La terapia anticoagulante orale: stato dell'arte ed esperienze personali - SIBioC

Pagina creata da Mattia Ferrara
 
CONTINUA A LEGGERE
REVIEWS                                                                                                                   RASSEGNE

  La terapia anticoagulante orale: stato dell’arte ed esperienze personali

  Roberto Facchinetti
  Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche ed Ematologiche, Ospedale Civile Maggiore, Azienda Ospedaliera di Verona,
  Centro 186 della Federazione dei Centri per la Diagnosi della Trombosi e la Sorveglianza delle Terapie Antitrombotiche (FCSA)

  ABSTRACT
  Oral anticoagulant therapy: state of the art and personal experiences. This paper outlines the main problems
  concerning the current management of patients taking oral anticoagulant therapy. Leading on from the historical
  background, we deal with the mechanism of action of these drugs, the laboratory approach towards patients and
  blood samples, the significant steps in the development of laboratory tests, and the current clinical applications of
  anticoagulant drugs. We then describe the experience of our Anticoagulation Clinic, with special regards to the qua-
  lity outcome and its assessment, and the emerging problem of therapy monitoring and decentralization managing.
  We conclude summarizing the expected outcomes in the development of new drugs, identifying the prospects and
  the future role of Anticoagulation Clinics.

  LA SCOPERTA DEGLI ANTICOAGULANTI                                 trattare l’attacco di cuore del presidente americano
  ORALI: CENNI STORICI                                             Eisenhower. Link successivamente identificò un altro
                                                                   composto ad azione anticoagulante, la [3-(α-acetonil-
       La nascita della terapia anticoagulante orale (TAO) e       benzil)-4-idrossicumarina], chiamata successivamente
  la comprensione della sua azione farmacologica si basa-          warfarin dal nome della fondazione che aiutò le ricerche
  no su due scoperte: la scoperta della vitamina K e quel-         (“Wisconsin Alumni Research Foundation”). Anche que-
  la dei dicumarolici.                                             sta sostanza entrò presto nella pratica clinica come anti-
       Nel 1929 Carl Henrik Dam osservò che pulcini nutriti        coagulante; essa venne anche largamente usata come
  con dieta “priva di colesterolo” sviluppavano una malattia       rodenticida e tuttora molti veleni per roditori si basano su
  emorragica che non veniva corretta dalla reintegrazione          potenti anticoagulanti derivati dal warfarin (detti super-
  di colesterolo: la dieta priva di colesterolo privava quindi     warfarine). Sostanze di tipo cumarinico possono essere
  i pulcini anche di una sostanza che egli chiamò “koagu-          contenute anche in altri vegetali, tra cui erba medica,
  lations vitamin”, la quale, se somministrata, era in grado       arnica, anice, camomilla, ippocastano, rafano, liquirizia,
  di correggere la malattia emorragica e di far tornare a          ortica e prezzemolo.
  livelli fisiologici il tempo di protrombina (PT) (1). Nel 1940       Anche i derivati dell’indanedione (tutt’ora impiegato
  la sostanza venne caratterizzata chimicamente da                 come sostanza per rilevare le impronte digitali) diedero
  Edward Doisy e venne trovata in alte concentrazioni nel-         origine ad altri anticoagulanti, diversi chimicamente dalle
  l’erba medica, nella farina di pesce, in numerosi vegetali       cumarine ma con lo stesso meccanismo di azione: tra
  e nelle feci (prodotta dalla flora batterica intestinale).       questi l’anisindione (nome commerciale Miradon®),
  Attualmente si identificano tre classi di vitamina K: il         impiegato in clinica ma ritirato poi per tossicità midollare
  menadione, il fillochinone (vitamina K1) e il menachino-         ed epatica, e rodenticidi come il difenadione, il pindone
  ne (vitamina K2).                                                ed il valone (tuttora usati).
       Gli studi decisivi per lo sviluppo dei farmaci anticoa-
  gulanti orali si svolsero negli anni ’40 (2-4). Link identifi-   MECCANISMO D’AZIONE DEI FARMACI
  cò nel gruppo di sostanze delle “idrossicumarine”, pre-          ANTICOAGULANTI ORALI (5)
  senti nel trifoglio dolce (Melilotus alba e Melilotus offici-
  nalis), la causa della malattia emorragica del bestiame              La sintesi dei fattori plasmatici della coagulazione
  che se ne cibava. L’autore estrasse dalla pianta la              avviene nel fegato. Alcuni fattori della coagulazione (II,
  sostanza responsabile della azione emorragica e poi sin-         VII, IX e X) e le proteine inibitorie C, S e Z richiedono per
  tetizzò più di cento composti chimicamente analoghi, ad          esplicare la loro attività la carbossilazione in posizione γ
  attività anticoagulante, della famiglia delle 4-idrossicu-       dei loro residui di acido glutammico. Questa carbossila-
  marine, di cui il più potente era la 3,3’- metilenebis-(4-       zione è necessaria per il loro legame, tramite gli ioni cal-
  idrossicumarina), più tardi chiamata dicumarolo. Si dimo-        cio, ai fosfolipidi a carica negativa. L’enzima responsabi-
  strò che la sostanza ingerita provocava allungamento del         le della carbossilazione è la γ-glutamilcarbossilasi, che
  PT nel coniglio. Successive osservazioni evidenziarono           ha come coenzima la vitamina K in forma ridotta. La car-
  che il composto aveva struttura simile a quella della vita-      bossilazione è una reazione accoppiata con la ossidazio-
  mina K, dalla quale poteva essere antagonizzato. Il com-         ne della vitamina K, che diventa vitamina K epossido. La
  posto entrò subito nella pratica medica come anticoagu-          vitamina K epossido viene di nuovo resa disponibile
  lante e divenne famoso nel 1955 quando fu usato per              mediante sua riduzione da parte dell’enzima epossido-

                                                                                         biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1   9
RASSEGNE                                                                                                                     REVIEWS

     reduttasi (vitamin K epoxide reductase, VKOR). I farma-          significativa variabilità circadiana del PT, ma tali dati
     ci anticoagulanti orali svolgono una azione antagonista          sono stati poi smentiti da studi più recenti (9,10). Rimane
     verso la vitamina K sulla sub-unità 1 del complesso enzi-        comunque buona regola, anche a scopi di operatività
     matico VKOR (VKORC1), provocando uno stato di defi-              pratica, eseguire il prelievo al mattino. Possono comun-
     cit di vitamina K che ha come conseguenza la sintesi di          que essere utilizzati i risultati di campioni prelevati per
     fattori vitamina K-dipendenti con ridotta carbossilazione        necessità ed urgenza in altre ore del giorno.
     e funzionalità (“proteins induced by vitamine K antago-               Anticoagulanti da utilizzare nel prelievo. L’anticoagula-
     nists, PIVKA).                                                   zione del sangue al momento del prelievo si effettua con
                                                                      il citrato di sodio, che ha rapida azione di chelazione del
     FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI PER USO                             calcio e non favorisce la labilità del fattore V, la quale era
     CLINICO                                                          invece favorita dall’ossalato di sodio, anticoagulante
                                                                      ormai abbandonato. Critica è la sua concentrazione, che
         Sono disponibili in Italia i seguenti farmaci:               può essere 3,8% (p/v, sale diidrato: corrisponde a 129
     -   Warfarin sodico [3-(α-acetonilbenzil)-4-idrossicuma-         mmol/L) o 3,2% (p/v, sale diidrato: corrisponde a 109
         rina], miscela di composto destro- e levogiro                mmol/L). A seconda delle tromboplastine impiegate pos-
         (Coumadin®). Il composto destrogiro ha emivita di 46         sono esistere differenze anche clinicamente significative
         ore, il levogiro di 36 ore.                                  nel risultato dell’analisi tra le due concentrazioni: la con-
     - Acenocumarolo [3-(α-acetonil-p-nitrobenzil)–4-idros-           centrazione standard raccomandata è 3,2%.
         sicumarina] (Sintrom®). Emivita 12 ore.                           E’ importante che la soluzione di citrato di sodio sia
         Molto diffuso in Europa è anche il fenprocumone [3-          tamponata a pH 5,5, in modo tale da creare un pH fina-
     (fenil-propil)-4-drossicumarina] (Marcumar®) Emivi-ta 60         le in cuvetta di reazione nell’intervallo 7,10 –7,35.
     ore.                                                                  Tecnica di prelievo. Durante il prelievo è opportuno
         Il warfarin, data l’emivita più lunga rispetto all’aceno-    evitare la contaminazione del campione con trombopla-
     cumarolo ha il vantaggio di una maggior stabilità dell’a-        stina tissutale del paziente, che potrebbe causare una
     zione (6). D’altra parte l’emivita più breve dell’acenocu-       attivazione precoce ed incontrollata della coagulazione:
     marolo gli fornisce il vantaggio di una maggiore velocità        il prelievo va quindi eseguito con minima stasi venosa
     nella reversibilità dell’azione. In pratica non si sono però     (11).
     evidenziate differenze clinicamente significative nell’uso            Riempimento della provetta. La provetta va riempita
     di un farmaco rispetto all’altro. A parità di dosaggio l’ace-    in modo da ottenere un rapporto standardizzato fra la
     nocumarolo ha attività anticoagulante circa doppia del           quantità di anticoagulante già presente in essa ed il san-
     warfarin: questo fatto è importante quando si debba pas-         gue. Si consiglia l’utilizzo di sistemi sottovuoto che favo-
     sare da un farmaco all’altro. Oltre il 95% dei pazienti          riscono un immediato contatto del sangue con la soluzio-
     seguiti dal nostro Centro assume Coumadin.                       ne anticoagulante. Subito dopo il riempimento, la provet-
                                                                      ta va agitata delicatamente 3 o 4 volte per capovolgi-
     MISURARE L’EFFETTO ANTICOAGULANTE:                               mento per ottenere una buona miscelazione. Il rapporto
     IL TEMPO DI PROTROMBINA E LA SUA                                 standardizzato fra anticoagulante e sangue è di 1:10. In
     VARIABILITA’                                                     questo modo si ottiene, in un sangue intero con emato-
                                                                      crito del 40%, un rapporto anticoagulante/plasma di
          Fin dagli albori della storia della TAO si sentì la         circa 1:6,4 che è ottimale nei confronti della successiva
     necessità di misurare l’effetto biologico dei farmaci anti-      ricalcificazione. Questo rapporto è critico e può essere
     coagulanti orali. L’esame di laboratorio più idoneo a que-       fonte di significativa variabilità del risultato, specialmen-
     sto scopo si rivelò essere il PT (7). Questa analisi misu-       te in pazienti scoagulati. I motivi più frequenti di un erra-
     ra il tempo necessario affinché un plasma decalcificato          to rapporto sono gli eccessi o più spesso i difetti di riem-
     formi un coagulo quando viene addizionato di trombopla-          pimento della provetta e le alterazioni marcate dell’ema-
     stina tissutale e di ioni calcio. L’analisi è sensibile alla     tocrito. Per ematocriti inferiori a 30% o superiori a 60% è
     carenza dei fattori vitamina K-dipendenti VII, X, II (ma         quindi opportuno prelevare con provette in cui sia stato
     non del fattore IX), oltrechè dei fattori V e I. Con il termi-   corretto il volume di anticoagulante secondo la seguente
     ne “tromboplastina” si intende un estratto tissutale che,        formula: VNaC = [(1-Ht) / (5,95-Ht)] x VS, dove VNaC =
     se aggiunto insieme a calcio ad un plasma o sangue               volume di anticoagulante richiesto in mL; Ht = ematocri-
     anticoagulato mediante chelazione del calcio, è capace           to espresso in L/L; VS = volume di sangue da anticoagu-
     di farlo coagulare.                                              lare in mL.
          Poiché le modalità di esecuzione del PT ne influen-              Trasporto del campione. Il campione deve essere
     zano fortemente i risultati, che sono critici nella gestione     mantenuto a temperatura ambiente e non trasportato in
     clinica del paziente in TAO, appare opportuno ricordarne         ghiaccio, pena la possibile attivazione del fattore VII ed il
     le principali fonti di variabilità.                              conseguente accorciamento del PT.
                                                                           Centrifugazione. Prima della centrifugazione il cam-
     Fase pre-analitica (8)                                           pione va esaminato visivamente per rilevare l’eventuale
                                                                      presenza di coaguli che lo renderebbero non idoneo. La
           Paziente. Le condizioni standard per il prelievo sono
                                                                      centrifugazione del campione va eseguita subito dopo il
     il riposo ed il digiuno. In passato era stata segnalata una
                                                                      prelievo a 2000g per 15 min. E’ recente l’osservazione

10        biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1
REVIEWS                                                                                                                    RASSEGNE

  che è possibile per il PT centrifugare a 1500g per 5 min           nate” vengono definite “piane” quelle tromboplastine che
  (12).                                                              non hanno subito tale arricchimento.
      Dopo la centrifugazione il plasma va esaminato per                 Sull’impiego di tromboplastine combinate si basano
  rilevare l’eventuale presenza di emolisi che lo rendereb-          alcune varianti del PT, quali:
  be non idoneo per possibile attivazione della coagulazio-          - tempo di protrombina e proconvertina (PPT): sensibi-
  ne, l’eventuale presenza di lipemia che, a seconda del                 le a carenze di fattore VII, X e II. Sensibile ai PIVKA.
  sistema ottico impiegato, potrebbe interferire con la rile-            Indipendente dai fattori V e I.
  vazione della formazione del coagulo ed il corretto rap-           - Thrombotest: usa tromboplastina bovina combinata
  porto plasma/anticoagulante, valutato indirettamente                   e cefalina, può essere usato su sangue intero veno-
  mediante una stima visiva dell’ematocrito. In caso di                  so e capillare, è molto sensibile a carenze di fattore
  dubbio è utile avere una provetta di riferimento che evi-              VII, X, II e molto sensibile ai PIVKA; è scarsamente
  denzi i limiti di accettabilità della colonna di plasma. In            sensibile alla carenza di fattore IX (13).
  caso di valori fuori dal corretto rapporto è prassi nel            - Normotest (Hepatoquick): sensibile a carenze di fat-
  nostro laboratorio refertare il risultato accompagnato da              tore VII, X e II. Non sensibile ai PIVKA. Può essere
  un commento di possibile sovra- o sottostima del dato e                usato su sangue venoso e capillare (14).
  da un invito a ripetere il prelievo in apposite provette               L’uso di tromboplastine combinate, che prevede
  dedicate, preparate dal laboratorio, nelle quali la quanti-        anche diluizioni del plasma in esame, è stato proposto
  tà di sodio citrato è stata opportunamente corretta per            per risolvere il problema della interferenza da “lupus anti-
  l’ematocrito del paziente.                                         coagulant” (LAC) nel PT (15-17): i dati della letteratura
      Conservazione e scongelamento. Il campione centri-             sono però discordanti ed in generale per la maggior
  fugato può essere conservato a temperatura ambiente                parte della tromboplastine piane usualmente impiegate
  per 4 ore prima dell’esame. Il plasma può essere conge-            le eventuali interferenze, spesso paziente-dipendenti,
  lato in provetta tappata a –20 °C per 4 settimane ed a             non sembrano essere clinicamente significative. Per il
  –70 °C per 6 mesi. I campioni congelati devono essere              monitoraggio della TAO in pazienti con LAC sono state
  scongelati rapidamente a 37 °C.                                    proposte anche altre analisi alternative come il dosaggio
                                                                     cromogenico della attività di fattore X o il “diluted
  Fase analitica                                                     Russel’s viper venom time” (DRVVT), che però manca-
      Origini delle tromboplastine. Storicamente per la pro-         no di intervalli terapeutici clinicamente validati.
  duzione di tromboplastine estrattive si sono utilizzate                Esecuzione dell’esame e rilevazione della formazio-
  diversi tessuti (cervello, polmone, placenta) provenienti          ne del coagulo. I metodi classici manuali, che prevede-
  da diverse specie animali (bue, scimmia, coniglio ed               vano l’esecuzione in bagno termostatato e la rilevazione
  anche uomo). L’estrazione dall’organo secco può avve-              della formazione del coagulo a vista con cronometro e
  nire con soluzione salina (si ottiene “tromboplastina tis-         che pur costituiscono ancora il riferimento per la calibra-
  sutale” che contiene fosfolipidi e “tissue factor”) o con          zione delle tromboplastine, sono ormai da tempo abban-
  etere (si ottiene “tromboplastina parziale” o “cefalina”,          donati nell’uso routinario a vantaggio dei sistemi su stru-
  che contiene fosfolipidi ma non “tissue factor”). Sono             mentazione automatica, che hanno permesso di meglio
  oggi disponibili anche le tromboplastine ricombinanti, il          standardizzare le fasi di termostatazione, di pipettamen-
  cui “tissue factor” umano è prodotto con tecnologia DNA-           to di plasmi e di reagenti e soprattutto di rilevazione del
  ricombinante.                                                      coagulo.
      La ricalcificazione del campione avviene con cloruro               La formazione del coagulo può essere rilevata con
  di calcio (25 mmol/L) che può essere aggiunto al plasma            metodo ottico. Viene rilevato lo “scattering” dovuto alla
  in esame successivamente alla tromboplastina (esame                aumentata torbidità che si ha quando si forma il coagu-
  in due tempi, ormai abbandonato) o è già presente nel              lo. Di solito viene considerato come tempo di reazione
  reagente insieme alla tromboplastina (detta quindi trom-           quello in cui lo “scattering” è il 50% del massimo raggiun-
  boplastina calcica, esame ad un tempo).                            to; in altri sistemi l’istante di formazione del coagulo
      Inoltre le preparazioni commerciali di tromboplastina          viene attribuito al momento di massima accelerazione. Il
  possono contenere polibrene con lo scopo di neutraliz-             metodo si presta molto bene all’applicazione su stru-
  zare l’eparina eventualmente presente nel campione ed              menti automatici con grande carico di lavoro. Anche
  aumentare così la specificità dell’esame nei confronti             campioni con fibrinogeno molto basso, che quindi rag-
  delle sole carenze di fattori indotte dalla TAO.                   giungono uno “scattering” totale basso, possono essere
      Allo scopo di rendere la tromboplastina selettivamen-          analizzati. Lo studio delle cinetiche di formazione del
  te sensibile alla carenza di alcuni fattori, essa può veni-        coagulo può dare in alcuni casi informazioni utili su par-
  re arricchita (combinata) con gli altri fattori che non si         ticolari difetti (es. disfibrinogemie). Si possono tuttavia
  desidera esplorare, in modo che un loro eventuale defi-            avere difficoltà su plasmi torbidi e lipemici, che però pos-
  cit non prolunghi il tempo di coagulazione. Solitamente            sono essere superate con opportuni algoritmi di sottra-
  tale scopo si raggiunge addizionando la tromboplastina             zione del “bianco campione”.
  con plasma precedentemente adsorbito per allontanar-                   La formazione del coagulo può essere anche rileva-
  ne i fattori indesiderati (VII, X, II) e sfruttarne l’apporto di   ta con metodo meccanico. Questo si basa sul fatto che
  fattore V e fattore I. Per contrapposizione con le “combi-         la formazione del coagulo ostacola il movimento di un
                                                                     mezzo estraneo (di solito una pallina metallica) immerso

                                                                                         biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1    11
RASSEGNE                                                                                                                      REVIEWS

     nella miscela di reazione. La rilevazione del movimento          boplastina di riferimento. Tale modello di elaborazione fu
     può essere elettromagnetica o ottica. Il vantaggio è che         adottato dalla WHO nel 1977 e permise notevoli miglio-
     possono essere esaminati anche plasmi molto torbidi.             ramenti della standardizzazione (18). In pochi anni
     Campioni con fibrinogeno molto basso possono tuttavia            emersero però anche i suoi principali difetti, tra cui il fatto
     dare un coagulo talmente esile da non riuscire a ferma-          che fra tromboplastine di origine diversa si ottenevano
     re il mezzo meccanico.                                           curve o rette con intercetta non passante per ratio 1 su
                                                                      entrambi gli assi, rendendo impossibile assegnare una
     Fase post-analitica ed espressione del risultato                 costante di calibrazione.
                                                                           INR e definitiva standardizzazione del PT (19). E’ il
          La modalità attuale di esprimere il risultato del PT in     modello attuale, adottato dalla WHO nel 1982. E’ la ratio
     “International Normalized Ratio” (INR) è il punto di arrivo      corretta tramite un indice internazionale di sensibilità
     di un lungo cammino che storicamente ha visto fasi di            (ISI) che viene attribuito a ciascuna tromboplastina con-
     progresso e fasi di resistenza al cambiamento. La ricer-         frontandola con una tromboplastina di riferimento.
     ca di nuovi modi di espressione del risultato è stata spin-      L’elaborazione matematica non si basa più sul confronto
     ta dal bisogno di standardizzazione dell’analisi, la cui         fra ratio, ma fra i logaritmi dei secondi di coagulazione.
     mancanza era dovuta essenzialmente alla diversa sen-             Ciò permette di trovare sempre una buona correlazione
     sibilità delle varie tromboplastine e strumentazioni nei         fra i dati. La pendenza della retta di correlazione rappre-
     confronti dei difetti coagulativi indotti da TAO.                senta l’ISI e viene calcolata per ogni tromboplastina nei
          Tempo di coagulazione in secondi. E’ la vera unità di       confronti di un tromboplastina di riferimento (preparazio-
     misura del PT. Non standardizzata, dipende moltissimo            ne internazionale di riferimento, IRP), in modo tale che la
     dal tipo di tromboplastina impiegata.                            ratio ottenuta con la tromboplastina in uso possa essere
          Attività percentuale. Si otteneva confrontando il           convertita nell’INR, cioè in quella che si sarebbe ottenu-
     tempo di coagulazione del plasma in esame con una                ta usando la IRP, secondo la formula: log INR = log R x
     curva di calibrazione costruita con varie diluizioni di un       ISI, che equivale a INR = RISI (cioè R elevato a ISI).
     plasma normale (pool “home made” o plasma liofilo del                 Nelle indicazioni originali la calibrazione doveva
     commercio). La misura dell’attività protrombinica percen-        avvenire con metodo manuale utilizzando plasmi freschi
     tuale non è standardizzata a causa della diversa sensi-          di 20 soggetti normali e 60 pazienti in TAO stabilizzata.
     bilità delle tromboplastine; inoltre dal punto di vista teori-   Successivamente si è dimostrato che per la calibrazione
     co non è corretta in quanto un plasma normale diluito            si ottengono buoni risultati, specialmente fra trombopla-
     (con fattori proporzionalmente diluiti) non è rappresenta-       stine della stessa origine, anche con l’utilizzo di plasmi
     tivo di ciò che avviene in vivo durante la terapia anticoa-      liofili (20, 21).
     gulante (diversità quantitativa delle carenze dei vari fat-           Calibrazione secondaria delle tromboplastine. Data
     tori, formazione dei PIVKA ad attività anticoagulante).          la possibiltà di esaurimento della tromboplastina prima-
          Indice di protrombina percentuale. Rappresentato            ria, la tromboplastina in uso può essere calibrata nei
     dal rapporto PI = (NP / PP) %, dove PI = indice di pro-          confronti di tromboplastine di riferimento secondarie pre-
     trombina, NP = secondi del plasma normale, PP =                  calibrate verso la primaria secondo la seguente formula:
     secondi del plasma del paziente. Tale misura non è stan-         ISIa = ISIb x ISIc, dove ISIa = ISI della tromboplastina in
     dardizzata a causa della diversa sensibilità delle trombo-       uso verso la primaria; ISIb = ISI della tromboplastina in
     plastine. Fuorviante era inoltre esprimere l’indice in %         uso verso la secondaria; ISIc = ISI della secondaria
     senza ulteriori specificazioni, in quanto l’attività percen-     verso la primaria.
     tuale derivante dall’indice di protrombina non era compa-             “Mean Normal Prothrombin Time” (MNPT). Affinchè
     rabile con quella ottenuta dalla curva di diluizione.            l’ISI assegnato alla tromboplastina in uso sia valido è
          Rapporto (Ratio). E’ rappresentato da R = PP / NP,          necessario che il denominatore delle ratio ottenute con
     dove R = ratio di protrombina, PP = secondi del plasma           la tromboplastina in uso e con la tromboplastina di riferi-
     del paziente, NP = secondi del plasma normale. Questa            mento sia stato determinato nello stesso modo. Le racco-
     modalità di espressione del risultato si basa sul concet-        mandazioni per la determinazione del MNPT riguardano:
     to che cambiando tromboplastina il tempo del paziente            - numero di plasmi da testare: dal punto di vista teori-
     ed il tempo di riferimento varino in modo proporzionale,              co quanto maggiore è il numero dei plasmi normali
     mantenendo quindi costante il rapporto. In realtà si è                testati tanto maggiore è l’approssimazione al vero
     visto che la ratio è misura non standardizzata a causa                MNPT della popolazione sana. A scopi pratici si è
     della diversa sensibilità delle varie tromboplastine, in              ritenuto sufficiente testare in più sedute analitiche 20
     particolar modo se di specie diverse, allo stesso difetto             plasmi normali. Solo come seconda scelta si può
     di fattori coagulativi.                                               considerare l’uso di plasmi liofili o la media dei valori
          Ratio internazionale calibrata (ICR). Rappresentò il             ottenuti su soggetti sani;
     primo tentativo di standardizzazione internazionale,             - calcolo della media: è indicato calcolare la media
     basato su un procedimento di confronto fra reagente in                geometrica dei tempi ottenuti. Il dato che in questo
     uso e reagente di riferimento internazionale. E’ la ratio             modo si ottiene, rispetto alla media aritmetica dei
     corretta tramite una costante internazionale di calibrazio-           tempi, è meno influenzato dai valori “borderline” alti:
     ne (ICC), calcolata mediante retta di correlazione fra le
     ratio della tromboplastina in esame e quelle della trom-

12        biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1
REVIEWS                                                                                                                            RASSEGNE

       L’utilizzo della modalità INR portò subito a grandi               il vantaggio di mantenere i pazienti più lontani dai limiti
  progressi nella standardizzazione del PT e negli anni ’80              inferiore e superiore dell’intervallo terapeutico riducen-
  vennero calibrate numerose tromboplastine secondarie                   done quindi la probabilità di oltrepassarli (5). Gli aggiu-
  (22). Dopo pochi anni però si cominciò a rilevare come                 stamenti di dosaggio del farmaco andrebbero effettuati
  la calibrazione mediante ISI non annullasse la variabilità             tenendo conto della variabilità totale (biologica ed anali-
  tra le tromboplastine, in particolar modo nelle zone estre-            tica) del PT e quindi della differenza critica in misurazio-
  me degli intervalli analitici (23,24). Le problematiche                ni successive (33,34). Lo sviluppo di “software” dedica-
  erano essenzialmente legate a:                                         ti, con algoritmi di calcolo del dosaggio, ha dato un vali-
  - diversa origine e preparazione delle tromboplastine                  do aiuto al medico prescrittore a cui comunque rimane la
       di riferimento in uso;                                            decisione finale nel singolo paziente. Ai fini pratici, si
  - stabilità delle tromboplastine di riferimento;                       conviene che target 2,5 equivale ad un intervallo da 2 a
  - variabilità legata alla tipologia di paziente (in TAO o              3 INR e che target 3 equivale ad un intervallo tra 2,5 e
       meno, con presenza di LAC, epatopatico);                          3,5 INR.
  - variabilità legata alla concentrazione di sodio citrato                   Protesi valvolari cardiache (35,36). In assenza di pro-
       nel prelievo;                                                     filassi antitrombotica questa condizione è ad alto rischio
  - variabilità legata alla strumentazione analitica.                    tromboembolico, stimato in circa il 12% per anno per le
       Un notevole progresso nella standardizzazione del                 protesi in sede aortica e 22% per quelle in sede mitrali-
  PT si è ottenuto con la calibrazione locale delle trombo-              ca, variabili a seconda del tipo di protesi. La TAO riduce
  plastine in uso e la determinazione di ISI dedicato al                 significativamente il rischio portandolo a valori variabili
  sistema reagente-strumento (25-28).                                    fra 1 e 3% a seconda del tipo di valvola, della sede di
       Rimangono aperte le problematiche relative alla                   impianto, della intensità del trattamento anticoagulante.
  mancanza di standardizzazione con INR del PT in alcu-                  Le modalità di attuazione della TAO in questa indicazio-
  ne condizioni (29-31): screening per singoli difetti coagu-            ne sono riassunte nella Tabella 1.
  lativi, pazienti epatopatici, pazienti in TAO non stabilizza-               Malattie valvolari cardiache. LA TAO con target 2,5
  ti. Poiché in queste condizioni, l’uso dell’INR non risulta            INR e durata indefinita è indicata nella valvulopatia
  essere più svantaggioso di quanto sia l’uso dei secondi                mitralica reumatica con fibrillazione atriale e/o anamnesi
  o di altri metodi di espressione del risultato privi di stan-          positiva per embolia e/o atrio sinistro con diametro supe-
  dardizzazione e di validazione clinica, nel nostro                     riore a 55 mm. Se durante TAO ben condotta compare
  Laboratorio a scopi pratici viene usato l’ INR in tutte le             complicanza tromboembolica va aggiunta aspirina 100
  condizioni cliniche. Questo atteggiamento è utile quando               mg/die o in alternativa dipiridamolo 400 mg/die o clopi-
  si eseguono giornalmente grandi quantità di PT su pla-                 dogrel.
  smi di pazienti di cui non si conoscono le motivazioni                      Altre valvulopatie, come il prolasso della mitrale, le
  all’analisi.                                                           valvulopatie aortiche e tricuspidali, la calcificazione del-
                                                                         l’anulus mitralico, se non vi è fibrillazione atriale e l’a-
  INDICAZIONI ALLA TAO, OBIETTIVI TERAPEU-                               namnesi per episodi tromboembolici è negativa, non
  TICI E DURATA DEL TRATTAMENTO (32)                                     necessitano di profilassi antitrombotica. Se compaiono
                                                                         episodi ischemici transitori va effettuata terapia a lungo
      Negli ultimi tempi si tende a preferire, nell’indicazio-           termine con aspirina.
  ne del livello di scoagulazione desiderabile, l’atteggia-                   Trombosi cardiaca endocavitaria. E’ indicata TAO
  mento terapeutico di “inseguimento del bersaglio” (tar-                con target 2,5 INR fino a consolidamento o scomparsa
  get) rispetto a quello di “mantenimento nell’intervallo”               del trombo.
  (range): concettualmente questo punto di vista avrebbe                      Fibrillazione atriale (37-40). La prevalenza di questa

  Tabella 1
  La TAO nelle protesi valvolari cardiache
  Tipo di protesi                                  Note                         Target per INR                       Durata TAO
  Meccanica aortica                           basso    rischio1                        2,5                             sine die
                                               alto   rischio2                         3,0                             sine die
  Meccanica mitralica                         tipo vecchio3                            3,5                             sine die
                                               tipo   nuovo4                           3,0                             sine die
  Meccanica doppia mitro-aortica                       -                               3,5                             sine die
  Biologica                                            -                               2,5                              3 mesi
  Meccaniche + antiaggreganti5                         -                               3,0                             sine die
  1Valvola  a doppio emidisco + ritmo sinusale + normale frazione di eiezione + anamnesi negativa per tromboembolismo + atrio sini-
  stro di dimensioni fisiologiche. 2Tutti gli altri. 3Protesi a palla o a disco ingabbiati. 4Protesi a disco oscillante o a doppio disco. 5In
  caso di posizionamento di stent coronarico e in caso di coronaropatie ed embolie durante TAO ben condotta.

                                                                                                biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1         13
RASSEGNE                                                                                                                             REVIEWS

     condizione nella popolazione occidentale è di circa 0,5%              ficienza cardiaca, trombosi murale, storia di embolismo
     per le classi di età inferiori ai 60 anni e raggiunge circa           polmonare o sistemico, comparsa di fibrillazione atriale.
     8% sopra gli 80 anni. Questa prevalenza è in aumento e                     Se non vi è alcun fattore di rischio la TAO non va
     per il 2020 negli Stati Uniti sono attese percentuali del             intrapresa ed è sufficiente il trattamento antiaggregante
     13,5% per la classe di età superiore a 75 anni e del                  a tempo indefinito. Se vi sono fattori di rischio si intra-
     18,2% sopra gli 85 anni. A causa della formazione di                  prende la TAO (target 2,5 INR) per almeno 3 mesi o fino
     trombi nell’atrio sinistro essa è un fattore di rischio forte         a scomparsa dei fattori di rischio tromboembolico, asso-
     ed indipendente per “stroke” tromboembolico (circa 5%                 ciata al trattamento antiaggregante a tempo indefinito.
     all’anno, di cui circa il 15-30% con sequele di invalidità            Se non è possibile il trattamento antiaggregante si può
     permanente). Nei pazienti con fattori di rischio aggiuntivi           utilizzare la sola TAO con target 3,5 per almeno 3 anni.
     la TAO riduce il rischio di “stroke” di circa 60-70% La                    Cardiomiopatia dilatativa (43). Questa condizione
     TAO si è rivelata più efficace del trattamento con aspiri-            non è di per sè indicazione assoluta alla TAO che trova
     na da solo o combinato con TAO a basso dosaggio. Si                   indicazione, con target 2,5 INR, quando la cardiomiopa-
     stima che vi sia un sottoutilizzo della TAO nella fibrilla-           tia dilatativa si accompagna a fibrillazione atriale, a trom-
     zione atriale, tale che solo il 55% dei pazienti che hanno            bosi endocavitaria o ad episodi tromboembolici.
     indicazione sono realmente trattati. Le modalità di attua-                 Ictus ischemico (44). La TAO può trovare indicazione
     zione della TAO in questa indicazione sono riassunte                  solo nell’ictus di origine cardioembolica in cui, con tomo-
     nella Tabella 2.                                                      grafica computerizzata eseguita a 48 ore dai sintomi, si
          Nella cardioversione di fibrillazione atriale è indicata         possa escludere una componente emorragica. Il momen-
     TAO con target 2,5 INR da almeno 3 settimane prima                    to in cui intraprendere la TAO dipende inoltre dalla esten-
     della cardioversione a 4 settimane dopo la cardioversio-              sione della lesione ischemica e dalla contemporanea pre-
     ne. Nella cardioversione di fibrillazione insorta sicura-             senza di ipertensione arteriosa mal controllata:
     mente da meno di 48 ore è possibile instaurare il solo                a) se l’estensione della lesione è minore del 30% di un
     trattamento eparinico; la TAO andrà comunque instaura-                     emisfero e non vi è ipertensione arteriosa: iniziare la
     ta per le 4 settimane successive alla cardioversione.                      TAO subito, con target 2,5 INR a tempo indefinito;
          Flutter atriale (41). Questa condizione, che da un               b) se l’estensione della lesione è maggiore del 30% di
     punto di vista fisiopatologico è distinta dalla fibrillazione              un emisfero e/o vi è ipertensione arteriosa: iniziare la
     atriale, costituisce comunque un fattore di rischio trom-                  TAO dopo almeno 15 giorni.
     boembolico e valgono anche per essa le indicazioni                         In entrambi i casi è indicato trattamento eparinico
     generali adottate per la fibrillazione atriale.                       nella fase acuta.
          Infarto miocardico acuto (42). Dopo l’iniziale tratta-                Arteriopatie periferiche (45). In questi pazienti la TAO
     mento eparinico, l’instaurazione di TAO in questi pazien-             non è indicata in quanto non è più efficace della antiag-
     ti dipende dalla presenza dei seguenti fattori di rischio             gregazione ed ha maggiori rischi emorragici. La TAO
     tromboembolico: infarto Q anteriore esteso, grave insuf-              (target 2,5 INR, a tempo indefinito, associata ad antiag-

     Tabella 2
     LA TAO nella fibrillazione atriale
     Fattori di rischio trombotico1           Età        Fattori di rischio emorragico2      Target per INR             Durata TAO

     Almeno uno presente                  in ogni caso           in ogni caso                      2,5                    sine die

     Assenti                               75 anni               in ogni caso                      2,5                    sine die
                                      (secondo FCSA3)

     Assenti                                >75                     assenti                        2,5                    sine die
                                      (secondo ACCP4)
                                                                   presenti                        trattamento antiaggregante
     1Precedente   attacco ischemico transitorio o “stroke” o embolia sistemica. Ridotta funzione ventricolare sinistra. Ipertensione arte-
     riosa. Diabete mellito. 2Pregressa emorragia cerebrale. Angiomatosi cerebrale. Recente emorragia maggiore. Patologie a rischio
     emorragico degli apparati gastrointestinale e genitourinario. Anamnesi familiare positiva per emorragie maggiori. 3Federazione dei
     Centri per la diagnosi della trombosi e la sorveglianza delle terapie antitrombotiche. 4American College of Chest Physicians.

14        biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1
REVIEWS                                                                                                                     RASSEGNE

  gregante) può essere considerata solo in gruppi selezio-                La condotta generale della TAO è sovrapponibile a
  nati di pazienti che siano portatori di by-pass venosi.            quella dell’adulto, con alcune peculiarità: la dose iniziale
       Prevenzione del tromboembolismo venoso post-ope-              di warfarin dovrebbe essere di circa 0,2 mg per kg di
  ratorio (46). Il termine tromboembolismo venoso (TEV) è            peso corporeo; normalmente la dose media per il range
  cumulativo di trombosi venosa profonda (TVP) ed embo-              terapeutico nei bambini è maggiore di quella degli adul-
  lia polmonare (EP). La TVP, in assenza di profilassi, ha           ti; nel bambino spesso il controllo della TAO è più diffici-
  nei pazienti ospedalizzati un’incidenza elevata, che va            le che nell’adulto a causa di difficoltà di prelievo venoso,
  dal 10-20% nei pazienti sottoposti a trattamento medico            alimentazione irregolare, maggior frequenza di malattie
  al 15-40% dopo chirurgia generale, fino al 40-60% dopo             intercorrenti. Si stima in bambini in TAO che la frequen-
  chirurgia ortopedica maggiore. La complicanza più grave            za media dei controlli di PT sia inferiore a 7 giorni (nell’a-
  è l’EP. La prevenzione anticoagulante di scelta, soprat-           dulto 15 giorni) e la percentuale di INR in range sia circa
  tutto nella chirurgia maggiore del ginocchio e dell’anca,          50% (nell’adulto 68%) (51).
  è eparinica. La TAO è di seconda scelta (es. in caso di
  piastrinopenia da eparina), con target 2,5 INR, fino a             CONTROINDICAZIONI ALLA TAO (32)
  completa mobilizzazione del paziente.
       Trattamento del tromboembolismo venoso e preven-                  Prima di intraprendere la TAO e durante la sua attua-
  zione delle recidive (47). In tutti i casi è consigliata TAO       zione è necessario rilevare prontamente la comparsa di
  con target 2,5 INR, che va iniziata immediatamente in              controindicazioni assolute, che impongono l’immediata
  contemporanea con il trattamento eparinico. Nella TVP              cessazione del trattamento, o relative, che impongono
  l’utilizzo di trombolitici e/o di manovre di trombectomia è        una rivalutazione del rapporto rischio/beneficio nel sin-
  sconsigliato tranne che nel caso di TVP massiva ileofe-            golo paziente. Le controindicazioni alla TAO sono rias-
  morale con rischio di gangrena. Anche l’uso di filtri cava-        sunte nella Tabella 4.
  li va riservato ai pazienti con controindicazioni o compli-
  canze alla TAO o che abbiano presentato recidive non-              La TAO in gravidanza
  ostante TAO adeguata.
       Sindrome da anticorpi antifosfolipidi (48,49). La sin-             I farmaci vitamina K antagonisti passano la barriera
  drome viene definita come la comparsa di trombosi arte-            placentare e possono provocare alta incidenza (fra 14 e
  riose o venose, o di aborto ricorrente, in associazione            46%) di varie malformazioni fetali anche gravi interes-
  con persistente presenza di anticorpi anti β2-glicoprotei-         santi più organi ed apparati ed emorragie fetali (52). La
  na I e/o di anticorpi anticardiolipina. Le modalità di attua-      TAO in gravidanza va quindi sospesa e sostituita con
  zione della TAO in questa indicazione sono riassunte               idonea terapia eparinica. In teoria sarebbe possibile pra-
  nella Tabella 3.                                                   ticare la TAO dopo il primo trimestre e fino alla 36^ setti-
       TAO in età pediatrica. In età pediatrica le principali        mana, ma per scopi pratici si preferisce proseguire la
  indicazioni risultano essere la prevenzione primaria del           terapia eparinica per tutta la durata della gravidanza,
  tromboembolismo arterioso in pazienti con cardiopatia              sospendendola in imminenza del travaglio per poi ripren-
  congenita, intervento chirurgico di connessione atrio-pol-         derla immediatamente dopo il parto, se per via naturale,
  monare, protesi valvolari meccaniche, e la profilassi              o dopo 4 giorni, se per taglio cesareo.
  secondaria di trombosi venosa, di EP o di trombosi dei                  E’ importante che tutte le donne in età fertile in TAO
  seni venosi cerebrali. Alcuni autori suggeriscono nei              vengano istruite a riferire ogni ritardo mestruale con pos-
  bambini livelli di anticoagulazione ridotti rispetto agli          sibile gravidanza.
  adulti, in quanto si è in essi riscontrata una minore gene-             I farmaci vitamina K antagonisti non passano nel latte
  razione di trombina a parità di anticoagulazione rispetto          materno e pertanto la TAO può essere effettuata duran-
  agli adulti (50).                                                  te l’allattamento (53).

  Tabella 3
  La TAO nella sindrome da anticorpi antifosfolipidi
  Condizione clinica                                                Target per INR                         Durata TAO
  Paziente asintomatico (sola positività di laboratorio)          nessun trattamento                             -
  TVP/EP primo episodio, secondario                                      2,5                                  6 mesi
  TVP/EP primo episodio, idiopatico                                      2,5                                  sine die
  TVP/EP recidive, senza TAO o TAO mal condotta                          2,5                                  sine die
  TVP/EP recidive, con TAO ben condotta                    2,5 + antiaggregante oppure 3,5                    sine die
  Trombosi arteriosa: TIA o “stroke” non cardiogenico        trattamento antiaggregante                       sine die
  in assenza di storia di TVP

  Trombosi arteriosa, altri casi                                         2,5                                  sine die
  TVP, trombosi venosa profonda; EP, embolia polmonare; TIA, attacco ischemico transitorio.

                                                                                          biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1     15
RASSEGNE                                                                                                                                 REVIEWS

     Tabella 4
     Controindicazioni alla TAO
     Controindicazioni assolute
     - Gravidanza nel primo trimestre (elevatissimo rischio di malformazioni fetali) e nelle ultime settimane (rischio di emorragia fetale)
     - Recente emorragia maggiore, specie se a rischio vita

     Controindicazioni relative
     - Condizioni generali: malattie psichiatriche, paziente non collaborante, alcoolismo
     - Malattie cardiovascolari: ipertensione grave, endocardite batterica, pericardite, insufficienza cardiaca grave
     - Malattie renali: insufficienza renale grave, recente biopsia renale
     - Malattie neurologiche: ictus recente, recente chirurgia o trauma del sistema nervoso centrale o dell’occhio
     - Malattie gastrointestinali: rettocolite ulcerosa, ulcera peptica attiva, varici esofagee, ernia jatale, diverticolosi del sigma
     - Malattie epatiche: insufficienza epatica grave, malattie biliari, recente biopsia epatica
     - Malattie ematologiche: difetti dell’emostasi, piastrinopenia, piastrinopatia
     - Altre: retinopatie, puntura lombare, iniezioni arteriose
     - Altre condizioni a rischio: malnutrizione, steatorrea, diete ipocaloriche, tireotossicosi, ipotiroidismo

     Emorragie                                                               tomiche o tecniche. Il giudizio finale rimane ovviamente
                                                                             all’odontoiatra operatore. Le linee guida per l’estrazione
         E’ importante classificare correttamente gli episodi
                                                                             dentaria semplice prevedono per il giorno precedente
     emorragici al fine di intraprendere la condotta clinica più
                                                                             l’estrazione un controllo del PT e l’intervento se INR
REVIEWS                                                                                                                          RASSEGNE

  Tabella 5
  Classificazione delle emorragie
  Emorragie maggiori
  Fatali: quando la morte è avvenuta per emorragia e non sarebbe avvenuta se il paziente non fosse stato in TAO
  In sede critica: intracranica, oculare con riduzione del visus, nelle articolazioni maggiori, retroperitoneale
  Tutte le emorragie per le quali è stata necessaria una soluzione chirurgica o l’applicazione di manovre invasive
  Tutte le emorragie che hanno provocato una riduzione acuta di emoglobina maggiore di 20 g/L o per le quali è stato necessario tra-
  sfondere almeno 2 unità di sangue

  Emorragie minori
  Tutte le altre, eccetto le piccole emorragie

  Emorragie piccole
  Non vanno considerati veri episodi emorragici le piccole ecchimosi, le epistassi che non richiedono tamponamento, il sanguinamen-
  to emorroidario sporadico

  Tabella 6
  TAO, interventi chirurgici e manovre invasive
  Si deve sospendere la TAO ed adottare la procedura A (alto rischio trombotico) o B (basso rischio trombotico) in caso di:
  Tutti gli interventi di chirurgia maggiore
  Chirurgia minore gastroenterologica: polipectomia, ablazione e coagulazione con laser, sfinterotomia endoscopica, dilatazione
  pneumatica, biopsia ecoguidata, biopsie a cielo coperto, punture esplorative di cavità: toracentesi, rachicentesi, paracentesi; cata-
  ratta con anestesia retrobulbare; cateterismo cardiaco; impianto di defibrillatori e pace-maker; procedure odontoiatriche comples-
  se.
  Si può proseguire la TAO (PT nell’intervallo terapeutico) in caso di:
  Altre manovre: chirurgia cutanea; cataratta con anestesia topica; artrocentesi ed iniezioni nei tessuti molli ed articolari; punture e
  cateterismi di vene ed arterie superficiali; puntura sternale e biopsia osteomidollare; ecografia transesofagea; procedure odontoia-
  triche semplici.
  Nota: Condizioni ad alto rischio trombotico: protesi meccanica mitralica; protesi meccanica aortica non recente o associata a fibril-
  lazione atriale; protesi valvolare con pregresso tromboembolismo; fibrillazione atriale con pregresso tromboembolismo o con valvu-
  lopatia mitralica; tromboembolismo venoso recente (da meno di 1 mese). Condizioni a basso rischio trombotico: tutte le altre.

  Tabella 7
  Condotta pratica in caso di sovradosaggio di TAO
  Situazione clinica                                       Condotta pratica
  Assenza di emorragia o presenza di emorragie minori Se PT INR entro il range terapeutico ricercare le cause locali di eventuale
                                                      emorragia e ridurre il PT INR se clinicamente possibile
                                                           Se PT INR sopra il range ma 8 INR: sospendere TAO, somministrazione di vitamina K, con-
                                                           trollo il secondo giorno, prosecuzione a seconda del valore di PT raggiunto
  Presenza di emorragie maggiori associate a               Interrompere TAO, somministrare vitamina K endovena (ripetibile dopo 12 ore)
  sovradosaggio
                                                           Infusione di plasma fresco congelato oppure di complesso protrombinico
                                                           oppure di fattore VII attivato ricombinante

  SOMMINISTRAZIONE OTTIMALE DELLA TAO                                     trollo del PT il quinto giorno (55). Dosaggi superiori
                                                                          espongono al rischio di emorragia (specie negli anziani)
  Inizio e orario di assunzione della TAO                                 e di fenomeni paradossi di trombofilia (per deficit di
                                                                          Proteina C o S).
      La modalità di inizio più sicura è con una dose di war-
                                                                               I polimorfismi genetici dell’enzima CYP2C9 del cito-
  farin di 5 mg (1 cp) al giorno per quattro giorni, con con-
                                                                          cromo P450 (metabolismo del s-warfarin), del CYP3A4

                                                                                               biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1     17
RASSEGNE                                                                                                                        REVIEWS

     1A1 e 1A2 (per r-warfarin) e della VKORC1 sono deter-             zione di vegetali abbastanza costante, evitando soprat-
     minanti nella risposta individuale al warfarin. Questa            tutto la introduzione sporadica occasionale di grandi
     variabilità enzimatica può spiegare almeno in parte la            quantità di vegetali o di sostanze inusuali; evitare di
     variabilità biologica interindividuale ed interetnica. Su         mangiare fegato; moderare l’assunzione di alcool; assu-
     queste conoscenze, integrate con altri dati antropometri-         mere o cessare l’assunzione di farmaci e/o erbe solo se
     ci (età, sesso, statura) si basa la costruzione di algoritmi      ciò è prescritto da un medico, ricordando al prescrittore
     di calcolo della dose di farmaco nella fase di induzione          di essere in TAO; in caso di dubbi anticipare il controllo
     della TAO (56-60). Rimane comunque da verificare la               programmato del PT al quinto giorno dalla variazione
     praticabilità di questo approccio rispetto allo schema            dietetica o farmacologica.
     classico di induzione sopra riportato (61).
         L’orario migliore per l’assunzione è nel pomeriggio o         Resistenza alla TAO
     alla sera, sempre alla stessa ora, a conoscenza del risul-            La vera resistenza al farmaco anticoagulante, causa-
     tato del PT, senza rapporto con i pasti, in unica sommi-          ta da mutazioni dei geni codificanti per gli enzimi coinvol-
     nistrazione. L’adozione di schemi scritti da spuntare e di        ti nell’effetto farmacologico o nel metabolismo del farma-
     orario fisso di assunzione facilita la compliance.                co, è rara. La necessità di aumentare il dosaggio del far-
                                                                       maco fino a 3 o più compresse al giorno che si incontra
     Interferenze dietetiche e farmacologiche
                                                                       nella pratica clinica è più spesso dovuta a fattori intercor-
         Le variabili legate a fattori genetici ed antropometrici      renti, quali interferenze dietetiche o farmacologiche,
     possono spiegare cumulativamente circa il 50% della               malassorbimenti, mancata compliance. Questi fattori
     variabilità della risposta al warfarin. La necessità di           vanno quindi approfonditamente ricercati e se possibile
     monitoraggio periodico del PT, ogni 3-4 settimane (in             corretti. In alcuni casi può essere efficace passare da
     pazienti selezionati anche ogni 6 settimane) (62), deriva         warfarin ad acenocumarolo o viceversa. L’impiego di
     però principalmente dalla variabilità intraindividuale, di        warfarin per via endovenosa (non disponibile in Italia) è
     cui alcuni fattori determinanti sono:                             stato segnalato utile in presenza di malassorbimento
     - l’introito alimentare di vitamina K (63,64): il fabbiso-        intestinale (68).
         gno giornaliero è circa 1 µg per kg di peso corporeo,
         mentre l’introito alimentare di una dieta normale è di        Decentramento della sorveglianza ed uso di
         circa 300 µg al giorno. E’ uso comune distinguere fra         strumentazione portatile per la determinazione
         gli alimenti quelli ad alto contenuto di vitamina K dagli     del PT
         altri alimenti a contenuto medio o basso, ma in real-
                                                                            Il continuo aumento del numero dei pazienti in TAO
         tà il contenuto di vitamina K nei cibi è altamente
                                                                       ed il perfezionamento tecnologico di strumentazione por-
         variabile e tale distinzione non ha mostrato utilità pra-
                                                                       tatile per l’esecuzione del PT ha portato negli ultimi anni
         tica. E’ dimostrato che si ottiene una migliore stabili-
                                                                       allo sviluppo di forme decentrate di monitoraggio della
         tà della TAO con assunzione alimentare stabile di
                                                                       TAO. Il grado di decentramento può essere vario e può
         vitamina K piuttosto che con la sua proibizione (tra
                                                                       andare dalla sola esecuzione decentrata del PT con
         l’altro molto difficile da ottenere e carica di implicazio-
                                                                       strumento portatile fino alla completa autogestione da
         ni psicologiche negative per il paziente). Una dieta a
                                                                       parte del paziente.
         contenuto noto di vitamina K è da riservare solo a chi
                                                                            Le problematiche collegate al decentramento della
         mostra un cattivo controllo della TAO ed abitudini
                                                                       sorveglianza sono molteplici:
         dietetiche molto irregolari;
                                                                       - affidabilità della strumentazione portatile. I vantaggi
     - la funzionalità epatica e renale;
                                                                            di questo tipo di strumentazione sono quelli dell’utiliz-
     - le eventuali patologie concomitanti (es. stati febbrili,
                                                                            zo di sangue intero, della velocità della procedura
         iper o ipotiroidismi);
                                                                            analitica e della praticabilità al di fuori del laboratorio.
     - l’assunzione di sostanze (farmaci o erbe) interferenti
                                                                            Questi strumenti devono però essere sottoposti ad
         su assorbimento, metabolismo, escrezione dell’anti-
                                                                            accurata calibrazione da parte del costruttore e sog-
         coagulante o sulla funzionalità del sistema emostati-
                                                                            getti a periodico controllo di qualità gestito dal Centro
         co (65-67). Un farmaco si definisce interferente
                                                                            di sorveglianza.
         quando la sua assunzione o sospensione provoca
                                                                       - abilità del paziente (o di altre persone preposte) nella
         variazioni di PT INR per le quali necessita una signi-
                                                                            esecuzione del PT. Il paziente o il personale addetto
         ficativa variazione della dose del farmaco anticoagu-
                                                                            alla esecuzione dell’analisi dovrà essere adeguata-
         lante (25% di aumento o di diminuzione). Il fenome-
                                                                            mente istruito dal Centro sia sulle basi teoriche della
         no deve avvenire in pazienti stabili da almeno 3 con-
                                                                            analisi sia soprattutto sulle corrette modalità tecniche
         trolli, con buona compliance, in assenza di altre pos-
                                                                            della sua esecuzione, sulle procedure da adottare in
         sibili cause di variazione. Un elenco indicativo delle
                                                                            caso di risultati anomali, sulla necessità di un pro-
         sostanze interferenti (farmaci e sostanze alimentari)
                                                                            gramma di controllo di qualità.
         è riportato nella Tabella 8.
                                                                       - affidabilità del paziente (o di altre persone preposte)
         Nel nostro Centro sono in uso per i pazienti alcune
                                                                            nel riferire segni, sintomi, fenomeni intercorrenti. Gli
     semplici regole che permettono di evitare la gran parte
                                                                            utenti devono essere istruiti dal Centro sulla estrema
     delle complicazioni legate alle interferenze dietetiche e
                                                                            importanza di riferire gli eventi clinici intercorrenti e
     farmacologiche: praticare un’alimentazione a composi-

18        biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1
REVIEWS                                                                                                                            RASSEGNE

  Tabella 8
  Principali interferenze sulla TAO da farmaci ed alimenti

                                                                                 Effetto TAO
  Sostanza
                                                Potenziamento                                               Inibizione
  Antibiotici                 ciprofloxacina, cotrimoxazolo, amoxicillina,            rifampicina, griseofulvina, dicloxacillina
                              levofloxacina, tetracicline

  Antimicotici                fluconazolo, miconazolo

  Farmaci cardiovascolari     amiodarone, diltiazem, fibrati, statine,                colestiramina
                              propranololo

  Antinfiammatori analgesici fenilbutazone, piroxicam, acetaminofene,                 azatioprina
                             interferone

  Farmaci neurologici         fenintoina, disulfiram, inibitori del “reuptake”        barbiturici, carbamazepina, clordiazepossido
                              della serotonina

  Farmaci gastrointestinali   cimetidina, omeprazolo                                  sucralfato

  Altri                       steroidi anabolizzanti, fluorouracile, tamoxifene       mercaptopurina, terapia chelante, vaccinazione
                                                                                      antinfluenzale

  Sostanze alimentari         mango, ananas, pompelmo, alcool                         grandi quantità di alimenti ricchi di vitamina K, fega-
                                                                                      to, latte di soia, ginseng, thè verde, avocado

      devono essere consapevoli che il dato strumentale                  richiesta di monitoraggio della TAO da parte soprattutto
      del PT è inscindibile dalle notizie cliniche di accom-             degli utenti esterni ambulatoriali. Il Centro ha subito ade-
      pagnamento.                                                        rito, con il numero 186, alla Federazione dei Centri di
  - affidabilità, sicurezza e tracciabilità della trasmissio-            Sorveglianza della Terapia Anticoagulante (FCSA), suc-
      ne bidirezionale dei dati. I sistemi telematici adottati,          cessivamente denominata Federazione dei Centri per la
      oltre che garantire la sicurezza dei dati, devono                  Diagnosi della Trombosi e la Sorveglianza delle Terapie
      avere sistemi di controllo di avvenuta ricezione e                 Antitrombotiche (32). La Federazione ha gli scopi di
      devono archiviare in automazione le informazioni sia               coordinare e supportare i Centri per la trombosi già esi-
      in entrata sia in uscita dal Centro.                               stenti, armonizzandone la crescita; favorire la nascita di
      Il Centro, tenuto conto delle condizioni operative con-            nuovi Centri con l’obbiettivo di portare un Centro in ogni
  tingenti e delle risorse umane e materiali disponibili,                ospedale; realizzare guide e raccomandazioni; collabo-
  dovrà selezionare i pazienti da sorvegliare con modalità               rare con il Ministero della Salute sui temi specifici della
  decentrate e dovrà tenere tracciabilità delle attività edu-            trombosi; contribuire all’aggiornamento continuo del per-
  cazionali svolte e dei risultati del controllo di qualità dedi-        sonale dei Centri; favorire la standardizzazione della dia-
  cato alla strumentazione portatile.                                    gnostica di laboratorio; realizzare specifici controlli per la
      In generale si può affermare che nel confronto con le              qualità; promuovere ed eseguire studi clinici e di labora-
  metodiche tradizionali di monitoraggio i sistemi basati                torio che possano coinvolgere più Centri; far compren-
  sull’autocontrollo e sull’autogestione applicati a pazienti            dere a colleghi ed amministratori l’importanza sanitaria e
  adeguatamente istruiti si sono dimostrati competitivi                  sociale di una efficiente ed efficace sorveglianza dei
  sotto il profilo del rapporto costo/efficacia (69-73).                 pazienti in terapia antitrombotica e sensibilizzare in tal
                                                                         senso gli organismi istituzionali, regionali o nazionali,
  L’ESPERIENZA DEL CENTRO DI                                             responsabili della politica sanitaria.
  SORVEGLIANZA TAO DELL’OSPEDALE DI                                           Le caratteristiche che un Centro deve possedere per
  VERONA                                                                 far parte della FCSA sono le seguenti:
                                                                         1. i Centri devono essere ubicati presso strutture sani-
      Il nostro Centro, che ha sede presso il Laboratorio di                  tarie pubbliche o private;
  Analisi Chimico-Cliniche ed Ematologiche dell’Ospedale                 2. almeno un membro del Centro deve aver seguito uno
  Civile Maggiore della Azienda Ospedaliera di Verona,                        dei corsi di formazione organizzati da FCSA;
  nasce alla fine del 1998 con l’intento di rispondere in                3. il numero di pazienti seguiti non deve essere inferiore a 30;
  maniera organizzata e standardizzata alla crescente                    4. il Centro dovrebbe preferibilmente espletare tutte le

                                                                                                biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1         19
RASSEGNE                                                                                                                       REVIEWS

         attività di pertinenza specialistica per la malattia           la FCSA ha predisposto un modello di intervista telefoni-
         trombotica, ivi incluse la diagnosi strumentale e di           ca per raccogliere in modo corretto i dati necessari (75).
         laboratorio, il controllo delle terapie antitrombotiche e
         l’assistenza al paziente anticoagulato in occasione di         Operatività del Centro
         interventi chirurgici e manovre invasive, ma si può                 Presa in carico di un nuovo paziente. Nel nostro
         limitare al controllo (clinico e di laboratorio) delle tera-   Centro la presa in carico di un nuovo paziente per il
         pie antitrombotiche e all’assistenza al paziente anti-         monitoraggio della TAO avviene su richiesta del pazien-
         coagulato in occasione di interventi chirurgici e              te stesso, su richiesta diretta del suo medico curante o in
         manovre invasive;                                              seguito ad indicazione su lettera di dimissione dal nostro
     5. il Centro deve disporre di un laboratorio;                      Ospedale. In ogni caso il medico curante deve, su appo-
     6. il laboratorio del Centro deve essere in grado di assi-         sito modulo, formalizzare l’affidamento del suo paziente
         curare la diagnostica essenziale delle malattie trom-          al nostro Centro. Il paziente dovrà poi formalizzare per
         botiche ed il controllo delle terapie antitrombotiche          iscritto un consenso informato, nel quale si impegna a
         secondo lo stato dell’arte;                                    rispettare le regole del buon rapporto con il Centro, ed in
     7. per quanto riguarda la TAO, è richiesta l’espressione           particolare si impegna a riferire le notizie cliniche di inte-
         del risultato in INR, applicato secondo lo stato dell’ar-      resse per una buona condotta della TAO. Viene quindi
         te;                                                            effettuato un colloquio con il paziente durante il quale si
     8. la prescrizione della terapia deve essere contestuale           acquisisce in fotocopia la documentazione clinica (che
         al controllo di laboratorio.                                   viene archiviata) attestante l’indicazione alla TAO, la sto-
     9. i Centro si impegna a partecipare a tutti i programmi           ria clinica, gli esiti dei principali esami di laboratorio e
         di VEQ (di laboratorio e clinica) della FCSA;                  strumentali eseguiti. Durante il colloquio il paziente viene
     10. il Centro si impegna a far partecipare un suo compo-           istruito sulla funzionalità del Centro e sui principi genera-
         nente ad almeno un evento formativo ogni tre anni              li della terapia. Se necessario il paziente viene visitato
         scelto fra quelli organizzati da FCSA, ivi incluso il          dal medico del Centro.
         convegno nazionale;                                                 Prelievo per PT. I pazienti vengono sottoposti a pre-
         Le figure professionali costitutive dei Centri sono:           lievo venoso presso l’ambulatorio del Centro Prelievi al
     1. il referente FCSA che rappresenta il Centro presso              quale accedono con una corsia preferenziale dalle ore
         FCSA;                                                          7:30 alle ore 9:00, dal lunedì al venerdi.
     2. il referente clinico, a cui sono demandate dal referen-              Trasporto dei campioni. I campioni vengono traspor-
         te FCSA le responsabilità della clinica e a cui vengo-         tati al laboratorio ogni 20 min. Il tempo di trasporto è di
         no inviati i materiali necessari per la VEQ clinica ed i       circa 2-4 min.
         rispettivi risultati;                                               Esecuzione del PT. Il PT viene eseguito immediata-
     3. il referente di laboratorio, a cui sono demandate dal           mente dopo che il campione è pervenuto al laboratorio.
         referente FCSA le responsabilità del laboratorio e a                Ambulatorio monitoraggio TAO. A partire dalle ore
         cui vengono inviati i materiali necessari per la VEQ di        8:00 il medico del Centro, presso un ambulatorio dedica-
         laboratorio ed i rispettivi risultati.                         to con propria sala di attesa, dispone tramite collega-
         La FCSA promuove e gestisce due distinti program-              mento informatico dei primi risultati dei PT ed inizia a
     mi di controllo di qualità:                                        ricevere individualmente i pazienti. Il paziente restituisce
     1. VEQ di Laboratorio, che si basa sull’invio periodico ai         al medico lo schema terapeutico precedente scaduto,
         Centri di plasmi liofilizzati da testare;                      sul quale ha risposto con una crocetta alle seguenti tre
     2. VEQ Clinica, che si basa sulla raccolta periodica               domande:
         delle percentuali di tempo di permanenza in range              1. ha assunto la dose indicata?
         terapeutico (74), sia cumulative sia con scorporo dei          2. ha modificato gli altri farmaci?
         primi tre mesi di trattamento (periodo di induzione).          3. ha avuto emorragie?
         Il parametro della percentuale di tempo in range è                  Il medico raccoglie le notizie cliniche, prende visione
         senz’altro più indicativo della qualità del monitorag-         del risultato del PT e predispone, con l’aiuto di software
         gio rispetto alla percentuale di INR in range, che è           dedicato, il nuovo prospetto terapeutico consegnandolo
         influenzata dalla variabilità nella frequenza con cui si       al paziente. L’attività prosegue a ciclo continuo fino ad
         effettua l’esame.                                              esaurimento delle richieste. L’attività del medico prose-
         La partecipazione a questi due programmi è obbliga-            gue con l’approfondimento di casi particolari e con la
     toria. Inoltre il nostro Centro trova molto utile tenere sotto     presa in carico di nuovi pazienti.
     controllo quotidianamente i seguenti parametri: INR                     Casi urgenti. Per i casi urgenti il Centro è disponibile
     medio; percentuale di INR entro, sotto e sopra il range;           dal lunedì al venerdì dalle 7:00 alle 19:30; negli altri orari
     dose settimanale media di farmaco prescritta giornal-              e nei giorni prefestivi e festivi è disponibile con reperibi-
     mente; numero di pazienti. E trimestralmente: distribu-            lità telefonica.
     zione percentuale delle patologie monitorate; complican-                Consulenza. Il Centro svolge attività di consulenza
     ze emorragiche e trombotiche; individuazione dei                   sul singolo caso per i colleghi dei vari reparti
     pazienti che non si sono presentati al controllo. Questo           dell’Ospedale e per i medici di Medicina Generale e par-
     dato è importante in quanto può rilevare l’insorgenza di           tecipa ad incontri e dibattiti con i colleghi interessati.
     complicanze che altrimenti andrebbero misconosciute e                   Gestione telematica della prescrizione terapeutica.

20        biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1
Puoi anche leggere