Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
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Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! Jesi (An), 10 aprile 2020 – Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! Ogni settimana di venerdì o di sabato, le opere di Pergolesi e di Spontini registrate nelle passate edizioni del Festival Pergolesi Spontini sono trasmesse in streaming sul sito della Fondazione Pergolesi Spontini. Si inizia sabato 11 aprile ore 21 con “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi. Ogni video resterà disponibile per 48 ore. Il sipario è chiuso, il palcoscenico è spento, la sala è vuota, ma il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! In questo tempo sospeso, il cuore culturale della città progetta il futuro e gli spettacoli di musica, opera, prosa, danza che verranno. Inoltre, attraverso i canali social della Fondazione Pergolesi Spontini – Facebook e Instagram – e sul sito www.fondazionepergolesispontini.com si continuano a produrre contenuti per mantenere i contatti con il pubblico e per continuare a trasmettere la bellezza dell’esperienza artistica e della musica. Un modo per combattere l’isolamento e sentirsi meno soli!
Parte in questi giorni, la trasmissione in streaming gratuita delle opere di Giovanni Battista Pergolesi e di Gaspare Spontini che negli scorsi anni sono andati in scena nel Festival Pergolesi Spontini e che sono state edite in DVD da Unitel. Per gentile concessione di Unitel, le opere saranno trasmesse sul sito www.fondazionepergolesispontini.com/diretta- streaming/ con cadenza settimanale, di venerdì o di sabato, e resteranno disponibili per le successive 48 ore alla messa in onda. Si inizia sabato 11 aprile alle ore 21, con “La serva padrona” di Pergolesi registrata il 3 settembre 2011 al Teatro Pergolesi di Jesi per l’XI Festival Pergolesi Spontini in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini con la direzione di Corrado Rovaris alla guida dell’Accademia Barocca de I Virtuosi Italiani, la regia di Henning Brockhaus, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giancarlo Colis; interpreti Alessandra Marianelli (Serpina), Carlo Lepore (Uberto) e il mimo Jan Mening (Vespone). Revisione critica a cura di Francesco Degrada. Gli intermezzi de “La serva padrona”, su testo del librettista napoletano Gennarantonio Federico, furono rappresentati per la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli nel 1733, tra gli atti dell’opera seria Il prigionier superbo dello stesso Pergolesi. L’opera si segnala per la squisita eleganza e per l’acuto studio psicologico dei caratteri, che ne fanno un prototipo della tradizione teatrale comica napoletana. La sua rilevanza storica fu sottolineata dallo straordinario successo che la Serva padrona ottenne in occasione della rappresentazione all’Opéra di Parigi nel 1752 e che diede luogo alla Querelle des Bouffons. La trama narra di Serpina, che tiranneggia il padrone Uberto, un po’ avanti nell’età e anche attratto dalla bellezza e giovinezza della donna, e che riesce a farsi sposare con l’inganno e l’aiuto di Vespone, l’altro servo (muto). Vespone, su istigazione di Serpina, si
finge il Capitan Tempesta (tipico personaggio derivato dalla Commedia dell’Arte) e si presenta come il futuro sposo della donna pretendendo la dote. Uberto, però, non vuole sborsare la dote e allora, dopo che Vespone- Capitan Tempesta lo minaccia di morte se non sposerà Serpina, cede e sposa la donna. Il calendario degli appuntamenti con le opere in streaming sul sito della Fondazione proseguirà poi con: venerdì 17 aprile, ore 21 “La fuga in maschera” di Spontini; venerdì 24 aprile, ore 21 “Il prigionier superbo” di Pergolesi; sabato 2 maggio, ore 21 “Livietta e Tracollo” di Pergolesi; venerdì 8 maggio, ore 21 “Adriano in Siria” di Pergolesi; venerdì 15 maggio, ore 21 “Il Flaminio” di Pergolesi; venerdì 22 maggio, ore 21 “L’Olimpiade” di Pergolesi; venerdì 29 maggio, ore 21 “Lo frate ‘nnamorato” di Pergolesi; sabato 6 giugno, ore 21 “La Salustia” di Pergolesi.
Carmen di Bizet chiude la 52ma Stagione Lirica del Teatro Pergolesi Jesi (AN), 4 dicembre 2019 – “Carmen”, di Georges Bizet, con la direzione di Beatrice Venezi e la regia di Paul-Émile Fourny, chiude la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi, venerdì 20 e domenica 22 dicembre (anteprima giovani il 18 dicembre) per la 52^ Stagione Lirica di Tradizione. L’opéra-comique va in scena nella versione originale del 1875, in lingua francese e con i dialoghi parlati. Sarà la “Carmen”, il titolo più celebre di Georges Bizet (1838-1875), a chiudere la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, al termine di un cartellone dedicato alle grandi protagoniste femminili con “Madama Butterfly”, “Turandot” e il tributo alla Luna in una nuova produzione di “CircOpera”. Venerdì 20 dicembre alle ore 20.30, domenica 22 alle ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre alle ore 16, la
“Carmen” arriva al Teatro Pergolesi di Jesi in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co- produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. L’opéra-comique in quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella eponima di Mérimée, viene proposta nella versione originale, in lingua francese e con i dialoghi parlati, che debuttò all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875; alcuni dialoghi sono stati modificati a cura di Opéra- Théâtre de Metz Métropole. Edizione Alkor. Dopo le date di Jesi, l’opera andrà in scena tra gennaio e febbraio 2020 nei teatri di Fano, Ascoli Piceno e Fermo. Sul podio, la giovane e affermata Beatrice Venezi, tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale; innovativa, paladina di femminilità, nel 2018 è stata inserita da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro. La regia è di Paul-Émile Fourny che torna a Jesi dopo i successi di “Aucassin et Nicolette” (2019), “Werther” (2007), “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” (2016). Per questo nuovo allestimento, le scene sono state realizzate nei Laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi e sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs. Nel ruolo del titolo è il mezzosoprano canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia, mentre il tenore Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna Bordignon è Micaëla, Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Suona la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna “M. Agostini” di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono
guidati da Gian Luca Paolucci. L’argomento è tratto, molto liberamente, dal romanzo omonimo di P. Mérimée. Al libretto collaborò lo stesso Bizet, scrivendone anche alcune parti (tra cui le parole della famosa habanera cantata dalla protagonista, “L’amour est un oiseau rebelle”). La “Carmen” del 1875 appartiene al genere dell’opéra-comique ed era dunque, nella sua versione originale, composta da dialoghi recitati alternati alle parti musicali, è in tale forma che viene rappresentata a Jesi. Il regista Paul-Émile Fourny ne propone un’angolazione originale, in stile indagine della polizia, con un delitto consumato all’interno di un teatro – le scene sono una perfetta ricostruzione del Teatro Moriconi di Jesi – di cui si cerca di stabilire le responsabilità. Da qui parte, come un flashback, la vicenda, con la compagnia dei contrabbandieri trasposta in quella degli artisti teatrali; la protagonista Carmen è un’attrice, al centro di mondo divertente, vivente e ribelle, opposto all’universo di “poliziotti” incarnato dall’agente Moralès, dal commissario Zuniga e dall’ispettore José. «Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma rispettosa dell’opera, evitando la caricatura spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia” – spiega Paul-Émile Fourny. “L’idea è quella di una messa in scena vicina alle serie televisive poliziesche, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché Carmen è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali che personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere per rivendicare il suo status di donna libera». La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di
Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Sponsor PS Medical Center, DPA srl, Estra Prometeo. Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus. Aaa cercasi otto figuranti, 4 uomini e 4 donne, per l’opera lirica “Carmen” Selezione di otto figuranti, 4 uomini e 4 donne, per l’opera lirica “Carmen” che chiuderà la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi Jesi (AN), 29 novembre 2019 – La selezione sarà al Teatro Moriconi di Jesi, mercoledì 4 dicembre alle ore 14. L’opera di Bizet andrà in scena al “Pergolesi” il 20 e 22 dicembre con anteprima giovani il 18dicembre nell’ambito della 52esima Stagione Lirica di Tradizione. Mercoledì 4 dicembre alle ore 14 al Teatro Moriconi di Jesi, la Fondazione Pergolesi Spontini terrà la selezione di otto figuranti per la “Carmen” di Bizet, quarto ed ultimo titolo d’opera della 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro
Pergolesi. L’opera andrà in scena al Teatro Pergolesi venerdì 20 dicembre ore 20.30 e domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, e di seguito anche nei teatri del circuito della Fondazione Rete Lirica delle Marche, Fano, Ascoli Piceno e Fermo. Per questo allestimento si cercano otto figuranti – quattro uomini e quattro donne – tra i 20 ed i 35 anni, preferibilmente con esperienza di palcoscenico. Gli aspiranti al ruolo si presenteranno direttamente nel luogo dove avverrà la selezione. “Carmen” di Georges Bizet vede sul podio orchestrale il M° Beatrice Venezi, la regia è di Paul-Émile Fourny, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra- Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. Il mezzosoprano Mireille Lebel canta Carmen, Don José è il tenore Enrico Casari, Anna Bordignon è Micaëla. Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Suona la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna “M. Agostini” di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci. Per la messa in scena di quest’opera – tra i titoli più amati del repertorio lirico – il regista Paul Emile Fourny propone un’angolazione originale, in stile indagine della polizia. “Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma sempre rispettoso dell’opera, evitando la caricatura spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia. L’idea è quella di una messa in scena vicina alle recenti serie televisive della
polizia, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché Carmen è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali che personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere per rivendicare il suo status di donna libera”. Al Teatro Pergolesi di Jesi si replica Turandot Jesi (AN), 30 novembre 2019 – Domenica 1 dicembre ore 16 la replica di “Turandot” di Giacomo Puccini al Teatro Pergolesi di Jesi l’opera “Turandot”, con la regia le scene i costumi e le luci firmate da Pier Luigi Pizzi, e la direzione di Pietro Rizzo, L’opera in scena nella versione originale incompiuta. Torna al Teatro Pergolesi di Jesi la “Turandot” di Puccini, per la replica dell’opera domenica 1 dicembre ore 16, dopo il successo della ‘prima’ di venerdì. In vendita presso la biglietteria del Teatro Pergolesi i posti di loggione, da un’ora prima dello spettacolo
L’Opera viene proposta nella versione originale rimasta incompiuta, la stessa che debuttò il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore. L’opera è il terzo titolo nel cartellone della 52esima stagione lirica di tradizione del “Pergolesi”, e sarà replicata domenica 1 dicembre alle ore 16. La dirige il M° Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, nello storico allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio. L’orchestra è la Filarmonica Marchigiana, il coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno è diretto da Giovanni Farina; i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci. Nella compagnia di canto, Turandot è il soprano Tiziana Caruso che, nel corso dell’anno, è stata già la principessa “di gelo” alla Shanghai Opera House e all’Ópera de Tenerife. Il principe ignoto (Calaf) è il tenore Francesco Pio Galasso, il basso marchigiano Andrea Concetti canta Timur, Maria Laura Iacobellis è Liù, Cesare Catani è l’imperatore Altoum, Paolo Ingrasciotta con Ugo Tarquini e Vassily Solodkyy, formano il trio dei ministri imperiali Ping, Pang e Pong. Completano il cast Egidio Egidi (il principe di Persia) e Erika Rombaldoni (la tentazione). La Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini che nel dicembre del 1923 completò tutta la partitura fino alla morte di Liù; il compositore morì a Bruxelles il 29 novembre 1924, lasciando le bozze del duetto finale. Successivamente la partitura fu completata da Franco Alfano, uno dei suoi allievi. Dopo la ‘prima’ al Teatro alla Scala di Milano, la sera successiva, sempre sotto la direzione di Arturo Toscanini, l’opera fu rappresentata nella sua completezza, includendo anche il finale di Alfano.
Turandot al Teatro Pergolesi Jesi (AN), 27 novembre 2019 – A 95 anni esatti dalla scomparsa di Giacomo Puccini, e dopo 20 anni di assenza dal cartellone lirico del Teatro Pergolesi, torna a Jesi l’opera “Turandot”, venerdì 29 novembre ore 20,30. L’opera, con la regia le scene i costumi e le luci firmate da Pier Luigi Pizzi, e la direzione di Pietro Rizzo, va in scena nella versione originale incompiuta. Replica domenica 1 dicembre ore 16. A 95 anni esatti dalla scomparsa di Giacomo Puccini, e dopo 20 anni di assenza dal cartellone lirico del Teatro Pergolesi, torna a Jesi “Turandot”, venerdì 29 novembre alle ore 20,30. L’Opera viene proposta nella versione originale rimasta incompiuta, la stessa che debuttò il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore. L’opera è il terzo titolo nel cartellone della 52esima stagione lirica di tradizione del “Pergolesi”, e sarà replicata domenica 1 dicembre alle ore 16. La dirige il M° Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, nello storico allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio. L’orchestra è la Filarmonica Marchigiana, il coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno è diretto da Giovanni Farina; i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci. Nella compagnia di canto, Turandot è il soprano Tiziana Caruso che, nel corso dell’anno, è stata già la principessa “di gelo” alla Shanghai Opera House e all’Ópera de Tenerife. Il principe ignoto (Calaf) è il tenore Francesco Pio Galasso, il basso marchigiano Andrea Concetti canta Timur, Maria Laura Iacobellis è Liù, Cesare Catani è l’imperatore Altoum, Paolo Ingrasciotta con Ugo Tarquini e Vassily Solodkyy, formano il trio dei ministri imperiali Ping, Pang e Pong. Completano il cast Egidio Egidi (il principe di Persia) e Erika Rombaldoni (la tentazione). La Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini che nel dicembre del 1923 completò tutta la partitura fino alla morte di Liù; il compositore morì a Bruxelles il 29 novembre 1924, lasciando le bozze del duetto finale. Successivamente la partitura fu completata da Franco Alfano, uno dei suoi allievi. Dopo la ‘prima’ al Teatro alla Scala di Milano, la sera successiva, sempre sotto la direzione di Arturo Toscanini, l’opera fu rappresentata nella sua completezza, includendo anche il finale di Alfano. Il cartellone lirico del Teatro Pergolesi prosegue poi venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, con l’opera “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co- produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.
La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Food partner America Graffiti. Sponsor PS Medical Center. Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
Info: Fondazione Pergolesi Spontini www.fondazionepergolesispontini.com Al Teatro Pergolesi di Jesi la replica de “Il Lato
nascosto. CircOpera lunare” Jesi (AN), 22 novembre 2019 – Sabato 23 novembre ore 20,30 e domenica 24 novembre ore 16 al Teatro Pergolesi di Jesi le repliche dello spettacolo di teatro musicale “Il Lato nascosto. CircOpera lunare”, in prima esecuzione assoluta. Canto, recitazione, video, numeri di giocoleria, spericolate acrobazie e una musica scritta con il naso all’insù a cercar suggestioni e ispirazioni nell’universo, da Beethoven a Debussy, da Puccini a Dvo?ák. info biglietti ancora disponibili per 22, 23 e 24 novembre: tel. 0731 206888 Sabato 23 novembre ore 20,30 e domenica 24 novembre alle ore 16 va in scena al Teatro Pergolesi lo spettacolo di teatro musicale “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, in prima esecuzione assoluta nell’ambito della 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi. Si tratta di una nuova commissione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Circo El Grito e Bernstein School of Musical Theater. “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, è un format nuovo che unisce tradizione dell’opera e spettacolo circense in un unico spettacolo, con musiche appositamente realizzate, per un appuntamento adatto ad ogni età. Ne sono protagonisti un giovane compositore e direttore d’orchestra, il M° Marco Attura, i giovani e talentuosi musicisti del Time Machine Ensemble, acrobati circensi e giovani performer provenienti dalla Bernstein School of Musical Theater, tutti diretti dal pioniere del circo contemporaneo in Italia, Giacomo Costantini, fondatore e direttore artistico del Circo El Grito. Scrittura scenica e regia sono di Giacomo Costantini, firmano
le scene Benito Leonori ed Elisabetta Salvatori, i costumi sono di Roberta Fratini, luci di Marco Scattolini, vocal coach Shawna Farrell. Le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak, Debussy ed originali, sono composte e ricomposte da Marco Attura, ed è lo stesso compositore a dirigere il Time Machine Ensemble, formazione nata per volontà di Casa Musicale Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati alla musica d’oggi. Personaggi e interpreti: Pierluigi Cocciolito (Jacopo), Tiziana Salerno (Ellen), Irene Frascione (Miriam), Francesco Fusai (Bartolomeo); i circensi sono Giacomo Costantini, Philine Dahlmann, Edoardo Demontis, Salvatore Frasca, Antoine Linsale, Gaël Man, Giacomo Martini. Per la nuova produzione di Circopera, quest’anno è stata invitata la compagnia circense “SIDE / Kunst-Cirque” raro esempio di circo indipendente e alternativo creato da un collettivo di artisti internazionali. Il CircOpera Lunare trae ispirazione dalla doppia ricorrenza del 2019, anno in cui si ricordano i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci ed il cinquantesimo del primo passo dell’uomo sulla Luna. Nella scrittura scenica, si immagina che Leonardo Da Vinci, in realtà, non sia morto ma che nel maggio 1519 sia decollato con una delle sue macchine volanti riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna; mentre sulla Terra ne viene annunciata la scomparsa, il genio italiano fonda sul satellite una misteriosa civiltà di eletti. Tra i discendenti sono i giovani Jacopo ed Ellen, che 50 anni dopo l’allunaggio di Neil Armstrong, e 500 anni dopo l’allunaggio di Leonardo Da Vinci, nel pieno delle celebrazioni sulla Luna per la nascita della loro civiltà, mettono piede sul lato visibile del satellite, violando un antico divieto. Da qui si dipana una trama fantastica, ricca di fantasia e di colpi di scena, in cui anche il pubblico diventa protagonista.
Il cartellone lirico prosegue venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16), con “Turandot”, dramma lirico in tre atti di Giacomo Puccini. L’opera è diretta dal M° Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio. Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Food partner America Graffiti. Sponsor PS Medical Center. Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
CircOpera Lunare per scoprire il lato nascosto della luna e il lato oscuro dell’umanità CIRCOPERA LUNARE al Teatro Pergolesi di Jesi una prima assoluta tra opera e circo nella Stagione Lirica Jesi (AN), 19 novembre 2019 – Al Teatro Pergolesi di Jesi tra opera, circo contemporaneo e fantascienza per scoprire il lato nascosto della luna e il lato oscuro dell’umanità. “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, in prima rappresentazione assoluta per la 52esima Stagione Lirica di Tradizione, con la scrittura scenica e la regia di Giacomo Costantini, compositore e direttore il M° Marco Attura. Il debutto venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16. Martedì 19 novembre ore 16, mercoledì 20 novembre ore 16 e giovedì 21 novembre ore 11 lo spettacolo va in scena per una anteprima riservata agli studenti. Opera e Circo contemporaneo con un pizzico di fantascienza in
scena alla 52ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con il debutto in prima rappresentazione assoluta de “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, nuova commissione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Circo El Grito e Bernstein School of Musical Theater. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16; tre le recite in anteprima giovani riservate ai partecipanti al progetto “Musicadentro 2019”, nei giorni di martedì 19 e mercoledì 20 novembre ore 16 e giovedì 21 novembre ore 11. “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, è un format nuovo che unisce tradizione dell’opera e spettacolo circense in un unico spettacolo, con musiche appositamente realizzate, per un appuntamento adatto ad ogni età. Ne sono protagonisti un giovane compositore e direttore d’orchestra, il M° Marco Attura, i giovani e talentuosi musicisti del Time Machine Ensemble, acrobati circensi e giovani performer provenienti dalla Bernstein School of Musical Theater, tutti diretti dal pioniere del circo contemporaneo in Italia, Giacomo Costantini, fondatore e direttore artistico del Circo El Grito. Scrittura scenica e regia sono di Giacomo Costantini, firmano le scene Benito Leonori ed Elisabetta Salvatori, i costumi sono di Roberta Fratini, luci di Marco Scattolini, vocal coach Shawna Farrell. Le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak, Debussy ed originali, sono composte e ricomposte da Marco Attura, ed è lo stesso compositore a dirigere il Time Machine Ensemble, formazione nata per volontà di Casa Musicale Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati alla musica d’oggi. Personaggi e interpreti: Pierluigi Cocciolito (Jacopo), Tiziana Salerno (Ellen), Irene Frascione
(Miriam), Francesco Fusai (Bartolomeo); i circensi sono Giacomo Costantini, Philine Dahlmann, Edoardo Demontis, Salvatore Frasca, Antoine Linsale, Gaël Man, Giacomo Martini. Per la nuova produzione di Circopera, quest’anno è stata invitata la compagnia circense “SIDE / Kunst-Cirque” raro esempio di circo indipendente e alternativo creato da un collettivo di artisti internazionali. Il CircOpera Lunare trae ispirazione dalla doppia ricorrenza del 2019, anno in cui si ricordano i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci ed il cinquantesimo del primo passo dell’uomo sulla Luna. Nella scrittura scenica, si immagina che Leonardo Da Vinci, in realtà, non sia morto ma che nel maggio 1519 sia decollato con una delle sue macchine volanti riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna; mentre sulla Terra ne viene annunciata la scomparsa, il genio italiano fonda sul satellite una misteriosa civiltà di eletti. Tra i discendenti sono i giovani Jacopo ed Ellen, che 50 anni dopo l’allunaggio di Neil Armstrong, e 500 anni dopo l’allunaggio di Leonardo Da Vinci, nel pieno delle celebrazioni sulla Luna per la nascita della loro civiltà, mettono piede sul lato visibile del satellite, violando un antico divieto. Da qui si dipana una trama fantastica, ricca di fantasia e di colpi di scena, in cui anche il pubblico diventa protagonista. “Diversi anni fa – spiega il regista e autore dello spettacolo, Giacomo Costantini – ho incontrato un Darksider, ovvero un sostenitore della teoria pseudo-scientifica che crede nell’esistenza di una civiltà lunare insediatasi su lato nascosto della luna. Questa teoria non è stata del tutto screditata dalla comunità scientifica internazionale, anche perché effettivamente noi del lato nascosto del nostro satellite naturale non sappiamo niente. O quasi. Mentre mi documentavo, ho scoperto l’esistenza del Project A119 un progetto top-secret elaborato alla fine degli anni Cinquanta dalla United States Air Force con l’obiettivo di far esplodere
una bomba nucleare sulla Luna. Subito ho ripensato al Darksider e all’orrore del lato oscuro dell’essere umano. Mi sono chiesto dove fosse l’altra parte dell’umanità, quella con un potere luminoso e gagliardo capace di controbilanciare l’assurdità di chi progetta degli esperimenti atomici sulla luna, come se non gli bastasse il proprio di pianeta da inquinare e distruggere. E così ho capito: quest’altra parte dell’umanità è sulla Luna, lontana 384.400 km dalla nostra ambiguità”. “Lo spettacolo – spiega Marco Attura – è un viaggio notturno e solitario attraverso il tempo della memoria, in un unico arco espressivo dunque, articolato da momenti di smarrimento e da improvvisi risvegli di nuove memorie dove si alternano canto, recitazione, video e spericolate acrobazie”. È, aggiunge il compitore, “una musica scritta con il naso all’insù a cercar suggestioni e ispirazioni nell’universo, ultimo bagliore del suono nel buio abisso del tempo, laddove ci si perde facilmente superata la linea dell’orizzonte. La partitura è pervasa da fredde e tenui tinte pastello color notte, il cui linguaggio musicale è lontano da futurismi, sofismi, avanguardie e sperimentalismi, ma con la propensione all’uso dell’intervallo di quinta, ingrediente necessario per creare quel senso di vuoto e di incertezza tonale come centro di gravità dell’intero lavoro, in cui consonanza e dissonanza vivono nel respiro reciproco. Un’eclissi in cui trovano posto, sotto nuova veste, alcune melodie del repertorio classico/tardo-romantico che prendono parte a ri-definire un astrale tessuto connettivo”. Il cartellone lirico prosegue venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16), con “Turandot”, dramma lirico in tre atti di Giacomo Puccini. L’opera è diretta dal M° Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche,
allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio. Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.
Domani è il giorno di Madama Butterfly! Jesi (AN), 16 ottobre 2019 – Domani è il giorno di Madama Butterfly! Con il capolavoro pucciniano, si apre la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi, la ‘prima’ sarà venerdì 18 ottobre ore 20,30, con replica domenica 20 ottobre ore 16. Ieri l’opera è andata in scena davanti ad un pubblico entusiasta ed attento di studenti delle scuole superiori della provincia di Ancona, tantissimi gli applausi e autentica la commozione per la storia di Cio-Cio-San che rinnova ogni volta la sua magia! Una nuova produzione di Madama Butterfly di Puccini, con la direzione di David Crescenzi e la regia di Matteo Mazzoni, inaugura la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, venerdì 18 ottobre ore 20,30 e domenica 20 ottobre ore 16, con anteprima riservata ai giovani mercoledì 16 ottobre ore 16. Inaugura venerdì 18 ottobre alle ore 20,30 la 52ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con “Madama Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di David Belasco. L’opera replica domenica 20 ottobre alle ore 16, ed è preceduta da un’anteprima giovani (riservata
ai partecipanti del progetto “Musicadentro 2019”) in programma per mercoledì 16 ottobre alle ore 16. Prima dello spettacolo, il pubblico può partecipare all’incontro dal titolo “La trama prima dell’opera”, che il direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, Cristian Carrara, tiene nelle Sale Pergolesiane (il venerdì alle ore 19 e domenica 20 ore 15), ad ingresso gratuito. “Madama Butterfly” va in scena in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. A dirigere l’opera è David Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti. Firma la regia Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Patricia Toffolutti, video designer Mario Spinaci, le luci sono di Ludovico Gobbi, illustrazioni di Riccardo Cecchetti, assistente alle scene Elisabetta Salvatori. Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton, interpretato dal tenore Francesco Fortes; il mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Completano la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate Pinkerton, Claudio Zazzaro (Goro), Dielli Hoxha (Il principe Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea Tabili (Lo zio Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea Cutrini (L’ufficiale del registro), Eleonora Nota (La zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10) che interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10) e Lucia Conte (16 e 20/10) si alternano nel ruolo della madre.
©Foto Stefano Binci / Fondazione Pergolesi Spontini La “Madama Butterfly” in scena a Jesi “non è una vera storia d’ amore … per una storia d’amore bisogna essere in due”, spiega il regista Matteo Mazzoni. “Siamo agli inizi del ‘900, a Nagasaki, nel Giappone musicale inventato da Puccini; un giovane tenente della Marina degli USA decide di allontanare la solitudine tipica della vita da soldato comprando una casa in collina con dentro una giovane ragazza, da sposare come formale copertura per normalizzare la compravendita di giovani fanciulle tra i ricchi stranieri e le classi sociali più basse. Butterfly ha quindici anni, orfana di padre, per sopravvivere si è adattata a fare la geisha; non sogna altro che incontrare un uomo vero, magari uno straniero, un eroe venuto addirittura dal mare,
luogo mistico dei sogni e dei peggiori incubi per la cultura nipponica, che venga apposta a salvarla, a portarla via. Così, nel primo atto, viene celebrato questo matrimonio, finto per tutti i presenti tranne che per Butterfly stessa, ingannata dalle menzogne di Pinkerton. Proprio da questo amore incompreso e fragile, nasce la nostra “Madama Butterfly”; i personaggi giapponesi in scena non mostrano il loro vero volto, ma tutti indossano le maschere proprie del teatro Noh, che raccontano le emozioni attraverso espressioni codificate nei secoli. E se l’amore raccontato è falso, anche il nostro allestimento non può essere vero, oggettivo, ma un enorme foglio di carta bianca dal quale ottenere diversi Origami, che non riproducono la realtà ma la sintetizzano in astrazione. Entreremo così nella vicenda, come il giovane tenente statunitense alla scoperta di un Giappone fedele ma visionario, con la tipica ricercata ritualità e delineato da un complesso progetto di videoproiezioni, immagini ed illustrazioni originali, riviste e rivisitate, fino a raggiungere il piccolo mondo di Butterfly, fino alla sua solitudine orgogliosa, abbandonata purtroppo come le tante ragazze madri, che si barcamenano nella dura vita di tutti i giorni, in Giappone come ovunque, oggi come ieri”. Giacomo Puccini scelse il soggetto dell’opera dopo aver assistito nel giugno 1900 alla tragedia Madame Butterfly di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly pubblicato nel 1898. Il soggetto giapponese attivò l’interesse che Puccini provava nei confronti dell’elemento esotico, che agli inizi del Novecento era ingrediente oramai sperimentato della teatralità d’epoca. Per caratterizzare l’atmosfera interrogò artisti e personalità della cultura giapponese, annotò melodie su pentagrammi, ascoltate da dischi provenienti da Tokyo, consultò pubblicazioni che riportavano canti originali. Madama Butterfly andò in scena per la prima volta il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa edito da Ricordi, ma venne inaspettatamente fischiata e si tradusse in un insuccesso. L’opera fu subito ritirata dall’autore e dall’editore; ripresentata con alcuni cambiamenti al Teatro Grande di Brescia dopo tre mesi, essa ottenne il successo unanime di pubblico e critica. Il cartellone prosegue venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16, con anteprima giovani il 19, 20 e 21 novembre, con il debutto in prima rappresentazione assoluta della nuova produzione “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare” della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito Circo Contemporaneo all’antica e Bernstein School of Musical Theater;
le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak e altri sono ricomposte dal M° Marco Attura che dirige l’opera, la regia è di Giacomo Costantini, in scena artisti circensi e di musical. Venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 con anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16, va in scena “Turandot” di Giacomo Puccini, diretta da Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio. Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi – Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche, in co-produzione con Teatro Comunale di Treviso, Teatro Comunale di Ferrara, Fondazione Rete Lirica delle Marche, Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims et Centre lyrique Clermont Auvergne, in collaborazione con El Grito-Circo Contemporaneo all’antica, Bernstein School of Musical Theater. Educational partner Trevalli Cooperlat. Sponsor P.S Medical Center s.r.l. Si ringraziano UBI BANCA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
Madama Butterfly inaugura la 52a Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Jesi (AN), 16 ottobre 2019 – Una nuova produzione di Madama Butterfly di Puccini, con la direzione di David Crescenzi e la regia di Matteo Mazzoni, inaugura la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, venerdì 18 ottobre ore 20,30 e domenica 20 ottobre ore 16, con anteprima riservata ai giovani mercoledì 16 ottobre ore 16. Inaugura venerdì 18 ottobre alle ore 20,30 la 52ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con “Madama Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di David Belasco. L’opera replica domenica 20 ottobre alle ore 16, ed è preceduta da un’anteprima giovani (riservata ai partecipanti del progetto “Musicadentro 2019”) in programma per mercoledì 16 ottobre alle ore 16. Prima dello spettacolo, il pubblico può partecipare all’incontro dal titolo “La trama prima dell’opera”, che il direttore artistico della Fondazione
Pergolesi Spontini, Cristian Carrara, tiene nelle Sale Pergolesiane (il venerdì alle ore 19 e domenica 20 ore 15), ad ingresso gratuito. “Madama Butterfly” va in scena in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. A dirigere l’opera è David Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti. Firma la regia Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Patricia Toffolutti, video designer Mario Spinaci, le luci sono di Ludovico Gobbi, illustrazioni di Riccardo Cecchetti, assistente alle scene Elisabetta Salvatori. Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton, interpretato dal tenore Francesco Fortes; il mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Completano la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate Pinkerton, Claudio Zazzaro (Goro), Dielli Hoxha (Il principe Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea Tabili (Lo zio Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea Cutrini (L’ufficiale del registro), Eleonora Nota (La zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10 ) che interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10) e Lucia Conte (16 e 20/10) si alternano nel ruolo della madre.
La “Madama Butterfly” in scena a Jesi “non è una vera storia d’ amore … per una storia d’amore bisogna essere in due”, spiega il regista Matteo Mazzoni. “Siamo agli inizi del ‘900, a Nagasaki, nel Giappone musicale inventato da Puccini; un giovane tenente della Marina degli USA decide di allontanare la solitudine tipica della vita da soldato comprando una casa in collina con dentro una giovane ragazza, da sposare come formale copertura per normalizzare la compravendita di giovani fanciulle tra i ricchi stranieri e le classi sociali più basse. Butterfly ha quindici anni, orfana di padre, per sopravvivere si è adattata a fare la geisha; non sogna altro che incontrare un uomo vero, magari uno straniero, un eroe venuto addirittura dal mare, luogo mistico dei sogni e dei peggiori incubi per la cultura nipponica, che venga apposta a salvarla, a portarla via. Così, nel primo atto, viene celebrato questo matrimonio, finto per tutti i presenti tranne che per Butterfly stessa, ingannata dalle menzogne di Pinkerton. Proprio da questo amore incompreso e fragile, nasce la nostra “Madama Butterfly”; i personaggi giapponesi in scena non mostrano il loro vero volto, ma tutti indossano le maschere proprie del teatro Noh, che raccontano le emozioni attraverso espressioni codificate nei secoli. E se l’amore raccontato è falso, anche il nostro allestimento non può essere vero, oggettivo, ma un enorme foglio di carta bianca dal quale ottenere diversi Origami, che non riproducono la realtà ma la sintetizzano in astrazione. Entreremo così nella vicenda, come il giovane tenente statunitense alla scoperta di un Giappone fedele ma visionario, con la tipica ricercata
ritualità e delineato da un complesso progetto di videoproiezioni, immagini ed illustrazioni originali, riviste e rivisitate, fino a raggiungere il piccolo mondo di Butterfly, fino alla sua solitudine orgogliosa, abbandonata purtroppo come le tante ragazze madri, che si barcamenano nella dura vita di tutti i giorni, in Giappone come ovunque, oggi come ieri”. Giacomo Puccini scelse il soggetto dell’opera dopo aver assistito nel giugno 1900 alla tragedia Madame Butterfly di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto dell’americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly pubblicato nel 1898. Il soggetto giapponese attivò l’interesse che Puccini provava nei confronti dell’elemento esotico, che agli inizi del Novecento era ingrediente oramai sperimentato della teatralità d’epoca. Per caratterizzare l’atmosfera interrogò artisti e personalità della cultura giapponese, annotò melodie su pentagrammi, ascoltate da dischi provenienti da Tokyo, consultò pubblicazioni che riportavano canti originali. Madama Butterfly andò in scena per la prima volta il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa edito da Ricordi, ma venne inaspettatamente fischiata e si tradusse in un insuccesso. L’opera fu subito ritirata dall’autore e dall’editore; ripresentata con alcuni cambiamenti al Teatro Grande di Brescia dopo tre mesi, essa ottenne il successo unanime di pubblico e critica. Il cartellone prosegue venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16, con anteprima giovani il 19, 20 e 21 novembre, con il debutto in prima rappresentazione assoluta della nuova produzione “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare” della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito Circo Contemporaneo all’antica e Bernstein School of Musical Theater; le musiche
di Beethoven, Puccini, Dvorak e altri sono ricomposte dal M° Marco Attura che dirige l’opera, la regia è di Giacomo Costantini, in scena artisti circensi e di musical. Venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 con anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16, va in scena “Turandot” di Giacomo Puccini, diretta da Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio. Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi – Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche, in co- produzione con Teatro Comunale di Treviso, Teatro Comunale di Ferrara, Fondazione Rete Lirica delle Marche, Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims et Centre lyrique Clermont Auvergne, in collaborazione con El Grito- Circo Contemporaneo all’antica, Bernstein School of Musical Theater. Educational partner Trevalli Cooperlat. Sponsor P.S Medical Center s.r.l. Si ringraziano UBI BANCA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
“Madama Butterfly” di Puccini inaugura la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Replica il 20 ottobre, anteprima giovani il 16 ottobre Una nuova produzione di Madama Butterfly di Puccini, con la direzione di David Crescenzi e la regia di Matteo Mazzoni, inaugura la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, venerdì 18 ottobre ore 20,30 e domenica 20 ottobre ore 16, con anteprima riservata ai giovani mercoledì 16 ottobre ore 16. Jesi – Inaugura venerdì 18 ottobre alle ore 20,30 la 52 ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con “Madama Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di
David Belasco. L’opera verrà replicata domenica 20 ottobre alle ore 16, e sarà preceduta da un’anteprima giovani (riservata ai partecipanti del progetto “Musicadentro 2019”) in programma per mercoledì 16 ottobre alle ore 16. Si tratta di una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. A dirigere l’opera è David Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti. Firma la regia Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Patricia Toffolutti, video designer Mario Spinaci, le luci sono di Ludovico Gobbi, illustrazioni di Riccardo Cecchetti, assistente alle scene Elisabetta Salvatori. Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton, interpretato dal tenore Francesco Fortes; il mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Completano la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate Pinkerton, Claudio Zazzaro (Goro), Dielli Hoxha (Il principe Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea Tabili (Lo zio Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea Cutrini (L’ufficiale del registro), Eleonora Nota (La zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10 ) che interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10) e Lucia Conte (16 e 20/10) si alternano nel ruolo della madre. La “Madama Butterfly” che andrà in scena “non è una vera storia d’ amore … per una storia d’amore bisogna essere in due”, spiega il regista Matteo Mazzoni. “Siamo agli inizi del ‘900, a Nagasaki, nel Giappone musicale inventato da Puccini;
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