FIERAGRICOLA, L'ELENCO DEI ISTITUTI - Agricolae
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FIERAGRICOLA, L’ELENCO DEI CONCORSI DAGLI ISTITUTI AGRARI ALLA RAZZA BRUNA Nel ring di Fieragricola, all’interno del padiglione 10, sono stati organizzati quattro eventi: il 19° Dairy Open Holstein Show, dedicato alla Frisona (con bovine provenienti da Italia e Repubblica Ceca), la 52ª Mostra nazionale del Libro genealogico della razza Bruna, il Confronto europeo della razza Bruna (con animali provenienti da Italia, Svizzera, Francia e Austria) e il concorso Bruna Originaria. Mercoledì 29 gennaio spazio ai giovani, con le gare organizzate fra gli Istituti Tecnici Agrari (ore 10-13), i concorsi dei Giovani Allevatori Frisona Italiana e del Bruna Junior Club (ore 14-18). Giovedì 30 gennaio sfila nel ring la biodiversità della zootecnia italiana e, dalle ore 14, focus sulla razza Bruna. Venerdì 31 gennaio dalle 9 alle 19 riflettori accesi sul 19° Dairy Open Holstein Show, con oltre 180 animali iscritti. Sabato 1 febbraio dalle 9 alle 16.30 gli eventi dedicati alla razza Bruna: Confronto europeo, concorso Bruna Originaria, Mostra nazionale e «National Cup», con 320 capi bovini iscritti. Sempre sabato 1 febbraio, infine, è in programma la premiazione del decimo concorso Agri Yogurt, organizzato dall’Accademia italiana del latte in collaborazione con FD Store e Bevilatte: la consegna del riconoscimento, ideato per valorizzare lo yogurt artigianale, realizzato direttamente dalle aziende agricole, da cooperative agricole o da caseifici, si tiene all’interno del Bovine Forum del Padiglione 9 alle 11,30.
TUTTI I PREMI DI FIERAGRICOLA, TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ Alla vigilia della 114ª edizione di una delle rassegne agricole più importanti d’Europa, torna «Fieragricola Night», la serata di gala dedicata agli espositori, in programma martedì 28 gennaio. Nel corso dell’evento saranno consegnati i riconoscimenti del Premio Innovazione, a cura dell’Informatore Agrario e giunto alla sua terza edizione. L’obiettivo è valorizzare le best practice della filiera, distinte nelle categorie Meccanica Agraria, Prodotti fitosanitari e fertilizzanti, Zootecnia ed Energia Rinnovabile. Mercoledì 29 alle 11,30 è in programma il Premio Avicoltore dell’anno, nell’Area Poultry Forum del Padiglione 11: Unaitalia ha selezionato la migliore storia di pratica virtuosa in allevamento legata al mondo del benessere degli animali, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione tecnologica o della biosicurezza. Giovedì 30 si tiene la quarta edizione del Premio Il Contoterzista dell’anno, organizzato dalla rivista il Contoterzista in collaborazione con la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai): il riconoscimento sarà consegnato alle 12 nell’area Forum Nutrizione e Difesa Sostenibile del Padiglione 7. Venerdì 31 gennaio è la volta di We-Feed: Premio Assalzoo, istituito dall’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, con l’obiettivo di individuare giovani laureati e dottori di ricerca che, con un loro elaborato,
abbiano portato un effettivo contributo alla nutrizione animale o alla mangimistica. Il riconoscimento viene consegnato alle 12,45 all’interno del Nutrition Forum del Padiglione 9. Sempre venerdì alle 14 si tiene il Premio Allevatore dell’anno nelle categorie Bovino da latte, Bovino da carne, Suini, a cura di Informatore Zootecnico, rivista Edagricole: l’appuntamento è alle 14 nel Bovine Forum del Padiglione 9. CONTO ALLA ROVESCIA PER FIERAGRICOLA TUTTI I RICONOSCIMENTI IN CALENDARIO È s c a t t a t o i l conto alla rovescia per la 114ª edizione di Fieragricola, rassegna internazionale di agricoltura, meccanica agricola, zootecnia, agroforniture, energie rinnovabili e servizi, in programma a Verona da mercoledì 29 a sabato 1. La manifestazione si conferma tra le più rilevanti nel panorama europeo e presenta numeri in crescita: 10 padiglioni occupati, 900 espositori (+8,2% sull’edizione 2018), una superficie
netta di 67.600 metri quadrati netti (+18,7%), due aree demo esterne di 9.500 metri quadrati allestite per gli «special show», 800 capi di bestiame in esposizione (+14,3%), oltre 130 convegni, approfondimenti e corsi di formazione in calendario. Molti anche i premi e i concorsi in calendario nei quattro giorni di manifestazione. UNAITALIA PORTA IL PREMIO AVICOLTORE DELL’ANNO A FIERAGRICOLA 2020 L’avicoltura protagonista alla 114^ Fieragricola, dal 29 gennaio al primo febbraio con Unaitalia, l’associazione che rappresenta il 90% della produzione avicola nazionale e che sarà presente a Veronafiere nel PAD.11 stand C3. Fitto il programma di iniziative, tra cui il premio “Avicoltore dell’anno” (mercoledì 29 gennaio alle ore 12,00), al quale partecipano Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia e il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Attesa la presenza del ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova. Per la prima volta Unaitalia rappresenterà in fiera un settore 100% made in Italy, che oggi conta 64mila addetti, 6.300 allevamenti professionali con un fatturato di 5,7 miliardi di euro (solo per le fasi di allevamento e trasformazione) una produzione che si attesta a 1,3 milioni di tonnellate per le carni e a 12,2 miliardi di uova. “A Veronafiere porteremo un comparto che fa della filiera integrata il suo punto di forza – ha detto il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini – generando valore non solo per l’agroalimentare italiano ma per l’intera economia del Paese.
Un’eccellenza che lungo tutta la sua filiera ha prodotto nel 2018 ricadute economiche e occupazionali pari a 7,9 miliardi, quasi mezzo punto del PIL (0,45%), secondo un’indagine Althesys. Oggi l’avicoltura, considerando tutte le fasi della filiera – dagli incubatoi ai mangimi, dagli allevamenti alla trasformazione fino ai servizi, alla logistica e alla vendita – genera un giro d’affari complessivo di 21,7 miliardi”. Alle 15.30 del 29 gennaio, assieme ad Assica e Ussl 9 Scaligera, primo piano su biosicurezze nei settori avicolo e suino e su Classyfarm, il nuovo sistema integrato di dati promosso dal Ministero della Salute che classifica le aziende avicole, bovine, e suinicole in base al loro livello di rischio. Uno strumento unico nel panorama europeo che incrocia parametri sanitari e produttivi, consumo di farmaci antimicrobici, dati su benessere animale, biosicurezza e quelli dei controlli ufficiali e aziendali (BDN, Sanan, ricetta elettronica e di autocontrolli dei veterinari aziendali) per fornire il quadro delle pratiche virtuose su scala nazionale e locale. Un mezzo chiave anche per certificare l’effettivo uso di antibiotici in allevamento e certificarne il trend di riduzione, che per il settore avicolo ha fatto registrare – 82% dal 2011 ad oggi. Tra gli altri temi affrontati, anche la sostenibilità in avicoltura nel convegno annuale della Società italiana di patologie aviarie – SIPA (30 gennaio, ore 11 – Sala Margherita) e la formazione degli avicoltori con il Corso di benessere animale per gli allevatori di pollo da carne (30 gennaio, ore 9, sala A, Gall. 11/12). Il 31 gennaio focus sul settore uova e ovoprodotti e sulle sfide della tracciabilità (Area Poultry Forum, Pad. 11, ore 9.30). Un tema quest’ultimo su cui secondo Unaitalia occorre ancora lavorare per dare attuazione alla risoluzione sulla timbratura in allevamento approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura della Camera a gennaio 2019. Sempre il 31 alle 9.30 si parlerà di “Numeri e prospettive del settore cunicolo in italia” con il convegno dell’Associazione Scientifica Italiana di
Coniglicoltura Asic (Sala Vivaldi – Palaexpo) e, alle 14.30, di “Regolamento Ue 2016/429, come cambia la sanità animale” nel convegno organizzato dalla Ussl 9 Scaligera con Unaitalia alle 14.30 (Sala Salieri – Palaexpo). OBIETTIVI GREEN DEAL EUROPEO, STUDIO FIERAGRICOLA-NOMISMA: ITALIA AGRICOLA PROMOSSA SU SICUREZZA ALIMENTARE, BIO, RIDUZIONE SPRECHI E CHIMICA D a c o i m p u t a t o a d a l leato verde. Alla vigilia del Green Deal europeo l’agricoltura italiana sfata molti luoghi comuni e si scopre in forte
empatia con la rivoluzione sostenibile a emissioni zero voluta da Bruxelles. L’Italia è il Paese con i cibi più sani e sicuri del Vecchio continente, il più attento agli sprechi e alle emissioni di gas serra; uno Stivale che negli ultimi 10 anni ha diminuito l’utilizzo della chimica nei propri campi con punte del 50% in favore di un’agricoltura più biologica, la prima in Europa per seminativi e colture permanenti. Per contro, il primario italiano paga alcune lacune strutturali del Paese – come la carenza e la gestione di acqua in alcune zone del territorio, oltre all’erosione del suolo – e dovrà far valere la propria fungibilità per contribuire alla transizione sostenibile. Lo rivela il report presentato oggi a Roma dall’Osservatorio Fieragricola-Nomisma in occasione della presentazione della rassegna di riferimento per il settore, in programma a Veronafiere dal 29 gennaio al 1° febbraio prossimi. Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Se il valore sociale delle nostre campagne in termini di approvvigionamento alimentare è storicamente assodato, lo stesso non si può dire per le potenzialità in chiave sostenibile. Il trust verde della nuova agricoltura rappresenta uno degli assi portanti in grado di contribuire in modo decisivo alla transizione verso le emissioni zero della rivoluzione economica che ci apprestiamo ad affrontare. Un passaggio epocale, nel quale Fieragricola sarà ancora una volta monitor e interprete». FROM FARM TO FORK –IL CIBO VA A BRACCETTO CON L’AMBIENTE È il nome dellastrategia che interessa il settore agroalimentare e che fa parte della comunicazione, licenziata lo scorso 11 dicembre, “Green Deal Europeo”. L’Ue pubblicherà gli assetstrategicientro la prossima primavera, ma già dalla comunicazione si capisce dove ilGreen Deal vuole andare a parare (e in parte a finanziare), indicando tutta una serie di obiettivi ai quali l’agricoltura europea dovrà tendere nella logica di costruire un’economia circolare basata su un sistema alimentare sano, equo e rispettoso dell’ambiente. SICUREZZA PRODOTTI, SPRECO, CHIMICA E BIO-ITALIA PARTE IN POLELo studio
realizzato dall’Osservatorio Fieragricola-Nomisma ha messo in luce come l’agricoltura italiana, in attesa del piano operativo sull’economia verde più importante della storia, sia già in vantaggio su uno dei paradigmi cardine: la salubrità e la sicurezza dei suoi alimenti, che presentano le percentuali più alte di prodotti che secondo i controlli dell’autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) risultano essere assolutamente privi di residui, meglio di quanto possano vantare Francia, Spagna e Germania. Buone notizie anche sul fronte degli sprechi, con i rifiuti alimentari pro-capite (126 kg annui) del 16% inferiori alla media europea e in forte calo nell’ultimo decennio. Dalla tavola alla terra, secondo il report di Fieragricola-Nomisma, le virtù si sommano: lo Stivale detiene il record Ue di superficie e incidenza bio per seminativi e colture permanenti con 1,5 milioni di ettari, davanti a Francia, Spagna e Germania, mentre calano anche le emissioni di gas serra (-12,3% negli ultimi vent’anni secondo Eurostat), che incidono per il 7% sul totale delle emissioni contro il 10% della media europea. Ma la sensibilità green degli agricoltori e dei prodotti italiani è ancora più evidente alla prova di agrofarmaci e fertilizzanti. Infatti, secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nell’ultimo decennio se ne è fatto sempre meno uso e spesso i consumi si sono dimezzati: è il caso degli insetticidi (da1,2 kg di principi attivi ad ettaro a 0,6 kg), dei fungicidi (-30%), degli erbicidi (-20%), ma anche di azoto (-25%), anidride fosforica (-36%), ossido di potassio (-50%). BIODIVERSITÀ E FORESTE DA PROTEGGERE. EMERGENZA ACQUA ED EROSIONE SUOLO E proprio dalla tutela del territorio e delle sue risorse arrivano gli elementi su cui sarà fondamentale operare un salto di qualità. Se –per l’indagine Fieragricola Nomisma –sul fronte della tuteladella biodiversità e delle aree boschive l’Italia è stabilmente nella top 5 dei Paesi Ue, è invece più problematica la gestione del fattore acqua, con il Belpaese fanalino di coda nel rapporto prelievi/risorse idriche, dove l’agricoltura incide per la metà del proprio utilizzo complessivo. Un problema strutturale da mitigare
attraverso sistemi intelligenti di gestione –come l’irrigazione di precisione –al pari dei consumi di energia da fonti rinnovabili che nel primario rappresenta solo il 2% dei consumitotali. Gravosi infine, e sempre più nemici della preservazione del territorio e dell’ambiente, i fenomeni di consumo del suolo, cresciuti del 50% solo negli ultimi 30 anni, così come l’erosione da acqua che vede il nostro Paese in cima alla classifica europea per i danni inferti al territorio da tali eventi metereologici. In media in Italia si verifica un’erosione di quasi 9 tonnellate di suolo per ettaro all’anno, contro i 4 della Spagna e i 2 della Francia. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE MA NON ECONOMICA «È evidente–ha detto il responsabile agroalimentare di Nomisma e curatore dello studio, Denis Pantini-come dallo studio emergano gli enormi sforzi fatti negli anni dagli agricoltori italiani per rendere la propria attività più rispettosa dell’ambiente e come il loro operato sia fondamentale per la tutela dei nostri territori, soprattutto a fronte delle calamità prodotte dai cambiamenti climatici. Una sostenibilità ambientale che però non può essere scollegata daquella economica, senza la quale l’attività agricola stessa non può esistere. E da questo lato, purtroppo, negli ultimi cinque anni i redditi delle imprese agricole italiane non si sono mossi, a fronte invece di quelli degli agricoltori spagnoli e francesi». Sul piano economico complessivo, l’Italia è in testa nel panorama produttivo europeo come valore aggiunto (32,2 miliardi di euro, media ultimo biennio), al secondo posto dietro la Francia (76,3 miliardi di euro) per valore della produzione (56,7 miliardi di euro, media biennio), mentre è più indietro (4ª) nell’export, a 7,6 miliardi di euro. Critica invece lasituazione relativa al reddito delle imprese, segnalato nell’ultimo quinquennio in calo nel Belpaese dell’1% a fronte di una media Ue a +6%, con Spagna e Francia a +11%.Dieci padiglioni, 900 espositori italiani ed esteri, 130 mila operatori attesi e un calendario di 130 eventi tra convegni, workshop e prove dinamiche. Questi i numeri della 114ª edizione di Fieragricola (29 gennaio-1 febbraio 2020), storica rassegna internazionale di Veronafiere, che a 122 anni dalla nascita si conferma termometro del settore primario e punta sul connubio tra specializzazione e nuove tecnologie. Tra i temi cardine, innovazione, sostenibilità ed economia
circolare; dall’agricoltura 4.0 alla meccanica e attrezzature agricole di ultima generazione fino ai sistemi più avanzati per viticoltura, frutticoltura, colture specializzate e zootecnia per affrontare le sfide del Green Deal europeo. Attese, al convegno inaugurale dedicato all’agribusiness di Ue e Italia in Africa, la ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e la ministra dell’Agricoltura della Croazia, Marija Vučković. UN ‘GREEN DEAL’ PER FIERAGRICOLA 2020 SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE. AL CONVEGNO INAUGURALE FOCUS SULL’AGRICOLTURA DI ITALIA E AFRICA N u m e r i i n c rescita perla 114ª edizione di Fieragricola, rassegna internazionale di agricoltura in programma a Verona da mercoledì 29 gennaio, presentata questa mattina a Roma, insieme a uno studio dell’Osservatorio Fieragricola Nomisma su «L’agricoltura italiana di fronte alla sfida del Green Deal
europeo».All’incontro hanno partecipato il presidente di VeronafiereMaurizio Danese, il direttore generaleGiovanni Mantovani e il direttore commercialeFlavio Innocenzi,Giuseppe L’Abbate, sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, e Denis Pantini, responsabile Agroalimentare Nomisma. La rassegnasi conferma una delle manifestazioni più rilevanti nel panorama europeo: 10 padiglionioccupati, 900espositori(+8,2% sull’edizione 2018),una superficie netta di 67.600 metri quadrati netti (+18,7%), due aree demo esterne di 9.500 metri quadrati allestite per gli «special show», 800 capi di bestiame in esposizione (+14,3%), oltre 130 convegni, approfondimenti e corsi di formazionein calendario nei quattro giorni di manifestazione.Il Green Deal a Fieragricola. «Fieragricola 2020 accendei riflettori, in particolare, sulle grandi sfide alle quali l’agricoltura è chiamata a dare risposte, a partiredal Green Deal illustrato dalla Commissione Ue presieduta da Ursula von der Leyen e che coinvolge anche il sistema agricoloin maniera articolata–hadettoil presidente di Veronafiere, Maurizio Danese–. Conseguire la neutralità climatica entro il 2050 richiede sforzi congiunti su scala mondiale e un impegno netto da parte di tutti gli attori della filiera agricola intermini di lotta ai cambiamenti climatici, biodiversità, agroecologia, sostegno alle energie rinnovabili e all’economia circolare, secondoil progetto Ue “Farm to Fork”. L’appuntamento di Verona vuole come sempre offrire spunti di riflessione e soluzioni pratiche peraccompagnare il mondo imprenditoriale e le filiere agro- zootecniche verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale». Esposizione specializzata trasversale. Grandi temi e offerta espositiva trasversale, che asseconda, ha ricordatoil direttore generale Giovanni Mantovani, «l’evoluzione dell’impresa agricola, sempre più multifunzionalee orientata all’innovazione». Fieragricola dal 1898 accompagnagli imprenditori e le aziendeverso le sfide della competitività e delle sostenibilità. Grande attenzione ameccanizzazioneagricola, zootecnia(con un forte rilancioanche
di suinicoltura e avicoltura), vigneto,fruttetoe colturespecializzate,energie da fonti rinnovabili, attività forestale, agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, multifunzionalità dell’impresa agricola, gestione del verde, servizi per l’agricoltura,aree dinamiche per le provedal vivo di macchine,mezzi agricoli, mezzi telescopici. Il sottosegretario L’Abbate: «Innovazione fondamentale».Per il sottosegretarioallePoliticheagricole, Giuseppe L’Abbate, «Fieragricolacon la sua dote di innovazione e l’attenzione alla sostenibilità e allenuove tecnologiedimostra l’importanza di questa manifestazioneper il primo settore, anche dal punto di vista della crescita culturale.«L’agricoltura è strategica contrastare i cambiamenti climatici –ha sostenuto L’Abbate–ma dobbiamo fare in modo che le risorse annunciate per il Green Deal della Commissione europea verso la neutralità climaticanon vengano distolti dai fondi della Politicaagricola comune, anche perché gli agricoltori, se nella prossima programmazione comunitaria entrerà in vigore l’eco-schema obbligatorio, dovranno già rispettare misure ambientali». Sono giorni cruciali per l’agricolturaanche dal punto di vista normativo. «Il 31gennaio sarà licenziatoil collegato agricolo alla legge di bilancioe sarà l’occasione per introdurre norme di sburocratizzazione per il settore», ha annunciato il sottosegretario L’Abbate.Mantovani sull’internazionalizzazione. «Con 30 delegazioni ufficiali, delle quali 17 provenientidall’Africa,edall’Europa Orientale e Sud Orientale, e dall’area Asean, Fieragricola si apre con forza all’internazionalizzazione per sostenere le aziende presenti e per un dibattito sul futuro dell’agricoltura, che attraversa i temi fondamentali della produzione sostenibile, della sicurezza alimentare, della crescita verde–ha spiegato Mantovani-. Anche il convegno inaugurale si sofferma sulle opportunità e le prospettive di business per l’agricoltura nel continente africano, dove la presenza cinese è molto significativa, ma dove ci sono spazi per l’Unione europea e l’Italia. Nel 2018 l’Italia, secondo le elaborazioni di Ice-
Agenzia,ha esportato complessivamente in 49 Paesi dell’Africa Subsahariana 5,46miliardi di euro rispettoai 5,08 dell’anno precedente».Fra i relatori di«Agribusiness in Africa e le relazionicommerciali con Ue e Italia: opportunità e prospettive». Fra i relatori interverrannola ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova; la ministra dell’Agricoltura della Croazia Marija Vučković; il professor Giulio Tremonti, giurista, già ministro dell’Economia e delle Finanzee presidente di Aspen;padreMauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, Roberto Ridolfi, direttore generale aggiunto FAO; Denis Pantini, responsabile Area Agricoltura e Industria alimentare di Nomisma.L’analisi di Nomisma, in particolare,fornirà indicazioni strategiche per inquadrare il sistema agricolo italiano nel contesto europeo e le relative opportunità di interscambio commerciale con il continente africano, esaminandol’evoluzione dell’agricoltura italiana in termini di valore della produzione agricola e zootecniche, flussi di import/export agricolo, produzioneindustriale italiana di macchine per l’agribusiness. Croazia Paese ospite.LaCroaziasarà il «Paese ospite» di Fieragricola 2020e avrà un’area dedicata per promuovere il proprio sistema. È prevista la visita ufficiale del ministro dell’Agricoltura della Croazia, Marija Vučković,che proprio nel periodo gennaio-giugno 2020 sarà a capodel Consiglio Ue dei ministri agricoli nel semestre di presidenza croato in Europa. Fieragricola, manifestazione in crescita. «Fieragricola dovrà affrontare la sfida di una popolazione mondiale in crescita, mentrela superficie coltivabile rimarrà costante a 1,5 miliardi di ettari–ha specificato Flavio Innocenzi, direttorecommerciale di Veronafiere-. Sarà determinante produrre di più e farlo in maniera sostenibile, con una logica di minore impatto ambientaleestesa anche alla logistica e ai trasporti. Per questo Veronafiere ha lanciato due start upcome B/Opendedicata al biologicodall’1 al 3 aprile e una nuova
rassegnasulla logistica intermodale sostenibile dal 21 al 25 marzo».Meccanica agricola.Fieragricolaospiterà la meccanicain cinque padiglioni(1, 2, 6, 7, 8), «contutti i top player delsettore presentie una crescita rispetto alla precedente edizione del 20 per cento», ha dichiarato Innocenzi. Saranno raddoppiatele aree dinamiche esterneper gli «Special Show» di trattori,mezzi specializzati e telescopici. L’agricoltura specializzata: vigneto e frutteto. Fieragricola prosegue la propria vocazione alla trasversalità e alla specializzazione delle filiere. Nei padiglioni 4 e 5 saranno previste le aree per il vigneto e il frutteto, colture ad alto valore aggiuntoe simbolo dell’agricoltura mediterranea. Gli eventi zootecnici. Uno spazio significativo a Fieragricola lo occuperàla zootecnia, consolidato pilastro della manifestazionecon trepadiglioni (9, 10, 11). Fra gli eventi di respiro internazionale sono in calendario il 19° Dairy Open Holstein Showper larazzaFrisona, la 52ª Mostra nazionale del Libro genealogico dellarazzaBruna,il Confronto europeo della razza Bruna(con animali provenientida Italia, Svizzera, Francia e Austria), il premio speciale «Coppa delle Nazioni»e il concorso Bruna Originaria.Una nuova area, fortemente potenziata, sarà dedicata alla Rassegna nazionale di avicoltura, conareeespositivee per il dibattitoe la consegna del premio «Avicoltore dell’anno». Complessivamente saranno rafforzatitutti i settori: bovini da latte e da carne, suini, equidi, avicoli, cunicoli, ovini e caprini, persino chiocciole. Il«Milk Day».Visto il successo della precedente edizione, sarà replicatoa Fieragricola2020l’evento «Milk Day»,che affronteràil temadella formazione degli allevatori per sviluppare l’attività del caseificio aziendale, a partire dalla qualità del latte. Il «Nutrition Forum». All’interno del Nutrition Forum (padiglione 9), dedicato alla mangimistica, si inserisce invece il «Premio Assalzoo», cheè rivolto agli studenti universitari e viene assegnato al miglior elaborato per Laurea Magistrale e per Dottorato di ricerca, a confermadell’attenzione del mondo produttivoalla ricerca
scientificain un settore strategico come la nutrizione animale. Economia circolareed energie rinnovabili.L’economia circolare sarà uno dei temi cardine di Fieragricola, alla luce delle enormi potenzialità chele filiere agricole possono sviluppare: dalla valorizzazione dei reflui zootecnici alle energie rinnovabili, fino al riutilizzo, alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione degli scarti OBIETTIVI GREEN DEAL EUROPEO, STUDIO FIERAGRICOLA-NOMISMA: ITALIA AGRICOLA PROMOSSA SU SICUREZZA ALIMENTARE, BIO, RIDUZIONE SPRECHI E CHIMICA Posted by Redazione × Pubblicato il 22/01/2020 at 15:40 D a c o i m p u t a t o a d a l leato verde. Alla vigilia del Green Deal europeo l’agricoltura italiana sfata molti luoghi comuni e si scopre in forte empatia con la rivoluzione sostenibile a emissioni zero voluta da Bruxelles. L’Italia è il Paese con i cibi più sani e sicuri del Vecchio continente, il più attento agli sprechi e alle emissioni di gas serra; uno Stivale che negli ultimi 10 anni ha diminuito l’utilizzo della chimica nei propri campi con punte del 50% in favore di un’agricoltura più biologica, la
prima in Europa per seminativi e colture permanenti. Per contro, il primario italiano paga alcune lacune strutturali del Paese – come la carenza e la gestione di acqua in alcune zone del territorio, oltre all’erosione del suolo – e dovrà far valere la propria fungibilità per contribuire alla transizione sostenibile. Lo rivela il report presentato oggi a Roma dall’Osservatorio Fieragricola-Nomisma in occasione della presentazione della rassegna di riferimento per il settore, in programma a Veronafiere dal 29 gennaio al 1° febbraio prossimi. Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Se il valore sociale delle nostre campagne in termini di approvvigionamento alimentare è storicamente assodato, lo stesso non si può dire per le potenzialità in chiave sostenibile. Il trust verde della nuova agricoltura rappresenta uno degli assi portanti in grado di contribuire in modo decisivo alla transizione verso le emissioni zero della rivoluzione economica che ci apprestiamo ad affrontare. Un passaggio epocale, nel quale Fieragricola sarà ancora una volta monitor e interprete». FROM FARM TO FORK –IL CIBO VA A BRACCETTO CON L’AMBIENTE È il nome dellastrategia che interessa il settore agroalimentare e che fa parte della comunicazione, licenziata lo scorso 11 dicembre, “Green Deal Europeo”. L’Ue pubblicherà gli assetstrategicientro la prossima primavera, ma già dalla comunicazione si capisce dove ilGreen Deal vuole andare a parare (e in parte a finanziare), indicando tutta una serie di obiettivi ai quali l’agricoltura europea dovrà tendere nella logica di costruire un’economia circolare basata su un sistema alimentare sano, equo e rispettoso dell’ambiente. SICUREZZA PRODOTTI, SPRECO, CHIMICA E BIO-ITALIA PARTE IN POLELo studio realizzato dall’Osservatorio Fieragricola-Nomisma ha messo in luce come l’agricoltura italiana, in attesa del piano operativo sull’economia verde più importante della storia, sia già in vantaggio su uno dei paradigmi cardine: la salubrità e la sicurezza dei suoi alimenti, che presentano le percentuali più alte di prodotti che secondo i controlli dell’autorità per
la sicurezza alimentare (Efsa) risultano essere assolutamente privi di residui, meglio di quanto possano vantare Francia, Spagna e Germania. Buone notizie anche sul fronte degli sprechi, con i rifiuti alimentari pro-capite (126 kg annui) del 16% inferiori alla media europea e in forte calo nell’ultimo decennio. Dalla tavola alla terra, secondo il report di Fieragricola-Nomisma, le virtù si sommano: lo Stivale detiene il record Ue di superficie e incidenza bio per seminativi e colture permanenti con 1,5 milioni di ettari, davanti a Francia, Spagna e Germania, mentre calano anche le emissioni di gas serra (-12,3% negli ultimi vent’anni secondo Eurostat), che incidono per il 7% sul totale delle emissioni contro il 10% della media europea. Ma la sensibilità green degli agricoltori e dei prodotti italiani è ancora più evidente alla prova di agrofarmaci e fertilizzanti. Infatti, secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nell’ultimo decennio se ne è fatto sempre meno uso e spesso i consumi si sono dimezzati: è il caso degli insetticidi (da1,2 kg di principi attivi ad ettaro a 0,6 kg), dei fungicidi (-30%), degli erbicidi (-20%), ma anche di azoto (-25%), anidride fosforica (-36%), ossido di potassio (-50%). BIODIVERSITÀ E FORESTE DA PROTEGGERE. EMERGENZA ACQUA ED EROSIONE SUOLO E proprio dalla tutela del territorio e delle sue risorse arrivano gli elementi su cui sarà fondamentale operare un salto di qualità. Se –per l’indagine Fieragricola Nomisma –sul fronte della tuteladella biodiversità e delle aree boschive l’Italia è stabilmente nella top 5 dei Paesi Ue, è invece più problematica la gestione del fattore acqua, con il Belpaese fanalino di coda nel rapporto prelievi/risorse idriche, dove l’agricoltura incide per la metà del proprio utilizzo complessivo. Un problema strutturale da mitigare attraverso sistemi intelligenti di gestione –come l’irrigazione di precisione –al pari dei consumi di energia da fonti rinnovabili che nel primario rappresenta solo il 2% dei consumitotali. Gravosi infine, e sempre più nemici della preservazione del territorio e dell’ambiente, i fenomeni di consumo del suolo, cresciuti del 50% solo negli ultimi 30 anni, così come l’erosione da acqua che vede il nostro Paese
in cima alla classifica europea per i danni inferti al territorio da tali eventi metereologici. In media in Italia si verifica un’erosione di quasi 9 tonnellate di suolo per ettaro all’anno, contro i 4 della Spagna e i 2 della Francia. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE MA NON ECONOMICA «È evidente–ha detto il responsabile agroalimentare di Nomisma e curatore dello studio, Denis Pantini-come dallo studio emergano gli enormi sforzi fatti negli anni dagli agricoltori italiani per rendere la propria attività più rispettosa dell’ambiente e come il loro operato sia fondamentale per la tutela dei nostri territori, soprattutto a fronte delle calamità prodotte dai cambiamenti climatici. Una sostenibilità ambientale che però non può essere scollegata daquella economica, senza la quale l’attività agricola stessa non può esistere. E da questo lato, purtroppo, negli ultimi cinque anni i redditi delle imprese agricole italiane non si sono mossi, a fronte invece di quelli degli agricoltori spagnoli e francesi». Sul piano economico complessivo, l’Italia è in testa nel panorama produttivo europeo come valore aggiunto (32,2 miliardi di euro, media ultimo biennio), al secondo posto dietro la Francia (76,3 miliardi di euro) per valore della produzione (56,7 miliardi di euro, media biennio), mentre è più indietro (4ª) nell’export, a 7,6 miliardi di euro. Critica invece lasituazione relativa al reddito delle imprese, segnalato nell’ultimo quinquennio in calo nel Belpaese dell’1% a fronte di una media Ue a +6%, con Spagna e Francia a +11%.Dieci padiglioni, 900 espositori italiani ed esteri, 130 mila operatori attesi e un calendario di 130 eventi tra convegni, workshop e prove dinamiche. Questi i numeri della 114ª edizione di Fieragricola (29 gennaio-1 febbraio 2020), storica rassegna internazionale di Veronafiere, che a 122 anni dalla nascita si conferma termometro del settore primario e punta sul connubio tra specializzazione e nuove tecnologie. Tra i temi cardine, innovazione, sostenibilità ed economia circolare; dall’agricoltura 4.0 alla meccanica e attrezzature agricole di ultima generazione fino ai sistemi più avanzati per viticoltura, frutticoltura, colture specializzate e zootecnia per affrontare le sfide del Green Deal europeo. Attese, al convegno inaugurale dedicato all’agribusiness di Ue e Italia in Africa, la ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e la ministra dell’Agricoltura della
Croazia, Marija Vučković. FIERAGRICOLA, L’ABBATE: CONIUGARE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE A QUELLA ECONOMICA. FIERA MOMENTO IMPORTANTE PER DIALOGO IMPRESE. VIDEO “Quando si parla di green deal si parla anche di cifre, 1.000 miliardi, ma queste risorse non devono essere sottratte alla pac. Bene quindi se si parla di un nuovo afflusso di denaro, ma se si sottraggono alla pac allora dobbiamo rivedere le posizioni, perché già le nostre imprese, col nuovo impianto della nuova pac e se andrà in porto l’attuazione dell’eco schema obbligatorio, avranno degli adempimenti importanti in campo ambientale da attuare” dichiara il sottosegretario L’Abbate nel corso della conferenza stampa di
Fieragricola. https://www.agricolae.eu/wp-content/uploads/2020/01/ab4a89d 0-9bca-436f-a4b9-78d747a0aa74.mp4 “Non bisogna infatti perdere di vista la sostenibilità economica delle nostre imprese, perché la sostenibilità ambientale si raggiunge se c’è anche sostenibilità economica, se chiediamo solo sforzi alle imprese queste poi saranno incapaci di avere un ritorno economico, facendo in questo modo un danno doppio con l’abbandono e la chiusura delle imprese stesse” sottolinea. “Zootecnica circolare e zootecnia di precisione, chiudere il ciclo completo all’interno delle nostre produzioni fa si che venga rispettato e tutelato l’ambiente ma sì ha anche l’effetto di fissare la Co2 nel suolo e quindi di mettere in atto quei meccanismi ecosistemici che diminuiscono gli impatti che possono provenire da altre imprese” evidenzia il sottosegretario Mipaaf. “La strada è tracciata, adesso dobbiamo avere l’obiettivo di garantire cibo per tutti, rimettendo in ciclo quel cibo che invece andrebbe sprecato. La Fiera diventa così un momento importante per dialogare anche con le imprese su questi temi. Il governo ha già approvato diversi provvedimenti che vanno in questa direzione di sostenibilità ambientale e sociale, come la riduzione dell’uso delle plastiche e il salva mare per il recupero dei rifiuti, oltre a misure per la gestione delle foreste, però dobbiamo sempre garantire la sostenibilità economica” ribadisce L’Abbate. “Stiamo poi lavorando sui tavoli di filiera e sui settori per eliminare balzelli inutili alle imprese, facilitando così la sburocratizzazione” conclude il sottosegretario.
AGROALIMENTARE BIO E BENESSERE NATURALE NASCE L’ALLEANZA INTERNAZIONALE DELLE FIERE B2B N a s c e T h e O r g a n i c Trade Fairs Alliance, una nuova alleanza a livello internazionale che unisce le fiere b2b del biologico italiane ed estere. In prima fila nel promuovere il progetto, B/Open, la manifestazione organizzata da Veronafiere (1-3 aprile 2020), insieme a Bio-Beurs (Zwolle-Olanda, 22-23 gennaio 2020), Organic&Natural Products Expo (Johannesburg-Sudafrica, 8-10 maggio 2020) e Natexpo (Lyon-Francia, 21-22 settembre 2020). The Organic Trade Fairs Alliance è una piattaforma globale e un forum di scambio di conoscenze, che mira a fornire sostegno al settore dell’agricoltura biologica, dell’industria alimentare biologica e dei cosmetici naturali. Con un obiettivo ben definito: diffondere e supportare un modello di nutrizione e di personal care focalizzato su tutto ciò che è
sano e salutare, sull’attenzione all’ambiente, al clima globale e al rispetto dei lavoratori. «Veronafiere, attraverso B/Open, ha intercettato uno spazio di mercato rivolto al segmento b2b del mondo biologico, che risultava ancora scoperto e andava presidiato», è il commento del direttore commerciale di Veronafiere Flavio Innocenzi. «Questa alleanza internazionale, che ha mosso i suoi primi passi nel 2019 e si consoliderà nel 2020, vuole supportare il settore del biologico attraverso azioni sinergiche di promozione, in chiave professionale e mettendo a sistema le competenze e le conoscenze trasversali, acquisite dai vari partner internazionali». B/Open, in programma a Verona dall’1 al 3 aprile 2020, è la prima fiera in Italia esclusivamente b2b, rivolta agli operatori del food certificato biologico e del natural self- care. Dalle materie prime al prodotto finito al packaging, la nuova manifestazione di Veronafiere presenta tutta la filiera, frutto di un’accurata selezione delle aziende espositrici studiata sulle esigenze dei compratori professionali. Tra le tante conferme, nell’organic food, Cereal Docks, Agricola Grains, Altalanga oltre al gruppo Specchiasol (con i marchi Larico e San Demetrio) e Chiara Cantoni, partner di Ringana, per la cosmesi naturale e il settore fitoterapico. Patrocinata da Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) e da Regione Veneto e supportata da Ass.O.Cert.Bio (Associazione Organismi di Certificazione del Biologico italiani), Bioagricert (Organismo di controllo e certificazione biologica), Ccpb (Consorzio Controllo Prodotti Biologici ), la rassegna si svolgerà nei padiglioni 1 e 2 di Veronafiere. Più specificatamente, nel segmento dell’alimentazione biologica saranno rappresentati anche i prodotti nutraceutici, dietetici, integratori, pet food, servizi, packaging ecologici; ingredientistica per prodotti bio, ma anche prodotti per il benessere; bellezza e cura della persona comprenderanno cosmesi, trattamenti naturali, piante
officinali e derivati, prodotti per la salute e la cura della persona, servizi. B/Open sposa inoltre un format interattivo, con numerosi momenti di networking e formazione, esclusivamente dedicati a produttori, trasformatori e operatori professionali. I NUMERI DEL SETTORE. Secondo gli ultimi dati disponibili diffusi dal Fibl (istituto di ricerca tedesco dell’agricoltura biologica) e relativi al 2017, la filiera «organic» mondiale ha raggiunto un fatturato di 92 miliardi di euro, con 70 milioni di ettari coltivati da 2,9 milioni di produttori. In Italia il comparto bio dà lavoro a 76mila aziende, sviluppa un fatturato di 3,6 miliardi di euro e rappresenta circa il 4% della spesa alimentare globale degli italiani. Accanto al settore dell’agro-alimentare, anche il mercato della cosmesi biologica sta vivendo un periodo di crescita economica. Secondo gli ultimi dati di Cosmetica Italia, il fatturato green nel 2017 delle aziende intervistate tocca 1 miliardo di euro, pari al 9,5% del fatturato cosmetico italiano (10,9 miliardi di euro). DAZI, MANTOVANI (DIRETTORE GENERALE VERONAFIERE): DIPLOMAZIA SCONGIURI AGGUATO COMMERCIALE, UE DIA SEGUITO A LETTERA BELLANOVA Ci auguriamo che la missione del Commissario al Commercio, Phil Hogan in programma da oggi negli Stati Uniti, possa
scongiurare ciò che riteniamo essere un vero e proprio agguato commerciale ai danni dell’agroalimentare italiano ed europeo. L’eventuale lista allargata espressa dal dipartimento del Commercio americano (Ustr) non sarà infatti esecutiva prima di metà di febbraio: per questo è necessario che l’Unione europea dia riscontro alle istanze contenute nella lettera della ministra alle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, recapitata nei giorni scorsi al Commissario Hogan». Lo ha detto oggi il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, a commento della procedura di consultazione dell’Ustr, che minaccia di allargare la lista dei prodotti a potenziale dazio aggiuntivo includendo tra gli altri anche vino, olio e pasta italiani. «Inutile dire – ha aggiunto Mantovani – come per il comparto vino la preoccupazione sia enorme: basti pensare che, complici anche le scorte accumulate nei mesi precedenti, i vini fermi francesi sottoposti all’extra-dazio del 25% hanno registrato un calo di vendite negli Usa del 36% a valore nel solo mese di novembre rispetto alla stessa mensilità sul pari periodo 2018. Contestualmente, secondo il nostro Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor, l’Italia ha chiuso il mese con una crescita di quasi il 10%. Ora, con la calamità delle possibili imposte aggiuntive la produzione interna non sarà in grado di soddisfare la domanda e l’Europa rischia così di perdere quote di mercato difficilmente recuperabili in futuro, a tutto vantaggio del Nuovo Mondo produttivo. Da parte nostra – ha concluso il direttore generale di Veronafiere – proseguiamo nella nostra attività di supporto del settore nel principale mercato mondiale, anche con una task force operativa in grado di ampliare del 20% la presenza di operatori statunitensi ospiti già a partire dal prossimo Vinitaly e al tempo stesso di accelerare sulle nuove frontiere commerciali di un comparto ancora troppo legato agli sbocchi tradizionali». Secondo l’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor (fonte: stime su dati doganali), l’Italia nel 2019 chiuderà le vendite
verso gli Usa in crescita di circa il 5%, per un corrispettivo record che sfiorerà 1,8 miliardi di euro. Si tratta di un’incidenza di quasi il 28% sull’export globale di vini made in Italy, molto più del suo competitor francese – che pur è il principale fornitore a valore -, la cui quota non arriva al 20% per effetto di una più ampia e organica scacchiera dei mercati di riferimento. Gli Stati Uniti hanno infine registrato nell’ultimo quinquennio il maggior incremento tra i 5 top mercati mondiali per il vino italiano, con un +38,6% a valore. LE CUN DEI SUINI E DEI CONIGLI IL 30 GENNAIO 2020 A FIERAGRICOLA Il prossimo giovedì 30 gennaio Fieragricola, rassegna internazionale dedicata trasversalmente all’agricoltura e alla zootecnia, ospiterà le Commissioni uniche nazionali (Cun) dei suini da macello, dei suinetti, delle scrofe da macello e dei conigli. «Ringraziamo la Borsa merci telematica italiana, lo staff, i commissari e i componenti delle Commissioni uniche nazionali, che hanno accettato l’invito di Fieragricola e che, con la loro presenza, non solo riconoscono la leadership della manifestazione in ambito italiano, ma contribuiranno al dibattito in due segmenti strategici della zootecnia italiana, quali appunto i suini e i conigli», dichiara il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. Trasferimento da Mantova, dunque, nei padiglioni di Fieragricola per la Cun scrofe da macello (alle ore 13),
seguita dalle Cun suini da macello e suinetti (entrambe in calendario per le ore 14). Alle ore 15, invece, si riuniranno gli operatori della Cun conigli vivi da carne (che ha abitualmente sede a Verona, nella sede della Borsa merci). Rispetto al tradizionale appuntamento del venerdì, la Cun dei conigli anticipa di fatto di un giorno, giovedì 30 gennaio. Momento d’oro per i suini. I suini da macello stanno attraversando una fase di mercato particolarmente felice. In tutta Europa i maiali stanno macinando record sui listini, trascinati dalle importazioni cinesi in conseguenza delle peste suina (le ultime quotazioni della Cun suini grassi da macello, nella categoria grassi/circuito tutelato, oscillano tra 1,803 e 1,808 euro al chilogrammo). Un trend che, secondo il presidente di Anas (Associazione nazionale allevatori suini), Thomas Ronconi, dovrebbe proseguire anche per il 2020, confermando quotazioni al di sopra delle medie abituali. Conigli. Anche la coniglicoltura sta attraversando una fase positiva, con prezzi in rialzo sia per la categoria di peso «fino a 2,5 chilogrammi» che per la categoria «oltre 2,5 chilogrammi», quotate nelle rispettive Cun di Verona. La crescita dei prezzi, secondo gli analisti del Crefis, segue una parabola crescente, che caratterizza tradizionalmente questa fase dell’anno. Le mercuriali si collocano in ogni caso su valori più levati mediamente del 5% rispetto al mese precedente e del 7,7%-7,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. A Fieragricola focus sulla mangimistica. Fieragricola (29 gennaio-1 febbraio) dedicherà una rinnovata attenzione alla mangimistica, comparto quanto mai strategico nell’ambito zootecnico. La nuova frontiera della mangimistica, in particolare, è legata anche al ruolo che può assumere la
razione alimentare nel miglioramento del benessere animale e della questione ambientale. Mangimistica e Area Forum. Cuore della mangimistica sarà il padiglione 9 di Veronafiere, all’interno del quale è stata organizzata anche un’area attrezzata per convegni e dibattiti. Fra gli eventi già programmati (il programma è in costante aggiornamento ed è consultabile sul sito www.fieragricola.it), i visitatori potranno seguire: «Nuovi trend gestionali nell’allevamento del bovino da carne in Italia», in programma mercoledì 29 gennaio, ore 11, nel padiglione 9, organizzato da New Business Media; «Alimentazione dei bovini da latte: per un uso consapevole dei mangimi», in programma il 29 gennaio, alle ore 14:30, nel padiglione 9, organizzato da New Business Media; «Modelli di economia circolare nella zootecnia bovina da latte», in programma venerdì 31 gennaio, alle ore 11, al padiglione 9, organizzato da New Business Media. Il Premio Assalzoo. All’interno del Nutrition Forum (padiglione 9), dedicato alla mangimistica, si inserisce il «Premio Assalzoo», che è rivolto agli studenti universitari e viene assegnato al miglior elaborato per Laurea Magistrale e per Dottorato di ricerca, a conferma dell’attenzione del mondo produttivo alla ricerca scientifica in un settore strategico come la nutrizione animale.
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