M. BARBARA CANNATA - MICHELINA BELARDO - Associazione ANIMO

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M. BARBARA CANNATA - MICHELINA BELARDO
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IL CIBO

 il CIBO
• è il fattore di massimo rilievo per tutti
  fin dai primordi della vita
• è un atto primitivo e istintuale per tutti
• è considerato l’elemento più importante
  per la razza umana
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Il cibo, non è solo un prodotto da consumare,
       ma rappresenta “un sistema di comunicazione”,
il cui significato ed il modo con cui ci rapportiamo ad esso
               passano attraverso tre prospettive
           dimensione biologica, culturale e simbolica:
   il NUTRIZIONISMO, l’EDONISMO e lo SPIRITUALISMO
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NUTRIZIONISMO
 La prospettiva nutrizionista considera il cibo dal punto di vista biologico,
 come strettamente funzionale alla sopravvivenza e alla salute del corpo

                                 EDONISMO
La prospettiva edonistica, invece, mette l’accento sugli aspetti dell’appetito
 e del piacere di mangiare, che originano non soltanto dal sapore del cibo,
         ma anche dall’elemento estetico, evocativo e immaginario
                 insito nella presentazione visiva del piatto,

                              SPIRITUALISMO
           la prospettiva spiritualistica, originata dalla religione,
               illumina l’aspetto morale e spirituale del cibo.
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L’idea che per godere di buona salute
             si debba seguire un regime alimentare
        risale già a Ippocrate e si è evoluta nel tempo,
  fino alla nascita della scienza alimentare contemporanea,
che ha diffuso un’attenzione e una preoccupazione maggiore
                     per l’alimentazione sana.
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L’alimentazione,
   essendo uno dei primi e più importanti bisogni dell’uomo,
               è classificata dai teorici del nursing
                     come bisogno primario,
        strettamente legata al mantenimento della vita
e rappresenta una delle pratiche centrali nella cura dei pazienti
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Nutrizione clinica
   il legame tra alimentazione e salute e tra alimentazione e malattia,
          ha assunto un ruolo centrale nel discorso medico odierno,
          per l’aumento della vita media e delle patologie croniche
specialmente se accompagnate da limitazioni per periodi piuttosto lunghi,
                 per le quali si prospettano soluzioni mediche
  come “la nutrizione clinica intesa come una vera e propria medicina”
        come nei casi di malnutrizione e nei disturbi di deglutizione,
                   dove il ricorso alla nutrizione artificiale,
                     a breve e lungo termine, è d’obbligo.
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Testamento biologico: nuova legge
 Il 14 dicembre 2017 è stata approvata in via definitiva
   la Legge sul testamento biologico la quale prevede
           la possibilità per il cittadino di rifiutare,
          in tutto o in parte, i trattamenti sanitari,
     incluse la nutrizione e l’alimentazione artificiale,
         anche se comunque non potrà pretendere
            trattamenti contrari a norme di legge,
     alla deontologia professionale o alle buone prati.
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LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE
Quando non è possibile attuare la nutrizione in maniera naturale,
o l’apporto energetico si rivela insufficiente,
è possibile ricorrere a differenti modalità
di nutrizione artificiale che comprendono…

• la NUTRIZIONE PARENTERALE:
  per via endovenosa
• la NUTRIZIONE ENTERALE:
  la somministrazione, direttamente nel tratto gastro-intestinale,
  di sostanze nutritive ad altissima digeribilità o già predigerite,
  in modo da favorirne una rapida e ottimale assimilazione.
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LA NUTRIZIONE PARENTERALE
• Utilizzata nel caso in cui vi è controindicazione alla N.E.
  o quando quest’ultima si rivela impraticabile.

• Somministrata attraverso una vena CENTRALE
  previa incannulamento di una vena di grosso calibro
  (succlavia, giugulare interna, femorale, basilica o cefalica)
  a mezzo di un catetere la cui punta raggiunge la giunzione atrio-cavale.

 Con tale metodica si possono infondere soluzioni ad alta osmolarità
 e può essere utilizzata per lunghi periodi.
Un accesso venoso PERIFERICO,
che prevede l’incannulamento di una vena di medio calibro,
                dalla quale si può infondere
solo una soluzione a bassa osmolarità (fino a 800 mOsm/l),
              per evitare l’nsorgenza di flebiti.
Grande importanza viene data
     per una corretta gestione dei cateteri.
        Pertanto, al personale sanitario,
 è richiesto un corretto uso delle procedure,
al fine prevenire le infezioni correlate ad essi.
LA NUTRIZIONE ENTERALE
                 La nutrizione artificiale enterale è utilizzata
     quando l’assunzione per via orale è controindicata o impossibile.
     rispetto alla nutrizione parenterale, presenta numerosi vantaggi:

• SICURA,
• BEN TOLLERATA dall’assistito,
• più ECONOMICA,
• FACILE DA USARE sia in strutture di tipo ospedaliero che a domicilio,
• preserva la funzionalità e la corretta sequenza
  del metabolismo gastro-intestinale ed epatico,
  ed è associata a minori complicanze infettive e traslocazione batterica.
I pazienti che necessitano di NUTRIZIONE ENTERALE
vengono divisi in 4 gruppi:

1.   Pazienti Chirurgici
2.   Paziente neurologici
3.   Internistici che non si alimentano
4.   Che si alimentano in maniera insufficiente
Competenze infermieristiche
• Collaborazione nella scelta di modalità di somministrazione
  delle miscele nutrizionali e valutazione quale migliore via d’accesso.
• Valutazione del fabbisogno del materiale previsto nel piano di assistenza
  e mantenere i contatti con l’équipe farmaceutica per gli approvvigionamenti.
• Relazione periodica all’équipe medica circa l’andamento delle prestazioni
  in termini di bisogni, problemi, interventi attuati e suoi risultati.
• Effettuazione del training per il background abitativo in previsione
  di un programma di prosecuzione di nutrizione artificiale a domicilio.
• Gestione della stomia.
la NUTRIZIONE ENTERALE
può essere attuata:

Tramite sondini naso-gastrici,
naso-duodenali o naso-digiunali

Tramite stomia digestive
Prima applicazione del SNG
Dalle descrizioni presenti in letteratura,
il primo utilizzo di un sondino a scopo nutritivo
risale addirittura al 1617 in un paziente che aveva contratto il tetano (Shils et al. 2006).

Questa modalità di nutrizione ha avuto uno sviluppo già alla fine del XVIII secolo
per trattare i pazienti con disfagia di origine neurogena
ma solo negli ultimi decenni il suo utilizzo è aumentato.

Attualmente, la crescente consapevolezza della rilevanza
del supporto nutrizionale nel trattamento delle malattie
ha contribuito al suo rapido incremento in tutto il mondo,
in particolare attuato tramite PEG.
Posizionamento corretto del sondino
                   (piccolo memorandum x un corretto posizionamento)

               Si ritiene corretta la posizione di un sondino la cui punta sia localizzata
                     nella porzione distale dello stomaco o nel digiuno prossimale.

La scelta della sede di collocazione del sondino dipende anche dalle condizioni cliniche del paziente:
               in pazienti con stato di coscienza o con riflesso della deglutizione alterati
                   la sede consigliata è quella del digiuno prossimale o del duodeno,
                   che limita il rischio di rigurgito e la possibile aspirazione tracheale.
         In questi pazienti, alcuni autori ritengono malposizionato un sondino nello stomaco.
               Non è correttamente posizionato un sondino con la punta in esofago
          o a livello della giunzione gastroesofagea, a causa dell’alto rischio di reflusso.
                Il metodo migliore per determinare l’esatta collocazione di un sondino
 è l’esecuzione di una radiografia, che trova indicazione particolare per le sonde di piccolo calibro,
 inserite con il mandrino, o per le sonde di grosso calibro in pazienti ad alto rischio come i pazienti
   incoscienti, sedati, intubati, confusi, debilitati o non collaboranti (es.: che piangono, bambini).
    Il metodo più attendibile dopo la radiografia resta l’osservazione delle secrezioni aspirate.
Memorandum per il corretto uso
• Verificare che il sondino mantenga un angolo di almeno 30° del tronco col bacino
  durante la somministrazione per via nasogastrica, digiunostomica o gastrostomica.
• Nel caso di somministrazione a caduta, controllare la velocità di infusione
  calcolando le gocce per minuto concordate.
• Controllo della omogeneità della soluzione.
• Utilizzo di un comune calice graduato x la misurazione dell’acqua.
• Importante segnalazione di eventuali malposizionamenti, alterazioni cutanee o altre anomalie.
• Controllo della pervietà del sondino ed evitare sia trazioni che movimenti bruschi durante il suo utilizzo.
• Lavaggio accurato in caso di utilizzo di farmaci e dopo ogni uso con la siringa e acqua tiepida.
• Sostituzione del cerotto con cui il sondino è attaccato al naso ogni 2-3 giorni
  e controllarne la corretta posizione, preferire cerotti di carta o “in tessuto non tessuto”.
• In caso di rimozione accidentale del sondino, avvertite il medico o l’assistenza infermieristica domiciliare.
Come si procede
• Controllare la posizione della sonda e
• Ispezionare il sito di emergenza
• Rilevare la presenza di ristagno gastrico (RG)
• Eseguire un lavaggio della sonda con acqua
• Somministrare eventuale terapia
Come si procede
• Iniziare la somministrazione di sostanze nutritive e acqua secondo:
        prescrizione
        quantità
        velocità
        modalità di somministrazione
Finita la somministrazione di sostanze nutritive:
• Eseguire un lavaggio della sonda con acqua
  e chiuderla con l’apposito tappo
• Eliminare il set d’infusione e il flacone vuoto
Raccomandazioni
                       Per determinare la lunghezza corretta del SNG
                     misurare la distanza orecchio-naso-processo xifoide,
               segnando con un pennarello il punto sul sondino (Classe D/GPP).
                   Verificare il corretto posizionamento del SNG controllando
         che le tacche esterne sulla sonda corrispondano a quelle del posizionamento;
se non sono presenti, misurare la lunghezza del sondino che sporge dal naso, verificare la cavità
          orale per rilevare l'eventuale attorcigliamento del sondino (Classe D/GPP).
           Lavare frequentemente il dispositivo con acqua a temperatura ambiente.
           Sostituire il cerotto di fissaggio del SNG all'ala nasale almeno ogni 2 giorni
                        e ogni qualvolta che è sporco o che tende a staccarsi.
   Per evitare che il sondino si occluda deve essere lavato regolarmente con acqua naturale.
                    Il lavaggio del sondino naso-gastrico deve essere ripetuto
               dopo la somministrazione di qualsiasi sostanza (miscele, farmaci).
              Subito dopo il posizionamento del SNG, in assenza di complicanze,
                          la nutrizione enterale può essere iniziata.
Complicanze

il SNG, a livello delle coane nasali può causare:

• Insorgenza di segni di infiammazione e di necrosi
• Infezioni
• Emorragie gastriche e/o esofagee da decubito
PEG
 Attualmente, il posizionamento della PEG è una delle procedure
     endoscopiche maggiormente eseguite in tutto il mondo,
per questo implicano la necessità, da parte degli operatori sanitari,
   di una buona conoscenza per tutti gli aspetti ad essa relativi.
Indicazioni alla PEG
Le indicazioni principali sono:
• patologie neurologiche come l’ictus o degenerative come Parkinson,
  sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica;
• patologie esofagee stenosanti o tumori della regione ORL, oppure cerebrali;
• debilitazione generale con grave disfagia, malnutrizione importante
  refrattaria ad altri trattamenti;
• riduzione del livello di coscienza;
• altre condizioni meno frequenti come grave ritardo psicomotorio,
  fibrosi cistica, malattia di Chron, decompressione gastrica a scopo palliativo
Gestione della stomia
• Controllo della cute attorno alla stomia come:
  arrossamento, gonfiore, pus e perdita di succo gastrico.
• Controllo delle tacche di gradazione della sonda per il corretto posizionamento.
• Cambio della medicazione almeno una volta al giorno per la prima settimana,
  poi a giorni alterni fino a necessità.
• Esecuzione di medicazione a piatto per la traspirazione della cute.
• Ancoraggio della sonda alla cute con cerotto (evitare trazioni e rimozione
  accidentali). Dopo 15-20 giorni, in assenza di problematiche della cute
  peristomale, la PEG può essere lasciata scoperta.
  A cicatrizzazione avvenuta, un orlo arrossato attorno all'orifizio della stomia
  può essere dovuto al tessuto di granulazione o a neomucosa esuberante.
Prevenzione
• Attenzione all’uso di antisettici locali perchè possono essere citotossici
  e provocare loro stessi delle complicanze.
• L’uso di medicazioni avanzate è supportato da studi presenti in letteratura,
  sia per la prevenzione (film barriera) che per il trattamento di lesioni
  (infette e non). Per ovviare a tali complicanze è necessario adottare tutte
  quelle misure che possono prevenire le infezioni e le infiammazioni:
        igiene delle mani dell’operatore ogni qualvolta si attua la procedura
        igiene del cavo orale del paziente almeno 2 v/die

Nel confezionamento di uno stoma, è indicata una profilassi antimicrobica.
In presenza di digiunostomia si raccomanda la massima sterilità
          e di somministrare la NE a velocità moderata
       valutando la tollerabilità del paziente (Racc. DGPP)

                    Raccomandazioni pratiche:
 La scelta dell’accesso per NE deve essere fatta considerando
           sia la situazione anatomica dello stomaco,
             sia le capacità di svuotamento gastrico,
                   sia il rischio di ab-ingestis (B).
Complicanze digiunostomia
Digiunostomia può far insorgere:
• Infezione peristomale (fino all’ascesso e alla fascite necrotizzante)
• Dermatite traumatica, ipergranulazione,
  deiscenze e conseguente dermatite da contatto.
• Nelle PEG e gastrostomie
  si possono presentare anche gravi complicanze
  come la Buried Bumper Syndrome (BBS)
Complicanze meccaniche
• Assistenza infermieristica: complicanze in corso di NE
In base alle manifestazioni si possono avere complicanze meccaniche:
Gastroenteriche:
• Distensione e/o dolore addominale
• Nausea e/o vomito
• Diarrea Stipsi
• Reflusso esofageo ab ingestis
Complicanze metaboliche
• Iperglicemia, Ipoglicemia
• Alterazioni elettrolitiche
• Iperidratazione
• Ipoidratazione
• Carenza di macro-micronutrienti
Sigle utilizzate

• N.A.:     Nutrizione Artificiale
• N.E.:     Nutrizione Entrale
• S.N.G.:   Sondino Naso Gastrico
• P.E.G.:   Gastrostomia Percutanea Endoscopica
• P.E.Y.:   Digiunostomia Percutanea Endoscopica
Che il tuo cibo sia la tua unica
medicina.
Ippocrate
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