La Coccinella di Ruota - Paese di Ruota
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Sommario: 1970 03 - Poesia G. Pagnucci 04 – Programma Eventi Don Aldo Mei 08 – Calendario attività estive 10 – I pizzaioli 11 – Programma festa del Patrono 13 – News dalla redazione 14 – Intervista a Celina 15 – Raccolta Caritas 16 – Quello che si pensa e si dice Hanno collaborato: 17 – Lucca Romana Mario Barsocchi 18 – Storia e leggenda sul castagno Pamela Guasparotti Paolo Biagioni 19 – Curiosità Federico Ascareggi Leonardo Ascareggi 20 – Un romanzo per l’estate Martino Franceschini Anna BIagioni Frediano Mei Le dimensioni del testo sono ottimizzate per Gli articoli sono firmati e ognuno è stampa formato a5 responsabile di quello che scrive. Comunicazioni, foto e documenti E’ assolutamente vietato diffondere i sono ben graditi, inviarli a: contenuti attraverso i social. lacoccinelladiruota@gmail.com Le copie cartacee sono disponibili: Per iscriversi alla mailing list al fine di - Al Bar di Silvia ricevere tutte le edizioni in pdf scrivere a: - Dal parrucchiere Giuseppe lacoccinelladiruota@gmail.com E’ attivo il sito intrnet di Ruota a cura di Paolo Biagioni www.paesediruota.it 2
San Bartolomeo Oh S. Bartolomeo che tutti gli anni il 24 Agosto bussi a queste porte Degno tu sei del nostro paese con in braccio la pelle e senza panni noi paesani ti teniamo in cuore la tradizione porti delle torte Apostolo di Ruota e S. Ginese morto fra gli strazzi e nel terrore Martire Santo chiediam il tuo perdono dei misfatti nostri e del peccato Festa patronal con tempo secco e ti vogliamo ancor nostro patrono perché ricorre d'agosto con calura che tu sfili in Processione sul selciato attira il forestier l'odor del becco accompagnato da 'aria e acqua pura Ancor ti vedo una coltella in mano tagliente ma con lama inaudita Termino speranzoso e confidente dall'altra mano porti un libro strano che partecipi ancora tanta gente. sinonimo per noi di lunga vita Giacomo Pagnucci Nella nicchia da un anno riposato Ruota 24 Agosto 1989 o S. Bartolomeo fatti un'uscita e in processione sarai tu riportato a questa bella festa darai vita Il paese sarà tutto illuminato per te e il tuo fedele S. Luigi anche lui in paese é trasportato martire di castità e sacrifici Bartolomeo che moristi spellato gli onori porti al cielo salutari o di legno o di gesso tu sia stampato sei sempre onoratore degli altari Sei martire per noi sacrificato perciò da Dio sarai ricompensato Facciamo festa con grande baldoria ad onor dei patroni del paese festa religiosa e pappatoria che volge al termine di fine mese Processione 1999 3
Comuni: Capannori, Lucca, Pescaglia 2/6 agosto celebrazioni per il 74° anniversario della morte di don Aldo Mei
Itinerario della carità Percorso rievocativo della vita di Don Aldo Mei dal luogo di nascita di RUOTA al luogo del martirio di LUCCA Sabato 4 Agosto 2018 Programma : Ore 16,00 Partenza dalla piazza della Chiesa Ore 20,00 Arrivo previsto alla Casa del Boia Accoglienza delle autorità Rinfresco Ore 21,00 Cerimonia di Commemorazione con il monologo di Marco Brinzi Ore 22,00 Fiaccolata fino al cippo di Porta Elisa Alla fine rientro con propri mezzi Il percorso è abbastanza facile, da Ruota a S. Andrea si viaggia nel bosco e in discesa, per il resto la strada è pianeggiante, negli ultimi 3 km si fiancheggia l’acquedotto del Nottolini, in totale sono circa 13,5 Km La partecipazione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione: Al Bar da Silvia o via mail mario.barsocchi@bcassicura.it
74° anniversario Don Aldo Mei La strada dell’Italia che verrà Senza paura contro i forti e i persecutori Chiesa di Ruota Lunedì 6 Agosto ore 21,15 Programma: Saluto del Sindaco di Capannori Luca Menesini Intervento di Emanuel Pesi: Storico e referente progetto «La Via della Memoria» «ERANO COME FIGLI» Don Aldo - Mons. Torrini Lettura scenica di Marco Brinzi A cura di Luciano Luciani Istituto Storico della Resistenza e dell’ Età Contemporanea di Lucca Ingresso gratuito
Sabato 11 Agosto in piazza del Rio Gavettonata di un giorno di mezza estate Dalle 16:00 tutti in piazza a divertirci Dalle 19:00 apericena al Bar di Silvia Per finire grande tombolata, bomboloni e tanto altro 8
Calendario Attività Estive 2018 AGOSTO 2018 Pizza Domenica 5 Agosto dalle ore 19 sotto Domenica 12 Agosto dalle ore 19 Sabato 18 Agosto dalle ore 19 le stelle* SETTEMBRE 2018 Domenica 16 Settembre ore 13 FESTA ALPINA con grande menù organizzato dal gruppo parrocchiale in occasione della Festa Alpina (orari e dettagli nella locandina pagina successiva) * Pizza di vari gusti, Focacce Ripiene, Antipasti, Panini, Musica e Tombola con ricchi premi e per finire in dolcezza la serata Crepes con Nutella, presso il giardino adiacente la sala della parrocchia con forno a legna Per prenotare i tavoli e ordinare la pizza e gli altri piatti da asporto chiamare il numero 0583-979182 dalle ore 17.00 in poi del giorno stesso In caso di maltempo sarà sempre allestita la sala parrocchiale al coperto N.B. Le date potrebbero subire variazioni 9
Pierluigi, Roberto, Sabrina, Giorgio, Marco … al forno FORNO: CASSA: MARCO MEI PIERLUIGI MEI ROBERTO BIANCHI GIORGIO MEI CUCINA: GIUSEPPE PAGNUCCI MARIA ROSCIGNO FEDERICA MEI ANTONIETTA PAOLINI MASSIMILIANO MEI RITA LEONCINI GABRIELE MEI VERONICA MOROTTI SABRINA BRINI MARISA BIANCHI GUIDO PAOLINI FRANCESCA PAGNUCCI MANUEL PAGNUCCI VINCENZO CUONO DAMIANO PAOLINI CARLA PAGNUCCI ITALO ANDREOTTI BAR: DANO MEI 11
Festa del Patrono San Bartolomeo Giovedi 23 Agosto ore 21 Processione con Filarmonica Colle di Compito Venerdi 24 Agosto ore 9 S. Messa solenne La processione del 2017 12
E intanto in quel di Ruota la redazione cresce Cari Paesani, Abbiamo bisogno di voi!!! ci serve ancora per la redazione: Monitor, Tastiera e Mouse; Ed inoltre la cosa più preziosa: il Vostro tempo per dipingere e sistemare la stanza Per la redazione Leonardo e Lorenzo Si ringraziano la Cdl Iride https://www.cdliride.it/ BCassicura http://www.bcassicura.it/ Ictplus http://www.ictplus.it Per il materiale e gli arredi donati 13
Cari Paesani , eccovi di seguito l’intervista fatta qualche tempo fa alla nostra Celina Pucci “Facevo la scuola a Ruota , fino a 4 e 5 anni , la maestra si chiamava Iolanda , era molto severa , il bagno si trovava fuori dalla scuola . La maestra voleva che continuavo la scuola , ma purtroppo non c’era la possibilità. A 9 anni andai a lavorare negli uliveti e nei boschi , L’olio era merce di scambio , con quello si comprava tutto quello che serviva . Veniva il pesciaio in bici con una cassettina da Buti ; poi c’era l’Ovaio che vendeva la pannina al taglio , nella piazza del Rio si formava un piccolo mercato . Quasi tutti avevano il forno in casa , chi non ce l’aveva lo chiedeva in prestito in cambio davano l’olio . Si giocava con quello che c’era , pezzi di piatti rotti si facevano i pentolini , sotto la murella , si prendeva il “Riso “ attaccato al muro le famiglie erano molto numerose tutti lavoravano” Celina è una memoria preziosa …molto altro ci ha raccontato , ma più bello di ascoltare quello che hanno vissuto , è avere direttamente da loro un racconto preciso e dettaglio …magari scritto di loro pungo …la grafia parla di noi più di quanto noi possiamo sapere … ed ecco che vi anticipo il prossimo progetto pensato e ideato da Mario ( che dire che è un vulcano d’idee ..ormai direi che è riduttivo ..!! ) in collaborazione con il Circolo Don Aldo Mei … “Cari Nonni Raccontatemi …”.perché conservare il passato è davvero una cosa preziosa ! Quindi restati in contatto !!!! Per Librottami Pamela Guasparotti “Una famiglia che ha presso di se un anziano ha presso di se il più bello degli ornamenti e il più prezioso dei tesori “ 14
Cose vecchie di scuola che posiamo donare Che cosa bella donare le cose a chi ne ha bisogno!! E noi possiamo farlo. Da oggi in poi potremmo farlo donando uno zaino, penna, matita, o qualunque altro oggetto della scuola. Se volete farlo portate il materiale alla Chiesa domenica 10 alla messa, il raccolto verrà dato alla Caritas, la Caritas il raccolto lo dara a chi ne ha bisogno Ciao ciao Grazie mille Per Librottami Anna Biagioni Volantino Caritas con altre utili info !! 15
“Quello che si pensa e si dice, quando la Storia ci mette in minoranza, non è meno importante. È più importante” 16
Lucca romana Un viaggio nel tempo alla scoperta di una città dal fascino inestimabile. Di Lucca conosciamo le Mura, ma quelle che conosciamo sono solo quelle rinascimentali ,a Lucca esistono altre due cinte Della cinta più antica,quella romana,ne rimangono solo due parti,esse sono costruite con una tecnica detta”del sacco”che consiste nel mettere dei blocchi quadrati (Opus Quadratura) che venivano riempiti con diversi materiali. e tracce si trovano nella chiesa della rosa Dopo furono costruite le mura medioevali ,i romani prevedendo questa costruzione lasciarono libero uno spazio utilizzato anche per l’avvistamento nemico e per i pascoli. Lucca era govarnata attraverso la Basilica ove venivano prese decisioni importanti la basilica Un'altra struttura mera meravigliosa di più famosa di Lucca è san Frediano diventata Lucca romana è piazza Anfiteatro che a chiesa solo dopo la diffusione e approvazione quell'epoca doveva essere fatta di sasso (editto di Milano anno 311 d.c.) i sassi sono stati utilizzati per altre strutture però la forma circolare e all'esterno diramata continua ad essere una caratteristica di piazza Anfiteatro Per la Coccinella Martino Franceschini 17
STORIA E LEGGENDA SUL CASTAGNO di Frediano Mei Prima parte La montagna per quanto affascinante, avrebbe per essere reintrodotto dall'Asia dietro la spinta prodotto poco grano, perciò Iddio pensò bene dei Greci e Romani. Si trova infatti citato in di dotarla di un albero che sopperisse alla Virgilio, Columella, Plinio, Varrone ed altri. mancanza di altri raccolti. Fu cosi' che creò il Moderni studiosi invece sono propensi nel far castagno. Le radici delle giovani piante prevalere l'ipotesi della continuità, in seguito a sprofondarono nel terreno; diramandosi ed ritrovamenti di pollini fossili negli anfratti più infittendosi trattennero lo smosso terriccio del nascosti delle Alpi Apuane soprattutto nel lato monte, salvaguardandolo dalle frane d'inverno versiliese sopra Camaiore e Stazzema. A e dagli acquazzoni d'estate. Un verdeggiante conferma dell'importanza di coltivare il manto di fronde si stese blando ed i fiori e gli castagno abbiamo importanti documenti uccelli ebbero una protezione ed un rifugio ai conservati dell'archivio arcivescovile di Lucca loro amori primaverili. Il castagno crebbe e come la "Charta Dotis" dell'anno 740 e quella diede i suoi frutti; in principio malli rotondi dell'816 del vescovo di Lucca Jacopo che alloga grossi come arance ed ogni mallo chiudeva in un fondo a Villa Basilica prospiciente la Pescia se tre castagne. Ogni povero avrebbe avuto il di Collodi coltivata per metà a vigna e per metà suo cibo giornaliero, la fame era stata cosi' a castagne "billitane" cioè secche o da essiccare sconfitta. Disegno perfetto; perfettamente nei metati. ......Segue…… riuscito se il diavolo non ci avesse messo la coda. Anche lui volle fare qualcosa; soffiò sul mallo delle castagne che diventò cardo ricoprendosi tutto intorno di pruni. Eh bene, pensò che questi montanari mangianecci ai quali d'ottobre piove il pane dall'alto, senz'altra fatica che quello di doverlo raccogliere, si pungano almeno un pò le mani. E giù a soffiare sui cardi per farne i pruni più aguzzi. Il buon Dio vista la brutta parata, benedisse il castagno e fece si' che i cardi pur rimanendo spinosi fossero tagliati in forma di Croce e nel cadere si aprissero in quattro parti. E fu cosi' che il saporito frutto cadde sgranandosi. Questa è una leggenda simpatica che è tramandata da generazioni in Garfagnana e media valle ma con poche varianti anche qui da noi nella piana. Ma passiamo ora alla verità storica. E' stato discusso molto sulla presenza del castagno in Italia frutto tra l'altro di numerosi seminari a riguardo e la teoria più accreditata è che fosse già presente sul nostro territorio nazionale già diecimila anni fà. E circa in quel periodo l'ultima grande glaciazione lo avrebbe fatto scomparire 18
Curiosità Da: Manuele delle giovani marmotte 19
La storia dei Mille Giuseppe Cesare Abba La Storia dei Mille narrata ai giovinetti, pubblicata per Sicilia, la regione dove si poteva affermare il grande la prima volta nel 1904, è forse l’opera di Giuseppe sogno risorgimentale di un popolo finalmente unito, Cesare Abba che nei decenni successivi ha riscosso il sono gli elementi attorno ai quali Abba costruisce la maggior interesse di pubblico. Il testo, composto con sua partecipata narrazione. Narrazione di un viaggio, di toni celebrativi ed enfatici, ripercorre l’avventura di una traversata, di un sogno che si realizza e che Garibaldi e dei suoi uomini analizzando il contesto centocinquant’anni dopo è ... culturale e politico in cui si formò la spedizione. Cavour, Mazzini, il desiderio dell’Unità d’Italia, e poi la Giuseppe Cesare Abba Biografia Giuseppe Cesare Abba nacque a Cairo Montenotte (provincia di Savona) nel 1838. Dopo una prima formazione presso gli Scolopi, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Genova, dove studiò per qualche tempo. Nel 1860 si arruolò con Garibaldi partecipando alla spedizione dei Mille, esperienza fondamentale nella sua biografia, rievocata in molte delle opere. Nel 1862 si stabilì a Pisa; qui compose i due poemi In morte di Francesco Nullo (1863) e Arrigo. Da Quarto al Volturno (1866). Come garibaldino partecipò anche alla terza guerra di indipendenza (1866). Nel 1867 si stabilì a Cairo Montenotte ricoprendo incarichi nell’amministrazione del comune. In questi anni scrisse il romanzo storico Le rive della Bormida nel 1794 (1875) e la prima stesura della sua opera più nota Noterelle d’uno dei Mille edite dopo vent’anni (1880). Redatto in forma di diario, il testo rievoca la vicenda garibaldina in toni celebrativi; la distanza di tempo tra i fatti e la stesura dell’opera contribuisce a dare un tono idealizzato alla storia. L’opera di Abba fu apprezzata da Carducci, con cui lo scrittore strinse un rapporto d’amicizia; Carducci lo aiutò in seguito ad impiegarsi come professore di lettere nel liceo di Faenza dal 1881 al 1884. In questi anni Abba scrisse i racconti raccolti in Montenotte, Dego e Cosseria (1884) e Cose vedute (1887), oltre alla raccolta di versi Romagna (1887). Nel 1884 si trasferì a Brescia; nell’ultimo periodo della sua vita si dedicò alla stesura di opere divulgative sulla storia garibaldina (Storia dei Mille narrata ai giovinetti, 1904; Cose garibaldine, 1907) e manuali per la scuola e per l’esercito. Le ultime raccolte di versi hanno il titolo di Dogali (1887) e Vecchi versi (1906). Morì a Brescia nel 1910. Note biografiche a cura di Daniela Gangale 20
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