L'Unione se n'è davvero lavata le mani? - n. II - luglio 2020 IL PERIODICO DI APPROFONDIMENTO POLITICO, ECONOM ICO E CULTURALE DELL'ASSOCIAZIONE ...
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IL PERIODICO DI APPROFONDIMENTO POLITICO, ECONOMICO E CULTURALE DELL’ASSOCIAZIONE MEP ITALIA n. II - luglio 2020 L’Unione se n’è davvero lavata le mani? A.P.S. Model European Parliament Italia Via Agostino Tagliazucchi 46 41121 Modena (MO)
Indice - Editoriale LʼEuropa Rivista Indice Editoriale Il telegiornale delle otto serve tutte le no consistenti se il bombardamento mattine la colazione ai tavoli. Caffè e mediatico fosse ridimensionato. 1. Editoriale coronavirus, zucchero? In qualche ca- Rischiosa perché in questa monotonia Appello ai lettori sa il virus arriva anche nella cassetta informativa, chi va a caccia di notizie 3. La “nuova Ungheria di Orbán della posta, stampato a grandi lettere slega la fantasia. La fioritura di false sul quotidiano. L’appuntamento suc- informazioni che in questi mesi vedia- di Lorenzo Unich cessivo è a pranzo, poi la giornalista ci mo forse non avrà gravi conseguenze 6. Virus: la natura ritorna ricorda che ci si rivedrà all’ora di ce- finché si limita alle teorie dei complot- di Giulia Giacomini na. Prima però ci sarà la tombola delle ti, ma è deleteria quando contrasta la 18, quanti nuovi casi, quanti guariti, scienza, e mette in mano di molti una 9. L’Europa nel mondo quanti morti. È qui che ogni tanto Giu- medicina “alchemica”. di Francesco Montenigro seppe Conte scombina la scaletta. Do- È necessario, invece, un giornalismo 12. #tbt Comm 9 del 2016 po cena invece, finito il film della se- preciso, supportato dalla scienza, e ra, con l’edizione delle 24 il coronavi- che non sia ridondante. Per questo ab- di Mario Pasquale Amoroso rus ci augura una buona notte. Nel re- biamo deciso di non trattare l’argomen- 15. Condizioni inumane a Lesbo sto del tempo cerchiamo di vivere. to del coronavirus direttamente: altri- Questa epidemia è forte di una viralità menti non faremmo altro che ripropor- di Federico Vi!one anche mediatica, che si affianca a quel- re, nella forma di articoli-macedonia, 18. Contrappesi la fisica. Per quanto le due non possa- informazioni a tutti reperibili, con il di Giacomo Cammarano no essere paragonate, l’onnipresenza rischio di alterarle e diventare anche 19. Dai nostri lettori del covid-19 nei mezzi di comunicazio- noi “pericolosi”. ne è senz’altro dannosa e rischiosa. Tuttavia, non possiamo nemmeno gio- di Luca De Simone Dannosa perché sollecita psicologica- care al Truman Show e ignorare tutto 20. Anteprima del Dossier mente, crea paure e un fortissimo sen- ciò che sta accadendo. Abbiamo scelto so di insicurezza. Sono cose certo ine- quindi di analizzare le conseguenze di di Leonardo Filippone vitabili, ma che potrebbero essere me- questo virus riducendo il campo visi- I caporedattori: vo, focalizzandoci su alcuni determina- Mario Pasquale Amoroso Editor Giacomo Cammarano Editor e Impaginatore Matteo dal Soglio Appello ai lettori Editor e Impaginatore MEP Italia ha avviato alcune settimane fa una Pubblicazione quadrimestrale raccolta di beneficienza a favore della n. II - luglio 2020 Prossimi numeri: n. III novembre 2020 - n. IV marzo 2021 Croce Rossa Italiana tramite un portale da questa indicato. Le opinioni espresse in questa rivista non ri- specchiano necessariamente il pensiero di MEP Italia e, pertanto, vanno ritenute personal-mente L’adesione al nostro appello è stata notevole attribuibili all’autore. Il riassunto, la citazione e la riproduzione di e siamo grati a tutti quanti abbiano partecipato, ma brani o parti di opera vanno considerati, ai fini dell’Art. 70 del DLgs 68 del 2003, effettuati per uso l’emergenza non è finita e così il nostro impegno. di critica e discussione, oltre che di inse- gnamento e ricerca scientifica. Tutti i diritti relativi alle stesse opere sono, pertanto, da con- Potete donare al link: siderarsi di proprietà esclusiva degli autori indicati. MEP Italia declina ogni responsabilità in http://bit.ly/Uniti-contro-il-Coronavirus merito all’utilizzo a fine commerciale da parte di soggetti non collegati all’Associazione. 1
Editoriale LʼEuropa Rivista ti aspetti, legati sempre all’Unione Europea. Ecco il senso del- vuole accettare il fatto che spesso, anche in maniera incon- la provocazione in copertina. scia, siamo tutti artefici di una crisi mondiale che non voglia- Comprendere, seppur sommariamente, le modalità attraverso mo vedere. Perché ci fa comodo. Perché fa comodo mantene- cui l’Europa si sia attivata per far fronte alla crisi pandemica re le proprie abitudini, fa comodo conservare la propria quoti- risulta utile innanzitutto per verificare quanto il ruolo dell’UE dianità a discapito di quella altrui, inclusa quella dei nostri rimanga chiave anche in una situazione d’emergenza. Inoltre figli. permette di vedere quanto i cittadini europei, ma ancor di più L’unica cosa che possiamo fare in un momento come questo è gli ordinamenti statali, riescano a percepire questa entità so- augurarci che dall’interruzione della propria quotidianità si vranazionale e le sue istituzioni come essenziali per il soddi- sia capito qualcosa, ma soprattutto riflette su come emergenze sfacimento e la tutela delle proprie prerogative economiche, e ben più gravi di quella che stiamo vivendo in molte parti del non solo. mondo sono all’ordine del giorno. Le dichiarazioni di Christine Lagarde, presidente della BCE, In questo numero tante importanti novità a partire dalla nuova nel corso della presentazione delle misure adottate per fronteg- rubrica a cura del nostro Mario Pasquale Amoroso che recupe- giare il coronavirus, oltre ad aver innestato un'ingente perdita rerà per noi le tracce delle commissioni degli scorsi anni mo- della borsa italiana, ha causato un forte disincanto delle istitu- strando l’attualità di tematiche che talvolta consideriamo, sba- zioni italiane che vedevano nell’Unione Europa un’ancora di gliando, lontane: in questo primo viaggio nel passato - che salvezza, innescando la reazioni delle forti componenti nazio- non a caso abbiamo chiamato Throwback to... - andiamo nel naliste fino ad affermare che l’Europa se ne sia “lavata le ma- 2016, quando la commissione 9 affrontava il tema della radi- ni”. Ma l’Europa se n’è davvero lavata le mani? calizzazione e del terrorismo nell’Unione europea e ne inse- Gli sviluppi successi dimostrano il contrario, specialmente le guiamo gli sviluppi fino ad arrivare ai nostri giorni. Continua, recenti scuse del Presidente della Commissione, così come le poi la serie di dossier con il contributo di Leonardo Filippone, varie politiche attuate a sostegno delle economie nazionali e oggi studente universitario che ha sviscerato le conseguenze le risorse stanziate per finanziare sanità e ricerca. economiche a livello europeo e poi globale della pandemia da Ma in una situazione che ci costringe ad un tale isolamento qui ai prossimi anni. Dopo la diffusione del primo numero fisico, la diffusione di ideologie che propugnano o rafforzano molti lettori ci hanno scritto ed abbiamo deciso di pubblicare un isolamento culturale sono un rischio concreto, soprattutto l’articolo di Luca De Simone che ci consente peraltro di dare in quegli Stati in cui la garanzia dello Stato di diritto è sul filo In memoria di dignità propria ed autonomia alla Terza pagina: uno spazio del rasoio. dove potersi calare più in profondità nel racconto e leggere in Luis Sepulveda In una situazione di crisi globale infatti è risultata imme- modo trasversale le trame del mondo in cui viviamo. In que- diata la riemersione di tendenze illiberali in uno Stato sto senso l’articolo del nostro Giacomo Cammarano sulla por- come l’Ungheria già in passato oggetto di interventi del- tata dei contrappesi e degli argini al potere perché davvero l’UE volti a ripristinare l’osservanza di principi e diritti una democrazia possa essere tale. fondamentali. Buona lettura! Ma ancor più concretamente questa pandemia fa emerge- I caporedattori re come il singolo sia sempre meno capace di ricono- M.P.Amoroso, G. Cammarano, scere una sofferenza che non sia propria come qualco- M.dal Soglio sa di concreto e quotidiano, preferendo ignorare quanto le condizioni in cui sono costretti a vivere ogni giorno migran- dedicato a ti fuggiti da realtà disastrate siano ben più gravi della loro “re- Luis Sepúlveda clusione” in condizioni di agiatezza. Eppure della crisi umani- taria che si sta consumando sull’isola di Lesbo se me sta par- lando poco. Così come poco si sta parlando di quanto l’interruzione delle attività produttive stia giovando al nostro ecosistema. Non si 2
Pieni poteri LʼEuropa Rivista CRONACHE DA BUDAPEST La “nuova” Ungheria di Orbán di Lorenzo Unich “L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Sta- to di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.” (art.2 TUE) Viktor Orbán, premier dell’Ungheria, è da qualche giorno al centro dell’attenzione per aver spinto il parlamento ad appro- vare una legge che ha riconosciuto pieni poteri al primo ministro in ragione della gravità e dell’urgenza delle circostanze, consentendogli di non convocare il Parlamento e di abrogare leggi precedentemente emanate. In questo pacchetto normati- vo è, inoltre, stato incluso il reato di diffusione di false notizie, che si teme possa ridurre ulteriormente la libertà di stampa. Nonostante le forti opposizioni delle forze di minoranza, la forma vaga di alcune di queste disposizioni fa sì che possano rimanere in vigore a tempo indeterminato. Sembrerebbe insomma che Orbán sia riuscito a portare a termine il suo proget- to di “democrazia illiberale”, come definito da lui stesso. Ed è dovere di ciascuno di noi, come cittadini italiani ed europei, capire come sia stato possibile. Dal 2010 Orbán è riuscito a mantenere la sua posizione di premier, vincendo sia le elezioni del 2014 che quelle del 2018. Tuttavia, non sono stati sporadici gli eventi di protesta contro il governo, soprattutto nella capitale Budapest, nella quale 3
Pieni poteri LʼEuropa Rivista A SINISTRA Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban con l’ex Ministro dell’Interno italiano, oggi leader dell’opposizione di centrodestra Matteo Salvini Foto: fanpage.it sono più presenti cittadini contrari solo sulla carta la disoccupazione, portando una fetta non indiffe- al governo della Fidesz, il partito di rente della popolazione ad essere pagata meno rispetto ai mini- Orban. Le ragioni per cui la Fidesz mi salariali. Dunque, secondo alcuni giornali internazionali, i ha continuato ad avere la maggio- maggiori successi propagandati da Orbán alla popolazione sono ranza dei voti sono numerose. Sicu- IN BASSO in realtà molto inflazionati, e dovuti quasi totalmente alla quanti- ramente la progressiva riduzione Orban alla tà ingentissima di fondi europei, specialmente in rapporto alla cerimonia popolazione. Le opposizioni non hanno però reali alternative della libertà di stampa delle fonti organizzata da non governative ha contribuito alla Fidesz ad aprile. sufficientemente forti da battere Orbán alle elezioni, e soprattut- creazione di una “bolla” di propa- to gli altri partiti non hanno gli stessi strumenti di comunicazio- ganda, nella quale gran parte della Foto: Fidesz.hu ne e propaganda che il governo utilizza a proprio vantaggio. La popolazione, specie quella che vive nelle zone rurali dell’Ungheria, è rinchiusa da un decennio. Questa ha risvegliato il forte nazionalismo del paese (che derivano anche da profonde ragioni storiche), facendo divenire la xenofobia ed il razzi- smo più che comuni e fomentando sentimenti euroscettici. Eppure l’Ungheria è uno dei paesi che ha beneficiato maggiormente dei fon- di comunitari negli ultimi anni, ed è solo grazie a questi che la sua eco- nomia continua a essere stabile. Se- condo numerose inchieste giornali- stiche, di questi fondi hanno finito per beneficiare gli oligarchi vicini a Orban, più che il paese ed in par- te hanno finanziato campagne assi- stenzialistiche che hanno ridotto 4
Pieni poteri LʼEuropa Rivista popolarità di Orbán, che si è proposto come leader forte a se- guito di governi deboli, è davvero grande, anche all’interno dell’intelligencija la quale si è lasciata in parte convincere dal- la propaganda e, talvolta, dalla corruzione. Quello che è appena successo, quindi, è solo l’ultimo atto del- la tragedia alla quale le istituzioni europee hanno assistito im- mobili, prendendo misure estremamente inefficaci. Infatti, il governo durante questi anni ha violato, in modo continuato, l’articolo n. 2 del trattato sull’Unione europea, che ho voluto citare all’inizio. E nonostante l’articolo 7 del medesimo tratta- to preveda che gli stati dell’UE possano essere puniti per la la violazione dei valori fondamentali sanciti in questo articolo, l’Ungheria, assieme ad i suoi paesi alleati (del cosiddetto “pat- to di Visegrad”) hanno fatto sì che qualsiasi procedura di infra- zione fosse bloccata. Infatti, le regole europee richiedono che 4/5 dei membri del consiglio (ossia 24 stati) debbano votare per innescare questa clausola. L’unica iniziativa significativa forte è stata l'esclusione della Fidesz dal gruppo del parlamen- to europeo di cui era parte. Il caso dell’Ungheria è quindi interessante perché evidenzia come l’UE, nata sui principi di democrazia e libertà, abbia alla fine pochi strumenti per combattere l’insorgere di regimi auto- ritari al proprio interno. Questo limite deriva dall’importanza data in sede europea al Consiglio piuttosto che al Parlamento; ossia, i governi nazionali, specie in alcune materie, hanno mol- ta più voce in capitolo dei rappresentanti del popolo europeo, gli europarlamentari. L’UE è stata costituita così per motivi storici, ma questo non implica che non si possa combattere per cambiarla e per continuare il processo, già in parte iniziato, di valorizzazione del Parlamento, del popolo europeo. Ecco, quin- di, come l’importanza di una riforma strutturale dell’Unione Europea sia (ancora una volta) fondamentale per la sopravvi- venza di questo organismo, troppo spesso bloccato dagli egoi- smi delle singole nazioni. Quindi l’Ungheria è persa per sempre? Non è semplice rispon- dere a questa domanda. Sicuramente riportare il paese alla de- mocrazia sarà molto difficile. A causa della propaganda durata anni, qualsiasi intervento dall’esterno nel paese viene visto co- me un ostacolo alla grandezza dell’Ungheria e un modo per indebolirla. Perfino la CEU, università fondata a Budapest con una generosa donazione dell’americano George Soros, è stata costretta a spostarsi in un altro paese a causa delle restrizioni mirate di Orbán. L’unica possibilità concreta che c’è di un cam- biamento deriva solo da quanto l’Unione sia disposta a esporsi questa volta; e anche da quanto i cittadini, ungheresi e non, si faranno sentire. Non dimentichiamo mai che l’UE è stata fon- data con la consapevolezza del passato liberticida e guerrafon- daio dell’Europa; e che combattere per la democrazia, soprat- tutto per quanto riguarda gli stati membri, è un dovere, non NELL’IMMAGINE un’opzione. Uno dei manifesti con i quali Orban ha sostenuto la sua ultima campagna elettorale nel 2018. L’accusa lanciata agli sfidanti è la vicinanza a Soros. https://www.zeit.de/politik/ausland/2019-04/european-union-h ungary-democracy-viktor-orban-english Foto: llexpress.fr 5
La sfida verde LʼEuropa Rivista COVID-19 IL VIRUS LIBERA TUTTI: LA NATURA RITORNA Non sappiamo quando ne usciremo, ma la natura può ancora insegnare qualcosa. di Giulia Giacomini Le immagini satellitari pubblicate dalla NASA, prima della Cina, poi piano piano di tutta Europa e del resto del mondo, mostrano sopra le nostre case un’atmosfera limpida. C’è stato un calo delle emissioni co- stante e prolungato come non lo si è mai visto. Un ricercatore della Stanford University ha calcolato che il migliora- mento della qualità dell’aria, solo in Cina avrebbe salvato le vite di quasi 80 mila tra bambini e anziani. Altri stimano che i morti per coronavirus sarebbero un ventesimo di quelli per inquinamento nello stesso periodo. Questo non vuole assolutamente dire che la pandemia sia una manna dal cie- lo, ma semplicemente che a volte non vediamo i pericoli costanti della realtà in cui viviamo. vista una riduzione dell’inquinamento, è stata con la crisi del 2008-2009. Ma proprio per ri- Il taglio delle emissioni conseguenza dalla quarantena sicu- prendersi dalla battuta d’arresto, nei mesi suc- ramente ridurrà la quantità annuale, ma la storia mostra cessivi la produzione di inquinanti è ripresa a come cali del genere siano poi sempre stati la causa di in- ritmi ancora più incalzanti. La Cina, come le al- crementi rapidi e sostanziali. Infatti, l’ultima volta che si è tre nazioni colpite, vorrà recuperare il tempo 6
La sfida verde LʼEuropa Rivista perduto, rimettersi nei binari. Le emissioni calano più in sincronia con il pianeta. Con la pandemia at- solo nei periodi di recessione: lo sviluppo economi- tualmente in corso, la natura ci sta mandando un co, la crescita della ricchezza, seguono grafici paral- messaggi: questo è il coro di voci che si alza dagli leli, egualmente esponenziali a quelli dell’incremen- esperti del settore. Tanto il riscaldamento globale to delle emissioni, degli inquinanti prodotti dall’uo- quanto il consumo di suolo vergine sono la causa mo. della facilità di contatto tra l’universo antropico e quello animale. Inoltre, il problema dei periodi di crisi è che senza fondi non si finanzia, non si investe su alternative L’incessante bisogno che ci siamo creati di sempre verdi, sul progresso tecnologico che aumenta l’effi- maggiori e nuove risorse, ci espone così a rischi. cienza nell’utilizzo delle risorse. Puntare su attività Inoltre, il commercio di animali vivi, che in Cina tradizionali, di cui si conoscono sicuramente i difet- rappresenta una buona fetta dell’economia e che in ti, ma per lo meno si è certi della loro produttività, questi giorni si sta pensando di bandire definitiva- è la strada di solito prediletta per la ripartenza. mente, è un veicolo di contagio scarsamente con- trollato. Rispetto alla crisi di Pensare di affronta- dieci anni fa, a scon- re il COVID-19 e i giurare un picco co- cambiamenti clima- me quello avvenuto tici separatamente nell’anno successivo porta solo ad aggra- c’è la consapevolez- vare la situazione: za che comunque per risolvere uno, l’agenda climatica si peggiorerebbe ha fatto enormi pas- l’altro. si avanti, e che que- sta emergenza è le- Un paragone signi- gata alla salute delle ficativo è quello del persone, che è lega- vedere il coronavi- ta a doppio filo con rus come il carbu- quella del pianeta. rante dei mezzi che Inoltre, gli scienzia- guidiamo, come la ti avvertono che il corrente elettrica clima più caldo e umido verso cui stiamo andando che scalda e illumina la nostra casa, o come la pla- sarà lo scenario perfetto per l’esplosione di virus stica delle bottiglie da cui beviamo. Paradossale, del genere. no? I decessi mondiali causati ogni anno dall’inquinamento sono 7 milioni. È que- Siamo protagonisti, a livelli impensabili, sto che fanno i combustibili fossili, ucci- della distruzione di ecosistemi naturali COP 26 dono. Ancora più assurdo se si pensa che finora rimasti miracolosamente intatti. La profetica locandina il vaccino per contrastarli è già stato tro- E proprio questi habitat degradati po- dell’evento internazionale vato, ma c’è qualcuno che mette il tutto trebbero essere la sede di una più diversi- previsto nel Regno Unito per in discussione. Sono gli stessi che stanno novembre e rimandato al ficata e veloce evoluzione di virus zoono- 2021. mettendo in discussione la gravità della tici, ovvero con patogeni trasmissibili tra situazione che stiamo vivendo, che ne vo- noi e altre specie. Ebola e Zika sono solo Foto: biopianeta.it gliono approfittare, che speculano nella i più noti dei tanti che ci hanno colpito disgrazia cercando di reintrodurre la pla- negli ultimi decenni, ma tre su quattro stica monouso bandita. Coloro che arriva- delle nuove malattie che hanno colpito l’essere no a dire, come hanno fatto negando che il fumo e umano sono di origine animale. le emissioni facciano male all’uomo, che le biopla- stiche favoriscono il contagio del virus, senza pro- Tuttavia, l’organizzazione mondiale della sanità sti- ve. Da Starbucks hanno smesso di accettare le taz- ma che un quarto dei problemi di salute potrebbe- ze che i clienti si portavano da casa, conquista della ro scomparire se si creassero ambienti in cui vivere battaglia contro l’usa e getta. Inoltre, nonostante 7
Editoriale LʼEuropa Rivista sia stato più volte negato che il cibo re. La COP 26 è stata rimandata: era sia veicolo di trasmissione del virus, l’evento in cui si sarebbe fatto il pun- stanno tornando a spopolare cibi to sui progressi fatti e su un eventua- preincartati, avvolti in rotoli di pla- le rilancio degli impegni di riduzio- stica, per limitare i contatti. Nel frat- ne sigillati dagli accordi di Parigi, la tempo anche tutta l’attrezzatura me- prima revisione quinquennale. Tut- dica usabile una volta sola sta sep- tavia, si terrà quando auspicabilmen- pellendo gli ospedali ai ritmi di 200 te la crisi coronavirus sarà finita, po- nuove tonnellate al giorno, e tutto trà dare il la per la svolta verde. ” deve essere bruciato, per evitare che sia veicolo di contagio durante il pro- Messi in atto durante periodi di tran- cesso di riciclo. Nessun paese si sizione, i cambiamenti risultano più prenderebbe carico dei rifiuti di effettivi, un esperimento dell’ETH Le persone qualcun altro per canoniche proce- dure di smaltimento, con il rischio di Zurigo mostra come abituarsi ad andare in bici quanto non si ha la stanno che nei paesi industrializzati ce ne ritroveremo in quantità ingestibili, disponibilità della macchina, porta a diminuire l’uso delle quattro ruote imparando destinate a finire negli inceneritori. anche quando potremo scegliere. Bisogna far sì che le abitudini riman- ad ascoltare Nonostante la gravità e l’innegabile gano nella quotidianità del dopo. rilievo dell’emergenza coronavirus, gli esperti. E non possiamo permetterci un ulte- Un aspetto positivo è che le persone riore ritardo nell’azione per la lotta stanno imparando ad ascoltare gli il mondo si climatica. Crisi e grandi provvedi- esperti, gli scienziati, le persone con menti da mettere in atto possono le conoscenze e le competenze in ma- dimostra anche essere un’opportunità per fa- teria. E il mondo si sta dimostrando capace di re balzi in avanti. Dalla grande de- pressione americana degli anni ’30 capace di mettere tutto in secondo piano per la salvaguardia della salu- mettere al New Deal. Oggi ci sono tante pro- poste, cose che sembravano impen- te. Tanti paesi ignorano i cambia- menti climatici, le cui conseguenze tutto in sabili fino anche solo ad un mese fa, li riguarderanno meno che altri, più avrebbero richiesto il blocco delle vulnerabili. Forse ci lasceremo il co- secondo macchine produttive. Per dirne una, ronavirus alle spalle e avremo impa- ora che è tutto fermo dobbiamo ap- rato qualcosa di buono, che aiuterà piano per la profittarne per ripartire in altro a superare i tempi difficili che ci tro- modo. veremo ad affrontare. salute. In America ora sul banco c’è la pro- posta del Green New Deal. Invece di salvare le industrie che ci hanno por- tato in questa situazione, è il mo- mento di finanziare quelle che ci da- ranno l’opportunità di cambiare. In momenti come questi tutto può suc- cedere, ma sono brevi, passano, e bisogna cogliere l’attimo per portare in risalto ciò per cui è necessario agi- 8
Ue nel mondo LʼEuropa Rivista L’europa nel mondo Alcuni dei progetti sviluppati nelle regioni ultraperiferiche finanziati dall’Unione Europea di Francesco Montenigro Le regioni ultraperiferiche (RUP) sono regioni di partecipano all'elezione dei rappresentanti del alcuni degli stati membri dell'Unione Europea, loro paese al Parlamento Europeo e possono be- che si trovano in aree del pianeta fisicamente lon- neficiare dei Fondi Europei di Sviluppo. tane dall'Europa. Questi territori si ritrovano ad Tornando alle regioni ultraperiferiche, la Com- affrontare problematiche legate alla loro superfi- missione Europea ha redatto 21 proposte di futu- cie ridotta, al clima difficile e alla topografia del ri programmi dell'UE in una vasta gamma di poli- territorio, e la loro economia spesso dipende da tiche, tra cui risaltano negli aeroporti la politica prodotti agricoli o da risorse naturali. Le regioni di coesione, la ricerca, l’agricoltura e la pesca. ultraperiferiche, attualmente, sono nove: Per quanto riguarda la politica di coesione, per favorirne lo sviluppo l'UE ha concesso a queste • 5 dipartimenti francesi d'oltremare — Martini- regioni di poter investire negli aeroporti i fondi ca, Mayotte, Guadalupa, Guyana francese e Ri- ricevuti, cosa non permessa nel resto dell'Unio- unione; ne. È stato inoltre avviato un programma chiama- • 1 comunità francese d'oltremare — Saint-Mar- to “Interreg” per sostenere le regioni ultraperife- tin; riche nella loro integrazione nelle parti del mon- • 2 regioni autonome portoghesi — Madera e le do in cui sono situate. Per quanto concerne la po- isole Azzorre; litica sulla pesca, l'UE ha stanziato, sempre a di- sposizione di questi territori, 315 milioni di euro • 1 comunità autonoma spagnola — le isole Cana- per sostenere il settore della pesca. Riguardo la rie. politica agricola, l'UE, oltre ad aver dedicato loro un sostegno di 627 milioni di euro all'anno, ha Bisogna prestare attenzione a non confondere le proposto che il programma per l'ambiente e il cli- regioni ultraperiferiche (RUP) con i paesi e i ter- ma LIFE presti particolare attenzione alle RUP. ritori d'oltremare (PTOM), tra i quali, per esem- I seguenti sono alcuni dei progetti che le RUP pio, troviamo la Polinesia Francese (Francia) e la hanno attuato e stanno sviluppando grazie ai fi- Groenlandia (Danimarca). Questi, a differenza nanziamenti dell'Unione Europea. delle RUP, non fanno parte dell'UE né tanto me- no dell'area Schengen, nonostante dipendano da un paese che ne fa parte. Sebbene non venga loro https://ec.europa.eu/regional_policy/en/policy/ applicata la legislazione europea, questi territori themes/outermost-regions/#2 9
Ue nel mondo LʼEuropa Rivista Isole Canarie Spagna L’arcipelago spagnolo ha stanziato 9 milioni di euro per finan- delle Isole Canarie (2,1 ziarlo e il suo obiettivo è quello di ren- mln di abitanti) negli dere le Canarie autosufficienti dal pun- ultimi anni, ha ricevuto to di vista energetico, favorendo lo svi- 1,591 milioni di euro gra- luppo di fonti di energia rinnovabili. zie al “Fondo Europeo per Sull'isola La Graciosa il piano di svilup- lo Sviluppo Regionale”, al po REACT è supportato da un progetto “Fondo Sociale Europeo” e al pilota che, coinvolgendo edifici e abita- “Fondo per lo Sviluppo delle Zone zioni preselezionate, vuole dimostrare Rurali”. Tra i progetti che sono stati che la produzione di energia da sole messi in atto grazie ai finanziamenti fonti rinnovabili è possibile. europei, individuiamo il REACT. L’UE Arcipelago di Madeira Portogallo Anche Madeira è un arcipelago di iso- produttiva di 30MW e di un impianto le situato nell’oceano Atlantico a 1000 di immagazzinamento da 17,7 MW, km di distanza dal Portogallo e che quest’ultimo utilizzato soprattutto nei conta circa 260 mila abitanti. La sua periodi di scarsa domanda. Il progetto economia si fonda principalmente sul prevede, inoltre, la realizzazione di turismo, sulle risorse naturali e sullo una diga di stoccaggio che permetterà sviluppo di tecnologie spaziali e biotec- di pompare l'acqua da valle a monte nologie. Tra i progressi raggiunti per quando la domanda è bassa, e di ge- lo sviluppo complessivo dell'arcipela- nerare energia quando la do- go, si annoverano: la INVESTE manda è alta. L'energia pro- RAM2020 - una linea di credito facili- veniente dall'impianto è tato per supportare gli imprenditori immessa in una rete che su piccola scala - e lo sviluppo di un serve oltre 130 mila con- piano territoriale per l'ambiente mari- sumatori nei settori re- no. Le isole di Madeira, negli ultimi sidenziale e commer- anni, hanno ricevuto dall'UE 866 mi- ciale; tale rete copre lioni di euro. Tra i progetti finanziati circa la metà della po- dall'UE è presente anche il progetto polazione dell'isola di CALHETA III, il quale prevede l'espan- Madeira: oltre 260 mi- sione dell'omonima centrale idroelet- la abitanti, pari al 98% trica al fine di aumentare la produzio- del totale della popolazio- ne di energia da fonti rinnovabili, a ne della regione omonima, discapito dell’utilizzo di quelle fossili. corrispondente circa al 2,5% Il lavoro consiste nella costruzione di della popolazione complessiva una centrale che abbia una capacità del Portogallo. 10
Ue nel mondo LʼEuropa Rivista Martinique Francia Spostandoci più verso sud-est troviamo efficaci, pro- l’isola di Martinique, un'isola francese si- muovendo il tuata nell'area dei Caraibi, a 7000 km da trasporto inter- Parigi, che conta circa 385 mila abitanti. modale e garan- La sua particolare posizione geografica, tendo la conser- situata tra l'Europa, i Caraibi e le Ameri- vazione dell'eco- che, le offre l'opportunità per regolari sistema locale. Il scambi con gli altri paesi e continenti. Il programma di co- turismo ha un chiaro potenziale di svilup- struzione ha progetta- po in questo territorio, anche se l'isola sof- to una strada a doppio sen- fre molto la mancanza di infrastrutture. Il so lunga 14 km, gli scopi sono sta- settore agricolo è di cruciale importanza a ti quelli di, innanzitutto, decongestionare causa dell’esportazione di banane e rum. il traffico tra le due principali città dell'iso- Negli ultimi anni l'isola di Martinique ha la Fort.de-France e Lamertin, e, poi, ma ricevuto 784 milioni di euro dall'Unione. non meno importante, di ridurre il nume- Tra i progetti finanziati dall'Unione c’è il ro di auto sulla strada, che era di circa 100 TCSP (Transport Collectif en Site Propre mila veicoli al giorno. Il progetto TCSP ha, de Martinique Phase II). Con questo pro- inoltre, previsto di migliorare le condizio- getto si sono estesi gli investimenti del pe- ni del traffico per circa il 70%, di fatto, il riodo di programmazione 2000-2006 per tempo di percorrenza si è ridotto di circa la realizzazione di due linee di viaggio prio- 15 minuti. ritarie al fine di garantire viaggi veloci ed Isola della Riunione Francia Spostandoci ora nel- in atto per favorire l'economia circolare, l'oceano Indiano, a al fine di raggiungere l'obiettivo “zero 9000 km da Parigi, tro- sprechi”. L'isola della Riunione ha ricevu- viamo l'isola della Ri- to dall'Europa 2,059 milioni di euro,. unione, che conta una Molto rilevante è il progetto WELLO. popolazione di 850 mila Quest'ultimo si ricollega al crescente pro- abitanti. La sua strategica blema della mancanza e dell’inefficienza posizione e la ricca biodiversi- dei trasporti nelle aree urbane e per risol- tà dell'isola costituiscono due verlo propone una soluzione sostenibile, elementi essenziali per il turismo, affidabile e sicura. Il prototipo che è sta- parte essenziale dell'economia dell'isola. to sviluppato è un ibrido tra un'automo- Tra i progetti sviluppati grazie ai finan- bile e una bicicletta, avente un motore ziamenti dell'UE, individuiamo, sia il pro- ibrido che permette di raggiungere la ve- getto SOLARPLEXUS, che provvede a locità di 25 km/h. La batteria, di cui il fornire elettricità, acqua e servizi di co- veicolo è dotato, ha un'autonomia di 60 municazione alle zone rurali dell'isola, km, estendibile fino a 100 km grazie a sia una grande varietà di politiche messe dei pannelli solari montati sul veicolo. 11
Throwback to... LʼEuropa Rivista NUOVA RUBRICA Commissione 9 Libertà civili, giustizia ed affari interni. “Sulla prevenzione della radicalizzazione e del reclutamento di giovani cittadini europei da parte di organizzazioni terroristiche” (MEP Italia 2016) di Mario Pasquale Amoroso Nel 2015 l’Unione Europea si è trovata a dover fronteg- è il modo più agevole per diffondere non solo ideali, ma giare una problematica particolarmente spinosa, soprattut- soprattutto per ottenere proseliti. Dimostrazioni violente, to perché coinvolgente la gestione dei suoi rapporti inter- addestramenti virtuali, non sono che alcuni dei modi uti- nazionalistici ed aspetti spesso di natura ideologica. Gli lizzati dalle organizzazioni per diffondere un clima di ter- attacchi terroristici che si sono susseguiti nel corso di rore ed “educare” ad un pensiero estremista e violento. quell’anno sul territorio europeo, in modo particolare la Proprio per la possibilità di diffusione così rapida di co- Francia, hanno reso necessaria la predisposizione di misu- municati tramite Internet, l’UE si è attivata per realizzare re volte non solo alla prevenzione di ulteriori fenomeni un pieno coordinamento con le imprese telematiche ed i lesivi della sicurezza dei cittadini comunitari, ma soprat- principali social media per eliminare immediatamente tutto al coordinamento delle politiche interne in modo da contenuti che diffondano ideali estremisti, invogliando gli arginare il fenomeno del reclutamento di giovani cittadini Stati Membri a predisporre conseguenze legali contro europei. eventuali manifestazioni di complicità da parte di queste Furono ben 5000 i cittadini che nel 2015 decisero di parti- piattaforme. re per ingrossare le fila di organizzazioni terroristiche, Ma per quanto efficaci, le attività di proselitismo virtuale giungendo in Medio Oriente o in Nord Africa ed entrando non sono state l’unico mezzo di diffusione di idee violen- a far parte delle forze militari dell’ISIS o altre organizza- te. Esiste una realtà ancora più adatta a coinvolgere e zioni al di fuori del territorio comunitario. Ciò che ha per- sfruttare l’incoscienza di soggetti vulnerabili: le carceri. messo il reclutamento di un numero così elevato di sog- Basti pensare ai numerosissimi detenuti reclusi per perio- getti appartenenti a contesti culturali così lontani è stato di brevi in istituti già di per sé sovraffollati che entrano a uno strumento di persuasione estremamente efficace e contatto con criminali condannati per atti di violenza ter- difficilmente utilizzabile in precedenza: il web. L’elemen- roristici. Bastano pochi giorni per convincere un soggetto to che caratterizza le attuali generazioni terroristiche è proprio l’elevata competenza tecnologica. Il cyberspazio 12
Throwback to... LʼEuropa Rivista in stato di emarginazione sociale a prendere le armi in nome tati e le ideologie espresse da organizzazioni come l’ISIS ad un della jihad subito dopo la sua scarcerazione. determinato credo o ambiente culturale non farebbe altro che Questo pericolo ha reso spesso necessarie misure di isolamento inasprire i rapporti con gli Stati in cui questi fenomeni si svilup- dei soggetti potenzialmente pericolosi che con attività intimida- pano, facendo perdere di vista la vera natura del nemico: sog- torie tentino la diffusione di ideologie estremiste. Misure ovvia- getti violenti e predicatori d’odio. Solo con la collaborazione di mente predisposte, data la contrarietà alle finalità rieducative Stati terzi si può eradicare il male dalla radice, indebolendo le poste alla base della normativa europea, unicamente in caso di reti terroristiche dall’interno ed interrompendo qualunque for- valutazione continuata della condotta del colpevole. ma di finanziamento economico, basata soprattutto sul contrab- La possibilità quindi di trovarsi di fronte alla diffusione di senti- bando di petrolio ed antichità, e traffico illegale di armi da e menti violenti ed estremisti ha obbligato gli Stati Membri, an- verso gli Stati comunitari. che attraverso gli organi già esistenti, ad avviare uno scambio La lotta all’estremismo religioso non può basarsi sulla diffusio- di informazioni tra le autorità di contrasto e polizia, che, data la ne di ulteriore odio e violenza ed è con questa consapevolezza gravità della situazione, doveva realizzarsi nel modo più rapido che l’Unione Europea dovrà agire efficacemente in futuro per possibile. Ruolo essenziale ha quindi assunto l’Eurojust, coordi- impedire tragedie come quelle del 2015. nando un’attività di cooperazione giudiziaria tra gli Stati e ga- rantendo la tracciabilità e la distruzione delle armi illegalmente ATTENTATI DEL 13 NOVEMBRE 2015 circolanti. Tutto ciò accompagnato da un processo di riavvicina- Dall’inizio del 2015 la Francia è stata vittima di frequenti atten- mento normativo verso strumenti d’azione penale efficaci, in tati terroristici, compiuti e rivendicati da affiliati dell’ISIS. Il modo da permettere azioni di polizia comuni e la raccolta di primo di questi vide coinvolti gli uffici del giornale satirico prove anche in paesi extracomunitari, in modo da agevolare francese Charlie Hebdo, nel cuore di Parigi, causando la morte esperti di lotta al terrorismo nell’individuazione e cattura in di 17 persone. Ma questo non fu che il primo di una lunga serie qualunque stato dei colpevoli di reati terroristici. di attentati che hanno portato a galla progetti di attacchi di più Solo su questi presupposti l’UE è riuscita a garantire una ridu- vasta portata che avrebbero causato numerose vittime civili. zione del numero di cittadini europei nelle fila delle organizza- Ma la vera tragedia si consumò la notte del 13 Novembre. La zioni terroristiche, predisponendo inoltre rigidi controlli alle prima esplosione, verificatasi nei pressi dello Stade de France, frontiere, in modo da fermare il ritorno in patria dei “predicato- nel corso dello svolgimento di un match, fu seguita da una se- ri di odio”, ma anche per bloccare i cittadini europei nel rispet- rie di sparatorie a bruciapelo, nel centro della capitale, che han- to della loro libertà di circolazione. no provocato la morte di 39 persone, semplici clienti dei risto- Però, quando ci si trova di fronte a problematiche di natura for- ranti ingiustamente coinvolti. La vera tragedia per si verificò temente internazionalistica come questa, la predisposizione di poco dopo. Nel corso di un concerto di un gruppo rock statuni- politiche interne efficaci non è sempre sufficiente. Il coinvolgi- tense al quale assistevano circa 1500 spettatori, 3 terroristi, mu- mento di un numero sempre maggiore di paesi nel processo di niti di armeria pesante, si introdussero nel teatro Bataclan e spa- diffusione di ideali estremisti ha reso necessario avviare un dia- rarono sulla folla causando ben 90 morti. logo politico, soprattutto con organizzazioni regionali quali la Una notte di terrore che sconvolse la città di Parigi e che ha re- Lega degli Stati arabi, basato innanzitutto sul riconoscimento so necessaria un’attività di cooperazione per la cattura dei terro- della totale indipendenza di queste attività violente da qualun- risti sopravvissuti, portando solo nel marzo 2016 all’arresto di que credo religioso. Qualunque tentativo di ricollegare gli atten- Salam Abdeslam, l’unico ancora in vita. LA MANIFESTAZIONE A PARIGI AD UN ANNO DALL’ATTENTATO Foto: foreignpolicy.com 13
Lesbo chiama Ue LʼEuropa Rivista CONDIZIONI INUMANE AI CONFINI DELL’EUROPA Moria, il più grande campo profughi d’Europa è a Lesbo. Sulla carta 3’000 persone, in realtà sono 20’000 e ci stanno aspettando. di Federico Villone Il più grande e affollato campo profu- ghi d’Europa si trova a Lesbo, in Gre- cia. Si tratta del campo di Moria, pro- gettato originariamente per ospitare circa 3.000 persone, ma che, al mo- mento, ne accoglie circa 20.000. Non è la prima volta che questo campo risul- IL 34% DEI RIFUGIATI SONO MINORI. ta essere sovraffollato. Infatti l’isola di SENZA FAMIGLIA, SCUOLA E FUTURO. Lesbo è, insieme a Samo e a Chio, una delle isole greche più vicine alla Foto: agoravox.it 15
Lesbo chiama Ue LʼEuropa Rivista Turchia, dalla quale dista solo 12 chilometri; quindi è uno dei territori europei più vicini al Medioriente. Già nel 2015, durante la crisi migratoria a se- guito dello scoppio della guerra in Siria, il nu- mero di migranti siriani nelle isole dell’Egeo era altissimo (circa 50.000), ma, anche grazie all’accordo tra UE e Turchia del 2016, la crisi è rientrata. L’accordo, infatti, prevede che tut- ti i nuovi migranti irregolari in viaggio dalla Turchia verso le isole greche sarebbero dovu- ti tornare nel paese di provenienza. A seguito di questo accordo, nel gennaio del 2016, Il campo di Moria è diventato un hotspot, ossia un centro d’identificazione e registrazione per i migranti irregolari. La situazione è però molto cambiata nell’ultimo anno. Infatti, il nu- verno, la temperatura scende anche sotto ze- mero di migranti in arrivo nelle isole del- ro. Questo sovraffollamento rende anche im- l’Egeo è notevolmente aumentato, in special possibile mantenere standard di vita dignito- modo quelli provenienti dall’Afghanistan, che si, come ripotato nel rapporto diffuso da Ox- rappresentano oggi circa l’80% dei nuovi arri- fam e Greek Council for Refugees (GRC). In- vi. Dunque, al momento, ci sono circa 40.000 fatti, al momento nel campo è presente solo richiedenti asilo nelle isole dell’Egeo. Inoltre, un bagno ogni duecento persone e una doc- si temono gli sviluppi che la situazione po- cia ogni cinquecento. L’unica assistenza sani- trebbe avere nel prossimo futuro, poiché lo taria garantita ai migranti è costituita da 3 me- scorso 28 febbraio Erdogan ha dichiarato: dici e 8 infermieri, che, come è ovvio che sia, “Non tratterrò più i profughi siriani presenti spesso non sono in grado di sostenere le ne- in Turchia, aprirò le frontiere verso l’Europa”, cessità di così tante persone. Gli impianti elet- facendo aumentare di molto il numero degli trici, poi, sono poco sicuri, ragion per cui so- sbarchi. no scoppiati diversi incendi, causando anche In particolare, nel campo di Moria la situazio- la morte di alcuni bambini. Sono anche fre- ne è degenerata a tal punto da rendere neces- quenti malfunzionamenti che hanno lasciato saria la costruzione di numerosissime barac- a lungo al buio i residenti del campo. Inoltre, che al di fuori della recinzione del campo. Le per poter ottenere del cibo, sono necessarie condizioni sono poi peggiorate ulteriormente, file che possono durare anche più di tre ore poiché, non essendo più possibile costruire e, inoltre, non sempre c’è cibo a sufficienza ulteriori strutture per ospitare tutti i migranti, per garantire a tutti dei pasti adeguati. Que- l’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni sto clima insostenibile ha generato frequenti Unite per i rifugiati) ha potuto fornire soltanto risse e ha portato alla creazione di vere e pro- delle tende. Infine, tra agosto e settembre del- prie bande criminali e al prevalere della legge lo scorso anno (periodo in cui sono arrivati del più forte, mettendo in pericolo i più debo- circa 18.000 migranti a Lesbo), l’UNNHCR li. Le persone che risultano essere più a ri- non ha più potuto offrire nemmeno questo schio sono le donne sole, che spesso vengo- servizio, obbligando i migranti a trovare auto- no obbligate a prostituirsi, e i minori, special- nomamente una sistemazione. Dunque, colo- mente quelli non accompagnati. ro che non riescono a trovare un riparo sono Questo problema è particolarmente grave, costretti a rimanere all’aperto e a Lesbo, d’in- perché il 34% dei profughi di Moria sono mi- 16
Lesbo chiama Ue LʼEuropa Rivista nori, di cui il 60% al di sotto dei 12 anni e il Inoltre, lo scorso primo gennaio è entrata in 15% non accompagnati. Ci sono, dunque, qua- vigore la nuova legge sul diritto d’asilo in Gre- si 1.000 minori che, durante l’intera permanen- cia. Questa legge è stata aspramente criticata, za al campo, che può durare anche più di due in particolar modo dalla Unione dei Lavoratori anni, restano senza né una figura genitoriale del Servizio di Asilo Greco (Σωματείο né educazione di alcun tipo. Εργαζομένων Συμβασιούχων της Υπηρεσίας Fortunatamente alcune associazioni umanita- Ασύλου), che ha affermato che essa "calpesta rie e alcuni singoli paesi dell'UE si sono impe- i diritti fondamentali, [...] limita gravemente [...] gnati a ricollocare gran parte dei minori non il diritto alla protezione internazionale [e] intro- accompagnati presenti in tutte le isole greche duce un carattere punitivo che spinge un gran dell’Egeo. Tuttavia, le sole iniziative individuali numero di persone fuori dalle procedure di asi- non possono sostituirsi all’azione collettiva lo". I punti più criticati riguardano i tempi del che a livello comunitario va intrapresa per por- processo di analisi della richiesta di asilo, re- re fine a questa immane soffe- putati troppo veloci e insuffi- renza. cienti a una adeguata valuta- Questa assurda situazione ri- zione, e l’impossibilità per il sulta insostenibile non solo richiedente di ricorrere in ap- per i migranti, ma anche per pello. gli abitanti delle isole coinvol- te. Il malcontento è cresciuto a Inoltre, a seguito delle esterna- tal punto che nelle settimane zioni di Erdogan del 28 feb- scorse i rifugiati sono stati at- braio, Mitsotakis ha dichiara- taccati da bande di criminali e to: “La Turchia sta mettendo anche le attività di aiuto sono in atto le sue minacce e usa le diminuite, perché le minacce persone come mezzi per i non hanno risparmiato nean- suoi obiettivi geopolitici e per che gli operatori umanitari. distrarre l’attenzione dall’orri- Anche a livello politico le rispo- bile situazione della Siria; la ste del governo conservatore Turchia è il primo trafficante di Kyriakos Mitsotakis sono ufficiale di esseri umani”. state molto dure. Lo scorso settembre l’esecutivo ha an- È evidente che la situazione nunciato di aver lavorato a un delineatasi nelle isole egee piano di sorveglianza del- non può essere un problema l’Egeo “da un estremo all’al- solo della Grecia, ma deve oc- tro”, al fine di disincentivare lo cuparsene tutta l’Europa. sbarco di migranti nel Paese. L’Unione Europea, infatti, non In particolare, il piano mira a può in alcun modo consentire evidenziare la percezione della presen- NEL GRAFICO che delle persone vivano in condizioni za di forti controlli presso i confini marit- L’AUMENTO DEL così poco dignitose all’interno dei pro- timi del Paese. Ma non solo; infatti il go- NUMERO DEI pri confini. In special modo nell’attuale verno ha dichiarato che “il confine terre- RIFUGIATI situazione pandemica, un luogo come stre con la Turchia ad Evros sarà serra- PRESENTI NEL l’hotspot di Moria potrebbe divenire un CAMPO to al punto tale che nessuno potrà oltre- focolaio di infezione pericoloso sia per passarlo”. i migranti che per gli abitanti dell’isola. 17
Terza pagina LʼEuropa Rivista Contrappesi di Giacomo Cammarano esempio di quali possano essere le conseguenze dell’assenza di strumenti che consentano allo Stato di epurarsi del marcio che gli appartiene. Poco più di un anno fa l’artista di strada Jorit consegnava un murales dedicato ad Ilaria Cucchi, anche la sua è la lotta di chi tenta di affermare il diritto, una guerra ad armi impari contro lo Stato ed al contempo il più civile degli sforzi per il suo recupero. Quando l’ordine costituito arriva a legittimare ogni propria forma di espressione, ammettere anche le derive più aberranti, è evidente che qualcosa non ha funzionato. Se è vero che la tenuta della democrazia non è il frutto di un incantesimo o di un comando divino quanto piuttosto il segno di una umana Cinquant’anni fa faceva il suo ingresso nelle sale decisione e della sua ostinata conduzione, allora è italiane il film Indagine su un cittadino al sopra di vero che la democrazia non è eterna o immutabile ogni sospetto di Elio Petri che racconta l’incapacità di nelle sue forme. Quando allora possiamo dire che la uno Stato, il nostro, di indagare su se stesso. Il film democrazia viene meno a se stessa? Quando davvero ruota intorno ad un vertice della Polizia, interpretato si ha la torsione e la deviazione da questo fragile dal grande Gian Maria Volonté, che non soltanto si equilibrio di poteri ed ingranaggi? Non c’è una macchia di un omicidio - nessuno spoiler: è un film a risposta che risolva la questione radicalmente ma la carte scoperte - ma fa tutto il possibile per non misura della tenuta della democrazia è nella portata nascondere le prove ed in fin dei conti per dimostrare del sistema dei contrappesi: quei poteri in grado di la propria insospettabilità. Lo Stato non si concederà, modellare ed incanalare nell’istituzione democratica nel racconto, il lusso di accusarsi. la magmatica espressione popolare. Mezzo secolo non è bastato perché il tema dei checks Il confine tra la piazza piena ad un comizio elettorale and balances o dei “pesi e contrappesi” sfiorisse, al ed i pieni poteri al comiziante è nella tutela delle contrario mai come oggi è evidente come non può minoranze così come la tutela del giornalista essere democrazia o libertà senza un’effettiva e freelance si realizza nel diritto di stampa e di capillare garanzia dello stato di diritto. Dal ‘70 ad pensiero e la garanzia del carcerato nel diritto alla oggi molto è cambiato, in Italia, ma fa riflettere che difesa. quattro anni fa, il 24 marzo, in Egitto le forze Contrappesi come argini alla foga del momento, dell’ordine raccontassero dell’uccisione dei rapitori di capaci di modulare grida distruttive in voci Giulio Regeni. Si sarebbe scoperto solo più tardi che costruttive foriere di un pensiero in luogo del vuoto la presunta sparatoria tra le forze dell’ordine ed i accecante. Contrappesi che dunque mancano in presunti colpevoli non vi è mai stata e che il Ungheria dove al virus si risponde con i pieni poteri e malavitoso incriminato, capo di una banda criminale, dove questi sono esercitati, non in modo insolito ma non fosse nemmeno al Cairo al momento della morte al contrario prevedibile, per impedire il cambiamento di Regeni. Questo è un recente e drammatico del sesso, per indebolire insomma lo stato di diritto. 18
Terza pagina LʼEuropa Rivista DAI NOSTRI LETTORI Il cambiamento invisibile di Luca De Simone Saremo ancora gli stessi? Saremo sempre noi? Sono tutto questo, niente ritornerà come prima. Daremo queste le domande che molti si stanno ponendo. Siamo importanza al singolo momento, al singolo abbraccio, alla sempre stati abituati ad associare un qualsiasi singola persona, e a cose che prima neanche cambiamento a un motivo concreto, effettivo, tangibile, lontanamente consideravamo. Sì, lo scenario fa paura, come il cambio di un lavoro per una paga più alta o il ma forse era arrivato il momento di cambiare. E chissà, cambio della propria casa per una più grande. Si sa, il probabilmente siamo ancora in tempo. Questo cambiamento ci mette di fronte a dubbi, incertezze, cambiamento coinvolge tutti, dai governi nazionali dei oscurità ma soprattutto paura. Sì, paura. La paura di singoli Paesi alle persone, passando per le istituzioni e le trovarsi davanti a qualcosa di nuovo, di diverso. E a noi organizzazioni internazionali. E una in particolare, dove questa parola, il diverso, ci mette terrore, ci angoscia. noi tutti viviamo oggi, sarà al centro dell’attenzione: Fino a lacerarci dentro. E il mondo oggi si è risvegliato in l’Unione europea. La risposta che ci si aspetta da questo clima, in quest’atmosfera “spettrale”, da film quest’organismo è ambiziosa, ponderosa, impegnativa. «horror». Ci siamo ritrovati a combattere, Dovrà fornire prova e dimostrare il coraggio di voler inaspettatamente e bruscamente, contro un “oggetto” cambiare, di uniformarsi alla nuova realtà, mettendo da dalle dimensioni comprese tra gli 80 e i 160 nm. parte egoismi individuali e interessi personali e Impercettibile, microscopico, invisibile. Eppure ha messo dimostrare davvero unione, coesione, compattezza ma in ginocchio un mondo intero, senza aver lasciato fuori soprattutto solidarietà, un valore fondamentale su cui si nessuno. Fino ad ora il tempo scorreva lineare, fonda l’Ue, come affermato dagli articoli 27-38 della procedevamo con le nostre vite in modo uguale al giorno Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Ad precedente, facevamo cose senza mai chiedercene il attendere questo tipo di risposta saranno principalmente motivo, senza mai fermarci a riflettere, a pensare, perché i giovani, le nuove generazioni, che si sono viste crollare presi da mille cose, dalla tecnologia, dallo studio, da una in un attimo le loro certezze, i loro sogni futuri e i loro relazione o semplicemente dalle nostre passioni. Ma ora progetti. Ma sarà proprio compito dell’Unione mettere in siamo stati obbligati a fermarci un momento, a prendere campo nuove politiche adeguate e, a lungo termine, che una pausa, a pensare a cosa è davvero importante per questa situazione sia da «vettore» per raggiungere noi, per il mondo, per le nostre vite, a “isolarci” dal tempo maggiore unità d’intenti e rapidità d’azione, e non potrà che scorre. Già, perché in un mondo dominato dalla assolutamente fallire. “La misura dell’intelligenza è data frenesia, in cui l’unico comune denominatore sembra dalla capacità di cambiare quando è necessario”, diceva essere il successo, il significato dell’esistenza si dissolve, Albert Einstein. Se non ora, quando? Speriamo che non è giustamente compreso. L’uomo, infatti, incredulo l’Unione europea colga quest’opportunità, che giochi della propria mortalità e forte della propria potenza vive tutta la partita ma soprattutto che riesca a portarla a casa come se la morte non dovesse mai sopraffarlo, e a vincerla prima del fischio finale: perché, se si consapevolmente ignaro del tempo che scorre. Questa arrivasse al termine, potrebbe davvero essere già troppo concezione, però, è destinata a cambiare, saremo costretti tardi. a vedere tutto da un’altra prospettiva temporale, restituendo un tempo specifico, esclusivo, proprio, a ogni giorno che passa, riuscendo, forse, a cogliere Scrivi a l’Europa Rivista! definitivamente il significato vero della “dimensione tempo”. Prima si riteneva tutto scontato, si dava poca Hai delle osservazioni, commenti, idee o importanza a ciò che di più caro si aveva, come la salute, suggerimenti che potrebbero arricchire la gli amici, la famiglia, reputandole cose “normali”. Ora, improvvisamente, tutto è cambiato. Ogni cosa riacquista nostra rivista? Ti stiamo aspettando: un senso, un valore. Siamo stati catapultati in una nuova europarivista@mepitalia.eu realtà, con la quale ci tocca confrontarci, perché finito 19
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