La Figc blocca il Trust: i tifosi scendono in piazza a protestare

Pagina creata da Michela Bosio
 
CONTINUA A LEGGERE
La Figc blocca il Trust: i
tifosi scendono in piazza a
protestare
No al Trust. I tifosi sono pronti a protestare.
Non c’è pace per la Us Salernitana 1919: la Federcalcio ha
infatti bocciato la proposta di Trust presentata dai co patron
Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Ora, c’è tempo fino alle 20
di sabato per trovare una soluzione e ovviare alla
problematica del Trust.
La Figc ha comunicato di aver ritrovato che non è stata
assicurata ‘indipendenza economica al trust rispetto alle
società disponenti.

Salernitana                      :”il             trust
granata”
di Antonio Sanges

La costituzione del Trust Salernitana 2021, mette “in fuori
gioco” il problema della multiproprieta’ ed al tempo stesso
dovrebbe garantire la partecipazione del club granata al
prossimo campionato di serie A.

Saranno Major Trust (Banca del Fucino) e Vida Trust (Banca
Sistema), le societa’ finanziarie che nella qualita’ di
“trustee” dovranno, previa valutazione societaria, cedere al
migliore offerente, le quote societarie della Us Salernitana
1919 srl.
La Salernitana festeggia i suoi “centodue anni di storia
aziendale”, contribuendo grazie all’operazione “trust”, ad
arricchire   , la cultura “giuridico aziendale” dei propri
tifosi e degli addetti ai lavori.

La partecipazione della Salernitana al prossimo campionato di
Serie A, determinera’ un positivo impatto economico , che
rilevera’ un miglioramento della “continuita’ aziendale” del
club, ed uno sviluppo della valutazione del “brand” del
cavalluccio.

Per il club granata, alla data del prossimo 30 giugno
2022,(termine del campionato di serie A 2021/2022), i valori
di bilancio piu’ significativi ,       risulteranno essere i
seguenti : ricavi da stadio (+1,9 mln euro), ricavi diritti tv
(+21,7 mln ), valore della produzione (+23,2 mln ), costo del
lavoro (+9,5 mln), costo della produzione (+17,6 mln), utile
esercizio (+2,5 mln). (Fonte Calcio Report 2020)

Il valore della “rosa “dei calciatori della Salernitana, che
ha vinto il campionato cadetto 2020/21, risulta aver un
“valore totale di 22,10 mln di euro”.

Tale valore “diviso per ruoli” risulta essere il seguente ,
“portieri” : Belec (600 mila euro), Micai (300), Guerrieri (
200), Adamonis (100), “difesa”: Gyomber (650), Bogdan (500),
Veseli ( 500), Mantovani ( 450), Aya (300), Durmisi (900),
Jaroszynski (600), Sanasi (500), Casasola (950),
“mediani”:Dziczek (1,40 mln euro), Di Tacchio (600), Capezzi
(400), Schiavone (300), Kiyne (2,00 mln), Coulibaly (1,80
mln), Kupisz (400), Anderson ( 1,20 mln), Boultam
(150),”attaccanti” Tutino ( 4,50 mln),Cicerelli ( 400),
Barone (50), Lombardi 8 400), Antonucci (300), Gondo ( 600),
Djuric ( 600), Kristoffersen ( 450).

Grazie a tale promozione, il club granata ha vinto anche la
sfida “social” , aumentando la sua “fan base”.

La 35^ edizione del ” The European Football Club Report”,
evidenzia le ottime performance dell’Inter societa’ neo
Campione d’Italia (Istagram +2,33), Tottenham (TikToK
+48,60%), e Salernitana ( Instagram +34,18%)

Per le societa’ di serie B , la classifica aggregata Facebook,
Twitter, Instagram, YouTube , risulta essere la seguente :
Salernitana (variazione +16,60%), Monza (+3,03%), Venezia
(+1,34%), Ascoli (+1.13%), Empoli (+0.92%), Lecce (+0,77%),
Reggina (+0,75%), Pisa ( +0,74%), Cittadella (+0,52%),
Cremonese (+0,30%), Reggiana (+0,27%), Pordenone ( +0,24%) ,
LR Vicenza ( +0,23%), Brescia (+0,20%), Entella (*0,16),
Cosenza (+0,16%), Spal (+0,16%), Pescara (+0,08%), Frosinone
(-0,05%), Chievo Verona (-0,15%).(Fonte Iquii Sport)

Trust granata: ancora una volta “tifosi aziendalisti”

° dottore commercialista

Radrizzani non molla: pronta
l’offerta al trust
di Marco De Martino

SALERNO – Con la formalizzazione del trust denominato
“Salernitana 2021”, gli ormai ex co-patron Claudio Lotito e
Marco Mezzaroma hanno garantito l’iscrizione del club granata
al prossimo campionato di serie A. O almeno così dovrebbe
essere, visto che l’ultima parola spetterà alla Figc. Dopo
aver esaminato gli incartamenti spediti a mezzo pec nella
tarda serata di venerdì, la Federazione dovrebbe fornire una
risposta già domani sera, al più tardi martedì. In teoria non
dovrebbero esserci problemi, dal momento che, come richiesto
dalla Figc, il trustee indicato è un istituto bancario, i
termini improrogabili per la cessione sono di sei mesi ed il
costo della Salernitana non è stato indicato lasciando libero
arbitrio al trustee che la cederà al miglior offerente. E
quando parliamo di miglior offerente non ci riferiamo solo
all’offerta economica messa sul piatto ma anche alle garanzie
che saprà fornire. In tal senso Andrea Radrizzani sembra in
vantaggio sugli altri pretendenti all’acquisto della
Salernitana. L’imprenditore milanese ha infatti formulato
un’offerta di 45 milioni, vicina alla stima comunque
effettuata del club che si aggira sui 50-55 milioni di euro ma
ha anche da offrire la solidità delle proprie imprese, a
cominciare dal Leeds United. Non appena arriverà l’ok da parte
della Figc all’iscrizione della Salernitana e, quindi,
l’avallo all’operazione di trust imbastita e formalizzata
davanti ad un notaio da parte di Lotito e Mezzaroma,
Radrizzani attraverso i propri uomini di fiducia, in primis
l’ex AD della Fiorentina Sandro Mencucci, di presentare al
trustee una nuova offerta per acquisire le quote di
maggioranza della Salernitana. Entro la fine della prossima
settimana l’entourage del patron del Leeds attenderà una
risposta, anche perchè in caso di acquisizione del club
granata Radrizzani vorrà subito mettere mano a dirigenza,
staff tecnico e squadra in vista del prossimo torneo di
massima serie. Il progetto tecnico -come annunciato dallo
stesso Mencucci nell’intervista rilasciata a “Le Cronache”-
che ha in mente il patron del Leeds è di quelli importanti ed
il mercato estivo sarà un passaggio fondamentale affinchè
possa gettarne le basi. Non è ancora chiaro se il trustee,
davanti all’offerta di Radrizzani ed in assenza di altre
proposte, accetterà immediatamente o pretenderà altro tempo
per aspettare eventuali rilanci. La querelle societaria,
insomma, è tutt’altro che chiusa ed Andrea Radrizzani potrebbe
essere l’uomo capace di mettere tutti d’accordo.
Gelbison, Ferazzoli: «I play
off   sono    un   traguardo
arrivato   grazie   a  tutto
l’ambiente»
di Davide Villa

VALLO DELLA LUCANIA – Dovrà attendere fino al 7 luglio la
Gelbison per tornare in campo per la semifinale play off
contro il San Luca La Lnd ha infatti rese note le date dei
recuperi e dei play off, la cui finale sarà in programma il 10
luglio. Nonostante ci siano nove match da recuperare,
l’avversario dei vallesi è già certo: “Sapere le date
finalmente ci consente – ha dichiarato il tecnico della
Gelbison, Ferazzoli – di programmare meglio l’appuntamento
anche se c’è stanchezza fisica e mentale in questo momento
della stagione. Questa settimana è andata via bene perché dopo
tre vittorie consecutive l’entusiasmo c’è. Abbiamo raggiunto
il terzo posto, il record di punti del club in Serie D e
possiamo essere soddisfatti. Questa coda con i recuperi crea
qualche scompenso ma non possiamo farci niente”. Sicuramente
al termine di una stagione lunghissima le squadre non possono
essere certamente al top della condizione: “Incideranno molto
lo stato mentale e le motivazioni. Fisicamente non so quali
saranno le condizioni delle squadre che partecipano ai play
off. Il San Luca, insieme al Rotonda, è una delle squadre più
fastidiose da aiutare, sarà difficile anche se avremo il
vantaggio di giocare in casa e di avere due risultati su tre a
disposizione”. Al momento però resta la soddisfazione per un
risultato straordinario: “Tutti siamo contenti dei risultati
ottenuti in questa stagione, nessuno se l’aspettava. In alcuni
momenti abbiamo cullato anche il sogno della promozione
diretta ma questo è solo il primo anno di un progetto di
crescita e dobbiamo andare fieri di quanto fatto dalla
società, dallo staff tecnico e dai giocatori. Tutto il mondo
Gelbison ha funzionato nel migliore dei modi. Il futuro? Il
futuro è San Luca. Vediamo cosa succede alla fine della
stagione. Adesso pensiamo a vincere i play off innanzitutto”.

Napoli,   sarà  rivoluzione
anche per le maglie
di Giuseppe Vitolo

NAPOLI – Si alza il sipario sulla nuova stagione del Napoli.
Mercoledì prossimo, alle ore 15:45, parlerà in conferenza
stampa Aurelio De Laurentiis, mettendo fine al silenzio stampa
avviato lo scorso febbraio. Si palerà di passato, presente e
futuro: di obiettivi del club, di Spalletti e di Gattuso. ma
anche di novità. E ce n’è una, in particolare, che rischia di
fare da apripista per le strategie future di molte società. Il
numero della società partenopea annuncerà la sua idea di
vestire il Napoli con il marchio Napoli. Aurelio De Laurentiis
non ha trovato l’accordo per il rinnovo con Kappa, forse non
l’ha neanche cercato perché è convinto che abbia la forza di
autoprodurre il materiale. Il presidente azzurro ha già
commissionato i disegni ad Armani, si avvarrà della
collaborazione di una ditta tessile e affiderà la
distribuzione a sua figlia Valentina. Il patron, dunque,
gestirà in autonomia anche marketing e merchandising legati
alla questione maglie. È convinto che con quest’idea possano
arrivare maggiori introiti per il club. Le maglie saranno
prodotte direttamente dal club azzurro e non da uno sponsor
tecnico, e disegnate da Giorgio Armani. De Laurentiis dà vita
ad una nuova frontiera col Napoli che vestirà il marchio
Napoli, occupandosi direttamente sia della produzione, già
affidata alla Onis Swiss, che della distribuzione. Nella
conferenza stampa di mercoledì, probabilmente, verranno anche
chiarite le linee guida per quel che riguarda la campagna
trasferimenti. La priorità del sodalizio campano e del nuovo
allenatore Spalletti resta quella del terzino sinistro. Il
Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli si muove su più tavoli,
ma ancora non c’è l’ok del presidente De Laurentiis ad alcuna
delle trattative imbastite: il Benfica chiede circa 15mln per
Nuno Tavares e non accetta contropartite. Ma la priorità sulla
fascia sinistra è Emerson Palmieri, per cui il Napoli ragiona
con il Chelsea sulla fattibilità di entrambe le prospettive:
acquisto a titolo definitivo o prestito con diritto di
riscatto. Per il terzino dei blues, già allenato da Spalletti
alla Roma, l’ingaggio di oltre 4mln, potrebbe essere un
problema aggirato attraverso una spalmatura del contratto
(quello attuale scade l’anno prossimo) e la legge di
stabilità, ma serve pazienza e che non ci siano concorrenti
più forti sul giocatore. Ma non solo Tavares ed Emerson
Palmieri. C’è anche un altro nome, per il ruolo di terzino
sinistro, che il Napoli sta seguendo qualora le trattative per
gli altri due giocatori non dovessero concretizzarsi. Giuntoli
ha ripreso i contatti con l’entourage di Kostantinos Tsimikas,
l’esterno sinistro del Liverpool messo ai margini della rosa
da Klopp, trattato a lungo già nell’estate dello scorso anno.

Pallacanestro                       Salerno                a
Molfetta              per       continuare                 a
sognare
SALERNO – Quattordici punti da gestire per accedere alla fase
nazionale dei play off e continuare la corsa verso la Serie B.
Dopo aver vinto il match di andata questa sera, palla a due
alle 20:30, la Pallacanestro Salerno sarà di scena sul campo
della la Dai Optical Molfetta. Coach Menduto ha chiesto ai
suoi di non pensare assolutamente a quanto successo
all’andata. Da ricordare che ancora una volta che la partita
potrà terminare anche in parità. I supplementari si
giocheranno soltanto se i pugliesi chiuderanno i tempi
regolamentari con 14 punti di vantaggio. Chi si aggiudicherà
questa sfida affronterà la vincitrice dello spareggio tra
Cagliari e Messina.

Coppa Italiana U20 femminile,
la Todis Salerno ‘92 va ko
anche contro Campobasso
SALERNO – La Todis Salerno ‘92 chiuderà la Coppa Italiana U20
femminile nei bassifondi. Ha perso anche contro La Molisana
Magnolia Campobasso (59-40), dopo i ko contro Stella Azzurra
Roma Nord e Castelnuovo Scrivia. Domattina – sabato 26 giugno
– alle 12:30 disputerà la partita per decretare nona e decima
classificata nel prestigioso torneo al PalaZauli di
Battipaglia. Avversario sarà ancora Castelnuovo Scrivia, con
l’obiettivo di riscattare la sconfitta di ieri l’altro
(44-78). C’è comunque il bicchiere mezzo pieno per coach
Valerio Russo: “Sapevamo di dover affrontare il torneo come un
test, perché abbiamo giocato con tanti prestiti, senza molto
tempo per il necessario rodaggio, al cospetto di squadre che
invece hanno un roster consolidato e giocatrici che sono
insieme da più tempo. Le tre partite ci hanno dato comunque
delle indicazioni e in ognuna c’è stato un piccolo percorso di
crescita. Abbiamo visto cose buone contro Campobasso,
soprattutto nella prima metà di gara. Proveremo a chiudere nel
miglior modo, dando il massimo nella partita per il 9^ e 10^
posto”. “Abbiamo fatto pochi allenamenti insieme, ma
nonostante tutto crediamo di aver fatto una buona figura
contro Campobasso, soprattutto nei primi due quarti. Siamo
state brave a trovare l’intesa giusta in avvio contro una
squadra che gioca insieme da tempo e si allena con la serie A.
Abbiamo fatto una bella figura nella prima metà, poi abbiamo
cercato di tenere, ma non ci siamo riuscite al 100% anche a
causa della fisicità superiore delle avversarie. In ogni caso,
abbiamo reagito dopo le prime due partite in cui era andata
peggio e siamo molto contente di questo”, ha affermato Rosaria
Sciammetta ai microfoni di LBF Tv. Classe 2002, la giocatrice
ha preso parte al torneo per la Todis Salerno ’92 come
prestito dall’Alma Patti.

La Virtus Arechi riparte da
coach Di Lorenzo
SALERNO – Si riparte, ufficialmente. Con entusiasmo, con
grande entusiasmo. Che da sempre contraddistingue il lavoro
della Virtus Arechi Salerno e del suo presidente Nello
Renzullo. E così, senza perdere troppo tempo, il club
blaugrana si è messo subito all’opera per programmare la
prossima stagione. La stagione del riscatto, la quinta
consecutiva in Serie B. Da vivere con Giampaolo Di Lorenzo
alla guida della prima squadra. Ha puntato infatti al top il
diesse Pino Corvo, scegliendo uno dei migliori coach della
terza categoria nazionale. Le dichiarazioni di coach Di
Lorenzo: “Quando un allenatore sceglie un club o un club
sceglie un allenatore vuol dire che alle base c’è qualcosa che
ti spinge con forza a quel tipo di scelta, Salerno è una
piazza importante della pallacanestro italiana, seria e
ambiziosa. Essere scelti dalla Virtus mi rende orgoglioso e
rappresenta ovviamente una tappa importante della mia
carriera. L’obiettivo? Ritrovare entusiasmo, ma non perché in
passato non ci fosse bensì perché veniamo da un anno
decisamente complicato, per cui sarà necessario ritrovare la
voglia di voler ritornare al palazzetto per vivere due ore di
intensità, di sofferenza, di gioia e di abbracci. Tutto
questo, dal punto di vista della mentalità, la squadra dovrà
trasportarlo in campo. Il girone sud? Non vedo molta
differenza tra i vari gruppi del campionato di B, si parla
molto di diversità ma alla fine non ci sono. Dobbiamo solo
augurarci che si possa ritornare sugli spalti a parlare
esclusivamente di pallacanestro. Il rapporto con Corvo? Ci
conosciamo da tantissimi anni, c’è alla base amicizia e stima.
Con lui credo di aver vissuto i tre anni più belli della mia
carriera. Ma questo è il passato, ora conta l’aspetto
professionale e questo nuovo percorso. A mio avviso è
diventato uno dei migliori ds del campionato, ha fatto grandi
cose ed è una persona con la quale si può parlare di basket. E
questo, indubbiamente, è un gran vantaggio per un tecnico”.
Dopo un brillante percorso da giocatore, vissuto tra i parquet
di Serie A e B, dal 2005 è cominciata la carriera da
allenatore. Altrettanto brillante. Lo dicono i risultati, di
un certo spessore, raggiunti in tutti questi. Dopo la prima,
nonché breve, avventura vissuta con il Brindisi in B1, nelle
vesti però da giocatore-allenatore, dal 2006 al 2008 ha
guidato il Potenza con tanto di promozione in B1. Ancora più
avvincente è stata poi l’esperienza dal 2008 al 2011 con Forlì
dove nel corso degli anni ha abbinato ai 2 primi posti nel
campionato di A Dilettanti, una semifinale e una finale
playoff, due finali di Coppa Italia perse, con un pizzico
anche di sfortuna, contro Casalpusterlengo prima e Fortitudo
Bologna dopo, ed anche l’esperienza in Legadue. Concluso
l’avvincente ciclo romagnolo, dal 2011 al 2014 è stato
impegnato in un altro ciclo importante ma questa volta
guidando Omegna. In questo nuovo triennio, a dimostrazione
della bontà del lavoro del neo coach blaugrana che ha sempre
convinto qualsiasi club in cui è stato, ha collezionato un
primo posto nella Divisione Nazionale A, una semifinale
playoff e la vittoria della Coppa Italia contro Torino che ha
permesso ai piemontesi di conquistare il primo trofeo della
propria storia. A seguire, poi, Di Lorenzo ha vissuto le
esperienze con Matera in A2 (2015-16), con l’Azzurro Basket
Napoli in B (2015-16), con Forlì in B (dal 2016 al 2018) e con
Cesena in B (dal 2018 al 2021) dove al primo anno ha perso la
finale playoff. Le dichiarazioni del ds Corvo: “Sono e siamo,
come club, estremamente contenti di iniziare questo nuovo
percorso con coach Di Lorenzo che riteniamo la persona giusta
per il nostro progetto sportivo. Cercavamo, infatti, un
professionista che si rispecchiasse alla perfezione nel modus
operandi della Virtus, un professionista di spessore e con
indubbia esperienza nel panorama della Serie B. Ma non solo.
Allo stesso tempo volevano che il nostro nuovo capo allenatore
avesse grande voglia e grande capacità di allenare i nostri
giovani. Perché uno dei nostri obiettivi futuri è quello di
ringiovanire il roster e puntare su giovani di spessore, con
il chiaro intento di farli crescere giorno dopo giorno ed
essere così pronti già per l’immediato presente. Per tutti
questi motivi, valutando sia l’aspetto tecnico che
caratteriale, abbiamo deciso di puntare con forza su Di
Lorenzo. Siamo pronti e carichi per la prossima stagione”.
Tifosi     contro      Trust,
“ennesima      perfida      e
immeritata mortificazione per
città”
di Francesco La Monica

Pochi attimi di respiro… prima di una nuova immersione in un
mare ignoto. Così, metaforicamente parlando, può essere
descritta la giornata del 25 giugno vissuta dai tifosi
granata. Una giornata difficile, a tratti surreale, ma
certamente storica. Già, perché a prescindere dalla effettiva,
e definitiva, conclusione, il caso Salernitana farà
giurisprudenza in ogni caso. Di fatti, la soluzione, arrivata
in tarda serata tramite uno scarno e distaccato comunicato, è
stata quella del trust di scopo finalizzato alla vendita della
società. Fuori Lotito e Mezzaroma, dentro due istituti di
credito che valuteranno le eventuali offerte entro e non oltre
i prossimi sei mesi. Un’uscita di scena, se vogliamo, in pieno
stile Lotito, trinceratosi, in compagnia del cognato, in
un’inquietante silenzio che non ha fatto altro che agitare una
piazza già ampiamente divisa in “Guelfi e Ghibellini”. Non una
parola di rassicurazione, se non nell’immediato post vittoria
di Pescara, né tantomeno una spiegazione più o meno esauriente
sulle manovre adottate. E ciò, tanto per cambiare, a discapito
di una piazza che, fatta eccezione per alcuni sedicenti
distributori di patenti del tifoso, vive di Salernitana 365
giorni all’anno. A quanto pare, non è bastato il Radrizzani di
turno, e/o altre più o meno reali offerte, a far vacillare il
deus ex machina di Lazio e Salernitana, fin dal principio
orientato verso la scelta dell’ormai famoso trust. Ora la
palla passa alla FIGC, chiamata a valutare se sono stati
rispettati i parametri di trasparenza e terzietà richiesti per
l’iscrizione al campionato. Una situazione che resta, almeno
per il momento, piuttosto intricata, visto che, in via
Allegri, su qualche nome avrebbero già storto il naso,
generale Ugo Marchetti, neo amministratore unico, su tutti. A
regnare sovrana in città, dunque, è l’incertezza e, perché no,
anche la paura di poter perdere ciò che è stato conquistato
meritatamente sul campo. «Penso che la soluzione Trust sia
l’ennesima perfida e immeritata mortificazione che la città di
Salerno e i suoi tifosi stanno subendo da parte di Lotito & co
– dice Giovanni D’Amato, che poi aggiunge – Si doveva avere un
piano B, invece il co-patron ha cercato in tutti i modi
sotterfugi per andare contro le regole. Abbiamo festeggiato la
Serie A con un magone sullo stomaco, consci di questa
situazione. Non abbiamo avuto rassicurazioni, se non per
qualche sporadico comunicato di facciata o poco più. Sempre
poca chiarezza e tanta incertezza. Sarà pur vero che questa
sia stata la migliore società avuta a Salerno, come dimostrano
trofei e promozioni, ma se, nonostante tutto questo, la
stragrande maggioranza dei tifosi non vedeva l’ora di
liberarsene, evidentemente hanno fallito su un aspetto
fondamentale ma fin troppo sottovalutato: il rispetto. Un
vocabolo che probabilmente, a casa Lotito, deve essere
sconosciuto». Preoccupazione che si evince anche dalle parole
di Lorenzo Avallone: «Verosimilmente, per quanto ci possa
essere “urgenza”, dubito si possa risolvere tutto a stretto
giro. Ci manca l’ok della FIGC, i documenti per l’iscrizione,
la perizia e quindi il valore del bene, la (ri)formulazione
delle offerte, la valutazione di queste e l’eventuale atto che
sancisca il passaggio di mano. Dunque, c’è preoccupazione per
quello che sarà: squadra scarsa e striminzita, come sempre, in
sede di ritiro. Evidente possibilità di alzare il prezzo e
quindi trattative non facili. Mi chiedo, ma perché tutto
questo? Perché la proprietà uscente ha preso tutto questo
tempo? Temo una battaglia politica e legale. Temo un “Yonghong
Li” vol. II. Sarebbe davvero la fine. Ogni scenario
ipotizzabile ci vede presente ai nastri di partenza con un
forte handicap. Sono molto preoccupato». Amaro il commento di
Michele Ciaco, che pone l’accento sulla “anaffettività” degli
ormai ex co-patron: «Avevano l’ultima possibilità di farsi
apprezzare, ma hanno fallito pure quella. Eppure i vincenti
hanno ragione, sempre. Loro però hanno torto, torto marcio,
perché non è con un trofeo, una promozione o un traguardo
raggiunto che mi faranno cambiare idea. A loro di Salerno e
della squadra non interessa niente. La Salernitana è
semplicemente un’azienda, una SPA che deve dare profitto. Noi
siamo tifosi e abbiamo, ovviamente, visioni differenti. Per
noi la Salernitana è altro, e sappiamo cosa rappresenta per
questa gente. Siamo noi che siamo “visionari”, e questo trust
rappresenta l’ennesima offesa, l’ultima delle tante, a
tifoseria e città nella sua interezza. In ogni caso,
ringrazieremo sempre il sig. Lotito ed il sig. Mezzaroma.
Chiunque verrà avrà un’eredità difficile sotto il profilo
sportivo dati i risultati raggiunti, ma certamente avrà vita
facile sotto l’aspetto umano. Ma tanto a lui, anzi a loro, di
questo commento e di tanti altri poco importa. A noi importa
una sola cosa: chiudete la valigia e tornatevene a Roma». Più
ottimistico, invece, il pensiero di Pietro Robertazzi:
«Sinceramente speravo in una soluzione più chiara e netta. A
prescindere dalla formula adottata dalla ormai ex proprietà,
spero venga allestita una buona squadra che possa puntare alla
salvezza. Spero che la nuova proprietà, una volte per tutte,
regali ai tifosi serenità e normalità. Da decenni ormai chi
tifa Salernitana, per alterne vicende, è stato costretto a
capirne di diritto fallimentare, beni immateriali e diritto
societario. Sogno una società che ci faccia semplicemente
parlare ed interessare al calcio giocato e null’altro». Dello
stesso parere anche Carlo Greco, speranzoso che possa
concludersi al più presto la vicenda con l’acquisizione da
parte di Andrea Radrizzani: «La conclusione del trust era la
più scontata. Trovare il “benefattore” che in pochi giorni
desse ai co-patron gli 80 milioni richiesti era praticamente
impossibile. I tempi, purtroppo, erano brevissimi per
trattare, anche se resto convinto che Radrizzani voglia
seriamente la Salernitana a prescindere. D’altronde mi chiedo:
“quale vero imprenditore, in un momento come questo, si muove
dalla sua sede per diversi giorni con jet privato solo per
“mangiare mozzarelle”, o scomodare il suo legale italiano di
fiducia e il suo braccio destro se non ha intenzioni serissime
e concrete?” Sarò pazzo, ma sono convinto che in tempi brevi,
e se il trustee lo permetterà, il signor Radrizzani sarà il
futuro presidente della Salernitana. Lotito e Mezzaroma, che
ormai sono il passato, hanno solo pensato ai loro interessi
personali. Altro che amore per la piazza, per la città, per i
tifosi e quant’altro. Tutte chiacchiere da bar, tutta una
farsa. La filosofia dei co-patron capitolini é sempre stata
“muore un papa ( la Salernitana) e se ne nomina un altro ( il
nuovo proprietario). L’importante é rimpinguare bene il
proprio portafoglio cercando di massimizzare il proprio
guadagno. Il tutto, ovviamente, dopo il venir meno delle
enormi plusvalenze che il “giochino” Salernitana in B aveva
garantito negli anni passati». In conclusione, il pensiero di
Antonio Di Filippo: «Si tratta dell’ennesimo pastrocchio
all’italiana, dove chi pone le regole è lo stesso che
suggerisce come aggirarle. Di conseguenza Lotito, senz’altro
per interessi personali, percorre una strada che la stessa
Federazione aveva sbarrato, ma che adesso spalanca. Anche in
questo caso si è salvata l’apparenza ma non la sostanza.
Speriamo che qualcuno si avvicini realmente prima della
scadenza del trust di scopo. Al momento, l’unico scopo
intrapreso è stato quello di favorire, per l’ennesima volta,
il signor Claudio Lotito».

L’Agropoli                          con             la
Mariglianese,                       la          Virtus
Cilento con il San Giorgio:
obiettivo finalissima
di Christian Vitale

Due salernitane per continuare il sogno, due salernitane a
caccia dell’impresa in trasferta per continuare a inseguire la
promozione in Serie D. Sono partiti mercoledì i tanto attesi
play-off di Eccellenza campana. Dopo 20 giorni di stop
forzati, infatti, il CONI si è pronunciato dando ragione
all’Agropoli sul ricorso presentato per la gara giocata contro
il Buccino Volcei. Da qui la riammissione nella griglia della
post-season della squadra guidata da Carmine Turco e
l’estromissione di quella allenata da Mario Pietropinto. La
sentenza di lunedì ha ridisegnato la classifica del girone E
d’Eccellenza che ha visto la Virtus Cilento precedere l’Angri
e l’Agropoli. Ad inizio stagione erano undici le salernitane
presenti in Eccellenza. Castel San Giorgio, Costa d’Amalfi,
Salernum Baronissi, Calpazio e Alfaterna non sono ripartite ad
Aprile. Fuori al primo girone, concluso ad inizio mese, invece
Faiano e Buccino. Oltre a Virtus Cilento, Angri ed Agropoli,
impegnate nel girone E, nella griglia play-off un’altra
formazione della nostra provincia ovvero la Scafatese,
qualificata dal girone D. Mercoledì però le due squadre
dell’agronocerino hanno perso lasciano la corsa verso la Serie
D. Oggi pomeriggio Agropoli e Virtus Cilento tornano in campo
alle ore 16:30 entrambe con l’obbligo di vincere. Dopo i
successi con Cervinara e Albanova i due team del nostro
territorio saranno di scena in trasferta. Per le cilentane la
possibilità di successo anche alla fine dei supplementari, da
disputare dopo l’eventuale parità finale al termine dei primi
90 minuti di gioco. Le truppe di Castiello e quella di Turco
saranno opposte rispettivamente a due club solidi come San
Giorgio e Mariglianese. In caso di vittoria in finale la
Virtus troverebbe la vincente di Acerrana-Pomigliano mente
all’Agropoli toccherebbe la vicnete del match Ischia-Pianura.
Puoi anche leggere