Laboratorio di scrittura creativa - Classe 2 A

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IL TRAGHETTATORE
                                            TRAVEL AGENCY
                                              PRESENTA:
                                      «DESTINAZIONE PARADISO»

La nostra agenzia, specializzata in viaggi fuori dal comune, propone un imperdibile tour alla
scoperta del Paradiso! E cosa c’è di nuovo, vi chiederete voi, essendo il Paradiso la meta più
gettonata dell’ultimo decennio?
La novità assoluta sta nella mancanza di tappe intermedie!!!
Avete capito bene: nessuna traversata infernale del fiume Stige a bordo di imbarcazioni
fatiscenti, nessun obbligo di far compagnia al Conte Ugolino durante il suo fiero pasto,
e finalmente, nessun ammazzacaffè con Paolo e Francesca, che ancora non hanno
digerito il torto subito. Scordatevi le famigerate scalate alla montagna del Purgatorio,
e le signore potranno mettere tranquillamente in valigia le scarpe col tacco.
Ricordate solo un mantello pesante per la sera, sono previste escursioni notturne, e
portate con voi buone dosi di ricostituente, perché nella notte nera, sentirete solo
il canto celestiale degli Angeli, e, quando volgerete lo sguardo in su, verso le stelle
dei Cieli del Paradiso, vi sentirete letteralmente sopraffatti!
                                                                                          Panorama paradisiaco
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Intervista esclusiva a Dante Alighieri!
        A sorpresa, il grande poeta rompe il silenzio dal suo esilio ravennate
Dopo un viaggio in carrozza economica, giungo a Ravenna stremata, ma un’intervista a Dante Alighieri
vale bene un viaggio, seppur estenuante. Mi accoglie la moglie Gemma Donati, con i figli che fanno
capolino dietro le sue sottane. Spero che la signora non voglia presenziare all’intervista perchè ho in
mente qualche domanda “scomoda”. Il poeta mi accoglie nel suo studio, stracolmo di volumi, con una
bella vista parco. Devo dire che dal vivo è ancora meno bello che in ritratto, ma appena mi saluta, la
sua voce profonda, mi cattura all’istante.
- Buongiorno signor Alighieri, innanzitutto grazie per avermi concesso questa
intervista, sono profondamente onorata.
- Piacere mio, per me
                    . è una bella occasione per togliersi qualche sassolino dalle
scarpe. E direi che possiamo darci del tu.
- Perfetto Dante...o dovrei dire Durante?
- Nessuno mi chiama più con quel nome da secoli, Dante va benissimo!
- Dante, a chi hai pestato i piedi per aver subito questo trattamento? L’esilio
e una multa salatissima!
- A qualcuno di veramente potente, infatti ho pagato cara la mia scelta di andare
contro il papa Bonifacio VIII per difendere la mia Firenze. Però colgo l’occasione
per far sapere a tutti che la multa non la pagherò mai!!!!!                          Dante Alighieri
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- Ti manca Firenze?
- A chi non mancherebbe? E poi la bistecca…qui non la sanno cucinare!
- Come è nata l’idea di scrivere la Commedia come un viaggio
attraverso i tre regni?
- La Commedia è il mio percorso di purificazione morale e religioso e penso
che ogni uomo possa e debba compiere un percorso simile, per ottenere la
salvezza eterna.
- Non è che scrivendo la Commedia, ti sei voluto vendicare dei torti           veduta di   firenze
subiti, nell’unico modo che ti era consentito…con la penna?
- Mia cara, assolutamente no! Ai miei personaggi ho assegnato pene atroci
o concesso la gioia del Paradiso, sempre e solo guidato dalla morale e dalla
fede in Dio.
- Arrivano in redazione migliaia di lettere in cui le nostre lettrici ci
chiedono perché, alla fine, non hai sposato la «tua» Beatrice…
- Ho amato immensamente Beatrice, ma era già promessa ad un altro. Il
mio amore è stato comunque assoluto e puro, lei era una creatura angelica
e perfetta, inviata da Dio “da cielo in terra a miracol mostrare”. E quando
è morta, io…                                                                   Beatrice Portinari
Lo sguardo si fa triste e il poeta diventa muto. L’intervista è finita.
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Caronte si confessa:

Oggi abbiamo l'occasione di intervistare Caronte, il
traghettatore di anime: colui che sta a stretto contatto
con i peccatori.

Buongiorno signor Caronte. Fa un po' caldo qui, no?
  Sì, sarei più contento se mettessero un condizionatore.
Via, però non è male come posto … non deve nemmeno
pagare la retta per la palestra, si fa i muscoli a
remare, giusto?
  Sì, potrei iscrivermi alle Olimpiadi di canottaggio…
Vorrebbe raccontarci la sua giornata tipo?
  Passo le mie ventiquattro ore ad aspettare che arrivino i
dannati per traghettarli, con la mia barca, sull'altro lato
del fiume Acheronte; se qualcuno non paga divento
irascibile…
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Non impazzisce a fare sempre le stesse cose?
   Beh, un po' sì, sono come un topo in gabbia che, nel mio caso,
va avanti e indietro.
Non la stanca il suo lavoro?
   Sotto sotto un po' sì, ma tanto a tirarmi su il morale c'è il mio
amico fedele, Cerbero.
Come sono i dannati?
  Brutti, maleducati, cattivi e anche stupidi, perché ripeto loro
per ore la stessa frase "Guai a voi, anime prave!", ma non
capiscono!
Se tornasse indietro farebbe ancora questo lavoro?
  Sì, perché essendoci tanti peccatori si guadagna bene...
Beh, siamo arrivati all'ultima domanda: le è piaciuta
l'intervista?
Sì, anche se voi mortali … siete troppo impiccioni!
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Reportage dall'Inferno
Addentrandoci nell'Inferno, su una grande Porta, si può vedere una
scritta oscura e minacciosa che recita "Lasciate ogni speranza o voi
che entrate" … decisamente non promette nulla di buono! Si arriva
così nell'Antinferno, dove si possono incontrare le anime degli ignavi,
coloro che in vita non presero posizione, che corrono senza tregua,
inseguendo una bandiera bianca, mentre sono punti da mosconi. Quindi
si passa nel Limbo, l'orlo della voragine infernale, che ospita le anime
dei pagani e dei bambini morti senza ricevere il Battesimo. È il primo
dei nove cerchi che compongono l'Inferno e che da qui in poi si
susseguono, uno dopo l’altro, ospitando le anime dei peccatori
suddivise per gravità di peccato e durezza di pena, dalle più miti alle
più crudeli. Tutti i cerchi sono luoghi bui e spaventosi dove risuonano
le urla e i lamenti delle anime dannate. Nell'Inferno si possono
ammirare anche alcuni fiumi come l'Acheronte, lo Stige e il
Flegetonte e laghi come il Cocito, molto, molto particolare perché
ghiacciato. Degno di interesse l'VIII cerchio, formato da dieci
fossati, nominati Malebolge.
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Intervista a Francesca

Siamo arrivati nel II cerchio con le nostre reporter Sara P., Sara B., Emma e Emely e il nostro
inviato speciale, Andrea. Francesca stava parlando incessantemente con Paolo, quando ad un
certo punto, il vortice di vento che li univa cessò e lei si diresse
verso di noi.

R.Emma: -Perché il vostro viaggio è terminato qui?
Francesca: -Io e Paolo stavamo leggendo il libro che narrava la storia d’amore di Lancillotto e
Ginevra, quando, guardandoci negli occhi, ci baciammo e Gianciotto ci vide. Il nostro tradimento
ci ha portati alla morte.
I.Andrea: - Mi scusi, Francesca, perchè non ha sposato Paolo, se lo amava?
Francesca: - Ero appena arrivata a corte, quando mi trovai davanti i due fratelli; fin dal primo
momento mi innamorai di lui, ma il loro padre chiese la mia mano per darmi in sposa, non al
bellissimo Paolo, bensì allo “zoppo” Gianciotto. Era un matrimonio di convenienza politica, non
potei oppormi.
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R.Sara: -Ora parliamo di vita amorosa: Paolo era sposato prima di conoscerti?
Francesca: -Si era sposato con Beatrice Orabile di Ghiacciolo e aveva due figli Uberto e Margherita.
R.Sara: -Qual è l’ultimo ricordo che si accende nella tua mente prima di questa tortura eterna?
Francesca: - Stavo nel castello di Gradara, Paolo era appena tornato dal suo viaggio, quando due
uomini, incaricati da Gianciotto, ci condussero alla morte.
I.Andrea:-Siamo arrivati all’ultima domanda, riesci a trovare qualcosa di positivo in questa
triste condizione?
Francesca: -Tutto questo roteare mi fa girare la testa, ma niente me la farà mai girare quanto la
bellezza di Paolo.
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Consigli per la lettura

    Fu la lettura di un libro, Lancelot, a determinare la passione amorosa della nostra intervistata,
                un libro in cui veniva narrata la storia d’amore tra Lancillotto e Ginevra

Invito alla lettura:
Lancillotto è un cavaliere della Tavola Rotonda di re Artù e si innamora della regina Ginevra, moglie dello
stesso Artù. La relazione fra i due è favorita da Galeotto, siniscalco della regina, che spinge
quest'ultima a baciare il cavaliere che le sta davanti pallido ed esitante.

Dante con ogni probabilità non conosceva il testo originale, ma ne ha letto un volgarizzamento più tardo.
La vicenda era l'esempio perfetto dell'amor cortese, ovvero l'amore adulterino fra un nobile cavaliere e
la moglie del suo signore, tema di tante liriche dei trovatori provenzali
INTERVISTA ECCEZIONALE A… PIER DELLA VIGNA!
A grande richiesta, oggi, intervistiamo il grande politico Pier della Vigna
  Giornalista: Buongiorno signor Della Vigna è un vero onore incontrarla… in
  questo luogo strano, dove ci troviamo?
  Pier della Vigna: Piacere mio, siamo nella selva dei suicidi, nel 2° girone
  del 7°cerchio dell’Inferno. Qui vengono puniti i violenti contro se stessi,
  nella persona o nel patrimonio.
  Giornalista: Qual è la loro pena?
  Pier della Vigna: La pena dei suicidi è quella di essere trasformati in
  alberi, quella degli scialacquatori è quella di essere rincorsi da delle cagne
  affamate.
  Giornalista: E che cosa sono quei mostruosi uccelli?
  Pier della Vigna: Sono arpie, mostri mitologici con il corpo d’ aquila e la
  testa di donna, hanno il compito di nidificare sopra i rami degli alberi che
  imprigionano i dannati, spezzandoli.
Giornalista: Può raccontare, per i nostri lettori, qual è la sua storia?
Pier della Vigna: Ero un poeta e politico di grande fama, infatti diventai consigliere alla corte di
Federico II. Tra il 1224 e il 1225 fui anche giudice imperiale. Con la mia abilità nello scrivere, ho dato un
contributo allo sviluppo del volgare siciliano con alcune canzoni. Purtroppo gente invidiosa determinò la
mia fine.

Giornalista: Chi erano gli invidiosi? E che cosa volevano?
Pier della Vigna: Erano dei cortigiani che, invidiosi di me, inventavano false accuse per far credere al re
che lo stessi tradendo; le accuse andarono avanti e alla fine posi termine a tutto questo suicidandomi.

Giornalista: Perché hai compiuto quel folle gesto
Pier della Vigna: Per dimostrare al re che non lo stavo tradendo.
.
Giornalista: Un’ultima domanda, che cosa odia di più nell’Inferno?
Pier della Vigna: Nell’inferno odio soprattutto le arpie, sono orribili creature, costruiscono i loro schifo
di nidi sempre sopra i miei rami spezzandoli e dandomi un interminabile tormento.
ULISSE E IL SUO “FOLLE VOLO”
Prima     che    iniziate    a    leggere   questa
straordinaria intervista, voglio che sappiate
com’è stato possibile realizzarla.
Ero immerso nello studio per prepararmi a un
compito di letteratura. Dopo un lungo
pomeriggio sui libri tra letture, parafrasi e
video documenti, mi sono addormentato per la
stanchezza.
Nel sonno mi ritrovai, ad un certo punto, in un
sentiero che costeggiava un baratro, quando
intravidi l’eroe della mitologia greca, Ulisse,
figlio di Laerte e di Anticlea. Era avvolto da una
fiamma e aveva un’aria triste e sofferente; mi
avvicinai e decisi di porgli alcune domande..
Intervistatore - Perché o sommo Ulisse si trova nell’Inferno?
Ulisse - Deve sapere che mi trovo nel cerchio dei fraudolenti perché in vita ho utilizzato la mia astuzia
commettendo tre peccati molto gravi: con Diomede, rubai la statua del Palladio che rendeva
imprendibile la città di Troia; poi ordii l’inganno del cavallo di Troia ed infine imbrogliai Achille che non
voleva andare in guerra.
Intervistatore (incuriosito) - Potrebbe raccontare ai lettori come morì?.
Ulisse - Sarei dovuto tornare dal mio caro padre, dalla mia adorata moglie e dal bambino che avevo
lasciato in fasce, ma non siamo venuti al mondo per viver come bestie, bensì per cercare “virtù e
conoscenza”. Così, con la mia capacità di persuasione, convinsi il mio equipaggio, inizialmente impaurito,
a seguirmi nella mia grande avventura, superare le Colonne d’Ercole, considerate il limite invalicabile
che divide il del mondo terrestre da quello dei morti.
Intervistatore - E cosa successe dopo?
Ulisse - Ricordo poco di quel tragico momento, anzi di quel folle volo: la mia nave, dopo giorni di
navigazione nell’emisfero australe, arrivata di fronte ad una montagna scura, fu distrutta da una
tempesta ed io, caduto in mare, fui risucchiato da un vortice. Morto ... mi sono ritrovato tra queste
fiamme ... Scusi ma lei chi è e perchè mi sta facendo tutte queste domande?
Intervistatore - Sono uno studente che cerca d’imparare la letteratura … per non commettere errori
nel compito di domani!
Viaggiando insieme a Ulisse
La descrizione della Terra presente nella Divina Commedia
riprende elementi comuni della cultura cristiana e
medievale che, a loro volta, si basano sulle conoscenze
scientifiche dell’antichità. Subito dopo la creazione
dell’Universo, Lucifero, l’angelo più bello, si ribellò a Dio e
così venne trasformato nel più mostruoso demone e fatto
precipitare sulla Terra. La sua caduta provocò una
voragine che divenne L’Inferno, mentre le terre
dell’emisfero australe si ritrassero e formarono le terre
dell’emisfero boreale, tra le colonne d’Ercole e il Gange, al
cui centro di trova la città di Gerusalemme. Dalla terra
che emerse dallo svuotamento, nell’emisfero australe, si
formò un’isola a forma di alta montagna che divenne il
Purgatorio, unica isola dell’Oceano sulla cui cima si trova il
Paradiso terrestre.
LUCIFERO, lo ‘mperador del doloroso regno
Dopo aver attraversato tutto l’INFERNO, DANTE e Virgilio scendono
verso il centro della terra e incontrano LUCIFERO…

                             Lucifero era stato il più bello di tutti gli angeli del Paradiso
                             terrestre, ma si era ribellato a Dio e ora era la più
                             mostruosa delle creature.

                             Era alto più di un gigante,
                             aveva tre teste
                             e tre paia di enormi ali senza penne
                             che si muovevano provocando un freddo vento.
Lucifero mi fa paura. Allora faccio qualche domanda a Virgilio...

                               Giulio:Chi sono quelli che mangia?
                               Virgilio: Quello nella bocca davanti è Giuda che ha
                               tradito Gesù, nelle altre due bocche ci sono Bruto e
                               Cassio, che hanno tradito l’Impero romano.
                               Giulio: Perchè li deve mangiare?
                               Virgilio: Perché anche lui è stato un traditore.
                               Giulio: come fate te e Dante a superare Lucifero?
                               Virgilio: E’ un po’ complicato...farò attaccare stretto
                               Dante a me, poi mi avvicinerò e mi attaccherò al suo
                               pelo. Cominceremo a scendere lungo il suo corpo e
                               saliremo verso il Purgatorio.
                               Giulio: Allora buon viaggio e state attenti!
Chiara, Cristian, Giulia, Pietro O., Simran   Destinazione Paradiso
                                              Intervista a Dante Alighieri

Aurora, Edoardo S., Miriam, Samira            Caronte si confessa
                                              Reportage dall’ Inferno

Andrea, Emma, Sara B., Sara P.                Intervista a Francesca
                                              Consigli per la lettura

Davide, Riccardo, Tommaso, Vittoria           Intervista a Pier Della Vigna
                                               Cruciverba

Edoardo M., Mattia, Pietro M.                 Ulisse e il suo “Folle volo”
                                              Viaggiando insieme ad Ulisse

Giulio                                         Lucifero, “lo ‘mperador del doloroso regno”
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