La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia

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La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
periodico di
                                               informazione
                                               del centro
                                               italia
                                               anno 96 N. 4
                                               ott-dic 2019
                                               € 2,00

La Sabina di
carlo verdone

                                      o l o d e l nar
                     a r n i i l p op
   l e o n e s s aan
da

                                                              1
La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Calendario dall’Avvento alle Dodici notti
La Spiritualità e la Magia del Natale a Narni e nel suo Territorio
    6 Dicembre 2019 - 6 Gennaio 2020
      www.comune.narni.tr.it        www.narnianatalis.it

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La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Sommario
                                                                    4 narnia natalis
                                                                          a cura dell’Ufficio Turismo del Comune di Narni
Dal 1923 Fondatore: Giuseppe Lolli
Rifondato da Maria Grazia Di Mario                                  8 antica narnate
                                                                          di Maria Grazia Di Mario
Anno 96 numero 4 ottobre-novembre-dicembre 2019
Direttore responsabile
Maria Grazia Di Mario                                              12 Formidabile carlo
mgraziadimario@gmail.com                                                  di Ettore Nuara
tel. 347 3628200
Vicedirettore
                                                                   18 natale con arte
Ettore Nuara
Caporedattore
                                                                          di Margherita Filippeschi
Daniela Delli Noci
Editore                                                            22 nuovi itinerari
Associazione Angelo Di Mario
Via S. Antonio, 1 Vallecupola di Rocca Sinibalda (Rieti)
                                                                          di Maria Grazia Di Mario
                                                                   26 splendida cellere
Redazione
Via G. Mameli 48b - 02047 Poggio Mirteto (Rieti)
hanno collaborato: Maria Grazia Di Mario, Margherita Fi-                  di Annalisa Parrano
lippeschi, Tersilio Leggio, Ettore Nuara, Annalisa Parrano,

                                                                   28 ricordando don alfredo
foto: Maria Grazia Di Mario, Franco Maffei, Marco Marzoli
Progetto: Francesco Cristino
Stampa: RiStampa srl                                                      di Tersilio Leggio
Via Salaria per l’Aquila km 91,350 - 02015 Santa Rufina di
Cittaducale (Rieti) - tel. 0746 606732
Registrazione al tribunale di Rieti n. 3 del 09/11/2016
La collaborazione è gratuita
La rivista si può sfogliare anche su
www.sabinamagazine.it
Tutto il materiale, foto, articoli, pubblicità sono soggetti a
copyright
In copertina: Immagine di Carlo Verdone in Sabina e da sinistra:
Mario Polia, Leonessa, Intus Itieli, presepe San Vito

                                                                   www.tipografiaristampa.it    info 347 36 28 200 - bibliotecasamuseoangelodimario.com

                                                                                                                                                          3
La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Sabina

narnia natalis
a cura dell’Ufficio turisMo del comune di narni

                      U
                                    n programma che si arricchi-    te del Santo avvenuta nel 1226 nel luogo
                                    sce ogni anno e crea un per-    dove aveva dimorato.
                                    corso suggestivo che oltre ai   La facciata della chiesa ha un portale ad
                                    presepi incontra i principali   archi concentrici e sul frontone c’era un
                                    monumenti della città.          rosone, che è stato manomesso nel XVII
                                                                    sec. L’interno è a tre navate di stile tardo
                                                                    romanico, divise da pilastri cilindrici su
                       La Città                                     cui poggiano archi a tutto sesto. L’absi-
                       Partiamo dal presepe allestito nella         de poligonale è coperta con una volta a
                       chiesa di San Francesco (foto) con le sta-   vela, è gotica e riprende quella della cat-
                       tue a dimensione naturale; il luogo è na-    tedrale.
                       turalmente simbolico tanto più che nel-      In fondo troviamo una grande finestra a
                       la sacrestia sono presenti affreschi del     trifora con una vetrata istoriata divisa
                       Torresani che rappresentano proprio la       in due parti: la superiore raffigura San
                       Natività.                                    Francesco con i protomartiri francesca-
                       La chiesa è stata costruita dopo la mor-     ni (vedi www.camminoprotomartiri.it),

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In Apertura
                                                Nel cuore                     dell’edificio risale all’VIII sec. mentre la
                                                verde d’Italia,               chiesa fu edificata nel XII sec. L’interno
                                                                              della chiesa è a tre navate, divise da due
                                                in Umbria,                    file di colonne sormontate da particolari
                                                                              capitelli che sostengono il caratteristico
                                                scopri                        arco ribassato, tipico dell’architettura

                                                il mondo                      narnese, la copertura è a capriate.
                                                                              L’abside è di piccole dimensioni e l’alta-
                                                incantato                     re è in pietra, con una mensa sostenuta
                                                                              da sei pilastrini. Recenti restauri hanno
                                                delle Cronache                portato alla luce affreschi raffiguranti i
                                                                              Protomartiri Francescani.
                                                di Narnia,                    In un luogo insolito, Narni Sotterranea,

                                                un mondo che                  scopriamo un altro presepe allestito nel-
                                                                              la chiesa protoromanica di San Michele.
                                                a Natale                      È il primo ambiente che si presenta ai vi-
                                                                              sitatori, si tratta di una chiesa rupestre
                                                si anima                      del XI–XII sec., completamente affresca-
                                                                              ta, con le immagini del Cristo pietoso
                                                con i                         e sanguinante, i quattro simboli degli

                                                personaggi                    Evangelisti, l’Incoronazione di Maria e,
                                                                              particolarmente importanti, numerosi
                                                del presepe                   ritratti di S. Michele Arcangelo, al quale
                                                                              era dedicata la chiesa, riconsacrata nel
                                                che puoi                      2000. Nei documenti ritrovati negli ar-
                                                                              chivi Vaticani viene nominata la “Stanza
                                                incontrare                    dei Tormenti”, usata dall’Inquisizione

                                                nei vicoli e                  per gli interrogatori e una piccola cella
                                                                              che conserva gli enigmatici graffiti di un
                                                nei borghi,                   prigioniero rinchiuso nel 1759: Giuseppe
                                                                              Andrea Lombardini. Questi locali sono
                                                nelle chiese e                aperti al pubblico con visite guidate a
                                                                              cura dell’Associazione Subterranea.
                                                negli angoli                  Nel chiostro dell’Istituto Beata Lucia è

                                                più suggestivi                allestito un presepe artistico con statue
                                                                              di Deruta.
                                                di Narni                      L’istituto , nato come orfanatrofio, ospi-
                                                                              ta attualmente vari servizi tra cui il nido,
                                                                              e svolge attività di assistenza e suppor-
l’inferiore raffigura Lo Speco di Narni,                                      to a donne e bambini che attraversano
San Giovenale e la Piazza dei Priori. La                                      periodi di disagio. E’ possibile visitare su
chiesa è ricca di affreschi, in particolare                                   prenotazione una mostra dei quadri ap-
quelli della Cappella Eroli raffigurano                                       partenuti all’Istituto e restaurati.
episodi della vita del Santo ispirati dagli                                     Vicolo Belvedere, Via XX Settembre,
affreschi di Giotto della Basilica di Assisi.                                 Piazza Pozzo della Comunità sono tut-
Il nostro percorso prosegue in Via Maz-                                       to un fiorire di presepi allestiti nei posti
zini dove all’interno della chiesa di Santa                                   più caratteristici e con i materiali più
Maria Impensole incontriamo un prese-                                         disparati e passeggiando incontriamo le
pe di legno stilizzato frutto del lavoro                                      pasticcerie dove è possibile degustare il
dei ragazzi del centro di formazione del-                                     nostro dolce natalizio: il pampepato.
la provincia di Terni.                                                        Ed è alla scoperta degli antichi ingre-
La chiesa è così chiamata perché co-                                          dienti del pampepato che il Museo Eroli
struita su un pendio; in questo luogo,                                        ha creato un percorso attraverso i reper-
originariamente, si trovava un tempio            Nella foto: panorama della   ti archeologici e i quadri della pinacote-
romano ed infatti la struttura portante          città di Narni               ca che termina con un dolce assaggio.

                                                                                                                        5
La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Sabina

    In alto: presepe Itieli   Il museo della città realizzato nel palaz-     notevole impatto, i suoi abitanti traman-
                              zo Eroli, in un moderno allestimento, rac-     dano le antiche tradizioni tra cui la Pro-
                              coglie testimonianze archeologiche della       cessione delle Intusse, fiaccole vegetali
                              città antica, romana, medievale ed una         propiziatorie.
                              raccolta di opere pittoriche provenienti       Una tradizione più recente, ma che si è
                              per lo più dalle soppresse corporazioni        già radicata, è quella dei presepi sparsi
                              religiose. Al centro del percorso è collo-     nel borgo. Se ne contano più di cento alle-
                              cata la famosa pala “Incoronazione della       stiti nelle botti, nelle castagne, ricamati,
                              Vergine”, originariamente appartenente         in ferro battuto e tradizionali con i movi-
                              al convento di San Girolamo e commis-          menti automatizzati. Al calar della sera
                              sionata dalla famiglia Eroli. L’attuale        si illuminano, rendono ancor più sugge-
                              allestimento è reso fortemente spettaco-       stivo un paesaggio che è esso stesso un
                              lare dall’ambiente completamente oscu-         presepe
                              rato e da un programma di illuminazio-
                              ne, un vero trionfo di luce, con un effetto    San Vito
                              visivo dei raggi che si dipartono dalla        Il centro storico di San Vito è un vero e
                              palla d’oro, simbolo del sole, che nella po-   proprio gioiello del territorio del Comu-
                              sizione originale era effettivamente col-      ne di Narni, sia per la sua conformazione
                              pita dal sole che penetrava attraverso il      architettonica a fortezza circolare con
                              rosone della Chiesa di San Girolamo.           due porte, sia per la sua posizione eleva-
                                                                             ta e dominante, “a nido d’uccello”, sulla
                              I Borghi                                       sottostante piana del Tevere.
                              Narni è circondata da “castelli”, piccoli      La torre quadrata svetta al centro del
                              borghi ognuno con una sua identità e un        castello e funge da “sentinella” per il con-
                              centro storico curato e vissuto dai citta-     trollo del territorio circostante.
                              dini.                                          Da alcuni anni all’interno del centro sto-
                                                                             rico viene allestito un presepe vivente
                              Itieli                                         fatto dagli adolescenti del paese, rico-
                              “Castrum Ithiulorum” è immerso in un           struzioni fedeli delle attività tradiziona-
                              ambiente naturale e paesaggistico di           li: falegname, arrotino, fabbro e poi i pa-
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La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
In Apertura
Nelle foto, dall’alto al   stori con asinelli, pecore e mucche tutti
basso: presepe San         rigorosamente vivi.
                                                                                    informazioni:
Francesco, presepe San
                           Al tramonto il presepe si anima e i pastori
Vito e presepe Itieli                                                    1) Narni Sotterranea per il periodo dal
                           si recano alla grotta dove tra un bue e un
                                                                         1 novembre 2019 al 30 marzo 2020
                           asino veri Giuseppe e Maria assistono il
                                                                         aperta sabato con una visita alle ore
                           Bambino Gesù, naturalmente impersona-
                                                                         15.00, domenica e festivi ore 11.00,
                           to dall’ultimo nato del paese.
                                                                         12.15, 15.00 e 16.15 – www.narnisot-
                                                                         teranea.it / 0744722292

                                                                         2) Museo Eroli e Rocca Albornoz dal 1
                                                                         ottobre 2019 al 30 marzo 2020 aperto
                                                                         venerdì, sabato, domenica, festivi e pre-
                                                                         festivi 10.30-13.00/15.00-17.30, aper-
                                                                         to tutti i giorni su prenotazione – www.
                                                                         sistemamuseo.it / 0744717117

                                                                         3) NarniAdventures aperto tutto l’anno
                                                                         nei giorni di sabato e domenica con
                                                                         orario ore 11.00 – 17.30 (inizio ultimo
                                                                         giro di percorso)
                                                                         Apertura su prenotazione per gruppi,
                                                                         gite ed eventi (min. 10 persone), nei
                                                                         giorni feriali – lo stesso di Narni Sotter-
                                                                         ranea

                                                                         4) Infopoint turistico aperto tutti i gior-
                                                                         ni dalle ore 10.00 alle ore 18.00 –
                                                                         0744747277 / turismo@comune.narni.
                                                                         tr.it

                                                                                                                       7
La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Sabina

Antica Narnate
    di MarIA Grazia di Mario

                     P
                                  rotagonisti di una storia stra-   do, con tre parole distribuite su 3 righe.
                                  ordinaria, apparentemente         Presenta inoltre un foro, attraverso il
                                  comune, sono: un agricolto-       quale era stata applicata su un conte-
                                  re che durante una aratura,       nitore, un sacco di trasporto, o militare.
                                  in località Vindoli di Leones-    Grazie all’onestà del contadino, arriva
                                  sa, trova un reperto del se-      nelle mani di un “esperto” che riesce a
                      condo millennio a.C., una piccola “la-        decifrarne il contenuto.
                      minella plumbea” graffita sottilmente         Ma cosa c’è scritto su questa laminella,
                      (di 4x5 cm circa, con spessore di 1 milli-    che ha trovato degna collocazione pres-
                      metro circa) e un antropologo di fama         so il museo leonessano?
                      internazionale, Mario Polia, fondatore        Lo spiega Polia, il quale ha esposto i suoi
                      del locale Museo Civico demo-antropolo-       studi e la sua traduzione nel corso di un
                      gico. La particolarità è che la laminella è   convegno (del quale saranno presto pub-
                      incisa, graffita sottilmente con caratteri    blicati gli Atti Scientifici) che si è tenuto
                      destrorsi, in lingua latina di quel perio-    nel luglio scorso, a Monteleone di Spole-

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La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Ricerca e Territorio
                                                   Straordinaria derrate      alimentari. Il significato dunque
                                                                    è in breve il seguente “Questo sacco è di
                                                   scoperta         Resenius, il quale appartiene alla gente
                                                                    del territorio del Nar”.
                                                   dell’antropologo Ma cosa indica NAR/NER?
                                                   e ricercatore “Il territorio di Leonessa, fino alla fine
                                                   Mario Polia: del     1200, si chiamava Narnate, gli Angio-
                                                                    ini lo ribattezzarono Gonessa, la prima
                                                   il ritrovamento Leonessa.     Lo sappiamo da documenti
                                                                    della Abbazia di Farfa, ai quali il territo-
                                                   di una piccola rio   fu ceduto da Carlo Magno. Con que-
                                                                    sto toponimo era conosciuta anche dai
                                                   “laminella       Longobardi, si rintraccia infatti nei ma-
                                                                    teriali che si riferiscono al Granducato di
                                                   plumbea”         Spoleto”.
                                                   del secondo      La laminella confermerebbe il nome
                                                   millennio a.C. antico      di Leonessa come Narnate,
                                                                    come luogo della gente del Nar?
                                                   conferma         “Certamente. Ma adesso cerchiamo di
                                                                    comprendere chi è questo popolo del
                                                   l’antico         Nar/Ner, probabilmente parliamo di un
                                                   toponimo         gruppo etnico di lingua e cultura umbra
                                                                    del quale si conosceva bene l’esisten-
                                                   della città      za, se pensiamo che addirittura Terni,
                                                                    in latino, si chiamava INTERAMNIA
                                                   di Leonessa      NAHARCUM, cioè città posta tra due
                                                                    fiumi, città dei naharci e che questa fa-
                                                   come

e
                                                                    mosa gente del Nar è nominata anche
                                                   Narnate,         sulle Tavole di Gubbio. Nar/Ner, nella
                                                                    lingua umbro - sabina, significava zolfo
                                                   luogo            (nei gruppi linguistici italici le differenze
                                                                    erano minime). Ce lo conferma anche Te-
                                                   nel quale        renzio Varrone, ma anche “forte”, tant’è
                                                                    vero che tra i sabini il nome Nerius vuol
                                                   viveva           dire nobile, potente. Non è un caso che
                                                   il popolo        Nerone si sia voluto chiamare in questo
                                                                    modo. Passiamo ora al fiume denomi-
                                                   del Nar          nato NAR/NAHAR, o NER, applicato
                                                                    ad esso vuol dire fiume dalla imponen-
    to (PG), in presenza della Soprintenden-                                      te portata d’acqua, impetuoso. NAR
    za, e dove sono state illustrate tutte le                                     è un termine molto antico, la radice è
    novità archeologiche dell’Alto Corso del                                      indeuropea ed ha sempre il significato
    NAR. In particolare riferite a Ruscio (pa-                                    di maschio e forte. *Nar, è inteso come
    esino che si trova sotto Monteleone) e a                                      maschio e forte anche tra i greci (ANER).
    Leonessa.                                                                     Tra i Germani la divinità della virilità era
    “RESNI è la parola scritta nella prima                                        Nerthus, sempre in greco il signore delle
    riga, è il dativo del nome Resenius ab-                                       acque profonde dell’Oceano si chiamava
    breviato, nella seconda NERINATI vuol                                         Neresu, le sue figlie erano le Nereidi. Tra
    dire luogo della gente del NAR/NER, lo-          Nelle foto: Porta Spole-
                                                                                  gli indiani dell’India, in sanscrito, uomo
    calità di provenienza di Resenius – dice il      tina (XV sec.), l’ingresso
                                                     della città di Leonessa
                                                                                  si dice NARA e Narayana è il nome del
    ricercatore - nella terza si legge la parola                                  Dio che creò il mondo camminando sul-
                                                     (RI), la scritta presente
    ESCINVM, quest’ultima è in fase di deci-         sulla laminella pumblea      le acque dell’Oceano primordiale, altra
    frazione perché non esiste un termine si-        e l’antropologo Mario        radice indeuropea *snauer (fiume dalle
    mile, ma potrebbe essere riconducibile a         Polia                        acque potenti). Quindi il nome del Nera
                                                                                                                             9
La sabina di carlo verdone - da leonessa a narni il popolo del nar - periodico di informazione del centro italia
Sabina

                        potrebbe derivare da Nar, o da Snauer,         sacro di Santa Rita, dopo Cascia conflui-
                        con lo stesso significato e con alternanza     va in quello che “oggi” si chiama il Nera”.
                        vocalica”.
                                                                       Oggi?
                        Dunque, un termine antichissimo.               “Esistono due possibilità: o si chiamava
                        “Certo, siamo nel secondo millennio a. C.,     Nera l’attuale fiume che nasce nelle Mar-
                        parliamo di una radice indeuropea co-          che e, in quanto affluente principale, an-
                        mune, proprio da queste radici si sono         che il Corno di Leonessa, oppure è stato
                        formate tutte le lingue italiche, il latino,   il Nera a prendere il nome dall’altopiano
                        il sanscrito ed altre”.                        di Leonessa. La laminetta testimonia che
                                                                       in questa cittadina viveva la gente del
                        Ma il Nera aveva acque sulfuree?               territorio del Nar, dunque il popolo di Le-
                        “No, ma diversi autori, tra cui Virgilio,      onessa aveva questo nome, riferendosi
                        lo indicano come tale perché i romani,         proprio al corso d’acqua Nera. Di questa
                        a Triponzo, fondarono una stazione ter-        etnia ho trovato anche una tomba sot-
                        male davvero imponente per la cura del-        terranea a camera a carattere femmini-
                        la pelle, molto nota a quei tempi. Solo qui    le con rituale di inumazione non romana,
                        l’acqua era sulfurea”.                         bensì riferibile al popolo del Nar, ora
                                                                       esposta nel Museo”.
 Nella foto: fontana    Quale è l’importanza della laminella
 farnesiana di          per Leonessa?                                  Dunque da oggi il Corno riprende
 forma ottagonale in    “Proprio grazie a questo ritrovamento          la sua identità come Nar e forse
 Piazza VII Aprile a
                        abbiamo definito con certezza il nome          da esso prenderebbe nome il Nera
 Leonessa, realizzata
 dal Maestro Nicola
                        del fiume che nasce dal monte TILIA di         stesso.
 Di Joanni Carlo da     Leonessa, chiamato Corno a partire dal         “La faccenda che questo corso di fiume,
 Firenze con l’appro-   Medioevo. Il Corno nasceva e attraversa-       che passa sotto Monteleone di Spoleto, si
 vazione di Madama      va l’altopiano di Leonessa per arrivare        chiamasse Nar ormai è scientificamente
 Margherita D’Austria   sotto Monteleone di Spoleto e lo scoglio       assodata. Dopo questa mia scoperta gli
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Ricerca e Territorio
Nelle foto: Piazza VII      ho restituito il nome antico rimasto tale     le invasioni indeuropee portano i popoli
Aprile (Leonessa) nella     fino all’arrivo degli Svevi, i quali hanno    italici nelle loro sedi. Non è che sul posto
quale si possono visita-
                            ribattezzato la cittadina e il suo territo-   non ci fossero indigeni, ma queste etnie
re la Chiesa di S. Pietro
e il Convento realizzati    rio come di Gonessa e non più di Narna-       erano più evolute, avevano già una orga-
sul finire del Duecento     te. Dal 1400 la trasformazione in Leones-     nizzazione sociale, sacrale e si imposero”.
dagli Agostiniani           sa. Una scoperta ufficializzata e accolta     Una visita al Museo (aperto il venerdì e
                            dalla comunità scientifica”.                  il sabato dalle ore 9 alle ore 12 e dalle 15
                                                                          alle 18 e la domenica mattina dalle ore 9
                                                                          alle ore 13, presso il Chiostro di san Fran-
                            Ma i popoli del Nar erano Sabini?             cesco) è senz’altro una esperienza utile
                            “Direi di ceppo umbro, i sabini a Leones-     per conoscere la storia di Narnate, per
                            sa non erano presenti. La laminella è         ammirare la laminella e la ricostruzio-
                            interessante perché ci parla di un perso-     ne della tomba a camera. Inoltre vi sono
                            naggio dell’epoca, rintracciato peraltro      esposti vari materiali, sempre rinveni-
                            in altri luoghi, chissà, forse un commer-     menti di arature, come monete, lingotti
                            ciante, o un soldato. La natura del conte-    usati prima della monetazione, punte di
                            nuto del sacco è legata alla terza parola,    lance. Interessanti le due sale dedicate
                            sulla quale mi sto confrontando con altri     alla cultura pastorale e contadina divi-
                            studiosi di lingue antiche”.                  se in due fasce, cultura femminile e ma-
                                                                          schile. Una opportunità unica anche per
                            I Narnati erano originari del luogo?          dialogare con l’antropologo Mario Polia,
                            “Anche loro sono stati il frutto di migra-    sempre presente nel museo da lui fonda-
                            zioni indeuropee. Verso il 1000, 1200 a.C.    to (nel 2016) e realizzato.

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Sabina

formidabile carlo
     di Ettore Nuara foto di Marco Marzoli

                      U
                                    na giornata di ottobre, come       anche dire che per le vie del borgo gli
                                    tante. Il sole è tiepido, l’aria   odori che ne derivano sono in grado di
                                    frizzantina, il cielo azzurris-    lenire i morsi della fame e saziare pie-
                                    simo, non c’è traccia di nuvo-     namente gli stomaci più esigenti. Come
                                    le che, quando si affacciano,      non riconoscere in quei profumi i riti
                                    diventano birichine. Adel-         gastronomici dei fagioli con le cotiche,
                       mo, un mio amico appassionato d’arte,           le fave con la bieta, le carni al sugo, i
                       si è diretto con la sua macchina verso          frascarelli, le fregnacce con le olive, gli
                       Cantalupo in Sabina perché devo incon-          strozzapreti con il ragù, per finire con le
                       trare una persona che conosco da anni e         ciambelle aromatizzate con il vino bian-
                       che questo luogo ha scelto come eremo           co della Sabina? Ma Adelmo ed io non
                       silenzioso e tranquillo per allontanarsi,       siamo qui a Cantalupo per mangiare. Ci
                       quando può, dal deserto (emotivamente           sarà occasione. Siamo a Cantalupo per
                       parlando) popoloso di una grande Città          incontrare un amico. Soprattutto io, che
                       come Roma. Cantalupo in Sabina è un             l’ho conosciuto per la prima volta in età
                       suggestivo paesino posto su di un colle         giovanile. Carlo Verdone, attore, regista,
                       tra gli Appennini e il Fiume Tevere che         carico di riconoscimenti e di onori, mi
                       si sviluppa in forma radiocentrica ver-         ha subito invitato con il piacere sincero
                       so la valle del Calentino. Situato in una       dell’invito. Ed allora mi si affollano nella
                       posizione strategica è poco distante da         mente molti ricordi, per esempio quando
                       Roma. L’aria che si respira è gradevo-          in un piccolo teatro di Roma, “L’Arlec-
                       le e rinvigorisce i polmoni, ma bisogna         chino”, saliva alla ribalta per presentare

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Personaggi
                                                 In esclusiva     Essendo figlio di un grande studioso di
                                                                  cinema e critico cinematografico e tea-
                                                 l’intervista al trale tra i più apprezzati, Mario Verdone,
                                                                  ha sempre subito l’influenza e il parere
                                                 regista Carlo del padre per cui, a differenza di altri, si
                                                 Verdone che èpuntiglio
                                                                    impegnato negli studi con particolare
                                                                             e serietà. Un giorno Carlo all’U-
                                                 ha scelto come ma tra gli dovette
                                                                  niversità             sostenere un esame,
                                                                               esaminatori c’era anche il pa-
                                                 suo luogo della dre. I compagni di corso lo rincuorarono
                                                                  dicendogli che non doveva preoccuparsi,
                                                 riflessione, del sarebbe passato all’esame successivo:“-
                                                 pensiero, del Vai     Carlo, tanto per te è tutto facile, con
                                                                  tuo padre esaminatore”. Mario e Carlo di
                                                 relax, della     fronte: ma già alla prima domanda Carlo
                                                                  rispose “cincischiando”, intimorito e fra-
                                                 pace interiore, stornato. Ad un certo punto Mario, il pa-
                                                                  dre, se ne uscì: “Giovanotto, non ci siamo,
                                                 Cantalupo in lei non è preparato, torni un’altra volta
                                                 Sabina, dove ericordare
                                                                    si prepari meglio”. E lo bocciò, mi piace
                                                                              tra i tanti questi episodi.
                                                 ha una villa A Cantalupo
                                                                  Con   Carlo ci diamo del tu.

o
                                                                                   ha una villa immersa nel
                                                 immersa nel verde che i genitori comprarono anni fa
                                                                  dalla Baronessa Camuccini. Lì si rifugia
                                                 verde che        per ritrovare un po’ di tranquillità, lonta-
                                                 i genitori       no dagli impegni e dallo stress. Adelmo
                                                                  è attratto da una chiesetta che si trova
                                                 comprarono proprio        accanto alla villa. Interviene Car-
                                                                  lo: “In un primo momento i miei genitori
                                                 dalla Baronessa hanno comperato la villa con un ampio
                                                                  appezzamento di terreno. Poi mia ma-
                                                 Camuccini        dre, visto questa chiesetta abbandonata,
                                                                               chiese alla baronessa di vendergliela e la
    tanti personaggi della vita quotidiana                                     baronessa accettò di accontentarla. Ora
    con umorismo e bonarietà e lui, Carlo,                                     la chiesetta, del 1700, è parte integrante
    stentava a riempire di gente quello spa-                                   della nostra proprietà, l’ho ristrutturata
    zio teatrale. Una sera, in sala, non c’era                                 ed è stata di nuovo consacrata. I fedeli
    nessuno, Carlo voleva tornare a casa,                                      del paese possono frequentarla, ad of-
    smarrito, deluso, amareggiato. Ma la dea                                   ficiare le funzioni religiose è un prete di
    della fortuna lo guardò amorevolmente                                      Cantalupo ed a volte anche il parroco. Mi
    perché entrò un critico teatrale di gran-                                  fa piacere vederla accanto alla mia abi-
    de spessore, Franco Cordelli del Paese                                     tazione, e mi rallegra al mattino il suono
    Sera, che pretese di vedere lo spettacolo.                                 della campana. La villa è frequentata
    Lui solo in sala e Carlo in palcoscenico.                                  dagli amici più cari, specie in estate, da
    Carlo diede il meglio di sé tanto che Cor-                                 Luca, il fratello, da Silvia, la sorella, dal
    delli scrisse meraviglie sul suo giornale,                                 cognato Christian De Sica e da Paolo e
    decretando le qualità di questo nuovo                                      Giulia, i figli.
    comico, originale, estroverso, comuni-
    cativo, versatile, estroso. Successo che       Nelle foto: il regista      Che bel salone, dico, e che libreria
                                                   Carlo Verdone durante       immensa, colma di libri rari, libri di
    proseguì in televisione (con Enzo Trapa-
                                                   l’inaugurazione della
    ni, regista di Non Stop, esordì in Tv Stop                                 teatro e di cinema!
                                                   riapertura al pubblico
    e al cinema con la benedizione di Sergio       della chiesetta del         “Nella mia famiglia i libri non sono mai
    Leone). Ed ancora Carlo è laureato in          1700, di sua proprietà e    mancati. La lettura è stata per mio pa-
    Lettere Moderne ed ha frequentato il           ristrutturata con risorse   dre, mia madre e per me, un nutrimento
    Centro Sperimentale di Cinematografia.         proprie                     essenziale”.
                                                                                                                          13
Sabina

                               è vero che ne hai fatto donazione al            tutto la pulizia delle strade, la tutela del
                               Comune di Cantalupo.                            paesaggio e i beni artistici (ci sono molte
                               “Sono migliaia, non li ho contati, ma ne        chiese di prestigio) e ambientali. L’am-
                               ho donati alcuni. Si vedrà in seguito”,         biente è importante e conservare questo
                               precisa.                                        territorio verdeggiante è segno di civil-
                                                                               tà. E poi amare il proprio paese va a van-
                               Ti trovi bene a Cantalupo?                      taggio del turismo che viene praticato,
                               “E’ il luogo della riflessione, del pensiero,   specialmente in estate”.
                               del relax. E’ il luogo della pace interiore”.
                                                                               Quali sono state le figure più im-
                               Quando sei qui in villa come passi il           portanti della tua vita?
                               tuo tempo?                                      “Mia madre e mio padre, senza dubbio”.
                               “C’è sempre qualcosa da fare, ma sempre
                               con molta calma, riordino le idee, fanta-       Ecco, parlami di loro.
                               stico su nuovi progetti di lavoro. E poi        “Ti riferisco quello che ho detto alcuni
                               mi dedico alla produzione dell’olio e del       mesi fa a Vanity Fair. Per quanto riguar-
                               vino. Per quanto riguarda l’olio la pro-        da il mio lavoro devo tutto a mia madre,
                               duzione non è stata abbondante come             una donna che aveva tante fragilità e
                               negli anni passati. Abbiamo combattuto          debolezze ma sapeva anche essere forte
                               contro la malattia delle mosche che ha          ed aveva intuito che avevo talento. Mi
                               colpito la maggior parte dei nostri ulivi.      incoraggiava ad andare avanti. Mam-
                               Ma la battaglia, anche se non è stata vin-      ma possedeva una vena affabulatoria
                               ta del tutto, è stata condotta al meglio e      e creativa. La accompagnavo a pagare i
                               la patologia ridimensionata”.                   conti dal fornaio o dal lattaio, e lei, che
                                                                               era anche una formidabile osservatrice,
                               Come cittadino di Cantalupo, hai                posava sempre lo sguardo su qualcuno:
                               qualcosa da rimproverare al comu-               “Carlo guarda che faccia buffa che ha
                               ne, ai suoi amministratori?                     quello” ed io guardavo. Se sono stato
                               “Per carità mi hanno accolto, sin da            un pedinatore di italiani restituendone
                               quando siamo qui, come uno di loro.             tic, nevrosi e manie, la prima pedinatrice
                               Sono disponibili e affettuosi. Non mi           della famiglia è stata sicuramente lei”.
                               posso lamentare. Il Comune, come tante
     Nella foto: il paese di   amministrazioni, ha i suoi problemi, ma         E tuo padre?
     Cantalupo in Sabina       ha sempre cercato di risolverli: innanzi-       “Mio padre è stato una figura importan-

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Personaggi
Nella foto: L’attore       te, mi ha donato lo stupore, mi ha fatto     mevano, ma li ho ritrovati ed ora sto
Carlo Verdone con il       viaggiare, mi ha insegnato tanto. Pren-      molto bene in loro compagnia. Nessuno
papà Mario e il fratello
                           deva me e mio fratello Luca e ci accom-      dei due ragazzi ha scelto la strada dello
Luca
                           pagnava a vedere mostre, ci spiegava         spettacolo, va bene così. Paolo conosce
                           tutto del pittore, del quadro, dell’epoca    le lingue e lavora presso il Ministero dei
                           storica dello stesso quadro. Ma ci ha        Beni Culturali, Giulia invece, dopo es-
                           anche portato allo stadio, o a giocare a     sere stata una promoter in alcune case
                           pallone al Circo massimo, sotto il sole      cinematografiche, è diventata, presso il
                           cocente. Era un padre vero nostro padre,     Policlinico Gemelli di Roma, una dietista
                           un padre giusto. E’ vero che all’Universi-   oncologica”.
                           tà mi bocciò in storia del cinema, che mi    Quindi per loro niente cinema, ma
                           chiese di Dreyer e Pabst, ma è pur vero      almeno gli fai leggere i copioni e le
                           che di Pabst non sapevo nulla e che la       sceneggiature dei tuoi film?
                           gente in aula aveva cominciato a mor-        “Eccome, li leggono e sono anche molto
                           morare severa: ”E’ parente, è parente, è     critici, mi fanno le dovute osservazioni
                           uno schifo”. Ricordo che quando tornai a     soprattutto nel linguaggio da usare”.
                           casa e gli dissi: “Papà, mi hai fatto fare   Onorificenze e premi in Italia e all’estero,
                           una figura di merda”, e lui rispose sen-     Carlo è stato nominato membro dell’A-
                           za emozione: ”Carlo, abbi pazienza, non      cademy per l’assegnazione dell’Oscar
                           volevo si pensasse ad un trattamento di      2020, farà dunque qualche viaggio a Los
                           favore”.                                     Angeles. Calano le ombre della sera, quel
                                                                        salone libreria è accogliente. La conver-
                           Un papà e una mamma da prendere              sazione con Carlo fila liscia con molta
                           ad esempio, eccezionali nell’impar-          sincerità da parte sua. Vorrei affrontare
                           tire sani principi educativi. Li hai         numerosi altri argomenti, come quello di
                           trasmessi ai tuoi figli?                     irrompere nella sua vita privata. Mi fac-
                           “Ho conosciuto nell’intimo Paolo e Giulia.   cio coraggio e dico: “Carlo, sei misogino?”
                           Ricordo allorché, terminato un film, misi    “No affatto, perché me lo chiedi?”.
                           da parte alcuni progetti e, su consiglio
                           della mia ex moglie Gianna, partii con       Da anni dopo la separazione da
                           loro in un viaggio di piacere e di cono-     Gianna non abbiamo visto, noi cro-
                           scenza per due mesi. Pensavo di averli       nisti, un’altra donna accanto a te.
                           persi, per i tanti impegni che mi oppri-     “Non pensavo che anche tu fossi un gior-

                                                                                                                  15
Nella foto: l’attore       nalista di gossip. In questa veste non ti     Concordia a Roma si riunivano i migliori
     Carlo Verdone con          ci vedo”.                                     registi dell’epoca (De Sica, Comencini,
     Dario Franceschini,        “Scusami Carlo, sono stato impruden-          Lattuada, Scola, Monicelli, Fellini, tanto
     Ministro della Cultura
                                te”, rispondo. Visto il mio imbarazzo mi      per citarne alcuni) litigavano aspramen-
     con delega al Turismo e
     il Sindaco di Canta-       fa partecipe di una sua considerazione:       te, confrontavano le loro idee, poi tutto
     lupo in Sabina Paolo       “Sono stato attratto dall’universo fem-       si concludeva con una grande magnata,
     Rinalduzzi, durante la     minile e il motivo principale credo sia da    alla Faccia! Pensiamo alla vicenda Cec-
     visita presso il Palazzo   ricercare nel fatto che ho sempre consi-      chi Gori. Sono estremamente onesto, lo
     Camuccini                  derato le donne un pianeta affascinante.      voglio essere, sono amico di Vittorio ed
                                Affascinante nel suo mistero, nella sua       ero il pupillo del padre Mario, con loro
                                volubilità, nel suo farsi perdonare, nella    ho realizzato film di grande successo.
                                sua spesso involontaria seduzione, nella      Vittorio è stato una vittima sacrificale
                                sua fragilità, ma anche nella sua umana       del nostro ambiente, di un sistema estre-
                                forza. Quando una donna è forte lo è mol-     mamente feroce, ma ha pagato anche
                                to più di un uomo. Quando una donna è         per le sue ingenuità e per essersi fidato
                                noiosa lo è molto meno di un uomo”. Un        di persone discutibili sul piano morale e
                                inno, il suo, alla donna, che dimostra la     comportamentale”.
                                disponibilità e sensibilità non soltanto
                                dell’artista, ma dell’uomo Carlo Verdone.     Dove va il cinema?
                                Una perla rara nel mondo dello spettaco-      “Bella domanda, non so se ci sia una crisi.
                                lo, del cinema soprattutto. Un ambiente       Occorre produrre film che diventino un
                                che è molto cambiato dagli esordi di Carlo.   evento. Le sale stanno soffrendo per-
                                “E’ sempre stato un ambiente difficile e      ché subiscono un calo di spettatori per
                                competitivo – afferma – oggi lo è ancora      via delle piattaforme digitali come Fox
                                di più, dominano egoismi, scarsa colla-       e Netflix. Basta abbonarsi e si vedono
                                borazione, menefreghismo e individua-         film interessanti a due soldi. Quello che
                                lità esasperata. Un tempo all’Osteria La      mi preoccupa è il disinteresse dei giova-

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Personaggi
Nelle foto: il regista      ni verso i film in sala ma anche questo è      Ho letto che, amante della medicina,
Carlo Verdone con           spiegabile. I ragazzi non si spostano da       ai tuoi amici dai consigli per assu-
il fratello Luca e la
sorella Silvia e in basso
                            casa e riversano il film sul computer, le      mere farmaci in modo che curino i
il Palazzo Camuccini        vendite online hanno distrutto situazio-       loro malanni.
                            ni economiche consolidate. Per quanto          “Sì, è vero, do consigli, ma poi devono re-
                            riguarda la produzione penso che in            carsi dal medico, è più credibile”.
                            qualsiasi maniera il cinema continuerà
                            a vivere”.                                     Volevi diventare un medico?
                                                                           “Per carità, ho paura del sangue”.
                            Non ti ho chiesto del tuo ultimo film           Mi faccio forza, sono sfrontato e dico:
                            Si vive una volta sola.                        “Posso dirti una cosa personale? Ho do-
                            “C’è tempo per parlarne, esce a febbraio”.     lori alle ginocchia, cammino a stento, mi
                            Vista la mia delusione continua a raccon-      dicono che sia una forma di artrosi”.
                            tare: “In poche parole è un film girato in     “L’artrosi è degenerativa, è dovuta
                            Puglia con Max Tortora, Anna Foglietta,        all’età e al peso. Un consiglio, dimagrire
                            Rocco Papaleo, ed è la storia di quattro       ed una amatriciana in meno”…
                            medici romani, abili e stimati nella loro      Formidabile Carlo!
                            professione, quanto deboli, fragili, inaffi-
                            dabili e maldestri nella vita privata”.

                            E’ un film di sentimenti, condito da
                            ironia, introspezione psicologica e
                            dolce malinconia.
                            “Lo hai detto, spero che piaccia”.
                            Adelmo, che ha seguito la nostra conver-
                            sazione, sprofondato in poltrona gustan-
                            do il vinello bianco di Cantalupo, mi fa
                            un cenno, come fosse una sollecitazione
                            verbale. Lo capisco e interpello Carlo.

                                                                                                                    17
Sabina
Sabina

natale con arte
     di Margherita filippeschi

                       A
                                      nche quest’anno, presso la      Forum Würth Capena da febbraio 2019
                                      Sala Piramidale della sede      e rivolto a persone adulte con disabili-
                                      Würth Srl di Capena, si è       tà. Ormai da sei anni l’Art Forum Würth
                                      rinnovato l’appuntamento        Capena, in linea con l’impegno sociale
                                      con un’esposizione d’arte       che caratterizza la filosofia aziendale
                                      molto speciale ed emozio-       del Gruppo Würth, si fa promotore di
                        nante. Per una settimana (dal 21 al 28        azioni concrete per l’inclusione, acco-
                        novembre) i visitatori, oltre alla mostra     gliendo progetti che utilizzano l’arte e
                        “Art Faces. Ritratti d’artista nella Colle-   la creatività come strumento e mezzo di
                        zione Würth”, hanno potuto ammirare           crescita personale e riconoscimento del-
                        circa cento opere esposte in un ensemble      le diverse abilità. Tutto ciò è stato ed è
                        dal titolo “Attraverso l’Immagine: Auto-      possibile grazie alla collaborazione con
                        ri-Tratto Fotografico”. L’evento ha rap-      l’Associazione Hairam Onlus che si oc-
                        presentato il coronamento del percorso        cupa, con i suoi operatori specializzati,
                        di arteterapia (una serie di laboratori       di arteterapia. I laboratori si sviluppano
                        a cadenza settimanale) svoltosi all’Art       partendo dal contesto delle sale esposi-
18
Arte e Territorio
                                                      L’Art Forum
                                                                       Centri diurni socio riabilitativi, famiglie,
                                                      Würth Capena     ma anche studenti, in particolare dell’Ac-
                                                      si veste         cademia di Belle Arti di Roma (corso di
                                                                       Arte per la terapia) e della RUFA - Rome
                                                      a festa con      University of Fine Arts (corso di fotogra-
                                                                       fia). Gli studenti quest’anno hanno dato
                                                      l’esposizione    un importante contributo, essendo stati
                                                                       coinvolti attivamente nei workshop e
                                                      di presepi       nell’allestimento dell’esposizione finale.
                                                      etnici,          Dalla collaborazione con l’Associazione
                                                                       Hairam Onlus sono nate anche le “Tavole
                                                      decorazioni a    Rotonde dei Servizi per le persone con
                                                                       disabilità del Lazio” (20 incontri dal 2014
                                                      tema natalizio   ad oggi), molte delle quali si sono svolte
                                                                       proprio all’Art Forum Würth Capena.
 Art Forum Würth Capena
 Orario di apertura:                                  ed articoli
 lunedì – sabato 10.00 – 17.00 domenica e
 festivi chiuso Ingresso gratuito                     dedicati         Shopping al museo
                                                                       Tra i servizi presenti, oltre alla caffetteria
 Le visite guidate al pubblico, che non necessi-
 tano di prenotazione, si svolgono ogni sabato
                                                      all’arte del     ed alla mensa aziendale (accessibili dal
                                                                       lunedì al venerdì), i visitatori dell’Art
 mattina alle ore 11.00. Su prenotazione l’Art
 Forum Würth Capena ospita scolaresche di
                                                      Novecento.       Forum Würth Capena sono accolti in
                                                                       un piccolo ma ben fornito bookshop.
 ogni ordine e grado, proponendo percorsi di
 visita e laboratori didattici per le diverse fasce
                                                      Una occasione    Lo shopping al museo può rivelarsi una
 d’età. Le attività didattiche per le scuole sono
 gratuite. Due sabati al mese, dalle 15.00 alle       per visitare     scelta alternativa e piacevole, non solo
                                                                       per chi ama avere un ricordo emozionale
 17.00, si svolgono laboratori artistici e creativi
 rivolti sia alla fascia di età 5-12 anni sia per     la mostra        (come un poster, un segnalibro o una
                                                                       cartoline della mostra appena vista),
 tutta la famiglia; necessaria la prenotazione
 (costo: 5,00).                                       “Art Faces.      ma anche per chi è alla ricerca di idee
                                                                       originali o di un regalo speciale.
 Per info e prenotazioni:
 Art Forum Würth Capena -
                                                      Ritratti         A Natale il bookshop si veste a festa
 Viale della Buona Fortuna, 2
 00060 Capena (Rm)
                                                      d’artista “      e propone, oltre ai gadget a marchio
                                                                       Würth e agli articoli dedicati agli artisti
 Tel. 06/90103800
 art.forum@wuerth.it
                                                      e partecipare    della Collezione Würth e in generale
                                                                       all’arte del Novecento (tra cui cataloghi,
 www.artforumwuerth.it
 facebook.com/artforumwuerthcapena                    alle visite      monografie, poster, cartoline), anche
                                                                       presepi etnici, decorazioni a tema
 instagram: @artforumwurthcapena
                                                      guidate          natalizio, oggetti di design per la casa ed
                                                                       il tempo libero, giochi creativi per i più
                                                                       piccoli e molto altro.
tive, dove avviene la libera esplorazione
e l’incontro con il linguaggio artistico
contemporaneo. Le opere della Colle-
zione Würth sono dunque di ispirazione,
vengono “fatte proprie” dai partecipanti
e rielaborate in messaggi personali. In-
fatti per l’edizione 2019 tutti i lavori pre-
sentati nella mostra finale - soprattutto
ritratti e autoritratti fotografici, talvolta
manipolati e contaminati dall’utilizzo di
tecniche miste - sono nati dal confronto
creativo con i 107 ritratti fotografici di
“Art Faces”. Anno dopo anno il progetto
“attraverso l’immagine: inclusione e pari
opportunità con l’arte” ha visto aumen-
tare la partecipazione di Associazioni,
                                                                                                                   19
Sabina
Sabina

nuovi itinerari
     di Maria grazia di mario

                       K
                                      OMEDIA (società specializ-         prima APP aperta e prodotta attraverso
                                      zata nello sviluppo di App         l’utilizzo di una piattaforma gestionale
                                      in realtà aumentata, finaliz-      semplice e intuitiva, dunque direttamen-
                                      zate alla creazione di conte-      te fruibile agli operatori in ambito turi-
                                      nuti e servizi destinati alla      stico, museologico e ai soggetti pubblici
                                      valorizzazione e fruizione         e privati, impiegati nel settore dei beni
                        dei luoghi della cultura e del turismo)          culturali e del turismo. Ci siamo resi con-
                        ha presentato, presso il Museo Civico            to che le App hanno un limite, quello di
                        di Rieti, i risultati finali di un vero e pro-   essere prodotti chiusi, la App che abbia-
                        prio esperimento, il progetto dal titolo         mo proposto è aperta. I referenti delle
                        ItineraRI a Rieti e dintorni. Tra                strutture, sia pubbliche che private, che
                        cultura e colture, cofinanziato ed               hanno partecipato ai nostri workshop,
                        approvato dalla Regione Lazio, nell’am-          hanno potuto apprendere le nozioni di
                        bito dell’Avviso Pubblico “Atelier Arte          base per creare e gestire in autonomia
                        Bellezza e Cultura”.                             contenuti digitali multimediali in realtà
                        Un progetto assolutamente innovativo,            aumentata, partendo dalla realizzazione
                        ha spiegato per Komedia Roberta Pa-              di una storyboard professionale, utiliz-
                        ciucci:“ La novità è che abbiamo realizzato la   zare la piattaforma web (CSM) e genera-
20
Turismo e New Media
                                                                              del territorio.
                                                                              A dare il necessario supporto informa-
                                                La Komedia                    tivo alla Komedia, per la individuazione
                                                                              dei soggetti significativi, la raccolta dei
                                                ha realizzato                 materiali informativi e la stesura e cor-
                                                la prima                      rezione dei testi, Roberto Lorenzetti,
                                                                              presidente dell’Archivio di Stato, Moni-
                                                APP aperta                    ca De Simone, direttrice del Museo Ci-
                                                                              vico di Rieti, Gianfranco Formichetti,
                                                per la                        assessore alla cultura del Comune di Rie-
                                                                              ti, Laura Ciacci, presidente della coope-
                                                promozione                    rativa sociale Campagna Sabina.
                                                del territorio                Presenti alla inaugurazione della App
                                                                              Simone Petrangeli per la Regione
                                                di Rieti,                     Lazio, Daniele Sinibaldi, Gianfranco
                                                                              Formichetti e Monica De Simone, per il
                                                che si                        Comune di Rieti.
                                                                              Per Simone Petrangeli “l’ambizione è di
                                                attiva                        proseguire in un percorso senza dub-
                                                pienamente                    bio utile alla promozione del territorio,
                                                                              esempio virtuoso di sinergia tra varie
                                                “solo                         realtà ed istituzioni pubbliche e private”,
                                                                              per Daniele Sinibaldi “la tecnologia rap-
                                                raggiungendo                  presenta una occasione per la Provincia
                                                                              di Rieti che da tempo subisce, nel settore
                                                le varie                      turistico, un gap che va assolutamente
                                                strutture                     superato”, mentre per Gianfranco For-
                                                                              michetti la App, oltre a valorizzare siti e
                                                museali e                     realtà di grande interesse, dà la concre-
                                                                              ta opportunità agli operatori di trasfor-
                                                produttive”                   marsi in autori/attori.

re prodotti nuovi (audio e video) destina-
ti ad una App mobile di ultima genera-
zione che si può attivare solo recandosi
nelle varie strutture, cioè sul posto”.
Dunque da un lato gli operatori locali
sono in grado di entrare nella piattafor-
ma ed auto-implementarsi inserendo
nuovi contenuti e percorsi, dall’altro la
App potrà essere pienamente attivata             Nelle foto: lo staff di
“solo raggiungendo le località da pro-           Komedia rappresentato
                                                 da Roberta Paciucci. In
muovere”.
                                                 piccolo: il vicesindaco di
Al momento di percorsi ne sono stati rea-        Rieti Daniele Sinibaldi e
lizzati 8, per le seguenti realtà: la Biblio-    l’Assessore alla cultura
teca Comunale Paroniana, la Biblioteca           Gianfranco Formichetti.
Casa Museo Angelo Di Mario, la Rieti             In basso: Laura Ciacci,
                                                 Presidente di Campagna
delle acque, il Sorriso di Filippo, il Museo
                                                 Sabina e Simone
Civico - sezione storico artistica, il Museo     Petrangeli, dirigente per
Archeologico del Cicolano, le Eccellenze         la Regione Lazio
                                                                                                                        21
Sabina
Sabina

SPLENDIDA CELLERE
     di ANNALISA PARRANO guida turistica foto di franco maffei

                         “O
                                            h come tutta                 zione panoramica sulla Valle del fiume
                                            ne li occhi l’anima          Timone. In epoca etrusca gli abitanti di
                                            or vi fiammeggia,            Vulci scelsero Cellere come granaio del-
                                            splendida Cellere,           la loro potente città; dominata prima da
                                            Diritta ne l’abito verde     Viterbo e poi da Tuscania, Cellere risulta
                                            Ornata il capo               essere uno dei primi possedimenti della
                                            di rosse piume”              famiglia Farnese già nel sec. XIV e come
                                  (G. D’Annunzio Cronaca Bizantina,      tale conosce nel XVI secolo un periodo
                              1° maggio 1882 in Scritti Giornalistici,   di splendore e di sviluppo urbanistico
                                                            1882-1888)   con l’ampliamento del borgo esterno
                                                                         all’ insediamento del “Castel dentro”, la
                          Cellere è un caratteristico paesino del-       trasformazione della Rocca in palazzo
                          la Tuscia viterbese circondato da re-          residenziale dei Farnese e la costruzio-
                          sti etruschi e romani situato nel cuore        ne della chiesa dedicata al patrono S.
                          della Maremma laziale e sorge su uno           Egidio Abate, gioiello architettonico di
                          sperone tufaceo di origine vulcanica           Antonio da Sangallo il Giovane. Dal 1537
                          delimitato da due corsi d’acqua, in posi-      al 1649 fa parte del Ducato di Castro, ri-

22
Sabina e Tuscia

                                                Il piccolo borgo ra  pregevoli pavimenti cinquecenteschi.
                                                                  Cellere viene ancora ricordata per il ce-
                                                della Tuscia      lebre brigante dell’Ottocento: Domeni-
                                                                  co Tiburzi (1836-1896) attorno alla sua
                                                viterbese         figura si sono create diverse leggende.
                                                                  Proprio per ricordarlo è nato il “MUSEO
                                                riserva molte DEL BRIGANTAGGIO”, un museo te-
                                                sorprese tra cui matico    che consente una lettura partico-
                                                                  lare del territorio, del paesaggio e della
                                                un Museo del storia.      Inaugurato nel 2007, il Museo rac-
                                                                  conta la storia del brigantaggio dell’Al-
                                                Brigantaggio, tadocumenti
                                                                     Tuscia, attraverso una serie di foto e
                                                                               che testimoniano la vita dei
                                                la mostra         briganti dell’epoca. L’ edificio presenta

                                                permanente        un allestimento da ascoltare e da scopri-
                                                                  re, installazioni audio, video e informa-
                                                del fabbro        tiche, cassetti, botole e nascondigli, libri
                                                                  e schedari, testimonianze e racconti leg-
                                                Felton            gendari, poesie e canti: il brigantaggio
                                                                  maremmano restituito attraverso le te-
                                                Giustiniani,      stimonianze dell’epoca. Altra tappa im-
                                                                  perdibile è la mostra del fabbro Felton
                                                la chiesa         Giustiniani, brillante artista-artigiano
                                                dedicata al       autodidatta oggi scomparso; un luogo
                                                                  magico colmo di splendide creazioni in
                                                patrono S. Egidio ferro  battuto: volatili, volpi, cavalli, mo-
                                                                  numenti della cittadina riprodotti in sca-
                                                Abate, la grotta la. Il palazzo Mazzariggi oggi sede del
                                                del brigante      Municipio di Cellere è di proprietà comu-
                                                                  nale grazie ad un lascito dell’illustre pa-
                                                Domenico          triota Francesco Mazzariggi. L’edificio
                                                                  fu costruito dalla famiglia Mazzariggi
                                                Tiburzi e il      della quale è ricordato in Cellere soprat-
                                                                  tutto il garibaldino Francesco, definito
                                                piccolo borgo da un’epigrafe posta sulla facciata del
                                                di Pianiano       palazzo comunale come ultimo rampollo
                                                                  di una famiglia illustre e che partecipò ai
                                                                               moti rivoluzionari per la liberazione dal-
tornando poi sotto il dominio della San-                                       lo Stato Pontificio. Il palazzo si sviluppa
ta Sede fino all’unità d’Italia. Tra i luoghi                                  su quattro livelli di cui uno seminterrato,
più emozionanti di questo antico borgo                                         l’ingresso principale è su Via Cavour (an-
la Chiesa di Sant’Egidio Abate merita un                                       tica via Maestra), è decorato e la faccia-
posto d’onore. Situata a circa 200 metri                                       ta principale è caratterizzata dal portale
dalle mura del paese, in una suggesti-                                         d’ingresso bugnato e sormontato da un
va vallata, la chiesa è opera di Antonio                                       balconcino con portabandiera. All’inter-
da Sangallo il Giovane, e risale ad una                                        no mediante un’ampia scala in traverti-
commissione del Cardinale Alessandro                                           no si giunge al piano primo, attraversan-
Farnese (papa Paolo III) intorno all’anno                                      do un ambiente con il soffitto affrescato
1513. La pianta originaria si trova (n. U                                      si giunge alla sala di rappresentanza
1050 A - Gabinetto dei disegni della Gal-                                      dell’edificio, oggi adibita a sala consilia-
                                                  Panoramica del borgo
leria degli Uffizi – Firenze), il comples-                                     re. La grande sala è caratterizzata su
                                                  di Cellere, caratteristico
so religioso offre un mirabile spaccato           paesino della Tuscia
                                                                               due lati da quattro porte simmetriche
sulla prima arte rinascimentale: a croce          Viterbese, in piccolo        che la collegano ad altrettanti ambienti,
greca, con una cupola bassa e i tetti con         2 sculture del fabbro        oggi adibiti ad uffici, e da una parete do-
volta a crociera, la chiesa conserva anco-        Felton Giustiniani           tata di tre finestre da dove si domina la

                                                                                                                         23
Sabina
Nella foto: Museo del      Chiesa di Sant’Egidio e la splendida val-        nell’antico culto di Diana connesso alla
Brigantaggio a Cellere,    lata. Il parco del Timone è situato a 3 km       caccia (Plandianum, Plandiana, Castrum
diretto dal direttore      da Cellere, sulla strada verso Pianiano. Il      Planiani, Pianiano). Fu un feudo degli Or-
Marco D’Aureli, aperto     nome deriva dalla sorgente del torrente          sini di Pitigliano, dato in dote a Girolama
da ottobre a marzo
                           Timone affluente del fiume Fiora, l’ideale       per le sue nozze con Pierluigi Farnese.
martedi, mercoledì e
giovedì dalle 18.00 alle   per immergersi nella natura sono le pas-         Pianiano fu abbandonata sul finire del
20.00 su prenotazione,     seggiate a piedi, in mountain bike o a ca-       XVII secolo per la malaria che lo infe-
il venerdì , sabato e      vallo. Si può iniziare la visita ammirando       stava, portata dagli acquitrini sfuggiti
domenica dalle 10 alle     tutta una serie di emergenze naturali ed         di mano allo sfruttamento degli incolti
13 e dalle 15 alle 18,     artificiali: le antiche sorgenti, i fontanili,   di epoca medievale. Nel 1729 il borgo e
il museo racconta le       le cisterne romane, il querceto che co-          le sue terre furono annesse alla Comu-
vicende del brigantag-     steggia la splendida cascata, la grotta          nità di Cellere. Pianiano tornò ad essere
gio maremmano in           del famoso brigante Tiburzi conosciuta           abitato da una colonia di oltre 200 rifu-
chiave antropologica
                           anche come grotta della Mercareccia, le          giati cristiani provenienti dall’Albania
e mettendo in risalto
l’epopea del brigante      antiche pompe idrauliche che alimenta-           ottomana, cui papa Benedetto XIV nel
Domenico Tiburzi, nato     vano l’abitato di Cellere, gli antichi mu-       1754 ne assegnò il feudo. Provenivano
a Cellere                  lini ad acqua fino ad incontrare le affa-        dalla città e dalla provincia di Scutari
                           scinanti rovine medievali di Castellardo         (Skodra), ed alcune famiglie dall’attuale
                           ricadenti nel territorio del Comune di Ca-       Montenegro, allora territorio turco-alba-
                           nino. L’area attrezzata del parco Timone         nese. Dalla strada che conduce a Cellere
                           da decenni ospita la rassegna estiva             si possono ancora vedere le arcate del
                           “Cellere tra natura e tradizione”, manife-       suo loggiato. La chiesa di San Sigismon-
                           stazione tesa a valorizzare il patrimonio        do Martire è di origine altomedievale.
                           culturale, storico ed enogastronomico            Dell’antica struttura rimane l’abside e
                           del paese maremmano.                             parte di una colonna del disperso bal-
                           Pianiano è un piccolo antico borgo, si-          dacchino dell’altare, riutilizzata come
                           tuato sulla strada che dalla zona di Vulci       paracarro durante la ristrutturazione
                           conduce a Ischia di Castro a 4 km da Cel-        settecentesca del Borgo. Infatti nel corso
                           lere, è un esempio ancora integro di in-         dei secoli la chiesa fu ampliata e girata
                           sediamento medievale. Le origini dell’a-         di 90°. Al suo interno è apprezzabile una
                           bitato sono probabilmente da ricercare           tela settecentesca detta “Madonna degli

24
Arte e Cultura

        Feste e tradizioni a cellere                          Albanesi”. Il paesino attualmente è abi-
                                                              tato da una decina di persone; da qual-
1° MAGGIO Festa del 1° Maggio (Presso “ Parco Timo-           che anno, nel mese di maggio, il borgo
ne”). Festa del S. Patrono S. Egidio Abate.                   prende vita grazie ad una rassegna che
                                                              accoglie le eccellenze del florovivaismo
17 GENNAIO Festa S. Antonio Abate - Accensione fuoco          nei due giorni della manifestazione “Al di
di S. Antonio - Benedizione degli animali                     là del giardino”.
                                                              La manifestazione Musica Spettacolo
Dalla III settimana di AGOSTO alla II settimana di SET-       Arte Artigianato (MUSA) nasce dal
TEMBRE                                                        desiderio di promuovere cultura median-
“Cellere tra natura e tradizione” - Mostra/Mercato - Cor-     te un programma musicale che riflette
teo storico - Convivio medievale nel Borgo di Pianiano        la predilezione degli italiani per l’opera
Palio dei sapori della Maremma Tosco-Laziale                  lirica, per la musica da camera, il jazz per
                                                              sconfinare anche nella musica popolare,
30 NOVEMBRE Festa di S. Andrea. Rumorosa sfilata per          blues e rock. Completano l’offerta artisti-
le vie del paese delle “sant’andree” (lunghe file di          ca spettacoli teatrali nella scenografia
barattoli legati insieme da una corda).                       naturale che offre il Borgo senza alcuna
                                                              necessità di apporti scenici.
Cellere a Natale 8 dicembre partenza delle luminarie,
24 dicembre villaggio di Natale con mercatini natalizi e
Babbo Natale consegna regali

Cellere a tavola Chi ama i sapori autentici e genuini, tro-
verà interessanti le degustazioni dei vini dell’Alta Tuscia
e dell’olio extravergine d’oliva DOP prodotto nella zona.
Acquacotta, zuppe e minestre, da non perdere anche un
assaggio dei famosi biscotti di Sant’Egidio e dei classici
lombrichelli in salsa piccante.
                                                                                Nelle foto: piccolo borgo di Pianiano
                                                                                                                   25
Sabina
Sabina

ricordando
don alfredo
     di Tersilio leggio

                          D
                                        on Alfredo Ricci, da qualun-     ne con maggior distacco la vita e le ope-
                                        que angolatura lo si studi       re. Opportuno, molto opportuno, quindi,
                                        e lo si osservi, ha indubbia-    il contributo che Maria Grazia Di Mario
                                        mente costituito una figura      e Ildebrando Cinosi, giornalisti di vaglia,
                                        di notevole rilevanza nella      hanno voluto dedicare a don Alfredo
                                        società poggiana del secon-      con la pubblicazione dal titolo DON AL-
                          do dopoguerra. Una società vitale, con-        FREDO RICCI Testimoninze e ememorie
                          trastata, ma capace di esprimere valori        (edito da Associazione Amici del Museo
                          e modelli di sviluppo allora all’avanguar-     di Poggio Mirteto).
                          dia in tutta la Sabina tiberina. Come si è     Troppo spesso, infatti, la memoria recen-
                          detto don Alfredo Ricci, tenace monta-         te viene travolta dal concitato succeder-
                          naro originario di Montenero paesino           si degli accadimenti e dai mutati stili di
                          sperduto tra i monti Sabini, ma ricco di       vita che spingono a non ricordare più il
                          storia e di tradizioni, svolse un ruolo cen-   passato, anche recente, quasi non aves-
                          trale a Poggio e rileggerne la figura, a       se più alcun valore. A questo proposito
                          molti anni dalla scomparsa, aiuta a sce-       sono sempre valide le osservazioni di
                          verare i giudizi di parte ed a considerar-     sant’Agostino, che ha rilevato come stu-

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Lo Scaffale
                                              I giornalisti,               Quattrocento, quando Poggio ebbe un
                                                                           ruolo di forte supremazia all’interno
                                              Ildebrando                   della «Universitas» farfense, divenen-
                                                                           do sede del governatorato dell’abbazia
                                              Cinosi e Maria               e dei suoi cardinali abati commendata-

                                              Grazia Di Mario,             ri, in particolare gli Orsini ed i Farnese.
                                                                           Questa posizione preminente crebbe
                                              hanno voluto                 gradualmente e si estese anche all’inte-
                                                                           ra Sabina tiberina, soprattutto grazie
                                              dedicare a                   alla presenza di una classe borghese
                                                                           molto attiva e culturalmente impegnata.
                                              Don Alfredo la               Questo status si riverberava nella strut-

                                              pubblicazione                tura sociale, della quale abbiamo cono-
                                                                           scenza dettagliata dagli inizi dell’Otto-
                                              dal titolo Don               cento, con il governatorato di Farfa che
                                                                           aveva sede, con gli uffici e le carceri, nel
                                              Alfredo Ricci                palazzo del governo, detto comunemen-
                                                                           te la «rocca», trasformatosi, poi, a par-
                                              Testimonianze                tire dal 1841 nel palazzo vescovile della

                                              e memorie                    neo-istituita diocesi. Il ricco elenco degli
                                                                           esercizi commerciali ne dimostra la soli-
                                              (edito da                    dità sociale ed economica. Alla metà del
                                                                           secolo, infatti, erano presenti botteghe
                                              Associazione                 di tessuti, di cera ed altro, di merci di-
                                                                           verse, di liquori, tre caffè, una drogheria,
                                              Amici del                    due macelli, una pizzicheria, un forno,

                                              Museo di Poggio              un’osteria, alcuni orzaiuoli, una bottega
                                                                           di paste e maccheroni, una di cristalli,
                                              Mirteto).                    fabbricati dalla celebre vetreria, eba-
                                                                           nisti, calzolai, pittori, muratori, sarti e
                                              Un libro ricco               sarte, imbastari, barbieri, un sediario
                                                                           ed un ventagliaro, tre botteghe di ferri
                                              di testimonianze             lavorati. Assicurata inoltre la presenza

                                              e ricordi                    di un medico e di un chirurgo, mentre le
                                                                           farmacie erano ben due, quelle di Grassi
                                              inediti                      e di Giannini.
                                                                           Questo inciso sul passato, vuole dimo-
                                                                           strare come la solidità della struttura
                                                                           sociale sia stata determinante anche per
diando quanto avvenuto in precedenza si                                    epoche più vicine a noi. Credo che in que-
riescono a scorgere le ombre del futuro.                                   sta logica vada collocata la felice intui-
Prima di introdurre la figura di don Ricci,                                zione del giovane don Alfredo Ricci, ca-
si è ritenuto opportuno premettere una                                     nonico della chiesa cattedrale di Poggio
carrellata sui poggiani illustri della sto-                                Mirteto, nel fondare un istituto d’istruzio-
ria, molto numerosi e di spicco, segno di                                  ne privata. Dapprima nel 1930 una scuo-
una cultura diffusa, che compenetrava                                      la media, riconosciuta dallo Stato un de-
la società locale, ai quali potremmo ag-                                   cennio dopo, successivamente nel 1943
giungere il gesuita Bernardino Stefonio,                                   ampliando l’offerta formativa al livello
celebre tragediografo tra Cinquecento e                                    superiore, aggiungendo il Liceo Classico,
Seicento, o il benedettino Giovanni Bat-                                   le Magistrali e la Ragioneria, con sede a
tista Pescetelli, abate claustrale dell’ab-    Nelle foto: Don Alfredo
                                                                           palazzo Sbraccia. È anche vero che alle
                                               Ricci in abito ecclesia-
bazia di Farfa nel 1772. Credo questo sia                                  motivazioni di lungo periodo si aggiun-
                                               stico nero, con il nipote
un punto cruciale della storia di Poggio       Corrado Ricci alla sua      sero situazioni contingenti generate
Mirteto vista nel lungo periodo, della         destra:                     dalla seconda guerra mondiale, periodo
quale val la pena ripercorrere le ragio-       In piccolo: una sua im-     nel quale don Ricci si distinse per il suo
ni profonde che nascono dalla fine del         magine in età giovanile     appoggio assennato e prudente alla Re-
                                                                                                                     27
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