L'INCLUSIONE A SCUOLA - Classe 5C Scuola primaria "A. Negri" Pinna Alessandro, Foroni Giada - Scuola A2A

Pagina creata da Andrea Negri
 
CONTINUA A LEGGERE
L'INCLUSIONE A SCUOLA - Classe 5C Scuola primaria "A. Negri" Pinna Alessandro, Foroni Giada - Scuola A2A
L’INCLUSIONE A SCUOLA

   Classe 5C Scuola primaria
           “A. Negri”
 Pinna Alessandro, Foroni Giada
L'INCLUSIONE A SCUOLA - Classe 5C Scuola primaria "A. Negri" Pinna Alessandro, Foroni Giada - Scuola A2A
LA DISABILITA’

●
    La disabilita’ è la condizione di chi è meno autonomo nello svolgere le
    attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare
    alla vita sociale.
●
    I bambini disabili non sono diversi da noi, hanno solo qualche problema
    motorio o altre patologie, non vanno derisi ma vanno aiutati.
●
    Tra le malattie non curabili dell’uomo spicca la disabilita’, una malattia che
    non permette di svolgere alcune funzioni come tutte le persone “sane”.
●
    Alcuni esempi possono essere: la disabilita’ fisica come ad esempio una
    persona che, a causa di una grave malattia o per un incidente stradale,
    rimane su una sedia a rotelle o nel peggiore dei casi, rimane
    completamente paralizzato; oppure una persona cieca, muta o sorda.

                                                                                     2
L'INCLUSIONE A SCUOLA - Classe 5C Scuola primaria "A. Negri" Pinna Alessandro, Foroni Giada - Scuola A2A
Autismo Infantile
●
    L’autismo è un disordine cerebrale complesso che coinvolge molti aspetti dello sviluppo del bambino, incluso il modo di
    parlare, di giocare e di interagire.
●
    Nonostante le cause dell’autismo non siano del tutto conosciute, gli esperti concordano sul fatto che è meglio intervenire
    quanto prima nel trattamento dei sintomi dei bambini autistici.
●
    Interventi precoci fanno una grande differenza nell'esito del disturbo, per cui è importante che i genitori imparino a
    riconoscere i segnali precoci dell’autismo così da poter cercare sostegno immediato.
●
    L’autismo appare nella prima infanzia, causando deficit in molte aree fondamentali dello sviluppo come imparare a parlare
    ed interagire con le persone. I sintomi dell’autismo variano molto come il suo impatto: alcuni bambini autistici presentano
    solo lievi danni, altri hanno più ostacoli da superare.
●
    Nonostante la combinazione individuale dei sintomi e la gravità del disordine differiscono da persona a persona, i bambini
    con autismo presentano problemi nelle seguenti tre aree:
●
    . Abilità Sociali - difficoltà nell'interazione sociale costituiscono il segno distintivo dell’autismo. Può sembrare che i bambini
    siano disinteressati alle altre persone e all’ambiente circostante. I bambini con autismo appaiono chiusi nel loro piccolo
    mondo. Hanno difficoltà nei giochi interattivi, nel condividere le emozioni, fare amicizie e nel comprendere ciò che gli altri
    pensano e provano.
●
    . Comunicazione - l’autismo crea problemi nella comunicazione verbale e non verbale. Il linguaggio parlato è spesso
    deficitario nei bambini autistici, molte volte è completamente assente. Anche quando sono in grado di parlare, i bambini
    hanno spesso difficoltà nel dialogare liberamente e facilmente. Altri sintomi comuni consistono in modalità di linguaggio
    bizzarre e ripetitive, espressioni facciali e gesti inappropriati, difficoltà nella comprensione.
●
    . Comportamenti ripetitivi - i bambini autistici spesso intraprendono comportamenti ripetitivi e “stereotipati” ed interessi
    molto ristretti. Questi fattori possono essere riconosciuti in una estrema resistenza al cambiamento, un attaccamento
    ossessivo ad oggetti insoliti o schemi di comportamento rigidi e ripetitivi. I movimenti corporei ripetitivi o i comportamenti
    auto-stimolanti come il battere le mani e dondolarsi sono piuttosto comuni

                                                                                                                                         3
L'INCLUSIONE A SCUOLA - Classe 5C Scuola primaria "A. Negri" Pinna Alessandro, Foroni Giada - Scuola A2A
ADHD
●
    I bambini affetti da ADHD si presentano continuamente agitati
      e in movimento.
●
    I bambini con ADHD:
●
    hanno problemi nelle relazioni interpersonali
●
     ricevono minori apprezzamenti e maggiori rifiuti dai loro
    compagni di scuola o di gioco
●
     pronunciano un numero di frasi negative nei confronti dei loro
    compagni 10 volte superiore rispetto agli altri
●
    presentano un comportamento aggressivo 3 volte superiore
●
     non rispettano o non riescono a rispettare le regole di
    comportamento in gruppo e nel gioco

                                                                      4
Cecità nei bambini
●
    La vista è una fonte di informazioni molto importante che influenza molti aspetti del processo di
    sviluppo maturativo del bambino. Ad esempio lo sviluppo della motricità è fortemente influenzata dalla
    funzione visiva essendo essa sollecitata da richiami esterni soprattutto visivi che motivano il bambino
    a muoversi per esplorare il mondo che lo circonda. Nel bambino cieco tali stimoli visivi sono assenti e
    ciò spiega il disinvestimento in alcune condotte come il camminare, il vestirsi e la manipolazione degli
    oggetti.

●
    Sul piano cognitivo il bambino cieco è ritardato rispetto ai vedenti anche se questo ritardo tende ad
    annullarsi con l’età.

●
    Sul piano affettivo spesso si riscontra ansia, mancanza di aggressività e intolleranza alle frustrazioni.
    L'ambiente svolge un ruolo determinante sullo stato affettivo del bambino cieco visto che la cecità lo
    rende fortemente dipendente dagli altri e spesso le reazioni della famiglia sono assai intense e vanno
    dal rifiuto all’iper protezione.

●
    Spesso le madri attraversano un iniziale periodo di rifiuto verso tale situazione e poi sviluppano sensi
    di colpa per i sentimenti iniziali; i sentimenti ambivalenti di amore per il bambino e di odio per la
    condizione in cui versa danno origine a conflitti interiori che possono riversarsi negativamente sul figlio
    cieco.

                                                                                                                  5
COS'È LA SINDROME DI DOWN
●
    La sindrome di Down – trisomia 21 - è una condizione di anomalia genetica causata da una totale
    o parziale ripetizione del cromosoma 21, durante la divisione cellulare. Questo materiale genetico
    extra è all’origine delle caratteristiche fisiche e delle modifiche dello sviluppo che si osservano in
    chi sia portatore di questa sindrome. Proprio per le implicazioni che l’alterazione cromosomica
    comporta e che differiscono da soggetto a soggetto, le persone con sindrome di Down
    manifestano tratti individuali, e i deficit possono avere gradi di severità assai variabile. In generale,
    purtroppo, l’errore genetico causa disabilità intellettive permanenti e ritardi nella crescita, oltre ad
    altri problemi di salute che a breve approfondiremo.

●
    Per tale ragione gioca un ruolo centrale la diagnosi precoce prenatale, che consente ai genitori
    che decidano di proseguire con la gravidanza, di prepararsi ad accogliere un figlio o una figlia
    affetto dalla sindrome di Down con tutto ciò che tale scelta implica, e soprattutto di offrirgli/le fin da
    subito le cure migliori per sopperire, laddove possibile, ai deficit fisici e intellettivi. Vivere con la
    sindrome di Down non è più, come in passato, una condanna ad una esistenza grama e breve,
    ma una sfida piena di ostacoli che possono essere superati brillantemente. Tanto amore e il giusto
    supporto scolastico, medico e sociale, permettono alle persone con anomalie cromosomiche di
    vivere una vita piena e appagante, ricca di stimoli e di esperienze tra cui la possibilità di studiare,
    di praticare uno sport, di lavorare, di avere intense relazioni sociali e interpersonali, di viaggiare.
    Ma prima di arrivare a questo, è necessario capire bene cosa comporta, sotto il profilo fisico e
    cognitivo, nascere con la sindrome di Down.

                                                                                                                 6
Problemi motori nei bambini

●
    Cosa è un disturbo motorio?
●
    Diverse parti del cervello controllano diverse funzioni
    relative ai compiti motori (movimento). Il tipo di disturbo
    motorio che un bambino ha dipende dall'area del cervello
    interessato e dall'estensione del danno. I bambini con
    disturbi motori sperimentano un flusso anormale di
    trasmissione dei messaggi dal cervello ai nervi e ai
    muscoli. Ciò può causare contrazioni muscolari
    involontarie, nonché l'incapacità di controllare le
    contrazioni muscolari volontarie, che possono determinare
    nel bambino difficoltà nel movimento e nell'equilibrio

                                                                  7
L’ARTE DI…

Marco, un bambino di sette anni, aveva la passione per
l’arte, solo che era paralizzato, quindi non si poteva
muovere.
Anche il suo amico Jack aveva la sua stessa passione.
Perciò,negli intervalli scolastici e nel week-end, Marco
dettava il disegno e Jack lo disegnava e colorava.
Marco e Jack, unendo le proprie capacità e passioni,
capirono che insieme formavano una grande squadra.
(storia scritta da Alessandro Pinna)

                                                           8
RITORNO A CAVALLO
Lara è una ragazza di diciassette anni con la passione per l’equitazione. Un giorno venne
coinvolta in un’incidente stradale e i medici le dissero che purtroppo non avrebbe più potuto
camminare.
Lara rimase sconvolta ma non abbassò la guardia e andò in un centro di riabilitazione.
Lì fece molta fisioterapia e il suo unico scopo divenne tornare a camminare e cavalcare.
Lara tornò a casa e all’inizio non volle vedere più nessuno .Più tardi si rese conto che vedere le
sue amiche la rendeva felice e, a volte, spensierata.
Passò del tempo e la madre decise di farla tornare al maneggio per provare a farla cavalcare di
nuovo. Lara ci pensò un po’, ma alla fine decise di rimettersi in gioco.
Quando salì in sella Lara non riuscì a stare in equilibrio. Venne in suo aiuto una sua amica che
conosceva un negoziante che vendeva cinture da attaccare alle selle dei cavalli per far stare in
equilibrio il fantino. Lara provò la cintura e la trovò molto comoda; la acquistò e iniziò, con gioia
ed entusiasmo, ad allenarsi.
Quando finalmente riuscì a cavalcare molto bene e comodamente, decise di fare le selezioni
per gli under 18.Lara fece un punteggio magnifico e diventò campionessa nazionale,
dimostrando a tutti che la disabilità non ti rende diverso, ma con forza di volontà , tanto coraggio
e la vicinanza di famigliari e amici, la vita può tornare a sorriderti. (storia scritta da Giada
Foroni).

                                                                                                        9
ESSERE DIVERSI
Ogni giorno al mio risveglio
io lo affronto con impegno

È difficile per me
ma do sempre il meglio che c’è

Sono stato rifiutato
ma chi mi ha conosciuto mi ha apprezzato

Tanta gente non pensava
che avrei fatto tanta strada!!!
                       Giada e Alessandro

                                            10
I DISABILI AI NOSTRI OCCHI
D DIVERSO
I INTELLIGENTE
S SUPER
A ALTRUISTA
B BUONO
I INTERESSANTE
L LEALE
E EMPATICO

                              11
Conclusione...

Alla fine di tutto questo lavoro, abbiamo
imparato che non dobbiamo considerare la
disabilità come una differenza, ma come una
risorsa. Ognuno di noi è diverso ma tutti
abbiamo qualcosa da offrire. L’ importante è
accettarsi, volersi bene, aiutarsi, collaborare ed
essere amici. Questi sono i valori che dobbiamo
imparare a rispettare per rendere il mondo un
posto migliore per tutti.
Questo sarà il nostro obiettivo per il futuro.

                                                     12
Giada
Alessandro

             14
Puoi anche leggere