LA SCALA - MAGGIO 2022 - Teatro alla Scala
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Il mese di maggio si apre con il ritorno Teatro con un programma che accosta sul palcoscenico scaligero di Un ballo le composizioni “italiane” di Schubert in maschera, che alla Scala manca dal e Mendelssohn alla Concertante per 2013. L’opera si colloca tra i capolavori fiati K 297b con Fabien Thouand, Fa- di Verdi ma anche tra i titoli più com- brizio Meloni, Valentino Zucchiatti e plessi dal punto di vista drammaturgico Danilo Stagni. La direttrice Speranza e musicale e avrebbe dovuto segnare Scappucci si è raccontata a Luca Bac- un passo ulteriore nel percorso ver- colini. Particolarmente attesa tra i re- diano di Riccardo Chailly. A causa di cital di canto è la serata che segna il ri- un’indisposizione il Direttore Musi- torno di Anna Netrebko: la grande cale ha ceduto il podio a Nicola Lui- cantante sarà in palcoscenico con Elena sotti, che celebra così i suoi vent’anni Maximova, Malcolm Martineau e il di direzioni alla Scala e che nelle due giovane violinista italiano Giovanni ultime rappresentazioni sarà a sua volta Andrea Zanon che abbiamo chiesto a sostituito da Giampaolo Bisanti, fresco Liana Püschel di intervistare. del successo riscosso con Adriana Le- Spazio al contemporaneo con il Festi- couvreur. Raffaele Mellace, nuovo val Milano Musica, che a partire da consulente scientifico della Fonda- quest’anno si è spostato in primavera: zione, ha conversato con il M° Luisotti Gianluigi Mattietti ci racconta il pro- sulla partitura e la sua collocazione gramma, dal titolo suggestivo “Suoni nell’arco creativo verdiano. Mattia d’ombra: Orfeo, Euridice, Hermes”. Palma ha invece intervistato Marco Tra i personaggi che animano la platea Arturo Marelli, regista di casa nei mag- scaligera abbiamo scelto di presentare giori teatri europei ma al debutto alla Marco Mazzoleni, imprenditore e me- Scala, che ha firmato anche scene e cenate ma anche spettatore fedelissimo costumi di un allestimento che sottoli- e intelligente commentatore sui social nea l’ineluttabilità del fato dei prota- media. E proprio i social media sono al gonisti. centro dell’attività di Silvia Farina, la Per la Stagione di Balletto va in scena nostra collega che racconta la sua vita Sylvia, ripresa dello sfarzoso spetta- alla Scala dedicata alla gestione del sito colo che aveva inaugurato la Stagione web e della comunicazione digitale. 2019-2020 con la coreografia di Ma- Maggio è per noi un mese speciale per- nuel Legris e scene e costumi di Luisa ché accanto alla normale programma- Spinatelli. Carla Vigevani ha esplorato zione gli uffici si dedicano ai prepara- il carattere del personaggio principale tivi dell’annuncio del programma della insieme alle quattro protagoniste che lo nuova Stagione, previsto per l’inizio di incarneranno: Martina Arduino, Nico- giugno. Ultimi ritocchi, verifiche e letta Manni, Maria Celeste Losa e conferme per un calendario ricco e ar- Alice Mariani. ticolato, mentre si riduce l’impatto La Filarmonica della Scala prosegue della pandemia. l’attività per la Stagione Sinfonica del Paolo Besana SOMMARIO IL SINFONISMO DEL BALLO 2 IL “DRAMMA GIOCOSO” DI VERDI 6 SYLVIA, DONNA E NINFA GUERRIERA 10 TRA MITOLOGIA E MODERNITÀ DI VIANDANTE IN VIANDANTE 14 DIALOGHI TRA VIOLINO E DIVE 18 NUOVI PARADIGMI A MILANO MUSICA 20 FOYER. MARCO MAZZOLENI 22 SCALIGERI. SILVIA FARINA 23 1
Il sinfonismo del Ballo Nicola Luisotti torna alla Scala con Verdi per Un ballo in maschera dopo Il trovatore di due anni fa 2
M aestro, Un ballo in maschera, molto prolungato, che viene svilup- Verdi, ormai proiettata verso La per usare un eufemismo, non ha pato, modula in maggiore, ritorna in forza del destino: ci fa già assaporare avuto vita facile a causa della cen- minore, quasi fosse uno Scherzo con il compositore dell’Aida e del- sura. il suo Trio centrale e la Coda. Se gli l’Otello… È qualcosa che mi fa molto riflettere, interpreti, come i nostri fanno, can- quanto cioè alcuni capolavori arri- tano a tempo si ha l’idea d’un brano Una partitura come questa ri- vino a noi attraverso sacrifici im- compiuto, come a dire d’un quadro chiede particolare attenzione al- mensi da parte dei loro autori. Si con la sua cornice. Si può parlare l’orchestra. pensi a quest’opera: già con il Rigo- d’una concezione sinfonica dei nu- Un ballo in maschera è molto avan- letto Verdi aveva avuto molti pro- meri di Un ballo in maschera. Si zato sul piano dell’orchestrazione, blemi con la censura, ma qui que- pensi all’aria di Amelia, introdotta che non è più essenziale: l’orchestra st’ultima ha un’influenza enorme. da un preludio di grande potenza sin- non si limita più all’accompagna- Quello che genera un capolavoro è fonica: non una semplice introdu- mento. Verdi si preoccupa molto se- spesso il limite imposto dall’esterno. riamente del tessuto orchestrale, a In un sistema in cui vi fosse libertà cominciare dal Preludio. Qui per la assoluta, si rischierebbe di non riu- Ballo è una partitura prima volta nella sua carriera, Verdi scire a prendere una direzione pre- scritta da un impiega gli armonici degli archi, per cisa. Invece le restrizioni – come lui una grande novità. Non si tratta quelle delle regole del contrappunto, compositore però solo del singolo colore, ma in che ti vietano tutta una serie di rap- consapevole dei propri generale della qualità dell’orche- porti – ti costringono a cercare una strazione, del tessuto che sostiene le soluzione che porta alla creazione mezzi, un’opera che frasi liriche, ad esempio nel duetto di musica di valore. La costrizione anticipa la grande dell’atto II, che termina come un della libertà è capace di generare mare in tempesta quando Amelia fi- cose straordinarie: il limite impone maturità di Verdi, nalmente dichiara a Riccardo il pro- di superarsi. Così era avvenuto a ormai proiettata verso prio amore. Ma pensiamo all’inizio Bach, che sembra abbia iniziato il I dello stesso atto, in cui Verdi chiede libro del Clavicembalo ben tempe- La forza del destino: al librettista Antonio Somma dei rato mentre si trovava in prigione a ci fa già assaporare versi spezzati che restituiscano bene Weimar, senza nemmeno una tastiera la condizione psicologica del perso- a disposizione. Nel nostro caso l’in- il compositore naggio. Il cantabile è preceduto da tervento della censura, la fatica che dell’Aida e dell’Otello una scena e ancor prima da un pre- tutto questo processo ha comportato ludio sinfonico di diversi minuti di per Verdi e per Antonio Somma, che musica bella, potente. Oppure si alla fine non volle nemmeno com- zione all’aria ma una pagina di pensi all’assolo del corno inglese, parire sulla stampa del libretto, sem- grande forza ed energia, segno d’una impiegato in modo nuovo, con gli ar- bra si sia trasfusa in quei momenti di nuova maturità raggiunta da Verdi. chi che sussurrano, respirano, sospi- rabbia estrema che l’opera contiene. Verdi aveva peraltro già dato prova rano. Il percorso dal Nabucco attra- di un’evoluzione persino all’interno verso l’Attila, I masnadieri, Luisa Cosa la colpisce soprattutto di della stessa opera: mi riferisco alla Miller, la trilogia popolare, ci mostra questa partitura? Luisa Miller, che inizia donizettiana un Verdi che resta fedele a se stesso Si può parlare di un Verdi che ri- e termina come la partitura d’un ma si rinnova di continuo. torna alle origini dei suoi studi. La Verdi personalissimo, al passo con partitura ha molto a che fare con opere della maturità. Ballo è una par- Cosa rappresenta Giuseppe Verdi Beethoven. Il tema del terzetto del- titura scritta da un compositore con- per lei? l’atto primo è di fatto quello d’uno sapevole dei propri mezzi, un’opera Insieme a Mozart, Wagner, Strauss, Scherzo: si tratta di un momento che anticipa la grande maturità di Verdi è uno dei più grandi composi- 4
tori dell’umanità, di quelli che hanno nuovamente come assistente e infine Oscar meraviglioso, ha molto piglio, regalato il futuro dell’opera, cioè il spesso come direttore: la prima volta rende bene il personaggio come nostro presente: se non ci fossero a Toronto, nel 2002, esattamente ven- Verdi l’ha concepito. L’orchestra e il stati, l’opera oggi sarebbe soltanto t’anni fa; poi a Genova, a Madrid, a coro stanno lavorando molto bene. una curiosità. Quand’ero giovane ero San Francisco… Mi sembra un sogno. appassionato di Verdi; crescendo sono diventato quasi maniacale nei Come si è evoluto attraverso que- Raffaele Mellace suoi confronti, la passione si è tra- ste tappe il suo rapporto con Un sformata in un grande amore. Verdi ballo in maschera? 4, 7, 10, 12, 14, 19, siamo noi, è l’Italia. Recentemente Nel 2002 ero un direttore più istin- 22 (ore 14.30) maggio 2022 ho diretto Macbeth a Zurigo e il pub- tivo, volevo dimostrare chi ero; ora blico ha reagito come a un concerto invece mi interessa proporre l’opera Giuseppe Verdi rock. Ti senti orgoglioso di essere di Verdi. Non m’interessa più uti- Un ballo in maschera italiano: grazie a Verdi, il mondo lizzare l’opera di Verdi per mettere dice “questa è l’Italia”, questa è in risalto Nicola Luisotti, quanto al Nicola Luisotti (4, 7, 10, 12, 14) l’Italia che vogliamo, la grande bel- contrario utilizzare Nicola Luisotti Giampaolo Bisanti (19, 22) lezza, per dirla con Sorrentino. Il per mettere in risalto l’opera di direttore messaggio musicale è il più potente Verdi. Ora ho una concezione com- Marco Arturo Marelli, che abbiamo a disposizione: la poe- pletamente diversa del suono: ho regia, scene e costumi sia, la pittura, la scultura implicano conservato l’energia, ma sono più Marco Filibeck, luci una conoscenza della lingua e del delicato, riflessivo, ricerco il suono Riccardo soggetto, mentre la musica arriva co- più bello, cerco di portare i musici- Francesco Meli munque. E attraverso la musica sti a divertirsi, così che possano Renato Verdi ci racconta cose straordinarie, esprimere al meglio il loro talento, Luca Salsi (4, 7, 10, 12, 14) / parla a qualunque uomo sulla faccia una volta che è stato liberato. E poi Ludovic Tézier (19, 22) della Terra. Io ho diretto moltissimo proporre Un ballo in maschera alla Amelia Verdi all’estero: al Metropolitan, a Scala, benché la mia esperienza al Sondra Radvanovsky Londra, Parigi, Monaco, Zurigo; ho Teatro Real, che amo molto, sia an- Ulrica eseguito tantissimo Verdi al Teatro cora recente, aggiunge qualcosa in Yulia Matochkina Real, anche Puccini ma principal- più all’esperienza di dirigere que- Oscar mente Verdi. Mi ci dedico perché è sta partitura. Per questo sono molto Federica Guida un compositore da vivere e studiare, grato a Riccardo Chailly per avermi Silvano da approfondire. Ogni volta che ri- ospitato in questa sala tanto illustre, Liviu Holender faccio un’opera già diretta trovo per un titolo sul quale aveva già Samuel sempre qualcosa di nuovo, perché molto lavorato. Sorin Coliban sono io a essere nuovo, e cerco di ap- Tom profondirla ogni volta di più. Cosa possiamo dire del cast di Jongmin Park questa nuova produzione? Un giudice Un ballo in maschera è un titolo Un ballo in maschera è un’opera Costantino Finucci che ha già diretto diverse volte. che adoro, ma di cui è estremamente Un servo d’Amelia L’ho affrontato negli anni Novanta difficile mettere insieme il cast. Oc- Paride Cataldo come maestro del coro al Teatro Mas- corre un cast di fuori classe, assolu- simo “Bellini” di Catania: è stato lì tamente fuori del comune. Ho avuto Orchestra e Coro che, il 23 settembre 1997, ho iniziato, Sondra Radvanovsky a Madrid, del Teatro alla Scala grazie a Piero Rattalino, la mia car- dove è stata straordinaria. Luca Salsi Alberto Malazzi, maestro del Coro riera di direttore con il Requiem in do e Francesco Meli stanno facendo un Nuova produzione Teatro alla Scala minore di Cherubini. L’ho affrontato gran lavoro; Federica Guida è un 5
Il “dramma giocoso” di Verdi Secondo il regista Marco Arturo Marelli, al centro di Un ballo in maschera c’è la profonda umanità di personaggi che corrono verso il proprio destino 6
Il regista svizzero Marco Arturo Ma- è in definitiva l’unica vera prospet- Penso che Verdi non volesse più scri- relli ha già esplorato a fondo il teatro tiva: tutte le strade conducono ad vere un’opera storica. Dopo I vespri verdiano della maturità: ben tre edi- essa. Ma è il modo in cui ci si rap- siciliani ne aveva avuto abbastanza di zioni del Don Carlo, in francese e in porta a questa prospettiva ciò che in- questo genere. Il libretto originale di italiano, in quattro e in cinque atti, poi teressava a Verdi, non solo qui. Ho Gustave III, ou Le bal masqué è dello Simon Boccanegra, Falstaff, l’opera cercato di dare vita a questo tema in stesso autore dei Vespri: Eugène del cuore, ma anche titoli meno fre- uno spazio scenico, concependo uno Scribe. Daniel-François-Esprit Auber quentati come il più giovanile Stiffe- spazio fortemente prospettico che è stato il primo a metterlo in musica. lio. Alla Scala debutta con un capola- conduce nel profondo, nel niente, nel Poi il materiale giunse rapidamente in voro stimolante, sospeso tra tragedia buio più nero. Questo spazio è pro- Italia e fu composto in varie occa- e commedia: Un ballo in maschera, di gettato con un dipinto illusionistico sioni, anche da Mercadante, ma sem- cui cura oltra alla regia anche scene e che simboleggia i sogni dell’eroe, le pre spostando l’azione in tempi pre- costumi. Sul podio si alternano Ni- cedenti e lontani. Anche Bellini si è cola Luisotti e Giampaolo Bisanti, interessato all’argomento, rendendosi protagonisti Francesco Meli, Sondra In quest’opera subito conto che la morte finale del re Radvanovsky e Luca Salsi. protagonista non sarebbe stata per- sperimentiamo corribile. Proprio questo fu il cam- Un ballo in maschera è una delle una persona che si biamento richiesto a Verdi dalla cen- opere più eterogenee di Verdi, in sura di Napoli. Ma lui non ne volle cui commedia e tragedia si sovrap- arrende a una spinta sapere di modificare la trama, così pongono di continuo. Il musicologo verso la morte: eliminò dal libretto i riferimenti sto- Julian Budden lo definisce addirit- rici e si concentrò sul contenuto più tura il Don Giovanni di Verdi. È è una sorta di interiore dell’opera: quello che gli in- d’accordo? Sì, l’opera può anche essere definita “forza del destino”, teressava era la rappresentazione psi- cologica di un essere umano. Sono una commedia con una cornice di dunque un tema convinto che quest’opera segni una lutto. I due elementi si fondono e si svolta nel suo percorso artistico: dà intrecciano in modo da renderla esistenziale inizio alla sua piena maturità. unica. Si può certamente vedere in per Verdi, questo un parallelo con il “dramma Il personaggio di Riccardo in più giocoso” di Mozart, non solo nella che attraversa molte occasioni sembra soggiogato da un struttura, ma anche in una certa rela- zione tra i protagonisti. Entrambi mo- delle sue opere impulso autodistruttivo: cosa lo spinge costantemente verso strano poca inclinazione alla rifles- l’abisso? sione interiore, entrambi amano la sue fantasie e illusioni interiori che lo Facendo scivolare “dell’oro e un distrazione e, anche se in modi di- accomunano ai personaggi di Kleist. grado” nella tasca di Silvano, rea- versi, entrambi sfidano il destino, gio- Spostando lateralmente questi ele- lizza la profezia di Ulrica. Poi l’in- cano con esso. Riccardo compie il menti, si creeranno anche molte altre dovina gli annuncia la sua morte per suo destino in modo opprimente. prospettive. mano di un amico. Poche ore dopo, Ignora qualsiasi avvertimento, nega Riccardo ha un appuntamento con la profezia cercando di aggirarla, di Un ballo in maschera è stata una delle Amelia, la moglie del suo migliore scappare da essa, e così corre dritto opere più problematiche per Verdi amico Renato. Quando quest’ultimo verso la morte. Sicuramente la morte dal punto di vista della censura. lo salva dai suoi inseguitori, gli con- 8
segna Amelia e gli chiede di por- punto che mi interessa: cosa cerca vamente tutto questo, mi sono ricor- tarla a casa. A quel punto lui non Riccardo in lei? A pensarci bene, non dato alcuni versi di Hölderlin: pensa nemmeno a cosa potrebbe suc- c’è alcuna componente erotica nel “L’onda del cuore non si leverebbe cedere se Renato venisse a sapere duetto. Sembra che nella sua solitu- spumeggiando sì bella e diventerebbe della relazione di sua moglie con lui: dine voglia solo sapere di essere spirito, se non le si rizzasse contro preferisce indulgere su false illu- amato da lei. Cosa sta cercando in l’antico muto scoglio”. Sulla scena sioni. Anche nel finale avviene qual- lei? Sigmund Freud direbbe sicura- comparirà una grossa pietra, per sim- cosa di simile, quando lei lo avverte mente: l’amore di una madre… boleggiare un luogo carico di potere di andare via dalla festa. In que- Spesso in una donna si cerca la copia occulto: un masso antico che attira le st’opera sperimentiamo una persona della madre. Ma se Riccardo amasse onde come noi veniamo attratti dal che si arrende a una spinta verso la veramente Amelia, credo che si tire- nostro destino. morte: è una sorta di “forza del de- rebbe indietro. stino”, dunque un tema esistenziale Altra figura importante ed enig- per Verdi, che attraversa molte delle Il terzo personaggio di questo matica è Oscar: soprano en travesti sue opere. Ma al contempo ci viene triangolo è Renato. in cui si può forse intravedere l’ere- posta una questione altrettanto im- La grandezza del genio di Verdi è dità di Cherubino. portante: l’uomo possiede veramente riuscire a fare della struttura musi- Penso che il paragone sia fuorviante. un libero arbitrio? E come ci si rela- cale un ritratto dell’anima dei per- Cherubino è tormentato dalle prime ziona ad esso? Questa libertà può sonaggi. Prendiamo la prima aria di passioni amorose, che lo confondono essere conquistata solo attraverso la Renato, che è molto tradizionale. completamente. Oscar, d’altra parte, propria negazione? Deve esserlo per rappresentare il ri- è un ragazzo sfacciato. Più di un’ot- gore e la sincerità del personaggio: tava lo separa dal personaggio di Mo- Veniamo alla storia d’amore impos- un uomo devoto e consapevole di zart con le sue smaglianti colorature, sibile tra Riccardo e Amelia, che è sé. La seconda aria invece è una sembra piuttosto provenire dall’opera stata a volte paragonata a quella tra delle più emozionanti mai scritte per francese. È un piccolo residuo della Tristano e Isotta, anche solo per la baritono. figura storica di Gustavo III di Sve- collocazione del grande duetto zia: è noto che preferisse i paggi… d’amore nel secondo atto. È d’ac- Ulrica è un altro dei personaggi cordo? chiave dell’opera, sta in scena po- Infine il ballo, mascherata metafo- È un paragone che non trovo convin- chissimo, solo nel secondo quadro rica o reale? cente. A parte che manca il filtro del primo atto. Ma qual è il suo Sorprendentemente, Verdi non ha d’amore, ma nell’opera di Wagner i ruolo? È una vera indovina o è solo scritto musica da ballo, anche se cer- personaggi sono profondamente in- una truffatrice? tamente avrebbe potuto farlo. In que- vischiati dal senso di colpa per una Verdi prende molto sul serio questa fi- sta scena la struttura della musica è storia accaduta in precedenza. In gura: non è una zingara da fiera, piut- estremamente dura, direi quasi mili- Verdi non è così: i due in pratica si tosto una Cassandra, una figura ar- tare. Solo quando gli innamorati si in- conoscono a malapena, si sono os- chetipica come la Pizia delfica seduta contrano per l’ultima volta risuona un servati sempre e solo da lontano. Ep- sul baratro. Dopo la musica da ballo minuetto pieno di sentimento. Il modo pure a Riccardo, che sicuramente po- alla Offenbach alla fine del primo migliore per descrivere la solitudine trebbe avere molte donne, Amelia quadro, nel secondo la temperatura dell’amore e la sua disperazione è mo- sembra la donna ideale: la moglie del cambia completamente e la musica strarlo in un contesto sociale. suo migliore amico, che per giunta ha assume la forza di un meteorite. Cer- anche un figlio. Ecco, questo è un cando un’immagine per tradurre visi- Mattia Palma 9
Sylvia, donna e ninfa guerriera tra mitologia e modernità Torna alla Scala l’atmosfera arcadica di Sylvia. Quattro protagoniste si alternano per esaltare le particolarità del personaggio: Martina Arduino, Nicoletta Manni, Maria Celeste Losa e Alice Mariani 10
Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano Martina Arduino Maria Celeste Losa Nicoletta Manni Alice Mariani 11 Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano
D opo aver inaugurato con successo il lavoro in sala, innanzitutto sulla re- mi sento molto vicina a ruoli di donne la Stagione 2019-2020, torna ad affa- sistenza, perché è un balletto molto forti e coraggiose, come Kitri, o anche scinare Sylvia di Manuel Legris, che lungo e ricco; l’esperienza e la cre- Tatiana; è intrigante incarnare questi ha dato nuova vita e nuova veste a scita di questi due anni porteranno caratteri all’interno di una coreografia uno dei grandi classici dell’Ottocento. maggiore arricchimento. Il mio obiet- tecnicamente impegnativa; la sfida con Ispirato al dramma pastorale Aminta tivo è viverlo come sono io oggi, e Sylvia è stata riuscire a esprimere tutte di Torquato Tasso, Sylvia ou la Nym- mettere nuove sfumature non tanto le sue sfaccettature, anche il lato più phe de Diane andò in scena all’Opéra nel personaggio, forte ma sensibile, romantico, intimo e delicato, direi di Parigi nel 1876 con la straordinaria che avevo sentito mio già allora, ma amorevole. È combattiva, ma com- partitura di Delibes, raffinata e ric- nei dettagli e nella musicalità. Due batte anche per l’amore; questo è il chissima. Nel solco della tradizione anni fa ero concentrata sul ruolo; ri- punto. Legris ci ha dato molte indica- francese, Legris ha mantenuto lo spi- vedendo ora in video questa produ- zioni sui punti chiave, di svolta: ad rito originario, aggiungendo un tocco zione, davvero mi sembra una com- esempio all’apparizione di Eros, Syl- di freschezza, per riportare il piacere binazione perfetta di coreografia e via posa l’arco, un gesto chiarifica- di assistere a un balletto di tutto ri- musica, e credo sia questo che le dà tore: non è più il momento di sfoggiare spetto tra i classici di repertorio. Quat- freschezza: è giusta, precisa, ricca an- la forza, deve volgere la sua atten- tro danzatrici, quattro giovani donne che per il corpo di ballo, esalta la bra- zione su altro. Sylvia è sempre in si immergono nella storia di una ninfa vura della compagnia, mette in risalto scena, al cospetto di esseri umani e di cacciatrice, che da fredda guerriera si divinità e si rapporta in maniera di- trasforma grazie alla scoperta del- versa con i vari personaggi; come cac- l’amore. Per Legris, intervistato nel Per Legris ciatrice è forte, con l’apparizione di programma di sala, “Sylvia è una Eros si calma, con Orione è impaurita donna forte, coraggiosa, seducente, “Sylvia e spaventata da un mondo diverso dal artefice del suo destino. Questo è un è una donna forte, suo e nel finale svela il suo lato più de- tema oggi molto attuale. Inoltre, i rap- licato e lirico. E poi c’è Aminta: fin da porti sentimentali e l’intreccio amo- coraggiosa, subito manifesta il suo amore e, senza roso che costituiscono il centro della seducente, imporsi, aiuta Sylvia a lasciarsi an- vicenda sono temi che restano uni- dare. La freccia di Eros? Arriva dritta versali e trascendono ogni epoca”. artefice del suo al cuore di Sylvia, e credo sia la sua destino. salvezza: entra in scena tutta di un Martina Arduino, che ha aperto le pezzo, ma questa freccia la porta a rappresentazioni nel 2019, ricorda Questo è un tema scoprire nuovi sentimenti e le fa vivere bene le prime impressioni di questo oggi un’avventura che mai avrebbe pen- nuovo lavoro. “È stata un’esperienza sato di vivere. Il lavoro sulla tecnica nuova e diversa, perché diverso era il molto attuale” riflette queste sfaccettature ed è pre- metodo di lavoro di Legris: una gran- sente anche in momenti apparente- dissima precisione sulla musica, quasi i ruoli solistici, tutto in modo molto mente e musicalmente meno impe- estrema, per tirar fuori l’espressione bilanciato. Inoltre, contare sul coreo- gnativi; ma il clou per me è la prima del personaggio e del passo tecnico. grafo in sala è sempre speciale, e an- entrata: dev’essere di grande impatto Questo secondo me ha dato carattere cora di più se è anche il nostro diret- sul pubblico, che vede Sylvia per la e particolarità al ruolo e al balletto. tore, con cui lavoriamo ormai da un prima volta, è piena di salti e di ener- Sylvia ha tante variazioni tra loro di- anno, che ci conosce come persone, gia, poi prosegue con variazioni, mo- verse, con dettagli musicali specifici, come artisti, come professionisti; menti di controllo, molto danzati. La e la coreografia è stata cucita proprio penso che questo porti nuova ispira- difficoltà fisica sta nell’alternanza di su questi ritmi, per dare l’idea di un zione anche a lui”. momenti lirici ed esplosivi in una pre- tutto molto legato. I movimenti però senza molto lunga in scena e nella mo- sono molto confortevoli da eseguire: Nei balletti di repertorio, ma an- dernità di uno stile che richiama però ricordo di aver pensato a un mix tra la che nel moderno, Nicoletta Manni le grandi scuole: italiana, francese pienezza e complessità di passi di Nu- ha sempre avuto una predilezione come nel pizzicato con movimenti dei reyev e la fluidità di Balanchine. È per i ruoli che hanno una evolu- piedi molto curati e molto veloci, ma molto bello oggi riprendere il ruolo e zione. “Come personalità e carattere anche russa, soprattutto nella prima 12
entrata, molto classica, lineare, con emotivo. Per Diana ho lavorato su particolarità sono i tanti e importanti salti, attenzione alle braccia. Nono- postura e presenza scenica per tra- passi a due con diversi personaggi stante per la ballerina sia uno dei mo- smettere con il corpo la forza e l’au- maschili - solitamente il partner è uno menti più difficili da affrontare, dà la torità di una dea, e anche su panto- per tutto il balletto - e con diverso carica, la forza e l’energia che serve mima e mimiche, per rendere chiara stile; sarà bello poter mostrare tutti per affrontare tutto il balletto”. la storia; anche per Sylvia ho lavorato questi lati, e in più alla Scala! Dan- sulla forza, all’inizio è imperscruta- zare su questo palcoscenico per la Per Legris il celato amore di Diana bile come Diana, ma questo velo poi prima volta un ruolo principale in un per Endimione è la chiave di volta sparisce e affiora il suo cuore. Sono balletto tutto incentrato sulla prota- di tutto il balletto. Per questo ha ruoli bellissimi, e questo balletto è gonista mi crea tensione ma anche aggiunto un prologo in cui la vi- speciale per me: due anni fa lavorare tanta felicità, perché è proprio questo sione del suo amante svela subito il per la prima volta con il maestro Le- che cercavo e che mi ha dato la spinta suo segreto e l’incongruità di ciò gris mi ha fatto molto crescere tecni- a entrare nel Corpo di Ballo della che vorrebbe imporre a Sylvia e camente e artisticamente, con la Scala: esplorare il lavoro sul grande alle sue cacciatrici, la castità. Maria prima opportunità di un ruolo princi- repertorio, che nei miei anni in Ger- Celeste Losa ha interpretato il pale in un balletto di tre atti. Ripren- mania non ho affrontato spesso. La ruolo di Sylvia e anche quello di derlo ora sarà interessante, avendolo presenza costante del coreografo (e Diana. “Diana è una dea, non mani- già danzato posso migliorarlo e ap- direttore) in sala mi tranquillizza, festa la sua sensibilità; l’amore per profondirlo”. rende tutto più facile e coerente... Endimione è nella sua mente, non Dunque, spero di dimenticare la ten- vuole rivelarlo; Sylvia vede se stessa Alice Mariani sta studiando il sione e di godermi questo balletto, riflessa in Diana, ma non riesce a na- ruolo, e nelle sue parole si mescola penso che potrà far assaporare dav- scondere l’amore. Sono ruoli e per- l’entusiasmo e la concentrazione vero ogni sfaccettatura del personag- sonaggi forti, tecnicamente richie- sui passi e sulla sfida di un nuovo gio, sia per chi lo danza sia per il dono grande impegno ed energia ma debutto. “È la prima volta che af- pubblico”. riservano anche momenti più lirici: fronto Sylvia come ruolo e come bal- Carla Vigevani penso al passo a due iniziale di Diana letto nella sua complessità, nato nel- ed Endimione, molto lungo, bello, le- l’Ottocento ma in cui il personaggio gato, scorre... come l’amore; e anche femminile, diversamente dalla realtà 11, 13, 20, 21, 24, 25, Sylvia è molto interessante da questo del tempo, è molto forte, anche la 26 maggio 2022 punto di vista; all’inizio è cacciatrice, musica che la caratterizza ha questa con tutte le donne dietro di sé, trasci- connotazione. Sono molto felice di nante, ha tante variazioni, sempre in questa opportunità, a me piace inter- Sylvia scena, ma scoccata la freccia di Eros pretare ruoli forti, come Kitri che ho Manuel Legris coreografia si vede il lato più sensibile. È interes- danzato al Teatro Arcimboldi; qui in da Louis Mérante e altri sante questo passaggio dal potere al- più c’è anche un lato sensibile di l’amore, da cui entrambe sono at- donna che si innamora e che vede Drammaturgia e libretto Manuel Legris e Jean-François Vazelle tratte, ma il percorso è differente: crollare tutte le sue sicurezze. Ogni da Jules Barbier e barone Jacques de Reinach Diana vede Endimione, perde per un nuovo balletto per me è una crescita attimo la sua forza, ma il passo a due professionale e qui sento anche una Léo Delibes musica finisce con una presa di coscienza, sfida tecnica, perché è molto diffi- Luisa Spinatelli scene e costumi lei è una dea, non può lasciarsi tra- cile, dall’inizio alla fine: in tutti i tre Assistente scene e costumi Monia Torchia sportare; nel terzo atto riappare Endi- atti Sylvia ha molto da dimostrare Jacques Giovanangeli luci mione, Diana si rende conto che esi- tecnicamente; tra le sfide maggiori il ste la tenerezza, e capisce i sentimenti contrasto immediato tra i grandi salti Corpo di Ballo e Orchestra di Sylvia. In fondo si parla del- e, subito dopo, le parti più controllate; del Teatro alla Scala l’amore, di come accoglierlo, di come solitamente siamo abituati a varia- accettarlo: Legris è stato molto mo- zioni tutte saltate e poi variazioni più Kevin Rhodes direttore derno in questo, ha sviluppato la lente, dunque una delle maggiori dif- Coproduzione del Teatro alla Scala trama di un lavoro storico per ren- ficoltà sarà mantenere il controllo e Wiener Staatsballett derlo comprensibile anche sul piano dopo aver dato tanta energia. Un’altra 13
Di viandante in viandante Dopo aver diretto con successo I Capuleti e i Montecchi, Speranza Scappucci torna alla Scala per la Stagione sinfonica 14
Foto Silvia Lelli Speranza Scappucci 15
Q uando (e se) vorrà scrivere la Nel suo concerto ci sono tre diversi perché, a sua volta, è una sinfonia propria biografia, Speranza Scap- tipi di Wanderer: quello in carriera estremamente virtuosistica per tutta pucci dovrà dedicare un capitolo (Mozart), quello romantico da l’orchestra. E Schubert, in apertura, speciale al 2022. L’anno di grazia, Grand Tour (Mendelssohn) e perché nella sua Ouverture c’è una per la direttrice romana, è comin- quello che viaggia con la mente forte connessione con l’italianità, in ciato alla Scala in gennaio con I Ca- (Schubert). particolare con Rossini. puleti e i Montecchi, una chiamata Tutti i grandi musicisti che hanno last minute (in sostituzione di Eve- viaggiato sono stati influenzati dai Partiamo da Mendelssohn, allora. lino Pidò) che ha inaugurato una se- colori, dai sapori, dai profumi e dalla Quale aspetto “italiano” seppe co- rie di prime volte: dopo quello di cultura musicale dei luoghi. Quando gliere meglio di altri nella sua sin- Milano arriverà il debutto al Covent era necessario muoversi e toccare fonia più eseguita? Garden con Attila, poi all’Opéra di con mano, si accendevano facoltà Il sole e l’aria, senza dubbio. Si Parigi (ancora in Capuleti), poi di dell’ispirazione che forse oggi non chiama “Italiana” perché ha a che nuovo al Metropolitan di New York riusciamo a comprendere più, in que- fare con i ricordi del suo viaggio nel (Rigoletto). Proprio vero, insomma, st’epoca dominata da Internet. nostro Paese, ma è l’influenza del che quando si chiude una porta (nel Sud a rendere travolgente questo ca- suo caso il quinquennio alla guida polavoro. Un Sud che compare anche dell’Opera Royal de Wallonie a Quando nelle sue ritualità più caratteristiche, Liegi, ultimo appuntamento in giu- era necessario come nel secondo movimento, An- gno con Simon Boccanegra) si spa- dante con moto, che rappresenta il ri- lancano portoni. Eccola dunque at- muoversi cordo di un corteo funebre in cui in- tesa a un’altra imminente prima e toccare con mano, cappò casualmente a Napoli. volta, con la Filarmonica della Scala, Ascoltandolo ci si immerge vera- nei tre concerti del 2, 5 e 9 maggio. si accendevano mente in quell’atmosfera, screziata Il programma è chiuso in un pugno facoltà poi dalla nostalgia del Minuetto, il di 50 anni tra Sette e Ottocento, un terzo movimento, che sembra comin- crinale classico-romantico con af- dell’ispirazione ciare sull’onda di una frase già in faccio sull’Italia, come mostra su- che forse pieno sviluppo, come la folata dolce bito lo Schubert dell’Ouverture D e melanconica di un pensiero appena 590 “im italienischen Stile” e poi il oggi sopraggiunto. Il Saltarello finale, poi, Mendelssohn viaggiatore della Sin- non riusciamo è forse il tempo più caratteristico fonia Italiana. In mezzo un Mozart della sinfonia, ciò che la rende in- che la vita sta per convocare violen- a comprendere più controvertibilmente “Italiana”. temente all’età adulta, nel disgra- ziato anno 1778, quando a Parigi ter- Come ha scelto il programma che E forse proprio quell’incande- mina la Sinfonia per fiati e orchestra segna il suo debutto con la Filar- scente Saltarello ci mostra la vera K 297b, per poi ritrovarsi, appena tre monica della Scala? anima di Mendelssohn, tutto fuor- mesi dopo, a piangere la morte della La Sinfonia concertante di Mozart ché un compositore in guanti bian- madre che l’aveva accompagnato in nasce dall’idea di coinvolgere i mu- chi. Francia in attesa di vedere il figlio sicisti della Filarmonica in veste di Mendelssohn era classico nella sistemato in un impiego stabile. solisti; l’Italiana di Mendelssohn forma, ma romantico nello spirito. Ed 16
è questo contrasto di temperatura che subito riconoscibile ai suoi lavori. ancora a certi passaggi dei Capuleti lo rende incredibilmente affascinante. e Montecchi: nella scena della tomba Da pianista l’ho suonato moltissimo: Lei vive a Vienna. Schubert è quasi i due corni devono fare due accordi le Romanze senza parole, la liederi- un suo vicino di casa. proprio quando lei si risveglia. Tec- stica, i trii. Ho anche diretto il Sogno Schubert è un compositore che si pre- nicamente trovo che sia tanto diffi- di una notte di mezza estate e la De- senta in una veste di semplicità. Ap- cile quanto fare Strauss o Wagner, cima sinfonia per archi, che in un parente, però. Per il diploma di pia- perché centrare quelle due note in compositore ancora adolescente te- noforte portai la Wanderer-Fantasie, pianissimo, con l’atmosfera giusta, stimonia già la tensione tra forma del piena di questo carattere austriaco non è affatto scontato. pensiero classica e indole romantica. indissociabile da una melanconia che Non ho ancora diretto la Scozzese, non è mai tristezza assoluta; è piut- Non la vedremo solo sul podio. Ma ma spero che accada presto. tosto Sehnsucht, parola chiave del anche in televisione. romanticismo di area tedesca, simile Il 9 maggio, proprio nel giorno del Venendo al Mozart concertante? alla nostalgia, a un desiderio dolo- mio ultimo concerto con la Filarmo- È una bellissima Sinfonia, che ho roso ma soffuso, difficile da spiegare nica, va in onda su Rai 3 la prima di già diretto a Detroit, e che permette a parole. Anche nella tonalità mag- una serie di trasmissioni divulgative di coinvolgere in prima linea oboe, giore Schubert ha sempre un velo realizzate con Corrado Augias e Au- clarinetto, corno e fagotto. Comin- sottile che riporta a questo senti- relio Canonici. Il ciclo, in prima se- cia con un classico primo movi- mento. rata, si chiamerà “La gioia della mu- mento mozartiano (tema, secondo sica”, come il libro di Leonard tema, sviluppo) e prosegue con un Di solito si accosta a Schubert il Bernstein. Anche questa, in un certo Andante molto melodico, in cui gli famoso quadro di Friedrich, il senso, sarà un’altra bella prima volta. strumenti si passano il tema princi- viandante sospeso su un mare di pale. E poi l’ultimo movimento, un nebbia. Luca Baccolini tema con variazioni in cui ogni so- C’è questo lato, ed è innegabile. Ma lista sfoggia passaggi molto virtuo- se si va appena fuori Vienna ci sono 2, 5, 9 maggio 2022, ore 20 sistici. Non è azzardato pensare che anche paesaggi aperti sul Wiener- Stagione Sinfonica 2021-2022 Mozart abbia immaginato i quattro wald, pendii dolci che in certe gior- strumenti a fiato come un quartetto nate di sole ti fanno respirare a pieni Filarmonica della Scala d’opera. Era uomo di teatro: guar- polmoni. Speranza Scappucci, direttrice dando a come si rispondono l’un l’altro è lecito pensarlo. Dirigere Schubert significa anche Franz Schubert Ouverture in re magg. D 590 affrontare la grande difficoltà delle “im italienischen Stile” L’italianità di Schubert, invece? sue “trasparenze” orchestrali. Fa parte di un periodo in cui a Vienna Se mi si consente l’accostamento, Wolfgang Amadeus Mozart si rappresentava con grande successo forse un po’ audace, ci trovo molte Sinfonia concertante in mi bem. magg. Rossini. E anche Schubert non poté affinità con Bellini. In certi momenti per fiati e orchestra, K 297b fare a meno di apprezzarlo, senza si ha come la sensazione di rimanere Felix Mendelssohn-Bartholdy rinnegare il tratto tipico del suo stile, nudi di fronte alla bellezza del suono, Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90 caratterizzato da una certa melanco- musica pura, fatta di pochissimi ele- “Italienische” nia di fondo, che conferisce un colore menti, autosufficienti in sé. Penso 17
Dialoghi tra violino e dive Il giovane violinista Giovanni Andrea Zanon si esibisce insieme ad Anna Netrebko, Elena Maximova e Malcolm Martineau in un programma che alterna Lieder tedeschi, melodie russe e francesi I l violinista Giovanni Andrea Za- nista, Anna Netrebko e Yusif Ey- vuto spostare o cancellare alcuni con- non ha la voce sorridente dei ven- vazov, marito del soprano, hanno certi, ma il tour proseguirà ancora t’anni e un talento musicale sconfi- costruito nel tempo un forte rap- nei prossimi mesi. La Scala è una nato, come dimostrano le vittorie in porto di amicizia. “Ho iniziato a delle tappe che mi stanno più a tanti concorsi nazionali e interna- seguire Anna da fan, senza realmente cuore”. zionali. Durante la nostra intervista conoscerla. Poi, complici alcune cir- Per Zanon, il soprano russo non è non si preoccupa di trattenere l’en- costanze fortuite e la comune cono- solo un’amica e una collega, è anche tusiasmo per il suo ritorno al Pier- un’artista che gli ha fatto scoprire un marini, dopo il debutto nel 2018 mondo. “Da bambino, i miei genitori insieme all’Orchestra dell’Accade- Una sera al Met mi portavano all’opera e la odiavo. mia della Scala. “È in assoluto il in scena c’era Ho iniziato ad amarla quando mi teatro che più mi affascina; il suo sono trasferito a New York per stu- palcoscenico è unico, è come en- Macbeth diare con Pinchas Zukerman e Pa- trare a San Pietro!”. con Anna Netrebko. tinka Kopec presso la Manhattan In questa occasione, il Maestro Za- School. Una sera, annoiato, decisi di non si esibirà insieme a due straor- Quel giorno andare alla Metropolitan Opera, dove dinarie cantanti, Anna Netrebko ed mi è cambiata non ero mai stato. In scena c’era Elena Maximova, e al pianista Mal- Macbeth con Anna Netrebko. Quel colm Martineau. Il programma del la mentalità: giorno mi è cambiata la mentalità, concerto consiste in una selezione ho iniziato ho iniziato ad amare visceralmente di liriche composte da grandi mae- l’opera: andavo ogni sera al Met e ho stri russi, tedeschi e francesi. Al- ad amare visto tutte le opere delle due stagioni cuni li ho riadattati io prendendo visceralmente in cui sono stato a New York”. spunto da quello che il composi- Nella biografia artistica del Maestro, tore aveva previsto nella partitura l’opera c’è un’altra donna e un’altra eroina orchestrale: volta per volta ho verdiana che hanno avuto un ruolo preso in prestito i temi dei fiati o scenza di Paolo Gavazzeni, che al- fondamentale: “Quando mia sorella degli archi per scrivere la mia parte lora era direttore artistico dell’Arena era una bimba di cinque anni era e così intrecciare un dialogo fra il di Verona, ho incontrato Anna e Yu- appassionata d’opera: si vestiva da violino e le interpreti”. sif. Siamo diventati amici e abbiamo Violetta e ogni giorno faceva la L’appuntamento scaligero si inseri- subito iniziato a pensare a una col- scenetta di Traviata in cui la pro- sce in un progetto più ampio, sca- laborazione. Così è nata l’idea di un tagonista muore. Essendo troppo turito dal desiderio di fare musica tour che prevedeva moltissime date; piccola per cantare, i miei genitori tra amici. Infatti, il giovane violi- per via della pandemia abbiamo do- le diedero un violino. Io avevo due 18
vari è un usignolo meraviglioso che canta, mentre un Guarneri è come un organo che riempie la chiesa. Questi strumenti hanno un suono incredibilmente rotondo, profondo, pieno di armonici che veramente aiutano l’interprete quando si trova in sale molto grandi, senza amplificazione e con un’orchestra sinfonica dietro. In particolare, il mio violino è stato costruito nel 1739 e, come tutti i Guarneri del Gesù dell’ottimo pe- riodo che va dagli anni Trenta agli anni Quaranta del Settecento, ha una voce calda, molto potente e molto profonda”. Giovanni Andrea Zanon Liana Püschel anni e, guardandola dal box, desi- polavoro. Per un violinista lo stru- deravo quell’oggetto che aveva in mento rappresenta le sue corde vo- mano, probabilmente per invidia cali e doverlo cambiare è molto infantile. Per accontentarmi, mi fe- problematico. Riuscire ad avere un 27 maggio 2022, ore 20 cero costruire un piccolo violino violino di così alto livello e a Recital di Canto 2021-2022 su misura”. creare un rapporto di molti anni è Anna Netrebko, soprano Adesso Zanon ha la possibilità di importantissimo, perché si instaura Elena Maximova, mezzosoprano suonare su un altro strumento che una relazione molto intima con lo Giovanni Andrea Zanon, violino sembra stato fatto apposta per lui, strumento, che diventa quasi un Malcolm Martineau, pianoforte un Guarneri del Gesù del 1730; il prolungamento del proprio corpo”. violino gli è stato concesso in pre- Già in precedenza il Maestro aveva Musiche di Rachmaninov, stito pluriennale dalla società Mu- avuto a disposizione un violino ec- Rimskij-Korsakov, R. Strauss, sic Masterpieces nell’ambito del- cellente, lo Stradivari 1706 ex Cor- Č ajkovskij, Leoncavallo, Dvořák, l’iniziativa Adopt a Musician. “È bett. “La differenza fra Stradivari e Offenbach, Puccini e Arditi un violino incredibile, un vero ca- Guarneri è che un violino Stradi- 19
Nuovi paradigmi a Milano Musica Il titolo della nuova edizione è “Suoni d’ombra. Orfeo, Euridice, Hermes”, che da quest’anno si svolge interamente in primavera, tra maggio e giugno, e non più in autunno M olte novità punteggiano que- della teoria cyborg, mescolando mento “aumentato”; lastre di diverse st’anno il Festival Milano Musica, composizioni di Martin Smolka e forme, insieme a un feed-drum giunto alla sua 31ᵃ edizione. Non si della performer polacca Anna Za- (grande tamburo che ha nella parte tratta solo di commissioni, prime as- radny. La tecnologia interviene inferiore una cassa acustica) costi- solute e prime italiane, ma della pre- spesso per suggerire nuove forme tuiscono l’organico del progetto in- senza, accanto ai concerti più tradi- di ascolto, ma anche per modificare stallativo À Corps perdu di Miche- zionali e ai classici della musica gli strumenti tradizionali o per langelo Lupone: il percussionista contemporanea, di produzioni di tipo creare vere e proprie sculture so- agisce in vari modi su questi stru- performativo, installazioni, lavori nore: in Invenzioni, Stefano Pierini menti-scultura, che reagiscono con concettuali o teatrali, capaci di sug- fa dialogare un pianoforte acustico un particolare sistema di feedback, gerire nuovi paradigmi di ascolto, con un suo doppio sintetico; Kobi di producendo sonorità sorprendenti, un nuovo rapporto tra suono e spazio assai diverse da quelle percussive. acustico, oltre che di intercettare i Produzioni di tipo Non mancano a Milano Musica le nuovi orientamenti della musica nel novità più tradizionali, come Una XXI secolo. Ci sono ad esempio due performativo, lettera e sei canti di Sciarrino, “per opere sperimentali, che reinterpre- installazioni, lavori voce e sei musici”, basata su testi di tano il mito di Orfeo dal punto di vi- autori diversi; l’atteso Trio per archi sta di Euridice: So you… di Alvin concettuali o teatrali n. 2 di Helmut Lachenmann; l’ipno- Lucier, che fa parte di un ampio suggeriscono nuovi tico quintetto Alchymia di Thomas omaggio al compositore recente- Adès, per clarinetto di bassetto e ar- mente scomparso, è un’epopea ba- paradigmi di ascolto, chi, ispirato ad antiche pratiche al- sata su poesie di Hilda Doolittle, che un nuovo rapporto chemiche. Ma si possono scoprire gioca sull’effetto acustico dei batti- anche compositori finora poco ese- menti, e mescola voce, strumenti, tra suono guiti in Italia, anche se già molto af- elettronica e oggetti risonanti (con al- e spazio acustico, fermati oltralpe, come Lisa Streich e toparlanti montati all’interno di an- Yair Klartag. In Francesca, per otto fore); Eurydice di Dmitri Kourliand- e intercettano nuovi strumenti, ispirato a un antico affre- ski è una sorta di monodramma dove orientamenti sco dedicato a Santa Francesca Ro- una donna sola, perduta nel tempo e mana, la compositrice svedese usa nei labirinti di una città che le è della musica un dispositivo motorizzato sospeso estranea, vaga ignara del suo pas- nel XXI secolo sul pianoforte, con strisce di carta sato, alla ricerca di un senso delle che pizzicano la cordiera come fosse cose che vede e che ricorda. Alcuni Carmine Emanuele Cella, ultimo ca- un antico salterio. La periodicità e progetti suggeriscono nuovi “for- pitolo del ciclo Les espaces physi- l’effetto meccanico di questi suoni si mat” del concerto, come We are all ques, mette in vibrazione una serie mescolano con una trama strumen- lichens, dove il soprano Juliet Fraser di lastre intorno al pubblico, grazie tale fragile e rarefatta, sulla quale e il contrabbassista Florentin Ginot a sensori collocati all’interno di un periodicamente intervengono lanci- si sono ispirati al pensiero della fi- antichissimo strumento africano, la nanti colpi di tre fruste di diversa losofa Donna Haraway, capo-scuola mbira, che diventa così uno stru- lunghezza, suoni delicati degli ar- 20
Foto Giovanni Hänninen perché questa parte centrale, che sfrutta intonazioni microtonali, ef- fetti rumoristici, tecniche estese, suoni del pianoforte nella cordiera (ottenuti anche con un bicchiere di vetro), ha un carattere vitale, orga- nico, anche di dolorosa tenerezza, che è più prossimo al fiorire rigo- glioso della vegetazione in una giun- gla; mentre i pesanti accordi ribattuti di re maggiore, ossessivi e “civiliz- zati”, assomigliano più all’idea in- sana di una villa di cemento edifi- cata in mezzo a una giungla. I lunghi processi sonori basati sul ribattuto, che sono un po’ il marchio di fab- brica del compositore israeliano, compaiono anche in Pros mathema- tikous, ispirato al filosofo greco Se- chi, con armonie dal carattere ve- santi accordi ribattuti, tremoli, lun- sto Empirico, pensato come un’iro- troso, soffi del flauto, l’eco di ghe scale discendenti, intrecciati in nica critica alla matematica, al un’aria di Vivaldi. A Villa in the Jun- una specie di vortice, in crescendo, dogmatismo accademico, basato in- gle è uno dei pezzi più eseguiti di che sembrerebbe rappresentare la fatti su un flusso sonoro unico, co- Yair Klartag, compositore che ama violenza del mondo della giungla, stante, senza cambiamenti, che rap- giocare sui paradossi, sulle interfe- dall’altro una parte centrale lenta, presenta la negazione del principio renze di significato: in questo lavoro dal carattere sospeso, che parrebbe dialettico nella musica. contrappone da un lato una dimen- rappresentare la quiete della villa. sione sonora aggressiva, fatta di pe- In realtà può essere vero il contrario, Gianluigi Mattietti Da non perdere Informazioni su www.teatroallascala.org Foto Marco Borggreve Foto Simon Pauly Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano 6 maggio, ore 20 8 maggio, ore 11 18 maggio, ore 20 23 maggio, ore 20 Orchestre ospiti Concerto Recital di canto Filarmonica della Scala West-Eastern Divan Musica da camera Juan Diego Flórez Lahav Shani Dopo il grande successo del- I Professori dell’Orchestra del Torna alla Scala in recital Con il debutto alla Scala del l'Orchestre de Paris con Esa- Teatro alla Scala presentano l’amatissimo tenore Juan trentaduenne israeliano Lahav Pekka Salonen, una nuova com- nel Ridotto dei Palchi “Arturo Diego Flórez, accompagnato Shani, la Filarmonica conferma pagine internazionale è ospite Toscanini” un concerto di mu- al pianoforte da Vincenzo la sua attenzione per i giovani nella sala del Piermarini: la sica da camera in cui saranno Scalera. In programma musi- direttori. Considerato oggi uno West-Eastern Divan Orchestra eseguite pagine di Ravel, che di Gluck, Caccini, Caris- dei più significativi talenti del sarà diretta dal giovane Thomas Mahler, Braconi e Schubert. simi, Bellini, Rossini, Tosti, podio, Shani dirige musiche di Guggeis, in sostituzione dell'in- Donizetti, Verdi, Puccini. Ives, Mozart e Brahms. disposto Daniel Barenboim. 21
FOYER Marco Mazzoleni Tristan con la regia di Chéreau, forse il più bello mai fatto perché riusciva a evidenziare la componente umana dei personaggi, che in Wagner secondo me è essenziale. Per citare un con- certo invece non scorderò mai la Terza di Mahler diretta da Sinopoli con la Fi- larmonica: mi fece lo stesso effetto sconvolgente del Ring. E per quanto riguarda il repertorio italiano? Mi sono dedicato a fondo alla musica di Verdi, e proprio alla Scala, vedendo per la prima volta dal vivo Anna Ne- trebko nella Traviata, mi sono accorto C apita spesso di trovare sui social le serio e strutturale. Negli anni ho pro- di quanto un interprete eccezionale sofisticate riflessioni di Marco Maz- vato tanti approcci diversi: mi è capi- possa fare la differenza. Grazie allo zoleni, appassionato frequentatore dei tato di andare a teatro senza conoscere studio ho imparato ad apprezzare an- teatri di tutta Europa, Scala in testa. il testo o di andarci dopo studi appro- che l’opera dell’Ottocento, mentre con Per l’imprenditore bergamasco, che fonditi. Alla fine ho capito che per me i compositori italiani del secondo No- due anni fa Classic Voice ha incluso parte sempre tutto dalla musica. vecento, come Maderna, Berio e tra i personaggi dell’anno per il suo Nono, sono sempre riuscito ad avere generoso sostegno al Donizetti Opera E stiamo parlando di un repertorio un trasporto più immediato. Festival, la musica è una faccenda da che spesso si considera a torto più prendere molto sul serio, perché ti può efficace dal punto di vista intellet- Immagino sia quindi un frequenta- cambiare la vita. tuale che emotivo. tore di Milano Musica. Non essendo musicista, per me la de- È un festival che seguo sempre mol- Si ricorda la sua prima volta al- clinazione intellettuale proviene sem- tissimo. Ricordo qualche anno fa una l’opera? pre dal processo emotivo: non ho mai bellissima esecuzione del Concerto Fu proprio alla Scala. Avrò avuto ven- avuto la soddisfazione di provare il per violino e orchestra di Maderna. ticinque anni, ed entrai timidamente in contrario. Sono convinto che nella Ho amato moltissimo Quartett di un palco di prima fila, in uno dei po- partitura ci sia sempre un fondo di re- Francesconi, che non so più quante sti indietro, durante il secondo atto altà legato all’intenzione del compo- volte ho rivisto. E voglio ricordare Fin della Butterfly. Fu subito una folgora- sitore. Poi certo va interpretata dagli de partie di Kurtág, operazione da zione per me: sia per la Scala sia per esecutori, come in un triangolo emo- grandissimo teatro. Penso che la Scala Puccini. tivo. Come diceva Sinopoli, il diret- abbia le potenzialità per trasformarsi tore è un medium tra il compositore e in un polo europeo anche per il reper- Cosa la colpì della Scala? il pubblico. torio contemporaneo. Credo lo stesso che mi colpisce ancora oggi. È qualcosa che non so spiegare Quali sono state le serate della sua Mi dica del suo rapporto con il Fe- esattamente: un’atmosfera particolare, vita alla Scala? stival Donizetti, di cui è ambascia- forse dovuta alle luci, ai velluti, alla Tantissime, troppe per elencarle tutte. tore da tempo. storia che si respira dentro quella sala. Procedendo a ritroso posso dire che la Sono convinto che la valorizzazione Ogni volta mi emoziono come se fosse stagione che ha preceduto l’inizio del patrimonio artistico e culturale, ol- la prima volta. Sarà che i primi amori della pandemia è stata una delle più tre che essere importante in sé, sia stra- non si scordano mai. affini ai miei interessi: Die tote Stadt, tegica anche dal punto di vista econo- Chovanščina e Die ägyptische He- mico. E lo dico da imprenditore. I Dopo quella Butterfly ha continuato lena le ho viste ognuna tre volte. Poi festival oggi sono un volano di indotto a tornare regolarmente? il Ring diretto da Barenboim, che mi turistico enorme. Parliamoci chiara- Non ho più smesso. Ricordo in parti- ha cambiato la vita. Ricordo che lo mente: andare a teatro, facendo le do- colare il mio primo Wozzeck, con cui ascoltai tutto di fila, poi tornai a rive- vute differenze tra le politiche di prezzi, scoprii il mio amore per la musica del dere il Rheingold e mi accorsi della può costare come andare fuori a cena. Novecento. Vidi tutte le recite e studiai vertigine che mi diede risentire la ma- Ma la mia domanda è: quante cene ci si l’opera a fondo: fu la prima volta che ledizione di Alberich avendone ap- ricorda nella vita? Le serate a teatro in- il mio metodo di ascolto divenne più pena visto le conseguenze. E ancora il dimenticabili invece sono moltissime. 22
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