La psicologia del male: la prigione di Stanford

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La psicologia del male: la prigione di Stanford
25/02/2021

    La psicologia del male:
    la prigione di Stanford

     Lorenzo Montali
     Dipartimento di psicologia

          Ciclo «La psicologia sociale e le questioni della contemporaneità» Gennaio-Febbraio 2021

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                                           Struttura del gruppo: i ruoli
                                           Sono modelli di comportamento
                                           • organizzati in schemi
                                           • governano le relazioni e le interazioni tra appartenenti al
                                             gruppo
                                           • delineano una divisione del lavoro

                                           Status: Valutazione condivisa del prestigio di un ruolo o di chi
                                           occupa un ruolo in un gruppo
                                           • o del prestigio di un gruppo e dei suoi membri nel
                                             complesso.

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La psicologia del male: la prigione di Stanford
25/02/2021

       Obiettivo: psicologia
       della vita in prigione
    «Il nostro obiettivo era capire quali
    conseguenze psicologiche si
    accompagnassero al fatto di ricoprire il
    ruolo di prigioniero o di guardia. Per
    far questo, decidemmo di costruire
    una piccola prigione e osservare
    attentamente il comportamento di chi
    vi stava dentro».

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            Il campione dei
               partecipanti
    • Annuncio su un quotidiano locale:
        • volontari per uno studio sugli effetti
           della vita in prigione
        • Ricompensa: 15 dollari al giorno
    • 70 rispondenti, 24 selezionati
        • Interviste
        • Test di personalità
    • Divisi in due gruppi con lancio moneta:
      guardie e prigionieri

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La psicologia del male: la prigione di Stanford
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                                            Il setting

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                                              dell’Università di Stanford
                                            • Celle: i laboratori con porte d’acciaio e
                                              numeri identificativi
                                                • Né finestre né orologi
                                                • Citofono per comunicare, microfoni per
                                                   registrare
                                                • 3 brande in ciascuna
                                            • Il cortile: un corridoio per mangiare,
                                              camminare e fare esercizi
                                            • Il bagno: per andarci si veniva bendati
                                            • Il Buco: stanza per isolamento

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    L’arresto: immedesimazione
    realistica

    • L’arresto come momento pubblico
    • L’arrivo in prigione: l’avvio della
      costruzione del ruolo
    • I metodi della polizia: confondere,
      spaventare

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    Il ruolo di prigioniero
    • Perquisizione e disinfezione
    • La vestizione: uniforme con
      numero identificativo, sandali di
      gomma e cappello
       • Nessun indumento intimo
    • Catena al piede

    • L’istituzione totale

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                                   Il ruolo di guardia
                                   • Compito: far osservare la legge, a mantenere l’ordine e a
                                     farsi rispettare dai prigionieri.
                                       • Decidere regole e modalità per la loro applicazione
                                       • Supervisione: direttore della prigione, collaboratore di
                                          Zimbardo
                                   • Nessuno specifico addestramento
                                   • Identica uniforme, fischietto e manganello
                                       • Occhiali a specchio

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     I metodi delle guardie

     • Le conte: imporre l’autorità e favorire
       ricordo del numero
          • All’inizio: difficile stare nel ruolo

     • Le punizioni: flessioni e carichi

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                                                    L’interazione dei ruoli:
                                                    la rivolta
                                                    • Prigionieri: tolgono berretti, staccano numeri, brande
                                                      contro porta, ridicolizzano guardie
                                                    • Guardie: arrabbiate e frustrate, chiedono e ottengono
                                                      rinforzi
                                                    • Decisione: repressione violenta
                                                        • Spruzzano con estintore diossido di carbonio
                                                           nelle celle
                                                        • Fanno irruzione nelle celle
                                                        • Separano capi rivolta e isolarli
                                                        • Insultano e minacciano prigionieri
                                                    • Decisione: usare strategie psicologiche per prevenire
                                                        • modifica del setting: la cella speciale, i privilegi
                                                           nell’igiene e nell’alimentazione

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     Dinamiche entro e tra
     i gruppi
     • Prigionieri:
         • Sconcerto
         • Divisioni infragruppo
         • Aumento dell’aggressività interna
         • Disturbi emotivi acuti: il rilascio del
            primo prigioniero
     • Guardie:
         • solidarietà e coesione come
           risposta a minaccia esterna
         • impegno comune per nuove
           strategie di controllo e repressione
         • aumento dell’aggressività esterna

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     Nuovi ruoli: genitori
     e amici, religioso
     • Registrazione e attesa
     • Regole arbitrarie: non più di due persone a
       prigioniero, guardia presente
         • Proteste ma accettazione
     • Constatazione malessere: richiesta
       miglioramento
         • Nessuno chiede interruzione

     • Cappellano: metà dei prigionieri usa numero,
       accettazione dell’offerta di un avvocato

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                                                • «Qual’è la variabile
                                                  indipendente in questo
                                                  studio?»
                                                • Voci di fuga: riunione per
                                                  sventarla
                                                • Il tentativo di coinvolgere il
                                                  Dipartimento di Polizia di
                                                  Palo Alto
                                                • Il progetto di spostare la
                                                  prigione

     Da responsabile della ricerca a
         responsabile di un carcere

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      Stili di esercizio del
      ruolo
      • Tre tipologie di guardie: severe ma
        corrette; bravi ragazzi; autoritari e
        fantasiosi
      • Un caso particolare: John Wayne

      • Prigionieri: prevale tendenza a fuga,
        agita o emotiva
          • I prigionieri modello
          • Il ribelle isolato

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     La necessità di concludere
     l’esperimento
     • Prigionieri: comportamenti patologici
     • Guardie: aumento di rigidità e sadismo
     «Le registrazioni video ci avevano mostrato
       l’intensificarsi degli abusi commessi dalle
        guardie ai danni dei prigionieri nel cuore
           della notte, quando credevano che
      l’esperimento fosse “spento” e che nessun
       ricercatore li stesse osservando. La noia li
        aveva condotti a compiere abusi sempre
         più ignobili e a carattere pornografico»
     • Una voce fuori campo: «E’ terribile
        quello che state facendo!»
           • Unica di oltre 50 estranei che
              contestò l’eticità della prigione

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     Il debriefing
     • Scopo: rielaborare l’esperienza con tutti,
       condividere sensazioni e punti di vista,
       discutere dei conflitti, identificare linee
       d’azione alternative
     • La gioia dei prigionieri, la resistenza delle
       guardie

     • Un problema ancora aperto
     • In generale: l’esercizio dell’autorità e la
       relazione con l’autorità
     • In particolare: il trattamento nelle carceri e
       in altre istituzioni totali

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