NEL FUTURO DELL'ABRUZZO UN GRANDE PARTITO DEMOCRATICO

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NEL FUTURO DELL'ABRUZZO UN GRANDE PARTITO DEMOCRATICO

 di Marco Rapino        (Candidato alla carica di Segretario del Partito Democratico d'Abruzzo)

Il Partito Democratico si appresta a celebrare le Primarie, una sfida elettorale in cui sarà
eletto il nuovo segretario regionale. Naturalmente, oltre ad esserne un promotore come
vice segretario regionale, sono presente con un mia candidatura, impegnato con proposte,
idee e progetti che sono certo troveranno una convinta attenzione all'interno del Partito
Democratico abruzzese. Il mio nome è in corsa assieme ad alcuni ottimi colleghi e amici.
Quello che a me interessa, lo dico subito è senza giri di parole, è aprire un dibattito forte,
costruttivo, sia con i cittadini, sia all'interno del nostro partito che ha assunto oggi quel
ruolo, quella responsabilità e autorevolezza che ha permesso di cogliere non solo le belle
vittorie elettorali, ma anche i segni del cambiamento e delle difficoltà che oggi la società
abruzzese attraversa.

                        UN PD APERTO, CONCRETO, VINCENTE

La mia idea di Pd è quella di un partito che sappia ragionare con umiltà, senso della
misura, sappia confrontarsi in modo aperto con le mille realtà della nostra regione. Per
fare questo dobbiamo proseguire sulla strada delle riforme oggi avviate in Italia e Ab-
ruzzo. Oggi, possiamo dire grazie a quanti ci hanno dato fiducia, all'eccezionale impegno
di tutti gli iscritti, perché con le nostre idee e la nostra concretezza, siamo riusciti ad es-
sere un partito che ha vinto, che ha ottenuto largo consenso elettorale e che governa,
Comuni, Province e Regione.
Le vittorie hanno prodotto la speranza di un futuro meno incerto, hanno dato sostegno a
quanti chiedono più lavoro, più sviluppo e meno tasse. A quanti sollecitano più tutele e at-
tenzioni verso quelle fasce di cittadini che sono scivolate nella povertà e nella solitudine.
Noi stiamo con grande sforzo e impegno ricostruendo e consolidando quella fiducia nei cit-
tadini, verso la politica, la buona amministrazione e nelle Istituzioni.

La mia iniziativa politica, la mia candidatura a segretario parte da questo lavoro già fatto,
in cui anche io ho svolto una parte con senso di dovere e passione. Mi auguro che il nos-
tro dibattito e la sfida delle primarie siano momenti vivi, aperti, ricchi di proposte. Abbiamo
un compito eccezionale, quello di creare l'Abruzzo del futuro.

                              UN GRANDE PD, LE RIFORME

Il mio obiettivo é ragionare, proporre e discutere con tutti voi sul futuro dell'Ab-
ruzzo. Con orgoglio oggi possiamo affermare che il lavoro che abbiamo svolto consente
di costruire un soggetto forte, autorevole, moderno, nel quale trovano spazio uomini e
donne, giovani, imprenditori, operai, quel ceto medio di sinistra che è ha arricchito le
nostre proposte con le sue istanze di libertà e impegno sociale. Quanti hanno realizzato
questo nuovo Pd sentono il peso della responsabilità di un momento straordinariamente
difficile sul piano economico. Un contesto che pone ansie, che genera grandi aspettative
verso il futuro. Oggi possiamo affermare che il nostro impegno ci ha consentito di ottenere
un indiscusso successo alle elezioni regionali, il Partito Democratico ha primeggiato ed é
cresciuto Una vittoria straordinaria che, tuttavia, rende più impegnativo il nostro compito.
PARTITO DEMOCRATICO, PRONTI A UNIRE GLI SFORZI

Non possiamo permetterci di sbagliare, lo dico con preoccupazione, perché ogni es-
itazione, ogni inutile polemica, ogni sciocca divisione ci porterebbe a deludere quei cit-
tadini che ci hanno votato e noi stessi a voltare le spalle a quei valori per i quali abbiamo
chiesto e ottenuto consensi. Siamo autorevoli, ma dirlo anche alla luce dei risultati elettor-
ali raggiunti, non ci aiuta nell'azione quotidiana se non sapremo mettere a frutto le nostre
capacità, quelle politiche ed istituzionali. Ruoli che siamo riusciti a far crescere ed affer-
mare con il voto popolare. Ma il partito non si riassume solo in ruoli e incarichi, o nel fare
incetta di più ruoli, dobbiamo saper raccogliere e valorizzare quello che abbiamo sem-
inato in anni difficili. L'ambizione nel credere in un futuro migliore non ci manca ma forse
non basta, dobbiamo saper riscoprire quel sentimento politico che si chiama rischio. Certa-
mente il rischio di sfide innovative. Il rischio di intraprendere con coraggio riforme pro-
fonde. Ogni incertezza può produrre un errore, ma noi non possiamo permetterci di
sbagliare. Abbiamo dalla nostra parte la serietà, l'esperienza di ottimi amministratori e diri-
genti di partito. Abbiamo desiderio di governare e le nostre saranno giunte e governi, ten-
aci, caparbi nell'essere utili alla gente, alle imprese, a tutti i cittadini.

              DA RENZI UNA LEZIONE DI ROTTURA DEI VECCHI SCHEMI

Il Pd che governa il Paese ce lo dimostra ogni giorno attraverso il presidente Matteo Ren-
zi, ogni proposta deve servire a rompere con quel sistema che ha finora ingabbiato l'Italia,
che non le permette di uscire da una crisi economica e sociale profonda. Lo stesso spirito
deve animarci quando progettiamo il futuro della nostra Regione.

Sappiamo che non è facile, inoltre tutto quello che può valere per Roma non può essere
sempre utile per L'Abruzzo, tuttavia, lo spirito di rinnovamento quello non deve mancarci.
Dobbiamo essere, come sottolinea il presidente D'Alfonso: “spregiudicati nel gettare le
basi a nuove opere in favore dell'Abruzzo”.

                      DOPO GLI ANNI DIFFICILI ORA GOVERNIAMO

Alle spalle ci siamo lasciati anni duri, abbiamo subito attacchi personali, pregiudizi di ogni
sorta sostenuti da più settori, subito le strettoie e i ritardi delle politiche del centrodestra.
Abbiamo con il nostro impegno evitato la disfatta dell'Abruzzo. Abbiamo nel Pd affrontato
un cammino difficile e superato mille difficoltà. Siamo riusciti a far prevalere quella nuova
identità che si è tradotta in consensi.

Ma il nostro compito è solo all'inizio. Ben sappiamo che ai giovani, alle donne, ai disoccu-
pati, a quanti sono emarginati, alle famiglie che vivono sulla propria pelle una crisi che dal
2008 non da tregua, a chi vive nella difficoltà quotidiana, non interessa che il Partito
Democratico abbia ottenuto più consensi, o che governi più città e istituzioni, a loro in-
teressa come il nostro partito saprà usare questo consenso. Loro ci chiedono che le pro-
prie vite possano avere una possibilità, una speranza in più per cambiare le proprie es-
istenze. A noi tocca il compito serissimo di sostenere queste speranze. In Abruzzo siamo
stati capaci di intercettare una grande domanda di cambiamento in linea con quanto ha
fatto Renzi al livello nazionale alle ultime elezioni europee.
Il congresso del Partito Democratico in Abruzzo dovrà' essere quindi soprattutto una occa-
sione per poter parlare di piani e strategie per lo sviluppo e per il lavoro. Come possiamo
sostenere, dare voce alla speranza al futuro delle persone che vivono nella nostra Re-
gione.
LE PRIMARIE, OCCASIONE DI CRESCITA

 Sappiamo che la sfida per le Primarie, in programma domenica 1 marzo 2015, non si
può giocare su polemiche e personalismi, su minuscoli aggiustamenti personali o peggio
di carriera. Il partito, infatti, ha di fronte responsabilità da far tremare i polsi. Davanti a noi
abbiamo un mondo fatto di persone, di comunità, di sindaci; ci sono davanti a noi imp-
rese, piccole e grandi che sono in serie difficoltà. Abbiamo davanti a noi professionisti che
sono riusciti a tener testa alla crisi ma tanti altri hanno perso terreno e vivono sul filo del
rasoio. Conosciamo le inquietudini di una folla crescente di soggetti in profonda crisi. Sap-
piamo come migliaia di giovani inviino curriculum di lavoro per sentirsi dire da anni la
stessa risposta: che non c'é impiego o opportunità di lavoro. Tutto questo è la posta in
gioco della sfida delle primarie. Se saremo lucidi e chiari la sfida sarà una eccezionale oc-
casione di crescita.

                                 I DATI CHE PREOCCUPANO

Apro una parentesi perché stiamo parlando di temi economici e sociali preoccupante attu-
alità, problemi che per il Partito Democratico rappresentano un vero banco di prova che ci
costerà un eccezionale impegno. Vi faccio pochi esempi e con delle cifre.
Il tasso di disoccupazione in Abruzzo è tra i più elevati d'Italia ma, soprattutto, colpisce il
dato che a pagarne le conseguenze sono i giovani e le fasce più deboli della società. Nella
nostra regione, dobbiamo fare i conti con altre due cattive notizie.
C'è da prestare attenzione ad un dato che fotografa bene cosa accade sotto i nostri occhi.
Il tasso di disoccupazione dei giovani supera il 40%, nella nostra regione i ventenni, in ter-
mini demografici, sono la metà dei sessantenni. Abbiamo quindi il doppio di persone che
hanno superato 60 anni, rispetto ai ventenni. Non serve un matematico per constatare che
se capovolgessimo temporalmente la situazione attuale, la disoccupazione giovanile, se
paragonata agli anni '70, toccherebbe l'80 per cento. In altri versi oggi i giovani abruzzesi
non hanno lavoro. Ma faticano a trovarlo i 30enni, e addirittura si arriva oggi a 40 anni con
poche esperienze lavorative.
Ci chiediamo tutti come questo nostro partito potrà aiutare questi giovani e questi disoccu-
pati. Come possiamo costruire con loro un rapporto innovativo e di crescita. Non certo ci
aiuteranno quelle élite economiche, burocratiche e corporative, che si sono cristallizzate in
ogni settore anche nelle istituzioni e dello Stato, che sono contro ogni forma di cambia-
mento semplicemente perché temono di perdere molti dei privilegi consolidati.

                                     LA NOSTRA FORZA

La nostra forza arriva dalla gente comune che guarda con attenzione alle nostre pro-
poste. Ai giovani dobbiamo creare opportunità di lavoro, per farlo abbiamo bisogno di at-
trarre investimenti e dobbiamo rendere facile fare impresa nel nostro territorio. Fare
dell'Abruzzo una Best Pratiche per l'utilizzo dei Fondi Europei. Sono i temi che il governo
regionale sta affrontando. Il terreno di impegno del Partito Democratico è vasto. Dobbiamo
realizzare un fisco che stia dalla parte delle buone imprese, e nel contempo stimolare una
capacità di credito intelligente per chi vuole affermarsi con nuovi prodotti. Dobbiamo es-
sere un approdo di Intelligenze. Una regione capace di attrarre capitali economici ma
anche risorse umane. Dobbiamo realizzare forti sinergie con il mondo dell'università e
delle imprese.
ESSERE UN PARTITO SOLIDALE

 Stare dalla parte degli studenti che vogliono studiare in Abruzzo e saper incoraggiare i
nostri lavoratori che vanno fuori a specializzarsi e magari offrire ai neo laureati una possib-
ilità di mettere in pratica le conoscenze acquisite.
Dobbiamo stare dalla parte anche degli anziani, di quegli anziani che oggi si vedono
negare anche un ricovero in ospedale. Sono loro a pagare sulla propria pelle e sul diritto
alla salute, gli sprechi, le scelleratezze, le disinvolture delle mancate riforme che hanno
messo in ginocchio la sanità regionale.
Come per i giovani, anche gli anziani meritano una riflessione più attenta. Mi chiedo cosa
significa per una persona malata e anziana una riforma della sanità regionale, che eviti
sprechi e sia efficiente? Significa che avrà maggiori occasioni di assenza e aiuto e non file
e costi elevati. Dovremmo chiedercelo tutti, e non solo per questioni di bilancio o per scelte
fatte da manager. La mia riflessione si spinge su un terreno morale. Noi chiudiamo le porte
in faccia a quella generazione che ha permesso di realizzare quelle strutture sanitarie. Noi
non diciamo no a quelle persone che in gioventù hanno fatto rinunce per assicurarsi in
vecchiaia una assistenza giusta. Ecco dove sta quella sottile crudeltà e le radici del ma-
lessere di oggi, quel malessere che apre conflitti profondi tra nuove e vecchie generazioni.
Se i primi non hanno lavoro ai secondi viene negata anche la dignità di una assistenza
sanitaria, noi stiamo lavorando per evitare questa barbarie.

Il nostro compito più importante e quello di ridare un senso al futuro. Il futuro inizia
quando possiamo dare una prospettiva viva e concreta. Altrimenti si resta indietro, si è
condannati alla solitudine.

Ognuno di noi comprende che il mondo é cambiato, che le opportunità si sono ristrette,
che, per fare un esempio, se appena 12 anni fa, in bilico tra la lira e l'euro, si risparmiava
100 lire o 100 euro, quei soldi per lo più servivano, per comprare una nuova auto o per
fare un piccolo investimento immobiliare, oggi quei soldi servono per la cura personale e
per pagare una o più badanti. Ogni famiglia, rispetto all'età o ai genitori anziani, pensa a
chi si prenderà cura di loro. Come si potrà vivere in un appartamento di 80 metri quadri,
con a carico nonni o genitori anziani. Con quali soldi, entro quali spazi fisici e di vita.

                         GRANDE PD - UN GRANDE ABRUZZO

Allora se abbiamo idee e coraggio, queste sono le sfide. Lavoro, sviluppo, stato sociale.
I temi veri dell'Abruzzo e spero che siano i veri argomenti del nostro congresso e delle
scelte che faremo. Toccherà a noi decidere e trovare soluzioni, non ci saranno altri all'in-
fuori di noi, che ci risolveranno i nostri problemi. Tocca a noi. Adesso dobbiamo fare scelte
e puntare sul futuro con coraggio e lealtà. Non ci salverà rinchiuderci nei vecchi steccati.
Non ci salverà il ritorno ai vecchi equilibrismi per non cambiare nulla.

 Noi oggi abbiamo ritrovato un ruolo da protagonisti, abbiamo la capacità e l'entusiasmo
per generare una dimensione politica più inclusiva, più aperta al cambiamento, più pronta
a rischiare e scommettere sul futuro. Dobbiamo allargare il nostro sguardo sulle crescenti
povertà, sulle nuove e drammatiche disuguaglianze. Dobbiamo rimettere al centro progetti
veri e per farlo non possiamo avvitarci su noi stessi su un dibattito di pure convenienze
personali o di corrente.
Molte cose le abbiamo superate e oggi viaggiamo sul binario giusto, siamo nati nel 2007,
abbiamo lottato, ci siamo impegnati tutti per arrivare a questo momento di crescita.
Dobbiamo insieme accettare un confronto sereno e partecipato, l'auspicio di tutti e che sia
un confronto vero e fatto sulle cose. Il partito del 41% deve essere aperto, contaminabile.
Il Partito democratico di oggi è consapevole che non basta offrire l'iscrizione per risolvere il
problemi della contemporaneità. Abbiamo bisogno di partecipazione, dobbiamo chiedere a
tutti quelli che ci votano e saper trovare delle forme di coinvolgimento. Non possiamo, ad
esempio, lasciare la rete ai movimenti, ma possiamo organizzare un partito che sappia
aprirsi al confronto digitale, che sappia fare contare le decisioni prese in quegli spazi. Ser-
viranno per molte questioni dei forum tematici, come lavoro, sviluppo, impresa.

                                UN PARTITO VIVO E LEALE

Un partito che sia open, che sappia avere dentro se stesso un dibattito ampio e che sia in
sintonia con la realtà. Viviamo una fase della politica inedita abbiamo bisogno di reinvent-
are come stare nei partiti, per poter ridare senso ad uno strumento che ha perso credibilità
perché' troppo spesso scambiato solo come fine ultimo della democrazia. Una classe diri-
gente riuscirà nella sfida di fare del Partito Democratico lo strumento utile alla produzione
di nuove buone politiche, unico fine e unica domanda alla quale i cittadini con forza ci
chiedono di rispondere. Non deludiamo le speranze, le stagioni passano in fretta e le
nostre vittorie avranno senso solo se daremo all'Abruzzo, più lavoro, più sviluppo, più
uguaglianza e più opportunità per tutti.

                                        Marco Rapino
              (Candidato alla carica di Segretario del Partito Democratico d'Abruzzo)

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