BILANCIO SOCIALE 2019 - cloudfront.net
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Siamo un movimento di persone determinate a creare un mondo più giusto, in cui ogni persona possa godere dei diritti umani sanciti dalla DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti Articolo 1 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona Articolo 3 Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti Articolo 5 Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato Articolo 9 Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni stato Articolo 13 Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione Articolo 19 Ogni individuo ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità Articolo 22 La versione integrale della dichiarazione dei diritti umani è disponibile sul sito amnesty.it
UN MOVIMENTO IN CUI SEMPRE PIÙ PERSONE POSSANO RICONOSCERSI Il 2019 ha visto il rinnovamento di due terzi del Comitato Direttivo (CD) e il cambio del Presidente. Obiettivo principale del nuovo CD è quello di proseguire il rafforzamento di Am- nesty International Italia sul territorio nazionale, rendendola più riconoscibile, capace di aiutare tutti coloro che nel nostro paese si battono per il rispetto dei diritti umani, facendola diventare un movimento in cui sempre più persone possano riconoscersi. L'anno trascorso ha rappresentato diverse criticità. Salvo qualche parziale battuta d'arresto, le ideologie populi- ste hanno continuato a mietere successi, confermando la fine degli anni dieci del secolo come uno dei periodi più proble- matici, per i diritti umani, dalla fine della Seconda Guerra mondiale. In Italia la società civile è riuscita ad arginare la deriva auto- ritaria del primo governo Conte, ma molta strada resta da fare per cambiare il clima d'odio verso chiunque sia considerato diverso, nel nostro paese. Le alte temperature, culminate in incendi di proporzioni mai viste prima, hanno dato ulteriore prova della fragilità in cui versa il nostro pianeta. Grazie all'impegno di attiviste come Greta Thunberg, la necessità di un cambio drastico dei nostri stili di vita ha cominciato ad essere sentita come impellente da parti sempre più importanti della società civile mondiale, anche se poche risposte sono state date da governi e imprese. Oggi non dobbiamo abbassare la guardia. Il cambio che deve fare il nostro paese è culturale, prima che di governo. Occorre acquisire consapevolezza della nostra fragilità, come essere umani e come sistema economico, ma anche della nostra capacità di cambiare le cose, se restiamo uniti e determinati. Amnesty International Italia può essere uno degli attori determinanti per realizzare un cambiamento nazionale e continentale, per renderci più sensibili al cambiamento climatico, ormai incontestabile, alle nuove schiavitù, che dilagano ovunque, e alla questione migratoria, la cui gestione è sempre più inaccettabile. In questa direzione siamo decisi a muoverci. Emanuele Russo Presidente Amnesty International Italia
UNA VISIONE DI SPERANZA E CAMBIAMENTO Amnesty International Italia ha vissuto, nel 2019, una situa- zione inedita, trovandosi a lavorare in un contesto politico e sociale marcatamente ostile ai diritti umani, e in presenza di un governo e di leader politici attivamente impegnati sul fron- te della discriminazione. Dalle misure previste dai cosiddetti “decreti sicurezza” ai provvedimenti a favore del possesso d’armi, all’uso di linguaggi e contenuti discriminatori nei con- fronti di migranti, minoranze religiose, donne, LGBTI, fino a toccare i poveri e i disabili, anche attraverso il DASPO urbano. All’interno del paese si sono moltiplicati i fatti di violenza razzista, si è lasciato spazio a movimenti neofascisti e neona- zisti, si è maggiormente diffuso il “femminicidio”. Anche sul fronte internazionale, con gli spazi concessi ai protagonisti europei dei movimenti sovranisti, populisti e familisti, il lega- me forte con leader di altri paesi che si caratterizzano per la loro azione contraria ai diritti civili, e l’uso di mezzi di comu- nicazione manipolativi riferibili a reti internazionali, l’Italia ha presentato problemi di diritti umani di gran lunga più gravi di quanto mai avvenuto in passato. Forti dell’ampio lavoro già condotto sul tema “odio”, e della crescente attenzione che avevamo portato alle problematiche dei diritti in Italia, negli ultimi anni, abbiamo affrontato questo contesto ricchi di strumenti, contenuti, alleanze e proposte. Abbiamo partecipato attivamente allo sforzo della società civile per contrastare la repressione delle attività di soccorso e la criminalizzazione della solidarietà. Abbiamo cominciato a fare ricerca in modo autonomo, concentrando su odio e migrazione i nostri primi sforzi, e cercando di trovare soluzioni innovative per intervenire con efficacia sul tessuto sociale. Abbiamo portato a casa dei risultati significativi, nonostante il contesto difficile, come il bando della vendita di armi all’Arabia Saudita. Abbiamo vinto il nostro primo contenzioso strategico con lo stato italiano, sul caso Osman e altri contro l’Italia. Abbiamo potenziato le nostre task force per contrastare i discorsi d’odio, monitorare le forze di polizia, analizzare e denunciare l’uso di contenuti discriminatori nei discorsi dei politici. Amnesty International Italia è oggi un’organizzazione in grado di assolvere ai propri compiti, difendere i diritti di tutti i cittadini e offrire una visione di speranza e di cambiamento. Gianni Rufini Direttore Generale Amnesty International Italia
INDICE La storia...........................................................................................................8 Come realizziamo il cambiamento..................................................................10 UNO SGUARDO La situazione dei diritti umani nel mondo.......................................................12 DI INSIEME Un anno di diritti umani.................................................................................14 Successi 2019 e sfide 2020............................................................................16 Il 2019 in numeri............................................................................................18 Il movimento globale......................................................................................22 Amnesty International Italia La struttura di governo................................................................................24 CHI SIAMO Le attiviste e gli attivisti.............................................................................26 Lo staff........................................................................................................28 Con chi lavoriamo........................................................................................30 La strategia....................................................................................................32 Le nostre campagne in Italia e nel mondo......................................................36 IL NOSTRO LAVORO Le attiviste e gli attivisti in azione..................................................................58 PER I DIRITTI UMANI Educazione e formazione ai diritti umani........................................................64 Comunicazione...............................................................................................70 LE RISORSE Fondi raccolti..................................................................................................80 ECONOMICHE Fondi utilizzati................................................................................................83 Nota metodologica..........................................................................................87 ALLEGATI Trasparenza....................................................................................................88 Ringraziamenti...............................................................................................90
UNO SGUARDO DI INSIEME La storia Come realizziamo il cambiamento La situazione dei diritti umani nel mondo Un anno di diritti umani Successi 2019 e sfide 2020 Il 2019 in numeri
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 LA STORIA LE TAPPE FONDAMENTALI Le Nazioni Unite Amnesty Il parlamento conferiscono International italiano abolisce ad Amnesty lancia la sua la pena di morte L’avvocato inglese Peter Gabriel, prima campagna Vera Chirwa, la dal codice Peter Benenson International il Sting, Bruce mondiale contro prigioniera di penale militare pubblica sul premio per i diritti Springsteen la pena di morte coscienza con di guerra, ultima umani. partecipano e promuove la più lunga legislazione quotidiano The alla tournée pena detentiva l’adozione, italiana a Observer un mondiale Human da parte delle sulle spalle prevederla. "Appello per Rights Now in Nazioni Unite, nel continente l’amnistia" che occasione del 40° della Convenzione africano, viene segna la nascita anniversario della internazionale rilasciata in Dichiarazione sui diritti Malawi dopo di Amnesty Universale dei oltre 11 anni di dell’infanzia. International. Diritti Umani. carcere. 1961 1972 1975 1977 1978 1984 1988 1989 1990 1993 1994 Viene lanciata la Il 15 e 16 prima campagna novembre, 52 dei mondiale per 260 soci già attivi Cinque paesi - l’abolizione della nel movimento si Ispirata da Andorra, Irlanda, tortura, che incontrano a Amnesty International riceve il Premio Amnesty Mozambico, l’anno seguente Roma per la Nobel per la pace, per aver "contribuito International, Nigeria e raccoglierà anche prima Assemblea a rafforzare la libertà, la giustizia e l’Assemblea Ungheria - 13mila firme in Generale. Nasce conseguentemente anche la pace nel Generale delle aboliscono la tutta Italia. ufficialmente mondo". Nazioni Unite pena di morte. la sezione italiana adotta la di Amnesty Convenzione International. contro la tortura. 8
LA STORIA: LE TAPPE FONDAMENTALI - UNO SGUARDO DI INSIEME Amnesty Il parlamento Ricorre il 70° anniversario della International norvegese Dichiarazione Universale dei Diritti lancia la terza approva la legge Umani. In Irlanda i cittadini votano campagna che consente a grande maggioranza a favore mondiale contro Hafez Ibrahim, alle persone In Italia viene dell’abolizione del divieto d’aborto. Un la tortura. yemenita arrestato transgender finalmente numero record di 121 stati membri La Sezione a 16 anni e di chiedere il introdotto il delle Nazioni Unite vota a favore della Italiana prende condannato riconoscimento reato di tortura risoluzione che chiede una moratoria parte a Coalizioni a morte per giuridico del loro nell’ordinamento. sulle esecuzioni in vista dell’abolizione sulle armi leggere omicidio, genere. L’Assemblea della pena di morte. e sugli acquisti avvisa Amnesty Generale delle trasparenti. International che Nazioni Unite sta per essere approva un nuovo messo a morte. trattato che La mobilitazione proibisce le armi immediata gli nucleari. salva la vita. 1998 2000 2004 2006 2013 2015 2016 2017 2018 2019 Il Tribunale civile di Roma dà ragione Le Nazioni a 14 ricorrenti, sostenuti da Amnesty Unite adottano International Italia, che nel 2009 il Trattato erano stati respinti in Libia, stabilendo Vengono lanciate Internazionale che essi hanno il diritto di accedere nel due campagne sul commercio territorio italiano allo scopo di ottenere mondiali: una di armi per L’Irlanda diventa protezione internazionale. In California Il 16 luglio l’Onu contro la violenza cui Amnesty il 19esimo paese viene proclamata la moratoria sulla adotta lo Statuto sulle donne, International al mondo a pena di morte. In Grecia il parlamento della Corte Penale l’altra per porre si è impegnata introdurre la legge introduce nella legge il criterio Internazionale fine ai crimini di sin dagli anni sull’uguaglianza dell’assenza del consenso per la permanente. guerra in corso Novanta. dei matrimoni, qualificazione del reato di stupro. nella regione a prescindere sudanese del dall’orientamento Darfur. sessuale. © Sajjad Hussain/AFP via Getty Images 9
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 COME REALIZZIAMO IL CAMBIAMENTO LA NOSTRA VISIONE LA NOSTRA MISSIONE I NOSTRI VALORI Un mondo più giusto in cui Svolgiamo attività di ρρ Agire efficacemente per ogni a ciascuna persona siano ricerca, di mobilitazione, di singola vittima riconosciuti i diritti sanciti dalla sensibilizzazione, di pressione sui ρρ Attenzione globale ai diritti Dichiarazione Universale dei governi finalizzate a prevenire ed umani nel mondo diritti umani. eliminare le gravi violazioni dei ρρ Universalità e indivisibilità dei diritti umani. diritti umani ρρ Imparzialità e indipendenza ρρ Democrazia e mutuo rispetto ρρ Solidarietà internazionale LA NOSTRA OGNI INGIUSTIZIA CI RIGUARDA BATTAGLIA QUOTIDIANA RICERCA PER I DIRITTI La ricerca per verificare, documentare e segnalare le violazioni sui diritti è il nostro punto di partenza per generare un cambiamento. Siamo un movimento di persone che hanno a cuore i diritti umani e che lavorano insieme per promuoverli e difenderli ovunque nel mondo, lottando CAMPAGNE E AZIONI ogni giorno contro le ingiustizie e Attraverso appelli, proteggendo chi ne è vittima. petizioni, raccolte firme, flashmob, attività di educazione nelle scuole e agli adulti, Il cuore del nostro lavoro è di mobilitiamo e attiviamo la società civile contribuire al cambiamento nella e le istituzioni per i diritti umani. vita delle persone e delle comunità, concentrando i nostri sforzi sulla mobilitazione delle persone in favore dei diritti umani, influenzando le LOBBY E ADVOCACY azioni di coloro che hanno il potere Facciamo pressione attraverso incontri diretti con di condizionare la vita delle persone rappresentanti delle istituzioni (governo e parlamento), oppure provocando un cambiamento delle ambasciate, delle organizzazioni internazionali, ma nelle politiche e nella legislazione. anche delle aziende, per portare avanti le nostre istanze e chiedere un cambiamento. A supporto delle nostre Tutte le nostre azioni sono basate richieste, portiamo le evidenze della nostra ricerca e la su fatti documentati grazie ai nostri forza delle migliaia di firme che raccogliamo. ricercatori sul campo che verificano e segnalano le violazioni dei diritti umani. Attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione CAMBIAMENTO pubblica, di educazione, di raccolte Cambiamento nella vita delle persone firme e di pressione sulle istituzioni e delle comunità. diamo voce a chi non ha voce. 10
COME REALIZZIAMO IL CAMBIAMENTO - UNO SGUARDO DI INSIEME Migliaia di persone nel mondo contano su di noi per ritrovare la libertà e la dignità. Le nostre azioni contribuiscono a salvare le vittime di tortura, fermare le esecuzioni, dare voce alle minoranze, liberare dal carcere persone imprigionate ingiustamente, convincere i governi a cambiare le leggi ingiuste. "In cinque anni di carcere, ho visto il sole soltanto sei volte e molte cose sono cambiate. Mi sto ancora riabituando UNA STORIA DI CAMBIAMENTO alla vita fuori dalla prigione. Ora che sono libero, voglio riprendere gli studi e FINALMENTE LIBERO IL BLOGGER "APOSTATA" tornare a scuola. SAPPIATE CHE SENZA I Il blogger mauritano Mohamed Cheikh Ould Mohamed Mkhaitir è stato arrestato nel VOSTRI SFORZI, NON SAREI gennaio 2014 per aver pubblicato un post su Facebook in cui criticava l’uso della MAI STATO RILASCIATO!" religione per giustificare la discriminazione contro la sua comunità di appartenenza, Mohamed Cheikh Ould Mohamed Mkhaitir i Blacksmith. Nel dicembre dello stesso anno è stato condannato a morte per "apo- stasia" (abbandono formale e volontario della propria religione). Nel 2017, in appello, la condanna a morte è stata commutata in due anni di carce- re. Mkhaitir avrebbe dovuto essere rilasciato ma, a seguito delle proteste di estremi- sti musulmani che minacciavano di farsi giustizia da sé, le autorità hanno deciso di trattenerlo per "motivi di sicurezza", senza neanche permettergli di poter incontrare avvocati e familiari. Grazie alla raccolta e verifica di dati e informazioni, e ad interviste e incontri diretti con le persone coinvolte, i nostri esperti sono riusciti a ricostruire la vicenda. A seguito del lavoro di ricerca, Amnesty International ha lanciato un’azione urgente © Marta Abola per Mkhaitir, chiedendo l’attivazione di tutte le sezioni nel mondo. La risposta del movimento è stata immediata e costante. Per salvare la vita di Moha- med Mkhaitir sono state raccolte più di 100mila firme nel mondo, migliaia anche in Italia dove sono state rilasciate decine di interviste e mobilitati tutti gli attivisti sul territorio nazionale che hanno iniziato ad inviare appelli alle autorità mauritane per il rilascio del blogger. DAL 1961 Per la liberazione di Mkhaitir si sono impegnate anche le organizzazioni per la liber- AMNESTY tà di stampa e per i diritti umani e, in Italia, soprattutto il Comune di Napoli che si è attivato fin dall’inizio conferendogli la cittadinanza onoraria. Nel mese di luglio INTERNATIONAL 2019 si è svolto un incontro privato tra rappresentanti del Comune di Napoli, una HA CONTRIBUITO delegazione di Amnesty International Italia e l’Ufficio Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri per capire come procedere, a partire da un’azione di pressione sul A RIDARE governo della Mauritania volta alla liberazione di Mkhaitir. LIBERTÀ E DIGNITÀ A DECINE DI MIGLIAIA Grazie alle continue pressioni internazionali, dopo cinque anni e mezzo di carcere, DI PERSONE, nel tardo pomeriggio del 30 luglio 2019 il governo mauritano ha deciso di rilasciare Mkhaitir che si è potuto spostare in Francia dove ora vive una vita libera dal rischio SALVANDO costante di essere messo a morte. 3 VITE AL GIORNO. 11
LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO Milioni di persone sono scese in strada a Hong Kong per protestare contro l’introduzione di una norma che avrebbe permesso l’estradizione in Cina anche di dissidenti. © CC BY-SA 4.0 Wpcpey
LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO - UNO SGUARDO DI INSIEME "Ritorno spesso a riflettere sul simbolo iconico che l’Associazione ha scelto per rap- presentarsi icasticamente: una candela accesa circondata dal filo spinato. Quel lume acceso è la vita che splende in ogni essere umano nella dignità e nell’uguaglianza, il filo spinato rappresenta la violenza dell’istituzione che si ritiene in diritto di segrega- re, reprimere, umiliare, censurare, far tacere, sottoporre ad ogni forma di coartazione la vita stessa e ciò che essa rappresenta. Finché quel lume rimane acceso, nessuna violazione del diritto, nessun crimine, neppure il più lontano fra quelli lontani dal mondo delle certezze e dei privilegi sarà sottaciuto, nessuno sarà mai più legittimato a dire non sapevo, non potevo sapere. OGNI ESSERE UMANO DEGNO DI QUESTO NOME DOVREBBE ESSERE UN SOSTENITORE DI AMNESTY INTERNATIONAL SE CREDE, COME DOVREBBE, NEL VALORE INTEGRO DELLA PERSONA UMANA". Moni Ovadia, attore, cantante, musicista e scrittore italiano affianca Amensty International Italia per supportare l’organizzazione nella diffusione della cultura dei diritti umani Tre crisi globali - dei conflitti, dei rifugiati e del clima - hanno continuato FATTI E CIFRE DEL 2019 a non ricevere soluzioni e ad La situazione dei diritti umani nel mondo aggravarsi. Come sempre, a pagare il costo più alto sono state le popolazioni civili e i paesi meno dotati di risorse DIFENSORI per fronteggiarle. DEI DIRITTI UMANI DIRITTI E LIBERTÀ DELLE DONNE Molti leader politici hanno portato D’ESPRESSIONE avanti una narrazione politica costruita sullo scontro e sull’odio, amplificata e 304 difensori uccisi, 208 dei quali nella Almeno 75 donne uccise in Italia resa ancora più pericolosa da vecchi regione America Latina - Caraibi. La Colombia e nuovi mezzi di comunicazione: è stato il paese più mortale al mondo, con Solo 1 stato europeo su 3 ha ratificato la una narrazione sempre più tossica, 106 omicidi Convenzione di Istanbul che riconosce per legge che un rapporto sessuale basata sull’enfasi sicuritaria, che ha Almeno 49 giornalisti uccisi (un quarto dei senza consenso equivale a stupro dato luogo in molti paesi a normative quali in Messico), almeno 389 in carcere contrarie ai diritti umani. (soprattutto in Turchia, Cina ed Egitto) Tutto ciò a dispetto di un’opinione pubblica che chiede un cambiamento e che coglie molto più dei propri ARMI rappresentanti politici i pericoli RIFUGIATI E CONFLITTI insiti in un mondo che non riesce a globalizzare i diritti. Le piazze in rivolta del 2019 (da Hong Kong a Santiago Con oltre 5 milioni di rifugiati dal 2011, Almeno 583 attacchi contro 350 diverse del Cile, da Beirut a La Valletta, da la Siria registra la più grande crisi globale strutture ospedaliere in Siria, nel 90% Baghdad a Teheran, da Khartoum al dei rifugiati, seguita dal Venezuela con dei casi compiuti dalle forze governative e da Cairo) lo hanno dimostrato nel modo 4,8 milioni dal 2015 quelle russe loro alleate più evidente possibile. Ovunque, questo movimento globale di cittadine e cittadini che, da soli PENA od organizzati nella società civile, AMBIENTE DI MORTE avvertono l’urgente esigenza di non stare più a guardare, di mettersi di traverso, di contribuire a riedificare una 89.178 incendi nell’Amazzonia Almeno 250 esecuzioni in Iran, almeno cultura dei diritti, è stato fronteggiato brasiliana e quasi 10 mila chilometri 184 in Arabia Saudita, almeno 100 in con violente repressioni. Ma le loro di foresta pluviale perduta Iraq, (Cina: dati non disponibili) richieste non potranno essere ignorate ancora a lungo. 13
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 UN ANNO DI DIRITTI UMANI LE MIGLIORI NOTIZIE DEL 2019 USA USA 9 MAGGIO 156 Il nuovo governatore della California, Gavin Newsom, annuncia la sospensione delle pene capitali per BUONE NOTIZIE PROVENIENTI tutta la durata del suo mandato, che DA 76 PAESI EL SALVADOR scadrà nel 2023. UNGHERIA 19 GENNAIO EGITTO 4 MARZO GRECIA 6 GIUGNO Torna in libertà Ahmed H., un cittadino Torna in libertà il fotogiornalista Il parlamento approva un emendamento siriano che nel settembre 2015 era Mahmoud Abu Zeid, detto "Shawkan". che modifica la legislazione in materia stato incriminato per "complicità in Arrestato il 14 agosto 2013 mentre di violenza sulle donne introducendo il un atto di terrore", ovvero il lancio di stava documentando per conto di criterio dell’assenza del consenso per pietre per protestare contro la chiusura un’agenzia fotografica la repressione la qualificazione del reato di stupro. del confine tra Serbia e Ungheria. delle forze di sicurezza contro due Condannato ai sensi delle leggi manifestazioni al Cairo, ha trascorso in antiterrorismo a 10 anni, poi ridotti carcere cinque anni e mezzo. a sette e infine a cinque, era stato dichiarato idoneo al rilascio anticipato. SOMALILAND 25 FEBBRAIO IRAN 16 APRILE ITALIA 8 LUGLIO Viene rilasciato il poeta Abdirahman Viene rilasciato dopo quasi otto anni La prima corte d’assise d’appello di Ibrahim Adan. Era stato arrestato il di isolamento Mohammad Ali Taheri, Roma commina 24 ergastoli per il 12 gennaio dopo aver declamato una maestro del movimento mistico sequestro e l’omicidio di 23 cittadini poesia in cui denunciava violazioni dei Erfan e-Halgheh (Circolo dei mistici), di origine italiana residenti in Bolivia, diritti umani tra cui la brutalità della condannato a morte in primo grado Cile, Perù e Uruguay all’epoca delle polizia e il trattamento degradante dei nell’agosto 2017 per "corruzione sulla dittature militari degli anni Settanta prigionieri. Terra" e poi in appello a cinque anni di e Ottanta. Fra i condannati c’è carcere. anche Jorge Nestor Troccoli, l’unico 880 attualmente residente in Italia, ritenuto membro dell’intelligence uruguayana PERSONE SALVATE DALLA PENA DI MORTE legata all’allora dittatura del suo paese. 14
UN ANNO DI DIRITTI UMANI - UNO SGUARDO DI INSIEME RUSSIA UNGHERIA ITALIA GRECIA IRAN EGITTO ALMENO 79 LEGGI O SENTENZE SIERRA LEONE SOMALILAND CAMERUN FAVOREVOLI AI DIRITTI UMANI RUSSIA 7 SETTEMBRE ITALIA 28 NOVEMBRE Il regista cinematografico ucraino Oleg Il Tribunale civile di Roma ha dato 1244 Sentsov viene rilasciato nel contesto ragione a 14 ricorrenti, sostenuti da di uno scambio di prigionieri tra Amnesty International Italia, che nel Russia e Ucraina. Nel 2015 era stato 2009 erano stati respinti in Libia. La condannato a 20 anni di carcere per sentenza ha stabilito che le persone PRIGIONIERI DI COSCIENZA "terrorismo" al termine di un processo ricorrenti hanno diritto al risarcimento E DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI irregolare, solo per aver espresso del danno e soprattutto il diritto di SCARCERATI O ASSOLTI opposizione all’occupazione russa della "accedere nel territorio italiano allo scopo DALLE ACCUSE IN 25 PAESI Crimea. Dal momento dell’arresto aveva di presentare domanda di riconoscimento trascorso in carcere circa sei anni. della protezione internazionale ovvero di protezione speciale". EL SALVADOR 19 AGOSTO CAMERUN 5 OTTOBRE SIERRA LEONE 12 DICEMBRE Evelyn Hernández viene prosciolta Un tribunale militare rimette in libertà La Corte di giustizia della Comunità dall’accusa di omicidio aggravato. oltre 90 prigionieri, tra i quali il economica degli stati dell’Africa Nell’aprile 2016 aveva subito un leader del Movimento di rinascita del occidentale accoglie un ricorso, intervento ostetrico di emergenza Camerun, Maurice Kamto, l’avvocata presentato da due Ong locali che aveva causato la fine della sua Michèle Ndoki e Gaston Philippe Abe e sostenuto anche da Amnesty gravidanza. Per questo, era stata Abe, meglio noto come Valsero, rapper International, e giudica discriminatorio condannata a 30 anni di carcere. Nel di fama internazionale. Arrestati il 28 il provvedimento emanato nel 2015 2018 un tribunale di secondo grado gennaio, nei loro confronti pendevano dal governo che impediva alle ragazze aveva annullato la condanna ordinando accuse che avrebbero potuto portare a incinte di frequentare le lezioni e di un nuovo processo. una condanna a morte. presentarsi agli esami: in quel modo, dichiara la Corte, è stato violato il loro diritto all’istruzione. 15
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 SUCCESSI 2019 E SFIDE 2020 REALIZZARE IL CAMBIAMENTO DENTRO E FUORI DI NOI Il cambiamento nella vita delle persone e delle comunità è il nostro fine ( 10-11). La complessità delle azioni e reazioni sociali non ci permette un percorso lineare, perché il cambiamento può manifestarsi scevro dalla logica causa-effetto e grazie al contributo di molti. Per questo, vi raccontiamo alcuni esempi di successo del nostro lavoro nel 2019 a cui abbiamo contribuito in modo significativo, anche cambiando noi stessi, per cambiare le ingiustizie. Un passo avanti verso i diritti umani che ci spingerà a fare di più e meglio. DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI: STOP AL TRASFERIMENTO DI ARMI: UN CAMBIAMENTO NELLE ISTITUZIONI UN CAMBIO DI PASSO Dopo anni di lavoro abbiamo contribuito a dare valore alla Abbiamo rafforzato il lavoro di squadra con le organizzazioni con figura dei difensori dei diritti umani e a far comprendere alle cui portiamo avanti la campagna per lo stop ai trasferimenti di istituzioni la necessità di proteggere e riconoscere il loro armi verso i paesi responsabili di violazioni del diritto interna- contributo nella difesa dei diritti. zionale, come nel caso del conflitto in Yemen. Abbiamo svolto Con l’approvazione della mozione "Shelter City", il Comune azioni di advocacy, lobby e mobilitazioni, come quelle nel porto di Torino ha riconosciuto la necessità di mettere a disposi- di Genova per opporci all’attracco delle navi saudite, pronte a zione Torino come rifugio per un difensore dei diritti umani caricare materiali di armamento destinati al conflitto in Yemen. in pericolo, e di impegnarsi nel voler condividere il suo lavo- Grazie a questi interventi la pressione pubblica sul tema è cre- ro con i propri cittadini ( 39). sciuta tanto da ottenere, nel luglio 2019, una decisione storica del Governo di bloccare per diciotto mesi i trasferimenti di armi verso Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti ( 47). CONTRO I DISCORSI D’ODIO: CONTENZIOSO STRATEGICO: UN CAMBIAMENTO NEL METODO UNO STRUMENTO DI CAMBIAMENTO Abbiamo continuato a promuovere il lavoro in rete, insieme Nel tempo abbiamo sostenuto i portatori di diritti grazie al alle tante realtà che compongono il Tavolo nazionale contro contenzioso strategico ( 57). Il 28 novembre il tribunale ci- i discorsi d’odio, un luogo di confronto e crescita reciproca vile di Roma ci ha dato ragione, ribadendo che i respingimenti per elaborare strategie e proposte e condividere un approc- sono un atto contrario ai diritti umani. Tra il 2009 e il 2011 cio coordinato nei confronti del complesso tema dei discorsi l’Italia ne aveva effettuati molti verso la Libia e per questo era d’odio. Fare rete con le voci più autorevoli in questo campo stata già condannata dalla Corte europea dei diritti umani. Il ha significato per noi consolidare un lavoro avviato da anni tribunale di Roma ha stabilito la riparazione del danno sotto e sviluppare strumenti innovativi ed efficaci per contrastare forma di risarcimento per i 14 ricorrenti e dell’ingresso nel i discorsi d’odio, a partire dal Barometro dell’Odio ( 51). nostro paese per ottenere protezione internazionale.
SUCCESSI 2019 E SFIDE 2020 - UNO SGUARDO DI INSIEME LE NOSTRE SFIDE DI FRONTE A NUOVI SCENARI DI CAMBIAMENTO Per quanto questo Bilancio sociale si riferisca alle nostre attività del 2019, ci sembra inevitabile aggiungere una nota su quanto sta avvenendo nel 2020 a causa dell’emergenza Coronavirus. L’impatto della crisi, ancora in fase acuta nel momento in cui scriviamo, avrà effetti importanti non solo sulla nostra organizzazione ma su tutte le dinamiche politiche, economiche, sociali e culturali del nostro pianeta, inclusa la dimensione dei diritti umani. L’attribuzione di poteri straordinari ai governi ridurrà drasticamente gli spazi di libertà e democrazia in tutto il mondo, con una significativa riduzione dei diritti politici e civili dei cittadini, alimentando tendenze autoritarie e repressive in molti paesi, compreso il ricorso a forme di sorveglianza digitale di massa prive di monitoraggio e supervisione. Come in parte sta già avvenendo. Le regole della quarantena soffocheranno la libertà di movimento, il diritto di manifestare, di radunarsi, di riunirsi, di organiz- zare eventi pubblici, rendendo impossibile mobilitare la società civile contro tali tendenze. Lo spazio delle organizzazioni non governative, dei movimenti politici e sindacali, e dell’associazionismo sociale subirà forti restrizioni. La mancanza di protezione sociale e di accesso alla sanità, la perdita del lavoro e la chiusura delle aziende più piccole e fragili, lo spostamento degli aiuti dello stato e delle istituzioni internazionali verso le imprese e verso i sistemi sanitari, a danno delle persone e comunità più vulnerabili e della cooperazione internazionale, accentueranno il divario della diseguaglianza tra Nord e Sud, e tra ricchezza e povertà anche a livello nazionale. Molti modelli di relazione sociale, di lavoro e di organizzazione della vita familiare subiranno dei cambiamenti di lunga durata, le cui conseguenze al momento non sono prevedibili. Amnesty sta studiando questi cambiamenti e si appresta a portare modifiche, anche importanti, alle sue strategie di breve e medio termine, di cui renderemo conto nei prossimi mesi in cui valuteremo anche l’impatto della crisi sulle nostre risorse e sull'organizzazione del nostro lavoro. Per essere sempre all'altezza della nostra missione di portare diritti uguali per tutti a tutti i cittadini del mondo. Qualunque cosa accada, saremo sempre al vostro fianco per difendere i vostri diritti e realizzare il nostro comune desiderio di giustizia e uguaglianza.” Gianni Rufini, Direttore Generale, Amnesty International Italia
AMNESTY INTERNATIONAL BILANCIO SOCIALE 2019 IL 2019 IN NUMERI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA CAMPAGNE ATTIVISTE E ATTIVISTI 404.102 FIRMATARI UNICI (+24,7% VS 2018) 1.958 ATTIVISTI (+14% VS 2018) 177 GRUPPI SUL TERRITORIO 871.748 16 CIRCOSCRIZIONI FIRME RACCOLTE (-0,5% VS 2018) 13 COORDINAMENTI 10 CAMPAGNE EDUCAZIONE E FORMAZIONE 61 AI DIRITTI UMANI APPELLI 70.629 97 PERSONE COINVOLTE (+15,1% VS 2018) AZIONI DI LOBBYING DI CUI IL 71% STUDENTI 18
IL 2019 IN NUMERI - UNO SGUARDO DI INSIEME SOCI, DONATORI E STAFF COMUNICAZIONE 83.410 2.140.325 SOCI E DONATORI UTENTI UNICI AMNESTY.IT (+5,1% VS 2018) (+39,2% VS 2018) 55 PERSONE DI STAFF 884.269 FOLLOWER TWITTER E FACEBOOK (+4,5% VS 2018) 81 5.100 DIALOGATORI FACE TO FACE USCITE MEDIA (-34,3% VS 2018) RACCOLTA E DESTINAZIONE FONDI 11.647.523 11.960.628 FONDI RACCOLTI IN EURO FONDI UTILIZZATI IN EURO (+3,6% VS 2018) (+16,7% VS 2018) 19
CHI SIAMO Il movimento globale Amnesty International Italia La struttura di governo Le attiviste e gli attivisti Lo staff Con chi lavoriamo La strategia
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 IL MOVIMENTO GLOBALE Amnesty International è un movimento globale di oltre 7 milioni di persone, presente in 71 paesi e territori nel mondo con uffici nazionali e regionali, strutture e sezioni. Il movimento si riunisce una volta all’anno nell’Assemblea globale (Global Assembly), massimo organo decisionale, a cui partecipano i rappresentanti designati dalle entità affiliate al movimento: sezioni, strutture e la comunità di soci internazionali*. Il Segretariato Internazionale, la cui sede principale è a Londra, coordina il lavoro per la difesa e la promozione dei diritti umani a livello globale, definisce le strategie, le policy e gli standard globali e offre funzioni di supporto sia alla governance internazionale che all’intero movimento. Il Segretario 7 Generale è responsabile della conduzione quotidiana degli affari generali ed è il primo portavoce di Amnesty International OLTRE nel mondo; risponde del proprio operato MILIONI DI PERSONE al Consiglio Direttivo Internazionale (International Board), principale organo di governo che, a sua volta, rende conto IN 71 all’Assemblea globale. *SOCI INTERNAZIONALI: individui associati direttamente al Segretariato Internazionale, non essendo presente una sezione o struttura nel territorio in cui si trovano. PAESI E TERRITORI 1 SEZIONI Algeria Finlandia Marocco Senegal UNICO Argentina Francia Messico Sierra Leone MOVIMENTO GLOBALE Australia Germania Mongolia Slovenia Austria Ghana Nepal Spagna Belgio Giappone Norvegia Svezia Benin Grecia Nuova Zelanda Svizzera Burkina Faso Hong Kong Olanda Taiwan STRUTTURE Canada Irlanda Paraguay Togo Cile Islanda Perù Tunisia Malesia Tailandia Colombia Isole Faroe Polonia Ungheria Mali Turchia Corea del Sud Israele Porto Rico Uruguay Slovacchia Costa d’Avorio Italia Portogallo USA Danimarca Lussemburgo Regno Unito Venezuela Filippine Moldavia Repubblica Ceca Zimbabwe Entità nazionali e/o regionali, riconosciute dall’International Board, ma non ancora organizzate come delle Entità formalmente costituite in un dato paese, stato o territorio, riconosciute Sezioni. Devono possedere almeno dall’International Board, con un proprio sistema di governance e una struttura un Consiglio direttivo e un gruppo di operativa in grado di realizzare le attività di Amnesty International. volontari attivi. 22
IL MOVIMENTO GLOBALE - CHI SIAMO UFFICI SEGRETARIATO UFFICI UFFICI INTERNAZIONALE REGIONALI NAZIONALI Ginevra New York Bangkok Gerusalemme Mexico City Brasile Nigeria Londra Parigi Beirut Hong Kong Mosca India Sudafrica Madrid Bruxelles Johannesburg Nairobi Indonesia Ucraina Colombo Lima Tunisi Kenya Dakar Londra Washington Uffici decentrati del Segretariato Internazionale e centri di coordinamento, supporto e expertise che agiscono in prossimità dei luoghi dove le violazioni dei diritti umani si realizzano o dove risiedono gli uffici strategici della Comunità internazionale. LE SFIDE ORGANIZZATIVE DEL SEGRETARIATO INTERNAZIONALE Tra il 2018 e il 2019 sono state commissionate tre indagini indipendenti sulla salute organizzativa del Segretariato Inter- nazionale che hanno restituito un’immagine fosca della gestione interna e un clima di complessiva sfiducia che permeava l’ambiente di lavoro. Il Segretariato Internazionale ha avviato importanti cambiamenti organizzativi che hanno portato a un piano di revisione interna del proprio lavoro e a un rinnovamento della leadership, al fine di tutelare il benessere e la salute delle persone. Maggiori approfondimenti disponibili su amnesty.org È stato anche un anno in cui sono emerse questioni di natura economico-finanziaria a cui fare fronte con relativa urgenza. Il Segretariato Internazionale ha avviato un processo di revisione dei meccanismi di ridistribuzione globale delle risorse e un piano di riduzione dei costi per garantire la propria sostenibilità e per assicurare continuità alla crescita dell’intero movimento. A dicembre Kumi Naidoo, dopo quasi 17 mesi di operato per un movimento globale più aperto, coeso e capillare, ha ras- segnato le proprie dimissioni da Segretario Generale a causa di gravi problemi di salute. Il processo di selezione è stato avviato con celerità. La posizione resta tuttora vacante. La gestione del Segretariato Inter- nazionale è affidata temporaneamente alla Vice segretaria generale. 23
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA LA STRUTTURA DI GOVERNO Amnesty International Italia, organizzazione di volontariato, è una comunità organizzata di persone guidata da princìpi demo- cratici. Ogni attività di volontariato a favore dell’organizzazione è resa a titolo gratuito. L’Assemblea generale è il massimo organo deliberativo di Amnesty International Italia. Ha tra i suoi compiti rilevanti l’approva- zione delle modifiche allo Statuto e l’approvazione del bilancio e delibera sulla politica nazionale e internazionale, verificandone l’attuazione. L’assemblea si svolge una volta all’anno in via ordinaria ed è aperta ai delegati di Circoscrizione, Gruppo Italia, Gruppo Giovani e di Coordinamento e ai soci singoli che discutono e votano le diverse mozioni presentate dalle strutture o dai singoli. La nomina delle cariche statutarie avviene mediante elezione di soci da parte di soci. Ogni due anni i soci in Assemblea generale rinnovano le cariche elettive nazionali: presidente, tesoriere, componenti del Comitato Direttivo, sindaci, probiviri e garanti. La durata del mandato delle cariche è biennale e, con l’eccezione della carica di membro effettivo o supplente del Collegio dei sindaci, non è possibile far parte di uno stesso organo nazionale per più di tre mandati consecutivi. Nel 2019 l’Assemblea generale è stata chiamata a rinnovare tutte le cariche elettive nazionali. Collegio dei garanti ASSEMBLEA GENERALE Collegio dei probiviri Collegio dei sindaci PRESIDENTE TESORIERA/E Presidente e presidente aggiunto Comitato direttivo della successiva Assemblea generale Coordinamenti Delegazione Comitati Gruppi Gruppi all’Assemblea globale consultivi di lavoro Circoscrizioni Gruppi giovanili DIREZIONE Antenne Consiglio responsabili Dipartimenti/Uffici circoscrizionali Gruppi in formazione SOCIE/I ASSEMBLEA GENERALE 2019 24
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA: LA STRUTTURA DI GOVERNO - CHI SIAMO Il Comitato Direttivo è l’organo di governo di Amnesty International Italia, indirizza le attività della Sezione e la rappresenta anche all’esterno attraverso il/la presidente e i suoi vice. Il presidente è rappresentante permanente all’Assemblea globale e può essere affiancato da due rappresentanti nominati direttamente dal Comitato Direttivo. Insieme costituiscono la delegazione italiana alla riu- nione annuale dell’Assemblea globale. Il Consiglio dei Responsabili Circoscrizionali rappresenta il territorio e le sue istanze ( 27 per l’elenco dei Responsabili). I due organi lavorano in sinergia e si riuniscono in seduta congiunta almeno una volta all’anno. IL COMITATO 56% donne 11 Incontri del Comitato Direttivo DIRETTIVO nel 2019 (al 31 dicembre 2019) 94% Emanuele Russo 44% uomini Partecipazione media Presidente alle riunioni Chiara Bianchi Vice presidente Miriam Cusati 41,6 anni Vice presidente età media Maria Grazia Di Cerbo Tesoriera nazionale Simone Samuele Rizza PRESENZA 3 Vice tesoriere nazionale NEL COMITATO DIRETTIVO 5 Osvalda Barbin Simona Di Dio Meno di 1 anno Giuseppe Provenza Da 1 a 3 anni 1 Gerardo Romei Da oltre 3 anni e fino a 6 Ho conosciuto la grande voglia di partecipazione degli attivisti di Amnesty per la prima volta nel 2000, quando mi avvicinai al Movimento da simpatizzante e con il desiderio di combattere le ingiustizie. Ancora oggi, da componente del Comitato Direttivo, la riconosco come una caratteristica distintiva. Nel nuovo contesto disegnato dalla riforma del Terzo Settore, quindi, sarà importante continuare a incentivare la partecipazione consapevole delle persone e a valo- rizzare il ruolo e il contributo degli attivisti nel definire le scelte strategiche dell’Associa- zione, moltiplicando i momenti di confronto e di dibattito democratico.” Gerardo Romei, attivista e componente del nuovo Comitato Direttivo La XXXIV Assemblea generale di Amnesty International Italia si è svolta a Villanova di Castenaso (Bologna), dal 26 al 28 aprile 2019. Vi hanno preso parte 264 soci, tra delegati e soci singoli. Sono state presentate due mozioni statutarie, di cui una non discussa in sede plenaria perché ritirata. Ampio spazio è stato dedicato alla discussione della mozione per l’adegua- mento dello Statuto al Codice del terzo settore i cui contenuti rivedranno gli attuali meccanismi di partecipazione e delega, determinando nuove sfide di rappresentanza democratica e associativa a partire dal 2020. La mozione è stata approvata con il quorum previsto dei 3/5 dei votanti con 3.270 voti favorevoli, 122 voti contrari e 131 voti astenuti. L’Assemblea ha approvato la relazione del Comitato Direttivo uscente e il bilancio d’esercizio 2018 e ha eletto le nuove cariche direttive del Movimento. I soci hanno seguito sessioni di approfondimento tematico, in particolare sull’accoglienza di migranti e rifugiati e sul contrasto al discorso d’odio, hanno partecipato agli spazi di accountability degli organi di ammi- nistrazione e controllo e hanno aderito a un flash-mob, svoltosi nel centro di Bologna e finalizzato a sensibilizzare la società civile sulla necessità di contribuire, ognuno per la sua parte, alla difesa dei diritti umani. Lo statuto è disponibile sul sito amnesty.it 25
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA LE ATTIVISTE E GLI ATTIVISTI Le attiviste e gli attivisti sono persone, di tutte le età, che dedicano il proprio tempo in forma volontaria alla difesa dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, informando, sensibilizzando, coinvolgendo altri. Si fanno portavoce della mission di Amnesty per allargare la comunità dei difensori dei diritti umani. Persone che credono che insieme possiamo cambiare il mondo. Si strutturano in gruppi all’interno del proprio territorio (la circoscrizione) o decidono di far parte di un coordinamento o di por- tare il proprio contributo negli organi direttivi. GLI ATTIVISTI SUL TERRITORIO 1.958 attiviste e attivisti 1.271 donne (65%) 687 uomini (35%) 16 circoscrizioni 13 coordinamenti 177 gruppi, gruppi giovani, in formazione e antenne I gruppi territoriali Ciclostile, telex, macchina da scrivere, parole che sembrano appartenere a un lontano pas- sato. Eppure erano strumenti che negli anni novanta (del 1900) servivano per inviare le azioni ai gruppi e da loro in tutto il mondo. La tecnologia ci ha aiutato, ma soprattutto lo ha fatto per chi ha bisogno della nostra solidarietà, velocizzando le comunicazioni, facendo crescere il numero delle persone che si attivano per un detenuto dimenticato, per un di- ritto calpestato, per la dignità, per la ricerca di verità. Sono cambiate tante cose in questi anni, ma è rimasto inalterato il desiderio di migliorare il mondo, di farlo in prima persona e insieme agli altri.” Marisa, Ornella e Laura, staff Amnesty International Italia 26
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA: GLI ATTIVISTI - CHI SIAMO Da quando mi sono avvicinata per la prima volta ad Amnesty due concetti accompagnano il mio attivismo: nessun uomo è un’isola e Ubuntu*.Entrambi si fortificano quotidiana- mente nelle azioni nel territorio, nel Consiglio dei Responsabili Circoscrizionali, negli incontri pubblici e interni. Si alimentano con il confronto e la condivisione. Mettere i diritti al primo posto: è quello che facciamo per e con le persone.Siamo promo- tori e al contempo parte della costruzione di una comunità consapevole, responsabile che sa cosa fare e come farlo.” *Comprende l'idea di condivisione, scambio, messa a disposizione, maturazione, interconnessione. Rappresenta il senso del sistema operativo che ha preso proprio quel nome: condivisione ma ri-creazione, perché è un sistema open source per sviluppare applicazioni e rimetterle in circolo, a disposizione di una grande comunità di utenti. Tiziana Fresu, responsabile Circoscrizione Sardegna e attivista gruppo di Cagliari Le Circoscrizioni operano a livello regionale e seguono lo sviluppo e la formazione dei gruppi locali, di cui coordinano le attività, in accordo con le linee strategiche della programmazione nazionale. Svolgono un’intensa attività organizzativa, formativa e di rappresentanza. IL CONSIGLIO DEI RESPONSABILI CIRCOSCRIZIONALI (al 31 dicembre 2019) Alessandro Lucibello Floriano Zini Mario Gallo Umbria Veneto/Trentino Alto Adige Campania Beatrice Gatti Francesca Bisiani Nunzio Giannini Lombardia Liguria Piemonte/Valle d’Aosta Chiara Di Maria Giacomo Labricciosa Simona Di Nardo Sicilia Abruzzo/Molise Puglia Claudia Pacini Lorenzo Logoteta Tiziana Fresu Lazio Calabria Sardegna Fabio Burattini Maria Chiara Panichi Vanessa Giunti Marche Emilia Romagna Toscana Fiodor Nicola Misuri Friuli Venezia Giulia I Gruppi organizzano eventi, azioni di piazza, raccolta di firme, incontri pubblici, facendo rete con altre realtà della comunità locale. Partecipano con tutti gli altri gruppi ad azioni mirate al raggiungimento di un obiettivo comune. Sono un punto di riferi- mento sul territorio e grazie a loro tante altre persone possono attivarsi per promuovere i diritti umani. Nel primo periodo di attività, sotto la guida delle Circoscrizioni, sono "gruppi in formazione". Quando sono composti da meno di 5 persone prendono la denominazione di "Antenne". I Gruppi Giovani sono costituiti da attivisti presenti nei licei, nelle università, o in altre realtà giovanili. I Coordinamenti sono gruppi di attivisti esperti su un tema o un’area geografica. Distribuiti sul territorio nazionale lavorano in team e sono punto di riferimento per gli attivisti, in collaborazione con gli uffici della Sezione. 27
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA LO STAFF Amnesty International è prima di tutto un movimento di persone per i diritti umani. Le persone sono il nostro principale agente di cambiamento e lo staff non fa eccezione. In un contesto internazionale, nazionale ed interno così ricco di cambiamenti e nuove sfide, lo staff rappresenta un fattore strategico fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi di cambiamento sociale, di promozione e tutela dei diritti umani nel nostro Paese. Nel 2019 è stata fatta, sui dati del 2018, un’analisi sulle retribuzioni dello staff, condotta da un’agenzia esterna. Il principale risultato evidenzia che le retribuzioni in Amnesty International Italia sono, in media, inferiori del 6% rispetto al settore non profit. Si può quindi considerare raggiunto uno dei nostri principali obiettivi pluriennali in questo ambito: avvicinare le nostre retribuzioni a quelle della media del settore. Un lungo percorso iniziato nel 2016 quando, dalla stessa indagine, le nostre retri- buzioni risultarono inferiori del 18% rispetto al settore non profit. La forbice retributiva, cioè il rapporto tra la retribuzione annua lorda massima e minima dei lavoratori dipendenti è di 4,07 (4,12 nel 2018): un indice che secondo le linee guida di Riforma del Terzo Settore dovrebbe attestarsi non oltre il valore mas- simo di 8, dunque ben al di sopra del valore della nostra organizzazione. LE RETRIBUZIONE DELLO STAFF NEL 2019 RAL € NUMERO DI DIPENDENTI 90.000 - 100.000 1 La tabella accanto illustra il numero di dipendenti per fasce 50.000 - 60.000 2 di retribuzione annua lorda (RAL). 40.000 - 49.000 7 La RAL annuale più alta è di € 94.619 (corrispondente 30.000 - 39.000 20 a un netto di circa € 3.436), la più bassa di € 23.269 20.000 - 29.000 20 (corrispondente a un netto di circa € 1.312). Il primo maggio 2019, inoltre, è entrato in vigore il primo contratto integrativo dell’Associazione, sottoscritto con la Filcams CGIL il 9 gennaio 2019. Se è vero che questo risultato è stato raggiunto al termine di un lungo processo di consultazione - fatto di un questionario, quattro focus group tematici e assemblee dei lavoratori - è anche vero che per noi il contratto integrativo rappresenta l’inizio di un processo di cambiamento che coinvolge tutti i dipendenti dell’Associazione, dai più senior ai più giovani. La piena realizzazione del contratto integrativo sarà infatti il cuore della programmazione pluriennale (2021-24) per lo sviluppo organizzativo dello staff: un maggiore orientamento ai risultati e un impatto sui diritti umani insieme ad un maggiore benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. 28
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA: LO STAFF - CHI SIAMO Il 2019 è stato quindi un anno di ricerca-azione focalizzato sulle principali novità nell’organizzazione del nostro lavoro: la sperimentazione del lavoro da casa con un gruppo pilota di 16 persone, il premio di risultato e la timbratura unica per tutto il personale dipendente. Un percorso formativo sviluppato in collaborazione con un'agenzia esterna, iniziato ad aprile 2019 e con- clusosi a gennaio 2020 per un totale di circa 28 ore formative per dipendente, ha accompagnato lo staff in questa prima fase di cambiamento, favorendo la co-costruzione di strumenti e politiche per il cambiamento. Al termine del percorso di sviluppo abbiamo quindi individuato i pilastri della programmazione pluriennale 2021-24 per lo staff, da definire meglio nel corso di quest’anno: investire in tecnologia e spazi fisici per lo smartworking, analizzare e sviluppare i processi trasversali dell’Associa- zione, creare un sistema di gestione della conoscenza, facilitare una visione più ampia degli obiettivi organizzativi. 55 PERSONE DI STAFF (al 31 dicembre 2019) 82% donne TIPOLOGIE CONTRATTUALI LIVELLI CONTRATTUALI* 18% uomini 5 15 dipendenti 9 a tempo indeterminato dirigenti dipendenti quadri 43 anni a tempo determinato età media impiegati collaboratori 41 44 6,3 % * dal calcolo dei livelli contrattuali di turn-over sono esclusi i 5 collaboratori negativo DAI DIRITTI UMANI NON SI VA MAI IN PENSIONE Sono approdata, quasi per caso, ad Amnesty nel dicembre del 1990. Da allora tanti i ruoli e mansioni: supporto al coordinamento rifugiati, campagne, affari generali, ufficio di dire- zione, risorse umane. Per 30 anni ho condiviso con Amnesty le battaglie e i cambiamenti, ho conosciuto la Storia e il mondo. Più di tutto mi ha sempre appassionato la battaglia contro la pena di morte. Lavorare per i diritti umani è un valore aggiunto alla propria vita, un cammino da cui non si torna indietro. Amnesty è la parte giusta dell'umanità, Amnesty è la mia gente.” Marisa Lanzillotti, Human Resources Senior Officer in pensione da gennaio 2020 ATTENZIONE ALLA SALUTE E AL BENESSERE DELLO STAFF Nella sezione “il movimento globale” ( 23) vi abbiamo raccontato le misure di tutela della salute e del benessere dei lavoratori adottate dal Segretariato Internazionale per far fronte agli esiti delle indagini indipendenti sull'ambiente e il cli- ma di lavoro commissionate presso i propri Uffici. Sebbene nessuna Sezione di Amnesty International sia stata coinvolta in questa vicenda, come Amnesty International Italia ci siamo da subito attrezzati per rafforzare le misure a tutela della salute e del benessere dei lavoratori. In particolare, dall’aprile 2019, ogni ultimo venerdì del mese, è presente in sede una psicologa del lavoro per incontri di counselling individuale con chiunque ne faccia richiesta: un'iniziativa che si aggiunge alle numerose novità del contratto integrativo e alle altre policy per la trasparenza ( 88-89). 29
AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA BILANCIO SOCIALE 2019 AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA CON CHI LAVORIAMO Il lavoro della nostra Associazione è contraddistinto da un rapporto costante con una molteplicità di attori sociali che interagi- scono con noi grazie a strumenti, canali di comunicazione e processi di coinvolgimento e partecipazione diversificati. Ognuno di essi è protagonista diretto o indiretto e portatore d’interesse del cambiamento che perseguiamo nella vita delle persone e delle comunità, in Italia e nel mondo. ISTITUZIONI SOC IETÀ RI CIV NITO ILE R OR FO M OVIM IALI E OG E NT NI S OC GA GA LE ORGA LOB LOBA NI TI NI S OR ZZ G AL EN E NTO OCI ATA UL ALI IME NS V MO E CO NON DECISION MA CY E FO N LI KER AL PO ION DAZ RNAT IO N DONATORI E AMNESTY INTERNATIONAL AMNESTY INTE MEDIA ATTIVISTI ATTIVISTI PORTATORI DI DIRITTI NDAZIONE FO R PO RI TE LIC M N O YE NITO DECISION IMPLEME NDO ST E A T FF SOS DE RI E CO L TO L LLA ’AR RA BO BO TE LA RAT OL ITÀ I ORI SOC DE EC RS LL SOC FF E STA O V I I SP L’UN OR L T DE E E DEL OLA LA SCU CULT DELLA URA MONDO PORTATORI DI DIRITTI DUTY BEARERS AMNESTY SOCIETÀ CIVILE 30
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