Studio strategico sull'anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo

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Studio strategico sull'anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo
   Studio strategico sull’anticipazione dei
    cambiamenti nel settore TIC europeo

          Con il sostegno finanziario della Commissione Europea
Studio strategico sull'anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

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Studio strategico sull'anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

Indice

SINTESI DEL QUADRO STATISTICO SETTORIALE .............................................................................. 5
SINTESI DELL'ANALISI SOTTOSETTORIALE .................................................................................... 15
  POSSIBILE INVERTIRE LA TENDENZA? ........................................................................................................... 17
  LA SITUAZIONE PER SETTORE ..................................................................................................................... 18
  SETTORE TIC EUROPEO: ANALISI SWOT (PUNTI DI FORZA, PUNTI DEBOLI, OPPORTUNITÀ E MINACCE) .................. 244
SINTESI DEI RAPPORTI PER PAESE................................................................................................ 25
  POLITICHE PER L'ISTRUZIONE IN MATERIA DI TIC ............................................................................................ 25
  POLITICHE FISCALI .................................................................................................................................... 26
  POLITICHE PER L'INNOVAZIONE .................................................................................................................. 28

LE NOSTRE RACCOMANDAZIONI SINDACALI PER UN SETTORE TIC EUROPEO PIÙ
COMPETITIVO, CHE INCLUDA PIENAMENTE LA DIMENSIONE SOCIALE .......................................... 30
  SINTESI ESECUTIVA .................................................................................................................................. 30
   RACCOMANDAZIONI IN MATERIA DI POLITICA INDUSTRIALE E SOCIALE................................................................ 33
  POLITICA INDUSTRIALE: SFRUTTARE L’OPPORTUNITÀ OFFERTA DA “INTERNET DELLE COSE” NEI MERCATI
“LOCOMOTIVA” DELLE APPLICAZIONI........................................................ ERROR! BOOKMARK NOT DEFINED.
   POLITICA SOCIALE: PER UN LAVORO MIGLIORE IN AMBIENTE DIGITALE ........ ERROR! BOOKMARK NOT DEFINED.
RACCOMANDAZIONI DI AZIONE INTERNA DA PARTE DEI SINDACATI ............................................ 59
  ESERCITARE PRESSIONI SULLE AUTORITÀ PUBBLICHE PER SOSTENERE L'ADOZIONE DI POLITICHE INDUSTRIALI E
  SOCIALI ................................................................................................................................................. 59
  ADATTARE STRUMENTI E STRATEGIA DI AFFILIAZIONE SINDACALE ALLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEL POSTO
  DI LAVORO ............................................................................................................................................. 60

COSA ASPETTARSI DALL'ATTUAZIONE DI QUESTE RACCOMANDAZIONI? UNA PRIMA
VALUTAZIONE QUANTITATIVA PER L'ANNO 2022 ....................................................................... 62
  METODOLOGIA PER LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI ..................................................................................... 62
  SITUAZIONE DOPO L'ATTUAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI........................................................................... 63

                                                                                                                                                  3
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          Sintesi del quadro statistico settoriale
Questo capitolo si basa sulle informazioni dettagliate presenti nell'Appendice 1 della
relazione (in lingua inglese), disponibile al seguente URL:

                                                                           Il settore TIC europeo sta
               Mercato TIC per regione (mld €, fonte:                      perdendo terreno rispetto a
                            Digiworld)                                     USA e Asia
 1400                                                                      Il valore globale del mercato
 1200                                                                      TIC è stato stimato a 3.625 mld
 1000                                                            2011      di euro nel 2014 da IDATE, in
  800                                                            2012      crescita costante negli ultimi
  600                                                                      quattro anni. Crescita che
                                                                 2013
  400                                                                      dovrebbe       proseguire    nei
                                                                 2014      prossimi anni, superando i
  200
                                                                 2017      4.000 mld di euro entro il 2017.
    0
             North        Europe     Asia/Pacific   ROW
            America

                                                     Peso dell'Europa (% di vendite, fonte: Eurostat)
Tuttavia, il mercato TIC europeo                                                     Telecom services

è in calo dalla crisi del 2008-2009,                                                 Telecom equipment
pur avendo evidenziato una 28,0%
piccola ripresa nel 2014. La                                                         IT Software &
                                                                                     computer services
tendenza           europea         è 23,0%
                                                                                     IT Computer
chiaramente opposta a quella                                                         hardware
della grande crescita riscontrata                                                    TV/video services
negli USA e, soprattutto, in Asia. 18,0%
Pertanto, dal 2011, il peso dell’UE                                                  Consumer elctronics

nel mercato globale si è ridotto 13,0%                                               Total
di quasi tre punti percentuali,                2011 2012 2013 2014 2017
che diventano ben cinque nel
sottosettore dell’elettronica di consumo. Fra i fattori che contribuiscono maggiormente a
questo scenario, ricordiamo la crescita di grandi mercati di consumo (Cina, India, ecc.), la
sempre maggiore esternalizzazione in Asia a causa della competitività a livello di costi e
l’ascesa dei campioni asiatici dell’elettronica (TSMC, Huawei, Samsung, ecc.). Analogamente,
la percentuale UE dell’export di computer e di prodotti ottici ed elettronici era solo del 18%
nel 2013, in calo rispetto al 24% del 2007.

Sintesi del quadro statistico settoriale                                                                      5
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    Occupazione e valore aggiunto hanno risentito dell’indebolimento dell’Europa

                              Occupazione nell'UE - Settore TIC
       3 000 000

       2 500 000

       2 000 000

       1 500 000

       1 000 000

        500 000

               0
                       2008          2009          2010           2011           2012           2013

                      Software development for industry (part of 62)
                      Embedded electronics in aeronautics, rail, ships (part of 30.1 to 30.3)
                      Automotive electronics (29.31)
                      Medical electronics (26.6)
                      Smart grids (27.12)
                      Industrial automation (26.51 + part of 28.4 & 28.9)
                      Pure Electronics (26.1 to 26.4)

Secondo Eurostat, l’intero settore TIC UE (compresi i servizi di sviluppo software dedicati
all’industria) ha registrato un crollo del proprio valore aggiunto nel 2009 (a 147 mld di euro),
seguito da una lenta ripresa, con un aumento complessivo del 3% fra 2008 e 2013 (da 169 a
174 mld di euro). L’occupazione ha seguito un andamento analogo (netto declino nel 2009 a
2,5 milioni di occupati, seguito da una ripresa), ma il risultato complessivo è una riduzione
dell’occupazione del 3% nello stesso periodo (da 2,7 a 2,6 milioni di occupati).
Circoscrivendo il contesto, il valore aggiunto nel settore di produzione delle TIC (ad
esclusione dei servizi di sviluppo software dedicati all’industria) è diminuito nel periodo (-
1%), mentre l’occupazione è scesa più drasticamente (-8%, da 2,2 a 2,0 milioni), ma è rimasta
stabile dal 2009.

6                                                                            Sintesi del quadro statistico settoriale
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Nota metodologica: il settore TIC viene scarsamente preso in considerazione dalle categorie
statistiche esistenti (i codici NACE). Nel presente rapporto abbiamo assemblato, come segue,
un quadro statistico del settore TIC.
Categorie statistiche esistenti (codici NACE)                                               Percentuale
                                                                                            della categoria
                                                                                            ritenuta
                                                                                            appartenere al
                                                                                            settore TIC*
26.1: Fabbricazione di componenti elettronici e schede elettroniche                                       100%
26.2: Fabbricazione di computer e unità periferiche                                                       100%
26.3: Fabbricazione di apparecchiature per la comunicazione                                               100%
26.4: Fabbricazione di prodotti di elettronica di consumo                                                 100%
26.51: Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, prova e                                    100%
navigazione
26.6: Fabbricazione di strumenti per irradiazione, apparecchiature                                        100%
elettromedicali ed elettroterapeutiche
27.12: Fabbricazione di apparecchiature per la distribuzione e il                                         100%
controllo dell’elettricità
28.4: Fabbricazione di macchine per la formatura dei metalli e di altre                                        25%
macchini utensili
28.9: Fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali                                                    15%
29.31: Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per                                    100%
autoveicoli
30.1: Costruzione di navi e imbarcazioni                                                                       5%
30.2: Costruzione di locomotive e di materiale rotabile ferro-tranviario                                       10%
30.3: Fabbricazione di aeromobili, di veicoli spaziali e dei relativi                                      40%
dispositivi
62: Programmazione, consulenza informatica e attività connesse                                             20%

(*) Queste percentuali sono state stimate dal project team, e cercano di catturare:

         la percentuale di valore aggiunto del prodotto finale fatto di elettronica e software (il
          caso di macchinari e attrezzature di trasporto); o
         la percentuale dell’attività totale dedicata al settore, sulla base della percentuale del
          settore nell’intera economia (il caso dello sviluppo di software).

Sintesi del quadro statistico settoriale                                                                             7
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I paesi principali per l’occupazione nel settore TIC sono la Germania con 630.000 occupati.
Un dato tre volte superiore a quello della Francia, secondo paese più importante nell’UE; a
seguire, Regno Unito e Italia. Gli Stati membri con la percentuale più alta di lavoratori nel
settore TIC industriale rispetto all’intera forza lavoro industriale sono Irlanda (20,4%),
Ungheria (11,0%) e Finlandia (10,7%), seguiti da Germania, Romania, Svezia, Estonia, Regno
Unito e Francia.

                               Numero di occupati (migliaia), 2013

                                                           20,4%
    700                                                                                                       25%

    600
                                                                                                              20%
    500
                           11,0%

                          10,7%
    400                                                                                                       15%

                        9,3%
                       8,8%

                       8,8%
                      8,4%

                      8,1%

                      8,0%
                     7,8%

                    7,2%
                    6,9%

    300

                   6,3%
                                                                                                              10%
                  5,8%
                 5,2%
                 4,9%
                4,6%

                4,3%

                4,3%

               3,8%
          59 3,4%

          16 3,1%
    200
          16 2,5%

          5 2,4%
          6 2,4%

          2 1,8%
          5 1,7%
                                                                                                              5%
    100
          102
          629
          210
          208
          187
          108

          34

          12
          73

          53
          52
          36
          36

          33
          33
          26
          22

          8
     0                                                                                                        0%
                     Romania

                          Latvia
                      Bulgaria
                      Slovakia

                        Greece
                     Lithuania
                      Sweden

                        Austria

          United States (2011)
                           Italy
                        Poland

                      Hungary

               Czech Republic

                      Portugal
                      Slovenia
                       Finland

                     Denmark

                       Estonia
                     Germany

              United Kingdom

                          Spain

                  Netherlands

                      Belgium

               Norway (2011)
                        Ireland

                        Croatia
                       France

            Industrial ICT sector             Share of industrial ICT sector in "Total manufacturing"

8                                                                          Sintesi del quadro statistico settoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

     Esistono netti contrasti fra sottosettori
Valore aggiunto al costo dei 2008                     2009       2010      2011       2012       2013         Evoluzione
fattori (mld €)                                                                                               2008-2013
Elettronica pura (da 26.1 a 26.4)          52,4       43,3       45,4      41,1       38,7       38,5         -27%
Automazione industriale (26.51 + 33,8                 28,1       33,7      37,3       38,1       38,9         15%
parte di 28.4 e 28.9)
Reti intelligenti (27.12)                  23,2       22,5       26,2      25,4       26,8       27,9         20%
Elettronica medicale (26.6)                4,0        4,3        4,5       4,7        4,9        4,8          20%
Elettronica        per       autoveicoli 6,8          4,8        5,5       5,9        5,8        6,5          -4%
(29.31)
Elettronica integrata in sistemi 12,6                 11,4       12,1      12,7       14,2       15,3         22%
aeronautici, ferroviari, navali
(part of 30.1 to 30.3)
TOTALE SETTORE PRODUZIONE                  132,8      114,3      127,5     127,2      128,4      132,0        -1%
Sviluppo di software                   per 36,0       33,0       34,9      37,6       40,4       42,0         17%
l’industria (parte di 62)
TOTALE                                     168,8      147,3      162,4     164,8      168,8      174,0        3%

Il settore dell’elettronica “pura” (codici NACE da 26.1 a 26.4: componenti, computer,
apparecchiature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo) ha registrato un
fortissimo calo economico fra il 2008 e il 2013 (valore aggiunto -27%). Su scala minore, in
declino anche l’elettronica per il settore automobilistico (-4% nello stesso periodo).
Tutti gli altri sottosettori (automazione industriale ed elettronica integrata in veicoli o
macchinari; programmazione software per l’industria) hanno invece conosciuto una
poderosa crescita dopo la crisi del 2009 e hanno raggiunto, nel 2013, livelli di valore
aggiunto che superano dal 15 al 22% i rispettivi livelli dal 2008.
Queste evoluzioni contrastanti ne compensano un’altra: in termini di valore aggiunto, il
settore TIC (compresa la programmazione software per l’industria) è leggermente
cresciuto nel periodo 2008-20013 (+3%), mentre la parte industriale ha perso in modo solo
marginale (-1%).

Sintesi del quadro statistico settoriale                                                                            9
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

Numero di occupati (migliaia)               2008       2009       2010       2011        2012        2013         Evoluzione
                                                                                                                  2008-2013
Elettronica pura (da 26.1 a 26.4)           822        705        684        672         644         612          -25%
Automazione industriale (26.51 + 524                   515        514        522         545         556          6%
parte di 28.4 e 28.9)
Reti intelligenti (27.12)                   379        373        385        386         393         402          6%
Elettronica medicale (26.6)                 50.1       48.6       53.3       53.0        53.6        54.1         8%
Elettronica per autoveicoli (29.31)         236        198        195        201         201         207          -12%
Elettronica integrata in sistemi 160                   163        157        157         161         164          3%
aeronautici, ferroviari, navali
(part of 30.1 to 30.3)
TOTALE SETTORE PRODUZIONE                   2.170      2.004      1.988      1.990       1.996       1.996        -8%
Sviluppo      di   software         per 506            498        523        540         560         600          19%
l’industria (parte di 62)
TOTALE                                      2.676      2.501      2.511      2.530       2.556       2.596        -3%

L’evoluzione dell’occupazione non è positiva come quella del valore aggiunto. Il settore
dell’elettronica “pura” ha riscontrato un netto calo (-25%) nel periodo 2008-2013.
Negli altri settori, la ripresa a seguito della crisi del 2008 è iniziata più tardi (nel 2010). Nel
settore dell’elettronica per gli autoveicoli, la ripresa non compensa le prime perdite, con un
calo complessivo dell’occupazione (-12%) per il periodo considerato. Negli altri settori
industriali TIC, le percentuali di miglioramento sono state modeste (da +3 a +8%). Solo lo
sviluppo di software per il settore registra una solida crescita dell’occupazione nel periodo
(+19%).

     Questo è anche il caso di alcuni paesi europei in cui la dinamica è, tuttavia, leggermente
     migliore
La maggior parte dei paesi UE è stata colpita duramente dalla crisi del 2009 e la ripresa, fino
al 2013, è stata modesta. I paesi più colpiti dal 2008 sono stati: Croazia (occupazione nel
settore TIC -48% fra il 2008 e il 2013), Grecia (-43%), Repubblica ceca (-37%), Belgio (-34%),
Finlandia (-32%), Ungheria (-32%), Slovacchia (-28%), Spagna (-25%) e Svezia (-24%). Il
principale Stato membro del settore, la Germania, ha registrato un lieve aumento
dell’occupazione (+4%) grazie a settori utilizzatori molto dinamici, mentre le altre grandi
d’Europa hanno perso posti di lavoro: Francia (-4%), Regno unito (-7%), Italia (-11%). Infine,

10                                                                          Sintesi del quadro statistico settoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

pochi paesi hanno registrato una crescita rilevante dell’occupazione nel periodo
considerato: Romania (+13%), Irlanda (+7%), Paesi Bassi (+6%) e Danimarca (+5%).
     La struttura del tessuto industriale e delle capacità di innovazione sono elementi chiave
     per un mercato TIC dinamico
Fra le varie spiegazioni possibili, sembrano assumere grande rilevanza la specializzazione
del settore e il dinamismo di talune MN (multinazionali). È il caso della Finlandia, dove la
grande attenzione rivolta al settore delle apparecchiature di telecomunicazione attorno al
gruppo Nokia (che ha incontrato grandi difficoltà negli ultimi anni) spiega la maggior parte
dei tagli all’occupazione nel paese nel corso degli ultimi cinque anni.

                   Evoluzione dell'occupazione fra il 2008 e il 2012 in base alle dimensioni dell'azienda (UE
                                               27) - NACE 26 (fonte: Eurostat)
             0
       -20 000                                                                                            in absolute
       -40 000                                           -7%                                              in %
       -60 000          -6%                                             -6%
       -80 000
     -100 000                               -10%                                           -14%
     -120 000
                       0 to 9              10 to 19     20 to 49        50 to 249      more than 250

Analizzando la distribuzione del calo dell’occupazione in funzione delle dimensioni
dell’azienda si rileva che il grosso dei tagli è concentrato nelle aziende con più di 250
dipendenti, mentre le PMI hanno mantenuto, in genere, il loro livello di occupazione nella
maggior parte dei paesi.
La presenza delle MN TIC in Europa è spesso considerato un vantaggio competitivo, oltre
che elemento in grado di proteggere l’occupazione. La realtà, tuttavia, non sembra essere
questa, con la Francia a esemplificare questa contraddizione: pur contando il maggior
numero di MN TIC, il paese è stato, di fatto, colpito duramente, in termini di occupazione,
fra il 2008 e il 2012.
Alcuni altri fattori “strutturali” incidono in modo rilevante sul dinamismo TIC, fra cui:
     impegno pubblico/privato in materia R&S, fondamentale nello sviluppo TIC. Al
      riguardo, l’UE è in ritardo rispetto ad alcuni paesi asiatici e agli USA, nonostante i
      grandi investimenti registrati nei paesi del Nord Europa;
     la concentrazione delle aziende TIC è un altro modo per promuovere l’innovazione
      TIC – attraverso esternalità positive – e, quindi, rafforzare la competitività del settore.
      L’analisi del dinamismo TIC a livello di richieste di brevetti indica che i cluster UE
      sembrano aver perso terreno nei confronti di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti;
     il tessuto industriale di una PMI dinamica (anche al di fuori del perimetro TIC) sembra
      essere un vantaggio materiale, tanto importante almeno quanto la concentrazione di
      specialisti TIC (vedi i cluster). La Germania rappresenta probabilmente l’esempio più
      ovvio con le sue PMI industriali dinamiche;

Sintesi del quadro statistico settoriale                                                                           11
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

      le condizioni di trasmissione e la struttura della proprietà possono anche influenzare
       lo sviluppo delle PMI, grazie a una maggiore lungimiranza nelle imprese a conduzione
       familiare.
     Malgrado il mediocre stato di salute dell’economia TIC, l’Europa si classifica ancora
     piuttosto in alto in termini di accesso e uso delle TIC
Nonostante il quadro piuttosto negativo, occorre comunque tenere presente che i paesi
europei sono in una posizione favorevole per quanto attiene ad accesso e uso delle TIC, il
cui sviluppo si basa sull’investimento nella rete pubblico/privato, ma dipende anche
fortemente da utilizzo e competenze TIC di ogni parte interessata (singoli, governi e
aziende). L’Unione europea sembra essere ben posizionata nella maggior parte dei raffronti
internazionali.
       Indice di prontezza delle reti (NRI) 2014 (World Economic Forum, fonte: Global information
                                             technology report)

12                                                                           Sintesi del quadro statistico settoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

                      Tuttavia, importanti fratture geografiche appaiono all’interno dell’Unione europea
Anche la questione riguardante accesso e uso delle TIC include grosse discrepanze nell’UE
fra paesi del Nord Europa, con uno sviluppo avanzato del settore, e paesi d’Europa
centrale/meridionale che sono in ritardo per la maggior parte degli indicatori. Questo
“divario digitale” è rilevante nella maggior parte delle tematiche TIC, tra cui l’importanza
delle TIC (in % del PIL; in % dell’occupazione totale) e delle competenze TIC, e va a braccetto
con le discrepanze viste nello sviluppo sociale ed economico.
                      Situazione ancora più evidente e preoccupante analizzando il livello di competenze TIC
                      della popolazione europea
Nel complesso, l’UE rappresenta ancora un’importante area geografica, a livello mondiale,
in termini di dimensioni di mercato, innovazione e sviluppo delle TIC. Ma questo dato non
offre alcuna garanzia riguardo alla localizzazione della produzione, né dell’occupazione, del
settore TIC, che stanno chiaramente indicando una tendenza al ribasso.
                                                Competenza scientifica degli studenti di 15 anni, 2012 (source: PISA by OECD)

                                                                                                                     SIN
                          570

                                           EU                  Non EU                                           KO         HK
  Competenza matematica

                                                                                                                      JP
                                                                                               NLD             EE
                          520                                                       BE                   CAN         FIN
                                                                        LV                    SLO      GER
                                                                               FR        AT
                                                         SVK                  IT                     IRE
                                                                         SP                   UK
                                                                                US
                          470                                     SWE
                                                   GRE
                                                                        PT

                                      BG

                          420
                                440                                      490                                   540
                                                                            Competenza scientifica

Le competenze TIC restano uno dei principali elementi in grado di rafforzare la
competitività. In questo ambito, al mondo, l’Europa sembra in ritardo rispetto agli stati “di
prima classe”. Per esempio, nel 2012, la maggior parte dei paesi UE (escluso il Nord Europa)
è scesa sotto la media OCSE (in percentuale del PIL) nella spesa per l’istruzione universitaria
ed era in ritardo rispetto ai paesi più avanzati (essenzialmente asiatici) in termini di
competenza scientifica degli studenti di 15 anni nel 2009.
In particolare, il numero di laureati in scienze informatiche è in fase di stagnazione dagli
anni 2000, mentre le esigenze del settore hanno continuato e continuano a crescere
notevolmente. Ciò ha portato a una situazione paradossale con ingenti tagli dei posti di
lavoro negli ultimi cinque anni e con specialisti TIC sempre meno numerosi, e che
probabilmente continueranno a esserlo (con una carenza di 274.000 specialisti TIC nel 2012
destinata a salire a 913.000 nel 2020, secondo Empirica).

Sintesi del quadro statistico settoriale                                                                                         13
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

                       Posti vacanti di specialisti TIC nell'UE (fonte: stime Empirica)
1 000
                                                                                          913
     900                                                                           855
                                                                          780
     800                                                                                                Others
                                                               686
     700                                                                                                Italy
                                                     598
     600                                  509                                                           Poland

     500                        422
                                                                                                        UK
     400              338
                                                                                                        France
            274
     300
                                                                                                        Germany
     200

     100

      -
           2012      2013      2014       2015      2016       2017      2018      2019       2020

      Analisi tanto più importante in quanto l’aumento di competenze TIC e di innovazione in
      Europa potrebbe rappresentare l’opportunità di stimolare le aziende europee del settore
      e l’occupazione
Attualmente, la questione delle competenze TIC, unita a quella dell’impegno pubblico negli
investimenti R&S TIC, è estremamente importante. Infatti, la digitalizzazione dell’industria
offre prospettive allettanti e può favorire la rilocalizzazione dei posti di lavoro della
produzione TIC nei paesi ad alto costo. L’Unione europea, tuttavia (tranne forse la
Germania), è già in ritardo rispetto a taluni paesi asiatici riguardo alla robotizzazione
(soprattutto il Giappone).
Un altro elemento promettente è che i cambiamenti economici si susseguono in modo così
rapido da permettere a nuovi attori di emergere grazie all’innovazione. Internet delle cose
o altre nuove tecnologie di punta potrebbero essere la chiave di una ripresa europea.

14                                                                              Sintesi del quadro statistico settoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

           Sintesi dell’analisi sottosettoriale
Questo capitolo si basa sulle informazioni dettagliate presenti nell'Appendice 2 della
relazione (in lingua inglese), disponibile al seguente URL:

                                    Occupazione nell'UE - settore TIC
           3 000 000

           2 500 000

           2 000 000

           1 500 000

           1 000 000

             500 000

                    0
                             2008         2009          2010           2011          2012            2013

                           Software development for industry (part of 62)
                           Embedded electronics in aeronautics, rail, ships (part of 30.1 to 30.3)
                           Automotive electronics (29.31)
                           Medical electronics (26.6)
                           Smart grids (27.12)
                           Industrial automation (26.51 + part of 28.4 & 28.9)
                           Pure Electronics (26.1 to 26.4)

Dal 2008 sono andati persi più di 200.000 posti di lavoro su 860.000 (codici NACE da 26.1 a
26.4) nei settori “elettronica pura”. Evoluzione drammatica, accompagnata da un quadro
globale negativo:
     presenza di pochi giganti europei, se non di nessuno, nel settore high-tech (cfr.
      GAFA);
     il centro di gravità si è spostato negli USA e in ASIA;
     molto esiguo il numero di impianti di produzione in Europa per computer,
      telecomunicazioni o elettronica di consumo. Numerose le riduzioni di personale o le
      chiusure di stabilimenti nella microelettronica. Tuttavia, rimangono alcuni impianti di
      produzione nei cablaggi e apparecchi di connessione; l’Europa orientale e

Sintesi dell’analisi sottosettoriale                                                                          15
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

       sudorientale ospita           ancora      alcuni     stabilimenti      di     produzione          (per      es.
       elettrodomestici);
      a breve termine non si intravede alcuna inversione di tendenza, con chiusure di
       impianti già programmate e ancora tante incertezze attorno ai grandi gruppi europei;
      poche le start-up promettenti nate, ma con un volume in grado di liberare un
       potenziale importante di creazione di posti di lavoro.
Per alleggerire un quadro piuttosto pesante, alcuni settori non sono stati troppo devastati:
      smart card;
      connettori;
      dispositivi di pagamento.
Grazie ad alcuni settori industriali dinamici (aerospaziale, automobilistico, energia,
automazione industriale e trasporti), l’elettronica professionale europea è molto più forte e
sta convergendo con il resto dell’elettronica. L’auto connessa è un esempio lampante; un
altro è rappresentato dall’elettronica medicale (megadati, salute elettronica, ecc.).
L’elettronica professionale ha un futuro brillante, grazie a reti intelligenti, automazione
industriale, elettronica medicale ed elettronica integrata in veicoli o macchine. Potrebbe
rappresentare un’occasione per l’industria europea. Inoltre, importanti nuove tendenze
tecnologiche potrebbero rimescolare le carte.
Una delle tendenze più rilevanti è la softwarizzazione. O, come dice di Marc Andreessen, “il
software sta mangiando il mondo”. L’ascesa di società come Facebook, Skype, Twitter e
Zynga mostra come un sempre maggior numero di aziende viene gestito tramite software.
Tutta l’industria TIC del settore metallurgico include una parte crescente di software. Lo
strato fisico non sparirà, ma semiconduttori, componenti, telecom radio, smartphone o pc
portatili sono sempre più realizzati con codici software. La nascita di realtà come Airbnb o
Uber mostra come sia possibile sviluppare una piattaforma software e perturbare l’attività
di società già consolidate. Nel settore delle telecomunicazioni, l’ascesa stellare del VoIP e
della messaggistica gratuita è un altro esempio. Le nuove tecnologie come Software-
Defined Networks (SDN) e Network Functions Virtualisation (NFV) comportano grandi
cambiamenti per gli operatori delle telecomunicazioni e per i fornitori di attrezzature,
grazie all’arrivo di nuovi attori e alla standardizzazione di molti componenti materiali
sostituiti da software.

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Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

Oltre a questo importante fenomeno, sono in corso molti cambiamenti tecnologici, che
stanno sfidando posizioni già consolidate e che permettono a nuovi concorrenti di entrare
in gioco. Per il momento, questi cambiamenti hanno favorito e favoriscono attori USA e
asiatici. Ma nulla è scolpito nella pietra; questi cambiamenti possono rappresentare
un’occasione per la ripresa dell’Europa.

          Mobilità

          M2M/Internet delle cose

          Robotica

          Nuvola informatica

          Megadati

          Intelligenza artificiale

          Megadati

          Informatizzazione

          Industry 4.0/Fab Lab

     Possibile invertire la tendenza?
È possibile trovare in Europa alcune città in grado di offrire una densità promettente di
innovazione e start-up:
     Parigi, Londra, Stoccolma e Berlino;
     le start-up sbocciano in luoghi come l’Estonia e la Romania;
     molte non sono incluse nell’industria metalmeccanica (secondo la definizione di
      contrattazione collettiva).

Sintesi dell’analisi sottosettoriale                                                                          17
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

Internet delle cose potrebbe rappresentare una possibilità di riscossa per l’Europa. Cisco ha
deciso di investire ingenti somme in questo settore, in Francia e nel Regno Unito.
La casa connessa è un altro importante elemento, in grado di portare a molti cambiamenti.
Da Industry 4.0 può anche scaturire una nuova dinamica, benché vi sia un rischio elevato di
scomparsa di molti posti di lavoro. La produzione Fab lab/Additive potrebbe rimescolare le
carte e favorire la rilocalizzazione.

     La situazione per settore
     Attrezzature di telecomunicazione
A livello globale, le reti rappresentano un mercato del valore di 150 mld di euro1. Circa 50
mld di euro possono essere aggiunti con il mercato delle reti di impresa. Il mercato delle reti
di telecomunicazione non sta più crescendo in modo rapido a causa del ciclo di
investimento dei Fornitori di servizi di rete (Network Services Providers – NSP). Alcuni
segmenti del settore, tuttavia, sono ancora in crescita.
Nel settore delle telecomunicazioni, i cambiamenti tecnologici continuano ininterrotti. Gli
attori del settore telecom investono molto in R&S. Nel complesso, si tratta di un comparto
a grande intensità di R&S, con un rapporto del 12-15% fra R&S e fatturato.
Una delle maggiori questioni del mercato delle telecomunicazioni è l’ascesa delle SDN e
NFV. Scalabilità e adattabilità sono elementi essenziali, poiché le reti stanno sostenendo
sempre più utenti, dati ed esigenze.
Un’altra importante tendenza è la M2M (comunicazione macchina a macchina), che sta
emergendo proprio adesso. Rappresenterà uno dei principali fattori di crescita del mercato
delle telecomunicazioni.
A seguito delle fusioni degli NSP la scala sta diventando un problema cruciale; i fornitori di
apparecchiature di telecomunicazione si stanno fondendo costantemente. Molte fusioni e
acquisizioni sono avvenute nel 2015. Alcatel-Lucent rilevata da Nokia è stata l’operazione
più eclatante, ma anche altre operazioni sono state completate.
Ericsson è stata leader del settore telecomunicazioni negli ultimi 15 anni. Di fatto, è
un’azienda leader del wireless che ha cercato di ampliare le proprie attività. A seguito della
politica industriale cinese – politica di approvvigionamento degli NSP cinesi, sovvenzioni di
stato alle esportazioni, ecc. – Huawei ha guadagnato quote di mercato in ogni area
economica tranne gli Stati Uniti, ed è diventata anche una delle aziende leader mondiali
negli smartphone. Uno sviluppo di successo che deve essere inserito nel contesto della
politica industriale cinese.
L’occupazione in Europa, negli ultimi 15 anni, ha subito un netto calo. Molti attori europei si
sono arresi o sono stati rilevati (fra cui Marconi e Siemens). Le principali aziende hanno
attuato molti piani di ristrutturazione. Gli impianti di produzione, i servizi di supporto e
l’R&S sono stati ampiamente delocalizzati all’estero. Anche se in Europa hanno ancora sede
due importanti operatori (Ericsson e Nokia), il passaggio in Asia è stato reale per quanto

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Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

riguarda l’occupazione e, più di recente, l’innovazione. Ericsson e Nokia hanno annunciato
piani di ristrutturazione.
In Europa il settore delle apparecchiature di telecomunicazione (NACE 26.3) contava 180.000
occupati nel 2013 e probabilmente scenderà dell’8% (165.600 occupati) nel 2022, in uno
scenario immutato (“business as usual”).

     Smart card
Le smart card rappresentano il fulcro del boom delle telecomunicazioni avvenuto negli
ultimi anni, dato che le telecomunicazioni (telefoni cellulari) sono stati il principale mercato
di destinazione delle smart card. Un mercato che nel 2013, a livello mondiale, rappresentava
un valore di circa 2,3 mld di euro. Importanti fattori di sviluppo sono anche i servizi
finanziari, i servizi pubblici (carte di identità e tessere dei servizi sanitari) e i trasporti
(tessere contactless di trasporto).
Le smart card sono uno dei pochi settori, se non l’unico, in cui l’Europa è ancora
chiaramente leader:
     tutti i principali attori sono europei (francesi o tedeschi);
     l’Europa è ancora la regione che concentra il maggior numero di occupati;
     l’Europa occidentale vanta ancora una forte impronta industriale, e non solo in
      termini di R&S.
Le cifre, quindi, favoriscono chiaramente l’Europa, ma la tendenza è evidentemente meno
positiva. Il numero di lavoratori in Europa è sceso negli ultimi anni. Non è questo, tuttavia, il
caso degli occupati globali degli operatori nel settore delle smart card. Il grosso dei
lavoratori e delle assunzioni sta passando dall’Europa occidentale ai paesi emergenti
dell’Europa orientale, del Sud America e dell’Asia.
Il settore delle smart card non è un’eccezione nelle tendenze generali IT. Più
specificamente, il movimento di softwarizzazione (con un passaggio di valore aggiunto
dall’hardware al software e ai relativi servizi), e la tecnologia machine-to-machine (M2M)
sono, al momento, questioni importanti che devono essere affrontate. Ciò porta anche a
una maggiore frammentazione del mercato. Da una situazione di oligopolio, in cui la forza si
basa sulle economie di scala per la produzione hardware, si passa a un nuovo paradigma,
con l’entrata in scena di nuovi attori, giganti del settore IT o aziende di software più piccole
o specifiche.

A seguito di una probabile fusione fra due dei quattro maggiori attori, unita alle attuali
tendenze, l’occupazione potrebbe calare del 20%, da un livello di 13.000 occupati nel 2013 a
10.400 nel 2022 in uno scenario immutato “business as usual”.

Sintesi dell’analisi sottosettoriale                                                                          19
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

     Componenti elettronici
Il settore dei semiconduttori evolve in stretta correlazione con il prodotto interno lordo
mondiale. In considerazione della struttura altamente capitalistica e delle pressioni
potenziali sulle capacità degli impianti, il settore amplifica, in genere, le tendenze
economiche, con forti variazioni di prezzo. Inoltre, l’industria dei semiconduttori si trova in
posizione assolutamente centrale all’interno di numerose catene di valore manifatturiere
ed elemento propulsore fondamentale di innovazione.
I telefoni cellulari hanno colmato da tempo, ormai, il divario con i computer, elemento
chiave storico dell’industria dei semiconduttori. Sono proprio i cellulari, oggi, il mercato più
grande per i componenti elettronici. Tuttavia, i tassi più alti di crescita si riscontrano nei
mercati riguardanti mobilità e connettività (come IoT e tablet).
L’Europa è stata, in passato, una roccaforte del settore, ma questa realtà si è sbiadita nel
corso degli anni. Europa che ha dovuto affrontare l’ascesa degli attori asiatici: prima
Giappone, poi Corea del Sud e Taiwan, ultimamente Cina. L’Europa occupa, oggi, il sesto
posto a livello di produzione totale.
Il numero di posti di lavoro in Europa nell’industria dei semiconduttori è fortemente calato
negli ultimi dieci anni a seguito di ingenti trasferimenti di produzione in Asia, ma anche a
seguito delle strategie competitive basate sulla finanziarizzazione (NXP), di scelte fatte per
concentrarsi su segmenti specifici (Infineon) o della tendenza a esternalizzare volumi
sempre più grandi alle fonderie (cfr. modello fab-lite).
In considerazione dei crescenti livelli di investimento necessari, la maggior parte degli attori
sta adattando le strategie attraverso alleanze o operazioni di fusione e acquisizione (M&A),
in modo da immettere risorse finanziarie e tecnologiche ai fini della loro competitività sul
mercato. Queste grandi operazioni M&A puntano anche a conquistare potere negoziale nei
confronti di clienti importanti come Apple o Samsung, nonché a sfruttare economie di scala
pur aumentando le spese per il settore R&S.
Il sostegno pubblico rappresenta un fattore essenziale nel contenere I costi, e l’Europa
sembra ancora arrancare dietro ai paesi asiatici o agli USA.
STM era il leader europeo, scavalcato poi nel 2015 da NXP, diventata leader dopo il
consolidamento con Freescale. Infineon è il terzo operatore europeo nella classifica top 20.

Il nostro scenario immutato da “business as usual” prevede una calo del 15% dei lavoratori
europei nei settori dei semiconduttori, dai 95.000 del 2013 agli 80.750 del 2022.

     Connettori
Secondo Bishop & Associates, il mercato globale dei connettori ammontava a quasi 53
miliardi di dollari nel 2014 (+7,8% rispetto al 2013). Sempre secondo Bishop & Associates, le
previsioni per l’industria dei connettori sono buone a medio termine, con un CAGR (tasso di
crescita annuale composito) del 6% fra il 2015 e il 2020.

20                                                                               Sintesi dell’analisi sottosettoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

L’industria mondiale dei connettori è stata caratterizzata da un importante cambiamento
riguardo alla quota delle varie aree geografiche nel fatturato globale, spiegata
essenzialmente dalle scelte degli attori (soprattutto i gruppi statunitensi o europei) di
delocalizzare la produzione in Asia. I gruppi USA e giapponesi dominano le classifiche.
Il settore ha conosciuto enormi delocalizzazioni dei connettori standard verso l’Asia,
soprattutto nei settori telecomunicazioni e computer o addirittura nell’automobilistico. La
tendenza, tuttavia, è positiva per le attività rimaste, soprattutto nell’aerospaziale e nelle
industrie con prospettive di crescita a lungo termine e con competenze riconosciute in
Europa.

Le principali tendenze tecnologiche (mobilità, IoT, Industry 4.0) che agitano gli interi
mercati TIC influiranno sull’industria dei connettori, che è oggetto di un processo continuo
di concentrazione.

Il grosso della produzione europea di connettori riguarda l’industria automobilistica,
l’elettronica professionale (con un gran numero di mercati finali, come le applicazioni e le
attrezzature industriali, i trasporti, il settore medico, ecc.) e il settore militare/aerospaziale.
La maggior parte degli attori europei è costituita da aziende a conduzione familiare, che
realizzano il grosso del loro fatturato in Europa e sono specializzate in mercati specifici
(come il settore militare/aerospaziale).

Lo scenario immutato “business as usual” prevede un aumento del 5% dei lavoratori europei
nel settore dei connettori, dai 36.000 del 2013 ai 37.800 del 2022.

     Elettronica di consumo ed elettrodomestici
La vasta gamma di prodotti, unita alle diverse caratteristiche e classificazioni, crea un
mercato altamente frammentato. Il settore, inoltre è caratterizzato dall’esistenza di un
elevato numero di aziende che producono un’ampia gamma di prodotti. Questa aziende
sono leader di mercato/fabbricanti principali di determinati prodotti, che hanno talvolta
come concorrenti aziende più piccole e specializzate.
Il concetto di “casa connessa” esprime l’idea che tutti i dispositivi di un’abitazione possano
comunicare gli uni con gli altri. È questo il prossimo grande mercato negli anni a venire e la
maggior parte delle aziende di elettrodomestici e di prodotti di elettronica di consumo
stanno sviluppando prodotti che possono essere integrati all’interno di questo nuovo
concetto.
Samsung, LG Electronics e altri giganti dell’elettronica di consumo, in lotta per conquistare il
vantaggio di chi fa la prima mossa, hanno spostato la loro attenzione da dispositivi mobili,
televisori e altre attività il cui mercato è ormai saturo, su altri dispositivi tecnologici di
domotica intelligente (“smart home”).
Allo stesso tempo, la tecnologia domotica rappresenta una grande opportunità per le
aziende europee come BSH, Electrolux, Miele, Philips e Groupe SEB, che sono leader nel
mercato: il loro know-how può essere determinante nel conquistare nuovi mercati.

Sintesi dell’analisi sottosettoriale                                                                          21
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

È certo, tuttavia, che i centri di sviluppo saranno mantenuti in Europa e che molti
aumenteranno probabilmente il loro personale. Il settore R&S rappresenta una
componente importante nella struttura interna di produzione e la sua importanza
aumenterà nell’attuale ambiente dinamico.

In uno scenario immutato “business as usual”, prevediamo un’ulteriore riduzione, dall’8 al
12% nel numero dei lavoratori dell’industria europea degli elettrodomestici, dai 219.000 del
2013 ai 197.100 del 2022.

Cavi

L’industria dei cavi (settore altamente frammentato) rappresenta produzione e vendita di
cavi elettrici e per le telecomunicazioni ampiamente usati nei settori elettrico,
comunicazione dati, transito ferroviario, automobilistico, costruzione navale e in altre
industrie. Lo sviluppo del settore dipende direttamente dall’evoluzione di ogni settore di
consumo. Il mercato dei cavi è cresciuto a un tasso ragionevolmente sostenuto, e si
prevede una crescita accelerata fino al 2019. Il mercato dei cavi deve affrontare una serie di
sfide: collegamenti wireless, sviluppo del FTHH, un mercato di generazione dell’energia
(pannelli solari) che necessita di sostegno pubblico e la carenza di rame e alluminio.

Gli attori tipici del mercato dei cavi sono ben consolidati, con aziende di grandi dimensioni.
Attori in grado di beneficiare di economie di scala e, quindi, anche in grado di aumentare la
competitività dei prezzi: è il caso di General Cable Corporation, Nexans, Prysmian Group,
NKT Cables Group, LS Cable, Southwires, Tyco, ecc.
Oltre alle grandi società, seri concorrenti sono anche attori di nicchia (con copertura
geografica/settoriale) come Leoni, NKT, LS Cable, Huber & Suhner, Omerin, ecc.
La forte concorrenza sul mercato obbliga gli attori ad ampliare in modo permanente il loro
portafoglio prodotti per adattarsi alle richieste del mercato. Alcuni attori hanno deciso di
aumentare le loro quote di mercato attraverso acquisizioni. Gli attori tradizionali rilevano
aziende dal forte potenziale, in modo da ampliare il portafoglio prodotti o di entrare in
nuovi mercati.
Secondo i dati Eurostat e le nostre stime, il settore di produzione di cablaggi e
apparecchiature di cablaggio ha dato lavoro a circa 213.000 persone nel 2013, rispetto ai
252.000 occupati del 2008.

In uno scenario immutato “business as usual”, prevediamo una riduzione del 5% nel numero
degli occupati nell’industria europea dei cavi, dai 213.000 del 2013 ai 202.350 nel 2022.

Computer
Il settore dei computer si trova di fronte a tutta una serie di sfide, riconducibili a diverse
tendenze del mercato, fra cui:

22                                                                               Sintesi dell’analisi sottosettoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

       il declino del mercato dei PC;
       lo spostamento del mercato verso i tablet. Alcuni analisti hanno commentato che la
        nascita di tablet a basso costo come il Fire di Amazon a 50 USD rappresenta una
        minaccia ai PC tradizionali1;
       l’ascesa dei dispositivi multi-architettura che funzionano con sistemi operativi
        concorrenti;
       il mercato si sposta su software, infrastrutture e servizi cloud-correlati;
       crescita di modelli di attività “software come servizio” (SaaS).

Dei cinque principali attori mondiali - HP, Lenovo, Dell, Acer, Apple - nessuno è europeo.
Inoltre, in Europa non rimane pressoché alcun impianto di produzione e questi attori hanno
tutti ridotto la loro impronta in Europa.
In uno scenario immutato “business as usual”, prevediamo una ulteriore riduzione del 10%
nel numero degli occupati del settore europeo dei computer, dagli 80.000 del 2013 ai 72.000
del 2022.

Elettronica industriale
Come sottosettore dell’industria elettronica, l’elettronica industriale non è definita
esattamente in termini statistici. Di fatto, risulta “nascosta” in vari segmenti o in altri settori
di produzione, che integrano sempre più attrezzature e apparecchiature elettroniche nei
loro prodotti. Le attrezzature elettroniche sono presenti nei sistemi di trasporto (settori
aeronautico e ferroviario) e di produzione, nelle reti energetiche e dei servizi di pubblica
utilità, negli strumenti medicali e nei beni di consumo durevoli (settore automobilistico). La
definizione esatta di “elettronica industriale” utilizzata nel presente rapporto per valutare
dimensioni ed evoluzione del settore viene definita nel capitolo riguardante l’ambito
statistico1.
Benché la maggior parte della produzione di elettronica di consumo abbia lasciato l’Europa
negli ultimi decenni, i fabbricanti europei svolgono ancora un ruolo importante nei

1   Il concetto di “elettronica industriale” nel presete rapporto riguarda i seguenti codici NACE:
            26.51: Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione (100%)
            26.6: Fabbricazione di strumenti per irradiazione, apparecchiature elettro-medicali ed elettroterapeutiche
             (100%)
            27.12: Fabbricazione di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità (100%)
            28.4: Fabbricazione di macchine per la formatura dei metalli e di altre macchini utensili(25%)
            28.9: Fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali (15%)
            29.31: Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per autoveicoli (100%)
            30.1: Costruzione di navi e imbarcazioni (5%)
            30.2: Costruzione di locomotive e di materiale rotabile ferro-tranviario (10%)
            30.3: Fabbricazione di aeromobili, di veicoli spaziali e dei relativi dispositivi (40%)

La cifra riportata in parentesi indica la percentuale del settore NACE considerato come facente parte del settore TIC.

Sintesi dell’analisi sottosettoriale                                                                                23
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

segmenti di mercato come l’elettronica per il settore sanitario (34% nel 2013), l’automazione
(28%) e le tecnologie dell’energia (27%).
Questi segmenti sono anche gli elementi tecnologici chiave della trasformazione digitale di
tutta l’industria. La tecnologia elettronica contribuisce al collegamento in rete e
all’automazione accelerata, oltre a Internet delle cose. Pertanto, l’industria dell’elettronica
sta affrontando innovazioni tecnologiche al suo interno, oltre che fungere da tecnologia
che favorisce la trasformazione digitale in altri settori.
Rispetto ad altri settori TIC, i fabbricanti europei svolgono ancora un ruolo forte nel
mercato dell’elettronica. Ciò è particolarmente evidente nel settore dell’automazione
industriale, in cui tre aziende leader globali su cinque hanno sede in Europa: Siemens, ABB e
Schneider-Electric.
Esaminando l’UE nel complesso, lo scenario immutato “business as usual” indicherebbe una
lenta riduzione dell’occupazione, a un tasso medio del 2% annuo (il tasso rilevato nel periodo
di ripresa 2010-2013), nel settore dell’elettronica industriale negli anni a venire, da 1,4 milioni
nel 2013 a 1,6 milioni nel 2022. In considerazione dell’aumento delle competenze e della
competitività degli operatori non europei, oltre alle forti tendenze alla digitalizzazione e
all’automazione, questo modesto miglioramento è lungi dall’essere certo.

Settore TIC europeo: analisi SWOT (Punti di forza, punti deboli,
opportunità e minacce)
                                                                                          PUNTI DEBOLI
                          PUNTI DI FORZA                                - Pochi (o inesistenti) giganti digitali europei
               - Europa ancora mercato principale                    - Produzione ormai quasi inesistente di computer,
              - Capacità della forza lavoro europea                apparecchiature di telecomunicazione ed elettronica di
                                                                                          consumo
                     - Infrastrutture europee
                                                                       - Nessun attore principale per telefoni cellulari,
       - Alcuni settori solidi: elettronica industriale, smart               computer, elettronica di consumo
      card, connettori, cavi, fornitori di apparecchiature di
     telecomunicazione, ecc. Settori industriali forti con una      - Scarso sostegno pubblico per i segmenti strategici
                  quota crescente di elettronica                               - Mancanza di capitale di rischio
                                                                    - Tensioni nell'UE/debolezza/mancanza di una solida
                           OPPORTUNITÀ                                                       governance
       - Tendenza di crescita globale a medio termine per la                                   MINACCE
                  maggior parte dei mercati TIC                               - US (innovazione + politica industriale)
        - Cavalcare l'onda delle tendenze tecnologiche (IoT,         - Asia (crescita, costi, innovazione, politica industriale)
                            Industry 4.0)
                                                                          - Fusioni e acquisizioni di grossi attori europei
        - Sfruttare l'elettronica industriale attraverso settori          rappresentano una minaccia per molti settori
      industriali forti (aerospaziale, automobilistico, energia)
                                                                   - Preoccupazioni sul futuro dei grandi gruppi europei (ST
                  - Città/industria/reti intelligenti                                 Microelectronics, Nexans)
        - Berlino, Londra, Parigi, Stoccolma: nuovi centri di      - GAFA si sposta lungo la catena di valore (Google/Fiber
                            innovazione                                      installazione/pagamento, auto connesse;
                          - Casa connessa                            Netflix/creazione di film, Amazon/pubblicazione libri)

24                                                                                    Sintesi dell’analisi sottosettoriale
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

          Sintesi dei rapporti per paese
Questo capitolo si basa sulle informazioni dettagliate presenti nell'Appendice 3 della
relazione (in lingua inglese), disponibile al seguente URL:
L’obiettivo principale di questi rapporti per paese era:
     fornire un quadro delle politiche pubbliche esistenti in Europa, direttamente o
      indirettamente legate al settore TIC;
     provare a individuare le migliori pratiche derivanti da questa analisi, ossia le pratiche
      che hanno dimostrato la loro efficacia.
In termini di politiche pubbliche, l’attenzione è stata concentrata su tre tematiche:
     politiche per l’istruzione in materia di TIC;
     politiche fiscali per le aziende e l’innovazione;
     politiche pubbliche per sostenere l’innovazione
I riflettori sono stati puntati su sei paesi, con l’obiettivo di mettere in evidenza le diversità
geografiche, economiche e industriali:
     Finlandia;
     Francia;
     Germania;
     Italia;
     Romania
     Regno Unito

Elementi chiave riguardanti l’istruzione in materia di TIC
Stato di avanzamento negli Stati membri UE selezionati

Tutti i paesi europei, oggi consapevoli dell’importanza di sviluppare le competenze TIC nelle
scuole, stanno cercando di portare avanti programmi atti a promuovere l’alfabetizzazione
digitale. I corsi puntano a due tipi molto diversi di competenze: (1) competenze TIC "di
base”, ossia la capacità di utilizzare strumenti digitali come computer o tablet; (2) la
capacità di programmare, in modo strutturato, computer/dispositivi con microcontrollore.
Esistono ancora, tuttavia, determinati ostacoli e la situazione risulta fortemente squilibrata
in Europa. Un problema grave è la mancanza di denaro pubblico. Politiche che prevedono la
fornitura di dispositivi digitali per le scuole, o corsi extra sulle competenze TIC possono
essere annullate, o quanto meno ritardate, se i governi si mettono alla ricerca di modi per
tagliare le spese (come nel caso della Romania).
Un altro ostacolo nella corsa alla formazione digitale è il fatto che i docenti potrebbero non
essere in grado di erogare lezioni TIC o, peggio, di utilizzare i dispositivi digitali in modo

Sintesi dei rapporti per paese                                                                                25
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

appropriato per l’intero programma di studio. In alcuni paesi, le competenze TIC non sono
obbligatorie nella formazione dei docenti.
Infine, un altro aspetto chiave delle politiche di istruzione in materia di TIC si pone a un
livello più elevato. Ci sono preoccupazioni crescenti per la carenza, attuale e futura, di
professionisti del settore TIC in tutta Europa.

Individuazione delle migliori pratiche

Oltre all’istruzione TIC di base (essere in grado di usare strumenti digitali), potrebbe
risultare proficuo (come promosso nel nuovo programma di studi britannico, per esempio)
includere l’insegnamento della programmazione di base. Mentalità e programmazione IT
devono essere integrate a pieno titolo in tutta Europa.
Le competenze TIC stanno diventando una parte obbligatoria nella formazione dei docenti
nel Regno Unito.
In alcuni Stati membri, i programmi incoraggiano gli studenti a imparare le materie STEM,
ossia scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (e più specificamente informatica)
all’università. Sono previste gare, campagne pubblicitarie e un ricorso massiccio agli
apprendistati. Questo comporta una stretta collaborazione fra università e aziende, in
modo da individuare le esigenze future del settore.

Elementi chiave che riguardano le politiche fiscali
Importante premessa

I sindacati sono legittimamente preoccupati del fatto che le aziende paghino
effettivamente le tasse e, così facendo, contribuiscano al bene comune. Tuttavia, nel
considerare in quale paese o regione investire, le aziende tendono a considerare regioni e
paesi candidati in una classifica al ribasso, in cui ogni area geografica compete con le altre
concedendo sovvenzioni e agevolazioni fiscali. Queste guerre fiscali, in genere, sono
considerate dai sindacati come profondamente distruttive, capaci solo di impoverire
ulteriormente le autorità pubbliche, di ridurre i servizi pubblici a favore delle fasce più
deboli della società e di accentuare le disuguaglianze. In linea di massima, le guerre fiscali
innescate dalla autorità pubbliche (dietro la maschera di una “concorrenza fiscale”) sono
distruttive per la società in quanto innescano una concorrenza a eliminazione sui prezzi fra
aziende, con le stesse estreme conseguenze: retribuzioni inferiori, condizioni di lavoro e
ambientali peggiori, prodotti di minore qualità e sopravvivenza dei più violenti. I sindacati
sono molto prudenti riguardo alle politiche cui le autorità pubbliche ricorrono per attirare
gli investimenti industriali solo con il denaro.

26                                                                                 Sintesi dei rapporti per paese
Progetto IndustriAll "Studio strategico sull’anticipazione dei cambiamenti nel settore TIC europeo”

                   Principali aliquote fiscali legali sul reddito delle imprese (Eurostat)
     60

     50                                                                                               EU 28
                                                                                                      Germany
     40
                                                                                                      Finland
     30                                                                                               France
     20                                                                                               Italy
                                                                                                      Romania
     10
                                                                                                      UK
       0
            19951996199719981999200020012002200320042005200620072008200920102011201220132014

Lo studio, tuttavia, riconosce che tali politiche effettivamente esistono. La relativa
descrizione non implica che industriAll Europe, o i suoi affiliati, approvino tali politiche,
anche come principio.

Stato di avanzamento negli Stati membri UE selezionati

La politica fiscale è una materia vasta, e almeno due aspetti devono essere esaminati
separatamente.
In primo luogo, il regime fiscale generale applicato al reddito delle imprese è molto diverso
nei paesi europei, alcuni dei quali si lanciano in guerre fiscali in modo molto più aggressivo
di altri. La tendenza è chiaramente al ribasso riguardo all’aliquota fiscale legale. I governi
cercano di attirare le aziende a investire nei loro paesi riducendo le aliquote fiscali, in una
spirale al ribasso (e alla fine autolesionistica), con il pretesto di non “intralciare” le attività
economiche.
In secondo luogo, la maggior parte dei paesi europei ha sistemi fiscali preferenziali per le
spese legate alle conoscenze. Sistemi che possono comportare grosse differenze fra le
aliquote fiscali legali sul reddito delle imprese e le aliquote effettive. Fra i sistemi più diffusi
di sgravio fiscale ricordiamo:
     il cosiddetto “Patent box”, tramite cui vengono concesse alle aziende aliquote fiscali
      più basse sui profitti derivanti dalle invenzioni brevettate (sia per le vendite che per le
      licenze). Tali sistemi si sono ripetutamente dimostrati totalmente inefficaci nello
      stimolare gli investimenti nel settore R&S, oltre che estremamente dannosi in quanto
      favoriscono, in molti modi, sia l’elusione che l’evasione fiscale;
     sgravi fiscali basati sugli investimenti, i cui importi possono essere parzialmente
      deducibili;
     sistemi di ammortamento accelerato sulle immobilizzazioni, che generano una base
      imponibile minore e, quindi, anche un’imposizione fiscale più bassa;
     ancora più importante, i sistemi di sgravio fiscale per R&S permettono di dedurre una
      parte delle spese R&S dall’imposta esigibile o dal reddito imponibile. Tali accordi
      esistono in molti paesi e possono assumere grande importanza per alcune aziende.

Sintesi dei rapporti per paese                                                                                   27
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