I BES NELLA SCUOLA ITALIANA - Formazione Docenti Neoassunti - a.s. 2016/2017 - Prof.ssa Agnese Cattaneo - IT "E. Mattei" di Rho - Itis Cannizzaro

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Formazione Docenti Neoassunti – a.s. 2016/2017

      I BES NELLA SCUOLA ITALIANA

Prof.ssa Agnese Cattaneo – IT «E. Mattei» di Rho
Prof.ssa Iole Pagliuca – ITIS «S. Cannizzaro» di Rho
                                                       1
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PRIMO NUCLEO TEMATICO

     I BES a scuola
La logica dell’inclusione
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Origine dei Bisogni Educativi Speciali (BES)

 Specifiche caratteristiche       POSSONO        DIFFICOLTA’
    dei singoli studenti          diventare

     Funzionamento
      dell’individuo                 Contesto
 (fisico, sensoriale, psichico,      familiare      Contesto
          cognitivo…)                               scolastico
                                                               3
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OGNI STUDENTE E’ UNICO…

               UGUAGLIANZA
           non sempre è sinonimo di
                  EQUITA’
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Bisogno Educativo Speciale…
    una possibile definizione

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Area dello svantaggio scolastico
        Direttiva Ministeriale 27.12.2012 - Strumenti d’intervento per alunni
con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica

                                  Lg 104/1992

                                 Disabilità
                                                                 Special Educational Needs

                        DSA e                     Svantaggio
                       Disturbi                      socio-
                      Evolutivi                   economico,
                      Specifici                   linguistico,
                                                    culturale
                   Lg 170/2010
                                                                      Lg 53/2003
                 (DM 5669/2011)
                                                                                       6
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I Bisogni educativi speciali nella scuola italiana
                                                                                         AREA DELLO SVANTAGGIO
                                                DISTURBI EVOLUTIVI
                         DISABILITA'                                                        SOCIO-ECNOMICO,
                                                     SPECIFICI
                                                                                         LINGUISTICO E CULTURALE

                                                      DSA - Disturbi Specifici
                                                       dell'Apprendimento                        svantaggio e
                           ritardo mentale                                                       deprivazione
                                                         (dislessia, disgrafia,                     sociale
                                                      disortografia, discalculia)
   Necessità
     di una
 certificazione               disturbi                                                           svantaggio
 specialistica,            generalizzati di            disturbi del linguaggio                familiare (famiglia
                              sviluppo                                                             difficile)
 ai sensi della
   Lg 104/92
  (handicap)
   o della Lg                                                                                    svantaggio
                           patologie della
                                                    disturbi della coordinazione                 psicologico
170/2010 (DSA)               motricità e
                                                              motoria                             (difficoltà
                             sensoriali
                                                                                                psicologiche)

                              patologie             disturbi del comportamento                svantaggio linguistico
                          neurologiche o                  (fra cui i disturbi                 e culturale (differente
                          riferibili ad altri             dell'attenzione e                   bagaglio linguistico e
                          disturbi organici               dell'iperattività)                         culturale)

          Certificazione specialistica                                                      Assenza di certificazione specialistica,
                                                          funzionamento             individuazione affidata all’osservazione dei docenti
                                                          cognitivo limite          e/o alla segnalazione della famiglia, eventualmente
                                                                                                                             7
                                                                                           sostenuta da documenti di varia natura
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Procedura di individuazione delle situazioni di BES
     CONSIGLIO DI CLASSE

                                                                                          COME
                        Rilevare
        le problematiche nell’esperienza scolastica                        Ricezione di specifica documentazione
                                                                                     (Diagnosi funzionali,
                                                                                   Verbali di accertamento,
                                                                                  relazioni cliniche, altro…)

                                                                                   Osservazione diretta
                                                                                    da parte dei docenti

                           Valutare
  l’esistenza di necessità educative non soddisfabili con le
             tradizionali metodologie didattiche
                                                                                                PEI
                                                                                           L. 104/1992

           Adottare                                                                            PDP
                                                  Elaborare
     strategie di intervento
                                           specifici piani didattici                       L. 170/2010
         personalizzato
                                          personalizzati (approvati e
         (minor grado di
                                         sottoscritti a livello formale)
        formalizzazione)
                                                                                               PDP
                                                                                                           8
                                                                                          DM 27.12.2012
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Il senso dei “BES” a scuola
                                        D.M. 27.12.2012
                 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali
                     e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”

  - sposta definitivamente l’attenzione dalle procedure di certificazione all’analisi dei bisogni di ciascuno
  studente;
  - estende in modo definitivo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto – e quindi il dovere per tutti i docenti
  – alla personalizzazione dell’apprendimento…
  - …anche attraverso il diritto ad usufruire di misure dispensative e strumenti compensativi, nella
  prospettiva di una presa in carico complessiva ed inclusiva di tutti gli alunni.

                   L’attenzione ai BES non ha lo scopo di favorire improprie facilitazioni
                      ma di rimuovere quanto ostacola i percorsi di apprendimento.
  Questo non genera un livellamento degli apprendimenti ma una modulazione degli stessi sulle potenzialità di
                           ciascuno, nell’ottica di una scuola più equa e più inclusiva.

Principi ripresi e declinati a livello operativo in successive note e circolari:
- C.M. n. 8 del 06/03/13, Istruzioni operative
- Nota MIUR n. 1551 del 27/06/13, Piano Annuale per l’Inclusività
- Nota MIUR n. 2563 del 22/11/13, Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014.
  Chiarimenti.
                                                                                                                9
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Individuare non significa etichettare
Non è sufficiente preoccuparsi di definire chi sono gli studenti con bisogni educativi speciali.
È piuttosto necessario cambiare il modo di insegnare e di valutare, affinché ogni studente in relazione alla
sua condizione e alla sua manifesta difficoltà trovi la giusta risposta.

                                                RIFIUTO DI AUTOMATISMI E TIPIZZAZIONI
                                            Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può
           “Ragazzi                                  manifestare Bisogni Educativi Speciali:
            BES”?!                                per motivi che possono essere fisici, biologici,
                                                          ma anche psicologici o sociali.

                            Occorre partire dalla constatazione dell'esistenza
                              di un bisogno di attenzione didattica specifica
                    (e quindi dell’adozione di una logica di intervento personalizzato)
               e non dall'appartenenza ad una categoria nosografica o socioculturale
           che di per sé, essendo generale, non può descrivere i bisogni reali di uno studente.

                                                                                                   10
Le risposte ai BES

                             A livello di classe

              A livello di istituto

                                                   11
A) A LIVELLO DI ISTITUTO

               PTOF

             PAI

                GLI

                           12
2. Strumenti e documenti di programmazione
      Nota MIUR n. 1551 del 27/06/13

                           PTOF - Piano triennale dell’offerta formativa

                 Le scuole devono “esplicitare nel PTOF l’impegno programmatico per l’inclusione”.

                                   PAI - Piano annuale per l’inclusività
Non deve essere inteso «come un ulteriore adempimento
burocratico, ma quale integrazione del Piano dell’offerta
formativa, di cui è parte sostanziale».
                                                                 La finalità del PAI è rendere evidenti in primo luogo
Al termine di ogni anno scolastico ogni istituto elabora
                                                                 all’interno delle scuole gli elementi di positività e di
una proposta di PAI, riferito a tutti gli alunni con BES, da
                                                                 criticità nel processo di inclusività, rilevando le tipologie
redigere con il supporto di un Gruppo di istituto per
                                                                 dei diversi bisogni educativi speciali e le risorse impiegabili,
l’inclusione che:
                                                                 l’insieme delle difficoltà e dei disturbi riscontrati.
- procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza
                                                                 Gli aspetti di sintesi del piano sono utili per orientare
degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno;
                                                                 l’azione dell’Amministrazione, definire i piani d’azione e le
- formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle      azioni di formazione regionali.
risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il
livello di inclusività generale della scuola nell’anno
successivo.
                                                                                                                       13
3. Gruppo di Lavoro per l’Inclusione
 C.M. n. 8 del 06/03/13

I compiti del Gruppo di lavoro d’Istituto sulle tematiche dell’handicap (GLH di Istituto) si estendono alle
problematiche relative a tutti i BES.

Il gruppo di lavoro così identificato prende il nome di GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione); esso è presieduto
dal Dirigente Scolastico e ha come specifico compito quello di definire le azioni strategiche finalizzate ad
incrementare, anno per anno, il livello di inclusività dell’istituto.

 Indicazioni, non prescrittive come precisato dalla successiva nota 2563 del 22.11.2013, rispetto alla sua
 composizione e al suo funzionamento:

 - composto da: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, rappresentanti dei docenti “disciplinari” con
 esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed eventuali esperti;

 - si riunisce con una cadenza - ove possibile - almeno mensile, nei tempi e nei modi che maggiormente si
 confanno alla complessità interna della scuola, ossia in orario di servizio ovvero in orari aggiuntivi o funzionali
 (come previsto dagli artt. 28 e 29 del CCNL 2006/2009).

                                                                                                                14
B) A LIVELLO DI CLASSE

                 1.
           INDIVIDUAZIONE
              DEI BES

                             Rapporti
                              scuola-
                             famiglia
      2.
 PROMOZIONE DI                           Rapporti con
 UNA DIDATTICA                           gli specialisti
   INCLUSIVA                Conoscenza
                               della
                            normativa
                            (Referente
                               BES)
               3.
        PERSONALIZZA-
            ZIONE/
       INDIVIDUALIZZA-
          ZIONE DEI
           PERCORSI

                                                           15
Dall’integrazione…            …all’inclusione

                              Educazione inclusiva
                                COINVOLGIMENTO
                                   PROCESSO

        Educazione speciale
          ASSIMILAZIONE
            PRODOTTO

                                                     16
LE COMPONENTI DELLA DIDATTICA INCLUSIVA
                                      Finalizzata al massimo
                                      sviluppo delle
                                      potenzialità
                 Didattica            dell’individuo =>
                 personalizzata
                                      OBIETTIVI COMUNI E
                                      SPECIFICI

                  Didattica           Finalizzata al recupero e
                  individualizzata    al potenziamento
                                      => OBIETTIVI COMUNI

                 Didattica            Metodologie attive
                 comune,              finalizzate a promuovere
                 impostata in         un APPRENDIMENTO
                 prospettiva socio-
                                      SIGNIFICATIVO per
                 costruttivista
                                      tutti gli studenti
SECONDO NUCLEO TEMATICO

 Gli studenti disabili
Alunni con disabilità a scuola
                             L. 104/92 - Legge-quadro per l'assistenza,
                    l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

La Legge Quadro 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con
disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali:
la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza (artt. 12-17)
e il lavoro, nell’età adulta (artt. 18-22).
Essa individua (art.12 c.5) la Diagnosi Funzione (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano
Educativo Individualizzato (PEI) come strumenti necessari alla effettiva integrazione degli alunni
con disabilità.

“L'integrazione scolastica ha come obiettivo
lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell'apprendimento,
nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione”.
(comma 3, art 12, L. 104/92)

Una ricostruzione dell’iter legislativo riguardante l’integrazione,
e dei relativi principi, è presente nelle
“Linee guida per l’integrazione scolastica degli
alunni con disabilità”, diramate con nota del 4 agosto 2009.
Nel prossimo futuro……….
Modifiche apportate da L. 107/2015 (art.1 c.180 e 181)
Delega inclusione (trasmessa 16/1/17 e in attesa di parere parlamentare)

   Sostituisce l’art. 12 c.5 della l. 104 individuando quali strumenti
   di inclusione scolastica degli studenti con disabilità certificata:

    la Valutazione Diagnostico Funzionale
   (diagnosi funzionale + profilo dinamico funzionale)
    Progetto individuale
    Piano Educativo Individualizzato

                                                                           20
Tipologie di disabilità
A livello nazionale e per tutti gli ordini e gradi di scuola statale,
nell’a.s. 2009/2010
                    1,80%
                                                      disabilità intellettiva

            5,80%                                     altra disabilità

                                                      disabilità motoria
                    3,20%
                                                      disabilità uditiva
   21,20%
                                                      disabilità visiva

                                  68%
                                               alunni con problemi psichiatrici precoci, oppure
                                               con DSA certificati in comorbilità con altri
                                               disturbi, ad es. con sindrome da deficit di
                                               attenzione e iperattività (ADHD)
Fasi dell’integrazione

Integrazione scolastica

          Individuazione / Accertamento

              Diagnosi Funzionale (DF)

      Piano educativo individualizzato (PEI)                         Redatti in collaborazione fra
        Profilo dinamico funzionale (PDF)                            scuola, famiglia e Servizio
                                                                     Sanitario Nazionale
                  Progetto di vita

     MIUR - Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)
                                                                                                 22
Modifiche in corso sulla base l.107/2015
Fasi dell’inclusione
  Accertamento disabilità
  (commissione medica)

     Valutazione diagnostico funzionale
     ( commissione medica integrata)

         Progetto di vita
         (Enti locali)

             Piano educativo individualizzato
             (Istituzioni scolastiche)

                                         Delega inclusione Legge 107/2015
                                                                            23
FASE 1 - L’accertamento
Per accedere ai benefici della lg 104/92 la famiglia deve consegnare il VERBALE DI ACCERTAMENTO della
situazione di handicap ai fini scolastici, documento attestante la tipologia e il grado del deficit riscontrato
               (linguaggio superato, ma ancora in uso nella normativa antecedente al 2001).

             • È redatto da un Collegio Medico di valutazione dell’ A.S.L. di residenza, composto da
               Neuropsichiatra infantile, Psicologo, Assistente Sociale, con riferimento alla diagnosi
               redatta dagli specialisti del Servizio di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (U.O.N.P.I.A.).
             • Per effetto della delega l.107 sarà modificata la composizione del Collegio Medico (Presidente
Chi se ne
               medico legale, pediatra, neuropsichiatra, medico INPS)
 occupa

             • Il Collegio deve concludere il procedimento di valutazione entro trenta giorni dalla ricezione
               della domanda e comunque in tempo utile alla formazione delle classi e l’inizio del nuovo anno
Quando         scolastico.

             • La certificazione è valida sino alla data riportata nel verbale di accertamento stesso (sino
               all’a.s. … / sino al passaggio di ciclo / sino al termine degli studi).

             • I genitori possono richiedere l’interruzione dei benefici previsti dalla L.104/1992 in
Validità       qualunque momento lo ritengano opportuno, attraverso una comunicazione scritta indirizzata
               al Dirigente Scolastico.
Il verbale di accertamento

                     25
FASE 2 – La diagnosi funzionale
                • Vi provvede l’Unità di Valutazione (équipe) Multidisciplinare per l’Integrazione Scolastica del
                  Servizio specialistico dell’Infanzia e dell’adolescenza della A.S.L. (U.O.N.P.I.A.), composta dal
                  medico specialista nella disfunzione segnalata, dal neuropsichiatra infantile, dal terapista della
                  riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso la A.S.L.
                • In futuro L.107 prevede che la Commissione medica dell’accertamento sia integrata per la
Chi la redige     Valutazione Diagnostica Funzionale da un terapista della riabilitazione, dagli operatori sociali e
                  da un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale

                • Viene elaborata (e/o rinnovata) all’inizio di ogni passaggio di ciclo scolastico ovvero a seguito
                  dell’individuazione dell’alunno quale persona in situazione di svantaggio, ed aggiornata ogni qual
                  volta se ne ravvisi la necessità in relazione al variare delle condizioni psico-fisiche-sensoriali dello
                  studente.
                • La A.S.L. deve elaborare la Diagnosi Funzionale entro 30 giorni dal colloquio-visita ed essa deve
  Quando          essere consegnata alla scuola entro 45 giorni dall’iscrizione (Marzo).
                • La verifica periodica della Diagnosi Funzionale è obbligatoria.

                • La D.F. oggi deve essere redatta secondo i criteri del modello bio-psico-sociale alla base
                  dell’ICF e costituisce il presupposto necessario per la stesura del Piano Educativo Individualizzato
                  (P.E.I.).
   Come         • Nella D.F. viene espressa inoltre la proposta di sostegno e dell’eventuale assistenza specialistica.

                  N.B. la diagnosi funzionale è un atto sottoposto alla LEGGE DI TUTELA DELLA PRIVACY, tuttavia il
                  Dirigente Scolastico deve comunicare la DF a tutti i componenti del Consiglio di Classe per
                  la formulazione del PEI, con vincolo di riservatezza e obbligo al rispetto del segreto d’ufficio.
Come identificare la disabilità?
   Sistemi di classificazione OMS

                        • Decima revisione della classificazione ICD, ossia la classificazione internazionale delle
                          malattie e dei problemi correlati, proposta dall'OMS nel 1990.
                        • Classifica oltre 2000 malattie. La traduzione ufficiale in lingua italiana, a cura dell'ISTAT
      ICD-10              e del Ministero della Salute, è stata pubblicata nel 2001.
                        • Le differenze rispetto alla revisione precedente, denominata ICD-9, sono l'aumento dei
   (International
                          settori portati da 17 a 19, e l'utilizzo di un codice alfanumerico in sostituzione del
  Classification of
                          precedente codice numerico.
      Diseases)

                        • È la quarta revisione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, è uno dei
                          sistemi nosografici per i disturbi mentali più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di
                          tutto il mondo, sia nella clinica che nella ricerca.
                        • Parte della popolarità del DSM-IV è dovuta al fatto che esso si basa su una vasta base
      DSM-IV
                          empirica e si è limitato a identificare le tipologie più frequenti di disturbo psichico e a
  (Diagnostic and         fotografarne gli elementi associati.
Statistical Manual of
 Mental Disorders)

                                                Per decodificare i codici
                                                ICD-9 http://www.eumed.it/drg/ricerca.asp
                                                ICD-10 http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1929_allegato.pdf
Una nuova logica per la stesura della «diagnosi»
                                                                                           Frutto
Termine che secondo                                                                 dell’interazione
uno studio dell’OMS                                                                fra le modalità di
ha connotazione          prospettiva                    prospettiva bio-
                                                                                    funzionamento
negativa in molte         sanitaria                      psico-sociale               della persona
lingue => non            (handicap)                        (disabilità)               e il contesto
DOVREBBE essere più                                                                       sociale
impiegato

                            Lg 104/92                    Linee Guida 2009
                                                           D.M. 27/12/12

         Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
                                           - OMS 2001 -
• Le difficoltà degli studenti – siano esse di tipo funzionale o
                           socioeconomico-culturale – non sono assolute e non
                           "risiedono" nei soggetti stessi (cfr. logica errata
                           dell'espressione "portatore di handicap").
    Classificazione
  Internazionale del     • La problematicità emerge dall'incontro tra le caratteristiche
Funzionamento, della       dello studente e quelle dell'ambiente, sia extrascolastico che
   Disabilità e della      scolastico: il contesto sociale, i docenti, le loro modalità e le loro
                           richieste, le risorse disponibili ecc.
        Salute
     - OMS 2001 -

       Fattori
 che determinano
il funzionamento
      globale
di tutti gli individui
La DF secondo il modello sanitario

                                     30
La DF secondo il
modello bio-psico-sociale
FASE 3 - Il Piano Educativo Individualizzato
                            (PEI)
              • È redatto dall’intero consiglio di classe congiuntamente con gli operatori dell’Unità
                Multidisciplinare (medico – psichiatra o specialista della disabilità -, psicologo…), gli eventuali
                operatori dei servizi sociali e in collaborazione con i genitori.
              • In futuro, sulla base della l.107, sarà redatto dall’istituzione scolastica sulla base della VDF e del
Chi lo redige progetto individuale (di vita) elaborato dagli enti locali su riciesta della famiglia.

                 • È rivisto e aggiornato all’inizio di ogni anno scolastico, effettuando una verifica dei progressi
                   realizzati.
                 • Durante l’anno si attua una verifica a medio termine e si stabiliscono eventuali adeguamenti.
  Quando

                 • Ne esistono diverse varianti. In genere presenta una struttura divisa in 4 sezioni.
                 • Cfr. apposito modello: http://www.istruzione.lombardia.gov.it/temi/integrazione/disabilita/tavoli/modelli
    Come
FUNZIONI DEL PEI

Il PEI definisce gli elementi                                 Inoltre include
                                  Contiene tutte le
    chiave che dovranno                                      gli interventi a
                                 attività educative e
          guidare la                                            carattere
                                      didattiche
     programmazione                                      riabilitativo e sociale
                                    programmate,
         educativa                                       in modo da integrare
                                con relative verifiche
 per la piena realizzazione                              e condividere tra loro
                                    e valutazioni.
dell’inclusione scolastica.                                i diversi interventi.

                                Nuove tecnologie
Attori coinvolti
                                      nel processo di integrazione - 1

GLH Operativi
• Composti dai Consigli di Classe (insegnanti curricolari e di sostegno), operatori ASL che
  seguono il percorso educativo dei singoli alunni con disabilità, dai genitori degli alunni e da
  eventuali esperti richiesti da questi ultimi.
• Hanno il compito di predisporre il Piano Educativo Individualizzato (PEI) e di verificarne
  l'attuazione e l'efficacia nell'intervento scolastico.

                      L’alunno con disabilità è assegnato alla classe comune
                            in cui si realizza il processo di integrazione.
       Pertanto la presa in carico e la responsabilità educativa dell’alunno con disabilità
                              spettano a tutto il Consiglio di Classe,
                       di cui fa parte il docente per le attività di sostegno.
Attori coinvolti
                                     nel processo di integrazione - 2

          IL RUOLO DEL DOCENTE DI SOSTEGNO
                     L’integrazione è un compito complesso e sistemico
                          che coinvolge l’intera comunità scolastica

                  Il docente di sostegno ha una funzione di coordinamento
       della rete delle attività previste per l'effettivo raggiungimento dell'integrazione

                    Egli è “assegnato alla classe per le attività di sostegno”,
nel senso che - oltre a intervenire sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe –
               collabora con l'insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe
                               affinché l'iter formativo dell'alunno
                             possa continuare anche in sua assenza.
Attori coinvolti
                                              nel processo di integrazione - 3

 Se necessario, si occupa del percorso di autonomia
 del disabile relativamente alla acquisizione di
 competenze igienico-sanitarie.

                                                                                assistenza didattica
                                                      assistenza di base             DOCENTE
                                                                                  SPECIALIZZATO
                                                      PERSONALE ATA                (insegnante di
L’assistete educativo e/o il mediatore culturale
collaborano con gli insegnanti e il personale della                                   sostegno)
scuola per rendere fruibile la partecipazione
dell'alunno a tutte le attività scolastiche,
ricreative e formative previste dai POF.
L’assistente alla comunicazione è un operatore                     assistenza educativa
socio-educativo che affianca lo studente disabile
                                                                      PERSONALE
sensoriale con funzione di mediatore e di
                                                                     SPECIALIZZATO
facilitatore della comunicazione,
dell’apprendimento, dell’integrazione e della                     (ad es. assistente alla
relazione.                                                      comunicazione o assistente
                                                                  educativo/ mediatore
                                                                        culturale)
Programmazione SEMPLIFICATA, riconducibile agli obiettivi previsti dai programmi
                ministeriali o comunque ad essi globalmente corrispondente

                                                   Gli apprendimenti devono essere " globalmente rapportabili
                                                   all'insegnamento impartito a tutti gli alunni di quel determinato
                                                   indirizzo di studi”.
                                                   E' possibile prevedere PROGRAMMI SEMPLIFICATI con una
   POSSIBILI PERCORSI                              riduzione parziale dei contenuti delle discipline curriculari.
                                                   Gli alunni partecipano a pieno titolo agli esami di Qualifica e di
      SCOLASTICI
                                                   Stato, durante i quali possono essere predisposte prove
                                                   equipollenti, che verifichino il livello di preparazione culturale e
                                                   idoneo per il rilascio del diploma di Qualifica.

E' necessario il consenso della famiglia.                                         Programmazione
Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi                            DIFFERENZIATA
unicamente al P.E.I. ed hanno valore legale solo ai fini della                  (obiettivi didattici non
prosecuzione degli studi.                                                    riconducibili ai programmi
Possono partecipare agli esami di Qualifica e di stato, svolgendo                    ministeriali)
prove differenziate omogenee al percorso svolto, finalizzate al
conseguimento di un attestato delle competenze acquisite
utilizzabile come "credito formativo" per la frequenza di corsi
professionali.
La valutazione degli alunni disabili

                                                       …nel quale vanno indicate
                                           le modalità di valutazione e verifica adottate
                                             e le attività integrative o di sostegno svolte,
                                            anche in sostituzione dei contenuti parziali
                                                            di alcune discipline.

  La valutazione degli alunni disabili è
           effettuata da tutti
              gli insegnanti
  e deve avvenire sulla base del Piano
     Educativo Individualizzato…
Prove di verifica per gli alunni disabili
                                                                  Scuola secondaria
                                                    - tempi più lunghi per lo svolgimento delle
                     Uguali                                        prove scritte
                                                                - prove equipollenti
                                                               (C.M. 163/83 e art. 6, comma 1
                                                          del Regolamento dei nuovi esami di Stato,
                                                                approvato con DPR n. 323/98)

                  VERIFICHE                                Prove diverse nei modi,
                                                     ma non nei risultati dell’accertamento

                                                    (ad es. sostituzione di elaborati scritti con
                                                            questionari da completare,
                                                            sostituzione di un colloquio
Differenziate   …rispetto a quelle   Semplificate              con una prova scritta,
                 previste per la                              uso di strumenti tecnici,
                     classe,                            svolgimento di contenuti culturali
                  sulla base di                        diversi da quelli di prove ufficiali…)
                     quanto
                indicato nel PEI.
Esame di Stato degli alunni disabili

                 Prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate
                 unicamente al rilascio dell’attestazione delle competenze.
  Percorso       I testi delle prove sono elaborati dalla Commissione sulla base della
  didattico      documentazione fornita dal Cdc.
 DIFFEREN-       Al termine viene rilasciata un’attestazione delle competenze Ex art.13
   ZIATO         DPR 323/1998.
                 E’ importante ricordare che le prove differenziate vanno indicate
                 nell’attestazione, ma non nei tabelloni.

                  Prove equipollenti consistenti nell’uso di mezzi tecnici o in
   Percorso       modalità differenti di sviluppo dei contenuti culturali e professionali
   didattico      che comprovano che il candidato ha raggiunto una preparazione per il
SEMPLIFICATO /    rilascio del titolo studio con valore legale.
  FACILITATO      I testi delle prove sono elaborati dalla Commissione sulla base della
                  documentazione fornita dal Cdc.
TERZO NUCLEO TEMATICO

Studenti con DSA e disturbi evolutivi specifici
Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Legge 170/2010
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
Decreto N. 5669, 12/07/2011
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento.

DISTURBI SPECIFICI
=> circoscritti solo ad alcuni processi
indispensabili all’apprendimento. Sono
cioè compromesse, in modo significativo
ma circoscritto, solo alcune abilità
strumentali (lettura/ scrittura/ calcolo)
che “normalmente” vengono                            DISLESSIA          DISGRAFIA
automatizzate, lasciando intatto il
funzionamento intellettivo generale.

DISTURBI EVOLUTIVI
=> si manifestano in età evolutiva: il            DISORTOGRAFIA        DISCALCULIA
ritardo riguarda lo sviluppo di abilità mai
acquisite e non perse a causa di eventi
traumatici.
                                                                                                 42
Dislessia
     Da un punto di vista clinico, la dislessia si
             manifesta attraverso una
          minore correttezza e rapidità               Risultano più o meno deficitarie - a seconda del
              della lettura a voce alta               profilo del disturbo in base all’età - la lettura di
   rispetto a quanto atteso per età anagrafica,          lettere, di parole e non-parole, di brani.
      classe frequentata, istruzione ricevuta.

                                             DISTURBO DELLA
                                                 LETTURA

   La dislessia evolutiva è caratterizzata dalla
             difficoltà di decodifica
                                                         L’età minima in cui è possibile effettuare la
           (rapidità e/o accuratezza),
                                                     diagnosi di dislessia coincide generalmente con la
       mentre la comprensione del testo
                                                         fine del secondo anno della scuola primaria.
        non rientra tra i criteri diagnostici
      e solitamente risulta (più) adeguata.

https://www.youtube.com/watch?v=rzF7vjwIeNs                                                           43
Disgrafia e disortografia

                            La disgrafia
                  fa riferimento al controllo degli
                    aspetti grafici, formali, della             La disgrafia,
                  scrittura manuale: è collegata al   quale “Disturbo evolutivo della
                   momento motorio-esecutivo              scrittura” (espressivo), è
                          della prestazione.            ricondotta alla voce “Altri
                     Si manifesta in una minore        disturbi evolutivi delle abilità
                   fluidità e qualità dell’aspetto               scolastiche”.
                        grafico della scrittura.
 DISTURBI DELLA
   SCRITTURA
                        La disortografia
                    riguarda invece l’utilizzo, in           La disortografia
                    fase di scrittura, del codice               è definita
                              linguistico                “Disturbo specifico della
                            in quanto tale.                     scrittura”.
                     È all’origine di una minore
                   correttezza del testo scritto.

                                                                                44
Discalculia
                                                       riconoscimento immediato
                                                            di piccole quantità
                        Compromette
                    l’organizzazione della
                     cognizione numerica              meccanismi di quantificazione
                   (intelligenza numerica
                            basale)
                                                                seriazione

                                                              comparazione

  DISTURBO                                     strategie di composizione e scomposizione di
DELL’ABILITA’ DI                                                 quantità
  CALCOLO
                                                       strategie di calcolo a mente

                   Risultano difficoltose le
                    procedure esecutive               lettura e scrittura dei numeri
                   per lo più implicate nel
                        calcolo scritto
                                                             incolonnamento

                                                                                       45
Come leggere la diagnosi di DSA?
L’“etichetta diagnostica” che indica la presenza di Disturbi evolutivi specifici delle abilità
scolastiche è associata a un codice (F81) del Manuale ICD-10 dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità, che dovrebbe sempre essere riportato nella diagnosi.
Vi sono ricondotti diversi disturbi:

 • F81.0 Disturbo specifico delle lettura (Dislessia).
 • F81.1 Disturbo specifico della scrittura (Disortografia).
 • F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (Discalculia).
 • F81.3 Disturbi misti delle abilità scolastiche.
 Anche se non riportato nella dicitura, la parola “specifici” è sottintesa. Dovrebbe essere usato per i
 disturbi che soddisfano due o più criteri dei codici F81.0, F81.1, F81.2.
 • F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche.
 In questa voce è incluso il “disturbo evolutivo della scrittura” (Disgrafia).
 • F81.9 Disordine evolutivo delle abilità scolastiche non meglio specificato.
 Questa categoria è limitata ai disturbi non specifici dove sono presenti significative disabilità
 nell’apprendimento non dovute a deficit cognitivi, neurologici, sensoriali o a inadeguata istruzione
 scolastica.

                                                                                                  46
«Gravità» del disturbo
Le diagnosi segnalano la differenza (scarto) tra la prestazione del soggetto esaminato e la norma, che
coincide con la media di una serie di misure effettuate su un campione.
Ogni serie di misure ha
un caratteristico grado
di dispersione dato
dalla deviazione
standard (d.s.), che è
l'unità di misura
utilizzata per stimare
se una prestazione è
«significativamente
diversa dalla norma».
Su 100 misure solo 5 (5°
percentile) hanno uno
scarto di almeno 2
volte la d.s. e la metà
(2,5) hanno un valore
inferiore alla media e
quindi negativo.

scarto < -2d.s indica un
disturbo
-1,01 d.s < scarto < -2 d.s
indica una difficoltà
scarto > -1 d.s. Indica
una prestazione nella
norma.                                                                                       47
Documentazione dei percorsi didattici
per studenti con DSA
Linee Guida, p. 8

I percorsi didattici dedicati dalle istituzioni scolastiche agli alunni con DSA dovranno essere
esplicitati e formalizzati, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla
condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.

A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il
primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato
per le discipline coinvolte dal disturbo:

                                                    Tale documentazione può acquisire la forma del
 dati anagrafici dell’alunno;                      Piano Didattico Personalizzato
 tipologia di disturbo;                                        (PDP)
 attività didattiche individualizzate;            http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa
 attività didattiche personalizzate;            => esempi di modelli di PDP, selezionati sulla base
                                                   delle migliori pratiche realizzate dalle scuole o
 strumenti compensativi utilizzati;                         elaborati in sede scientifica.
 misure dispensative adottate;
 forme di verifica e valutazione personalizzate.

                                                                                               48
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Decreto attuativo della legge 170/2010 (art.5 comma 1)

                  Non deve essere redatto dal solo coordinatore o dal referente per i DSA => la
                  competenza sui DSA riguarda il corpo docente di ogni classe, in modo che la
                  gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) scaturisca da
                  una partecipazione integrale del consiglio di classe.

    CHI          • Il PDP va firmato da tutti: genitori, insegnanti e dirigente, compreso il ragazzo,
                   anche se minorenne, per responsabilizzarlo.

                  All’inizio di ogni anno scolastico, entro il primo trimestre,
                  per gli studenti già segnalati (aggiornamento).

                 • In qualsiasi momento dell’anno, in seguito alla presentazione di una diagnosi
                   specialistica da parte della famiglia a scuola iniziata (entro tre mesi).
 QUANDO

                                                                                                49
b) Strumenti compensativi
  Linee Guida, p. 7

La Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire
«l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le
tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai
fini della qualità dei concetti da apprendere».
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o
semplificano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
Tali strumenti sollevano lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal
disturbo, senza facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo.

L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti avranno cura di sostenerne l’uso,
verificando che:
- siano personalizzati;
- rispettino lo stile cognitivo di ciascuno;
- ove possibile, siano costruiti /adattati ad hoc da docenti, allievo, specialista (es. mappe,
tabelle ecc.).
                                                                                             50
a) Attività didattiche individualizzate e personalizzate

   Didattica     • Indica l’attività di recupero calibrata sul singolo per potenziare (in
                 classe o in momenti dedicati) determinate abilità o acquisire competenze
  individua-     specifiche, per il raggiungimento degli obiettivi comuni al gruppo
    lizzata      classe.

               • Definisce l’attività che dà a ciascun alunno l’opportunità di:
                 - sviluppare al meglio le proprie potenzialità, a partire dalla
  Didattica      consapevolezza delle proprie preferenze e del proprio talento;
                 - trovare metodologie e strategie di apprendimento differenti in base
  persona-       al proprio stile cognitivo.
   lizzata     • La didattica personalizzata può porsi obiettivi diversi per ciascun
                 discente, essendo strettamente legata alla specificità dello stesso.

                                                                                            51
b) Esempi di strumenti compensativi
 Linee Guida, p. 7

                                      52
Registrare e fotografare in classe
Non tutti gli insegnanti sono d’accordo, ma non vi è una ragione
logica per la quale non si possa registrare una lezione.
Il MIUR e il Garante della privacy affermano il diritto dello studente di poter
registrare la lezione a scopo personale e per motivi di studio individuale.

Se lo studente o altri ne dovessero fare un uso improprio, commetterebbero un reato
penalmente perseguibile.

Lo studente con DSA ha difficoltà a prendere appunti, copiare le consegne dalla
lavagna, scrivere i compiti sul diario ecc.
I nuovi strumenti digitali, quali registratore, videofonino ecc. sono strumenti
compensativi che possono permettergli l’accesso alle conoscenze.

        La privacy tra i banchi di scuola, scaricabile dal sito:
        www.garanteprivacy.it/garante/document?ID=1721480

                                                                                  53
c) Misure dispensative
    Linee Guida, p. 7

Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il soggetto dislessico
sullo stesso piano dei suoi compagni poiché gli consentono di NON svolgere alcune
prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non
migliorano l’apprendimento.

            Quindi, le misure dispensative:
            - esonerano da alcune prestazioni (ad es. copiatura alla lavagna, lettura
            ad alta voce ecc.);
            - personalizzano il tempo delle attività;
            - rendono individualizzata la valutazione.

                                                                                        54
c) Esempi di misure dispensative
 Linee Guida, p. 7

  Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in
  quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura.

  D’altra parte, consentire allo studente con DSA di usufruire di maggior tempo per
  lo svolgimento di una prova, o di poter svolgere la stessa su un contenuto
  comunque disciplinarmente significativo ma ridotto, trova la sua ragion d’essere
  nel fatto che il disturbo lo impegna per più tempo dei propri compagni nella fase di
  decodifica degli items della prova. […]

  L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi
  immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni
  con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del
  disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare,
  in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in
  questione.

                                                                                      55
Strumenti compensativi e misure dispensative
in università
Linee guida, p. 26-27

   Nel normale percorso
       accademico,
 gli Atenei consentono agli      • registrazione delle lezioni;
studenti con diagnosi di DSA     • utilizzo di testi in formato digitale;
         di utilizzare
   sia durante l’attività        • uso di personal computer con correttore
   didattica e di studio,          ortografico e sintesi vocale;

    sia in sede di esame         • prove orali invece che scritte;
le misure dispensative e gli     • valutazione più dei contenuti che della forma;
  strumenti compensativi
                                 • tempo supplementare fino a un massimo del 30% in
già in uso durante il percorso     più oppure riduzione quantitativa.
          scolastico,
            quali:

                                                                                    56
d) Valutazione e verifiche: principi generali

   Per valutare gli alunni con DSA…

   • È possibile dare verifiche con minori richieste (riduzione quantitativa, ma non
     qualitativa), rimanendo comunque sempre nell’ambito degli obiettivi
     disciplinari previsti per la classe.

   • Le verifiche devono essere coerenti con quanto stabilito nel PDP (tempi più
     lunghi, verifiche graduate, uso di strumenti compensativi).

   • Occorre prestare attenzione alla padronanza dei contenuti, prescindendo dagli
     errori connessi al disturbo.

   • Per favorire l’apprendimento delle lingue straniere è bene impiegare la massima
     flessibilità didattica, privilegiando l’espressione orale e non escludendo, se
     necessari, strumenti compensativi e misure dispensative.

                                                                                       57
Non solo DSA: altri Disturbi Evolutivi Specifici (DES)
                                                                             D.M. del 27/12/12
  Disturbi che, pur non esplicitati nella legge 170/2010, danno
  diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste
  (problematiche specifiche ma competenze intellettive nella
  norma).

                                           Disturbo da deficit             Funzionamento cognitivo
         Disturbi vari
                                     dell’attenzione e iperattività          limite (o borderline)
• Area del linguaggio (ad es.       • L’ADHD si riscontra spesso in
  disturbo specifico del              comorbilità con DSA o altre        • Caso di confine fra la
  linguaggio).                        problematiche (disturbo              disabilità e il disturbo
• Area non verbale (ad es.            oppositivo provocatorio;             specifico.
  disturbo di coordinazione           disturbo della condotta;           • QI globale dai 70 agli 85
  motoria, disprassia, disturbo       disturbi d'ansia; disturbi           punti.
  non verbale).                       dell'umore).
                                                                         • Interessa intorno al 2,5%
• Area della socializzazione        • Ha una causa                         dell’intera popolazione
  (ad es. disturbo dello spettro      neurobiologica e genera              scolastica, cioè circa 200.000
  autistico lieve).                   difficoltà di pianificazione, di     alunni.
                                      apprendimento e di
                                      socializzazione con i
                                      coetanei.
                                    • Interessa circa l’1% della
                                      popolazione scolastica, cioè
                                      quasi 80.000 alunni.
                                                                                               58
QUARTO NUCLEO TEMATICO

Gli studenti in situazione di
 disagio socio-economico,
   linguistico e culturale
L’area grigia del disagio scolastico

        DISAGIO
                                 10-25%
    socio-economico,
                              degli studenti
  linguistico, culturale
Possibili criteri per l’individuazione di questa
   terza tipologia di BES                    - neommigrati / di
                                                                      recente immigrazione

                                                                      - scarsa serenità, anche
                                                                            temporanea,
                                a) fattori contestuali ambientali:    dell’ambiente familiare
                                                                         dovuta a: difficoltà
                                                                     socioeconomiche, eventi
                                                                        traumatici, ambienti
 Presenza di                                                             deprivati/devianti,
  difficoltà                           b) condizioni fisiche:
                                                                         pregiudizi e ostilità
nell’appren-                     patologie gravi, malattie acute/
                                                                              culturali…
  dimento                        croniche, studenti ospedalizzati,
                                   disturbi del comportamento
attribuibili ad
   ostacoli                         alimentare, altre fragilità;
                                                                         - allontanamento
esterni quali:                                                        dall’ambiente familiare
                                c) fattori contestuali personali:    (presa in carico dei servizi
                                 bisogni psicologici, disturbi del      sociali o altre cause)
                                   comportamento, difficoltà
                                            relazionali.

                  POSSIBILITA’ (NON OBBLIGO) DI REDIGERE UN PDP                            61
Il Piano Didattico Personalizzato - 1
La Legge 170/2010 e il successivo decreto attuativo (DM 5669/2011) introducono in modo ufficiale il Piano
Didattico Personalizzato (PDP) come “vincolo e opportunità” pedagogica e didattica per gli allievi con Disturbo
Specifico dell’Apprendimento (DSA).

La D.M. 27/12/12 lo richiama come strumento di lavoro in itinere per i docenti, A FAVORE DI TUTTI GLI
STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, con la funzione di documentare e condividere con le
famiglie le strategie di intervento programmate.
L’elaborazione di un PDP NON è obbligatoria per tutti gli studenti in situazione di BES.
Le scuole - con determinazioni assunte dai consigli di dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere
psico-pedagogico e didattico – classe,
risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata
possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle
misure dispensative previste dalla disposizioni attuative della L.170/2010, concordandone l’impiego con la
famiglia e/o con l’alunno.
Il Piano Didattico Personalizzato - 2
Il PDP può/deve essere modificato ogni qualvolta sia segnalato un cambiamento nei bisogni o difficoltà
dell’alunno; può avere (e soprattutto per alcuni situazione connesse allo svantaggio socio economico e culturale
è opportuno che abbia) il carattere della temporaneità, ossia può essere utilizzato fino a quando le difficoltà e i
bisogni dello studente non siano risolti (es. alunni neo arrivati in Italia, patologie temporanee ecc…).

La sottoscrizione del PdP mette in evidenza la corresponsabilità dei diversi soggetti coinvolti:
- il Dirigente, o un docente delegato, in qualità di garante dell’applicazione della normativa;
- i Docenti (tutti quelli del CdC) quali responsabili delle strategie didattiche e dei criteri di valutazione degli
apprendimenti;
- la famiglia come corresponsabile della stesura e applicazione del PDP.
- gli studenti maggiorenni, che sono chiamati a sottoscrivere il proprio PDP.
Qualora la famiglia non partecipi alla stesura del PDP, la scuola deve acquisire agli atti la firma per presa visione
oppure redigere un verbale di presentazione. Ogni istituzione scolastica può individuare il modello di PDP che
ritiene più funzionale.

Il PDP è solo uno degli strumenti operativi utilizzabili dai docenti nel porre in essere l’azione pedagogico-
didattica; essi devono sempre mettere gli alunni nelle condizioni di apprendere, trovando per ognuno di loro
l'appropriata strategia didattica ed educativa (non semplice adempimento burocratico, ma opportunità per
ragionare sulle difficoltà dello studente e sulle strategie da utilizzare).
Risponde alla logica della personalizzazione che si declina attraverso un insieme di attenzioni e strategie la cui
attuazione rientra nell’ordinario esercizio della funzione educativa dell’insegnante e non richiede
l’acquisizione da parte della famiglia di un'autorizzazione ufficiale.
Esame di Stato
per gli studenti con BES “generico”
Nota MIUR del 22.11.2013

 • L’uso di strumenti compensativi e di particolari metodologie didattiche nel corso dell’anno scolastico
   dev’essere finalizzato a mettere in grado lo studente di affrontare l’esame di licenza o l’esame di Stato con
   le stesse possibilità degli altri studenti della stessa classe, riducendo al minimo la fatica e le difficoltà
   dovute al BES.
SPUNTI PER
IL LAVORO DI GRUPPO

                      65
1° CASO   (sec. di I e II grado)

                                   66
Diagnosi: F81.8 Disgrafia di tipo lieve in
livello cognitivo nella media.

Elementi aggiuntivi:
   Limitata autonomia nell’apprendimento
   Lievi incertezze nelle regole ortografiche
   Lentezza nella lettura
   Lentezza esecutiva
Altri elementi desunti dalla diagnosi

    Prima certificazione
    La precedente valutazione, alla fine della primaria, non ha portato
    alla stesura di una diagnosi di DSA
    Velocità di lettura sotto la media
    Difficoltà ortografiche
    Impugnatura non corretta e tratto grafico lento e faticoso
Informazioni aggiuntive di contesto

    I docenti conoscono lo studente da sette mesi
    Il professionista che ha stilato la diagnosi è disponibile ad
    incontrare i docenti
    La scuola si impegna a ricercare la condivisione del PDP con la
    famiglia
    Lo studente è insufficiente solo in matematica e disegno tecnico
Principali variazioni proposte dallo specialista
rispetto agli strumenti compensativi

Specialista:                                Consiglio di classe:

•   Utilizzo registratore e risorse audio   •   Non previsto

•   Utilizzo vocabolario multimediale       •   Non previsto

•   Libro digitale, programmi per           •   Non previsto
    realizzare grafici
Variazioni proposte
alla personalizzazione della valutazione

Specialista                                Consiglio di classe

•   Programmare le verifiche in tutte le   •   Programmare le verifiche solo
    discipline                                 nell’area tecnico scientifica

•   Organizzare prove scritte suddivise    •   Non previsto
    in più parti

                                           •   Tempi più lunghi del 20 % nell’area
•   Tempi più lunghi del 30% in tutte le       logico matematica e del 30%
    aree                                       nell’area tecnico scientifica
Variazioni proposte
agli strumenti utilizzati nello studio a casa

Specialista                                  Consiglio di classe

•   Strumenti informatici (libro digitale,   •   Non si esprime
    programmi per realizzare grafici)
•   Utilizzo del PC per scrivere
•   Testi con immagini
•   Software didattici
2° CASO   (primaria, sec. di I e II grado)

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ADHD - Disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività
 •   C.M. del 4/12/2009, Problematiche collegate alla presenza nelle classi di alunni affetti da
     sindrome ADHD
 •   15/06/2010, Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
 •   C.M. del 20/03 e 19/04 del 2012, Piano didattico personalizzato per alunni con ADHD e relativi
     chiarimenti

              Il disturbo da deficit
         dell’attenzione/iperattività -
          A.D.H.D. (Attention Deficit        • strutturare un livello di acquisizioni tale
      Hyperactivity Disorder) o D.D.A.I.       da consentire il conseguimento del
      (Disturbo da deficit dell’attenzione     successo in ambito scolastico e
                e dell’iperattività)           lavorativo;
      è un disturbo complesso di tipo
                 evolutivo,                  • raggiungere una regolazione del
                                               comportamento funzionale
        che incide sull’autocontrollo          all’adattamento e all’inserimento
       e conseguentemente influisce            sociale.
      negativamente sulla capacità di:

                                                                                                   74
La diagnosi di ADHD: criteri e tipologie - 1
•   I sintomi dell’ADHD spesso compaiono nella prima infanzia e per la diagnosi vengono impiegati i
    criteri del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 4th Edition (DSM-IV) che
    richiedono che i sintomi siano presenti per almeno sei mesi, con un’insorgenza precedente ai
    sette anni.

    CRITERIO A.1
    Sei o più dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con
    un’intensità che provoca disadattamento e che contrasta col livello di sviluppo:
    Disattenzione
    · spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei
    compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività;
    · spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti sulle attività di gioco;
    · spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente;
    · spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i
    doveri sul posto di lavoro, (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di capire le
    istruzioni);
    · spesso ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività;
    · spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo
    mentale protratto (come compiti a scuola o a casa);
    · spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività, (per es. giocattoli, compiti di
    scuola, matite, libri, strumenti);
    · spesso è facilmente distratto da stimoli estranei;
    · spesso è sbadato nelle attività quotidiane.                                             75
La diagnosi di ADHD: criteri e tipologie - 2
CRITERIO A.2
Sei, (o più), dei seguenti sintomi di iperattività-impulsività sono persistiti per almeno 6 mesi
con un’intensità che causa disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo:
Iperattività
· spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia;
· spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti
seduto;
· spesso salta e scorrazza dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo (negli
adolescenti o negli adulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza);
· spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo;
· è spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato”;
· spesso parla troppo.

Impulsività
· spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate;
· spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno;
· spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es. s’intromette nelle
conversazioni o
  nei giochi).

• Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Tipo Combinato: se entrambi i Criteri A1 e A2 sono
  risultati soddisfatti negli ultimi 6 mesi.
• Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Tipo con Disattenzione Predominante: se il Criterio A1 è
  risultato soddisfatto negli ultimi 6 mesi, ma non il Criterio A2.
• Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Tipo con Iperattività-Impulsività Predominanti: se il
  Criterio A2 è risultato soddisfatto negli ultimi 6 mesi, ma non il Criterio A1.                  76
ADHD a scuola

                                                                                Vi è quindi la necessità
                                                                                di estendere a tutti gli
                                                                                alunni con bisogni
                                                      Tuttavia, vi sono         educativi speciali le
                                                      moltissimi ragazzi con    misure previste dalla
                                                      ADHD che, in ragione      Legge 170 per alunni e
                           In alcuni casi il quadro   della minor gravità del   studenti con disturbi
                           clinico                    disturbo, non             specifici di
                           particolarmente            ottengono la              apprendimento.
Il percorso migliore per   grave – anche per la       certificazione di
la presa in carico del     comorbilità con altre      disabilità, ma hanno
bambino/ragazzo con        patologie – richiede       pari diritto a veder
ADHD si attua              l’assegnazione             tutelato il loro
senz’altro quando è        dell’insegnante di         successo formativo.
presente una sinergia      sostegno, come
fra famiglia, scuola e     previsto dalla legge
clinica.                   104/92.

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PDP per studenti con ADHD
C.M. del 20/03/2012, Piano Didattico Personalizzato per alunni con ADHD (Disturbo da
Deficit di Attenzione/Iperattività), pp. 1-2

•   Come è noto, la didattica personalizzata, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel
    Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e
    strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno.

                                               •   Deve contenere, oltre ai dati anagrafici dell’alunno,
                                                   l’indicazione degli strumenti compensativi/dispensativi
                                                   adottati nelle diverse discipline, al fine di garantire il
                                                   successo formativo, nonché le modalità di verifica che si
                                                   intendono adottare.

           Predisposizione di un               •   Deve essere redatto entro il termine massimo del primo
      piano didattico personalizzato               trimestre in collaborazione con la famiglia dell’alunno e i
       per ogni studente con ADHD,                 Centri di diagnosi e cura per l’ADHD presenti sul sito
      analogamente a quanto avviene                dell’Istituto Superiore di Sanità ovvero l’Unità Sanitaria
          per gli studenti con DSA                 competente per territorio, e successivamente ridiscusso
                                                   in corso d’anno per rivedere e riformulare il relativo piano
                                                   didattico.
                                               •   Deve essere trasmesso dagli insegnanti al team docente
                                                   dell’ordine di scuola successivo per garantire la
                                                   continuità delle valutazioni e delle azioni da adottare.

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Per favorire l’inclusione degli studenti con ADHD, i docenti sono invitati a:

  • 1. Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno
    della classe.
  • 2. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere
    nel giro di qualche settimana.
  • 3. Allenare lo studente ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario
    per la lezione del momento.
  • 4. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario.
  • 5. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle, parole chiave per favorire
    l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione.
  • 6. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc.
  • 7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e
    incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.
  • 8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato
    controllo del proprio compito prima di consegnarlo.
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Per favorire l’inclusione degli studenti con ADHD, i docenti sono invitati a:

  • 9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che
    l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere
    l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione).
  • 10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di
    distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma.
  • 11. Suddividere le prove scritte in più quesiti.
  • 12. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una riduzione dei
    tempi di ricreazione e riposo, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi
    collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite.
  • 13. Offrire gratificazioni ravvicinate e frequenti.

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