L'INTERVISTA Luca Annunziata chef napoletano, trionfa in una popolare trasmissione americana: "Porto l'Italia nel cuore"
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L’INTERVISTA Di Nunzio Zeccato Luca Annunziata chef napoletano, trionfa in una popolare trasmissione americana: “Porto l’Italia nel cuore” WWW.SUDFOOD.COM
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L’EDITORIALE di Nunzio Zeccato La vita ci mette difronte a delle scelte come quelle intraprese dal protagonista di questa storia. Luca Annunziata ha seguito la sua passione per la cucina da sempre. Ed è questa passione che lo porta ad essere il vincitore della gara di cucina della seguitissima trasmissione americana Chopped andata in onda su Food Network. Luca che nelle sue vene scorre sangue napoletano, ha sbaragliato i concorrenti aggiudicandosi il premio finale e portando alto il nome dell’Italia nel Mondo. REDAZIONE Sud Food Magazine Direttore Editoriale Editrice: Associazione Sud Food Antonio Formicola SUD FOOD: L’ASSOCIAZIONE Direttore Responsabile Nunzio Zeccato Insieme per sostenere il nostro territorio. Sud Food è un’Associazione nata in Campania che Food & Wine editor ogni giorno mette in contatto consumatori e Emilia Costa professionisti del Sud Italia con tante altre realtà Federica Denza vicine e meno vicine. Attraverso i corsi, gli Luca Petitto eventi ed i tour sul territorio vuole trasmettere Grafica & Communication consapevolezza su ciò che mangiamo e beviamo, Andrea Tascino partendo dalle eccellenze locali senza tralasciare nunau.it la conoscenza di quelle nazionali ed internazionali. Contatti: network@sudfood.com 3
Luca Annunziata chef napoletano, trionfa in una popolare trasmissione americana: “Porto l’Italia nel cuore” Partito da Napoli oggi è uno degli chef più apprezzati nel North Carolina. Ha lavorato a Londra, St. Moritz e New York. Luca Annunziata trionfa a Chopped, popolare trasmissione in onda su Food Network DI NUNZIO ZECCATO D a oltre 20 anni negli Stati Uniti gli Luca Annunziata 42 anni Executive Chef di americani guardano Chopped, una delle origini napoletane nato a Torre del Greco ma trasmissioni più longeve della TV cresciuto a Torre Annunziata, che vive e lavora a statunitense. In onda dal 2009 sulla Charlotte nel North Carolina, ha vinto l’ultima popolarissima emittente Food Network. Chopped puntata dello show, aggiudicandosi il premio è una vera e propria gara di cucina che in ogni finale. Abbiamo intervistato Luca Annunziata per puntata mette in competizione 4 chef, che devono parlare con lui della sua carriera e della affrontare una serie di prove ad eliminazione per popolarità dopo la vittoria in Tv. aggiudicarsi il premio in palio. 4
Luca Annunziata, come nasce la passione per la cucina? “Io nasco da una famiglia di macellai, ho vissuto in mezzo alla carne. La passione della cucina l’ho sempre avuto, i miei parenti erano contadini, il mio padrino di battesimo era pescivendolo, mia madre cucinava sempre piatti diversi. La provenienza dal settore alimentare mi ha fatto avvicinare al mondo della cucina portandomi a frequentare l’Istituto Alberghiero di Vico Equense. Pensi che il mio professore è stato il padre dello chef Antonino Cannavacciuolo, un altro professore è stato Antonio Tecchia, oggi chef al San Cristoforo di Ercolano”. Come arriva poi in America? “La scuola manda i ragazzi a frequentare dei tirocini, ne ho fatto uno a Positano un altro al Sorrento Palace che oggi fa parte della catena Hilton. A quel punto mi proposero un tirocinio a Londra e sono stato li per due anni. In seguito ho lavorato navi da crociera, poi in Svizzera a St. Moritz e poi nuovamente le navi da crociera. E così sono poi sbarcato a New York dove sono stato per 2 anni, ho conosciuto lì mia moglie”. Poi ha lasciato New York per Charlotte nel North Carolina? “Sì. Tutto è cambiato con l’11 settembre dopo l’attentato alle Torri Gemelle mia abbiamo deciso di spostarci e far cresce la famiglia da un’altra parte. E così la scelta è ricaduta sul North Carolina. Qui ho lavorato per due catene importanti di alberghi la Hilton e la Western. In seguito decidemmo di aprire il nostro primo ristorante, poi è arrivato il secondo ed il terzo tutto in 14 anni”. Poi la scelta di vendere tutto, giusto? “Sì, abbiamo venduto tutto e sono tornato a lavorare per una compagnia di alberghi. Ora sono il manager di questo ristornate che si trova in un albergo oltre che lo chef. Avere dei ristoranti comporta tantissimi sacrifici. Invece ora ho più libertà”. 5
Arriviamo alla trasmissione, com’è nato tutto? “Sono stato ospite di Food Network diverse volte. Ho fatto diverse esperienze in tv. Ad esempio ho partecipato ad una gara dove se ti dicono di cucinare con coltelli di plastica o con le mani indietro tu devi riuscire a farlo. Lo scorso anno mi hanno contattato per questa competizione, ho fatto diverse competizioni, questa è stata una delle più difficili. Ti danno una scatola, tu non sai cosa c’è dentro e con gli ingredienti che torvi nella scatola devi preparare dei piatti. Hai un tempo e devi pensare a cosa fare”. Gli chef che partecipano alle trasmissioni televisive italiane hanno molto successo anche in America è così? “Si, perchè poi i giornali si interessano a te, le tv ti ospitano, diciamo che un po’ è come in Italia, ti da molta notorietà”. Qual è il piatto che le ha permesso di vincere? “L’antipasto e il dessert. Come antipasto ne ho proposto uno a base di vongole. Invece il dessert era una sorta di biscotto con zabaione e pesche. La mia tattica era di fare cose italiane della tradizione cose che io conosco. Come secondo piatto c’erano le animelle, essendo figlio di macellaio le conoscevo benissimo. Le ho cucinate seguendo un’antica ricetta di mia madre”. Veniamo alla situazione della pandemia, come state affrontando questo problema? “Ora il ristorante è chiuso per via del Covid-19, ma abbiamo molte prenotazione alcuni sono aperti perchè hanno posti a sedere fuori, ma io non ho posti fuori, e in sala potrei ospitane solo 50% con le nuove regole, dovrei quindi aprire solo per 40 posti. Andare al ristorante è un’esperienza, andare con guanti ecc. Non è la stessa cosa”. 6
Cosa le manca dell’Italia mio ristorante e portarlo in tutti gli alberghi della “La famiglia in primis. Poi anche i prodotti compagnia e diventare il manager di questi italiani come il pesce, però la famiglia è quella ristoranti”. che manca di più”. Sua moglie lavora con lei? Qual è il piatto più richiesto nel suo “Mia moglie lavorava con me quando avevamo il ristorante? ristorante. Adesso sta facendo un master in “La pasta fresca. Io faccio la pasta fresca: Psicologia”. tagliatelle, fettuccine. Cambio il menù ogni stagione. Abbiamo un’agricoltura molto ricca qui Suo figlio cosa vuole fare da grande? da noi”. “Mio figlio non ha la passione per la cucina, gli piace la scienza, l’astrologia. Essere uno chef non Tornerà in Italia? è facile, è una vita fatta di tanti sacrifici”. “Io vengo una volta all’anno in Italia, quest’anno purtroppo non sono potuto venire per via della Quanto è importante che i giornali italiani pandemia. Quando avevo il ristorante era più parlino di voi italiani all’estero? difficile, invece ora lavorando per una compagnia “È molto importante, io sono fiero di essere è più facile viaggiare”. italiano, e il fatto che i giornali italiani raccontino i successi degli italiani all’estero è importante. Progetti futuri? L’italiano all’estero deve essere apprezzato “La compagni alberghiera ha in totale 42 perchè noi comunque conserviamo le nostre alberghi, 12 di proprietà, il resto in gestione. tradizioni e di portare la nostra cucina e le nostre L’idea sarebbe quella di prendere il concetto del tradizioni in giro per il mondo”. 7
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