Presentazione e apertura del corso Ruolo dell'informazione e della formazione Rischi di natura psicosociale Valutazione dello Stress LC - Pass

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Presentazione e apertura del corso Ruolo dell'informazione e della formazione Rischi di natura psicosociale Valutazione dello Stress LC - Pass
CORSO MODULO C RSPP – UD C1-C4

                             CORSO MODULO C RSPP

                 Presentazione e apertura del corso
              Ruolo dell'informazione e della formazione
                     Rischi di natura psicosociale
                     Valutazione dello Stress LC
                                 Ferrara, 29 novembre 2016

                          Docente: Dott.ssa Paola Garavini

Dott.ssa Paola Garavini
Presentazione e apertura del corso Ruolo dell'informazione e della formazione Rischi di natura psicosociale Valutazione dello Stress LC - Pass
CORSO MODULO C RSPP – UD C1-C4

   6.3 MODULO C (nuovo accordo Stato Regioni 07/07/16)
   Il Modulo C è il corso di specializzazione per le sole funzioni di RSPP.
   La durata complessiva è di 24 ore escluse le verifiche di apprendimento finali.

   Il Modulo C deve consentire ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione di
   acquisire le conoscenze/abilità relazionali e gestionali per:
   •      progettare e gestire processi formativi in riferimento al contesto lavorativo e alla
          valutazione dei rischi, anche per la diffusione della cultura alla salute e sicurezza
          e del benessere organizzativo;
   •      pianificare, gestire e controllare le misure tecniche, organizzative e procedurali
          di sicurezza aziendali attraverso sistemi di gestione della sicurezza;
   •      utilizzare forme di comunicazione adeguate a favorire la partecipazione e la
          collaborazione dei vari soggetti del sistema.

Dott.ssa Paola Garavini
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                           Articolazione dei contenuti minimi del Modulo C
  UNITÀ DIDATTICA              Obiettivi formativi                                Contenuti del Modulo
  C1 - 8 ore
                                                                    Gli obiettivi didattici del Modulo.
                                                                    L'articolazione del corso in termini di programmazione.
 Presentazione e Conoscere gli obiettivi, i                         Le metodologie impiegate.
 apertura del    contenuti e le modalità                            Il ruolo e la partecipazione dello staff.
 corso           didattiche del Modulo.                             Le informazioni organizzative. Presentazione dei
                                                                    partecipanti.
                          Evidenziare la stretta connessione e      Dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei piani di
                          coerenza tra il documento di              informazione e formazione in azienda (d.lgs. n. 81/2008 e altre
                          valutazione dei rischi e la               direttive europee).
                          predisposizione dei piani della           Le fonti informative su salute e sicurezza del lavoro.
                                                                    Metodologie per una corretta informazione in azienda (riunioni,
                          informazione e formazione.                gruppi di lavoro specifici, conferenze, seminari informativi, ecc.).
                          Effettuare una ampia panoramica           Strumenti di informazione su salute e sicurezza sul lavoro
                          delle metodologie e degli strumenti       (circolari, cartellonistica, opuscoli, audiovisivi, awisi, news,
                                                                    sistemi in rete, ecc.).
                          disponibili per realizzare una corretta
 Ruolo                                                              La formazione: il concetto di apprendimento.
                          informazione sul posto di lavoro.         Le metodologie didattiche attive: analisi e presentazione delle
 dell'informazione                                                  principali metodologie utilizzate nell'andragogiia
                   Conoscere le metodologie didattiche
 e della                                                            Elementi di progettazione didattica: analisi del fabbisogno,
                   utilizzabili per le diverse esigenze
 formazione                                                         definizione degli obiettivi didattici, scelta dei contenuti in
                   formative e i principali elementi della          funzione degli obiettivi, metodologie didattiche, sistemi di
                   progettazione didattica.                         valutazione dei risultati della formazione in azienda.

Dott.ssa Paola Garavini
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UNITÀ                      Obiettivi formativi                                         Contenuti del Modulo

DIDATTICA C2 -
8 ore
                                                       La valutazione del rischio come:
                    Conoscere la struttura di un       processo di pianificazione della prevenzione;
                    SGSL secondo le principali         conoscenza del sistema di organizzazione aziendale come base per
                                                       l'individuazione e l'analisi dei rischi con particolare riferimento ad obblighi,
                    normative.
                                                       responsabilità e deleghe funzionali ed organizzative;
                                                       elaborazione di metodi per il controllo della efficacia ed efficienza nel tempo
                                                       dei provvedimenti di sicurezza adottati.
                 Organizzare il coordinamento
                 dei processi amministrativi           Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL integrazione
                 interni (capitolati, specifiche       confronto con norme e standard (OSHAS 18001, ISO, ecc.).
                                                       Il processo del miglioramento continuo. Organizzazione e gestione integrata:
Organizzazione e prestazionali di beni e servizi)      - sinergie tra i sistemi di gestione qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001),
sistemi di       ed esterni dell'azienda che           sicurezza (OHSAS 18001);
gestione         hanno impatto sui rischi              procedure semplificate MOG (d.m. 13/02/2014);
                 introdotti.                           attività tecnico amministrative (capitolati, percorsi amministrativi, aspetti
                                                       economici);
                                                       programma, pianificazione e organizzazione della manutenzione ordinaria e
                                                       straordinaria.
                    Conoscere i principali elementi
                    di "organizzazione aziendale". La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (d.lgs. n. 231/2001):
                                                       ambito di operatività e effetti giuridici (art. 9 legge n.
                                                       123/2007).

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 UNITÀ                    Obiettivi formativi                                            Contenuti del Modulo
 DIDATTICA C3 - 4
 ore
                    Identificare il sistema di relazioni
                    interno/esterno tra i diversi soggetti Il sistema delle relazioni: RLS, datore di lavoro, medico competente,
                    della prevenzione e il flusso          lavoratori, enti pubblici, fornitori, lavoratori autonomi, appaltatori,
                    comunicativo.                          ecc.

                    Illustrare sia i concetti e i principi      Caratteristiche e obiettivi che incidono sulle relazioni.
                                                                Ruolo della comunicazione nelle diverse situazioni di lavoro.
Il sistema delle    della comunicazione sia i metodi e le       Individuazione dei punti di consenso e disaccordo per mediare le
relazioni e         tecniche finalizzate alla migliore          varie posizioni.
della               efficacia della comunicazione per la
                                                                Cenni ai metodi, tecniche e strumenti della comunicazione. La rete
comunicazione       sicurezza.                                  di comunicazione in azienda.
                    Gestire efficacemente la riunione           Gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica. Chiusura
                    periodica per meglio valutare le            della riunione e pianificazione delle attività.
                    condizioni di salute e sicurezza del   Attività post-riunione.
                    posto di lavoro e per monitorare       La percezione individuale dei rischi.
                    l'attuazione delle eventuali decisioni
                    adottate al riquardo.
                    Comprendere cosa si intende per
                    relazioni sindacali.                   Negoziazione e gestione delle relazioni sindacali. Art. 9 della legge n.
Aspetti                                                         300/1970.
                    Elementi di contatto e
sindacali                                                       Rapporto fra gestione della sicurezza e aspetti sindacali. Criticità e
                    differenziazioni fra relazioni
                                                                punti di forza.
                    sindacali e sistema della sicurezza.
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 UNITÀ DIDATTICA C4 -        Obiettivi formativi                         Contenuti del Modulo
 4 ore
                                                        Cultura della sicurezza:
                                                        •analisi del clima aziendale;
                                                        •elementi fondamentali per comprendere il ruolo dei
                                                        bisogni nello sviluppo della motivazione delle persone.
                       Conoscere gli elementi relativi
                       allo stress da lavoro correlato Benessere organizzativo:
Benessere              in funzione del benessere        •motivazione, collaborazione, corretta circolazione delle
organizzativo compresi aziendale.                       informazioni, analisi delle relazioni, gestione del
i fattori di natura    Conoscere i principi base legati conflitto;
ergonomica e da stress alla motivazione delle           •fattori di natura ergonomica e stress lavoro correlato.
lavoro correlato       persone.                         Team building:
                                                        •aspetti metodologici per la gestione del team building
                                                        finalizzato al benessere organizzativo.             -

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                     COME POSSO AGIRE SULLA CULTRA DELLA SICUREZZA?

                                COSA SIGNIFICA CULTURA?

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                                 8
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                          COS’è UNA CULTURA PRIVA DI INFORTUNI?

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                          PERCHE’ PERSONE ESPERTE E INTELLIGENTI ADOTTANO
                                    COMPORTAMENTI NON SICURI?

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 La Valutazione dello Stress Lavoro- correlato è un obbligo di legge

                             Deriva dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 “Testo
                             Unico sulla Sicurezza” e s.m.i art. 28: Oggetto della
                             valutazione dei rischi, che recita:
                             1. La valutazione […], deve riguardare tutti i rischi per la
                             sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli
                             riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari,
                             tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato,
                             secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre
                             2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
                             gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo
                             26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle
                             differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi.

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                                  Riferimenti normativi
      1. Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n. 106 “Disposizioni integrative e correttive
         del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e
         sicurezza nei luoghi di lavoro”.
      2. Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004 – “Accordo europeo sullo stress sul
         lavoro” accordo-quadro stipulato a Bruxelles tra UNICE/UEAPME, CEEP e CES e
         realizzato su base volontaria a seguito dell’invito rivolto alle parti sociali dalla
         Commissione delle Comunità europee ad avviare negoziati in tema di stress
         lavoro-correlato.
      3. Accordo Collettivo Interconfederale concluso il 9 Giugno 2008 per il
         recepimento dell’Accordo quadro
      Europeo.
      4. Circolare del Ministero del Lavoro del 18 Novembre 2010 (prot.
         15/SEGR/0023692) in ordine alla “Indicazioni necessarie alla valutazione del
         rischio da stress lavoro-correlato di cui all'art. 28, comma 1- bis, del D.Lgs. n.
         81/2008 e s.m.i. – approvate dalla Commissione Consultiva Permanente”.
      5. Comunicato del Ministero del Lavoro del 30 Dicembre 2010 relativo alla
         valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, in Gazzetta Ufficiale n. 304 del
         30 Dicembre 2010.

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                          Cosa possiamo e dobbiamo fare per gestire lo stress
                                lavoro-correlato e i rischi psicosociali?

 • I rischi psicosociali possono essere valutati e
   gestiti con le stesse modalità sistematiche di altri
   rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro.
 • Il modello standard di valutazione del rischio e
   l'adozione di un approccio partecipativo sono il
   modo ottimale per individuare e affrontare i rischi

                          1.   Individuare i pericoli e i lavoratori a rischio
                          2.   Valutare i rischi e decidere le priorità
                          3.   Intervenire attivamente con misure preventive e correttive
                          4.   Monitorare e revisionare i risultati
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                         C1

           Le figure coinvolte nella valutazione

  La valutazione deve essere organizzata e definita dalle
  aziende stesse, ossia dal gruppo aziendale di prevenzione, che
  prevede la partecipazione di:
      Datore di lavoro,

      RSPP,

      RLS,

      MC,

      eventuali altri soggetti indicati dalle organizzazioni.
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    Metodo Di Valutazione: prerequisiti
  1. Essere promosso e gestito direttamente dal datore di lavoro e/o dalla
     dirigenza;
  2. Essere accompagnato da adeguate azioni formative e informative;
  3. Essere orientato alle soluzioni;
  4. Garantire la partecipazione dei lavoratori attraverso il coinvolgimento dei loro
     rappresentanti;
  5. Garantire comunque la centralità degli attori interni della prevenzione (RSPP,
     Medico competente, RLS);
  6. Utilizzare un insieme diversificato e completo di strumenti, tra cui:
      Azioni comunicative e informative
      Analisi documentale
      Azioni formative
      Osservazione diretta
      Analisi delle soggettività
      Soluzioni di prevenzione collettiva
      Monitoraggio nel tempo.

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E’ opportuno che sia gestito all’interno dell’azienda, non
demandata totalmente ad “esperti esterni”, deve essere pratica,
veloce, ripetibile, condivisa e di immediata comprensione,
almeno per lo screening iniziale che risponde alla domanda:
c’è o non c’è un rischio da stress?

L’analisi deve consentire di raggiungere un livello d’azione, ossia
un livello da cui scatta l’obbligo di adottare misure specifiche di
prevenzione.
L’azione deve sempre muoversi in vista della finalità, cui risponde
la valutazione stessa dei rischi, ossia la predisposizione delle
misure di prevenzione e bonifica dei rischi.
Dott.ssa Paola Garavini

                                                                      16
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      L’analisi preliminare del rischio [1]

      1. le attività di valutazione saranno compiute con riferimento
      a tutti i lavoratori, compresi dirigenti e preposti;
      2. si prenderanno in esame non singoli, ma gruppi omogenei
          di lavoratori (per esempio per mansioni o partizioni
          organizzative) che risultino esposti a rischi dello stesso
          tipo secondo una individuazione effettuata dal DDL in
          ragione della effettiva organizzazione aziendale;
      3. in relazione alla valutazione dei fattori di contesto e di
          contenuto saranno informati/sentiti i lavoratori e/o i
          RLS/RLST. La scelta delle modalità tramite cui sentire i
          lavoratori sarà rimessa al datore di lavoro anche in
          relazione alla metodologia di valutazione adottata;
Dott.ssa Paola Garavini
                                                                            23
                                                                       17
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      L’analisi preliminare del rischio [2]
      4.     il processo di valutazione preliminare può essere effettuato
             utilizzando la check list di indicatori verificabili proposta dall’ISPESL;
             essa si articola in tre fasi successive, riconducibili alle tre aree:
             • Area indicatori aziendali;
             • Contesto del lavoro;
             • Contenuto del lavoro.

      5.     ove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio
             da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni
             correttive, il datore di lavoro sarà unicamente tenuto a darne conto
             nel Documento di Valutazione del Rischio (DVR) e a prevedere un
             piano di monitoraggio

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                                                                                               24
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      L’analisi preliminare del rischio [3]

  6. Si procederà nell’analisi dei diversi ambiti lavorativi per
      costruire indicatori oggettivi di valutazione (verificabili).
  7. Gli indicatori oggettivi consentiranno di verificare esistenza e
  tipologia dei fattori di rischio.
  8. Dovrà essere richiesta la collaborazione del Medico
      Competente, per la parte di propria competenza.

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                                                                             25
                                                                        19
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                         C1

   Valutazione Preliminare: La Check List
 AREA INDICATORI AZIENDALI DI RISCHIO: i numerosi indicatori oggettivi
 (numerico/statistici) che possono essere letti in funzione della valutazione del
 rischio stress lavorativo.
     Indici infortunistici;
     Assenza per malattia;
     Assenze dal lavoro non per malattia;
     Ferie non godute;                                   Eventi sentinella
     Trasferimenti interni del personale;
     Rotazione del personale;
     Procedimenti o sanzioni disciplinari
     Richieste visite mediche straordinarie;
     Segnalazioni stress lavoro;
     Istanze giudiziarie.

                                                        TOTALE 10 DOMANDE
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                         C1

   AREA CONTESTO DEL LAVORO: riguardano in particolare la funzione e cultura
   aziendale, ovvero la tipologia e qualità dell’organizzazione e la qualità della
   comunicazione interna

    Funzione e cultura organizzativa
    (11 domande);
    Ruolo nell’ambito della organizzazione
    (4 domande);
    Evoluzione della carriera
    (3 domande);
    Autonomia decisionale controllo del lavoro
    (5 domande);
    Rapporti interpersonali sul lavoro
     (3 domande);
    Interfaccia casa lavoro
    (4 domande).

                                                         TOTALE 30 DOMANDE
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                                                                   21
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                         C1

  AREA CONTENUTO DEL LAVORO: prende in esame l’ambiente e le attrezzature
  di lavoro, la pianificazione e l’organizzazione materiale dello stesso;

    Ambiente di lavoro e attrezzature di lavoro
    (13 domande);
    Pianificazione dei compiti
    (6 domande);
    Carico di lavoro-ritmo di lavoro
    (9 domande);                                   TOTALE 37 DOMANDE
    Orario di lavoro
    (8 domande).

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                                                           22
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Aspetti temporali della giornata di lavoro e dell’attività lavorativa

 lavoro a turni, in particolare turni a rotazione;
 lavoro straordinario indesiderato o numero "eccessivo" di ore;
 lavoro a cottimo in alternativa alla retribuzione oraria (ritmo di
  lavoro condizionato dal sistema di retribuzione);
 ritmo di lavoro accelerato, soprattutto in presenza di richieste
  pressanti da parte del personale addetto alla sorveglianza;
 tempo insufficiente per rispettare le scadenze di lavoro;
 programmazione dei cicli di lavoro e di riposo;
 variazioni della quantità di lavoro assegnata;
 interruzioni.

                                                                        23
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Contenuto dell’attività lavorativa (indipendentemente dagli aspetti temporali)

  lavoro frammentario, ripetitivo, monotono che prevede compiti e
   competenze poco variati;
  volume eccessivo;
  ritmo di lavoro fisico/mentale
  utilizzo delle competenze disponibili;
  opportunità di acquisire nuove competenze;
  vigilanza mentale e concentrazione;
  incertezza delle mansioni o delle richieste;
  contraddittorietà delle mansioni o delle richieste;
  risorse insufficienti in relazione all'impegno o alle responsabilità
   necessari per portare a termine il lavoro (per es: competenze,
   apparecchiature, struttura organizzativa).

                                                                             24
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                         C1

Rapporti interpersonali nel gruppo di lavoro

 possibilità di interagire con i colleghi (durante il lavoro, nelle pause,
  dopo il lavoro);
 dimensione e coesione del gruppo primario di lavoro;
 riconoscimento per i risultati ottenuti nel lavoro;
 sostegno sociale;
 sostegno strumentale;
 equa distribuzione del lavoro;
 molestie;
 densità sociale;
 personalità “abrasive”.

                                                                         25
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                         C1

Rapporti interpersonali con i supervisori/superiori

    partecipazione ai processi decisionali;
    feedback e riconoscimento da parte dei supervisori/superiori;
    possibilità di ricevere un feedback dalla supervisione/superiori;
    grado di rigore della supervisione;
    sostengo sociale;
    sostegno strumentale;
    incertezza o contraddittorietà delle richieste;
    stile di leadership;
    pressioni del gruppo.

                                                                         26
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                         C1

Condizioni dell’organizzazione

 prestigio relativo delle mansioni svolte;
 struttura organizzativa non chiaramente definita (attribuzione delle
  responsabilità; presupposti organizzativi per conflitti di ruolo e
  ambiguità);
 burocrazia organizzativa (amministrativa) e procedure incongrue
  (irrazionali);
 politiche discriminatorie (per es. nelle decisioni sui licenziamenti o le
  promozioni).

                                                                         27
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                         C1

Sviluppo di carriera

        possibilità di carriera;
        sovrapposizione;
        sovrapromozione;
        retrocessione;
        mancanza di sicurezza del lavoro;
        ambizioni deluse;
        incongruenza di posizione.

                                             28
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   Livelli di rischio
  I punteggi delle tre aree, sommati, consentono di identificare il proprio
  posizionamento rispetto al livello di rischio e di capire quali sono le azioni di
  miglioramento che devono essere attuate.
  Occorre tenere presente che l’esito della check list è indicativo e va
  contestualizzato rispetto all’effettiva conoscenza della situazione aziendale.

      Livello di rischio BASSO
    L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni di rischio
    organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.
    Il risultato va riportato nel Documento di Valutazione dei rischi e si dovrà
    prevedere un piano di monitoraggio, ad esempio anche attraverso in periodico
    controllo dell’andamento degli eventi sentinella.
    È consigliato monitorare l’organizzazione ogni due anni.
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                                                                                      29
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          Livello di rischio MEDIO

        L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono
        determinare la presenza di stress lavoro-correlato; vanno adottate
        azioni correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli
        interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione
        approfondita.
        È necessario attivare un monitoraggio annuale degli indicatori ed è
        consigliato attuare una politica di prevenzione del rischio stress da
        lavoro e coinvolgere il medico competente e i preposti;

Dott.ssa Paola Garavini

                                                                                         30
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   Livello di rischio ALTO
  l’analisi evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro correlato tale da
  richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate.
  Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate;
  successivamente va verificata l’efficacia degli interventi correttivi; in caso di
  inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita.
    NB. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una
    singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi
    organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo
    specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con valori di rischio
    stress più elevato.
    Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato
    con le stesse liste di controllo, l’efficacia delle azioni correttive e se queste
    ultime risultano inefficaci si passa alla valutazione approfondita.

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                                                                                        31
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   Identificato il livello di rischio: che fare?

                  A chi spetta la responsabilità di stabilire le misure
                                adeguate da adottare ?

                                 Al Datore di lavoro

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                                                                          32
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                          Video case history

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          Misure di prevenzione e gestione dello stress lc

           1. Prevenzione primaria - controllo dei rischi agendo
              sull’organizzazione dell’azienda, sulla gestione e
              progettazione del lavoro e l’ergonomia
           2. Prevenzione secondaria – formazione aziendale e
              individuale
           3. Prevenzione terziaria - assistenza dei lavoratori con
              conseguenze di salute dovute allo stress lavoro
              correlato

                                                     D.Lgs. 81/2008

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                                                                      34
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                         C1

      Le risorse che un’azienda può mettere a disposizione

      Misure di gestione e di comunicazione

      Formazione dei dirigenti e dei lavoratori

      Informazione e consultazione

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                                                       35
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                          LAVORO DI GRUPPO
               Scena
                  1. L’ordinazione
                  2. L’incarico della segretaria
                  3. Keller telefona alla moglie

               Identificare
                  A. Fattori di stress
                  B. Contromisure

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                          LA VISION DELLA SICUREZZA

              •Creazione della vision
              •Consapevolezza aziendale : comunicazione interna
              •Adozione consapevole della vision: diffusione ed adesione
              consapevole
              •Interiorizzazione della vision in tutta l’azienda (cultura
              aziendale: the way we do things here)

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                         C1

                   La valutazione approfondita dello stress

    Gli strumenti messi a disposizione dall’INAIL:

                          Il QUESTIONARIO STRUMENTO INDICATORE

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                                                                 38
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  Valuta la percezione soggettiva dello stress LC rispetto alle 6sei
  dimensioni organizzative del modello Management Standards,
  applicato alla situazione Italiana

            1)            DOMANDA
            2)            CONTROLLO
            3.1)          SUPPORTO DEL CAPO
            3.2)          SUPPORTO DEI COLLEGHI
            4)            RELAZIONI
            5)            RUOLO
            6)            CAMBIAMENTO

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   • 1) DOMANDA:
      comprende aspetti quali il carico lavorativo, l’organizzazione del lavoro e
      l’ambiente di lavoro. Lo standard prevede che i lavoratori siano in grado d i
      soddisfare le richieste provenienti dal lavoro
   • 2) CONTROLLO:
      riguarda l’autonomia dei lavoratori sulle modalità di svolgimento della
      propria attività lavorativa. Lo standard prevede che il lavoratore abbia
      potere decisionale sul modo di svolgere il proprio lavoro
   • 3.1) SUPPORTO DEL CAPO:
       include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse fornite dall’ente. Lo
       standard prevede che il lavoratore dichiari di avere informazioni e supporto
       adeguati dai propri superiori
   • 3.2) SUPPORTO DEI COLLEGHI:
       include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse fornite dai colleghi. Lo
       standard prevede che il lavoratore dichiari di avere informazioni e supporto
       adeguati dai propri colleghi e superiori
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                                                                                  40
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 • 4) RELAZIONI:
    lo standard prevede che il lavoratore non si percepisca quale oggetto di
    comportamenti inaccettabili (es. il mobbing)
 • 5) RUOLO:
    verifica la consapevolezza del lavoratore relativamente alla posizione che
    riveste nell’organizzazione. Lo standard prevede che il lavoratore
    comprenda il proprio ruolo e le proprie responsabilità
 • 6) CAMBIAMENTO:
    valuta in che misura i cambiamenti organizzativi, di qualsiasi entità,
    vengono gestiti e comunicati nel contesto aziendale. Lo standard prevede
    che il lavorator e venga coinvolto in occasioni di cambiamenti organizzativi

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                         C1

     Se nel nostro ambiente di lavoro si verifica anche solo una delle condizioni
 summenzionate è probabile che siamo dei lavoratori sotto stress, con tutti i rischi che
                       ciò comporta per la nostra salute [1]

a. Quantità di lavoro da eseguire eccessiva oppure insufficiente
b. Tempo insufficiente per portare a termine il lavoro in maniera
   soddisfacente sia per gli altri che per se stessi
c. Mancanza di una chiara descrizione del lavoro da svolgere o di una linea
   gerarchica
d. Ricompensa insufficiente, non proporzionale alla prestazione
e. Impossibilità di esprimere lamentele
f. Responsabilità gravose non accompagnate da autorità o potere decisionale
   adeguati

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      Se nel nostro ambiente di lavoro si verifica anche solo una delle condizioni
     summenzionate è probabile che siamo dei lavoratori sotto stress, con tutti i
                    rischi che ciò comporta per la nostra salute [2].

        g. Mancanza di collaborazione e sostegno da parte di superiori, colleghi o
           subordinati
        h. Impossibilità di esprimere effettivamente talenti o capacità personali
        i.    Mancanza di controllo o di giusto orgoglio per il prodotto finito del proprio lavoro
        j.    Precarietà del posto di lavoro, incertezza della posizione occupata
        k. Condizioni di lavoro spiacevoli o lavoro pericoloso
        l.    Possibilità che un piccolo errore o disattenzione possano avere conseguenze gravi.

Dott.ssa Paola Garavini
                                                                                                     44
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Le risorse che un’azienda può mettere a disposizione [1]
       • Rendere efficaci la comunicazione, la cooperazione e la formazione
       • Organizzare in modo realistico il ritmo dell'attività lavorativa
       • Allargare lo spazio di manovra delle prestazioni lavorative
       • Calcolare bene il tempo richiesto dalle diverse prestazioni lavorative
       • Coinvolgere i lavoratori nell’ ambito decisionale, per esempio nella
         programmazione dei turni di lavoro, nell'organizzazione delle ferie, nella
         scelta delle attrezzature, nella scelta del vestiario
       • Garantire pause regolari
       • Mantenere una forte attenzione all'igiene (e alla sicurezza) dell'ambiente
         lavorativo, per esempio garantendo il controllo del rumore, l’ergonomia ecc

Dott.ssa Paola Garavini
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Le risorse che un’azienda può mettere a disposizione [2]
     • Evitare al più possibile le continue interruzioni nello svolgimento dei
       compiti lavorativi assegnati
     • Offrire qualificazione agli addetti , assicurare una sufficiente qualificazione
       e supporto per impedire l’ansia e lo stress
     • Utilizzare i lavoratori conformemente alla loro qualificazione/ offrire ai
       dipendenti opportunità per svilupparsi ulteriormente (nella loro
       professionalità)
     • Garantire un periodico feedback sulla qualità del lavoro, garantire l'elogio, il
       riconoscimento del merito
     • Mantenere un buon clima aziendale
     • Promuovere il mutuo sostegno tra colleghi

Dott.ssa Paola Garavini
Dott.ssa Paola Garavini                                                              45
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                                   • La formazione
                          • Il metodo dell’analisi del Ruolo

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  Cultura della sicurezza:
  •    analisi del clima aziendale;
  • elementi fondamentali per comprendere il ruolo dei bisogni nello
      sviluppo della motivazione delle persone.

         Torniamo alla domanda: Perché persone esperte ed intelligenti sono
         vittime di infortuni?

                           L’A B C DEL COMPORTAMENTO
                                     ACTIVATOR
                                     BEHAVIOUR
                                   CONSEQUENCE

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            Benessere organizzativo:
            • motivazione, collaborazione, corretta circolazione delle
               informazioni, analisi delle relazioni, gestione del conflitto;
            • fattori di natura ergonomica e stress lavoro correlato.

            Team building:
            • aspetti metodologici per la gestione del team building
               finalizzato al benessere organizzativo.

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      Strumenti
                          INAIL, Valutazione e gestione del Rischio da Stress Lavoro-correlato, Manuale ad uso
                          delle aziende in attuazione del D.Lgs.81/08 e s.m.i.

                          Guida alla Campagna “Gestione dello Stress e dei rischi psicosociali sul lavoro”, Agenzia
                          Europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro (EU-OSHA), 2013

           Gestione dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro - Campagna 2014-2015 EU-OSHA
           PRESENTAZIONE VIDEO
           https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Ls8rYn6j0jw

Dott.ssa Paola Garavini
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                          Grazie per l’attenzione

                             Dott.ssa Paola Garavini
                             Direzione
                             Legale Rappresentante

                             PROGETTAZIONE - AMBIENTE - SICUREZZA - SERVIZI
                             Via Cairoli, 22
                             44121 - Ferrara (Italy)
                             Tel 0532 247713 (r.a.) Fax 0532 215574
                             e.mail: garavini@passferrara.it

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