ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute - Titolo: Colon e prevenzione. Stili di vita per prevenire il cancro al colon retto - Ulss Feltre

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ULSS 2 INCONTRA
I mercoledì della Salute

  Titolo: Colon e prevenzione. Stili
  di vita per prevenire il cancro al
  colon retto
  Relatori: M De Boni, E Cian

  20 novembre 2013
  Sala Piccolotto
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ANATOMIA DEL COLON - RETTO

                tratto finale del tubo
                digerente

                lunghezza media di 1,5 m

                si suddivide in:
                 • cieco,
                 • colon ascendente,
                 • colon trasverso,
                 • colon discendente,
                 • sigma,
                 • retto ed ano
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FISIOLOGIA DEL COLON - RETTO
             Funzioni:
             •assorbire l’acqua ed i sali ancora presenti
             nei resti di cibo che arrivano dall’intestino tenue e prima
             ancora dallo stomaco, permettendo la buona idratazione
             dell’organismo e compattando in questo modo quelle che
             saranno le feci;
             •esercitare contrazioni muscolari
             (segmentarie e peristaltiche) grazie alle quali ciò che resta
             del cibo è tenuto in movimento ed accompagnato verso il
             retto ed infine verso il canale anale;

             •nel colon sono presenti numerosi batteri che formano il
             microbiota umano intestinale. Questi batteri svolgono
             funzioni utili per l'uomo: sono in grado di
             sintetizzare alcune vitamine (gruppo
             B, K), limitano la crescita di batteri dannosi e
             in cambio si nutrono delle sostanze presenti
             nell'intestino.
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COS'È IL TUMORE AL COLON-RETTO

Crescita incontrollata delle cellule della mucosa che riveste questo
organo

Processo   multistep: successione di alterazioni genetiche (acquisizione di
funzione di un proto-oncogene o dalla perdita di funzione di un gene
oncosoppressore)
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Sigma e retto costituiscono le sedi più frequentemente interessate
da questa neoplasia
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QUANTO È DIFFUSO
Incidenza mondiale del cancro colorettale

                                       Parkin DM, 2000
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QUANTO È DIFFUSO
    Si stima che nel 2012, in Italia, siano stati diagnosticati circa
    364.000 nuovi casi di tumore maligno (circa 1.000 al
    giorno), di cui circa 202.000 (56%) negli uomini e circa
    162.000 (44%) nelle donne, oltre ai carcinomi della cute,
    che vengono conteggiati separatamente

    oltre 50.000 nuove diagnosi stimate
    di CCR nel 2012
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Percentuale di mortalità per cancro in base alla
              sede ed al sesso in Italia
                    Polmone 23%                       27% Mammella
              Colon & retto 12%                       14% Colon & retto
                   Vescica e reni 12%                 9% Utero
Vie aeree e tratto digestivo sup. 10%                 7% Stomaco
                          Prostata 9%                 6% Apparato emopoietico e linfatico
                          Stomaco 8%                  5% Polmone
 Apparato emopoietico e linfatico 7%                  4% Ovaio
                            Fegato 4%                 4% Vescica e reni
                         Pancreas 3%                  3% Pancreas
             Melanoma della cute 1%                   2% Fegato
                             Altro 11%                2% Melanoma della cute
                                                      2% Vie aeree e tratto digestivo sup.
                                                      15% Altro

                                         > 19.000 decessi
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COME SI ORIGINA IL TUMORE DEL COLON
          Polipi (adenomatosi)
               •il 95% dei CCR si sviluppano da polipi
               adenomatosi;
               •circa il 10% degli adenomi
               cancerizzano
               •adenomi a rischio di cancerizzazione:
                   diametro: > 1 cm
                   numero: più di 1
                   istologia: villosa
               •prevalenza degli adenomi dopo i 50 anni:
               circa 25%;
               •il 40% degli adenomi si localizza a
               monte della flessura splenica.

                                   Gastroenterology 1997; 112: 594-642
Sequenza adenoma – carcinoma
È stato calcolato che occorre un periodo dai 10 ai 15 anni perché un adenoma
                        si trasformi in cancro invasivo.

                                                       5-10 anni
  Mucosa           prolif.                               Displasia
                                    Adenoma                                    Cancro
  normale                                                 grave
                 epiteliale

                                    Mutazione   Delezione      Ulteriore accumulo di
                    Inattivazione                              anomalie genetiche
                                    K-ras       P-53
                    APC/MSH1/M
                    LH1
Quali sono i principali fattori di rischio?
  ETA’: distribuzione del CCR in base all’età
  È il fattore determinante nel 50-60% dei CCR.
  Sebbene possa svilupparsi a qualunque età, nel 90% dei casi questa forma tumorale si
  verifica dopo i 40 anni, con un rischio che raddoppia ogni 10 anni dopo tale età

           1000

  Casi     800
  su       600
100.000
abitanti

           200

                  0        30           40          50           60           70          80
                   Età (anni)
                                                Miller B.A. SEER cancer statistics review, 1991
Quali sono i principali fattori di rischio?

            FAMILIARITÀ

            Una familiarità per CCR (parenti di 1° grado: fratelli,
            sorelle, genitori, figli) si riscontra nel 30-40% dei casi.
Quali sono i principali fattori di rischio?
                 FATTORI EREDITARI (genetici)
                 Il 4-6% dei casi di CCR è ereditario.
                 Esso può insorgere, infatti, in età giovanile negli individui con
                 elevato rischio dovuto a specifiche alterazioni genetiche,
                 trasmesse dai genitori ai figli, come nel caso di :
                 •Poliposi Adenomatosa Familiare (FAP),
                 •Sindromi di Gardner,
                 •Lynch e di Peutz-Jehgers.
                 •carcinosi ereditaria del colon-retto su base non
                 poliposica: HNPCC o sindrome di Lynch

                 NB: in presenza o nel sospetto di tali patologie è
                 consigliato rivolgersi presso l’ Ambulatorio di
                 Consulenza Genetica – Tumori Ereditari del nostro
                 Ospedale per l’esecuzione di analisi genetiche capaci di
                 fornire adeguati percorsi diagnostici.
Quali sono i principali fattori di rischio?
FATTORI PERSONALI
Si tratta di fattori legati allo stile di vita e all’esistenza di patologie “favorenti”
quali:
• malattie infiammatorie croniche intestinali (Rettocolite Ulcerosa e
Morbo di Crohn);
• precedenti polipi del colon;
• pregresse neoplasie in altre sedi (in prevalenza
                                 precedenti  polipi utero, ovaio e
                                                    del colon;
mammella);
• sovrappeso e obesità;
• dieta ipercalorica, ricca di grassi animali, con elevato consumo di
carni rosse ed alcool e povera di fibre;
• vita sedentaria.
QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI CHE
  DEVONO INDURRE A VISITA MEDICA?
Possono essere piuttosto   generici e quindi molto facili da trascurare e si
manifestano solo nel 40% dei casi.
Ecco perché è fondamentale indagare anche su chi apparentemente non ne ha.

 SINTOMI PRECOCI
 • presenza di sangue nelle feci e/o abbondante muco;
 • alterazioni improvvise e persistenti della regolarità
 intestinale (stitichezza, diarrea o alternanza di stitichezza
 e diarrea);
 • anemia senza causa evidente.

 SINTOMI TARDIVI
 • dolori addominali persistenti;
 • perdita di peso.
È possibile prevenire il tumore del colon retto?

                SI!! Si può.
                   Con due modalità:

       PREVENZIONE PRIMARIA

     PREVENZIONE SECONDARIA O
         DIAGNOSI PRECOCE
   Per vincere contro il tumore del colon-retto è
   necessario   “giocare d’anticipo”
PREVENZIONE PRIMARIA

Fattori nutrizionali
            1. Mantenere un peso corporeo desiderabile
            2. Includere un’ampia varietà di frutta e verdure nella dieta
            quotidiana
            3. Consumare una maggiore quantità di cibi ricchi in fibre,
            quali cereali integrali, legumi, vegetali e frutta
            4. Diminuire l'apporto totale di grassi (30% meno delle
            calorie totali)
            5. Limitare il consumo degli alcolici
            6. Limitare il consumo di cibi sotto sale o conservati con
            nitriti

            Il calcio (sia attraverso i prodotti lattiero-caseari – 500 ml di
            latte/die - sia sotto forma di supplementi per os – 1.2g/die)
            sembra essere in grado di prevenire la recidiva di polipi del colon
            (-19%) e la comparsa di neoplasie del colonretto (-11%)
PREVENZIONE PRIMARIA
Attività fisica

                  Il 30% del dispendio energetico giornaliero di un
                  soggetto adulto sano dovrebbe essere attribuibile
                  all’attività fisica. Secondo l’Organizzazione Mondiale
                  della Sanità – OMS -, la pratica di un’attività sportiva
                  o motoria ha effetti benefici sullo stato di salute. Si
                  consiglia di praticare almeno 30 minuti al giorno di
                  attività fisica moderata, corrispondenti più o meno
                  a 10.000 passi per ottenere benefici per la salute.
PREVENZIONE PRIMARIA
Stile di Vita
PREVENZIONE PRIMARIA
Stile di Vita

                    Il modello alimentare di tipo
                    mediterraneo (più povera di
                    carni e grassi d’origine
                    animale, più ricca di pesce,
                    olio di oliva, frutta, ortaggi e
                    legumi) sembra infatti essere
                    in grado di aiutare, anche,
                    nella prevenzione dei tumori
                    del colon-retto.
                    La pratica di un’attività
                    sportiva o motoria ha effetti
                    benefici sullo stato di salute
PREVENZIONE PRIMARIA
      Fattori nutrizionali Attività fisica Stile di Vita

ALCUNE
AttivitàCONSIDERAZIONI
         fisica
• I fattori di rischio ed i fattori protettivi sono conosciuti da almeno 30
  anni, ma non vi è alcuna evidenza che siano stati adottati dalla
  popolazione generale.

• La cosa sorprende se si considera che gli stessi fattori proteggono da
  altre patologie (specie cardiovascolari).

• Una utile strategia potrebbe essere quella di rendere i cibi più
  appropriati (vegetali) anche più economici.

• L’epidemia di obesità non accenna a diminuire (tasso di obesità negli
  adulti americani è del 35% e nei bambini è del 17% ed è stabile da più
  di 10 anni).
PREVENZIONE PRIMARIA

      Alimentazione
      Attività fisica
      Ambiente sano
PREVENZIONE PRIMARIA

          ASPIRINA:           l’assunzione
          cronica di aspirina, che appare
          svolgere un’attività di controllo della
          crescita dei polipi, va discussa con il
          proprio medico in considerazione
          delle possibili controindicazioni

          TERAPIA ORMONALE
          SOSTITUTIVA
          nelle donne in età postmenopausale.
Classi di eta’
          50 aa – 69 aa.

Sangue occulto

Colonscopia
Sangue Occulto Fecale
             Numerose agenzie internazionali
             definiscono la ricerca del Sangue
             Occulto fecale (FOBT) come metodica di
             screening del TUMORE DEL COLON
             RETTO che ha raggiunto un ottimo
             livello di evidenza di efficacia

LA RICERCA NELLE FECI DEL SANGUE OCCULTO DEVE
ESSERE EFFETTUATA OGNI     2 ANNI
PROGETTO SORVEGLIANZA COLONSCOPIA Familiari I° grado

                                     Ogni nuovo caso di CCR (= Probando)

     Si fa la ricostruzione dell'albero genealogico dei parenti di I° grado (genitori, fratelli, sorelle e figli)

                  2 o più familiari di I° grado affetti o
             1 familiare di I° grado affetto con età < 60 anni                             Un familiare di I° grado
                                                                                          affetto con età > 60 anni

         La famiglia viene definita a rischio aumentato per CCR

                                     &
          Se il Probando dà il consenso ad informare i parenti

            Si propone la Colonscopia ai parenti di I° grado

CRITERIDI INCLUSIONEDEI PARENTI            CRITERIDI ESCLUSIONE DEI PARENTI
                                                                                             Screening come nei
Colonscopia a partire dall'età di           Colonscopia eseguita in tempo                     soggetti a rischio
40 anni o 10 anni prima rispetto            < di 5 anni o controindicazioni               internedio, ma con inizio
 all'età del parente più giovane             all'esame o impedimento al                        all'età di 40 anni
       affetto nella famiglia                     consenso informato
Marta   e   Grazia
DEVO FARE LA COLONSCOPIA
 Il mio esame delle feci è positivo: devo
 proprio fare la colonscopia?

 Si, perché l’esame delle feci ci dice
 solamente che ci sono tracce di sangue.

• esame unico per diagnosi e
  terapia
• protegge per dieci anni
• complicazioni: emorragia 0.03%
  perforazione 0.17%
La colonscopia nel tempo dello screening

• Esplorazione completa di tutto il colon
• Preparazione con purganti
• Sedazione

                   GOLD STANDARD PER LO
                        STUDIO DEL COLON
RETTO
DEVO FARE LA COLONSCOPIA

E’ un esame doloroso?
•E’ un esame che può essere fastidioso, ma di solito è ben tollerato.
Dipende poi molto dalle persone: alcune possono provare un dolore
passeggero.
•Può essere fastidiosa la preparazione all’esame
DEVO FARE LA COLONSCOPIA
Mi danno qualcosa per dormire? Non posso farlo in anestesia?
•Non c’è necessità di una anestesia vera e propria, cioè di farla
addormentare. Ma le daranno qualcosa prima di fare l’esame
perché lei si rilassi.
Quanto tempo dura la colonscopia?
•In genere l’esame dura 20/30 minuti; tra tutto un’oretta e mezza
circa.
•Le chiederanno di fermarsi finché non si sarà ristabilito e potrà
andare a casa.
•Se avrà fatto la sedazione chieda a qualcuno di accompagnarla per
guidare la macchina al ritorno.
DEVO FARE LA COLONSCOPIA

               LA SEDAZIONE A CHI?
FORTEMENTE CONSIGLIATA A TUTTI
 N.B.: soggetti generalmente non anziani, che spesso non
 hanno richiesto di effettuare l’esame, che potrebbero
 ripeterlo, che riferiranno ad altri sull’andamento della
 procedura, nei quali non sempre il dolore indotto
 dall’indagine non è sempre prevedibile.
La colonscopia
nel tempo dello screening
E’ possibile asportare i polipi prima che si
           trasformino in cancro?

Il cancro del colon può essere prevenuto
asportando i polipi, generalmente senza
intervento chirurgico, ma con un intervento
endoscopico ambulatoriale (polipectomia),
prima che questi si trasformino in cancro
Storia naturale CCR:
   effetto della polipectomia endoscopica

    FATTORI             POLIPECTOMIA ENDOSCOPICA
   GENETICI E
   AMBIENTALI           Interruzione sequenza adenoma-
                                   carcinoma

MUCOSA
NORMAL
E

     PICCOLO
     ADENOMA

                ADENOMA A
                RISCHIO

                            ADENOMA
                            CANCERIZZATO

                                              CARCINOMA
                                              AVANZATO
UOC di Gastroenterologia
                  2004 - 2012
               Colonscopie: 34.460
               Polipectomie: 14.768
Colonscopie di screening: 3936
Polipectomie: 1213
Polipi (adenomi) cancerizzati: 32 (12)
U.O.C. DI GASTROENTEROLOGIA E
    ASSOCIAZIONE ARIANNA

    Cosa abbiamo fatto?
Dipartimento Strutturale Ospedaliero Oncologico

                                LINEE GUIDA
                               ORGANIZZATIVE
                               PER IL CANCRO
                               COLO RETTALE
                                   25 maggio 2011
PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI IN ONCOLOGIA
   E NELLE URGENZE/EMERGENZE PER PATOLOGIE
           DELL’APPARATO DIGERENTE
            IN UN OSPEDALE PER ACUTI
Perché certificarsi

Il Sistema Sanitario Italiano sta vivendo un momento particolare:
• le Istituzioni richiedono un contenimento della spesa
   sanitaria,
• il paziente richiede prestazioni sempre più complesse,
   prontamente erogate, sicure ed affidabili.

Una possibile risposta in termini di aumento del livello di
efficienza (e quindi di economicità del Sistema) e di più alto grado
di garanzia e sicurezza per il paziente può venire dalla

          CERTIFICAZIONE DI QUALITA’
Risultati scientifici
Studio e valutazione di diverse preparazioni
intestinali per la colonscopia

                        • E’ fondamentale che la colonscopia venga
                          eseguita nel modo più scrupoloso possibile
                          in modo da ottenere la maggiore resa
                          diagnostica che, a sua volta,

                            è legata al livello di
                             pulizia intestinale.
Risultati scientifici
Studio e valutazione di diverse preparazioni
intestinali per la colonscopia
                         • La preparazione è il punto nodale
                           della colonscopia di qualità nello
                           screening e rappresenta per il
                           paziente il principale disagio per
                           eseguire questa indagine.
                         • Abbiamo valutato nuove
                           preparazioni per migliorare la
                           pulizia intestinale e per ottenere la
                           massima soddisfazione da parte del
                           paziente
                        Conclusioni: nuove preparazioni a
                        volume ridotto che garantiscano
                        uguale pulizia del colon e migliore
                        tollerabilità da parte del paziente
• Fattori di natura biologica
  (neoplasie a rapida crescita)
• E’ necessario identificare ed
  asportare tali lesioni (anche se
  piccolissime) con conseguenti
  importanti risvolti nella
  pratica endoscopica
  quotidiana e nelle campagne
  di screening
IL CANCRO
DEL COLON E
 DEL RETTO

Si può prevenire!
Grazie per l'attenzione!
  Il presente materiale è disponibile on
               line nel sito:

www.ulssfeltre.veneto.it
  www.ulssfeltre.veneto.it
     Nella
        Nellavoce:
              voce:cittadini
                    cittadini
Pagina: i mercoledì
  Pagina: i mercoledì della   salute
                       della salute
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