La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa

Pagina creata da Vanessa Calabrese
 
CONTINUA A LEGGERE
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO

                                                                                    DELLA DIOCESI DI RAGUSA
                                                                                    PERIODICO D’INFORMAZIONE

    La consapevole
    vocazione laicale
                                                                                    ANNO XXXVI - N. 648
                                                                                          MARZO 2020
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
La spiritualità dei laici
                   4 Portare il Vangelo fuori dalle sagrestie
                          Mario Cascone
                   6 Intervista al presidente nazionale di Azione Cattolica
                          Rosanna Massari
                   8 Il contributo delle aggregazioni laicali
                          Vittorio e Rina Schininà
                   9 Da cristiani cercando il bene comune
                          Vito Piruzza
                   10 Il ruolo laico delle banche popolari
                          Saro Distefano
                   11 Il bisogno di una nuova presenza di laici
                          Ernesto Preziosi
                   12 L’insegnamento di Vittorio Bachelet
                          Gigliola Alfaro

                   Chiesa
                   14 L’esortazione post-sinodale del Papa “Querida Amazonia”
                          M.Michela Nicolais

                   In Diocesi
                   17 L’esperienza di Maicol Recchia
                   18 Un’Ac che sposa sinodalità e missionarietà
                          Rosanna Massari
                   20 Celebrata a Comiso la Festa della Pace
                          Raffaella Refano
                   21 La vocazione del gruppo Fuci di Vittoria
                          Giuseppe Ferraro
                   22 L’incontro dei fidanzati con il Vescovo
                   23 Anziani e giovani per una Chiesa che profetizza e sogna
                          I direttori dell’ufficio della pastorale per la famiglia
                   24 Teresa, l’Unitalsi e la sua parrocchia
                          Alessia Battaglia
                   26 I 150 anni del Patrocinio di San Giuseppe
                          Paolo Antoci
24 Febbraio 2020   27 Le confraternite a Monterosso Almo
                          Angelo Schembari
                   28 L’identità del quartiere Ecce Homo
                          Paolo Antoci
                   29 Dai 13 ai 15 anni l’età bella e ignorata
                          Salvatore Mercorillo
                   30 Brevi diocesane

                   Chiesa e società
                   32 Al cinema torna la rassegna “Orizzonti”
                   33 Se il lavoratore diventa solo un costo
                         Luca Scollo

                   Attualità
                   34 Vittoria, una comunità da rigenerare
                         Orazio Rizzo
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
in La spiritualità dei “Christifideles laici”
               4

                            Portare il Vangelo fuori dalle sagrestie
La spiritualità dei laici

                            È     abbastanza ricorrente oggi la tentazione della cleri-
                                  calizzazione dei fedeli laici e della laicizzazione dei
                            preti. Ci sono infatti diversi laici che interpretano il loro
                                                                                              Su questa base Giovanni Paolo II, nella “Christifideles
                                                                                            laici” al n. 15, afferma che “l’essere e l’agire nel mondo
                                                                                            sono per i fedeli laici una realtà non solo antropologica
                            servizio ecclesiale come una sorta di scimmiottatura dei        e sociologica, ma anche e specificamente teologica ed
                            compiti clericali e non mancano i presbiteri che vivono         ecclesiale”. In altri termini i laici vivono la loro apparte-
                            alla stregua dei laici, venendo così meno alla loro speci-      nenza ecclesiale non rinchiudendosi dentro il sacro tem-
                            fica missione ecclesiale. Questa confusione di ruoli            pio, ma inserendosi negli ambienti del mondo, secondo
                            nasce probabilmente da una diffusa ignoranza circa              la logica evangelica del “sale” e della “luce”. L’indole
                            l’identità della Chiesa e dei diversi ministeri che la carat-   secolare, dunque, è specifica per la loro missione e per
                            terizzano e la arricchiscono.                                   la loro santificazione: essi infatti realizzano la loro spe-
                               Chi sono i laici nella Chiesa? Con un linguaggio in ne-      cifica vocazione non fuggendo dal mondo, per chiudersi
                            gativo possiamo dire che sono coloro i quali non appar-         nelle sagrestie, ma vivendo dentro le strutture temporali,
                            tengono ai ministeri ordinati (vescovi, presbiteri e            nelle quali cercano di portare il “fermento” del Vangelo.
                            diaconi) e non hanno fatto professione religiosa dei voti
                            di povertà, castità e obbedienza. Ma questa è una defini-
                            zione che procede per esclusione e di fatto non ci dice
                            chi è il laico. Per delineare l’identità dei “Christifideles
                            laici” dobbiamo necessariamente fare riferimento alla ca-
                            tegoria di “mondo”, inteso come l’insieme delle strut-
                            ture e degli ambienti in cui si conduce ordinariamente
                            la vita degli uomini. I cristiani laici sono coloro che,
                            come dice il Concilio, cercano il Regno di Dio “trattando
                            le cose temporali e ordinandole secondo Dio” (Lumen
                            gentium 31).
                               In modo più specifico il Vaticano II afferma che i laici
                            si santificano offrendo al Signore la loro vita quotidiana,
                            condotta nel mondo, e diventando adoratori di Dio nelle
                            strutture temporali: “Tutte infatti le loro attività, pre-
                            ghiere e iniziative apostoliche, la vita coniugale e fami-
                            liare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e
                            corporale, se sono compiute nello Spirito, e anche le mo-
                            lestie della vita, se sono sopportate con pazienza, diven-
                            tano offerte spirituali gradite a Dio attraverso Gesù
                            Cristo; nella celebrazione dell’eucaristia sono in tutta
                            pietà presentate al Padre insieme all’oblazione del Corpo
                            del Signore. Così anche i laici, in quanto adoratori do-
                            vunque santamente operanti, consacrano a Dio il mondo
                            stesso” (Lumen gentium 34). È particolarmente sugge-
                            stiva l’idea che i laici siano definiti da questo testo con-
                            ciliare come “adoratori dovunque santamente operanti”,
                            che grazie a questa loro caratteristica operano la “con-
                            secratio mundi”. La presenza di laici autenticamente cri-
                            stiani nelle strutture temporali determina una
                            santificazione del mondo, che così si presenta come il
                            “luogo” dove Dio abita e viene adorato.
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
Da questo punto di vista si deve qualificare come de-
viante il fatto che spesso i fedeli laici dedichino un inte-
                                                                ordinaria di ogni giorno, così come deve interpretare il
                                                                suo servizio alla Chiesa non come qualcosa che lo disto-
                                                                                                                                   in 5
resse così grande ai servizi intraecclesiali da giungere        glie dall’impegno socio-politico, ma come una cogente
ad un pratico disimpegno nelle loro specifiche respon-          chiamata a dare il suo specifico contributo per la costru-
sabilità nel campo professionale, familiare, sociale, eco-      zione del bene comune. Oggi più che mai c’è bisogno
nomico, culturale e politico. Non possiamo fare salti di        di laici cristiani che non facciano gli schizzinosi nei con-

                                                                                                                                La spiritualità dei laici
gioia quando la massima aspirazione di un fedele laico          fronti della politica e non deleghino ad altri, che cristiani
è quella di dedicarsi ai soli servizi liturgici o catechetici   non sono, questo delicato settore della vita sociale. C’è
e non invece quella di dare la sua testimonianza di cri-        anche bisogno di fedeli laici che non nascondano la loro
stiano autentico negli ambienti di questo mondo, a co-          identità di cristiani quando si trovano a contatto con le
minciare dalla sua famiglia e dal suo lavoro.                   realtà sociali. Pur senza giungere a forme sbagliate di
  Quest’ultima sottolineatura ci porta a dire che non ci        trionfalismo e di fanatismo, i laici impegnati a condurre
sono due vite: quella “spirituale” e quella “secolare”,         una vita autenticamente cristiana si fanno riconoscere
così come non c’è dicotomia fra i servizi intraecclesiali       per la correttezza del loro comportamento e per l’eser-
e quelli che, evangelicamente, si possono svolgere nelle        cizio delle loro virtù. Questa loro testimonianza non
strutture di questo mondo. Un tale dualismo va supe-            può che affascinare gli altri e condurli a Cristo.
rato, perché risulta apertamente fuorviante. Il laico deve
coltivare la sua spiritualità a stretto contatto con la vita                                               Mario Cascone

Il laico deve coltivare la sua spiritualità a stretto contatto con la vita ordinaria
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
in             6
                            Intervista al presidente nazionale di Azione Cattolica Matteo Truffelli

                            Promotori di fraternità e responsabilità
                            lungo la frontiera del nostro tempo
La spiritualità dei laici

                            I  n occasione dell’assemblea dioce-
                               sana elettiva di Azione Cattolica,
                            abbiamo avuto il piacere di incon-
                                                                      questa idea con il rischio di chiu-
                                                                      dersi in questo clericalismo?
                                                                         «Su questo dobbiamo sempre tor-
                                                                                                                 quella politica come in quella cultu-
                                                                                                                 rale. Spazi in cui Bachelet seppe
                                                                                                                 mettere in gioco la propria fede a
                            trare il presidente nazionale dell’as-    nare a dirci che la nostra fede non è      servizio della costruzione di una so-
                            sociazione Matteo Truffelli con il        un anestetico, non è qualche cosa          cietà più fraterna, più giusta, più
                            quale abbiamo riflettuto sul ruolo        che ci mette al riparo dalla vita, la      umana. È da questo atteggiamento
                            del laico oggi e non solo.                fede è qualcosa che ci spinge a spe-       di fondo che possiamo ricavare il
                              Secondo lei quanto è realmente          rimentare la vita fino in fondo con        cuore della lezione di Bachelet per i
                            cambiato il ruolo del laico nella         tutte le sue tensioni, difficoltà, gioie   credenti di oggi, e in modo partico-
                            Chiesa post-conciliare?                   e ricchezze. La fede non è qualcosa        lare per i credenti laici, chiamati a
                              «Al di là di tutte le difficoltà, le    che ci possa acquietare, ma qualcosa       spendere i propri talenti sul terreno
                            lentezze a volte le incoerenze con        che inevitabilmente ci rende in-           non facile dell’impegno sociale e
                            cui è stato definito il ruolo dei laici   quieti, anche rispetto all’urgenza         politico. Dobbiamo avere la capa-
                            all’interno della Chiesa, io penso si-    che dobbiamo avvertire di condivi-         cità di riconciliarci con il tempo in
                            curamente che in questi anni si           dere la nostra fede con tutti, non         cui viviamo, con uno sguardo con-
                            siano fatti molti passi avanti da que-    tanto per spirito di proselitismo,         templativo. Come diceva Paolo VI,
                            sto punto di vista. Oggi in tantissimi    quanto per un bisogno di rendere           Papa che tanto stimava Vittorio Ba-
                            servizi, in tantissimi momenti si ve-     possibile a tutti di sperimentare ciò      chelet, “i nostri laici fanno da
                            dono laici protagonisti non solo nel      che ha fatto bella la nostra esistenza.    ponte”. È questa la dinamica che
                            servizio pastorale, ma anche in           Anche in questo ci si deve misurare        sperimentano i credenti che si pon-
                            senso culturale, dentro gli strumenti     con il rischio della clericalizzazione,    gono a servizio del proprio tempo:
                            di comunicazione, nell’impegno so-        nel senso di ridurre la fede a una         la condizione di una continua “ten-
                            ciale. Detto questo la tentazione         serie di precetti o di verità definite,    sione”, un continuo inarcamento tra
                            clericale c’è sempre e continuerà ad      di risposte per qualunque domanda          contesti, esperienze, spinte spesso
                            esserci sempre. Non è solo una ten-       in ogni situazione, mentre invece la       tra loro contrapposte».
                            tazione del clero ma a volte anche        fede è fondamentalmente farsi scuo-           Quali sentieri dobbiamo per-
                            dei laici, cioè il ridurre il proprio     tere dalle domande, perché la fede         correre perché si realizzi quella
                            protagonismo dentro la comunità           è, almeno nelle sue radici, affida-        Chiesa in uscita auspicata da Papa
                            ecclesiale a svolgere delle funzioni      mento, fiducia, è abitare nelle pro-       Francesco?
                            ecclesiali. Questo penso sia il vero      prie domande sapendo di poter                 «“La forza della fraternità, che
                            nodo, il vero snodo, il non ridurre il    contare sull’amore del Padre».             l’adorazione di Dio in spirito e ve-
                            protagonismo laicale a delle fun-            Bachelet ci esortava ad “amare          rità genera fra gli umani, è la nuova
                            zioni perché significa pensare la         il tempo in cui viviamo”. Quanto           frontiera del cristianesimo”. Queste
                            Chiesa stessa come un insieme di          per un cristiano risulta concreta          sono le parole di Papa Francesco. In
                            funzioni, invece la Chiesa è un po-       questa affermazione?                       un tempo segnato da divisioni e
                            polo che cammina vivendo e testi-            «Tutta la vita di Vittorio Bachelet     nuovi conflitti, il Papa ci chiede di
                            moniando il Vangelo».                     ci offre la testimonianza esemplare        puntare sulla “forza rinnovatrice
                              In una sua pubblicazione ( Da           di un credente capace di abitare in        della misericordia”, di scegliere con
                            credenti inquieti, in cerca della         maniera significativa il proprio           decisione la “rivoluzione della carità
                            buona speranza) lei parla di cre-         tempo: nella dimensione familiare          e del servizio”. L’indicazione di
                            denti inquieti. Quanto si scontra         così come in quella ecclesiale, in         Papa Francesco è molto chiara e
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
in 7

                                                                                                                               La spiritualità dei laici
traccia una rotta impegnativa ed en-     tani, i più poveri. Tessere alleanze,        collaborare con tutte le altre realtà
tusiasmante per la Chiesa del terzo      perseguire il bene comune, anche e           ecclesiali. La nostra è un’associa-
millennio. Non dobbiamo limitarci        oltre la sfera associativa».                 zione di laici corresponsabili con una
ad analizzare le difficoltà del nostro      Quali passi si devono compiere            missione che si svolge nel mondo, fa-
tempo, ma a lavorare per tradurle in     per acquisire uno stile di vita sino-        cendoci elementi di coagulo più che
slancio creativo capace di trasfor-      dale e a misura di tutti?                    di divisione. Dobbiamo spendere
mare la realtà. La strada verso la          «In primo luogo dobbiamo chia-            questa capacità facendoci prossimo,
nuova frontiera che abbiamo davanti      rirci cosa intendiamo per sinodalità.        cioè accorciando le distanze con le
a noi si compone allora di diversi       Sinodalità è camminare insieme tra           persone con tutte le loro esigenze.
sentieri, che si intrecciano tra loro.   persone che hanno un passo diverso           Vedere, avvicinarsi, chinarsi e met-
Il sentiero della fraternità interseca   e che vengono da posti diversi. È            tersi sulle spalle il prossimo, questi
quello della missionarietà, “che ci      l’idea di un’associazione che cam-           verbi devono guidare il nostro per-
provoca a uscire dagli spazi protetti    mina con passi diversi in relazione al       corso. Dobbiamo metterci in ascolto
dei nostri percorsi abituali, per con-   territorio in cui si è inseriti, passi di-   delle persone che ci vengono affi-
dividere con ogni persona la gioia di    versi ma verso una stessa direzione,         date, altrimenti si rischia di dare
fare esperienza dell’amore di Dio”.      la direzione della nostra Chiesa. Si-        delle risposte a domande che nes-
È il momento, come AC, di spingerci      nodalità equivale a corresponsabi-           suno ha posto. Farsi prossimo è ve-
verso una “nuova frontiera”. Una         lità, trasversale e verticale. È la          dere la vita e chinarsi su di essa,
nuova frontiera significa farsi pro-     corresponsabilità che ci educa e si          questo è essere a misura di tutti».
motori di fraternità dentro il nostro    traduce in sinodalità. Essere stru-
tempo. Essere solidali con i più lon-    mento di sinodalità è essere capaci di                         Rosanna Massari

                      Con slancio creativo lavoriamo per trasformare la nostra realtà
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
in Essere credenti ed essere credibili oggi
               8

                            Il contributo delle aggregazioni laicali
                            N     el documento “Sinodalità nella vita e nella missione
                                  della Chiesa” (n.103) riscontriamo un fondamento
                                                                                            l’organizzazione di eventi, ma per il loro semplice es-
                                                                                            serci.Tuttavia esiste una frase che viene ripetuta conti-
La spiritualità dei laici

                            sul contributo che le aggregazioni laicali possono dare         nuamente: siate testimoni della vostra speranza, della
                            per essere il vero luogo della sinodalità. La sinodalità fa     vostra fede. Invece vorremmo ricordare, per prima a noi
                            riferimento alla presenza di Dio che abita non “sopra”          stessi, una frase di un giudice che è stato ucciso dalla
                            ma “ in mezzo” al suo Popolo e richiede, per la sua attua-      mafia, Rosario Livatino, di cui è in corso la causa di bea-
                            zione, una vera e propria rivitalizzazione delle strutture.     tificazione: «Non basta essere credenti, bisogna essere
                              La grande sfida di oggi per la Chiesa è quella di gene-       anche credibili».
                            rare sempre e ovunque dei luoghi della presenza del Ri-            Un ulteriore invito alla comunione e alla integrazione
                            sorto. Qui entrano in gioco le aggregazioni laicali, quali      ci viene dalla Evangelii Gaudium n. 29: «Le altre istitu-
                            luoghi in cui Cristo continua, qui ed ora, a rendersi pre-      zioni… sono una ricchezza della Chiesa che lo Spirito su-
                            sente.                                                          scita per evangelizzare tutti gli ambienti e settori. Ma è
                              Una caratteristica delle aggregazioni e movimenti ec-         molto salutare che non perdono il contatto con questa
                            clesiali, che pure raccolgono le diverse vocazioni, è la        realtà tanto ricca della parrocchia del luogo, e che si in-
                            loro indole “laica”. In questo ci aiuta la Lumen Gentium        tegrino con piacere nella pastorale organica della Chiesa
                            (Lg 31): «Ivi sono da Dio chiamati a contribuire, quasi         particolare…». Questa integrazione tra presbiteri e laici
                            dall’interno a modo di fermento, alla santificazione del        deve essere fondata sull’autenticità dei propri ruoli e
                            mondo… e in questo modo a manifestare Cristo agli altri         senza schemi subalterni.
                            principalmente con la testimonianza della loro stessa vita         Le aggregazioni laicali, da quelle più antiche a quelle
                            e col fulgore della loro fede, della loro speranza e carità».   più recenti, nella loro molteplicità e varietà, sono segni
                              Ciascuna aggregazione deve trovare nel proprio cari-          della ricchezza e della versatilità delle risorse che lo Spi-
                            sma originario le tracce di un sinodalità vissuta, e verifi-    rito Santo alimenta nel tessuto ecclesiale offrono e de-
                            care se le proprie strutture esprimono in modo efficace         vono offrire il proprio contributo nel cuore di ogni
                            quello stile sinodale, capace di generare la presenza di        parrocchia per aderire tutti insieme alla Chiesa univer-
                            Cristo.                                                         sale.
                              In questo modo ogni aggregazione contribuisce e par-                                           Vittorio e Rina Schininà
                            tecipa alla sinodalità di tutta la Chiesa, non attraverso                 Presidenti Consulta delle Aggregazioni Laicali
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
Dalla politica laica alla politica ai laici                                                                                        in 9

Da cristiani cercando il bene comune
D     alla Donazione di Liutprando

                                                                                                                                La spiritualità dei laici
      (anno 728) alla Breccia di Porta
Pia (20 settembre 1870) la Chiesa,
zavorrata dal potere temporale, non
ha potuto esercitare liberamente la
distinzione tra ciò che competeva a
Dio e ciò che competeva a Cesare. A
mio avviso il 20 settembre dovrebbe
essere celebrato dalla Chiesa come
il momento della liberazione dalla
terza tentazione, la ricerca del po-
tere.
   Non è un caso se da quella data la
Chiesa sviluppa il suo pensiero so-
ciale a partire dalla Rerum Novarum
(1891) individuando nel magistero il
proprio ambito di intervento e po-
nendosi il problema del ruolo dei
laici cattolici nella vita sociale, un
ruolo che per gli oltre mille anni del
potere temporale era stato di fatto
un ruolo ancillare e dipendente dal-          Con il Concilio si ha poi la grande    l’assenteismo dei cristiani per la cosa
l’ingombrante potere ecclesiastico.        rivalutazione del ruolo del laicato       pubblica.” (Christifideles laici)
   Per paradosso la funzione di edu-       (Lumen gentium) cui viene affidato           Sia chiaro che il riconoscimento
catore al nuovo ruolo dei laici nella      il compito di “cercare il Regno di        dell’esclusiva delega ai “laici” delle
società civile viene ricoperto nel no-     Dio trattando le cose temporali” e        incombenze dell’azione politica non
stro Paese, che più di ogni altro ha       con Giovanni Paolo II l’affidamento       deresponsabilizza gli ecclesiastici,
subito l’influenza prima e la man-         di una chiara missione ai laici “… i      su tutti incombe il dovere di dare te-
canza dopo del ruolo del Papa Re, da       fedeli laici non possono affatto abdi-    stimonianza di virtù sociali e in par-
un sacerdote, Luigi Sturzo che già         care alla partecipazione alla politica,   ticolare        incombe           sugli
da fine Ottocento con grande rigore        ossia alla molteplice e varia azione      “ecclesiastici” una esclusiva fun-
distingueva l’ambito religioso da          economica, sociale, legislativa, am-      zione pedagogica in campo di etica
quello civile, e quando nel 1919           ministrativa e culturale, destinata a     sociale che immagino molto poco
fonda un partito di cattolici, impone      promuovere organicamente e istitu-        esercitata; mi sono sempre chiesto
che nel nome non ci sia nessun rife-       zionalmente il bene comune.[…] Le         quante volte i confessori chiedano ai
rimento religioso (Partito Popolare),      accuse di arrivismo, di idolatria del     fedeli se contribuiscono corretta-
per lui infatti la politica deve essere    potere, di egoismo e di corruzione        mente a fornire i servizi alla colletti-
profondamente ispirata dai principi        che non infrequentemente vengono          vità o invece evadono il fisco o se da
cristiani, ma mantenersi laica.            rivolte agli uomini del governo, del      imprenditori trattano con giustizia i
   Nel dopoguerra e solo per l’ansia       parlamento, della classe dominante,       dipendenti a cominciare dalla “giu-
di contrapposizione ideologica il          del partito politico; come pure l’opi-    sta mercede” per finire al rispetto
partito dei cattolici, e con la ritrosia   nione non poco diffusa che la poli-       delle norme di sicurezza, o se custo-
dello stesso Sturzo, assume nel            tica sia un luogo di necessario           discono il creato o inquinano, se at-
nome la qualificazione religiosa (De-      pericolo morale, non giustificano         tuano la raccolta differenziata etc.
mocrazia Cristiana).                       minimamente né lo scetticismo né                                  Vito Piruzza

                   L’insegnamento di don Sturzo rimane ancora valido e attuale
La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
in     10
La spiritualità dei laici

                            Sostenere la collettività con il credito
                            Il ruolo laico delle banche popolari
                            I  l termine laico mi è divenuto chiaro, nel suo signifi-
                               cato, solo da adulto. Intorno ai 22 anni quando, du-
                            rante un dibattito molto acceso al Consiglio comunale di
                                                                                                Veneto a sua volta confluita nella attuale Banca Intesa) e
                                                                                                di banche piccole quando non piccolissime, anche con
                                                                                                un solo sportello. È il caso delle tantissime Bcc, banche
                            Ragusa (che io seguivo per fare la radio e poi la tele cro-         di credito cooperativo, nate nella seconda metà dell’800
                            naca per una emittente locale), un consigliere disse, più           e soprattutto nel Nord Italia. Avevano, alcune hanno an-
                            o meno letteralmente: “… e in Piazza San Giovanni, dove             cora, un principio ispiratore: “poco a molti e non molto
                            abbiamo i nostri pilastri, la cattedrale cattolica e la catte-      a pochi”. A codificarlo era stato Luigi Luzzatti, econo-
                            drale laica”.                                                       mista e politico (per un anno fu anche presidente del
                              Il riferimento era evidentissimo: da un lato la cattedrale        Consiglio dei Ministri) che ha di fatto inventato le Banche
                            nel senso di chiesa con dentro la cattedra vescovile, la ba-        Popolari nella accezione storica italiana.
                            rocca San Giovanni Battista, e dall’altro il palazzo della             E Popolare era ed è quella Banca Agricola Popolare di
                            Banca Agricola Popolare di Ragusa (che all’epoca ospi-              Ragusa che in via Matteotti angolo corso Italia segnava e
                            tava ancora la sede centrale, poi trasferita nell’attuale           ancora segna il presidio della città di Ragusa. Da un lato
                            sede di viale Europa).                                              la cattedrale cattolica e dall’altra la laica. Una città (ed
                              Quel consigliere comunale, del tutto involontaria-                inevitabilmente, a raggiera, tutto il suo circondario) che
                            mente, mi fece capire il termine “laico” nella sua mo-              si possa vantare di ospitare la sede legale ed operativa di
                            derna e pregna accezione. Se nel tempio cristiano si                una banca (di medie dimensioni come la Bapr ma anche
                            raccolgono i fedeli, nell’altra si pratica una attività com-        di istituti più piccoli) è certamente fortunata: la raccolta
                            merciale che sostiene la collettività. Non esiste contrad-          e gli impieghi (in parole semplici: quanto raccolto tra i
                            dizione, specie con riferimento agli istituti di credito che        risparmiatori e quanto distribuito a famiglie e imprese
                            fanno il lavoro di prestito con interesse secondo ben pre-          sotto forma di prestiti e mutui) concentrati in un territo-
                            cise, codificate, approvate norme etiche e morali.                  rio (per la Bapr questo è nel frattempo diventato l’intera
                              Non è un caso che, almeno in Italia, furono moltissime            Sicilia orientale) significa una altissima possibilità di
                            le banche di ispirazione cattolica (oggi sono diminuite             avere una sana economia. Chè poi i danni della crisi del
                            molto). A parte lo Ior (Istituto Opere Religiose, con una           2008 siano arrivati anche qui è inevitabile. Però è come
                            storia tutta a se stante) si trattava e in parte si tratta ancora   il vaccino: non ti risparmia dall’influenza, ma se dovessi
                            di grandi banche (esempio classico è, tra le altre, la Banca        prenderla sarà in forma diluita, sopportabile.
                            Cattolica del Veneto, poi passata per incorporazione                                                            Saro Distefano
                            nella più grande azienda denominata Banco Ambrosiano

                            La sede di Ragusa della Banca Agricola è stata percepita come una cattedrale
Una Chiesa in comunione ha bisogno                                                                                                 in 11

di una nuova presenza dei laici
I   n una lettera al cardinale Ouellet,    che sono chiamati a svolgere nel         dire che la sottolineatura della di-

                                                                                                                                La spiritualità dei laici
   papa Francesco nel luglio 2016,         mondo. Per una visione corretta e        mensione laicale rimane ancora oggi
ha avuto modo di osservare, forse          adeguata del ruolo del laicato nella     non tanto come categoria teologica
con ironia, come sembri «che l’oro-        prospettiva conciliare occorre tener     a sé stante posta di fronte ai presbi-
logio si sia fermato». Non che man-        conto non solo del capitolo IV della     teri, distinta per ciò che fa più che
chino tante espressioni di vitalità        Lumen gentium e del decreto sul-         per ciò che è. Ma una sottolineatura
laicale, ma uno sguardo attento può        l’apostolato dei laici ma soprattutto    che richiama una dimensione peda-
cogliere un diffuso «analfabetismo di      del secondo capitolo della Lumen         gogica: sollecitare i laici a scoprire la
ritorno», in particolare nella forma-      gentium dove la Chiesa è vista come      propria vocazione a viverla lungo
zione laicale e nel diffondersi di         popolo di Dio. È un dato importante      l’arco dell’intera vita. La mancanza
forme di clericalismo. Tanto che           che segna un punto di arrivo delle       di una formazione specifica capace
papa Francesco chiede che venga            esperienze e della teologia del lai-     di far maturare la consapevolezza
«bandita ogni forma di clericalismo»       cato e costituisce il vero banco di      della chiamata battesimale e la con-
ritenendolo addirittura «una delle         prova del rinnovamento conciliare.       seguente responsabilità del laico
perversioni più difficili da togliere».       È la visione teologica e pastorale    nella Chiesa e nel mondo, provoca
Occorre interrogarsi sul perché la         che prefigura i nuovi contorni della     una duplice conseguenza: l’anoni-
grande apertura di credito fatta al lai-   comunità cristiana in un contesto di     mato con cui magari si svolgono de-
cato dal Concilio, ha faticato a met-      missione, ma che a mio avviso non        terminati servizi richiesti, senza un
tere radici. Le ragioni sono               elimina la necessità di una forma-       coinvolgimento responsabile nelle
molteplici, la principale è il ritardo     zione specifica per i credenti che vi-   scelte, oltre che nell’esecuzione, e
con cui matura un’ecclesiologia di         vono la dimensione laicale non come      l’assimilazione dei laici con forme
comunione. Dopo il Concilio si è as-       forma occasionale ma come consa-         appunto di clericalizzazione.
sistito ad una situazione in qualche       pevole vocazione. Di qui l’impor-          Il tema del laico oggi è quindi il
modo paradossale: è come se il fon-        tanza di una formazione specifica,       tema del come aiutare a crescere la
damento battesimale dell’apostolato        organica, e la necessità di associa-     visione di Chiesa che il Concilio ci
per tutti i fedeli laici avesse messo in   zioni di laici e di un modo nuovo di     ha affidato. Senza separazioni, ma fa-
ombra la “specificità” laicale, sotto      vivere la dimensione comunionale         vorendo la crescita di rapporti fra-
il profilo della loro condizione di vita   all’interno di un’unica visione eccle-   terni e di uno stile sinodale.
nella Chiesa e rispetto la missione        siale arricchita di ministeri. Come a                        Ernesto Preziosi

   Per Papa Francesco il clericalismo è una perversione difficile da togliere
in
                              L’intervista del Sir al figlio Giovanni a 40 anni dall’omicidio
       12

                            L’insegnamento di
                            Vittorio Bachelet
La spiritualità dei laici

                            «Il proprio dovere
                            come vocazione»
                            S    ono passati quarant’anni dal 12
                                 febbraio 1980, quando Vittorio
                            Bachelet fu ucciso all’Università di
                                                                       tati terroristici o di violenze: c’erano
                                                                       bombe sui treni, nelle banche, omi-
                                                                       cidi. È difficile ricordare ai ragazzi di
                            Roma La Sapienza, dove insegnava           oggi quel clima perché per fortuna
                            Diritto alla Facoltà di Scienze politi-    non c’è più da molti decenni. Ai tanti
                            che. Bachelet era vice presidente del      che si lamentano del presente, quelli
                            Consiglio superiore della magistra-        che il mio papà e, prima ancora, Gio-
                            tura ed era stato presidente di            vanni XXIII avrebbero chiamato
                            Azione Cattolica dal 1964 al 1973.         “profeti di sventura” e che conside-
                            Per ricordarlo abbiamo intervistato        rano il passato sempre migliore, ri-        buono di Vangelo o di principi di
                            il figlio Giovanni. Che ricordo ha di      corderei quel tempo in cui ogni             convivenza democratica. Ma non
                            suo padre? «Me lo ricordo come un          settimana veniva ammazzato qual-            solo. Una volta mio padre disse:
                            papà molto paziente e molto capace         cuno, un momento di grande peri-            “Questo nostro tempo non è meno
                            di ascoltare, ma anche di dare un’im-      colo per le istituzioni, per la             ricco di generosità, di bontà, di
                            pronta, di guidare, non tanto con le       democrazia rappresentativa che al-          senso religioso, di santità, perfino,
                            prediche, quanto con l’esempio, con        lora era disprezzata e considerata          di quanto lo fossero i tempi passati”.
                            i fatti più che con le parole, mostran-    una specie di orpello inutile del ca-       In ogni tempo c’è una riserva di
                            domi, concretamente, che diamo la          pitalismo, della borghesia. Oggi,           bontà e ci sono problemi da risol-
                            migliore testimonianza cristiana o         forse, non riusciamo ad apprezzare e        vere, basta affrontarli con coraggio,
                            democratica o sociale quando siamo         vivere con entusiasmo questi doni           con serenità, con fiducia negli uo-
                            credibili come persone, come lavo-         della libertà e delle elezioni libere dei   mini che Dio ama, come il mio papà,
                            ratori, come professionisti. Le atti-      propri rappresentanti: la ragione,          da cristiano, ha sempre creduto: il
                            vità di volontariato, di impegno           probabilmente, è che quei tempi             Signore guida la nostra vita e la sto-
                            sociale, politico, religioso non pos-      brutti sono passati, siamo tornati a        ria, attraverso tutte le difficoltà ci
                            sono essere una compensazione di           una fisiologia della democrazia, dif-       porta a un approdo di gioia e di bene.
                            quello che non riusciamo a fare nella      ficile, ma pur sempre meno difficile        Il mondo di oggi è molto diverso da
                            nostra vita familiare o professionale.     di quegli anni». Come giudica i ri-         allora, ma restano in agguato l’odio
                               Il nostro primo modo di rispon-         gurgiti antidemocratici attuali? «Io        e la menzogna. Ai tempi di mio padre
                            dere alla vocazione di Dio nella no-       credo che siano diversi. Mio padre          sarebbe stato inconcepibile negare
                            stra vita e di servire il Paese è quello   forse direbbe che ogni tempo ha le          l’Olocausto o dire pubblicamente:
                            di fare bene il nostro dovere».Cosa        sue difficoltà da conoscere, che non        “Mandiamo gli ebrei ai forni crema-
                            ha rappresentato per la sua vita l’as-     bisogna adeguarsi alle mode del mo-         tori” oppure “Buttiamo a mare tutti
                            sassinio di suo padre? «Allora, pur-       mento, ma che è necessario studiare         gli immigrati”. Quanto avviene oggi
                            troppo, era un evento non rarissimo        il proprio tempo per poterlo trasfor-       fa spavento sia in sé, sia perché negli
                            la morte violenta nel corso di atten-      mare e gettarvi dentro qualche seme         anni di piombo prima sono iniziati i
in 13

                                                                                                                             La spiritualità dei laici
proclami di tipo ideologico e poi         speranza e all’azione: ci direbbe che    pure sempre nuovo meraviglioso e
sono arrivati, piano piano, i sassi, le   dobbiamo studiare il nostro tempo,       dirompente per ogni nuova genera-
spranghe, le bombe molotov, le pi-        amarlo e cercare di renderlo ancora      zione».
stole».                                   più libero, più giusto, più umano».        Oggi sente ancora vicino suo
  È necessario, pertanto, vigilare          Lei al funerale di suo padre usò la    padre?
sempre.                                   parola perdono nei confronti dei           «Per chi crede nella comunione
  «Ma anche rallegrarsi di opportu-       suoi assassini…                          dei santi, come ogni domenica di-
nità allora impensabili che a mio           «Anche altre famiglie, in quegli       ciamo recitando il Credo, l’amore è
padre piacerebbero di sicuro: non ci      anni, nelle stesse condizioni dissero    più forte della morte: vivi e morti ri-
spariamo per strada, non c’è più una      cose simili a quanto affermato dalla     mangono uniti nell’amore di Dio,
divisione del mondo in blocchi, si        mia famiglia. Forse, le mie parole fe-   nel pane e nel vino di Gesù. Si era
può comunicare con tutti in tempo         cero scalpore perché era un mo-          uniti da vivi nella preghiera anche
reale, il nostro Paese un tempo ab-       mento particolarmente drammatico         quando si era lontani; anche oggi,
bandonato da tanti dei nostri in          e c’erano tante telecamere, ma in        nella messa, quando preghiamo e
cerca di lavoro diventato meta di         Italia c’era e c’è ancora un humus       facciamo la Comunione, ci sentiamo
speranze e sogni per tanti altri più      cristiano e noi abbiamo detto solo       e siamo ancora tutti uniti, con papà,
poveri di noi, terra promessa per uo-     quello che ci hanno insegnato al ca-     con i nonni e con gli altri che non ci
mini e donne di ogni colore e reli-       techismo: la buona notizia del-          sono più, proprio come quando, da
gione. A papà piaceva una canzone         l’amore di Dio per noi, che spinge       bambini e da ragazzi, pregavamo in-
degli anni Sessanta che diceva “Di        anche noi a perdonare agli altri così    sieme prima di dormire o eravamo
che colore è la pelle di Dio?”. Se        come noi speriamo di essere perdo-       tutti insieme a tavola».
fosse vivo forse ci esorterebbe alla      nati da Lui. Un messaggio antico ep-                          Gigliola Alfaro

                                          Dobbiamo studiare il nostro tempo, amarlo e cercare
                                          di renderlo ancora più libero, più giusto, più umano
in
14 CHIESA
                                                                                           Il ruolo delle donne,
                                                        l’esclusività del sacerdote nel celebrare
                                                       l’Eucaristia, la partecipazione dei laici,
                                                                        lo sfruttamento dell’ambiente
                                                                       sono alcuni dei passaggi chiave

L’esortazione post-sinodale del Papa
Al centro solo la “Querida Amazonia”
S   olo il sacerdote può dire: «Questo
    è il mio corpo». E dunque solo lui è
abilitato a «presiedere l’Eucaristia».
                                             a presiedere l’Eucaristia. Questa è la
                                             sua funzione specifica, principale e non
                                             delegabile». Ci sono altre parole, ri-
                                                                                         dato da parte del vescovo».
                                                                                            «Questo fa anche sì che le donne ab-
                                                                                         biano un’incidenza reale ed effettiva
Nel quarto e ultimo capitolo dell’esor-      corda Francesco, che «solo lui può pro-     nell’organizzazione, nelle decisioni più
tazione apostolica post-sinodale “Que-       nunciare: “Io ti assolvo dai tuoi           importanti e nella guida delle comunità
rida Amazonia” (“Cara Amazzonia”),           peccati”.                                   – la tesi di Francesco – ma senza smet-
dedicato all’aspetto pastorale, il Papa        In questi due Sacramenti c’è il cuore     tere di farlo con lo stile proprio della
non fa alcun riferimento all’ordinazione     della sua identità esclusiva».              loro impronta femminile».
sacerdotale di diaconi sposati per sup-        «In una Chiesa sinodale le donne, che        Quattro i “sogni” attorno a cui è arti-
plire alla carenza di clero, avanzata nel    di fatto svolgono un ruolo centrale nelle   colata l’esortazione: sociale, culturale,
corso del Sinodo sull’Amazzonia del-         comunità amazzoniche, dovrebbero            ecologico ed ecclesiale, che corrispon-
l’ottobre scorso.                            poter accedere a funzioni e anche a ser-    dono alle quattro “letture” che il Santo
  «Ciò che non può essere delegato»,         vizi ecclesiali che non richiedano l’Or-    Padre aveva consigliato di adottare, nel
nell’esercizio del ministero sacerdo-        dine sacro e permettano di esprimere        suo discorso a braccio pronunciato a
tale, è proprio l’essenza dell’ordine        meglio il posto loro proprio». È l’altra    conclusione del Sinodo sull’Amazzonia
sacro, che “configura” il prete a “Cri-      proposta del Papa, che sottolinea che       dell’ottobre scorso.
sto sacerdote”. «Tale carattere esclu-       «tali servizi comportano una stabilità,        I sacramenti «devono essere accessi-
sivo ricevuto dall’Ordine abilita lui solo   un riconoscimento pubblico e il man-        bili, soprattutto ai poveri, e non devono
                                                                                         mai essere negati per motivi di denaro»,
                                                                                         il monito a proposito della necessità di
                                                                                         assicurare «una maggiore frequenza
                                                                                         della celebrazione dell’Eucaristia,
                                                                                         anche nelle comunità più remote e na-
                                                                                         scoste».
                                                                                            «I laici potranno annunciare la Parola,
                                                                                         insegnare, organizzare le loro comu-
                                                                                         nità, celebrare alcuni Sacramenti, cer-
                                                                                         care varie espressioni per la pietà
                                                                                         popolare e sviluppare i molteplici doni
                                                                                         che lo Spirito riversa su di loro», prose-
                                                                                         gue il Papa: «Ma hanno bisogno della
                                                                                         celebrazione dell’Eucaristia, perché
                                                                                         essa fa la Chiesa».
CHIESA 15
                                                                                                                           in

  Di qui l’invito a «tutti i vescovi, in     storale di una parrocchia».                 reggerle e a prendersene cura».
particolare quelli dell’America Latina,         «Permettere lo sviluppo di una cul-        Nella prima parte dell’esortazione,
non solo a promuovere la preghiera per       tura ecclesiale propria, marcatamente       Francesco parla di «ingiustizia e cri-
le vocazioni sacerdotali, ma anche a es-     laicale», il “sogno” del Papa per           mine», riguardo allo sfruttamento
sere più generosi, orientando coloro         l’Amazzonia, «attraverso un nuovo in-       dell’Amazzonia:
che mostrano una vocazione missiona-         cisivo protagonismo dei laici». Il mo-        «Non possiamo permettere che la
ria affinché scelgano l’Amazzonia».          dello indicato è quello delle “comunità     globalizzazione diventi un nuovo tipo
  Diaconi permanenti, religiose e laici      di base”, che «quando hanno saputo in-      di colonialismo», l’appello del Papa, se-
dovrebbero assumere «responsabilità          tegrare la difesa dei diritti sociali con   condo il quale «bisogna indignarsi» per
importanti per la crescita delle comu-       l’annuncio missionario e la spiritualità,   «un passato vergognoso». Non manca
nità»: «Una Chiesa con volti amazzonici      sono state vere esperienze di sinodalità    un “mea culpa” su quei missionari che,
– scrive Francesco – richiede la pre-        nel cammino evangelizzatore della           in Amazzonia, non sono stati «a fianco
senza stabile di responsabili laici maturi   Chiesa in Amazzonia».                       degli oppressi». «L’equilibrio planeta-
e dotati di autorità, che conoscano le          A proposito del ruolo femminile,         rio dipende anche dalla salute del-
lingue, le culture, l’esperienza spiri-      Francesco mette in guardia dal “ridu-       l’Amazzonia», l’esordio del capitolo
tuale e il modo di vivere in comunità dei    zionismo” che «ci porterebbe a pensare      dell’esortazione dedicato ai temi ecolo-
diversi luoghi».                             che si accorderebbe alle donne uno sta-     gici: «Il grido dell’Amazzonia rag-
  «È possibile – aggiunge il Santo           tus e una partecipazione maggiore nella     giunge tutti, perché l’aspetto di
Padre in una nota, sulla scorta del Co-      Chiesa solo se si desse loro accesso        conquista e di sfruttamento delle ri-
dice di diritto canonico – che il vescovo    all’Ordine sacro». «Senza le donne» la      sorse è giunto oggi a minacciare la
affidi ad un diacono o ad una persona        Chiesa «crolla», l’omaggio del Papa,        stessa capacità ospitale dell’ambiente:
non insignita del carattere sacerdotale      «come sarebbero cadute a pezzi tante        l’ambiente come “risorsa” rischia di
o ad una comunità di persone una par-        comunità dell’Amazzonia se non ci fos-      minacciare l’ambiente come “casa”».
tecipazione nell’esercizio della cura pa-    sero state le donne, a sostenerle, a sor-                      M.Michela Nicolais

      L’equilibrio planetario dipende anche dalla salute dell’Amazzonia
in
16 PUBBLICITÀ
                    Per la tua pubblicità su questo giornale e su www.insiemeragusa.it
                        contattaci: 0932646419 oppure insieme@diocesidiragusa.it

                    Via S. Anna, 127 Ragusa
                    Tel. e Fax 0932623263 -
                    0932683092
                    ragusa@patronato.acli.it

         I NOSTRI SERVIZI
         Patronato Acli                             SERVIZIO DI AMBULANZA H24
         CAF (servizi fiscali)
                                                         C/so V. Veneto, 787 - Ragusa
         IMU                                            Tel. 0932.255602 - 334.3882436
         Sportello Immigrati
         Colf e badanti                         In collaborazione con l’Agenzia Vitale srl tel. 0932651818

         Acliterra
                                                e Agenzia La Nazionale Giorgio Distefano tel. 0932247700

                                                 Se vuoi ricevere INSIEME
                                               direttamente a casa, abbonati!

                                                   Ordinario € 30 - Amico € 50
                                                       Sostenitore € 150
                                                       Benemerito € 500

                P.zza Cappuccini,21 Ragusa                  Conto corrente BAPR:
                                                 IT74L0503617000CC0001000022
                                               Intestato: Ufficio Comunicazioni Sociali -RG
Scautismo e contatto con la natura creano
      un ambiente favorevole alla maturazione                                                                      DIOCESI 17
                                                                                                                              in
Aiutare i ragazzi a crescere con la Fse
L’esperienza di Maicol Recchia
C      arissimi amici e lettori, l’ultima
       volta che mi sono ritrovato a scri-
vere per voi è stato il mese di settembre
                                              parto e della Staff, di cui faccio parte:
                                              ragazzi solari, energici e con una matta
                                              voglia di vivere e di crescere! Lo scorso
2019, mese in cui ho iniziato il mio per-     dicembre (27-28-29) ho preso parte al
corso di formazione culturale e spiri-        campo invernale che ogni anno vede i
tuale a Palermo, come seminarista di          ragazzi impegnati, durante le vacanze
primo anno. È trascorso solo poco             natalizie, in una uscita di branco al-
tempo da allora ma mi sento di condivi-       l’aperto, completamente immersi a
dere con voi l’esperienza dello scauti-       contatto con il Creato. Devo essere sin-
smo che il Rettore mi ha chiesto di           cero: è stata una esperienza del tutto
intraprendere per questo anno forma-          nuova per me ma che mi ha dato tanto,
tivo. Da novembre sono entrato a far          a partire dal calore, dall’entusiasmo e
parte della grande famiglia degli scout       dai sorrisi dei ragazzi in cui ho potuto     gio, dopo una settimana di impegni di
d’Europa (Fse), realtà presente in ma-        scorgere la gioia di essere cristiani allo   seminario e di facoltà, poter tornare in
niera viva e attiva nella mia parrocchia      stile di B.P. (iniziali di Baden Powell      diocesi e stare con i ragazzi e non per-
(provengo dalla comunità parrocchiale         fondatore, nel 1907, del movimento           dere così la dimensione della parroc-
della cattedrale San Giovanni Battista).      mondiale dello scautismo).                   chia. Dimensione, questa, che ci trova
   Il Gruppo Ragusa 3 si riunisce tutti i        La cosa che più mi colpisce è che la      riuniti la domenica alla messa dei gio-
sabati nei locali che la parrocchia mette     formazione di questi ragazzi mira, es-       vani delle 10.30, occasione per condi-
a disposizione per le attività dei ragazzi.   senzialmente, all’educazione di quelli       videre non solo il cammino e la
In modo particolare sono stato affidato       che saranno i cittadini del domani, il       formazione scout ma anche l’unica Pa-
al Riparto Esploratori con cui siamo en-      tutto accompagnato dalle dolci note          rola e l’unico Pane spezzato che ci dà
trati in amicizia e simpatia. Sto avendo      dell’insegnamento che Gesù ci ha la-         forza e energia per andare avanti, per
modo di conoscere tutti i ragazzi delle       sciato. Buoni cittadini e fedeli cattolici   poter dire realmente “vivo la mia vita ri-
tre squadriglie che compongono il Ri-         dunque!                                      spettandomi e amando chi mi sta ac-
                                                 Il campo invernale che abbiamo vis-       canto!”.
                                              suto mi ha fatto riscoprire anche la bel-      Concludo chiedendo a tutti voi il so-
                                              lezza di stare a contatto diretto con la     stegno della preghiera che sono sicuro
                                              natura, con la vita animale e vegetale e     è già presente, non solo per me ma
                                              vedere che i ragazzi, se motivati, tro-      anche per i miei compagni di cammino.
                                              vano questo ambiente non ostile ma fa-       Assicuro anche la mia preghiera per
                                              vorevole alla loro crescita, alla loro       voi, amici cari, perché possiamo essere
                                              maturazione. Molte volte, ormai, i gio-      sostenuti da quel Dio che si è fatto in-
                                              vani sono chiusi nelle loro stanze con in    chiodare al legno della croce in ma-
                                              mano il cellullare o qualsiasi strumento     niera libera e volontaria perché ci ama
                                              tecnologico che lo isola dal contesto e      alla follia e seppur nel momento più do-
                                              a volte fa perdere loro l’aderenza al        loroso ha steso le braccia perché potes-
                                              reale. Ebbene, queste sono esperienze        simo essere riscaldati e protetti da quel
                                              che ci insegnano, nessuno escluso, che       meraviglioso abbraccio.
                                              si può far un uso moderato delle tecno-        Buon cammino quaresimale e buona
                                              logie pur fruendo di tutto ciò che di        vita a tutti!
                                              bello e sano il buon Dio ci ha donato.                                Maicol Recchia
                                                 È bello ritrovarsi il sabato pomerig-
in18 DIOCESI

Dall’assemblea diocesana esce un’Ac
che sposa sinodalità e missionarietà
L’     Azione Cattolica, domenica 16
       febbraio, ha celebrato la XVII as-
semblea diocesana elettiva.
                                             prossimo all’altro dentro le istituzioni,
                                             le famiglie, le città con il desiderio di
                                             costruire il bene comune.
                                                                                          e conoscere meglio altre. I nostri pen-
                                                                                          sieri sono rivolti al passato ma anche al
                                                                                          futuro».
   Questo appuntamento ha rappresen-           A questa introduzione hanno fatto se-         Commentando il titolo che il Consi-
tato la conclusione di un percorso ini-      guito i saluti ufficiali del vescovo, del-   glio diocesano uscente ha proposto per
ziato tre anni fa e l’inizio di un nuova     l’assessore Dante Di Trapani, dei            questa assemblea, ha cercato di dare
via, sempre nella continuità di ciò che      presidenti della Cdal, Rina e Vittorio       delle coordinate per orientare il lavoro
è stato realizzato. L’evento si è svolto a   Schininà, e di Simone Lo Presti, presi-      diocesano, parrocchiale ed individuale
Comiso al teatro Naselli.                    dente del presidio di Libera di Ragusa.      dei soci.Si è lasciato guidare da un’im-
   La giornata ha avuto inizio con la ce-    Sebastiano Distefano ha portato i saluti     magine, quella dello zerbino.
lebrazione della santa messa, officiata      della presidenza regionale, di cui è de-        «Nell’immaginario collettivo lo zer-
dal vescovo monsignor Carmelo Cut-           legato. Da non dimenticare il commo-         bino ha un’accezione negativa, ma è
titta nella chiesa di San Biagio. Signifi-   vente momento in cui si è fatta memoria      anche quell’oggetto che si trova davanti
cativa la presenza di Matteo Truffelli,      della cara signora Carmela Curiale, già      l’uscio di casa. Lo zerbino, davanti la
presidente nazionale dell’Azione Cat-        presidente dell’associazione, che ci ha      porta, parla di casa pur rimanendo
tolica.                                      recentemente lasciati. Un breve video        fuori, pur senza parlare, manifesta l’ap-
   “Camminare insieme guardare lon-          ha riassunto le principali e significative   partenenza alla famiglia. L’AC si fa zer-
tano, Sinodalità come stile, prossimità      attività svoltesi nel corso dell’ultimo      bino della Chiesa, non per
come scelta”: questo il tema dell’as-        triennio, quindi si è passati all’inter-     clericarizzarsi, come spesso accade
semblea. Come ha sottolineato Ema-           vento di commiato del presidente             oggi, ma per parlare di essa là dove di
nuele Occhipinti, presidente emerito         uscente, Francesco Arangio.                  Chiesa non si deve parlare. In quegli
dell’associazione, che ha coordinato i         «Il fine mandato – ha detto – è tempo      ambienti dove a parlare devono essere
lavori durante la mattinata, l’Azione        di bilanci. Quello da me appena tra-         i gesti, i sorrisi, i silenzi, l’ascolto ed il
Cattolica è chiamata a vivere il tempo       scorso non è un tempo di amministra-         sudore, l’Azione Cattolica deve essere
della prossimità, a promuovere la cul-       zione, ma è stato un tempo di Grazia in      attenta e vigile perché le fragilità pos-
tura della fraternità. È il tempo di farsi   cui ho potuto intessere nuove relazioni      sano essere raccolte e condivise.
Rigenerare le scelte e i processi nella Chiesa e nel nostro Paese
                                                                                                                   DIOCESI 19
                                                                                                                              in
   L’Azione Cattolica che si fa zerbino           A conclusione del dibattito in sala, si    bleare, ci si prefigge di «rigenerare le
diventa centro nevralgico di ascolto, di-       è proceduto all’apertura dei seggi elet-     scelte e i processi che intendiamo per-
venta teatro delle vicende politiche,           torali. Le attività pomeridiane hanno        correre nella Chiesa e nel nostro Paese,
ossia della polis». Un caloroso applauso        visto, dopo il pranzo, la lettura e l’ap-    anche in sintonia con gli Orientamenti
ha manifestato la vicinanza e la gratitu-       provazione del Documento finale a cui        della Chiesa italiana per il 2020-2025,
dine per il servizio svolto al Presidente       si ispireranno tutti i membri del-           in accordo con l’indirizzo pastorale
uscente.                                        l’Azione Cattolica della diocesi e in par-   della Diocesi e con l’Associazione na-
   Al suo intervento ha fatto seguito           ticolare il Consiglio diocesano eletto in    zionale».
quello del presidente nazionale, Matteo         tale sede per il prossimo triennio 2020-       Buon cammino al nuovo Consiglio
Truffelli, che ha ringraziato il vescovo        2023.                                        diocesano e a ciascun socio.
per la sua presenza, tutti coloro che             Come recita il Documento assem-                                  Rosanna Massari
hanno svolto il loro servizio nell’ultimo
triennio e chi oggi si mette a disposi-
zione per continuarne la missione.                Rosario Schininà nuovo presidente
Dopo aver chiarito, facendo riferi-               Nuovo presidente diocesano di
mento al tema dell’assemblea, cosa si             Azione Cattolica per il triennio
intende per sinodalità, il presidente ha          2020-2023 è Rosario Schininà.
sottolineato come in questi anni si sia           Lo ha nominato il vescovo monsi-
cercato di prendere sul serio le provo-
                                                  gnor Carmelo Cuttitta. Rosario
cazioni di papa Francesco, anche attra-
verso la Evangeli Gaudium. Per una                Schininà ha 58 anni ed è sposato
Chiesa più sinodale e più missionaria,            da 33 con Salvatrice ed è papà di
l’AC deve essere più sinodale e più mis-          Francesca e Federico e nonno di
sionaria, così da poter aiutare la Chiesa.        Alessandro e Annalisa.
Facendo riferimento alla situazione               Appartiene alla parrocchia di
odierna dell’associazione, ha affermato
                                                  San Pier Giuliano Eymard di Ra-
che l’AC è ancora profondamente radi-
                                                  gusa dove ricopre l’incarico di
cata nel territorio, nelle grandi come
nelle piccole realtà, con una forte capa-         presidente parrocchiale di A.C.
cità di tradurre tutto in grande creati-          Nel triennio appena concluso ho
vità, di dare risposte molto differenti a         svolto il servizio nell’equipe
situazioni diverse. In questo momento             adulti, come membro cooptato.
c’è grande attesa da parte della Chiesa           La sua formazione è avvenuta nella parrocchia S. Giorgio di Ragusa Ibla,
rispetto all’AC, ciò rappresenta una
                                                  dove ha ricoperto anche il ruolo di presidente parrocchiale con l’allora
grande responsabilità. Qualcuno si
chiede se sia meglio essere in tanti o es-        parroco monsignor Cultrera.
sere pochi ma buoni. Secondo Truffelli,           In quegli anni ha fatto parte del consiglio diocesano nel settore giovani
non dobbiamo farne un’ideologia di                e successivamente, sotto le presidenze di Emanuele Occhipinti e Daniela
questa convinzione. Una cosa è di qua-            Lauria, ha anche svolto il servizio di segretario diocesano dell’A.C.
lità quando parla alla vita di tutti. La fra-     Ad affiancarlo il consiglio diocesano eletti al termine dell’assemblea.
ternità e il farsi prossimo sono elementi         Ne fanno parte Rosanna Massari, Gianna Rizza, Massimiliano Occhi-
essenziali della nostra associazione.
                                                  pinti, Luca Scollo, la coppia Grazioso-Lucifora (settore adulti); Maria
Mala tempora currunt? L’età dell’oro
non c’è mai stata, il nostro tempo è que-         Concetta Di Franco, Pierpaolo Amato, Giuseppe Vacirca, Chiara Bor-
sto, è quello che ci è stato regalato e che       donaro, Eleonora Firrincieli (Acr); Alessandra D’Izzia, Riccardo Spa-
dobbiamo amare, questo affermava Vit-             tola, Rosario Denaro, Stefano Paternò, Michele Occhipinti (settore
torio Bachelet.                                   giovani).
Tutti in piazza a costruire la città giusta
Celebrata a Comiso la Festa della Pace
“È       la città giusta, chiama anche a
         te, cuore e testa, tutti in piazza
a costruire il bene. Con l’Acr si può vo-
                                               immersi all’interno di una “città giusta”
                                               dove l’attenzione era rivolta ai senza-
                                               tetto, i ragazzi hanno ricostruito da
                                                                                            l’equipe che il buon Gesù mi ha messo
                                                                                            accanto, un’organizzazione che ha ri-
                                                                                            sentito delle corse che questa società
lare”. E’ questo il ritornello che il 9 feb-   zero una casa dove la povertà dei mobili     impone.
braio 2020, circa 900 acierini,                è stata compensata dalla ricchezza dei          Quando sei lì, presa dalle cose da fare
provenienti da tutta la diocesi di Ra-         valori del rispetto, amore, comunica-        e da organizzare perdi di vista il senso
gusa, cantavano e ballavano a Comiso           zione delle famiglie che la abitano.         delle cose stesse, ma poi arriva un mo-
in piazza Fonte Diana.                         Un’attenzione particolare è stata rivolta    mento in cui la stanchezza ti costringe
  Un canto intriso di esperienza vis-          ai disabili che faticano a passeggiare per   a fermarti e finalmente trovi il tempo di
suta, sin dalle prime battute, dell’ormai      le strade in quanto piene di rifiuti but-    guardarti intorno. Attorno a te trovi da
consueto incontro annuale Acr: “La             tati da noi cittadini poco rispettosi        un lato una città costruita in parte e la
Festa della Pace”! I ragazzi sono stati        dell’ambiente e dell’altro. Non poteva       rete da muratore ti indica che c’è an-
                                               mancare l’attenzione per le persone an-      cora tanto da costruire; dall’altro trovi
                                               ziane: i nostri nonni! Insieme abbiamo       i ragazzi, il loro entusiasmo ti coinvolge
                                               riscoperto la gioia dei giochi tradizio-     e ti fa “volare”, tanti ragazzi che guar-
                                               nali ormai sostituiti da quelli virtuali,    dano, chiedono, emulano e seguono. In
                                               insieme abbiamo riscoperto la bellezza       quel momento non puoi non chiedere a
                                               di trovare le risposte alle tradizionali     te stesso: Chi sono? Verso dove sto an-
                                               “miniminagghie”, ormai sostituite da         dando? Cosa o Chi sto seguendo? E
                                               un mondo che regala risposte anche           con queste domande auguro a tutti
                                               senza domande. La mia ultima festa           buon discernimento e buon cammino.
                                               della Pace da organizzatrice, insieme al-                            Raffaella Refano

                                                 L’entusiasmo di 900 ragazzi per volare insieme con l’Acr
Puoi anche leggere