Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone

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Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
Il Teatro Pergolesi di Jesi
non si ferma!
Jesi (An), 10 aprile 2020 – Il Teatro Pergolesi di Jesi non si
ferma! Ogni settimana di venerdì o di sabato, le opere di
Pergolesi e di Spontini registrate nelle passate edizioni del
Festival Pergolesi Spontini sono trasmesse in streaming sul
sito della Fondazione Pergolesi Spontini. Si inizia sabato 11
aprile ore 21 con “La serva padrona” di Giovanni Battista
Pergolesi. Ogni video resterà disponibile per 48 ore.

Il sipario è chiuso, il palcoscenico è spento, la sala è
vuota, ma il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! In questo
tempo sospeso, il cuore culturale della città progetta il
futuro e gli spettacoli di musica, opera, prosa, danza che
verranno. Inoltre, attraverso i canali social della Fondazione
Pergolesi Spontini – Facebook e Instagram – e sul
sito www.fondazionepergolesispontini.com si continuano a
produrre contenuti per mantenere i contatti con il pubblico e
per continuare a trasmettere la bellezza dell’esperienza
artistica e della musica. Un modo per combattere l’isolamento
e sentirsi meno soli!
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
Parte in questi giorni, la trasmissione in streaming gratuita
delle opere di Giovanni Battista Pergolesi e di Gaspare
Spontini che negli scorsi anni sono andati in scena nel
Festival Pergolesi Spontini e che sono state edite in DVD da
Unitel. Per gentile concessione di Unitel, le opere saranno
trasmesse                                                 sul
sito       www.fondazionepergolesispontini.com/diretta-
streaming/ con cadenza settimanale, di venerdì o di sabato, e
resteranno disponibili per le successive 48 ore alla messa in
onda.

Si inizia sabato 11 aprile alle ore 21, con “La serva padrona”
di Pergolesi registrata il 3 settembre 2011 al Teatro
Pergolesi di Jesi per l’XI Festival Pergolesi Spontini in un
nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini con la
direzione di Corrado Rovaris alla guida dell’Accademia Barocca
de I Virtuosi Italiani, la regia di Henning Brockhaus, le
scene di Benito Leonori, i costumi di Giancarlo Colis;
interpreti Alessandra Marianelli (Serpina), Carlo Lepore
(Uberto) e il mimo Jan Mening (Vespone). Revisione critica a
cura di Francesco Degrada.

Gli intermezzi de “La serva padrona”, su testo del librettista
napoletano Gennarantonio Federico, furono rappresentati per la
prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli nel 1733, tra
gli atti dell’opera seria Il prigionier superbo dello stesso
Pergolesi. L’opera si segnala per la squisita eleganza e per
l’acuto studio psicologico dei caratteri, che ne fanno un
prototipo della tradizione teatrale comica napoletana. La sua
rilevanza storica fu sottolineata dallo straordinario successo
che la Serva padrona ottenne in occasione della
rappresentazione all’Opéra di Parigi nel 1752 e che diede
luogo alla Querelle des Bouffons. La trama narra di Serpina,
che tiranneggia il padrone Uberto, un po’ avanti nell’età e
anche attratto dalla bellezza e giovinezza della donna, e che
riesce a farsi sposare con l’inganno e l’aiuto di Vespone,
l’altro servo (muto). Vespone, su istigazione di Serpina, si
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finge il Capitan Tempesta (tipico personaggio derivato dalla
Commedia dell’Arte) e si presenta come il futuro sposo della
donna pretendendo la dote. Uberto, però, non vuole sborsare la
dote e allora, dopo che Vespone- Capitan Tempesta lo minaccia
di morte se non sposerà Serpina, cede e sposa la donna.

Il calendario degli appuntamenti con le opere in streaming sul
sito della Fondazione proseguirà poi con:

venerdì 17 aprile, ore 21 “La fuga in maschera” di Spontini;

venerdì 24   aprile,   ore   21   “Il   prigionier   superbo”   di
Pergolesi;

sabato 2 maggio, ore 21 “Livietta e Tracollo” di Pergolesi;

venerdì 8 maggio, ore 21 “Adriano in Siria” di Pergolesi;

venerdì 15 maggio, ore 21 “Il Flaminio” di Pergolesi;

venerdì 22 maggio, ore 21 “L’Olimpiade” di Pergolesi;

venerdì 29 maggio, ore 21 “Lo frate ‘nnamorato” di Pergolesi;

sabato 6 giugno, ore 21 “La Salustia” di Pergolesi.
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
Carmen di Bizet chiude la
52ma Stagione Lirica del
Teatro Pergolesi
Jesi (AN), 4 dicembre 2019 – “Carmen”, di Georges Bizet, con
la direzione di Beatrice Venezi e la regia di Paul-Émile
Fourny, chiude la 52esima Stagione Lirica del Teatro
Pergolesi, venerdì 20 e domenica 22 dicembre (anteprima
giovani il 18 dicembre) per la 52^ Stagione Lirica di
Tradizione. L’opéra-comique va in scena nella versione
originale del 1875, in lingua francese e con i dialoghi
parlati.

Sarà la “Carmen”, il titolo più celebre di Georges Bizet
(1838-1875), a chiudere la 52esima Stagione Lirica di
Tradizione del Teatro Pergolesi, al termine di un cartellone
dedicato alle grandi protagoniste femminili con “Madama
Butterfly”, “Turandot” e il tributo alla Luna in una nuova
produzione di “CircOpera”.

Venerdì 20 dicembre alle ore 20.30, domenica 22 alle ore 16,
con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre alle ore 16, la
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
“Carmen” arriva al Teatro Pergolesi di Jesi in una nuova
produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-
produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de
Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne,
Fondazione Rete Lirica delle Marche. L’opéra-comique in
quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy,
dalla novella eponima di Mérimée, viene proposta nella
versione originale, in lingua francese e con i dialoghi
parlati, che debuttò all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo
1875; alcuni dialoghi sono stati modificati a cura di Opéra-
Théâtre de Metz Métropole. Edizione Alkor. Dopo le date di
Jesi, l’opera andrà in scena tra gennaio e febbraio 2020 nei
teatri di Fano, Ascoli Piceno e Fermo.

Sul podio, la giovane e affermata Beatrice Venezi, tra le
poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello
internazionale; innovativa, paladina di femminilità, nel 2018
è stata inserita da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani Under
30 leader del futuro. La regia è di Paul-Émile Fourny che
torna a Jesi dopo i successi di “Aucassin et Nicolette”
(2019), “Werther” (2007), “Cavalleria Rusticana” e
“Pagliacci” (2016). Per questo nuovo allestimento, le scene
sono state realizzate nei Laboratori scenografici della
Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi e sono firmate da Benito
Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, light designer
è Patrick Méeüs. Nel ruolo del titolo è il mezzosoprano
canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia, mentre il
tenore Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna
Bordignon è Micaëla, Margherita Hibel canta Frasquita,
Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco;
nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo),
Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo
Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Suona la
FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro
della Fortuna “M. Agostini” di Fano è diretto da Mirca
Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
guidati da Gian Luca Paolucci.

L’argomento è tratto, molto liberamente, dal romanzo omonimo
di P. Mérimée. Al libretto collaborò lo stesso Bizet,
scrivendone anche alcune parti (tra cui le parole della famosa
habanera cantata dalla protagonista, “L’amour est un oiseau
rebelle”). La “Carmen” del 1875 appartiene al genere
dell’opéra-comique ed era dunque, nella sua versione
originale, composta da dialoghi recitati alternati alle parti
musicali, è in tale forma che viene rappresentata a Jesi.

Il regista Paul-Émile Fourny ne propone un’angolazione
originale, in stile indagine della polizia, con un delitto
consumato all’interno di un teatro – le scene sono una
perfetta ricostruzione del Teatro Moriconi di Jesi – di cui si
cerca di stabilire le responsabilità. Da qui parte, come un
flashback, la vicenda, con la compagnia dei contrabbandieri
trasposta in quella degli artisti teatrali; la protagonista
Carmen è un’attrice, al centro di mondo divertente, vivente e
ribelle, opposto all’universo di “poliziotti” incarnato
dall’agente Moralès, dal commissario Zuniga e dall’ispettore
José. «Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma
rispettosa dell’opera, evitando la caricatura spagnola per
meglio sviluppare la drammaturgia” – spiega Paul-Émile Fourny.
“L’idea è quella di una messa in scena vicina alle serie
televisive poliziesche, e in particolare a quelle che si
svolgono negli anni 50-60, perché Carmen è la storia di un
crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è
femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia
professionali che personali; con un carattere forte, indurito,
deve combattere per rivendicare il suo status di donna
libera».

La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di
Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi
Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La
sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e
del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti
Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di
Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi
e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale
delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Sponsor
PS Medical Center, DPA srl, Estra Prometeo. Si ringraziano UBI
BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo
erogato tramite Art Bonus.

Aaa cercasi otto figuranti, 4
uomini e 4 donne, per l’opera
lirica “Carmen”
Selezione di otto figuranti, 4 uomini e 4 donne, per l’opera
lirica “Carmen” che chiuderà la 52esima Stagione Lirica del
Teatro Pergolesi di Jesi

Jesi (AN), 29 novembre 2019 – La selezione sarà al Teatro
Moriconi di Jesi, mercoledì 4 dicembre alle ore 14. L’opera di
Bizet andrà in scena al “Pergolesi” il 20 e 22 dicembre con
anteprima giovani il 18dicembre nell’ambito della 52esima
Stagione Lirica di Tradizione.

Mercoledì 4 dicembre alle ore 14 al Teatro Moriconi di Jesi,
la Fondazione Pergolesi Spontini terrà la selezione di otto
figuranti per la “Carmen” di Bizet, quarto ed ultimo titolo
d’opera della 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
Pergolesi. L’opera andrà in scena al Teatro Pergolesi venerdì
20 dicembre ore 20.30 e domenica 22 ore 16, con anteprima
giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, e di seguito anche nei
teatri del circuito della Fondazione Rete Lirica delle Marche,
Fano, Ascoli Piceno e Fermo.

Per questo allestimento si cercano otto figuranti – quattro
uomini    e   quattro    donne –   tra   i  20   ed  i   35
anni, preferibilmente con esperienza di palcoscenico. Gli
aspiranti al ruolo si presenteranno direttamente nel luogo
dove avverrà la selezione.

“Carmen” di Georges Bizet vede sul podio orchestrale il M°
Beatrice Venezi, la regia è di Paul-Émile Fourny, le scene
sono di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini,
light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della
Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-
Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims,
Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle
Marche. Il mezzosoprano Mireille Lebel canta Carmen, Don José
è il tenore Enrico Casari, Anna Bordignon è Micaëla.
Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi,
Escamillo è Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto,
inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy
(Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès).
Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Suona la FORM – Orchestra
Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna “M.
Agostini” di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri
Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian
Luca Paolucci.

Per la messa in scena di quest’opera – tra i titoli più amati
del repertorio lirico – il regista Paul Emile Fourny propone
un’angolazione originale, in stile indagine della polizia. “Ho
voluto proporre una lettura più contemporanea ma sempre
rispettoso dell’opera, evitando la caricatura spagnola per
meglio sviluppare la drammaturgia. L’idea è quella di una
messa in scena vicina alle recenti serie televisive della
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polizia, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni
50-60, perché Carmen è la storia di un crimine, in cui la
protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen
afferma le sue scelte di vita, sia professionali che
personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere
per rivendicare il suo status di donna libera”.

Al Teatro Pergolesi di Jesi
si replica Turandot
Jesi (AN), 30 novembre 2019 – Domenica 1 dicembre ore 16 la
replica di “Turandot” di Giacomo Puccini al Teatro Pergolesi
di Jesi l’opera “Turandot”, con la regia le scene i costumi e
le luci firmate da Pier Luigi Pizzi, e la direzione di Pietro
Rizzo, L’opera in scena nella versione originale incompiuta.

Torna al Teatro Pergolesi di Jesi la “Turandot” di Puccini,
per la replica dell’opera domenica 1 dicembre ore 16, dopo il
successo della ‘prima’ di venerdì. In vendita presso la
biglietteria del Teatro Pergolesi i posti di loggione, da
un’ora prima dello spettacolo
Il Teatro Pergolesi di Jesi non si ferma! - Il Mascalzone
L’Opera viene proposta nella versione originale rimasta
incompiuta, la stessa che debuttò il 25 aprile 1926 al Teatro
alla Scala di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini,
il quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto,
due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero
dopo l’ultima pagina completata dall’autore. L’opera è il
terzo titolo nel cartellone della 52esima stagione lirica di
tradizione del “Pergolesi”, e sarà replicata domenica 1
dicembre alle ore 16. La dirige il M° Pietro Rizzo con la
regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una
nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, nello
storico allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.
L’orchestra è la Filarmonica Marchigiana, il coro Ventidio
Basso di Ascoli Piceno è diretto da Giovanni Farina; i Pueri
Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian
Luca Paolucci. Nella compagnia di canto, Turandot è il soprano
Tiziana Caruso che, nel corso dell’anno, è stata già la
principessa “di gelo” alla Shanghai Opera House e all’Ópera de
Tenerife. Il principe ignoto (Calaf) è il tenore Francesco Pio
Galasso, il basso marchigiano Andrea Concetti canta Timur,
Maria Laura Iacobellis è Liù, Cesare Catani è l’imperatore
Altoum, Paolo Ingrasciotta con Ugo Tarquini e Vassily
Solodkyy, formano il trio dei ministri imperiali Ping, Pang e
Pong. Completano il cast Egidio Egidi (il principe di Persia)
e Erika Rombaldoni (la tentazione).

La Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di
Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo
Puccini che nel dicembre del 1923 completò tutta la partitura
fino alla morte di Liù; il compositore morì a Bruxelles il 29
novembre 1924, lasciando le bozze del duetto finale.
Successivamente la partitura fu completata da Franco Alfano,
uno dei suoi allievi. Dopo la ‘prima’ al Teatro alla Scala di
Milano, la sera successiva, sempre sotto la direzione di
Arturo Toscanini, l’opera fu rappresentata nella sua
completezza, includendo anche il finale di Alfano.
Turandot al Teatro Pergolesi
Jesi (AN), 27 novembre 2019 – A 95 anni esatti dalla scomparsa
di Giacomo Puccini, e dopo 20 anni di assenza dal cartellone
lirico del Teatro Pergolesi, torna a Jesi l’opera “Turandot”,
venerdì 29 novembre ore 20,30. L’opera, con la regia le scene
i costumi e le luci firmate da Pier Luigi Pizzi, e la
direzione di Pietro Rizzo, va in scena nella versione
originale incompiuta. Replica domenica 1 dicembre ore 16.

A 95 anni esatti dalla scomparsa di Giacomo Puccini, e dopo 20
anni di assenza dal cartellone lirico del Teatro Pergolesi,
torna a Jesi “Turandot”, venerdì 29 novembre alle ore 20,30.
L’Opera viene proposta nella versione originale rimasta
incompiuta, la stessa che debuttò il 25 aprile 1926 al Teatro
alla Scala di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini,
il quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto,
due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero
dopo l’ultima pagina completata dall’autore. L’opera è il
terzo titolo nel cartellone della 52esima stagione lirica di
tradizione del “Pergolesi”, e sarà replicata domenica 1
dicembre alle ore 16. La dirige il M° Pietro Rizzo con la
regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una
nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, nello
storico allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.
L’orchestra è la Filarmonica Marchigiana, il coro Ventidio
Basso di Ascoli Piceno è diretto da Giovanni Farina; i Pueri
Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian
Luca Paolucci. Nella compagnia di canto, Turandot è il soprano
Tiziana Caruso che, nel corso dell’anno, è stata già la
principessa “di gelo” alla Shanghai Opera House e all’Ópera de
Tenerife. Il principe ignoto (Calaf) è il tenore Francesco Pio
Galasso, il basso marchigiano Andrea Concetti canta Timur,
Maria Laura Iacobellis è Liù, Cesare Catani è l’imperatore
Altoum, Paolo Ingrasciotta con Ugo Tarquini e Vassily
Solodkyy, formano il trio dei ministri imperiali Ping, Pang e
Pong. Completano il cast Egidio Egidi (il principe di Persia)
e Erika Rombaldoni (la tentazione).

La Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di
Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo
Puccini che nel dicembre del 1923 completò tutta la partitura
fino alla morte di Liù; il compositore morì a Bruxelles il 29
novembre 1924, lasciando le bozze del duetto finale.
Successivamente la partitura fu completata da Franco Alfano,
uno dei suoi allievi. Dopo la ‘prima’ al Teatro alla Scala di
Milano, la sera successiva, sempre sotto la direzione di
Arturo Toscanini, l’opera fu rappresentata nella          sua
completezza, includendo anche il finale di Alfano.

Il cartellone lirico del Teatro Pergolesi prosegue poi venerdì
20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima
giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, con l’opera “Carmen” di
Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di
Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di
Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una
nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-
produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de
Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne,
Fondazione Rete Lirica delle Marche.
La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di
Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi
Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La
sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e
del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di
Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti
Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di
Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi
e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale
delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Food
partner America Graffiti. Sponsor PS Medical Center. Si
ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per
il contributo erogato tramite Art Bonus.
Info:               Fondazione                 Pergolesi
Spontini www.fondazionepergolesispontini.com

Al Teatro Pergolesi di Jesi
la  replica   de  “Il  Lato
nascosto. CircOpera lunare”
Jesi (AN), 22 novembre 2019 – Sabato 23 novembre ore 20,30 e
domenica 24 novembre ore 16 al Teatro Pergolesi di Jesi le
repliche dello spettacolo di teatro musicale        “Il Lato
nascosto. CircOpera lunare”, in prima esecuzione assoluta.

Canto, recitazione, video, numeri di giocoleria, spericolate
acrobazie e una musica scritta con il naso all’insù a cercar
suggestioni e ispirazioni nell’universo, da Beethoven a
Debussy, da Puccini a Dvo?ák.

info biglietti ancora disponibili per 22, 23 e 24 novembre:
tel. 0731 206888

Sabato 23 novembre ore 20,30 e domenica 24 novembre alle ore
16 va in scena al Teatro Pergolesi lo spettacolo di teatro
musicale “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, in prima
esecuzione assoluta nell’ambito della 52esima Stagione Lirica
di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi. Si tratta di
una nuova commissione della Fondazione Pergolesi Spontini in
collaborazione con Circo El Grito e Bernstein School of
Musical Theater.

“Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, è un format nuovo
che unisce tradizione dell’opera e spettacolo circense in un
unico spettacolo, con musiche appositamente realizzate, per un
appuntamento adatto ad ogni età. Ne sono protagonisti un
giovane compositore e direttore d’orchestra, il M° Marco
Attura, i giovani e talentuosi musicisti del Time Machine
Ensemble, acrobati circensi e giovani performer provenienti
dalla Bernstein School of Musical Theater, tutti diretti dal
pioniere del circo contemporaneo in Italia, Giacomo
Costantini, fondatore e direttore artistico del Circo El
Grito.

Scrittura scenica e regia sono di Giacomo Costantini, firmano
le scene Benito Leonori ed Elisabetta Salvatori, i costumi
sono di Roberta Fratini, luci di Marco Scattolini, vocal coach
Shawna Farrell. Le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak,
Debussy ed originali, sono composte e ricomposte da Marco
Attura, ed è lo stesso compositore a dirigere il Time Machine
Ensemble, formazione nata per volontà di Casa Musicale
Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi
Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di
realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del
Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati
alla musica d’oggi. Personaggi e interpreti: Pierluigi
Cocciolito (Jacopo), Tiziana Salerno (Ellen), Irene Frascione
(Miriam), Francesco Fusai (Bartolomeo); i circensi sono
Giacomo Costantini, Philine Dahlmann, Edoardo Demontis,
Salvatore Frasca, Antoine Linsale, Gaël Man, Giacomo Martini.
Per la nuova produzione di Circopera, quest’anno è stata
invitata la compagnia circense “SIDE / Kunst-Cirque” raro
esempio di circo indipendente e alternativo creato da un
collettivo di artisti internazionali.

Il CircOpera Lunare trae ispirazione dalla doppia ricorrenza
del 2019, anno in cui si ricordano i cinquecento anni dalla
morte di Leonardo da Vinci ed il cinquantesimo del primo passo
dell’uomo sulla Luna. Nella scrittura scenica, si immagina che
Leonardo Da Vinci, in realtà, non sia morto ma che nel maggio
1519 sia decollato con una delle sue macchine volanti
riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna; mentre
sulla Terra ne viene annunciata la scomparsa, il genio
italiano fonda sul satellite una misteriosa civiltà di eletti.
Tra i discendenti sono i giovani Jacopo ed Ellen, che 50 anni
dopo l’allunaggio di Neil Armstrong, e 500 anni dopo
l’allunaggio di Leonardo Da Vinci, nel pieno delle
celebrazioni sulla Luna per la nascita della loro civiltà,
mettono piede sul lato visibile del satellite, violando un
antico divieto. Da qui si dipana una trama fantastica, ricca
di fantasia e di colpi di scena, in cui anche il pubblico
diventa protagonista.
Il cartellone lirico prosegue venerdì 29 novembre ore 20.30 e
domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani mercoledì 27
novembre ore 16), con “Turandot”, dramma lirico in tre atti di
Giacomo Puccini. L’opera è diretta dal M° Pietro Rizzo con la
regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una
nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche,
allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.

Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con
anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16,
c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con
la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori,
i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick
Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi
Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole,
Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont
Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.

La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di
Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi
Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La
sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e
del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di
Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti
Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di
Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi
e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale
delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Food
partner America Graffiti. Sponsor PS Medical Center. Si
ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per
il contributo erogato tramite Art Bonus.
CircOpera Lunare per scoprire
il lato nascosto della luna e
il lato oscuro dell’umanità
CIRCOPERA LUNARE al Teatro Pergolesi di Jesi una prima
assoluta tra opera e circo nella Stagione Lirica

Jesi (AN), 19 novembre 2019 – Al Teatro Pergolesi di Jesi tra
opera, circo contemporaneo e fantascienza per scoprire il lato
nascosto della luna e il lato oscuro dell’umanità.

“Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, in prima
rappresentazione assoluta per la 52esima Stagione Lirica di
Tradizione, con la scrittura scenica e la regia di Giacomo
Costantini, compositore e direttore il M° Marco Attura.

Il debutto venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30
(fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16. Martedì 19 novembre
ore 16, mercoledì 20 novembre ore 16 e giovedì 21 novembre ore
11 lo spettacolo va in scena per una anteprima riservata agli
studenti.

Opera e Circo contemporaneo con un pizzico di fantascienza in
scena alla 52ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO
PERGOLESI con il debutto in prima rappresentazione
assoluta de “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, nuova
commissione della Fondazione Pergolesi Spontini in
collaborazione con Circo El Grito e Bernstein School of
Musical Theater. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 22
novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento)
e domenica 24 ore 16; tre le recite in anteprima giovani
riservate ai partecipanti al progetto “Musicadentro 2019”, nei
giorni di martedì 19 e mercoledì 20 novembre ore 16 e giovedì
21 novembre ore 11.

“Il Lato Nascosto. CircOpera lunare”, è un format nuovo
che unisce tradizione dell’opera e spettacolo circense in un
unico spettacolo, con musiche appositamente realizzate, per un
appuntamento adatto ad ogni età. Ne sono protagonisti un
giovane compositore e direttore d’orchestra, il M° Marco
Attura, i giovani e talentuosi musicisti del Time Machine
Ensemble, acrobati circensi e giovani performer provenienti
dalla Bernstein School of Musical Theater, tutti diretti dal
pioniere del circo contemporaneo in Italia, Giacomo
Costantini, fondatore e direttore artistico del Circo El
Grito.

Scrittura scenica e regia sono di Giacomo Costantini, firmano
le scene Benito Leonori ed Elisabetta Salvatori, i costumi
sono di Roberta Fratini, luci di Marco Scattolini, vocal coach
Shawna Farrell. Le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak,
Debussy ed originali, sono composte e ricomposte da Marco
Attura, ed è lo stesso compositore a dirigere il Time Machine
Ensemble, formazione nata per volontà di Casa Musicale
Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi
Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di
realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del
Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati
alla musica d’oggi. Personaggi e interpreti: Pierluigi
Cocciolito (Jacopo), Tiziana Salerno (Ellen), Irene Frascione
(Miriam), Francesco Fusai (Bartolomeo); i circensi sono
Giacomo Costantini, Philine Dahlmann, Edoardo Demontis,
Salvatore Frasca, Antoine Linsale, Gaël Man, Giacomo Martini.
Per la nuova produzione di Circopera, quest’anno è stata
invitata la compagnia circense “SIDE / Kunst-Cirque” raro
esempio di circo indipendente e alternativo creato da un
collettivo di artisti internazionali.

Il CircOpera Lunare trae ispirazione dalla doppia ricorrenza
del 2019, anno in cui si ricordano i cinquecento anni dalla
morte di Leonardo da Vinci ed il cinquantesimo del primo passo
dell’uomo sulla Luna. Nella scrittura scenica, si immagina che
Leonardo Da Vinci, in realtà, non sia morto ma che nel maggio
1519 sia decollato con una delle sue macchine volanti
riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna; mentre
sulla Terra ne viene annunciata la scomparsa, il genio
italiano fonda sul satellite una misteriosa civiltà di eletti.
Tra i discendenti sono i giovani Jacopo ed Ellen, che 50 anni
dopo l’allunaggio di Neil Armstrong, e 500 anni dopo
l’allunaggio di Leonardo Da Vinci, nel pieno delle
celebrazioni sulla Luna per la nascita della loro civiltà,
mettono piede sul lato visibile del satellite, violando un
antico divieto. Da qui si dipana una trama fantastica, ricca
di fantasia e di colpi di scena, in cui anche il pubblico
diventa protagonista.

“Diversi anni fa – spiega il regista e autore dello
spettacolo, Giacomo Costantini – ho incontrato un Darksider,
ovvero un sostenitore della teoria pseudo-scientifica che
crede nell’esistenza di una civiltà lunare insediatasi su lato
nascosto della luna. Questa teoria non è stata del tutto
screditata dalla comunità scientifica internazionale, anche
perché effettivamente noi del lato nascosto del nostro
satellite naturale non sappiamo niente. O quasi. Mentre mi
documentavo, ho scoperto l’esistenza del Project A119 un
progetto top-secret elaborato alla fine degli anni Cinquanta
dalla United States Air Force con l’obiettivo di far esplodere
una bomba nucleare sulla Luna. Subito ho ripensato al
Darksider e all’orrore del lato oscuro dell’essere umano. Mi
sono chiesto dove fosse l’altra parte dell’umanità, quella con
un potere luminoso e gagliardo capace di controbilanciare
l’assurdità di chi progetta degli esperimenti atomici sulla
luna, come se non gli bastasse il proprio di pianeta da
inquinare e distruggere. E così ho capito: quest’altra parte
dell’umanità è sulla Luna, lontana 384.400 km dalla nostra
ambiguità”.

“Lo spettacolo – spiega Marco Attura – è un viaggio notturno e
solitario attraverso il tempo della memoria, in un unico arco
espressivo dunque, articolato da momenti di smarrimento e da
improvvisi risvegli di nuove memorie dove si alternano canto,
recitazione, video e spericolate acrobazie”. È, aggiunge il
compitore, “una musica scritta con il naso all’insù a cercar
suggestioni e ispirazioni nell’universo, ultimo bagliore del
suono nel buio abisso del tempo, laddove ci si perde
facilmente superata la linea dell’orizzonte. La partitura è
pervasa da fredde e tenui tinte pastello color notte, il cui
linguaggio musicale è lontano da futurismi, sofismi,
avanguardie e sperimentalismi, ma con la propensione all’uso
dell’intervallo di quinta, ingrediente necessario per creare
quel senso di vuoto e di incertezza tonale come centro di
gravità dell’intero lavoro, in cui consonanza e dissonanza
vivono nel respiro reciproco. Un’eclissi in cui trovano posto,
sotto nuova veste, alcune melodie del repertorio
classico/tardo-romantico che prendono parte a ri-definire un
astrale tessuto connettivo”.

Il cartellone lirico prosegue venerdì 29 novembre ore 20.30 e
domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani mercoledì 27
novembre ore 16), con “Turandot”, dramma lirico in tre atti di
Giacomo Puccini. L’opera è diretta dal M° Pietro Rizzo con la
regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una
nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche,
allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.

Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con
anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16,
c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con
la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori,
i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick
Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi
Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole,
Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont
Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.
Domani è il giorno di Madama
Butterfly!
Jesi (AN), 16 ottobre 2019 – Domani è il giorno di Madama Butterfly! Con il

capolavoro pucciniano, si apre la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di

Jesi, la ‘prima’ sarà venerdì 18 ottobre ore 20,30, con replica domenica 20 ottobre

ore 16.

Ieri l’opera è andata in scena davanti ad un pubblico entusiasta ed attento di

studenti delle scuole superiori della provincia di Ancona, tantissimi gli applausi e

autentica la commozione per la storia di Cio-Cio-San che rinnova ogni volta la sua

magia!

   Una nuova produzione di Madama Butterfly di Puccini, con la direzione di David

   Crescenzi e la regia di Matteo Mazzoni, inaugura la 52esima Stagione Lirica di

Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, venerdì 18 ottobre ore 20,30 e domenica 20

  ottobre ore 16, con anteprima riservata ai giovani mercoledì 16 ottobre ore 16.

Inaugura venerdì 18 ottobre alle ore 20,30 la 52ESIMA STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE

DEL TEATRO PERGOLESI con “Madama Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti di

Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto

omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di David Belasco. L’opera replica

domenica 20 ottobre alle ore 16, ed è preceduta da un’anteprima giovani (riservata
ai partecipanti del progetto “Musicadentro 2019”) in programma per mercoledì 16

ottobre alle ore 16. Prima dello spettacolo, il pubblico può partecipare

all’incontro dal titolo “La trama prima dell’opera”, che il direttore artistico

della Fondazione Pergolesi Spontini, Cristian Carrara, tiene nelle Sale Pergolesiane

(il venerdì alle ore 19 e domenica 20 ore 15), ad ingresso gratuito.

“Madama Butterfly” va in scena in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi

Spontini in coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di

Ferrara. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato

realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. A dirigere l’opera è David

Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro

Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti. Firma la

regia Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Patricia

Toffolutti, video designer Mario Spinaci, le luci sono di Ludovico Gobbi,

illustrazioni di Riccardo Cecchetti, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.

Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel ruolo di Cio-Cio-San

alias Madama Butterfly, la giovanissima sposa giapponese del tenente della Marina

americana Pinkerton, interpretato dal tenore Francesco Fortes; il mezzosoprano

Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo Proferisce affronta il ruolo del console

Sharpless. Completano la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita

Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate Pinkerton, Claudio Zazzaro

(Goro), Dielli Hoxha (Il principe Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea

Tabili (Lo zio Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea Cutrini (L’ufficiale

del registro), Eleonora Nota (La zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10)

che interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10) e Lucia Conte (16 e

20/10) si alternano nel ruolo della madre.
©Foto Stefano Binci / Fondazione Pergolesi Spontini

La “Madama Butterfly” in scena a Jesi “non è una vera storia d’ amore … per una

storia d’amore bisogna essere in due”, spiega il regista Matteo Mazzoni. “Siamo agli

inizi del ‘900, a Nagasaki, nel Giappone musicale inventato da Puccini; un giovane

tenente della Marina degli USA decide di allontanare la solitudine tipica della vita

da soldato comprando una casa in collina con dentro una giovane ragazza, da sposare

come formale copertura per normalizzare la compravendita di giovani fanciulle tra i

ricchi stranieri e le classi sociali più basse. Butterfly ha quindici anni, orfana

di padre, per sopravvivere si è adattata a fare la geisha; non sogna altro che

incontrare un uomo vero, magari uno straniero, un eroe venuto addirittura dal mare,
luogo mistico dei sogni e dei peggiori incubi per la cultura nipponica, che venga

apposta a salvarla, a portarla via. Così, nel primo atto, viene celebrato questo

matrimonio, finto per tutti i presenti tranne che per Butterfly stessa, ingannata

dalle menzogne di Pinkerton. Proprio da questo amore incompreso e fragile, nasce la

nostra “Madama Butterfly”; i personaggi giapponesi in scena non mostrano il loro

vero volto, ma tutti indossano le maschere proprie del teatro Noh, che raccontano le

emozioni attraverso espressioni codificate nei secoli. E se l’amore raccontato è

falso, anche il nostro allestimento non può essere vero, oggettivo, ma un enorme

foglio di carta bianca dal quale ottenere diversi Origami, che non riproducono la

realtà ma la sintetizzano in astrazione. Entreremo così nella vicenda, come il

giovane tenente statunitense alla scoperta di un Giappone fedele ma visionario, con

la   tipica   ricercata    ritualità   e   delineato   da   un   complesso   progetto   di

videoproiezioni, immagini ed illustrazioni originali, riviste e rivisitate, fino a

raggiungere il piccolo mondo di Butterfly, fino alla sua solitudine orgogliosa,

abbandonata purtroppo come le tante ragazze madri, che si barcamenano nella dura

vita di tutti i giorni, in Giappone come ovunque, oggi come ieri”.

Giacomo Puccini scelse il soggetto dell’opera dopo aver assistito nel giugno 1900

alla tragedia Madame Butterfly di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto

dell’americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly pubblicato nel 1898. Il

soggetto   giapponese     attivò   l’interesse   che   Puccini   provava   nei   confronti

dell’elemento esotico, che agli inizi del Novecento era ingrediente oramai

sperimentato della teatralità d’epoca. Per caratterizzare l’atmosfera interrogò

artisti e personalità della cultura giapponese, annotò melodie su pentagrammi,

ascoltate da dischi provenienti da Tokyo, consultò pubblicazioni che riportavano

canti originali. Madama Butterfly andò in scena per la prima volta il 17 febbraio

1904 al Teatro alla Scala su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa edito da

Ricordi, ma venne inaspettatamente fischiata e si tradusse in un insuccesso. L’opera

fu subito ritirata dall’autore e dall’editore; ripresentata con alcuni cambiamenti

al Teatro Grande di Brescia dopo tre mesi, essa ottenne il successo unanime di

pubblico e critica.

Il cartellone prosegue venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori

abbonamento) e domenica 24 ore 16, con anteprima giovani il 19, 20 e 21 novembre,

con il debutto in prima rappresentazione assoluta della nuova produzione “Il Lato

Nascosto. CircOpera lunare” della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione

con El Grito Circo Contemporaneo all’antica e Bernstein School of Musical Theater;
le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak e altri sono ricomposte dal M° Marco Attura

che dirige l’opera, la regia è di Giacomo Costantini, in scena artisti circensi e di

musical.

Venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 con anteprima giovani

mercoledì 27 novembre ore 16, va in scena “Turandot” di Giacomo Puccini, diretta da

Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una

nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione

Rete Lirica delle Marche, allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.

Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì

18 dicembre ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la

regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, per una nuova produzione

della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz

Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne,

Fondazione Rete Lirica delle Marche.

La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi è organizzata

dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle

Attività Culturali – Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di

Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore

Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi – Starcom

Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche, in co-produzione con

Teatro Comunale di Treviso, Teatro Comunale di Ferrara, Fondazione Rete Lirica delle

Marche, Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims et Centre

lyrique Clermont Auvergne, in collaborazione con El Grito-Circo Contemporaneo

all’antica, Bernstein School of Musical Theater. Educational partner Trevalli

Cooperlat. Sponsor P.S Medical Center s.r.l. Si ringraziano UBI BANCA e tutti i

Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
Madama Butterfly inaugura la
52a   Stagione   Lirica   di
Tradizione     del    Teatro
Pergolesi di Jesi
Jesi (AN), 16 ottobre 2019 – Una nuova produzione di Madama
Butterfly di Puccini, con la direzione di David Crescenzi e la
regia di Matteo Mazzoni, inaugura la 52esima Stagione Lirica
di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, venerdì 18 ottobre
ore 20,30 e domenica 20 ottobre ore 16, con anteprima
riservata ai giovani mercoledì 16 ottobre ore 16.

Inaugura venerdì 18 ottobre alle ore 20,30 la 52ESIMA STAGIONE
LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con “Madama
Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti di Giacomo
Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal
racconto omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di
David Belasco. L’opera replica domenica 20 ottobre alle ore
16, ed è preceduta da un’anteprima giovani (riservata ai
partecipanti del progetto “Musicadentro 2019”) in programma
per mercoledì 16 ottobre alle ore 16. Prima dello spettacolo,
il pubblico può partecipare all’incontro dal titolo “La trama
prima dell’opera”, che il direttore artistico della Fondazione
Pergolesi Spontini, Cristian Carrara, tiene nelle Sale
Pergolesiane (il venerdì alle ore 19 e domenica 20 ore 15), ad
ingresso gratuito.

“Madama Butterfly” va in scena in una nuova produzione della
Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro
Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara.
L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è
stato realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. A
dirigere l’opera è David Crescenzi, sul podio della FORM
Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro Lirico
Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide
Dellisanti. Firma la regia Matteo Mazzoni, le scene sono
di Benito Leonori, i costumi di Patricia Toffolutti, video
designer Mario Spinaci, le luci sono di Ludovico Gobbi,
illustrazioni di Riccardo Cecchetti, assistente alle
scene Elisabetta Salvatori.

Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel
ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima
sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton,
interpretato    dal   tenore  Francesco    Fortes;   il
mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo
Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Completano
la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita
Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate
Pinkerton, Claudio Zazzaro (Goro), Dielli Hoxha (Il principe
Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea Tabili (Lo zio
Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea
Cutrini (L’ufficiale del registro), Eleonora Nota (La
zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10 ) che
interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10)
e Lucia Conte (16 e 20/10) si alternano nel ruolo della madre.
La     “Madama
                                              Butterfly” in
                                              scena         a
                                              Jesi “non è
                                              una       vera
                                              storia       d’
                                              amore … per
                                              una     storia
                                              d’amore
                                              bisogna essere
                                              in
due”, spiega il regista Matteo Mazzoni. “Siamo agli inizi del
‘900, a Nagasaki, nel Giappone musicale inventato da Puccini;
un giovane tenente della Marina degli USA decide di
allontanare la solitudine tipica della vita da soldato
comprando una casa in collina con dentro una giovane ragazza,
da sposare come formale copertura per normalizzare la
compravendita di giovani fanciulle tra i ricchi stranieri e le
classi sociali più basse. Butterfly ha quindici anni, orfana
di padre, per sopravvivere si è adattata a fare la geisha; non
sogna altro che incontrare un uomo vero, magari uno straniero,
un eroe venuto addirittura dal mare, luogo mistico dei sogni e
dei peggiori incubi per la cultura nipponica, che venga
apposta a salvarla, a portarla via. Così, nel primo atto,
viene celebrato questo matrimonio, finto per tutti i presenti
tranne che per Butterfly stessa, ingannata dalle menzogne di
Pinkerton. Proprio da questo amore incompreso e fragile, nasce
la nostra “Madama Butterfly”; i personaggi giapponesi in scena
non mostrano il loro vero volto, ma tutti indossano le
maschere proprie del teatro Noh, che raccontano le emozioni
attraverso espressioni codificate nei secoli. E se l’amore
raccontato è falso, anche il nostro allestimento non può
essere vero, oggettivo, ma un enorme foglio di carta bianca
dal quale ottenere diversi Origami, che non riproducono la
realtà ma la sintetizzano in astrazione. Entreremo così nella
vicenda, come il giovane tenente statunitense alla scoperta di
un Giappone fedele ma visionario, con la tipica ricercata
ritualità e delineato da un complesso progetto di
videoproiezioni, immagini ed illustrazioni originali, riviste
e rivisitate, fino a raggiungere il piccolo mondo di
Butterfly, fino alla sua solitudine orgogliosa, abbandonata
purtroppo come le tante ragazze madri, che si barcamenano
nella dura vita di tutti i giorni, in Giappone come ovunque,
oggi come ieri”.

Giacomo Puccini scelse il soggetto dell’opera dopo aver
assistito nel giugno 1900 alla tragedia Madame Butterfly di
David Belasco, a sua volta tratta da un racconto
dell’americano John Luther Long dal titolo Madam
Butterfly pubblicato nel 1898. Il soggetto giapponese attivò
l’interesse che Puccini provava nei confronti dell’elemento
esotico, che agli inizi del Novecento era ingrediente oramai
sperimentato della teatralità d’epoca. Per caratterizzare
l’atmosfera interrogò artisti e personalità della cultura
giapponese, annotò melodie su pentagrammi, ascoltate da dischi
provenienti da Tokyo, consultò pubblicazioni che riportavano
canti originali. Madama Butterfly andò in scena per la prima
volta il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala su libretto di
Luigi Illica e Giuseppe Giacosa edito da Ricordi, ma venne
inaspettatamente fischiata e si tradusse in un insuccesso.
L’opera fu subito ritirata dall’autore e dall’editore;
ripresentata con alcuni cambiamenti al Teatro Grande di
Brescia dopo tre mesi, essa ottenne il successo unanime di
pubblico e critica.

Il cartellone prosegue venerdì 22 novembre ore 20.30, sabato
23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24 ore 16, con
anteprima giovani il 19, 20 e 21 novembre, con il debutto in
prima rappresentazione assoluta della nuova produzione “Il
Lato Nascosto. CircOpera lunare” della Fondazione Pergolesi
Spontini in collaborazione con El Grito Circo Contemporaneo
all’antica e Bernstein School of Musical Theater; le musiche
di Beethoven, Puccini, Dvorak e altri sono ricomposte dal M°
Marco Attura che dirige l’opera, la regia è di Giacomo
Costantini, in scena artisti circensi e di musical.

Venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 con
anteprima giovani mercoledì 27 novembre ore 16, va in
scena “Turandot” di Giacomo Puccini, diretta da Pietro Rizzo
con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in
una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche,
allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.

Venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con
anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16,
c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con
la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, per
una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de
Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne,
Fondazione Rete Lirica delle Marche.

La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di
Jesi è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il
sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali –
Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di
Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano,
Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche,
Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi – Starcom Italia, con
il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche, in co-
produzione con Teatro Comunale di Treviso, Teatro Comunale di
Ferrara, Fondazione Rete Lirica delle Marche, Opéra-Théâtre de
Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims et Centre
lyrique Clermont Auvergne, in collaborazione con El Grito-
Circo Contemporaneo all’antica, Bernstein School of Musical
Theater. Educational partner Trevalli Cooperlat. Sponsor P.S
Medical Center s.r.l. Si ringraziano UBI BANCA e tutti i
Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
“Madama Butterfly” di Puccini
inaugura la 52esima Stagione
Lirica di Tradizione del
Teatro Pergolesi di Jesi
Replica il 20 ottobre, anteprima giovani il 16 ottobre

Una nuova produzione di Madama Butterfly di Puccini, con la
direzione di David Crescenzi e la regia di Matteo Mazzoni,
inaugura la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro
Pergolesi di Jesi, venerdì 18 ottobre ore 20,30 e domenica 20
ottobre ore 16, con anteprima riservata ai giovani mercoledì
16 ottobre ore 16.

Jesi – Inaugura venerdì 18 ottobre alle ore 20,30 la 52 ESIMA
STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE DEL TEATRO PERGOLESI con “Madama
Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti di Giacomo
Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal
racconto omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di
David Belasco. L’opera verrà replicata domenica 20 ottobre
alle ore 16, e sarà preceduta da un’anteprima giovani
(riservata ai partecipanti del progetto “Musicadentro 2019”)
in programma per mercoledì 16 ottobre alle ore 16.

Si tratta di una nuova produzione della Fondazione Pergolesi
Spontini in coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e
Teatro Comunale di Ferrara. L’allestimento della Romanian
National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato dalla
Fondazione Pergolesi Spontini. A dirigere l’opera è David
Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica
Marchigiana; canta il Coro Lirico Marchigiano “V.
Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti. Firma la
regia Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori, i
costumi di Patricia Toffolutti, video designer Mario Spinaci,
le luci sono di Ludovico Gobbi, illustrazioni di Riccardo
Cecchetti, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.

Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel
ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima
sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton,
interpretato    dal   tenore  Francesco    Fortes;   il
mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo
Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Completano
la compagnia di canto Katia Di Munno (18/10) e Margherita
Hibel (16 e 20/10) che si alternano nel ruolo di Kate
Pinkerton, Claudio Zazzaro (Goro), Dielli Hoxha (Il principe
Yamadori – Il commissario imperiale), Andrea Tabili (Lo zio
Bonzo), Luca Giorgini (Lo zio Yakusidé), Andrea
Cutrini (L’ufficiale del registro), Eleonora Nota (La
zia), Carmela Osato (18/10) e Yue Wu (16 e 20/10 ) che
interpretano il ruolo della cugina, So Hyun Lee (18/10)
e Lucia Conte (16 e 20/10) si alternano nel ruolo della madre.

La “Madama Butterfly” che andrà in scena “non è una vera
storia d’ amore … per una storia d’amore bisogna essere in
due”, spiega il regista Matteo Mazzoni. “Siamo agli inizi del
‘900, a Nagasaki, nel Giappone musicale inventato da Puccini;
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