La Figc blocca il Trust: i tifosi scendono in piazza a protestare
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La Figc blocca il Trust: i tifosi scendono in piazza a protestare No al Trust. I tifosi sono pronti a protestare. Non c’è pace per la Us Salernitana 1919: la Federcalcio ha infatti bocciato la proposta di Trust presentata dai co patron Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Ora, c’è tempo fino alle 20 di sabato per trovare una soluzione e ovviare alla problematica del Trust. La Figc ha comunicato di aver ritrovato che non è stata assicurata ‘indipendenza economica al trust rispetto alle società disponenti. Salernitana :”il trust granata” di Antonio Sanges La costituzione del Trust Salernitana 2021, mette “in fuori gioco” il problema della multiproprieta’ ed al tempo stesso dovrebbe garantire la partecipazione del club granata al prossimo campionato di serie A. Saranno Major Trust (Banca del Fucino) e Vida Trust (Banca Sistema), le societa’ finanziarie che nella qualita’ di “trustee” dovranno, previa valutazione societaria, cedere al migliore offerente, le quote societarie della Us Salernitana 1919 srl.
La Salernitana festeggia i suoi “centodue anni di storia aziendale”, contribuendo grazie all’operazione “trust”, ad arricchire , la cultura “giuridico aziendale” dei propri tifosi e degli addetti ai lavori. La partecipazione della Salernitana al prossimo campionato di Serie A, determinera’ un positivo impatto economico , che rilevera’ un miglioramento della “continuita’ aziendale” del club, ed uno sviluppo della valutazione del “brand” del cavalluccio. Per il club granata, alla data del prossimo 30 giugno 2022,(termine del campionato di serie A 2021/2022), i valori di bilancio piu’ significativi , risulteranno essere i seguenti : ricavi da stadio (+1,9 mln euro), ricavi diritti tv (+21,7 mln ), valore della produzione (+23,2 mln ), costo del lavoro (+9,5 mln), costo della produzione (+17,6 mln), utile esercizio (+2,5 mln). (Fonte Calcio Report 2020) Il valore della “rosa “dei calciatori della Salernitana, che ha vinto il campionato cadetto 2020/21, risulta aver un “valore totale di 22,10 mln di euro”. Tale valore “diviso per ruoli” risulta essere il seguente , “portieri” : Belec (600 mila euro), Micai (300), Guerrieri ( 200), Adamonis (100), “difesa”: Gyomber (650), Bogdan (500), Veseli ( 500), Mantovani ( 450), Aya (300), Durmisi (900), Jaroszynski (600), Sanasi (500), Casasola (950), “mediani”:Dziczek (1,40 mln euro), Di Tacchio (600), Capezzi (400), Schiavone (300), Kiyne (2,00 mln), Coulibaly (1,80 mln), Kupisz (400), Anderson ( 1,20 mln), Boultam (150),”attaccanti” Tutino ( 4,50 mln),Cicerelli ( 400), Barone (50), Lombardi 8 400), Antonucci (300), Gondo ( 600), Djuric ( 600), Kristoffersen ( 450). Grazie a tale promozione, il club granata ha vinto anche la sfida “social” , aumentando la sua “fan base”. La 35^ edizione del ” The European Football Club Report”,
evidenzia le ottime performance dell’Inter societa’ neo Campione d’Italia (Istagram +2,33), Tottenham (TikToK +48,60%), e Salernitana ( Instagram +34,18%) Per le societa’ di serie B , la classifica aggregata Facebook, Twitter, Instagram, YouTube , risulta essere la seguente : Salernitana (variazione +16,60%), Monza (+3,03%), Venezia (+1,34%), Ascoli (+1.13%), Empoli (+0.92%), Lecce (+0,77%), Reggina (+0,75%), Pisa ( +0,74%), Cittadella (+0,52%), Cremonese (+0,30%), Reggiana (+0,27%), Pordenone ( +0,24%) , LR Vicenza ( +0,23%), Brescia (+0,20%), Entella (*0,16), Cosenza (+0,16%), Spal (+0,16%), Pescara (+0,08%), Frosinone (-0,05%), Chievo Verona (-0,15%).(Fonte Iquii Sport) Trust granata: ancora una volta “tifosi aziendalisti” ° dottore commercialista Radrizzani non molla: pronta l’offerta al trust di Marco De Martino SALERNO – Con la formalizzazione del trust denominato “Salernitana 2021”, gli ormai ex co-patron Claudio Lotito e Marco Mezzaroma hanno garantito l’iscrizione del club granata al prossimo campionato di serie A. O almeno così dovrebbe essere, visto che l’ultima parola spetterà alla Figc. Dopo aver esaminato gli incartamenti spediti a mezzo pec nella tarda serata di venerdì, la Federazione dovrebbe fornire una risposta già domani sera, al più tardi martedì. In teoria non dovrebbero esserci problemi, dal momento che, come richiesto
dalla Figc, il trustee indicato è un istituto bancario, i termini improrogabili per la cessione sono di sei mesi ed il costo della Salernitana non è stato indicato lasciando libero arbitrio al trustee che la cederà al miglior offerente. E quando parliamo di miglior offerente non ci riferiamo solo all’offerta economica messa sul piatto ma anche alle garanzie che saprà fornire. In tal senso Andrea Radrizzani sembra in vantaggio sugli altri pretendenti all’acquisto della Salernitana. L’imprenditore milanese ha infatti formulato un’offerta di 45 milioni, vicina alla stima comunque effettuata del club che si aggira sui 50-55 milioni di euro ma ha anche da offrire la solidità delle proprie imprese, a cominciare dal Leeds United. Non appena arriverà l’ok da parte della Figc all’iscrizione della Salernitana e, quindi, l’avallo all’operazione di trust imbastita e formalizzata davanti ad un notaio da parte di Lotito e Mezzaroma, Radrizzani attraverso i propri uomini di fiducia, in primis l’ex AD della Fiorentina Sandro Mencucci, di presentare al trustee una nuova offerta per acquisire le quote di maggioranza della Salernitana. Entro la fine della prossima settimana l’entourage del patron del Leeds attenderà una risposta, anche perchè in caso di acquisizione del club granata Radrizzani vorrà subito mettere mano a dirigenza, staff tecnico e squadra in vista del prossimo torneo di massima serie. Il progetto tecnico -come annunciato dallo stesso Mencucci nell’intervista rilasciata a “Le Cronache”- che ha in mente il patron del Leeds è di quelli importanti ed il mercato estivo sarà un passaggio fondamentale affinchè possa gettarne le basi. Non è ancora chiaro se il trustee, davanti all’offerta di Radrizzani ed in assenza di altre proposte, accetterà immediatamente o pretenderà altro tempo per aspettare eventuali rilanci. La querelle societaria, insomma, è tutt’altro che chiusa ed Andrea Radrizzani potrebbe essere l’uomo capace di mettere tutti d’accordo.
Gelbison, Ferazzoli: «I play off sono un traguardo arrivato grazie a tutto l’ambiente» di Davide Villa VALLO DELLA LUCANIA – Dovrà attendere fino al 7 luglio la Gelbison per tornare in campo per la semifinale play off contro il San Luca La Lnd ha infatti rese note le date dei recuperi e dei play off, la cui finale sarà in programma il 10 luglio. Nonostante ci siano nove match da recuperare, l’avversario dei vallesi è già certo: “Sapere le date finalmente ci consente – ha dichiarato il tecnico della Gelbison, Ferazzoli – di programmare meglio l’appuntamento anche se c’è stanchezza fisica e mentale in questo momento della stagione. Questa settimana è andata via bene perché dopo tre vittorie consecutive l’entusiasmo c’è. Abbiamo raggiunto il terzo posto, il record di punti del club in Serie D e possiamo essere soddisfatti. Questa coda con i recuperi crea qualche scompenso ma non possiamo farci niente”. Sicuramente al termine di una stagione lunghissima le squadre non possono essere certamente al top della condizione: “Incideranno molto lo stato mentale e le motivazioni. Fisicamente non so quali saranno le condizioni delle squadre che partecipano ai play off. Il San Luca, insieme al Rotonda, è una delle squadre più fastidiose da aiutare, sarà difficile anche se avremo il vantaggio di giocare in casa e di avere due risultati su tre a disposizione”. Al momento però resta la soddisfazione per un risultato straordinario: “Tutti siamo contenti dei risultati ottenuti in questa stagione, nessuno se l’aspettava. In alcuni
momenti abbiamo cullato anche il sogno della promozione diretta ma questo è solo il primo anno di un progetto di crescita e dobbiamo andare fieri di quanto fatto dalla società, dallo staff tecnico e dai giocatori. Tutto il mondo Gelbison ha funzionato nel migliore dei modi. Il futuro? Il futuro è San Luca. Vediamo cosa succede alla fine della stagione. Adesso pensiamo a vincere i play off innanzitutto”. Napoli, sarà rivoluzione anche per le maglie di Giuseppe Vitolo NAPOLI – Si alza il sipario sulla nuova stagione del Napoli. Mercoledì prossimo, alle ore 15:45, parlerà in conferenza stampa Aurelio De Laurentiis, mettendo fine al silenzio stampa avviato lo scorso febbraio. Si palerà di passato, presente e futuro: di obiettivi del club, di Spalletti e di Gattuso. ma anche di novità. E ce n’è una, in particolare, che rischia di fare da apripista per le strategie future di molte società. Il numero della società partenopea annuncerà la sua idea di vestire il Napoli con il marchio Napoli. Aurelio De Laurentiis non ha trovato l’accordo per il rinnovo con Kappa, forse non l’ha neanche cercato perché è convinto che abbia la forza di autoprodurre il materiale. Il presidente azzurro ha già commissionato i disegni ad Armani, si avvarrà della collaborazione di una ditta tessile e affiderà la distribuzione a sua figlia Valentina. Il patron, dunque, gestirà in autonomia anche marketing e merchandising legati alla questione maglie. È convinto che con quest’idea possano arrivare maggiori introiti per il club. Le maglie saranno prodotte direttamente dal club azzurro e non da uno sponsor
tecnico, e disegnate da Giorgio Armani. De Laurentiis dà vita ad una nuova frontiera col Napoli che vestirà il marchio Napoli, occupandosi direttamente sia della produzione, già affidata alla Onis Swiss, che della distribuzione. Nella conferenza stampa di mercoledì, probabilmente, verranno anche chiarite le linee guida per quel che riguarda la campagna trasferimenti. La priorità del sodalizio campano e del nuovo allenatore Spalletti resta quella del terzino sinistro. Il Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli si muove su più tavoli, ma ancora non c’è l’ok del presidente De Laurentiis ad alcuna delle trattative imbastite: il Benfica chiede circa 15mln per Nuno Tavares e non accetta contropartite. Ma la priorità sulla fascia sinistra è Emerson Palmieri, per cui il Napoli ragiona con il Chelsea sulla fattibilità di entrambe le prospettive: acquisto a titolo definitivo o prestito con diritto di riscatto. Per il terzino dei blues, già allenato da Spalletti alla Roma, l’ingaggio di oltre 4mln, potrebbe essere un problema aggirato attraverso una spalmatura del contratto (quello attuale scade l’anno prossimo) e la legge di stabilità, ma serve pazienza e che non ci siano concorrenti più forti sul giocatore. Ma non solo Tavares ed Emerson Palmieri. C’è anche un altro nome, per il ruolo di terzino sinistro, che il Napoli sta seguendo qualora le trattative per gli altri due giocatori non dovessero concretizzarsi. Giuntoli ha ripreso i contatti con l’entourage di Kostantinos Tsimikas, l’esterno sinistro del Liverpool messo ai margini della rosa da Klopp, trattato a lungo già nell’estate dello scorso anno. Pallacanestro Salerno a
Molfetta per continuare a sognare SALERNO – Quattordici punti da gestire per accedere alla fase nazionale dei play off e continuare la corsa verso la Serie B. Dopo aver vinto il match di andata questa sera, palla a due alle 20:30, la Pallacanestro Salerno sarà di scena sul campo della la Dai Optical Molfetta. Coach Menduto ha chiesto ai suoi di non pensare assolutamente a quanto successo all’andata. Da ricordare che ancora una volta che la partita potrà terminare anche in parità. I supplementari si giocheranno soltanto se i pugliesi chiuderanno i tempi regolamentari con 14 punti di vantaggio. Chi si aggiudicherà questa sfida affronterà la vincitrice dello spareggio tra Cagliari e Messina. Coppa Italiana U20 femminile, la Todis Salerno ‘92 va ko anche contro Campobasso SALERNO – La Todis Salerno ‘92 chiuderà la Coppa Italiana U20 femminile nei bassifondi. Ha perso anche contro La Molisana Magnolia Campobasso (59-40), dopo i ko contro Stella Azzurra Roma Nord e Castelnuovo Scrivia. Domattina – sabato 26 giugno – alle 12:30 disputerà la partita per decretare nona e decima classificata nel prestigioso torneo al PalaZauli di Battipaglia. Avversario sarà ancora Castelnuovo Scrivia, con l’obiettivo di riscattare la sconfitta di ieri l’altro (44-78). C’è comunque il bicchiere mezzo pieno per coach
Valerio Russo: “Sapevamo di dover affrontare il torneo come un test, perché abbiamo giocato con tanti prestiti, senza molto tempo per il necessario rodaggio, al cospetto di squadre che invece hanno un roster consolidato e giocatrici che sono insieme da più tempo. Le tre partite ci hanno dato comunque delle indicazioni e in ognuna c’è stato un piccolo percorso di crescita. Abbiamo visto cose buone contro Campobasso, soprattutto nella prima metà di gara. Proveremo a chiudere nel miglior modo, dando il massimo nella partita per il 9^ e 10^ posto”. “Abbiamo fatto pochi allenamenti insieme, ma nonostante tutto crediamo di aver fatto una buona figura contro Campobasso, soprattutto nei primi due quarti. Siamo state brave a trovare l’intesa giusta in avvio contro una squadra che gioca insieme da tempo e si allena con la serie A. Abbiamo fatto una bella figura nella prima metà, poi abbiamo cercato di tenere, ma non ci siamo riuscite al 100% anche a causa della fisicità superiore delle avversarie. In ogni caso, abbiamo reagito dopo le prime due partite in cui era andata peggio e siamo molto contente di questo”, ha affermato Rosaria Sciammetta ai microfoni di LBF Tv. Classe 2002, la giocatrice ha preso parte al torneo per la Todis Salerno ’92 come prestito dall’Alma Patti. La Virtus Arechi riparte da coach Di Lorenzo SALERNO – Si riparte, ufficialmente. Con entusiasmo, con grande entusiasmo. Che da sempre contraddistingue il lavoro della Virtus Arechi Salerno e del suo presidente Nello Renzullo. E così, senza perdere troppo tempo, il club blaugrana si è messo subito all’opera per programmare la prossima stagione. La stagione del riscatto, la quinta
consecutiva in Serie B. Da vivere con Giampaolo Di Lorenzo alla guida della prima squadra. Ha puntato infatti al top il diesse Pino Corvo, scegliendo uno dei migliori coach della terza categoria nazionale. Le dichiarazioni di coach Di Lorenzo: “Quando un allenatore sceglie un club o un club sceglie un allenatore vuol dire che alle base c’è qualcosa che ti spinge con forza a quel tipo di scelta, Salerno è una piazza importante della pallacanestro italiana, seria e ambiziosa. Essere scelti dalla Virtus mi rende orgoglioso e rappresenta ovviamente una tappa importante della mia carriera. L’obiettivo? Ritrovare entusiasmo, ma non perché in passato non ci fosse bensì perché veniamo da un anno decisamente complicato, per cui sarà necessario ritrovare la voglia di voler ritornare al palazzetto per vivere due ore di intensità, di sofferenza, di gioia e di abbracci. Tutto questo, dal punto di vista della mentalità, la squadra dovrà trasportarlo in campo. Il girone sud? Non vedo molta differenza tra i vari gruppi del campionato di B, si parla molto di diversità ma alla fine non ci sono. Dobbiamo solo augurarci che si possa ritornare sugli spalti a parlare esclusivamente di pallacanestro. Il rapporto con Corvo? Ci conosciamo da tantissimi anni, c’è alla base amicizia e stima. Con lui credo di aver vissuto i tre anni più belli della mia carriera. Ma questo è il passato, ora conta l’aspetto professionale e questo nuovo percorso. A mio avviso è diventato uno dei migliori ds del campionato, ha fatto grandi cose ed è una persona con la quale si può parlare di basket. E questo, indubbiamente, è un gran vantaggio per un tecnico”. Dopo un brillante percorso da giocatore, vissuto tra i parquet di Serie A e B, dal 2005 è cominciata la carriera da allenatore. Altrettanto brillante. Lo dicono i risultati, di un certo spessore, raggiunti in tutti questi. Dopo la prima, nonché breve, avventura vissuta con il Brindisi in B1, nelle vesti però da giocatore-allenatore, dal 2006 al 2008 ha guidato il Potenza con tanto di promozione in B1. Ancora più avvincente è stata poi l’esperienza dal 2008 al 2011 con Forlì dove nel corso degli anni ha abbinato ai 2 primi posti nel
campionato di A Dilettanti, una semifinale e una finale playoff, due finali di Coppa Italia perse, con un pizzico anche di sfortuna, contro Casalpusterlengo prima e Fortitudo Bologna dopo, ed anche l’esperienza in Legadue. Concluso l’avvincente ciclo romagnolo, dal 2011 al 2014 è stato impegnato in un altro ciclo importante ma questa volta guidando Omegna. In questo nuovo triennio, a dimostrazione della bontà del lavoro del neo coach blaugrana che ha sempre convinto qualsiasi club in cui è stato, ha collezionato un primo posto nella Divisione Nazionale A, una semifinale playoff e la vittoria della Coppa Italia contro Torino che ha permesso ai piemontesi di conquistare il primo trofeo della propria storia. A seguire, poi, Di Lorenzo ha vissuto le esperienze con Matera in A2 (2015-16), con l’Azzurro Basket Napoli in B (2015-16), con Forlì in B (dal 2016 al 2018) e con Cesena in B (dal 2018 al 2021) dove al primo anno ha perso la finale playoff. Le dichiarazioni del ds Corvo: “Sono e siamo, come club, estremamente contenti di iniziare questo nuovo percorso con coach Di Lorenzo che riteniamo la persona giusta per il nostro progetto sportivo. Cercavamo, infatti, un professionista che si rispecchiasse alla perfezione nel modus operandi della Virtus, un professionista di spessore e con indubbia esperienza nel panorama della Serie B. Ma non solo. Allo stesso tempo volevano che il nostro nuovo capo allenatore avesse grande voglia e grande capacità di allenare i nostri giovani. Perché uno dei nostri obiettivi futuri è quello di ringiovanire il roster e puntare su giovani di spessore, con il chiaro intento di farli crescere giorno dopo giorno ed essere così pronti già per l’immediato presente. Per tutti questi motivi, valutando sia l’aspetto tecnico che caratteriale, abbiamo deciso di puntare con forza su Di Lorenzo. Siamo pronti e carichi per la prossima stagione”.
Tifosi contro Trust, “ennesima perfida e immeritata mortificazione per città” di Francesco La Monica Pochi attimi di respiro… prima di una nuova immersione in un mare ignoto. Così, metaforicamente parlando, può essere descritta la giornata del 25 giugno vissuta dai tifosi granata. Una giornata difficile, a tratti surreale, ma certamente storica. Già, perché a prescindere dalla effettiva, e definitiva, conclusione, il caso Salernitana farà giurisprudenza in ogni caso. Di fatti, la soluzione, arrivata in tarda serata tramite uno scarno e distaccato comunicato, è stata quella del trust di scopo finalizzato alla vendita della società. Fuori Lotito e Mezzaroma, dentro due istituti di credito che valuteranno le eventuali offerte entro e non oltre i prossimi sei mesi. Un’uscita di scena, se vogliamo, in pieno stile Lotito, trinceratosi, in compagnia del cognato, in un’inquietante silenzio che non ha fatto altro che agitare una piazza già ampiamente divisa in “Guelfi e Ghibellini”. Non una parola di rassicurazione, se non nell’immediato post vittoria di Pescara, né tantomeno una spiegazione più o meno esauriente sulle manovre adottate. E ciò, tanto per cambiare, a discapito di una piazza che, fatta eccezione per alcuni sedicenti distributori di patenti del tifoso, vive di Salernitana 365 giorni all’anno. A quanto pare, non è bastato il Radrizzani di turno, e/o altre più o meno reali offerte, a far vacillare il deus ex machina di Lazio e Salernitana, fin dal principio orientato verso la scelta dell’ormai famoso trust. Ora la palla passa alla FIGC, chiamata a valutare se sono stati rispettati i parametri di trasparenza e terzietà richiesti per l’iscrizione al campionato. Una situazione che resta, almeno
per il momento, piuttosto intricata, visto che, in via Allegri, su qualche nome avrebbero già storto il naso, generale Ugo Marchetti, neo amministratore unico, su tutti. A regnare sovrana in città, dunque, è l’incertezza e, perché no, anche la paura di poter perdere ciò che è stato conquistato meritatamente sul campo. «Penso che la soluzione Trust sia l’ennesima perfida e immeritata mortificazione che la città di Salerno e i suoi tifosi stanno subendo da parte di Lotito & co – dice Giovanni D’Amato, che poi aggiunge – Si doveva avere un piano B, invece il co-patron ha cercato in tutti i modi sotterfugi per andare contro le regole. Abbiamo festeggiato la Serie A con un magone sullo stomaco, consci di questa situazione. Non abbiamo avuto rassicurazioni, se non per qualche sporadico comunicato di facciata o poco più. Sempre poca chiarezza e tanta incertezza. Sarà pur vero che questa sia stata la migliore società avuta a Salerno, come dimostrano trofei e promozioni, ma se, nonostante tutto questo, la stragrande maggioranza dei tifosi non vedeva l’ora di liberarsene, evidentemente hanno fallito su un aspetto fondamentale ma fin troppo sottovalutato: il rispetto. Un vocabolo che probabilmente, a casa Lotito, deve essere sconosciuto». Preoccupazione che si evince anche dalle parole di Lorenzo Avallone: «Verosimilmente, per quanto ci possa essere “urgenza”, dubito si possa risolvere tutto a stretto giro. Ci manca l’ok della FIGC, i documenti per l’iscrizione, la perizia e quindi il valore del bene, la (ri)formulazione delle offerte, la valutazione di queste e l’eventuale atto che sancisca il passaggio di mano. Dunque, c’è preoccupazione per quello che sarà: squadra scarsa e striminzita, come sempre, in sede di ritiro. Evidente possibilità di alzare il prezzo e quindi trattative non facili. Mi chiedo, ma perché tutto questo? Perché la proprietà uscente ha preso tutto questo tempo? Temo una battaglia politica e legale. Temo un “Yonghong Li” vol. II. Sarebbe davvero la fine. Ogni scenario ipotizzabile ci vede presente ai nastri di partenza con un forte handicap. Sono molto preoccupato». Amaro il commento di Michele Ciaco, che pone l’accento sulla “anaffettività” degli
ormai ex co-patron: «Avevano l’ultima possibilità di farsi apprezzare, ma hanno fallito pure quella. Eppure i vincenti hanno ragione, sempre. Loro però hanno torto, torto marcio, perché non è con un trofeo, una promozione o un traguardo raggiunto che mi faranno cambiare idea. A loro di Salerno e della squadra non interessa niente. La Salernitana è semplicemente un’azienda, una SPA che deve dare profitto. Noi siamo tifosi e abbiamo, ovviamente, visioni differenti. Per noi la Salernitana è altro, e sappiamo cosa rappresenta per questa gente. Siamo noi che siamo “visionari”, e questo trust rappresenta l’ennesima offesa, l’ultima delle tante, a tifoseria e città nella sua interezza. In ogni caso, ringrazieremo sempre il sig. Lotito ed il sig. Mezzaroma. Chiunque verrà avrà un’eredità difficile sotto il profilo sportivo dati i risultati raggiunti, ma certamente avrà vita facile sotto l’aspetto umano. Ma tanto a lui, anzi a loro, di questo commento e di tanti altri poco importa. A noi importa una sola cosa: chiudete la valigia e tornatevene a Roma». Più ottimistico, invece, il pensiero di Pietro Robertazzi: «Sinceramente speravo in una soluzione più chiara e netta. A prescindere dalla formula adottata dalla ormai ex proprietà, spero venga allestita una buona squadra che possa puntare alla salvezza. Spero che la nuova proprietà, una volte per tutte, regali ai tifosi serenità e normalità. Da decenni ormai chi tifa Salernitana, per alterne vicende, è stato costretto a capirne di diritto fallimentare, beni immateriali e diritto societario. Sogno una società che ci faccia semplicemente parlare ed interessare al calcio giocato e null’altro». Dello stesso parere anche Carlo Greco, speranzoso che possa concludersi al più presto la vicenda con l’acquisizione da parte di Andrea Radrizzani: «La conclusione del trust era la più scontata. Trovare il “benefattore” che in pochi giorni desse ai co-patron gli 80 milioni richiesti era praticamente impossibile. I tempi, purtroppo, erano brevissimi per trattare, anche se resto convinto che Radrizzani voglia seriamente la Salernitana a prescindere. D’altronde mi chiedo: “quale vero imprenditore, in un momento come questo, si muove
dalla sua sede per diversi giorni con jet privato solo per “mangiare mozzarelle”, o scomodare il suo legale italiano di fiducia e il suo braccio destro se non ha intenzioni serissime e concrete?” Sarò pazzo, ma sono convinto che in tempi brevi, e se il trustee lo permetterà, il signor Radrizzani sarà il futuro presidente della Salernitana. Lotito e Mezzaroma, che ormai sono il passato, hanno solo pensato ai loro interessi personali. Altro che amore per la piazza, per la città, per i tifosi e quant’altro. Tutte chiacchiere da bar, tutta una farsa. La filosofia dei co-patron capitolini é sempre stata “muore un papa ( la Salernitana) e se ne nomina un altro ( il nuovo proprietario). L’importante é rimpinguare bene il proprio portafoglio cercando di massimizzare il proprio guadagno. Il tutto, ovviamente, dopo il venir meno delle enormi plusvalenze che il “giochino” Salernitana in B aveva garantito negli anni passati». In conclusione, il pensiero di Antonio Di Filippo: «Si tratta dell’ennesimo pastrocchio all’italiana, dove chi pone le regole è lo stesso che suggerisce come aggirarle. Di conseguenza Lotito, senz’altro per interessi personali, percorre una strada che la stessa Federazione aveva sbarrato, ma che adesso spalanca. Anche in questo caso si è salvata l’apparenza ma non la sostanza. Speriamo che qualcuno si avvicini realmente prima della scadenza del trust di scopo. Al momento, l’unico scopo intrapreso è stato quello di favorire, per l’ennesima volta, il signor Claudio Lotito». L’Agropoli con la Mariglianese, la Virtus
Cilento con il San Giorgio: obiettivo finalissima di Christian Vitale Due salernitane per continuare il sogno, due salernitane a caccia dell’impresa in trasferta per continuare a inseguire la promozione in Serie D. Sono partiti mercoledì i tanto attesi play-off di Eccellenza campana. Dopo 20 giorni di stop forzati, infatti, il CONI si è pronunciato dando ragione all’Agropoli sul ricorso presentato per la gara giocata contro il Buccino Volcei. Da qui la riammissione nella griglia della post-season della squadra guidata da Carmine Turco e l’estromissione di quella allenata da Mario Pietropinto. La sentenza di lunedì ha ridisegnato la classifica del girone E d’Eccellenza che ha visto la Virtus Cilento precedere l’Angri e l’Agropoli. Ad inizio stagione erano undici le salernitane presenti in Eccellenza. Castel San Giorgio, Costa d’Amalfi, Salernum Baronissi, Calpazio e Alfaterna non sono ripartite ad Aprile. Fuori al primo girone, concluso ad inizio mese, invece Faiano e Buccino. Oltre a Virtus Cilento, Angri ed Agropoli, impegnate nel girone E, nella griglia play-off un’altra formazione della nostra provincia ovvero la Scafatese, qualificata dal girone D. Mercoledì però le due squadre dell’agronocerino hanno perso lasciano la corsa verso la Serie D. Oggi pomeriggio Agropoli e Virtus Cilento tornano in campo alle ore 16:30 entrambe con l’obbligo di vincere. Dopo i successi con Cervinara e Albanova i due team del nostro territorio saranno di scena in trasferta. Per le cilentane la possibilità di successo anche alla fine dei supplementari, da disputare dopo l’eventuale parità finale al termine dei primi 90 minuti di gioco. Le truppe di Castiello e quella di Turco saranno opposte rispettivamente a due club solidi come San Giorgio e Mariglianese. In caso di vittoria in finale la Virtus troverebbe la vincente di Acerrana-Pomigliano mente
all’Agropoli toccherebbe la vicnete del match Ischia-Pianura.
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