Laboratorio di Didattica di Storia dell'Arte Docente Renata Maccato

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Laboratorio di Didattica di Storia dell'Arte Docente Renata Maccato
Laboratorio di Didattica di Storia dell’Arte
                                 Docente Renata Maccato

1. Le visite didattiche e il turismo scolastico

Le visite a mostre, musei, monumenti, i percorsi urbani e paesaggistici sono indispensabile
complemento allo studio della storia dell’arte e vanno concepiti come lezioni fuori dall’aula che
esplicano tutta la loro importanza nel contatto diretto e insostituibile con gli oggetti di studio.
Le visite hanno una durata di alcune ore o corrispondente al normale orario scolastico o al
massimo di una giornata e un obiettivo didattico molto mirato.
Il viaggio d’istruzione è un’opportunità di crescita culturale e umana che viene offerta
dall’istituzione scolastica agli studenti. Perché la sua valenza formativa possa esplicarsi deve
avere alcuni indispensabili requisiti:
   •   non essere troppo costoso, per non creare discriminazioni
   •   coinvolgere almeno i due terzi degli allievi della classe
   •   avere degli obiettivi che si inseriscano nella programmazione annuale
Altre buone regole, nella programmazione e nell’effettuazione, garantiranno la qualità del
viaggio.
Il numero dei partecipanti non deve essere eccessivo; non è opportuno accorpare più classi, al
massimo se ne possono abbinare due. L’eccessivo affollamento è infatti negativo anche dal
punto di vista psicologico: produce distrazione negli allievi, preoccupazione per gli aspetti
organizzativi e per la sorveglianza nei docenti.
Una finalità non trascurabile del viaggio, che porta a vivere a stretto contatto, per due o più
giorni, docenti e allievi, è anche quella della socializzazione, componente fondamentale dello
sviluppo umano. E’ bene, anche a questo fine, non programmare il viaggio come un “tour de
force”, alternare i momenti in cui si richiede impegno intellettuale ad altri più rilassanti, ludici,
prevedere il giusto tempo per gli uni e per gli altri.
Il turismo di massa “consuma” i beni culturali, in senso metaforico perché li fruisce in modo
distratto, superficiale, obbedendo ai dettami della moda massificante, del mercato e anche
purtroppo in senso reale. Ai fini della conservazione il turismo di massa è un esercito
distruttivo che sta abbreviando pericolosamente la vita delle opere.
Pertanto nella scelta della meta del viaggio scolastico si devono il più possibile evitare le città
d’arte, scegliere centri meno affollati, meno logorati dal turismo ma altrettanto ricchi di storia e
di cultura. In questo modo gli studenti troveranno un ambiente non dispersivo, molto valido
per le verifiche dei loro studi e ricerche. Percorsi alternativi si possono organizzare nell’ambito

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Laboratorio di Didattica di Storia dell'Arte Docente Renata Maccato
dei beni paesaggistici e ambientali. Qualora, per ragioni speciali, si opti per un luogo meta di
grande turismo, si deve assolutamente evitare il periodo dell’anno in cui è più affollato.
Approfondimenti culturali e suggerimenti di itinerari possono derivare dall’attività delle
meritorie associazioni che si occupano di beni culturali quali Italia Nostra, FAI, Touring Club
Italiano. In particolare si segnala l’editoria del T.C.I. che già nel 1977/81 dava alle stampe
l’innovativa collana “Capire l’Italia”, composta dai volumi: “I paesaggi umani”, “Le città”, “Il
patrimonio storico-artistico”, “I musei”, “Campagna e industria-I segni del lavoro”. Ogni
volume reca saggi di importanti studiosi ed è abbinato ad un testo con proposte di itinerari
relativi alle tematiche considerate. Altri libri editi dal T.C.I. invitano alla scoperta di località di
media e piccola dimensione in Italia e in Europa o individuano con competenza itinerari
tematici nel territorio.1
Con queste premesse, anche la scelta del luogo e del periodo, motivata didatticamente,
diventa formativa per gli allievi.
Come per la visita didattica, anche per i viaggi si devono prevedere tre momenti :
     •    la preparazione in classe
     •    l’effettuazione
     •    Il recupero e la sedimentazione dell’esperienza, di nuovo in classe
Non soltanto l’insegnante che progetta il viaggio deve avere una chiara visione delle sue
finalità, anche gli studenti devono essere preparati se si vuole ottenere il migliore
apprendimento. Se il viaggio è organicamente inserito nella programmazione didattica della
disciplina    o   meglio     nella    programmazione            multi   o   interdisciplinare,     sarà    la   naturale
conclusione/verifica del lavoro di studio. Si ottengono risultati ottimali quando si rendono
partecipi attivamente gli allievi anche nella predisposizione degli itinerari di visita. Si forniranno
loro in anticipo carte, piante, guide e altri materiali informativi reperibili presso gli uffici del
turismo o in biblioteca. Si possono guidare gli studenti a reperire altre informazioni attraverso
internet, anche mediante una webquest. Si possono incaricare di preparare brevi relazioni,
orali o scritte, con le quali presentare ai compagni e ai docenti singole opere, monumenti che
si andranno a visitare, percorsi che si effettueranno.
Utile predisporre schede didattiche che inducano gli allievi ad osservare in modo attento e
“mirato” e a produrre riflessioni durante le visite, in presenza degli oggetti di studio.
Se si prevede la visita di musei, un aiuto prezioso, da concordare preventivamente, può venire
dalle sezioni didattiche, oggi quasi sempre presenti, che forniscono materiale didattico e/o
personale esperto.
La documentazione, anche fotografica, le riflessioni, la memoria verranno condivise e
sedimentate       al   ritorno,      in   classe,   e   diventeranno        stimoli    per    nuove       ricerche     e/o
approfondimenti.

1
  Vedi ad esempio, nella ricca editoria del T.C.I., Città da scoprire-Guida ai centri minori, Milano 1983; Itinerari
turistico-culturali del Mezzogiorno d’Italia, Milano 1986; Europa-Città da scoprire, Milano 2003

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Solo agendo in questo modo si può sottrarre il turismo scolastico alla voracità squalificante del
mercato che ne ha fatto un prodotto spesso addirittura diseducativo.
Il viaggio così organizzato diventa momento qualificante di una didattica intesa non più come
tecnica di esposizione ma come tecnica di ricerca, che tiene aperti i due ambiti della ricerca:
quella dei saperi (epistemico-metodologica oltre che tematica) e quella pedagogico-formativa
(come ricerca di competenze e di identità insieme2) così centrale soprattutto nell’adolescenza.
Tutto questo lavoro è difficile da sostenere per un solo docente e da comprimere nel monte ore
ridotto della disciplina, pertanto è indispensabile la sinergia con altri docenti di altre discipline
nell’ottica della collaborazione multi o interdisciplinare.
Importante è poi mantenere tutta la documentazione perché diventi patrimonio condivisibile
della scuola, predisposto per poter essere utilizzato con altre classi, in successivi anni
scolastici.

2. Interdisciplinarità

L’opera d’arte, proprio per la sua peculiare identità, è costituita dall’interazione di aspetti
materici, segnico-visuali, iconici, tutti strettamente correlati fra loro nel comporre l’unità
dell’oggetto quale generatore di significati. Essa, inoltre, per la sua qualità di prodotto e veicolo
di comunicazione sociale, si pone al centro di un sistema di relazioni extratestuali (emittenza,
committenza, destinatari, funzioni e ruoli comunicativi, ecc.) che concorrono tutti a dare senso
all’opera. Il testo artistico ha oggi, sia nella riflessione teorica, sia nella didattica, una posizione
privilegiata in quanto è cerniera tra le scienze umane, le scienze cosiddette esatte e la ricerca
tecnologica. La disciplina di Storia dell’arte si pone quindi per sua natura in rapporto con gli
ambiti culturali di storia, letteratura, musica, filosofia, tecnologia e chimica, scienze, la
progettualità delle discipline artistiche e l’esperienza operativa delle applicazioni laboratoriali.

3. Gli Strumenti

3.1. Il Manuale

Dal sito del Ministero della Pubblica Istruzione si ricava questa definizione del libro di testo: “Il
libro di testo è lo strumento didattico ancora oggi più utilizzato mediante il quale gli studenti
realizzano il loro percorso di conoscenza e di apprendimento. Esso rappresenta il principale
luogo di incontro tra le competenze del docente e le aspettative dello studente, il canale
preferenziale su cui si attiva la comunicazione didattica. Il libro di testo si rivela uno strumento
prezioso al servizio della flessibilità nell’organizzazione dei percorsi didattici introdotta dalla
scuola dell’autonomia: esso deve essere adattabile alle diverse esigenze, integrato e arricchito
da altri testi e pubblicazioni, nonché da strumenti didattici alternativi”.

2
    Vedi F.Cambi (a cura di) L’arcipelago dei saperi, Firenze 2000

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Si propongono alcune schede di recensione di libri di testo in uso, molto diversi tra loro, scelti
perché ognuno di loro ha particolari caratteristiche interessanti.
G.C.Argan, Storia dell’arte italiana, ed. Sansoni, Firenze 1970
L’autore è stato allievo di Lionello Venturi. E’ stato poi assistente all’Università di Roma di P.
Toesca e per lunghi anni nell’amministrazione delle Antichità e Belle Arti. Accanto alla attività
di studioso e critico, si deve sottolineare il suo impegno, anche politico, come senatore e come
sindaco di Roma, per la difesa del patrimonio artistico e la riforma delle leggi di tutela.
Quando uscì la prima edizione, questo libro segnò una discontinuità e un innalzamento del
livello dei manuali allora disponibili, in gran parte descrittivi e formalistici.
Argan dichiara : “L’arte è una cultura i cui concetti sono espressi in immagini invece che in
parole, e l’immaginazione non è una fuga dal pensiero, è un pensiero altrettanto rigoroso che il
pensiero filosofico o scientifico. Per intenderne la struttura e i processi bisogna studiare le
opere d’arte: l’arte è al livello più alto del pensiero immaginativo, come la scienza al livello più
alto del pensiero razionale”3
Il testo di Argan è complesso, ideologizzato, a volte perde di vista la centralità dell’opera e anzi
sembra prendere l’opera a pretesto per teoremi culturali. Rimane in ogni caso un libro
affascinante, ricco di idee e di concetti, entrato a buon diritto nella storia della critica d’arte in
Italia, con il quale vale sempre la pena di confrontarsi.
Ne è uscita una edizione rinnovata: G.C.Argan, Storia dell’arte italiana,a cura di P.Argan, C.
Boer, L.Lazotti, ed Sansoni, Firenze 2000, con il proposito di rendere il libro funzionale alle
nuove esigenze della scuola. E’ rimasto integrale il testo originale ma è stato organizzato in
moduli corredati da apparati didattici. Tra questi, particolarmente ben strutturate appaiono le
attività per gli allievi, alla fine di ogni capitolo, di verifica, sintesi, applicazioni di abilità e
conoscenze. Utili anche le cronologie comparate alla fine di ogni volume. La nuova edizione per
la scuola è completata da un apparato di schede di lettura dei movimenti artistici degli ultimi
decenni a cura di L.Vinca Masini e accompagnato da un volume: L.Lazotti (a cura di),
Strumenti, Firenze 2000, in cui si affrontano gli aspetti strutturali dell’opera d’arte e le tecniche
artistiche.
L.Lazotti, Arte- Percorsi, ed.Bulgarini, Firenze 1996
L.Lazotti è psicopedagogista, si è sempre occupata degli aspetti pedagogici e didattici
dell’educazione visiva ed estetica ed ha lavorato al CEDE (Istituto di ricerca didattica, ora
INVALSI).
Il libro si rivolge agli studenti del primo biennio della scuola superiore, in sintonia con i
programmi di riforma della commissione Brocca. Nella presentazione, l’autrice afferma.” Non vi
sono dei criteri semplici da suggerire per riconoscere i pregi artistici di un’opera, lasciamo
perciò al critico e allo storico, che hanno le competenze adatte, il compito di definire e
riconoscere quali sono opere d’arte e quali non lo sono. Noi però possiamo cercare di capire i

3
  dalla presentazione di una nuova edizione del libro nel 1988, riportata in G.C.Argan, Storia dell’Arte italiana,edizione
a cura di P.Argan,C.Boer,L.Lazotti, Firenze 2000

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significati, i valori che queste opere racchiudono e i motivi per cui anche a distanza di tempo si
prestano ad essere comprese, apprezzate e godute da varie generazioni e da gente di ogni
paese. Per giungere a questo, occorre comprendere la particolare costruzione e qualità
dell’opera d’arte, la cui principale caratteristica è la complessità, che deriva dai suoi numerosi
livelli di significato. Alcuni sono racchiusi nell’opera stessa, altri le derivano dalla situazione
sociale e culturale in cui è stata creata”.
Lo studio dell’arte non è in questo libro organizzato in modo diacronico e sistematico ma
attraverso percorsi tematici che spaziano dalla pubblicità al cinema ad opere pittoriche,
scultoree, architettoniche o prendono in esame la produzione di un autore o generi artistici,
riferibili ad epoche e civiltà diverse. Ogni percorso è suddiviso in: analisi, consolidamento ed
espansione. Ad esempio, nel percorso che ha per tema lo stadio di San Nicola a Bari,
nell’analisi si prende in esame la struttura dell’opera e il rapporto con il territorio, nel
consolidamento il rapporto tra funzionalità ed estetica, nell’espansione le origini antiche della
forma dello stadio con il particolare riferimento al Colosseo.
Alla fine del libro una sintesi storico-artistica cronologica permette di collocare i percorsi nella
linea del tempo così da poterli meglio contestualizzare e concatenare.
I percorsi sono trattati in modo molto chiaro e stimolante e possono essere utilizzati anche in
una scuola superiore in cui lo studio cronologico della Storia dell’arte sia “spalmato” nei cinque
anni, come materiale di approfondimento.
Il testo è accompagnato da un libro di “strumenti” che vuole costituire una sintesi degli aspetti
visivi e tecnico-operativi delle opere d’arte, per servire da raccordo con le competenze fornite
dalla scuola media.
Gillo Dorfles, Angela Vettese, Arti Visive-Il Novecento, ed. Atlas, Bergamo 2000
G.Dorfles è critico d’arte, professore universitario di estetica, autore di numerosi saggi.
A.Vettese è docente alla facoltà di design e arti dello IUAV, critico d’arte, autrice di libri,
collaboratrice del Sole24Ore.
Si tratta del IV° volume di una collana coordinata da Dorfles, piuttosto eterogenea per la
diversità degli estensori dei testi. Il libro inizia la trattazione dalle premesse del Novecento con
i capitoli “Dopo l’Impressionismo” e “Simbolismo e Art Nouveau” e arriva alla fine del XX° sec.
Fra gli assunti di partenza per la stesura del testo, gli autori inseriscono i seguenti: ”Il fare
artistico si caratterizza, comunque, per essere appunto un “fare”. Si è dunque inteso partire da
una centralità dell’opera rispetto a qualsiasi precondizione ideale, ideologica o sociale: pur nel
continuo richiamo al contesto storico-filosofico, il libro non intende proporsi come un itinerario
astratto, ma come una visita guidata alla produzione artistica del Novecento. Grande
attenzione, pertanto, è stata rivolta alla dilatazione delle tecniche artistiche, che spesso sono
assurte ad autentiche ispiratrici delle opere che se ne valgono, al punto di costituire talvolta
l’equivalente di vere e proprie poetiche.”
Per alcuni artisti, in particolare del post impressionismo, si nota un’eccessiva insistenza sulle
notizie biografiche a scapito della trattazione della poetica ma complessivamente si propone

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come uno dei manuali più ricchi e completi per l’arte contemporanea. Il percorso cronologico è
intervallato da pagine dedicate a temi e approfondimenti particolari. Alla fine di ogni capitolo vi
sono delle “attivazioni didattiche” e riferimenti bibliografici e di siti web.
Al volume sui protagonisti e movimenti si abbina un secondo libro su percorsi tematici. Si
tratta di argomenti pluridisciplinari e/o di focalizzazioni su particolari tematiche che risultano
particolarmente stimolanti.
E’ uscita una nuova edizione di questo libro in cui la trattazione inizia dalle avanguardie
artistiche mentre il Post-Impressionismo, il Simbolismo e l’Art Nouveau rientrano, nella diversa
scansione della collana, nel volume dedicato all’Ottocento4. Questa diversa scansione (dovuta a
ragioni editoriali?) non è neutra da un punto di vista storico-critico perché rinuncia alla
concezione del Novecento come “secolo lungo”.
Omar Calabrese, ComunicArte, ed.Le Monnier, Firenze 2006
L’autore è professore ordinario di semiotica presso l’Università di Siena, collaboratore di
quotidiani e di riviste culturali, consulente di programmi televisivi per la Rai, Mediaset e la
televisione pubblica spagnola. Nell’introduzione espone i criteri del suo lavoro: “Chi analizza le
opere d’arte ( per descriverle, per interpretarle, per spiegarne il significato e la funzione) ha
bisogno di metodi “scientifici” per compiere l’operazione, metodi che consentano di verificare e
far verificare quel che si sostiene, perché dell’arte non si può e non si deve parlare per
“impressioni”. Di volta in volta è pertanto necessario fare riferimenti a criteri di ricerca , che
saranno diversi a seconda delle domande che lo studioso si pone di fronte alle opere che
prende in esame. Si può domandare, ad esempio, chi sia l’autore di un’immagine, oppure
quale sia il suo soggetto, o ancora per quale committenza sia nata. Può interrogarsi sullo stile
con cui è stata manifestata. Può chiedersi se la sua ricezione abbia avuto degli effetti nella
diffusione delle idee o anche semplicemente nella diffusione del gusto. Ebbene: ogni direzione
di ricerca prevede che siano utilizzati dei modi coerenti di lavoro.”
Il manuale mantiene una tradizionale scansione cronologica; per ogni capitolo ha poi una
sezione “Le idee dell’arte” in cui si affrontano percorsi concettuali ritenuti rappresentativi del
periodo; una terza sezione “Le opere dell’arte” analizza una sola opera focalizzando la
struttura, il contenuto, la tecnica dei manufatti, evitando il puro e semplice punto di vista
estetico. L’impaginazione grafica è molto innovativa, appare infatti frantumata in scomparti
che rimandano, come dei link, ad ulteriori collegamenti o inviti all’approfondimento. Questa
presentazione non ha valore solo estetico ma comunicativo: si propone come un nuovo modo
di articolare la conoscenza, risponde a nuove pratiche di lettura, incide sull’intera attività di
fruizione. In tal modo l’utente può muoversi all’interno di una gamma di possibilità, in quanto
la pagina può aprirsi a più percorsi. A ribadire questa attenzione alla nuova situazione
percettiva e comunicativa in cui i giovani e tutti noi viviamo, sono presenti anche dei box in cui
si fa riferimento all’utilizzo dell’arte nei diversi linguaggi multimediali, si sottolinea cioè l’uso,

4
  vedi G.Dorfles, A.Vettese, F.Laurocci, Storia dell’arte-Ottocento, Bergamo 2005; G.Dorfles, A.Vettese, Storia
dell’arte-Novecento e oltre, Bergamo 2005

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sempre più frequente, dell’opera d’arte per rendere estetica ed attraente la comunicazione in
ogni settore, dalle immagini pubblicitarie al cinema.

Si possono fare alcune considerazioni sul libro di testo:
    •   non esiste il manuale perfetto perché anche quelli globalmente validi hanno pregi e
        difetti.
    •   È riprovevole l’abuso di nuove edizioni a fini esclusivamente commerciali
    •   Si può non “adottare” ma “consigliare” il libro di testo
Una volta adottato un libro di testo il docente è infatti indotto a mantenerlo per tutto il ciclo di
studi della classe. Inoltre si possono accettare testi diversi nella classe in quanto, anche se più
faticoso per l’insegnante, permette pluralità di punti di vista e quindi maggiore ricchezza di
informazioni. Richiedere agli studenti le diverse letture di opere e di stili recepite nei loro
manuali li indirizza ad un apprendimento non dogmatico ma critico. Confrontare in particolare
durante le interrogazioni orali questi diversi punti di vista può fare        di questa modalità di
valutazione un momento attivo e partecipato per tutta la classe.

3.2.I siti internet

Il docente deve prendere atto che i giovani sono ormai predisposti ad un apprendimento
multisensoriale ed interattivo ed educarli a sfruttare positivamente le potenzialità del
computer. Innanzitutto dovrà mettere in guardia gli allievi sulla assunzione acritica delle
notizie reperite. Questo avvertimento vale naturalmente anche per la carta stampata dove
però c’è l’assunzione di responsabilità dell’autore, che manca invece nel web dove chiunque
può inserire informazioni non controllate. Dunque si deve sempre attivare lo spirito critico,
confrontare e selezionare le informazioni. La facilità e l’abbondanza delle notizie disponibili
determina molto di frequente un approccio superficiale e addirittura dannoso per cui gli
studenti, incaricati di una ricerca, si limitano al deprecabile copia-incolla senza che si attui
nessuna appropriazione del sapere attraverso l’ assimilazione personale.
Il docente può invece condurre a sfruttare la ricchezza del mezzo, esaltando i percorsi di
apprendimento non più rigidamente sequenziale ma “a rete”, creativo, stimolante.
La navigazione segue logiche di senso e di rapporti decise dall’utente. Deve essere intesa come
una continua esplorazione, un percorso dinamico e interattivo in cui l’utente è sempre
partecipe e la produzione di significati si configura come l’articolazione di un colloquio.
Per indirizzare a fini didatticamente produttivi le potenzialità di Internet una interessante
metodologia è la WebQuest (letteralmente: ricerca attraverso il web).
Ricordiamo brevemente le tappe, codificate, di questa metodologia, seguendo la quale il
docente:
    •   individua una serie di siti interessanti per un’attività relativa all’ambito disciplinare e la
        trasforma in un elenco recensito

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•   definisce un compito complessivo da assegnare alla classe
    •   articola il compito in sottocompiti da assegnare a gruppi di allievi
    •   definisce un procedimento di impiego delle risorse di rete in funzione del compito e dei
        sottocompiti
    •   esplicita i criteri di valutazione
Indichiamo due siti che riportano esperienze di WebQuest applicate alla storia dell’arte:
http://xoomer.alice.it/nmonopol/pages/Nuova%20cartella/quinta%20caravaggio/INDEX.HTM
Ricerca preparata da un insegnante per una classe dell’ultimo anno della scuola superiore, semplice
nelle consegne e nel procedimento indicato, ha per tema l’opera di Caravaggio e di Annibale
Carracci.
http://www.itiscannizzaro.net/Circolare55/corsob/materiali/sito/webquest.htm
Si tratta di una webquest molto accurata, ben organizzata e piacevole anche graficamente. E’
rivolta alla preparazione di una guida da offrire ad una classe di un paese europeo, conosciuta
via internet, che verrà in visita in Italia. Per l’occasione gli studenti condurranno una ricerca su
alcuni importanti artisti del Rinascimento, localizzando le opere nelle città di Venezia, Firenze,
Roma.
Interessante anche le metodologia di valutazione che responsabilizza gli studenti invitandoli ad
una autovalutazione del loro lavoro all’interno del gruppo.

Indicazione e recensione di siti interessanti per docenti di Storia dell’arte:

http://www.beniculturali.it
E’ il sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Vi si trovano notizie su eventi, restauri,
l’elenco dei musei in Italia. All’interno del sito si accede al CSED, Centro per i servizi educativi
del Museo e del Territorio, http://www.arti.beniculturali.it/pubblico/insede/csed/, che opera:
   •    nella ricerca: progetta, organizza e gestisce, anche in collaborazione con il Ministero
        dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica, ricerche e dossier sui temi connessi alla
        pedagogia del patrimonio;
   •    per la formazione: progetta, organizza e gestisce corsi di formazione, in presenza e a
        distanza on line, per funzionari, insegnanti e mediatori culturali;
   •    per la messa in rete dei servizi educativi: diffonde, attraverso le nuove tecnologie, la
        documentazione relativa ai progetti innovativi e alle buone pratiche;

   •    per la sperimentazione e la divulgazione: ospita e organizza nella sua sede mostre,
        laboratori didattici e giornate di studio; apre alla consultazione, su richiesta di studiosi e
        ricercatori, il suo archivio di materiali per l'educazione al patrimonio.
Collegato al CSED è il giornale on-line S’ed www.beniculturali.it/sed/index.htm

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Da segnalare al sito http://www.beniculturali.it/Liocorno/home.html una lettura esemplare del
dipinto di Raffaello La dama con il liocorno,in cui all’analisi storico-artistica si accompagna
l’indagine scientifica sulla tecnica, i materiali, lo stato di conservazione.
http://www.indire.it/
è il sito dell’Istituto nazionale di documentazione per l‘innovazione e la ricerca educativa. In
particolare al sito http://www.indire.it/bibl/index.htm c’è una banca dati bibliografica per
l’aggiornamento degli insegnanti; al sito http://www.indire.it/archivi/dia/ c’è una ricca banca
dati di immagini consultabile per aree tematiche.
http://www.anisa.it
E’ il sito dell’Associazione nazionale insegnanti di Storia dell’arte, associazione che si propone
di promuovere e coordinare attività intese a potenziare l'Educazione all'Arte sia nelle scuole
che nella società civile; sperimentare metodologie di insegnamento di Educazione all’arte, di
Storia    dell’arte,    di     Educazione      al   patrimonio       culturale;     promuovere       iniziative    per    la
conservazione, tutela, valorizzazione del Patrimonio anche attraverso la collaborazione con
amministrazioni pubbliche, associazioni, enti pubblici o privati. Nel sito si trovano informazioni
e dibattiti sul curricolo continuo in relazione alla riforma della scuola; notizie e atti di convegni
di didattica dell’arte; il bollettino on-line con articoli di proposte e progetti riguardanti la
disciplina nell’ambito della scuola.
Collegati al sito dell’Istituto di Ricerca Educativa della Regione Toscana troviamo documentati
interessanti progetti :
1)http://www.irre.toscana.it/scuolaebeniculturali/ sul tema della necessità educativa di un più
stretto e meditato raccordo della scuola con le istituzioni del territorio e specificatamente con
le istituzioni che tutelano il patrimonio culturale nella sua più ampia accezione. Contiene
un’area dedicata alla scuola con informazioni e contributi al dibattito sul curricolo, un’area
dedicata    ai   beni        culturali   con   definizioni,       contributi   di   esperti   ecc.    e   infine    l’area
dell’integrazione tra queste due realtà, con un taglio più specificatamente educativo,                                   con
indicazioni sulle opportunità didattiche ed esperienze esemplificative; in particolare sono
illustrati percorsi didattici di 14 scuole nell’ambito del progetto di educazione al patrimonio
culturale nella scuola dell’autonomia denominato “Space”.
2)http://www.irre.toscana.it/artamb/ documenta i luoghi dell’arte ambientale in Toscana, quali
ad esempio Il Giardino dei tarocchi a Capalbio (Gr), il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano
(Gr), la Fattoria di Celle a Santomato (Pt), con sculture di arte contemporanea ambientate
nella natura. Vengono presentate esperienze di percorsi e di laboratori già sperimentati da
scuole.
3)http://www.irre.toscana.it/futurismo/ un ipertesto che presenta una sintesi storico-culturale
del movimento futurista e della sua influenza anche fuori d’Italia.
http://www.undo.net/              è un sito molto utile per l’aggiornamento nell’ambito dell’arte
contemporanea. In particolare si segnala la sezione “Eventi in Video” che propone filmati di
esposizioni, incontri, interviste.

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http://www.exibart.com/ altro sito ricco di informazioni sull’arte contemporanea, piuttosto
critico nei confronti del sistema mercantile.
http://www.artonline.it sito della casa editrice Giunti ricco di notizie sul mondo dell’arte.
http://www.artcyclopedia.com/ è una guida all’arte dotata di motori di ricerca per artisti di
tutte le epoche. Segnala le migliori risorse nel web, archivi di immagini, musei e link.
http://www.artcyclopedia.com/ repertorio di immagini di opere d’arte, di recensioni critiche,
ricco di link
http://www.rai.it/mappasiti/0,9554,26,00.html dal sito della rai link ai siti di trasmissioni
riguardanti i beni culturali, in particolare si segnala Arte su Italica, http://www.italica.rai.it/
dove si trovano indicazioni e recensioni di mostre;
http://www.educational.rai.it/lezioni di design/home/index.htm con un ampio archivio di testi e
materiali audiovisivi e fotografici sui protagonisti e gli oggetti del design;
http://www.raitre.rai.it/R3_HPprogramma/0,5491,53,00.html :on line la trasmissione condotta
da Philippe Daverio con un uso intelligente del medium: Passepartout
http://dir.yahoo.com/Arts/Museums__Galleries__and_Centers/ con link tematici e ricchissima
sezione relativa a musei e gallerie
http://dir.yahoo.com/Arts/Artists/Masters/ con link a siti sugli artisti
http://vlmp.museophile.com/ sito dell’ICOM (International Council of Museum dell’Unesco) con
connessioni a musei di tutto il mondo.

3.3. Gli Appunti

E’ importante che gli allievi prendano appunti durante le lezioni, sia durante le lezioni frontali
che durante le interrogazioni dei compagni, per gli elementi di novità e di approfondimento che
anche in questo caso possono e devono emergere. Gli appunti, oltre a servire naturalmente
per lo studio a casa, servono anche per impedire alla mente di divagare e quindi per tenerla
ancorata all’attenzione mentre si è a scuola. Il docente deve insegnare a cogliere e a registrare
i nodi importanti di un discorso e ad usare anche schemi grafici, mappe concettuali. Alla fine
della lezione e all’inizio della successiva il docente richiamerà i concetti fondamentali espressi.

4. La valutazione

In ogni disciplina, perché l’azione didattica sia efficace, risulta fondamentale la valutazione,
ossia   il   controllo   sistematico   dell’apprendimento   scolastico.   Attraverso   la   valutazione
l’insegnante può vedere se e fino a qual punto sono stati raggiunti gli scopi del suo
insegnamento e può attivare quel sistematico feedback che permette di intervenire
prontamente nella propria azione didattica con eventuali attività di recupero. La valutazione
non riguarda perciò solo la fase finale dell’insegnamento-apprendimento, ma coinvolge il
processo scolastico fin dal momento iniziale.

                                                  10
4.1. La valutazione in Storia dell’arte

“Il problema della valutazione nelle discipline artistiche presenta una sua particolare
complessità proprio per l’oggetto di studio e per le finalità affidate alla disciplina. Non si
vogliono infatti far acquisire solo conoscenze, ma anche attivare la capacità di comprendere la
complessità di significati che l’oggetto artistico racchiude, nonché interpretarlo e goderlo. E’
indubbio che vi sono obiettivi della disciplina, quali la formazione di atteggiamenti o addirittura
il godimento estetico che non è possibile valutare. Ma il godimento estetico, per quanto
riguarda l’arte, è sempre il momento finale di un percorso e di un processo fatto di
riconoscimenti, analisi, riflessioni, tutti elementi valutabili. E’ perciò di particolare rilevanza la
scelta delle prove di verifica che devono essere appropriate a ciò che si vuole valutare e alla
fase dell’apprendimento in cui si effettua la valutazione.
Semplificando,         il   giudizio    di   valutazione      può    riguardare       i   seguenti   aspetti   principali
dell’insegnamento:
       •   le conoscenze acquisite
       •   la capacità di esporle in modo chiaro, corretto e adeguato
       •   l’applicazione di conoscenze e metodi in contesti analoghi o in nuovi contesti
       •   la capacità di esprimere un giudizio autonomo e personale”5

4.2. La valutazione iniziale

La valutazione iniziale può riguardare l’inizio del ciclo di studi, l’inizio di un anno scolastico o
quello di un modulo didattico.
Particolarmente importante è la prova d’ingresso da somministrare agli allievi al I° anno della
scuola superiore per verificare il consolidamento dell’opera di alfabetizzazione visiva avvenuta
nella scuola media e predisporre, mediante una riflessione interattiva con gli allievi sui risultati
delle prove, il passaggio all’insegnamento della Storia dell’arte come disciplina specifica, che si
occupa dei prodotti della creatività dell’uomo in ambiti spazio/temporali storicamente
determinati.

Si propone come esempio la seguente scheda, predisposta per rispondere alle seguenti finalità:
       •   Vagliare il livello di precognizioni riguardo all’educazione alla visione, alle strutture
           linguistiche, alla conoscenza dei materiali e delle tecniche
       •   Individuare il livello di sensibilità acquisita nei confronti dell’opera d’arte

                                       Test di ingresso di Storia dell’arte

5
    L. Lazzotti, Arte – Percorsi e strumenti – libro per l’insegnante, Firenze 1996

                                                             11
1. Le arti visive sono una forma di comunicazione. I loro principali elementi linguistici
   sono: colore, luce, linea, modellato, composizione. Sei in grado di individuare quali di
   questi elementi sono maggiormente rilevanti nelle opere riprodotte?

            Picasso, Les Demoiselles d’Avignon,Museum of Modern Art, New York

                Piero della Francesca, La flagellazione, Palazzo Ducale, Urbino

2. Pensi che la scelta del materiale (colore, legno, marmo, metallo, plastica…) abbia
   importanza nell’espressività dell’opera?
3. Ritieni che l’opera d’arte sia frutto di una abilità tecnica, di un’esigenza spirituale o di
   tutte e due le componenti insieme?
4. Ritieni che un’opera d’arte sia in relazione con i processi culturali, gli avvenimenti
   storici, le scoperte scientifiche, le espressioni religiose e spirituali dell’epoca in cui è
   stata prodotta?
5. Porta l’esempio di un’opera (edificio, quadro, disegno, oggetto, film…) da te conosciuta,
   che esprima dei valori artistici e spiega in che cosa consistono.

                                              12
4.3. La valutazione formativa

E’ opportuno che il percorso di acquisizione delle nozioni, della loro classificazione, ma anche la
misura dell’interesse e della sensibilità degli allievi per l’oggetto di studio siano monitorati dal
docente ad ogni lezione. All’inizio della lezione, pertanto, l’insegnante rivolgerà domande e
richieste di riflessioni agli allievi per riallacciarsi ai precedenti argomenti, e continuerà a farlo
per rendere interattive anche le lezioni frontali stimolando la loro attenzione. Particolarmente
efficace a questo fine l’invito agli allievi ad esprimere le loro osservazioni nell’analisi
comparata, sincronica o diacronica, di opere opportunamente scelte, per evidenziare sempre i
collegamenti dell’arte, all’interno del suo sviluppo linguistico e all’esterno con l’ambito della
cultura e della civiltà che la esprime.

4.4. La valutazione sommativa

E’ la verifica che si svolge al completamento di una attività didattica per verificare se i risultati
stabiliti sono stati raggiunti. Varie sono le modalità che si possono attivare in relazione al tipo
di scuola, alla situazione della classe, al modulo didattico.
Prova definita “saggio breve”. E’ una prova con stimolo chiuso e risposta aperta. Il saggio
breve consente di verificare le conoscenze acquisite, ma è anche il tipo di prova che
maggiormente si presta a dimostrare le capacità maturate nell’analizzare uno specifico
problema, nell’interpretare un’opera d’arte nella complessità dei suoi significati, e dunque
consente anche di esprimere un giudizio personale. Può venire somministrata mettendo a
disposizione degli studenti testi documentari e/o materiale iconico.
Esempio: Le Corbusier e il Modulor come utopia di un’armonia assoluta.
“Per formulare risposte da dare ai formidabili problemi posti dal nostro tempo e riguardanti
l’attrezzatura della nostra società, vi è un unico criterio accettabile che ricondurrà ogni
problema ai suoi veri fondamenti: questo criterio è l’uomo (…). Il Modulor è espressione
fondamentale di un universo unitario, proporzione basilare, eccheggiata e riecheggiata dalle
cose più piccole alle più grandi, che armonizza ogni cosa con il tutto” (In Le Corbusier, Maniera
di pensare l’urbanistica, Bari 1965)
      •    L’idea dell’uomo come misura delle cose è antica e si ritrova nei vari canoni (egizio,
           greco, rinascimentale ecc.) che hanno accompagnato la storia della scultura e
           dell’architettura: quali significati hanno assunto nelle varie epoche?
      •    In quali progetti Le Corbusier ha investito maggiormente il suo socialismo utopistico?
      •    Al confronto, come attivò Gropius il suo principio: “uomo-comunità, e Wright il suo:
           “uomo-natura”?6

6
    Esempio tratto da : G.Dorfles, A.Vettese, Arti visive-Il Novecento, Bergamo 2000

                                                            13
Esempio: Il Quattrocento: la città intesa come forma artistica: incontro di pensiero estetico e
politico.
Spiega in un saggio breve:
       •    Il   significato   che   nel    Quattrocento       la   città   doveva     comunicare,       attraverso   le
            trasformazioni dell’impianto esistente, come a Pienza, o addirittura attraverso la
            progettazione di strutture urbanistiche ideali (Sforziade)
       •    I motivi per cui tali progetti restavano il più delle volte sul piano teorico
       •    Le motivazioni e i significati che assumevano dipinti e tarsie nel presentare
            un’immagine di città ideale, più che un progetto realizzabile.7
Prova consistente in quesiti a risposta breve. Può comportare una singola risposta in un
numero prefissato di righe o articolarsi in più domande, a ciascuna delle quali si deve
rispondere in poche righe.
Esempio:Il movimento futurista è il primo movimento italiano d’avanguardia: quali sono le
sue principali caratteristiche? Quali sono gli artisti firmatari del “Manifesto della pittura
futurista”? Con quali movimenti artistici coevi entra in relazione?
In quest’altro caso si invita all’analisi comparata su uno specifico aspetto dell’opera:
Esempio:Quale diverso approccio al tema del dinamismo esprimono due dei principali
esponenti del Futurismo: Boccioni e Balla? Come si esprime questa diversità nelle due
rispettive opere “Forme uniche nella continuità dello spazio” e “Dinamismo di un cane al
guinzaglio”?
Prova consistente in quesiti a risposta multipla. Ci sono test utili solo a verificare il
riconoscimento e la memoria di dati, per cui il livello tassonomico di elaborazione che stimola è
molto basso. Ma vi sono test che stimolano livelli più elevati, che presuppongono una buona
conoscenza dell’argomento su cui verte il quesito.
Esempio: Il movimento artistico denominato “cubismo”, fondato in Francia tra il 1907 e il
1908 da Picasso e Braque:
       a)   pone in essere un accurato studio prospettico, sforzandosi di esprimere il più
            realisticamente possibile l’oggetto nella sua collocazione spaziale
       b)   traspone in pittura lo scientismo positivista
       c)   si basa sull’unicità del punto di vista, sulla definizione prospettica dei piani intermedi e
            di fondo
       d)   sviluppa il processo della disintegrazione della prospettiva avviato da Impressionisti e
            Fauves, non rappresentando più l’oggetto da un unico punto di vista, ma in una
            simultaneità di vedute riassuntive degli elementi più significativi.

Non si deve assolutamente abbandonare la tradizionale interrogazione orale perché è molto
importante che gli allievi allenino e migliorino la loro capacità di esposizione. Questa modalità
non deve consistere in un monologo in cui l’allievo ripete o tenta di ripetere quanto spiegato

7
    da: G.C.Argan, Storia dell’Arte italiana- Il Rinascimento, (a cura di Argan, Boer, Lazotti)Firenze 2000

                                                             14
dall’insegnante o scritto nel libro di testo, mentre il resto della classe riposa. Sarà cura del
docente porre domande che conducano l’allievo a ragionare ed argomentare partendo da
premesse di studio.Gli allievi che non sono oggetto, al momento, di interrogazione, verranno in
ogni caso coinvolti chiedendo loro un parere sulle risposte del compagno e/o ulteriori riflessioni
sull’argomento in oggetto. In questo modo per gran parte della classe si potrà fare
contestualmente una verifica “formativa”.
Nei lavori di gruppo, solitamente ricerche, la valutazione finale può essere data dalla somma
del punteggio attribuito al lavoro collettivo e di quello attribuito ad una prova individuale
sull’argomento (questa potrà consistere in una esposizione orale di una parte dell’argomento o
in una prova scritta uguale per tutti i componenti del gruppo). Gli studenti saranno invitati ad
autovalutarsi sulla quantità di tempo impiegato nel lavoro, coordinamento con i compagni,
efficacia del proprio contributo rispetto al prodotto finale. Questa autovalutazione sarà usata
per verificare se il gruppo ha lavorato in modo positivo o vanno cambiate le consegne o la
composizione.

4.5. Griglie di valutazione

Con uno schema agile, che utilizza solo indicatori per individuare le richieste rispetto a
Conoscenze-Competenze-Capacità, si può valutare una prova costituita da domande a risposta
aperta sintetica. Si assegnerà un punteggio per ogni risposta, sommando e dividendo per il n°
di quesiti.

Indicatori                                Punti
                                          assegnati
Conoscenza e acquisizione della
metodologia di analisi di opere e
movimenti artistici
Competenze linguistico-espressive

Capacità di collegare i fatti artistici
con altre aree di conoscenza
Capacità di elaborazione personale

Totale punteggio assegnato

                                                      15
Ricordando che gli indicatori individuano le richieste in rapporto a Conoscenze-Competenze-
Capacità e i Descrittori individuano una griglia di valutazione dei risultati rapportati agli
Indicatori, si propone la seguente griglia per la valutazione di una prova orale o di un saggio
breve:

                  Livello di      Livello di      Livello di       Livello di        Livello          Livello             Livello
                  insufficienza   insufficienza   insufficienza    sufficienza       discreto         buono               ottimo
                  gravissimo      grave           lieve
Acquisizione      Totale          Conoscenze      Conoscenze       Conoscenze        Conoscenze       Conoscenze          Conoscenze
conoscenze        assenza di      lacunose e      lievemente       essenzialmente    abbastanza       approfondite e ottime, ricche e
specifiche        conoscenze      frammentarie lacunose            corrette          approfondite articolate              di particolare
della                                                                                                                     spessore
materia

Competenze        Totale          Difficoltà      Dialogo non      Esposizione       Esposizione      Esposizione         Esposizione
linguistico-      incapacità      espressiva      sempre           corretta          precisa ed       fluida, ricca       particolarmente
espressive        espressiva                      corretto ed                        adeguata         sotto l’aspetto     sicura, ricca e
                                                  appropriato                        sotto            lessicale e         convincente
                                                                                     l’aspetto        dell’efficacia
                                                                                     lessicale        argomentativa
Capacità di       Totale          Difficoltà      Difficoltà       Sufficienti       Discreta         Buona               Ottimi
approccio e       incapacità di   gravi nella     lievi nella      capacità di       padronanza       padronanza          strumenti di
analisi di        lettura         lettura di      lettura di       lettura di        nella lettura    nella lettura e lettura,
un’opera                          un’opera        un’opera         un’opera d’arte   e nell’analisi   nell’analisi     di particolari
d’arte                            d’arte          d’arte                             di un’opera      un’opera            capacità di
                                                                                     d’arte           d’arte              analisi
Capacità di       Totale          Gravi           Lievi            Sufficiente       Discreta         Buona               Ottima
collegare i       incapacità di   difficoltà di   difficoltà di    capacità di       capacità di      capacità di         capacità di
fatti artistici   collegamento collegamento       collegamento collegamento          rilevare i       rilevare i          rilevare i
Con altre                                                                            collegamenti collegamenti            collegamenti
aree di                                                                              tra campi        tra campi
conoscenza                                                                           diversi          diversi
Capacità       di Totale          Grave           Lievi            Esposizione       Esposizione      Esposizione         Esposizione che
approfondire mancanza di          difficoltà di   difficoltà       sufficientemente che mostra        che mostra          mostra notevoli
argomenti         autonomia       esporre in      nell’esporre     personale         qualche          buone doti di       doti di
con               critica         modo            in modo                            discreto         autonomia           autonomia
autonomia                         personale       personale                          spunto           critica             critica
critica                                                                              personale

                                                                  16
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