La struttura modulare della corteccia visiva - Giovanna Citti Università degli studi di Bologna Lavoro in collaborazione con A. Sarti - CAMS EHESS ...

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La struttura modulare della corteccia visiva - Giovanna Citti Università degli studi di Bologna Lavoro in collaborazione con A. Sarti - CAMS EHESS ...
La struttura modulare della
      corteccia visiva

          Giovanna Citti
 Università degli studi di Bologna

   Lavoro in collaborazione con
  A. Sarti – CAMS EHESS Paris
La struttura modulare della corteccia visiva - Giovanna Citti Università degli studi di Bologna Lavoro in collaborazione con A. Sarti - CAMS EHESS ...
Riassunto
1^ parte:
Fenomenologia della percezione
Struttura della corteccia visiva

2^ parte:
Corteccia visiva e apprendimento
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Immagini e percezione
Un'immagine è una funzione definita su un rettangolo che
viene descritta in toni di grigio. E un dato non strutturato.
Eppure noi percepiamo oggetti, e forme. Il problema è quindi
individuare la forma rispetto allo sfondo. Prima ancora di
classificarla
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La psicologia della percezione:
    percepiamo differenze
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Le leggi della Gestalt:
             aspetti locali

Vicinanza,                      somiglianza

      buona continuazione   convessità
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Aspetti globali

           Articolazione senza resti
Gaetano Kanizsa – grammatica del vedere - 1997
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Modelli di corteccia visiva

[W. C. Hoffmann '89] [Petitot Tondut '99]
[Sarti C. '03], [Zucker '05] [Sarti C. Peitot '08]
[Duits van Almsick Franchen, ter Haar Roomeny '06]
[Hladky Pausl '08]
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Campo profilo recettore
L'insieme dei recettori retinici che portano informazioni ad una
specifica cellula cella corteccia visiva

Il profilo recettore è una funzione definito sul campo recettore
e descrive l'intensità della risposta ad uno stimolo
visivo [Hubel Wiesel]
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Profili recettori in LGN
Profili isotropi, modellati da laplaciano di Gaussiana

Tutte le cellule sono ottenute da una cellula fissata per
traslazione\
Azione delle cellule dell'LGN
In presenza di un'immagine I
Connettività in LGN
 Si modella con un nucleo isotropo.
 Scegliamo per semplicità la soluzione
 Fondamentale del Laplaciano

L’operatore più semplice associato a questo nucleo è
quello lineare:
Un modello lineare- [C. Sarti]

Non si recupera l’immagine iniziale, ma
                  è armonica
Consideriamo l’insieme delle cellule che hanno Output
 positivo.

 L’operatore       può essere ristretto a funzioni definite su
 questo insieme
 I suoi autovettori sono un modello delle unità percettive

In colore sono rappresentati
Gli autovettori associati ai primi
3 autovalori

Barbieri Citti Cocci Sarti
L’output di LGN è l’input delle
         cellule di V1
Profili recettori in V1
Profili direzionali (de angelis, Hubel e Wiesel) – modellati
da derivate prima di Gaussiana

 Ogni altra cellula è ottenuta per rotazione e traslazione
Azione delle cellule semplici
un filtraggio lineare

step non-lineare

Il punto di Massimo ndica l'orientazione del bordo
Lifting dei bordi

Ogni level line è liftata ad una curva integrale dei due campi

Verificano la condizione di Hormander. La propagazione del
segnale avviene lungo queste curve?
La struttura a pinwheels

Il modello è un’idealizzazione – ispirata al cubo di ghiaccio di
Hubel e Wiesel.
La corteccia visive implementa in 2D questa struttura:
la dimensione spaziale è discretizzata e attorno ad ogni punto
ci sono tutte le orientazioni in una struttura detta piinwhells
Modello dei nuclei di connettività

La connettività è fortemente direzionale.
Si modella con la soluzione fondamentale della Fokker Plank
in SE(2) ristretta allo spazio dei pinwheels
Queste cellule giustificano un esperimento di Field, Hayes, Hess
Possiamo ripetere la selezione di un insieme di cellule attive

Restringere la soluzione fondamentale di V1 a questo nuovo insieme

E riproiettiamo sul piano 2D retinico. Gli autovettori definiscono unità
percettive che tengono conto di posizione e orientazione
Feedforward and feedback
Le cellule di LGN determinano intensità di colore, le
cellule semplici determinano (e completano) bordi. Le
due informazioni devono essere compatibili
La struttura modulare della corteccia

Scala – invarianza per dilatazioni
●

Colore
●

Movimento:gruppo galileiano
●

Le invarianze delle immagini caratterizzano gli spazi di cellule
●

    Spazio delle fasi e spazi di cellule
    ●
Grazie dell’attenzione
La struttura modulare della
 corteccia visive – Part II

          Giovanna Citti
 Università degli studi di Bologna

   Lavoro in collaborazione con
  A. Sarti – CAMS EHESS Paris
Riassunto
- famiglie di cellule e gruppi di Lie (richiami della volta scorsa)

- Il deeplearning è ispirato alla struttura corticale, ma i nuclei sono
  appresi. I nuclei corticali sono appresi?
- Principio di indeterminazione
La corteccia visiva ha una struttura
             modulare
Nel nostro modello ogni famiglia di
 cellule è descritta da un gruppo
I profili recettori operano sul segnale retinico

                                     Output delle cellule è una funzione

                                     Selezione del massimo

L’insieme dei profili recettori delle cellule è un gruppo di Lie

La propagazione è nella direzione dell’algebra di Lie associata. Ma
questo non definisce completamente la struttura
Geometria dell’insieme dei recettori
Ex gruppo di rotazione e traslazione

Legge di gruppo:
L’algebra di Lie è generata dai campi:

L’azione delle cellule seleziona l’orientazione:

Definisce formalmente la 1-forma
E induce la condizione
Nel nucleo della forma abbiamo i campi
Propagazione nel gruppo
 L’output è sottoposto a propagazione mediante equazioni
 espresse in termini dei campi. I modelli piu semplici sono lineari

Le relative soluzioni fondamentali modellano i nuclei di connettività

Piu in generale sono stati
proposti algoritmi a due passi,
uno lineare, uno no, che
danno luogo ad equazioni
non lineari, per esempio di
curvatura.
La struttura modulare della corteccia
Scala

Movimento: sottogruppo del gruppo galileiano

Per ciascuna di queste famiglie abbiamo delle verifiche sperimentali
Spazio delle fasi generalizzato
deeplearning e corteccia

Gli algoritmi di deeplearning emulano la struttura della corteccia
Modello di T.Poggio

               Nuclei appresi con IMAGENET
- I filtri corticali sono misurati o appresi?
 - Come possono misurare posizione e
                 orientazione?
I nuclei sono appresi

Sanguinetti Citti Sarti
3D
Soluzione fondamentale della Fokker Plank e istogramma
I nuclei dipendono dalla famiglia di
           immagini scelta
Il principio di indeterminazione
I filtri di Gabor come minimi
Consideriamo la funzione

Indichiamo            i filtri ottenuti da una traslazione e
rotazione del filtro nel punto (x,y) e di un angolo

E’ una verifica diretta che siano minimi del principio di
indeterminazione rispetto ai campi

La stessa proprietà vale anche negli altri gruppi considerati
Il cambio di variabile         è un automorfismo di

E l’azione dei filtri è una trasformata Bargmann
I pinwheels
I campi vettoriali diventano

Il principio di indeterminazione
Minimi del principio di indeterminazione

Sembra che I pinwheels si formino in assenza di stimuli, ma
solo di onde random
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