ANTONIO MARANO LASCIA LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITA' PER LA FONDAZIONE MILANO-CORTINA OLIMPIADI 2026

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ANTONIO MARANO LASCIA LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITA' PER LA FONDAZIONE MILANO-CORTINA OLIMPIADI 2026
ANTONIO MARANO LASCIA LA PRESIDENZA
DI RAI PUBBLICITA’ PER LA
FONDAZIONE MILANO-CORTINA OLIMPIADI
2026

di REDAZIONE ECONOMIA

Arriva da autorevoli ambienti Rai la conferma di quanto già anticipato
questa mattina dal sito vigilanzatv.it che lasciano anche trapelare
una certa preoccupazione in ambienti RAI sopratutto in vista del
prossimo Festival di Sanremo, a fronte della raccolta pubblicitaria
record dello scorso anno i cui ricavi avevano toccato il record di 37
milioni 7mila euro , le entrate pubblicitarie erano arrivate a 31
milioni 347mila euro, nel 2017 e 2018 27,7 milioni, .
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L’ex direttore di Rai2 ed ex vice direttore generale della Rai invece
è ottimista. Marano lascia capire che per le entrate pubblicitarie del
Festival di Sanremo 2021 post Covid, tutto è già pronto e manca solo
la ‘messa in onda’.

La Rai perde quindi nel proprio organigramma un top manager importante
come Marano, un’altro esodo verso il “privato” come era successo lo
scorso mese di giugno quando Eleonora Andreatta ha lasciato la
direzione di Rai Fiction per passare a Netflix.

Marano parlando con l’agenzia di stampa Adnkronos ha spiegato la sua
tranquillità per Sanremo 2021: “Grazie alla direzione artistica di
Amadeus e alla percezione di un Festival della rinascita non solo
dell’arte e della musica, ma anche del sistema-Paese sarà un grande
evento che può segnare la riapertura dell’Italia. Sempre Covid
permettendo il prossimo Festival di Sanremo sarà migliore di quello
dell’anno scorso. Quel che è stato già preparato darà dei risultati
eccezionali”.

Fu proprio il manager ad inventarsi lo scorso anno il secondo palco
del Festival di Sanremo in piazza, un’iniziativa che commercialmente
si è rivelata un gran bella innovazione positiva . Quindi a questo
punto , se Antonio Marano si dichiara è ottimista, allora c’è
assolutamente da credergli.
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*Coronavirus, il mondo della
cultura si mobilita, al via
campagna #iorestoacasa*
di DANIELA GUASTAMACCHIA

Artisti e musei insieme sui social per contrastare diffusione del
virus. Jovanotti, Sorrentino, Ligabue, Fiorello, Amadeus, Maria Grazia
Cucinotta, i Negroamaro, Beppe Fiorello, Francesca Archibugi,
Cristiana Capotondi, Tiziano Ferro, Enrico Lucci, Antonella Clerici, i
Pinguini Tattici Nucleari, Barbara Foria sono tanti gli artistiche che
stanno aderendo in queste ore alla campagna #iorestoacasa nata
spontaneamente sulla rete e rilanciata dal ministro per i beni e le
attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini che invita a
limitare le relazioni sociali per combattere la diffusione del
Covid-19.

Molti anche i musei che stanno postando sulla rete i propri capolavori
invitando a scoprire da casa i segreti delle loro collezioni. Finora
hanno aderito: i musei reali di Torino, Pompei, il Colosseo, gli
Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, il museo Egizio, Palazzo Barberini,
la Galleria nazionale d’arte moderna e Contemporanea di Roma, il museo
archeologico di Cagliari, il parco archeologico dei campi Flegrei, il
museo d’arte orientale di Venezia, Capodimonte, il Museo Omero di
Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo di San Martino.
Incredibilmente non ha sinora aderito il MarTa di Taranto.

“Ringrazio i tanti i protagonisti della musica, del cinema, dello
spettacolo che in queste ore stanno promuovendo sui social la campagna
#iorestoacasa. Un messaggio importantissimo per i ragazzi” ha twittato
il ministro Franceschini.

70° Festival di Sanremo, vince
Diodato con “Fai rumore”
di Francesca Laura Mazzeo
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ROMA – Diodato con il brano “Fai rumore” ha vinto la 70esima edizione
del Festival di Sanremo, una vittoria che non è stata una grandissima
sorpresa, condiderando che già sabato all’inizio della finale era
primo nella classifica provvisoria. Al secondo posto Francesco Gabbani
che ha dedicato la sua canzone “Viceversa “a tutte le persone
deboli“ed al terzo i Pinguini Tattici Nucleari. Al vincitore assegnato
anche il premio della critica “Mia Martini” e quello della Sala Stampa
“Lucio Dalla“, per la sezione Campioni.. Si conclude così l’edizione
più lunga, con la vittoria del cantautore tarantino d’adozione.

           Francesco Gabbani
                                          Pinguini Tattici Nucleari

Antonio Diodato, 38 anni, è nato ad Aosta il 30 agosto 1981, ormai
romano d’adozione, ma le sue origini sono pugliesi di Taranto, città
dove è cresciuto. I suoi primi lavori sono stati realizzati a
Stoccolma, dove ha partecipato a una compilation lounge cantando il
brano Libiri (che avrebbe dovuto essere Liberi ma viene storpiato dai
produttori svedesi con i DJ svedesi Sebastian Ingrosso e Steve
Angello, che andranno a formare qualche anno dopo gli Swedish House
Mafia. Tornato in Italia, si è laureato al DAMS dell’Università degli
Studi Roma Tre in Cinema, televisione e nuovi media.
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Il primo avvicinamento di Diodato al festival di Sanremo è proprio
l’anno del suo debutto discografico, il 2013, e quello successivo
viene selezionato nelle Nuove proposte con il brano Babilonia. Il 19 e
21 febbraio 2014 è al Teatro Ariston per la prima volta e arriva
secondo, appena dietro Rocco Hunt. Ma il riconoscimento più alto gli
arriva proprio da un regista, Paolo Virzì, che gli consegna il premio
della giuria di qualità. Quest’anno viene chiamato a partecipare al
Festival per la terza volta, con “Fai rumore” con il quale ha vinto
il Festival di Sanremo 2020, brano fa parte del disco “Che vita
meravigliosa”, in uscita il 14 febbraio 2020.
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Lo stesso Diodato racconta come è nata la canzone e il significato del
testo: “”E’ nato in un pomeriggio, ero in questo studio con Edwyn
Roberts, che ha collaborato con me per questo brano. Lui stava
suonando al piano, io ero seduto sul divano e ho cominciato a cantare
col microfono. Si è creata una magia, non c’erano ancora tutte le
parole, solo accenni… Ma la parte finale del brano è esattamente
quella che abbiamo registrato quel giorno. Mi ricordo che avevo gli
occhi chiusi”
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“Quando li ho riaperti, io
ed Edwyn siamo scoppiati a ridere perché era una risata di emozione,
era successo qualcosa di magico.- continua Diodato – Ho lavorato al
testo, a mettere a fuoco quello che volevo dire. Sentivo la necessità
di abbattere i muri dell’incomunicabilità, di far arrivare la mia voce
e far sentire un dialogo. Un invito a bruciare quei silenzi che
amplificano delle distanze e considerazioni false che creiamo noi
stessi”

Alla terza partecipazione al Festival sul palco dell’Ariston, la
seconda tra i “Big”, il cantautore Diodato ha trionfa con l’intenso
brano “Fai rumore”, un atto di ribellione che fotografa l’amore nel
senso più ampio possibile e allo stesso tempo un invito ad abbattere i
muri dell’incomunicabilità.

In conferenza stampa l’altro giorno Diodato aveva detto: “Sono stati
mesi incredibili che mi stanno dando una soddisfazione immensa. Da
“Che vita meravigliosa” a “Fai rumore” è stato compreso il pensiero
che c’era dietro e questa è la cosa più importante. La cosa più bella
è sentirsi dire: “hai scritto la mia canzone” Questa è la cosa più
bella per me”. spiegando ai giornalisti il suo pezzo sanremese : “Sarà
capitato a tutti di allontanarsi da un’altra persona. Questo è un
invito a far sentire la propria umanità con un rumore dolce. Quei
silenzi che si creano rischiano di amplificare anche dei silenzi
errati. E’ un invito a provare a non distruggere ciò che di buono c’è
stato nel vissuto. Oggi ci sono due grandi divisioni nella nostra
società: una parte troppo rumorosa composta da urlatori che si
vogliono imporre con determinati slogan, dall’altra parte c’è un altro
mondo che non si riconosce e che talvolta rimane troppo in silenzio.
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Ecco, questa canzone è anche un invito a loro a manifestare il loro
dissenso facendo attenzione alle parole“.

Nel festival delle maschere e dei travestimenti, come da scommessa
legata agli ascolti, Amadeus entra in scena con la parrucca bionda di
Maria De Filippi nella serata finale dell’edizione numero 70 di
Sanremo. Ad introdurlo è Fiorello, dopo aver incitato il pubblico, tra
i sorrisi ed un pizzico di emozione, a fare un grande applauso per
l’amico Amadeus. E’ poi il momento del duo “Gli Amarello” (cioè
Amadeus più Fiorello) nell’interpretazione di ‘Un mondo d’amore‘ di
Gianni Morandi.

Amarcord sul palco dell’Ariston per Amadeus e Fiorello, che hanno
iniziato la loro carriera nello spettacolo insieme a Radio Deejay. “Ci
chiamavano i ragazzi di via Massena, e se siamo arrivati fino a qui –
dice il conduttore – lo dobbiamo a Claudio Cecchetto“. “Ciao Claudio”,
gli fa eco Fiorello. Nei giorni scorsi in sala stampa, ritirando il
premio Assomusica intitolato a David Zard, Fiorello ha colto
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l’occasione per rendere omaggio anche a Franchino Tuzio e Bibi
Ballandi ai quali sono legati i suoi esordi e i suoi grandi successi.

“I vertici Rai ci hanno proposto di fare il Sanremo Bis: la la
risposta la daremo alla fine di questa puntata, la settimana
prossima”. Tra il serio e il faceto, ironizzando sulla durata monstre
delle serate del festival, Fiorello lo annuncia a sorpresa all’inizio
della finale, poi chiama l’applauso per Amadeus, “perché lo merita,
veramente“, e si emoziona.

                                        Un piccolo retroscena:
SkyTg24 nel suo rullo di notizie ha dato notizia della vittoria di
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Diodato, 40 minuti prima della proclamazione avvenuta alle 02,34 dal
palco dell’Ariston . Il canale ‘all news’ di Sky ha poi eliminato la
notizia e successivamente si è scusato per l’incidente. “La direzione
di Sky Tg24 chiarisce che per errore è stata pubblicata sul ticker
un’ultim’ora sul vincitore di Sanremo, nonostante non fosse arrivata
alcuna notizia in tal senso ai giornalisti della testata”, ha
precisato l’emittente, spiegando che “al momento dell’annuncio della
terna dei finalisti, il ticker è stato programmato con i nomi di tutti
e tre i concorrenti e per errore è stata pubblicata la stringa con il
nome di Diodato. Non appena è stato segnalato l’accaduto, l’ultim’ora
è stata cancellata“.

Diodato ha dedicato la sua vittoria “alla mia famiglia che ha fatto
tanto rumore nella mia vita e anche in questi giorni“, ma sembrerebbe
che la canzone sia stata ispirata da un’altra partecipante a Sanremo,
cioè la cantautrice Levante (arrivata 12esima in classifica). Almeno è
quanto suggerisce l’amico comune Coez, che pare che ieri sera nel
backstage si sia rivolto alla giovane chiedendole “Fai rumore è
dedicata a te, eh?“.

                   Diodato parla della “sua” Taranto

Bello e sincero l’abbraccio finale tra Amadeus e Fiorello che ballano
un lento abbracciati stretti stretti e con gli occhi socchiusi Amadeus
e Fiorello mentre aspettano il verdetto per la proclamazione dei
vincitori: “Questo festival non sarebbe stato così se non avessi avuto
accanto a me tutti i giorni il mio amico da 35 anni, Rosario
Fiorello”, sottolinea Amadeus. “È stato bello, bello bello” ha aggunto
Fiorello, e la standing ovation del Teatro Ariston è tutta per lui

Questa la classifica finale:

1° Diodato

2° Francesco Gabbani

3° Pinguini Tattici Nucleari

4° Le Vibrazioni

5° Piero Pelù
6° Tosca , 7° Elodie, 8° Achille Lauro; 9° Irene Grandi; 1o° Rancore;
11° Raphael Gualazzi; 12° Levante; 13° Anastasio; 14° Alberto Urso;
15° Marco Masini; 16° Paolo Jannacci; 17° Rita Pavone ; 18° Michele
Zarrillo; 19° Enrico Nigiotti ; 20° Giordana Angini ; 21° Elettra
Lamborghini ; 22° Junior Cally; 23° Riki.

Il grande abbraccio della gente per
Fabrizio Frizzi : “Uno di noi.
Portava allegria nelle case”

                                           di Federica Gagliardi

Il profondo cordoglio della gente comune, dei suoi amici, colleghi per
la morte di Fabrizio Frizzi, nella triste giornata di ieri, si è
manifestato oggi nella camera ardente allestito presso la sede Rai di
viale Mazzini scelta per ospitare l’ ultimo omaggio al presentatore,
scomparso all’età di 60 anni. Dalle 10 di questa mattina, nella sala
hanno sfilato amici e colleghi, ma è stato impressionante soprattutto
il tributo della gente comune, del popolo, a un personaggio televisivo
presente e radicato nei loro cuori.

Una triste sensazione generale di sconforto per aver perso un “vero”
amico, una persona semplice ed umile comune, dai modi educati, sempre
sorridente, che emanava un allegria spontanea e contagiosa. Uno stile
di vita, dei comportamenti semplici in linea a quella umana simpatia
ed allegria che lo aveva fatto conoscere ed apprezzare dal grande
pubblico sin dal proprio esordii nei programmi pomeridiani televisivi
per ragazzi.
le condoglianze del Premier

Un vero fiume umano di “amici” dalle 10 del mattino, tutti in coda per
Fabrizio, circa 900 ogni ora , che viene calcolato in circa diecimila
persone passate nella camera ardente, , tanto da prolungare l’orario
di chiusura. Nella sala ad accogliere le persone più care di Fabrizio
Frizzi , sua moglie Carlotta Mantovan ed il fratello Fabio. Fabrizio
non avrebbe potuto riconoscere i volti di tutte quelle persone, molte
non le conosceva , ma era consapevole dell’affetto del pubblico
televisivo nei suoi confronti grazie allo schermo televisivo.

Quanto abbiamo visto in queste ore in viale Mazzini non era un atto
di presenza ma bensì un un vero e proprio reciproco saluto sincero
. Dai commenti della gente semplice che si è messa in coda per
salutare Fabrizio le frasi più significative: “Era una persona
semplice e lo è sempre stato. Ci mancherà la sua semplicità“,
“Sorridiamo anche oggi, perché Fabrizio sorrideva sempre e portava
così l’allegria nelle nostre case“.
Significativa            ed
emozionate la testimonianza di una grande foto nelle mani di Vincenzo
Pellegrini, 48 anni, uno dei 1666 licenziati di Almaviva.         Si è
presentato questa mattina alle 6 davanti alla sede Rai di viale
Mazzini tenendo fra le mani una grande foto in cui si vedeva lui da
bambino accanto a un giovanissimo Fabrizio Frizzi. “Era il 1983 –
ricorda Vincenzo ai giornalisti – e Fabrizio era all’inizio della sua
carriera. In questa occasione stava premiando noi ragazzini al termine
di una manifestazione sportiva svoltasi al San Giuseppe Calasanzio, la
stessa scuola che lui aveva frequentato”.

                                             “Sono cresciuto a pane e
Frizzi, tra Il barattolo e Tandem – racconta Vincenzo – e non l’ho mai
considerato un personaggio famoso, era uno di noi. Oggi qui ci sono
tutte queste persone perché lui era esattamente come loro e il
testamento che ci ha lasciato è la sua semplicità, la sua spontaneità.
In seguito l’ho incrociato più volte, ho partecipato ad alcune sue
trasmissioni anche come pubblico e, avendo seguito tutta la sua
carriera, posso dire che era rimasto quella che già era nella foto che
conservo gelosamente. Una persona semplice e sorridente. Ho iniziato a
seguirlo che ero bambino e ho finito oggi che sono un uomo“.
Luca Cordero di Montezemolo

Numerose le personalità che hanno reso omaggio nella camera ardente di
Fabrizio Frizzi , da Luca Cordero di Montezemolo, presidente della
Fondazione Telethon della quale il conduttore tv scomparso è stato
sempre un protagonista di primo piano, se non l'”anima” della
campagna, il Presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni, il
comandante generale della Guardia di Finanza Gen. Giorgio Toschi, il
presidente del Coni Giovanni Malagò, il direttore di Repubblica, Mario
Calabresi, i fratelli Beppe e Rosario Fiorello, Flavio Insinna, Luca
Giurato, il direttore del Tg5 Clemente Mimun, il direttore del TgLa7
Enrico Mentana, il sindaco di Bergamo (ex direttore di Canale5)
Giorgio Gori, la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi, visibilmente
commosso anche il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, Roberto
Giacchetti, Gianni Letta, Enrico Brignano, Amadeus, Cristina Parodi,
Bruno Vespa, Stefano D’Orazio dei Pooh, Emilio Carelli, Andy Luotto,
Riccardo Rossi, Giulio Scarpati, Federico Moccia, Neri Marcorè, Gigi
Marzullo, Luca Zingaretti, Veronica Pivetti, Massimo Giletti, Marisa
Laurito, Roberto Giachetti, Carla Ruocco, Walter Veltroni, Massimo
Giannini, Emanuela Aureli, Alba Parietti, Amedeo Minghi. .
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