VENDERE SUI MARKETPLACE - I 28 errori più comuni e come evitarli - GUIDE PROFESSIONALI YOCABÈ - Yocabè

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VENDERE SUI MARKETPLACE - I 28 errori più comuni e come evitarli - GUIDE PROFESSIONALI YOCABÈ - Yocabè
- GUIDE PROFESSIONALI YOCABÈ -

             VENDERE SUI
             MARKETPLACE
             I 28 errori più
             comuni e come evitarli.
Premessa.   Quanto è facile vendere online su piattaforme come Amazon,
            Zalando, eBay? Iniziare può sembrare relativamente semplice.
            Vendere con successo è però un’altra storia. I marketplace online
            possono rivelarsi insidiosi, possono danneggiare il brand
            positioning e la continuità di business.

            Gli anni di esperienza macinati su queste piattaforme e numerose
            collaborazioni con altrettanti brand ci hanno permesso di
            identificare gli errori più comuni delle aziende che si cimentano
            con Amazon & Co.

            Si impara dalla propria esperienza e, perché no, anche da quella
            degli altri. Dunque, perché non scegliere una comoda scorciatoia?
            Percorriamola insieme.
1            Può sembrare assurdo, ma molte aziende sottostimano il costo
             complessivo di vendita. Un errore comune è quello di non tener conto
             delle commissioni da versare al marketplace, dei costi di spedizione o

Vendere in   di logistica (nel caso in cui si aderisca a programmi specifici come FBA
             di Amazon, eBay Guaranteed Delivery di eBay, eccetera).

perdita.
             Da ricordare
             Concentratevi sulle attività e sui canali che producono valore.
             Nel caso in cui non abbiate le competenze interne, affidatevi a
             professionisti che conoscano i reali costi di vendita delle
             piattaforme marketplace.
2              Molti brand commettono l’errore di vendere gli stessi prodotti
               su più canali (sia online, che offline) a prezzi differenti.
               Il rischio è di perdere credibilità verso i clienti finali e

Adottare una   penalizzare la rete di distribuzione tradizionale.

strategia di
pricing        Da ricordare

incoerente.    Definite una strategia di pricing che mantenga una certa
               coerenza tra i vari canali di vendita che utilizzate. Optate per
               modelli di vendita diretta o affidatevi a un partner specializzato.
               Per un pieno controllo sui prezzi, evitate il modello Vendor
               (wholesale).
3               Molteplici brand vendono sui marketplace in modalità diretta
                senza alcun sistema di repricing. In altre parole aggiornano i
                prezzi manualmente. Oltre a essere inefficiente, si corre anche

Non disporre    il rischio di commettere errori. Le aziende sprovviste di un
                meccanismo automatico di repricing non riescono poi a

di un sistema   modulare i prezzi sulla base di quelli dei concorrenti.

di repricing.   Da ricordare
                Dotatevi di strumenti che aggiornino i prezzi in maniera
                intelligente e automatica e che, al tempo stesso, proteggano i
                vostri margini.
4                Può accadere che alcune promozioni su uno o più canali, in
                 qualche modo, penalizzano tutti gli altri. Oppure, nel caso di siti di
                 vendite private (come Privalia), può succedere che i prezzi siano

Attivare         allineati agli altri canali, ma – per la natura del marketplace -
                 contrassegnati come “promozionali”.

promozioni
solo su          Da ricordare

alcuni canali.   Formulate strategie promozionali coerenti con i vostri obiettivi e
                 con le specificità del singolo canale. Approcciatevi ai
                 marketplace vendendo con un proprio account (seller) oppure
                 tramite un partner specializzato. Solo così potrete decidere il
                 prezzo finale in totale autonomia.
5          5    I migliori seller preparano eventi come il Black Friday o il
                Prime Day con un largo, larghissimo anticipo. Non a caso
                Amazon e gli altri marketplace “mettono in guardia” i venditori

Non             circa due mesi prima. Molte realtà commettono l’errore di
                arrivare impreparati e non sfruttare appieno i giorni “più caldi”

preparare per   dello shopping online.

tempo gli       Da ricordare

eventi          Preparate il vostro inventario, le vostre strategie di pricing e le
                iniziative marketing almeno 50-60 giorni prima.

speciali.
6              Una ricerca Comscore sostiene che il 61% degli acquirenti
               online vorrebbe cancellare un ordine online quando scopre
               che la consegna del prodotto non è inclusa nel prezzo. Le

Riversare i    spedizioni a carico del cliente finale diminuiscono le
               probabilità di conversione.

costi di
spedizione
sul cliente.
               Da ricordare
               È buona regolare inglobare il costo di spedizione nel prezzo
               finale di vendita, nei canali di vendita online in cui è consentito.
7                 Una struttura logistica che soddisfa la rete vendita tradizionale
                  non è sempre pronta a processare anche gli ordini del singolo
                  cliente.

Riutilizzare la
logistica B2B
per i canali      Da ricordare

B2C.              Nel caso in cui la propria logistica non sia adatta a elaborare gli
                  ordini del singolo cliente, è bene affidarsi a un partner logistico
                  oppure alle logistiche dei marketplace (esempio: Amazon FBA).
8               Nei primi mesi della pandemia Coronavirus, Amazon ha bloccato le
                spedizioni dei prodotti nei propri magazzini, favorendo solo quelle dei
                beni di prima necessità. Si è trattato di un evento eccezionale che però

Non operare     ha messo in luce un aspetto fondamentale: appoggiarsi a un solo
                canale o a un unico partner logistico rende i brand fortemente

con un          dipendenti da quest’ultimi.

approccio
multi-canale.
                Da ricordare
                La recente crisi sanitaria ha evidenziato ancor di più la necessità di
                abbracciare strategie di vendita flessibili, modulari, che consentano di
                vendere in più Paesi, su più canali e con modelli di vendita differenti.
9              Sono tante le aziende che si affidano a vettori inadatti a soddisfare la
               domanda domestica o internazionale. Sulle spedizioni si gioca una
               partita fondamentale. I brand e i rivenditori che non garantiscono

Scegliere il
               consegne veloci e sicure vengono penalizzati dagli algoritmi delle
               varie piattaforme (A9 di Amazon in primis) e – soprattutto – riducono

vettore
               le probabilità di vendita e la soddisfazione dei clienti.

sbagliato.     Da ricordare
               Affidatevi a partner seri, che operano con efficienza e che non minano
               la reputazione del vostro brand.
10              Un altro errore comune è quello di vendere sui marketplace senza
                un’adeguata quantità di prodotto disponibile. Avere poco prodotto
                influisce sulle performance generali e influisce negativamente sul
                ranking.

Disporre di     D’altro canto, disporre di una quantità eccessiva di merce può
                immobilizzare una parte importante di prodotto che invece può

un livello di   essere venduto su altri canali, siano essi online che offline.

stock non       Da ricordare

idoneo.         È fondamentale effettuare una programmazione dell’inventario
                accurata, basata su previsioni di vendita attendibili.
11              Quando si presidiano più canali di vendita, l’inventario è spesso una
                fonte di errori. Molte aziende non dispongono di un sistema che
                aggiorna le quantità di prodotto a disposizione (in uno o più magazzini)

Operare         in tempo reale.

senza sistemi
automatici di   Da ricordare

gestione        È buona regola dotarsi di sistemi in grado di sincronizzare le quantità
                su più canali in tempo reale, oppure affidarsi a un seller specializzato.

inventario.
12              I codici EAN (European Article Number) identificano in maniera univoca
                un prodotto destinato alla vendita al dettaglio. Sono utilizzati in circa
                100 Paesi nel mondo e rendono possibile identificare, leggere e

Vendere         condividere informazioni su prodotti, spedizioni, magazzini, vendite. Se
                si tenta di vendere prodotti sprovvisti di questi codici, i marketplace ne

prodotti        respingono la pubblicazione.

sprovvisti di   Da ricordare

codici EAN.     Nel caso in cui non li abbiate, provvedete ad acquistare i codici EAN
                presso l’ente preposto GS1. Una volta ottenuti i codici, è
                fondamentale fare in modo che questi siano applicati e ben visibili
                sulla confezione esterna dei vostri prodotti.
13              I marketplace sono dei canali di vendita preziosi per aumentare le
                vendite oltre i confini nazionali. Per servire i mercati esteri è opportuno
                però conoscere le regolamentazioni di ciascun Paese e possedere

Non avere i     alcuni requisiti. Per esempio in Germania è essenziale disporre di una
                partita IVA locale.

requisiti per
vendere
all’estero.
                Da ricordare
                È buona regola disporre di un’organizzazione contabile e fiscale in
                grado di gestire le fatturazioni internazionali, nel pieno rispetto delle
                leggi locali. In alternativa si può fare affidamento a un seller
                specializzato.
Un altro errore comune è quello di vendere in un Paese straniero senza

14
                  aver alcuna conoscenza dei comportamenti di acquisto di quel
                  mercato. Volete espandere le vendite in Germania? Occorre sapere che i
                  tedeschi preferiscono ricevere gli ordini in un punto di ritiro e pagare
                  successivamente all’acquisto. O ancora, che la Germania ha il più alto

Non studiare      tasso di resi (53%), dovuto sia alle preferenze di pagamento locali che
                  alle politiche di reso lanciate da Zalando.

le abitudini di   E se il vostro focus fosse la Francia? Vale la pena considerare la
                  spiccata sensibilità verso le promozioni (non a caso Vente Privé è nato

consumo           proprio in Francia).

degli utenti.
                  Da ricordare
                  È fondamentale definire una strategia di vendita che poggi su analisi
                  dettagliate e su un’adeguata conoscenza del target di riferimento.
15             Vi è mai capitato di visualizzare un prodotto su Amazon dei titoli e delle
               descrizioni che suonano “un po’ strani?” Diversi venditori si
               approcciano ad altri mercati pubblicando traduzioni automatiche e

Non disporre   approssimative. Il risultato è innaturale, le descrizioni sono poche
               fluide e nella maggior parte dei casi non corrispondono alle parole

di contenuti   chiave più utilizzate dagli utenti.

nelle lingue
principali.
               Da ricordare
               Per mettere in piedi una strategia di internazionalizzazione è necessario
               localizzare (cioè non solo tradurre, ma “adattare”) i contenuti originali in
               almeno 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco) ed
               effettuare un’analisi dei termini di ricerca più utilizzati dagli utenti nei vari
               Paesi.
16            Se i titoli e le descrizioni del prodotto non includono i termini di
              ricerca più utilizzati dagli utenti, le probabilità di essere scovati

Non tener
              dagli utenti si riducono sensibilmente. Questo è un errore
              abbastanza diffuso tra i brand e i seller che vendono online.

conto delle
query degli
utenti.
              Da ricordare
              Prima di elaborare i contenuti per i marketplace è bene partire da
              un’analisi approfondita dei termini di ricerca più utilizzati dagli utenti
              (utilizzando tool dedicati) oppure affidarsi a un seller specializzato
              che dispone degli strumenti necessari.
17
             Nello shopping online l’interazione con i prodotti è interamente
             affidata allo schermo. Non è ovviamente possibile provare un
             vestito, annusare un profumo o testare la texture di una crema.
             Ecco perché i contenuti rivestono un ruolo chiave. Sono

Investire    numerosissime le aziende e i venditori che pubblicano schede
             prodotto scarne e poco “attraenti”.

poco nei
             Da ricordare
contenuti.   Investite in contenuti testuali e visual (immagini, foto shoppable,
             video, ecc.) in grado di comunicare i valori chiave del vostro brand,
             descrivere il prodotto, guidare l’utente nella scelta. Un esempio? Per i
             prodotti di abbigliamento è essenziale pubblicare la guida taglie (in
             linea con gli standard di ciascun Paese). Per i prodotti beauty è bene
             evidenziare gli ingredienti e pubblicare foto di dettaglio del packaging.
18            Ogni piattaforma ha delle regole di pubblicazione precise. Un errore
              molto frequente è quello di utilizzare immagini non in linea con gli
              standard dei marketplace o più adatte a canali come Instagram. Le

Pubblicare    immagini con sfondi colorati o con elementi di disturbo ne sono due
              esempi.

foto
inadeguate.   Da ricordare
              Prima di produrre il materiale per i cataloghi online è buona regola
              “studiare” le regole imposte da ciascun marketplace. Per il settore
              fashion consigliamo di allinearsi agli standard di Zalando, uno dei
              marketplace più rigidi su questo tema. È inoltre fondamentale
              produrre scatti in still life.
19                 Lo abbiamo detto: per vendere online è fondamentale disporre di
                   contenuti utili e completi. Un errore comune a molti venditori online
                   è quello di non offrire all’utente tutti quegli elementi essenziali a

Non                contestualizzare il prodotto, a comprenderne l’ingombro o il
                   corretto utilizzo.

contestualizzare
il prodotto.
                   Da ricordare
                   Nel caso in cui non le abbiate, investite nella produzione di immagini,
                   grafiche, video che illustrino le dimensioni del prodotto, che ne
                   mostrino l’utilizzo o che lo mettano a confronto con altri soggetti
                   (come le figure umane).
20            Contenuti, contenuti, contenuti. Lo abbiamo già detto quanto siano
              rilevanti? Alcuni marketplace − come Amazon – offrono la possibilità di
              arricchire le schede prodotto con contenuti premium, chiamati A+.

Non usare i   Amazon stima che proprio la presenza dei contenuti A+ aumenti le
              probabilità di vendita dal 10% al 20%.

formati
«premium»     Da ricordare
              Sfruttate appieno tutte le opportunità e gli spazi digitali che i
              marketplace mettono a disposizione. Elaborate contenuti A+ che
              arricchiscano i contenuti standard e che mettano in evidenza i vostri
              punti di forza.
21              Molteplici brand e rivenditori sottovalutano il potere di strumenti
                come Amazon Brand Store o Brand Hub eBay. Cosa sono? Si tratta
                di “mini e-commerce” all’interno dei marketplace, dedicati

Trascurare le   esclusivamente a un brand. Sono spesso multi-pagina e
                permettono di raccontare il brand e il prodotto con più flessibilità e

“vetrine” a     dettaglio rispetto alle schede prodotto standard.

disposizione
dei brand.
                Da ricordare
                Lanciate, personalizzate, aggiornate le “vetrine” che i diversi
                marketplace mettono a disposizione del vostro brand. Progettate
                esperienze di navigazione in linea con la vostra identità di marca e con i
                vostri obiettivi di business. In alternativa affidatevi a partner
                specializzati.
22              I marketplace contribuiscono ad aumentare la popolarità dei brand
                ancora poco conosciuti e/o che operano in nicchie di mercato. Un
                errore che si commette in questi casi è quello di non produrre contenuti

Non sfruttare
                che raccontino il brand. Un altro errore è quello di non investire in
                campagne marketing che puntino ad aumentare la brand awareness.

i marketplace
per la brand    Da ricordare
                I reparti marketing di molte aziende hanno capito quanto i marketplace

awareness.      aiutano ad aumentare la brand awareness. Non a caso il 30% degli
                investimenti Amazon DSP (Programmatic Advertising) è destinato a
                campagne pubblicitarie che accrescono la notorietà e la
                considerazione. È importante quindi produrre contenuti branded e allo
                stesso tempo investire in campagne di brand awareness.
23             Numerose aziende pubblicano i prodotti su vari marketplace senza
               una strategia di advertising efficace. I marketplace sono giungle

Non            affollate e competitive: guadagnare visibilità e traffico è tutt’altro
               che semplice. Un esempio? Solo su Amazon i prodotti pubblicati

pubblicare     sono oltre 600 milioni! In assenza di una chiara strategia di
               advertising, è difficile emergere e raggiungere volumi di vendita

informazioni   considerevoli.

su resi,       Da ricordare
               Studiate i vari strumenti promozionali che ciascun marketplace mette

assistenza,    a disposizione e declinateli in base ai vostri obiettivi di business. Nel
               caso in cui non abbiate le risorse o le competenze necessarie,

garanzia.      rivolgetevi a un partner specializzato.
24               Nei primi mesi della pandemia Coronavirus, Amazon ha bloccato le
                 spedizioni dei prodotti nei propri magazzini, favorendo solo quelle dei
                 beni di prima necessità. Si è trattato di un evento eccezionale che però

Non investire    ha messo in luce un aspetto fondamentale: appoggiarsi a un solo
                 canale o a un unico partner logistico rende i brand fortemente

in advertising   dipendenti da quest’ultimi.

sui
marketplace.
                 Da ricordare
                 La recente crisi sanitaria ha evidenziato ancor di più la necessità di
                 abbracciare strategie di vendita flessibili, modulari, che consentano di
                 vendere in più Paesi, su più canali e con modelli di vendita differenti.
25              A meno che non si opti per il modello di vendita wholesale (si vende
                direttamente ai marketplace, come se quest’ultimi fossero dei
                distributori tradizionali), è necessario dotarsi di un servizio di customer

Non avere un    service multi-lingua. Sono molti i venditori sprovvisti di un customer
                service che parli la lingua locale. Questo incide sul livello di

customer        soddisfazione dei clienti e sulla valutazione complessiva del
                venditore.

service
multi-lingua.
                Da ricordare
                Strutturate un team di customer service che parli le lingue dei Paesi
                nei quali vendete oppure rivolgetevi a un seller specializzato che si
                prenderà cura dei vostri clienti finali.
26              Sembrerà inverosimile, ma molti venditori online non rispondono alle
                domande degli utenti. Oppure le risposte che forniscono non sono
                tempestive e rilevanti. Oltre a diminuire drasticamente le probabilità di

Non             conversione, tale approccio penalizza il ranking dello stesso venditore
                (gli algoritmi lo valutano negativamente).

rispondere
alle domande
degli utenti.
                Da ricordare
                Può sembrare scontato ribadirlo, ma è buona regola mostrare un alto
                livello di reattività e accuratezza rispetto ai dubbi degli utenti.
27              Ciascun marketplace misura il livello di efficienza dei venditori
                attraverso una serie di metriche. Il tasso di resi, la velocità di evasione
                degli ordini, l’incidenza dei prodotti difettosi, le recensioni degli utenti

Non             sono solo alcune di queste. Può succedere che una o più di queste
                metriche vengano trascurate, con il conseguente blocco degli account,

monitorare le   che – ovviamente − fa rima con zero vendite.

metriche.
                Da ricordare
                Per vendere con successo sui marketplace è necessario monitorare
                quotidianamente le varie metriche e raggiungere il più alto livello di
                efficienza possibile in tutte le varie attività collegate alla vendita
                online (gestione inventario, aggiornamento dei cataloghi, logistica,
                customer service, resi, ecc.)
28             I marketplace sono piattaforme che evolvono rapidamente. Le funzioni
               cambiano, le interfacce si trasformano, si aggiungono nuovi strumenti,

Non
               altri vengono eliminati. Un errore da evitare è quello di non aggiornarsi
               sulle continue e numerose evoluzioni delle varie piattaforme.

aggiornarsi
sui
(numerosi)
               Da ricordare
               Monitorate le comunicazioni ufficiali delle piattaforme che presidiate,

cambiamenti.
               seguite i professionisti più autorevoli in materia, partecipate ai
               webinar, iscrivetevi ai servizi di newsletter più rilevanti sul mondo dei
               marketplace.
Conclusioni.                      In questo documento abbiamo messo nero su bianco ciò che
                                  abbiamo rilevato negli anni di esperienza sui marketplace online,
                                  lavorando al fianco di numerosi brand. Ci auguriamo che questa
                                  raccolta vi aiuti a evitare gli errori più frequenti oppure a
                                  confermare che siete proprio sulla strada giusta. Una cosa è
                                  certa: non c’è spazio per l’improvvisazione. È fondamentale
                                  approcciarsi a queste piattaforme con la struttura organizzativa, le
                                  competenze e le risorse più adatte.

                                  Diversi brand (come Diadora, RefrigiWear, Breil, Carrera Jeans,
                                  Trevi) vendono sui marketplace online attraverso la piattaforma
                                  YOCABÈ.

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