Recensione: Pocket Two di SR Technology
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
http://www.ziomusic.it/2015/04/13/recensione-pocket-two-di-sr-technology/ Recensione: Pocket Two di SR Technology Il brand SR Technology fa parte del gruppo Schertler, azienda svizzera che dal 1980 si impegna per raggiungere i massimi livelli di fedeltà nella riproduzione degli strumenti acustici a corda, con produzione di microfoni a contatto di alta qualità, amplificatori combo e sistemi di amplificazione acustica, che hanno ricevuto da subito riscontri positivi da parte degli utenti di tutto il globo. L’acquisizione per intero di SR Technology nel 2012 per Schertler ha permesso di espandere l’attività anche ad altri segmenti di mercato. Nell’offerta SR Technology troviamo infatti vari tipi di diffusori, passivi e attivi, sub, monitor da palco, studio monitor e impianti completi, come quello che abbiamo provato e recensito per voi questa volta. Il Pocket Two è un classico impianto “sub più due satelliti”, con potenza complessiva di 900W RMS, cioè un diffusore da 500W con woofer da 12” per la riproduzione delle frequenze sub-basse da 40Hz – 150KHz, più due satelliti da 200W, a due vie, con un altoparlante da 8” per le basse e una tromba con driver da 1” per le alte. Il sistema è tri-
amplificato, con un amplificatore analogico per i bassi e due amplificatori indipendenti per i satelliti. Questi amplificatori sono collocati all’interno del sub, il che significa che i satelliti sono passivi e ricevono il segnale già amplificato direttamente dall’unità subwoofer. Questo sistema compatto di SR Technology è pensato per l’amplificazione dal vivo in ambienti di piccola-media grandezza, come locali di dimensione contenute, sale di conferenza, aule di canto, ma anche sonorizzazioni di palestre e sale da ballo nonchè DJ set. Ottimo anche per chi fa piano bar o vuole amplificare dal vivo strumenti acustici come abbiamo fatto noi.
Prima impressione Quello che stupisce del sistema Pocket Two è la sua grande compattezza e il peso molto ridotto. Il diffusore satellite si riesce letteralmente ad alzare con un dito solo e il sub, anche se ha all’interno oltre al woofer da 12” i tre moduli di amplificazione, pesa solo 24 Kg. Sebbene l’impianto sia un “peso leggero”, non da affatto l’impressione di essere poco robusto, anzi. I cabinet sono di eccellente manifattura, costruiti in legno multistrato e coperti di una vernice a polvere di colore nero con trattamento antigraffio, il classico finish dei diffusori professionali da concerto per intenderci. Il design di sub e top è essenziale, praticamente identico a quello del suo fratello più piccolo, il Pocket One (che però offre 600W complessivi e utilizza woofer da 6” nei satelliti e da 10” nel sub).
Le maniglie ad incasso per il trasporto sono progettate in modo elegante ed ergonomico, caratteristica fondamentale per un impianto “mobile” come questo. I due satelliti sono dotati di flange predisposte per il montaggio su piantane (non incluse nel sistema). Volendo con un tubo (sempre opzionale) si può montare uno dei due satelliti anche direttamente sul sub, visto che anche esso è provvisto di pole mount. Per un appoggio stabile, sotto i cabinet sono montati quattro piedini di gomma, e per proteggere i driver la parte frontale dei cabinet è coperta con una griglia e un foglio di gommapiuma leggera ma resistente. Sia il sub che i diffusori si avvalgono di progettazione bass reflex del cabinet, come praticamente tutti i diffusori acustici attualmente sul mercato. Sorprende la grande semplicità del sistema a livello di controlli. Perché oltre agli in/out di linea XLR e le uscite amplificate con connettori Speakon, l’ingresso per il cavo di alimentazione e l’interruttore per l’accensione, sul panello posteriore del sub troviamo solo un potenziometro per il volume, un selettore per il ground lift (per togliere la massa nel caso ci fosse qualche ronzio fastidioso) e basta. Eccovi le specifiche tecniche per darvi un’idea migliore delle caratteristiche del sistema:
In prova Ho provato il sistema Pocket Two da me in studio per un paio di settimane in varie situazioni. Innanzitutto nell’aula di canto, dove accompagno i miei allievi con un pianoforte digitale o alla chitarra acustica, e li faccio cantare con utilizzo di un microfono su basi audio, che spesso raggiungono dei volumi piuttosto “rock’n’roll”. In queste occasioni il microfono e gli strumenti entrano ed escono praticamente in flat (senza alcun tipo di equalizzazione) dalla mia scheda audio, che è collegata anche a un sistema DAW per poter registrare le performance dei miei allievi. Devo dire che il sound del Pocket Two è veramente piacevole ed equilibrato. Un suono ricco, con bassi rotondi ma fermi e la gamma delle frequenze alte riprodotta in modo lineare, mai troppo frizzante o fastidiosa anche a volumi sostenuti. Ho potuto testare l’impianto anche durante le prove di un duo acustico (chitarra acustica e/o basso acustico, voci e percussioni) ed un quartetto blues/rock (basso e voce, batteria,
chitarra e organo hammond) e in tutte e due le situazioni mi sono trovato bene. Ho usato un mixerino molto “basic” (tipo Mackie) per preamplificare i segnali degli strumenti e ho montato l’impianto nella regia grande del mio studio. Il set up del sistema è semplicissimo e il rapporto dimensioni/volume del Pocket Two è notevole. La resa del Pocket Two con gli strumenti acustici è eccezionale, molto fedele. Ma anche nella situazione “elettrica” l’impianto se l’è cavata bene, dandomi abbastanza headroom per la voce per competere con gli altri strumenti, considerando che ho pure fatto entrare nell’impianto un po’ di tutti gli strumenti, inclusa grancassa e overhead della batteria. Posso affermare anche in questa situazione che il sound del Pocket Two risulta molto equilibrato, e non fa affatto rimpiangere la mancanza di controlli ulteriori, come siamo abituati magari da diffusori (attivi) di altri produttori, con vari filtri, potenziometri, ecc. Il rapporto sub/satelliti è sempre giusto, a tutti i livelli di volume. Spesso le frequenze provenienti dal raccordo dei sistemi reflex rischiano di non essere perfettamente “allineate” (in fase) con quelle emesse dalla parte anteriore del diffusore, comportando risonanze, rimbombi, perdita della limpidezza sonora, effetto “scatolare” con degenerazioni talvolta anche fastidiose. Questo per fortuna non è il caso dei cabinet del Pocket Two, c’è stata evidente cura anche sotto questo aspetto tecnico. Il suono risulta sempre ben definito, una progettazione realizzata ad arte. Conclusioni finali A chi cerca un sistema di amplificazione piccolo ma potente con ottime caratteristiche sonore consiglio di tenere in considerazione il Pocket Two di SR Technology. Può essere utilizzato nelle più varie applicazioni, ma personalmente lo vedo perfetto in tutte le situazioni acustiche, come i vari duo e trio acustici, tanto in voga in questo periodo. Materiali e connettori sono professionali, la manifattura è eccellente, il setup del sistema è
un gioco da ragazzi, e i rapporti dimensioni/potenza e prezzo/qualità mi sembrano molto buoni. Il prezzo indicato da Schertler Group è di 1.149,00 euro che è in linea con prodotti professionali simili di altri brand che possiamo trovare sul mercato nella fascia media. Info: www.schertler.com Guido Block Redazione ZioMusic.it Be Sociable, Share! Tweet 1 Mi piace 14 0 POSTED BY GUIDO BLOCK Un vero tedesco, anche se con nome italiano. Canta e suona il basso in varie rockband, scrive e arrangia canzoni, ha uno studio di registrazione dove insegna anche canto. Ma la sua vera passione è la birra tedesca (chi l'avrebbe mai detto!) di cui consuma almeno un litro ogni giorno: "Fa bene alla mia pelle e mi dà un timbro luppollato". LEGGI ALTRE NOTIZIE CON: casse live Pocket Two Schertler Group SR Technology
Puoi anche leggere