LA VALUTAZIONE STRESS LAVORO CORRELATO - UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI SASSARI
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SASSARI LA VALUTAZIONE STRESS LAVORO CORRELATO Marzo 2014
A cura di Salvatore Fadda Dottore di ricerca in psicologia Servizio di Prevenzione e Protezione - Igiene e Sicurezza Università degli Studi di Sassari Maria Giuliana Solinas Professore associato di Statistica medica Dipartimento di Scienze Biomediche Università degli Studi di Sassari Gianfranco Scano Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - Igiene e Sicurezza Università degli Studi di Sassari Con la collaborazione di: Francesco Mocci Professore associato di Medicina del Lavoro e medico competente Dipartimento di Scienze Biomediche Università degli Studi di Sassari 1
INDICE INTRODUZIONE Pagina 3 INDICATORI AZIENDALI Pagina 5 VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS Pagina 7 ANALISI DEI DATI Pagina 9 CONSIDERAZIONI Pagina 14 2
1. INTRODUZIONE L’approvazione del D.Lgs 81/08 in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende secondo dell’Accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato concluso l’8 ottobre 2004. L’Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti sollevando l’attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro-correlato. Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori. Recependo le indicazioni contenute nella circolare 18/11/2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’INAIL ha proposto una guida operativa basata sulla metodologia HSE, approntata dall’Health & Safety Executive e adattata al contesto italiano in diversi settori lavorativi. Essa prevede una valutazione dello stress lavoro- correlato articolata in sei fasi: 1. costituzione di un gruppo di gestione con il compito di programmare e coordinare lo svolgimento dell’intero processo valutativo e sviluppare una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale; 2. identificazione dei fattori di rischio e organizzazione del momento informativo; 3. raccolta e valutazione oggettiva degli indicatori aziendali di stress lavoro correlabili (eventi sentinella) e, in presenza di criticità, una valutazione soggettiva con l’analisi della percezione dei lavoratori; 4. report conclusivo con l’analisi dei dati e la definizione dei livelli di rischio a cui collegare gli interventi preventivi/protettivi sullo stress lavoro correlato; 5. formalizzazione dei risultati e sviluppo di un piano d'azione; 6. monitoraggio e controllo per verificare che si adottino tutte le misure concordate. In accordo con le linee guida dell’INAIL, l’Ateneo di Sassari ha provveduto alla costituzione del Gruppo di Gestione della Valutazione dello stress, composto dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, dai medici competenti, da un esperto in Statistica medica e da un esperto in Psicologia del lavoro. Tra i settori lavorativi a rischio di stress, l’Università presenta delle specificità che lo contraddistinguono rispetto ad altri comparti della Pubblica Amministrazione; in particolare, la sostanziale differenza è a livello organizzativo, formativo e contrattuale tra il personale docente ed il resto del personale universitario. Inoltre, cambiamenti conseguenti alla globalizzazione, alla crisi economica ed alla riforma universitaria stanno attualmente esercitando notevoli pressioni in diverse direzioni (organizzative, didattiche e della ricerca), con conseguenti ricadute sul benessere lavorativo e sulle "performance". Pertanto nell'identificazione dei fattori di rischio, il gruppo ha apportato due modifiche alla fase 2 del percorso metodologico proposto dall’INAIL (Figura 1), estendendo la valutazione soggettiva a tutti i lavoratori ed introducendo la misurazione della 3
percezione soggettiva dei fattori di contesto1. In questo modo, l'analisi esplorativa dei determinanti il rischio consentirà di evidenziare un quadro più dettagliato delle criticità. STEP 1 STEP 2 STEP 4 COSTITUZIONE a) Misurare la percezione GRUPPO DI LAVORO VALUTAZIONE soggettiva dei lavoratori dei fattori associati allo stress e dei SOGGETTIVA fattori di contesto del lavoro; per gruppi omogenei ANALISI OGGETTIVA Misurare la percezione b) Analizzare i dati e evidenziare dei lavoratori fattori di stress lavorativo con: Raccolta di •Focus group •Eventi sentinella •Questionari •Indicatori di contenuto •Interviste STEP 3 •Analisi dei dati •Valutazione del rischio STEP 5 Analizzare i dati e •Aggiornamento DVR evidenziare fattori di •Se persistono elementi di stress Definizione e stress lavorativo passaggio alla fase 4 oppure implementazione di progetti EVENTUALI AZIONI CORRETTIVE di miglioramento •Tecniche; Procedurali STEP 6 •Formative; Organizzative Figura 1: Percorso metodologico valutazione stress L-C nell’Università di Sassari Rispetto al percorso metodologico proposto dall'INAIL, oltre alle modifiche su riportate, nella fase 4 è stata introdotta la valutazione soggettiva per gruppi omogenei (focus group, interviste, questionari), utile ad un eventuale approfondimento del disagio rilevato. 1 Fadda S., Solinas G, Scano G. Proposta di un percorso per la valutazione dello stress in ambito universitario: risultati preliminari. E-book. Edizioni Palinsesto 2013, 76-92. 4
INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori aziendali sono riferiti all’andamento negli ultimi 3 anni INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato PUNTEGGIO NOTE 0 2 4 2010: 299 gg INDICI 2011: 667 gg 1 INFORTUNISTICI □ x □ 2 2012: 621 gg 2013: 457 gg 0 2 4 2010: 5141 gg ASSENZA PER 2011: 5031 gg 2 MALATTIA (non □ □ x 4 2012: 5598 gg maternità) 2013: 6202 gg 0 2 4 3 ASSENTEISMO □ □ □ ..... 0 2 4 2010: 8159 gg % FERIE NON 2011: 8474 gg 4 GODUTE □ □ x 4 2012: 10387 gg 2013: 11187 gg 0 2 4 2010: 31 % ROTAZIONE DEL 2011: 28 5 PERSONALE NON □ x □ 2 2012: 57 PROGRAMMATA 2013: 41 CESSAZIONE 0 2 4 6 RAPPORTI DI □ □ □ LAVORO/ TURNOVER ..... 0 2 4 PROCEDIMENTI/SANZ 7 IONI DISCIPLINARI □ □ □ ..... RICHIESTE VISITE 0 2 4 8 MED. STRAORDINARIE □ □ □ MEDICO COMPETENTE ..... SEGNALAZIONI SCRITTE MEDICO 4 - SI 0 - NO 9 COMPETENTE DI □ □ CONDIZIONI STRESS AL LAVORO ..... ISTANZE GIUDIZIARIE 4 - SI 0 - NO 10 PER LICENZIAMENTO/ □ □ DEMANSIONAMENTO ..... TOTALE PUNTEGGIO 12 INDICATORE No Si 0 SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ISTANZE GIUDIZIARIE PER ALL’APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS MOLESTIE MORALI/SESSUALI □ LAVORO CORRELATO 5
INDICATORI AZIENDALI TOTALE BASSO MEDIO ALTO INDICATORE PUNTEGGIO PER 0 – 25% 25 – 50% 50 – 100% INDICATORE DA A DA A DA A INDICATORI AZIENDALI 12 0 10 12 26 28 40 TOTALE PUNTEGGIO 12 6
VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS Per l'identificazione dei fattori di rischio nel comparto universitario, il gruppo ha apportato due modifiche allo fase 2 del percorso metodologico di valutazione proposto dall’INAIL (2011), estendendo la valutazione soggettiva a tutti i lavoratori ed introducendo la misurazione della percezione soggettiva dei fattori di contesto. L'obiettivo è quello di evidenziare un quadro più dettagliato delle criticità di origine psicosociale ed i relativi effetti psicofisiologici applicando modelli di analisi esplorativa con l’utilizzo di più strumenti di rilevazione. Infine si è proceduto alla sperimentazione della somministrazione on line della quale nella parte analisi dei dati verranno segnalate eventuali differenze rispetto alla somministrazione in cartaceo della batteria appresso descritta. Strumenti utilizzati Per l’indagine sono stati utilizzati i seguenti strumenti standardizzati: - Questionario HSE Indicator Tool (IT) - NAQ-R (Negative Acts Questionnaire Revised) - GHQ-12 (General Health Questionnaire-12 items) HSE (IT) Il questionario HSE, è stato messo a punto dall’Istituto Health and Safety Executive e recentemente validato anche in Italia su oltre 6.000 lavoratori (Iavicoli S., 2010). Il questionario è costituito da sette dimensioni organizzative, riconosciute come potenziali fattori di rischio stress lavoro-correlato: domanda (comprende aspetti quali il carico lavorativo, l’organizzazione del lavoro e l’ambiente di lavoro), controllo (riguarda l’autonomia dei lavoratori sulle modalità di svolgimento della propria attività lavorativa), supporto dai superiori (include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse fornite dal proprio superiore e dal Datore di Lavoro) e dai colleghi (include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse forniti dai colleghi di pari grado), relazioni (include la promozione di un lavoro positivo per evitare i conflitti ed affrontare comportamenti inaccettabili), ruolo (verifica la consapevolezza del lavoratore relativamente alla posizione che riveste nell’organizzazione e garantisce che non si verifichino conflitti), cambiamento (valuta in che misura i cambiamenti organizzativi, di qualsiasi entità vengono gestiti e comunicati nel contesto aziendale). Complessivamente l’IT è costituito da 35 items riferiti ad esperienze o percezioni vissute dal soggetto negli ultimi 6 mesi. Ai primi 23 items il lavoratore risponde in base a una scala Likert nominale di possibili scelte (Mai, Raramente, Qualche volta, Spesso, Sempre), mentre dall’item 24 all’item 35 la scala Likert utilizzata indica il grado di accordo con quanto riportato nell’item, da “per niente d’accordo” a “totalmente d’accordo”. Il punteggio di ciascuna scala viene calcolato come media degli item a esso afferenti: un punteggio elevato corrisponde ad un basso rischio stress e viceversa. Oltre le sette dimensioni della versione originale dell’HSE, per questa indagine è stata considerata la dimensione “ambiente fisico di lavoro”, proposta da Marcatto ( 2011). Inoltre, come riportato da Wanous (1997) sono state inserite due singole domande come proxy della percezione della recessione economica: “Quanto è stressante il tuo lavoro?” e “Nell’ultimo anno ti sei assentato dal lavoro a causa dello stress lavorativo?” con risposta binaria. Complessivamente il questionario utilizzato contiene 40 items. 7
NAQ-R Il questionario NAQ-R, versione italiana (Giorgi et al, 2012) misura la diffusione di azioni negative sul posto di lavoro che possono portare a processi di escalation di conflitto e/o mobbing. E’ un questionario self-report e misura le percezioni di esposizione ai comportamenti negativi sul lavoro. Lo strumento misura due tipologie di azioni negative: 1) sul ruolo lavorativo e sulla mansione (es. sovraccarico di lavoro, demansionamento, scadenze irragionevoli); 2) sulla persona e sulla propria vita privata (es. false accuse, gossip, intimidazione). Il NAQ-R contiene 17 item con risposta a 5 punti su scala Likert, che vanno da “Mai” a “Ogni giorno” ed è la versione modificata del NAQ (Einarsen et al, 2009). GHQ-12 La versione italiana del questionario GHQ-12, adattata da Fraccaroli e colleghi (1991) consente di indagare sulla sfera della salute psicologica: depressione, ansia, deterioramento sociale e ipocondria. L’attenzione è focalizzata sul cambiamento nel normale funzionamento psichico del soggetto; il questionario infatti, non vuole indagare la presenza di disturbi psichici gravi come la schizofrenia o la depressione psicotica, ma valuta disturbi di personalità o patterns di adattamento associati al distress. Il questionario comprende item costituiti da affermazioni positive che descrivono stati psicologici connotati positivamente o attività quotidiane (ad esempio: “capacità a concentrarsi” o “sentirsi utili”), e da affermazioni negative che descrivono sintomi di disagio psicologico (per esempio: “perdita del sonno” o “incapacità a superare le difficoltà”). Al soggetto è richiesto di confrontare la propria situazione attuale rispetto al suo stato psicologico abituale, scegliendo tra quattro modalità di risposta: “come al solito”, “più del solito”, “meno del solito”, “molto meno del solito”. In questo modo è possibile collocare gli individui lungo un continuum i cui estremi sono costituiti da una condizione di benessere psicologico, visto come assenza di sintomi psichici e da una condizione di disordine psichico con diversi gradi di gravità. Sono state inserite nella batteria dei test due items per misurare il livello di soddisfazione lavorativa e l’intenzione di abbandono: 1° item: grado di soddisfazione nel lavoro è misurato su una scala di valori da 1 a 10: un punteggio basso corrisponde un basso livello di soddisfazione; 2° item: intention to leave scale su scala Likert da 1 (estremamente in disaccordo) a 5 (estremamente d’accordo): un punteggio elevato corrisponde ad un’alta intenzione di abbandono. L’ultima parte della batteria dei test raccoglie informazioni relative a: età, sesso, grado di istruzione, categoria professionale, anzianità di servizio e numero di colleghi nel luogo di lavoro. 8
ANALISI DEI DATI Hanno compilato la batteria 485 partecipanti su un totale di 1142 strutturati in ruolo (42.5%), escluso il personale dei dipartimenti dell’area medica e del dipartimento di Architettura. Nella Tabella 1 è riportata la distribuzione dei partecipanti all’indagine per Dipartimento. Dipartimento Totale del personale partecipanti % partecipanti AGRARIA 124 38 30,6 CHIMICA E FARMACIA 88 50 56,8 DIPARTIMENTO DI STORIA, SCIENZE DELL'UOMO E DELLA FORMAZIONE 78 47 60,3 SCIENZE DELLA NATURA E DEL TERRITORIO 77 27 35,1 GIURISPRUDENZA 59 32 54,2 SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI 58 41 70,7 SCIENZE POLITICHE, SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE E INGEGNERIA DELL'INFORMAZIONE 59 52 88,1 SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI 60 26 43,3 MEDICINA VETERINARIA 86 32 37,2 AMMINISTRAZIONE CENTRALE 314 140 44,6 Totale complessivo 1142 485 42,5 Tabella 1 Distribuzione del campione per categoria professionale e genere, esclusi i missing Tra i partecipanti 22 dipendenti (4.5%) non indicano la categoria professionale. Tra il personale docente, la più alta percentuale dei rispondenti è rappresentata dai Ricercatori (64,4%). Inquadramento Totale Totale Maschi Dipendenti_M % riga Femmine Dipendenti_F % riga % riga professionale partecipanti dipendenti Professori Ordinari 47 96 49,0 13 17 76,5 60 113 53,1 Professori Associati 36 87 41,4 23 54 42,6 59 141 41,8 Ricercatori Universitari 56 93 60,2 56 81 69,1 112 174 64,4 PT 74 298 24,8 126 352 35,8 200 650 30,8 Altro 9 39 23,1 23 25 92,0 32 64 50,0 Totale 228 613 37,2 253 529 47,8 485 1142 42,5 Tabella 2 Distribuzione del campione per categoria professionale e genere, esclusi i missing Risultati HSE Nella Tabella 3 è riportato il numero complessivo delle risposte per singola dimensione, i punteggi medi e le deviazioni standard (rispettivamente tra parentesi) calcolati per le 7 dimensioni dell’HSE. Si è osservata una significativa differenza tra le categorie professionali per le dimensioni “controllo” e “ruolo” (p
Dimensioni HSE Professore ordinario Professore associato Ricercatore Tecnico Altro F P-value Domanda 54 (2,8±0,9) 48 (2,7±0,6) 100 (2,6±0,6) 181 (2,7±0,7) 27 (2,6±0,7) 1.03 0,389 Controllo 54 (4,3±0,5) 52 (4,4±0,5) 106 (4,2±0,5) 173 (4,0±0,6) 28 (3.9±0.6) 10.0 0,0001 Supporto Manager 36 (3,9±0,5) 44 (3,9±0,6) 95 (3,9±0,6) 174 (3,7±0,8) 26 (4,0±0,5) 1.92 0,106 Supporto Colleghi 48 (3,7±0,7) 45 (3,8±0,8) 102 (3,6±0,7) 180 (3,7±0,8) 29 (3.9±0,6) 0.92 0,452 Ruolo 52 (4,5±0,6) 50 (4,5±0,5) 100 (4,4±0,5) 181 (4,1±0,7) 27 (4,2±0,17) 8.21 0,0001 Relazione 53 (2,3±0,5) 51 (2,3±0,4) 103 (2,2±0,4) 186 (2,3±0,4) 29 (2,2±0,3) 0.72 0,581 Cambiamento 41 (4,0±0,6) 49 (3,9±0,7) 105 (3,8±0,7) 191 (3,8±0,8) 28 (3,8±0.6) 1.29 0,274 Tabella 3 Risultati HSE Un’analisi più dettagliata delle singole dimensione dell’HSE-IT dell’HSE IT per genere (Tabella 4) ha evidenziato significative differenze tra i punteggi medi solo per la dimensione Controllo (p
Una simile situazione si osserva analizzando la diffusione delle azioni negative per genere (Figura 2). Maschi Femmine Figura 2 Scala azioni negative per genere Nella Tabella 5 è riportato il numero complessivo delle risposte per singolo item, i punteggi medi e le deviazioni standard (rispettivamente tra parentesi) calcolati per i singoli item del NAQ-R. Comporamenti Professore Professore Ricercatore Tecnico Altro F p-value negativi Ordinario Associato 1. Informazioni necessarie per il 54 (1,5±0,8) 52 (1,6±0,9) 107 (1,6±0,8) 190 (1,8±1,0) 26 (1,7±0,8) 2.18 0,07 lavoro trattenute 2. Umiliazioni 55 (1,1±0,3) 57 (1,1±0,3) 107 (1,2±0,5) 196 (1,2±0,6) 30 (1,2±0,5) 1.41 0,23 3. Assegnazione di compiti sotto il 56 (1,9±1,3) 56 (1,5±0,9) 108 (1,6±0,9) 193 (2,1±1,3) 30 (1,7±0,7) 5,59 0,0002 proprio livello di competenza 4. Responsabilità 56 (1,3±0,9) 56 (1,2±0,4) 108(1,3±0,7) 191 (1,5±0,9) 28 (1,3±0,5) 2,57 0,0374 cruciali sottratte 5. Pettegolezzi e 55 (1,5±0,9) 55(1,4±0,5) 108 (1,3±0,5) 181 (1,5±0,9) 27 (1,4±0,7) 2,66 0,0323 gossip 6. Esclusione sociale 55 (1,1±0,3) 57 (1,3±0,6) 110(1,3±0,6) 190(1,3±0,7) 29 (1,2±0,4) 1,30 0,27 7. Commenti offensivi 55 (1,1±0,5) 54 (1,1±0,3) 108 (1,1±0,3) 183 (1,2±0,6) 28 (1,1±0,3) 1,41 0,231 e insulti 8. Rimproveri eccessivamente 55 (1,1±0,2) 57 (1,1±0,3) 109 (1,2±0,5) 195 (1,3±0,6) 30 (1,3±0,7) 3,76 0,0051 aggressivi e rabbiosi 9. Comportamenti 56 (1,1±0,2) 57 (1,0±0,1) 108 (1,1±0,3) 192 (1,1±0,3) 30 (1,1±0,3) 0,47 0,755 intimidatori 10. Trasferimenti 55 (1,1±0,3) 56 (1,1±0,2) 109 (1,1±0,65 197 (1,1±0,4) 30 (1,1±0,3) 0,29 0,885 ingiustificati 11. Ipercontrollo ed eccessiva analisi di eventuali errori nello 55 (1,2±0,4) 56 (1,1±0,4) 108 (1,2±0,4) 193 (1,4±0,7) 30 (1,6±0,8) 5,03 0,0006 svolgimento della mansione 12. Reazioni ostili 54 (1,2±0,4) 54 (1,1±0,3) 110 (1,3±0,6) 193 (1,2±0,6) 29 (1,1±0,4) 1,11 0,353 13 Continue critiche 55 (1,3±0,7) 56 (1,2±0,4) 108 (1,2±0,4) 194 (1,4±0,7) 29 (1,4±0,6) 4,84 0,0008 14. Scadenze 56 (1,7±1,1) 56 (1,5±1,0) 108 (1,4±0,7) 195 (1,8±1,0) 28 (1,6±0,7) 2,58 0,0369 irragionevoli 15. False accuse 56 (1,2±0,4) 55 (1,3±0,4) 108 (1,1±0,3) 191 (1,2±0,6) 27 (1,2±0,4) 1,56 0,185 16. Eccessivo 56 (1,1±0,3) 53 (1,1±0,3) 109 (1,1±0,4) 193 (1,2±0,6) 27 (1,1±0,4) 1,48 0,208 sarcasmo 17. Carico di lavoro 56 (1,7±1,2) 56 (1,5±0,9) 109 (1,6±0,8) 196 (1,9±1,1) 28 (1,8±0,9) 2,18 0,0702 impossibile da gestire Tabella 5 Azioni negative per categoria professionale e relativi valori di significatività (p-value) 11
A punteggi elevati corrispondono condizioni condizioni di maggiore rischio, derivate dalle valutazioni negative che i soggetti attuano nei confronti delle azioni azion subite. Per alcune dimensioni (responsabilità cruciali sottratte, pettegolezzi e gossip, assegnazioni di compiti sotto il proprio livello di competenza, competenza, rimproveri eccessivamente aggressivi e gravosi, ipercontrollo ed eccessiva analisi di errori nello svolgimento della mansione, continue critiche e scadenze irragionevoli), i punteggi medi ottenuti per le diverse categorie professionali sono risultati risultati statisticamente significativi (p
GHQ12 Inquadramento professionale salute stress totale Professori Ordinari 51 7 58 % 87,9 12,1 100,0 Professori Associati 54 5 59 % 91,5 8,5 100,0 Ricercatori Universitari 96 16 112 % 85,7 14,3 100,0 Personale Tecnico 160 39 199 % 80,4 19,6 100,0 Altro 22 7 29 % 75,9 24,1 100,0 Tabella 6 Scala di salute psicologica per categoria professionale Alla domanda “Ho intenzione di lasciare il mio posto di lavoro nei prossimi 12 mesi?” le diverse categorie professionali hanno così risposto (Tabella 7): Intenzione di abbandono Inquadramento professionale No Neutrale Si Totale Professori Ordinari 40 7 2 49 % di riga 81.63 14.29 4.08 100.00 % di colonna 12.74 10.94 5.71 11.86 Professori Associati 45 3 1 49 % di riga 91.84 6.12 2.04 100.00 % di colonna 14.33 4.69 2.86 11.86 Ricercatori Universitari 89 11 5 105 % di riga 84.76 10.48 4.76 100.00 % di colonna 28.34 17.19 14.29 25.42 Personale Tecnico 118 41 24 183 % di riga 64.48 22.40 13.11 100.00 % di colonna 37.58 64.06 68.57 44.31 Altro 22 2 3 27 % di riga 81.48 7.41 11.11 100.00 % di colonna 7.01 3.13 8.57 6.54 Totale 314 64 35 413 % di riga 76.03 15.50 8.47 100.00 % di colonna 100.00 100.00 100.00 100.00 Tabella 7 Intenzione di abbandono per categoria professionale Relativamente alla domanda “Qual è il grado di soddisfazione nel suo attuale lavoro??” (Tabella 8) si è osservata una significativa variabilità tra le diverse categorie professionali (p=0.018), con un alto grado di soddisfazione del lavoro svolto per circa il 66% dei dipendenti. grado di soddisfazione Inquadramento professionale basso medio alto Totale Professori Ordinari 3 16 35 54 % di riga 5.56 29.63 64.81 100.00 % di colonna 10.71 12.90 11.95 12.13 Professori Associati 4 5 47 56 % di riga 7.14 8.93 83.93 100.00 % di colonna 14.29 4.03 16.04 12.58 Ricercatori Universitari 7 17 84 108 % di riga 6.48 15.74 77.78 100.00 % di colonna 25.00 13.71 28.67 24.27 Personale Tecnico 14 77 106 197 % di riga 7.11 39.09 53.81 100.00 % di colonna 50.00 62.10 36.18 44.27 Altro 0 9 21 30 % di riga 0.00 30.00 70.00 100.00 % di colonna 0.00 7.26 7.17 6.74 Totale 28 124 293 445 % di riga 6.29 27.87 65.84 100.00 % di colonna 100.00 100.00 100.00 100.00 Tabella 8 Grado di soddisfazione per categoria professionale 13
CONSIDERAZIONI Il rischio medio riferito agli indicatori aziendali (indici infortunistici, assenza per malattia, ferie non godute, rotazione del personale non programmata) evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, il dato risulta in leggero miglioramento. I questionari somministrati hanno evidenziato che il 17% del campione presenta sintomi da stress e analizzando i singoli comportamenti negativi si evidenzia che il 3% del campione riceve frequentemente azioni quali: - assegnazione di compiti sotto il proprio livello di competenza; -rimproveri eccessivamente aggressivi e rabbiosi; -continue critiche; -ipercontrollo ed eccessiva analisi di eventuali errori nello svolgimento del lavoro. La categoria professionale più a rischio risulta quella con contratto a tempo determinato (Ricercatori a td, assegnisti di ricerca, personale tecnico a t.d.). Sono state analizzate le singole domande sulla intenzione di abbandono e sul livello di soddisfazione merita ulteriori indagini le intenzioni di abbandono del 8,47% degli intervistati ed il basso livello di soddisfazione del 6,29% del campione, il dato sembra confermare che il disagio psicosociale può toccare tutte le categorie professionali compresi di professori ordinari. Quanto emerso dalla indagine sembra confermare il momento di particolare cambiamento che l’Università italiana sta attraversando, dovuto agli aspetti attuativi della riorganizzazione universitaria (L.240/2010) insieme ai nuovi sistemi di valutazione delle attività di ricerca (DPR.222/2011) ed alla valutazione del personale tecnico e amministrativo (L.150/2009). Tutto questo si somma alla particolare congiuntura economica che richiede un processo di razionalizzazione delle risorse a disposizione con conseguenti ricadute sulle prestazioni, sulla qualità dei servizi erogati e con ipotizzabili ricadute sul benessere psicosociale di tutto il personale. Per mettere in atto un percorso di miglioramento continuo si è avviato un processo di condivisione attraverso la comunicazione e la discussione con i lavoratori di quanto emerso nella valutazione dello stress lavoro correlato. Nei Dipartimenti ove si sono riscontrate criticità si sta intervenendo con i focus group e sono previste visite mediche straordinarie, mentre per quanto riguarda i fattori organizzativi causa di disagio, pertanto la rotazione del personale non programmata è stata utilizzata come strumento per prevenire alcune situazioni di disagio organizzativo: • per il “Piano delle Performance”, realizzato ai fini dell’attuazione del D.Lgs. 150/2009 art. 10 e della delibera Civit 112/2010, l’amministrazione ha provveduto ad organizzare i corsi di formazione rivolti a tutti i responsabili dell’area tecnico scientifica, dell’area amministrativa e dell’area biblioteche dell’Ateneo sul tema “abilità relazionali l’autovalutazione e la valutazione delle performance” selezionando una metodologia di aula interattiva ed esperienziale quindi orientata al miglioramento organizzativo; • la “rilevazione del livello di benessere organizzativo e del grado di condivisione del sistema di misurazione, nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico” ai fini dell’attuazione del D.Lgs. 150/2009 art. 14 comma 5, verrà integrata nel proseguo del presente lavoro di valutazione dello stress; Pertanto dall’analisi degli indicatori si ritiene utile proseguire e pianificare le azioni di miglioramento con carattere di prevenzione primaria. 14
AZIONI DI MIGLIORAMENTO/ MISURE DI PREVENZIONE Per mettere in atto un percorso di riduzione del rischio e miglioramento continuo, l’organizzazione può utilizzare la valutazione dello stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la (ri)progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione, l’eliminazione o la riduzione dei problemi di stress lavoro-correlato comporta l’adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi ed introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati ed evidenziati nelle conclusioni. In questo caso la lettura dei dati pongono urgenza nella pianificazione di misure organizzative e riorganizzative che si espongono nel dettaglio. 1. Riorganizzazione delle politiche di selezione e gestione del personale Attraverso strumenti di analisi del lavoro (task analysis o job analysis) procedere ad una precisa mappatura e descrizione delle attività e delle esigenze lavorative richieste alle persone ed espresse sotto forma sia di conoscenze e di abilità (skills) e di requisiti personali. E’ auspicabile che tali analisi vengano condotte o coordinate dal medesimo Gruppo di lavoro che sta procedendo alla pianificazione strategica del personale. 2. La formazione dei dirigenti e dei lavoratori L’amministrazione ha provveduto ad organizzare i corsi di formazione rivolti a tutti i responsabili dell’area tecnico scientifica, dell’area amministrativa e dell’area biblioteche dell’Ateneo sul tema “abilità relazionali e l’autovalutazione”. Secondo il piano formativo l’intervento è da estendersi a tutte le categorie professionali per accompagnarle nel mutamento organizzativo in itinere selezionando, come già sperimentato, azioni formative con le seguenti funzioni: Funzione di socializzazione. Le attività formative servono anche come canale di trasmissione e come stimolo di riflessione sulle priorità comportamentali, sui valori organizzativi, sulle regole sociali e la cultura di riferimento, sugli atteggiamenti da valorizzare. In altri termini, la formazione non ha solamente una funzione di apprendimento tecnico-professionale, utile nel tempo breve, ma accelera o sostiene i processi riorganizzativi. Funzione motivante. La formazione rappresenta anche uno spazio sociale di verifica e confronto tra le aspettative della persona e quelle dell’organizzazione. Formarsi costituisce cioè un’opportunità per considerare sempre più realistiche le proprie aspettative di riuscita e crescita professionale in un dato contesto. In questo senso, la formazione: accentua la fiducia che le persone hanno verso l’organizzazione e dunque facilita lo sviluppo di sentimenti di appartenenza che hanno un forte valore motivante, in questo modo facilita l’instaurarsi di legami di coinvolgimento con l’organizzazione. Attività formative che hanno come obiettivo le funzioni succitate sono altresì funzionali per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento. 3. Livello individuale Introdurre un servizio di counselling e di assistenza a tutti i lavoratori (docenti, personale tecnico, personale amministrativo, contrattisti, assegnisti e dottorandi) con carattere preventivo che quindi preveda il supporto psicologico per problemi derivanti da disagio psicosociale nell'ambiente di lavoro e per i problemi di sviluppo di carriera. Le esperienze delle università anglosassoni testimoniano decisi miglioramenti delle perfomance agendo preventivamente verso il contesto e l'ambiente lavorativo (Venables & Allender, 2006; Johnson e colleghi, 2005). 15
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