experience pre acquisto. Vincerà chi saprà
 centralizzare quante più operazioni possibili. Il nemico
 numero uno è l'outsourcing, quindi secondo me si
 dovranno centralizzare tutte le operazioni. Così
 facendo sarà molto più facile risolvere problematiche e
 scalare i modelli di business.

⭕️ Come andrà il delivery – Francesco Delle Femmine
Il futuro del beauty
da Tony Balbi
Cosa riserva il 2021 ai business nel mercato beauty? Ne
 abbiamo parlato con Tony Balbi, imprenditore e fondatore
 di Up Marketing.

 Le donne sono tornate a spendere parecchio e
 costantemente, tanto in estetica di base quanto in
 trattamenti alquanto costosi (o addirittura lussuosi); è un
 trend destinato a restare nel tempo. In probabile
 avvicinamento i due mondi del fisico e del digitale: in
 altre parole, chi è abituato a comprare cosmetici online si
 avvicinerà al mondo fisico e viceversa. Decisivi in
 proposito saranno certamente gli e-commerce.

 • Il ritorno all’estetica di base. Anche in
 considerazione di quello che è successo durante
 quest'anno, una buona parte delle consumatrici è
 tornata a spendere tanto e costantemente per
 l'estetica di base (cerette, manicure, pedicure e tutti
 i trattamenti a basso costo).

 • Rituali e luxury. D'altra parte c'è una grossa fetta di
 queste donne che invece sta piacevolmente
 scoprendo e investendo denaro in estetica di base
 più costosa. Ad esempio, fra i nostri clienti abbiamo
 un'azienda che ha rivoluzionato il modo di offrire la
 ceretta: da un servizio veloce e doloroso a un rituale
 di benessere indolore che dura tanto più tempo e che
 costa ovviamente di più. Il metodo sta avendo così
 successo che molte clienti dei centri che hanno
 questo servizio (circa 200) hanno abbandonato
 totalmente la ceretta classica per questo trattamento
 - spendendo di più, ma con piacere.

⭕️ Il futuro del beauty – Tony Balbi
• L’economia del beauty. Molta più gente spende cifre
 importanti (in diversi modi). Nei centri estetici medio-
 grandi le clienti spendono fino a 15.000 euro all'anno
 in estetica. Sono disposte a spendere anche una
 tantum, comprando un abbonamento, un percorso
 dimagrante o un ringiovanimento per il viso. Decidono
 già da ora di spendere in quell'anno una certa cifra per i
 trattamenti, firmando contratti che poi pagano con
 finanziamenti o altre formule.

 • Online vs offline? Le persone sono disposte a
 comprare e a prenotare consulenze di trattamento.
 Magari si affezionano al centro estetico tramite i
 contenuti che creano online, chiedono consigli e poi
 entrano fisicamente nel centro. Per quanto riguarda i
 cosmetici online, invece, c'è una forte separazione tra
 chi compra cosmetici online e chi va a fare
 trattamenti estetici: sono due fette di mercato
 differenti. Chi va a farsi i trattamenti estetici sempre
 nello stesso centro non compra prodotti estetici online
 ma tendenzialmente si fa consigliare dalla stessa
 estetista che gli propone quelli che vende lei. Al
 contrario, chi è abituato a comprare prodotti e
 servizi online non fa trattamenti nei centri estetici.

⭕️ Il futuro del beauty – Tony Balbi
Remote working
da Mattia Bonetti
Il futuro del lavoro è più che mai in direzione remote.
 Parliamo di questo e di altre tendenze con Mattia Bonetti,
 Project Manager di Marketers.

 In questa analisi, i pro e i contro del lavoro da remoto,
 l'importanza del risultato e la problematica della perdita
 del contatto con la realtà da risolvere solamente con la
 distinzione tra lavoro e svago e una pianificazione di
 confronti all'interno del team. Non meno importante, la
 crescita e la connessa riflessione sui sistemi di
 intelligenza artificiale.

 • L’anno del consolidamento. Il 2020 è stato un
 terremoto per il mercato italiano, che per la prima
 volta da tanti anni si è trovato a mettere in
 discussione metodologie radicate e processi rodati.
 Questo ha prodotto in molte occasioni la
 consapevolezza di poter lavorare senza la necessità
 di un luogo fisico e, talvolta, migliorando anche le
 performance. Come in ogni processo, parallelamente
 ai “pro” di una maggior libertà, indipendenza e
 ottimizzazione seguono “contro” da affrontare per
 portare questa digitalizzazione a termine con
 successo. Anzitutto è preponderante l'impostazione
 di un sistema legato al risultato e non al tempo
 impiegato: questo passa ovviamente per un atto di
 fiducia a livello manageriale ed una
 responsabilizzazione a livello del lavoratore, che deve
 padroneggiare pianificazione e autocontrollo.

⭕️ Remote working – Mattia Bonetti
• Le dinamiche della performance. Una tematica
 importante, a mio avviso, è la perdita del contatto con
 la realtà. Per performare a pieno una persona deve
 imporsi un’abitudine lavorativa che permetta di
 mantenere la distinzione tra il lavoro e lo svago. Le
 performance sono altresì spesso legate al rapporto
 instaurato all'interno dei team, vi è quindi la necessità
 di pianificare forme di confronto, stimolando
 l'interazione e il contatto tra i membri per evitare un
 isolamento funzionale che potrebbe sfociare in
 insoddisfazione e in un ridotto senso di appartenenza.

 • IA ed etica. L'esponenziale progresso tecnologico ha
 portato negli ultimi anni all'implementazione di sistemi
 di intelligenza artificiale in grado di assolvere a svariati
 compiti, innalzando il livello esecutivo dalla mera
 automazione alla valutazione, esecuzione.
 Personalmente sono convinto che il progresso sia
 necessario e indispensabile, tuttavia occorre che alla
 base di ogni innovazione venga alimentata di pari passo
 un'etica di utilizzo che limiti le finalità improprie degli
 strumenti. Il progresso tecnologico ha portato a
 diversi benefici nella storia dell'umanità, semplificando
 processi e abbattendo barriere. Come ogni mercato
 anche quello dell'innovazione ha i propri leader, occorre
 quindi trasparenza e ancor più etica nel gestire
 un'evoluzione che potrebbe sfuggire dalle mani e
 produrre risultati controproducenti andando quindi in
 contrasto con il principio fondante dell'innovazione
 tecnologica stessa.

⭕️ Remote working – Mattia Bonetti
Online fitness
da Irene Bosi
Irene Bosi, Head of Marketing & Business Development
 di Yoga Academy ci parla dei trend nell’industria
 dell’online fitness.

 Il fitness online è entrato a far parte della routine di
 molti di noi, una tendenza sicuramente accelerata dal
 lockdown e da questi mesi di apprensione per la nostra
 salute. La crescita continuerà, ma si prevede lo farà ad un
 ritmo più rallentato. Probabili alcuni miglioramenti dei
 prodotti esistenti per consentire un allenamento da
 casa a regola d'arte (basta volgere lo sguardo a Mirror o
 Peloton). Le aziende inoltre si sposteranno verso la
 creazione di prodotti che rispondano a esigenze
 emotive, non più solamente funzionali.

 • Tra passato, presente e futuro. A mio parere sono 3
 gli avvenimenti che nel 2020 hanno più impattato
 l’industria del fitness: l’impossibilità di frequentare
 centri sportivi e palestre, il tempo a disposizione e la
 paura per la salute. Abbiamo chiuso l’anno con più
 persone sportive e l’industria del fitness online in
 crescita frammentata: tanti piccoli player offrono
 prodotti diversi. Mi aspetto che questo trend di
 crescita continui, in quanto il fitness online è entrato a
 far parte della routine di molte persone e chi ha
 cominciato a fare sport ne riconosce i benefici, e
 quindi si suppone continuerà a farlo. Sicuramente
 questa crescita avverrà però ad un tasso più
 rallentato rispetto il 2020. Per esempio, in Yoga
 Academy nel 2020 abbiamo avuto una crescita del
 quasi 200%: l’anno prossimo ci aspettiamo di
 continuare a crescere, ma con un tasso di crescita di
 circa il 50%.

⭕️ Online fitness - Irene Bosi
• Miglioramento dei prodotti esistenti. Nel 2020 molte
 aziende di fitness online si sono ritrovate ad avere una
 base di utenti più grande delle aspettative. Il lockdown
 ha infatti causato un boom di persone interessate ad
 allenarsi online decisamente inaspettato. Questo 2021
 servirà anche a strutturare meglio i prodotti di fitness
 online per assicurarsi la retention degli utenti acquisiti
 durante questo anno particolare. Mirror e Peloton, che
 somigliano più ad aziende tech che fitness, sono due
 esempi di prodotti per il fitness di alta qualità.

 • Più in profondità. Le aziende di online fitness si
 impegneranno a creare un prodotto che risponda non
 solo a esigenze funzionali, ma anche ad esigenze
 emotive come la definizione di noi stessi, magari
 investendo nella creazione di una community
 differenziata e unita. Lo sport è diventato qualcosa che
 ci definisce, significa avere uno stile di vita attivo:
 pensiamo alla marea di “fit influencer” o in generale al
 mare di contenuti legati allo sport che vediamo ogni
 giorno online.

 • La nuova idea di sport. Le aziende di fitness online
 cercheranno di sfruttare il concetto che lo sport non è
 più “andare tre volte a settimana in palestra”, ma fa
 parte della tua vita di tutti i giorni. Ora il fitness è
 diventato molto più invadente nella vita delle persone, le
 app possono mandarti notifiche per ricordarti di
 allenarti più spesso o in momenti in cui magari non
 avresti pensato di allenarti.

⭕️ Online fitness - Irene Bosi
Mastermind finale su
business e marketing
• Luca Cresi Ferrari (nicchie calde)

• Emanuele Amodeo (un nuovo digitale)

• Dario Vignali (è ora di fare sul serio)
3 pillole per il 2021
da Luca Cresi Ferrari
Pillola n°1

 Ci sarà, come già nel 2020, un’impennata di nuovi e-
 commerce e per questo di richiesta di servizi legati
 all'ottimizzazione e alla crescita degli stessi.

 Pillola n°2

 E-sports sempre più in voga e di conseguenza anche
 prodotti legati a questo mondo. Un'idea è pensare, in
 ogni business, a degli angoli per il proprio prodotto
 appositamente per i gamers.

 Pillola n°3

 Do it yourself. La quarantena ci ha insegnato a creare
 e cavarcela da soli... sicuramente questo settore
 continuerà a crescere.

⭕️ 3 pillole per il 2021 – Luca Cresi Ferrari
Il digitale del 2021
da Emanuele Amodeo
• Ecommerce protagonista, non solo Amazon. Si
 completerà il processo già avviato nel 2020 per cui il
 commercio elettronico non sarà più una alternativa, ma
 un must have di tutti i business. Amazon continuerà a
 crescere, ma sono realtà come Shopify che faranno la
 vera differenza. Il motivo? Commissioni più basse e
 shop brandizzato, due caratteristiche che Amazon
 (almeno oggi) non riesce ad offrire.

 • Smart Working: una sfida aperta. Lo smart working
 che abbiamo sperimentato nel 2020 rimarrà come
 nuova caratteristiche delle aziende. Non si torna
 indietro. Questa rivoluzione però ha più sfide/problemi
 da affrontare che soluzioni, almeno ad oggi. Per questo
 il 2021 sarà l’anno in cui le aziende dovranno sforzarsi
 nel comprendere come questo strumento può
 funzionare solo all’interno di una cultura aziendale
 pensata, ragionata e orientata al benessere del
 lavoratore. Smart Working non è Home Working, ma
 creazione di uno spazio di valori condivisi in cui le
 singole persone hanno gli strumenti e gli spazi (uffici
 condivisi senza obbligo di presenza?) in cui gestire in
 autonomia il proprio lavoro. A questo si aggiungono le
 questioni tutela del lavoratore, costi del lavoro a
 distanza, controllo del lavoro e privacy. Una sfida
 epocale che vedrà emergere nel 2021 tutte le sue
 criticità e, speriamo, le giuste risposte.

⭕️ Il digitale del 2021 – Emanuele Amodeo
• Personal brand professionisti: se non ci sei, non
 esisti. Il mondo delle libere professioni post covid è
 cambiato (per sempre). Avere un personal brand che
 funziona farà la differenza tra chi andrà avanti e chi
 rimarrà fuori dal mercato. Medici, avvocati e
 professionisti/esperti in genere dovranno affrontare la
 sfida della presenza online.

 • Business digitali: si alza l’asticella. Il 2020 ha segnato
 un anno di accelerazione pazzesca per il digitale.
 L’evoluzione che ci aspettavamo in 3-5 anni si è
 conclusa in meno di 12 mesi. Questo significa: più player
 e più offerta, che dal punto di vista di chi fa business
 significa “giocarsi la partita” sulla qualità del
 prodotto/servizio. Se fino ad oggi in molti casi “esserci”
 era sufficiente, nel 2021 sarà necessario alzare
 l’asticella.

 • Sostenibilità e sociale. Il Covid ha accelerato la
 formazione, già in corso, di una forte coscienza
 individuale e collettiva sui temi ambientali e sociali.
 Questo influenzerà il business e la comunicazioni in
 modo decisivo. Non si può più far finta di niente e
 ignorare queste questioni. Ogni azienda, business o
 progetto dovrà rispondere alla domanda: quello che sto
 facendo, come impatta sull’ambiente e sugli esseri
 viventi che lo abitano? E la risposta dovrà prevedere un
 impatto positivo, sia reale e concreto ma anche inserito
 all’interno del piano di comunicazione.

⭕️ Il digitale del 2021 – Emanuele Amodeo
Su cosa concentrarsi
nel 2021
da Dario Vignali
• Nel 2019 dicevo che il 2020 sarebbe stato l’anno di
 YouTube per tutti i personal brand che hanno
 competenze specifiche. Il 2021 sarà l’anno che
 consacrerà il tubo come la piattaforma contenutistica
 più importante per chi desidera avere una grande
 influenza nel proprio mercato. Niente può sovrastare il
 potere di avere un’emittente televisiva personale dove
 le persone spendono tempo ad ascoltare la nostra voce
 e a guardare le nostre vite. YouTube è stata l’unica
 piattaforma fino ad oggi ad essere completamente a
 supporto dei creators.

 • In un mondo dove ognuno di noi è sempre più
 bombardato da contenuti e offerte di ogni tipo,
 l’attenzione del prossimo sarà la risorsa più scarsa
 in assoluto. Ogni sforzo di marketing deve avere tra i
 propri obiettivi una metrica imprescindibile, la stessa
 che regola gli algoritmi di Instagram, Facebook e
 YouTube. Quale? Il tempo di permanenza. Dobbiamo
 intensificare i nostri sforzi per far sì che gli utenti
 passino più tempo possibile a guardare i nostri video, a
 leggere i nostri testi o ascoltare i nostri podcast.
 Questo è anche il miglior modo per aumentare
 followers, clienti e true fan.

 • Nel 2021 nessuno accetterà più di dover scendere a
 patti con la tecnologia. La frizione va quindi eliminata.
 Cosa significa? Che ogni sito dovrebbe avere una live
 chat. Che ogni potenziale cliente non può impiegare più
 di pochi secondi a comprendere i tuoi prodotti e i loro
 prezzi. Che non puoi sperare che siano gli altri a trovare
 il tempo per capire perché dovrebbero seguirti. Che un
 sito web non può richiedere svariati secondi per
 caricarsi. Che il tuo ristorante non può permettersi di
 avere gli orari errati su Google Maps.

⭕️ Su cosa concentrarsi nel 2021 – Dario Vignali
Grazie
per il tempo
che ci hai dedicato.
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