La famiglia oggi: una lettura psicologica
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Quale futuro per il matrimonio cristiano? La famiglia oggi: una lettura psicologica Teresa di Bonito e Antonino Urso E il Signore Dio disse: “Non è bene che Se esaminiamo l’esaustività della defi- l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che nizione, notiamo la presenza di alcuni nodi gli sia simile” (Genesi, 2:18) d’inciampo: innanzi tutto l’affermazione va ad inquadrare unicamente il punto di vista Spesso la famiglia viene ritenuta quanto dell’adulto: nelle società occidentali infatti il di più ovvio, di più naturale e di più conosciuto minore non contribuisce all’economia familia- esista; il lessico viene assunto generalmente re e nemmeno alla riproduzione; secondaria- con il significato di “avere familiarità con mente dalla definizione emergono ottiche qualcosa e con qualcuno”; in realtà invece il diverse, legate ad elementi culturali (“Adulti termine famiglia è molto più insidioso ed am- di entrambi i sessi”), etico – morali (“Rela- biguo di quanto possa apparire ad una prima zione socialmente approvata”) e sociali (“Fi- considerazione. gli propri o adottati”). Secondo Murdock la famiglia è un’isti– Le scienze sociali si sono imbattute spes- tuzione universale: seppure in forme diverse, so nella difficoltà di definire che cosa sia una esiste da sempre in ogni società. Studi condotti famiglia: prova ne sono le numerose accezioni su duecentocinquanta tipi di società diverse, e teorizzazioni prodotte, che hanno dato origine dai cacciatori–raccoglitori alle società indu- a spiegazioni e significati anche molto diversi strializzate, rilevano tutti l’esistenza della fa- tra loro. Nella stessa definizione possono infatti miglia nucleare, che costituisce il tipo coesistere elementi etnici, religiosi, legali, ecc. fondamentale di organizzazione sociale, essen- molto differenti fra di loro. do formata da un uomo, una donna e la loro prole. La tradizione sociologico – filosofica (Comte, Spencer, Durkheim, Tonnies) ad e- Come gli atomi di una molecola, in qua- sempio rappresenta la famiglia come condi- si tutte le società umane le famiglie nucleari zione opposta alla singolarità dell’individuo e sono combinate in aggregati sociali più ampi; paradigmatica della società. In questa ottica la è interessante notare che le ricerche effettuate definizione di famiglia proposta da George registrano come il numero delle donne e degli Murdock punta sulle sue caratteristiche socia- uomini sia proporzionalmente identico in tutte li: famiglia, per questo autore, sarebbe un par- le società (Ember e Ember, 2003) ticolare tipo di gruppo sociale, caratterizzato dalla residenza comune, dalla cooperazione La famiglia è dunque un fenomeno uni- economica e dalla riproduzione. versale caratterizzato da diversi elementi: è un’istituzione presente in ogni cultura e in In generale è possibile affermare che la ogni epoca; rappresenta l’elemento base della famiglia comprende adulti di entrambi i ses- struttura sociale; è un’agenzia di socializza- si, due dei quali mantengono una relazione zione; costituisce il primo e privilegiato luogo socialmente approvata, e uno o più figli, pro- di apprendimento dei ruoli sociali. Per tutti pri o adottati. La famiglia va distinta dal ma- questi fattori è stata considerata un fenomeno trimonio, che è un complesso di costumi, naturale, che se si è evoluto nel tempo mutan- ritualità e valori aventi il loro fulcro nel rap- do di struttura e di dimensioni: dalla famiglia porto di coppia fra due adulti che si legano estesa si è passati a quella nucleare, fino a sessualmente all’interno della famiglia. giungere a quella unipersonale. numero tre 13 ottobre 2015
Studi / Contributions Emile Durkheim già nel 1888 afferma- fuori casa. Per molti studiosi questo fenome- va: “Non esiste un modo di essere e di vivere no ha rappresentato la base della successiva che sia il migliore di tutti: la famiglia oggi emancipazione giuridica femminile. non è né più né meno perfetta di quella di una volta: è diversa, perché le circostanze sono Al momento però nei ceti urbani meno diverse”. abbienti la diffusione del lavoro extrafamiliare della donna fu vissuto come un ostacolo al Ritenuta quindi genericamente una enti- compimento del ruolo materno e delle tradi- tà naturale, la famiglia ha subìto innumerevoli zionali funzioni di gestione familiare. Nella mutamenti di carattere culturale e sociale, che famiglia borghese invece la distinzione tra vita sono stati oggetto di studi antropologici e so- familiare e lavoro, ancora assente nella società ciologici e, recentemente, anche di indagini rurale, comportò una netta divisione dei ruoli, storiche. La famiglia è un evento che ha via limitando così le responsabilità della donna al- via preso forme diverse nel tempo e nello spa- la gestione della casa e del tempo libero. zio, pur mantenendo delle costanti. La famiglia divenne dunque un luogo al Giunti all’età moderna, si registra il quale i lavoratori rientravano al termine delle cambiamento della famiglia come unità pro- fatiche quotidiane e nel quale trascorrere il duttiva, ma con corsi e ricorsi storici differenti. tempo libero – concetto assolutamente nuovo – e ciò ne accrebbe il carattere privato. Nel XIX secolo, con il diffondersi dei principi della rivoluzione francese, la famiglia Parole chiave della nuova formazione divenne la cellula base del nuovo Stato bor- furono: matrimonio, il fondamento sul quale ghese e gestiva direttamente gli interessi pri- si basava la società; marito, il garante e am- vati, il cui buon andamento era ritenuto ministratore dell’unione coniugale; moglie, essenziale per la forza degli Stati e il progres- generalmente subordinata e sottomessa al ma- so dell’umanità. La famiglia divenne pertanto rito. Nonostante la maggiore attività extra– il luogo in cui si creavano i valori della citta- casalinga delle donne, i ruoli domestici non dinanza e della cultura, in modo tale che essa mutarono fino alla metà del secolo successi- assicurasse il buon funzionamento economico vo, il ventesimo. e la corretta trasmissione dei patrimoni. Nel XX secolo il marito continuò ad es- In quello stesso secolo in Occidente la sere dedito al lavoro e al sostentamento fami- famiglia poté derogare ad una parte dei tradi- liare, la moglie ad occuparsi della casa e dei zionali compiti di istruzione e assistenza, in figli, in genere numerosi, aiutata in questo conseguenza dello sviluppo di scuole e ospeda- dalle altre donne di casa; quanto ai figli, la lo- li; ciò favorì la sua trasformazione nella cosid- ro nascita biologica non corrispondeva ancora detta famiglia verticale, cuore della società e alla nascita psicologica: Freud parlò di un lat- riverbero frattale della nazione. Particolarmente tante chiuso al mondo, Watson di bambini ta- determinante per l’evoluzione della famiglia fu bula rasa, da modellare a piacimento con gli il mutamento della sede lavorativa: mentre nel- stimoli esterni. Su di una cosa erano tutti la prima età moderna non vi era una netta di- d’accordo: l’educazione doveva essere carat- stinzione tra luogo di lavoro e luogo abitativo, terizzata da regole rigide, accettate e trasmes- con l’urbanizzazione e l’industrializzazione il se senza nemmeno che vi fosse la pur vaga lavoro divenne essenzialmente extrafamiliare. idea o la minima possibilità di essere messe in alcun modo in discussione. Nei secoli precedenti le donne delle classi sociali meno abbienti avevano parteci- Il transito del XX secolo testimoniò il pato alla produzione lavorando a casa; con la passaggio massivo dalla famiglia patriarcale a rivoluzione industriale iniziarono a lavorare quella nucleare. Il processo attraversò fasi al- numero tre 14 ottobre 2015
Quale futuro per il matrimonio cristiano? terne: ebbe dimensioni di rilievo fino alla non solo costituissero una guida indiscussa, ma prima guerra mondiale; subì quindi una stasi altresì fossero i veri padroni dei propri figli: i nel periodo compreso tra i due conflitti belli- genitori non nutrivano alcun dubbio sul modo ci; ed infine si impose come modello familia- in cui era giusto educare i propri figli – ed in- re negli anni ‘50–’60, grazie al determinante fatti l’educazione veniva dapprima ricevuta e sviluppo industriale e, più in generale, di tutto quindi trasmessa sempre nello stesso identico il settore terziario dell’economia occidentale, modo, ma nemmeno attribuivano alcun valore che condussero i nuovi nuclei familiari dalle psicologico alla crescita della prole. campagne alle città. La convivenza tra due adulti di sesso La famiglia dunque si trasformò nuo- opposto non era invece socialmente accettata vamente: dal modello dominante di famiglia e tanto meno giuridicamente tutelata. A volte patriarcale estesa, tipica della prima metà del veniva utilizzata solo come estrema ratio per XX secolo, con un capofamiglia padrone al vincere le resistenze della famiglia – ne costi- quale spettavano tutte le decisioni importanti tuivano un esempio le cosiddette fuitine, con della famiglia e che con i propri figli aveva le quali due giovani mettevano di fronte al fat- rapporti pressoché omologhi a quelli che in- to compiuto le rispettive famiglie, quando es- tratteneva con i propri dipendenti, al nuovo se contrastavano il loro amore –, ma anche modello nucleare, conseguente all’avvento per risparmiare le spese del matrimonio, lad- dell’industrializzazione e al conseguente ab- dove non era possibile sostenere l’esoso e- bandono delle campagne, eventi questi che sborso economico richiesto per effettuare la mutarono profondamente le relazioni familia- cerimonia e la festa matrimoniale. ri, giungendo così alla formazione della più piccola unità familiare possibile, costituita Esistevano infine le alleanze: spesso nel dalla coppia formata da marito e moglie e dai corso della storia i matrimoni hanno rappre- loro figli minorenni. sentato la garanzia migliore per sostenere e garantire gli interessi privati. La tutela giuri- Anche le famiglie mononucleari erano dica infatti era prevista prioritariamente per la piuttosto frequenti, soprattutto a causa di due famiglia e per la società e solo in ultima istan- fattori: la morte precoce di uno dei coniugi – za per i singoli. in genere spesso la donna moriva di parto e l’uomo in guerra – e la considerevole emigra- I connotati distintivi dei cambiamenti zione di massa che stava avendo luogo in nella famiglia contemporanea, avvenuti a quegli anni – il capofamiglia partiva per fare partire dal XX secolo nelle società occidenta- fortuna, ma non sempre il nucleo familiare li, possono schematicamente essere così rias- riusciva a ricongiungersi. sunti: il modello borghese di famiglia – nucleare, in ragione della sensibile riduzione Ecco dunque la comparsa di un altro fe- del numero dei componenti, causata dalla nomeno tutt’altro che raro: le famiglie ricosti- diminuzione della natalità; con un’evidente tuite. Spesso per necessità i vedovi contra– asimmetria nei ruoli ricoperti dai coniugi; ed evano nuovi matrimoni: gli uomini erano spinti infine prevalentemente chiuso al resto della dalla necessità di aiuto per allevare la prole, le società – divenne nel corso del ‘900 sempre donne dalle difficoltà economiche nelle quali più dominante ma, al tempo stesso, oggetto venivano a trovarsi senza il sostentamento del di forti contestazioni. A partire dalla ideolo- capofamiglia. L’eco di questo tipo di situazioni gia marxista e per finire con la cosiddetta an- si riscontra frequentemente nei racconti popo- tipsichiatria, infatti, del matrimonio e dei lari e nelle fiabe, come le storie di Cenerentola, ruoli coniugali vennero messi in discussione Hansel e Gretel, Pollicino e molte altre, che i significati simbolici e materiali nonché i ca- rappresentano dei veri e propri ricatti di tipo ratteri autoritari e tendenzialmente repressivi affettivo, dai quali si evince come i genitori sul piano sessuale e psicologico in generale, numero tre 15 ottobre 2015
Studi / Contributions soprattutto per il rispetto dei diritti della schemi di riferimento e dal cambiamento dei donna rivendicato con forza da parte dei mo- valori etico – morali di riferimento, che appe- vimenti femminili; fino a giungere, nei primi santiscono lo sbando personale e del nucleo anni della seconda metà del secolo, a teoriz- familiare nel suo complesso. zare con D. Cooper la morte della famiglia. Il quadro che ne deriva è quanto mai di- Dal matrimonio alla convivenza, dalla sorientante. Il sociologo Talcott Parsons ha centralità dei figli a quella del singolo, da un definito la famiglia come un’entità isolata, na- modello unico di famiglia a una pluralità di ta per soddisfare l’imperante sistema econo- forme: i cambiamenti hanno avuto luogo a mico e dunque meno vincolata dagli obblighi partire dall’attenuarsi delle disparità sociali, parentali, più snella e dinamica per consentire conseguenza del nuovo benessere economico la mobilità lavorativa, più ricettiva nei con- e della diffusione dei mass media – soprattutto fronti della pubblicità e dei falsi bisogni, più della televisione – e dall’estensione del lavoro consumista di beni materiali per soddisfare femminile ai ceti della media borghesia. Tra l’alienazione lavorativa e l’isolamento rela- gli anni ‘60 e i primi anni ‘80 dello scorso se- zionale e affettivo. colo si è giunti persino ad ipotizzare un ritor- no alla naturalità dei rapporti relazionali e al La famiglia post–moderna vede un ri- sano vivere con la terra, realizzando un tipo torno alla famiglia estesa, sia in senso vertica- di convivenza fondata sulle cosiddette comuni le – famiglia allungata, con i nonni, i figli familiari, per la maggioranza naufragate dopo maggiorenni ed i nipoti, sia in senso orizzon- pochi anni. tale – parenti della stessa generazione o fami- glie allargate. I figli restano generalmente a Se nella prima metà del secolo i figli lungo nella casa dei genitori, sia a causa dei costituivano un valore primario ed un inve- problemi economici, che non consentono loro stimento, anche in ragione del contributo la- di vivere da soli, sia a motivo del rinvio delle vorativo che essi avrebbero fornito già in responsabilità adulte per la paura del futuro, tenera età, soprattutto nelle famiglie patriarca- paura che fa rinunciare a sognare e realizzare li contadine, nella seconda metà del secolo i un progetto di vita a lungo termine, e fa inve- figli sono stati prioritariamente percepiti in ce preferire una logica consumistica del tipo termini di costi, con il conseguente decremen- usa e getta, il carpe diem. Al contempo, gli to della natalità giunto fino alla crescita zero, adulti hanno spesso abdicato al ruolo genito- mentre i singoli e le coppie si mostravano o- riale: l’eccessivo maternage, l’incapacità di rientati soprattutto verso se stessi e la perso- parlare con i figli, le resistenze psicologiche nale autorealizzazione. nel pronunciare dei no fermi nei confronti del- le richieste o degli atteggiamenti dei loro figli, Le problematiche relative alla ricerca di per paura di essere disconfermati nel ruolo nuovi equilibri nei rapporti uomo – donna, fon- genitoriale, tutto ciò ha reso questo tipo di ge- dati sull’uguaglianza e sull’interscambiabilità nitori non, come il ruolo educativo impone, dei ruoli; il lavoro esterno di entrambi i coniu- dei modelli – guida, ma piuttosto dei compa- gi, con le derivanti difficoltà di occuparsi della gni per i loro figli, così da ricevere quelle gra- crescita dei figli; l’aumento della vita media, tificazioni che non sono riusciti a procurarsi con la conseguente necessità di occuparsi delle altrimenti o altrove. persone anziane e le relative difficoltà dettate dalla mancanza di un welfare sociale di sup- Nella società contemporanea il pensiero porto; nonché le più recenti traversie economi- video–centrico accomuna la maggioranza di che e la conseguente necessità di mobilità grandi e piccini: si tratta di un’ideazione di sociale, tutto ha contribuito a mettere in evi- tipo superficiale, che arretra di fronte alle sfi- denza l’essenza fragile della famiglia contem- de della complessità e conduce alla frattura poranea, sottolineata dalla palese mancanza di cognitivo – affettiva e all’analfabetismo emo- numero tre 16 ottobre 2015
Quale futuro per il matrimonio cristiano? tivo, inducendo spesso a legami casuali, non della solitudine e del transito, luoghi disabitati ponderati e, a volte, violenti. Si tratta di una dominati da ripetizione, monotonia e angoscia. vera rivoluzione digitale, nella quale i proces- si di socializzazione sono determinati dalla Ma anche in questo panorama sociale rete di telecomunicazioni. Ne è nato un nuovo così precario, a dispetto delle mutate condi- paradigma sociologico, fondato sul primato zioni storiche e delle quasi azzerate prospetti- della struttura reticolare dell’interazione più ve future, la famiglia continua a rappresentare che sul contenuto dello scambio fra attori so- una struttura e un’agenzia insostituibili per lo ciali, che riveste un’importanza fondamentale sviluppo sano dell’essere umano. per il processo di globalizzazione, soprattutto in campo economico (la cosiddetta new eco- L’alba del terzo millennio si apre con uno nomy) e sociale (le comunità virtuali). La glo- spaccato familiare quanto mai variegato: coppie balizzazione non è un fenomeno semplice che senza figli, famiglie nucleari (con un solo figlio coinvolge solo alcuni settori della vita lavora- o al massimo due), famiglie mononucleari (con tiva, ma un cambiamento radicale e profondo un solo genitore), famiglie allargate (figli di ge- delle relazioni umane: è la trasformazione del- nitori diversi che vivono insieme), famiglie u- la percezione dello spazio sociale e degli e- nipersonali (persone separate o vedove che venti che influenzano in tempo reale la vita vivono da sole), famiglie doppie (figli che vi- quotidiana. vono con i nonni o con coppie diverse di geni- tori, di giorno o durante i fine settimana), Dal neolitico alla rivoluzione industria- famiglie omogenitoriali (con entrambi i genitori le, ai cambiamenti economici ha sempre fatto dello stesso sesso). seguito uno sviluppo demografico. Fino alla rivoluzione industriale il regime demografico Le opportunità che ne derivano sono le era caratterizzato da alte fecondità e mortalità; acquisite – reali o presunte – libertà, parità, dopo di essa è iniziato il processo inverso. Nei garanzie, tutele e relazioni sociali; i rischi so- paesi più avanzati il tasso di natalità ha conti- no costituiti da conflitti, sofferenze emotive nuato a decrescere fino a raggiungere la cre- per bambini e adolescenti, impoverimento e- scita zero, mentre nei paesi meno sviluppati si conomico, scarso sostegno sociale. continua ad assistere a un’esplosione demo- grafica. Lo squilibrio nelle dinamiche demo- Così come il matrimonio o la conviven- grafiche tra i due gruppi di paesi, strettamente za non trasformano automaticamente due per- connesso con problematiche di tipo economi- sone in una coppia, altrettanto la nascita di un che, politiche e sociali, è alla base di un pro- figlio – biologica o adottiva – non necessa- cesso migratorio senza precedenti. riamente crea di per sé stessa dei genitori: l’unione tra due persone e la costituita fami- Il sociologo Marc Augé definisce glia non costituiscono semplicemente dei fatti l’attuale l’età surmoderna, la società dei cam- sociali, ma rappresentano soprattutto degli panili e delle ciminiere, lo spazio di reti, nodi, stati emotivi. punti di circolazione di persone, merci, veico- li, nel quale i canali comunicativi, da spazi di La formazione di una coppia stabile è percorrenza si sono trasformati in spazi di in- un fenomeno socio–culturale più complesso sediamento: è il transito la vera dimora della che il semplice vivere in due: significa condi- surmodernità. Quelli che egli definisce non videre l’idea di un progetto e scegliere di rea- luoghi sono gli spazi spersonalizzati e sperso- lizzarlo insieme. Il ciclo di vita della famiglia nalizzanti della massificazione: ad esempio i va dalla formazione della coppia stabile fino centri commerciali, che paradossalmente si af- al termine della funzione della coppia, in follano soprattutto durante i giorni festivi e nei quanto i figli sono cresciuti e vanno via da ca- quali ci si incontra e ci sfiora senza che ciò dia sa, oppure perché la coppia muore, fisicamen- luogo ad alcun tipo di relazione; sono gli spazi te o psicologicamente. numero tre 17 ottobre 2015
Studi / Contributions La relazione familiare dovrebbe consen- bambini che gli adolescenti possono partire tire di conoscere l’altro, ma anche di conosce- per andare alla scoperta e alla conquista di sé re se stesso attraverso l’altro. Ma la famiglia e del mondo esterno e alla quale siano sempre ha un ruolo fondamentale soprattutto sicuri di poter tornare, con l’intima certezza nell’educazione dei figli: essa infatti è il pri- che ad ogni loro ritorno saranno accettati e mo gruppo sociale nel quale inizia a formarsi nutriti, sia fisicamente che emotivamente. il concetto di sé. Approfondendo le ricerche, A. Maslow Le ricerche (U. Bronfenbrenner) dimo- elenca i bisogni fondamentali di ogni essere strano che il ruolo materno e quello paterno umano: lo fa incastonandoli in forma pirami- non sono prescindibili, pena una serie di even- dale, a partire dalla base (i bisogni fisiologici, ti negativi, quali ad esempio le difficoltà nello di sopravvivenza) fino al vertice (i bisogni di sviluppo della personalità dei figli, dei risultati autorealizzazione), passando per i bisogni in- scolastici scadenti o le esperienze precoci di termedi di sicurezza, appartenenza (sociali e comportamenti a rischio della salute. Le ricer- di relazione), affetto e stima. Per realizzare se che indicano però con altrettanta chiarezza che stessi è necessario dare la scalata alla pirami- non è importante chi ricopra i ruoli: contra- de. Ma ciò implica necessariamente che per riamente alle aspettative sociali, la madre può essere un bravo e capace genitore occorre sa- anche essere severa e guidare all’esplorazione persi prendere cura non solo dei propri figli ambientale, mentre il padre può mostrarsi più ma anche di se stessi: un figlio ha bisogno di incline alle coccole e agli scambi comunicati- genitori forti e indipendenti, per non doversi vi. L’importante, dicono ancora i ricercatori, è sentire in colpa ogni volta che si allontana da che i due ruoli vengano espletati e che i figli loro. abbiano modo di sperimentarli entrambi. Le criticità sono inevitabili, fisiologiche Papa Giovanni Paolo II, nel documento diremmo. Come fare allora a sapere se una Mulieris dignitatem, afferma che l’uomo e la famiglia è sana? Quali sono i segnali che ci donna hanno pari dignità davanti a Dio, ma fanno capire che la famiglia funziona? Ebbene ciascuno con i propri compiti. In particolare questi segnali si basano spesso sul fatto che i viene usata l’espressione genio femminile, per genitori si occupano dei figli e che questi in- sottolineare la naturale disposizione della trattengono apparentemente delle buone rela- donna a prendersi cura degli altri. Ci chiedia- zioni con i propri genitori. Ma quando si va ad mo: esiste un corrispettivo genio maschile? approfondire questo reciproco scambio, spes- Nel senso inteso da Giovanni Paolo II sem- so si scopre che il comportamento degli adulti brerebbe di no, ma non è comunque significa- è svolto per imitazione di quello che, nel tivo contrapporre i due ruoli, rivendicandone gruppo d’appartenenza, viene atteso per il e rimarcandone solo le differenze. L’intento ruolo che si ricopre e che spesso gli individui piuttosto dovrebbe essere quello di legittimare presentano di se stessi solo la maschera la pari dignità di tutti e di ciascuno e di educa- dell’incapacità di assumere un vero ruolo ge- re piccoli e grandi all’effettivo rispetto delle nitoriale. differenze. Secondo David Haug, biologo evolu- La formazione dell’identità delle nuove zionista dell’Università di Harvard, già duran- generazioni è innanzi tutto un’operazione cul- te la gravidanza si svolge il prototipo di tutti i turale. Gli studi condotti da Harlow e Bowlby conflitti futuri, la lotta inconscia tra la madre relativamente a ciò che costituisce la caratteri- e il feto per accaparrarsi le sostanze nutritive: stica più importante dell’essere genitori, ha il feto non resta passivamente nella pancia fornito un risultato straordinario: fattore deci- della madre in attesa di essere nutrito; la sua sivo per una crescita sana è che i genitori rap- placenta infatti genera dei vasi sanguigni che presentino quella base sicura dalla quale sia i invadono letteralmente i tessuti della madre numero tre 18 ottobre 2015
Quale futuro per il matrimonio cristiano? per estrarne le sostanze nutritive. La madre a stato adolescenziale, e confronta il proprio e sua volta, in virtù delle leggi di selezione na- l’altrui comportamento con un modello ideale turale, cerca di ostacolare queste invasioni per – irraggiungibile, in quanto tale, con il conse- conservarsi sana per la prole futura. Si verifi- guente rifiuto di se stesso e dell’altro. La per- ca insomma una sorte di tiro alla fune; solo se sona psichicamente sana non sarà quindi quella la bandiera resterà al centro, muovendosi im- libera da modelli di comportamento, che vive percettibilmente tra i due contendenti, saranno del soddisfacimento dei propri desideri, ma evitati esiti funesti per l’uno o l’altro: se il fe- nemmeno quella che rifiuta continuamente se to tirasse troppo dalla sua parte certamente se stessa o l’altro perché inadeguati al modello ne avvantaggerebbe dal punto di vista nutri- ideale; sarà invece colei che riconosce ed ac- zionale, ma correrebbe il rischio di restare or- cetta la propria e l’altrui limitatezza e nello fano di madre; viceversa, se la madre si stesso tempo continua ad amare se stessa e gli opponesse in modo deciso alle richieste del altri. feto, rischierebbe di generare un figlio debole e poco vitale. (Psicologia Contemporanea, Il fine ultimo diventa quindi l’amore: in 2007) primo luogo verso se stessi – il soggetto impa- ra a conoscersi, ad accettarsi e ad amarsi non Purtroppo non tutti i genitori, a causa dei solo per i propri pregi, ma anche con i suoi limiti personali, sono in grado di proporre mo- limiti – e quindi amore verso gli altri – delli realistici e di certo non possono sperare nell’accettazione dei loro limiti, riconosciuti nell’aiuto dei mass–media, che sembrano sem- simili ai propri. Si tratterà di un amore che pre di più proporre solo falsi idoli, eroi costruiti non comprende una conoscenza solo emotiva su misura per attrarre, falsamente perfetti ed an- e idealistica di tipo infantile – come quella cora più falsamente felici. Da qui l’importanza che fa rifiutare l’amato nel momento in cui ci dell’intervento di altri educatori, in particolare si rende conto dei suoi limiti e difetti, che non degli insegnanti e in special modo di quelli de- lo rendono più simile al modello ideale, ma an- putati ad occuparsi – in virtù della disciplina che una conoscenza e quindi una accettazione d’insegnamento a loro affidata – della crescita razionale dell’altro. Il raggiungimento della spirituale e dello sviluppo morale degli alunni. maturità morale diventa pertanto un problema Sempre più spesso infatti accade di imbattersi in di crescita nella dimensione dell’amore: è cioè adulti non cresciuti i quali, non possedendo un il momento del passaggio da un amore irra- modello reale – che è il risultato di una corretta zionale – per me, per un altro e per un mondo conoscenza di sé e della realtà circostante e che ideali – ad un amore razionale – per me, per dà luogo ad una scala di valori reale , persistono un altro e per un mondo reali e quindi, in nel confrontare il proprio e l’altrui comporta- quanto tali, limitati. mento con un’immagine ideale – proveniente non dalla conoscenza dell’esistente ma di ciò Come già sostenuto anche da Nucci che dovrebbe essere, con il risultato di vivere in (2001), dall’educazione morale tradizionale, uno stato di insoddisfazione costante e con il ri- basata sull’idea che l’acquisizione della mora- schio di giungere al rifiuto di qualsiasi modello, lità implichi un’accettazione degli standard e nel vano tentativo di superare tale insoddisfa- delle norme sociali, si è passati via via a zione. La diretta conseguenza è vivere solo sulla un’idea che potremmo definire più aristotelica. spinta dei propri desideri, perdendo il senso del- In quest’ultima l’uomo non è più considerato la vita e dell’esistenza. Ne derivano due forme un automa governato dalle passioni o dalla di patologia: quella di chi rifiuta di confrontare cieca adesione alle norme sociali, bensì una il proprio comportamento con un modello e vi- persona che può guidare i propri comporta- ve schiavo degli avvenimenti, ed i cui umori e menti con la ragione e quindi con la capacità percezioni seguiranno le alterne fortune della di giudicare ciò che è bene e ciò che è male. Il vita; e quella di chi invece continua testarda- raggiungimento di una moralità si caratterizza mente a non voler crescere, a non superare lo per la capacità di subordinare le proprie abitu- numero tre 19 ottobre 2015
Studi / Contributions dini e virtù alla virtù suprema della giustizia, quei soggetti che non passano da una moralità con la conseguenza che lo sviluppo nel campo autonoma ad una eteronoma, rimanendo in della moralità implichi lo sviluppo di modi di una fase egocentrica. Ne consegue che la mo- riflettere su ciò che è giusto e ciò che è sba- ralità e la libertà personale non solo non sono gliato, ciò che è buono e ciò che è cattivo. contrapposti ma risultano aspetti interdipen- denti dello sviluppo umano. E’ lo sviluppo, storicamente contestualizzato, di rivendica- Il bisogno di costruire un’identità per- zioni individuali della libertà – che riflettono sonale era già chiaro a Piaget che sosteneva, bisogni psicologici fondamentali e astorici – che “… è soltanto attraverso la conoscenza che stimola il discorso morale e allo stesso della nostra natura di individui, con i nostri tempo fornisce l’impulso per una possibile limiti e con le nostre risorse, che possiamo critica dello status quo. In questa prospettiva, renderci capaci di uscire da noi stessi e di col- lo sviluppo morale deve quindi essere consi- laborare con altre nature individuali.” (Piaget, derato contemporaneamente universale e plu- 1932, pag. 393). La persona sin dai primi anni rale, individuale e sociale. In definitiva, esso anela quindi alla propria libertà, l’individuo riconosce anche che se da un lato le conoscen- considera la libertà un bene necessario che ha ze morali individuali rispecchiano caratteristi- il diritto di rivendicare, in quanto necessaria che intrinseche e ineluttabili dell’interazione per poter agire in modo finalizzato. Il diritto umana e dei bisogni psicologici individuali, ad un ambito personale acquista quindi la dall’altro la moralità dei diritti umani sarà, nel- funzione di dare l’origine e la giustificazione le sue forme più mature e fondate sui principi, concettuale della rivendicazioni della persona sempre il prodotto di un impegno collettivo alla libertà, anche se l’ambito di questo diritto (Nucci, 2002, pagg. 93 e 94). alla libertà è di difficile risoluzione, in quanto, come sostenuto da Nucci (2001), condizionato dalle norme culturali e da caratteristiche per- Afferma Erikson (1963) che è essenzia- sonali; ma vi sono comunque delle aree fon- le un equilibrio, frutto di una buona negozia- damentali, relative alla gestione del corpo zione, tra le aree di discrezione del bambino e della persona e alla libertà di espressione, co- l’applicazione della regolamentazione sociale municazione e associazione, che, seppur in- da parte del genitore, per evitare problemi di fluenzate culturalmente per forma e grado, adattamento ambientale che porterebbero ine- sono comunque sempre presenti. Lo stesso vitabilmente, nel corso degli anni, a soffrire di Autore sottolinea inoltre che il bisogno psico- problemi psicologici. logico di avere una sfera personale e la conse- guente formazione dell’ambito personale e le Fin dall’infanzia il bambino impara a rivendicazioni individuali della libertà sono dire di no e a sottolineare con fermezza la necessarie perché la persona contribuisca co- propria autonomia; negli ambiti della sua di- me individuo al processo (sia interpersonale screzionalità, comincia quindi a discutere le che interiore) che conduce alla reciprocità regole poste dai genitori, in special modo morale, al rispetto vicendevole e alla coopera- quelle relative alla sfera personale. Inizial- zione. Se dall’ambito personale non scaturi- mente ciò riguarda solo gli ambiti relativi al rebbero rivendicazioni della libertà non cibo (che cosa e quanto mangiare), ma poi si esisterebbe, secondo Nucci (2001), alcun con- estende: all’abbigliamento (che cosa indossare cetto morale dei diritti, ma è proprio il discor- per vestirsi), alla cura della propria estetica (la so morale che trasforma le rivendicazioni lunghezza e il taglio dei capelli, ad esempio), individuali alla libertà in obblighi morali con- allo sport (quali praticare), alla gestione dei divisi; infatti senza una tale reciprocità, come propri spazi (tenere o meno in ordine la pro- aveva già evidenziato Piaget (1932), le riven- pria camera), allo studio e al tempo libero dicazioni personali alla libertà possono dare (quanto tempo dedicarvi), alle amicizie (quali origine anche a tendenze narcisistiche o di persone e gruppi frequentare), ai tempi e ai sfruttamento degli altri: è questo il caso di luoghi delle uscita da casa. Lo studio condot- numero tre 20 ottobre 2015
Quale futuro per il matrimonio cristiano? to da Nucci e Weber (1995) sulle interazioni negoziazione, sino ad arrivare alla fase del- madre – bambino (di circa 3 o 4 anni) ha per- l’adolescenza, quando la negoziazione può messo di osservare che le rivendicazioni dei riguardare tutti gli ambiti e il confronto con bambini riguardavano per il 98% i comporta- gli adulti raggiunge il suo picco. J. Smetana e menti relativi agli ambiti prevalentemente i suoi collaboratori dell’Università di Roche- personali, il 25% di quelli che implicavano ster hanno condotto una serie di studi che questioni convenzionali e solo il 10% per e- hanno permesso di comprendere meglio le venti relativi a questioni morali o prudenziali. origine dei conflitti fra adolescenti e genitori I colloqui con i bambini confermarono non e come l’autorità genitoriale influenzi questi solo che essi erano perfettamente in grado di conflitti. Si è così scoperto che il conflitto distinguere gli ambiti personali da quelli non riguarda allo stesso modo tutti gli ambi- maggiormente soggetti alla regolamentazione ti; in particolare riguarda solo raramente le sociale, ma anche che essi consideravano i questioni morali, nelle quali gli adolescenti primi di loro competenza – spettava a loro e riconoscono l’autorità dei genitori, obbeden- non alla madre decidere, mentre viceversa e- do pertanto alle regole che guidano i com- rano disponibili a lasciare la decisione alla portamenti morali proposte dai genitori. Gli madre per ciò che riguardava gli ambiti mora- adolescenti riconoscono ai genitori anche il li e convenzionali. A loro volta le madri sem- diritto di proporre regole convenzionali e re- bravano conformarsi a questo pensiero e lative alla sicurezza e alla salute dei figli, ma rispondevano in modo diverso a seconda che crescendo, soprattutto dai 15 anni in poi, la negoziazione riguardasse gli ambiti perso- tendono a considerare anche queste di pro- nali, morali e convenzionali – nel primo caso pria competenza. Negli Stati Uniti i conflitti erano molto più disposte alla negoziazione. In tra genitori e figli adolescenti relativi a chi uno studio successivo (Nucci e Smentana, dovesse detenere l’autorità si verificavano 1996) le madri spiegarono che in alcuni ambiti preferibilmente nei confronti di questioni re- preferivano lasciare la scelta ai propri figli per- lative all’aspetto (abbigliamento e cura del ché ritenevano che allenarsi a prendere deci- corpo), alle diverse attività e al tempo loro sioni li avrebbe aiutati a sviluppare l’autostima dedicato (studio, uscite con gli amici, uso del e la capacità di iniziativa autonoma. In genera- telefono, scelte televisive), luoghi in cui po- le emerse un ruolo attivo dei figli nel fornire tersi recare (discoteche, birrerie, pub) e uti- alle madri dei feedback, sotto forma di richie- lizzo del denaro (quanto e come spenderlo). ste e resistenze che veicolano informazioni In generale gli adolescenti, pur comprenden- sulla necessità di avere aree di controllo per- do le motivazioni dei genitori – responsabili- sonale. Si tratta quindi di un insieme specifico tà verso la famiglia, importanza dell’uso di rivendicazioni nelle scelte personali relati- delle buone maniere, imbarazzo e preoccu- vamente agli ambiti di questa sfera, piuttosto pazione dei genitori su come il figlio potesse che di una resistenza generalizzata all’autorità essere percepito dagli altri, ne rifiutano il degli adulti (Kuczynski e Kochanska, 1990). contenuto sociale e convenzionale e si appel- Questi studi, condotti inizialmente su famiglie lano al loro diritto di autodeterminazione e di nordamericane, sono stati successivamente esercitare su questi ambiti la propria persona- generalizzati ad altre culture considerate me- le giurisdizione. Le regole relative a questioni no individualiste ed estese a diversi ceti socia- di prudenza – rischi per la salute e sicurezza li: tutti hanno confermato nella sostanza i dell’adolescente – sono meno foriere di con- medesimi risultati (una rassegna critica di flitti, anche perché la maggior parte degli ado- questi studi si trova in Nucci, 2002, pagg. 81 lescenti compie azioni contrarie alle regole di – 87). tipo innocuo e non particolarmente rischioso, come non lavarsi le mani e i denti, o vestirsi in modo inadeguato alla temperatura e alle A mano a mano che i bambini cresco- condizioni meteorologiche. Purtroppo però no, la tendenza alla lotta per l’autonomia de- talvolta sono presenti comportamenti in grado cisionale aumenta e si allargano gli ambiti di numero tre 21 ottobre 2015
Studi / Contributions di provocare gravi danni nel tempo, come ad In realtà le ricerche non hanno confermato un esempio assumere di alcool o droghe: in que- rapporto correlativo tra declino morale e ri- sti casi il conflitto diventa inevitabile. Nella cerca dell’autonomia decisionale dei giovani, gestione del conflitto il gruppo di Smetana ha quanto piuttosto che la lotta per l’autode- identificato tre diversi stili genitoriali, che terminazione sembra essere insita nella natura corrispondono al diverso grado di conflitto dell’uomo, necessaria nella sua evoluzione familiare: verso l’età matura, come mostra altresì l’analisi storica dei conflitti generazionali, • Famiglie tranquille: i conflitti sono ra- praticamente presenti sin dall’antichità. ri e quando avvengono risultano di bas- sa o media intensità; i genitori, percepiti dai figli come più affettivi, tendono ad L’importanza dei bisogni immateriali ri- essere meno restrittivi e a prendere de- sulta evidente dagli studi sulle aree cerebrali cisioni condivise con l’adolescente; del piacere: gli animali utilizzati nelle speri- spesso entrambi i genitori lavorano e in mentazioni sulla stimolazione diretta di queste genere il loro tenore socioeconomico è aree (Olds, Campbell) non smettono di pre- alto. mere la leva che fornisce loro la stimolazione endocranica fino a quando non sono stremati • Famiglie turbolenti: hanno conflitti dalla fatica, per ricominciare non appena le frequenti e di alta intensità; i genitori forze lo consentano nuovamente e ciò sono spesso divorziati, appartengono ad all’infinito, senza provare alcun interesse per un ceto socioeconomico più basso, sono il cibo o per il sesso, col risultato che gli espe- poco propensi alla negoziazione e al rimenti devono interrotti per evitare la morte compromesso, tendono a limitare le aree per fame degli stessi animali. di autonomia dei figli adolescenti e a proporre più regole nelle questioni per- sonali; dai figli sono percepiti come Il punto chiave è rappresentato dalla meno affettivi; le ricerche (in particolare stimolazione dei centri del piacere, la cui di Nucci e coll) mostrano come scoperta costituisce uno dei progressi più sti- l’eccessiva interferenza nelle aree per- molanti nel campo delle ricerche sul cervello. sonali provochi frequentemente una sin- Si è constatato che inserendo un elettrodo in tomatologia depressiva e atteggiamenti questa specifica area del cervello di un ratto, di ostilità da parte dei figli adolescenti. gli impulsi elettrici risultano talmente ricom- • Famiglie molto litigiose: si tratta del pensanti che l’animale arriva a premere la le- numero più diffuso: i conflitti con i figli va che comanda l’impulso elettrico anche sono molto frequenti ma di bassa inten- diecimila volte l’ora e per ventisei ore conse- sità; i genitori sono simili a quelli delle cutive (Argyle, 1988) . Ripetute su numerose famiglie tranquille per disponibilità al altre specie animali (pesci, ratti, conigli, gatti, compromesso e alla negoziazione, ma cani, delfini, scimmie), nonché sull’uomo, usano più spesso argomentazioni di tipo queste ricerche hanno fornito sempre i mede- sociale e convenzionale; anch’essi ven- simi risultati. Il piacere endocranico non solo gono percepiti dai figli come affettuosi. sembra essere più importante di qualsiasi altro stimolo, ma non risulta sottostare neanche ai A conferma della loro diffusione, risul- limiti tipici dei bisogni materiali, quali quelli tano ben centosessanta le culture nelle quali posti dai principi di sazietà e di deprivazione: sono stati osservati questi tipi di conflitto mentre i bisogni materiali tendono ad estin- (Smetana 1995). guersi quando vengono soddisfatti, per au- mentare di nuovo solo quando di nuovo La diffusione dei conflitti in epoca mo- insoddisfatti, il piacere endocranico sembra derna ha guidato più voci a sostenere la diffu- non esaurirsi mai, nemmeno quando potrebbe sione della visione individualistica della vita, apparire saturo; qualche ricercatore, come conseguente al declino degli standard morali. Campbell (1974), riprendendo l’importanza numero tre 22 ottobre 2015
Quale futuro per il matrimonio cristiano? attribuita da Freud al principio del piacere, è • perché i genitori sono troppo occupa- giunto a sostenere che tanto l’uomo quanto ti, a causa del loro stato di indigenza, tutti gli altri esseri viventi sembrano vivere nella lotta per l’acquisizione di quel mi- solo in funzione del piacere. nimo di beni materiali necessario alla sopravvivenza, così da non avere tempo Campbell suddivide il piacere in due per altro che non siano i piaceri senso- forme: subumano (tipico degli animali, riali; dell’uomo ancora bambino, ma anche della • perché i genitori, pur disponendo di maggior parte degli esseri umani adulti non beni a sufficienza, convinti che la soddi- sufficientemente sviluppati) ed umano (tipico sfazione dei bisogni materiali sia priori- della restante parte degli esseri umani adulti). taria, si preoccupano costantemente di Nelle aree endocraniche del piacere convergo- procurarsene dei nuovi, da consumare no gli impulsi nervosi provenienti dai recettori attraverso i sensi o da accumulare. Tali periferici; così gli animali e gli uomini non genitori, con le parole ma soprattutto at- ancora evoluti (biologicamente, perché infanti, traverso l’esempio dato dal loro com- o psicologicamente, perché immaturi) hanno portamento – offrendosi cioè come modo di stimolare queste aree attraverso i pia- modelli – indirizzano quasi esclusiva- ceri sensoriali (cibo, bevande, tatto, ecc.). Ma mente i propri figli verso la ricerca di le aree del piacere sono raggiunte anche da beni materiali atti a soddisfare la stimo- impulsi nervosi provenienti dalle regioni più lazione sensoriale. Di conseguenza evolute del cervello, le cosiddette regioni pen- l’etologo K. Lorenz è giunto a sostenere santi, così che gli individui hanno la possibili- che l’anello mancante tra le grandi tà di stimolare tali aree – e quindi ottenere il scimmie e l’homo sapiens sia proprio piacere – anche senza ricorrere agli organi di l’uomo, che sembra proprio comportarsi senso e, a differenza degli animali, trarre pia- come homo sensoriens. cere da attività mentali quali la logica, la reli- gione, la filosofia, ecc. Concludendo possiamo affermare che la famiglia è costituita da un variegato comples- Esisterebbero pertanto almeno due modi so di modalità relazionali e di funzioni, il cui per stimolare le aree del piacere: attivarsi, persistere ed evolvere garantisce il formarsi di una personalità equilibrata, capace 1- Con fare poco evoluto e quindi su- di condurre una vita serena e di contribuire al bumano – per dirla con alcuni autori, benessere della collettività. Ogni persona deve anche se noi preferiamo definirlo in- poter essere libera di scegliere il tipo di fami- fantile, tramite la sola stimolazione glia che corrisponde al proprio sistema di va- sensoriale o, in altri termini, median- lori, purché vengano rispettate le condizioni te la sollecitazione di beni materiali. che consentono lo svolgimento ottimale dei 2- In modo più evoluto, più maturo, ti- ruoli e delle funzioni specifiche. picamente umano, utilizzando anche l’attività pensante tipica delle regioni BIBLIOGRAFIA neoencefaliche del nostro cervello e Ainsworth (1967), M.D.S. Infancy in Ugan- cercando, oltre che sensazioni, anche da: infant care and the growth of attachment, informazioni. Johns Hopkins University Press, Baltimore. Tutti gli esseri umani possiederebbero in potenza la capacità di utilizzare entrambi i Argyle M. (1988), Psicologia della felicità, modi per raggiungere il piacere. In realtà mol- Raffaello Cortina. ti bambini non hanno la possibilità di svilup- pare una modalità più adulta nella ricerca del Bowlby J. (1988), Una base sicura, Raffaello piacere, sostanzialmente per due ordini di mo- Cortina Editore, Milano. tivi: numero tre 23 ottobre 2015
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