Mediazione Linguistica Scritta - (Secondo anno - Primo Semestre) AA 2011-2012
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Mediazione Linguistica Scritta (Secondo anno – Primo Semestre) AA 2011-2012 Prof: Marilyn Anne Scopes I SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Presentazione del testo in classe - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo L’IMPORTANZA DEL PLURILINGUISMO NELL’UNIONE EUROPEA Sulla scia del successo dell’Anno europeo della Lingua, tutti gli anni, il 26 settembre, ricorre la Giornata europea delle Lingue, lanciato dal Consiglio d’Europa allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla loro importanza, di far conoscere tutte le lingue parlate in Europa e incoraggiarne lo studio durante tutto l’arco della vita. Il 26 settembre scorso la Giornata europea delle Lingue è stata presieduta da Jan Figel, il primo Commissario europeo che ha aggiunto al suo portafoglio, che già prevede istruzione, formazione e cultura, la specifica responsabilità del multilinguismo. Egli ha dichiarato: “Il multilinguismo costituisce il punto di forza dell’Europa; la Giornata europea delle Lingue riflette l’importanza di imparare nuove lingue europee, una chiave per spalancare le porte verso altre culture e verso nuove sfide”. L’iniziativa, avviata nel 2001 e organizzata dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa, ha visto la partecipazione di migliaia di persone in attività tese a celebrare la diversità linguistica e l’importanza dell’apprendimento delle lingue nei 45 paesi europei membri del Consiglio d’Europa. In quest’anno la Commissione, ha finanziato 199 progetti rivolti prevalentemente al grande pubblico; sono state organizzate attività d’ogni tipo: gare, festival, programmi televisivi e radiofonici, “giornate porte aperte” nei centri d’apprendimento linguistici, corsi di lingue introduttivi o mini corsi, conferenze, seminari e pubblicazioni. L’obiettivo è quello di creare un popolo europeo in grado di comunicare in almeno due lingue oltre alla propria lingua madre. In questo senso, l’Anno europeo delle Lingue segna un passo fondamentale della promozione della diversità linguistica e culturale. Il rispetto di questi due valori rappresenta uno degli elementi costitutivi dell’Unione Europeo, tanto che tale principio è ora sancito dall’articolo 2 della Carta europea dei diritti fondamentale, secondo il quale “L’Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica”: Le lingue sono molto di più che semplici parole; fanno parte dell’identità e della cultura di un popolo, pertanto conoscere le lingue straniere significa capire altre comunità, avvicinarsi alla loro mentalità e culture, significa contrastare il razzismo, la xenofobia, l’intolleranza Il multilinguismo è l’elemento che rende unica l’Europa e contribuisce alla sua straordinaria ricchezza, per questo è imperativo per il nostro continente sensibilizzare i suoi cittadini al patrimonio multiculturale dell’Unione. L’Europa è, e sempre sarà, mutilingue; in questo panorama l’apprendimento e l’insegnamento delle lingue rappresentano una componente essenziale dei programmi europei d’istruzione e formazione.
Prima tra tutti, il programma Socrate contribuisce a finanziare la collaborazione tra istituzione di diversi paesi per la messa a punto di materiale innovativi necessario all’apprendimento delle lingue. Sostiene inoltre progetti che ne incoraggiano lo studio, sensibilizzando le persone in merito ai piaceri e ai vantaggi che ne derivano, fornendo informazioni sui corsi disponibili e migliorando c alle risorse. Nel quadro dell’azione Comenius, dello stesso programma, ogni anno vengano investiti milioni di euro per scambi linguistici tra scuole di paesi diversi, per corsi di formazione dei docenti, al fine di fornire personale con adeguate competenze linguistiche a scuole e centri di educazione per adulti. A seguire, il programma per la formazione professionale Leonardo da Vinci finanzia progetti multinazionale volti al miglioramento di metodo e materiali innovativi per l’insegnamento delle lingue e per la valutazione delle esigenze linguistiche delle imprese. Più di duecento sono le lingue parlate in Europa, venti quelle ufficiali dell’Unione Europea: Ceco, Danese, Estone, Finlandese, Francese, Greco, Inglese, Irlandese, Italiano, Lettone, Lituano, Maltese, Polacco, Portoghese, slovacco, Spagnolo, Svedese, Tedesco e Ungherese. L’inglese è la lingua più diffusa; lo parla come lingua madre straniera, il 47% dei cittadini europei, al 16% di popolazione madrelingua inglese si aggiunge il 31% dei cittadini europei che lo parlano abbastanza bene da essere in grado di sostenere una conversazione. Seguono il tedesco con il 32&, il francese 28%, l’italiano 18%, lo spagnolo 15%. Tuttavia mezza Europa è già plurilingue: il 45% dei cittadini europei è in grado di sostenere una conversazione in una lingua diversa dalla propria, anche se esistono notevoli differenze da uno Stato membro all’altro: in Lussemburgo quasi tutti parlano una seconda lingua; nei Paesi Bassi, in Danimarca e in Svezia otto persone su dieci; meno di un terzo, invece, nel Regno Unito, Irlanda e Portogallo afferma di essere in grado di sostenere una conversazione. Rispetto al 1990, la percentuale delle persone che hanno una conoscenza sufficiente dell’inglese è aumentata nella maggior parte degli Stati membri; gli incrementi più marcati si rilevano nei Paesi Bassi (+15%), in Grecia (+13%) e in Belgio, Danimarca e Italia (+9%). Recenti dati indicano che in Europa l’insegnamento delle lingue si sta diffondendo in maniera crescente sia nell’istruzione primaria che in quella secondaria; la lingua più diffusa anche a questo livello resta l’inglese, studiato complessivamente dal 89% degli alunni. A livello pratico, parlare più lingue all’interno dell’Unione Europeo significa avere la possibilità di trarre pienamente vantaggi dalla cittadinanza europea e dal mercato unico; significa muoversi più facilmente tra paesi diversi per motivi di formazione, lavoro o d’altro tipo. Si può voler studiare una lingua straniera per capire meglio la gente del luogo quando si va in vacanza all’estero, per ragioni professionali, o soltanto per conoscere persone d’altri paesi e culture. Sono tutti buoni motivi per imparare una lingua straniera, ma non bisogno dimenticare che ne sono altri: un numero sempre maggiore d’imprese sta investendo nella formazione linguistica del proprio personale o tende ad assumere persone che già conoscono le lingue e tale tendenza non interessa soltanto i livelli dirigenziali ma anche quelli più bassi. Silvia Pettini Fonti: http//europa.eu.int/comm/education/ II SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Presentazione del testo in classe - Traduzione a vista del testo
- Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo 6 MILIONI DI ANALFABETI Sono quasi 6 milioni su circa 57, pari al % della popolazione, gli italiani totalmente analfabeti o privi di alcun titolo di studio: questi i dati emersi dall’indagine condotta e pubblicata dall’Universtità di Castel Sant’Angelo dell’UNLA (Unione Nazionale Lotta all’Analfabetismo) “sull’arretratezza e gli squilibri educativi nell’Italia di oggi”. La ricerca si basa sui dati ISTAT relativi all’ultimo censimento (2001) ed evidenzia la struttura a piramide dello stato della scolarità italiana: al vertice troviamo il 7,5% di laureati, pari a circa 4 milioni; subito sotto il 25,85% di italiani che ha frequentato la scuola secondaria superiore; a seguire il 30,12% con il titolo di licenza media e il 36,52% di persone senza alcun titolo di studio o in possesso della solo licenza elementare. In sostanza sono 5.981.579 i cittadini dello “stivale” analfabeti o senza titolo di studio. Se a questi poi si sommano i possessori della sola licenza elementare o media, titoli attualmente considerati insufficienti, la popolazione di “illetterati” raggiunge la cifra di 36 milioni di persone, il 66% degli abitanti del “bel paese”. Sono nove e tutte concentrate nell’Italia centro-meridionale, le regioni che superano il limite allarmante dell’8% di persone senza titolo di studio: il triste primato va alla Basilicata con il 13,8%, seguito dalla Calabria con il 13,2%, dal Molise 12,2%, dalla Sicilia 11,3&, dalla Puglia10,8%, dall’Abruzzo 9,8%, dalla Sardigne 9,1% e infine dall’Umbria con 18,4%. Per contro però, alcune di queste regioni registrano un elevato numero di laureati; la Calabria, ad esempio, ne ha più di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Tuttavia va sottolineato come, nonostante siano limitati nel numero, i pochi laureati in Italia vengano ignorati dal mondo produttivo e come quei pochi fortunati, che un impiego sono riusciti ad averlo, si trovino a svolgere mansioni estremamente limitanti rispetto alle loro capacità. L’Italia, infatti, registra una percentuale bassissima di persone addette alla produzione di beni e servizi in possesso di qualifica universitaria. Altrettanto sorprendente è la distribuzione per grandi comuni (oltre i 250 mila abitanti) dove l’analfabetismo continua a colpire principalmente il Sud: Catania con l’8,4% è la città più analfabeta d’Italia, a seguire Palermo (7,4%), Bari (7,4%) e Napoli (6,2%). Anche a livello internazionale, secondo i dati forniti dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) in un rapporto del 2004, l’Italia occupa il terz’ultimo posto tra i 30 Paesi più “istruiti” del mondo, seguono il Portogallo e il Messico. Fonti: www.istat.it www.unla.it III SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Presentazione del testo in classe - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo
Anno europeo della parità di opportunità per tutti, verso una società più giusta - 2007 L'Anno europeo della parità di opportunità per tutti ha quale obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione in merito ai vantaggi di una società giusta e solidale. Esso promuove iniziative di sensibilizzazione volte a lottare contro gli atteggiamenti e i comportamenti discriminatori, nonché ad informare le persone circa i loro diritti e i loro obblighi di natura giuridica. OBIETTIVI GENERALI L'Anno europeo della parità di opportunità per tutti offrirà un'occasione per promuovere una società più solidale. Tale Anno cercherà di sensibilizzare meglio l'opinione pubblica nei confronti dell'acquis comunitario sostanziale nel campo dell'uguaglianza e della non discriminazione, favorendo nel contempo la mobilitazione di tutti gli interessati per promuovere la strategia-quadro dell'UE in materia di non discriminazione e di pari opportunità anche dopo il 2007. OBIETTIVI SPECIFICI • Sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti del diritto all'uguaglianza e alla non discriminazione È necessario che il pubblico conosca meglio la legislazione europea sull'uguaglianza e sulla non discriminazione, che costituiscono valori e principi comuni dell'Unione. Tale Anno mirerà a trasmettere all'intera popolazione il messaggio secondo il quale ogni persona, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle sue convinzioni, dalla sua disabilità, dall'età e dall'orientamento sessuale, ha diritto alla parità di trattamento. • Suscitare un dibattito sugli strumenti necessari per potenziare la partecipazione alla società È opportuno avviare un dibattito e un dialogo adeguato per favorire una maggiore partecipazione dei gruppi, vittime della discriminazione, nonché una partecipazione equilibrata fra donne e uomini. • Celebrare e facilitare la diversità L'Anno europeo mirerà a far prendere coscienza del contributo positivo che ogni persona, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle sue convinzioni, dalla sua disabilità, dall'età e dall'orientamento sessuale, può fornire alla società complessivamente. • Operare in favore di una società più solidale L'Anno europeo cercherà di sensibilizzare il pubblico sull'importanza di favorire buone relazioni fra i diversi gruppi che compongono la società, segnatamente per quanto riguarda i giovani nonché di eliminare gli stereotipi, i pregiudizi e la violenza. CONTENUTO DELLE AZIONI, BUDGET E SELEZIONE DELLE DOMANDE DI SOVVENZIONAMENTO Le azioni, indipendentemente dal fatto che vengano svolte su scala comunitaria ovvero nazionale, si prefiggono di realizzare i quattro obiettivi suindicati e comprendono: • riunioni e manifestazioni (fra l'altro, conferenza conclusiva e inaugurale, primo vertice annuale sull'uguaglianza); • campagne d'informazione e di promozione (logo, slogan, concorsi, ecc.);
• inchieste e studi su scala comunitaria o nazionale. Il budget previsto per l'Anno europeo 2007 per il periodo dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2007 è pari a 15 milioni di euro, di cui 6 milioni fino al 31 dicembre 2006. IV SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del test 2007: ANNO DELLE PARI OPPORTUNITA’ PER TUTTI La discriminazione è sbagliata, è illegale ed è uno spreco di talenti e competenze! L’Europa ha la sua risorsa più preziosa nella ricca diversità dei popoli. Eppure i pregiudizi e gli stereotipi impediscono spesso ad alcuni cittadini in Europa di ricevere l’equo trattamento a cui tutti hanno diritto. A molti sono precluse le pari opportunità per motivi di genere, origine etnica o razza, religione o convinzioni personali, handicap, orientamento sessuale o età. Tutti possiamo svolgere un ruolo nell’Anno europeo 2007. Per prima cosa, possiamo riflettere sui nostri comportamenti e atteggiamenti. Inoltre, è possibile partecipare all’Anno europeo organizzando o contribuendo a un evento nella propria regione. Piccole imprese, associazioni giovanili, ONG, sindacati o scuole: l’Anno europeo potrà essere un successo solamente con la partecipazione di tutti! L’Anno Europea delle Pari Opportunità per Tutti si è aperto con il primo Vertice sulle Pari Opportunità, svoltosi a Berlino dal 30 al 3 gennaio 2007 L’Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti è stato ufficialmente inaugurato a Berlino dal primissimo Vertice Europeo sulle Pari Opportunità, sotto la presidenza tedesca dell’UE. Questa conferenza dall’alto profilo ha rappresentato per i partecipanti un’occasione preziosa per fare il punto su tutti i traguardi raggiunti nell’UE nella promozione della parità anagrafica, fisica, sessuale, razziale ed etnica, religiosa e di orientamento sessuale. E’ stato in quest’occasione che, per la prima volta, rappresentanti di alto livello dei vari Stati Membri dell’UE, di imprese, cittadini e associazioni e organismi europei antidiscriminazione si sono riuniti per discutere sulla promozione delle pari opportunità in Europa. In futuro, si terrà un Vertice sulle Pari Opportunità a livello ministeriale ogni anno, con l’obiettivo di individuare le tappe successive e necessarie per giungere ad un’UE caratterizzata da una completa e concreta parità, dalla diversità e dalla non discriminazione. Tra i punti più importanti di questo Anno Europeo rientra l’impegno nel dimostrare quanto la diversità possa offrire numerosi vantaggi e benefici alle società europee e ai singoli individui che le compongono. La discriminazione non è solo illegale, ma rappresenta anche un notevole costo per l’economia e la società in generale.
Al progetto dell’Anno Europeo per le Pari Opportunità per Tutti parteciperà ognuno dei 27 Stati Membri, compresi Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Tra le azioni in programma, rientrano una campagna di informazione paneuropea, ma anche singoli progetti a livello nazionale e locale, in tutti i paesi membri. Inoltre, i singoli stati lanceranno le loro campagne nazionali tra febbraio ed i primi di marzo. La fine di novembre sarà caratterizzata da una conferenza conclusiva che si terrà a Lisbona, sotto la presidenza portoghese. Questa conferenza servirà a tirare le somme dell’anno trascorso ed a redigere le raccomandazioni necessarie da presentare all’ultimo Consiglio dei Ministri dell’anno, in programma a Bruxelles per dicembre IV SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del test Contro tutte le discriminazioni: ok del Parlamento UE Il Parlamento europeo ha accolto favorevolmente, con 363 voti a favore, 226 contrari e 64 astensioni una proposta di direttive UE sulla lotta alla discriminazione basata su religione, disabilità, età o orientamento sessuale, che mira a rendere effettiva la parità di trattamento nell'assistenza sociale e sanitaria, nell'istruzione, e nell'accesso a beni e servizi, compresi gli alloggi. La direttiva, adottata dalla Commissione nel luglio 2008, si propone di colmare la lacuna nelle attuali regole generali dell'UE contro la discriminazione che riguardano solo il posto di lavoro. Agisce quindi con il fine di rendere effettivo negli Stati membri il principio di parità di trattamento anche in ambiti diversi dall’occupazione. Con questo testo e i quasi 100 emendamenti presentati, i deputati chiedono che vengano considerati anche i casi di discriminazione multipla e che siano precisati gli obblighi di banche e assicurazioni contro le discriminazioni in base all'età. Propongono inoltre di rafforzare i diritti dei disabili prevedendo l'adozione preventiva delle misure necessarie per consentire loro “l'accesso effettivo e non discriminatorio” alla protezione sociale, alle prestazioni sociali, all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ai beni e servizi disponibili al pubblico, inclusi gli alloggi. Un emendamento aggiunge anche le telecomunicazioni e le comunicazioni elettroniche, l'informazione, i servizi finanziari, le attività culturali e per il tempo libero, gli edifici aperti al pubblico, i mezzi di trasporto nonché altri spazi e strutture pubbliche. E' stato proprio su insistenza del Parlamento europeo che la proposta legislativa della Commissione, secondo le intenzioni iniziali destinata a tutelare solo i disabili, è stata estesa anche alle discriminazioni contro le diverse religioni e credenze, l'età e l'orientamento sessuale. Ora la Direttiva passa al vaglio del Consiglio dei governi UE. La direttiva individua due forme di discriminazione: una "diretta" quando «una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe
trattata un'altra in una situazione analoga»; una "indiretta" quando «una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutre possono mettere persone di una determinata religione o convinzione, età, orientamento sessuale o con una disabilità, in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone». Si legge nella direttiva al vaglio dell’assemblea europea di prendere in considerazione anche la «multidiscriminazione», ossia una combinazione dei motivi di discriminazione summenzionati. V SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del test PARI OPPORTUNITA’ L’Unione Europea (UE) ha tutte le ragioni per essere fiera della sua legislazione in merito a parità e non-discriminazione in quanto si tratta di una delle più complete al mondo. Nel 2000 l’Unione Europea ha adottato due ampie direttive per vietare la discriminazione sul luogo di lavoro per motivi di origine etnica o razziale, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale e per impedire la discriminazione in altri momenti della vita quotidiana. Tali documenti si basano sulle esaurienti disposizioni europee per promuovere l’uguaglianza tra uomo e donna. L’attuazione delle leggi e la rivendicazione delle pari opportunità non è tuttavia sufficiente per garantire che tutti godano realmente di parità di trattamento. È necessario fornire dei sostegni affinché avvenga una trasformazione di comportamenti e mentalità. È inoltre fondamentale agire in modo efficace per eliminare le disuguaglianze che colpiscono determinati gruppi e comunità in Europa, come ad esempio i rom, e contemporaneamente analizzare le radici di tali problemi. Dobbiamo infine prendere atto del fatto che la nostra società sta cambiando. L’invecchiamento della popolazione europea e il suo carattere sempre più multietnico sono esempi di questo cambiamento. La crescente diversità, insieme ad un’infinità di opportunità da cogliere, pone nuove sfide da affrontare in maniera più efficace. Si vuole inoltre dimostrare che uguaglianza non significa uniformità. È necessario che, nell’attuare il principio di uguaglianza, si considerino differenze e diversità per assicurare ad ogni individuo una reale parità di trattamento. L’Anno europeo mira a: • sensibilizzare i cittadini sui loro diritti in merito alla parità di trattamento e ad un’esistenza libera da discriminazioni, indipendentemente da genere, origine etnica o razziale, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale. • promuovere pari opportunità per tutti • inaugurare un dibattito di primaria importanza sui vantaggi delle diversità sia per le società europee sia per i singoli individui
Durante l’Anno europeo le attività verranno organizzate attorno ai quattro obbiettivi chiave: diritti, rappresentatività, riconoscimento e rispetto. V SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del test Un'indagine dell'UE sulla lotta contro la discriminazione Vladimír Špidla, commissario europeo responsabile dell'Occupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità ha dichiarato: “I risultati dell'indagine indicano chiaramente che il livello della discriminazione rimane alto per gli europei, che sono favorevoli all'adozione di misure più severe per combattere i pregiudizi, l'intolleranza e le disuguaglianze. Confido che il l'Anno europeo del 2007 sulle pari opportunità per tutti animerà un dibattito vivace sulla diversità, dando nuovo slancio e maggiore efficacia alla lotta contro la discriminazione”. L'indagine evidenzia che l'esistenza di norme contro la discriminazione (fondata sul sesso, la razza o l'origine etnica, l'età, l'orientamento sessuale, gli handicap, la religione o le convinzioni personali) è ancora poco nota nell'UE - solo un terzo dei cittadini dichiara di conoscere i propri diritti in caso di discriminazioni o molestie. Per questa ragione gli obiettivi principali dell'Anno europeo consisteranno nell'informare i cittadini del loro diritto alla non discriminazione e alla parità di trattamento, nel promuovere le pari opportunità per tutti e nell'evidenziare i vantaggi della diversità. Per raggiungere i cittadini, la campagna sarà notevolmente decentralizzata e centinaia di attività saranno organizzate a livello comunale, regionale e nazionale. Le manifestazioni coinvolgeranno le persone e le organizzazioni maggiormente interessate al successo dell'anno: sindacati, datori di lavoro, ONG, associazioni di giovani, organizzazioni che rappresentano le persone vittime di diseguaglianze così come autorità locali e regionali. Le risposte all'indagine variano sensibilmente da uno Stato membro all'altro, tuttavia il messaggio principale che ne emerge indica che per gli europei la discriminazione è ancora ampiamente diffusa (64%) nei loro paesi e che i cittadini desiderano un cambiamento di questa situazione. Un'ampia
maggioranza ritiene che essere portatori di handicap (79%), Rom (77%), persone con più di 50 anni (69%) o di origine etnica diversa (62%) costituisca uno svantaggio nella loro società. Glossary Molestie - harassment V SETTIMANA Traduzione: 4 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del test CASTELLO ARAGONESE DI REGGIO CALABRIA Conosciuto come aragonese, il castello di Reggio Calabria in realtà potrebbe essere stato edificato tra il 536 e il 549 su un preesistente nucleo fortificato, le fonti storiche ne danno notizia a partire dal 1027, epoca dell’insediamento della corte dei re Normanni. Nel corso dei secoli il castello subì una serie di rimaneggiamenti e restauri significativi, come quelli voluti da re Roberto d’Anjou e soprattutto da Giovanna I, reggina del Regno di Napoli. Fu comunque Ferdinando I d’Aragona a far eseguire le modifiche che hanno dato al castello l’aspetto che noi conosciamo; i lavori diretti da Baccio Pontelli, allievo di Giorgio Martini, dotarono il castello delle due possenti torri cilindriche, del fossato e del rivellino sul lato orientale. Gli ulteriori adeguamenti fortificati furono eseguiti tra il 1540 e il 1553 da Don Pedro da Toledo, Vicerè di Napoli, su incarico di Carlo V per far fronte alle incursioni dei Turchi che si protrassero per tutto il XVI secolo. La decadenza dell’edificio iniziò con la ristrutturazione voluta dai Borboni che comportò le prime demolizioni e il parziale riempimento del fossato. Rimasto sostanzialmente inalterato il castello venne trasformato in caserma nel 1869 quando fu demolito il rivellino. Danneggiata poi dal terremoto del 1908 fu parzialmente abbattuto per congiungere via Aschenez e via Cimino secondo il piano urbanistico redatto dall’Ing. De Nava per la ricostruzione della città. Nel 1952 viene installato, a cura dell’Istituto Nazionale di Geofisico, un Osservatorio per lo studio dei fenomeni sismici. In seguito a lavori di restauro, nel 1989, crollò una parte del castello. Oggi è sede di esposizioni periodiche e mostre d’arte e fotografia. A cura della Sez. Comunicazione e Didattica della Soprintendenza B.A.P. per la Calabria Coordinatore: Dott. Michele Lanzilotti Redatta da: Dott.ssa Adele Bonofiglio
Difficoltà del testo V E VI SETTIMANA Traduzione: 2 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del test CHIESA DI SAN GIOVANELLO La chiesa di San Giovanello con la chiesa di San Francesco e quella del Sacro Cuore forma la triade che dà il nome alla Piazza della Tre Chiese. Edificata intorno al X secolo, costituiva la chiesa del monastero femminile di San Giovanni Crisostomo, oggi non più esistente a causa degli eventi sismici che hanno colpito la zona. L’edificio, di dimensioni molto ridotte, ripete il tipo ad aula unica rettangolare riferibile ad epoca bizantina. Presente un’abside semicircolare con monofora orientata a levante, secondo il rito greco, come la Nunziatella e la cripta della Cattedrale. Sei piccole monofore, in conci di pietra, corrono sulle pareti laterali. Di stile semplice, con tetto a capanna, presenta un campanile a vela sulla cuspide del lato occidentale. La sua struttura muraria è composta da conci in pietra locale, malta e cotti. All’edificio si accede per mezzo di due ingressi: uno sul lato settentrionale e l’altro sul lato ovest. All’interno la zona absidale è articolata in due absidi minori laterali, contenute nello spessore del muro, che costituiscono la pròthesis e il diacònicon. Originariamente, l’edificio era decorato da affreschi dei quali restano poche tracce alle base dell’abside e lungo le pareti longitudinali. CHIESA DELLA NUNZIATELLA La chiesa di San Teodoro o della Nunziatella è un edificio di piccole dimensioni, risalente al X secolo, quasi coevo alla chiesa di San Giovannello. D’ispirazione bizantina, ha navata unica rettangolare desinente in un’abside, affiancata lateralmente da due piccole nicchie, forse reminiscenze della pròthesis e del diacònicon della chiesa di prima impianto. La chiesetta, già fatiscente agli inizi del ‘500, fu ricostruita ad opera del vescovo Bandinelli Sauro, il quale, non lontano, fondò un monastero di religiose sotto il nome della Santissima Annunziata, sottoposte alla regola di Santa Chiara. Da allora la chiesetta si chiamò Nunziatella in analogia al San Giovanello. Fu chiesa parrocchiale e sottoposta al patronato dei Principi di Gerace. Il terremoto del 1783 mandò in rovina sia il monastero che la chiesa. Del monastero non rimane più nulla, mentre la chiesa è chiusa al culto, priva di pavimento e di copertura. La chiesa è inaccessibile all’interno e parzialmente all’esterno.
Sul lato nord, l’unico accessibile, è situato l’ingresso con un portale di pietra squadrata del XVIII secolo. L’abside centrale, orientata a levante, secondo il rito greco, è leggermente decentrata rispetto all’asse della navata. Il tamburo e la cupola presentano una decorazione a triangoli con laterizi disposti in corsi regolari, tipicamente bizantina che si trova in forma più complessa nella Panaghia di Rossano. Nell’area absidale sono visibile tracce di affreschi bizantini. Anche sulle pareti dell’aula si intravedono tracce di campiture di affreschi.
Contro tutte le discriminazioni: ok del Parlamento UE Il Parlamento europeo ha accolto favorevolmente, con 363 voti a favore, 226 contrari e 64 astensioni una proposta di direttive UE sulla lotta alla discriminazione basata su religione, disabilità, età o orientamento sessuale, che mira a rendere effettiva la parità di trattamento nell'assistenza sociale e sanitaria, nell'istruzione, e nell'accesso a beni e servizi, compresi gli alloggi. La direttiva, adottata dalla Commissione nel luglio 2008, si propone di colmare la lacuna nelle attuali regole generali dell'UE contro la discriminazione che riguardano solo il posto di lavoro. Agisce quindi con il fine di rendere effettivo negli Stati membri il principio di parità di trattamento anche in ambiti diversi dall’occupazione. Con questo testo e i quasi 100 emendamenti presentati, i deputati chiedono che vengano considerati anche i casi di discriminazione multipla e che siano precisati gli obblighi di banche e assicurazioni contro le discriminazioni in base all'età. Propongono inoltre di rafforzare i diritti dei disabili prevedendo l'adozione preventiva delle misure necessarie per consentire loro “l'accesso effettivo e non discriminatorio” alla protezione sociale, alle prestazioni sociali, all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ai beni e servizi disponibili al pubblico, inclusi gli alloggi. Un emendamento aggiunge anche le telecomunicazioni e le comunicazioni elettroniche, l'informazione, i servizi finanziari, le attività culturali e per il tempo libero, gli edifici aperti al pubblico, i mezzi di trasporto nonché altri spazi e strutture pubbliche. E' stato proprio su insistenza del Parlamento europeo che la proposta legislativa della Commissione, secondo le intenzioni iniziali destinata a tutelare solo i disabili, è stata estesa anche alle discriminazioni contro le diverse religioni e credenze, l'età e l'orientamento sessuale. Ora la Direttiva passa al vaglio del Consiglio dei governi UE. La direttiva individua due forme di discriminazione: una "diretta" quando «una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un'altra in una situazione analoga»; una "indiretta" quando «una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutre possono mettere persone di una determinata religione o convinzione, età, orientamento sessuale o con una disabilità, in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone». Si legge nella direttiva al vaglio dell’assemblea europea di prendere in considerazione anche la «multidiscriminazione», ossia una combinazione dei motivi di discriminazione summenzionati.
CHIESA DI SAN GIOVANELLO La chiesa di San Giovanello con la chiesa di San Francesco e quella del Sacro Cuore forma la triade che dà il nome alla Piazza delle Tre Chiese. Edificata intorno al X secolo, costituiva la chiesa del monastero femminile di San Giovanni Crisostomo, oggi non più esistente a causa degli eventi sismici che hanno colpito la zona. L’edificio, di dimensioni molto ridotte, ripete il tipo di aula unica rettangolare riferibile ad epoca bizantina. Presenta un’abside semicircolare con monofora orientata a levante, secondo il rito greco, come la Nunziatella e la cripta della Cattedrale. Sei piccole monofore, in conci di pietra, corrono sulle pareti laterali. Di stile semplice, con tetto a capanna, presente un campanile a vela sulla cuspide del lato occidentale. La sua struttura muraria è composta da conci di pietra locale, malta e cotti. All’edificio si accede per mezzo di due ingressi, uno sul lato settentrionale e l’altro sul lato ovest. All’interno la zona absidale è articolata in due absidi minori laterali, contenute nello spessore del muro, che costituiscono la pròthesis e il diacònicon. Originariamente l’edificio era decorato da affreschi dei quali restano pochi tracce alla base dell’abside e lungo le pareti longitudinali. CHIESA DELLA NUNZIATELLA La chiesa di San Teodoro o della Nunziatella è un edificio di piccola dimensioni risalente al X secolo quasi coevo alla chiesa di San Giovanello. D’ispirazione bizantina ha navata unica rettangolare desinente in un’abside, affiancata lateralmente da due piccole nicchie forse reminiscenze della pròthesis e del diacònicon della chiesa di primo impianto. La chiesetta, già fatiscente agli inizi del ‘500, fu ricostruita ad opera del vescovo Bandinelli Sauli, il quale, non lontano, fondò un monastero di religiose sotto il nome della Santissima Annunziata, sottoposte alla regola di Santa Chiara. Da allora la chiesetta si chiamò della Nunziatella in analogia al San Giovanello. Fu chiesa parrocchiale e sottoposta al patronato dei Principi di Gerace. Il terremoto del 1783 mandò in rovina sia il monastero che la chiesa. Del monastero non rimane più nulla, mentre la chiesa è chiusa al culto, priva di pavimento e di copertura, la chiesa è inaccessibile all’interno e parzialmente all’esterno.
Sul lato nord, l’unico accessibile, è situato l’ingresso con un portale di pietra squadrata del XVII secolo. L’abside centrale, orientata a levante, secondo il rito greco, è leggermente decentrata rispetto all’asse della navata. Il tamburo e la cupola presentano una decorazione a triangoli con laterizi disposti in cosi regolari, tipicamente bizantina che si ritrova in forma più complessa nella Panaghia di Rossano. Nell’area absidale sono visibile di affreschi bizantini. Anche sulle pareti dell’aula si intravedono tracce di campiture di affreschi. Difficoltà del testo VI SETTIMANA Traduzione: 2 ore - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo 2007: ANNO EUROPEA DELLE PARI OPPORTUNITA’ Il 2007 è l’Anno europeo delle pari opportunità. Si tratta di un’iniziativa volta a dare un nuovo slancio alla lotta contro la discriminazione nell’UE tenendo conto di quanto dichiarato nella comunicazione della Commissione europea “Strategia per la non-discriminazione e le pari opportunità per tutti” pubblicata nel giugno 2005. L’Anno è stato lanciato il 30 e il 31 gennaio 2007 a Berlino in occasione del primo Summit dell’uguaglianza che ha riunito 450 delegati di tutta Europa. Vladimir Spidia, Commissario europeo degli Affari sociali e delle pari opportunità ha dichiarato: “L’anno europeo delle pari opportunità per tutti è volto a garantire che tutti ne siano informati. Per un anno intero, noi poseremo la nostra attenzione sulle pari opportunità e sui vantaggi che una società diversa apporta all’Europa”. Le prime misure per la lotta contro la discriminazione sessuale risalgono al 1957 ma è il 2000 l’anno in cui entrano in vigore due nuove direttive antidiscriminatorie che fanno della legislazione dell’UE una della più complete al mondo in materia: ogni discriminazione di sesso, di razza o origine etnica, di religione o di convinzione personale, per handicap, per l’età o per orientamento sessuale non è solo immorale ma è considerata una pratica illegale. L’adozione di nuove direttive è tappa fondamentale per garantire pari diritti per tutti, ma non basta; proprio per questo l’Anno europeo per le pari opportunità rappresenta un’importante occasione per indurre ad un cambiamento di comportamento e di mentalità. Si tratta della prima iniziativa comunitaria che riguarda i sei motivi di discriminazione sopraelencati proibiti dall’articolo 13 del Trattato costituzionale dell’UE. Uno degli scopi che si cercherà di perseguire nel corso delle attività di quest’anno, sarà quello di promuovere un dibattito sui vantaggi delle diversità tanto per gli individui quanto per la società europea soprattutto tenendo conto del fatto che le nostre società sono in pieno mutamento – la popolazione europea sta invecchiando e aumenta invece il suo carattere multietnico. L’Anno diffonderà un messaggio in favore delle pari opportunità e contribuirà a far conoscere meglio il ruolo giocato dall’Unione per la lotta contro la discriminazione.
GLOSSARY Orientamento sessuale – sexual tendencies Perseguire - pursue Difficoltà del testo VII SETTIMANA Traduzione: 2 ore - Presentazione del testo in classe - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo Anno europeo della parità di opportunità per tutti, verso una società più giusta - 2007 L'Anno europeo della parità di opportunità per tutti ha quale obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione in merito ai vantaggi di una società giusta e solidale. Esso promuove iniziative di sensibilizzazione volte a lottare contro gli atteggiamenti e i comportamenti discriminatori, nonché ad informare le persone circa i loro diritti e i loro obblighi di natura giuridica. OBIETTIVI GENERALI L'Anno europeo della parità di opportunità per tutti offrirà un'occasione per promuovere una società più solidale. Tale Anno cercherà di sensibilizzare meglio l'opinione pubblica nei confronti dell'acquis comunitario sostanziale nel campo dell'uguaglianza e della non discriminazione, favorendo nel contempo la mobilitazione di tutti gli interessati per promuovere la strategia-quadro dell'UE in materia di non discriminazione e di pari opportunità anche dopo il 2007. OBIETTIVI SPECIFICI • Sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti del diritto all'uguaglianza e alla non discriminazione È necessario che il pubblico conosca meglio la legislazione europea sull'uguaglianza e sulla non discriminazione, che costituiscono valori e principi comuni dell'Unione. Tale Anno mirerà a trasmettere all'intera popolazione il messaggio secondo il quale ogni persona, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle sue convinzioni, dalla sua disabilità, dall'età e dall'orientamento sessuale, ha diritto alla parità di trattamento. • Suscitare un dibattito sugli strumenti necessari per potenziare la partecipazione alla società È opportuno avviare un dibattito e un dialogo adeguato per favorire una maggiore partecipazione dei gruppi, vittime della discriminazione, nonché una partecipazione equilibrata fra donne e uomini. • Celebrare e facilitare la diversità
L'Anno europeo mirerà a far prendere coscienza del contributo positivo che ogni persona, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle sue convinzioni, dalla sua disabilità, dall'età e dall'orientamento sessuale, può fornire alla società complessivamente. • Operare in favore di una società più solidale L'Anno europeo cercherà di sensibilizzare il pubblico sull'importanza di favorire buone relazioni fra i diversi gruppi che compongono la società, segnatamente per quanto riguarda i giovani nonché di eliminare gli stereotipi, i pregiudizi e la violenza. CONTENUTO DELLE AZIONI, BUDGET E SELEZIONE DELLE DOMANDE DI SOVVENZIONAMENTO Le azioni, indipendentemente dal fatto che vengano svolte su scala comunitaria ovvero nazionale, si prefiggono di realizzare i quattro obiettivi suindicati e comprendono: • riunioni e manifestazioni (fra l'altro, conferenza conclusiva e inaugurale, primo vertice annuale sull'uguaglianza); • campagne d'informazione e di promozione (logo, slogan, concorsi, ecc.); • inchieste e studi su scala comunitaria o nazionale. Il budget previsto per l'Anno europeo 2007 per il periodo dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2007 è pari a 15 milioni di euro, di cui 6 milioni fino al 31 dicembre 2006. Difficoltà del testo VIII SETTIMANA - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo CHIESA DELLA PANAGHIA La piccola chiesa, il cui impianto si fa risalire al X secolo, presenta l’ingresso sul lato corto, che immette in un unico ambiente terminante con abside sporgente, ed una copertura a capriate. Sulle pareti interne si conservano due grandi ghiere contrapposte, realizzate in mattoni, ed una terza, di diametro minore che fiancheggia l’abside sulla destra. Sul lato sinistro, un arco si apre in un piccolo ambiente adiacente, provvisto di una nicchia, decentrata rispetto all’asse centrale. Nell’aula principale tre monofore in posizione simmetrica coronano la parte alta della navata, mentre nell’abside si apre una piccola bifora con colonnina centrale. Sempre nell’abside si conservano tracce di affreschi che documentano due fasi pittoriche, di cui la più antica, in alto a sinistra, con la raffigurazione di San Basilio, la seconda relativa al frammento con San Giovanni Crisostomo attribuito al XIV secolo. All’interno si conservano un gruppo di elementi scultorei, rinvenuti durante i restauri nel 1933-34. L’esterno si presenta con un paramento murario uniforme ed originario sopratutto nella zona absidale, arricchito da effetti coloristici ottenuti con un opus spicatum realizzato su una grande fascia in alto. LA CHIESA DELLA CATTOLICA DEI GRECI
La chiesa della Cattolica dei Greci rappresenta l’istituzione cristiana più antica nella città di Reggio Calabria. Durante il periodo bizantino, rappresentò il principale luogo di culto della città. Distrutta da un terremoto nel 1783, fu riedificata nel 1876 sull’attuale sito, leggermente più a est del sito originario, questa volta in stile neoclassico. Danneggiata dal successivo sisma nel 1908 fu restaurata nel 1954 per riaprire al culto il 25 marzo 1957. Oggi presenta una pianta a croce latina a tre navate, delle quali la centrale termina con abside semicircolare. GLOSSARY Copertura capriate – beamed ceiling Ghiera – arched lintel Fascia – fillet Paramento murario – masonry Difficoltà del testo IX SETTIMANA Traduzione: 2 ore - Presentazione del testo in classe - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo LA CATTOLICA DI STILO Stilo è tra le mete più belle e interessanti per storia e arte che vanti la Calabria, appartenenti ai cosiddetti borghi bizantini. E’ la città di Tommaso Campanella e di quel gioello d’arte bizantino che è la Cattolica, capolavoro della Calabria meridionale. La posizione su cui sorge Stilo è già di per sè un grande spettacolo. L'antico borgo è infatti disposto a gradinate sulla pietra tufacea, sopra un pendio a ulivi e viti, sicuramente lontano dall'originario aspetto orientale, del X secolo, quando la città era il principale centro bizantino della Calabria meridionale. In quel periodo Stilo accolse eremiti e monaci che abitarono le sue grotte e costruirono quel capolavoro che è la Cattolica, ancora miracolosamente intatta. Delle 18 chiese di un tempo ne restano poche, tra cui la settecentesca chiesa di San Francesco, buon esempio di barocco calabrese, quella di San Domenico, dove ebbe dimora Tommaso Campanella, e ancora la chiesa di S. Giovanni Theresti con facciata barocca stretta tra due campanili. Ma il vero vanto di Stilo, nonché gioiello architettonico bizantino di tutta la Calabria, è la Cattolica.
La chiesa, che presenta pianta quadrata, è una costruzione in laterizio ricoperta esternamente di cotto. All'esterno sono visibili cinque cupole di forma cilindrica che presentano aperture. La facciata è molto semplice e priva di decorazioni, al contrario delle cupole. Internamente essa è divisa in tre navate sostenute da colonne provenienti da edifici antichi dell'area di Kaulonia. La disposizione della chiesa ad oriente riconduce a una probabile origine bizantina. Nella zona absidale si trovano decorazioni ad affresco di diverse epoche, a partire dal X secolo con la raffigurazione in stile bizantino di Santi combattenti. Lo strato successivo, visibile nella rappresentazione di San Giovanni Crisostomo, è di epoca normanna. L'Annunciazione risulta posteriore ed è da ascriversi all'epoca sveva, mentre il San Giovanni Battista è una realizzazione successiva in stile gotico internazionale. Le iscrizioni arabe presenti farebbero pensare che la Cattolica sia stata utilizzata come luogo di culto mussulmano. Difficoltà del testo X SETTIMANA Traduzione: 2 ore - Presentazione del testo in classe - Traduzione a vista del testo - Analisi e risoluzione dei problemi traduttivi ESERCITAZIONE A CASA: traduzione del testo ROFRANO L’origine dell’odierno abitato di Rofrano si può verosimilmente collocare intorno all’anno mille. Il nucleo urbano originario sorse a ridosso dell’insediamento religioso costituito dalla basilica e dal convento che ospitava una comunità di monaci Basiliani. Quest’ordine monastico si insediò già nella metà dello scorso millennio, in molte località del Centro e del Sud Italia, dando origine a numerosi agglomerati urbani. Testimonianze della presenza dei Basiliani ci sono pervenute sia attraverso la esistenza di edifici di culto più o meno ben conservati, sia attraverso gli usi agricoli e i costumi culturali e religiosi delle popolazioni dei territori una volta abitati dai monaci provenienti dalle terre d’Oriente. Nell’insediamento basiliano di Rofrano, l’elemento di importanza fondamentale, come spesso accadeva, era la basilica collocata alla sommità di un poggio alle falde del quale si è sviluppato il centro abitato. L’attuale Santuario che sorge al posto della basilica originaria è stato sottoposto a vari interventi di restauro. Tuttavia, è possibile ricostruire l’impianto generale degli antichi edifici di culto orientale attraverso le analogie che si instaurano con basiliche di identica origine e meglio conservate, quali la Cattolica di Stilo in Calabria, o come SS. Giovanni e Bacco in Turchia. L’edificio originario doveva essere a pianta centrale a croce greca con un avancorpo in corrispondenza dell’ingresso a formare un atrio (nartece). Lo spazio interno doveva essere definito da quattro pilastri collocati agli angoli di un ipotetico quadrato che descriveva lo spazio centrale della basilica coperto a cupola, ai lati da due navatelle ed in asse con l’ingresso doveva esserci una conca absidale il cui orientamento non era quello canonico diretto ad oriente ma spostato più verso nord. Questo tipo di basilica era destinata ad accogliere lo svolgimento di funzioni religiose di rito greco
in cui il clero officiava il rito nell’ambiente centrale mentre il popolo di fedeli prendeva posto nelle navate laterali. All’interno della basilica sono conservati un crocefisso ligneo del XV sec. ed una statua della Madonna con bambino. Glossary Basiliano – Basilian avancorpo – forefront nartece – narthex Difficoltà del testo
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