La consapevole vocazione laicale - MARZO 2020 ANNO XXXVI - N. 648 - Insieme Ragusa
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Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf. 45% CAMPIONE GRATUITO DELLA DIOCESI DI RAGUSA PERIODICO D’INFORMAZIONE La consapevole vocazione laicale ANNO XXXVI - N. 648 MARZO 2020
La spiritualità dei laici 4 Portare il Vangelo fuori dalle sagrestie Mario Cascone 6 Intervista al presidente nazionale di Azione Cattolica Rosanna Massari 8 Il contributo delle aggregazioni laicali Vittorio e Rina Schininà 9 Da cristiani cercando il bene comune Vito Piruzza 10 Il ruolo laico delle banche popolari Saro Distefano 11 Il bisogno di una nuova presenza di laici Ernesto Preziosi 12 L’insegnamento di Vittorio Bachelet Gigliola Alfaro Chiesa 14 L’esortazione post-sinodale del Papa “Querida Amazonia” M.Michela Nicolais In Diocesi 17 L’esperienza di Maicol Recchia 18 Un’Ac che sposa sinodalità e missionarietà Rosanna Massari 20 Celebrata a Comiso la Festa della Pace Raffaella Refano 21 La vocazione del gruppo Fuci di Vittoria Giuseppe Ferraro 22 L’incontro dei fidanzati con il Vescovo 23 Anziani e giovani per una Chiesa che profetizza e sogna I direttori dell’ufficio della pastorale per la famiglia 24 Teresa, l’Unitalsi e la sua parrocchia Alessia Battaglia 26 I 150 anni del Patrocinio di San Giuseppe Paolo Antoci 24 Febbraio 2020 27 Le confraternite a Monterosso Almo Angelo Schembari 28 L’identità del quartiere Ecce Homo Paolo Antoci 29 Dai 13 ai 15 anni l’età bella e ignorata Salvatore Mercorillo 30 Brevi diocesane Chiesa e società 32 Al cinema torna la rassegna “Orizzonti” 33 Se il lavoratore diventa solo un costo Luca Scollo Attualità 34 Vittoria, una comunità da rigenerare Orazio Rizzo
in La spiritualità dei “Christifideles laici” 4 Portare il Vangelo fuori dalle sagrestie La spiritualità dei laici È abbastanza ricorrente oggi la tentazione della cleri- calizzazione dei fedeli laici e della laicizzazione dei preti. Ci sono infatti diversi laici che interpretano il loro Su questa base Giovanni Paolo II, nella “Christifideles laici” al n. 15, afferma che “l’essere e l’agire nel mondo sono per i fedeli laici una realtà non solo antropologica servizio ecclesiale come una sorta di scimmiottatura dei e sociologica, ma anche e specificamente teologica ed compiti clericali e non mancano i presbiteri che vivono ecclesiale”. In altri termini i laici vivono la loro apparte- alla stregua dei laici, venendo così meno alla loro speci- nenza ecclesiale non rinchiudendosi dentro il sacro tem- fica missione ecclesiale. Questa confusione di ruoli pio, ma inserendosi negli ambienti del mondo, secondo nasce probabilmente da una diffusa ignoranza circa la logica evangelica del “sale” e della “luce”. L’indole l’identità della Chiesa e dei diversi ministeri che la carat- secolare, dunque, è specifica per la loro missione e per terizzano e la arricchiscono. la loro santificazione: essi infatti realizzano la loro spe- Chi sono i laici nella Chiesa? Con un linguaggio in ne- cifica vocazione non fuggendo dal mondo, per chiudersi gativo possiamo dire che sono coloro i quali non appar- nelle sagrestie, ma vivendo dentro le strutture temporali, tengono ai ministeri ordinati (vescovi, presbiteri e nelle quali cercano di portare il “fermento” del Vangelo. diaconi) e non hanno fatto professione religiosa dei voti di povertà, castità e obbedienza. Ma questa è una defini- zione che procede per esclusione e di fatto non ci dice chi è il laico. Per delineare l’identità dei “Christifideles laici” dobbiamo necessariamente fare riferimento alla ca- tegoria di “mondo”, inteso come l’insieme delle strut- ture e degli ambienti in cui si conduce ordinariamente la vita degli uomini. I cristiani laici sono coloro che, come dice il Concilio, cercano il Regno di Dio “trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio” (Lumen gentium 31). In modo più specifico il Vaticano II afferma che i laici si santificano offrendo al Signore la loro vita quotidiana, condotta nel mondo, e diventando adoratori di Dio nelle strutture temporali: “Tutte infatti le loro attività, pre- ghiere e iniziative apostoliche, la vita coniugale e fami- liare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e anche le mo- lestie della vita, se sono sopportate con pazienza, diven- tano offerte spirituali gradite a Dio attraverso Gesù Cristo; nella celebrazione dell’eucaristia sono in tutta pietà presentate al Padre insieme all’oblazione del Corpo del Signore. Così anche i laici, in quanto adoratori do- vunque santamente operanti, consacrano a Dio il mondo stesso” (Lumen gentium 34). È particolarmente sugge- stiva l’idea che i laici siano definiti da questo testo con- ciliare come “adoratori dovunque santamente operanti”, che grazie a questa loro caratteristica operano la “con- secratio mundi”. La presenza di laici autenticamente cri- stiani nelle strutture temporali determina una santificazione del mondo, che così si presenta come il “luogo” dove Dio abita e viene adorato.
Da questo punto di vista si deve qualificare come de- viante il fatto che spesso i fedeli laici dedichino un inte- ordinaria di ogni giorno, così come deve interpretare il suo servizio alla Chiesa non come qualcosa che lo disto- in 5 resse così grande ai servizi intraecclesiali da giungere glie dall’impegno socio-politico, ma come una cogente ad un pratico disimpegno nelle loro specifiche respon- chiamata a dare il suo specifico contributo per la costru- sabilità nel campo professionale, familiare, sociale, eco- zione del bene comune. Oggi più che mai c’è bisogno nomico, culturale e politico. Non possiamo fare salti di di laici cristiani che non facciano gli schizzinosi nei con- La spiritualità dei laici gioia quando la massima aspirazione di un fedele laico fronti della politica e non deleghino ad altri, che cristiani è quella di dedicarsi ai soli servizi liturgici o catechetici non sono, questo delicato settore della vita sociale. C’è e non invece quella di dare la sua testimonianza di cri- anche bisogno di fedeli laici che non nascondano la loro stiano autentico negli ambienti di questo mondo, a co- identità di cristiani quando si trovano a contatto con le minciare dalla sua famiglia e dal suo lavoro. realtà sociali. Pur senza giungere a forme sbagliate di Quest’ultima sottolineatura ci porta a dire che non ci trionfalismo e di fanatismo, i laici impegnati a condurre sono due vite: quella “spirituale” e quella “secolare”, una vita autenticamente cristiana si fanno riconoscere così come non c’è dicotomia fra i servizi intraecclesiali per la correttezza del loro comportamento e per l’eser- e quelli che, evangelicamente, si possono svolgere nelle cizio delle loro virtù. Questa loro testimonianza non strutture di questo mondo. Un tale dualismo va supe- può che affascinare gli altri e condurli a Cristo. rato, perché risulta apertamente fuorviante. Il laico deve coltivare la sua spiritualità a stretto contatto con la vita Mario Cascone Il laico deve coltivare la sua spiritualità a stretto contatto con la vita ordinaria
in 6 Intervista al presidente nazionale di Azione Cattolica Matteo Truffelli Promotori di fraternità e responsabilità lungo la frontiera del nostro tempo La spiritualità dei laici I n occasione dell’assemblea dioce- sana elettiva di Azione Cattolica, abbiamo avuto il piacere di incon- questa idea con il rischio di chiu- dersi in questo clericalismo? «Su questo dobbiamo sempre tor- quella politica come in quella cultu- rale. Spazi in cui Bachelet seppe mettere in gioco la propria fede a trare il presidente nazionale dell’as- nare a dirci che la nostra fede non è servizio della costruzione di una so- sociazione Matteo Truffelli con il un anestetico, non è qualche cosa cietà più fraterna, più giusta, più quale abbiamo riflettuto sul ruolo che ci mette al riparo dalla vita, la umana. È da questo atteggiamento del laico oggi e non solo. fede è qualcosa che ci spinge a spe- di fondo che possiamo ricavare il Secondo lei quanto è realmente rimentare la vita fino in fondo con cuore della lezione di Bachelet per i cambiato il ruolo del laico nella tutte le sue tensioni, difficoltà, gioie credenti di oggi, e in modo partico- Chiesa post-conciliare? e ricchezze. La fede non è qualcosa lare per i credenti laici, chiamati a «Al di là di tutte le difficoltà, le che ci possa acquietare, ma qualcosa spendere i propri talenti sul terreno lentezze a volte le incoerenze con che inevitabilmente ci rende in- non facile dell’impegno sociale e cui è stato definito il ruolo dei laici quieti, anche rispetto all’urgenza politico. Dobbiamo avere la capa- all’interno della Chiesa, io penso si- che dobbiamo avvertire di condivi- cità di riconciliarci con il tempo in curamente che in questi anni si dere la nostra fede con tutti, non cui viviamo, con uno sguardo con- siano fatti molti passi avanti da que- tanto per spirito di proselitismo, templativo. Come diceva Paolo VI, sto punto di vista. Oggi in tantissimi quanto per un bisogno di rendere Papa che tanto stimava Vittorio Ba- servizi, in tantissimi momenti si ve- possibile a tutti di sperimentare ciò chelet, “i nostri laici fanno da dono laici protagonisti non solo nel che ha fatto bella la nostra esistenza. ponte”. È questa la dinamica che servizio pastorale, ma anche in Anche in questo ci si deve misurare sperimentano i credenti che si pon- senso culturale, dentro gli strumenti con il rischio della clericalizzazione, gono a servizio del proprio tempo: di comunicazione, nell’impegno so- nel senso di ridurre la fede a una la condizione di una continua “ten- ciale. Detto questo la tentazione serie di precetti o di verità definite, sione”, un continuo inarcamento tra clericale c’è sempre e continuerà ad di risposte per qualunque domanda contesti, esperienze, spinte spesso esserci sempre. Non è solo una ten- in ogni situazione, mentre invece la tra loro contrapposte». tazione del clero ma a volte anche fede è fondamentalmente farsi scuo- Quali sentieri dobbiamo per- dei laici, cioè il ridurre il proprio tere dalle domande, perché la fede correre perché si realizzi quella protagonismo dentro la comunità è, almeno nelle sue radici, affida- Chiesa in uscita auspicata da Papa ecclesiale a svolgere delle funzioni mento, fiducia, è abitare nelle pro- Francesco? ecclesiali. Questo penso sia il vero prie domande sapendo di poter «“La forza della fraternità, che nodo, il vero snodo, il non ridurre il contare sull’amore del Padre». l’adorazione di Dio in spirito e ve- protagonismo laicale a delle fun- Bachelet ci esortava ad “amare rità genera fra gli umani, è la nuova zioni perché significa pensare la il tempo in cui viviamo”. Quanto frontiera del cristianesimo”. Queste Chiesa stessa come un insieme di per un cristiano risulta concreta sono le parole di Papa Francesco. In funzioni, invece la Chiesa è un po- questa affermazione? un tempo segnato da divisioni e polo che cammina vivendo e testi- «Tutta la vita di Vittorio Bachelet nuovi conflitti, il Papa ci chiede di moniando il Vangelo». ci offre la testimonianza esemplare puntare sulla “forza rinnovatrice In una sua pubblicazione ( Da di un credente capace di abitare in della misericordia”, di scegliere con credenti inquieti, in cerca della maniera significativa il proprio decisione la “rivoluzione della carità buona speranza) lei parla di cre- tempo: nella dimensione familiare e del servizio”. L’indicazione di denti inquieti. Quanto si scontra così come in quella ecclesiale, in Papa Francesco è molto chiara e
in 7 La spiritualità dei laici traccia una rotta impegnativa ed en- tani, i più poveri. Tessere alleanze, collaborare con tutte le altre realtà tusiasmante per la Chiesa del terzo perseguire il bene comune, anche e ecclesiali. La nostra è un’associa- millennio. Non dobbiamo limitarci oltre la sfera associativa». zione di laici corresponsabili con una ad analizzare le difficoltà del nostro Quali passi si devono compiere missione che si svolge nel mondo, fa- tempo, ma a lavorare per tradurle in per acquisire uno stile di vita sino- cendoci elementi di coagulo più che slancio creativo capace di trasfor- dale e a misura di tutti? di divisione. Dobbiamo spendere mare la realtà. La strada verso la «In primo luogo dobbiamo chia- questa capacità facendoci prossimo, nuova frontiera che abbiamo davanti rirci cosa intendiamo per sinodalità. cioè accorciando le distanze con le a noi si compone allora di diversi Sinodalità è camminare insieme tra persone con tutte le loro esigenze. sentieri, che si intrecciano tra loro. persone che hanno un passo diverso Vedere, avvicinarsi, chinarsi e met- Il sentiero della fraternità interseca e che vengono da posti diversi. È tersi sulle spalle il prossimo, questi quello della missionarietà, “che ci l’idea di un’associazione che cam- verbi devono guidare il nostro per- provoca a uscire dagli spazi protetti mina con passi diversi in relazione al corso. Dobbiamo metterci in ascolto dei nostri percorsi abituali, per con- territorio in cui si è inseriti, passi di- delle persone che ci vengono affi- dividere con ogni persona la gioia di versi ma verso una stessa direzione, date, altrimenti si rischia di dare fare esperienza dell’amore di Dio”. la direzione della nostra Chiesa. Si- delle risposte a domande che nes- È il momento, come AC, di spingerci nodalità equivale a corresponsabi- suno ha posto. Farsi prossimo è ve- verso una “nuova frontiera”. Una lità, trasversale e verticale. È la dere la vita e chinarsi su di essa, nuova frontiera significa farsi pro- corresponsabilità che ci educa e si questo è essere a misura di tutti». motori di fraternità dentro il nostro traduce in sinodalità. Essere stru- tempo. Essere solidali con i più lon- mento di sinodalità è essere capaci di Rosanna Massari Con slancio creativo lavoriamo per trasformare la nostra realtà
in Essere credenti ed essere credibili oggi 8 Il contributo delle aggregazioni laicali N el documento “Sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa” (n.103) riscontriamo un fondamento l’organizzazione di eventi, ma per il loro semplice es- serci.Tuttavia esiste una frase che viene ripetuta conti- La spiritualità dei laici sul contributo che le aggregazioni laicali possono dare nuamente: siate testimoni della vostra speranza, della per essere il vero luogo della sinodalità. La sinodalità fa vostra fede. Invece vorremmo ricordare, per prima a noi riferimento alla presenza di Dio che abita non “sopra” stessi, una frase di un giudice che è stato ucciso dalla ma “ in mezzo” al suo Popolo e richiede, per la sua attua- mafia, Rosario Livatino, di cui è in corso la causa di bea- zione, una vera e propria rivitalizzazione delle strutture. tificazione: «Non basta essere credenti, bisogna essere La grande sfida di oggi per la Chiesa è quella di gene- anche credibili». rare sempre e ovunque dei luoghi della presenza del Ri- Un ulteriore invito alla comunione e alla integrazione sorto. Qui entrano in gioco le aggregazioni laicali, quali ci viene dalla Evangelii Gaudium n. 29: «Le altre istitu- luoghi in cui Cristo continua, qui ed ora, a rendersi pre- zioni… sono una ricchezza della Chiesa che lo Spirito su- sente. scita per evangelizzare tutti gli ambienti e settori. Ma è Una caratteristica delle aggregazioni e movimenti ec- molto salutare che non perdono il contatto con questa clesiali, che pure raccolgono le diverse vocazioni, è la realtà tanto ricca della parrocchia del luogo, e che si in- loro indole “laica”. In questo ci aiuta la Lumen Gentium tegrino con piacere nella pastorale organica della Chiesa (Lg 31): «Ivi sono da Dio chiamati a contribuire, quasi particolare…». Questa integrazione tra presbiteri e laici dall’interno a modo di fermento, alla santificazione del deve essere fondata sull’autenticità dei propri ruoli e mondo… e in questo modo a manifestare Cristo agli altri senza schemi subalterni. principalmente con la testimonianza della loro stessa vita Le aggregazioni laicali, da quelle più antiche a quelle e col fulgore della loro fede, della loro speranza e carità». più recenti, nella loro molteplicità e varietà, sono segni Ciascuna aggregazione deve trovare nel proprio cari- della ricchezza e della versatilità delle risorse che lo Spi- sma originario le tracce di un sinodalità vissuta, e verifi- rito Santo alimenta nel tessuto ecclesiale offrono e de- care se le proprie strutture esprimono in modo efficace vono offrire il proprio contributo nel cuore di ogni quello stile sinodale, capace di generare la presenza di parrocchia per aderire tutti insieme alla Chiesa univer- Cristo. sale. In questo modo ogni aggregazione contribuisce e par- Vittorio e Rina Schininà tecipa alla sinodalità di tutta la Chiesa, non attraverso Presidenti Consulta delle Aggregazioni Laicali
Dalla politica laica alla politica ai laici in 9 Da cristiani cercando il bene comune D alla Donazione di Liutprando La spiritualità dei laici (anno 728) alla Breccia di Porta Pia (20 settembre 1870) la Chiesa, zavorrata dal potere temporale, non ha potuto esercitare liberamente la distinzione tra ciò che competeva a Dio e ciò che competeva a Cesare. A mio avviso il 20 settembre dovrebbe essere celebrato dalla Chiesa come il momento della liberazione dalla terza tentazione, la ricerca del po- tere. Non è un caso se da quella data la Chiesa sviluppa il suo pensiero so- ciale a partire dalla Rerum Novarum (1891) individuando nel magistero il proprio ambito di intervento e po- nendosi il problema del ruolo dei laici cattolici nella vita sociale, un ruolo che per gli oltre mille anni del potere temporale era stato di fatto un ruolo ancillare e dipendente dal- Con il Concilio si ha poi la grande l’assenteismo dei cristiani per la cosa l’ingombrante potere ecclesiastico. rivalutazione del ruolo del laicato pubblica.” (Christifideles laici) Per paradosso la funzione di edu- (Lumen gentium) cui viene affidato Sia chiaro che il riconoscimento catore al nuovo ruolo dei laici nella il compito di “cercare il Regno di dell’esclusiva delega ai “laici” delle società civile viene ricoperto nel no- Dio trattando le cose temporali” e incombenze dell’azione politica non stro Paese, che più di ogni altro ha con Giovanni Paolo II l’affidamento deresponsabilizza gli ecclesiastici, subito l’influenza prima e la man- di una chiara missione ai laici “… i su tutti incombe il dovere di dare te- canza dopo del ruolo del Papa Re, da fedeli laici non possono affatto abdi- stimonianza di virtù sociali e in par- un sacerdote, Luigi Sturzo che già care alla partecipazione alla politica, ticolare incombe sugli da fine Ottocento con grande rigore ossia alla molteplice e varia azione “ecclesiastici” una esclusiva fun- distingueva l’ambito religioso da economica, sociale, legislativa, am- zione pedagogica in campo di etica quello civile, e quando nel 1919 ministrativa e culturale, destinata a sociale che immagino molto poco fonda un partito di cattolici, impone promuovere organicamente e istitu- esercitata; mi sono sempre chiesto che nel nome non ci sia nessun rife- zionalmente il bene comune.[…] Le quante volte i confessori chiedano ai rimento religioso (Partito Popolare), accuse di arrivismo, di idolatria del fedeli se contribuiscono corretta- per lui infatti la politica deve essere potere, di egoismo e di corruzione mente a fornire i servizi alla colletti- profondamente ispirata dai principi che non infrequentemente vengono vità o invece evadono il fisco o se da cristiani, ma mantenersi laica. rivolte agli uomini del governo, del imprenditori trattano con giustizia i Nel dopoguerra e solo per l’ansia parlamento, della classe dominante, dipendenti a cominciare dalla “giu- di contrapposizione ideologica il del partito politico; come pure l’opi- sta mercede” per finire al rispetto partito dei cattolici, e con la ritrosia nione non poco diffusa che la poli- delle norme di sicurezza, o se custo- dello stesso Sturzo, assume nel tica sia un luogo di necessario discono il creato o inquinano, se at- nome la qualificazione religiosa (De- pericolo morale, non giustificano tuano la raccolta differenziata etc. mocrazia Cristiana). minimamente né lo scetticismo né Vito Piruzza L’insegnamento di don Sturzo rimane ancora valido e attuale
in 10 La spiritualità dei laici Sostenere la collettività con il credito Il ruolo laico delle banche popolari I l termine laico mi è divenuto chiaro, nel suo signifi- cato, solo da adulto. Intorno ai 22 anni quando, du- rante un dibattito molto acceso al Consiglio comunale di Veneto a sua volta confluita nella attuale Banca Intesa) e di banche piccole quando non piccolissime, anche con un solo sportello. È il caso delle tantissime Bcc, banche Ragusa (che io seguivo per fare la radio e poi la tele cro- di credito cooperativo, nate nella seconda metà dell’800 naca per una emittente locale), un consigliere disse, più e soprattutto nel Nord Italia. Avevano, alcune hanno an- o meno letteralmente: “… e in Piazza San Giovanni, dove cora, un principio ispiratore: “poco a molti e non molto abbiamo i nostri pilastri, la cattedrale cattolica e la catte- a pochi”. A codificarlo era stato Luigi Luzzatti, econo- drale laica”. mista e politico (per un anno fu anche presidente del Il riferimento era evidentissimo: da un lato la cattedrale Consiglio dei Ministri) che ha di fatto inventato le Banche nel senso di chiesa con dentro la cattedra vescovile, la ba- Popolari nella accezione storica italiana. rocca San Giovanni Battista, e dall’altro il palazzo della E Popolare era ed è quella Banca Agricola Popolare di Banca Agricola Popolare di Ragusa (che all’epoca ospi- Ragusa che in via Matteotti angolo corso Italia segnava e tava ancora la sede centrale, poi trasferita nell’attuale ancora segna il presidio della città di Ragusa. Da un lato sede di viale Europa). la cattedrale cattolica e dall’altra la laica. Una città (ed Quel consigliere comunale, del tutto involontaria- inevitabilmente, a raggiera, tutto il suo circondario) che mente, mi fece capire il termine “laico” nella sua mo- si possa vantare di ospitare la sede legale ed operativa di derna e pregna accezione. Se nel tempio cristiano si una banca (di medie dimensioni come la Bapr ma anche raccolgono i fedeli, nell’altra si pratica una attività com- di istituti più piccoli) è certamente fortunata: la raccolta merciale che sostiene la collettività. Non esiste contrad- e gli impieghi (in parole semplici: quanto raccolto tra i dizione, specie con riferimento agli istituti di credito che risparmiatori e quanto distribuito a famiglie e imprese fanno il lavoro di prestito con interesse secondo ben pre- sotto forma di prestiti e mutui) concentrati in un territo- cise, codificate, approvate norme etiche e morali. rio (per la Bapr questo è nel frattempo diventato l’intera Non è un caso che, almeno in Italia, furono moltissime Sicilia orientale) significa una altissima possibilità di le banche di ispirazione cattolica (oggi sono diminuite avere una sana economia. Chè poi i danni della crisi del molto). A parte lo Ior (Istituto Opere Religiose, con una 2008 siano arrivati anche qui è inevitabile. Però è come storia tutta a se stante) si trattava e in parte si tratta ancora il vaccino: non ti risparmia dall’influenza, ma se dovessi di grandi banche (esempio classico è, tra le altre, la Banca prenderla sarà in forma diluita, sopportabile. Cattolica del Veneto, poi passata per incorporazione Saro Distefano nella più grande azienda denominata Banco Ambrosiano La sede di Ragusa della Banca Agricola è stata percepita come una cattedrale
Una Chiesa in comunione ha bisogno in 11 di una nuova presenza dei laici I n una lettera al cardinale Ouellet, che sono chiamati a svolgere nel dire che la sottolineatura della di- La spiritualità dei laici papa Francesco nel luglio 2016, mondo. Per una visione corretta e mensione laicale rimane ancora oggi ha avuto modo di osservare, forse adeguata del ruolo del laicato nella non tanto come categoria teologica con ironia, come sembri «che l’oro- prospettiva conciliare occorre tener a sé stante posta di fronte ai presbi- logio si sia fermato». Non che man- conto non solo del capitolo IV della teri, distinta per ciò che fa più che chino tante espressioni di vitalità Lumen gentium e del decreto sul- per ciò che è. Ma una sottolineatura laicale, ma uno sguardo attento può l’apostolato dei laici ma soprattutto che richiama una dimensione peda- cogliere un diffuso «analfabetismo di del secondo capitolo della Lumen gogica: sollecitare i laici a scoprire la ritorno», in particolare nella forma- gentium dove la Chiesa è vista come propria vocazione a viverla lungo zione laicale e nel diffondersi di popolo di Dio. È un dato importante l’arco dell’intera vita. La mancanza forme di clericalismo. Tanto che che segna un punto di arrivo delle di una formazione specifica capace papa Francesco chiede che venga esperienze e della teologia del lai- di far maturare la consapevolezza «bandita ogni forma di clericalismo» cato e costituisce il vero banco di della chiamata battesimale e la con- ritenendolo addirittura «una delle prova del rinnovamento conciliare. seguente responsabilità del laico perversioni più difficili da togliere». È la visione teologica e pastorale nella Chiesa e nel mondo, provoca Occorre interrogarsi sul perché la che prefigura i nuovi contorni della una duplice conseguenza: l’anoni- grande apertura di credito fatta al lai- comunità cristiana in un contesto di mato con cui magari si svolgono de- cato dal Concilio, ha faticato a met- missione, ma che a mio avviso non terminati servizi richiesti, senza un tere radici. Le ragioni sono elimina la necessità di una forma- coinvolgimento responsabile nelle molteplici, la principale è il ritardo zione specifica per i credenti che vi- scelte, oltre che nell’esecuzione, e con cui matura un’ecclesiologia di vono la dimensione laicale non come l’assimilazione dei laici con forme comunione. Dopo il Concilio si è as- forma occasionale ma come consa- appunto di clericalizzazione. sistito ad una situazione in qualche pevole vocazione. Di qui l’impor- Il tema del laico oggi è quindi il modo paradossale: è come se il fon- tanza di una formazione specifica, tema del come aiutare a crescere la damento battesimale dell’apostolato organica, e la necessità di associa- visione di Chiesa che il Concilio ci per tutti i fedeli laici avesse messo in zioni di laici e di un modo nuovo di ha affidato. Senza separazioni, ma fa- ombra la “specificità” laicale, sotto vivere la dimensione comunionale vorendo la crescita di rapporti fra- il profilo della loro condizione di vita all’interno di un’unica visione eccle- terni e di uno stile sinodale. nella Chiesa e rispetto la missione siale arricchita di ministeri. Come a Ernesto Preziosi Per Papa Francesco il clericalismo è una perversione difficile da togliere
in L’intervista del Sir al figlio Giovanni a 40 anni dall’omicidio 12 L’insegnamento di Vittorio Bachelet La spiritualità dei laici «Il proprio dovere come vocazione» S ono passati quarant’anni dal 12 febbraio 1980, quando Vittorio Bachelet fu ucciso all’Università di tati terroristici o di violenze: c’erano bombe sui treni, nelle banche, omi- cidi. È difficile ricordare ai ragazzi di Roma La Sapienza, dove insegnava oggi quel clima perché per fortuna Diritto alla Facoltà di Scienze politi- non c’è più da molti decenni. Ai tanti che. Bachelet era vice presidente del che si lamentano del presente, quelli Consiglio superiore della magistra- che il mio papà e, prima ancora, Gio- tura ed era stato presidente di vanni XXIII avrebbero chiamato Azione Cattolica dal 1964 al 1973. “profeti di sventura” e che conside- Per ricordarlo abbiamo intervistato rano il passato sempre migliore, ri- buono di Vangelo o di principi di il figlio Giovanni. Che ricordo ha di corderei quel tempo in cui ogni convivenza democratica. Ma non suo padre? «Me lo ricordo come un settimana veniva ammazzato qual- solo. Una volta mio padre disse: papà molto paziente e molto capace cuno, un momento di grande peri- “Questo nostro tempo non è meno di ascoltare, ma anche di dare un’im- colo per le istituzioni, per la ricco di generosità, di bontà, di pronta, di guidare, non tanto con le democrazia rappresentativa che al- senso religioso, di santità, perfino, prediche, quanto con l’esempio, con lora era disprezzata e considerata di quanto lo fossero i tempi passati”. i fatti più che con le parole, mostran- una specie di orpello inutile del ca- In ogni tempo c’è una riserva di domi, concretamente, che diamo la pitalismo, della borghesia. Oggi, bontà e ci sono problemi da risol- migliore testimonianza cristiana o forse, non riusciamo ad apprezzare e vere, basta affrontarli con coraggio, democratica o sociale quando siamo vivere con entusiasmo questi doni con serenità, con fiducia negli uo- credibili come persone, come lavo- della libertà e delle elezioni libere dei mini che Dio ama, come il mio papà, ratori, come professionisti. Le atti- propri rappresentanti: la ragione, da cristiano, ha sempre creduto: il vità di volontariato, di impegno probabilmente, è che quei tempi Signore guida la nostra vita e la sto- sociale, politico, religioso non pos- brutti sono passati, siamo tornati a ria, attraverso tutte le difficoltà ci sono essere una compensazione di una fisiologia della democrazia, dif- porta a un approdo di gioia e di bene. quello che non riusciamo a fare nella ficile, ma pur sempre meno difficile Il mondo di oggi è molto diverso da nostra vita familiare o professionale. di quegli anni». Come giudica i ri- allora, ma restano in agguato l’odio Il nostro primo modo di rispon- gurgiti antidemocratici attuali? «Io e la menzogna. Ai tempi di mio padre dere alla vocazione di Dio nella no- credo che siano diversi. Mio padre sarebbe stato inconcepibile negare stra vita e di servire il Paese è quello forse direbbe che ogni tempo ha le l’Olocausto o dire pubblicamente: di fare bene il nostro dovere».Cosa sue difficoltà da conoscere, che non “Mandiamo gli ebrei ai forni crema- ha rappresentato per la sua vita l’as- bisogna adeguarsi alle mode del mo- tori” oppure “Buttiamo a mare tutti sassinio di suo padre? «Allora, pur- mento, ma che è necessario studiare gli immigrati”. Quanto avviene oggi troppo, era un evento non rarissimo il proprio tempo per poterlo trasfor- fa spavento sia in sé, sia perché negli la morte violenta nel corso di atten- mare e gettarvi dentro qualche seme anni di piombo prima sono iniziati i
in 13 La spiritualità dei laici proclami di tipo ideologico e poi speranza e all’azione: ci direbbe che pure sempre nuovo meraviglioso e sono arrivati, piano piano, i sassi, le dobbiamo studiare il nostro tempo, dirompente per ogni nuova genera- spranghe, le bombe molotov, le pi- amarlo e cercare di renderlo ancora zione». stole». più libero, più giusto, più umano». Oggi sente ancora vicino suo È necessario, pertanto, vigilare Lei al funerale di suo padre usò la padre? sempre. parola perdono nei confronti dei «Per chi crede nella comunione «Ma anche rallegrarsi di opportu- suoi assassini… dei santi, come ogni domenica di- nità allora impensabili che a mio «Anche altre famiglie, in quegli ciamo recitando il Credo, l’amore è padre piacerebbero di sicuro: non ci anni, nelle stesse condizioni dissero più forte della morte: vivi e morti ri- spariamo per strada, non c’è più una cose simili a quanto affermato dalla mangono uniti nell’amore di Dio, divisione del mondo in blocchi, si mia famiglia. Forse, le mie parole fe- nel pane e nel vino di Gesù. Si era può comunicare con tutti in tempo cero scalpore perché era un mo- uniti da vivi nella preghiera anche reale, il nostro Paese un tempo ab- mento particolarmente drammatico quando si era lontani; anche oggi, bandonato da tanti dei nostri in e c’erano tante telecamere, ma in nella messa, quando preghiamo e cerca di lavoro diventato meta di Italia c’era e c’è ancora un humus facciamo la Comunione, ci sentiamo speranze e sogni per tanti altri più cristiano e noi abbiamo detto solo e siamo ancora tutti uniti, con papà, poveri di noi, terra promessa per uo- quello che ci hanno insegnato al ca- con i nonni e con gli altri che non ci mini e donne di ogni colore e reli- techismo: la buona notizia del- sono più, proprio come quando, da gione. A papà piaceva una canzone l’amore di Dio per noi, che spinge bambini e da ragazzi, pregavamo in- degli anni Sessanta che diceva “Di anche noi a perdonare agli altri così sieme prima di dormire o eravamo che colore è la pelle di Dio?”. Se come noi speriamo di essere perdo- tutti insieme a tavola». fosse vivo forse ci esorterebbe alla nati da Lui. Un messaggio antico ep- Gigliola Alfaro Dobbiamo studiare il nostro tempo, amarlo e cercare di renderlo ancora più libero, più giusto, più umano
in 14 CHIESA Il ruolo delle donne, l’esclusività del sacerdote nel celebrare l’Eucaristia, la partecipazione dei laici, lo sfruttamento dell’ambiente sono alcuni dei passaggi chiave L’esortazione post-sinodale del Papa Al centro solo la “Querida Amazonia” S olo il sacerdote può dire: «Questo è il mio corpo». E dunque solo lui è abilitato a «presiedere l’Eucaristia». a presiedere l’Eucaristia. Questa è la sua funzione specifica, principale e non delegabile». Ci sono altre parole, ri- dato da parte del vescovo». «Questo fa anche sì che le donne ab- biano un’incidenza reale ed effettiva Nel quarto e ultimo capitolo dell’esor- corda Francesco, che «solo lui può pro- nell’organizzazione, nelle decisioni più tazione apostolica post-sinodale “Que- nunciare: “Io ti assolvo dai tuoi importanti e nella guida delle comunità rida Amazonia” (“Cara Amazzonia”), peccati”. – la tesi di Francesco – ma senza smet- dedicato all’aspetto pastorale, il Papa In questi due Sacramenti c’è il cuore tere di farlo con lo stile proprio della non fa alcun riferimento all’ordinazione della sua identità esclusiva». loro impronta femminile». sacerdotale di diaconi sposati per sup- «In una Chiesa sinodale le donne, che Quattro i “sogni” attorno a cui è arti- plire alla carenza di clero, avanzata nel di fatto svolgono un ruolo centrale nelle colata l’esortazione: sociale, culturale, corso del Sinodo sull’Amazzonia del- comunità amazzoniche, dovrebbero ecologico ed ecclesiale, che corrispon- l’ottobre scorso. poter accedere a funzioni e anche a ser- dono alle quattro “letture” che il Santo «Ciò che non può essere delegato», vizi ecclesiali che non richiedano l’Or- Padre aveva consigliato di adottare, nel nell’esercizio del ministero sacerdo- dine sacro e permettano di esprimere suo discorso a braccio pronunciato a tale, è proprio l’essenza dell’ordine meglio il posto loro proprio». È l’altra conclusione del Sinodo sull’Amazzonia sacro, che “configura” il prete a “Cri- proposta del Papa, che sottolinea che dell’ottobre scorso. sto sacerdote”. «Tale carattere esclu- «tali servizi comportano una stabilità, I sacramenti «devono essere accessi- sivo ricevuto dall’Ordine abilita lui solo un riconoscimento pubblico e il man- bili, soprattutto ai poveri, e non devono mai essere negati per motivi di denaro», il monito a proposito della necessità di assicurare «una maggiore frequenza della celebrazione dell’Eucaristia, anche nelle comunità più remote e na- scoste». «I laici potranno annunciare la Parola, insegnare, organizzare le loro comu- nità, celebrare alcuni Sacramenti, cer- care varie espressioni per la pietà popolare e sviluppare i molteplici doni che lo Spirito riversa su di loro», prose- gue il Papa: «Ma hanno bisogno della celebrazione dell’Eucaristia, perché essa fa la Chiesa».
CHIESA 15 in Di qui l’invito a «tutti i vescovi, in storale di una parrocchia». reggerle e a prendersene cura». particolare quelli dell’America Latina, «Permettere lo sviluppo di una cul- Nella prima parte dell’esortazione, non solo a promuovere la preghiera per tura ecclesiale propria, marcatamente Francesco parla di «ingiustizia e cri- le vocazioni sacerdotali, ma anche a es- laicale», il “sogno” del Papa per mine», riguardo allo sfruttamento sere più generosi, orientando coloro l’Amazzonia, «attraverso un nuovo in- dell’Amazzonia: che mostrano una vocazione missiona- cisivo protagonismo dei laici». Il mo- «Non possiamo permettere che la ria affinché scelgano l’Amazzonia». dello indicato è quello delle “comunità globalizzazione diventi un nuovo tipo Diaconi permanenti, religiose e laici di base”, che «quando hanno saputo in- di colonialismo», l’appello del Papa, se- dovrebbero assumere «responsabilità tegrare la difesa dei diritti sociali con condo il quale «bisogna indignarsi» per importanti per la crescita delle comu- l’annuncio missionario e la spiritualità, «un passato vergognoso». Non manca nità»: «Una Chiesa con volti amazzonici sono state vere esperienze di sinodalità un “mea culpa” su quei missionari che, – scrive Francesco – richiede la pre- nel cammino evangelizzatore della in Amazzonia, non sono stati «a fianco senza stabile di responsabili laici maturi Chiesa in Amazzonia». degli oppressi». «L’equilibrio planeta- e dotati di autorità, che conoscano le A proposito del ruolo femminile, rio dipende anche dalla salute del- lingue, le culture, l’esperienza spiri- Francesco mette in guardia dal “ridu- l’Amazzonia», l’esordio del capitolo tuale e il modo di vivere in comunità dei zionismo” che «ci porterebbe a pensare dell’esortazione dedicato ai temi ecolo- diversi luoghi». che si accorderebbe alle donne uno sta- gici: «Il grido dell’Amazzonia rag- «È possibile – aggiunge il Santo tus e una partecipazione maggiore nella giunge tutti, perché l’aspetto di Padre in una nota, sulla scorta del Co- Chiesa solo se si desse loro accesso conquista e di sfruttamento delle ri- dice di diritto canonico – che il vescovo all’Ordine sacro». «Senza le donne» la sorse è giunto oggi a minacciare la affidi ad un diacono o ad una persona Chiesa «crolla», l’omaggio del Papa, stessa capacità ospitale dell’ambiente: non insignita del carattere sacerdotale «come sarebbero cadute a pezzi tante l’ambiente come “risorsa” rischia di o ad una comunità di persone una par- comunità dell’Amazzonia se non ci fos- minacciare l’ambiente come “casa”». tecipazione nell’esercizio della cura pa- sero state le donne, a sostenerle, a sor- M.Michela Nicolais L’equilibrio planetario dipende anche dalla salute dell’Amazzonia
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Scautismo e contatto con la natura creano un ambiente favorevole alla maturazione DIOCESI 17 in Aiutare i ragazzi a crescere con la Fse L’esperienza di Maicol Recchia C arissimi amici e lettori, l’ultima volta che mi sono ritrovato a scri- vere per voi è stato il mese di settembre parto e della Staff, di cui faccio parte: ragazzi solari, energici e con una matta voglia di vivere e di crescere! Lo scorso 2019, mese in cui ho iniziato il mio per- dicembre (27-28-29) ho preso parte al corso di formazione culturale e spiri- campo invernale che ogni anno vede i tuale a Palermo, come seminarista di ragazzi impegnati, durante le vacanze primo anno. È trascorso solo poco natalizie, in una uscita di branco al- tempo da allora ma mi sento di condivi- l’aperto, completamente immersi a dere con voi l’esperienza dello scauti- contatto con il Creato. Devo essere sin- smo che il Rettore mi ha chiesto di cero: è stata una esperienza del tutto intraprendere per questo anno forma- nuova per me ma che mi ha dato tanto, tivo. Da novembre sono entrato a far a partire dal calore, dall’entusiasmo e parte della grande famiglia degli scout dai sorrisi dei ragazzi in cui ho potuto gio, dopo una settimana di impegni di d’Europa (Fse), realtà presente in ma- scorgere la gioia di essere cristiani allo seminario e di facoltà, poter tornare in niera viva e attiva nella mia parrocchia stile di B.P. (iniziali di Baden Powell diocesi e stare con i ragazzi e non per- (provengo dalla comunità parrocchiale fondatore, nel 1907, del movimento dere così la dimensione della parroc- della cattedrale San Giovanni Battista). mondiale dello scautismo). chia. Dimensione, questa, che ci trova Il Gruppo Ragusa 3 si riunisce tutti i La cosa che più mi colpisce è che la riuniti la domenica alla messa dei gio- sabati nei locali che la parrocchia mette formazione di questi ragazzi mira, es- vani delle 10.30, occasione per condi- a disposizione per le attività dei ragazzi. senzialmente, all’educazione di quelli videre non solo il cammino e la In modo particolare sono stato affidato che saranno i cittadini del domani, il formazione scout ma anche l’unica Pa- al Riparto Esploratori con cui siamo en- tutto accompagnato dalle dolci note rola e l’unico Pane spezzato che ci dà trati in amicizia e simpatia. Sto avendo dell’insegnamento che Gesù ci ha la- forza e energia per andare avanti, per modo di conoscere tutti i ragazzi delle sciato. Buoni cittadini e fedeli cattolici poter dire realmente “vivo la mia vita ri- tre squadriglie che compongono il Ri- dunque! spettandomi e amando chi mi sta ac- Il campo invernale che abbiamo vis- canto!”. suto mi ha fatto riscoprire anche la bel- Concludo chiedendo a tutti voi il so- lezza di stare a contatto diretto con la stegno della preghiera che sono sicuro natura, con la vita animale e vegetale e è già presente, non solo per me ma vedere che i ragazzi, se motivati, tro- anche per i miei compagni di cammino. vano questo ambiente non ostile ma fa- Assicuro anche la mia preghiera per vorevole alla loro crescita, alla loro voi, amici cari, perché possiamo essere maturazione. Molte volte, ormai, i gio- sostenuti da quel Dio che si è fatto in- vani sono chiusi nelle loro stanze con in chiodare al legno della croce in ma- mano il cellullare o qualsiasi strumento niera libera e volontaria perché ci ama tecnologico che lo isola dal contesto e alla follia e seppur nel momento più do- a volte fa perdere loro l’aderenza al loroso ha steso le braccia perché potes- reale. Ebbene, queste sono esperienze simo essere riscaldati e protetti da quel che ci insegnano, nessuno escluso, che meraviglioso abbraccio. si può far un uso moderato delle tecno- Buon cammino quaresimale e buona logie pur fruendo di tutto ciò che di vita a tutti! bello e sano il buon Dio ci ha donato. Maicol Recchia È bello ritrovarsi il sabato pomerig-
in18 DIOCESI Dall’assemblea diocesana esce un’Ac che sposa sinodalità e missionarietà L’ Azione Cattolica, domenica 16 febbraio, ha celebrato la XVII as- semblea diocesana elettiva. prossimo all’altro dentro le istituzioni, le famiglie, le città con il desiderio di costruire il bene comune. e conoscere meglio altre. I nostri pen- sieri sono rivolti al passato ma anche al futuro». Questo appuntamento ha rappresen- A questa introduzione hanno fatto se- Commentando il titolo che il Consi- tato la conclusione di un percorso ini- guito i saluti ufficiali del vescovo, del- glio diocesano uscente ha proposto per ziato tre anni fa e l’inizio di un nuova l’assessore Dante Di Trapani, dei questa assemblea, ha cercato di dare via, sempre nella continuità di ciò che presidenti della Cdal, Rina e Vittorio delle coordinate per orientare il lavoro è stato realizzato. L’evento si è svolto a Schininà, e di Simone Lo Presti, presi- diocesano, parrocchiale ed individuale Comiso al teatro Naselli. dente del presidio di Libera di Ragusa. dei soci.Si è lasciato guidare da un’im- La giornata ha avuto inizio con la ce- Sebastiano Distefano ha portato i saluti magine, quella dello zerbino. lebrazione della santa messa, officiata della presidenza regionale, di cui è de- «Nell’immaginario collettivo lo zer- dal vescovo monsignor Carmelo Cut- legato. Da non dimenticare il commo- bino ha un’accezione negativa, ma è titta nella chiesa di San Biagio. Signifi- vente momento in cui si è fatta memoria anche quell’oggetto che si trova davanti cativa la presenza di Matteo Truffelli, della cara signora Carmela Curiale, già l’uscio di casa. Lo zerbino, davanti la presidente nazionale dell’Azione Cat- presidente dell’associazione, che ci ha porta, parla di casa pur rimanendo tolica. recentemente lasciati. Un breve video fuori, pur senza parlare, manifesta l’ap- “Camminare insieme guardare lon- ha riassunto le principali e significative partenenza alla famiglia. L’AC si fa zer- tano, Sinodalità come stile, prossimità attività svoltesi nel corso dell’ultimo bino della Chiesa, non per come scelta”: questo il tema dell’as- triennio, quindi si è passati all’inter- clericarizzarsi, come spesso accade semblea. Come ha sottolineato Ema- vento di commiato del presidente oggi, ma per parlare di essa là dove di nuele Occhipinti, presidente emerito uscente, Francesco Arangio. Chiesa non si deve parlare. In quegli dell’associazione, che ha coordinato i «Il fine mandato – ha detto – è tempo ambienti dove a parlare devono essere lavori durante la mattinata, l’Azione di bilanci. Quello da me appena tra- i gesti, i sorrisi, i silenzi, l’ascolto ed il Cattolica è chiamata a vivere il tempo scorso non è un tempo di amministra- sudore, l’Azione Cattolica deve essere della prossimità, a promuovere la cul- zione, ma è stato un tempo di Grazia in attenta e vigile perché le fragilità pos- tura della fraternità. È il tempo di farsi cui ho potuto intessere nuove relazioni sano essere raccolte e condivise.
Rigenerare le scelte e i processi nella Chiesa e nel nostro Paese DIOCESI 19 in L’Azione Cattolica che si fa zerbino A conclusione del dibattito in sala, si bleare, ci si prefigge di «rigenerare le diventa centro nevralgico di ascolto, di- è proceduto all’apertura dei seggi elet- scelte e i processi che intendiamo per- venta teatro delle vicende politiche, torali. Le attività pomeridiane hanno correre nella Chiesa e nel nostro Paese, ossia della polis». Un caloroso applauso visto, dopo il pranzo, la lettura e l’ap- anche in sintonia con gli Orientamenti ha manifestato la vicinanza e la gratitu- provazione del Documento finale a cui della Chiesa italiana per il 2020-2025, dine per il servizio svolto al Presidente si ispireranno tutti i membri del- in accordo con l’indirizzo pastorale uscente. l’Azione Cattolica della diocesi e in par- della Diocesi e con l’Associazione na- Al suo intervento ha fatto seguito ticolare il Consiglio diocesano eletto in zionale». quello del presidente nazionale, Matteo tale sede per il prossimo triennio 2020- Buon cammino al nuovo Consiglio Truffelli, che ha ringraziato il vescovo 2023. diocesano e a ciascun socio. per la sua presenza, tutti coloro che Come recita il Documento assem- Rosanna Massari hanno svolto il loro servizio nell’ultimo triennio e chi oggi si mette a disposi- zione per continuarne la missione. Rosario Schininà nuovo presidente Dopo aver chiarito, facendo riferi- Nuovo presidente diocesano di mento al tema dell’assemblea, cosa si Azione Cattolica per il triennio intende per sinodalità, il presidente ha 2020-2023 è Rosario Schininà. sottolineato come in questi anni si sia Lo ha nominato il vescovo monsi- cercato di prendere sul serio le provo- gnor Carmelo Cuttitta. Rosario cazioni di papa Francesco, anche attra- verso la Evangeli Gaudium. Per una Schininà ha 58 anni ed è sposato Chiesa più sinodale e più missionaria, da 33 con Salvatrice ed è papà di l’AC deve essere più sinodale e più mis- Francesca e Federico e nonno di sionaria, così da poter aiutare la Chiesa. Alessandro e Annalisa. Facendo riferimento alla situazione Appartiene alla parrocchia di odierna dell’associazione, ha affermato San Pier Giuliano Eymard di Ra- che l’AC è ancora profondamente radi- gusa dove ricopre l’incarico di cata nel territorio, nelle grandi come nelle piccole realtà, con una forte capa- presidente parrocchiale di A.C. cità di tradurre tutto in grande creati- Nel triennio appena concluso ho vità, di dare risposte molto differenti a svolto il servizio nell’equipe situazioni diverse. In questo momento adulti, come membro cooptato. c’è grande attesa da parte della Chiesa La sua formazione è avvenuta nella parrocchia S. Giorgio di Ragusa Ibla, rispetto all’AC, ciò rappresenta una dove ha ricoperto anche il ruolo di presidente parrocchiale con l’allora grande responsabilità. Qualcuno si chiede se sia meglio essere in tanti o es- parroco monsignor Cultrera. sere pochi ma buoni. Secondo Truffelli, In quegli anni ha fatto parte del consiglio diocesano nel settore giovani non dobbiamo farne un’ideologia di e successivamente, sotto le presidenze di Emanuele Occhipinti e Daniela questa convinzione. Una cosa è di qua- Lauria, ha anche svolto il servizio di segretario diocesano dell’A.C. lità quando parla alla vita di tutti. La fra- Ad affiancarlo il consiglio diocesano eletti al termine dell’assemblea. ternità e il farsi prossimo sono elementi Ne fanno parte Rosanna Massari, Gianna Rizza, Massimiliano Occhi- essenziali della nostra associazione. pinti, Luca Scollo, la coppia Grazioso-Lucifora (settore adulti); Maria Mala tempora currunt? L’età dell’oro non c’è mai stata, il nostro tempo è que- Concetta Di Franco, Pierpaolo Amato, Giuseppe Vacirca, Chiara Bor- sto, è quello che ci è stato regalato e che donaro, Eleonora Firrincieli (Acr); Alessandra D’Izzia, Riccardo Spa- dobbiamo amare, questo affermava Vit- tola, Rosario Denaro, Stefano Paternò, Michele Occhipinti (settore torio Bachelet. giovani).
Tutti in piazza a costruire la città giusta Celebrata a Comiso la Festa della Pace “È la città giusta, chiama anche a te, cuore e testa, tutti in piazza a costruire il bene. Con l’Acr si può vo- immersi all’interno di una “città giusta” dove l’attenzione era rivolta ai senza- tetto, i ragazzi hanno ricostruito da l’equipe che il buon Gesù mi ha messo accanto, un’organizzazione che ha ri- sentito delle corse che questa società lare”. E’ questo il ritornello che il 9 feb- zero una casa dove la povertà dei mobili impone. braio 2020, circa 900 acierini, è stata compensata dalla ricchezza dei Quando sei lì, presa dalle cose da fare provenienti da tutta la diocesi di Ra- valori del rispetto, amore, comunica- e da organizzare perdi di vista il senso gusa, cantavano e ballavano a Comiso zione delle famiglie che la abitano. delle cose stesse, ma poi arriva un mo- in piazza Fonte Diana. Un’attenzione particolare è stata rivolta mento in cui la stanchezza ti costringe Un canto intriso di esperienza vis- ai disabili che faticano a passeggiare per a fermarti e finalmente trovi il tempo di suta, sin dalle prime battute, dell’ormai le strade in quanto piene di rifiuti but- guardarti intorno. Attorno a te trovi da consueto incontro annuale Acr: “La tati da noi cittadini poco rispettosi un lato una città costruita in parte e la Festa della Pace”! I ragazzi sono stati dell’ambiente e dell’altro. Non poteva rete da muratore ti indica che c’è an- mancare l’attenzione per le persone an- cora tanto da costruire; dall’altro trovi ziane: i nostri nonni! Insieme abbiamo i ragazzi, il loro entusiasmo ti coinvolge riscoperto la gioia dei giochi tradizio- e ti fa “volare”, tanti ragazzi che guar- nali ormai sostituiti da quelli virtuali, dano, chiedono, emulano e seguono. In insieme abbiamo riscoperto la bellezza quel momento non puoi non chiedere a di trovare le risposte alle tradizionali te stesso: Chi sono? Verso dove sto an- “miniminagghie”, ormai sostituite da dando? Cosa o Chi sto seguendo? E un mondo che regala risposte anche con queste domande auguro a tutti senza domande. La mia ultima festa buon discernimento e buon cammino. della Pace da organizzatrice, insieme al- Raffaella Refano L’entusiasmo di 900 ragazzi per volare insieme con l’Acr
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