Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival

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Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Giuseppe Verdi

Macbeth
direttore

Riccardo Muti
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
RAVENNA FESTIVAL 2018

    Giuseppe Verdi

  Macbeth

Palazzo Mauro De André
domenica 15 luglio, ore 21
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
sostenitori

RAVENNA FESTIVAL

Direzione artistica          Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
Cristina Mazzavillani Muti
Franco Masotti               con il patrocinio di
Angelo Nicastro              Presidenza del Consiglio dei Ministri
                             Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
                             Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

                                                                                                                                           Divisione

                             con il sostegno di

                             con il contributo di

                             Comune di Forlì                Comune di Comacchio                  Comune di Russi
                                                                                                                   media partner

                                                                                                 Koichi Suzuki
                                                                                                 Hormoz Vasfi

                             partner principale

                             si ringraziano

                                                                                                                   in collaborazione con

                                                            Kyiv City State Administration
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Indice

La locandina                           9

Il libretto                            11

Il soggetto                            31

Macbeth: “una cosa fuori dal comune”   35
di Daniele Spini

Per la dolce memoria di quei giorni    45
di Giovanni Vitali

Gli artisti                            57
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
RICCARDO MUTI                                            RMMUSIC RECORDS                                                            riccardomutimusic.com

                                                                                                              Scopri DVD, CD, LIBRI e LP nell’RMMUSIC Store
                                   DALLE PROVE AL CONCERTO                                                        MUTI | RICHTER | MOZART
                                                                                                               Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

                                                                                                               LP - EDIZIONE STORICA A TIRATURA LIMITATA
                                                                                                                        1.000 copie in tutto il mondo

                                                                                                                    Con Autografo a Mano di Riccardo Muti
                                                                                                                     solo su RICCARDOMUTIMUSIC.COM

                                                                                                   A 50 anni dal debutto di Riccardo Muti al Teatro del Maggio, RMMUSIC pubblica una
                                                                                                  Edizione Speciale in Vinile di due registrazioni inedite
                                                                                                             Registrazioni LIVE dal Teatro Comunale di Firenze

                                                                                                                            Concerto in Do minore K.491
                                                                                                    20 novembre 1971 - unica registrazione di questo capolavoro lasciataci da Richter
                                                                                                                       Concerto in Si bemolle maggiore K.595
La presentazione al pianoforte, le prove con orchestra e cantanti, i concerti finali:                                  4 dicembre 1976 - mai pubblicata prima
 vivi tutta l’esperienza dell’opera, entra a far parte del pubblico dell’Accademia!
Infoline +39 3454102849                                                       main sponsor       2 DISCHI (4 lati) 180 g - Prima pubblicazione delle registrazioni originali
                                         Teatro Alighieri
info@riccardomutioperacademy.com                                                                         DISPONIBILE SU RICCARDOMUTIMUSIC.COM
www.riccardomuti.com                    21 luglio - 3 agosto
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Macbeth
                                melodramma in quattro atti
                    libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei
                     dalla omonima tragedia di William Shakespeare
                                musica di Giuseppe Verdi
  edizione critica della partitura edita da Chicago University Press e Casa Ricordi, Milano, a cura di David Lawton

                                      personaggi             interpreti

                              Macbeth                        Luca Salsi
                                Banco                        Riccardo Zanellato
                       Lady Macbeth                          Vittoria Yeo
             Dama di Lady Macbeth                            Antonella Carpenito
            Macduff, nobile scozzese                         Francesco Meli
           Malcolm, figlio di Duncano                        Riccardo Rados
              Domestico di Macbeth                           Vito Luciano Roberti
                               Medico                        Adriano Gramigni
                               Sicario                       Giovanni Mazzei
                            Un araldo                        Egidio Massimo Naccarato
                  Prima apparizione                          Nicolò Ayroldi
               Seconda apparizione                           Pietro Beccheroni
                  Terza apparizione                          Arianna Fracasso

                                    direttore Riccardo Muti

        Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
                 maestro del coro Lorenzo Fratini
                   segretario artistico Giovanni Verona
direttore musicale di palcoscenico e maestro suggeritore Luigi Baccianti
            maestro collaboratore di sala Edoardo Barsotti
          maestro collaboratore di palcoscenico Andrea Baggio
               altro maestro del coro Leonardo Andreotti

                               esecuzione in forma di concerto
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Personaggi

Duncano, Re di Scozia –
Macbeth, generale dell’esercito del Re Duncano baritono
Banco, generale dell’esercito del Re Duncano basso
Lady Macbeth, moglie di Macbeth soprano
Dama di Lady Macbeth mezzosoprano
Macduff, nobile scozzese, Signore di Fiff tenore
Malcolm, figlio di Duncano tenore
Fleanzio, figlio di Banco –
Medico basso
Domestico di Macbeth basso
Sicario basso
Araldo basso
Ecate, Dea della notte –

Streghe, Messaggeri del Re, Nobili e Profughi scozzesi, Sicari,
Soldati inglesi, Bardi, Spiriti aerei, Apparizioni

La scena è in Iscozia, e massimamente al castello di Macbeth.
Sul principio dell’atto quarto è tra il confine di Scozia e
d’Inghilterra

                                                                  11
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Atto primo                                                                                               Streghe II
                                                                                                                   Non quanto lui, ma più di lui felice!
                                                                                                                                                             		 parla, e c’inganna, veraci detti,
                                                                                                                                                             		 e ne abbandona poi maledetti
                                                                                                                                                             		 su quell’abisso che ci scavò.
                                                                                                                 Streghe I
                                                                                                                   Non re, ma di monarchi genitore!          Messaggieri
                                                                                                                                                               (Perché sì freddo n’udì Macbetto?
     Scena prima                                                       Banco                                     Tutte                                       		 Perché l’aspetto non serenò?)
     Bosco. Tre crocchi di streghe appariscono l’un dopo l’altro fra   Né tanto glorïoso!                          Macbetto e Banco vivano!                  (Tutti partono.)
     lampi e tuoni.                                                                                                Banco e Macbetto vivano!
                                                                       Macbeth                                   (Spariscono.)
     Streghe III                                                       (S’avvede delle streghe.)                                                             Scena quarta
       Che faceste? dite su!                                           				                  Oh, chi saranno     Macbeth                                     Le streghe ritornano.
                                                                       costor?                                   Vanîr!... Saranno i figli tuoi sovrani.
     Streghe II                                                                                                                                              Streghe
     		 Ho sgozzato un verro.                                          Banco                                     Banco                                         S’allontanarono! – N’accozzeremo
                                                                       		      Chi siete voi? Di questo mondo    E tu re pria di loro!                       		 quando di fulmini – lo scroscio udremo.
     Streghe III                                                       o d’altra regïone?                                                                      S’allontanarono, – fuggiam!... s’attenda
     					                          E tu?                              Dirvi donne vorrei, ma lo mi vieta        Banco e Macbeth                             		 le sorti a compiere – nella tregenda.
                                                                       quella sordida barba.                     				            Accenti arcani!               Macbetto riedere – vedrem colà,
     Streghe I                                                                                                                                               		 e il nostro oracolo – gli parlerà.
       M’è frullata nel pensier                                        Macbeth                                                                               Fuggiam, fuggiam, sì fuggiam.
     		 la mogliera di un nocchier;                                    				                   Or via, parlate!   Scena terza                                 (Partono.)
     		 al dimon la mi cacciò...                                                                                 Messaggieri del Re. I precedenti.
     		 ma lo sposo che salpò                                          Streghe III
     		 col suo legno affogherò.                                         Salve, o Macbetto, di Glamis sire!      Messaggieri                                 Scena quinta
                                                                                                                   Pro’ Macbetto! Il tuo signore             Atrio nel castello di Macbeth. Lady Macbeth leggendo una
     Streghe III                                                       Streghe II                                		 Sir t’elesse di Caudore.                 lettera.
     		 Un rovaio io ti darò...                                          Salve, o Macbetto, di Caudor sire!
                                                                                                                 Macbeth                                     Lady
     Streghe II                                                        Streghe I                                 		 Ma quel sire ancor vi regge!             “Nel dì della vittoria io le incontrai...
     		 I marosi io leverò...                                            Salve, o Macbetto, di Scozia re!                                                    Stupito io n’era per le udite cose;
                                                                                                                 Messaggieri                                 quando i nunzi del Re mi salutaro
     Streghe I                                                         Banco                                     		 No! Percosso dalla legge                 Sir di Caudore, vaticinio uscito
     		 Per le secche io lo trarrò.                                    (A Macbeth.)                              		 sotto il ceppo egli spirò.               dalle veggenti stesse
     (Odesi un tamburo.)                                               Tremar vi fanno così lieti auguri?                                                    che predissero un serto al capo mio.
                                                                       (Alle streghe.)                           Banco                                       Racchiudi in cor questo segreto. Addio.”
     Tutte                                                             Favellate a me pur, se non v’è scuro,     		 (Ah, l’inferno il ver parlò!)            Ambizïoso spirto
       Un tamburo! Che sarà?                                           crëature fantastiche, il futuro.                                                      tu sei, Macbetto... Alla grandezza aneli,
     		 Vien Macbetto. Eccolo qua!                                                                               Macbeth                                     ma sarai tu malvagio?
     (Si confondono insieme e intrecciano una ridda.)                  Streghe I                                 (Fra sé.)                                   Pien di misfatti è il calle
       Le sorelle vagabonde                                              Salve!                                    Due vaticini compiuti or sono...          della potenza, e mal per lui che il piede
     		 van per l’aria, van sull’onde,                                                                           		 Mi si promette dal terzo un trono...     dubitoso vi pone, e retrocede!
     		 sanno un circolo intrecciar                                    Streghe II                                		 Ma perché sento rizzarmi il crine?
                                                                                                                                                               Vieni t’affretta! Accendere
     		 che comprende e terra e mar.                                   		     Salve!                             		 Pensier di sangue, d’onde sei nato?...
                                                                                                                                                             		 ti vo’ quel freddo core!
                                                                                                                 		 Alla corona che m’offre il fato
                                                                                                                                                             		 L’audace impresa a compiere
                                                                       Streghe III                               		 la man rapace non alzerò.
                                                                                                                                                             		 io ti darò valore;
     Scena seconda                                                     			           Salve!
                                                                                                                                                               di Scozia a te promettono
     Macbeth e Banco. Le precedenti.                                                                             Banco
                                                                                                                                                             		 le profetesse il trono...
                                                                       Streghe III                               (Fra sé.)
                                                                                                                                                             		 Che tardi? Accetta il dono,
     Macbeth                                                             Men sarai di Macbetto e pur maggiore!     Oh, come s’empie costui d’orgoglio
                                                                                                                                                             		 ascendivi a regnar.
     Giorno non vidi mai sì fiero e bello!                                                                       		 nella speranza di un regio soglio!
12                                                                                                               		 Ma spesso l’empio Spirto d’averno                                                                   13
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Scena sesta                                        Macbeth                                                     or morta è la natura: or l’assassino                       Macbeth
     Un servo e la precedente.                          Che parli?                                                  come fantasma per l’ombre si striscia,                      Di’! Nella stanza attigua
                                                                                                                    or consuman le streghe i lor misteri.                      		chi dorme?
     Servo                                              Lady                                                        Immobil terra! A’ passi miei sta’ muta...
     Al cader della sera il Re qui giunge.              			          E non intendi?                                 (Un tocco di squilla.)                                     Lady
                                                                                                                    È deciso! Quel bronzo, ecco, m’invita!                     			            Il regal figlio...
     Lady                                               Macbeth                                                     Non udirlo, Duncano! È squillo eterno
     Che di’? Macbetto è seco?                          Intendo, intendo!                                           che nel cielo ti chiama o nell’inferno.                    Macbeth
                                                                                                                    (Entra nelle stanze del Re.)                               (Guardandosi le mani.)
     Servo                                              Lady                                                                                                                   		 O vista, o vista orribile!
     					                     Ei l’accompagna.         				                Or bene?...
     La nuova, o donna, è certa.                                                                                    Scena dodicesima                                           Lady
                                                        Macbeth                                                     Lady Macbeth.                                              		 Storna da questo il ciglio...
     Lady                                               E se fallisse il colpo?
     Trovi accoglienza quale un re si merta.                                                                        Lady                                                       Macbeth
     (Il servo parte.)                                  Lady                                                        Regna il sonno su tutti... Oh qual lamento!                		 Nel sonno udii che oravano
                                                        Non fallirà... se tu non tremi.                             Risponde il gufo al suo lugubre addio!                     		 i cortigiani, e: “Dio
                                                        (Lieti suoni a poco a poco si accostano.)                                                                              		 sempre ne assista”, ei dissero;
     Scena settima                                      					                               Il Re!                  Macbeth                                                    		 “Amen” dir volli anch’io,
     Lady Macbeth sola.                                 Lieto or lo vieni ad incontrar con me.                      (Di dentro.)                                               		 ma la parola indocile
                                                                                                                    Chi v’ha?                                                  		 gelò su’ labbri miei.
     Lady
     Duncano sarà qui?... Qui! Qui la notte?...         Scena nona                                                  Lady                                                       Lady
                                                        Musica villereccia, la quale avanzandosi a poco a poco      			       Ch’ei fosse di letargo uscito                    		Follìe!
       Or tutti sorgete, – ministri infernali,
                                                        annuncia l’arrivo del Re. Egli trapassa accompagnato da     pria del colpo mortal?
     		 che al sangue incorate, – spingete i mortali!
                                                        Banco, Macduff, Malcolm, Macbeth, Lady Macbeth e séguito.                                                              Macbeth
     		 Tu, notte, ne avvolgi – di tenebre immota;
                                                                                                                                                                               			       Perché ripetere
     		 qual petto percota – non vegga il pugnal.
                                                                                                                    Scena tredicesima                                          		 quell’“Amen” non potei?
                                                        Scena decima                                                La precedente. Macbeth stravolto con un pugnale in mano.
                                                        Macbeth ed un servo.                                                                                                   Lady
     Scena ottava
                                                                                                                    Macbeth                                                    		 Follie, follie che sperdono
     Macbeth e la precedente.
                                                        Macbeth                                                     				                    Tutto è finito!                    		 i primi rai del dì.
                                                        Sappia la sposa mia che, pronta appena
     Macbeth                                                                                                          Fatal mia donna! Un murmure,
                                                        la mia tazza notturna,                                                                                                 Macbeth
     Oh donna mia!                                                                                                  		 com’io non intendesti?
                                                        vo’ che un tocco di squilla a me lo avvisi.                                                                              Allor questa voce m’intesi nel petto:
                                                        (Il servo parte.)                                                                                                      		 avrai per guanciali sol vepri, o Macbetto!
     Lady                                                                                                           Lady
                                                                                                                                                                               		 Il sonno per sempre, Glamis, uccidesti!
     			              Caudore!                                                                                      		 Del gufo udii lo stridere...
                                                                                                                                                                               		 Non v’è che vigilia, Caudore, per te!
                                                                                                                    		 Testé che mai dicesti?
                                                        Scena undicesima
     Macbeth
                                                        Macbeth solo.                                                                                                          Lady
     Fra poco il re vedrai.                                                                                         Macbeth
                                                                                                                                                                                 Ma dimmi, altra voce non parti d’udire?
                                                                                                                    		Io!
                                                        Macbeth                                                                                                                		 Sei vano, o Macbetto, ma privo d’ardire:
     Lady
                                                        Mi si affaccia un pugnal?! L’elsa a me volta?!                                                                         		 Glamis, a mezz’opra vacilli, t’arresti,
     E partirà?                                                                                                     Lady
                                                        Se larva non sei tu, ch’io ti brandisca...                                                                             		 fanciul vanitoso, Caudore, tu se’.
                                                                                                                    		   Dianzi udirti parvemi.
                                                        Mi sfuggi... eppur ti veggo! A me precorri
     Macbeth
                                                        sul confuso cammin che nella mente                                                                                     Macbeth
     			     Domani.                                                                                                Macbeth
                                                        di seguir disegnava!... Orrenda imago!                                                                                   Com’angeli d’ira, vendetta tuonarmi,
                                                                                                                    		 Mentre io scendea?
                                                        Solco sanguigno la tua lama irriga!...                                                                                 		 udrò di Duncano le sante virtù.
     Lady
                                                        Ma nulla esiste ancor. Il sol cruento
     Mai non ci rechi il sole un tal domani.                                                                        Lady
                                                        mio pensier le dà forma, e come vera                                                                                   Lady
                                                                                                                    				                     Sì!
                                                        mi presenta allo sguardo una chimera.                                                                                    (Quell’animo trema, combatte, delira...
14                                                      Sulla metà del mondo                                                                                                   		 chi mai lo direbbe l’invitto che fu?)        15
Macbeth direttore Giuseppe Verdi - Ravenna Festival
Il pugnal là riportate...                                 Scena sedicesima                                          Banco
     		 Le sue guardie insanguinate...                           Macduff e Banco.                                          È morto assassinato il Re Duncano!
     		 Che l’accusa in lor ricada.                                                                                        (Stupore universale.)
                                                                 Macduff
     Macbeth                                                     Di destarlo per tempo il Re m’impose;                     Tutti
     		 Io colà! Non posso entrar!                               e di già tarda è l’ora.                                     Schiudi, inferno, la bocca, ed inghiotti
                                                                 Qui m’attendete, o Banco.                                 		 nel tuo grembo l’intero creato;
     Lady                                                        (Entra nella stanza del Re.)                              		 sull’ignoto assassino esecrato
       Dammi il ferro.                                                                                                     		 le tue fiamme discendano, o Ciel.
     (Strappa dalle mani di Macbeth il pugnale, ed entra nelle                                                               O gran Dio, che ne’ cuori penètri,
     stanze del Re.)                                             Scena diciassettesima                                     		 tu ne assisti, in te solo fidiamo;
                                                                 Banco solo.                                               		 da te lume, consiglio cerchiamo
                                                                                                                           		 a squarciar delle tenebre il vel!
     Scena quattordicesima                                       Banco                                                       L’ira tua formidabile e pronta
     Macbeth solo.                                               Oh qual orrenda notte!                                    		 colga l’empio, o fatal punitor;
     Bussano forte alla porta del castello.                      Per l’äer cieco lamentose voci,                           		 e vi stampi sul volto l’impronta
                                                                 voci s’udian di morte.                                    		 che stampasti sul primo uccisor.
     Macbeth                                                     Gemea cupo l’augel de’ tristi auguri,                       Gran Dio, in te fidiam!
     				                 Ogni rumore                            e della terra si sentì il tremore...
     		mi spaventa!
     (Si guarda le mani.)
     				               Oh questa mano!                          Scena diciottesima
     		 Non potrebbe l’oceàno                                    Macduff e Banco.
     		 queste mani a me lavar.
                                                                 Macduff
                                                                 Orrore! Orrore! Orrore!
     Scena quindicesima
     Lady Macbeth, e il precedente.                              Banco
                                                                 Che avvenne mai?
     Lady
       Ve’! Le mani ho lorde anch’io;                            Macduff
     		 poco spruzzo, e monde son.                               				                 Là dentro
     		 L’opra anch’essa andrà in oblio...                       contemplate voi stesso... Io dir nol posso!...
     (Battono di nuovo.)                                         (Banco entra nelle stanze del Re.)
                                                                 Correte!... Olà!... Tutti accorrete! Tutti!
     Macbeth                                                     Oh delitto! Oh delitto! Oh tradimento!
     		 Odi tu? raddoppia il suon!

     Lady                                                        Scena diciannovesima
       Vieni altrove! Ogni sospetto                              Macbeth, Lady Macbeth, Malcolm, Macduff, Banco, Dama di
     		rimoviam dall’uccisor;                                    Lady, Servi.
       torna in te! Fa’ cor, Macbetto!
     		 Non ti vinca un vil timor.                               Lady
                                                                 Qual subito scompiglio!
     Macbeth
       Oh potessi il mio delitto                                 Banco
     		 dalla mente cancellar!                                   (Esce spaventato.)
       Oh potessi, o Re trafitto,                                				                      Oh noi perduti!
     		 l’alto sonno a te spezzar!
     (Macbeth è trascinato via da Lady.)                         Tutti
                                                                 Che fu? Parlate! Che seguì di strano?
16                                                                                                                                                                      17
Atto secondo                                                                                                 Tutti
                                                                                                                        Sparve il sol... La notte or regni
                                                                                                                     		 scellerata, – insanguinata.
                                                                                                                                                                               Macbeth
                                                                                                                                                                                 Prenda ciascun l’orrevole
                                                                                                                                                                               		 seggio al suo grado eletto.
                                                                                                                     		 Cieca notte, affretta e spegni                         		 Pago son io d’accogliere
                                                                                                                     		 ogni lume in terra e in ciel.                          		 tali ospiti a banchetto.
                                                                                                                        L’ora è presso!... Or n’occultiamo,                      La mia consorte assidasi
     Scena prima                                                      Scena seconda                                  		 nel silenzio lo aspettiamo.                            		 nel trono a lei sortito,
     Stanza nel castello. Macbeth pensoso, seguito da Lady Macbeth.   Lady sola.                                     		 Trema, o Banco! – Nel tuo fianco                       		 ma pria le piaccia un brindisi
                                                                                                                     		 sta la punta del coltel!                               		 sciogliere a vostr’onor.
     Lady                                                             Lady                                           (S’allontanano guardinghi.)
     Perché mi sfuggi, e fiso                                           La luce langue, il faro spegnesi                                                                       Lady
     ognor ti veggo in un pensier profondo?                           		 ch’eterno scorre per gli ampï cieli!                                                                    Al tuo regale invito
     Il fatto è irreparabile! Veraci                                  		 Notte desiata, provvida veli                Scena quarta                                              		 son pronta, o mio signor.
     parlar le malïarde, e re tu sei.                                 		 la man colpevole che ferirà.                Banco e Fleanzio.
     Il figlio di Duncan, per l’improvvisa                              Nuovo delitto! È necessario!                                                                           Coro
     sua fuga in Inghilterra,                                         		 Compier si debbe l’opra fatale.             Banco                                                       E tu ne udrai rispondere
     parricida fu detto, e vuoto il soglio                            		 Ai trapassati regnar non cale;              Studia il passo, o figlio mio! Usciam da queste           		 come ci detta il cor.
     a te lasciò.                                                     		 a loro un requiem, l’eternità!...           tenèbre... Un senso ignoto
                                                                                                                     nascer mi sento in petto,                                 Lady
                                                                        O voluttà del soglio!
     Macbeth                                                                                                         pien di tristo presagio e di sospetto.                      Si colmi il calice
                                                                      		 O scettro, alfin sei mio!
     			        Ma le spirtali donne                                                                                                                                           		 di vino eletto;
                                                                      		 Ogni mortal desìo                             Come dal ciel precipita
     Banco padre di regi han profetato...                                                                                                                                      		 nasca il diletto,
                                                                      		 tace e s’acqueta in te.                     		 l’ombra più sempre oscura!
     Dunque i suoi figli regneran? Duncano                                                                                                                                     		 muoia il dolor.
                                                                        Cadrà fra poco esanime                       		 In notte ugual trafissero
     per costor sarà spento?                                                                                                                                                     Da noi s’involino
                                                                      		 chi fu predetto re.                         		 Duncano, il mio signor.
                                                                                                                                                                               		 gli odi e gli sdegni,
                                                                      (Parte.)                                         Mille affannose immagini
     Lady                                                                                                                                                                      		 folleggi e regni
                                                                                                                     		m’annunciano sventura,
     				                     Egli e suo figlio                                                                                                                                		 qui solo amor.
                                                                                                                     		 e il mio pensiero ingombrano
     vivono è ver...                                                                                                                                                             Gustiamo il balsamo
                                                                      Scena terza                                    		 di larve e di terror.
                                                                                                                                                                               		d’ogni ferita,
                                                                      Parco. In lontananza il castello di Macbeth.   (Si perdono nel parco.)
     Macbeth                                                                                                                                                                   		 che nova vita
     			         Ma vita                                                                                             (Voce di Banco entro la scena.)                           		 ridona al cor.
                                                                      Sicari I
     immortale non hanno...                                                                                          Ohimè!... Fuggi, mio figlio!... O tradimento!               Cacciam le torbide
                                                                        Chi v’impose unirvi a noi?
                                                                                                                     (Fleanzio attraversa la scena inseguito da un sicario.)   		 cure dal petto;
     Lady                                                                                                                                                                      		 nasca il diletto,
                                                                      Sicari II
     				                       Ah sì, non l’hanno!                                                                                                                            		 muoia il dolor.
                                                                      		Fu Macbetto.
                                                                                                                     Scena quinta
     Macbeth                                                                                                         Magnifica sala. Mensa imbandita. Macbeth, Lady Macbeth,   Tutti
                                                                      Sicari I
     Forz’è che scorra un altro sangue, o donna!                                                                     Macduff, Dama di Lady Macbeth, Dame e Cavalieri.          (Ripetono.)
                                                                      				                Ed a che far?
                                                                                                                                                                                 Cacciam le torbide
     Lady                                                                                                            Coro                                                      		 cure dal petto;
                                                                      Sicari II
     Dove? Quando?                                                                                                    Salve, o Re!                                             		 nasca il diletto,
                                                                      		 Deggiam Banco trucidar.
                                                                                                                                                                               		 muoia il dolor.
     Macbeth                                                                                                         Macbeth
                                                                      Sicari I
     			               Al venir di questa notte.                                                                     			        Voi pur salvète,
                                                                      		Quando?... Dove?...
                                                                                                                     		nobilissimi signori.                                    Scena sesta
     Lady                                                                                                                                                                      I precedenti. Un sicario si affaccia ad un uscio laterale. Macbeth
                                                                      Sicari II
     Immoto sarai tu nel tuo disegno?                                                                                Coro                                                      gli si fa presso.
                                                                      				                   Insiem con voi.
                                                                                                                     		 Salve, o donna!
                                                                      		 Con suo figlio qui verrà.
     Macbeth                                                                                                                                                                   Macbeth
     Banco! L’eternità t’apre il suo regno...                                                                        Lady                                                       Tu di sangue hai brutto il volto.
                                                                      Sicari I
     (Parte precipitoso.)                                                                                            				               Ricevete
                                                                      		 Rimanete, or bene sta.
18                                                                                                                   		 la merce’ de’ vostri onori.                                                                                                 19
Sicario                                                            		 non scuotermi incontro...                           		 Banco i bicchieri!                              Macduff
     		 È di Banco.                                                                                                            		 Fior de’ guerrieri,                             (Fra sé.)
                                                                        Tutti                                                  		 di Scozia onor.                                   Biechi arcani!... S’abbandoni
     Macbeth                                                            (Sorgono.)                                                                                                		 questa terra: or ch’ella è retta
     			               Il vero ascolto?                                 					                          Macbetto è soffrente!   Tutti                                              		 da una mano maledetta,
                                                                        		Partiamo.                                              Vuotiam per l’ìnclito                            		 viver solo il reo vi può.
     Sicario                                                                                                                   		 Banco i bicchieri!
     		Sì.                                                              Lady                                                   		 Fior de’ guerrieri,                             Dama e Coro
                                                                        			            Restate!... Gli è morbo fugace...       		 di Scozia onor.                                   Biechi arcani! Sgomentato
     Macbeth                                                            (Piano a Macbeth.)                                     (Riappare lo spettro.)                             		 da fantasmi egli ha parlato!
     		   Ma il figlio?                                                 		 E un uomo voi siete?                                                                                   		 Uno speco di ladroni
                                                                                                                               Macbeth                                            		 questa terra diventò.
     Sicario                                                            Macbeth                                                (Nel massimo terrore, allo spettro.)
     				                  Ne sfuggì!                                   				                     Lo sono, ed audace              Va’, spirto d’abisso!... Spalanca una fossa,
                                                                        		 s’io guardo tal cosa che al demone istesso          		 o terra, l’ingoia... Fiammeggian quell’ossa!
     Macbeth                                                            		 porrebbe spavento... Là... Là... Nol ravvisi?       		 Quel sangue fumante mi sbalza nel volto!
     		 Cielo!... Ma Banco?                                             (Allo spettro.)                                        		 Quel guardo a me volto – trafiggemi il cor!
                                                                        		 Oh, poi che le chiome crollar t’è concesso,
     Sicario                                                            		 favella! Il sepolcro può render gli uccisi?...      Tutti
     				                      Egli morì.                               (L’ombra sparisce.)                                    		Sventura! Terrore!
     (Macbeth fa cenno al sicario, che parte.)
                                                                        Lady                                                   Macbeth
                                                                        (Piano a Macbeth.)                                     				                 Quant’altri, io pur oso!...
     Scena settima                                                      		 Voi siete demente!                                  		 Diventa pur tigre, leon minaccioso...
     I precedenti, meno il sicario.                                                                                            		 M’abbranca... Macbetto tremar non vedrai,
                                                                        Macbeth                                                		 conoscer potrai – s’io provi terror...
     Lady                                                               				                   Quest’occhi l’han visto...      		 Ma fuggi! Deh fuggi fantasma tremendo!
       Che ti scosta, o re mio sposo,                                                                                          (L’ombra sparisce.)
     		 dalla gioia del banchetto?...                                   Lady                                                   		 La vita riprendo!
                                                                        (Forte.)
     Macbeth                                                            		 Sedete mio sposo! Ogni ospite è tristo.             Lady
     		 Banco falla! Il valoroso                                        		 Svegliate la gioia!                                 (Piano a Macbeth.)
     		 chiuderebbe il serto eletto                                                                                            				                 (Vergogna, signor!)
     		 a quant’avvi di più degno                                       Macbeth
     		 nell’intero nostro regno.                                       				                   Ciascun mi perdoni:             Tutti
                                                                        		 il brindisi lieto di nuovo risuoni,                 		Sventura!...
     Lady                                                               		 né Banco obliate, che lungi è tuttor.
     		 Venir disse, e ci mancò.                                                                                               Macbeth
                                                                        Lady                                                     Sangue a me quell’ombra chiede,
     Macbeth                                                              Si colmi il calice                                   		 e l’avrà, l’avrà, lo giuro!
     		 In sua vece io sederò.                                          		 di vino eletto;                                     		 Il velame del futuro
     (Macbeth va per sedere. Lo spettro di Banco, veduto solo da lui,   		 nasca il diletto,                                   		 alle streghe squarcierò.
     ne occupa il posto.)                                               		 muoia il dolor.
       Di voi chi ciò fece?                                               Da noi s’involino                                    Lady
                                                                        		 gli odi e gli sdegni,                               (Piano a Macbeth.)
     Tutti                                                              		 folleggi e regni                                      Spirto imbelle! Il tuo spavento
     				                     Che parli?                                		 qui solo amor.                                      		 vane larve t’ha creato.
                                                                          Gustiamo il balsamo                                  		 Il delitto è consumato;
     Macbeth                                                            		d’ogni ferita,                                       		 chi morì tornar non può.
     (Allo spettro.)                                                    		 che nova vita
     					                           Non dirmi,                         		 ridona al cor.
20   		 non dirmi ch’io fossi!... Le ciocche cruente                      Vuotiam per l’ìnclito                                                                                                                         21
Atto terzo                                                                                                                         Streghe
                                                                                                                                           Dalle incognite posse udire lo vuoi,
                                                                                                                                           cui ministre obbediam, oppur da noi?
                                                                                                                                                                                                                   Apparizione
                                                                                                                                                                                                                   			             “Sta’ d’animo forte:
                                                                                                                                                                                                                     glorïoso, invincibil sarai
                                                                                                                                                                                                                     fin che il bosco di Birna vedrai
                                                                                                                                           Macbeth                                                                   ravviarsi, e venir contro te.”
                                                                                                                                           Evocatele pur, se del futuro                                            (Sparisce.)
     Scena prima                                                   Tutte                                                                   mi possono chiarir l’enigma oscuro.
     Un’oscura caverna. Nel mezzo una caldaia che bolle. Tuoni e   (Danzando intorno.)                                                                                                                             Macbeth
     lampi. Streghe.                                                 Bolli!...                                                             Streghe                                                                  Oh lieto augurio! Per magica possa
                                                                     E voi Spirti                                                            Dalle basse, dall’alte regioni                                         selva alcuna giammai non fu mossa.
     Streghe III                                                   		 negri e candidi,                                                       spirti erranti, salite, scendete!                                      Or mi dite: salire al mio soglio
       Tre volte miagola la gatta in fregola.                      		 rossi e ceruli,                                                      (Scoppia un fulmine e sorge da terra un capo coperto d’elmo.)            la progenie di Banco dovrà?
                                                                   		rimescete!
     Streghe II                                                      Voi che mescere                                                       Macbeth                                                                 Streghe
     		 Tre volte l’ùpupa lamenta ed ulula.                        		ben sapete,                                                            Dimmi o spirto...                                                        Non cercarlo!
                                                                   		rimescete!...
     Streghe I                                                                                                                             Streghe                                                                 Macbeth
       Tre volte l’istrice guaisce al vento.                                                                                               				                  T’ha letto nel cuore;                             			                Lo voglio! Lo voglio!
     			                                                           Scena seconda                                                             taci, e n’odi le voci segrete.                                          O su di voi la mia spada cadrà!
     Tutte                                                         Le streghe, Ecate, spiriti, demoni.                                                                                                             (La caldaia cala sotterra.)
     		Questo è il momento.                                                                                                                Apparizione                                                               La caldaia è sparita! Perché?
                                                                   La scena si riempie di spiriti, diavoli, streghe, che danzano intorno    “O Macbetto! Macbetto! Macbetto!                                       (Suono sotterraneo di cornamusa.)
       Su via! Sollecite giriam la pentola,
                                                                   alla caldaia. Appare Ecate, la dea della notte e dei sortilegi. Tutti    Da Macduffo ti guarda prudente.”                                         Qual concento! Parlate! Che v’è?
     		 mesciamvi in circolo possenti intingoli:
     		 sirocchie, all’opera! L’acqua già fuma,                    stanno religiosamente atteggiati, e quasi tremanti contemplandola.
                                                                   Ecate dice alle streghe che conosce l’opera loro e per qual scopo       Macbeth                                                                 Streghe I
     			crepita e spuma.
                                                                   fu evocata; esamina tutto attentamente, poi annunzia che re               Tu m’afforzi l’ascolto sospetto!                                        Apparite!
                                                                   Macbetto verrà ad interrogarle sul suo destino, e dovranno                Solo un motto...
     Streghe III
                                                                   soddisfarlo. Se le visioni abbattessero troppo i suoi sensi,            (L’apparizione sparisce.)                                               Streghe II
       Tu rospo venefico
                                                                   evocheranno gli spiriti aerei per risvegliarlo e ridonargli vigore.                                                                             			        Apparite!
     		 che suggi l’aconito,
                                                                   Ma non deve più differirsi la rovina che l’attende.                     Streghe
     		 tu vepre, tu radica
                                                                   Poiché le streghe hanno rispettosamente ricevuto i suoi ordini,         				                Richieste non vuole.                                Streghe III
     		 sbarbata al crepuscolo,
                                                                   Ecate scompare fra lampi e tuoni.                                         Ecco un altro di lui più possente.                                    				                    Apparite!
     		 va’, cuoci e gorgoglia
                                                                   Tutti allora danzano intorno alla caldaia una ridda infernale,          (Tuono: apparisce un fanciullo insanguinato.)
     		 nel vaso infernal.
                                                                   né si arrestano che all’appressarsi di Macbeth.                           Taci, e n’odi le occulte parole.                                      Tutte
                                                                                                                                                                                                                     Poi qual nebbia di nuovo sparite.
     Streghe II
                                                                                                                                           Apparizione                                                             (Otto Re passano l’uno dopo l’altro. Da ultimo viene Banco con
       Tu lingua di vipera,
                                                                   Scena terza                                                               “O Macbetto! Macbetto! Macbetto!                                      uno specchio in mano.)
     		 tu pelo di nottola,
                                                                   Macbeth. Le precedenti.                                                   Esser puoi sanguinario, feroce:
     		 tu sangue di scimmia,
                                                                                                                                             nessun nato di donna ti nuoce.”                                       Macbeth
     		 tu dente di bottolo,
                                                                   Macbeth                                                                 (Sparisce.)                                                             (Al primo.)
     		 va’, bolli e t’avvoltola
                                                                   (Sull’ingresso, parlando ad alcuno de’ suoi.)                                                                                                     Fuggi, regal fantasima,
     		 nel brodo infernal.
                                                                   Finché appelli, silenti m’attendete.                                    Macbeth                                                                 		 che Banco a me rammenti!
                                                                   (Si avanza verso le Streghe.)                                             O Macduffo, tua vita perdono...                                       		 La tua corona è folgore,
     Streghe I
                                                                   Che fate voi, misterïose donne?                                         (Feroce.)                                                               		 gli occhi mi fai roventi!
       Tu dito d’un pargolo
                                                                                                                                             No!... Morrai! Sul regale mio petto                                   (Al secondo.)
     		 strozzato nel nascere,
                                                                   Streghe                                                                   doppio usbergo sarà la tua morte!                                       Via, spaventosa immagine,
     		 tu, labbro d’un Tartaro,
                                                                   Un’opra senza nome.                                                     (Tuoni e lampi: sorge un fanciullo coronato che porta un arboscello.)   		 che il crin di bende hai cinto!
     		 tu cuor d’un eretico,
                                                                                                                                             Ma che avvisa quel lampo, quel tuono?...                              (Agli altri.)
     		 va’ dentro, e consolida
                                                                   Macbeth                                                                   Un fanciullo col serto dei Re!                                        		 Ed altri ancor ne sorgono?...
     		 la polta infernal.
                                                                   Per quell’opra infernale io vi scongiuro!                                                                                                       		 Un terzo?... Un quarto?... Un quinto?
                                                                   Ch’io sappia il mio destin, se cielo e terra                            Streghe                                                                   O mio terror!... Dell’ultimo
22
                                                                   dovessero innovar l’antica guerra.                                        Taci, ed odi.                                                         		 splende uno specchio in mano.                                 23
E nuovi Re s’attergano                                     Macbeth                                            Lady
     		 dentro al cristallo arcano...                              			     (Che?)                                     Or riconosco il tuo coraggio antico!...
       È Banco!... Ahi vista orribile!
     		 Ridendo a me li addita?                                    Lady                                               Macbeth e Lady
     		 Muori, fatal progenie!...                                  			              Vi trovo                            Ora di morte – e di vendetta,
     (Trae la spada, s’avventa sugli spettri, poi s’arresta.)      alfin; che fate?                                   		 tuona, rimbomba – per l’orbe intero,
     		 Ah! Che non hai tu vita!                                                                                      		 come assordante – l’atro pensiero
       Ahi vista!...                                               Macbeth                                            		 del cor le fibre – tutte intronò!
     		 Oh mio terror!...                                          			            Ancora                                Ora di morte, – omai t’affretta!
     (Alle Streghe.)                                               le streghe interrogai...                           		 Incancellabile – il fato ha scritto:
     		Vivran costor?                                                                                                 		 l’impresa compiere – deve il delitto,
                                                                   Lady                                               		 poiché col sangue – si inaugurò.
     Streghe                                                       E disser?                                            Vendetta!...
     			                   Vivranno.
                                                                   Macbeth
     Macbeth                                                       			    “Da Macduffo ti guarda...”
     				                              Oh me perduto!
     (Perde i sensi.)                                              Lady
                                                                   					                                   Segui...
     Streghe
     Ei svenne!... Aerei spirti,                                   Macbeth
     ridonate la mente al Re svenuto!                              “Te non ucciderà nato da donna.”

                                                                   Lady
     Scena quarta                                                  Segui...
     Scendono gli spirti e, mentre danzano intorno a Macbeth, le
     Streghe cantano il seguente                                   Macbeth
                                                                   		     “Invitto sarai finché la selva
     Coro                                                          di Birna contro te non mova.”
       Ondine e Silfidi
     		dall’ali candide,                                           Lady
     		 su quella pallida                                          					                          Segui...
     		fronte spirate.
       Tessete in vortice                                          Macbeth
     		carole armoniche,                                           Ma pur di Banco apparvemi la stirpe...
     		 e sensi ed anima                                           E regnerà!...
     		gli confortate.
     (Spiriti e streghe spariscono.)                               Lady
                                                                   			         Menzogna!!!
                                                                   Morte, sterminio sull’iniqua razza!
     Scena quinta
     Macbeth rinviene, poi Lady Macbeth, annunciata da un araldo   Macbeth
     che parte.                                                    Sì, morte! Di Macduffo arda la rocca!
                                                                   Peran moglie e prole...
     Macbeth
     Ove son io?... Svaniro!... O sia ne’ secoli                   Lady
     maledetta quest’ora in sempiterno!                            Di Banco il figlio si rinvenga, e muoia.

     Araldo                                                        Macbeth
     La Regina!                                                    Tutto il sangue si sperda a noi nemico...

24                                                                                                                                                               25
Atto quarto                                                                                                                Medico

                                                                                                                                   nel sonno suo?
                                                                                                                                                        Di che parlava
                                                                                                                                                                                   Dama e Medico
                                                                                                                                                                                    Oh terror!...

                                                                                                                                                                                   Lady
                                                                                                                                   Dama                                            			           Di sangue umano
                                                                                                                                   			          Ridirlo                            		 sa qui sempre... Arabia intera
     Scena prima                                                    Scena seconda                                                  non debbo a uom che viva... Eccola!             		 rimondar sì piccol mano
     Luogo deserto ai confini della Scozia e dell’Inghilterra. In   Al suono del tamburo entra Malcolm, conducendo molti soldati                                                   		 co’ suoi balsami non può.
     distanza la foresta di Birnam. Profughi scozzesi, uomini,      inglesi.                                                                                                         Oimè!...
     donne, fanciulli. Macduff in disparte addolorato.                                                                             Scena quarta
                                                                    Malcolm                                                        Lady Macbeth, e precedenti.                     Medico
     Coro                                                            Dove siam? Che bosco è quello?                                                                                			        Geme?
       Patria oppressa! Il dolce nome                                                                                              Medico
     		 no, di madre aver non puoi,                                 Coro                                                           						                                Un lume   Lady
     		 or che tutta a’ figli tuoi                                  		 La foresta di Birnamo.                                      recasi in man?                                  				              I panni indossa
     		 sei conversa in un avel!                                                                                                                                                   		 della notte... O pria, ti sbratta!...
       D’orfanelli, di piangenti                                    Malcolm                                                        Dama                                            		 Banco è spento, e dalla fossa
     		 chi lo sposo, chi la prole,                                 		 Svelga ognuno, e porti un ramo                              			            La lampada che sempre            		 chi morì non surse ancor.
     		 al venir del nuovo sole                                     		 che lo asconda, innanzi a sé.                               si tiene accanto al letto.
     		 s’alza un grido e fere il Ciel.                             (A Macduff.)                                                                                                   Medico
       A quel grido il Ciel risponde                                  Ti conforti la vendetta.                                     Medico                                           Questo ancor?...
     		 quasi voglia impietosito                                                                                                   				                     Oh come gli occhi
     		 propagar per l’infinito,                                    Macduff                                                        spalanca!                                       Lady
     		 patria oppressa, il tuo dolor.                              		 Non l’avrò... Di figli è privo!                                                                             			                 A letto, a letto...
       Suona a morto ognor la squilla,                                                                                             Dama                                            (S’avvia lentamente alle sue stanze.)
     		 ma nessuno audace è tanto                                   Malcolm                                                        			         E pur non vede.                     		 Sfar non puoi la cosa fatta...
     		 che pur doni un vano pianto                                 		 Chi non odia il suol nativo                                                                                 		 Batte alcuno!... Andiam, Macbetto,
     		 a chi soffre ed a chi muor.                                 		 prenda l’armi, e segua me.                                  Medico                                          		 non t’accusi il tuo pallor...
       Patria oppressa!...                                          (Malcolm e Macduff impugnano le spade.)                        Perché sfrega le man?
     		Patria mia!...                                                                                                                                                              Dama e Medico
                                                                    Tutti                                                          Dama                                            		 Ah di lei, pietà, Signor!
     Macduff                                                          La patria tradita                                            				                    Lavarsi crede!          (Seguono Lady Macbeth inorriditi.)
     O figli, o figli miei! Da quel tiranno                         		 piangendo ne invita!
     tutti uccisi voi foste, e insiem con voi                       		 Fratelli! Gli oppressi                                      Lady
     la madre sventurata! Ah, fra gli artigli                       		 corriamo a salvar.                                            Una macchia è qui tuttora...                  Scena quinta
     di quel tigre io lasciai la madre e i figli!                     Già l’ira divina                                             		 Via, ti dico, o maledetta!...                Sala nel Castello. Macbeth, esce agitatissimo.
                                                                    		sull’empio ruina;                                            		 Una... Due... Gli è questa l’ora!
       Ah, la paterna mano
                                                                    		 gli orribili eccessi                                        		 Tremi tu?... Non osi entrar?                 Macbeth
     		 non vi fu scudo, o cari,
                                                                    		l’Eterno stancâr.                                              Un guerrier così codardo?                     Perfidi! All’Anglo contro me v’unite!
     		 dai perfidi sicari
                                                                                                                                   		 Oh vergogna!... Orsù t’affretta!...          Le potenze presaghe han profetato:
     		 che a morte vi ferîr!
                                                                                                                                   		 Chi poteva in quel vegliardo
       E me fuggiasco, occulto                                                                                                                                                       “Esser puoi sanguinario, feroce;
                                                                    Scena terza                                                    		 tanto sangue immaginar?
     		 voi chiamavate invano                                                                                                                                                        nessuno nato di donna ti nuoce.”
                                                                    Scena nel castello di Macbeth come nell’atto primo. Notte.
     		coll’ultimo singulto,
                                                                    Medico e Dama di Lady Macbeth.                                 Medico                                          No, non temo di voi, né del fanciullo
     		coll’ultimo respir.
                                                                                                                                    Che parlò?...                                  che vi conduce! Raffermar sul trono
       Ah! Trammi al tiranno in faccia,
                                                                    Medico                                                                                                         questo assalto mi debbe,
     		 Signore! E s’ei mi sfugge,
                                                                    Vegliammo invan due notti.                                     Lady                                            o sbalzarmi per sempre! Eppur la vita
     		 possa a colui le braccia
                                                                                                                                   			          Di Fiffe il Sire                   sento nelle mie fibre inaridita!
     		 del tuo perdono aprir.
                                                                    Dama                                                           		 sposo e padre or or non era?...                Pietà, rispetto, amore,
                                                                    In questa apparirà.                                            		 Che n’avvenne?... E mai pulire               		 conforto a’ dì cadenti,
                                                                                                                                   		 queste mani io non saprò?...                 		 non spargeran d’un fiore
26                                                                                                                                                                                                                                  27
la tua canuta età.                        Scena ottava                                                     Scena ultima                                                    Tutti
       Né sul tuo regio sasso                     Pianura circondata da alture e boscaglie. Il fondo della scena   Malcom seguito da soldati inglesi. Macduff con altri soldati,     Il prode eroe egli è
     		 sperar soavi accenti:                     è occupato da soldati inglesi, i quali lentamente si avanzano,   bardi e popolo.                                                 		 che spense il traditor;
     		 sol la bestemmia, ahi lasso!              portando ciascheduno una fronda innanzi a sé. Malcolm,                                                                           		 la patria, il Re salvò;
     		 La nenia tua sarà.                        Macduff e soldati.                                               Malcolm                                                         		 a lui onore e gloria!
                                                                                                                   			       Ove s’è fitto
     Grida interne                                Macduff                                                          l’usurpator?
      Ella è morta!                                 Via le fronde, e mano all’armi,
                                                    mi seguite!                                                    Macduff
     Macbeth                                      (Malcolm, Macduff e soldati partono.)                            			           Colà da me trafitto.
     			             Qual gemito?                 			            All’armi! All’armi!
                                                  (Di dentro odesi il fragore della battaglia.)                    Tutti
                                                                                                                   (Piegando un ginocchio a terra.)
     Scena sesta                                                                                                   Salve, o Re!
     Dama della Regina, e Macbeth.                Scena nona
                                                  Macbeth incalzato da Macduff.                                    Bardi
     Dama                                                                                                          (S’avanzano ed intuonano l’inno.)
     					                           È morta      Macduff                                                             Macbeth, Macbeth ov’è?
      la Regina!...                               Carnefice de’ figli miei, t’ho giunto.                           		Dov’è l’usurpator?...
                                                                                                                   		 D’un soffio il fulminò
     Macbeth                                      Macbeth                                                          		 il Dio della vittoria.
     (Pensoso.)                                   Fuggi; nato di donna                                             (Poi volti a Macduff.)
     			            La vita!... Che importa?...   uccidermi non può.                                                  Il prode eroe egli è
       È il racconto d’un povero idiota!                                                                           		 che spense il traditor.
       Vento e suono che nulla dinota!            Macduff                                                          		 La patria, il Re salvò;
     (La Dama parte.)                             				                Nato non sono:                               		 a lui onor e gloria!
                                                  strappato fui dal seno materno.
                                                                                                                   Soldati
     Scena settima                                Macbeth                                                            Il prode eroe egli è
     Coro di guerrieri e Macbeth.                 (Spaventato.)                                                    		 che spense il traditor;
                                                  					                              Cielo!                        		 la patria, il Re salvò;
     Coro                                         (Brandiscono le spade e, disperatamente battendosi, escono di    		 a lui onore e gloria!
      Sire! Ah Sire!                              vista.)
                                                                                                                   Donne
     Macbeth                                                                                                         Salgam mie grazie a te,
     			               Che fu?... Quali nuove?    Scena decima                                                     		 gran Dio vendicator;
                                                  Entrano donne scozzesi. La battaglia continua.                   		 a chi ne liberò
     Coro                                                                                                          		 inni cantiam di gloria.
      La foresta di Birna si muove!               Donne
                                                  Infausto giorno!...                                              Malcolm
     Macbeth                                      Preghiam pei figli nostri!...                                      Confida, o Scozia, in me!
     (Attonito.)                                  Cessa il fragor!                                                 		 Fu spento l’oppressor;
       M’hai deluso, presagio infernale!...                                                                        		 la gioia eternerò
       Qui l’usbergo, la spada, il pugnale!       Voci interne                                                     		 per noi di tal vittoria!
       Prodi, all’armi! La morte o la gloria.     			               Vittoria!...
                                                                                                                   Macduff
     Coro                                         Donne                                                              S’affidi ognun al Re
       Dunque all’armi! Sì, morte o vittoria.     (Con gioia.)                                                     		 Ridato al nostro amor!
     (Escono tutti correndo.)                     Vittoria!...                                                     		 L’aurora che spuntò
                                                                                                                   		 Vi darà pace e gloria!

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Il soggetto

              31
Atto primo                              ma la predizione delle Streghe                  Atto quarto
                        Macbeth e Banco, reduci da una               impone un nuovo e duplice delitto:         Al confine fra Scozia e Inghilterra,
                        vittoriosa battaglia, incontrano un          Banco e suo figlio. Macbeth è ormai        presso il bosco di Birnam, profughi
                        drappello di Streghe, che accolgono          deciso ad agire, mentre la moglie,         scozzesi piangono il tragico destino
                        Macbeth con un triplice saluto: sire         rimasta sola, pur nell’oscuro timore       della patria oppressa da un re
                        di Glamis, sire di Caudor, re di Scozia.     che comincia a possederla, ribadisce       sanguinario; a sua volta Macduff, in
                        Egli è effettivamente sire di Glamis, ma     l’orgoglio del potere. Intanto i Sicari,   lacrime per la morte della moglie
                        gli altri due titoli non gli appartengono.   di notte, tendono un’imboscata a           e dei figli assassinati dai sicari di
                        Banco chiede che anche a lui venga           Banco e l’uccidono, ma suo figlio          Macbeth, è pronto alla vendetta.
                        predetto il futuro: egli sarà genitore di    Fleanzio riesce a fuggire. Un Sicario      Giunge Malcolm con molti soldati
                        re. Quando le Streghe si allontanano,        ne informa Macbeth mentre è in             inglesi e dà ordine che ciascun
                        giungono messaggeri di Duncano ad            corso un magnifico banchetto; egli         combattente prenda un ramo e
                        annunciare a Macbeth che è stato             è turbato, ma siede alla mensa e,          con esso si nasconda alla vista; poi,
                        nominato sire di Caudor. Il vaticinio        poco dopo, rimane improvvisamente          impugnando la spada, si appresta al
                        realizzato getta Macbeth in un               atterrito nel vedere seduto alla mensa     combattimento. Nel frattempo, nel
                        profondo turbamento, mentre Banco            anche lo spettro di Banco. La moglie,      castello durante la notte, un Medico
                        lo osserva con sospetto. Nel castello,       di fronte ai commensali stupiti, cerca     e una Dama osservano con occhi
                        Lady Macbeth legge la lettera del            di calmarlo e, invano, propone un          pietosi il delirio di Lady Macbeth
                        marito con il racconto del vaticinio:        nuovo brindisi.                            che, in preda al sonnambulismo, è
                        lei intuisce il segreto desiderio di lui,                                               ossessionata dalla vista di macchie
                        ma sa che la strada per realizzarlo è            Atto terzo                             di sangue sulle mani. In un’altra
                        molto ardua, e teme che egli si lasci        In un’oscura caverna, dove le Streghe      stanza, Macbeth si appresta al
                        prendere dal timore. Quando un Servo         si aggirano intorno a una caldaia che      combattimento e, pur essendo certo
                        annuncia l’arrivo di Duncano, Lady           bolle, giunge Ecate, accompagnata          della vittoria, sente la tristezza di una
                        non ha più dubbi sulle decisioni da          da Diavoli e Spiriti, e annuncia che la    vita che non ha conosciuto né pietà
                        prendere, e cerca di stimolare il marito     rovina di Macbeth non può più essere       né amore. Quasi con indifferenza
                        sopraggiunto. Entra nel castello il          differita. Al termine di una ridda         apprende della morte della moglie,
                        corteo del re, poi tutti si ritirano per     infernale, giunge Macbeth, che chiede      e subito dopo i suoi uomini lo
                        la notte; poco dopo Macbeth, pur in          alle Streghe di svelargli il futuro. Da    informano che il bosco di Birnam
                        preda a laceranti dubbi, entra nelle         terra sorge un capo coperto da un          si sta muovendo. Il presagio delle
                        stanze dove riposa il re. Giunge Lady        elmo, e una voce lo invita a diffidare     Streghe è stato dunque ingannevole,
                        Macbeth, che vede rientrare il marito        di Macduff; appare poi un fanciullo        ma egli non si lascia intimorire ed
                        con in mano un pugnale intriso di            insanguinato, e una voce gli dice          esce correndo, pronto a combattere.
                        sangue; egli è terrorizzato, ed è la         che nessun nato di donna potrà             Intanto, Malcolm dà ordine ai soldati
                        donna a dover rientrare nella stanza         nuocergli; infine appare un fanciullo      inglesi, che avanzano portando
                        per lasciarvi il pugnale e insanguinare      con una corona, e di nuovo una voce        ciascuno un ramo d’albero, di
                        i servi affinché siano essi considerati      gli assicura il regno fino a che non       attaccare, e poco dopo si scontrano
                        colpevoli. Si sente bussare alla             vedrà il bosco di Birnam venirgli          Macbeth e Macduff: quest’ultimo
                        porta, Lady Macbeth trascina via il          incontro. Ora Macbeth vuole sapere         gli rivela di essere stato strappato
                        marito; entrano Banco e Macduff:             se la stirpe di Banco regnerà, ma la       dal ventre della madre morta,
                        quest’ultimo, incaricato di svegliare il     caldaia scompare improvvisamente           quindi di non essere nato da donna.
                        re, entra nella stanza. Mentre Banco         e appaiono otto figure di re, l’ultimo     Dunque, anche il secondo vaticinio
                        ha la sensazione di un’imminente             è Banco con uno specchio in mano.          è ingannevole e i due si allontanano
                        tragedia, Macduff esce stravolto             Macbeth tenta di assalirli, ma cade        combattendo. La battaglia infuria, si
                        dalla stanza, annunciando il terribile       a terra svenuto, mentre gli Spiriti        odono poi grida di vittoria ed entra
                        delitto. Alle sue grida accorrono tutti,     danzano intorno a lui. Quando Spiriti      Malcolm seguito da Macduff e dai
                        stupefatti e increduli.                      e Streghe si sono allontanati, giunge      soldati: Macbeth è stato ucciso da
                                                                     Lady Macbeth e i due si fanno animo:       Macduff e tutti i presenti ringraziano
     © Todd Rosenberg

                            Atto secondo                             per conservare il regno basterà            il cielo, inneggiando al nuovo re
                        In una stanza del castello, Macbeth          uccidere Macduff e il figlio di Banco.     Malcom.
                        esprime la propria angoscia alla
32                      moglie: ha raggiunto il soglio regale,                                                                                              33
Macbeth: “una cosa fuori
                                              dal comune”
                                              di Daniele Spini

                                           Composta nel 1847, la prima versione      idee musicali più geniali: “il genio è
                                           del Macbeth sembra stare nel bel          sgobbare”, avrebbe sentenziato più
                                           mezzo di quel periodo che oggi            tardi.
                                           identifichiamo come gli “anni di          All’origine di tutto, naturalmente,
                                           galera” di Verdi, fra l’affermazione      William Shakespeare, nel primo
                                           con Nabucco nel 1842 e la maturità        di tre confronti straordinari. Ma
                                           siglata fra 1851 e 1853 dalla trilogia    a monte di questa stessa scelta
                                           Rigoletto - Trovatore - Traviata. Verdi   c’era la consapevolezza sempre più
                                           come si sa aveva inventato questa         forte della necessità di connettere
                                           espressione estendendola, nell’arco       melodramma e cultura europea: già
                                           di sedici anni, fino a comprenderci       intuita da Gaetano Donizetti quando
                                           I Vespri siciliani e la prima versione    nel 1833 con Lucrezia Borgia si era
                                           di Simon Boccanegra: un modo              rivolto, primo fra gli italiani, a Victor
                                           come un altro per lamentarsi di aver      Hugo, l’uomo del momento nella
                                           dovuto lavorare troppo, costretto         letteratura teatrale, aprendo in certo
                                           dalle esigenze di un mercato ancora       senso la strada a Verdi che, nel 1844,
                                           da conquistare definitivamente. La        aveva messo in musica il simbolo
                                           critica moderna restringe l’ambito        stesso di quella novità, Ernani. Così,
                                           cronologico al periodo in cui la          sempre nel segno di un recupero di
                                           produzione di opere fu effettivamente     cultura internazionale, mutato tutto
                                           molto fitta: tredici in otto anni, se     quello che vi era da mutare in un’Italia
                                           ci fermiamo allo Stiffelio del 1850,      ormai unita e ansiosa di entrare in
                                           sedici su undici se vogliamo contarci     Europa, sarebbero avvenuti qualche
                                           anche la trilogia. Un Verdi obbligato     decennio più tardi i due incontri
                                           a produrre in fretta, attento quindi      successivi con Shakespeare, Otello
                                           più a far presto e ad aver successo       e Falstaff. Ma in quell’ultimo quarto
                                           che a sperimentare e progredire,          dell’Ottocento a far da mediatori
                                           pur avvertendo ogni giorno di più la      sarebbero stati due protagonisti della
                                           necessità di rinnovare forme e stili      Scapigliatura come Arrigo Boito e
                                           tanto sul piano musicale quanto su        dietro di lui Giulio Ricordi: mentre
                                           quello drammaturgico. In questo           adesso, con il Risorgimento ancora
                                           quadro Macbeth, decimo titolo             da avviare, il contesto era quello di
                                           d’opera da lui creato, costituisce        un Romanticismo in qualche misura
                                                                                                                                 Alle pagine 36 e 38,
                                           indubbiamente un vertice, se non          impastoiato in una Restaurazione            scene dal Macbeth, regia di
                                           addirittura un’eccezione; e sul piano     protratta oltre ogni limite cronologico     Micha van Hoecke, Ravenna
                                           della qualità della composizione non      ragionevole, e il referente principale      Festival, 2004.
                                           meno che su quello della ricerca,         era Andrea Maffei, intellettuale in
     Il Teatro della Pergola di Firenze,                                                                                         Alle pagine 37 e 40,
                                           confermando come sia stata quasi          prima linea nella diffusione in Italia
     dove ebbe luogo la prima                                                                                                    scene dal Macbeth, regia di
     rappresentazione assoluta di          sempre l’aspirazione a far teatro in      della grande letteratura europea,           Cristina Mazzavillani Muti,
34   Macbeth il 14 marzo 1847.             modo nuovo a suggerire a Verdi le         e specialmente di quella tedesca,           Ravenna Festival, 2013.       35
marito (ancora per poco) di quella          collaboratore più remissivo che non
     Chiarina, nata contessa Carrara             capace di seguirlo.
     Spinelli, il cui salotto milanese era
     assiduamente frequentato da Verdi,            Questa tragedia è una delle più
     che di entrambi i coniugi rimase            grandi creazioni umane! – avvertì –
     amicissimo anche dopo la loro               Se noi non possiamo fare una gran
     separazione.                                cosa cerchiamo di fare una cosa
     Nell’autunno del 1846, durante              almeno fuori dal comune. Lo schizzo
     una vacanza a Recoaro per curarsi           è netto: senza convenzione, senza
     dai mali digestivi che lo afflissero        stento e breve.
     per tutta la vita, Verdi discusse di
     possibili soggetti con Maffei, che          La raccomandazione di brevità nella
     aveva appena tradotto dal tedesco           corrispondenza con Piave è quasi
     Die Räuber di Friedrich Schiller, e poté    ossessiva, e direttamente connessa a
     mettersi direttamente al lavoro come        un problema di stile:
     librettista per i futuri I masnadieri. Un
     altro soggetto fu appunto Macbeth,             Nei versi ricordati bene che non
     e su questo Verdi si orientò per            vi deve essere parola inutile: tutto
     onorare la commissione ricevuta per         deve dire qualche cosa, e bisogna
     la Pergola di Firenze dall’impresario       adoperare un linguaggio sublime ad
     Alessandro Lanari. In un primo              eccezione dei cori delle streghe: quelli
     momento aveva pensato appunto ai            devono essere triviali, ma stravaganti
     Masnadieri: ma a Firenze non avrebbe        ed originali.
     potuto avere il tenore da lui giudicato
     necessario, mentre era disponibile il       Verdi sentiva l’obbligo di essere il più
     baritono Felice Varesi, “il solo artista    possibile all’altezza di Shakespeare,
     attuale in Italia che possa fare la parte   e anche delle aspettative di un
     che medito”, in un soggetto, spiegava       pubblico presunto colto ed esigente.
     a Lanari senza ancora nominare              Firenze allora non era tra le piazze
     Macbeth, che “non è né politico né          operistiche più importanti d’Italia. Ma
     religioso: è fantastico”. Poco più          in quegli ultimi anni del Granducato
     tardi fu Emanuele Muzio, allievo e          lorenese passava ancora per essere
     factotum, a chiarire quel che Verdi         una sorta di Atene moderna (Maffei
     pensava, rintuzzando le perplessità         del resto aveva molti amici fra gli
     di qualcuno circa le doti canore di         intellettuali attivi in città). Ed era
     Varesi: “Forse egli dirà che stuona,        in certo senso all’avanguardia per
     questo non val niente perché la parte       la musica strumentale: il violinista
     sarebbe quasi tutta declamata, ed in        Ferdinando Giorgetti faceva
     questo vale molto”.                         conoscere i Quartetti di Beethoven, e
     Verdi si fece dunque confezionare           in anni successivi sarebbero arrivate
     da Maffei, o comunque preparò               le pionieristiche partiture tascabili
     consultandosi con lui, una sintesi          dell’editore Giovanni Gualberto
     (“selva”, si diceva allora), che passò a    Guidi. Un’aura non diversa aleggiava
     Francesco Maria Piave, il librettista di    intorno alla Pergola e a Lanari, noto
     Ernani e dei Due Foscari, illudendosi       già allora come il “Napoleone degli
36   di poter condizionare utilmente un          impresari” in quanto dominatore            37
teatro. Il successo fu epocale, e Verdi   come nuove ed efficaci quasi tutte           L’orchestra colle sordine.
                                                                                         fu chiamato alla ribalta venticinque      le parti dialogate, e le grandi scene
                                                                                         volte. Qualche critico storse il naso,    d’insieme, a cominciare dal Finale         Che Verdi abbia dato la sua
                                                                                         e Giuseppe Giusti perse un’ottima         primo. E certo, ci fosse di mezzo o        disponibilità a dirigere qualcuna
                                                                                         occasione per non scrivere quando         no il “congiungimento forestiero”,         di queste riprese sembra indicare
                                                                                         gli rimproverò cortesemente di non        quell’inedito personaggio collettivo       che molto tempo prima che anche
                                                                                         aver toccato “la corda del dolore” e      che sono le Streghe, in cui si incarna     in Italia si affermasse la figura del
                                                                                         di non essersi astenuto “dalla vaga       la componente soprannaturale,              direttore d’orchestra in qualche modo
                                                                                         Venere dei congiungimenti forestieri”.    “fantastica”, del dramma.                  questa partitura fosse percepita,
                                                                                         Un merito indiretto del Macbeth di        Sta di fatto che per tutti gli anni        perlomeno dal suo autore, come
                                                                                         Verdi fu anche quello di ravvivare        Cinquanta Macbeth continuò a               un’opera da leggere anzitutto dal
                                                                                         la popolarità di Shakespeare sulle        risuonare, ma senza raggiungere            podio (con o senza il seggiolone
                                                                                         scene italiane, con interpretazioni       la fortuna di altri titoli di Verdi, che   della Pergola), anticipando la sua
                                                                                         frequenti da parte dei maggiori attori    peraltro seguì sempre con grande           storia novecentesca. Da registrare
                                                                                         del tempo.                                attenzione le sue riprese anche            anche l’attenzione senz’altro insolita
                                                                                         Difficile capire se e quanto Firenze      quando ebbe alle spalle i grandi           dedicata da Verdi alle questioni della
                                                                                         e le altre città che negli anni           capolavori della sua prima maturità.       messinscena.
                                                                                         successivi ripresero Macbeth siano        Rimase celebre una sua presa di            Nel 1864 Léon Carvalho, impresario
                                                                                         state in grado di capire la novità di     posizione nel 1848, quando seppe           del Théâtre Lyrique di Parigi, creato
                                                                                         una partitura d’opera nella quale si      che un grande soprano come Eugenia         per dare un’alternativa più moderna
                                                                                         declama almeno altrettanto spesso         Tadolini avrebbe cantato la parte di       sia all’Opéra sia all’Opéra‑Comique
                                                                                         di quanto non ci si canti, grazie         Lady al San Carlo di Napoli:               e alle loro convenzioni assai rigide,
                                                                                         a un Verdi che come ci insegna                                                       ebbe l’idea di riprendere Macbeth.
                                                                                         Massimo Mila “si sta liberando               La Tadolini ha una figura bella e       Léon Escudier, l’editore francese di
                                                                                         dall’ossessione del motivo”, e            buona, ed io vorrei Lady Macbeth           Verdi, si fece latore della richiesta
                                                                                         sembra ormai privilegiare il risultato    brutta e cattiva. La Tadolini canta        di sostituire il monologo finale di
                                                                                         drammatico rispetto all’applauso          alla perfezione; ed io vorrei che          Macbeth, “Mal per me”, con un coro,
                                                                                         del pubblico; costellata di indicazioni   Lady non cantasse. La Tadolini ha          e di aggiungere alla partitura un
                                                                                         come “fra sé, sotto voce, quasi con       una voce stupenda, chiara, limpida,        episodio danzato, venendo incontro
                                                                                         spavento”, “con voce soffocata” e         potente; ed io vorrei in Lady una voce     alle abitudini del pubblico parigino.
     di un gran numero di teatri nei           anni Sessanta).                           via dicendo; segnata da continui          aspra, soffocata, cupa. La voce della      Verdi aderì, per una volta stimolato
     diversi Stati della penisola, nei quali   Verdi fu comunque insoddisfatto           cambiamenti di tempo e di metro           Tadolini ha dell’angelico; la voce di      anche dall’idea di ampliare una
     presentava il maggior repertorio          del lavoro di Piave, che coprì di         nei monologhi, e soprattutto con un       Lady vorrei che avesse del diabolico.      componente coreografica che
     moderno ma anche proposte più             rimproveri, anzitutto per la prolissità   numero di arie vere e proprie ridotto                                                giudicava essenziale all’economia del
     insolite, riservando buona parte di       dei versi, rifilandogli correzioni        a una mezza dozzina; e priva di veri      E più avanti:                              dramma, tant’è vero che a suo tempo
     quelle più ardite, a cominciare dai       ampie e approfondite in parte sue         eroi, vissuta com’è da protagonisti                                                  aveva insistito a lungo perché dopo
     grand‑opéra di Giacomo Meyerbeer          ma soprattutto di Maffei, chiamato        in lotta con la loro stessa coscienza,       I pezzi principali dell’opera sono      la “Gran scena delle apparizioni” nel
     (più tardi Guidi avrebbe pubblicato       in soccorso, fino a ottenere un           come Macbeth, o di una coscienza          due: il Duetto fra Lady ed il marito ed    secondo atto fosse inserito il “Coro
     in partitura Gli Ugonotti), proprio a     libretto che almeno in parte, o solo      quasi del tutto dimentichi, come          il Sonnambulismo: Se questi pezzi si       e ballabile” intonato dalle Streghe
     Firenze; dove per di più era ancora       in parte, corrispondeva a quanto          la Lady. Con essi non possono             perdono, l’Opera è a terra: e questi       (“Ondine e silfidi”) e danzato da
     fortissimo il culto per un Gioachino      aveva in mente. Il 14 marzo 1847 vide     competere i “buoni” come Banco            pezzi non si devono assolutamente          “spiriti aerei”, nonostante in tempo
     Rossini visto come ultimo difensore di    al Teatro della Pergola di Firenze la     e Macduff: onorati, loro sì, da arie      cantare:                                   di Quaresima anche a Firenze gli
     un bello scrivere travolto dalle mode     prima rappresentazione assoluta,          più che ammirevoli ma in linea con           bisogna agirli, e declamarli            spettacoli danzati fossero in teoria
     più recenti (donde la pubblicazione       diretta da Verdi stesso, assiso su uno    quella “convenzione” dalla quale             con una voce ben cupa                   proibiti. Presto però si accorse che
     quasi polemica della partitura del        scranno da allora custodito come          Verdi aveva preso le distanze fin            e velata: senza di ciò non              erano necessari interventi ben più
38   Guglielmo Tell da parte di Guidi, negli   un cimelio fra i più sacri del glorioso   dal principio. Mentre si impongono           vi può essere effetto.                  pesanti:                                 39
Ohimè! Alla lettura di questa             monologo prima e dialogo poi, fu           ormai in linea con la maggior cultura
     musica sono stato colpito da cose           oggetto di cure attente da parte           europea, a farsi indagine psicologica.
     che non avrei voluto trovarvi. Per dire     di Verdi, e senza alterare troppo          E non per niente, per questo pezzo
     tutto in una parola, vi sono diversi        l’originale mostra chiaramente come        Piave poté limitarsi a sistemare
     pezzi che sono o deboli, o mancanti         la scrittura di Verdi in diciassette       metricamente parole dettate da Verdi
     di carattere, che è ancor peggio.           anni, e con alle spalle un numero non      stesso. Sorvolando sul coro di sicari
     Occorrerebbe:                               piccolo di capolavori e di esperienze      e sull’aria di Banco (una concessione
       1. Un’aria di Lady Macbeth, nell’atto     internazionali, si fosse fatta assai       alla presenza nella compagnia
          II.                                    più abile, anzitutto sul piano             fiorentina di un cantante celebre, il
       2. Diversi squarci a rifare nella         dell’armonia; così come, sempre            basso Nicola Benedetti), intervenne,
          visione atto III.                      in funzione reciproca, anche la sua        ancora una volta utilmente, nel
       3. Rifare completamente l’aria            intuizione della resa teatrale dei fatti   finale, e in particolare sulla scena
          Macbet atto III.                       musicali adesso fosse più scaltrita.       dell’apparizione dell’ombra di Banco.
       4. Ritoccare le prime scene dell’atto     Il Finale primo, certo una delle scene     Più diffusi e vistosi i rimaneggiamenti
          IV.                                    d’insieme migliori del Verdi anni          al terzo atto, culminanti
       5. Far di nuovo l’ultimo finale,          Quaranta, con il suo terrorizzato          nell’inserzione del “Ballo” di diavoli
          togliendo la morte di Macbet”.         episodio “a cappella” reso ancor più       e streghe intorno alla caldaia subito
                                                 ansioso dalle pulsazioni del timpano,      prima della scena delle apparizioni,
     Ed è in pratica l’elenco delle revisioni    rimase com’era. Il colpo d’ala che         che bilancia nel senso del diabolico
     apportate da Verdi: che si fece             segnala il Macbeth del 1865 come un        il più sereno “Ondine e silfidi” del
     integrare il libretto da Piave, senza       passo in avanti rispetto alle intuizioni   1847. Se i pezzi ritoccati sviluppano
     più maltrattarlo troppo. Nelle              di quello del 1847, indubbiamente più      le intuizioni della partitura fiorentina,
     prime sezioni la partitura del 1847         eccezionali rispetto alla produzione       i nuovi ballabili portano Macbeth più
     resta sostanzialmente inalterata            immediatamente precedente di Verdi,        vicino a quella dimensione di opera
     anche nella versione di Parigi. Le          è la Scena ed aria “La luce langue”.       d’arte integrata, con un continuo
     streghe agiscono fin dal principio,         Nel 1847 al principio del secondo          rimando fra suono e azione (qualcuno
     subito dopo un Preludio rapido              atto, Lady intonava una sorta di           è arrivato addirittura a parlare di
     ed efficace, incorniciando con il           curiosa cabaletta senza un cantabile       “opera d’arte totale”: concetto
     loro canto bizzarro, volutamente            a precederla, “Trionfai! securi alfine     forse troppo wagneriano per aver
     estraneo anche dal punto di vista           / premerem di Scozia il trono”: poco       spazio qui) che tanto premeva a
     musicale a quell’ansia di “sublime”         men che ridicola nelle parole di Piave,    Verdi, e che trova un momento di
     che possedeva Verdi (ed è forse il          con l’immagine dei coniugi Macbeth         suggestione tutta speciale quando,
     primo esempio di quella inserzione          dediti a calcare con le terga un trono     esasperando il clima surreale creato
     di elementi comici in un contesto           presumibilmente a due piazze, e per        dalle profezie enigmatiche della
     tragico che rende esplosive tante           quel che riguarda la musica se non         voce di fanciullo ricambiate dalle
     altre sue partiture, da Rigoletto in        brutta quanto meno convenzionale           esclamazioni di Macbeth folle di
     poi), il duetto in cui Banco fa da spalla   (il che, per Verdi, era senz’altro         paura, seguono le apparizioni dei re,
     a dubbi e paure di Macbeth. Anche           ancora peggio). A sostituirla, una         accompagnate da un’orchestrina di
     la cavatina di Lady fa il suo lavoro,       struttura drammatica e musicale            due oboi, sei clarinetti, due fagotti e
     sicché Verdi la lasciò stare, così come     straordinaria, capace di innalzare         un controfagotto, che Verdi prescrive
     il primo dialogo fra i coniugi, pagina      la malvagità del personaggio fino          esplicitamente disposta “sotto il
     rapida ma di grande efficacia, e la         a renderla grandiosa, grazie alla          palco”. Idea fra le più visionarie di
     “Musica villereccia” che precede            duttilità dell’armonia, della condotta     tutto Verdi già nella versione del 1847,
     l’arrivo del re, semplice espediente        ritmica, dell’orchestrazione. È già il     che la revisione parigina si limita a
     narrativo. Invece tutta la parte che        Verdi decadentistico del prossimo          correggere in qualche particolare.
40   precede e segue il delitto di Macbeth,      Don Carlo, che piega i fatti musicali,     Modifiche corpose e significative           41
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