L'integrazione lavorativa per migranti vulnerabili - UN TOOLKIT PER OPERATORI - EUROPE - Carta Pari ...
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EUROPE Italia, Belgio, Svezia L’integrazione lavorativa per migranti vulnerabili UN TOOLKIT PER OPERATORI PROGETTO COORDINATO DA TOOLKIT ELABORATO DA
PROGETTO COORDINATO DA Soleterre-Strategie di Pace Onlus TOOLKIT COORDINATO DA Fondazione l’Albero della Vita Claudia Cui FADV EU Projects Coordinator EUROPE Italia, Belgio, Svezia TOOLKIT ELABORATO DA Andrea Panico Esperto legale in migrazione FASE DI SPERIMENTAZIONE COORDINATA DA Roberta Spiniello Psicologa/psicoterapeuta SI RINGRAZIA LA Cooperativa Farsi Prossimo per la disponibilità e la professionalità dello staff coinvolto nella fase di sperimentazione Alice Lofoco 4 INTRODUZIONE Educatrice Cooperativa Farsi Prossimo 5 Il PROGETTO WORK 4 Integration – Europe Ghislain Muteteri Educatore Cooperativa Farsi Prossimo 9 IL TOOLKIT Paolo Grassini 10 MODULO I. L’importanza del supporto psicosociale Responsabile Housing Sociale Cooperativa Farsi Prossimo 14 MODULO II. Come identificare e affrontare le diverse vulnerabilità SEZIONE I. Il colloquio e i professionisti coinvolti CONTATTI SEZIONE II. L’ascolto Fondazione L’Albero della Vita Onlus 31 MODULO III. Metodologia e gestione dei casi Via Vittor Pisani 13, 20124 Milano, Italia 58 MODULO IV. L’inserimento nel mercato del lavoro T. +39 02 90751517 www.alberodellavita.org 68 MODULO V. La fase di sperimentazione Soleterre-Strategie di Pace Onlus 113 ALLEGATO 1 Sede legale: Via Stresa 6, Milano Ufficio: Via Privata Filippo Abbiati 4, Milano IMMIGRAZIONE E LAVORO IN ITALIA workisprogress@soleterre.org 114 SEZIONE I. Fenomenologia del flusso migratorio italiano Project W4Integration Europe - Italia 117 SEZIONE II. Il quadro legislativo per l’accesso al lavoro info@program4integration.org 127 SEZIONE III. L’inserimento lavorativo in Italia telefono: +39 335 675 1623 131 SEZIONE IV. Il lavoro irregolare FOTO Albero della vita, Umberto Isman e unsplash.com (Zachary Nelson, Ian Stauffer, Leon, Tamarcus Brown, Etty Fidele, Felicia Buitenwerf) 134 GLOSSARIO E NOTE PROGETTO GRAFICO Guido Bertola – smarketing° 142 PARTNERS PUBBLICATO A MARZO 2021
IL PROGETTO WORK 4 Integration – Europe Ogni paese, per usanze e tradizioni, per stinazione di comunità che condividono posizione geografica e momento storico, lingua per la passata colonizzazione, altri è coinvolto da flussi migratori in entrata - di persone provenienti dal maghreb e dal regolari e irregolari - estremamente dif- Corno d’Africa per la prossimità territoriale ferenti tra di loro. al continente africano, altri ancora scelti Si pensi anche solo ai paesi che si affac- da cittadini provenienti dalla lontana Cina ciano sul Mediterraneo. Alcuni sono la de- per ragioni politiche e accordi economici. 1. Il lavoro quale mezzo di inclusione sociale e di integrazione per i migranti Immigrazione, emigrazione e lavoro sono sona di accrescere la propria autostima tre concetti da sempre strettamente cor- vivendo in modo autosufficiente e in molti relati e intrinsecamente dipendenti l’uno casi, come per i migranti maggiorenni non dall’altro. Le politiche migratorie attuate richiedenti asilo e a cui non sono state ri- dai Governi, avendo un forte impatto a li- conosciute particolari vulnerabilità, è an- vello economico, sono oggetto di dibattito che il solo modo per continuare a vivere a livello nazionale che troppo spesso vie- nel paese di accoglienza in modo legale. ne strumentalizzato in modo pericoloso Quest’assioma è condiviso dalla stessa e fuorviante. Unione Europea, che ha riconosciuto l’in- Il lavoro “è alla base di un sistema di rapporti clusione lavorativa come uno dei pilastri capace di legare intensamente gli individui fra dell’integrazione dei migranti: si veda la loro e con la società nel suo insieme 1”. European Agenda on Migration and the Il lavoro è un importantissimo mezzo di in- Action Plan on the Integration of Third clusione sociale e di integrazione della per- Country Nationals, lanciata nel 2016, e l’i- sona, all’interno del contesto e del territorio niziativa avviata nel 2017 “Employers To- in cui si trova e vive2. Il tasso di disoccupa- gether for Integration“ (https://ec.europa.eu/ zione e quello di occupazione (oltre ai dati home-affairs/what-we-do/policies/legal-migra- concernenti la c.d. segregazione occupa- tion/integration/integration-labour-market_en , zionale3) sono infatti importanti indicatori e “https://ec.europa.eu/home-affairs/what-we- economici che denotano quanto una comu- INTRODUZIONE do/policies/legal-migration/european-dialo- nità migrante può considerarsi integrata4 . gue-skills-and-migration/integration-pact_en). La possibilità di lavorare permette alla per- 2. Il progetto Work 4 Integration – Europe Il PROGETTO WORK 4 Integration – Europe Su queste fondamentali considerazio- dell’Unione Europea, e coordinato da So- 1. Il lavoro quale mezzo di inclusione sociale e di integrazione per i migranti ni, si inserisce il progetto Work4Inte- leterre Onlus; il progetto coinvolge Italia, 2. Il progetto Work 4 Integration - Europe gration – Europe (https://program4inte- Belgio e Svezia, attraverso una partner- 3. Il Toolkit: principali obiettivi gration.org/work4integration), progetto ship innovativa, costituita da organizza- co-finanziato dal Fondo Asilo e Migrazione zioni del terzo settore e rappresentan- 4 5
ti del mondo del lavoro: Fondazione Albero della Vita, Sodalitas, Punto.Sud, Randtsad Italia, Risemart in Belgio e Antemn Consul- ting in Svezia. Obiettivo del progetto è di aumentare l’inclusione lavorativa e migliorare le condizioni di lavoro dei mi- granti. Grazie all’accompa- gnamento nell’uso di nuove strategie e modalità per la ricerca del lavoro, si mira a offrire ai migranti nuove opportunità per rafforza- re la propria autonomia in modo che possano sot- trarsi al mercato del lavoro nero e allo sfruttamento di posizioni lavorative preca- rie e non riconosciute. 3. Il Toolkit: principali obiettivi Una raccolta di strumen- ti per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro per il migrante vulnerabile: un connubio di grante donna, un minore non accompa- e concreti all’integrazione nella società lavoro del beneficiario portatore di vulne- due argomenti entrambi particolarmen- gnato o una persona con una vulnerabilità ospitante. rabilità, argomento che presuppone l’in- te complessi e quanto mai delicati, a cui il psicologica e/ o psichiatrica sono aspetti Focus del toolkit è quindi fornire ai profes- tervento di professionisti specializzati in presente toolkit si indirizzi. Per il solo fat- di forte vulnerabilità. sionisti strumenti, competenze e cono- diverse materie (legali, psicologi, sociolo- to di essere straniero in terra straniera, In questi casi, ad esempio, le incertezze scenze volte a favorire e supportare i mi- gi etc.). ogni migrante è portatore di una generale relative al percorso giuridico da seguire granti portatori di particolari vulnerabilità Allo stesso tempo, si ritiene che il percor- vulnerabilità dovuta al fatto di trovarsi in per l’ottenimento dello status di rifugiato, nell’accesso al mondo del lavoro. so di crescita del migrante all’interno del- una società con un sistema di regole, usi e il rischio di cadere nella tratta e di essere la nuova società in cui ha scelto (o è stato costumi anche profondamente diversi dai assorbiti dal circuito della prostituzione, I DESTINATARI DEL TOOKIT costretto) di vivere, inizi dalla sua effettiva propri. A tale generale e diffusa vulnerabi- o ancora la forte possibilità che esiste di Questo toolkit è stato ideato per essere partecipazione finalizzata ad un’emanci- lità, si devono aggiungere ulteriori elemen- essere reclutati dalla criminalità organiz- consultato dagli operatori che giornal- pazione piena all’interno della società. Per ti di media o forte fragilità che identificano zata e di entrare in meccanismi di lavo- mente si confrontano con le complessi- questa ragione, alcune schede sono state e accomunano alcuni di loro: l’essere un ro sommerso o di vero e proprio sfrutta- tà della migrazione, in particolare per gli pensate per essere consultate anche dai richiedente asilo o un rifugiato, una mi- mento, rappresentano degli ostacoli forti aspetti relativi all’ingresso nel mondo del beneficiari. 6 7
Infine, ci si augura che anche quei soggetti FINALITÀ E OBIETTIVI chiamati ad essere i più diretti interlocu- La finalità di questo documento è suppor- tori degli operatori e dei beneficiari, ovve- tare operatori, beneficiari e stakeholders ro le agenzie deputate oggi ad essere gli nel loro contribuito a facilitare l’accesso intermediari tra la domanda e l’offerta al mondo del lavoro da parte del migrante. del mercato del lavoro, possano usufru- Abbiamo cercato di affrontare il tema sot- ire e trovare utili le informazioni presenti to diversi aspetti focalizzandoci sulla cor- in questo documento. retta costruzione di un piano di crescita Il toolkit, all’interno della strategia di azio- individuale (da parte di un’equipe multidi- ne del progetto Work4Integration-Europe, sciplinare nell’ottica dell’importanza di un mira quindi a: approccio olistico) che tenga in considera- DŽ fornire una metodologia di approccio zione le diverse vulnerabilità di cui è porta- alla questione migratoria, ed in parti- tore il beneficiario, la normativa nazionale colare alla gestione della vulnerabilità in merito all’accesso al lavoro da parte dei del beneficiario, dalla sua prima presa singoli gruppi vulnerabili (richiedente asilo, in carico - tenendo in considerazione vittima di tratta, minore straniero prossi- le peculiarità che accompagnano ogni mo alla maggior età etc.), per identificare IL TOOLKIT singolo individuo – fino alla costruzione le skills su cui lavorare nell’ottica di un pro- di un programma di crescita individuale cedimento di empowerment della persona. e ai suggerimenti relativi alla redazione I principali obiettivi del toolkit: del suo CV. Tali nozioni e metodologie DŽ inclusione nel mercato del lavoro per le sono fruibili a 360° e senza limitazioni categorie di migranti maggiormente vul- MODULO I. L’importanza del supporto psicosociale geografiche o ambientali (seppur con i nerabili 1. Il supporto psicosociale: obiettivi e metodologia dovuti distinguo che potrebbero carat- DŽ aumento delle competenze dei profes- Come identificare MODULO II. terizzare ad esempio le prassi adottate sionisti coinvolti nel settore dell’acco- e affrontare le diverse vulnerabilità in contesti emergenziali). La metodo- glienza e, in modo indiretto, dei benefi- SEZIONE I. Il colloquio e I professionisti coinvolti logia indicata nel tookit, segue le linee ciari, 1. L’equipe multidisciplinare 2. Il colloquio individuale. Tempi e modalità adottate dalla letteratura scientifica e DŽ miglioramento del matching tra doman- 3. L’esperienza del colloquio di gruppo le migliori prassi sperimentate sul field da e offerta di lavoro. SEZIONE II. L’ascolto dagli operatori del settore, che si auspica 1. L’ approccio individuale e il beneficiario vengano adottate e replicate sul territo- 2. Le categorie di migranti vulnerabili: rischi e accorgimenti rio europeo. MODULO III. Metodologia e gestione dei casi DŽ permettere di fruire delle informazioni 1. Il piano di crescita individuale di carattere giuridico che descrivono la MODULO IV. L’inserimento nel mercato del lavoro situazione specifica dia alcuni paesi di 1. L’assunzione da parte delle aziende: criticità riscontrate e consigli per i datori di lavoro accoglienza (Appendice 1 sul contesto 2. La candidatura dell’Italia), fruibile pertanto sia dai be- 3. L’importanza dell’apprendimento della lingua autoctona neficiari che si trovano in tale paese, sia 4. Il riconoscimento del titolo di studio 5. Il riconoscimento delle qualifiche professionali da coloro che stanno per giungervi. 6. La validazione delle competenze ph. Umberto Isman MODULO V. La fase di sperimentazione: 1. Case study 2. La programmazione 3. Dalla teoria alla pratica: la fase di sperimentazione 4. Gli strumenti 8 9
MODULO I di tale percorso. Nelle situazioni di crisi, infatti, un alto numero di persone manifesta generalmente una buona capacità di resilienza6, L’importanza del facendo sì che in molti casi gli aiuti psicosociali e di salute mentale provengano proprio da quelle stesse persone colpite che riescono ad attivare interventi che sono più rapidi di quelli provenienti dagli attori supporto psicosociale esterni. NON NUOCERE L’operatore chiamato a lavorare sul supporto psicosociale e sulla tutela della salute mentale del beneficiario ha un ruolo estremamente delicato in quanto si confronta con tematiche 1. Il supporto psicosociale: altamente sensibili. È possibile ridurre il rischio di danneggiare il beneficiario: obiettivi e metodologia DŽ coordinandosi con gli altri gruppi di supporto presenti sul territorio al fine di migliorare la qualità del proprio intervento, per minimizzare le Con il termine composito di salute mentale e supporto psicosociale sovrapposizioni e colmare eventuali lacune nelle risposte; – Mental health and psychosocial support (MHPSS) – adottato dalla DŽ programmando la scelta degli interventi sulla base di informazioni comunità internazionale e dagli attori maggiormente coinvolti sufficienti; nell’integrazione e accoglienza di salute mentale e sostegno DŽ dimostrandosi disponibili alla valutazione, al controllo e alla psicosociale, si intende “ogni tipo di supporto locale o internazionale revisione esterna; finalizzato a tutelare o a promuovere il benessere psico-sociale e/o a DŽ possedendo la sensibilità culturale e la competenza necessaria prevenire o trattare un disturbo mentale 5”. all’area in cui si sta intervenendo o si è scelto di intervenire; Il supporto psicosociale si fonda sul principio della DŽ restando sempre aggiornati in merito alle prassi e alle pratiche più interdisciplinarità, enfatizzando l’importanza del coordinamento efficaci da adottare, nonché ai loro risultati; dell’azione multi settoriale che prevede interventi differenti e DŽ prestando attenzione e riflettendo in merito ai rapporti di potere complementari. Il supporto psicosociale non si arresta alla salute che si vengono a creare tra gli attori esterni e le persone che si mentale della persona, ma allarga la sua azione ai bisogni fisici di trovano in contesti di emergenza, nonché al valore che rappresenta base e a quelli che necessitano di aiuti mirati non specializzati e l’approccio partecipativo alla gestione della crisi. specializzati. COSTRUIRE SULLE RISORSE DISPONIBILI E BASARSI SULLE COMPETENZE LOCALI Da una parte, poiché “tutti i gruppi colpiti hanno gli assets e le risorse per Differenti tipologie di vulnerabilità, supportare gli interventi di salute mentale e di supporto psico sociale” che un sistema condiviso di azione. li coinvolgono, i beneficiari devono essere parte attiva nella definizione dell’intervento. Dall’altra, per migliorare la portata e l’efficacia I principi generali che muovono gli interventi di supporto psico-sociale dell’azione, è di fondamentale importanza che l’equipe adotti un sono stati individuati in: approccio di apertura e di collaborazione con gli stakeholders presenti DIRITTI UMANI ED EQUITÀ Coloro che lavorano nel campo umanitario sul territorio (questura, prefettura, centri per il lavoro, ospedali e centri sono chiamati a promuovere la tutela dei diritti umani e a proteggere specialistici etc.). i gruppi sociali che si trovano ad alto rischio “garantendo la disponibilità SISTEMI INTEGRATI DI AIUTO Le attività di supporto al beneficiario che e l’accessibilità degli aiuti psicosociali e di salute mentale a tutti i gruppi, sono integrate in un sistema più ampio di servizi offerti dal territorio senza distinzione di genere, età, lingua, etnia o religione, secondo i bisogni (sistemi formali ed informali di supporto alla comunità già esistenti identificati”. a livello ad es. formativo, di assistenza sanitaria etc.) sono più PARTECIPAZIONE L’azione deve sempre avere l’obiettivo di costruire un sostenibili e hanno la possibilità di raggiungere un numero maggiore percorso di vita che parta dal pieno coinvolgimento della persona, di beneficiari. Al contrario, la proliferazione di servizi di sostegno affinché abbia la possibilità di mantenere o riassumere il controllo isolati e riservati a singoli gruppi di beneficiari vulnerabili può creare un in merito alle decisioni più importanti che riguardano la sua vita “e sistema di aiuti altamente frammentato. a costruire il senso di auto-stima necessario a conferire qualità, equità e SUPPORTO MULTI-LIVELLO Le persone vengono colpite in modo diverso da sostenibilità al programma”. È importante collocare la persona al centro un trauma (anche se il trauma è il medesimo), per tale ragione la cura 10 11
delle vulnerabilità che ne conseguono richiedono diverse modalità di AIUTI ALLE COMUNITÀ E ALLE FAMIGLIE —› supporto. Il supporto di salute mentale e psicosociale c.d. “multi-livello” Nella maggior parte delle situazioni di crisi e di emergenza, come consiste nello sviluppare un sistema stratificato di aiuti complementari le migrazioni, si verificano delle gravi interruzioni delle reti familiari su più livelli che soddisfino i bisogni di differenti gruppi di persone. e comunitarie (es. perdita, separazione etc.). Questo livello della Un sistema del genere è stato illustrato con una piramide 7 in cui piramide consiste nel supporto proprio a quelle persone “che sono in tutti i livelli sono importanti e necessitano di essere implementati in grado di mantenere la propria salute mentale e il benessere psicosociale concorrenza tra loro. se ricevono sostegno per accedere ad aiuti chiave di tipo comunitario e familiare”. SERVIZI DI BASE E SICUREZZA —› Alcune risposte utili in tal senso, a questo livello, potrebbero “Il benessere di tutta la popolazione colpita va tutelato in primo luogo comprendere programmi che si occupano del rintracciamento e del attraverso il (ri)stabilimento di condizioni di sicurezza, un’adeguata ricongiungimento dei familiari, assistenza nei momenti di lutto , governance e l’offerta di servizi che soddisfino i bisogni fisici di base informativa su larga scala di metodi costruttivi di coping , il supporto (cibo, riparo, acqua, assistenza sanitaria di base, controllo delle malattie alla genitorialità, le attività educative formali/ informali, l’attivazione trasmissibili)”. e il supporto delle reti sociali. Interventi adeguati a questo livello di base potrebbero includere: a. il sostenere che l'attivazione di questi servizi sia affidata ad attori AIUTI NON SPECIALIZZATI MIRATI —› responsabili, preparati e adeguatamente formati; La risposta a questo livello consiste – oltre che nell’accesso agli b. il documentare la forza del loro impatto sulla salute mentale e sul interventi dei precedenti livelli - in “interventi maggiormente focalizzati benessere psicosociale del gruppo e della persona. sull'individuo, sulla famiglia o sul gruppo condotti da operatori formati e Tali servizi di base dovrebbero essere attivati in modo partecipativo al supervisionati”. fine di rafforzare gli aiuti sociali locali e di mobilitare le reti locali. Ad esempio, tra gli interventi a questo livello, c’è il caso delle vittime di violenza sessuale che ricevono il sostegno emotivo e sociale da parte degli operatori del centro. Tra questo tipo di aiuti rientrano anche il primo soccorso psicologico (PFA) e gli interventi di salute mentale di base condotti degli operatori sanitari. SERVIZI SPECIALIZZATI —› Tali interventi sono destinati ai beneficiari “la cui sofferenza, nonostante i supporti già citati, è intollerabile” e può causare “difficoltà significative nelle attività quotidiane di base”. Questo tipo di assistenza “dovrebbe includere il supporto psicologico o psichiatrico per le persone con gravi disturbi mentali ogni volta che i loro bisogni superano le capacità dei servizi sanitari primari / generali esistenti”. Un esempio di azioni esperibili a questo livello potrebbe essere: a. indirizzare il beneficiario a servizi specializzati, qualora esistano sul territorio, b. avviare una presa in carico a lungo termine da parte dei servizi sanitari di base. 12 13
MODULO II Il lavoro di squadra favorisce la riduzione dell’ansia, la condivisione e la gestione collettiva dello stress e accresce la sicurezza del singolo Come identificare membro del gruppo - grazie sia ai continui scambi reciproci di opinione (scambio di informazioni, dialogo interdisciplinare) sia alla condivisione delle scelte – diminuendo il rischio di burnout del professionista. e affrontare le diverse 3. Un’equipe dovrebbe avere un coordinatore capace di mediare tra le singole posizioni dei professionisti, scandire i tempi del lavoro di gruppo, garantire che ogni membro del team abbia lo spazio per vulnerabilità 4. esprimersi mantenendo la propria autonomia e indipendenza tecnica, facilitare la risoluzione di conflitti dovuti a opinioni divergenti. In un’equipe multidisciplinare che si occupa dell’inserimento lavorativo di un migrante portatore di vulnerabilità dovrebbe fare parte necessariamente: uno psicologo con competenze SEZIONE I transculturali/etnopsichiatrie, un consulente legale, un assistente sociale, un educatore e un mediatore culturale. È opportuno tenere un diario in cui trascrivere le note e descrivere 1. Il colloquio 5. la cronologia di tutti i tipi di interventi che vengono effettuati dai singoli specialisti, e con particolare riferimento alle attività e alle e i professionisti coinvolti decisioni prese durante le attività di briefing e di debriefing. L’ascolto di una persona vulnerabile è un’attività estremamente 1.2. L’importanza del ruolo del mediatore delicata che presuppone il coinvolgimento di operatori adeguati per culturale formazione ed esperienza. Il mediatore linguistico culturale è, molte volte, il fattore determinante 1.1. L’equipe multidisciplinare per la riuscita positiva di un colloquio. Dobbiamo infatti immaginarlo Un’equipe multidisciplinare può definirsi come un gruppo di come la persona chiamata a codificare il messaggio che il beneficiario professionisti con un background, delle conoscenze e delle cerca di inviarci e, per convesso, ogni nostra comunicazione che abbiamo competenze eterogenee, che lavora di concerto con l’obiettivo di intenzione di veicolare al migrante; generalmente è una persona che è a dare una risposta ad un problema o una richiesta complessa la cui sua volta emigrata e avente la stessa lingua madre del beneficiario. soluzione necessita dell’impegno di esperti in diversi settori. In una Esiste un’importante differenza che intercorre tra il lavoro del équipe multidisciplinare, ogni singolo professionista deve occuparsi traduttore e quello del mediatore culturale. Il primo si limita a tradurre della sua area specifica preoccupandosi allo stesso tempo del lavoro da un idioma all’altro. Il mediatore, al contrario, oltre a tradurre deve dei suoi colleghi, in un flusso costante e cadenzato di scambio di “saper mediare tra due o più persone, paesi e culture” conoscendone informazioni finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo finale. “le aspettative e i pregiudizi, l’etica, il modo in cui concretano le idee Un approccio multidimensionale e multidisciplinare di presa in nell’espressione linguistica”, consapevole che “esprimono in modo diverso carico del beneficiario, caratterizzato dall’interazione di interventi emozioni e informazioni 8”. tecnici eterogenei si caratterizza per: È compito del mediatore essere il ponte e il tramite non solo tra due 1. offrire una più efficace e migliore risposta ai suoi problemi e al lingue differenti ma soprattutto tra due differenti culture, facilitando raggiungimento degli obiettivi che sono stati individuati. Una presa l’integrazione del migrante nel nuovo contesto sociale fungendo da in carico da parte di un’équipe multidisciplinare dovrebbe garantire ponte tra i bisogni del beneficiario e le risposte offerte dal territorio e una risposta a 360° riducendo sensibilmente la possibilità di errori più in generale dalla comunità ospitante. e di ritardi nelle decisioni da parte del team Per il ruolo di responsabilità che ha il mediatore durante i colloqui, è 2. essere un forte stimolo per gli operatori che si trovano a lavorare importante che: fianco a fianco in un ambiente in cui riescono a confrontarsi su temi DŽ conosca perfettamente l’idioma che sarà utilizzato dal beneficiario spesso molto delicati, supportandosi nelle decisioni da prendere. durante il colloquio 14 15
DŽ occupi il posto giusto nella sala (si consiglia equidistante Solo nel caso di esperienze migratorie non particolarmente dall’operatore e dal beneficiario) traumatiche, tale fase di “cura della persona” potrebbe non DŽ i membri dell’equipe coinvolti nel colloquio si rivolgano al mediatore essere strettamente necessaria (preliminarmente all’inserimento sempre con frasi non eccessivamente lunghe per dargli la possibilità lavorativo), o potrebbe semplicemente essere il lavoro stesso di tradurre tutto il pensiero senza tralasciare alcunché il mezzo con cui lenire e curare eventuali lievi ferite psicologiche. DŽ l’operatore si rivolga sempre al beneficiario in prima persona e mai Negli ultimi anni, tuttavia, i flussi migratori verso l’Europa, attraverso il mediatore (parlando quindi all’interprete e chiedendogli soprattutto verso l’Europa del Sud, sono fortemente caratterizzati di tradurre) che è seduto generalmente al suo fianco da arrivi irregolari di uomini, donne e bambini che hanno DŽ l’operatore verifichi che il mediatore non abbia alcun tipo di relazione vissuto viaggi estremi (in tal senso si pensi al tasso di mortalità con il beneficiario e di incidenti riportati dalle cronache lungo le principali rotte DŽ laddove è possibile, il sesso del mediatore (così come quello migratorie). dell’operatore) si consiglia sia lo stesso del beneficiario, soprattutto nel caso di donne per le quali sussiste il rischio di aver subito violenze psichiche o fisiche o di essere/ essere state vittime di Lo psicologo ha la funzione di interpretazione dei bisogni del sfruttamento sessuale. Il medesimo problema sussiste anche per beneficiario, e il ruolo di mediazione tra le esigenze e le richieste uomini che si trovano a dover raccontare episodi particolari della di quest’ultimo e l’équipe, al fine di evitare potenziali situazioni di propria vita e che si potrebbero trovare a disagio nell’interloquire conflittualità che potrebbero mettere a rischio il percorso di crescita con operatrici o mediatrici donne. personale. DŽ l’operatore verifichi che il mediatore non appartenga a gruppi etnici o Il contesto delle migrazioni impone allo psicologo di avere provenga da paesi in aperto conflitto con quello del beneficiario, che necessariamente una formazione transculturale. per timore potrebbe voler censurare parte della propria narrazione. L’etnopsichiatria ha l’obiettivo di studiare il disturbo della psiche del DŽ il mediatore non esprima mai opinioni o consigli durante il colloquio, beneficiario in relazione al contesto culturale e all’ambiente in cui si agendo sempre in modo neutrale ed imparziale. manifesta tenendo conto delle sue origini, usanze e tradizioni. Il membro dell’equipe specializzato in etnopsichiatria – e lo 1.3. Lo psicologo e l’etnopsichiatra9. psicologo con formazione transculturale ed etnopsichiatrica - Il processo terapeutico sono due figure di rilievo non solo durante l’indagine finalizzata al rilevamento delle vulnerabilità ma durante tutto il percorso di Il beneficiario vulnerabile si trascina quasi sempre, nel raccontare la crescita del beneficiario, finalizzato all’inserimento lavorativo ma sua vita, una particolare situazione psicologicamente tesa, dovuta alle che passa necessariamente dalla cura della sua persona. Questi due esperienze traumatiche che ha vissuto e agli effetti che quest’ultime professionisti sviluppano una terapia della persona vulnerabile che gli hanno lasciato nel corpo e nella psiche. Questo particolare status avviene con un approccio interculturale che tenga conto e rispetti la di malessere involontario può essere esternato con un modus sua cultura e la sua religione. operandi che varia sensibilmente da persona a persona: atteggiamenti In particolare gli specialisti del settore sono chiamati ad intervenire aggressivi, estrema reattività, senso di attaccamento, oppure, al nelle “procedure operative da seguire per le differenti misure di accoglienza, contrario, apatia comportamentale e sociale, noncuranza della propria dall’ingresso nella struttura fino alla gestione delle situazioni di crisi persona, relazioni conflittuali o confusionali col mondo che lo circonda. e di carattere emergenziale” sia nella definizione vera e propria del In tale situazione di vulnerabilità, il beneficiario prima di riuscire suo “progetto personalizzato di accoglienza, inclusione, supporto e a fare propri degli obiettivi cristallizzati all’interno di un percorso di riabilitazione 10”. inserimento nel mondo del lavoro, deve innanzitutto essere aiutato Un’ulteriore tutela per i minori in età lavorativa è il coinvolgimento a “curare” la propria persona nel senso più profondo ed emozionale di uno psicologo dell’età evolutiva, quella branca della psicologia del termine, attraverso un percorso di presa di coscienza di quanto che si occupa di studiare i “diversi aspetti della personalità e delle varie avvenuto, elaborazione dei propri traumi e infine di guarigione forme di comportamento nel periodo che va dalla nascita sino al termine interiore e superamento delle proprie vulnerabilità. dell’adolescenza”. 16 17
2. Il colloquio dell’operatore e raccontare il suo vissuto, le sue paure i suoi progetti per il futuro. In particolare, è fondamentale: individuale, DŽ Creare un’atmosfera accogliente e di fiducia, un ambiente protetto, che faccia sentire il beneficiario al sicuro. Prestare particolare tempi e modalità attenzione alle eventuali disabilità fisiche del beneficiario qualora queste impongano una diversa organizzazione degli spazi (barriere La modalità con cui si svolge un colloquio architettoniche etc). non può prescindere da alcune regole DŽ Prestare particolare attenzione al fatto che il beneficiario sia o meno basilari che si sono delineate nel corso un richiedente asilo e, qualora non lo fosse ma il suo vissuto lasci degli anni attraverso il modus operandi e emergere tutti i requisiti per presentare domanda di protezione l’esperienza degli specialisti del settore. internazionale, indirizzarlo immediatamente ad un avvocato o un consulente esperto in materia 11 . 2.1 L’indagine preliminare DŽ Considerare il sesso del beneficiario nella selezione dell’operatore. per rilevare eventuali Soprattutto nel caso di coloro che sono portatori di particolari vulnerabilità - come ad esempio essere o essere stati in passato vulnerabilità vittime di sfruttamento sessuale - il successo del colloquio e la Ci sono alcune regole che gli operatori concreta possibilità di interagire e di interloquire può dipendere sono tenuti a seguire durante tutti i fortemente dal sesso dell’operatore e del mediatore culturale. colloqui, alcuni accorgimenti sono invece DŽ Prestare particolare attenzione all’età del beneficiario. propri dei primi incontri e in particolare del primo colloquio di indagine preliminare. COLLOQUIO CON UNA DONNA SOLA —› Per prepararsi al meglio e con professionalità a tale incontro, l’operatore deve: Durante il colloquio con una beneficiaria che, l’obbligo di matrimonio contro la sua DŽ Trovare informazioni sul paese di origine, prestando particolare atten- sola, o madre di figli ma che è giunta nel volontà e eventuali sanzioni per punire zione alle possibili implicazioni relative all’etnia, al sesso del benefi- paese di accoglienza senza il coniuge o il tali reati. ciario e la sua sessualità, alla sua appartenenza a determinati gruppi compagno, è importante reperire ulteriori DŽ I diritti politici attivi e passivi di cui è ti- politici, alla sua possibile esclusione o marginalizzazione sociale do- informazioni tra cui: tolare. vute ad altre cause (cfr. documenti e banche dati di UNHCR, Amnesty DŽ Le garanzie che il diritto privato concede DŽ I diritti sociali quali la possibilità di acce- International etc.). alla donna nel suo paese di origine. Ad dere all’istruzione, la libertà di espres- DŽ Reperire le informazioni necessarie già raccolte sul beneficiario (fa- esempio nel caso in cui la donna intenda sione, il poter scegliere il proprio abbi- scicolo della sua primissima accoglienza, documenti sanitari, etc.) che ottenere il divorzio o la separazione nel gliamento senza costrizioni potrebbero permettere di individuare più facilmente o più velocemente paese di accoglienza è importante - tra È bene inoltre ricordare che le donne pro- le sue vulnerabilità. le altre - sapere se ella gode di tale di- venienti da particolari aree geografiche DŽ Individuare eventuali procedimenti legali e/ o burocratici che la docu- ritto nel suo paese di origine (se il diritto possono: mentazione iniziale reperita suggerisce o impone di avviare nel brevis- privato nel suo paese prevede tale isti- DŽ essere state soggette ad atti di perse- simo termine (es. documento di soggiorno, segnalazione per potenziale tuto), se può essere titolare del diritto di cuzione per trasgressione delle norme vittime di tratta etc.). proprietà su un bene o su cose, o ancora sociali nel loro paese di origine; a che condizioni può chiedere l’interru- DŽ aver subito violenza sessuale come atto 2.2 L’organizzazione dei colloqui zione della gravidanza. di persecuzione; con i beneficiari DŽ Il sistema penale relativo alla protezio- DŽ aver subito violenza sessuale non solo ne della donna nel senso più ampio del durante il viaggio ma anche nel paese Durante la preparazione di tutti i colloqui è necessario tenere in termine, quindi la possibilità di denun- di arrivo. considerazione diversi fattori che potrebbero influire in modo ciare le molestie e le violenze domesti- negativo sulla predisposizione del beneficiario ad aprirsi nei confronti 18 19
COLLOQUIO CON POTENZIALE VITTIMA DI TRATTA —› presenza di un rapporto conflittuale e/ mente con i genitori che congiuntamen- o ostile genitori/ figlio, al fine di valutare te minore/ genitori. Qualora gli operatori rilevino un potenziale Tra le fonti internazionali di soft e hard law eventuali influenze da parte della fami- DŽ Nel caso di minore straniero non ac- caso di tratta è importante conoscere le si veda in merito: glia (es. vorrebbe studiare ma i genito- compagnato coinvolgere sempre il suo figure competenti sul territorio nazionale DŽ Protocollo addizionale della Convenzione ri premono affinché entri sin da subito tutore dandogli sempre pronta cono- a cui rivolgersi per attivare le necessarie delle Nazioni Unite contro la criminalità nell’attività familiare). È importante che scenza della volontà di confrontarsi con misure di tutela. organizzata transnazionale per preveni- seguano ulteriori incontri sia separata- quest’ultimo con un colloquio. Diversi indicatori possono far emergere re, reprimere e punire la tratta di persone, un caso di tratta nelle sue differenti fasi, in particolare di donne e bambini https:// in particolare si presti particolare atten- file.asgi.it/protocollo.addizionale.tratta.it.pdf DŽ Delineare uno schema di come verrà svolto il colloquio (es. zione a: DŽ Convenzione del Consiglio d’Europa n. professionisti che interverranno). È importante avere chiari gli DŽ la fase del reclutamento e dei mezzi di 197 sulla lotta alla tratta di esseri umani argomenti che verranno affrontati e preparare uno schema di coercizione che possono essere impie- https://www.coe.int/it/web/conventions/full- domande da seguire in modo elastico, contestualizzandolo al gati, quali le false promesse, l’approfit- list/-/conventions/rms/09000016805a9379 flusso narrativo del beneficiario. Lo schema si deve adeguare tarsi di una situazione di particolare vul- DŽ Direttiva 2004/81/CE del Consiglio del all’andamento del colloquio e alla predisposizione o meno del nerabilità della vittima etc. 29 aprile 2004 riguardante il titolo di beneficiario di esplorare la sua biografia (es, se il beneficiario sembra DŽ la fase del viaggio della vittima, ovvero soggiorno da rilasciare ai cittadini di disposto a approfondire il suo periodo di prigionia in Libia gli si può il percorso seguito dal momento in cui paesi terzi vittime della tratta di esseri chiedere se ha subito delle violenze, in caso contrario o qualora quest’ultima ha lasciato il suo Paese di umani o coinvolti in un’azione di favoreg- dovesse negare anche se in modo non convincente è importante origine per arrivare in Europa, il finan- giamento dell’immigrazione illegale che passare a un’altra domanda, ad un altro tema). ziamento del progetto migratorio, i do- cooperino con le autorità competenti ht- Avere chiare le domande che si porranno eviterà inoltre da una parte cumenti utilizzati etc. tps://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/ “incidenti culturali” e dall’altra una duplicazione delle domande. DŽ la fase dello sfruttamento, quindi la li- PDF/?uri=CELEX:32004L0081&from=IT Lo schema di colloquio può seguire una struttura logica, cronologica bertà di movimento della vittima, la sua DŽ Direttiva 2011/36/UE del Parlamen- o tematica. sistemazione abitativa, la violenza psi- to europeo e del Consiglio, del 5 apri- DŽ È consigliabile, per quanto riguarda l’incontro di indagine preliminare cologica a fisica che subisce, la condizio- le 2011, concernente la prevenzione finalizzato a rilevare e/o accertare eventuali vulnerabilità e il primo ne di subalternità dovuta al dover ripa- e la repressione della tratta di esseri colloquio di ascolto conoscitivo della volontà del beneficiario e della gare il debito etc. umani e la protezione delle vittime, e mappatura delle sue competenze pregresse, di non superare i 45/ 60 Si sottolinea che l’emersione del- che sostituisce la decisione quadro del minuti per non stancare il proprio interlocutore, anche e soprattutto la tratta, in considerazione dell’ecce- Consiglio 2002/629/GAI https://eur-lex. in ragione della complessità emotiva che potrebbe rappresentare zionale delicatezza del tema, compe- europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?u- per il medesimo il racconto della sua vita. te a personale qualificato e formato! ri=CELEX:32011L0036&from=IT I successivi incontri possono avere durata più lunga, presentando sempre molta attenzione a non stancare eccessivamente il beneficiario e, qualora questo avvenga, a fermarsi e rimandando a successivi colloqui. COLLOQUIO CON MINORE (> 16 ANNI) —› DŽ Definire l’agenda degli incontri ad intervalli non eccessivamente lunghi: privilegiare appuntamenti a cadenza settimanali, nel Prestare particolare attenzione a: DŽ Non esercitare pressione. caso della fase di aggiornamento periodico e verifica anche DŽ Non condurre mai il colloquio da solo DŽ Nel caso di minore straniero accompa- bisettimanale/tri-settimanale. col minore. Se possibile è bene che uno gnato può essere utile ascoltarlo sepa- psicologo dell’età evolutiva sia sempre ratamente dai genitori per compren- presente. dere effettivamente quali siano le sue DŽ Concedergli particolare spazio nella nar- volontà e i suoi obiettivi nel futuro. Tale razione. procedura si raccomanda in particolar DŽ Non creare aspettative nel minore. modo se si ha la percezione di essere in 20 21
2.3 Schema per i colloqui con i beneficiari Il modus operandi dell’operatore e dell’équipe impegnati nei colloqui, ha di norma un impatto molto forte sulla quantità e sulla qualità delle informazioni raccolte durante gli incontri. L’incontro con il beneficiario si modula in alcuni passaggi che si consiglia di seguire in questo ordine: 1. Verificare l’effettiva comprensione con il mediatore culturale (ci sono problemi con l’etnia del mediatore o non si trova a suo agio?). Incoraggiare il beneficiario a segnalare ogni possibile incomprensione con il mediatore culturale. 2. Chiedere al beneficiario se ha esigenze e richieste particolari. 3. Presentarsi spiegando i ruoli dei membri dell’equipe presenti al colloquio e, se si è in un centro di accoglienza/ in una casa rifugio/ in una comunità etc. ed è il primo incontro, motivare perché il beneficiario si trova in quel posto. 4. Illustrare il motivo del colloquio e delle domande che gli verranno poste, nonché l’importanza della programmazione degli incontri che si susseguiranno. 5. Spiegare l’importanza per l’operatore del prendere appunti scritti e, qualora si intenda registrare, chiedere al beneficiario sempre prima il suo consenso scritto sottolineando che le registrazioni non verranno divulgate e che le informazioni raccolte sono coperte dal segreto professionale. È bene tenere a mente che il diritto alla privacy in alcuni dei paesi da cui provengono i beneficiari è qualcosa che non solo non è scontato, ma in alcuni casi non garantito dalla legge. È sempre bene ricordare che il colloquio consiste in un dialogo tra operatore/operatori (ad esempio l’esperto legale, gli operatori specializzati nell’inserimento lavorativo, lo psicologo) e il beneficiario, che resta protagonista. È importante: DŽ Gestire in modo ottimale il dialogo con il beneficiario e il ruolo dell’interprete. In tal senso, rivolgersi in modo diretto al beneficiario DŽ Mostrare professionalità. Controllare le proprie emozioni bilanciando in modo adeguato empatia e coinvolgimento mantenendo sempre il giusto distacco professionale. DŽ Prestare particolare attenzione a non fare mai attendere il beneficiario ma essere sempre puntuali. DŽ Calibrare in modo adeguato il proprio linguaggio del corpo (es. mantenere una distanza adeguata col beneficiario, soprattutto se di un altro sesso, prestare attenzione in particolare se si è donne ai vestiti indossati etc.) e il tono della voce. DŽ Cercare in ogni modo di allentare l’ansia e il disagio del beneficiario. Chiedere, soprattutto durante il racconto di momenti dolorosi, se vuole fare una pausa e mettere a disposizione acqua e fazzoletti. DŽ Incoraggiare il beneficiario alla narrazione libera soprattutto durante il primo colloquio di indagine preliminare e durante l’incontro conoscitivo volto a delineare le sue aspirazioni per il futuro. 22 23
DŽ Per approfondire gli argomenti porre domande precise, coincise ALLA FINE DEL COLLOQUIO VERIFICARE —› esponendole in modo semplice tenendo sempre conto dell’età del 1. Sono stati affrontati tutti gli argomenti? In caso negativo, proprio interlocutore, della sua estrazione sociale e di eventuali l’operatore dovrebbe valutare, in base alla condizione psico-fisica deficit psichici. del beneficiario, se approfondire oppure programmare un altro DŽ Gli operatori devono tenere in considerazione che la capacità di incontro ad hoc. ricordare, può essere fortemente correlata all’età del beneficiario, 2. Il beneficiario ha delle domande da porre? Ha degli aspetti che non inoltre alcuni ricordi legati ad esperienze traumatiche potrebbero sono stati toccati durante il colloquio ma che vuole aggiungere? essere stati rimossi come meccanismo di autodifesa inconscio 3. Fare il punto su quanto detto per accertarsi di avere compreso della persona (a causa di disturbi quali memoria selettiva, amnesia quanto detto dal beneficiario. dissociativa etc.). 4. Definire/ o ridefinire l’agenda dei colloqui, che dovrebbero essere DŽ Nel caso il beneficiario si dimostri riluttante a partecipare al regolari e non a troppa distanza l’uno dall’altro (es. una settimana). colloquio, è compito dell’operatore assumere con delicatezza un ruolo più attivo interagendo con domande e spunti che possano aprire a una narrazione aperta o quantomeno a stimolare delle 3. L’esperienza del colloquio risposte nel beneficiario. DŽ Non interrompere il racconto del beneficiario ma aspettare che di gruppo termini il suo discorso prima di porre le domande. DŽ Lasciare sempre il tempo necessario al beneficiario per ricordare, All’interno di una dinamica di gruppo, il beneficiario si ritrova in uno elaborare e quindi esprimersi. spazio di incontro e confronto entro cui potrebbe avere la possibilità DŽ Non c’è bisogno di conoscere subito tutti i dettagli della storia di esprimersi in modo più naturale e spontaneo, rispetto ad un personale del beneficiario e approfondire tutti gli argomenti correlati incontro in cui è solo con l’operatore e il mediatore (o con altri membri alla vulnerabilità del beneficiario. Spesso, soprattutto nel caso di dell’équipe). Circondato da suoi coetanei, o da persone che hanno vittime di tratta o che hanno subito violenze fisiche e psichiche, condiviso esperienze simili, potrebbe sentirsi più libero di condividere si tratta di un percorso molto doloroso. È importante soprattutto le sue aspirazioni, i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. in questo caso lasciargli il tempo necessario per sentirsi pronto a Il Focus Group, inteso come una riunione di breve durata cui prende raccontare senza mai sentirsi forzato a farlo, ciò potrebbe innescare parte un gruppo di sei-dodici persone chiamate a discutere su un un meccanismo di autodifesa spingendolo a chiudersi a riccio. certo tema, è il mezzo ideale per fare raccolta di informazioni, tramite DŽ Nel caso l’operatore noti incongruenze durante alcuni passaggi della delle domande stimolo e, in presenza “di un coordinatore (solitamente narrazione del beneficiario (Quando è accaduto? Dove è accaduto? Chi è uno psicologo) che ha anche il compito di promuovere l’interazione fra stato? etc.), è importante farlo notare a quest’ultimo con delicatezza, i partecipanti, nonché di coglierne e interpretarne gli orientamenti”, del cercando di non lasciare percepire il proprio pensiero come un pensiero dei beneficiari. pregiudizio. Ad esempio potrebbe essere utile svolgere dei focus group, di 5/ 6 DŽ Mostrare un atteggiamento mai critico nei confronti delle scelte beneficiari, sia all’inizio del percorso per un colloquio di orientamento prese del beneficiario ma neutrale. È importante non farsi mai generale al lavoro, sia sul finire per raccogliere i primi feedback influenzare dalle proprie opinioni personali o convinzioni dettate da generali dei beneficiari sul supporto che gli è stato dato. stereotipi, anche inconsci. DŽ Essere pazienti se non si capisce subito la risposta del beneficiario Si tenga in particolare presente che: qualora sia confusa e poco chiara. DŽ alcune vulnerabilità (es. lo sfruttamento sessuale) è difficile e allo Altri accorgimenti, quali ad esempio il giorno della settimana in cui stesso tempo sconsigliato che emergano nel contesto di un focus effettuare il colloquio (diverse religioni implicano differenti giorni group; festivi), sono lasciati a discrezione dell’operatore e al suo intuito DŽ durante l’attività di preparazione del focus group, prestare professionale 12 . particolare attenzione alla composizione del gruppo (sesso, etnia, gruppi politici etc.). 24 25
SEZIONE II In alcuni casi si registra la rimozione inconscia del trauma come strumento di auto difesa 19. In altri, la persona presenta forti difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, situazione che può sfociare in 1. L’ascolto fenomeni di forte depressione, ansia e alienazione. Non di rado, soprattutto relativamente ad alcune specifiche culture 1.1. L’approccio individuale e il beneficiario ed etnie di provenienza nel paese di accoglienza è possibile che questa L’obiettivo finale per tutte le categorie di beneficiari, con cui l’operatore situazione di forte stress psicofisico sfoci nell’autolesionismo (o inizia la pianificazione di un piano di crescita individuale finalizzato nell’uso indiscriminato di farmaci, droghe e alcool). all’ingresso nel mondo del lavoro (o reingresso), è l’emancipazione Il sostegno di medici specialisti, con cui l’etnopsichiatra e lo e l’indipendenza economica. Un obiettivo comune che presuppone psicologo con formazione transculturale ed etnopsichiatrica tuttavia modalità di approccio differenti a seconda della vulnerabilità sono chiamati a collaborare, è fondamentale per valutare la che caratterizza il beneficiario. Più il piano di crescita individuale somministrazione di una terapia psico-farmacologica a supporto del è tagliato su misura, maggiori sono le possibilità di raggiungere sostegno psicoterapico, nonché, qualora la situazione lo imponga, di gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, che comporteranno attivare un percorso continuativo di supporto alla persona finalizzato l’inserimento lavorativo e la crescita personale del beneficiario alla sua guarigione. Per tale ragione, in presenza di persone con permettendo una sua migliore integrazione sul territorio e un una vulnerabilità psicologica e/ o psichiatrica è raccomandata la accrescimento del suo benessere personale. collaborazione dei professionisti dell’equipe con l’Azienda Sanitaria Per elaborare un percorso corretto di inserimento lavorativo Locale20 e il Dipartimento di Salute Mentale21 territorialmente personalizzato che tenga davvero conto delle peculiarità della competente. persona, come spiegato precedentemente, è importante individuare sin dal primo colloquio le specifiche vulnerabilità che caratterizzano il 1.3. Le principali categorie di vulnerabili beneficiario. Solo nel successivo step, l’équipe ha quindi l’importante che un operatore potrebbe incontrare: compito (laddove sia possibile) di fare in modo che i deficit che accompagnano il beneficiario non gli impediscano di inserirsi nel rischi e accorgimenti mondo del lavoro, e al contempo valorizzarne la resilienza e le capacità di far fronte a situazioni complesse. RISCHI SPECIFICI: TITOLARI DELLO STATUS DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE DŽ possibili conflittualità con altri beneficiari/ richiedenti accolti nel centro 1.2. Le patologie13 psicologiche e psichiatriche appartenenti a etnie, o provenienti da paesi, in potenziale conflitto tra di maggiormente riscontrabili nei migranti loro. DŽ difficoltà a ottenere documenti ufficiali (casellari giudiziari, dichiarazioni fuggiti da contesti di crisi reddituali, attestazioni etc.) del paese di provenienza Nelle persone che fuggono da contesti di crisi (guerre, persecuzioni, DŽ sofferenza causata dall’impossibilità di rientro nel Paese di origine e dalla carestie etc.) e hanno subito traumi (abusi sessuali, rapimenti, etc.) difficoltà di contatto con i familiari lì rimasti a vivere si possono registrare compromissioni a livello cognitivo (alterazione DŽ sofferenza causata dalla recisione delle proprie radici culturali della percezione e della realtà, regolazione degli affetti etc.), a RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: livello somatico (disturbi delle emozioni, abuso di sostanze come DŽ prestare sempre attenzione affinché il mediatore culturale e il beneficiario automedicazione etc.), a livello relazionale (sociopatie 14). non appartengano ad etnie, o provengano da paesi, in potenziale conflitto ALCUNE PATOLOGIE – quali 1) Post Traumatic Stress Disorder 15, tra di loro. 2) Acute Stress Disorder16, 3) Disturbi Psicotici 17, 4) Disturbo d’Ansia Generalizzata 18, Disturbi della Personalità (borderline, dipendenze, RISCHI SPECIFICI: RICHIEDENTI ASILO sociopatie etc.) e dell’Adattamento – prescindono dalle singole DŽ incertezza in merito alla regolarità o meno sul territorio, che dipende dalla categorie indicate di seguito (rifugiato, neomaggiorenne, vittima di decisione della loro domanda di protezione internazionale, tratta etc.) e possono essere riscontrate in beneficiari con delle storie DŽ possibili conflittualità con altri beneficiari/ richiedenti accolti nel centro personali, una biografia e delle vulnerabilità differenti (es. tratta, appartenenti a etnie, o provenienti da paesi, in potenziale conflitto tra di minore età, sfruttamento lavorativo etc.). loro. 26 27
DŽ Difficoltà a ottenere documenti ufficiali (casellari giudiziari, dichiarazioni RISCHI SPECIFICI: DONNE SOLE reddituali, attestazioni etc.) del paese di provenienza. DŽ sfruttamento sessuale, lavoro illegale, lavoro nero, RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: DŽ rischio di favori sessuali per avere accesso a particolari beni e servizi (affitto DŽ prestare sempre attenzione affinché il mediatore culturale e il beneficiario della casa, posto di lavoro etc.) non appartengano ad etnie, o provengano da paesi, in potenziale conflitto DŽ marginalizzazione, esclusione dal mercato del lavoro per discriminazione tra di loro. legate alla propria cultura, usanze e religione (islamofobia) (es. indossare il DŽ Informarlo in merito a cosa prevede la normativa nazionale circa la velo) possibilità di accesso al lavoro per il richiedente asilo. DŽ difficoltà di conciliazione vita/lavoro in assenza di adeguate reti di supporto amicali, familiari ecc. o per fattori culturali RISCHI SPECIFICI: RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI PROSSIMI ALLA MAGGIORE ETÀ DŽ Tratta, lavoro illegale, lavoro nero; DŽ si raccomanda un forte coordinamento con i servizi territoriali di welfare DŽ Abbandono scolastico; sociale per supportare la donna, tra le altre, nella conciliazione vita/lavoro. DŽ Sofferenza personale dovuta all’allontanamento dalla famiglia di origine. DŽ si raccomanda la lettura attenta dei documenti indicati al MODULO relativo DŽ Ansia di trovare un lavoro per poter inviare il denaro alla famiglia rimasta nel al rischio Tratta. paese di origine DŽ necessità di una ricerca attiva si aziende sensibili sul tema della diversità RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: culturale per ricercare inserimenti lavorativi che non vedano culture e DŽ coinvolgere uno psicologo dell’età evolutiva durante i colloqui, usanze diverse come un ostacolo DŽ non considerare i minorenni che fuggono da situazioni di conflitto o di persecuzione alla stregua dei minorenni autoctoni (le vicende che li hanno RISCHI SPECIFICI: DONNE INCINTE coinvolti li hanno nella maggior parte dei casi obbligati a crescere più DŽ interruzione non volontaria e/ o non pienamente consapevole della rapidamente). A ciò si aggiunga inoltre il forte senso di rivalsa e di rivincita gravidanza (anche e soprattutto a causa dell’asimmetria informativa relativa personale che accomuna la maggior parte di loro uniti dal desiderio di poter ai diritti delle madri nel paese di accoglienza e alle paure indotte dai rumors svolgere un lavoro gratificante e costruirsi una vita felice nel nuovo paese in etc), cui sono arrivati. DŽ maggiore rischio di aborto spontaneo dovuto a situazione di stress psico- DŽ Lavorare col minore sui suoi timori in merito al passaggio alla maggiore fisico. età, in particolare sulle sue possibili paure relative i) al fatto di dover DŽ Forte difficoltà di accesso al mercato del lavoro causata dalla gravidanza abbandonare un contesto protetto (il centro di accoglienza), ii) alle possibilità RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: che offre il mercato del lavoro italiano, iii) all’indipendenza economica e DŽ rivolgersi al Consultorio territorialmente competente. conseguentemente abitativa iv) alla conversione del permesso di soggiorno. DŽ Attivare i servizi territoriali competenti per elaborare una strategia più ampia di supporta alla donna e alla gravidanza che comprenda la tutela della RISCHI SPECIFICI: persona e del figlio che deve nascere, la ricerca del lavoro etc. NEOMAGGIORENNI DŽ Sfruttamento sessuale, lavoro illegale, lavoro nero; DŽ Incertezza in merito alla regolarità o meno sul territorio al passaggio alla RISCHI SPECIFICI: DONNE SOLE CON BAMBINI maggiore età correlato all’obbligo di conversione del permesso di soggiorno DŽ tratta (donna), per minore età. DŽ rischio di favori sessuali per avere accesso a particolari beni e servizi (affitto DŽ Difficoltà economica e abitativa della casa, posto di lavoro etc.) RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: DŽ uscita o mancata entrata dei figli minorenni nel mondo dell’istruzione. DŽ coinvolgere uno psicologo dell’età evolutiva durante i colloqui DŽ difficoltà di conciliazione vita/lavoro in assenza di adeguate reti di supporto DŽ Lavorare col neomaggiorenne in particolare sulle sue possibili paure amicali, familiari ecc. o per fattori culturali relative i) al fatto di dover abbandonare un contesto protetto (il centro RACCOMANDAZIONI PARTICOLARI: di accoglienza), ii) alle possibilità che offre il mercato del lavoro italiano, DŽ si raccomanda un forte coordinamento con i servizi territoriali di welfare iii) all’indipendenza economica e conseguentemente abitativa iv) alla sociale per supportare la donna, tra le altre, nella conciliazione vita/lavoro. conversione del permesso di soggiorno. 28 29
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